Libri dalla categoria Anatomia
Sacco e Vanzetti – Una Tragedia Americana
Titolo originale: Zwei Italiener in Amerika. Der Justizmord Sacco & Vanzetti
Autore/i: Ortner Helmut
Editore: Zambon Editore
prima edizione in lingua italiana, traduzione dal tedesco di Petra Krause.
pp. 278, illustrazioni in b/n f.t., Francoforte
…Ero impaziente di arrivare in questo paese, perchè io amavo questo paese libero… (Nicola Sacco)
…Devo soffrire perchè sono un estremista ed io sono davvero un estremista, devo soffire perchè sono un italiano ed io sono davvero un italiano… (Bartolomeo Vanzetti)
Il giorno 15 aprile 1920 alcuni banditi rapinano a Bridgwater, nello stato del Massachusetts, un cassiere e la sua guardia del corpo. Entrambi vengono brutalmente assassinati: il bottino è costituito dalle buste paga della fabbrica che li impiegava ed ammonta a 16.000 dollari. Sin dall’inizio le indagini si concentrano su due emigrati italiani: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Essi sono da un certo punto di vista gli imputati ideali: sono stranieri, atei, e di orientamento anarco-sindacalista. Essi proclamano ad alta voce la propria innocenza, ma in un tempo in cui l’America sembra essere alla vigilia di una rivoluzione sociale, l’arresto di due anarchici rappresenta un esemplare momento di sfogo per le paure e l’isteria collettive. Anche se gli elementi di prova sono quanto meno discutibili, entrambi vengono accusati di omicidio a scopo di rapina, imprigionati, torturati durante gli interrogatori, ed infine condannati a morte dopo un processo condotto in modo scandaloso. Dopo quasi ben sette anni, dopo numerose richieste di revisione e domande di grazia, e malgrado una vasta protesta dell’opinione pubblica internazionale, Sacco e Vanzetti vengono giustiziati sulla sedia elettrica. Si è trattato di un vero e proprio assassinio compiuto in nome della giustizia, che ancor oggi attende una riparazione postuma.
Helmut Ortner descrive con ricchezza di particolari, con uno stile allo stesso commovente ed avvincente, e sempre nel pieno rispetto della verità storica, cosÏ come essa traspare dai documenti processuali e dai giornali dell’epoca, quello che fu uno dei più vergognosi scandali giudiziari dell’epoca.
Il suo libro è la storia di una tragedia, di una tragedia americana.
Helmut Ortner, nato nel 1950, è autore di numerosi libri, soprattutto incentrati su temi di natura sociale e di critica alla giustizia. Le sue ultime opere, non ancora tradotte in italiano:
Gnadenlos deutsch (1992), Der einsame attentäter (1993) e Der Hinrichter (1993). Attualmente ricopre la carica di redattore-capo del periodico di Francoforte “Journal Frankfurt” e prosegue nel tempo libero la propria attività di scrittore.
Prefazione all’edizione italiana dell’Autore
- I. Gli spari a Bridgewater e di South Braintree
- II. Partenza per la terra promessa
- III. Caccia ai rossi ed ai radicali
- IV. La trappola si chiude
- V. “Almeno dodici anni”
- VI. Stigmatizzati come nemici dello stato
- VII. Nella gabbia di Dedham
- VIII. Il “sacro giudizio”
- IX. La congiura giuridica
- X. Tra speranza e disperazione
- XI. La confessione
- XII. “Lei uccide due innocenti”
- XIII. Libertà o morte
- XIV. Ultimi tentativi di salvataggio
- XV. La fine della tragedia
Epilogo
Fonti e indicazioni
Storia del Calcio in Italia
Una galleria di campioni famosi e di leggendarie competizioni che è anche una indagine sul costume italiano di oltre mezzo secolo
Autore/i: Ghirelli Antonio
Editore: Giulio Einaudi Editore
pp. 480, Torino
Da oltre mezzo secolo, il calcio costituisce uno specchio curioso ma rivelatore del nostro costume. Il tradizionale sport della domenica continua ad alimentare tutta una colorita serie di «eroi», di miti e di leggende, e si è da tempo affermato come la maggior passione popolare.
Nel tracciarne la storia da cultore competente e appassionato, Antonio Ghirelli (nato a Napoli nel 1922, scrittore e giornalista, direttore del “Corriere dello Sport”, morto a Roma nel 2012), non ha dimenticato questi aspetti sociali, così da farne cornice alla narrazione di tante leggendarie competizioni, e all’analisi “tecnica” delle battaglie sportive.
Dagli inizi dilettanteschi, sul finire del secolo scorso, quando il calcio inglese sbarcò a Genova, sino ai recentissimi avvenimenti di quest’anno (1972), il racconto di Ghirelli procede velocemente, non senza risvolti umoristici, alla rievocazione degli episodi e dei campioni di uno sport che ha acquistato stabile rilievo nella caratterizzazione della nostra società.
Antonio Ghirelli è nato a Napoli nel 1922. È stato direttore di quotidiani, settimanali e del TG2. Ha sempre alternato l’attività di giornalista a quella di saggista e storico. Presso Einaudi ha pubblicato la Storia del calcio in Italia, Storia di Napoli ed è autore della voce Agonismo dell’Enciclopedia.
Le origini storiche del gioco
PARTE PRIMA
L’età eroica (1898-1919)
I. 1898: anno zero del calcio italiano
II. L’egemonia del Genoa
III. L’astro vercellese
PARTE SECONDA
Verso il girone unico (1919-1929)
IV. Il fermento del dopoguerra
V. La guerra di secessione
VI. Decisive esperienze internazionali
VII. La nuova regola del fuorigioco
VIII. Il calcio in camicia nera
IX. Arpinati al lavoro
X. Il girone unico
PARTE TERZA
Tre primati mondiali (1929-1945)
XI. Verso il quinquennio juventino
XII. La caduta di Arpinati
XIII. L’indimenticabile 1934
XIV. L’alloro olimpico
XV. Spledido tramonto
XVI. La crisi della guerra
PARTE QUARTA
Il gioco moderno e l’affarismo (1945-1972)
XVII. Un miracolo e i suoi rischi
XVIII. Il grande Torino
XIX. La “Legione straniera”
XX. Lo scudetto col catenaccio
XXI. La battaglia di Belfast
XXII. Il ruggito degli Agnelli
XXIII. Il ciclone Herrera
XXIV. La tragicommedia coreana
XXV. Lampi sul Messico
Appendice
- Gli scudetti
- Cronistoria del Campionato
- I cannonieri del girone unico
- Coppa Italia
- Vittorie di club
- Presenze in Nazionale
- Cannonieri azzurri
- Vittorie della Nazionale
- Quadro sinottico degli incontri della Nazionale
- Cronistoria della Nazionale
- I record
Capo Sole – Sun Chief
Autobiografia di un indiano Hopi
Autore/i: Talayesva Don C.
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
a cura di Leo W. Simmons, prefazione di Claude Lévi-Strauss, traduzione dall’americano di Luigi Pellisari.
pp. 512, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Un altro testo di eccezionale interesse arricchisce quel fortunato filone etnologico a cui appartengono Alce nero parla e Dio d’acqua (pubblicato in questa stessa serie). Capo Sole è l’autobiografia del capo di una tribù di pellirossa, gli Hopi, che popolano i territori a est del Gran Canyon del Colorado. L’esperienza di Capo Sole è unica: prima giovanissimo, poi adulto capo-tribù, si è trovato preso fra due diversi modi di vita e di cultura.
Discendente di una famiglia di maggiorenti, Don C. Talayesva fu mandato a dieci anni in una scuola americana per essere allevato secondo i costumi anglosassoni. Dieci anni dopo, ammalatosi gravemente, vide nella malattia una punizione soprannaturale e senti il richiamo degli dei e delle credenze della sua infanzia. Tornato in mezzo al suo popolo a vivere la vita tradizionale degli indios, Talayesva diventa adulto, ha amici e nemici, ha delle donne, si sposa, entra nelle società segrete, pratica riti magici e danze rituali. Quando è sulla soglia dei cinquant’anni, avviene il secondo incontro con la civiltà bianca, nella persona dell’etnologo americano Leo W. Simmons.
Accolto fraternamente nel clan Hopi, Simmons ha convinto Talayesva a narrare la sua storia, consegnata in un manoscritto di cui Simmons ha conservato tutta l’autenticità limitandosi a ridurlo di proporzioni. Così è nato Capo Sole, racconto della vita in una tribù indiana; o meglio, come scrive Lévi-Strauss nell’introduzione, restituzione di una cultura dal di dentro. Un libro di accertato rigore scientifico, ma dove ogni cosa è descritta con una freschezza, una partecipazione affettiva e una visione magico-religiosa così intensa da costituire un’affascinante lettura per tutti.
