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Libri dalla categoria Scoperte

Imperium – Origine e Funzioni del Potere Regale nella Roma Arcaica

Imperium – Origine e Funzioni del Potere Regale nella Roma Arcaica

Autore/i: Polia Mario

Editore: Il Cerchio Iniziative Editoriali

introduzione dell’autore, collana: Gli Archi.

pp. 296, illustrazioni b/n, Rimini

Il mondo religioso di Roma antica non manca di affascinare ancora oggi il pubblico di tutto il mondo, diventando anche occasione di promozione culturale e turistica del territorio.
Anche gli studi sul mondo religioso romano che escono costantemente in tutto il mondo continuano a confermare questo interesse.
Dopo vent’anni di studi dedicati a vari aspetti della tradizione romana, in quest’opera l’Autore illumina per il largo pubblico in modo nuovo il nucleo più essenziale della religiosità di Roma, fin dalle proprie origini: il concetto sacro dell’Autorità e del Potere, unione di religiosità e senso dello Stato. Una nuova occasione per riscoprire le radici della nostra cultura e della nostra storia.

Mario Polia, archeologo, antropologo e storico delle religioni, alterna una ricca attività di saggista e conferenziere in Italia con quella di ricercatore nell’area andina peruviana. Fondatore del periodico di antropologia religiosa I Quaderni di Avallon, ha pubblicato per il Cerchio Iniziative Editoriali vari saggi di grande successo tra cui ricordiamo Il mistero imperiale del Graal (1996), L’etica del Bushido (1997) e Le rune e gli dèi del Nord (1999).

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Introduzione

Capitolo I
Rex e Imperium: il concetto di “regalità” e di “potere” nella tradizione romana arcaica

  • 1. Il Rex e l’imperium nella Roma delle origini
    • 1.1. Il Rex, definizione
  • 2. L’auctoritas e l’imperium
    • 2.1. L’auctoritas
    • 2.2. L’augure
    • 2.3 L’imperium
  • 3. L’investitura regale: l’augurium
    • 3.1. Il dictator
    • 3.2. I consoli
    • 3.3. Il rituale d’investitura del rex
  • 4. Le funzioni del rex
    • 4.1. Il re ed il sacro
    • 4.2. Il re e la legge
    • 4.3. Il re e la guerra
  • 5. Conclusioni

Capitolo II
I simboli romani del potere regale

  • 1. Lo scettro
  • 2. L’aquila, il re e la vittoria
    • 2.1. L’aquila e la guerra
    • 2.2. L’aquila e il conferimento del potere regale
  • 3. Il fascio
  • 4. La sella curulis e le toghe
  • 5. Il lituo
    • 5.1. Il lituo di Romolo, o lituus quirinalis
  • 6. Il fico ruminale
  • 7. Il significato della lista dei sette re di Roma

Capitolo III
Il rituale di fondazione dell’Urbe

  • 1. La tradizione etrusca
    • 1.a. L’augure Atto Navio e l’etrusco Tarquinio
  • 2. Le fasi della fondazione
    • 2.1. L’inauguratio
      • 2.1.1. L’auguraculum
      • 2.1.2. Il concetto di “templum” e la divisione augurale dello spazio
      • 2.1.3. Gli auspicia romulei
    • 2.2. Lorientatio
      • 2.2.1. Il mundus
      • 2.2.2. Il tracciato del cardo e del decumanus
    • 2.3. La limitatio: il tracciato del sulcus primigenius
  • 3. L’oroscopo della nascita di Romolo e della fondazione di Roma secondo Lucius Tarruntius Firmanus

Capitolo IV
I nomi e il genio tutelare di Roma

  • 1. Il nome arcano di Roma
    • 1.1. Le fonti che documentano l’esistenza del nome arcano di Roma
    • 1.2. Le interpretazioni dei dati offerti dalle fonti
      • 1.2.1. Angerona, il silenzio e il solstizio invernale
      • 1.2.2. Il Genius Populi Romani
      • 1.2.3. I riti di eucatio ed exauguratio
      • 1.2.4. Roma-Amor
  • II. Sull’etimo del nome “Roma”
  • II.1. Roma-Rumon: Roma come “Città del Fiume”
  • II.2. Roma-ruma
  • II.3. Roma-Rômê
  • II.4. Roma-Rômê-Valentia

Grafico: Successione delle fondazioni delle città precedenti Roma

Capitolo V
Gli oggetti fatali del potere: i pignora imperii di Roma

  • 1. Imperium e pignora
  • 2. Le fonti sui pignora imperii
  • 3. I sette pignora nel commento di Servio all’Eneide
    • 3.1. Il Palladio
    • 3.2. Lo scettro di Priamo
    • 3.3. Il velo di Iliona
    • 3.4. Le ceneri di Oreste
    • 3.5. Gli ancilia
      • 3.5.1. Gli ancili ei Salii
    • 3.6. La quadriga fittile di Veio
      • 3.6.1. Il prodigium del caput humanum
      • 3.6.2. Il duplice prodigium della quadriga fittile
    • 3.7. La pietra sacrca (acus) di Cibele, Grande Madre dell’Ida
  • 4. I pignora imperii e la loro tutela sulle tre funzioni sociali
    • 4.1. I pignora della prima funzione
    • 4.2. I pignora della seconda funzione
    • 4.3. I pignora della terza funzione

Capitolo VI
Significato etico e metastorico del mito di fondazione di Roma

  • 1. Le versioni del mito nelle fonti romane e greche
  • a. Versione di Quinto Fabio Pittore
  • b. Versione di Tito Livio
  • c. Versione di Marco Tullio Cicerone
  • d. Versione di Publio Ovidio Nasone
  • e. Virgilio
  • f.1. Versione di Plutarco
  • f.2. Seconda versione di Plutarco
  • g. Versione di Dionidi d’Alicarnasso
  • 2. La nascita dei gemelli fondatori
  • 2.a. Vesta e Marte
  • 2.b. Siluia e la “selva”
  • 3. La navigazione sul fiume sacro (Rumon/Albula). Il ficus ruminalis, la lupa e il simbolismo del nutrimento divino
  • 3.1. Il ficus ruminalis
  • 3.2. Il simbolismo del lupo
  • 3.3. Il picus martius
  • 4. Funzione e simbolismo degli auspicia di fondazione
  • 5. Il significato etico della gemellarità e del sacrificio di Remo

Capitolo VII
Gli antenati divini dei re di Roma. Il rex e il potere spirituale

  • A. I re divini delle origini: Giano e Saturno
  • A.I. Il regno di Saturno, Saturnia e il secolo aureo
  • I.1. Gli Aborigeni
  • I.1.1. La lotta di Ercole e Caco
  • I.2. Saturno: il capostitipe divino dei re del Lazio
  • I.3. Il mito di Saturno nella coscienza religiosa romana
  • I.3.1. Saturno e l’età dell’oro latina
  • I.3.2. Saturno, i Saturnalia e l’età dell’oro come stato dell’essere
  • II. Saturno e Giano: il seme e il germoglio
  • II.1. Giano, re divino delle origini
  • 1.1. Giano e il suolo di Roma
  • 1.2. Giano e le porte
  • 1.3. Giano, il ciclo dell’anno e Giunone
  • 1.4. Giano e saturno
  • 1.5. Giano e Vesta
  • 1.6. Giano bifronte e il tempio della duplice porta
  • 1.7. Giano e la veggenza del re
  • B. I re divini delle origini e il carisma della veggenza
  • 1. Picus, figlio di Saturno
  • 1.a. Il canto magico e oracolare: Canens, Carmenta, le Camene
  • 2. Faunus/Fatuus e Fauna/Fatua
  • 2.1. Fauna/Fatua
  • 2.2. Faunus e la fecondità delle donne di Roma
  • 3. Latino
  • 4. I re d’Alba
  • 4.1. Discendenza regale patrilineare ed elezione augurale
  • C. Il primo re di ascendenza umana: Numa
  • 1. Il carattere e i carismi
  • 1.1. Le opere di Numa. La pace del suo regno
  • 2. La folgore, l’arte augurale e il rito
  • 3. Numa e la folgore
  • 4. Tullio Ostilio, un re esperto del sacro
  • Grafico: Genealogie mitiche della regalità preromulea

Capitolo VIII
Le qualità etiche del ciuis romanus: l’eredità di Roma

  1. Religio e pietas
  2. La iustitia, lo ius e il fas, il diritto e la norma
  3. La fides e la fidelitas
  4. La uirtus
  5. La magnanimitas, la firmitas e la clementia
  6. Gli exempla: Orazio Coclite; Muzio Scevola; Marco Curzio; Tito Manlio Torquato; Arria Maggiore

Bibliografia essenziale
Indice analitico

Gemmoterapia – L’Uso Terapeutico dei Germogli Vegetali

Gemmoterapia – L’Uso Terapeutico dei Germogli Vegetali

Autore/i: Swenson Tore

Editore: Edizioni Mediterranee

pp. 128, Roma

La Gemmoterapia è un sistema di cura naturale basato sulle proprietà terapeutiche delle gemme e dei germogli delle piante. La gemma, infatti, è l’espressione più vitale del ciclo biologico vegetale, perché all’inizio della primavera la pianta, dopo il riposo invernale, è al culmine delle proprie forze, pronta a donare nuovi fiori e frutti. Da tempo è dimostrata l’efficacia risanatrice delle piante, che la Natura ha sapientemente e generosamente dispensato all’uomo affinché potesse ricavarne utili rimedi contro le malattie. La gemma racchiude in potenza tutta l’energia vitale che presiede al suo sviluppo, ed è pertanto un prezioso mezzo per conferire nuove energie all’organismo che ne difetti. Dopo aver esposto le basi teoriche e pratiche della Gemmoterapia, il volume analizza i vari sistemi e apparati del corpo umano e le principali affezioni cui sono soggetti, fornendo le indicazioni utili a ristabilire l’equilibrio naturale e quindi la salute. Poiché, inoltre, la Gemmoterapia considera l’uomo come un essere “globale”, con caratteristiche proprie e specifiche per ciascun individuo, ogni cura deve essere adeguata alla malattia e all’organismo particolare cui è destinata. Al fine di elaborare per ciascun malato la terapia più adatta, l’autore suggerisce l’adozione di un sistema computerizzato, nel quale vengano immagazzinati tutti i dati relativi ad ogni gemma e ad ogni malattia, per trarne le indicazioni più utili e precise circa l’uso di tali rimedi vegetali.

