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Libri dalla categoria Medicina

Maria Maddalena – La Dea Occulta del Cristianesimo

Maria Maddalena – La Dea Occulta del Cristianesimo

Titolo originale: Mary Magdalene. Christianity’s Hidden Goddess

Autore/i: Picknett Lynn

Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario

prima edizione, introduzione e ringraziamenti di Lynn Picknett, traduzione dall’inglese di Maddalena Mendolicchio, collana: Uomini, storia e misteri.

pp. 348, illustrazioni a colori e in b/n, Torino

Ritratta tradizionalmente come una prostituta pentita soccorsa da Gesù, la Maria Maddalena dei Vangeli è assurta in tempi recenti a icona di un nuovo cristianesimo, come “tredicesimo” apostolo. Ma per Lynn Picknett la vera Maddalena è l’Apostolo degli Apostoli, la donna che sa tutto, nella Chiesa delle origini seconda soltanto a Gesù, di cui sarebbe stata l’amante e la compagna spirituale, e a cui avrebbe anche dato un figlio. Inoltre Maria Maddalena non sarebbe un’ebrea ma una sacerdotessa itinerante di origine etiope o egiziana. Lynn Picknett in questo suo appassionante volume rilegge i Vangeli, le opere gnostiche a essi contemporanee, gli antichi testi egizi, l’arte di Leonardo, la figura di Giovanni Battista, la storia dei Templari e quella dei Catari, le Madonne Nere attraverso una lente insolita e suggestiva, e solleva “scientificamente” il velo che secoli di conformismo hanno steso su una figura che continua a sollecitare fantasie e domande inopportune ma intriganti, come testimonia lo straordinario successo del Codice da Vinci di Dan Brown.

Lynn Picknett è fra le più note scrittrici inglesi di fenomeni paranormali, occulto e mistero. Fra i suoi numerosi libri ricordiamo The Secret History of Lucifer: Evil Angel or the Secret of Life Itself? e, con Clive Prince, Il complotto Stargate e Il mistero dei Templari.

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Introduzione
Ringraziamenti

Parte prima: Scambio di identità

  • Prologo: Panni sporchi
  • Una vergogna
  • La scomparsa dei giocattoli
  • Il regno del terrore
  • Lo scandalo si diffonde
  • Un marketing di successo

Gli outsider

L’alternativa della Maddalena

  • Coraggiosa fino alla fine
  • Un miracolo perverso
  • La Maddalena emarginata

Sesso sacro e amore divino

  • Gli stranieri
  • La donna eunuco
  • Dove si trovava Magdala?
  • Sposa di Cristo?

Apostola degli Apostoli

  • Riti di donne e saggezza gnostica
  • Denunciare gli eretici
  • Il battesimo delle donne
  • Un aspro antagonismo
  • Il codice dell’ermafrodito

Il collegamento francese

  • Una sorellanza pagana
  • La prosecuzione del culto
  • I cavalieri di Cristo
  • Guardiani del Graal
  • Il villaggio dei dannati
  • Una società enigmatica
  • L’ignoto Saunière

Parte seconda: Oscuri segreti e magia nera

“Bruna sono ma bella…”

  • Le Madonne con la faccia sporca
  • La nuova Iside
  • Un’altra eredità templare
  • “Bruna sono ma bella”
  • Regina del sud
  • Prove sulle storie del Graal
  • Maria di Magdala

Ascesa e caduta della sposa di Dio

  • Il Femminino dimenticato
  • Il segreto di Salomone
  • La regina di Saba e la strega notturna
  • La compagna di giochi di Dio
  • Sotto la loro ala

Resurrezione dell’Egitto

  • Un fastidioso segreto
  • La missione egiziana

Il mito di Gesù svelato

  • Una domanda di storia
  • Maria la reietta
  • Il predicatore egiziano

Gesù e la morte del Battistsa

  • Alla ricerca del vero Battista
  • La Chiesa di Giovanni in Oriente
  • I rivali
  • La bizzarra eredità del Battista