Wagner in Italia
Autore/i: Abert Anna Amalie; Bellingardi Luigi; de Incontrera Carlo; Jung Ute; Lippmann Friedrich; Midolo Sebastiano; Witzenmann Wolfgang; Ziino Agostino
Editore: Nuova ERI – Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana
prefazione e cura di Giancarlo Rostirolla.
pp. 488, nn. tavv. b/n f.t., Torino
Dalla prefazione di Giancarlo Rostirolla:
“I rapporti tra Wagner e l’Italia interessano non solo la storia della musica e le polemiche intorno al wagnerismo, ma l’intero mondo della cultura e del costume nella seconda metà dell’Ottocento.
Per comprendere che cosa Wagner pensasse dell’Italia, e soprattutto della musica italiana, è molto utile conoscere l’affascinante successione dei suoi viaggi nel nostro paese e, soprattutto, quegli scritti riguardanti Bellini, Rossini, Spontini etc. che ci illuminano sulla sua concezione del dramma musicale.
Wagner fu per ben nove volte in Italia (dal 1852 al 1868) visitando le città musicali del suo tempo e alcuni luoghi turistici di grande richiamo: durante questi viaggi maturò progetti artistici e trovò ispirazione per alcuni lavori già delineati, e con letture di classici e di opere storiografiche approfondì in modo singolare la conoscenza dell’Italia.
Le sue impressioni sui luoghi visitati e le vicende umane e artistiche che egli ebbe a contatto con la vita musicale e con quella di ogni giorno sul suolo italiano, sono stupendamente testimoniate dai diari e dagli scritti autobiografici che qui vengono commentati e narrati per la prima volta in una sintesi organica.
La diffusione dei drammi wagneriani attuatasi nella seconda metà dell ’Ottocento in Europa accese, come si sa, soprattutto in Francia e in Italia tutta una catena di reazioni polemiche: vi presero parte la critica e il mondo culturale in genere, ma anche il pubblico di quel teatro d’opera che ormai da secoli era ancorato alla tradizione melodrammatica, sia sotto il profilo drammaturgico che della concezione melodica e della vocalità.
In realtà, nell’Italia dell’Ottocento il teatro d’opera vanta una posizione preminente nel costume culturale di ogni città: i grandi ma anche i piccoli centri alimentano un’attività teatrale a cui partecipano pubblici ormai assuefatti soltanto ai grandi modelli di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. «Se dovessi comporre un’opera di mio gusto – scrive Wagner – la gente fuggirebbe; non vi troverebbe né arie, ne’ duetti, né terzetti, né tutta quella roba che oggi serve a mettere insieme un’opera. Per la mia non ci sarebbero cantanti disposti ad eseguirla, ne’ un pubblico che volesse ascoltarla». Questa dichiarazione di Wagner è significativa per comprendere i propositi rivoluzionari della sua concezione drammaturgica e melodrammatica che si imporrà all’Europa musicale, scatenando polemiche tali da coinvolgere addirittura sul piano ideologico-nazionalistico vasti strati della cultura (si pensi al fiasco del Lohengrin in Francia e gli schieramenti parigini fra antiwagneriani e wagneriani, con Baudelaire tra questi ultimi).[…]”
Tempeste d’Acciaio
Autore/i: Jünger Ernst
Editore: Edizioni Studio Tesi
prima edizione, introduzione di Maurizio Serra, traduzione di Gisela Jaager-Grassi.
pp. XXVIII-308, Pordenone
Tempeste d’acciaio, scritto nel 1919 e pubblicato nel 1920, è l’opera prima di uno fra gli autori più versatili e discussi del Novecento. Il background culturale del romanzo di Ernst Jünger è contraddistinto da quei valori di ubbidienza, disciplina ed efficienza che hanno le loro radici nell’impero guglielmino e che costituiscono il suo substrato indispensabile; valori che hanno contribuito a creare uno stato di pace «fasulla, untuosa e viscida» nella quale i giovani tedeschi di inizio secolo non si riconoscono affatto. Disgustata e annoiata da una società che ha soffocato i valori vitalistici connaturati all’esistenza umana, un’intera generazione individua nella guerra l’evento che può spazzare via questo clima di innaturale apatia. Il conflitto diviene quindi «tempesta d’acciaio», sprigionamento delle componenti irrazionali nascoste nel profondo ma mai completamente sopite, desiderio di riscatto dalla tranquillità borghese, sconquassamento della quotidianità.
All’interno di questa dinamica complessa Jünger non si trasforma mai in un semplice reporter di guerra: egli è prima di tutto un artista e quindi l’interesse del lettore anziché soffermarsi unicamente sui fatti narrati scivola inevitabilmente verso le modalità di narrazione, verso le indiscusse capacità stilistiche dell’autore. Lo scrittore riesce ad osservare la realtà bellica, anche i fatti più violenti, drammatici, con l’occhio indagatore, quasi distaccato, dello scienziato, ma contemporaneamente con la sensibilità dell’esteta a cui non sfugge la minima sfumatura di colore. In questo modo la guerra si trasforma in spettacolo, in grande scenario che si dispiega in tutta la sua tragicità davanti agli occhi attoniti dello spettatore, travolgendolo in un turbinio incessante di fatti e sensazioni.
Ernst Jünger nasce nel 1895 a Heidelberg. Dopo il trasferimento della sua famiglia a Rehburg, presso Hannover, entra nel gruppo del «Wandervogel» da cui nascerà in seguito il movimento della cosiddetta «Jugendbewegung» che proporrà un rinnovamento totale della società e della cultura tedesca. Volontario nel primo conflitto mondiale, fa della guerra il tema ricorrente di molte sue opere, da In Stahlagewittern (1920) (Tempeste d’acciaio) alla raccolta di saggi Der Kampf als inneres Erlebnis (1922) (La lotta come esperienza interiore), dai racconti di Feuer und Blut (1925) (Fuoco e sangue) agli Afrikanische Spiele (1936) (Ludi africani). Al 1930 risalgono la sua collaborazione con riviste della destra conservatrice e i contatti con gli esponenti del nazionalismo di destra e di sinistra, tra i quali Otto Strasser e Joseph Goebbels, ma contemporaneamente anche con scrittori come Bertolt Brecht ed Erich Mühsam. Durante la seconda guerra mondiale fa parte del Comando superiore tedesco a Parigi, città nella quale conosce numerosi esponenti della cultura, scrittori e pittori fra cui Cocteau, Paulhan, Céline, Braque e Picasso. Gli anni Quaranta segnano anche il suo incontro con Heidegger e quindi l’approccio con la filosofia esistenzialistica: del 1950 è il saggio Über die Linie, un tentativo di superare le posizioni nichilistiche heideggeriane. Dal luglio 1950 vive a Wilflingen, nella Schwäbische Alp. Fra gli ultimi suoi scritti ricordiamo il romanzo Eumeswil (1977).
Satana è Vivo e Vegeto sulla Terra, Ultimo Pianeta
Titolo originale: Satan is alive and well on planet earth
Autore/i: Lindsey Hal
Editore: Edizioni Centro Biblico
con la partecipazione di C. C. Carlson, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Angelo Chiarelli, esemplare con dedica e autografo dell’autore.
pp. 256, Napoli
Nella nostra generazione, all’epoca degli aerei a reazione, la marea del soprannaturale si sta gonfiando enormemente. Dai collegi universitari agli ambienti più modesti e periferici delle nostre città è la ricerca di esperienze parapsicologiche ha raggiunto proporzioni senza precedenti.
Dobbiamo prendere sul serio la magia e il culto di Satana? C’é un vero pericolo nell’astrologia o nel misticismo? Che cosa si nasconde dietro i mutamenti dei punti di vista sulla morale e l’educazione? Come possiamo combattere contro le strane potenze che sembra siano sul punto di sconquassare la nostra società?
In questa profonda analisi d’un argomento vitale e contemporaneo, Lindsey presenta i pericoli che si corrono nel prendere alla leggera le forze dell’altra sponda. Ma l’acuto conferenziere che tanto s’interessa ai problemi della gioventù d’oggi va oltre ai semplici avvertimenti. Presentare i pericoli che si corrono nell’essere coinvolti nell’occultismo è solo una parte del suo approfondito esame.
Questo è un libro che offre risposte a chiunque cerca di comprendere il potente essere che cerca la distruzione del nostro mondo e l’annientamento degl’individui che si lasciano intrappolare da lui.
Satana è vivo e vegeto ti mostrerà come ottenere forza ed autorità per combattere il più potente dei nostri nemici. Si tratta di un manuale di strategia militare per le battaglie della nostra vita.
I primo libro di Hal Lindsey, tradotto in italiano con il titolo: Addio terra, ultimo pianeta, è diventato uno dei best seller di tutti i tempi.