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  • L’UOMO E LA MALATTIA
  • CHE COS’È IL DOLORE
  • LA MEDICINA NATURALE E LE BASI DELLA GEMMOTERAPIA
  • GEMMOTERAPIA PRATICA – Preparazione, dosaggi, ricettario
  • ALTRE NOZIONI PRATICHE DI GEMMOTERAPIA
  • SCHEDE DESCRITTIVE DELLE PIANTE MEDICINALI USATE NELLA GEMMOTERAPIA
  • RICERCA SCIENTIFICA E GEMMOTERAPIA COMPUTERIZZATA

GLOSSARIO
REFERENZE BIBLIOGRAFICHE

Storia delle Matematiche dall’Alba della Civiltà al Tramonto del Secolo XIX

Storia delle Matematiche dall’Alba della Civiltà al Tramonto del Secolo XIX

Autore/i: Loria Gino

Editore: Istituto Editoriale Cisalpino – La Goliardica

prefazione dell’autore.

pp. XXXV-976, illustrazioni b/n, Milano

Sommario:

Prefazione

  • Capitolo I – Le antiche civiltà mediterranee
  • Capitolo II – La matematica greca in simbiosi con la filosofia
  • Capitolo III – I legislatori della geometria
  • Capitolo IV – L’autunno della geometria greca
  • Capitolo V – L’opera matematica degli astronomi e dei geodeti Greci
  • Capitolo VI – L’arte del calcolo e la scienza del numero presso i Greci
  • Capitolo VII – S. P. Q. R.
  • Capitolo VIII – Le matematiche in Europa durante i secoli tenebrosi
  • Capitolo IX – L’enigma cinese
  • Capitolo X – Nella terra del sanscrito
  • Capitolo XI – Il miracolo arabo
  • Capitolo XII – La rinascita in Italia: Leonardo Fibonacci
  • Capitolo XIII – La rinascita al di là delle Alpi
  • Capitolo XIV – La geometria in aiuto della pittura
  • Capitolo XV – Prime manifestazioni dell’algebra sincopata
  • Capitolo XVI – L’algebra sincopata nel suo apogeo, Parte I, In Italia
  • Capitolo XVII – L’algebra sincopata nel suo apogeo, Parte II, Al di là delle Alpi
  • Capitolo XVIII – L’Umanesimo nella sua influenza sugli studi matematici
  • Capitolo XIX – Trigonometria e Ciclometria durante il Secolo XVI
  • Capitolo XX – Ausiliari per la ricerca scientifica creati durante il Secolo XVII
  • Capitolo XXI – Primi anni di un secolo glorioso
  • Capitolo XXII – Discepoli di Galileo
  • Capitolo XXIII – Gli algebristi della vigilia
  • Capitolo XXIV – I primordi della matematica moderna: Descartes e Fermat
  • Capitolo XXV – Risveglio della geometria pura: Desargues e Pascal
  • Capitolo XXVI – Prodromi del Calcolo infinitesimali
  • Capitolo XXVII – Intermezzo
  • Capitolo XXVIII – Le origini dell’analisi infinitesimale: Newton e Leibniz
  • Capitolo XXIX – I fiancheggiatori
  • Capitolo XXX – La grande contesa
  • Capitolo XXXI – Durante la grande contesa
  • Capitolo XXXII – I nuovi calcoli in Italia e in Francia
  • Capitolo XXXIII – La teoria delle probabilità nella sua prima fase di sviluppo
  • Capitolo XXXIV – Euler
  • Capitolo XXXV – Contemporanei di Euler
  • Capitolo XXXVI – Lagrange
  • Capitolo XXXVII – Le matematiche durante la Rivoluzione francese, il Consolato e il primo Impero
  • Capitolo XXXVIII – La geometria verso una nuova rinascita
  • Capitolo XXXIX – La Germania alla riscossa
  • Capitolo XL – Orientamento dell’analisi verso procedimenti rigorosi
  • Capitolo XLI – Costituzione della fisica matematica
  • Capitolo XLII – Origine e primo stadio di sviluppo della Geometria proiettiva
  • Capitolo XLIII – Nuovi rami sul vetusto tronco
  • Capitolo XLIV – L’analisi matematica da Cauchy e Jacobi a Poincaré e G. Cantor
  • Capitolo XLV – Gli storici
  • Appendice – Le matematiche nell’Estremo Oriente

Gino Loria si laureò nel 1883 in matematica presso l’Università di Torino, dove ebbe come maestri, fra gli altri, A. Genocchi, F. Siacci ed E. D’Ovidio. Professore prima presso l’Università di Torino e dal 1886 insegnò Algebra e Geometria analitica all’Università di Genova. Nel 1935, dovette abbandonare l’insegnamento a seguito della promulgazione delle Leggi razziali fasciste e si rifugiò nelle Valli Valdesi. La sua produzione sulla storia delle matematiche conta oltre trecento titoli e comprende note storico-critiche su problemi specifici, biografie scientifiche, scritti metodologici, lavori di carattere storico-enciclopedico o storico-bibliografico, saggi sulla storia di singole discipline, opere di sintesi, edizioni di testi di matematici. Fu socio dell’Accademia delle scienze di Torino (dal 1922), dell’Accademia nazionale dei Lincei (dal 1947), nonché membro di molte altre accademie italiane e straniere e nel 1929 divenne per pochi giorni presidente della Accademia Internazionale di Storia delle Scienze. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in altre lingue, soprattutto in tedesco. Tra i suoi scritti si ricordano: – Curve sghembe speciali algebriche e trascendenti (2 vol.), Bologna, N. Zanichelli, 1925 – Le scienze esatte nell’antica Grecia, Milano, U. Hoepli, 1914 – Storia delle matematiche dall’alba della civiltà al tramonto del secolo XIX, Milano, U. Hoepli 1950.

Primi Elementi di Lettura della Lingua Egizia – Caratteri Geroglifici

Primi Elementi di Lettura della Lingua Egizia – Caratteri Geroglifici

Corso tenuto alla Scuola Superiore libera di Scienze Ermetiche (1911-1912) – Con alcune considerazioni su l’Esoterismo egizio e gli Alfabeti geroglifico, ebraico e fenicio

Autore/i: Papus

Editore: Phoenix Editrice

prefazione dell’editore.

pp. 58, nn. illustrazioni b/n, Genova

Dalla prefazione dell’editore:
«Per chi si interessi di ermetismo, è assai utile poter leggere almeno le lettere degli scrittori antichi.
Noi abbiamo già compilato un piccolo Manuale di lettura del Sanscrito (Devanagari), ed ora studiamo la lettura dei caratteri geroglifici.
Esistono, per lo studio della lingua egizia, opere ammirevoli. Agli studiosi che desiderano perfezionarsi in questo studio, noi raccomandiamo in particolar modo il Victor Loret (ed. Leroux, Parigi), al quale abbiamo fatto ampi prestiti.
Il nostro scopo è modesto: vogliamo mettere il nostro lettore in grado di compitare i caratteri geroglifici, come si può compitare l’ebraico o il Sanscrito, tanto da poter utilizzare un dizionario.
Dunque, questi elementi primari della lingua egizia sono facili, tanto facili come i primi elementi di ebraico che oggi gli ermetisti seri posseggono.
Questo studio è tratto da un lavoro sull’origine e le trasformazioni dei segni nelle prime epoche dell’umanità, lavoro destinato alla riedizione del nostro Traité méthodique de Science occulte.[…]»

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Prefazione

PARTE PRIMA

  • I Geroglifici. – Studio sommario
  • Quadro generale
  • L’alfabeto egizio dei 22 segni (rapporti con l’ebraico)
  • I segni sillabici (Quadro dei 120 segni sillabici)
  • L’ideografismo
  • I Determinativi
  • I Geroglifici simbolici

PARTE SECONDA

  • Esempi di lettura
  • I Cartiqli
  • La stele di Rosetta
  • Le tre scritture egizie
  • Demotica
  • Ieratica
  • Geroglifica
  • Geroglifica-Ieratica-Fenicia-Ebraica (tavola generale degli alfabeti)

PARTE TERZA

  • Egittologia ed Occultismo
  • L’Egitto è una colonia di Rossi
  • Carta di Atlantide e testi
  • L’Ideografismo e l’Esoterismo
  • L’egiziano e l’Occultismo
  • Le grandi Immagini
  • I Geroglifici
  • Il Doppio e la costituzione dell’uomo
  • L’Astrologia e l’esoterismo egizio

Conclusione
Note

La Cabala dell’Asino – Asinità e Conoscenza in Giordano Bruno

La Cabala dell’Asino – Asinità e Conoscenza in Giordano Bruno

Autore/i: Ordine Nuccio

Editore: Liguori Editore

seconda edizione, prefazione di Eugenio Garin, premessa dell’autore, in copertina: particolare da De Deux monstres prodigieux, a savoir d’un Asne-Pape… (figura 21 del testo).

pp. 220, nn. illustrazioni b/n, Napoli

Da Machiavelli ad Agrippa di Nettesheim, da Folengo all’Aretino, da Sebastian Brant a Rabelais, il simbolo dell’asino appare con insistenza nella letteratura del Cinquecento fino ad assumere un ruolo rilevante nello Spaccio de la bestia trionfante e nella Cabala del cavallo pegaseo di Giordano Bruno. Questo volume (tradotto in francese da Les Belles Lettres e in inglese da Yale University Press) analizza per la prima volta la concezione bruniana dell’asinità, in una prospettiva che capovolge la tradizionale interpretazione negativa del simbolo.
Qui l’asino rivela la sua doppia connotazione: all’asinità negativa (ozio, arroganza, unidimensionalità) si affianca il polo speculare dell’asinità positiva (fatica, umiltà, tolleranza). L’asino si ricollega così alla duplice natura dei Sileni di Erasmo: basta andare oltre la rozza immagine esterna dell’asinità, per conoscere i tesori gelosamente custoditi al suo interno. E proprio attraverso questo gioco di rovesciamenti è possibile ripercorrere i grandi temi della filosofia di Bruno: la conoscenza, la scienza, la religione, i miti, la civiltà, il linguaggio, la letteratura.

Nuccio Ordine (Diamante, 1958) è professore di Teoria della letteratura nell’Università della Calabria. Si è occupato delle strutture retoriche del dialogo, della trattatista sulla novella (Teoria della novella e teoria del riso nel Cinquecento, Liguori 1996) e ha pubblicato numerosi saggi su autori rinascimentali e su questioni di teoria dei generi letterari. È stato Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, Ha tenuto seminari e corsi in diverse università negli Stati Uniti e ha insegnato presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. In collaborazione con Yves Hersant, dirige tre collane presso Des Belles Lettres di Parigi: «Les Oeuvres complètes de Giordano Bruno», «Des corps èloquent» e «Bibliothèque italianne».

