Libri dalla categoria Nerone
La Letteratura Come Nevrosi – Lo Scrittore e la Psicoanalisi
Autore/i: Bergler Edmund
Editore: Guaraldi Editore
unica edizione, introduzione di Giorgio Zanocco, prefazione dell’autore, traduzione di Roberto Tettucci, collana: La sfinge 16.
pp. 304, Firenze
Che lo scrittore sia un nevrotico, già Freud l’aveva affermato; e tuttavia, ancora in qualche modo legato al mito romantico-decadente dell’Artista, s’era poi mostrato quasi timoroso di penetrarne sacrilegamente il «mistero» e aveva prematuramente concluso (nel 1928): La psicoanalisi deve purtroppo arrendersi di fronte al problema dell’artista».
Di una generazione più giovane e assai più interessato ai processi e ai meccanismi dell’operare artistico che alla figura dell’artista o, peggio, al feticcio dell’opera d’arte, Bergler riprende l’indagine là dove Freud l’aveva lasciata interrotta, arricchendola di un reale approfondimento teorico e pervenendo a conclusioni assai convincenti e per certi versi definitive su quella particolare forma di nevrosi che è il «mestiere di scrivere». Il conflitto interiore da cui lo scrittore è travagliato è sempre legato all’immagine della madre preedipica, al primitivo fantasma della madre << crudele e sadica» a cui si è venuto attaccando masochisticamente. «Ciò dichiara Bergler trasforma lo scrittore, in età adulta, in una sorta di imputato a vita, chiamato a discolparsi di fronte al tribunale della coscienza interiore. Per controbilanciare le accuse da cui si sente colpito, egli ricorre, come alibi, alla creazione artistica». L’opera letteraria è sì, dunque, frutto di nevrosi, ma non contiene come un po’ troppo semplicisticamente la psicoanalisi aveva da principio supposto la diretta rappresentazione dei conflitti infantili dell’autore (cioè il suo masochismo psichico), bensì quella della sua reazione difensiva (cioè pseudoaggressiva) contro tali conflitti: di qui l’apparente ribellismo congenito dello scrittore.
Perciò «lo scrittore non è affatto per dirla con Bergler l’osservatore obiettivo del proprio tempo. Egli è solo un nevrotico che mobilita i propri meccanismi di difesa senza saperlo. L’idea che lo scrittore sia «obiettivo» e che costituisca il più alto grado di testimonianza del momento storico e della temperie culturale in cui vive è per usare un’espressione educata ridicola».
Fortunatamente privo di qualsiasi timore riverenziale nei confronti dell’Arte e degli Artisti e anzi animato da sentimenti aggressivi neppure tanto coperti (e che meriterebbero, forse, di essere interpretati psicoanaliticamente), Bergler fornisce un ritratto lucido, impietoso, talvolta ferocemente sprezzante non solo degli scrittori, ma dei giornalisti, dei critici, degli editori e dello stesso pubblico dei lettori. Il sospetto di «riduttivismo» non lo sfiora neppure e la superbia dello psicoanalista» non lo fa arretrare nemmeno di fronte ai giudizi più apodittici e spericolati: che però colga spesso nel segno, è difficile negarlo.
Le Civiltà Precolombiane – Aztechi, Maya e Inca i Tre Splendidi Imperi che Fioriranno in America Prima dell’Arrivo di Colombo
Titolo originale: Geshichte der Altamerikanischen Kulturen
Autore/i: Disselhoff Hans Dietrich
Editore: Bompiani
unica edizione, prefazione e traduzione di Anacleto Verrecchia, introduzione dell’autore.
pp. 368, numerose tavole b/n f.t., illustrazioni b/n, Roma
Il Nuovo Mondo all’epoca della “conquista” europea si presentava come un mosaico di tribù, nazioni, lingue e modelli culturali diversi. Le società più avanzate erano concentrate in due zone fondamentali: l’America centrale (il territorio controllato dagli Atzechi e dai Maya agli inizi del XVI secolo) e la regione andina centrale (che corrisponde all’incirca all’impero Inca al massimo della sua estensione). Ai margini di questa America “civilizzata” vi erano società tribali più semplici, come le comunità agricole che occupavano la parte sud-occidentale degli Stati Uniti, i terreni boschivi del Nord America e le foreste tropicali del bacino del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco. Questo quadro complesso e variegato era il prodotto finale di un processo iniziato più di ventimila anni fa, quando il primo uomo compì la traversata dello stretto di Bering; o bisogna davvero collegare le scomparse civiltà dell’America antica con il mondo sommerso di una leggendaria Atlantide? Naturalmente sarebbe troppo comodo e avventato voler spiegare l’alta civiltà dei popoli americani mediante un simile collegamento, finora non dimostrato e non dimostrabile. Il mistero rimane ancor oggi sepolto sotto il folto delle piante tropicali che nascondono le rovine dei templi e delle città, o sotto i giganteschi altopiani andini. Il grande studioso tedesco Disselhoff ci offre in questa sua storia delle Civiltà precolombiane un panorama completo, rigorosamente scientifico, delle grandi civiltà dell’America antica, sul filo delle scoperte archeologiche straordinarie dall’epoca dei “conquistadores” ad oggi. Una grande avventura che ha visto coinvolti studiosi, missionari, artisti, uomini d’affari, avventurieri rivive in queste pagine alla ricerca delle eccezionali testimonianze lasciateci dagli Atzechi, dai Maya, dagli Inca, dal mitico Eldorado. Ricomponendo in una affascinante trattazione un quadro completo delle antiche civiltà dell’America, Hans Dietrich Disselhoff ci fornisce con quest’opera uno dei più esaurienti studi sulle civiltà precolombiane che mai siano stati scritti.
Hans Dietrich Disselhoff è stato direttore dei Musei di Monaco e di Berlino, e come massimo esperto in antiche civiltà americane ha scritto opere fondamentali su tutti gli aspetti dell’arte e della vita di quelle popolazioni.
La Donna delle Sette Fonti – Un Viaggio Interiore tra Terra e Acqua alla Ricerca della Salute del Corpo e dell’Anima • Romanzo
La storia della guarigione di una giovane donna che, nello scoprire se stessa, la propria terra e le sue acque, scopre il vero senso della salute e della vita.
Autore/i: Manca Antonio Diego
Editore: Edizioni Corbaccio
pp. 128, illustrazione b/n, Milano
«Questo libro è dedicato a Morealah, dea di tutte le Acque. Morealah è ogni Oceano, Fiume, Pioggia o Lago. Dallo Spazio, il Gioiello Azzurro che noi chiamiamo Pianeta Terra, riflette la presenza della Dea Morealah.»