Per molti anni l’autore ha visitato scuole superiori e università negli Stati Uniti come conferenziere ed esperto di problemi spirituali, parlando spesso in grandi adunanze nelle principali città. I suoi impegni come conferenziere anche televisivo lo hanno portato non solo in gran parte dell’America ma anche in molti posti del resto del mondo.
Negli ultimi anni ha mostrato grande interesse al movimento «Jesus People» e si è sempre tenuto aggiornato sulle più moderne tendenze della cultura giovanile.
Carole C. Carlson è una scrittrice libera i cui articoli sono apparsi su molti giornali e riviste prima ch’ella offrisse la sua collaborazione al libro Addio terra, ultimo pianeta.
Introduzione
I. – Che cosa accade?
- Giungle americane
- L’epoca satanica
- Bolle, bollori e malori
- Il perchè d’una Strega
- Senza anello al naso
- Felice Inghilterra
- Senza scope
- Affidati a Hollywood
- Congreghe al campus
- Congresso della magia e della stregoneria
- Un pò di serietà
- La maga glovanissima
II. – Pericolosa ondata dall’altra sponda
- Viaggi nel passato con A. Ford e J. Pike
- Contemplazione
- L’uso dei tarocchi
- Nichiren Sciosciu
- Come si sviluppa un guru
- Scientologia
- Spiritismo nel cristianesimo
- Passaporto per un viaggio psichico
- Spiritismo in Russia
- È tutto questo uno scherzo di cattivo gusto?
III. – Nascita del principe delle tenebre
- Da Mosè al mito
- Si alza il sipario sulla preistoria
- Lucifero il perfetto
- Il grande “fino a quando?”
- Cinque grandi espressioni della propria volontà
- Dio non fabbrica robots
- Satana era nato!
IV – La terra al giorno X
- Commenti sulle grandi epoche
- Impronte nelle grandi epoche
- La corona della creazione di Dio
- Nessun posto dove nascondersi
- Il paradiso ritrovato
- Il motivo duna ribellione
- Come Satana ha fatto cadere l’uomo
- Il distributore di veleno
- Arsenico nella bilancia
- L’uomo, lo sconfitto
- Dio scende nell’arena
- Il pensiero di Satana
- Abbagliati da Satana
- In questo stesso momento
V. – Guerra a tre dimensioni
- Strategia sul campo di battaglia
- La trappola della carne
- Opere della carne e demoni
- Cose poco chiare ai discepoli
- Il mondo
- L’inizio del sistema mondiale
- L’arciarchitetto
- Che cosa venne fuori da Caino
- Alienazione delle inclinazioni
- Satana: il principe di questo mondo
- Il principe della potestà dell’aria
- Il dio di questo secolo
- Viaggio in incognito
VI. – Bombe pensiero
- La prima bomba: Kant
- La seconda bomba: Hegel
- La terza bomba: Kierkegaard
- La quarta bomba: Marx
- La quinta bomba: Darwin
- La sesta bomba: Freud
- I frutti di Freud
- Evoluzione verso la rivoluzione: Lenin
- Demoni in prima linea
- La profondità di Satana
VII. – Manipolatori mentali
- Le ricerche di Skinner
- La permissività
- Risultati radicali nell’educazione
- Educa: in una certa maniera
- Manipolatori in arte
- Musica… per le masse …
- Veleno nei bruscolini
- L’occhio nel nostro salotto
- Un solo sistema economico mondiale
- Brusco cambiamento
- Fermate il mondo, io voglio uscirne
- Su quale lunghezza d’onda ti trovi?
- Necessario: un nuovo mondo
VIII. – Angeli di luce
- Che cosa si può dire di Jeane Dixon?
- Accordo per un appuntamento
- La Sig.ra Dixon e la salvezza
- La Sig.ra Dixon e la fede
- È ella una profetessa di Dio?
- La divinazione
- L’esame d’un vero profeta
- La Sig.ra Dixon e la Bibbia
- Contraddizioni nella sfera di cristallo
- Per non essere ingannati
IX. – Segni e prodigi
- Profezia d’inganni
- Che cosa e chi è un falso profeta?
- Sotto il potere di Satana
- Essere attenti
- Basta un pò
- Maturità immediata
- E. del parlare in lingue?
- Che cosa sono “le lingue?”
- Il vero miracolo
- Scopo originale dei doni
- I doni come segni; quali e perchè?
- Risveglio del dono delle lingue
- Errori sul dono delle lingue
- Dio fa la scelta
- Altre confusioni
- Perchè parlare in lingue oggi?
- La somma di tutto
- Investigazione sulle manifestazioni
X. – Diagnosi della possessione demoniaca
- Poteri psichici o occulti
- Magia
- Negromanzia
- Marcati mutamenti nell’intelligenza
- Satana, dammi forza
- Depressione, scoraggiamento e tendenze suicide
- Imprecazioni scorrette e incontrollate
- Radicale mutamento della personalità
- Un credente può essere posseduto dal demonio?
- Esorcisti
- Contrasti con Cristo
- Che cosa accadde alla persona incontrata alla conferenza?
XI. – Dottrine di demoni
- Perchè alcuni risvegli fanno fiasco
- Perchè pecchiamo
- Psicologia del contrasto
- La legge non è l’imputata
- Il “grandi dieci”
- Il sermone sul monte
- Ingiunzioni del Nuovo Testamento
- Affinchè il peccato abbondi
- La legge è il nostro pedagogo
- La legge ha svolto il suo compito
- Anche noi siamo colpevoli
- La soluzione
- Non mettere il carro davanti ai buoi
- Come Dio ci ha resi santi?
- La legge e la grazia si escludono a vicenda
- Una grazia più grande d’ogni mio peccato
- Quali risultati?
- Dottrina di demoni
- La prova della verità
XII. – Il viaggio nella colpa
- La patologia del peccato
- Satana ci acceca davanti alla croce
- L’avvocato difensore del credente
- Dio non si vendica
- Ma che cosa riguardo a?
- Satana, il vecchio fomentatore di colpe
- Figure dell’ Antico Testamento
- Satana: accusatore davanti a Dio e alla coscienza
- Dio vede tutta Iqstilata della nostra vita
- D’accordo con Dio
- Qualcuno deve pagare
- Ha cancellato l’atto accusatore
- Pagato in pieno
- Libertà di servire
- Nella famiglia di Dio
XIII. – Armi da guerra
- Fortificatevi nel Signore
- Egli non si è servito della divinità
- Gesù fu tentato
- Il vero scopo di Satana
- Il cammino di Cristo, nostro esempio
- Siate ripieni dello Spirito
- Come possiamo fare ciò?
- Presentate a lui i vostri corpi lo so chi tiene le redini del futuro
- “Non vi conformate a questo secolo”
- Camminate per lo Spirito
- Battesimo di Spirito
- Il dominio di Satana
- Corto circuito sulla linea del potere di Dio
- Diamo uno sguardo all armatura
- La cintura
- La corazza
- I calzari
- Lo scudo
- L’elmo
- La spada
- La preghiera
- Controlliamo la lista
XIV. – Una nota di trionfo
- Miopia spirituale
- Pietro imparo la lezione
- La chiave della fede
- Quanto ne basta?
- Il salto di fede
- Fissa i tuoi occhi in Cristo
- Trionfo nella prova
- Il nostro Dio è troppo piccolo?
- Potere e autorità
- L’autorità di Cristo
- Crocifisso
- Il potere della resurrezione
- Asceso con Cristo
- La richiesta dei nostri diritti legali
- Il nome meraviglioso di Gesù
- Una parola a chi vuol essere savio
- Vivo e vegeto
- Appendice al capitolo XIII – II battesimo dello Spirito Santo
- Il carattere transitorio di Atti
- Unione con Cristo
Note
Gesù fu Uomo
È storico? Si • È dimostrabile? Si • Gesù credette alla sua divinità? No • La credettero gli apostoli e i contemporanei? No • Gesù ignorò l’idea dell’uomo-Dio, se gliela avessero attribuita l’avrebbe respinta come suprema bestemmia • Il mito dell’uomo-Dio divenne la falsa realtà storica di Gesù.
Autore/i: De Carli Franco
Editore: Casa Editrice Meb
prefazione dell’autore.
pp. 308, Torino
Da 2000 anni l’umanità intera cerca di risolvere l’importante interrogativo che circonda la straordinaria figura di Gesù.
Predicazioni, miracoli, guarigioni, vita ascetica furono opera di un Dio o di un uomo dotato di poteri paranormali?
Qual’è il segreto racchiuso nei racconti della sua resurrezione?
Fu realtà o suggestione? Se suggestione, come influì sulla psicologia tormentata dei suoi discepoli?
