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Strumenti di Tortura e di Morte Attraverso i Secoli

Strumenti di Tortura e di Morte Attraverso i Secoli

Autore/i: Autori vari

Editore: Industrie Grafiche Federighi

prima edizione.

pp. 88, ill. e fotografie b/n, Certaldo

Infiniti sono i modi di infliggere la tortura, perchè infiniti sono i modi di soffrire. Perchè si infierisce sul prossimo? La tortura è nata con l’uomo e soltanto con l’uomo: per quanti studi e ricerche si siano fatti sugli animali, ancora non risulta che viga presso le bestie l’usanza di torturare. L’animale uccide la sua preda, ma non la supplizia semplicemente perchè il supplizio esige delle ragioni, e la bestia di ragioni non ne ha. Ma l’uomo si. Innumerevoli sono stati, nella storia dell’umanità, i motivi e i mezzi per infliggere la tortura. Oggi, venendo a conoscenza di scempi e crudeltà avvenute nel lontano e barbaro medioevo (ma anche in periodi purtroppo recenti) non possiamo che inorridire e condannare questa atrocità.

Prova la Tua Intelligenza Giocando・5

Prova la Tua Intelligenza Giocando・5

Rompicapi, Logogrifi, Metagrammi, Giochi Verbali, Problemi di Logica, Giochi coi Numeri

Autore/i: Scott Joseph; Scott Lenore

Editore: Rizzoli

prima edizione, a cura di Eugenio Balduzzi, titolo originale: Quiz bizz. Puzzle for everyone.

pp. 144, nn. illustrazioni b/n, Milano

Di occasioni per esercitare la mente la vita quotidiana non ne offre molto. Almeno, a buona parte della gente, annoiata da una stucchevole routine. La conseguenza della desuetudine all’impiego dell’acume è la degradazione della qualità della vita. La fantasia, l’analisi, la ricerca di nuove strategie vanno a pallino. Ma a tutto c’e un rimedio. «Prova la tua intelligenza giocando» vi offre l’opportunità di riprendere gusto all attività mentale e di trarre piacere dal vostro talento. Ci sono giochi per tutti i gusti, dai labirinti ai logogrifi, dei problemi di logica a quelli coi fiammiferi. Per risolverli non sono richieste conoscenze particolari: bastano l’uso della ragione e, di tanto in tanto, un lampo di genio (di cui certamente non difettate). Per di più, non si tratta di un dubbio trattato di psicometria che si arroga il discutibile diritto di stabilire se siete un cervellone o un Imbecille, ma dell’occasione di passare qualche ora cimentandovi in allegria.

Poesie Mistiche

Poesie Mistiche

Titolo originale: Dîvân

Autore/i: Gialâl ad-Dîn Rûmî

Editore: Rizzoli

sesta edizione, introduzione, traduzione, antologia critica, note e cura di Alessandro Bausani.

pp. 160, illustrazioni b/n, Milano

Gialâl ad-Dîn Rûmî, che nacque a Balkh nel 1207 e morì nel 1273 in Turchia, dopo avervi fondato una famosa confraternita mistica, è il maggiore poeta mistico persiano, uno dei massimi poeti mistici della letteratura mondiale. il lettore di questa raccolta, curata da Alessandro Bausani, conoscerà una delle più profonde esperienze spirituali che sia possibile immaginare, quale la letteratura occidentale – nemmeno Jacopone o Giovanni della Croce o santa Teresa – non sa presentargli. L’ebbrezza mistica, che infonde tutto l’universo, anche l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco, la mente e il cuore, coincide con la più assoluta lucidità intellettuale: la fuga verso Dio («Il mio luogo è l’Oltrespazio, il mio Segno è il Senza Segno… Uno cerco, uno conosco, uno canto, uno contemplo!», di cui il verso diventa specchio silenzioso, coincide con l’accoglimento delle apparenze più violente e paradossali del mondo: il salto oltre la terra conduce al di là del bene e del male: la stasi spirituale coincide con la più labile e vertiginosa mobilità della fantasia… Il lettore avrà l’impressione di essere chiuso nel cuore più profondo del cerchio, e insieme di venire dissipato nella molteplice polvere dell’universo.

Alessandro Bausani (1921-1988), islamista di fama internazionale, ha insegnato all’Istituto Universitario Orientale di Napoli e all’Università di Roma La Sapienza. Autore di numerosi saggi, tra cui Storia della letteratura persiana, ha tradotto il Poema celeste di Muhammad Iqbâl e, per la BUR, Il Corano.

I Minareti e il Cielo

I Minareti e il Cielo

Racconti persiani del Novecento

Autore/i: Autori vari

Editore: Sellerio Editore

cura, introduzione e traduzione dal persiano di Filippo Bertotti, in copertina: Affresco sulla gioia del vino, Palazzo Čehel Sotūn, Iṣfahān.

pp. 220, Palermo

A partire da una appassionata accoglienza  di Breton negli anni Trenta; antologie simili a I minareti e il cielo. Racconti persiani del Novecento sono state più volte pubblicate in Occidente, nei paesi di lingua inglese e francese soprattutto. Una fortuna dovuta alla facilità di innesto, nella tradizione antica del racconto persiano, di motivi nuovi tratti dalla letteratura europea. Così questa antologia (la prima in Italia) esibisce tutti i fantasmi defia letteratura che ci sono familiari, ma trasfigurati nello specchio di un canone stilizzato dai secoli.
Questo libro intende offrire una panoramica esauriente delle tendenze della letteratura persiano di questo secolo, nel genere classico del racconto. Gli autori, tra cui una scrittrice, sono tutti nati nel Novecento. Il racconto più antico è del 1921, il più vicino del 1988.