Al di là della Sardegna turistica ne esiste un’altra, arcaica ma viva, che emerge da questo libro come inno alla natura e alla «saggezza» della terra.
Maria Antonietta Matta vive con la madre a Cabras, un paese di pescatori sulla costa occidentale della Sardegna; appena adolescente scopre di essere affetta da una grave forma di leucemia che le lascia solo pochi mesi di vita. La ragazza sembra rassegnata alla morte ma la madre è disposta a tutto pur di salvarla e la porta a Siete Fuentes, un piccolo paese circondato da boschi di querce e di lecci e rinomato per la bontà delle sue acque. Lì abita Tia Nanna, l’anziana sciamana, alle cui cure la ragazza sarà affidata. Sarà lei a indicare il cammino interiore fra terra e acqua alla ricerca della salute del corpo e dell’anima. Sarà lei che l’aiuterà a scoprire se stessa, la propria terra e le sue acque, e a scoprire il vero senso della salute e della vita.
Diego Manca è nato a Santulussurgiu, in Sardegna, nel 1949. Scrittore e poeta ha pubblicato una raccolta di Haiku e alcuni racconti. Vive e lavora a Firenze. La donna delle sette fonti è il suo primo romanzo.
Stratificazione e Classi Sociali
Autore/i: Autori vari
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione e cura di Antonio Carbonaro, collana: Problemi e prospettive. Serie di sociologia.
pp. 288, Bologna
Sommario:
Introduzione, di Antonio Carbonaro
PARTE PRIMA: STRATIFICAZIONE, CLASSI SOCIALI E POTERE
- La questione della stratificazione e delle classi in sociologia, di Robert H. Nisbet
- Sulla stratificazione del potere, di Raymond Aron
- Classi sociali e potere, di Leonard Reissman
PARTE SECONDA: DINAMICHE INTERNE DELLA STRATIFICAZIONE
- L’evoluzione della struttura di classe in Italia, di Luciano Gallino
- Sviluppo economico e mobilità sociale, di L. A. Costa-Pinto
- Squilibri (o incongruenze) di status e partecipazione politica, di Alessandro Pizzorno
- Mobilità sociale e orientamento politico in Italia, di Joseph Lopreato
- Sviluppo delle professioni e sistema di classe, di Joseph Ben-David
- Gli intellettuali nelle società in corso di sviluppo, di John Friedman
PARTE TERZA: STRATIFICAZIONE E LOTTA DI CLASSE
- Osservazioni in merito ad alcuni problemi della teoria di classe marxista, di Joachim Israel
- Supremazia di classe e potere dei gruppi di interesse, di Wlodzimierz Wesolowski
- Il capitalismo di Stato e i fenomeni nuovi nella struttura di classe della società, di Yojé Goritchar
- Le prospettive del socialismo nella società ad alto sviluppo industriale, di Herbert Marcuse
- La nuova classe operaia e il socialismo, di Serge Mallet Sulla questione dell’imborghesimento della classe operaia, di John H. Goldthorpe, David Lockwood, Frank Bechhofer e Jennifer Platt
- La divisione sociale del lavoro in rapporto all’attuale stadio di sviluppo delle forze produttive, di Francesco Alberoni
Indicazioni bibliografiche per ulteriori approfondimenti
L’Ambiente Divino – Saggio di Vita Interiore
Autore/i: Teilhard de Chardin Pierre
Editore: Editrice Queriniana
prefazione all’edizione italiana di Pierre Noir, traduzione dal francese di Annetta Dozon Daverio, Fabio Mantovani, collana: Biblioteca di cultura 10, in copertina: Portale dell’Eremo S. Giorgio, Rocca di Garda (Verona).
pp. 136, Brescia
Ogni periodo nella storia della Chiesa vede sorgere un nuovo tipo di cristiano/cristiana, una nuova concretizzazione e incarnazione dello spirito evangelico. La spiritualità de L’Ambiente Divino – che reca come sottotitolo Saggio di vita interiore – ci mostra il cristiano dei tempi nuovi, il cui impegno è di costruire il mondo in Cristo e di contribuire con il suo sforzo e con il suo lavoro alla edificazione del suo Corpo mistico. Teilhard cerca di tracciare le grandi linee di una spiritualità cristiana, fedele alla sua sorgente originaria, ma tutta orientata verso la Parusia, che ogni cristiano attende nella speranza della fede. In questa prospettiva, il lavoro, la scienza, la tecnica, l’arte, la cultura prendono il loro posto in una concezione cristiana della vita. «Un’opera, in cui prende figura una nuova Imitazione per i secoli a venire», ha scritto il teologo Norbert M. Wildiers, editore delle Opere di Teilhard de Chardin.
Prefazione alla nuova edizione italiana di Pierre Noir, uno dei più profondi conoscitori dei testi teilhardiani.
Pierre Teilhard de Chardin nato in Francia il 1 maggio 1881, morto a New York il 10 aprile 1955 è tra gli scrittori cristiani più letti del XX secolo. Sacerdote, gesuita e scienziato, la sua vita si svolse in Francia, dove fu docente di geologia all’Institut Catholique di Parigi, successivamente in Cina per circa un ventennio, e, negli ultimi anni della sua vita, negli Stati Uniti.
La sua opera comprende – oltre agli scritti strettamente scientifici nel campo della geologia e della paleontologia (ristampati, dopo la sua morte, in 11 volumi) – anche un complesso di scritti, nei quali la sua visione scientifica si apre ad una visione filosofica e religiosa, pubblicati tutti postumi e raccolti in 13 volumi tra il 1955 e il 1977. Tra le sue opere maggiori: Il Fenomeno umano, e L’Ambiente divino.
Via Crucis Secondo la Sindone
Autore/i: Ricci Giulio
Editore: Edizioni Centro Romano di Sindonologia
nuova edizione riveduta e aggiornata, prefazione dell’autore.
pp. 104, numerose illustrazioni a colori e b/n, Roma
LA SINDONE È AUTENTICA?
Siamo alla prova definitiva dell’autenticità della Sindone?
Certamente siamo al punto di escludere in modo assoluto l’opera di un falsario del pennello o di un plagiatore di esperimenti, trattandosi di flagellazione vera, di vera coronazione di spine, di vera crocifissione, di vera lanciata al costato di un cadavere. La stessa sepoltura risulta misteriosamente interrotta: il perfetto decalco del sangue sulla stoffa, decalco che si verifica «quando la fibrina è sciolta a metà, né prima né poi» starebbe a dimostrare che il fenomeno di fibrinolisi, anch’esso ritmato con il tempo, fu sospeso dopo alcune ore di contatto.