Alla testa degli eretici

  • I segreti dello scrigno di Franks
  • La continua ricerca

Postfazione
Appendice: I mandei e i sabiani
Bibliografia selezionata

E Vivremo per Sempre Liberi dall’Ansia

E Vivremo per Sempre Liberi dall’Ansia

Intervista di Marina Terragni

Autore/i: Andreoli Vittorino

Editore: Rizzoli

sesta edizione Bur saggi, introduzione di Maria Terragni.

pp. 156, Milano

Che cos’è l’ansia? C’è un’ansia esistenziale, “buona”, che migliora le nostre performance nei momenti difficili, e c’è l’ansia patologica, eccessiva per intensità e durata, che ci paralizza  e ci impedisce di avere un rapporto adeguato con la realtà. L’ansia clinica assume diverse forme: disturbi somatici, apatia attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobie…
In questa intervista di Marina Terragni, Vittorino Andreoli ci mostra le varie facce dello spaventoso mostro e ci insegna a riconoscerlo e a combatterlo scegliendo tra le possibili terapie. Un libro utile e rassicurante, un invito a non arrendersi e ad affrontare la vita con energia e spirito positivo.

Vittorino Andreoli (Verona, 1940), neurologo e psichiatra di fama mondiale, riesce a unire al rigore dell’analisi scientifica una eccezionale capacità di divulgazione.
Tra i suoi libri ricordiamo: Istruzioni per essere normali (1999), Tra un’ora, la follia (1999), Delitti (2001), Una piroga in cielo (2002), Il lato oscuro (2002), Capire il dolore (2003), Fuga dal mondo (2003), La mela è pronta (2003), Lettera a un adolescente (2004).

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Introduzione di Marina Terragni

E VIVREMO SEMPRE LIBERI DALL’ANSIA

conversazione con Vittorino Andreoli

L’ETÀ DELL’ANSIA

Quando la paura è da curare

I BISOGNI DI ALTAMIRA
Antiche cerimonie della paura

MEGLIO L’ANGOSCIA O L’ULCERA?
Ansia diretta, somatizzata, mascherata

UN CASO TIPICO: IL 300-02
Il disturbo d’ansia generalizzata

VIVERE CON UN MOSTRO DENTRO
Il disturbo da attacchi di panico

UNA MANO LAVA L’ALTRA (CHE LAVA L’ALTRA, CHE LAVA L’ALTRA…)
Il disturbo ossessivo-compulsivo

PAURE: IL CATALOGO È QUESTO
I disturbi fobici

UN DOLORE CHE NON C’È (MA FA MOLTO MALE)
Ipocondria e reazione di conversione

UNO SPAVENTO CHE NON FINISCE PIÙ
Il disturbo acuto (O post-traumatico) da stress

AMMALARSI PER COLPA DELL’ANSIA
Ipertensione, dispepsie, disturbi del comportamento alimentare

NON SEMPRE È COLPA DELL’ANSIA

Ipertiroidismo, sindrome premestruale e altre pseudo-angosce

DROGA, PIERCING E SESSO STANCO

I disturbi nell’adolescente

TROPPI RUOLI, NESSUN RUOLO
I disturbi nei due sessi

ANSIA: IL TEMPO È SCADUTO
I disturbi nella terza età

IL SUCCESSO AD OGNI COSTO
E altre cause sociali di ansia

UN GUASTO NEL CERVELLO?
Cause biologiche dell’ansia

LA PAROLA COME FARMACO
La terza via della psichiatria

PAURA INNATA E PAURA APPRESA
La teoria dei recettori

IL TORO DI DELGADO
Paura, violenza, fuga

DALLE PILLOLE AL CARISMA
Terapie dell’ansia

I FAVOLOSI ANNI SESSANTA
La scoperta delle benzodiazepine

IL RISCHIO «FAI DA TE»
L’importanza di un buon rapporto medico-paziente

LA PSICO-SCIMMIA
Il problema della dipendenza

UN SETTING CONTRO LA PAURA

Le psicoterapie analitiche

IMPARARE A STARE MEGLIO
Le psicoterapie non analitiche

RELAX, FIORI, OMEOPATIA E ALCOL
Tecniche anti-ansia, terapie naturali, autoterapie

«CARA, MI ACCOMPAGNI IN UFFICIO?»
Vivere con un ansioso

FAR FUORI IL MOSTRO
Si può guarire per sempre?