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Introduzione di Filippo Bertotti

I minareti e il cielo

Sādeq Hedāyat
Il manichino dietro il velo

Mohammad Alì Giamālzādé
Dio li fa e poi li accoppia

Bozorg Alavì
Il paese

Sādeq Ciubak
Il primo giorno nella tomba

Ebrāhim Golestān
La nebbia sul fiume

Gialāl Āl-e Ahmad
I minareti e il cielo

Simin Dāneshvar
Il crepuscolo di Gialal

Giamāl Mirsādeqì
E correvo, e gridavo

Gholāmhossein Sā’edì
Terra di cenere

Fereidun Tonokābonì
La macchina contro l’analfabetismo

Hushang Golshirì
L’uomo dalla cravatta rossa

Mahmud Dulatābādì
Uomo

Hassan Asghar
La stella

Ayurveda per la Madre e il Bambino

Ayurveda per la Madre e il Bambino

I consigli della Medicina Tradizionale Indiana dal concepimento ai primi mesi di vita

Autore/i: Vaidya Bhagwan Dash

Editore: Edizioni Mediterranee

introduzione e traduzione dall’inglese di Bruno Romano, prefazione del Prof. N.H. Keswami, introduzione dell’autore, titolo originale: Ayurveda for Mother & Child.

pp. 144, Roma

L’Ayurveda fornisce concetti unici riguardanti la formazione e lo sviluppo dell’embrione umano nel grembo materno, e descrive i metodi da adottare per concepire un bambino con le caratteristiche desiderate.
Cibo, bevande e diete particolari che la madre deve adottare prima del concepimento, nel periodo fertile, e durante la gravidanza, consentono infatti di determinare il profilo psichico e fisico della prole.
Questo libro riunisce e riassume tutti gli usi, le tradizioni e le pratiche religiose legati alla maternità, che sono descritti in maniera vasta e dettagliata nei testi classici dell’Ayurveda, e ne specifica di volta in volta le relative fonti. Un intero capitolo è dedicato alle misure contraccettive usate – contrariamente a quanto certa cattiva informazione ci ha portato a credere finora – per la pianificazione familiare nell’India antica e medioevale.
Ayurveda per la madre e il bambino non solo può essere un valido aiuto per tutte le future mamme, ma anche uno strumento di lavoro per insegnanti, ricercatori in campo ayurvedico, medici e biologi, in quanto gran parte di queste teorie e pratiche costituisce un terreno vergine di studio e di ricerca volti alla costruzione di una società sana e autorealizzata.

Vaidya Bhagwan Dash è uno dei maggiori studiosi e dei più stimati medici ayurvedici in campo internazionale. Prima di scegliere l’Italia come sede per la diffusione dell’Ayurveda e per realizzare corsi di formazione per medici e paramedici, ha operato in molti paesi del mondo, sia come consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sia per motivi di studio e di ricerca. Consulente ayurvedico del Ministero della Sanità e del Benessere della Famiglia dell’India fino al 1982, ha dedicato tutta la vita alla ricerca e alla pratica della medicina indiana. Studioso di sanscrito, conduce da anni accurati studi sugli antichi testi ayurvedici andati perduti nel corso dei secoli, ma ancora rintracciabili attraverso fonti tibetane. La sua padronanza delle lingue tibetana, mongola, inglese, tedesca e francese gli ha consentito di far conoscere e apprezzare i suoi lavori in tutto il mondo. In Italia la sua attività è promossa dall’Istituto Italiano di Ayurveda, con sede a Firenze, ma operante anche a Roma e in diverse altre città. Per le Edizioni mediterranee ha già pubblicato: “Manuale di Ayurveda”, “Terapia del Massaggio nell’Ayurveda” e “Alchimia e uso terapeutico dei metalli nell’Ayurveda”.

Incanti e Sortilegi – Streghe nella Storia e nel Cinema

Incanti e Sortilegi – Streghe nella Storia e nel Cinema

Atti del Convegno “La strega, la santa e il processo” (San Miniato, 12-13 novembre 1999)

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizioni ETS

Pubblicazioni del Centro Cinema Paolo e Vittorio Taviani Comune di San Miniato, cura e introduzione di Laura Caretti e Dinora Corsi.

pp. 236, tavole f.t. a colori e b/n, Pisa

L’occasione creativa che ha stimolato questo percorso critico e di ricerca è stato il film di Paolo Benvenuti Gostanza da Libbiano. Nei giorni in cui tutta San Miniato partecipava alla ricreazione filmica di un frammento del suo passato, ritrovando ancora nelle sue strade, negli interni, nelle sue torri lo scenario reale e simbolico di un tempo antico, il «Centro Cinema Paolo e Vittorio Taviani» ha promosso un convegno (La strega, la santa e e il processo), mirato a una riflessione interdisciplinare sulla stregoneria che, da punti di vista diversi, focalizzasse il rapporto tra realtà e immaginario, tra storia e creazione artistica. Con qualche cambiamento, qualche saggio in più e un titolo diverso questo volume raccoglie le relazioni tenute in quell’incontro, dispiegate in un montaggio che come allora dà alle fonti storiche l’inizio del discorso e procede poi per sequenze passando dalla pagina scritta alla raffigurazione pittorica, dalla rappresentazione teatrale a quella cinematografica.

Il Millennio del Filosofo: Chiliasmo e Teleologia Morale in Kant

Il Millennio del Filosofo: Chiliasmo e Teleologia Morale in Kant

Autore/i: Cunico Gerardo

Editore: Edizioni ETS

premessa dell’autore, in copertina Albert Dürer «Apocalypsis cum figuris 1498» Kupferstichkabinett Berlin.

pp. 232, Pisa

L’inizio di un nuovo millennio impone di ripensare la questione del senso e del futuro della vicenda storica dell’umanità. Chi forse meglio di ogni altro può aiutarci in questo compito è Kant, il filosofo par excellence del millennio trascorso, chi ha collocato la sua riflessione sulla storia (sia politica che religiosa) sotto l’insegna del «chiliasmo». Mentre per lo più la categoria di millenarismo è usata in senso spregiativo, per Kant il richiamo al regno millenario è invece un modo per prospettare un’epoca futura della storia che corrisponda alle attese di libertà, giustizia, pace, compimento morale. Per Kant la storia può essere pensata come un «tutto» solo se in essa, malgrado il «male radicale», è riconoscibile una destinazione e un progresso morale dell’umanità. Egli legge nelle tenzioni conflittuali e nei tentativi rivoluzionari del suo tempo i «segni» di un movimento che permette di anticipare una risposta alla domanda: «Che cosa ci è lecito sperare?».
La sua concezione teleologica della storia non alla pretesa di un sapere assoluto, ma assume una «fede eroica nel progresso» come impegno a cambiare le cose in meglio senza cedere alla tentazione dell’accomodamento allo status quo, dello scetticismo più o meno cinico o della disperazione.
Questo studio balla ricerca delle fonti, dei significati, delle implicazioni del «chiliasmo» kantiano sia nell’ambito cosmopolitico sia nell’ambito etico-religioso, collocandolo nell’orizzonte più ampio della questione della finalità e dello scopo finale come quadro trascendentale della «terza domanda» della ragione.

