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Il Decamerone Nero – Racconti Africani Raccolti da Leo Frobenius

Il Decamerone Nero – Racconti Africani Raccolti da Leo Frobenius

Titolo originale: Das Schwarze Dekameron, Geschichen aus Afrika

Autore/i: Autori vari

Editore: Rizzoli

nota all’edizione tedesca di Ulf Diederichs, traduzione, nota e cura dell’edizione italiana di Francesco Saba Sardi, 55 racconti da Das Schwarze Dekameron (1910) e dalla Sammlung Atlantis (1921-28) di Leo Frobenius scelti a cura di Ulf Diederichs.

pp. 340, nn.illustrazioni a colori, Milano

I 55 racconti qui riuniti furono trascritti, cogliendoli dalla viva voce dei dialli e dei mabo, i cantori africani, dal grande etnologo tedesco Leo Frobenius durante una serie di esplorazioni da lui condotte, dalla Cabilia alle foreste del Togo, tra il 1904 e il 1915: in una epoca in cui l’Africa era ancora quella mitica, non del tutto snaturata dallo sfruttamento coloniale e dall’inserimento entro gli schemi, a essa estranei, della civiltà che noi chiamiamo moderna. Conscio che questa avrebbe ben presto cancellato l’integrità dell’Africa, Frobenius raccolse i resti irripetibili di una preziosa eredità, immortalandoli in tre esemplari raccolte (da esse sono tratte queste novelle, tutte inedite per l’Italia), di cui la prima con lo stesso titolo di Decamerone nero: evidente richiamo all’opera del Boccaccio. Perchè, come lo scrittore italiano aveva tentato un sintetico panorama umano in bilico tra due epoche, lo stesso ha fatto Frobenius, collocandosi sullo spatiacque tra vecchio e nuovo. I personaggi, leggendari o mitici, che compongono questo fiabesco affresco africano, costituiscono dunque l’esemplare e multicolore specchio di un mondo ancora intatto. Scorre cosÏ, davanti agli occhi e alla nostalgia del lettore, il fiume dell’Africa “antica”, l’Africa dei sogni adolescenti: un’Africa dalle tinte accese, in cui violenza, crudeltà, dolcezza, amabilità, stoltezza e saggezza, convivano e si fondano; e il filo rosso, l’implacabile molla, è l’erotismo. Un erotismo candido, elementare, un puro precipitato come del resto le altre passioni che qui si danno convegno, sempre però sapientemente frenate e corrette dal senso del comico e dal gusto del paradosso. Donne, amanti traditi, sovrani feroci e infidi, guerrieri dall’adamantino coraggio, briganti, la ninfomane, il Ragno, la donna serpente, le Amazzoni, sono le incarnazioni indimenticabili della gioia e del tormento dell’esistere, le molteplici figurazioni di un’unica, grande favola-mito, la meraviglia di fronte alle misteriose fonti dell’essere.

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1. Prima leggenda delle Amazzoni

2. Seconda leggenda delle Amazzoni

3. Un uomo il cui mestiere Ë l’amore

4. Guarigione di una pazza per gli uomini

5. La vendetta del marito

6. Aini 1 Noviziato di Aini

7. Aini 2 Le figlie dell’agellid – apprendistato

8. Aini 3 La moglie del caffettiere – maestria

9. La vendetta di Mamadi

10. Hami-du-hama-nkulde

11. Siga Sanke

12. Sidi Baba

13. hassum labo

14. Lo scemo fortunato

15. Lo scaltro

16. Samba Kallung, il buonannulla

17. La dama e il cantastorie

18. Burge Korroba

19. L’eroe Gossi

20. Sira Maga Njoro

21. Goroba-Dike

22. la saggia Hatumata Djaora

23. La girda

24. Gli amici

25. Ahun Ë pi˘ bravo del re

26. Ahun sposa la bisbetica

27. Il cacciatore e la donna serpente (1)

28. Il cacciatore e la donna serpente (2)

29. Surro Sanke

30. La riconoscenza di Mussa

31. Tribolazioni di una fanciulla

32. La scansafatiche

33. Astuzia femminile

34. L’avido

35. Sagate Singo

36. Ragno ottiene la figlia dell’uro

37. Ragno e la vecchia vogliosa

38. Vendetta di prostituta

39. Kallondji e suo figlio

40. Il capo dei ladroni convertito

41. Accordo di ladroni

42. Dabarinkaba

43. Il figlio del capo

44. Il giovane amato da tutte le ragazze

45. Il cocco di mamma

46. Gelosia punita

47. La sorella col pene

48. L’incestuoso

49. Gli amanti puniti

50. Gelosia eccessiva

51. L’innamorato taccagno

52. L’amante avvisata

53. La maestra

54. Il re Edegi premia la furberia

55. Ainichthem

Nota all’edizione tedesca
Nota all’edizione italiana
Glossario

Il Suicidio e l’Anima

Il Suicidio e l’Anima

Titolo originale dell’opera: Suicide and the Soul

Autore/i: Hillman James

Editore: Casa Editrice Astrolabio

prefazione dell’autore James Hillman, traduzione italiana di Aldo Giuliani.

pp. 152, Roma

La morte non vissuta individualmente nell’anima porta alla catastrofe di massa e al suicidio. Hillman affronta il problema dal punto di vista dell’analista; dà una descrizione appassionata e magistrale della tensione mortale cui debbono far fronte l’analista e il paziente incalzato dalla morte.

James Hillman è uno psicologo analista americano, oggi direttore dell’Istituto C,G. Jung di Zurigo e direttore della rivista Spring. Il suo precedente libro, Emotion, è stato pubblicato nel 1961.

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Prefazione

Parte prima I – l suicidio e l’analisi

Il problema – La prevenzione del suicidio: i punti di vista della sociologia, della legge, della teologia, della medicina – Il suicidio e l’anima – L’esperienza della morte – Il rischio del suicidio

Parte seconda – La sfida dell’analisi

Medicina, analisi e l’anima – Una questione di parole – Il guaritore come eroe – La deformazione patologica – Diagnosi e dialettica analitica – Speranza, crescita e processo analitico – Segretezza medica e mistero analitico

Riferimenti bibliografici (I e II)
Indice analitico

Cinema Sacro & Profano

Cinema Sacro & Profano

Autore/i: Fantuzzi Virgilio

Editore: Edizioni «La Civiltà Cattolica»

unica edizione, premessa dell’autore.

pp. 408, Roma

Una visita sul set di Fellini o una serata con Sergio Citti a Fiumicino come tappe obbligate di un pellegrinaggio laico nella Roma di celluloide. Bertolucci, Bellocchio e i fratelli Taviani raggruppati sotto la dicitura «Sovversivi del linguaggio» per indicare la loro comune ricerca di un cinema capace di modificare la realtà. Olmi e Rosi, registi reciprocamente lontani, si incontrano per esaltare i valori dell’era contadina. Le sezioni del volume dedicate a Rossellini e a Pasolini non rappresentano solo un omaggio a due personalità scomparse a breve distanza di tempo l’una dall’altra, ma contengono la traccia di una conversazione aperta tra l’autore e i due cineasti, che la morte ha troncato nel corso del suo svolgimento.

Virgilio Fantuzzi, nato a Mantova nel 1937, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1954; e stato ordinato sacerdote nel 1969; dai 1972 fa parte, in qualità di critico cinematografico, della redazione di «Civiltà Cattolica». Il suo interesse per il cinema si rivolge, in maniera prevalente, al film d’autore. Ritiene cioè che al di là delle immagini visive e sonore, delle quali i film si compone, ci sia qualcuno che verso di esse si esprime. Con autore del film egli intende e interloquire, dopo essersi posto in atteggiamento di ascolto, servendosi della penna.

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Premessa

CRONACA ROSSELLINIANA

  • Un itinerario spirituale
  • Un metodo di lavoro
  • Un programma televisivo: «Cartesius»
  • Un libro: «Dieci alla Decima»
  • Un film: «Il Messia»
  • Un documentario: «Concerto per Michelangelo»
  • Una conversazione su Rossellini e la religione

FELLINIRAMA

  • Cinque notti sul set del «Casanova»
  • Controlettura del «Casanova»
  • «Prova d’orchestra»
  • Fellini in sedicesimo

L’ALLEGRIA DI SERGIO CITTI

  • Inter pocula
  • «Casotto»
  • «Due pezzi di pane»
  • «Il minestrone»

SOVVERSIVI DEL LINGUAGGIO

  • Bertolucci e i Taviani per un cinema di risposte
  • Bernardo Bertolucci
  • a. «La Luna»
  • b. «La tragedia di un uomo ridicolo»
  • Paolo e Vittorio Taviani
  • a. «Il Prat»
  • b. «La notte di San Lorenzo»
  • Marco Bellocchio: lacrime dietro la maschera

LA «VISIONE RELIGIOSA» DI PIER PAOLO PASOLINI

APPENDICE

  • I contadini di Olmi sul piccolo schermo
  • Arte e fede in «Camminacammina»
  • Francesco Rosi: ritratto dal vivo

Il Talmud

Il Talmud

Autore/i: Cohen A.