A quanto sopra esposto, se dagli ulteriori esami biochimici delle impronte dovesse risultare confermato che si tratti di vero sangue che ha mantenuto la sua colorazione tipica carminio-malva sbiadita, per la presenza di aloe e mirra in un lenzuolo assoggettato a intenso calore (esperimenti Vignon ed altri) se il processo di fibrinolisi consente di spiegare il perfetto decalco del sangue coagulato o rappreso nei limiti di tempo ben precisi dalla provvisoria sepoltura la convergenza dei dati esperiti, alcuni dei quali irripetibili con il pennello come quello del negativo fotografico e della tridimensionalità (Jackson e Jumper) e il fenomeno di coagulazione con sangue vero, decalcato sulla stoffa, ci farà concludere che l’Uomo della Sindone è quel Gesù di cui parlano i Vangeli, che escludono qualunque altro cruciario della storia, per il quale le probabilità, allo stato attuale delle ricerche, sono estremamente sfumate. L’autenticità della Sindone è questione scientifica di libera discussione ma, oggi, più che mai, i potenti mezzi della ricerca scientifica, impegnati a scoprire e approfondire il linguaggio espresso a caratteri di sangue, nella misura che ne rivelano lo stupendo contenuto cherigmatico, offrono una percezione immediata alle anime ansiose della nostra generazione, avida, spesso inconsciamente, di incontrarsi con LUI!, il Cristo.
Mons. Giulio Ricci, dopo 28 anni di attente ed esaurienti ricerche, comprova che l’«Uomo della Sindone è Gesù». Fondando le sue ricerche sulla scienza, è giunto alle conclusioni dopo un esauriente esame interno, geometrico, medico-legale, archeologico, del documento sindonico, introducendoci così ad una nuova, realistica, visione dei fatti centrali del Cristianesimo, che hanno in questo prezioso reperto archeologico una minuziosa e drammatica conferma.
Le sue opere principali sono:
- L’Uomo della Sindone è Gesù, Ed. Studium, Roma; riccamente illustrata, pp. 480, 1969.
- Via Crucis secondo la Sindone, Ed. Centro Romano di Sindonologia; riccamente illustrata, pp. 100, Nuova Ed. 1978 (tradotta in 7 lingue).
- La Sindone Santa, Ed. Centro Romano di Sindonologia (anche in versione inglese), pp. 400, 1976, Vol. I.
- Serie di 48 diapositive su La Passione di Cristo secondo la S. Sindone, con commento in 7 lingue.
No Woman’s Land
Titolo originale: No Woman’s Land
Autore/i: Costa Marianne
Editore: Giunti
prima edizione, prologo dell’autrice, traduzione di Lidia Campagnano, collana: SuperAstrea.
pp. 352, Firenze
Una giovane attrice francese è innamorata persa di un aitante straniero, barman in una pizzeria gay: Drog viene da Laggiù, un Paese devastato dalla guerra a due passi dall’Europa “civile” e indifferente. Di notte, dopo aver fatto l’amore, l’esule fuma, beve, ascolta i Rolling Stones e le parla senza sosta della sua patria sconvolta da eserciti e bande paramilitari. Drog ostenta un fascino macho e approfitta senza scrupoli dei (pochi) soldi della sua amante, del suo letto e della sua auto. Finché un giorno scompare, lasciandola disperata, nonché privata del senso dell’odorato.
Decisa a partire sulle tracce di Drog, dopo aver imparato la lingua di Laggiù e aver assunto il nome di Alice, la nostra eroina “attraversa lo specchio” per ritrovarsi nel Paese in guerra: impiegata come psicologa e interprete da un’organizzazione umanitaria che indaga sulle stragi, Alice assiste le vittime, raccoglie testimonianze che molti vorrebbero occultare, stringe profonde amicizie e legami sorprendenti.
Quando Laggiù si profila la pace, è coinvolta dalla frenesia del dopoguerra in un mondo allucinato, dove realtà e sogno si accavallano. Il finale, inatteso e pieno di speranza, sarà una riaffermazione della vita nella sua estatica creatività.
Marianne Costa ha molti talenti, esplicati nell’eclettismo espressivo che lei stessa riconduce alla passione nutrita sin dall’infanzia di decifrare il mondo e interpretarne i multiformi messaggi: laureata in Letterature Comparate, è stata attrice e cantante rock, autrice di due raccolte poetiche pubblicate in Francia fra il 2001 e il 2004, traduttrice di narrativa – “operaia specializzata della letteratura”, come lei stessa si è definita. Scioccata dalla guerra nella ex Jugoslavia e dall’incontro, nel 1994, con un gruppo di giovani bosniaci rimasti gravemente mutilati, Marianne Costa ha deciso di studiare il serbo-croato e fra il 1995 e il 1996 ha trascorso un anno di volontariato all’Università di Sarajevo come docente di francese; dal 1999 collabora con il Centre André Malraux di quella città.
Oggi si dedica alla scrittura romanzesca e all’interpretazione dei tarocchi, e insieme ad Alejandro Jodorowsky pubblica in Italia La via dei tarocchi (Feltrinelli 2005).
Nel Cuore di un Iceberg – Viaggio di una Donna Dentro e Fuori di Sé
Titolo originale: Skating to Antarctica
Autore/i: Diski Jenny
Editore: Rizzoli
traduzione di Francesca Bandel Dragone, collana: La scala.
pp. 260, Milano
“Non sono del tutto soddisfatta del livello di bianco nella mia vita… Se vado indietro con la memoria, il desiderio del bianco assoluto, del “tempo ovattato e lattiginoso” si associa all’idea dell’ospedale psichiatrico… E infine mi venne in mente, senza sforzo… L’Antartide. Un desiderio intenso e forte come le pulsioni sessuali… Volevo candore e ghiacci a perdita d’occhio, e li volevo nell’unico posto al mondo che fosse disabitato… Volevo che la mia candida camera da letto si estendesse al di là di ogni ragionevolezza. L’Antartide, solo l’Antartide.