Gerardo Cunico [Genova 1949] insegna Filosofia della religione all’Università di Genova.
Tra le sue principali pubblicazioni: Essere come utopia. I fondamenti della filosofia della speranza di Ernst Bloch [1976]; Critica e ragione utopica.
A confronto con Habermas e Bloch
[1988]; Messianismo dionisiaco. Percorsi «apocrifi» per una rilettura di Nietzsche, [1992]; Da Lessing a Kant. La storia in prospettiva escatologica [1992]; Messianismo, religione e ateismo; nella filosofia del Novecento. Bloch, Kracauer; Benjamin, Horkheimer, Adorno, Habermas [2001].
Ha curato l’edizione italiana di E. Bloch, Experimentum mundi [1980], e l’edizione originale tedesca di E. Bloch, Logos der Materie [2000].
Tra gli altri volumi da lui curati: Kracauer: il riscatto del materiale [1992]; Attualità e prospettive del «principio speranza» [1998].

Manuale Pratico di Omeopatia

Manuale Pratico di Omeopatia

In attesa dell’arrivo del medico o per evitare di doverlo chiamare: l’efficacia dell’omeopatia per essere d’aiuto a se stessi e agli altri.

Autore/i: Dujany Ruggero

Editore: Red Edizioni

pp. 296, Como

Quando il medico è irreperibile curarsi da soli può essere difficile per chi ha scelto la strada dell’omeopatia: una terapia che richiede la conoscenza di una ricca gamma di rimedi e l’abilità di cogliere la corrispondenza tra il rimedio e i sintomi individuali.
L’originalità e l’interesse di questo manuale nascono proprio dalla capacità dell’amore di rispondere in modo pratico alle concrete necessità di chi legge, e di mostrare al tempo stesso una galleria di individualità omeopatiche tra le quali si finirà. prima o poi per riconoscere se stessi.
La forma semplice e chiara, lo stile brioso fanno di questo manuale un prezioso strumento di consultazione, ma anche una piacevole lettura.

Ruggero Dujany, laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano, ha esercitato come mutualista e assistente in Ginecologia all’ospedale di Melegnano. Agopuntore da 1970 ha fondato il centro So-Wen di Milano, dove ha insegnato agopuntura per quindici anni. Omeopata, insegna omeopatia sempre nel suddetto centro. Da dieci anni esercita la Kinesiologia Applicata e da sette anni tiene corsi annuali di questa specialità. Siccome è curiosissimo e spinto da un tragico senso del dovere continua la sua ricerca portandovi la sua scontrosità, l’amore per l’insolito, il futuribile e per ciò che visibilmente funziona anche se in contrasto, per ora, con la mentalità codificata e accettata.

Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa

Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa

Autore/i: Autori vari

Editore: Libreria Editrice Vaticana

pp. XVI-526, Città del Vaticano

«L’allegoria nasce da una figura biblica, la Sapientia, rappresentata in alto a sinistra come una donna incoronata e recante l’asta di una grande bilancia. Questa bilancia si divarica dall’una  e dall’altra parte, e si vede, in perfetto equilibrio sui due piatti, figure che rappresentano la giustizia distributiva e quella commutativa con, frammezzo, la grande figura della Giustizia, in persona, splendidamente vestita.[..]»

Ma non Troppo – Cronache Agrodolci

Ma non Troppo – Cronache Agrodolci

Autore/i: Rosselli Colette

Editore: Longanesi & C.

premessa dell’autrice.

pp. 266, Milano

«Spero di poter contare sull’indulgenza di coloro che si troveranno ricordati più nelle loro debolezze che nelle loro qualità, ma delle qualità, fuori dai necrologi, quando se ne parla bisognerebbe farlo soltanto sottovoce. Per rispetto e sospetto.»

«Sono saltata dal pennello alla penna quasi senza accorgermene», dice di sé Colette Rosselli. «Ho frequentato il cosiddetto “mondo” senza restarne prigioniera. Ho attraversato salotti e strade con lo stesso passo. Ho osservato gli uni e le altre con la stessa curiosità. Pur senza immaginare che ne sarei diventata un giorno una testimone.» In queste frasi sta tutto il contenuto di un libro tanto difficile da definire – diario? cronaca? ritratti? – quanto agile, spiritoso e di piacevolissima lettura, che nelle sue pagine tenere e pungenti ci offre la vivace descrizione di una variegata società, non soltanto italiana. Personaggi eccelsi e intimi, artisti e letterati, politici e giornalisti, sfilano sotto i riflettori degli ultimi quarant’anni: dal conte Sforza con le sue civetterie e insolenze al regal seno della sovrana d’Inghilterra nei commenti del sarto di corte; dalle angosce di Papa Luciani agli hobbies di Toscanini; dalla spagnolesca arroganza di Dali agli imprevedibili umori di Leo Longanesi; dalle furie di Anna Magnani alle spavalderie di Curzio Malaparte; dai palpiti segreti di Mario Praz ai rancori di Martha Gellhorn, terza moglie di Hemingway; dal Gaetanocentrismo del vecchio Marzotto alle impazienze di Moravia; dai misteriosi silenzi di Ezra Pound alle strazianti amnesie di Dino Buzzati; dalle irruenze di Pertini ai «rigatoni» di Fellini. (E fra tutti, al centro della scena o tra le quinte, Indro Montanelli…) Da una messe inesauribile di ricordi, divagazioni, battute, frizzi, tutti godibili di per sé, esce un’immagine singolare e personale del nostro tempo e delle sue contraddizioni. E, dentro di essa, la vita – mai affrontata direttamente, quasi sottaciuta, sempre sviata – di una donna non comune che ha saputo osservare e oggi mostra di saper brillantemente riferire.

Colette Rosselli vive a Roma, quasi arroccata in un attico affacciato su piazza Navona. Di sé dichiara che ha molti difetti e una grande qualità: quella di non conoscere la noia, grazie al privilegio di alternare pennelli e penna. Ha rare amicizie, ma belle, e un solo rimpianto: aver dovuto rinunciare alla compagnia quotidiana di gatti, cani e cuccioli di ghepardo.