Editore: Editori Laterza

prefazione del traduttore, prefazione dell’autore, introduzione dell’autore, traduzione di Alfredo Toaff.

pp. XVI-480, Bari

Questa esposizione del Talmud, ricca di citazioni al punto da poter essere meglio definita come un’antologia, è un tentativo riuscito di dare forma organica e sistematica a un materiale sterminato, e di per sé assai poco organizzabile, che si estende per ben 5.894 pagine infolio. Di queste, circa un terzo contengono norme legali (halakhah) mentre gli altri due terzi comprendono materiale narrativo (haggadah), a volte di particolare interesse.
A parte la fondamentale importanza religiosa che il Talmud ha avuto per il giudaismo post-biblico, nei confronti del quale ha esercitato un peso normativo pari a quello della Bibbia, esso interessa lo studioso proprio per lo strano carattere che deve al modo in cui venne formandosi. Concepito come un ampio commento e discussione sulla Mishnah (un codice composto tra il II e il III secolo da una generazione di maestri chiamati Tannaiti), esso nasce dall’esperienza e dalla vita quotidiana di altri maestri (Amorei e Saborei) che insegnano fino a tutto il V secolo. Proprio il carattere occasionale di questo insegnamento fa si che in esso confluiscano, secondo un metodo che nasce più dalle spontanee e casuali associazioni mentali che non dall’applicazione di una rigorosa logica deduttiva, le notizie più disparate su tutti gli aspetti della vita condotta non soltanto dagli Ebrei ma anche dai loro vicini. Si raccoglie così un’ampia messe di dati su credenze, superstizioni ed usanze che costituiscono una fonte storica preziosa per la medicina, le scienze (soprattutto botanica, astronomia e zoologia), la magia, la demonologia e le favole e i racconti popolari. Poco conosciuto, ancora oggi, al di fuori degli ambienti giudaici, il Talmud comincio a suscitare qualche interesse nei dotti cristiani al tempo delle crociate. Quale fosse, però, l’esito di questo interesse lo si vide ben presto, allorché la Chiesa, proprio a causa del Talmud, scrisse una delle pagine più vergognose della sua storia. Nel 1239 Gregorio IX scriveva ai vescovi dei vari paesi europei che venissero sequestrati tutti i libri posseduti da Ebrei per sottometterli all’esame dei combattivi e da poco fondati ordini francescano e domenicano. Si giunse cosi, prima alla condanna del Talmud da parte dell’Inquisizione, e poi all’ordine di bruciare tutte le copie sequestrate. Nel giugno 1242 a Parigi furono bruciati 24 carri carichi di manoscritti ebraici (talmudici e d’altro genere) per un totale di circa 12.000 volumi. Altri episodi del genere si ebbero nel 1247-48 col consenso, quel che è peggio, di personaggi come Alberto Magno e Guglielmo d’Alvernia (quest’ultimo, per ironia della sorte, debitore verso l’opera di pensatori ebrei come Ibn Gabirol e Maimonide ).
Franco Michelini Tocci

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Prefazione del traduttore
Prefazione dell’autore

Introduzione
I.  Antecedenti storici
II. La Mishnah
III. Ghemara e Midrash

I. La dottrina di Dio:

  • Esistenza
  • Unità
  • Incorporeità
  • Onnipresenza
  • Onnipotenza
  • Onniscienza
  • Eternità
  • Giustizia e misericordia
  • Paternità
  • Santità e perfezione
  • Il nome ineffabile

II. Dio e Puntverso:

  • Cosmologia
  • Trascendenza e immanenza
  • Angelologia
  • Israel e le nazioni

III. Dottrina dell’uomo:

  • L’essere umano
  • Lanta
  • Fede e preghiera
  • Le due inclinazioni
  • Il libero arbitrio
  • Il peccato
  • Pentimento ed espiazione
  • Il premio e la pena

IV. La rivelazione:

  • La profezia
  • La Doral ore ee aes
  • Lo studio della Torah
  • La legge scritta
  • La legge orale
  • La pratica della Torah

V. La vita domestica:

  • La donna
  • Il matrimonio e il divorzio
  • I figli
  • L’educazione
  • La pieta filiale

VI. La vita sociale:

  • L’individuo e la comunità
  • Il lavoro
  • Il padrone e l’operaio
  • Pace e giustizia

VII. La vita morale:

  • L’imitazione di Dio
  • L’amor fraterno
  • L’umanità
  • La carità
  • L’onesta
  • Il perdono
  • La temperanza ae
  • Doveri verso gli animali

VIII. La vita fisica:

  • La cura del corpo
  • Norme igieniche
  • L’alimentazione
  • Trattamento delle malattie

IX. Il folklore

  • Demonologia
  • Il mal’occhio
  • Magia e divinazione
  • I sogni
  • Superstizioni

X. La giurisprudenza

  • a) Diritto penale. Procedura civile e penale
  • I tribunali
  • Giudici e testimoni
  • Il processo
  • Le pene
  • b) Diritto civile
  • I danni
  • Gli oggetti reperiti
  • Deposito e prestito
  • La locazione
  • Vendita e consegna
  • La prescrizione
  • La successione

XI. L’al di la:

  • Il Messia
  • La resurrezione dei morti
  • Il mondo avvenire
  • Il giudizio finale
  • Il Ghehinnom
  • Il Gan Eden

Bibliografia
Indice dei nomi

NUR – La Misteriosa Civiltà dei Sardi

NUR – La Misteriosa Civiltà dei Sardi

Autore/i: Autori vari

Editore: CARIPLO – Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde

premessa e cura di Dino Sanna.

pp. 320, interamente e riccamente illustrato a colori e b/n, Cinisello Balsamo (Milano)

Negli ultimi anni nuove acquisizioni hanno illuminato aspetti ancora misteriosi dell’antica civiltà dei nuraghi della Sardegna. Alcune teorie sono state cosi modificate, sono sorte nuove ipotesi, prima fra tutte quella di un assai più intenso traffico di merci, di idee, di uomini attraverso le vie d’acqua del Mediterraneo. Questo apre a possibili derivazioni e dipendenze fra i vari popoli di questo mare che, allora, congiunse almeno quanto ora divide. Questo libro racconta la vicenda nuragica alla luce delle ultime scoperte é, sotto questo profilo, può essere considerato come un ulteriore passo avanti lungo la difficile strada dell’indagine della preistoria sarda.

Testi di: Giuseppe Pecorini, Antonio Serra, Francesco Fedele, Franco Germana, Enrico Atzeni, Giovanni Lilliu, Vincenzo Santoni, M. Luisa Ceruti Ferrarese, Gianni Tore, Attilio Mastino, Giovanni Ugas, Dino Sanna.

Le immagini di apertura.
1-6/La marea di fango disseccandosi costruisce arabeschi che nulla cancella eccetto il tempo stesso
colate di basalto rotolano a spegnersi in mare
il vento spazza le pianure e tornisce le colline
il paesaggio sardo, i suoi boschi, i suoi animali
attesero, così, molti più millenni delle altre terre
che comparisse sulle spiagge deserte la prima orma dell’uomo.

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I. – Il luogo e il tempo della vicenda Nur

  • La terra, le rocce, il vento (Giuseppe Pecorini)
  • Le nubi, il sole, le stagioni (Antonio Serra)
  • I boschi, gli animali (Francesco Fedele)
  • L’uomo (Franco Germana)

II. – Prima del nuraghe (Enrico Atzeni)
III. – L’oltretomba e gli dei (Giovanni Lilliu)
IV. – Il segno del potere (Vincenzo Santoni)

V. – Il lavoro, la vita

  • Gli utensili, le armi (M. Luisa Ceruti Ferrarese)
  • Le opere dell’arte (Gianni Tore)
  • Gli scambi commerciali (Gianni Tore)

VI. – La voce degli antichi (Attilio Mastino)

VII. – La grande eco (Dino Sanna)

Allegati
Le scoperte e gli scavi lungo 1 secoli
(Giovanni Ugas)

I metodi della ricerca paleoclimatica
(Antonio Serra)

I principi dell’indagine antropologica
(Franco Germana)

Elenco di oggetti importati in Sardegna in epoca antica
(Gianni Tore)

Bibliografia, fonti principali

Arte del Colore – Esperienza Soggettiva e Conoscenza Oggettiva come Vie per l’Arte

Arte del Colore – Esperienza Soggettiva e Conoscenza Oggettiva come Vie per l’Arte

Titolo originale: Kunst der Fabre von Johannes Itten

Autore/i: Itten Johannes

Editore: Il Saggiatore

introduzione dell’autore, traduzione di Augusta Monferini e Marta Bignami.