LA RELIGIONE DELLA SALUTE

Anche gli psichiatri sono ansiosi

APPENDICE

L’Uomo del Rinascimento

L’Uomo del Rinascimento

Titolo originale: A Reneszánsz Ember

Autore/i: Heller Ágnes

Editore: La Nuova Italia

prima edizione, traduzione di Marinella D’alessandro.

pp. 690, Firenze

Tema centrale del volume è lo sviluppo del concetto dinamico di uomo nell’eta del Rinascimento e l’emergere di una pluralità di ideali di uomo. Vi si analizzano le varie sintesi dell’immagine dell’uomo antica e cristiana, la reinterpretazione degli atteggiamenti stoico-epicurei, l’ideologia del «self-made man», nonché la loro espressione nella concezione dell’arte e della natura, nella morale e nella politica. Le trasformazioni della vita quotidiana, dell’arte, della filosofia e delle forme di azione politica vi sono trattate sincronicamente. Così pure le concezioni della morte e della vita, della sfera dei sentimenti, del lavoro, dei valori, del destino e della felicità, cioè delle nostre possibilità pratiche. Particolare attenzione è dedicata alle personalità dominanti del Rinascimento, a Dante, Michelangelo, Pico della Mirandola, Machiavelli, Montaigne, Shakespeare, Tommaso Moro. Il punto di vista della contemporaneità è sempre e consapevolmente presente nel volume. L’autrice ha inteso l’età del Rinascimento come un passato «nostro», per noi sotto molti aspetti determinante.

Ágnes Heller, nata a Budapest nel 1929, è stata allieva e poi assistente di György Lukács. Nel 1958 dovette abbandonare l’università perché accusata, al pari del suo maestro, di teorie «revisionistiche», Dopo la riabilitazione di Lukács poté lavorare come ricercatrice presso l’Accademia delle Scienze di Ungheria, ma nel 1973, coinvolta in un’inchiesta contro tutta la cosiddetta «scuola di Budapest», ne è stata espulsa. Tra le sue opere principali ricordiamo Dall’intenzione alle conseguenze, L’etica di Aristotele, La vita quotidiana, Valore e storia, La teoria dei bisogni in Marx, quest’ultima tradotta anche in italiano (Milano, Feltrinelli).
Sono di prossima pubblicazione un volume su Gli istinti ed uno, scritto in collaborazione con Ferenc Fehér, sull’Egualitarismo.
La Nuova Italia pubblicherà prossimamente un volume collettivo della «scuola di Budapest», contenente anche suoi scritti.
Fa parte della redazione della rivista «Aut aut».

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Introduzione

Esiste un ideale umano rinascimentale?

I. – LO SVILUPPO DISCONTINUO

II. – ANTICIHITÀ E TRADIZIONE EBRAICO-CRISTIANA

  • La secolarizzazione
  • Sguardo al passato
  • Stoicismo ed epicureismo
  • I principi filosofici fondamentali dell’impostazione stoico-epicurea dell’esistenza
    (Finché viviamo, la morte non esiste, Vivere secondo natura, Gli dèi non s’intromettono nelle vicende terrene)
  • Alcuni tipi stoico-epicurei
    (Il cortigiano, ovvero il precettore, Il moralista e l’uomo politico, L’uomo integro)
  • Ecce homo: Socrate e Gesù