E il mondo greco-romano, che assisteva esterrefatto allo sviluppo sempre più travolgente del cristianesimo, quale turbamento provò tanto da indurlo a delle persecuzioni che mai aveva effettuato verso i proseliti di altre religioni?
In questo libro una risposta chiara ed esauriente sulla realtà storica, psicologica e parapsicologica del personaggio Gesù.
Franco De Carli è uno studioso di Storia delle Religioni, soprattutto di quel periodo – poco conosciuto ma ricchissimo di pensiero e di drammi interiori e sociali – che va dall’inizio dell’era volgare fino al terzo secolo d.C.
Sull’argomento riguardante la vita, le opere e il messaggio di Gesù ha già pubblicato in precedenza 3 drammi teatrali: «I trenta ostaggi», che nel 1963 ottenne il 1° premio nel concorso d’Arte Drammatica ACLI, l’atto unico «Soldato semplice Gesù » presentato al Teatro Gobetti di Torino nel 1967 che fa parte, con altri lavori di una raccolta dal titolo «Hiroshima, Vietnam, Gesù, Barabba» e il «Pascolo della Morte – variazioni poetiche su laudi sacre con temi moderni» rappresentato nel 1968 a Cuneo nella Chiesa di S. Francesco.
L’Autore, medico cinquantenne di Torino, ha vinto il 1° premio ad un concorso tra medici scrittori svoltosi a Napoli nel 1970 con il romanzo « E nell’ora della nostra nascita…».
Miti Nordici e Miti Celtici
Autore/i: Valle Lorenzo
Editore: Il Cerchio Iniziative Editoriali
introduzione dell’autore.
pp. 140, Rimini
Nella nostra epoca tendiamo a considerare il “mito” come qualcosa di contrapposto al vero, al reale, ben diverso era però l’atteggiamento delle società arcaiche. Il mito per sua stessa natura era vero, espressione della verità assoluta.
Questo originale studio prende in esame il mondo mitologico dei Celti e degli antichi Scandinavi, popoli lontani da noi geograficamente e culturalmente ma pieni di fascino; il confronto tra queste due culture – diverse ma che hanno avuto contatti tra loro e per un lungo periodo di tempo – è un affascinante metodo per comprendere meglio culture così diverse dalla nostra.
Lorenzo Valle ( Genova 1966), dopo una laurea in Scienze Politiche si è laureato in lingue e letterature scandinave con una tesi sulle mitologie nordica e celtica che è poi diventata il suo primo libro. Attualmente lavora in un liceo svedese; tra i suoi interessi ci sono la musica e la letteratura fantasy.
Eco e Narciso – Parole e Silenzi nel Conflitto Uomo-Donna
Autore/i: Mizzau Marina
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prefazione dell’autrice.
pp. 160, Torino
Eco, condannata al silenzio o alla replica della parola di Narciso, deve ritrovare la propria voce anche per avere un rapporto reale con l’altro. Nel microcosmo della coppia che riflette le altre dimensioni del sociale, la_ricerca di autonomia della donna passa attraverso il confronto e lo scontro verbale con l’uomo: la sua parola è di volta in volta opposizione diretta e rivendicazione confusa, ironia, paradosso e richiesta ambigua, è un non detto che attraversa il detto, un silenzio che si fa sentire. Oggetto di questo studio è il continuum parola-silenzio. che ricopre le gamme della difficile e contraddittoria presa di coscienza femminile, nel momento in cui questa Eco costretta alla parola passiva comincia a parlare in proprio. L’autrice analizza la comunicazione uomo-donna come luogo di conflitto e di asimmetria di potere, esemplificando attraverso due testi letterari dell’Ottocento (un romanzo di Tolstoj e un racconto di Dostoevskij), due storie rispettivamente di “parole che non servono” e di “silenzio a due voci”.
Le analisi specifiche sono collocate nell’ambito di un’ipotesi generale del linguaggio come evento interattivo. La trattazione, pur toccando diversi settori disciplinari, utilizza prevalentemente strumenti della psicologia. A questo uso viene premesso un discorso critico sul rapporto oggetto-metodo nella scienza psicologica.
Marina Mizzau insegna psicologia alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna. Dopo la laurea in filosofia si è dedicata per alcuni anni a ricerche di estetica e attività di critica letteraria; successivamente, nel campo della psicologia, si è occupata soprattutto di problemi della comunicazione e dei rapporti interpersonali e, in questo ambito, della specificità della situazione della donna. È autrice, tra l’altro, di due libri: Tecniche narrative e romanzo contemporaneo (Mursia, 1965) e Prospettive della comunicazione interpersonale (Il Mulino, 1974).
Apprendimento e Memoria
Autore/i: Roncato Sergio
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione dell’autore.
pp. 304, nn. fig. b/n, Bologna
Nel linguaggio comune il significato di termini come apprendimento e memoria non corrisponde del tutto all’uso che ne fanno gli psicologi: il primo, infatti, è sinonimo di attività di acquisizione, il secondo sta ad indicare solo un «magazzino inerte» (per cui «imparare a memoria» significherebbe rinunciare a qualsiasi operazione attiva sul materiale da apprendere e limitarsi alla sola archiviazione). Le moderne ricerche psicologiche hanno dimostrato l’infondatezza di tale distinzione: cid che viene appreso non rimane una «traccia inerte» esposta alla corrosione del tempo, ma entra in contatto con le tracce già esistenti dando origine a ricordi che possono essere spesso completamente diversi dalle esperienze originali. Questo volume ripercorre tutte le tappe che hanno contrassegnato gli studi sull’apprendimento e la memoria negli ultimi cinquant’anni, dal periodo associazionista, nel quale predomina un’impostazione sperimentale volta a individuare le leggi dell’acquisizione delle informazioni e non tanto dei magazzini mnestici, alle recenti correnti cognitiviste, nelle quali le teorie sulla memoria hanno segnato uno dei contributi scientifici più rilevanti.
Introduzione
I. Lo studio sperimentale dell’apprendimento
1. La tradizione associazionista
2. Ebbinghaus
3. L’associazionismo nella psicologia americana
II. Il condizionamento animale
1. Il condizionamento classico
2. Il condizionamento operante
3. Il « condizionamento aversivo »
4. Cenni sulle teorie dell’apprendimento
III. Organizzazione e associazione
1. Introduzione
2. Koffka: il sistema dinamico delle tracce
3. Katona: memoria e organizzazione
4. Bartlett: la teoria degli schemi
IV. Associazionismo e apprendimento verbale
1. Introduzione
2. Metodi nello studio dell’apprendimento verbale
3. Materiale nello studio dell’apprendimento verbale
4. La misurazione dell’apprendimento e della ritenzione
5. I fenomeni intraseriali
6. L’oblio
7. Il « transfer »
8. Variabili che influenzano l’apprendimento
9. Il contributo funzionalista allo studio dell’apprendimento verbale
V. L’apprendimento come processo attivo: la crisi dell’associazionismo
1. L’acquisizione
2. La formazione delle associazioni
3. Il ricordo
4. Il « transfer »
5. Interferenza e oblio
6. Codifica e recupero dalla memoria
VI. La memoria nella psicologia cognitivista
1. Introduzione
2. La memoria primaria
3. La teoria dell’informazione
4. I registri sensoriali
5. Piani e struttura del comportamento
6. La comprensione linguistica
7. L’interpretazione cognitivista della memoria
VII. Struttura della memoria e processi di controllo
1. Introduzione
2. L’attenzione e il ricordo nelle ricerche di Norman
3. Il modello di Atkinson e Shiffrin
4. Gli studi contemporanei sulla struttura della memoria
5. Memoria episodica e memoria semantica
VIII. Memoria e linguaggio
1. Introduzione
2. La comprensione della frase
3. La teoria di Collins e Quillian
4. La memoria associativa umana (Anderson e Bower)
5. Il modello di Rumelthart, Lindsay e Norman
6. La rappresentazione del significato
IX. Memoria e conoscenza
1. Significato e memoria
2. La comprensione come integrazione delle conoscenze
3. Gli schemi di rappresentazione delle conoscenze
4. Codici di rappresentazione delle conoscenze
5. Lo sviluppo della memoria
Riferimenti bibliografici
Indicazioni bibliografiche per ulteriori approfondimenti
Contatto con l’Infinito – Il Mistero delle Entità Biologiche Extraterrestri
Titolo originale :Transformation. The breakthrough
Autore/i: Strieber Whitley
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Barbara Bellini.
pp. 272, Milano
…”I visitatori stanno erompendo dalla profondità in cui li abbiamo seppelliti, sotto strati di dinieghi e false certezze, per trasmetterci un vero e proprio messaggio dall’aldilà: c’è qualcosa di più oltre noi e il nostro universo, e in questo qualcosa vi è tutto il ricco potenziale dell’ignoto”….