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Prefazione di Eugenio Garin

Premessa

  1. Bruno e l’asino: un lungo rinvio
  2. Miti, favole, racconti: i materiali “asinini”
  3. L’asino e Mercurio: una cifra per la «coincidentia oppositorum»
  4. Lo spazio ambiguo dell’asinità
  5. L’uomo e l’asino, tra “bestialità” e “divinità”
  6. L’asinità positiva: fatica, umiltà, tolleranza
  7. L’asinità negativa: ozio, arroganza, unidimensionalità
  8. L’orazione della Fortuna
  9. Nel labirinto della verità
  10. Da Orione a Chirone: opposte immagini del culto religioso
  11. L’asino come i Sileni: le apparenze ingannano
  12. La letteratura dell’asino prima di Bruno
  13. L’entropia della scrittura
  14. Scienze della natura e scienze dell’uomo: «nouvelle alliance»

Appendice iconografica
Indice dei nomi

Il 1° Libro dei Chakra

Il 1° Libro dei Chakra

Da molti anni chi si occupa seriamente di chakra ha studiato questo testo, il più conosciuto e apprezzato nel mondo.

Autore/i: Leadbeater Charles Webster

Editore: Blu International Studio Editore

libera traduzione aggiornata nell’espressione.

pp. 112, illustrazioni monocrome, Borgofranco d’Ivrea (TO)

… ed inoltre una chiara ed esauriente spiegazione della misteriosa e tremenda forza chiamata “kundalini” o “fuoco serpentino”; il potere dei colori nel piano eterico, astrale e mentale e come deve operare un vero magnetizzatore.

L’inglese C. W. Leadbeater (1847 – 1934) è universalmente considerato il più grande chiaroveggente del XXI secolo, grazie soprattutto a quest’opera e a “L’uomo visibile e l’uomo invisibile”, le “Forme-pensiero” e la “Chimica occulta”, scritta in collaborazione con Annie Besant, all’epoca Presidente della Società Teosofica.
Più passa il tempo, più i libri di Leadbeater restano “attuali”.

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CAPITOLO I – I Centri di Forza

  • Il significato della Parola
  • Spiegazioni preliminari
  • Il Doppio Eterico
  • I Centri
  • La Forma dei Vortici
  • Le illustrazioni
  • Il Chakra Radicale
  • Il Chakra della Milza
  • Il Chakra dell’Ombelico
  • Il Chakra del Cuore
  • Il Chakra della Gola
  • Il Chakra della Fronte
  • Il Chakra Coronario
  • Altre spiegazioni sui Centri

CAPITOLO II – Le Forze

  • La Forza Primaria o Vitale
  • Il Fuoco Serpentino
  • I Tre Canali della Spina Dorsale
  • L’Unione delle Forze
  • Il Sistema Simpatico
  • I Centri della Spina Dorsale
  • Vitalità
  • Il Globulo della Vitalità
  • Il Rifornimento dei Globuli
  • Le Forze Psichiche

CAPITOLO III – L’Assorbimento della Vitalità

  • Il Globulo
  • Il Raggio Viola-Blu
  • Il Raggio Giallo
  • Il Raggio Verde
  • Il Raggio Rosa
  • Il Raggio Rosso-Arancio
  • I 5 Prana Vayus
  • Vitalità e Salute
  • Il Destino degli Atomi Vuoti
  • Vitalità e Magnetismo

CAPITOLO IV – Lo Sviluppo dei Chakra

  • Le Funzioni Centri Risvegliati
  • I Centri Astrali
  • Il Risveglio dei Chakra Eterici
  • Chiaroveggenza Occasionale
  • Il pericolo del Risveglio Prematuro
  • Il Risveglio Spontaneo di Kundalini
  • Esperienza Personale
  • Il Tessuto Eterico
  • Gli Effetti dell’Alcool e delle Droghe
  • L’Effetto del Tabacco
  • L’Apertura delle Porte

CAPITOLO V – Il Laya Yoga

  • I Libri Indù
  • Elenco Indù dei Chakra
  • Le Figure dei Chakra
  • Il Chakra del Cuore
  • Le Lettere dei Petali
  • I Mandala
  • Gli Yantra
  • Gli Animali
  • Le Divinità
  • La Meditazione del Corpo
  • I Nodi
  • Il Loto Secondario del Cuore
  • Effetto della Meditazione nel Cuore
  • Kundalini
  • Il Risveglio di Kundalini
  • L’Ascesa di Kundalini
  • La Meta di Kundalini
  • Conclusione

Io Sono

Io Sono

Autore/i: Conte di Saint Germain

Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario

introduzione di Bernardino del Boca, in copertina: «Dervisci in estasi», miniatura di Sultan Muhammad da un «Diwan» di Hafiz, Periodo safavide, Tabriz, XVI sec. (Collezione privata).

pp. 128, Torino

Io Sono il centro.
Io Sono il punto da cui hanno origine tutte le direzioni.
Io Sono il seme da cui nasce il tempo che fluisce attorno a me.
In giorni che sono senza numero migliaia di soli mi circondano.
E sono il sole che brucia nel centro.
Io Sono, e i miei raggi fuoriescono da me per penetrare la notte.
Io Sono il bagliore di migliaia di gioielli nella mia visione solare.
Io Sono il passato e il futuro uniti nell’eterna lotta.
Io Sono il mattino e la sera nella mia eterna luce.
Io Sono, e tuttavia sempre brucia dentro di me il muto mistero «Io non sono», la muta testimonianza di ciò che in me eternamente apprende, eternamente arde, eternamente cambia.

Questo libro è una canalizzazione del Conte di Saint-Germain, il Maestro inviato dalla Grande Fratellanza Bianca Sarmoun a tener accesa la fiamma della spiritualità e a preparare il Nuovo Piano di Coscienza. Il Conte scrive:
«Io Sono. A te che leggi, io parlo. A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio.
A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel deserto.
A te che credesti d’averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un “maestro” – tanto meravigliose erano la sua sapienza e le opere sue – solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità.
A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto».

Il Conte di Saint-Germain nacque nel 1710. La storia lo ricorda come mistico, alchimista, diplomatico e musicista. Appariva eternamente giovane e scomparve durante un viaggio verso le montagne himalayane. È spesso misteriosamente riapparso nelle capitali europee per più di un secolo dopo la sua presunta morte. La storia registra la sua presenza alla corte francese nel 1748, dove divenne il favorito della marchesa di Pompadour e del re Luigi XV. Questi lo inviò in missioni confidenziali presso le corti europee dove la sua straordinaria personalità è stata ricordata dagli storici. La Fratellanza Bianca Sarmoun lo scelse per un grande lavoro spirituale: egli fu infatti il Maestro inviato per tener accesa la fiamma della spiritualità e per preparare il Nuovo Piano di Coscienza.

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Introduzione

  • Vita impersonale – Io sono
  • Sii calmo e sappi!
  • Io, Vita, Dio
  • Coscienza, Intelligenza, Volontà
  • La Chiave
  • Pensare è creare
  • La Parola
  • La mia Idea
  • Il Giardino dell’Eden
  • Il Bene e il Male
  • L’Uso
  • Anime compagne
  • L’Autorità
  • Intermediari e Intercessori
  • Maestri
  • Il Cristo e l’Amore
  • La Scoperta di Me
  • L’Unione

I Sogni

I Sogni

Titolo originale: Los Suenos

Autore/i: de Quevedo Francisco

Editore: Ugo Guanda Editore

cura e nota di Antonio Gasparetti, prologo dell’autore.

pp. XXVI-370, Parma

Pitocchi, furfanti, imbroglioni, perversi e abbominevoli: tutto quel che sta scritto in questo mio discorso si rivolge alle vostre vite, morti, usanze e memorie: non c’é nulla che possa essere indirizzato ai buoni. Quel che lorsignori han da fare, si è che nessuno lo prenda per sé, ma gli uni per gli altri; e con questo mezzo tutti rimarranno quel che sono, ed il mio libro sarà benvoluto da quelli stessi che perseguita e arde. Affinché nessuno mi possa saltare addosso all’improvviso, io stesso mi prendo per me quel che mi tocca, che non é poco né buono. E Dio confonda lorsignori, se perseverano nel male’’.
I demoni dell’Inferno, gli angeli del giudizio universale, gli dei olimpii insieme ai nobili contemporanei sono protagonisti della vorticosa fantasia barocca dei Sogni: una satira che può stare alla pari con quelle di grandi fustigatori dell’umanità come Giovenale o Swift, ma riscattata dalla giocosità inventiva e dal continuo ammicco al lettore. Formidabile rinnovatore del linguaggio, Quevedo realizza un capolavoro della prosa in lingua spagnola in irripetibile equilibrio fra sdegno e invenzione.

Don Francisco de Quevedo y Villegas nacque nel 1580 nel Palazzo Reale di Madrid, dove il padre era impiegato quale segretario della regina Anna d’Austria. Precocissimo, studio all’Università di Alcala de Henares, e a vent’anni raggiunse la Corte a Valladolid, dove restò in qualità di erudito, componendo la gran parte del suo capolavoro, I sogni, e numerosi scritti satirici. Dal 1609 divenne il consigliere politico del duca d’Osuna, vicere della Sicilia, e fu al centro di intrighi e persecuzioni che lo portarono a un ozio autoimposto e poi, per quattro anni, addirittura in prigione. Morì a Villanueva nel 1645.

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NOTA di Antonio Gasparetti
PROLOGO

  • All’illustre e bramoso lettore

SOGNO DEL GIUDIZIO UNIVERSALE

  • Al conte di Lemos, presidente del Consiglio delle Indie
  • Discorso

LO SBIRRO INDEMONIATO

  • Al marchese di Villanueva y Barcarrota, señor de Moguer
  • Al pio lettore
  • Discorso

SOGNO DELL’INFERNO

  • Lettera ad un amico
  • Discorso

IL MONDO DAL DI DENTRO

  • A don Pietro Girén, duca d’Ossuna
  • Discorso

SOGNO DELLA MORTE

  • A donna Mirena Riqueza
  • Discorso

DISCORSO DI TUTTI I DIAVOLI, O L’INFERNO CORRETTO

  • Grembiulino del libro, ovverosia Prologo o proemio, per chi lo voglia
  • Discorso

L’ORA DI TUTTI FE LA FORTUNA ASSENNATA (Fantasia morale)

  • A don Alvaro di Monsalve, canonico della santa chiesa di Toledo, sede del primate di Spagna
  • Prologo
  • Discorso

NOTE

21 Rituali per Cambiare la Tua Vita – Pratiche Quotidiane per Trovare Pace Interiore e Felicità

21 Rituali per Cambiare la Tua Vita – Pratiche Quotidiane per Trovare Pace Interiore e Felicità

I sette rituali da fare al mattino, al pomeriggio e alla sera, i gesti da compiere ogni giorno, per 21 giorni, per attrarre amore, successo e felicità.