Il Libro dei Vagabondi

Il Libro dei Vagabondi

Lo “Speculum cerretanorum” di Teseo Pini, “Il vagabondo” di Raffaele Frianoro e altri testi di “furfanteria”. A cura di Piero Camporesi

Autore/i: Autori vari

Editore: Giulio Einaudi Editore

a cura di Piero Camporesi, collana: NUE (Nuova Universale Einaudi) n° 145

pp. CLXXXII-436, Torino

La storia dei “falsi vagabondi” è storia eminentemente letteraria, quindi fantastica, fortemente irreale, e, inoltre, tendenziosa e classista. Uomini come Teseo Pini e Raffaele Frianoro, pur tenuto conto della loro particolare ottica, non possono che trasmetterci una immagine alterata, fuorviante e, in definitiva, faziosa, del pauperismo e della mendicità. Il “mestiere di vagabondo” fu quasi sempre frutto di un duro bisogno, non di libera scelta: perfidia, simulazione e satanismo conseguenze necessarie e dirette del crudele “stato di necessità” che costringeva poveri, diseredati, disoccupati e mendicanti a una continua mimetizzazione, a una dolorosa girandola d’invenzioni nuove per sopravvivere e per tirare, in qualche modo, avanti. I bandi e gli editti contro i mendicanti che si susseguono dai tempi degli imperatori romani fino all’attuale testo unico sulle leggi di Pubblica Sicurezza, in Italia come in ogni altro paese “civile”, testimoniano da una parte la gravità, la profondità e l’estensione del fenomeno, dall’altra la risposta che il potere dava ai diseredati e agli affamati.
Se la letteratura dei vagabondi e dei pitocchi riesce spesso a muovere il riso del lettore, o almeno il sorriso, se spesso diventa divertimento e buffonesca commedia, vista e letta da un ipotetico ma autentico straccione, diventa ignobile pantomima letteraria, cinico travisamento e colpevole mistificazione di un dramma millenario “recitato” su un copione di fame, di stenti, di sangue, da una moltitudine inimmaginabile d’infelici sbattuti dal destino sul palcoscenico di un atroce teatro della crudeltà. (Dalla introduzione di Piero Camporesi)

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Introduzione di Pietro Camporesi

Addenda
Poscritto
Bibliografia generale

– Il libro dei vagabondi

– Teseo Pini, Speculum cerretanorum

. Nota al testo

– Raffaele Frianoro, Il vagabondo ovvero Sferza de’bianti e vagabondi

. Nota al testo – bibliografia delle edizioni del “Vagabondo”

. Ai lettori
. Dell’origine de’bianti, pitocchi, cerretani, o vagabondi
. Delle varie specie di bianti, ovver pitocchi, vagabondi e cerretani
. De’bianti
. De’felsi
. Delli affrati
. De’falsi bordoni
. Delli accattosi
. Delli affarfanti
. Delli accapponi
. Delli alacrimanti
. Delli ascioni
. Delli accadenti
. De’cagnabaldi
. Delli mutuatori o imprestatori
. Delli attremanti
. Delli admiracti
. Delli acconi
. Delli attarantati
. Delli apezzenti
. Delli cocchini
. De’spectini
. Delli iucchi, ovvero ribattezzati
. De’falpatori, ovvero maestri delle arti
. Delli affarinati
. Delli alampadati
. De’reliquiarii
. De’pauliani
. Delli alacerbanti, ovvero protobianti
. De’calcidiarii
. De’lotori
. De’crociarii
. De’compatrizanti
. Delli affamiglioli
. De’poveri vergognosi
. De’morghigeni
. De’testatori
. Di molte altre storie di vagabondi

– Le “Imposture” dei cerretani

. Nota

– Nota di parole e frasi furbesche di mano di Luigi Pulci

. Nota

– Vocabolarietto furbesco

. Nota
. da un vocabolarietto di lingua furbesca

– Modo nuivo de intendere la lingua zerga

. Nota

– Le jargon de l’argot

– Il furbesco milanese

. Dal vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini

Appendice

– I prestigi dei cerretani

. Dalla Stultifera navis di Sebastiano Brant
. Prefazione di Martin Lutero al Liber vagatorum
. Dall’Ecclesiastes, di Erasmo da Rotterdam
. De’guidoni, o furfanti, o calchi, dalla Piazza universale di tutte le professioni del mondo di Tommaso Garzoni

– Simulazione e malizia. L’”arcimestiere” dei “compagni degli angeli”

. Delle astuzie de’mendicanti, pitocchi e forfanti, dai Discorsi morali contro il dispiacere del morire detto athanotophilia di Fabio Glissenti. – Dalle Disquisitiones magicae di Martino del Rio

– Tra magia e truffa

. Dalle Dissertazioni sopra le antichità italiche di Lodovico Antonio Muratori. – Dalle lezioni sopra il Decamerone di Giovanni Bottari

– Furfanteria in prosa e in verso

. Tutto il mondo è ciurmeria, dal Viaggio in Alemagna di Francesco Vettori. – Delle lodi della furfanteria al furfante re della furfantissima furfantaria eletto di Anonimo. – L’arte della forfanteria di Giulio Cesare Croce. – Dialogo in furbesco tra Scatarello e Campagnolo assassini da strada di Bartolomeo Bocchini

– I vagabondi e la legge

. Il dilettevole Essamine de’Guidoni, Furfanti o Calchi. – Il giudice criminalista di Antonio Maria Cospi (De’ladri vagabondi. De’ladri vagabondi d’invenzioni. De’medici falsi. Degli zingari. De’gioiellieri falsi. De’falsatori di carte. Ladri della dormia. Diverse truffe fatte da finti alchimisti. De’finti negromanti e ritrovatori di tesori). – Dalla Pratica universale di Marco Antonio Savelli

– L’Opera dei mendicanti

. Dall’Opera de’poveri mendicanti (Abusi de li poveri mendicanti. Abusi de’poveri vergognosi. Abusi de li ospitali. Abusi de li monasteri e religiosi)

– Venezia: mendicanti e opere pie

. Da Venezia trionfante e sempre libera di Nicolò Doglioni

– Per i cerretani

. Dal Discorso sopra Cerreto di Giuseppe Tarugi

I Gruppi di Pressione in Urss

I Gruppi di Pressione in Urss

Autore/i: Fagiolo Silvio

Editore: Editori Laterza

pp. 264, Bari

Silvio Fagiolo analizza la natura, gli strumenti e le strategie d’azione dei quattro più importanti gruppi di pressione che oggi agiscono in Urss: i quadri del partito, i militari, i manager, gli intellettuali. In un sistema politico che combatte e soffoca il dissenso, il gruppo di pressione avanza suggerimenti, formula critiche, resiste a volte alla linea ufficiale mediante un’opera di sabotaggio passivo. La ricerca di Fagiolo fornisce un vivo spaccato della realtà politica, economico-sociale e culturale di un paese in cui fermentano istanze di liberalizzazione e volontà di pluralismo, e getta nuova luce sugli ultimi vent’anni di storia sovietica, in particolare su alcuni momenti cruciali come il XX Congresso, la caduta di Krusciov, la crisi cecoslovacca.