Un desiderio irresistibile di bianco assoluto, puro, totale. Il non colore per eccellenza – assimilabile al vuoto, alla quiete, al silenzio – che a Jenny Diski, l’autrice di questo libro, ricorda una cella monacale, ma soprattutto il candore delle lenzuola, l’atmosfera ovattata degli istituti psichiatrici dove è più volte stata ricoverata per depressione. Un desiderio che pian piano ingigantisce, si allarga trasformandosi in bisogno spasmodico di spingersi fino all’estremo sud della terra, nel territorio candido e incontaminato dei ghiacci perenni: l’Antartide. Nel cuore di un iceberg è il racconto di questo pellegrinaggio nel bianco alla ricerca di una purificazione e di una rinascita spirituale. Per Jenny un’avventura esaltante ai confini della terra ma anche un sofferto itinerario interiore attraverso un passato in cui la madre – donna instabile, nevrotica, emotivamente fragile, che ha tentato più volte il suicidio – ha avuto un ruolo cruciale.
Una madre che da trent’anni è uscita per sempre dalla sua vita, e di cui non le importa sapere se è viva o morta. Perché il non sapere appaga la sua ansia di oblio, di pace e di silenzio scacciando i demoni, l’inferno dei ricordi.
Ma un giorno, mentre sta per partire per la bianca terra dei ghiacci, sua figlia Chloe, adolescente, decide di indagare sulla sorte della nonna materna che non ha mai conosciuto. Jenny non può certamente vietarglielo sebbene ne tema le imponderabili conseguenze.
Il lungo viaggio che affronta per nave nell’immenso continente di ghiaccio assume così contorni imprevisti. E mentre contempla quel mondo silente e diverso albatros e pinguini, reminiscenze di Scott e Shackleton, meravigliose montagne blu galleggianti simili a irreali fantasmi nella luce trasparente del cielo – Jenny si abbandona al gioco della memoria rivivendo suo malgrado l’infanzia. Riaffiorano episodi e figure appartenenti a una dimensione che credeva per sempre rimossa, sepolta: oltre alla madre distratta e nevrotica, il padre donnaiolo e truffatore, le liti furibonde cui assisteva una straordinaria bambina di nome Jennifer – lei stessa testardamente decisa a sopravvivere alle tragedie.
Intanto, Chloe ha accertato impensate verità sulla nonna. Passata attraverso la forza salvifica, purificatrice del bianco continente sognato Jenny torna a casa rigenerata, forse in grado di lenire per sempre i tormenti dell’anima.
Sorretto da una scrittura di grande forza evocativa, vibrante di colori e immagini, permeata d’ironia corrosiva, Nel cuore di un iceberg è la travagliata odissea di una donna attraverso la luce e l’ombra, il colore bianco, la fantasia e la memoria, il dolore e la tentazione del vuoto. Fino alla salvezza e alla guarigione.
Jenny Diski è nata nel 1947 a Londra dove vive e lavora. Ha scritto sette romanzi fra cui Contro natura.
I Santi e la Medicina – Medici, Taumaturghi, Protettori
Autore/i: Sterpellone Luciano
Editore: Edizioni San Paolo
introduzione dell’autore, in copertina: Santa Francesca Romana risuscita il bambino soffocato dalla madre nel sonno, affresco di Antoniazzo Romano (notizie 1461-1508), Roma, Convento Tor de’ Specchi.
pp. 288, numerose tavole a colori e b/n, Cinisello Balsamo (Milano)
In una folla di santi che furono medici, di medici che poi divennero santi, di santi che forse furono medici e di santi che hanno a che fare con la medicina semplicemente perché considerati dall’immaginario collettivo protettori da questa o da quella malattia, come districarsi? Ci viene in aiuto Luciano Sterpellone, che – medico egli stesso – è riuscito a raccogliere nella sua singolare opera non solo quelle figure la cui «attività terapeutica» è attestata storicamente e scientificamente, ma anche una folta schiera di personaggi che la tradizione popolare ha elevato all’onore degli altari. In questa opera, storia e leggenda si fondono con grande equilibrio a tratteggiare un quadro secolare di devozione, che attesta la costante preoccupazione dell’uomo per la caducità della propria esistenza e la sua incessante ricerca del divino per lenire il proprio dolore.
Luciano Sterpellone è medico pato- logo-clinico. Autore di numerose pubblica- zioni scientifiche, a carattere divulgativo e di storia della medicina, collabora con la Rai con diverse testate di informazione e di cultura medica. Fra le opere da lui pubblicate ricordiamo: Dagli dèi al DNA (Delfino 1994) e Mozart tra medici e medicine (Edizioni Paoline 1990).
Una Stagione da Eroi
In Alaska, alle prese con il McKinley, una delle più pericolose montagne della terra. La storia vera di un drammatico salvataggio.
Autore/i: Drury Bob
Editore: Edizioni Corbaccio
prefazione dell’autore, traduzione dall’americano di Sergio Altieri, titolo originale: The Rescue Season, In copertina: Il Monte McKinley, Alaska.
pp. 316, illustrazioni b/n, Milano
«Malcolm Daly ha udito una voce.
Qualcuno, un uomo gli ha gridato qualcosa. O per lo meno, lui pensa che qualcuno gli abbia gridato qualcosa. Non riesce a vedere attraverso la barriera delle nubi, ma sa, sente che ci sono tre uomini là sotto, alla base del canalone e si stanno avvicinando a lui. Stanno scalando verso di lui. Si mette a gridare in risposta. Sono qui! Sono vivo! Silenzio. Malcolm grida di nuovo. Poi rimane in ascolto. Altro silenzio. È troppo debole per continuare a tenere gli occhi aperti e scivola lentamente nel sonno…»
La sublime maestosità dell’Alaska e la sua inquietante bellezza raccontate attraverso gli occhi di coraggiosi soccorritori e degli scalatori che hanno subito il fascino indiscusso del McKinley e hanno vissuto in prima persona l’esperienza drammatica del salvataggio estremo.
È maggio inoltrato in Alaska, la stagione migliore per scalare la catena di montagne più insidiosa del mondo. Tre inglesi sono intenti ad arrampicarsi sul contrafforte ovest del Denali, la montagna più alta del Nordamerica, e sono determinati a raggiungere la vetta, milleduecento metri sopra di loro, nonostante un brusco cambiamento del tempo. Poco distanti da loro, anche due scalatori americani, appesi a una parete verticale di ghiaccio, notano l’improvviso squarcio nelle nubi, tuttavia proseguono ugualmente verso il loro obiettivo: conquistare il Thunder Mountain, la cima più alta dell’Alaska Range.