III. – ETICA E VITA, OSSIA LE POSSIBILITÀ PRATICHE DELL’UOMO

  • La vita quotidiana
    (Il tempo come termine, Il tempo come continuità, Il tempo come ritmo)
  • Individualità, conoscenza degli uomini, autocoscienza, autobiografia
  • Misura e bellezza: vincoli emotivi
  • Etiche e valori
  • Filosofia sociale, politica, utopismo
  • Destino, fato, fortuna

IV. – ANTROPOLOGIA FILOSOFICA

  • La natura e l’uomo
  • Lavoro, scienza, «techne», arte
  • La conoscenze; anima e corpo
  • Quali sono le capacità dell’uomo?

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Novecento Occulto – I Grandi Maestri dell’Esoterismo Contemporaneo

Novecento Occulto – I Grandi Maestri dell’Esoterismo Contemporaneo

Titolo originale: Spirituelle Meister des Westens. Leben und Lehre

Autore/i: Wehr Gerhard

Editore: Neri Pozza Editore

presentazione e cura di Franco Volpi, alla traduzione dal tedesco ha collaborato Marco Zanini, in copertina: Julius Evola, Astrazione, olio su tavola, 1920-21, particolare.

pp. 304, numerose illustrazioni in b/n, Vicenza

L’esoterismo è diventato un fenomeno importante per capire l’età contemporanea e la sua ricerca di senso. L’uomo di oggi, coinvolto in profonde trasformazioni che ne hanno mutato il sentire, vive in modo lacerato e conflittuale il rapporto tra civiltà materiale e bisogno di spiritualità, tra secolarizzazione e religioni, tra immanenza e trascendenza. Nel disorientamento generale si fa confusamente ricorso alle risorse simboliche dell’esoterismo, comprendendo con tale concetto l’intero spettro dell’“irrazionale”: magia, astrologia, ermetismo, occultismo, spiritismo, parapsicologia, pratiche di ogni sorta diventate di moda con la New Age. C’è da chiedersi: che cos’è invece l’autentico esoterismo? Chi sono e che cosa insegnano i suoi grandi maestri?
Gerhard Wehr, uno dei massimi studiosi dell’argomento, delinea un utile quadro dell’esoterismo attraverso la presentazione di vita, opere e insegnamento dei suoi maggiori esponenti contemporanei: la Blavatsky e il movimento teosofico; Steiner e l’antroposofia; Krishnamurti e il neomisticismo; la Bailey e la sapienza tibetana; Gurdjieff e la magia; Guénon e la Tradizione; Evola e l’ermetismo; Ziegler e il neognosticismo; C.G. Jung e la psicologia del profondo; Dürckheim e la terapia iniziatica; Tomberg e la saggezza dei Tarocchi. Un quadro che fa chiarezza su un fenomeno oscuro e controverso.

Gerhard Wehr (n. 1931), affermato studioso di storia delle religioni e delle idee, in particolare dell’esoterismo cristiano, è autore di numerosi volumi, tra cui biografie dedicate a C.G. Jung, R. Steiner e K. Dürckheim. Ha curato un’edizione delle opere complete di Jakob Böhme e una raccolta di testi rosacrociani.

Franco Volpi insegna filosofia contemporanea nell’università di Padova. Tra le sue pubblicazioni – oltre alle fortunate edizioni adelphiane di Schopenhauer – Il nichilismo (Laterza 1996, 2001) e il Dizionario delle opere filosofiche (Bruno Mondadori, 2000). Collabora alle pagine culturali di Repubblica.