Autore/i: Cheung Theresa

Editore: Rizzoli

introduzione dell’autrice, traduzione di Elisabetta Paniccia, titolo originale: 21 Rituals to Change your Life.

pp. 256, Milano

La maggior parte di noi pensa che il nostro futuro sia plasmato da grandi eventi, dalle decisioni che prendiamo, dai nostri pensieri e dalle opinioni degli altri, ma in realtà sono le piccole cose che facciamo ogni giorno a forgiare l’esistenza di ognuno. Spesso anche chi è consapevole dell’impatto che i comportamenti quotidiani possono avere sul proprio benessere e la sua realizzazione, non riesce a comprendere appieno il loro potere di rivoluzionare l’esistenza. Ma soprattutto: se un’azione viene ripetuta molto spesso, è facile che diventi un’abitudine e le abitudini, per quanto buone possano essere, non cambiano la vita. Per evitare dunque che a lungo andare le azioni perdano di significato, bisogna riempirle di un personale senso e potere. Bisogna trasformarle in un rituale. Creando un rituale, infatti, potremo portare il sacro nella vita di tutti i giorni, e avremo la possibilità di cambiarla in positivo attraverso dei veri e propri atti simbolici: dallo svegliarsi presto al sorridere allo specchio, dall’essere gentile con qualcuno al riordinare un oggetto in casa o in ufficio, dal dire “grazie” al semplice respirare prendendo coscienza di farlo. Diventeranno atti da compiere per migliorare il tempo dedicato a noi stessi, azioni che ci aiuteranno a crescere e a perfezionarci se compiute quotidianamente per un minimo di 21 giorni, il periodo minimo perché un’attività si imprima nel cervello e diventi, naturalmente, parte della nostra vita.

Theresa Cheung è nata in una famiglia di sensitivi. Ha studiato Teologia a Cambridge ed è autrice di numerosi libri di successo, tra cui Un angelo ha sussurrato il mio nome e C’è un angelo accanto a te.

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Introduzione. 21 Giorni

Prima parte. Svegliati con determinazione. 7 rituali per il mattino

  • #1. Alzati prima
  • #2. Stirati bene invece di allungare la mano per prendere il cellulare
  • #3. Poniti una semplice domanda
  • #4. Respira
  • #5. Sorridi allo specchio
  • #6. Visualizza la linea del traguardo
  • #7. Ascolta la tua canzone
  • Check-point del mattino

Seconda parte. Vivi con motivazione. 7 rituali per la giornata

  • #8. Riordina una cosa
  • #9. Riempi la tua tazza
  • #10. Lascia andare
  • #11. Di’ una piccola preghiera
  • #12. Illumina qualcuno
  • #13. Ascolta, e ascolta davvero
  • #14. Qui e ora
  • Check-point della giornata

Terza parte. Vai a dormire con soddisfazione. 7 rituali per la sera

  • #15. Un momento di solitudine
  • #16. Rendi grazie prima di cena
  • #17. Tieni un diario
  • #18. Scattati un selfìe
  • #19. Ripeti dopo di me
  • #20. Visualizza il domani
  • #21. Ringrazia
  • Check-point della sera

Epilogo. L’avventura comincia…

Ringraziamenti
Per contattare l’autrice
Note
Bibliografia

Le Armi della Persuasione – Come e Perchè si Finisce col Dire di Sí

Le Armi della Persuasione – Come e Perchè si Finisce col Dire di Sí

Titolo originale: Influence. How and why people agree to things

Autore/i: Cialdini Robert B.

Editore: Giunti

presentazione di Assunto Quadrio, traduzione di Gabriele Noferi.

pp. VIII-240, nn. fotografie b/n, Firenze

Perchè una richiesta formulata in un certo modo viene respinta, mentre una richiesta identica presentata in maniera leggermente diversa ottienne il risultato voluto?

Cialdini ha scoperto che alla base delle migliaia di tattiche usate quotidianamente dai persuasori ci sono sei schemi fondamentali. In questo libro, nuovo ed originale, ne rivela il fonzionamento.

In questo libro Cialdini svela le vere implicazioni di innumerevoli esperienze quotidiane. Chiunque abbia mai cercato di convincere qualcuno o sia rimasto a sua volta vittima delle arti della persuasione – in breve tuuti noi, persuasori decine di volte al giorno – ha molto da imparare da questo libro.

Cialdini illustra gli abissi della umana persuadibilità, ma lo fa in modo che l’umanità stessa non ne esca priva di dignità.
(Assunto Quadrio, Università Cattolica di Milano)

Questo libro è un ottimo esempio di come, in un’opera introduttiva, ricchezza di documentazione ed eleganza espositiva possano felicemente convivere.
(Luciano Arcuri, Università di Trieste)

Come persuadere? Come difenderci dalle subdole manovre di chi vuole persuaderci a suo esclusivo vantaggio? Questo libro lo dice con una semplicità fuori dal comune e con la forza straordinaria che i dati scientifici assumono allorchè si giustappongono perfettamente alle esperienze quotidiane di ciascuno di noi.
(Gabrilele Calvi, Università di Pavia)

I segreti dell’arte di persuadere messi a nudo da un famoso psicologo sociale. Un libro scritto con chiarezza e competenza che si offre all’attenzione del lettore curioso e dello specialista.
(Alessandro Salvini, Università di Firenze)

Robert B. Cialdini da quindici anni si dedica all’indagine scientifica dei processi di persuasione. A lui deve le scoperte dei sei fondamentali modelli sottesi a tutte le tattiche persuasive. Cialdini proviene dalla Columbia University ed è attualmente professore di psicologia sociale all’Arizona State University di Temple.

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Presentazione (a cura di Assunto Quadrio)
RINGRAZIAMENTI
INTRODUZIONE

1. LA PERSUASIONE
2. RECIPROCITÁ

  • La regola è soverchiante
  • La regola impone debiti che nesrans ha sollecitato
  • La regola può mettere in moto scambi non equi
  • Come dire di no

3. IMPEGNO E COERENZA: GLI SPAURACCHI DELLA MENTE

  • La chiave e l’impegno preso
  • L’atto magico…
  • Sotto gli occhi del pubblico
  • Lo sforzo in più
  • La scelta interiore
  • Come dire di no

4. LA RIPROVA SOCIALE: LA VERITA SIAMO NOI

  • Causa della morte: dubbio
  • Qualche precauzione in caso di necessita
  • Simile con simile
  • Come dire di no

5. SIMPATIA: IL LADRO CHE PIACE

  • Bellezza
  • Somiglianza
  • Complimenti
  • Contatto e cooperazione
  • Condizionamento e associazione
  • Come dire di no

6. AUTORITÁ: DEFERENZA GUIDATA

  • Connotazione, non contenuto
  • Titoli
  • Abiti
  • Ornamenti
  • Come dire di no

7. SCARSITÁ: LA REGOLA DEI POCHI

  • Reattanza psicologica
  • Le condizioni ottimali
  • Come dire di no

EPILOGO – LA PERSUASIONE ISTANTANEA DEL CONSENSO

BIBLIOGRAFIA
INDICE
AUTOMAZIONE

Il Mondo di Beatrix Potter

Il Mondo di Beatrix Potter

L’unica edizione originale e autorizzata

Autore/i: Potter Beatrix

Editore: Sperling & Kupfer Editori

tredicesima edizione, traduzione di Rosalba Ascotti, Hado Lyria, Elena Malossini e Donatella Ziliotto, le illustrazioni a pag. 399 sono riprodotte con il permesso del Boston Museum of Fine Arts, titolo originale: The Complete Tales of Beatrix Potter.

pp. 402, numerose illustrazioni a colori e in b/n all’interno

C’erano una volta tre gattini che si chiamavano Mittens, Moppet e Tom Micio.

“Le mie amiche stavano per arrivare, e voi siete impresentabili. Sono fuori di me!” esclamò la signora Tabitha Nervosetti.

Questo prezioso volume riunisce, nella loro versione integrale, tutte le ventitré storie di Peter Coniglio e le poesie di Beatrix Potter, accompagnate dalle illustrazioni originali a colori e in bianco e nero, restaurate nel 2002 in occasione del centenario della prima pubblicazione de La storia di Peter Coniglio. Le storie vengono presentate nell’esatta sequenza in cui furono pubblicate poiché, per quanto ognuna costituisca un’entità a sé stante, allacciano fra loro riferimenti e rimandi, grazie a personaggi che ritornano e trame che si prolungano da un testo all’altro. Inoltre, dal momento che spesso traggono spunto da persone, animali e luoghi reali, sono sempre precedute da una breve nota introduttiva. Il volume include poi quattro storie che, per motivi diversi, non furono pubblicate durante la vita di Beatrix Potter, ma che ancora una volta mostrano le sue doti narrative e di illustratrice. Il mondo di Beatrix Potter presentato qui nella sua interezza è tanto affascinante ora quanto lo fu alla sua prima apparizione ben più di cento anni fa.

Beatrix Potter è nata a Londra nel 1866; ha avuto un’infanzia piuttosto solitaria e, durante i lunghi periodi di vacanza trascorsi in Scozia e nel Lake District con la famiglia, si è appassionata allo studio della natura. Fin da bambina ha manifestato un singolare talento artistico disegnando e dipingendo piante, fiori, frutti e animali. La sua carriera inizia nel 1901, a trentacinque anni, come autrice per bambini e illustratrice. Nel periodo precedente la prima guerra mondiale la richiesta dei suoi lavori è tale da farle consegnare alle stampe due storie inedite all’anno. Raggiunta l’indipendenza finanziaria, acquista un terreno nel Lake District e, quando si sposa, nel 1913, vi si trasferisce. Negli ultimi trent’anni di vita si dedica alla campagna e all’allevamento e, prestando la sua opera per il National Trust, l’organizzazione inglese che si occupa della salvaguardia e della conservazione del territorio e del patrimonio artistico, contribuisce allo sviluppo del Lake District che tuttora, grazie al suo impegno, rimane sotto la tutela del National Trust. Le sue storie senza tempo non hanno mai perduto popolarità; tradotte in oltre trentacinque lingue, deliziano bimbi di ogni Paese.