pp. 160, 174 figure e 28 tavole a colori, Milano

Uscita nel 1961, l’Arte del colore condensa, Aggiorna, porta al massimo di chiarezza la lunga esperienza di un pittore e maestro di Belle arti, eccezionalmente dotate di qualità didattiche e immune da ogni saccenteria accademica. I risultati raggiunti da Johannes Itten nella scuola di pittura che aveva aperto a Vienna indussero Walter Gropius a chiamarlo tra i suoi primi collaboratori al Bauhaus e a riconoscere: «Dobbiamo a lui la teoria preliminare sulla quale s’impernia il nostro insegnamento». Scopo dichiarato di questo libro è di instradare all’uso artistico del colore: Itten sa bene che pittori si nasce, ma con arguzia e discrezione suggerisce che un appropriato avviamento agevola il cammino dell’apprendista, evitandogli errori e dispersioni, Anche un profano si renderà conto che la teoria oggettiva dei colori e degli accordi cromatici, alla base di questa trattazione, è un abicì indispensabile al pittore, come la conoscenza della sintassi al poeta. Ma non sarà certo Itten a spacciare quell’utile teoria come una ricetta magica per imparare a dipingere. Al contrario, può constatare che ogni buon aspirante rivela, fin dalle prime prove, una tendenza verso accordi cromatici soggettivi, sfuggenti alle regole, e talmente personali che addirittura corrispondono alla fisionomia, al fisico, alla capigliatura, alla psicologia dell’individuo. Anzi, chi apre il libro su queste pagine in cui un «professore» acuto e incantevole indovina e descrive i tipi umani dall’impianto cromatico dei loro dipinti (e viceversa), sarà subito persuaso che l’Arte del colore non rientra davvero nel genere della trattatistica indigesta. E si inoltrerà fiducioso nel nucleo teorico, cioè nei capitoli sui «sette contrasti di colore», che non deluderanno quelle impressioni invoglianti. In breve la lacuna deplorata ben più di un secolo fa da Delacroix: «nelle nostre scuole d’arte manca l’insegnamento e l’analisi dei principi del colore» è colmata da Itten nel modo più confacente e gradevole, Ma l’Arte del colore non è soltanto l’esposizione di una dottrina che si affida a una calda comunicativa e a un coerente succedersi di trovate pedagogiche (meriterebbe, tra altro, l’attenzione di chi elabora le riforme dei programmi e metodi scolastici); né si rivolge solo agli addetti ai lavori. Itten è un innamorato del colore: attraverso il colore interpreta la pittura nella totalità dei suoi risultati, e ne delinea la storia in uno scorcio colmo di illuminazioni. E poi via via, a sostegno delle proprie tesi, interpreta un gran numero di opere: dagli ideogrammi orientali alle vetrate di Chartres, fino ai quadri di Cézanne, Van Gogh, Matisse, Klee, Mondrian, Picasso passando per i capolavori più o meno noti dei secoli intermedi. Lette quelle analisi, ci accorgiamo che finalmente stiamo «vedendo» una serie di dipinti famosi, che spesso avevamo soltanto ammirato. L’Arte del colore è anche, forse soprattutto, un «saper guardare la pittura», che ci offre un’insperata iniziazione al godimento estetico di quest’arte.

Johannes Itten (1888-1967) è stato maestro elementare, poi allievo alla Scuola di Belle arti di Ginevra, poi studente di matematica e scienze naturali all’Università di Berna. Scopre la vocazione alla pittura nel 1913. Tre anni dopo i suol quadri appaiono, presentati da Adolf Loos, alla prima mostra di pittura astratta a Vienna. Dal 1919 è chiamato come docente al Bauhaus di Weimar; nel 1923 espone allo «Sturm». Tornato in Svizzera, studia filosofia a Zurigo, quindi si trasferisce a Berlino (1926-1934) e vi tiene corsi per pittori, grafici, architetti e fotografi; nel frattempo gli viene conferita la direvione della Scuola d’arte di Krefeld. Dal 1938 vive a Zurigo, dove dirige la Scuola di arti e mestieri, il Museo d’arte industriale, fonda il Museo Rietberg, presiede la Scuola tessile. Dal 1960 ha raccolto in questo libro le sue teorie sul colore, sviluppate in oltre quarant’anni di insegnamento. Ristampata numerose volte nel corso degli anni, quest’opera è diventata punto di riferimento essenziale e strumento di lavoro indispensabile per fotografi, pubblicitari, designer, stilisti e per chiunque si occupi del colore e della pittura come mezzo di comunicazione.

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Introduzione

I colori nella fisica

Realtà ed effetto cromatico

L’armonia dei colori

Gli accordi cromatici soggettivi

La teoria strutturale dei colori

Disco cromatico a 12 parti

I sette contrasti di colore

  • Contrasto di colori puri
  • Contrasto di chiaro e scuro
  • Contrasto di freddo e caldo
  • Contrasto dei complementari
  • Contrasto di simultaneità
  • Contrasto di qualità
  • Contrasto di quantità

Le combinazioni dei colori

La sfera e la stella dei colori

Accordi e variazioni cromatiche

Forma e colore

La spazialità dei colori

La teoria impressionistica dei colori

La teoria espressionistica dei colori

La composizione

Conclusione

Fonti delle illustrazioni

Indice delle persone

Una Pericolosa Sete d’Amore

Una Pericolosa Sete d’Amore

Titolo originale: Drinking – A Love Story

Autore/i: Knapp Caroline

Editore: Edizioni Frassinelli

ringraziamenti prologo e nota dell’autrice, traduzione di Laura Sgorbati Buosi.

pp. XI-260, Milano

Per tutti Caroline era una donna di successo, una giornalista affermata e pluripremiata, brillante in società, amata dal suo compagno, stimata dagli amici.
Nel chiuso della sua stanza, dove nessuno la poteva vedere, Caroline beveva. Fino a stordirsi, a perdere contatto con la realtà.
La sua doppia vita è durata vent’anni.
Fino al giorno in cui qualcosa si è rotto…
E Caroline ha cominciato a lottare contro la sua ossessione.
Questa è la sua storia.

«È andata così: mi sono innamorata e poi, visto che quest’amore stava rovinando tutte cio a cui tenevo, ho dovuto rompere.» Inizia cosi la coraggiosa e straordinaria testimnonianza dell’autrice di questo libro che, uscita dal tunnel, può ora fare i conti con i suoi vent’anni di alcol. Si ama la bottiglia come si amano gli uomini sbagliati, l’una e gli altri attraggono terribilmente, e tradiscono, lasciando ancora più sola la loro vittima, in un’impasse emotiva da cui è difficile, ma sempre possibile, uscire. Caroline Knapp non ricorda nemmeno il momento in cui ha incominciato a bere: doveva avere all’incirca quattordici anni. Ha bevuto durante gli studi universitari e durante la brillante carriera di giornalista. L’equazione paura+alcol=coraggio non l’ha mai abbandonata dal primo bacio, al distruttivo legame con Julian, alla storia d’amore con Michael. In pubblico era la figlia irreprensibile, l’amica sempre disponibile e la donna raffinata che non si perdeva gli inviti alla moda, per non dire della professionista stimata dai colleghi, mai mancata un giorno sul posto di lavoro. In privato beveva fino allo stordimento, ritrovandosi ubriaca ogni sera, intrappolata in rapporti affettivi che ne minavano l’autostima finché… ha toccato il fondo, Emotivamente, razionalmente, fisicamente. Come «alcolista efficiente», conosceva bene il suo «scudo liquido» con cui aveva imparato a proteggersi dalle complesse battaglie per crescere, l’irrinunciabile «abalsamo psichico» di fine giornata, ma una sere di ripetute crisi personali ha aperto la via al riscatto dall’alcol e dalla concomitante anoressia. Affamarsi, come ubriacarsi, serviva a rifrangere le emozioni e a tenersi a distanza dai sentimenti, dalla consapevolezza, permettendo cosi alla doppia vita di continuare. Si dipana dunque un implacabile autoesame ora lirico ora dissacrante, scritto con stile impareggiabile, che propone una nuova presa di coscienza di un problema da sempre sommerso e negato. Best-seller negli Stati Uniti, il saggio ha riscosso consensi di critica e pubblico, conquistando tutti per il coraggio morale e l’autenticità delle sue pagine di vita vissuta e per la speranza che accompagna idealmente quanti stanno percorrendo o arriveranno a percorrere prima o poi il difficile cammino di affrancamento da una dipendenza.

Caroline Knapp è nata a Boston nel 1959 ed è cresciuta a Cambridge, dove vive attualmente. Laureata a pieni voti in una prestigiosa università americana, ha lavorato come giornalista, curando una rubrica di costume sul Boston Phoenix e scrivendo articoli apparsi su numerose riviste internazionali. Autrice di alcuni libri, è impegnata da anni nella battaglia degli Alcolisti Anonimi.