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Presentazione di Franco Volpi
Introduzione
L’incontro con l’homo magus

Helena Petrovna Blavatsky e il movimento teosofico

  • La teosofia tradizionale
  • La fuga dalle convenzioni borghesi
  • La nascita della Società Teosofica
  • Iside svelata
  • Chi ha scritto i testi della Blavatsky?
  • Sviluppi e problemi
  • La dottrina segreta
  • La voce del silenzio
  • L’importanza storica della Blavatsky

Rudolf Steiner. L’antroposofia come itinerario spirituale di conoscenza

  • In cammino verso la conoscenza dello spirito
  • Nella Società Teosofica
  • Spiritualità rosacrociana
  • La valutazione di Helena Petrovna Blavatsky
  • Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?
  • Gradi di estensione della coscienza
  • La Scuola Esoterica
  • L’elemento cristiano

Krishnamurti. Dalla Società Teosofica a una spiritualità senza ideologie

  • Da figlio di bramini a “Maestro del mondo”
  • La fondazione dell’Ordine della Stella d’Oriente
  • Le reazioni di Krishnamurti
  • In cammino alla ricerca di sé
  • Nella regione impervia della verità
  • Un’idea di scuola
  • Appello al cambiamento

Alice Ann Bailey e la sua ispirazione tibetana

  • Gli inizi
  • Si annuncia un “maestro della sapienza”
  • Buddha e Cristo
  • Parla il “tibetano”
  • La Grande Invocazione
  • La Scuola Arcana
  • Il ritorno di Cristo

Georges I. Gurdjieff. Il fascino di un mago

  • Tracce nascoste
  • La pratica come insegnamento
  • I racconti di Belzebù
  • L’enneagramma
  • Cercatori di verità disorientati

René Guénon e la tradizione integrale

  • Alla ricerca della tradizione
  • Una vita rivolta a Oriente
  • Alla presenza dello spirito
  • Il Re del mondo
  • Nella cerchia del pensiero tradizionale

Julius Evola. Profilo di un ermetico

  • La magia come essenza dell’io
  • Iniziazione o contro-iniziazione
  • Il mistero del Graal
  • La tradizione ermetica
  • Aspetti problematici: fascismo e cristianesimo

Leopold Ziegler. La radice della tradizione

  • Cenni biografici
  • Tradizione
  • Farsi uomo
  • L’uomo eterno

Carl Gustav Jung. Gli archetipi della psicologia del profondo

  • La vita come quintessenza della dottrina
  • L’enigma dell’archetipo
  • Individuazione
  • Gnosi e alchimia esoterica
  • A confronto con la spiritualità orientale

Karlfried Dürckheim. La “grande esperienza” e la terapia iniziatica

  • Itinerario di ricerca individuale
  • In cammino verso la “grande esperienza”
  • Alla scoperta dell’iniziazione
  • Aprirsi al mistero
  • La chiamata del maestro
  • Il Cristo interiore

Valentin Tomberg e gli Arcani maggiori dei Tarocchi

  • Cenni biografici
  • L’antroposofo russo
  • Gli Arcani maggiori dei Tarocchi
  • La solitudine dell’homo magus

Prospettive critiche

  • Lo sviluppo storico della coscienza
  • Fascino e privazione della libertà

Bibliografia
Indice dei nomi

Il Paradosso di Caravaggio

Il Paradosso di Caravaggio

Autore/i: Bona Castellotti Marco

Editore: Rizzoli

terza edizione, introduzione dell’autore, in copertina: Caravaggio, La cattura di Cristo nell’orto (part.), Dublino, National Gallery of Ireland.

pp. 224, 47 tavole a colori f.t., Milano

Il Caravaggio fu o non fu un’emanazione della cultura della Controriforma? Il rifiuto di numerosi suoi dipinti di destinazione pubblica fu determinato da ragioni ideologiche oppure dal fatto che al pittore veniva mossa l’accusa di non rispettare il principio etico-estetico del decoro? La sua pittura va considerata come un atto intellettualmente eversivo o come il frutto di una presa di coscienza radicale dei valori della tradizione cattolica?
Questo libro entra nel vivo di un dibattito accesosi da tempo e ripercorre l’opera del grande maestro lombardo, quale espressione di un artista che, per l’intensità della vita e della ricerca della verità spinta sino al paradosso, non ha eguali nell’età moderna.