Origami Maschere Animate

Origami Maschere Animate

Autore/i: Pavarin Franco

Editore: Il Castello Editore

presentazione di Luisa Canovi, introduzione dell’autore, fotografie di Gianalberto Cigolini.

pp. 80, interamente illustrato a colori, Milano

Che dall’Origami, solo piegando un foglio di carta senza l’uso nè di forbici nè di colla, si possano ricavare tante maschere, anche da indossare in occasioni di festicciole e giochi d’animazione, sembra quasi impossibile. Che poi queste maschere siano in grado anche di muovere la bocca solo esercitandovi delle idonee pressioni, ha del sorprendente! Eppure Franco Pavarin, uno dei più originali e fecondi origamisti italiani, è riuscito con la sua estrosa creatività a realizzare 17 modelli di maschere “parlanti”, di diverso grado di difficolta, veramente divertenti e di grande effetto.

Dalla presentazione di Luisa Canovi:
«Terzo libro per Franco Pavarin; dopo una raccolta di aerei e una di semplici modellini animati eccone una dedicata alle maschere.
Maschere mobili per l’esattezza o forse, più che maschere (il cui nome deriva da masca, larva, e cioè elemento statico) si dovrebbe parlare di caricature di carta dove l’espressione viene caratterizzata dalla mobilita degli occhi e della bocca.
Ogni modello rappresenta un “tipo”: il ragazzo, il ciccione, l’evaso, l’alieno, il diavolo, l’urlatore ecc.
Argomento, questo delle maschere, non nuovo nella bibliografia origami ma spesso rimasto più a carattere antologico che monografico. Un precedente illustre e indispensabile da citare è l’ottimo “Volti in Origami” di Eric Kenneway, edito sempre dal Castello.
La carrellata di Pavarin interesserà chi ama l’origami figurativo o chi ha giù piegato i due libri precedenti dell’autore.
Queste maschere, non sempre semplici, necessitano di un’accurata lettura e di un buon numero di prove prima di risultare soddisfacenti. Una volta terminate ci si potrà divertire ad animarle.»

L’Eroe dai Mille Volti

L’Eroe dai Mille Volti

Titolo originale: The hero with a thoousand faces

Autore/i: Campbell Joseph

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione italiana, prologo dell’autore, traduzione dall’americano di Franca Piazza.

pp. 400, 21 ill. nel testo e 24 f.t., Milano

Nel carattere universale e fantastico del mi- to, filosofi e storici hanno spesso voluto vedere la dimostrazione più certa che l’uomo tende a trasferire in simboli avvenimenti, esigenze, valori del mondo storico. Per Bacone ad esempio il mito è la veste allegorica di verità morali e scientifiche, per Vico l’espressione genuina di emozioni religiose mentre, per balzare ad epoca più moderna, Max Müller vede nel mito la personalizzazione, complice il linguaggio, di qualità reali, e il Durkheim un segno delle esigenze sociali alle quali i componenti di ogni gruppo devono uniformarsi. Anche gli psicanalisti si sono rivolti al mito, questo equivoco parto della ragione e dell’intuito, cresciuto fra coscienza e automatismo, per fondare la storia della psiche, governata dalle leggi dell’eros e della destrudo, e lo hanno fatto abbandonando i concetti di mimesi simbolica e di allegoria: per essi il mito, proprio come il sogno, rivela la struttura stessa della psiche. Jung afferma che lo spirito primitivo non inventa i miti ma li vive: ci si troverebbe dunque di fronte a un processo originario della vita psichica in cui l’apporto della coscienza, quando ce, è indiretto e non essenziale. Il mito, insomma, sarebbe un sognare ad occhi aperti, il sogno una continuazione del mito ed entrambi la manifestazione di motivi arcaici, immagini che rivelano l’esistenza di elementi strutturali della psiche inconscia. Questi motivi o immagini chiamate da Jung archetipi dimostrano che esiste un inconscio collettivo comune a tutti gli uomini di ogni epoca e di ogni nazione, un inconscio che urge, preme nella mostra esperienza individuale. Siamo quindi immersi, quando cerchiamo di scoprire il valore dei miti, nella sfera della precoscenza, alla ricerca di elementi che ci diano la chiave per disserrare il mondo segreto della psiche e per controllarne, attraverso un inter: prefazione adeguata, gli influssi misteriosi sul destino umano, Joseph Campbell nello scrivere questo splendido lavoro sul mito dell’eroe si è rifatto alle concezioni psicanalitiche, in particolare a quelle di Jung, ma ha tenuto conto anche delle altre interpretazioni, riconoscendo in esse quanto v’é di vero in rapporto soprattutto alla funzione che la figura dell’eroe ha svolto nel corso dei tempi. Perciò L’eroe dai mille volti, prima ancora che un’intelligente indagine sul significato di un archetipo psicologico, è un repertorio vastissimo di miti tratti da tutte le culture, anche le più remote.
Centinaia di miti, favole e leggende greche, indiche, ebraiche, latine, germaniche, finniche, africane, arabe, irlandesi, slave; una folla variopinta e bizzarra di figure, uomini, eroi, mostri, spettri, fate, geni, un pantheon di dei nostrani ed esotici, clementi e terribili, maestosi e beffardi; un’estrosa rassegna delle grandi civiltà che hanno dissodato il globo e dirozzato gli uomini: ecco, in breve, il contenuto del libro di Campbell che sarà apprezzato anche dal lettore meno disposto ad accettarne l’impostazione psicanalitica. Le vicende che di solito nei libri di mitologia cadono a pezzi, rose dal tempo, e muovono la curiosità più che il reale interesse, nell’Eroe dai mille volti tornano a vivere, come per incanto, sotto il nostro stesso cielo, entro i nostri orizzonti, e sembra quasi che rifiorisca, verde e generosa, la giovinezza del mondo.
Il newyorkese Joseph Campbell ha compiuto gli studi di etnologia alla Columbia University, alla Sorbona e all’università di Monaco. Ha curato fra l’altro le edizioni del grande studioso tedesco Heinrich Zimmer e dal 1934 fa parte del Literature Department del Sarah Lawrence College.