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Ringraziamenti

Prologo

1. Amore

2. Doppia vita I

3. Destino

4. Fame

5. «In vodka veritas»

6. Sesso

7. Bere da sola

8. Dipendenza

9. Sostituzione

10. Negazione

11. Cedere

12. Una rapida occhiata

13. Doppia vita II

14. Toccare il fondo

15. Aiuto

16. Guarigione

Note

High Tech e Rapporti Umani

High Tech e Rapporti Umani

Un Affascinante Viaggio Attraverso la Società Ipertecnologica. Il Mondo che Abbiamo Creato e quello che ci Aspetta

Autore/i: Naisbitt John

Editore: FrancoAngeli

con la collaborazione di Nana Naisbitt e Douglas Philips, traduzione dall’americano di Roberto Merlini.

pp. 256, Milano

Naisbitt, l’esperto di previsioni sociali autore del celebre, Megatrends approfondisce in questo suo nuovo libro basato su ricerche e interviste a 77 eminenti personalità, l’impatto che il rapido sviluppo tecnologico ha, e soprattutto potrà avere, sulla nostra società, con le sue favolose innovazioni e, in molti casi, ove non si intervenga tempestivamente, le sue devastanti conseguenze.
Poiché la nostra cultura è sempre più intrisa di tecnologia – dalla TV al cinema, alla musica, a Internet e ai giochi elettronici – viviamo ormai in quella che Naisbitt chiama “zona tecnologicamente intossicata”, un’area caotica e disorganica in cui temiamo e insieme adoriamo la tecnologia, in cui vediamo negli oggetti tecnologici delle soluzioni bell’e pronte, e in cui non sappiamo più distinguere ciò che è reale da ciò che è falso: dai videogiochi violenti dei nostri figli agli animali modificati geneticamente, alla legittimità dell’impresa di chi scala l’Everest con le bombole di ossigeno.
Attraverso un esame approfondito del nostro rapporto con la tecnologia, possiamo imparare a prendere coscienza dell’impatto che avrà sulla nostra vita quotidiana, sui nostri figli, sulla nostra arte e sulla nostra umanità.
Questo libro è una guida che ci spiega come trarre il massimo dalla tecnologia minimizzandone gli effetti negativi sulla nostra cultura.
In un affascinante viaggio attraverso la nostra società ipertecnologica – quella società che ci dà tanto, ma ci costringe anche a un’affannosa ricerca di significato – Naisbitt affronta degli interrogativi complessi: la tecnologia ci libera dai vincoli del mondo fisico o ci lega a doppio filo alle macchine? Ci fa risparmiare del tempo o crea un vuoto che ci sentiamo in obbligo di riempire con nuovi compiti e responsabilità? Dove ci porteranno i progressi della biotecnologia? Gli ultimi sviluppi dell’ingegneria genetica adombrano la possibilità di un futuro libero dai difetti genetici, dalle invalidità e da molte malattie che ci angustiano oggi. Ma in questa realtà futuribile, cos’è naturale e cos’è artificiale? E quando le persone si potranno creare in laboratorio anziché nell’utero materno, saranno ancora esseri umani?
Passando in rassegna le tecnologie che stanno cambiando le comunicazioni, e quelle che stanno trasformando le scienze biologiche e l’arte, questo libro mette in luce il ritrovato potere degli uomini sul loro destino, e l’esigenza di una bussola che guidi le nostre azioni. Un libro ideale per aiutarci a progettare il nostro domani e affrontare un futuro in cui questi temi si faranno ancora più concreti e drammatici. Naisbitt e i suoi compagni di avventura, la figlia Nana e il giovane artista Douglas Philips, analizzano accuratamente il mondo che abbiamo creato e il mondo che ci aspetta.

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Introduzione: viviamo in un mondo intossicato dalla tecnologia

  • La storia dell’America
  • Segnali d’intossicazione da alta tecnologia
  • Cosa significa “alta tecnologia” e “calore umano”?

Parte I. Oggi: capire la tecnologia da consumo attraverso il tempo e il gioco

La tecnologia è la moneta corrente della nostra vita

  • La concezione romantica del tempo
  • Concezione tecnologica del tempo
  • Il richiamo della sirena
  • Una semplicità avanzata
  • La semplicità dell’alta tecnologia
  • La tecnologia come fattore di comunità
  • Più tempo a disposizione
  • Un messaggio pieno di calore umano che passa attraverso dei media super tecnologici
  • Fatica e divertimento
  • La ricetta dell’evasione
  • Fuggire attraverso i viaggi avventura

Il complesso militare-Nintendo

  • Un mercato immenso
  • Dal ping-pong all’omicidio
  • Dalle percezioni audiovisive alle percezioni tattili
  • Emozioni preconfezionate
  • La simulazione per i soldati
  • Esercitazioni serie
  • Marine Doom
  • Il complesso militare-Nintendo
  • Videogiochi militari per i ragazzini
  • È davvero una catarsi?
  • Una cultura della violenza
  • Televisione e tabacco
  • Il magico mondo dei bambini
  • Genitori elettronici
  • Le condizioni che concorrono a creare una cultura della violenza
  • Istruzione, vertenzialità e legislazione

Parte II. Domani: capire la tecnologia genetica attraverso la religione e l’arte

Da Galileo al DNA attraverso Darwin

  • I genetisti, i nuovi esploratori
  • La terapia genetica germinale
  • La scienza
  • La promessa
  • Le preoccupazioni
  • Preoccupazioni scientifiche
  • Preoccupazioni etiche
  • Sotto la pelle: privacy genetica/discriminazione genetica
  • Brevettazione genetica e tecnologie guidate dal mercato
  • Preoccupazioni teologiche
  • Clonare gli esseri umani
  • Animale, vegetale, minerale: AS, TS, CS e GS
  • L’ingegneria genetica nell’agricoltura
  • Resistenza europea
  • La resistenza americana sta nel mercato
  • Prevedere le conseguenze
  • Il dogma della scienza e della religione

La morte, il sesso e il corpo: il nuovo movimento della Specimen Art

  • Il campione più realistico in assoluto
  • Sesso
  • Dentro il corpo umano
  • All’esterno del corpo umano
  • Il corpo nella sua materialità
  • Flusso circolatorio
  • La morte

Epilogo

Appendici
A. La metodologia
B. Profili degli intervistati

Ringraziamenti

L’Ultimo Incantesimo

L’Ultimo Incantesimo

Titolo originale: The last enchantment

Autore/i: Stewart Mary

Editore: Rizzoli

traduzione di Bruno Oddera.

pp. 408, Milano

“Il Leggendario Mondo dei Cavalieri della Tavola Rotonda rivive nell’ultimo grande romanzo dell’autrice della Grotta di Cristallo.

Le favolose figure del cavalleresco mondo medioevale: Artù e la sua magica spada excalibur, Merlino, Ginevra, Morgana, gli eroi delciclo del Graal interpretano in un clima leggendario l’eterno contrasto tra il bene e il male, l’odio e l’amore. Uomini e Donne che potrebbero vivere, amare, soffrire nei nostri giorni e nei quali ogni lettore può riconoscersi.

John Steinbeck, nel libro Le gesta di Artù e dei suoi nobili cavalieri, ha tentato di tradurre in uno stile moderno la leggenda arturiana, “senza nulla omettere e nulla aggiungere”. In breve, almeno nelle intenzioni, la sua voleva essere soltanto un’operazione semplificatrice “per non spazientire il lettore d’oggi con termini desueti e ritmi maestosi”. Lo scopo di Mary Stewart in questo poetico e affascinante romanzo, è del tutto diverso. La saga di Artù viene considerata dall’Autrice semplicemente come uno spunto, un trampolino di lancio, per creare un racconto nel quale il mondo di Merlino e dei cavalieri della tavola rotonda non è che lo sfondo – per quanto rispettosamente rievocato – contro il quale si esplicano gli impulsi e le passioni di personaggi appartenenti tanto al passato quanto al presente, perchè umani e straordinariamente vivi. Così, le figure favolose del mondo cavalleresco medioevale – l’Alto Re della Britannia, il “Grande incantatore”, Lancillotto (che qui assume il nome di Bedwyr), Ginevra, Morgana e Morgause – divengono, al di la delle incrostazioni della leggenda, uomini e donne che potrebbero vivere, amare, odiare e combattere nei nostri giorni. In essi, ogni lettore può riconoscersi. Questo è il merito essenziale del libro di Mary Stewart che, una volta di più, offre al pubblico italiano un romanzo incantevole, al contempo fantasioso e realistico, nel quale i grandi ed eterni temi del contrasto tra male e bene, tra odio e amore, sono affrontati con rara sensibilità e con eccezionale perizia letteraria.

Mary Stewart è nata alla fine della prima guerra mondiale. Moglie di un geologo professore all’Università di Edimburgo, è autrice di altri dodici romanzi, tutti bestseller e tradotti in varie lingue. Il primo romanzo dell’autrice, pubblicato in Italia da Rizzoli, La grotta di cristallo, 1976, ha ottenuto un grande successo, cui hanno fatto seguito, nel 1977, Non toccare il gatto, e nel 1978 Le grotte nelle montagne.