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Alcune notizie su Beatrix Potter

LE STORIE

  • La Storia di Peter Coniglio
  • La Storia di Nutkin Scoiattolo
  • Il Sarto di Gloucester
  • La Storia di Benjamin Coniglio
  • La Storia di Due Topini Cattivi
  • La Storia della Signora Trovatutto
  • La Storia di una Torta e di una Tortiera
  • La Storia del Signor Jeremy Pescatore
  • La Storia del Coniglietto Cattivo
  • La Storia della Micina Moppet
  • La Storia di Tom Micio
  • La Storia di Jemima Anatra de’ Stagni
  • La Storia di Samuel Baffetti o La Torta di Tom Micio
  • La Storia dei Coniglietti Flopsy
  • La Storia di Ginger e Cetriolino
  • La Storia della Signora Topolina
  • La Storia di Timmy Puntappiè
  • La Storia del Signor Tod
  • La Storia di Bland Porcellino
  • Le Filastrocche di Nelly Macchiolina
  • La Storia di Johnny Topo di Città
  • Le Filastrocche di Cecily Erbetta
  • La Storia di Porcellino Robinson

STORIE INEDITE

  • Tre Topolini
  • La Vecchia Gatta Infida
  • La Volpe e la Cicogna
  • La Festa di Natale dei Conigli

Da Domani mi Alzo Tardi

Da Domani mi Alzo Tardi

Autore/i: Pavignano Anna

Editore: Edizioni e/o

prima edizione, collana: Dal Mondo – Italia, foto di copertina di Gaetano Daniele.

pp. 224, Roma

…Il dialetto che faccio usare al personaggio Massimo Troisi non pretende di essere un napoletano corretto. È un compromesso tra italiano e napoletano simile a quello che lui usava quando voleva essere compreso da tutti ma, al tempo stesso, non desiderava rinunciare al modo di esprimersi che gli era proprio. Con questo idioma sono state scritte le battute delle sceneggiature dei suoi film…

Un romanzo che ripercorre la vita personale e artistica di Massimo Troisi. Ma un romanzo è anche finzione e quindi finge che l’attore non sia morto, com’è noto, nel 1994, subito dopo aver finito di girare Il postino, ma abbia scelto invece di ritirarsi a vivere in una misteriosa località di campagna. La storia comincia nel momento in cui Troisi decide di tornare a Roma per riallacciare il filo con il suo passato. Ma non è facile. Gaetano e Anna, il suo amico più caro e la donna con cui ha condiviso anni di lavoro e di amore, lo convincono a ricominciare scrivendo un nuovo film. Anna e Massimo affittano una casa fuori città, dove si trasferiscano insieme. I ricordi affiorano: la famiglia, gli episodi dell’infanzia in cui lei non c’era; il lavoro che hanno fatto insieme e come lo hanno fatto; gli incontri e, soprattutto, il loro amore. Tornano alla luce non solo gli episodi divertenti e dolorosi della vita che hanno condiviso, ma la personalità, il modo di pensare e anche di far ridere di Massimo.

Anna Pavignano è piemontese. Sceneggiatrice e autrice di testi teatrali e radiofonici, recentemente ha esordito anche nella narrativa per ragazzi.
La sua attività di autrice cinematografica con Massimo Troisi è iniziata con il film Ricomincio da tre, a cui sono seguiti Scusate il ritardo, Le vie del Signore sono finite, Pensavo fosse amore e invece era un calesse e Il postino.
Con Troisi e Arena ha scritto lo speciale TV Morto Troisi, viva Troisi. Più recentemente ha scritto Malefemmine, Amore con la S maiuscola, Casomai e Se devo essere sincera. Nel 2005 ha scritto i testi e curato l’edizione del volume Massimo Troisi, edito da Cinecittà Holding.

Nei Luoghi Oscuri della Saggezza – Le Origini Rimosse della Civiltà Occidentale

Nei Luoghi Oscuri della Saggezza – Le Origini Rimosse della Civiltà Occidentale

Titolo originale: In the Dark Places of Wisdom

Autore/i: Kingsley Peter

Editore: Marco Tropea Editore

traduzione di Silvia Lalìa.

pp. 224, illustrazioni b/n, Milano

“Non è facile descrivere la profondità e l’importanza di questo libro. È al tempo stesso semplice e geniale, poetico e chiarissimo. Troppi scrittori ai nostri giorni si accontentano di una ricerca basata sulla mera raccolta di dati, e la chiamano conoscenza. kingsley ha il coraggio di andare ben oltre e di indagare sul significato dei risultati raggiunti: solo così si arriva alla saggezza. Quello che scrive contiene una fondamentale verità. È tempo che noi tutti ci rendiamo conto dell’immenso patrimonio di saggezza di cui siamo eredi.” (Michael Baigent, coautore di Il Mistero del Mar Morto)

La vita dell’uomo contemporaneo è segnata da un senso di vuoto, da una ricerca di interiorità che approda sempre più spesso alle religioni dell’Oriente o alle suggestioni di pratiche spirituali alternative. La nostra civiltà si caratterizza, insomma, per la sua cultura della rimozione, una rimozione che riguarda in primo luogo le sue stesse origini, cioè quegli insegnamenti che ancora oggi potrebbero aiutarci a dare pienezza alla vita, a capire quali sono i nostri bisogni più profondi e a comprendere la nostra vera essenza al di là delle apparenze.
Per spezzare questa sorta di “inganno”, Peter Kingsley conduce il lettore in un’esplorazione del mondo antico, e più precisamente della cultura presocratica, che risulta cruciale per ripensare il nostro atteggiamento nei confronti dell’esistenza. Al centro di questo appassionante viaggio “nei luoghi oscuri della saggezza”, l’autore pone la scoperta di alcune iscrizioni rinvenute tra le rovine di Velia, vicino a Paestum, intorno al 1960 (già quarant’anni fa, quindi!), che la scienza ufficiale ha preferito ignorare o far passare sotto silenzio. Da quei testi emerge in modo inconfutabile l’esistenza di un pensiero che non ci è stato tramandato dai filosofi successivi: più di duemila anni fa nell’Italia meridionale e in Sicilia esistevano saggi, a un tempo: mistici, maghi e guaritori, in grado di penetrare l’essenza delle cose, di spingersi oltre il mondo sensibile.
Erano gli eredi di Pitagora e di Parmenide, e il loro insegnamento non ha origini astratte o teoriche, ma è profondamente pratico, e si basa sull’esperienza di stati di coscienza legati alla dimensione onirica ed estatica. L’Occidente, però, ha dimenticato questa sapienza, ha seguito la via di Platone e di Aristotele, quella dell’astrazione e della speculazione intellettuale, perdendo così ogni contatto con le proprie origini spirituali e mitiche. Ma è proprio alla luce di questo pensiero, mistico e pratico, che possiamo rimettere in discussione i nostri valori di riferimento e riscoprire la nostra identità.

Peter Kingsley è nato a Londra nel 1953 e attualmente vive su un’isola al largo della costa occidentale del Canada. I suoi libri, tra cui Ancient Philosophy Mistery and Magic (Oxford University Press 1996), hanno contribuito a trasformare la comprensione della storia e dell’eredità spirituale del mondo antico. Gia membro del Warburg Institute di Londra, Kingsley è ora professore onorario di studi umanistici alla Simon Fraser University, nella British Columbia.

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PRIMA PARTE

  • Il libro
  • Antenati
  • Focea
  • Verso occidente
  • Realtà o fantasia
  • Vuoto interiore
  • Uccidere il padre

SECONDA PARTE

  • Inizio
  • L’uomo in toga
  • Morire prima di morire
  • Custodi del Rifugio
  • Apollo
  • La dea
  • Iatromanti
  • Estasi
  • Il suono del flauto

TERZA PARTE

  • Eroe fondatore
  • La successione
  • Rifiuto
  • Aminia
  • Vento notturno

QUARTA PARTE

  • Passatempo
  • Legislator
  • Concretezza

QUINTA PARTE

  • Lampo Invisibile

Bibliografia
Ringraziamenti

L’Organizzazione del Territorio Rurale nel Medioevo

L’Organizzazione del Territorio Rurale nel Medioevo

Circoscrizioni ecclesiastiche e civili nella “Langobardia” e nella “Romania”

Autore/i: Castagnetti Andrea

Editore: Pàtron editore

seconda edizione, introduzione dell’autore, in copertina: Castello di Pompeano, provincia di Modena.

pp. 376, 1 cartina b/n ripiegata f.t., Bologna (Quarto Inferiore)

«La presente opera, esaurita ad un anno dalla prima edizione del 1979, per gentile concessione della Casa Editrice Giappichelli di Torino viene riedita per i tipi della Casa Editrice Pàtron nella collana “Il mondo medievale. Sezione di storia della società, dell’economia e della politica”, al cui direttore, Vito Fumagalli, va il mio ringraziamento.
La seconda edizione, tranne le correzioni, alcune aggiunte documentarie e pochi aggiornamenti bibliografici, riproduce sostanzialmente la prima.»