Come predicano tutte le guide di montagna, le condizioni atmosferiche in apparenza buone sono solo presagio di cattiva sorte e di guai. Nessuno dei due gruppi di uomini, infatti, ha tenuto in considerazione le previsioni meteorologiche, né immagina che due perturbazioni di proporzioni colossali stanno per scontrarsi violentemente sulle loro teste, generando una delle tempeste più impressionanti che si siano mai verificate in Alaska. Entro dodici ore, i tre inglesi rimangono intrappolati sul Denali, a circa cinquemila metri, ipossici, disidratati, con la radio congelata e la visibilità pressoché nulla, mentre uno degli americani è riuscito a scampare alla morte per miracolo, dopo una brutta caduta, e adesso è immobilizzato su un’esigua sporgenza, in balia della furia dei venti e in attesa che il suo compagno di cordata giunga al campo base sano e salvo e organizzi una spedizione di salvataggio. Intanto l’equipaggio del 210° squadrone del reparto di soccorso aereonautico del Comando Forze Speciali degli Stati Uniti, l’unica squadra al mondo dedita ai soccorsi civili, si è già mobilitata.
E la stagione di Ricerca e Soccorso ha inizio.
I parajumpers conosciuti più sinteticamente come PJ, i soccorritori aereonautici dell’Air Force, si muovono nell’anonimato e non amano farsi pubblicità. Le loro notevoli operazioni di salvataggio ai limiti dell’umano, in una terra ostile e insidiosa come l’Alaska, sono state rivelate per la prima volta in questo avvincente resoconto di Bob Drury, nel quale viene descritta a tinte forti questa insolita comunità formata da trenta soldati-cittadini, che hanno scelto di rischiare quotidianamente la propria vita, nei modi più impensabili, per salvare la vita di innumerevoli sconosciuti.
Bob Drury è un editor esterno della rivista GQ e ha scritto su Men’s Journal of Health, Vanity Fair e Sports Illustrated. Per diversi anni, è stato corrispondente estero, repor- ter di cronaca nera e giornalista sportivo per il New York Newsday, il New York Daily News e il New York Post.
Vive a East Hampton, nello stato di New York.
I Carnefici
Nell’estate del ’44 sui monti fra toscana ed emilia una divisione nazista stermina centinaia di civili
Autore/i: Biacchessi Daniele
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prima edizione.
pp. VII-196, tavole b/n f.t., Milano
«Sono un sopravvissuto. Uno che ha visto l’orrore. Uno che non vuole dimenticare.»
«Heinrich Himmler i suoi soldati li vuole biondi e alti, di robusta costituzione, con le teste rasate, lo sguardo fiero.
Li sceglie personalmente, esaltati e spietati, senz’altro dio al di fuori di Adolf Hitler.»
In una tiepida sera di fine estate, nel cortile di una cascina a Monte Sole, un vecchio mostra al nipote un tesoro fatto di fotografie ingiallite, mappe militari consunte, cartine geografiche, carte processuali segnate dall’uso. Testimonianze e ricordi di una storia avvenuta settant’anni fa, di cui il nonno, nella sua comunità, è diventato il custode. È la storia di una lunga estate di sangue, quella del 1944: per contrastare l’avanzata delle truppe alleate, i tedeschi rinforzano le difese lungo la linea Gotica e intanto pianificano una persecuzione spietata delle brigate partigiane. Il compito è assegnato a una divisione speciale delle SS combattenti, che viene lanciata contro i «banditi» come su un fronte di guerra: i borghi in cui si nascondono i ribelli devono essere rasi al suolo, la popolazione eliminata come complice. Nei piccoli paesi dell’Appenino fra Toscana ed Emilia – Sant’Anna di Stazzema, Bardine, Vinca, Casaglia, Marzabotto – il beffardo suono di un organetto annuncia l’arrivo dei militari della divisione assassina e dà inizio al martirio di centinaia di vecchi, donne e bambini. Il nonno ha ancora negli occhi l’orrore conosciuto nella sua infanzia, ma il suo racconto ha la lucidità di chi per decenni si è dedicato a ricostruire i fatti e individuare le responsabilità dei singoli, a seguire i processi e denunciare i silenzi e le omissioni di giudici e politici. Daniele Biacchessi, impegnato da anni a portare in libreria e in teatro le pagine più drammatiche, oscure e controverse della storia italiana, offre in questo libro una narrazione delle stragi naziste che rende la memoria viva e toccante.
Daniele Biacchessi (Milano, 1957), giornalista e scrittore, è caporedattore di Radio 24 – Il Sole 24 ore. Autore, regista e interprete di teatro narrativo civile, ha dedicato numerosi spettacoli di recitazione e musica agli eroi antimafia, alla Resistenza, ai drammi sociali e politici italiani, quali le morti sul lavoro e le stragi di Ustica e Piazza Fontana. Ha pubblicato numerosi libri d’inchiesta, fra i quali Giovanni e Nori. Una storia di amore e di resistenza (2014), Passione reporter (2009), Il paese della vergogna (2007), Una stella a cinque punte. Le inchieste D’Antona e Biagi e le nuove Br (2007).
I Giorni dell’Erba Amara
Autore/i: Levi Franco
Editore: Casa Editrice Marietti
unica edizione.
pp. 244, Genova
Settembre 1943: la persecuzione nazi-fascista contro gli ebrei diventa caccia all’uomo. Per il giovane protagonista di questa intensa narrazione autobiografica comincia il periodo della dolorosa fuga, con la famiglia, che lo porterà a trovare rifugio dapprima in una casa diroccata. nei boschi dell’Appennino modenese e, in un secondo tempo, ad affrontare l’ignoto in Svizzera, lasciandosi da un momento all’altro alle spalle la sicurezza di una realtà consolidata da. secoli. All’attenzione amplificata dalla precarietà angosciante della «macchia», corrisponde l’intensità di vibrazione del filo della memoria che avvolge di pacata nostalgia, per l’infanzia e l’adolescenza perdute, tutto un mondo di valori e uno stile di vita distrutti con la violenza.
A cinquant’anni da questi fatti, l’attualità ci riporta ai tristi motivi della persecuzione ebraica. È l’ennesimo segnale di un preoccupante ritorno a vecchi stereotipi cui si affiancano nuove forme di razzismo e intolleranza.
Anche da ciò trae sostanza e interesse per il presente e l’immediato futuro l’appassionata ricostruzione di un passato con cui, per molti, il confronto è ancora troppo scomodo.
Franco Levi è nato a Modena nel 1919 e ha compiuto gli studi universitari negli anni delle leggi razziali a Bologna dove, nel 1941, si è laureato in Ingegneria Elettrotecnica. Dopo la guerra ha conseguito la laurea in Fisica. Attualmente è professore ordinario di Fisica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e didattiche tra le quali Esplorazione del tempo e dello spazio. Elementi di fisica relativistica, Milano 1981.