Marco Bona Castellotti, ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha al suo attivo numerosi studi sulla pittura lombarda del Seicento e sulla storia del collezionismo milanese del Settecento. Ha curato varie mostre, tra le quali Le Stanze del cardinale Monti (Milano, 1994) e Alessandro Magnasco (Milano, 1996). Ha pubblicato presso Longanesi, Guanda, Le Lettere. È collaboratore del Supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore».

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Introduzione

  • La formazione del Caravaggio: rilevanza della cultura realista di Carlo Borromeo e irrilevanza di Federico Borromeo – Il Paleotti, la Controriforma e il primo Seicento lombardo
  • A Roma, fra realtà e idealizzazione – Dalla «pittura comica» allo «stile tragico»
  • La storia ricapitolata nel presente: hic et nunc – «Ex umbris et imaginibus in veritatem» – Un istinto teatrale – «Soccesse in Campo Marzio»
  • Nei feudi dei Colonna – «Cognoverunt eum in fractione panis»
  • A Napoli – Un momento di schiarita – Le Opere di Misericordia, la Madonna del Rosario
  • A Malta, «zelo religionis accensus» – La Decollazione del Battista – «Membrum putridum et foetium»
  • In Sicilia – Lazzaro tra la morte e la vita – Un «cervello stravolto»
  • Ancora a Napoli – Il David con la testa del Caravaggio – La Sant’Orsola cui fugge la vita – Gli ultimi giorni

Appendice
Antologia di documenti e scritti sul Caravaggio
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Illustrazioni

Il Lavoro Manuale come Medicina dell’Anima – Perché Tornare a Riparare le Cose da Sé può Rendere Felici

Il Lavoro Manuale come Medicina dell’Anima – Perché Tornare a Riparare le Cose da Sé può Rendere Felici

Titolo originale: Shop Class as Soulcraft

Autore/i: Crawford Matthew

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, traduzione di Anna Zapparoli, disegni di Thomas Van Auken.

pp. 232, numerosi disegni b/n, Milano

Quanti di noi sarebbero capaci di rimediare a un piccolo guasto in casa propria, si tratti di un semplice elettrodomestico o di un lavello? Quanti sarebbero in grado di riparare la propria automobile o, molto più banalmente, la bicicletta senza dover ricorrere a un meccanico o a qualcuno che, a pagamento, lo faccia per noi?
Non sono passate neppure due generazioni e, incredibile a dirsi, quello che per i nostri nonni o per i nostri genitori era del tutto ovvio, è diventato per noi quasi impensabile: prendersi cura degli oggetti quotidiani, dedicarvi del tempo, sporcarsi magari le mani di grasso, ma ripararli da sé.
Le attività pratiche, ormai ai margini del sistema scolastico, negli ultimi decenni hanno decisamente smesso di accendere la nostra fantasia. Ci siamo convinti che i cosiddetti “lavori di concetto” siano più gratificanti sul piano sociale e intellettuale. Non è quasi mai vero, e Matthew Crawford, un filosofo che ha preso la bizzarra decisione di abbandonare il suo ben remunerato lavoro in un centro di studi politici di Washington per fare il meccanico di motociclette, capovolge proprio questa idea: l’evoluzione del lavoro d’ufficio, in realtà, ha trasformato i “colletti bianchi” in un esercito di frustrati esecutori di direttive altrui. E, soprattutto, li ha privati della possibilità di toccare con mano i benefici concreti della propria attività.
All’opposto, i mestieri manuali, come ci mostra Crawford con il racconto della sua stravagante storia personale, offrono spazi di libertà e appagamento del tutto dimenticati da molti di noi. Anche sul piano intellettuale: riparare una motocicletta, per esempio, richiede una profonda conoscenza degli oggetti che si hanno tra le mani e nello stesso tempo un finissimo intuito, una spiccata capacità di “riconoscere modelli”, di ricondurre la specificità di ogni caso a situazioni tipiche. Dedicarsi a un lavoro manuale significa rispondere a criteri di valutazione oggettivi, condivisi da tutti coloro che praticano lo stesso mestiere. Significa vivere in uno stato di responsabilità personale nei confronti degli oggetti che ci circondano. E soprattutto significa stare dentro una “comunità di utilizzo”, in cui i rapporti personali esistono ancora.
Se tutto questo non bastasse, Crawford ci mostra perché riparare le cose con le proprie mani ci spinge a un consumo più consapevole, ci rende padroni di quello che possediamo, e non schiavi di una tecnologia nascosta e oscura, e ci conduce a una relazione migliore con il nostro ambiente. Insomma, ci fa stare meglio. Il lavoro manuale è un’ottima medicina per l’anima: l’umanità prima di noi lo ha sempre saputo, è ora di riscoprirlo.