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Prologo: Il monomito
1. Il mito e il sogno
2. Tragedia e commedia
3. L’Eroe e il Dio
4. L’ombelico del mondo

Parte prima: L’avventura dell’eroe

I. La partenza
1. L’appello
2. Rifiuto all’appello
3. L’aiuto soprannaturale
4. Il varco della prima soglia
5. Il ventre della balena

II. L’iniziazione
1. La strada delle prove
2. L’incontro con la dea
3. La donna quale tentatrice
4. Riconciliazione con il padre
5. Apoteosi
6. L’ultimo dono

III. Il ritorno
1. Rifiuto a ritornare
2. La fuga magica
3. L’aiuto dell’esterno
4. Il varco della soglia del ritorno
5. Signore dei due mondi
6. Libero di vivere

IV. Le chiavi

Parte seconda: Il ciclo cosmoganico

I. Emanazioni
1. Dalla psicologia alla metafisica
2. Il ciclo unversale
3. Fuori del vuotospazio
4. Entro lo spazio-vita
5. La suddvistone dell’Uno nei Molti
6. Racconti popolari sulla creazione

II. La nascita della vergine
1. La madre dell’universo
2. Origine del destino
3. Fonte di redenzione
4. Racconti popolari sulla vergine-madre

III. Trasformazioni dell’eroe
1. L’eroe primordiale e l’eroe umano
2. Infanzia dell’eroe umano
3. L’eroe quale guerriero
4. L’eroe quale amante
5. L’eroe quale imperatore e tiranno
6. L’eroe quale redentore del mondo
7. L’eroe quale santo
8. La partenza dell’eroe

IV. Dissoluzione
1. Fine del microcosmo
2. Fine del macrocosmo

Epilogo
1. Il trasformatore di forme
2. La funzione del mito, del culto e della meditazione
3. L’eroe oggi

Note
Indice delle illustrazioni

Libri, Editori e Pubblico nel Mondo Antico – Guida Storica e Critica

Libri, Editori e Pubblico nel Mondo Antico – Guida Storica e Critica

Il saggio di E. G. Turner, «Athenian Books in the Fifth and Fourth Centuries B.C.» è stato riveduto e aggiornato dall’autore per l’edizione italiana

Autore/i: Autori vari

Editore: Editori Laterza

seconda edizione, introduzione e cura di Guglielmo Cavallo, traduzione di Manfredo e Lucia Manfredi, in copertina: Virgilio con accanto un contenitore per rotoli (Cod. Vat. lat. 3867).

pp. 178, 16 tavole b/n f.t., Bari

Dal rotolo di papiro o di pergamena al codice, dalle biblioteche del mondo ellenistico agli «scriptoria» dei monasteri e delle sedi vescovili, tutti gli aspetti del mondo editoriale nell’antichità: tirature e prezzi, i vari generi di lettura, le edizioni-pirata, la diffusione dei libri sino al tramonto dei secoli bui.

Guglielmo Cavallo guida a una prima esauriente conoscenza dell’editoria nell’antichità attraverso i saggi di E. G. Turner, I libri nell’Atene del V e IV secolo a.C. T. Kleberg, Commercio librario ed editoria nel mondo antico. G. Cavallo, Libro e pubblico alla fine del mondo antico.

Guglielmo Cavallo è professore emerito di Paleografia nell’Università di Roma La Sapienza e Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei.

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Introduzione di Guglielmo Cavallo

  • I libri nell’Atene del V e IV secolo a.C. di Eric G. Turner
  • Commercio librario ed editoria nel mondo antico di Tönnes Kleberg
  • Libro e pubblico alla fine del mondo antico di Guglielmo Cavallo

Note
Bibliografia
Tavole

Pittura Romana del Medioevo – 2 Volumi

Pittura Romana del Medioevo – 2 Volumi

Volume I: Secoli IV-X • Volume II: Secoli XI-XIV

Autore/i: Matthiae Guglielmo

Editore: Fratelli Palombi Editori

premessa e introduzioni dell’autore.

vol. 1 pp. 280, 20 tavole a colori e 179 illustrazioni b/n f.t., vol. 2 pp. 300, 20 tavole a colori e 242 illustrazioni b/n f.t., Roma

Volume I: Secoli IV-X
Il primo dei due volumi destinati ad illustrare le vicende della pittura romana nei lunghi secoli del Medioevo si apre con uno sguardo sintetico sui dipinti delle catacombe, prima affermazione artistica della nuova fede, che contengono nel loro abbreviato linguaggio significativi precorrimenti della visione figurativa più tarda. Attraverso le grandi decorazioni musive vengono poi tratteggiati il carattere trionfale che con i nuovi compiti l’arte cristiana viene ad assumere, la formazione dei cicli in rapporto al sistema decorativo della basilica ed il progressivo trapasso dal naturalismo classico ai modi astratti del medioevo. Quest’ultimo fenomeno, che resta senza uguali nella storia delle forme, è insistentemente indagato nelle cause di ogni ordine che lo hanno prodotto.
In collegamento con le vicende politiche della città viene individuato prima il momento nel quale la penetrazione bizantina devia il naturale sviluppo delle forme locali e successivamente sono messe in rilievo le trasformazioni alle quali i modi importati furono sottoposti da una tradizione riaffiorante.
Nuove precisazioni vengono fatte sui rapporti fra Bisanzio e Roma. Della pittura romana, che liberata da Bisanzio si riannoda alla cultura occidentale, si ricercano i tentativi prima incerti poi più spediti che sfociano in una scuola locale di mosaicisti coeva alla restaurazione dell’impero; di essa vengono chiariti i valori ed i limiti. Alla intensa produzione musiva segue nel corso del sec. IX quella più modesta di affreschi nei quali si fa sempre meno evidente l’influsso di Bisanzio fino ad una disgregazione morfologica e sintattica entro la quale pur faticosamente tendono ad affermarsi spunti nuovi destinati a dare origine ad un diverso linguaggio pittorico nel secolo subito dopo il Mille.

Volume II: Secoli XI-XIV

In questo secondo volume della «Pittura romana del medioevo» la produzione pittorica della città e della regione dal Mille alla fine del Duecento viene analizzata ampiamente ed acutamente sempre partendo dalle condizioni politiche e culturali. La scuola romana del sec. XI-XII che diede opere di alta qualità viene indagata nei suoi elementi formativi nel suo sviluppo e nei suoi limiti, in modo che essa risulti differenziata da orientamenti affini generati da fatti di cultura diversi. Particolare rilievo viene dato a due momenti pure tipicamente locali dell’evoluzione formale, il ciclo di S. Giovanni a porta Latina ed un gruppo di opere del primo Duecento che tende a svincolarsi dalla penetrazione bizantina agevolata dalla caduta di Bisanzio. Nel particolare clima che si forma alla fine del Duecento viene indagata acutamente l’originalità di maestri come il Torriti ed il Cavallini al confronto di quel bizantinismo che era stato essenziale alla loro formazione; l’arrivo a Roma di Cimabue e di Arnolfo solleva il problema di scambi e di complesse influenze dalle quali emerge e si afferma Giotto, presente nella città con opere di altissimo rilievo che concludono una vicenda quasi millenaria.