In Communion, il best-seller internazionale che ha sconvolto milioni di lettori, Whitley Strieber cercava disperatamente di negare, anche a se stesso, la realtà delle “presenze” che avevano fatto irruzione nella sua vita. Ma, dopo essersi sottoposto a ogni genere di prova e verifica, alla fine era stato costretto ad ammettere la loro esistenza e a misurarsi con la loro intelligenza e determinazione.
Ora, in Contatto con l’infinito, Strieber descrive con particolari vividi e indimenticabili i suoi “incontri ravvicinati del quarto tipo”. Mette a confronto la sua inquietante esperienza con quella dei protagonisti di altri contatti con le cosiddette “Entità Biologiche Extraterrestri”. Rivisita la storia dell’umanità e le sue mitologie per scoprire sorprendenti e illuminanti analogie.
Soprattutto, Contatto con l’infinito è la testimonianza del tentativo di entrare in rapporto con l’ignoto: con quelli che lo stesso Strieber ha battezzato “i visitatori”. È la confessione dello sforzo necessario per superare lo sconcerto, la paura e l’angoscia che ci afferrano di fronte a fenomeni che la ragione non sa né spiegare né accettare. È la storia di uno straordinario esperimento di comunicazione con una forma d’intelligenza di origine sconosciuta, enigmatica e sfuggente. Contatto con l’infinito è un viaggio verso le dimensioni più ricche e affascinanti della nostra esistenza, un viaggio dalle profondità segrete della nostra mente alle profondità segrete della nostra mente alle profondità imperscrutabili di un cosmo magnifico, misterioso e terribilmente vivo. Narrandoci con totale sincerità la sua eccezionale esperienza, Strieber ci aiuta a compiere un passo significativo verso una comprensione più autentica di noi stessi, dell’universo e delle presenze che lo abitano.
Whitley Strieber è nato e cresciuto nel Texas e da oltre vent’anni vive a new york, dove svolge la sua attività. Ha scritto i romanzi The Wolfen, The Hunger, Wolf of Shadows e Majestic, che sarà pubblicato in Italia da Rizzoli. È inoltre autore di Communion (Rizzoli, 1988) e coautore di War Day e di Natures End.
Introduzione
Parte prima: Viaggi segreti
- 1. Il bambino scomparso
- 2. La città d’oro
- 3. Inconcepibili stranezze
- 4. Si prepara la burrasca
- 5. Nel bagliore dei lampi
- 6. L’angelo bianco
- 7. Notte trasfigurata
- 8. Estati di molti anni fa
Parte seconda: La vita nel buio
- 9. La terra perduta
- 10. Informazioni segrete
- 11. Il terrore del reale
- 12. Il punto della situazione
- 13. L’impatto della realtà
- 14. Un testimone lontano
Parte terza: Oltre il buio
- 15. Il bosco
- 16. Faccia a faccia con la morte
- 17. Furia
- 18. Viaggio di un’anima
- 19. 23 dicembre 1986
- 20. Il filo del rasoio
- 21. I visitatori escono all’aperto
- 22. Oltre l’incubo
Appendici
- I. Il parere dei medici
- II. Il parere della macchina della verità
- III. Il gaelico
La Persecuzione del Bambino – Le Radici della Violenza
Titolo originale: Am Anfang war Erziebung
Autore/i: Miller Alice
Editore: Bollati Boringhieri Editore
traduzione di Maria Anna Massimello.
pp. 256, Torino
L’educazione reprime sempre la vitalità del bambino? Il processo pedagogico nasconde in ogni caso un dramma silenzioso di umiliazioni e rivalse? Dopo il successo del suo volume precedente Il dramma del bambino dotato, Alice Miller tenta ora di dare una risposta a queste domande. […] La Miller rievoca qui le vicende di tre personaggi a diverso titolo esemplari: Adolf Hitler; il criminale degli anni sessanta Jürgen Bartsch, assassino e seviziatore di bambini; Christiane F., autrice del libro Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, in cui ha rievocato la propria esperienza dell’emarginazione e della droga. […]
Alice Miller vive e lavora a Zurigo, dove ha compiuto la sua formazione analitica e per vent’anni ha esercitato come analista, didatta e supervisore. Nella stessa collana sono già apparsi gli altri suoi due volumi: Il dramma del bambino dotato e Il bambino inascoltato.
Manuale Teorico Pratico di Agopuntura – Redatto dall’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese di Pechino – Per Medici e Studenti e per chi Vuole Aiutare Sé Stesso e gli Altri
Titolo originale: «An Outline of Chinese Acupuncture»
Autore/i: Autori vari
Editore: Editrice La Città del Sole
seconda edizione, prefazione dell’edizione italiana del Dott. Vincenzo Calò, prefazione dall’Accademia di Medicina Tradizionale Cinese, traduzione dall’inglese di Ezio Gandini.
pp. 324, con 2 grandi tavole a colori ripiegate, nn. illustrazioni b/n, Roma
La millenaria tecnica terapeutica cinese dell’agopuntura conosce oggi nuovi splendori.
Passata al vaglio delle moderne ricerche di fisiopatologia e dimostrati i suoi risultati pratici per mezzo delle più avanzate metodiche diagnostiche, cliniche, strumentali e di laboratorio l’agopuntura rivela tutte le sue possibilità dentro i limiti scientifici che nella Cina Socialista ha assunto a suo insegnamento di massa.
Su questo manuale si formano i mediaci e gli studenti cinesi e già migliaia di nuovi agopuntori in Europa, Africa, Asia ed America.
I Manipolatori della Pazzia – Studio Comparato dell’Inquisizione e del Movimento per la Salute Mentale in America
Titolo originale: «The Manufacture of Madness: A comparative Study of the Inquisition and the Mental Health Movement»
Autore/i: Szasz Thomas S.
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione italiana, prefazione di Max Beluffi, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Camillo Pennati, collana: I fatti e le idee, Saggi e biografie, in copertina: Jan Konupek, Visione, acquaforte (part.).
pp. 404, Milano
In quest’opera T. S. Szasz ci dimostra quanto la conoscenza delle più aberranti manifestazioni della patologia sociale dei secoli passati sia indispensabile per ben intendere l’esatto valore della psichiatria attuale.
In effetti questo libro è in buona parte un’autentica storia della patologia sociale e, per questo verso, concorre a farci comprender come non sia possibile ben valutare la psichiatria nel suo complesso se non sullo sfondo storico delle istituzioni repressive che essa ha mediato nel loro sorgere e da cui a sua volta è stata condizionata. Ma in qual modo queste istituzioni repressive, durante la storia, hanno agito nei confronti della personalità umana? Coloro che hanno studiato i fenomeni di disgregazione psichica che avvenivano nei lager hanno parlato di menticidio. Noi dobbiamo chiederci a nostra volta quale subdolo psicocidio non venga attuato o progettato ancor oggi, un po’ dovunque, e in vario grado, sia all’interno degli arcaici manicomi sia nelle sofisticate strutture in cui operano (specie negli USA) i moderni sicofanti meglio noti come specialisti della “salute mentale.” È questo, della cosiddetta “salute mentale,” un movimento che nel contesto dell’attuale civiltà perpetua la intramontabile metamorfosi istituzionale dell’Inquisizione.
L’analisi drammatica e rigorosa di questi problemi che qui viene elaborata ci consente di scandagliare a fondo i modi in cui tale complessa trasformazione è stata manipolata nel corso degli ultimi secoli: manipolata o mani-fatturata, secondo il doppio significato, di “creazione” e di “stregoneria,” insito nel termine “fattura.”
D’altronde, streghe, fattucchiere e capri popolano per tradizione il mondo della follia: anche e soprattutto quei particolari “capri espiatori” che nella loro qualità di pazzi o matti (macti = animali sacrificali) noi siamo usi chiudere nei manicomi. Quando la moda dei manicomi tramonta, come sta avvenendo oggi, sorge quella delle varie imprese pubbliche psicoprofilattiche le quali contrabbandano, sotto l’etichetta della prevenzione delle cosiddette malattie mentali, vere e proprie crociate di discriminazione psicologica nel vivo tessuto della collettività. La moderna psicologia si allea in tali programmi alla più vieta psichiatria per inventare il nuovo progetto dei ghetti psicoprofilattici. Risulta dimostrato cosi ancora una volta quale sia il tarlo segreto che rode alla radice le varie tecnologie della psiche, le quali finiscono troppo facilmente per trasformarsi in insidiosi strumenti di dominio.
Certo, parlando di manipolatori della pazzia, ben comprendiamo il rischio che si corre di conferire dignità ontologica ad un referente – come quello di pazzia – che la cultura critica tende a considerare sempre più ormai come una pericolosa concrezione semantica. Ciascuno sa bene tuttavia come ogni operazione manipolatoria finisca per creare sempre delle realtà eticamente insostenibili seppur anche dolorosamente dominanti. Potrà quindi verificare cosi una volta di più sino a qual punto la pazzia – in quanto fenomeno individuale e sociale creato dalle più svariate manipolazioni del potere – rappresenti un mistificante infingimento collettivo.