Matthew B. Crawford
è filosofo e meccanico. Dopo aver conseguito la laurea e il Ph.D. in filosofia politica all’Università di Chicago ha proseguito gli studi presso il Committee on Social Thought. Attualmente collabora con l’Institute for Advanced Studies in Culture presso l’Università della Virginia ed è titolare di un’officina per la riparazione di motociclette, la Shockoe Moto, a Richmond, in Virginia, nella quale lavora come meccanico.

Il Libro dei Savi

Il Libro dei Savi

Titolo originale: Le Livre des Sages

Autore/i: Lévi Éliphas

Editore: Editrice Amenothes

unica edizione, traduzione collettiva dal francese, revisione del testo a cura del dott. Umberto Maria Gandini.

pp. 144, Genova

Dalla prefazione:

«Questo libro contiene i principi e gli elementi di quella terza rivelazione che il conte Giuseppe de Maistre diceva essere necessaria al mondo.
Questa terza rivelazione non può essere che la spiegazione e la sintesi delle altre due.
Essa deve conciliare la scienza e il dogma, l’autorità e la libertà, la ragione e la fede.
Noi abbiamo preparato il grano e altri faranno la semina.
Colui che ha scritto queste pagine è ben lungi dal credersi un profeta. Egli vede la verità e la scrive.
La sua autorità è l’evidenza, e la sua forza è la ragione.
Egli parla per i saggi e si aspetta la derisione e il disprezzo dei pazzi.
Egli scrive per i saggi e non sarà letto dai deboli, ai quali le sue dottrine faranno paura.
Questo libro e diviso in due parti: la prima contiene i dialoghi che riassumono tutta la polemica religiosa e filosofica del secolo presente. La seconda contiene delle definizioni e degli aforismi. Non vi sono qui né fiori retorici né frasi. Due cose eterne hanno soltanto preoccupato l’autore, la giustizia e la verità.»

La Chiave dei Grandi Misteri – Secondo Enoc, Abramo, Ermete Trismegisto e Salomone

La Chiave dei Grandi Misteri – Secondo Enoc, Abramo, Ermete Trismegisto e Salomone

La Chiave dei grandi misteri occulti data da Guglielmo Postel e completata da Éliphas Lévi

Autore/i: Lévi Éliphas

Editore: Editrice Atanòr

prefazione dell’autore, traduzione del Dr. Giacomelli C.