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Abbreviazioni
Introduzione

Parte I – PIEVI E DISTRETTI RURALI DAL SECOLO VUI AL XII NELL’ITALIA LONGOBARDA

Cap. I – La pieve rurale nei secolt VII-IX

  1. La teoria della continuità
  2. L’origine della parrocchia rurale in Italia
  3. La pieve rurale nei documenti aretino-senesi dei secoli VII-VIII
  4. Plebs come circoscrizione ecclesiastica nella Tuscia del secolo VIII
  5. La parrocchia rurale nell’Italia settentrionale in epoca longobarda
  6. Distretti rurali minori e circoscrizioni plebane in età longobarda
  7. La plebs nell’Italia padana del secolo IX

Cap. II – Pievi e distretti rurali nel territorio reggiano (secoli IX-XII)

  1. Cenni sull’organizzazione pubblica e sulle aziende fondiarie dell’Italia superiore longobarda
  2. I fines Flexiciani e la pieve di S. Lorenzo
  3. I distretti rurali e le circoscrizioni plebane di Carpi e Guastalla; la pieve collegiata di Castellarano
  4. Il diploma di Ottone II dell’anno 980
  5. Le pievi in possesso dei Canossa nella prima metà del secolo XI
  6. La distribuzione delle pievi fra XI e XII secolo: le pievi “nuove” e le ecclesiae

Cap. III – Pievi e distretti rurali nel territorio modenese (secoli IX-XII)

  1. Le pievi del secolo IX: S. Tommaso di Ganaceto
  2. I fines di Cittanova e le pievi di Baggiovara e Cittanova
  3. I fines Verabulenses e la pieve di Rubbiano
  4. Il castrum Feronianum, le pievi frignanesi e la teoria della continuità
  5. Le altre pievi modenesi del secolo XI
  6. Il riferimento al territorio plebano per l’ubicazione di beni terrieri nel Modenese e nel Reggiano

Parte II – IL DISTRETTO PLEBANO NELLA ROMANIA (SECOLI VIII-XIII)

Cap. IV – Le pievi rurali nel territorio ferrarese (secoli IX-XII)

  1. Le pievi rurali nella Romania (secoli VIII-IX)
  2. Il territorio ferrarese
  3. Le pievi tra Ferrara e Adria
  4. Le previ della Traspadania ferrarese (secoli X-XI)
  5. Canossa, Ganaceto e Calaone nella Traspadania ferrarese
  6. Le altre pievi ferraresi
  7. La curtis di Melara e la pieve di Bergantino (secoli X-XIII)

Cap. V – L’organizzazione agraria, civile ed ecclesiastica del territorio nella Romania dal secolo VI all’XI

  1. Fundus e casale in area ravennate fino al secolo X
  2. Massa e curtis
  3. Distretto plebano e fundi
  4. Fundi e pievi nel quadro dell’insediamento
  5. La circoscrizione plebana come supporto alla distrettuazione pubblica

Cap. VI – Le strutture territoriali nella Romania dal primo medioevo all’epoca comunale ed il presunto insediamento dei Longobardi nel Ferrarese

  1. L’organizzazione del territorio nella Langobardia e nella Romania nel primo medioevo
  2. Il presunto insediamento dei Longobardi nel Ferrarese
  3. Poteri pubblici e strutture territoriali tradizionali nel Ferrarese (secoli X-XI)
  4. La dissoluzione del distretto plebano (secoli XI-XII)
  5. La villa centro del distretto rurale (secoli XII-XIII)

Conclusione
Indice dei nomi di persona e di luogo

Gli Etruschi

Gli Etruschi

Mostra realizzata da Palazzo Grossi in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Autore/i: Autori vari

Editore: Bompiani

prima edizione, cura e presentazione di Mario Torelli, introduzione di Giovanni Colonna.

pp. 672, nn. fotografie e tavole b/n e colori, Milano

«Con “Gli Etruschi” ritorna a Venezia una grande mostra dedicata a uno dei temi centrali sotto il profilo storico e insieme più ricchi di fascino agli occhi dei moderni fra i molti relativi alla ricerca archeologica in Italia.
Come nel caso dell’esposizione del 1996, che ha illustrato la parallela vicenda dei Greci nella nostra Penisola, si tratta di un evento reso possibile, nella dimensione complessiva
e con l’ampiezza della documentazione presentata, solo dalla collaborazione fra le capacita organizzative di Palazzo Grassi – divenuto da tempo un punto di riferimento fondamentale nel panorama mondiale degli organizzatori di eventi espositivi – e la tradizione ormai più che secolare di conoscenze e di saperi tecnici delle Soprintendenze, di cui oggi è titolare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Ancora una volta, dunque, questa mostra ci consente di valutare appieno la centralità del rapporto fra pubblico e privato quale elemento chiave, al pari del pieno coinvolgimento degli Enti territoriali, nello sviluppo della tutela e della messa in valore, sotto ogni aspetto, del patrimonio culturale italiano.
Non è del resto una mera coincidenza il fatto che questa collaborazione giunga a dare i suoi frutti nei medesimi giorni in cui si avvia una riforma organizzativa del Ministero, alla luce dei principi generali fissati dalle nuove Leggi, che intende fra l’altro rafforzare l’azione pubblica nel campo specifico dell’archeologia, come ben sappiamo non solo scienza delle culture del passato indagate attraverso le diverse testimonianze materiali, ma – è sempre di più – mezzo di conoscenza globale della continuità dell’agire umano sul territorio, in ogni sua parte.
Attorno a questo centro promotore, la mostra è naturalmente il frutto della collaborazione di molti altri protagonisti, dal mondo – per definizione senza confini – della ricerca accademica alle grandi istituzioni straniere depositarie di testimonianze fondamentali del patrimonio archeologico etrusco, all’ampia trama dei musei locali, a singoli collezionisti: a tutti l’apprezzamento e la gratitudine del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Venezia rappresenta uno straordinario palcoscenico mondiale, ed è dunque alla valutazione dell’opinione pubblica internazionale che spetta il giudizio finale; ma al di la dell’inevitabile (e indispensabile!) varietà delle opinioni, siamo certi che “Gli Etruschi” si porranno come un momento chiave nelle conoscenze relative a questo popolo, ormai lontano nel tempo, ma in cui riconosciamo ancora una delle radici della civiltà italiana.» (Giovanna Melandri)

«La mostra sugli Etruschi, che Palazzo Grassi propone, ha l’ambizione di offrire un profilo esauriente dei diversi aspetti della civiltà etrusca e di rappresentare, attraverso le opere e i documenti, il lungo cammino di un popolo dal suo formarsi all’integrazione con Roma. Un tale obiettivo è perseguito con l’impegno di assicurare una efficace comunicazione tale da coinvolgere i visitatori, ma anche con una linea interpretativa rigorosa che dia significato e spessore culturale alla presentazione. Anche sotto questo aspetto, la mostra.
Si inserisce in un programma che Palazzo Grassi svolge da tempo, che intende mostrare come le grandi civiltà del passato possono essere di stimolo, di arricchimento intellettuale e di partecipazione emotiva.
Quella degli Etruschi, è una civiltà che sicuramente più di altre offre tale opportunità, proponendo sollecitazioni e stimolanti interrogativi, come è avvenuto fin dall’antichità, ed è anche a queste domande che si vuole dare risposta.
Una mostra di questa natura non poteva che essere realizzata insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, attraverso tutte le sue strutture, con cui è stato elaborato il progetto della mostra e che ha consentito una realizzazione ad un livello di qualità e di interesse che altrimenti non sarebbe stato possibile.
L’essenziale sostegno è venuto ancora una volta dalla FIAT, che realizza, attraverso Palazzo Grassi, una parte rilevante del suo progetto culturale. (Cesare Annibaldi)

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Presentazione (Mario Torelli)

  • I caratteri originali della civiltà etrusca (Giovanni Colonna)

Il contesto storico e le forme economiche, sociali, politiche

  • Le origini degli Etruschi: una questione dibattuta fin dall’antichità (Dominique Briquel)
  • Le origini e la diffusione della cultura villanoviana (Gilda Bartoloni)
  • La struttura economica (Marisa Bonamici)
  • La moneta (Fiorenzo Catalli)
  • Gli scambi (Michel Gras)
  • Le aristocrazie etrusche in periodo orientalizzante: cultura, economia, relazioni (Alessandro Naso)
  • Il ruolo della donna (Antonia Rallo)
  • L’ellenizzazione della società e della cultura etrusche (Mario Torelli)
  • L’espansione degli Etruschi in Campania (Maria Bonghi Jovino)
  • L’espansione etrusca nella valle Padana (Giuseppe Sassatelli)
  • I rapporti con i popoli vicini (Simonetta Stopponi)
  • Etruschi e Veneti: forme di scambio e processi di acculturazione (Loredana Capuis)
  • Gli Etruschi e le terre a sud della Campania (Angelo Bottini)
  • Le forme politiche di epoca arcaica (Mauro Menichetti)
  • Le forme politiche repubblicane (Adriano Maggiani)
  • L’ideologia della città etrusca (Luca Cerchiai)
  • La struttura sociale e la questione dei servi (Francoise-Héléne Massa-Pairault)

– La cultura e le forme artistiche

  • La religione etrusca (Mario Torelli)
  • L’urbanistica etrusca (Stephan Steingraber)
  • Architettura civile, sacra e domestica (Luigi Donati)
  • L’architettura funeraria (Friedhelm Prayon)
  • La pittura (Francesco Roncalli)
  • La scultura (Stefano Bruni)
  • La suppellettile di bronzo (Fabio Colivicchi)
  • La ceramica arcaica: impasti e buccheri (Giovannangelo Camporeale)
  • Le ceramiche dipinte di età arcaica (Francoise Gaultier)
  • Le ceramiche dipinte di età classica ed ellenistica (Maurizio Harari)
  • Le arti minori (Marina Martelli, Fernando Gilotta)
  • La scrittura (Giovanna Bagnasco Gianni)
  • La lingua (Luciano Agostiniani)
  • I Tirreni di Lemnos (Carlo de Simone)

– La riscoperta degli Etruschi

  • L’antiquaria etrusca (Fabio Coltvicchi)
  • Il Museo gregoriano etrusco del Vaticano nel XIX secolo (Francesco Buranelli)
  • Il Museo archeologico nazionale di Firenze (Antonella Romualdi)
  • Il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia (Anna Maria Moretti Sgubini)

Catalogo delle opere

LA FORMAZIONE

  • Dall’eta del Bronzo all’eta del Ferro
  • La civiltà villanoviana

L’APOGEO

  • La struttura economica
  • L’agricoltura
  • Le miniere
  • La pirateria e lo scambio
  • La guerra
  • Le forme ideali
  • L’opulenza
  • Il ruolo della donna
  • Il culto degli antenati e la continuità gentilizia
  • I rituali del potere arcaico
  • Dell’enizzazione
  • Le forme politiche urbane
  • La società rinnovata del IV secolo

IL DECLINO

  • La conquista romana
  • I servi
  • L’angoscia del tramonto
  • Il ruolo del passato
  • e delle dottrine esoteriche
  • La diaspora e la nostalgia

Apparati
Cronologia
Bibliografia
Indice topografico delle opere

Autobiografia

Autobiografia

Autore/i: Leopardi Monaldo

Editore: Edizioni dell’Altana

introduzione e saggio di Giulio Cattaneo, in appendice: Alessandro Avòli: «Monaldo e la sua biblioteca» (La biblioteca delle «sudate carte»).

pp. 260, nn. tavole b/n, Roma

A 150 anni dalla morte del suo autore, l’«Autobiografia» di Monaldo Leopardi si afferma come un documento di molteplice, rinnovato interesse: testimonianza d’un’epoca travagliata, fra insorgere sanfediste e repressioni francesi, questa «confessione» a tratti impietosa e spesso ironica ci offre anche la chiave per meglio comprendere il contraddittorio e complesso rapporto che si svilupperà con il figlio Giacomo e l’influenza che il modello paterno avrà nella sua maturazione intellettuale.