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LIBRO PRIMO
Dunpeldyr

LIBRO SECONDO
Camelot

LIBRO TERZO
Applegarth

LIBRO QUARTO
Bryn Myrddin

La leggenda
Nota dell’autrice

Il Comportamento Erotico degli Europei

Il Comportamento Erotico degli Europei

Autore/i: Kolosimo Peter

Editore: Casa Editrice Meb

pp. 286, Torino

“Affascinante come un romanzo sexy, sconcertante come un suspense, rigoroso come il Rapporto Kinsey”.

Dal testo:
«L’agente della società di viaggi “Sexsensation” vi accoglie con un cordiale sOrriso, vi sciorina davanti alcuni prospetti e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, vi domanda: “Vacanze N oppure V?”.
Voi arrossite. Sapete già dal prospetto che vi è stato inviato a casa, in busta chiusa, che N significa “normali” e V “variate”. Credete d’essere aperto, spregiudicato, eppure già l’accenno alle “vacanze N” vi disturba. Perché, in fin dei conti, non ve ne andate in ferie con la vostra compagna legale, e prevedete i quesiti che vi verranno sottoposti.
“Vacanze N? Benissimo. Vediamo i particolari, allora. Preferisce una signora O una signorina? Giovane o anziana? Preparata o impreparata? Bianca, negra, gialla? Portata ad unioni frequenti od a speciali giochi amorosi?”.
La cosa diviene ancor più scabrosa quando si tratta di “vacanze V”. L’agente non se ne preoccupa, ma voi cominciate ad agitarvi sulla poltrona all’incalzare delle sue domande:
“Ha tendenze all’omosessualità? Al triolismo? Al sadismo, al masochismo, al voyeurismo, all’esibizionismo? O preferisce qualcosa di… beh, diciamo più eccitante? In questo caso, come saprà, le tariffe sono un pò elevate, ma le assicuriamo che la nostra compagnia non la deluderà con le sue prestazioni”[…]».

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I. PARIGI NUDA
Il supermarket dell’erotismo
Ragazze a tassametro
Il sindacato dello spogliarello

II. FRANCIA DOLCE, FRANCIA AMARA
Sarabanda di perversioni
I bubboni della provincia
Hanno paura di Brigitte Bardot

III. Il «MERCANTI D’AVORIO»
Un viaggio senza ritorno
Quanto costa la «morte bianca»
Gli incredibili «barboni della costa»

IV. LA GUERRA DEI SESSI

«Damerini» e principesse azzurre
Immorali, ma non ultramoderne
Le calde notti di Vienna

V. LE CORRIDE DELL’AMORE
Quando accade l’«irreparabile»
utte diavolesse le donne in bikini
«picador» e Ja nonnina allegra

VI. I FIGLI DEL MIRACOLO
Le fattorie dell’orgasmo
Caos nella Germania di Bonn
Le valchirie ed i loro amanti

VII. AMBURGO NOTTE
Quelle signore senza vestiti
Le ragazze in vetrina
Dietro le luci di Sankt Pauli

VIII. LE BOMBETTE IMPAZZITE
Il cuoio, le fruste e i «pascià»
«Squillo espertissima offresi»
La borsa delle vergini

IX. CORRUZIONE A CORTE
«Miss Venere» ha diciotto anni
Christine e le corone
Il duca dei nudisti

X. MOSAICO SCANDINAVO
Il paradiso della pornografia
Niente gelosia, ma fedeltà totale
Parla un’erede di Saffo

XI. FALCE, MARTELLO E SESSO
Gli 007 dei «due pezzi»
Sono sexy anche senza strip-tease
Pure Lenin parlava d’amore

XII. DOVE BRUCIA LA PAPRIKA
Le collezioniste di lune di miele
Erotismo dietro il «muro» seme
«Bluebells» orientali e spumante dalla Crimea

XII. LE VAMPIRE DELL’EST
La banda dei dolci sogni
Albania: sole e silenzio
Anche in Turchia l’illibatezza è d’obbligo

XIV. EVA ITALIANA

La «purezza» non la convince più
Matrimonio e rapporti sessuali
Quell’insulsa «ginnastica da camera»

XV. GLI AMANTI LATINI
La felicità caduta dal cielo
Ricette contro la noia coniugale
I « mostri» della sessualità

APPENDICE. GUIDA AI PECCATI DEGLI ANNI ’70
Svestitevi pure, ma non «alla danese»
Alberghi «proibiti» e baci a contatore
Dove infuria la guerriglia sessuale
Obbligatori in URSS gli «angoli discreti»

Scena e Parola in Shakespeare

Scena e Parola in Shakespeare

Autore/i: D’Amico Masolino

Editore: Giulio Einaudi Editore

ristampa identica alla precedente del 12 gennaio 1974, prefazione dell’autore Masolino D’Amico, collana: La Ricerca Critica – cinema, musica, teatro, arti visive n° 4.

pp. 242, Torino

Teatro povero, partecipazione del pubblico, recitazione emblematica: sono slogan divenuti familiari ad ogni tipo di spettatore, in questi ultimi anni. E la demolizione del palcoscenico naturalistico ereditato dall’ottocento ha coinciso con una sempre migliore comprensione dei metodi caratteristici del teatro elisabettiano.
In questa sua indagine, Masolino d’Amico ha analizzato, limitatamente al solo Shakespeare, un aspetto che può sembrare almeno in origine squisitamente tecnico (ma, per Shakespeare come per i greci, “tecnica” e “arte” erano una parola sola) di quel teatro, cioè i procedimenti mediante i quali, in assenza delle scene dipinte o costruite del palcoscenico che fino a ieri ci era il più familiare, si “creava” nella fantasia del pubblico l’ambiente necessario all’azione.
Lettura e scomposizione del teatro si fondono in questo lavoro – di fine erudizione, eppure singolarmente vivo e avvincente – alla ricostruzione puntigliosa del fatto scenico ( presenza del pubblico, funzione degli attori, struttura dei teatri, peso delle convenzioni, ecc.), offrendo un esempio assai persuasivo dei progressi compiuti in Italia, tra i giovani studiosi, dalla storia e critica dello spettacolo.

Masolino d’Amico è nato nel 1939. Laureatosi a Roma in letteratura inglese, è professore incaricato di questa disciplina presso la Facoltà di Magistero di Roma. Si è occupato di Rochester, Burns, Wilde e Matthew Arnold.

Approssimazione – Esercizi di Esperienza dell’Altro

Approssimazione – Esercizi di Esperienza dell’Altro

Autore/i: Cassano Franco

Editore: Società Editrice Il Mulino

in copertina: Piero della Francesca, Storia della vera Croce, particolare dell’Esaltazione della Croce.

pp. 164, Bologna

Rivitalizzare l’altro, ciò che dice, il modo in cui guarda il mondo, è quello che facciamo continuamente, uno sforzo inevitabilmente intrecciato alla nostra identità.
Il libro si propone di formulare esercizi di autorelativizzazione, di rivolgere cioè lo strumento della relativizzazione contro lo stesso soggetto parlante. La parola-chiave è l’etnocentrismo e il motivo conduttore la critica delle diverse forme che esso può assumere: dall’antropocentrismo al pregiudizio di sesso e di età, all’etnocentrismo culturale, all’egocentrismo.
Attraverso la ricostruzione del modo in cui gli animali, i sessi, le età, le culture, i caratteri e gli individui guardano il mondo si tenta di ricostruire i lineamenti di un’etica dell’approssimazione. I riferimenti sono alle più diverse discipline perchè un solo viaggio interdisciplinare (etologia, antropologia, sociologia, psicologia, letteratura e saggistica, la più varia) può permettere di ricostruire come il mondo appare o sia apparso ai tanti altri del passato o a noi contemporanei. Lo stupore e la meraviglia che conseguono a questo sforzo non sono fini a se stessi ma le materie prime irrinunciabili di un’etica che miri ad approssimare l’uomo all’altro uomo ma anche a tutti gli esseri viventi.

Franco Cassano insegna Sociologia della conoscenza nell’Università di Bari e ha pubblicato fra l’altro Marxismo e filosofia in Italia (De Donato, 1973), Hegel e Weber. Egemonia e legittimazione (De Donato, 1977) con Remo Bodei, Il teorema democristiano (De Donato, 1979) e La certezza infondata (Dedalo, 1984).

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  • I. – Gli animali
  • II. – Le età
  • III. – I sessi
  • IV. – Le culture
  • V. – I caratteri

I Linguaggi del Cervello – Introduzione alla Neuropsicologia

I Linguaggi del Cervello – Introduzione alla Neuropsicologia

Titolo originale: Languages of the Brain – Experimental Paradoxes and Principles in Neuropsychology

Autore/i: Pribram Karl H.