Guglielmo Matthiae nato a Roma nel 1909 fu allievo di Pietro Toesca e suo assistente il che lo orientò fin dai suoi primi studi verso l’arte del medioevo. Entrato nell’Amministrazione delle Belle Arti ne ha percorso l’intera carriera ed è da alcuni anni Soprintendente ai Monumenti e Gallerie di Roma.
Libero docente di Storia dell’Arte è da molti anni incaricato per l’insegnamento della stessa materia. Per oltre venti anni ha svolto la sua attività nel restauro e nello studio dei monumenti medioevali di Roma del Lazio e dell’Abruzzo senza pur trascurare altri monumenti dell’arte romana come attestano i suoi volumi su Piazza del Popolo e su Ferdinando Fuga. In particolare egli ha però sempre indagato i problemi figurativi del medioevo e da questi studi hanno avuto origine, oltre a numerosi saggi sui Cosmati, sulla scuola musiva del sec. IX, sui mosaici di Salonicco e della Nea Monì di Chios, i due volumi sulle chiese di Roma dal sec. IV al X e sui mosaici medioevali delle chiese di Roma.

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Volume I: Secoli IV-X

Premessa

Parte I

LA PITTURA DAL SECOLO QUARTO AL SESTO

  • I. – Introduzione
  • II. – La pittura cimiteriale
  • III. – La pittura monumentale fino alla metà del secolo V
  • IV. – I cicli Romani
  • V. – La decorazione monumentale dalla metà del secolo V alla metà del VI
  • VI. – Le opere minori dei secoli IV e V
  • VII. – Il trapasso al medioevo e la posizione di Roma

Note della parte prima

Parte II

LA PITTURA DAL SECOLO SESTO ALL’OTTAVO

  • I. – Introduzione
  • II. – I mosaici dei secoli VI e VII
  • III. – Gli affreschi di S. Maria Antiqua
  • IV. – Le pitture del tempo di Giovanni VII
  • V. – Le opere dei secoli VI e VII
  • VI. – Le iconi
  • VII. – Problematica bizantina e Roma

Note della parte seconda

Parte III

LA PITTURA DAL SECOLO OTTAVO AL DECIMO

  • I. – Introduzione
  • II. – La cappella di Teodoto
  • ITI. – Gli affreschi da Giovanni VII ad Adriano I
  • IV. – I mosaici del secolo IX
  • V. – Gli affreschi del secolo IX
  • VI. – Gli affreschi e i mosaici del secolo X
  • VII. – Le iconi

Note della parte terza

Referenze bibliografiche
Indice dei luoghi
Indice del nomi
Indice delle illustrazioni
Indice delle tavole a colori


Volume II: Secoli XI-XIV

Parte I

LA PITTURA DAL SECOLO XI ALLA METÀ DEL XII

  • I. – Introduzione
  • II. – S. Urbano alla Caffarella
  • III. – Affreschi romani del tardo sec. XI
  • IV. – Altri affreschi del sec. XI-XII
  • V. – Mosaici del sec. XII
  • VI. – Le iconi
  • VII. – Opere perdute
  • VIII. – Valori e limiti della scuola romana del sec. XI-XII

Note della parte prima

Parte II

LA PITTURA DALLA METÀ DEL SEC. XII ALLA METÀ DEL XIII

  • I. – Introduzione
  • II. – La penetrazione bizantina
  • III. – Gli affreschi di S. Silvestro a Tivoli
  • IV. – Gli affreschi di S. Giovanni a porta Latina e di Marcellina
  • V. – Le opere del primo duecento
  • VI – Gli affreschi di Anagni
  • VII. – La cappella di S. Silvestro ai Ss. Quattro Coronati
  • VIII. – Le opere dei marmorari
  • IX. – Le iconi
  • X. – Le opere perdute

Note della parte seconda

Parte III

LA PITTURA NELLA SECONDA METÀ DEL SECOLO XIII

  • I. – Introduzione
  • II. – Opere del tardo duecento
  • III. – Cimabue e la sua influenza
  • IV. – Pietro Cavallini
  • V. – Jacopo Torriti
  • VI. – Torritiani e cavalliniani
  • VII. – Maestro Consolo
  • VIII. – Le iconi
  • IX. – Giotto a Roma

Note della parte terza

CONCLUSIONE

Referenze bibliografiche
Indice dei luoghi
Indice dei nomi
Indice delle illustrazioni
Indice delle tavole a colori

Il Corpo Immaginario dell’Āyurveda – Insegnamenti di Anatomia, embriologia e Ostetricia nella Caraka-saṃhitā

Il Corpo Immaginario dell’Āyurveda – Insegnamenti di Anatomia, embriologia e Ostetricia nella Caraka-saṃhitā

Titolo originale: Caraka-saṃhitā Śārīrasthāna

Autore/i: Iannaccone Ernesto

Editore: Lakṣmī edizioni

prima edizione italiana, introduzione note e traduzione dell’autore.

pp. 340, nn. illustrazioni b/n, Savona

Lo Śārīrasthāna. “Libro del corpo”, qui tradotto per la prima volta in italiano, è il cuore spirituale della Caraka-saṃhitā, il trattato di medicina ayurvedica più antico e autorevole. Apparentemente esso tratta di anatomia ed emobriologia ma in realtà racconta dei Viaggio della vita, che l’anima intraprende incarnandosi in un corpo fisico. La conoscenza presentata dal testo e una guida di viaggio per affrontare al meglio i percorso impegnativo dell’esistenza ma e essa stessa Viaggio e punto d’arrivo perché & In grado di Operare una profonda trasformazione interiore in colui che l’accoglie e la ta propria.

“L’uomo è l’immagine dell’universo: le varie entità provviste di forma che esistono nell’universo sono pure nell’essere umano e quelle che esistono nell’essere umano sono pure nell’universo. (CA, Śārīrasthāna, 4.13)”

Ernesto Iannaccone, è un medico specialista in medicina preventiva. Si occupa di āyurveda dal 1985 e ha pubblicato diversi libri sull’argomento. Attualmente è impegnativo nella traduzione e nella divulgazione dei testi classici dell’āyurveda.

“Il medico che conosce i numeri del corpo in tutte le sue parti sfugge allo smarrimento causato dall’ignoranza. Non più ingannato dalle cause di smarrimento egli non è soggiogato dai difetti. Privo d’imperfezioni, libero da desideri, in pace, egli entra nella quiete suprema e non ritorna più. (CA, Śārīrasthāna,7.19-20)”.