L’autobiografia di Monaldo Leopardi – che qui ricompare a 150 anni dalla morte del suo autore – non si raccomanda soltanto come preziosa, vivacissima testimonianza d’un periodo cruciale della storia d’Italia, tra insorgenze sanfediste e repressioni francesi. Lo riconobbe anche Alberto Moravia: a quel genere di «prodigalità e socievolezze» descritte da Monaldo «noi dobbiamo in sostanza una civiltà che ha lasciato splendide e raffinate vestigia del passato» (prefazione a «Il viaggio di Pulcinella», Roma 1945. Riconoscimento tanto più significativo in quanto accompagnato da giudizi fortemente critici verso le scelte «reazionarie», da «insopportabile moralista» – così Moravia – del padre di Giacomo Leopardi.
Confessioni impietose di carattere personale e famigliare, oltre ad acute e spesso ironiche osservazioni di costume, conferiscono a queste pagine motivi di singolare, rinnovata suggestione. Esse offrono inoltre elementi essenziali per comprendere quali contrastanti influenze il modello paterno abbia esercitato e il portare a maturazione il genio di Giacomo Leopardi.
Lungo l’itinerario che dalla complessa personalità di Monaldo giunge sino al sofferto rapporto con il figlio eccezionalmente dotato, ci è di guida sicura il saggio introduttivo di Giulio Cattaneo che con precisione critica e originalità interpretativa riesamina non solo i tratti salienti dell’Autobiografia ma anche la documentazione relativa all’ambiente e alla famiglia del suo autore.
In appendice ristampiamo il fondamentale e ormai introvabile studio di Alessandro Avòli (1883), dedicato a quella biblioteca di Monaldo che tanta parte ebbe nella formazione culturale di Giacomo e dove questi, abbandonate le «sudate carte», imposte al nome di Silvia il suggello d’una poesia immortale.

Monaldo Leopardi (1776-1847), alle tendenze fortemente conservatrici clericali unì sinceri interessi di carattere letterario e culturale. Dal 1832 al 1835 diresse «La voce della verità», soppressa dalla stessa Curia romana per la sua intransigenza. Lasciò numerose opere, tra cui «Dialoghetti delle materie correnti nell’anno 1831» (1831), «Prediche recitate al popolo liberale da Muso Duro» (1832), «Annali di Recanati» (postumi, 1945). La stessa «Autobiografia», per unanime giudizio il suo scritto più significativo, uscì postuma nel 1883.

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Giulio Cattaneo – «L’ultimo spadifero»
Monaldo Leopardi – Autobiografia

  1. Nascita
  2. Mio padre
  3. Felicità di memoria
  4. Simpatia e antipatia
  5. Don Vincenzo Ferri
  6. Ancora dell’infanzia
  7. Don Giuseppe Torres mio precettore
  8. Cattivo metodo d’insegnare
  9. Mia avversione alla scuola
  10. Desiderio di apprendere
  11. L’antico metodo non deve cambiarsi
  12. La lingua latina deve studiarsi
  13. Danni recati dall’abbandono del latino
  14. Studio della rettorica
  15. Partenza di mia sorella pel monastero
  16. Miei primi affetti
  17. Alla gioventù non si nieghi qualche denaro
  18. Le prime idee dei giovani devono venire osservate e dirette
  19. Deve rispettarsi la volontà dei defunti
  20. Cenni sul mio carattere
  21. Stato della economia domestica
  22. Miei congiunti
  23. Qualità fisiche e coltura esteriore
  24. Il vestiario deve distinguere i ranghi
  25. I primi atti della mia amministrazione
  26. Trattato di matrimonio in Bologna
  27. Prima invasione nello Stato
  28. Prodigi asseriti di alcune immagini
  29. Avvenimenti politici
  30. Offerta per la guerra e mio viaggio a Roma
  31. Ancora del trattato di matrimonio in Bologna
  32. bis – Conseguenze economiche di quel trattato
  33. Battaglia di Faenza
  34. Presa di Ancona
  35. Tesoro di Loreto
  36. Arrivo dei Francesi in Recanati
  37. Tumulto per le armi
  38. Pace di Tolentino
  39. Trattati che precederono le mie nozze
  40. Matrimonio mio
  41. Seconda invasione dei Francesi
  42. Repubblica romana
  43. Digressione sulla moneta
  44. Rapacità e stravaganze del governo repubblicano
  45. Speculazione mal riuscita
  46. Mio arresto in Ancona
  47. Morte del mio zio Carlo
  48. Morte del zio Paolo
  49. Principi della insorgenza
  50. I briganti entrano in Recanati
  51. Mi fanno Governatore
  52. Primo corpo dei Francesi respinto
  53. I Francesi prendono Recanati e lo saccheggiano
  54. Mi condannano a morte
  55. Vengo arrestato e poi rilasciato
  56. Abboccamento col generale Mounnier
  57. Strage in Macerata
  58. I Francesi tentano di prendere ostaggi da Recanati
  59. Si propone la difesa di questa città
  60. Altra insurpenza, La Hoz
  61. La Hoz entra in Recanati
  62. Si comincia Passedio di Ancona
  63. Morte di La Hoz
  64. Strage degli Austriaci
  65. Assedio di Ancona
  66. Arresto del marchese Melchiorri
  67. Capitolazione di Ancona
  68. Morte del mio zio Luigi
  69. Arresto del marchese Mosca e sua liberazione
  70. Reggenza austriaca
  71. Passaggio di Pio VII
  72. Accademia retta da me
  73. Amministrazione dell’Annona
  74. Partenza dei Tedeschi
  75. Morte della marchesa Mosca
  76. Abolizione delle Annone
  77. Sicurtà
  78. Conto dell’amministrazione annonaria
  79. Mio viaggio a Roma
  80. Deputazione della strada postale

Appendice:

  • Alessandro Avoli – Monaldo e la sua biblioteca
  • Tavole fuori testo
  • Prima edizione dell’Autobiografia
  • Lettera di Monaldo Leopardi al figlio Giacomo
  • Giacomo Leopardi – «A Silvia»
  • La voce della Ragione

La Medicina Celtica – I Rimedi Naturali degli Antichi Druidi

La Medicina Celtica – I Rimedi Naturali degli Antichi Druidi

Titolo originale: La médicine druidique

Autore/i: Questin Marc

Editore: Xenia Edizioni

premessa di Étienne Guillé, introduzione dell’autore, traduzione di Luisa Salomoni.

pp. 126, Milano

L’affascinante universo dei Celti comprende anche le tecniche di cura che veniveno utilizzate dagli sciamani (druidi, bardi e ovati), tra cui le più note sono quelle basate sull’utilizzo delle erbe dall’assenzio alla verbana, degli alberi sacri dalla betulla al tasso, delle pietre sacre dolmen e menhir, delle acque curative e della musica. Tecniche antichissime, se si considera che il druidismo deriva non dai Celti ma dalla tribù pre-celtica che per prima ha abitato l’Irlanda, ma che sono giunte a noi e si possono ancora trovare nella medicina popolare europea.

Marc Questin, agopuntore, riflessologo e musicoterapeuta, ha scritto Musiques de transes et d’éveil e La Guérison chamanique.

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Premessa
Introduzione

  • La saggezza delle triadi
  • L’immortalità dell’anima
  • Il regno del Mondo Bianco
  • Uno sciamanesimo occidentale
  • La flora sacra medicinale
  • La silvoterapia
  • Menhir, dolmen e megaliti
  • I misteri del Grand’Uomo di Gavr’ inis
  • L’agopuntura terrestre
  • Dalla danza alla trance
  • I rimedi della medicina popolare di oggi
  • La forza degli incantesimi
  • Le fontane della salute e il culto delle acque
  • I santi taumaturghi
  • Il mandala magico dei Celti
  • La parola del potere

Conclusione
Bibliografia

Il Sistema Bancario Italiano negli Anni Novanta – Gli Effetti di una Trasformazione

Il Sistema Bancario Italiano negli Anni Novanta – Gli Effetti di una Trasformazione

Autore/i: Autori vari

Editore: Società Editrice Il Mulino

a cura di Fabio Panetta, presentazione di Antonio Fazio, in copertina: disegno di W. McAusland.

pp. 280, Bologna

Dalla metà degli anni novanta una ondata di fusioni e di acquisizioni tra banche ha profondamente mutato la struttura del sistema creditizio italiano: è diminuito il numero di banche, si è ampliata la dimensione degli intermediari, è aumentato il grado di concentrazione del mercato. Qual è stato l’effetto di questa trasformazione sulle banche interessate dalle aggregazioni, sul livello di efficienza e di concorrenza del settore creditizio, sulla disponibilità e sul costo dei finanziamenti alle famiglie e alle imprese? In un sistema produttivo come quello italiano – caratterizzato dalla diffusa presenza di piccole e medie imprese dipendenti dal credito e dal ruolo centrale della banca nella intermediazione del risparmio – tali quesiti sono di importanza cruciale: Questo libro, basato sulle ricerche condotte nel Servizio Studi della Banca d’Italia, analizza in profondità gli effetti delle fusioni e delle acquisizioni tra banche. Secondo gli autori, il vasto processo di concentrazione ha contribuito in misura determinante ai progressi segnati dagli intermediari creditizi in termini di quantità e ampiezza dei servizi offerti. La concorrenza ha consentito di trasferire alla clientela larga parte dei guadagni di efficienza: sono cioè migliorate le condizioni di prezzo praticate a famiglie e imprese. L’innovazione tecnologica e finanziaria pone ora il sistema bancario italiano di fronte a nuove sfide, derivanti dall’espansione di settori di attività in passato poco sviluppati.

Fabio Panetta è capo della Direzione Monetaria e Finanziaria del Servizio Studi della Banca d’Italia. Le sue ricerche in campo economico e finanziario sono pubblicate in numerose riviste scientifiche internazionali («American Economic Review», Journal of Finance», «Journal of Money, Credit and Banking», «European Economic Review»).