Editore: Franco Angeli Editore

seconda edizione, prefazione di William James, traduzione italiana di Fulvio Scaparro e Giulia Polloni.

pp. 480, nn. illustrazioni b/n, Milano

I linguaggi del cervello, riassume venti anni di ricerche per una teoria complessiva del funzionamento cerebrale nell’organizzazione del comportamento e dei processi psicologici.
Le quattro parti in cui si divide il libro affrontano gruppi distinti di problemi. La prima si occupa direttamente degli aspetti fondamentali del funzionamento del cervello e della logica neurale che presiede alla codificazione delle informazioni. La seconda è particolarmente dedicata al ruolo del cervello nell’organizzazione dei processi psicologici: in essa vengono analizzati problemi di percezione, motivazione e affettività. La terza tratta in modo nuovo il controllo neurale del comportamento e della modificazione del comportamento. L’ultima riguarda la struttura che determina la comunicazione tra cervelli: la costruzione di segni e simboli, e quella del linguaggio e del pensiero che regolano le vicende umane.
I linguaggi del cervello, oltre a sottolineare la capacita del cervello di consentire la codificazione delle informazioni, opera un efficace tentativo di superamento delle varie dicotomie che affliggono universalmente il dibattito sui rapporti tra cervello, comportamento e attività psichiche.
In questo lavoro, infine, Pribram  coordina i linguaggi dell’embriologia, chimica, fisiologia e neurologia; i linguaggi comportamentali e soggettivi della psicologia; e i linguaggi della tecnica degli elaboratori e dei sistemi di elaborazione delle informazioni ottiche.

Karl H. Pribram (laureato in medicina all’Un. Di Chicago, specializzandosi quindi in neurochirurgia), si è dedicate alla ricerca sul cervello negli Yerkes Laboratories of Primate Biology, presso l’Un. di Yale, dove ha insegnato neurofisiologia e psicologia fisiologia, e negli ultimi anni alla Università di Stanford, dove è professore di neuropsicologia nei Dipartimenti di Psicglogia e Psichiatria.
Autore di oltre cento resoconti sulle proprie ricerche dirette allo studio delle funzioni della corteccia associativa e delle aree limbiche del proencefalo, ha curato la pubblicazione – Brain and Behavior (Penguin) ed è autore di On the Neurology of Learning, di Biology of Memory (con Donald. Broadbent) e di Piani e strutture del comportamento (con George Miller e Eugene Galanter, edito in Italia dalla Franco Angeli).

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Parte Prima – Un meccanismo a processo duale del funzionamento cerebrale

  • Stato operatori
  • Modificabilità neurale e meccanismi della memoria
  • Il decremento della attività neurale e le intenzioni inibitorie
  • Codici e loro trasformazioni
  • La logica del sistema nervoso

Parte Seconda – L’organizzazione dei processi psicologici

  • Immagini
  • Caratteristiche distintive
  • Ologrammi
  • Sentimenti
  • Appetiti ed affetti
  • Interesse, motivazione ed emozione

Parte Terza – Il controllo e la modificazione neurale del comportamento

  • Movimenti
  • Azioni
  • Competenza
  • Rinforzo e modificazione permanente
  • Realizzazione di atti

Parte Quarta – La struttura del processo comunicativo

  • Segni
  • Simboli
  • Linguaggio e pensiero
  • La regolazione delle attività umane
  • Epilogo

Bibliografia

Intellettuali e Librai nella Milano della Restaurazione

Intellettuali e Librai nella Milano della Restaurazione

Autore/i: Berengo Marino

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione, premessa dell’autore.

pp. VIII-436, 16 tavole b/n f.t., Torino

Nella Milano del primo Ottocento, fra l’età napoleonica e la vigilia del ’48, si assiste a un «miracolo»: una straordinaria fioritura del mercato librario. Editori pieni di iniziativa venuti dalla gavetta tipografica, letterati affluiti da ogni angolo della provincia italiana, commessi, librai, banchettisti e venditori ambulanti di almanacchi, stampatori illetterati e letterati imprenditori, fra torchio e bottega, tra audacie pubblicitarie e piratesca concorrenza, nonostante i rigori censori e polizieschi del governo austriaco, partecipano alla crescita di un’industria editoriale moderna in quella che si propone in quei tempi come la nuova capitale culturale del paese. Questo mondo è il protagonista del libro di Marino Berengo. Un mondo esplorato nelle sue basi economiche e sociali, indagato nei suoi risvolti culturali e politici, per svelare pagine di storia molto spesso inedite, ricche di avvenimenti, dense di problemi, popolate da una folla di straordinari personaggi: da Giulio Ferrario editore del «Conciliatore», dell’Adelchi, dei Promessi sposi, di Ettore Fieramosca, a Giovanni Silvestri, inventore di collezioni come la «Biblioteca scelta», la «Biblioteca amena», la «Biblioteca portatile»; ecco Niccolò Tommaseo lamentarsi per i «quattro magri luigi» incassati da Francesco Sonzogno, che tuttavia rappresentano uno dei primi, rari e ambiti contratti editoriali, mentre Alessandro Manzoni progetta un’edizione illustrata del suo capolavoro per salvaguardarsi dalle ristampe abusive, e dunque «punto primo, non iscapitarci, punto secondo farci guadagno». La vasta documentazione raccolta da Berengo compone un quadro d’epoca e d’ambiente in cui l’organizzazione imprenditoriale e di mercato, la produzione libraria e giornalistica, le novità giuridiche come il diritto d’autore, o le prime forme di lavoro e di consulenza editoriali, mettono in luce la storia di una generazione di intellettuali non conformisti: lontani dal tempo delle corti e dei mecenati, esclusi esplicitamente dagli uffici governativi, malvisti e inquisiti dalla burocrazia austriacante, colpiti dalle leggi censorie della Restaurazione, essi crearono, nell’Italia del primo Risorgimento, un mestiere nuovo, quello dell’intellettuale di professione, e come tali svolsero un ruolo di tenace opposizione, esprimendo, come scrive Berengo, «il più netto rifiuto che sia stato proferito dagli intellettuali italiani dinanzi al potere politico».

Marino Berengo, nato a Venezia nel 1928, é stato archivista di Stato a Venezia e, a partite dal 1963, ha insegnato all’Università di Milano, Ora insegna storia moderna all’Università di Venezia. Fra i suoi numerosi studi ricordiamo: La società veneta alla fine del Settecento (Firenze 1956), L’agricoltura veneta dalla caduta della repubblica all’Unita (Milano 1963) e, presso Einaudi, Nobili e mercanti nella Lucca del Cinquecento (1965) e l’edizione del Ricordo d’agricoltura di Camillo Tarello (1975).

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Premessa di Marino Berengo
Abbreviazioni

I. Le premesse napoleoniche

  • Milano nuova capitale culturale italiana
  • La Società dei classici italiani
  • Un aspetto della politica culturale napoleonica: le sovvenzioni editoriali

II. Gli imprenditori

  • L’incerta figura dell’editore
  • Le norme legislative sulla professione libraria e le patenti
  • I librai milanesi
  • I commessi e gli «istitori»
  • I banchettisti

III. L’organizzazione del mercato

  • I capitali d’impresa
  • Associazioni
  • Sconti e scambi
  • Pubblicità e cataloghi
  • Antiquariato e novità nella bottega del libraio
  • La concorrenza tra editori
  • Il contrabbando

IV. La produzione libraria

  • La produzione libraria
  • La «Biblioteca scelta» di Silvestri
  • Le altre collezioni
  • I libri ascetici e religiosi
  • Strenne e almanacchi
  • I libri scolastici
  • Libretti d’opera e libri stranieri

V. I giornali

  • La proprietà
  • I giornali milanesi
  • La catena degli «Annali»
  • Il periodico personale e il giornalismo professionale
  • Il periodico come impresa e i suoi problemi organizzativi

VI. Il diritto d’autore

  • L’età napoleonica
  • La Restaurazione e l’isolamento del Mezzogiorno
  • Le ristampe
  • La Convenzione del 1840 e l’Emporio librario di Livorno

VII. Il letterato di fronte al mercato

  • Il letterato editore
  • Compensi e contratti
  • La collaborazione ai periodici
  • Il letterato e le traduzioni
  • La collaborazione ai testi scolastici
  • Il letterato consulente e redattore
  • La professione di letterato

Indice analitico

L’Armonia Meravigliosa – Dallla Biologia alla Religione, la Nuova Unità della Conoscenza

L’Armonia Meravigliosa – Dallla Biologia alla Religione, la Nuova Unità della Conoscenza

Titolo originale: Consilience

Autore/i: Wilson Edward O.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Roberto Cagliero.

pp. 378, Milano

“Un viaggio straordinario attraverso la scienza e le discipline umanistiche: una geniale esplorazione che parte dalla cimica della mente per arrivare alle basi genetiche della nostra cultura.”