Thomas S. Szasz è nato a Budapest nel 1920. Si è laureato in medicina all’Università di Cincinnati; ha compiuto il training psichiatrico all’Università di Chicago e quello psicoanalitico al Chicago Institute for Psychoanalysis. Dal 1956 è professore di psichiatria alla State University di New York a Syracuse. Fra le sue opere più note in Italia citiamo Il mito della malattia mentale (1961, trad. it. 1966)e il saggio Aspetti giuridici e morali dell’omosessualità pubblicato da Feitrinelli nel volume L’inversione sessuale a cura di Judd Marmor.
Prefazione all’edizione italiana, di Max Beluffi
Ringraziamenti
Prefazione
Introduzione
Parte prima
L’Inquisizione è la psichiatria istituzionale
Capitolo primo
- I nemici interni e i protettori della società
Capitola secondo
- Il malfattore identificato
Capitolo terzo
- Il malfattore autenticato
Capitolo quarto
- La difesa dell’etica dominante
Capitolo quinto
- La strega come malato di mente
Capitolo sesto
- La strega come guaritrice
Capitolo settimo
- La strega come capro espiatorio
Capitolo ottavo
- I miti della stregoneria e della malattia mentale
Parte seconda
La fabbrica della pazzia
Capitolo nono
- I nuovi fabbricanti: Benjamin Rush, padre della psichiatria americana
Capitolo decimo
- La conversione del prodotto: dall’eresia alla malattia
Capitolo undicesimo
- Il nuovo prodotto: la follia masturbatoria
Capitolo dodicesimo
- La fabbrica dello stigma medico
Capitolo tredicesimo
- Il capro espiatorio psichiatrico tipo: l’omosessuale
Capitolo quattordicesimo
- L’espulsione del male
Capitolo quindicesimo
- La lotta per l’autostima
Epilogo
“L’uccello dipinto”
Appendice
Storia sinottica delle persecuzioni per stregoneria e malattia mentale
Note bibliografiche
Bibliografia
Indice degli argomenti
Dall’Essere al Divenire – Tempo e Complessità nelle Scienze Fisiche
Titolo originale: From Being to Becoming. Time and Complexity in the Physical Sciences
Autore/i: Prigogine Ilya
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazioni dell’autore all’edizione italiana, traduzione di Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti.
pp. XIII-280, illustrazioni b/n, Torino
È convinzione profonda di Ilya Prigogine, premio Nobel per la chimica nel 1977, che la nostra epoca stia vivendo una rivoluzione scientifica di portata non dissimile da quella del periodo galileiano. Espressione tipica di questa rivoluzione non sarebbero tuttavia eventi clamorosi come la scoperta dei quark o delle pulsar, né lo straordinario progresso della biologia molecolare: il rivolgimento sarebbe meno appariscente ma ben più profondo, perché da una parte si lascerebbe alle spalle come ormai insostenibile il punto di vista classico della scienza, da sempre impegnata a descrivere dall’esterno un mondo senza tempo al quale noi non apparteniamo; e dall’altra tenderebbe a superare la convinzione in cui siamo sempre vissuti secondo la quale «microscopico» è sinonimo di «semplice».
Proprio l’inattesa complessità del microscopico – rivelata dalle interazioni, dal decadimento, dalla produzione artificiale delle particelle elementari – ha dato rilievo all’elemento tempo nella descrizione fisica: accanto al tempo astronomico associato per esempio al moto o al succedersi del giorno e della notte, si è venuta delineando l’esistenza di un secondo tipo di tempo, il «tempo interno», che non è più semplice parametro della meccanica classica ma un operatore, ed ha un significato completamente diverso.
Il nostro universo appare dunque sempre più lontano dalla staticità in cui lo voleva la descrizione classica. Negli infiniti sistemi lontani dall’equilibrio di cui è composto hanno luogo innumerevoli processi dinamici, alcuni reversibili, altri irreversibili, da cui evolvono strutture elaborate che sembrano sempre più facilmente trovar posto in un quadro unificato i cui contorni vanno precisandosi con il procedere della ricerca.
Secondo quest’ottica nuova, in cui il tempo e dotato di una «freccia» («Tutti invecchiamo insieme! E nessuno ha ancora osservato una stella che segua la sequenza principale al rovescio») e l’entropia cresce proprio come vuole la seconda legge della termodinamica, Prigogine ripercorre in questo libro la fisica dell’«essere», cioè la meccanica classica e quantistica, soprattutto mettendone in evidenza i limiti, e la fisica del «divenire», cioè la moderna termodinamica , l’autoorganizzazione, le fluttuazioni. E infine espone i metodi con cui è possibile oggi costruire un ponte dall’essere al divenire. La conclusione più importante è forse che dove finiscono la meccanica classica e quantistica là comincia l’irreversibilità: il che non vuol dire che esse diventano erronee ma che corrispondono in tal caso a idealizzazioni che vanno al di là delle possibilità concettuali dell’osservazione.
Scritta in linguaggio semplice e piano, anche se qualche familiarità con i concetti e gli strumenti fondamentali della fisica e della chimica è indispensabile alla sua piena comprensione, Dall’essere al divenire è una introduzione a un campo di ricerche di vaste implicazioni. Molte altre indagini saranno necessarie per chiarire i punti d’ombra che inevitabilmente rimangono in ogni impresa d’avanguardia, ma il cammino percorso da Prigogine è un affascinante viaggio nell’avventura della scienza, e ogni lettore vi si sentirà coinvolto come attore e spettatore insieme.
Ilya Prigogine, nato a Mosca nel 1917, premio Nobel nel 1977, è una delle massime autorità nel campo degli studi dei fenomeni irreversibili. Dal 1947 è professore di fisica chimica e fisica teorica all’Université Libre di Bruxelles. È inoltre direttore degli Istituti Solvay e dal 1967 direttore del centro di meccanica statistica e di termodinamica dell’Università del Texas. L’interesse di Prigogine per la termodinamica e per la meccanica statistica lo portarono a fornire, con Klein, nel 1953 il primo esempio di una teoria meccanica dei processi irreversibili. Prigogine ha inoltre introdotto nuovi concetti come quelli di «struttura dissipativa», subdynamics o casual dynamics, e si è occupato di ricerca operativa. Le conseguenze epistemologiche delle sue ricerche hanno fornito una formulazione matematica delle idee di complementarità di N. H. Bohr e Rosenfeld. Tra le sue opere, nelle edizioni Einaudi La nuova alleanza (in collaborazione con Isabelle Stengers, 1981) e varie voci dell’Enciclopedia.
Prefazione dell’autore all’edizione italiana
Dall’essere al divenire
Prefazione
I. Introduzione: II tempo in fisica
- La descrizione dinamica e i suoi limiti
- La seconda legge della termodinamica
- Descrizione molecolare dei processi irreversibili
- Tempo e dinamica
Parte prima La fisica dell’essere
II. La dinamica classica
- Introduzione
- Equazioni hamiltoniane del moto e teoria degli insiemi
- Operatori
- Insiemi d’equilibrio
- Sistemi integrabili
- Sistemi ergodici
- Sistemi dinamici non integrabili e non ergodici
- Stabilità debole
III. La meccanica quantistica
- Introduzione
- Operatori e complementarità
- Regole di quantizzazione
- Mutamenti nel tempo in meccanica quantistica
- La teoria degli insiemi in meccanica quantistica
- Le rappresentazioni di Schrödinger e Heisenberg
- Insiemi d’equilibrio
- Il problema della misura
- Decadimento di particelle instabili
- La meccanica quantistica è completa?