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Indice
Nota sulla traslitterazione e pronuncia dei termini sanscriti
Introduzione
Abbreviazioni usate nel testo

I. Quante sono le parti dell’uomo?

II. L’uomo di un’altra stirpe

III. Piccola lezione sulla discesa nell’embrione

IV. Grande lezione sulla discesa nell’embrione

V. Inchiesta sull’uomo

VI. Inchiesta sul corpo

VII. Enumerazione [delle parti] del corpo

VIII. Insegnamenti sulla procreazione

Elenco delle sostanze vegetali descritte nel testo
Bibliografia
Indice analitico

L’Impero dei Suoni – Piccolo Dizionario di Vita Quotidiana Giapponese

L’Impero dei Suoni – Piccolo Dizionario di Vita Quotidiana Giapponese

(con una provocazione introduttiva sulla radiofonia italiana)

Autore/i: Cabras Salvatore

Editore: Lupetti & Co. Editore

pp. 48, Milano

Suddiviso in nove puntate L’impero dei suoni è andato in onda su Radio Rai 1 nell’estate del ’91. Si trattava di un reportage di Salvatore Cabras sull’universo dei “rumori” della vita di tutti i giorni in Giappone.

I testi della trasmissione, opportunamente rielaborati, sono qui raccolti e costituiscono un piccolo dizionario dei significati che nella cultura e nel mondo vivo assumono una serie di parole chiave: acqua, bambini, musica, occidente…

Ne è uscito un libretto delizioso, leggibile in una manciata di minuti ma pronto per essere sempre consultato; che offre la possibilità di percepire e decifrare, al di fuori dei luoghi comuni, la complessità di un mondo che appartiene ad ogni effetto al sistema occidentale ma pervaso da una cultura straordinariamente lontana.

Nato a Orosei (Nuoro) nel 1952, Salvatore Cabras vive a Milano dove collabora come giornalista con diverse riviste specializzate. Al centro dei suoi interessi sono i fenomeni della comunicazione di massa sia sotto il profilo sociologico che economico-finanziario.

Acquedotto 2000 – Bologna, l’Acqua del Duemila ha Duemila Anni

Acquedotto 2000 – Bologna, l’Acqua del Duemila ha Duemila Anni

Autore/i: Autori vari

Editore: Grafis Edizioni

pp. 288, nn. illustrazioni a colori e b/n, Casalecchio di Reno (BO)

Sommario:

Aldo d’Alfonso, L’acqua del 2000 ha duemila anni

L’Acquedotto Romano

  • Giancarlo Susini, Pagine d’introduzione
  • Francesca Cenerini, L’acqua nell’amministrazione pubblica romana
  • Paola Giacomini, La rete idrica nelle città antiche
  • Dario Giorgetti, L’acquedotto romano di Bologna: l’antico cunicolo ed i sistemi di avanzamento in cavo cieco
  • Angela Donati, Epigrafia del lavoro: nel buio del condotto romano

Dalla riscoperta del manufatto antico alla gestione municipale

  • Paola Pacetti, Introduzione
  • Giovanna Bonora Mazzoli, La memoria storica dell’acquedotto romano di Bologna: dall’alto medioevo all’Ottocento
  • Massimo Marcolin, La riattivazione dell’acquedotto romano ad opera di Antonio Zannoni: il dibattito cittadino ed il ruolo dell’Amministrazione comunale (1860-1890)
  • Massimo Marcolin, Crescita urbana e diffusione del servizio idrico: lenta penetrazione sul territorio ed evoluzione verso la gestione pubblica (1881-1945)

Cronologia essenziale

  • Il nuovo Acquedotto di Bologna
  • Federico Bartolini, Sulla gestione pubblica degli acquedotti bolognesi
  • Franco FrancavillaPietro Musolesi, Le falde acquifere profonde del bolognese
  • Mauro Magagnoli, L’acquedotto nella prima metà del XX secolo
  • Giorgio Lanzoni, La gestione unificata dei servizi e delle risorse idriche nel bacino del fiume Reno
  • Renato Drusiani, Sviluppo dei sistemi di controllo e dell’automazione in un acquedotto

Abbreviazioni bibliografiche

I Fiori di Bach – La Floriterapia Contro le Emozioni Negative

I Fiori di Bach – La Floriterapia Contro le Emozioni Negative

Titolo originale: Innere Harmonie durch Bach-Blüten

Autore/i: Schmidt Sigrid

Editore: Red Edizioni

nota al testo e introduzione dell’autrice, illustrazioni di Anja Schwart, traduzione dal tedesco di Viviana Chiarlo.

pp. 128, nn. illustrazioni e fotografie a colori, Como

CorpoMente è la collana red edizioni dedicata alle “arti della vita integrale” che ci aiutano a rilassarci, a liberare le nostre energie profonde.

Di ogni proposta, tutto l’essenziale in piccole guide illustrate: agili, curatissime, facili da leggere, da provare, da collezionare.

Un aiuto prezioso per recuperare, nel nostro mondo frantumato, il tesoro del “vivere integrale”.

I rimedi naturali a base di fiori, scoperti dal medico inglese Edward Bach, sono utilissimi per la cura dei disturbi e motivi: depressione, paura, ipersensibilità, angoscia… e dei problemi fisici che spesso li accompagnano.

Il loro potere è infatti quello di ristabilire la più sana armonia tra corpo e mente.

In questo manuale troverete le schede con tuttii rimedi e i suggerimenti per utilizzarli nel modo migliore.

Sigrid Schmidt dopo studi scientifici, ha iniziato a interessarsi alla medicina alternativa, occupandosi in particolare di omeopatia, terapia della conservazione, floriterapia di Bach. Ha pubblicato un’altra opera sulla floriterapia applicata ai bambini (Bach-Blüten für Kinder).

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Introduzione

I FIORI DI BACH
La floriterapia

I FIORI DI BACH DALLA A ALLA Z
1. Agrimony
2. Aspen
3. Beech
4. Centaury
5. Cerato
6. Cherry Plum
7. Chestnut Bud
8. Chicory
9. Clematis
10. Crab Apple
11. Elm
12. Gentian
13. Gorse
14. Heather
15. Holly
16. Honeysuckle
17. Hornbeam
18. Impatiens
19. Larch
20. Mimulus
21. Mustard
22. Oak
23. Olive
24. Pine
25. Red Chestnut
26. Rock Rose
27. Rock Water
28. Sclerantus
29. Star of Bethlehem
30. Sweet Chestnut
31. Vervain
32. Vine
33. Walnut
34. Water Violet
35. White Chestnut
36. Wild Oat
37. Wild Rose
38. Willow

CURARSI DA SOLI CON I FIORI DI BACH

  1. Guida alla scelta dei fiori
  2. Come utilizzare correttamente i fiori di Bach
  3. Il rimedio di pronto soccorso

Repertorio dei sintomi
Appendice
Bibliografica e documentaria