Il Sognatore Lucido – Una Guida per i Viaggiatori dei Due Mondi : La Veglia e il Sogno
Una Guida per Imparare a Controllare e Indirizzare i Propri Sogni
Autore/i: Godwin Malcolm
Editore: Edizioni Corbaccio
unica edizione, traduzione dall’inglese di Cristiana Mennella, titolo originale: The Lucid Dreamer, in copertina: René Magritte, «L’avenir des statues», 1932 c. Wilhelm Lehmbruck Museum, Duisburg.
pp. 256, Milano
«Questo libro è essenzialmente un manuale che si propone di favorire il ricordo e l’esplorazione di territori visitati in sogno e poi dimenticati, e si rivolge prevalentemente a due diversi tipi di lettori: quelli che amano conoscere certe cose e quelli che si sentono effettivamente spinti a sperimentarle. Ciascuna delle due categorie è a sua volta suddivisa fra coloro che irrompono sulla spiaggia lanciandosi incontro allo scintillio dei flutti e quelli che preferiscono sguazzare a lungo sulla riva dell’oceano, prendendo confidenza con l’acqua e abituandosi lentamente all’idea d’immergersi.»
Questo libro, a differenza di tanti manuali sull’attività onirica, non si sofferma sul contenuto, sull’interpretazione, sull’analisi o sul simbolismo dei sogni, quanto piuttosto sulla loro effettiva sostanza. Il sognatore lucido è una vera guida per i viaggiatori di due mondi straordinari: la veglia e il sonno. E sono proprio questi i due stati che l’autore prende in esame: il ponte che li collega si fonda sulla consapevolezza, tanto nel cosiddetto stato di veglia quanto nel sogno lucido. Nel sogno lucido colui che dorme diventa vigile e si accorge che sta sognando; il sognatore è in grado di controllare sia i protagonisti che l’argomento del sogno: un’esperienza che spesso si accompagna a un’euforica sensazione di potere, di piacere e intensificazione di tutte le facoltà. Il sogno lucido sembra un fenomeno relativamente raro e, in effetti, ci sono persone maggiormente predisposte a questo tipo di esperienza, ma usando attenzione, pazienza e tenacia, tutti possono viverla. Imparando a controllare i nostri sogni potremmo dirigerli e crearli a nostro piacimento, ricavando intuizioni profonde e preziose con risultati addirittura miracolosi.
Un libro singolare, affascinante e intrigante, che accompagna il lettore lungo le strade sconosciute o dimenticate di quel particolare stato di coscienza che è appunto il sogno lucido, e che si rivelerà il passe-partout per aprire le porte della percezione della realtà in modi del tutto nuovi e insospettabili. Anche se il grande pubblico occidentale è venuto solo di recente a conoscenza della sua esistenza, questa particolare forma onirica rappresenta in realtà una delle capacità umane fra le più antiche e apprezzate e sembra aver costituito il nucleo di ogni pratica sciamanica e mistica. È grazie al sogno lucido, infatti, che sciamani, saggi o viaggiatori tra i mondi visitano le regioni dello spirito allo scopo di ottenere, per se stessi o per le loro genti, il potere di guarigione e l’illuminazione.
E per esplorare i confini tra gli stati del sonno e quelli della veglia l’autore ci presenta una serie di interessanti esercizi per prendere confidenza all’inizio, e in seguito per sperimentare in prima persona, quello straordinario fenomeno che è il sogno lucido.
Malcolm Godwin è un esperto di mitologia, psicologia e del significato dei sogni e del sonno lucido. Autore di numerosi libri, vive in Inghilterra con la moglie.
Le Donne e il Tao dell’Amore – Vivere e Amare in Armonia con la Natura
Titolo originale: Das Tao für liebende Paare
Autore/i: Chang Jolan
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Fernando Solinas, collana: Ingrandimenti.
pp. 240, illustrazioni b/n, Milano
Da qualche anno l’Occidente conosce un nuovo modo di fare l’amore. Gliel’ha rivelato un best-seller: Il Tao dell’Amore di Jolan Chang. Quel best-seller ha ora un seguito, che l’autore dedica soprattutto alle donne, giustamente interessate all’argomento. Grande è l’imperizia dei più nel campo amoroso. Così quei rapporti che dovrebbero essere sorgente di felicità diventano spesso causa di sofferenza e nevrosi. L’onesto e meritorio proposito di Chang è insegnarci a essere eroticamente attivi, soddisfatti e soddisfacenti fino in tarda età, come lo erano i santi taoisti dell’antica Cina. A loro infatti risalgono le sorprendenti pratiche di controllo dell’eiaculazione che Chang illustra senza pedanteria, attingendo sì allo studio di antiche opere, ma anche a un’assidua sperimentazione personale.
Le donne e il Tao dell’Amore non insegna soltanto un’inedita arte di amare, ma anche un’arte di respirare, di alimentarsi, di trarre piacere dalle cose belle, insomma di vivere; e mostra come al fiorire di un mondo amoroso sia necessaria la libertà erotica femminile. È un libro pratico, savio e ridente, che non nasconde una grande ambizione: aiutare i suoi lettori a vincere le loro tendenze autodistruttive.
L’Apatia – Dimensioni Psicopatologiche e Pratica Clinica
Autore/i: Pancheri Paolo; Biondi Massimo
Editore: Il Pensiero Scientifico Editore
unica edizione, collana: Temi di neurologia, psicologia e psicopatologia.
pp. X-182, Roma
Il sintomo apatia sembra caratterizzare taluni periodi o momenti della vita “normale”.
Esso si presenta con caratteri “transnosografici” anche in molti disturbi non schizofrenici e in particolare in alcuni disturbi di personalità e in gran parte dei disturbi dello spettro depressivo.
- Quali sono dunque i confini semeiologici e l’importanza diagnostica del sintomo apatia?
- Quale il suo significato nell’ambito dei vari disturbi in cui si presenta?
- Qual é la sua possibile interpretazione in una prospettiva psicodinamica?
- Quali sono i suoi meccanismi patofisiologici e gli strumenti terapeutici a nostra disposizione per ridurne gli effetti negativi e talora devastanti?
La Fondazione Italiana per lo Studio della Schizofrenia ha riunito in questo volume i risultati degli studi di un gruppo di clinici e psicopatologi esperti che hanno affrontato questi interrogativi in una prospettiva che tenga conto sia della psicopatologia tradizionale che delle più recenti acquisizioni in tema di patofisiologia, terapia farmacologica e psicoterapia.