Parte seconda La fisica del divenire
IV. La termodinamica
- L’entropia e il principio d’ordine di Boltzmann
- Termodinamica lineare di non-equilibrio
- Le teoria della stabilità termodinamica
- Applicazioni alle reazioni chimiche
V. L’autoorganizzazione
- Stabilità, biforcazione e catastrofi
- Biforcazioni: il brussellatore
- Un modello risolubile per la biforcazione
- Strutture coerenti in chimica e biologia
- Ecologia
- Note conclusive
VI. Le fluttuazioni di non-equilibrio
- La rottura della legge dei grandi numeri
- Schemi chimici
- Transizioni di fase nel non-equilibrio
- Fluttuazioni critiche nei sistemi di non-equilibrio
- Le oscillazioni e la rottura della simmetria temporale
- Limiti della complessità
- Influenza del rumore ambientale
- Note conclusive
Parte terza Il ponte dall’essere al divenire
VII. La teoria cinetica
- Introduzione
- La teoria cinetica di Boltzmann
- Le correlazioni e l’entropia di ringiovanimento
- L’entropia di Gibbs
- Il teorema di Poincaré e Mostra
- Una nuova complementarietà
VIII. La teoria microscopica dei processi irreversibili
- L’irreversibilità e l’estensione del formalismo della meccanica quantistica
- Una nuova teoria della trasformazione
- La costruzione dell’operatore d’entropia e la teoria della trasformazione: la trasformazione del fornaio
- L’operatore di entropia e la catastrofe di Poincaré
- L’interpretazione microscopica della seconda legge della termodinamica. Modi collettivi
- Particelle e dissipazione: un microcosmo non hamiltoniano
IX. Le leggi del cambiamento
- Il dilemma di Einstein
- Tempo e cambiamento
- Tempo ed entropia come operatori
- Livelli di descrizione
- Passato e futuro
- Un mondo aperto
X. L’irreversibilità e la struttura dello spazio-tempo
- La seconda legge come principio dinamico
- La costruzione del ponte fra la dinamica e la termodinamica
- Tempo interno
- Dal passato al futuro
- La barriera di entropia
- Irreversibilità e non-località
- Il limite di Boltzmann-Grad
- Passaggio alla formulazione macroscopica
- La nuova struttura dello spazio-tempo
- Stati e leggi: l’interazione fra essere e divenire
- Osservazioni conclusive
Appendici
A. Gli operatori di tempo e di entropia per la trasformazione del fornaio
B. L’irreversibilità e l’approccio cinetico
- La dinamica delle correlazioni
- La teoria dello scattering quantistico nel superspazio
C. Entropia, misura e principio di sovrapposizione in meccanica quantistica
- Stati puri e miscele
- Operatore d’entropia e generatore del moto
- Il superoperatore di entropia
D. Coerenza e casualità nella teoria quantistica
- Operatori e superoperatori
- Regole di commutazione classiche
- Regole di commutazione quantistiche
- Note conclusive
Riferimenti bibliografici
Indice analitico
Indice dei nomi
Heidegger Dialettica e Svolta
Autore/i: Samonà Leonardo
Editore: L’EPOS Società Editrice
premessa dell’autore.
pp. 160, Palermo
Heidegger ha parlato di una svolta che interessa il suo cammino filosofico dopo la stagione di Essere e Tempo. Ma come ha spiegato nella Lettera sull’umanesimo, non ha inteso così designare un cambiamento di posizione né un abbandono o una perdita di precedenti dimensioni problematiche. Meno che mai è poi in questione il programma in fondo semplicistico di una presa di congedo da una tradizione di pensiero considerata come già di per sé tramontata, passata (la «metafisica»), da rimpiazzare con nuovi inizi e nuovi modi della filosofia. Heidegger ha contrassegnato piuttosto col termine Kehre Vinsieme dei tratti che disegnano un capovolgimento interno al proprio pensiero nella misura in cui quello che si capovolge, che muta di senso, è l’intero ambito nel quale il pensiero si muove. Un tale capovolgimento non dipende da opzioni soggettive; esso è anzi necessario per perseverare fino in fondo sulla stessa via, per «insistere» in modo sempre più rigoroso sulla «cosa» che rivendica a sé il pensiero.
Su questo sfondo il rapporto a Hegel, che incombe in qualche modo in queste pagine anche al di la della sua esplicita tematizzazione, getta soprattutto una luce sulla complessità e sulle asperità del cammino racchiuso nella svolta. Si tratta del gesto di rivolgimento «ermeneutico» verso quel tratto fondante che irrompe nel movimento dialettico della confutazione, capovolgendone intrinsecamente il senso a partire da cid che non ammette giustificazione o prova proprio perché è ciò stesso che giustifica negandosi a e in ogni inclusione. Un tale gesto è assillato incessantemente dal rischio di una ricaduta dialettica e riflessiva, ovvero da quella che Heidegger stesso indica più volte come «fretta del pensiero»: il rischio di una reclusione dell’essere quale Ereignis nella contraposizione riflessiva.
L’identità del contemporaneo evoca prepotentemente la suggestione del non-identico: quel connotato di programmatica incompiutezza, di esasperato rifiuto dell’univoco, che l’esperienza estetica, la riflessione teologica, le scienze umane e soprattutto il pensiero filosofico rivendicano’oggi a criterio ispiratore delle loro tensioni teoriche più significative. Ma proprio nei confronti di queste tensioni, allo scopo di decifrarne con chiarezza le linee reali di germinazione e di sviluppo, il medesimo criterio può e deve essere riutilizzato criticamente. Ciò comporta il coraggio di un’attenzione non ingenua verso gli stessi schemi teoretici e storiografici attraverso i quali il “contemporaneo” rappresenta e, implicitamente, regola il proprio rapporto con la tradizione da cui si discosta o, in genere, con tutto quanto potrebbe autenticamente ritornargli dinanzi come l’altro.
Sollecitare quest’attenzione e contribuire a maturarla, attraverso la pubblicazione di saggi, interventi e dibattiti, e il programma della collana.
Premessa
INITEZZA DELL’ESSERE E DIALETTICA: LA CONTROVERSIA CON HEGEL
- Il «Brauch» e la finitezza dell’essere
- Differenza e dialettica
- Finitezza e infinita nel «primo» Heidegger
- L’«Auseinandersetzung» con Hegel sul tema della finitezza
- Lo scavo heideggeriano di un’«insuperabile differenza» da Hegel
- La minaccia della «cattiva infinita»
«ALTRO INIZIO» DELLA FILOSOFIA: I BEITRÄGE ZUR PHILOSOPHIE
- I Beiträge di fronte all’istanza sistematica
- Dal «primo» all’«altro inizio»
- Il persistere del pensiero nel patire e le «Stimmungen»
- La «risonanza»
- L’«allusione»
- Il «salto»
- La «fondazione» e i «venturi»
- L’«ultimo dio»
CONFUTAZIONE DIALETTICA E SVOLTA ERMENEUTICA
- «Paideia» e «apaideusia»
- Physis e confutazione
- Il rigore della metafisica
- La «ripetizione» della confutazione
- La confutazione e la petizione di principio
- Le radici ermeneutiche della «svolta»
- L’«ateismo» del «pensiero essenziale» e la «fretta» della riflessione
Indice dei nomi
Un Uomo Chiamato Gesù
Autore/i: Craveri Marcello
Editore: Nicola Teti Editore
introduzione dell’autore.
pp. 160, Milano
Chi era veramente Gesù?
Sulla base di una documentazione tratta dai Vangeli (che pure sono incentrati sulla presentazione di Gesù come incarnazione di Dio) Marcello Craveri ci presenta l’immagine di un uomo reale, predicatore di una rivoluzione contro le ingiustizie sociali e il rilassamento morale.
Del resto non tutti ai suoi tempi lo ritennero un essere divino. La gente del popolo se ne serviva spesso come guaritore, la madre e i fratelli lo consideravano un essere fuori dalla norma, i concittadini lo cacciarono a sassate dalla Sinagoga, per i Farisei era uno sciocco presuntuoso, per i sacerdoti del Sinedrio un empio bestemmiatore, per Erode un fanatico, per Pilato un ribelle che si dichiarava re dei Giudei, e alla fine fu la folla stessa a reclamare a gran voce la sua condanna.
Gesù era dunque un uomo, dotato di grandi virtù e anche di difetti: affettuoso con i bambini e le donne, pietoso verso i poveri, facile alla commozione, ma a volte violento verso i prepotenti e gli sfruttatori, fino allo sdegno, all’ira e alla sfiducia nella sua lotta impari contro le ingiustizie e il male.
Marcello Craveri è ben noto in Italia e all’estero per i suoi studi sulla figura di Gesù. Tra le sue opere ricordiamo: Vita di Gesù (Feltrinelli), Vangeli apocrifi (Einaudi), Sante e streghe (Feltrinelli).
Introduzione
I – Nascita e infanzia di Gesù
II – Gli anni oscuri di Gesù
III – Inizio dell’attivita di Gesù (come taumaturgo)
IV – I discepoli e le donne al seguito di Gesù
V – Precetti di vita religiosa nella predicazione di Gesù
VI – Motivazioni sociali dell’attivita di Gesù
VII – Motivazioni politiche dell’attività di Gesù
VIII – Processo e morte di Gesù
IX – La sepoltura di Gesù – La risurrezione
Bibliografia
L’Effetto Isaia – Decodificare la Scienza Perduta della Preghiera e della Profezia
Titolo originale: The Isaiah Effect
Autore/i: Braden Gregg
Editore: Macro Edizioni
traduzione di Nicoletta Cherubini.
pp. 256, illustrazioni b/n, Diegaro di Cesena (FC)
La scienza dei quanti suggerisce l’esistenza di molti futuri possibili per ciascun momento della nostra vita. Ogni futuro esiste in uno stato di riposo finché non viene risvegliato dalle scelte fatte nel presente.