Gli antichi greci ci hanno insegnato che esiste un ordine intrinseco che governa il cosmo in cui viviamo e le sue leggi. Nel Settecento i grandi spiriti enciclopedici avevano l’ambizione di confrontare le proprie conoscenze con l’immensità dello scibile, mentre gli studiosi di oggi si occupano di discipline sempre più ristrette e specialistiche.
Il biologo statunitense Edward O. Wilson, uno dei maggiori scienziati viventi, sostiene in questo libro la necessita di coniugare lo spirito universalistico del passato con la scienza moderna e il bisogno di giungere a una unitarietà delle principali discipline scientifiche e umanistiche, nella convinzione che tutto nell’universo è organizzato secondo un numero ristretto di leggi naturali fondamentali che comprendono i principi basilari di ogni ramo del sapere.
Pioniere della sociobiologia e della biodivesità, Wilson si dissocia dalle forme convenzionali del pensiero contemporaneo e ci spiega come e perché la crescita esplosiva del dominio intellettuale delle leggi dell’universo tragga origine da quell’antica concezione dei primi pensatori greci. Una visione, questa, che ha raggiunto il suo apice durante l’«eta dei lumi», per poi perdersi progressivamente negli ultimi due secoli con la frammentazione e la specializzazione della conoscenza. Fondando la sua riflessione su fisica, biologia, antropologia, psicologia, religione, filosofia e arte, Wilson ci mostra perché gli obiettivi originari dell’Illuminismo siano di nuovo attuali e come sia possibile trovare un minimo comune denominatore fra scienza e discipline umanistiche.

Edward O. Wilson è nato a Birmingham, Alabama, nel 1929. Si e laureato in biologia presso la University of Alabama e nel 1955 ha concluso il dottorato in biologia ad Harvard, dove insegna attualmente. Per la sua attività didattica e scientifica ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi. Due suol libri, On Human Nature (1978) e Formiche (con Bert Hölldobler, 1990), hanno vinto il premio Pulitzer.

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  • L’incantesimo ionico
  • I grandi rami del sapere
  • L’Illuminismo
  • Le scienze naturali
  • Il filo di Arianna
  • La mente
  • Dai geni alla cultura
  • L’idoneità biologica della natura umana
  • Le scienze sociali
  • Le arti e la loro interpretazione
  • Etica e religione
  • A che fine?

Note
Ringraziamenti
Indice dei nomi

Sette Frecce – Le Storie e la Saggezza degli Indiani d’America: un Messaggio Universale di Spiritualità e Armonia

Sette Frecce – Le Storie e la Saggezza degli Indiani d’America: un Messaggio Universale di Spiritualità e Armonia

Titolo originale: Seven Arrows

Autore/i: Hyemeyohsts Storm

Editore: Edizioni Corbaccio

seconda edizione, traduzione dall’originale americano di Luciana Bianciardi.

pp. 384, nn illustrazioni b/n e a colori f.t., Milano

«State per cominciare un’avventura del Popolo, il Popolo degli Indiani delle Praterie. Probabilmente conoscerete questo Popolo con i nomi che hanno dato i bianchi: Cheyenne, Crow, Sioux eccetera. In questo libro imparerete a conoscerli con i loro veri nomi, come Popolo della Freccia Dipinta, Popolo Piccola Aquila Nera e Popolo dei Fratelli.
«Al centro della storia di questo Popolo e tutt’intorno a essa la Ruota di Medicina che è un modo di comprendere l’Universo, la Via data ai capi di Pace, nostri Insegnanti, e da questi a noi donata.»

In tutto il continente americano si possono ammirare antiche Costruzioni megalitiche dette Ruote di Medicina, si tratta di gigantesche strutture nelle quali massi e pietre sono disposti in cerchio a raggiera. Risalgono a migliaia di anni fa e sono tuttora luogo di culto per gli indiani d’America che le considerano sacre. La Ruota di Medicina è un cerchio al cui interno si trova una croce: rappresenta lo spazio dell’universo ma anche quello dentro di noi, il tempo in senso circolare e non lineare, dove tutto ritorna anche se trasformato.
Lo scopo principale delle Ruote di Medicina è di permetterci di comprendere noi stessi attraverso un percorso di armonizzazione e integrazione con la natura. Gli indiani d’America lo sapevano e l’insegnamento della Via delle Ruote di Medicina era affidato agli Zero Chiefs (Cape e Capi Zero), i custodi della scienza e della filosofia spirituale della Terra. Grazie alla Ruota lo Zero Chief insegnava al discepolo a scoprire e integrare fra loro tutti gli elementi che compongono la nostra individualità. La Ruota di Medicina è uno strumento di guarigione spirituale per i nativi espropriati dai conquistatori e per i bianchi espropriati di se stessi dalla cultura dell’alienazione che trascende tutti i confini religiosi e non ha pregiudizi di genere, razza, religione e cultura. Ci parla della Vita e del giardino della sacra Terra dove ci incontriamo tutti come eguali.
La storia delle Ruote ci è stata raccontata per la prima volta da Hyemeyohsts Storm, detto White Wolf. Narrare una storia è come ricreare un mondo, se ci si crede la Storia entra a far parte della realtà, modifica il corso degli eventi. Ed è Proprio lo storytelling il narrare le storie una caratteristica degli indiani d’America e Storm, nei suoi libri e in persona, è un formidabile Narratore.
Sette Frecce stato pubblicato negli Stati Uniti nel 1972 ed è subito divenuto un bestseller. Libro estremamente controverso, contestato alla sua uscita sia dai nativi tradizionalisti che dai bianchi: per i primi era una indebita divulgazione delle conoscenze sacre degli indiani, tra l’altro contaminate Age californiana, per i secondi solo un collage valore antropologico. Ma l’autore non si è scoraggiato e, anche se non pretende vincere tutti, vuole pero creare un rituale per la gente di tutto il mondo. Sette Frecce viene utilizzato in moltissime università e scuole sia degli Stati Uniti che della Germania e e del Giappone come libro di testo per l’insegnamento della filosofia e del moro di vita degli indiani d’America. E un classico e un libro di culto e ci permette di superare i confini di razza, di sesso e di cultura: la responsabilità e la cura della Terra sono nelle nostre mani.

Nato da padre tedesco e madre Crow 75 anni fa, Hyemeyohsts Storm è un meticcio cresciuto nelle riserve Crow e Nord Cheyenne del Montana. Il padre muore quando lui ha 5 anni e la madre, alcolizzata, non riesce a occuparsi di lui e dei suol quattro fratelli e Storm cresce, come la maggior parte dei ragazzini delle riserve, abbandonato a se stesso. Privato dell’anima perché ne bianco né pellerossa, interrompe prematuramente la scuola e vi- ve a lungo con i vecchi della Riserva. Vistosi infrangere il sogno di combattere la guerra del Vietnam a causa di un occhio malato, Storm ha la fortuna di incontrare Estcheemah, una donna di medicina di sangue maya, che gli «restituisce se stesso». Da lei, che è una Zero Chief, apprende le antichissime tradizioni, in particolare quella del potere dell’energia creatrice femminile, divenendo a sua volta uno dei più autorevoli Zero Chief viventi. Essendo oltre che uno scrittore anche un artista, ha fondato la Scuola Internazionale di Arte Meticcia le cui opere sono vendute sia negli Stati Uniti che in Europa.
Hyemeyohsts Storm è uno straordinario oratore e insegnante perchè si fa portavoce di un’eredita di informazioni sulla natura della Vita che proviene da un lontano passato e ha la capacita di applicare tali informazioni al grandi problemi del nostro tempo. Ha tenuto conferenze in numerose università e college, ha parlato in moltissime Riserve di nativi americani ed è stato inoltre portavoce di Greenpeace.
Da molti anni, insieme alla moglie Swan, sua compagna nella vita e in questa missione, gira per il mondo per condividere con tutte le genti la profonda saggezza della Terra ereditata dagli Zero Chiefs.