Paolo Pancheri è Professore Ordinario di Clinica Psichiatrica e Primario del Servizio di Psicofarmacologia e Psicosomatica Clinica presso l’Università “La Sapienza” di Roma. E’ fondatore e vicepresidente della Fondazione Italiana per lo Studio della Schizofrenia (FIS) e Direttore, insieme a G.C. Reda, della Rivista di Psichiatria e dei supplementi periodici Psicosi e Cervello e Farmaci (tutti pubblicati da Il Pensiero Scientifico Editore). Ha pubblicato come autore o curatore oltre 30 volumi di psichiatria e psicosomatica, tra cui il Trattato di Medicina Psicosomatica, e ancora presso questa casa editrice La diagnosi di schizofrenia (con G.C. Reda), Terapia della schizofrenia (con M. Biondi), Ossessioni, compulsioni e il continuum ossessivo, La clinica dell’ansia (con G.B. Cassano e L. Ravizza), Il delirio (con M. Biondi). Insieme a G.B. Cassano è coordinatore del Trattato Italiano di Psichiatria.
Massimo Biondi, psichiatra, è Consigliere della FIS e lavora presso il Servizio di Psicofarmacologia e Psicosomatica Clinica dell’Università “La Sapienza” di Roma. E’ stato professore a contratto presso l’Università de L’Aquila, l’Università Cattolica di Roma e l’Università di Siena. Ha pubblicato come autore o curatore 14 libri (tra cui Stress e schizofrenia, Stress emozioni e cancro con P. Pancheri; Marker biologici in psichiatria, La psicosomatica nella pratica clinica, La mente e il cancro con A. Costantini e L. Grassi) e vari lavori in Italia e all’estero. E’ Direttore, insieme a F. Antonelli, di Medicina Psicosomatica, organo ufficiale della Società Italiana di Medicina Psicosomatica.
Esperimenti sull’Aldilà – La Prova Scientifica della Vita Oltre la Morte
Un Autorevole Scienziato Risponde all’Eterna Domanda: C’è Vita Dopo la Morte? – Una Serie di Esperimenti che vi Lasceranno Senza Parole
Autore/i: Schwartz Gary E.; Simon William L.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione di Deepak Chopra, introduzione dell’autore, traduzione di Tea Pecunia Bassani e Daria Restani, collana: Ingrandimenti, titolo originale: The Afterlife Experiments.
pp. 408, Milano
Per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, si sono chiesti senza pregiudizi cosa succederà dopo. Per chi, in un istante fugace, ha sentito accanto a sé una presenza ineffabile e cerca una spiegazione razionale a ciò che, in fondo, già sa. Per gli scettici, che esigono prove rigorose. Ecco un libro limpido come la luce di un giorno d’inverno, destinato a mettere in crisi molte certezze.
Gary Schwartz, docente universitario di neurologia, psicologia e psichiatria, è uno scienziato, e da scienziato guarda all’aldilà come a ogni altro fenomeno: con rigore, attenendosi ai fatti. Del resto, la ricerca contemporanea dimostra che l’universo e la mente umana sono infinitamente più stupefacenti di ogni invenzione fantastica. L’astrofisica, per esempio, ha documentato che la luce delle stelle continua a diffondersi nello spazio per molto tempo dopo la <<morte» dei corpi celesti; l’uomo è fatto della stessa materia delle stelle: perché la sua energia non dovrebbe sopravvivere alla dimensione fisica? E se la nostra idea di morte si rivelasse alla fine «piatta» proprio come la concezione che in passato avevamo della Terra? Partendo da questa ipotesi, Schwartz ha condotto una serie di esperimenti su diversi medium per studiare la possibilità di una comunicazione con l’aldilà e dimostrarne quindi l’esistenza. Pagina dopo pagina, riporta le procedure, i risultati, le percentuali di esattezza delle informazioni raccolte dai sensitivi, trascrivendone gli intensi e toccanti dialoghi. Per arrivare alla conclusione che troppe sono le prove a favore dell’immortalità della coscienza. Crederci cosa significherebbe? Come cambierebbe la nostra vita? Le nostre paure svanirebbero? Comincia un affascinante viaggio sul confine sottile che ci separa dall’aldilà. Con i piedi per terra e lo sguardo perso nei paesaggi vertiginosi che a tratti si spalancano davanti a noi. Misurando l’eternità attraverso l’eco che rimanda.
Gary E. Schwartz, dopo la laurea ad Harvard in psicologia clinica, ha insegnato a Yale, quindi è passato all’università dell’Arizona come professore di neurologia, psicologia e psichiatria. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche.
William L. Simon è scrittore e autore cinematografico e televisivo di successo.
Partorire Senza Violenza
Autore/i: Aragona Irene; Braibanti Enzo; Versolatti Luigia
Editore: Editiemme
unica edizione, collana: Kiwi – La scienza del reale 8.
pp. 176, Milano
Perché mi avete messo al mondo?
Questa è stata la domanda inquietante che milioni di genitori hanno subito da parte dei propri figli all’inizio della seconda metà del nostro secolo. I genitori che erano appena usciti da un’esperienza drammatica di guerra e di crisi, avevano creduto di ricostruire un Eden privato alla ricerca di serenità e di normalità attraverso il sistema da sempre usato dall’umanità organizzata: la formazione della famiglia. Per quanto possa sembrare assurda l’interrogazione radicale del figlio nei confronti dei genitori, non è possibile ignorare che questa richiesta risponde a una logica che affonda le proprie radici in una presa di coscienza totale della propria e dell’altrui realtà: forse per la prima volta l’assurdità si ribalta esprimendo una critica davvero radicale, che sconvolge l’immagine che l’individuo ha di sè. Infatti il venire al mondo, nelle società organizzate, più che un accadimento biologico è il risultato di un pilotamento esterno e la nascita, in gran parte, ha perduto la sua matrice biologica. Non a caso, quando questo fenomeno si manifesta nella sua accidentalità naturale, è spesso portatore di inquietudini e di vergogna (popolazione eccedente che causa sottosviluppo economico e intellettuale, il fenomeno dei brefotrofi e delle ragazze madri, la piaga dell’aborto). Attraverso i secoli la nascita ha colmato i vuoti umani arrecati dalle grandi pestilenze, falcidie belliche e carestie, così come le grandi masse hanno subito oppressioni e sfruttamenti di vario genere da parte dei vari poteri che si sono succeduti nella storia dell’umanità stessa. Il potere che viene esercitato sul «magro momento» della nascita è un aspetto importante e particolare della questione demografica, in tutta la sua urgenza e ricchezza problematica.