Un manoscritto di duemila anni fa, compilato dal profeta Isaia, descrive queste possibilità con un linguaggio che stiamo cominciando ora a comprendere.
Oltre a trasmetterci la sua visione del nostro tempo, Isaia ha descritto la scienza di come scegliamo quale futuro sperimentare.
Ogni volta che lo facciamo, sperimentiamo l’Effetto Isaia.
Viviamo in un mondo di consenso collettivo. Le situazioni di guerra e sofferenza che esistono su larga scala rispecchiano elementi che le rendono possibili su scala ridotta. Talvolta consciamente, talaltra no, noi acconsentiamo all’espressione della volontà di gruppo in modi che nemmeno immaginiamo. A livelli di cui forse non siamo neanche consapevoli, i nostri pensieri, gli atteggiamenti e le azioni che ci rivolgiamo reciprocamente ogni giorno alimentano le credenze collettive che permettono a guerre e sofferenze di accadere nel mondo. Per esempio, la creazione di una mentalità di guerra nel mondo internazionale, che si realizza con l’aspettarsi l’arrivo di conflitti e col prepararsi ad affrontarli, può aver luogo solo se permettiamo al conflitto di realizzarsi nella nostra vita.
Se cioè viviamo esperienze individuali in cui “ci difendiamo” nelle nostre storie d’amore e nei rapporti personali, in cui “siamo più furbi” di altri a scuola, e in cui usiamo strategie con le quali “spiazziamo” i colleghi e la concorrenza, la fisica dei quanti ci ricorda che queste espressioni individuali presenti nella nostra vita non fanno altro che spianare la strada al manifestarsi di espressioni analoghe in altro tempo e luogo, ma amplificate di vari gradi di magnitudine. Per avere la pace nel nostro mondo, dobbiamo noi stessi creare la pace nella nostra vita.
Col linguaggio del tempo in cui vivevano, gli Esseni ci hanno offerto la visione di una sofisticata tecnologia che oggi viene spesso sottovalutata in occidente. Andando addirittura al di là dei microcircuiti e dei microchip delle moderne apparecchiature, la tecnologia della preghiera si basa su componenti talmente sofisticate, che non siamo ancora in grado di riprodurle per le nostre macchine. Quelle componenti sono la logica e l’emozione, alimentate dal sistema operativo della pace!
Autore, conferenziere e guida, Gregg Braden ha partecipato a numerosi programmi radiotelevisivi negli Stati Uniti ed ha svolto interventi presso importanti convegni europei.
Dopo aver pubblicato Awakening to Zero Point: The Collective Initiation (Risvegliarsi al Punto Zero: un’iniziazione collettiva) e Walking Between the Worlds (Camminare fra i mondi) i media l’hanno reso protagonista di vari servizi incentrati sulla saggezza dei popoli antichi e sull’attuale fase di transizione planetaria.
La carriera di Braden, sviluppatasi nel settore della geologia e dell’ingegneria aerospaziale gli ha fornito il dono della chiarezza, della sintesi e la capacità di rendere immediatamente comprensibili complessi materiali dei suoi seminari.
Due sue precoci esperienze di “quasi-morte” gli hanno ispirato l’uso di un linguaggio che trasmette un profondo messaggio di speranza e di opportunità.
Vive con la moglie Melissa nella solitudine delle montagne del Nuovo Messico settentrionale e lungo le coste della Florida. Da anni i due conducono gruppi di ricercatori Spirituali in luoghi sacri in Bolivia, Egitto, Perù, Tibet e nel deserto americano del Sud Ovest.
Contro il Sacro – Perchè le Fedi ci Rendono Stupidi
Autore/i: Boncinelli Edoardo
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione dell’autore.
pp. 234, Milano
“Perchè esiste in noi un prepotente e universale sentimanto del sacro che spesso arriva a ottundere la nostra facoltà razionale?”
Una riflessione lucida e spiazzante per affrontare un’epoca in cui l’idea di un “bene superiore” rischia di giustificare gli orrori del terrorismo.
“Si dice spesso che la nostra società tende sempre più a secolarizzarsi, ma anche in una società fortemente secolarizzata il senso del sacro non è andato perduto totalmente, e talvolta quasi per niente, anche se non tutti ci fanno caso.” Sembra un’ironica provocazione quella che Edoardo Bonicelli avanza in queste pagine, ma a pensarci bene, proprio mentre in tanti lamentano l’immancabile “crisi dei valor”, ci ritroviamo in una realtà che appare come il terreno di coltura ideale per fondamentalismi di ogni genere.
E questo perchè il senso del sacro è l’ostacolo più grande sul cammino del pensierorazionale, poichè ci abitua fin dalla più tenera età a non mettere in discussione pretiche e concetti che ci accompagnano dalla notte dei tempi. Ma perchè il sacro è così radicato in noi? Boncinelli va al cuore della questione e mette a nudo i bisogni biologici e sociali che hanno favorito la nascita e la crescita di questa idea. Scavando nella regione più profonda della nostra irrazionalità, Boncinelli sottolinea la necessità fisica degli essrei umani di avere a disposizione una serie di punti fermi da cui partire e sui quali fondarsi, anche a prescindere dalla religione vera e propria. Forse non si può vivere senza qualcosa di sacro, ma sarebbe meglio ricorrerci il meno possibile per non restare ancorati a un modo di ragionare in cui tutto si dà per scontato e immutabile.
Una mentalità può dirsi razionale solo se mette in gioco le nostre responsabilità individuali, ed è proprio questo l’elemento che spinge le persone a restare legate al sacro, pure nelle sue declinazioni più arcaiche e semplicistiche. Infatti, ci ricorda Boncinelli, “è anche per questo che la scienza non piace alla gente, sempre ansiosa di giudicare e di incolpare. Tanto il male lo fanno sempre gli altri e mai noi”.
Edoardo Bonicelli è il più importante genetista italiano e insegna alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San raffaele di Milano. Ha guidato per anni laboratori di ricerca in biologia molecolare dello sviluppo. Collabora con il “Corriere della Sera”. Fra i suoi ultimi libri usciti per Rizzoli ricordiamo: La scienza non ha bisogno di Dio (2012), Una sola vita non basta (2013), Alla ricerca delle leggi di Dio (2014) e Noi siamo cultura (2015).
Prefazione. L’idea di sacro
- L’Appartenenza e il Radicamento
- La Legittimazione e le Spiegazioni
- La Normatività e la Società
- Il confinamento della Razionalità
Conclusione
Letture consigliate
Kasrilevke
Titolo originale: Stories and Satires
Autore/i: Shalom Aleichem
Editore: Bompiani
introduzione di Curt Leviant, tradotto da Delfo Ceni dal testo americano di Curt Leviant.
pp. 416, Milano
Lo yiddish, l’arcaico linguaggio giudeo-tedesco parlato dagli ebrei dell’Europa orientale: Polonia, Ungheria, Russia, e dalle comunità emigrate in America, è stato per molti secoli una lingua semidialettale, scritta soltanto per brevi testi, traduzioni di preghiere e favole, destinati agli indotti e alle donne. Ma nell’ottocento, sotto la duplice spinta di una rinata coscienza nazionale e popolare, e delle teorie romantiche della letteratura come ispirazione istintiva e collettiva, lo yiddish è divenuto il mezzo espressivo di una grande e tipica letteratura, una delle maggiori letterature europee, troncata di colpo nel 1940 dal grande massacro nazista.
Shalom Aleichem ne è senza dubbio il massimo rappresentante, quello che ha espresso con più durevole ispirazione e con più poetica tenerezza il mondo singolare delle cittadine ebraiche, piene di miseria, di bambini e di ostinata letizia, chiuse in una stentata esistenza eppure fertili di casi meravigliosi, di nuove leggende, di dialoghi incredibili. I dialogo pus dirsi appunto il genio nazionale yiddish, e il genio personale di Shalom Aleichem: dal dialogo pettegolo di due che si incontrano per strada, al dialogo confidenziale con Dio, al dialogo meditabondo e talmudico con se stesso, con gli animali, le cose. I racconti si creano cosi come per un caso Prodigioso, con una spontaneità imprevedibile, con una vibrazione di pietà e ironia che è il segreto di Aleichem, e la sintesi dello spirito yiddish.
Amato da Tolstoj e da Gorkij, tradotto ormai in tutte le lingue, Aleichem, di cui si è appena celebrato il centenario della nascita, scrisse nel suo testamento: quando sarò morto fatemi seppellire non fra i ricchi, ma fra operai e gente comune. Ed é questo il mondo che con lui è entrato di colpo nella poesia.