Poemetti Mitologici Babilonesi e Assiri

Poemetti Mitologici Babilonesi e Assiri

Autore/i: Anonimo

Editore: Sansoni Editore

traduzione e nota a cura di Giuseppe Furlani.

pp. 96, Firenze

Sommario:

I – Il mito di Etana
II – Il mito di Adapa
III – Nêrgal ed Ereshkigal
IV – L’esaltazione d’Ishtar
V – Il poema di Çaltum e Agushaya
VI – Ea e Atarkhasîs
VII – Il mito di Zû e Lugalbanda
VIII – Miti sulla creazione

  1. La creazione da parte degli dèi
  2. La creazione di due piccoli esseri
  3. La creazione della luna e del sole
  4. La creazione da parte di Ea
  5. La cosmogonia nella «Leggenda del Verme»
  6. Il fiume costruttore di tutto se
  7. La creazione da parte di Marduk

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La Filosofia degli Assassini

La Filosofia degli Assassini

La costrizione a uccidere esaminata in ogni aspetto: ideologie e politiche, stampa e iconografia popolari, manie sessuali, impulsi distruttive

Autore/i: Wilson Colin

Editore: Longanesi & C.

ringraziamenti e introduzione dell’autore, traduzione dall’originale inglese di Sem Schlumper.

pp. 308, 18 illustrazioni b/n e a colori, Milano

Sino a quando non verra emessa uni sentenza sull’imputazione di aver ucciso il commnissario Luigi: Galabresi, Gianni Nardi ha diritto al dubbio, Comunque, è assai Improbabile che Nardi sieda un giorno sul banco degli imputati. I suo posto nella «gabbra» è già rimasto vuoto. Benché più volte incriminato e al centro di una fitta rete di sospetti, Nardi si è reso latitante proprio alla vigilia del secondo processo per il delitto di piazzale Lotto, in cui era accusato di favoreggiamento. Così, per uno sbaglio nel decreto di citazione, i tribunale non lo ha neppure potuto processare in contumacia. Il suo «caso», esempio parlante di una «giustizia di classe», nasce dalla sconvolgente vicenda che questo libro documenta, attraverso la collaborazione fra un giornalista e Pasquale Virgilio, il protagonista innocente di uno fra gli episodi più clamorosi e deterrenti della nostra storia giudiziaria, Guido Vergani ha lavorato sulla testimonianza a registratore aperto e sul diario di carcere di Pasquale Virgilio, accusato di avere ucciso, nella notte fra il 9 e il 10 febbraio 1967, il benzinaio Innocenzo Prezzavento, Ha consultato i rapporti dei carabinieri, i verbali degli interrogatori e dell’istruttoria, gli atti del dibattimento, L’errore giudiziario, che nel processo contro Pasquale Virgilio è stato evitato in extremis soltanto per l’intervento esterno di un’alta personalità del Diritto, non può mai passare come fatalità. Questo racconto-verità lo dimostra.

Questo libro è il risultato definitivo degli anni che Colin Wilson ha dedicato allo studio della psicologia criminale. L’autore parte dalla constatazione che tutte le confessioni degli assassini, sottili o grossolane, raccapriccianti o ingenue, fanno costante riferimento a una visione del mondo che è insieme filosofia esistenziale e tentativo di interpretazione ideologica dei moventi che li hanno spinti ad agire. Filosofia e ideologia che si riassumono in uno sfrenato individualismo e nella conseguente scelta del delitto come mezzo supremo per l’affermazione dell’Io. Da questa constatazione, assunta come premessa (e difesa con tutte le armi di una intelligente partigianeria, che giunge ad escludere dal «rango» di vero assassino chiunque abbia  ucciso spinto da motivi non ascrivibili al desiderio di potere), prende le mosse il saggio di Wilson per dimostrare la sua tesi con soggettivo rigore e brillante intransigenza. E poichè l’assassinio è il coronamento supremo di ogni aspirazione all’anormale, al torbido, all’indecente, allo «scandaloso», l’autore esamina con abbondanza di citazioni quella parte della storia. della letteratura e della cultura in generale che attinge la pornografia, il sadismo, il demoniaco, l’innaturale. Nè sfuggono alla sua attenzione tutti quei casi dove elementi letterari, fantasie allucinate e situazioni devianti hanno contribuito a formare la scena per delitti esemplari (basti citare esame dei dossier di Jack lo squartatore, dell’«assassino dell’autostrada» o di Charles Manson). Dalla premessa fino alla conclusione il saggio si snoda secondo il ritmo e il capriccio dell’arguzia, proponendosi con wildiana arroganza di dimostrare il proprio assunto soprattutto con le armi del paradosso.

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Ringraziamenti
Introduzione

Capitolo I
Creature d’Incubo

Capitolo II
La filosofia della volontà

Capitolo III
La pornografia e la legge della contrazione degli utili

Capitolo IV
Il Pensiero «magico»

Capitolo V
«L’uomo che ha sempre ragione»

Capitolo VI
Omicidio e romanticismo

Capitolo VII
La sintesi dostoevskiana

Capitolo VIII
L’errore della passività

Capitolo IX
La vita progresiva

Appendice
Bibliografia

Antiche Scuole di Saggezza

Antiche Scuole di Saggezza

Titolo originale: The Anciena Schools of Wisdom

Autore/i: Ramtha

Editore: Macro Edizioni

prima edizione, prefazione di Diane Munoz-Smith, traduzione di Irene Rizzoli e Bruna Dalponte.

pp. 240, Cesena

L’obiettivo delle Antiche Scuole di Saggezza, che hanno operato liberamente solo fino alla nascita dell’attuale civiltà, era risvegliare in noi il Dio dimenticato.
Oggi è arrivato il momento di riproporre la sapienza antica perché non rimanga più segreta e a disposizione di pochi, ma divenga accessibile a tutti coloro che desiderano sapere.
E questo e quanto fa la Scuola di Ramtha.

In questo libro Ramtha affronta i seguenti temi:

  • La consapevolezza e l’energia creano la natura della realtà.
  • Come opera il tempo.
  • La mente consapevole e la mente subconscia; la materia e l’antimateria.
  • La creazione dell’universo.
  • Lo scopo dell’anima.
  • I sette sigilli e la consapevolezza del Cristo.
  • Come le donne divennero “senz’anima”.
  • Come attivare il Dio in noi.
  • Come manifestare i nostri desideri attraverso i] potere della mente.

Le informazioni contenute in questa opera straordinaria ispireranno il lettore e gli consentiranno di ottenere una nuova comprensione cella reaità e inoltrarsi lungo percorsi di conoscenza ancora inesplorati.

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Prefazione

La natura della realtà

  • Incontro del mattino
  • Incontro del pomeriggio

La distruzione dell’antica saggezza e la sua resurrezione

  • Incontro del mattino
  • Incontro del pomeriggio

Il settimo sigillo e la perfetta veste di luce

  • Incontro del mattino
  • Incontro del pomeriggio

Abbracciare la Vita – Insegnamenti Scelti – L’Insegnamento di un Essere di Luce da un Piano di Coscienza

Abbracciare la Vita – Insegnamenti Scelti – L’Insegnamento di un Essere di Luce da un Piano di Coscienza

Titolo originale: Ramtha – Introduction

Autore/i: Ramtha

Editore: Macro Edizioni

seconda edizione, prefazione dell’editore, traduzione di Irene Rizzoli e Bruna Dalponte.

pp. 208, Cesena (FO)

“Io sono Ramtha, un’entita sovrana vissuta molto tempo fa su questo piano chiamato Terra. In quella vita non sono morto: sono asceso, poichè ho imparato a utilizzare la forza dei miei pensieri e a portare con me il corpo in una dimensione invisibile della vita”. Così inizia la storia di Ramtha, una straordinaria Intelligenza vissuta sulla Terra 35 mila anni fa, ai tempi di Atlantide. Oggi ha deciso di tornare per aiutare gli esseri umani a recuperare il proprio potere, insegnando che not creiamo la nostra realtà con le convinzioni, i pensieri, le emozioni. La consapevolezza che siamo creatori ci permette di vedere gli eventi che ci accadono in maniera nuova. Ramtha parla con linguaggio diretto, che va diritto al cuore, può essere amato oppure respinto, ma certo non lascia indifferenti. Il suo insegnamento, fondato sulla celebrazione della vita, è canalizzato in America dal 1978 da J. Z. Knight: intorno a Ramtha è sorta negli ultimi anni una fiorente scuola New Age, che trova in Italia numerosi sostenitori. Il libro raccoglie gli insegnamenti di Ramtha sul nostro rapporto con la natura, il potere del pensiero, la figura e il ruolo di Gesù, le anime compagne, gli Esseri che abitano lo spazio universale, lo scenario di crisi che ci attende alla fine del secolo, il rapporto con i figli, la malattia, la morte, le leggi e il denaro.

“L’amore per un altro è amore per sè. Quando gli amanti si abbracciano, non sentono l’altro ma sentono se stessi. Quando sono coinvolti emozionalmente l’un l’altro, sono coinvolti emozionalmente con se Stessi. Attraverso lo specchio dell’altro viene visto Dio nella sua meravigliosa storia d’amore con se stesso.”

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Prefazione

  • Per Amore del vostro Essere
  • Io sono Ramtha
  • La Torta di Ciliege e il Diavolo di J.Z. Knight
  • Solo uno Specchio
  • Permettete loro di scegliere
  • Annoiato dalla Vita
  • Le Belle Addormentate
  • La Cruna dell’Ago
  • Se questo non è Cielo!
  • Le Nozze dell’Anima
  • Anime Compagne
  • Il Premio della Creazione
  • Vibrante Silenzio
  • Tienili fra le tue Braccia
  • Liberati dal tuo Persecutore
  • Yeshua
  • Un Luogo come questo
  • Non credere mai
  • Non potrete mai imprigionare la loro Mente
  • Recuperate il vostro Potere
  • I Giorni che verranno
  • Il Sogno fallace
  • L’Essere più alieno di tutti
  • Essere Dio
  • Piccoli Dèi