Formazione dell’Uomo
Autore/i: Montessori Maria
Editore: Garzanti Editore
introduzione dell’autrice.
pp. 140, Milano
Sono riuniti, in questo volume, due scritti che riportano fra noi, col grande nome di Maria Montessori, il suo vigoroso pensiero ricco della più vasta e geniale esperienza educativa che mai sia stata fatta, pronto a reagire oggi contro la minaccia incombente sulla civiltà, per salvare l’uomo, e per salvarlo in quel seme, mistero di inesplorabile forza, che è il bambino.
Con Pregiudizi e ne, Maria Montessori attacca la stanca tradizione a cui si aggrappa oggigiorno ancora la società, la quale perdura in un’ignoranza assoluta del bambino, delle sue esigenze, e delle sue grandi possibilità. Ella invoca nuovi rapporti di amore vero e di rispetto fra l’adulto e il bambino.
In Analfabetismo m, forte dell’esperienza condotta nel suo apostolato educativo in India, la Montessori rivela, con irrefutabili esemplificazioni, il fenomeno miracoloso della scrittura come conquista gioiosa del bambino dai 4 ai 6 anni : conquista che apre la via ad altre rapide, ordinate, incancellabili acquisizioni intellettuali.
Pagine, queste della Montessori, che recano agli educatori, alle madri e ad ogni uomo di buona volontà tesori di esperienza rivelatrice, e che si potrebbero dire drammatiche, tanto vi è impegnata la passione operante della somma nostra educatrice e per il preannuncio che in esse vi si può leggere di una riforma sociale di incalcolabile valore.
Tuo Figlio è un Genio – Le Straordinarie Scoperte sulla Mente Infantile
Titolo originale: The Scientist in the Crib
Autore/i: Gopnik Alison; Meltzoff Andrew N.; Kuhl Patricia K.
Editore: Baldini&Castoldi
prefazione degli autori, traduzione dall’inglese di Silvia Stefani, collana: I saggi 167.
pp. 336, Milano
Lo scienziato più brillante ha solo tre anni. Studi recenti hanno infatti dimostrato che è proprio intorno a quell’età che il cervello dell’Homo sapiens dà il meglio di sé, risultando più veloce dei computer e risolvendo dei problemi di fronte ai quali persino Pitagora avrebbe vacillato. Tre ricercatori di fama internazionale spiegano qui nei dettagli cosa succede nella mente dei nostri piccoli, aiutandoci a capire quali siano i comportamenti che i genitori devono attuare (e quelli da evitare) per favorirne lo sviluppo. Il fatto più sorprendente, ma anche incoraggiante, è che tali capacità non vengono perdute con gli anni. Al contrario, sostengono gli autori, quei meccanismi mentali sono gli stessi impiegati dagli scienziati nel loro lavoro. Le nuove ricerche hanno infatti dimostrato che i bambini sanno e apprendono più cose sul mondo di quanto avremmo mai potuto immaginare: pensano e traggono conclusioni, fanno predizioni, cercano spiegazioni e compiono persino esperimenti. Scienziati e bambini, insomma, si somigliano, anche perché nessuno è più bravo di loro nella difficile arte dell’imparare. Questo libro, accolto negli Stati Uniti come la nuova bibbia della psicologia infantile, pur trattando della mente dei nostri figli, sviluppa, pagina dopo pagina, in maniera brillante e convincente, qualcosa di ancora più ampio. «Negli ultimi trent’anni, studiosi come noi hanno tenuto d’occhio le culle, i girelli, gli asili nido e le scuole materne», dicono gli autori. «I risultati, descritti in centinaia di rigorosi studi scientifici, spiegano come neonati e bambini pensano e imparano: studi importanti che hanno rivoluzionato le nostre idee sulla prima infanzia, ma anche sulla natura della mente.» Ne consegue un viaggio originale e seducente nei meandri della materia più complessa dell’universo: il nostro cervello.
Alison Gopnik insegna psicologia all’Università della California, a Berkeley, ed è una figura di spicco nel campo delle scienze cognitive.
Andrew N. Meltzoff è docente di psicologia all’Università di Washington, a Seattle. Le sue scoperte su come i bambini imparano e hanno rivoluzionato lo studio della psicologia infantile.
Patricia K. Kuhl è considerata un’autorità mondiale a proposito di sviluppo del linguaggio. Insegna all’Università di Washington e vive a Seattle insieme al marito Andrew Meltzoff.
L’Arte di Essere Egoisti – L’Avventura di Vivere Felici anche a Dispetto degli Altri
Titolo originale: Die Kunst, ein Egoist zu sein
Autore/i: Kirschner Josef
Editore: Edizioni Acanthus
unica edizione, premessa e traduzione di Gioacchino Forte, introduzione dell’autore.
pp. 192, Milano
Fra tutti i comportamenti umani, Vegoismo è uno dei più malfamati. Da sempre schiere di predicatori, moralisti, psicologi, politici ed educatori denigrano quest’atteggiamento. Ma contro queste chiacchiere – spesso dettate da pura ipocrisia – resta il che l’egoismo, se “sanamente” sviluppato, coltivato e applicato, è una delle qualità che più ci aiutano a vivere e ad affrontare difficoltà e problemi dell’esistenza. Ognuno di noi, anzi, può dire con piena consapevolezza di dovere i momenti più significativi della propria vita a quel tocco di egoismo che lo ha salvato dall’invadenza e… dall’egoismo degli altri.
Questo libro è un manuale sull’arte di essere egoisti. Le sue promesse sono niente male: esso ci annunzia che è possibile, anzi realistica, l’avventura di vivere felici a dispetto degli altri. La lettura non delude. Non deluderà soprattutto chi ha già “mangiato la foglia”, sperimentando sulla propria pelle quanto vale essere responsabili di se stessi, e autogestirsi di conseguenza, e quanti danni produce farsi condizionare dagli altri in nome di regole “morali” che di fatto nessuno rispetta. Qual è allora, in definitiva, l’egoismo “igienico”, magnificato e insegnato appunto in queste pagine? Risposta obiettiva (e non solo a sollievo dei moralisti): il senso individuale delle proprie responsabilità, la capacità di trovare in se medesimi le risposte e le soluzioni a tutti i problemi. Ricco di esempi pratici e d’insegnamenti facilmente traducibili in pratica, il libro è una sorta di vademecum (possiamo scriverlo?) alla ricerca convinta e programmata di quel poco o tanto di soddisfazioni vere che ognuno di noi può raggiungere nella propria vita. Risultati garantiti. Provare per credere… Comunque vale sempre la pena di provare… O no?