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Presentazione di Antonio Fazio

I. – La trasformazione del sistema bancario e i suoi effeti sull’economia italiana
, di Fabio Panetta

  • Le determinanti delle fusioni e acquisizioni tra banche
  • Fusioni e acquisizioni negli anni novanta
  • La concorrenza
  • Gli effetti sulla redditività e sulla rischiosità delle banche
  • Gli effetti sui risparmiatori
  • L’effetto sul costo del credito alle imprese
  • Gli effetti sui finanziamenti alle piccole imprese
  • Il sistema bancario del Mezzogiorno
  • Tre sfide per il sistema bancario italiano
  • Conclusioni

II. – Gli effetti delle modifiche normative sulla concorrenza nel mercato creditizio, di Paolo Angelini e Nicola Cetorelli

  • Introduzione
  • La metodologia
  • Dati
  • Stima degli indici di Lerner
  • Analisi dei fattori che influenzano la concorrenza bancaria
  • Conclusioni
    Appendice

III. – Quali sono le cause e gli effetti delle fusioni e acquisizioni tra banche?, di Dario Focarelli, Fabio Panetta e Carmelo Salleo

  • Introduzione
  • La letteratura sulle fusioni e acquisizioni
  • Le fusioni e acquisizioni in Italia
  • Le determinanti delle fusioni e acquisizioni
  • I risultati
  • La performance delle banche dopo una fusione o acquisizione
  • I risultati
  • Conclusioni

IV. – Le fusioni sono vantaggiose per i consumatori? Un’analisi del mercato dei depositi bancari, di Dario Focarelli e Fabio Panetta

  • Introduzione
  • Potere di mercato ed efficienza
  • Metodologia e dati
  • I risultati relativi all’intero campione
  • I risultati relativi a sottocampioni
  • Efficienza o qualità?
  • Conclusioni

V. – L’effetto delle fusioni bancarie sui contratti di prestito, di Paola Sapienza

  • Introduzione
  • Le possibili conseguenze delle fusioni
  • Caratteristiche del mercato creditizio
  • Descrizione dei dati
  • Gli effetti sui tassi di interesse per i debitori
  • Le fusioni bancarie e l’interruzione di rapporti con la clientela
  • Conclusioni

VI. – Piccole imprese e cambiamenti strutturali nei mercati locali del credito, di Emilia Bonaccorsi di Patti e Giorgio Gobbi

  • Introduzione
  • Rassegna dei lavori sull’impatto dei cambiamenti strutturali del settore bancario sul credito alle piccole imprese
  • L’analisi empirica
  • I dati
  • Risultati
  • Analisi di robustezza
  • Conclusioni
    Appendice

VII. Evoluzione del sistema bancario e finanziamento dell’economia nel Mezzogiorno, di Fabio Panetta

  • Introduzione
  • Le determinanti dell’evoluzione del sistema bancario italiano
  • Evoluzione della struttura del sistema bancario nel Mezzogiorno
  • Redditività bancaria e qualità del credito nel Mezzogiorno
  • Il costo del credito
  • La disponibilità di credito
    Appendice

Riferimenti bibliografici

La Madonna Piange a Naju (Corea del Sud)

La Madonna Piange a Naju (Corea del Sud)

Titolo originale: Messages de la Vierge qui pleure à Naju, Corèe du Sud

Autore/i: Spies Raymond

Editore: Edizioni Dehoniane Roma

proemio dell’autore, traduzione di Enrico Alberti.

pp. 208, nn. tavole a colori f.t., Roma

Dal 29 giugno 1985 una statua della Madonna piange versando lacrime naturali e lacrime di sangue a Naju, un villaggio a circa 350 chilometri a sud-ovest di Seoul, nella casa di Giulia Youn, sposa cristiana e madre di quattro figli.
A lei la Vergine ha chiesto di condividere i dolori della passione di Gesù, cosi il 29 gennaio 1989 durante un’estasi Giulia ricevette le cinque stimmate e le sei piaghe sulla fronte.
A lei la Vergine affida messaggi per ricordare agli uomini amore eterno di Dio: questi messaggi sono ora raccolti e pubblicati per la prima volta in questo libro, possano tutti coloro che li leggeranno e li mediteranno diventare i consolatori affettuosi e filiali della Vergine.
La Madonna raccomanda di rendere noti i suoi messaggi in tutto il mondo, spetta a ciascuno di noi rispondere al suo appello con amore e generosità.

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  • Poche parole di proemio
  • Qualche cenno su Giulia, la prescelta dalla Vergine, su suo marito e i suoi familiari

1° Messaggio del 18 Luglio 1985

2° Messaggio del 11 Agosto 1985

3° Messaggio del 15 Settembre 1986

4° Messaggio del 19 Ottobre 1986

5° Messaggio del 20 Ottobre 1986

6° Messaggio del 21 Ottobre 1986

7° Messaggio del 22 Ottobe 1986

8° Messaggio del 23 Ottobre 1986

9° Messaggio del 29 Ottobre 1986

10° Messaggio del 31 Ottobre 1986

11° Messaggio del 5 Novembre 1986

12° Messaggio del 13 Febbraio 1987

13° Messaggio del 25 Febbraio 1987

14° Messaggio del 13 Marzo 1987

15° Messaggio del 18 Aprile 1987

16° Messaggio del 21 Aprile 1987

17° Messaggio del 23 Aprile 1987

18° Messaggio del 12 Maggio 1987

19° Messaggio del 17 Maggio 1987

20° Messaggio del 13 Giugno 1987

21° Messaggio del 15 Giugno 1987

22° Messaggio del 27 Giugno 1987

23° Messaggio del 29 Giugno 1987

24° Messaggio del 30 Giugno 1987

25° Messaggio del 15 Luglio 1987

26° Messaggio del 19 Ottobre 1987

27° Messaggio del 11 Dicembre 1987

28° Messaggio del 1 Gennaio 1988

29° Messaggio del 10 Gennaio 1988

30° Messaggio del 30 Gennaio 1988

31° Messaggio del 4 Febbraio 1988

32° Messaggio del 5 Giugno 1988 (Festa del Corpus Domini)

33° Messaggio del 24 Luglio 1988

34° Messaggio del 27 Luglio 1988

35° Messaggio del 29 Luglio 1988

36° Messaggio del 6 Novembre 1988

37° Messaggio del 8 Dicembre 1988

38° Messaggio del 8 Gennaio 1989

39° Messaggio del 15 Gennaio 1989

40° Messaggio del 29 Gennaio 1989

41° Messaggio del 29 Gennaio 1989

42° Messaggio del 23 Febbraio 1989

  • Cronaca degli avvenimenti
  • Messaggio a tutti i sacerdoti
  • Testimonianza 1
  • Testimonianza 2

Le Eresie – Trinità e Incarnazione nella Chiesa Antica

Le Eresie – Trinità e Incarnazione nella Chiesa Antica

Autore/i: Carcione Filippo

Editore: Edizioni Paoline

premessa dell’autore.

pp. 232, Cisinello Balsamo (MI)

Nella vita e nella fede della Chiesa, l’esperienza e la riflessione dei primi sette secoli rivestono un importanza fondamentale per l’acquisizione matura di cid che Gesù Cristo, Dio incarnato, aveva rivelato, In questo periodo, la Chiesa dovette accettare la sfida delle culture dominanti che, quando non respinsero apertamente il messaggio cristiano, cercarono di modellarlo e inglobarlo nel proprio patrimonio di verità, alterando non di rado la Verità.
Sorsero in tal modo le eresie. Esse se da un lato rischiarono di snaturare l’essenza del vangelo e di svuotarne il significato, dall’altro indussero la Chiesa ad approfondire e conoscere meglio il proprio credo trinitario e cristologico.
Questo libro, scritto in maniera rigorosamente sistematica, attraverso un linguaggio accessibile, aiuta a conoscere e comprendere questo vitale periodo di storia: cristiana.

Filippo Carcione è nato ad Aquino (Frosinone) e ha conseguito la laurea in Lettere all’università di Roma. E ricercatore confermato presso la cattedra di storia della Chiesa dell’università di Cassino: è docente di patrologia presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni e svolge attività seminariale alla Pontificia Università Lateranense. Collabora a numerose riviste di divulgazione scientifica ed è autore, tra l’altro, di Sergio di Costantinopoli ed Onorio nella controversia monoteista del VII secolo, PUL, Roma 1985; Liberato di Cartagine. Breve storia della controversia nestoriana ed eutichiana, Pont. Coll. Leoniano, Anagni 1989; Genesi storico-teologica del monotelismo maronita, Unitor, Roma 1990.

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Premessa

1. IL CRISTIANESIMO NASCENTE DI FRONTE ALLE CULTURE DOMINANTI

  • Principi fondamentali della dottrina cristiana
  • Concezioni teologiche, cosmologiche e antropologiche in ambiente semitico-ebraico
  • Concezioni teologiche, cosmologiche e antropologiche in ambiente greco-romano
  • Indicazioni bibliografiche

2. PRIMI TENTATIVI Dl MANIPOLAZIONE DELLA DOTTRINA CRISTIANA

  • In ambito semitico-ebraico: le implicazioni eterodosse della teologia giudeo-cristiana
  • In ambito greco-romano: lo gnosticismo
  • Altre eresie: marcionismo, montanismo, millenarismo
  • Indicazioni bibliografiche

3. GLI INIZI DELLA RIFLESSIONE TEOLOGICA NELLA CHIESA ANTICA

  • Ortodossia, eresia e ruolo di Roma nei primi tre secoli
  • I Padri apostolici
  • Gli apologisti
  • Ireneo di Lione
  • Indicazioni bibliografiche

4. MATURAZIONE DEL PENSIERO CRISTIANO

  • La scuola di Antiochia
  • La scuola di Alessandria
  • Origene
  • I primi teologi occidentali: Tertulliano, Ippolito, Novaziano
  • Indicazioni bibliografiche

5. FORMULAZIONE DEL DOGMA

TRINITARIO: LA CONSUSTANZIALITA PADRE-FIGLIO

  • L’arianesimo
  • Il concilio di Nicea (325)
  • La reazione anti-nicena
  • Indicazioni bibliografiche

6. FORMULAZIONE DEL DOGMA TRINITARIO: LA DIVINITÀ DELLO SPIRITO SANTO

  • Atanasio e l’eresia dei gruppi pneumatomachi
  • I cappadoci
  • Il concilio di Costantinopoli (381)
  • L’apporto latino al dogma trinitario: Ilario, Ambrogio, Agostino
  • Indicazioni bibliografiche

FORMULAZIONE DEL DOGMA

CRISTOLOGICO: L’UNIONE IPOSTATICA DELLE DUE NATURE

  • Da Apollinare a Nestorio
  • Il concilio di Efeso (431)
  • La controversia eutichiana
  • Il concilio di Calcedonia (451)
  • Indicazioni bibliografiche

8. FORMULAZIONE DEL DOGMA CRISTOLOGICO: DISCUSSIONE E APPROFONDIMENTO DEL SIMBOLO DUOFISITA

  • La disgregazione dell’Oriente cristiano
  • Il dibattito cristologico in eta giustinianea
  • La controversia monotelità
  • Indicazioni bibliografiche

CONCLUSIONE
Bibliografia generale
Indice dei nomi