pp. VII-264, con numerose illustrazioni esoteriche, Roma

Dalla prefazione dell’autore:
«Gli spiriti umani hanno le vertigini del mistero. Il mistero è l’abisso che attira incessantemente la nostra curiosità inquieta per le sue formidabili profondità.
Il più gran mistero dell’infinito è l’esistenza di colui per il quale solo tutto è senza mistero.
Comprendendo l’infinito che è essenzialmente incomprensibile, è lui stesso il mistero infinito ed eternamente insondabile, cioè è, apparentemente, quell’assurdo per eccellenza, al quale credeva Tertulliano.
Necessariamente assurdo, poiché la ragione deve rinunziare per sempre a raggiungerlo; necessariamente credibile, poiché la scienza e la ragione, lungi dal dimostrare che non è, sono fatalmente trascinate a lasciar credere che è, e adorarlo esse stesse ad occhi chiusi.
Poiché questo assurdo è la sorgente infinita della ragione, la luce risalta eterna dalle tenebre eterne; la scienza, questa Babele dello spirito, può ritorcere e ammassare le sue spirali salendo sempre, potrà fare oscillare, la terra, non toccherà mai il cielo.
Dio è ciò che noi impariamo eternamente a conoscere. È per conseguenza ciò che non sapremo mai.
Il dominio del mistero è dunque un campo aperto alle conquiste dell’intelligenza. Si può camminarvi con audacia, mai se ne diminuirà l’estensione; si cambierà solo d’orizzonte. Saper tutto è il sogno dell’impossibile, ma sventura a chi non osa tutto imparare, e che non sa che per saper qualche cosa bisogna rassegnarsi a studiare sempre.
Si dice che per ben imparare, bisogna dimenticare parecchie volte.[…]»

Gli Strangolatori – La Setta Indiana dei Thug e la Pratica Religiosa dell’Assassinio

Gli Strangolatori – La Setta Indiana dei Thug e la Pratica Religiosa dell’Assassinio

Titolo originale: Thug or a Million Murders

Autore/i: Sleeman James L.

Editore: Sugar Editore

prefazione di Sir William T. F. Horwood, traduzione di Alfonso Galasso.

pp. 216, numerose tavole in b/n f.t., Milano

La setta dei Thug, gli strangolatori, non è una romanzesca invenzione di Emilio Salgari. Adoratori della dea Kali, i Thug furono responsabili di più di 40.000 omicidi l’anno, molti dei quali commessi in circostanze di agghiacciante brutalità. Ma l’assassinio condotto in modo metodico, durante il dominio inglese in India, pone oggi inquietanti interrogativi: si trattava solo di una società segreta di fanatici o di un movimento rivoluzionario? Percorrevano il Paese attaccando di sorpresa le carovane e i viaggiatori, divenendo in breve tempo una vera e propria «spina nel fianco» degli Inglesi e turbando tutta l’India, già in cattive condizioni per la fame e la miseria. L’uomo che annientò i Thug fu il colonnello Sleeman: figura di colonialista e di poliziotto, la cui azione repressiva si svolse con centinaia di interrogatori, alle prese con il fanatismo religioso degli strangolatori e la sostanziale passività di tutta la popolazione. L’autore di questo libro è nipote del colonnello inglese; ha raccolto i documenti inediti e i diari lasciati dall’antenato, riportando anche i testi delle conversazioni avute con i prigionieri. Il quadro che ne deriva, documentatissimo e affascinante, delinea lo scontro di due diversi sistemi di condurre l’azione bellica: la guerriglia dei Thug e la non meno spietata azione poliziesca delle truppe britanniche.

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Prefazione di T. F. Horwood

  • I. – Religione dell’assassinio
  • II. – Origini e costumi della setta Thug
  • III. – Una spedizione Thug
  • IV. – Storie della setta raccontate degli stessi Thugs
  • V. – Una descrizione delle azioni della setta da parte di un Thug
  • VI. – Metodi della setta Thug
  • VII. – L’affare delle sessanta anime
  • VIII. – L’inizio della soppressione della setta Thug
  • IX. – Coloro che soppressero la setta
  • X. – I Thugs fluviali e Feringeea
  • XI. – Le donne e la setta
  • XII. – Il sistema della soppressione della setta Thug
  • XIII. – S’intravede la fine
  • XIV. – Il prezzo della vittoria
  • XV. – Un milione di omicidi

Fenomenologia e Teologia

Fenomenologia e Teologia

Che cosa significa obiettivare, pensare, parlare? Le risposte dell’esperienza speculativo-ermeneutica del linguaggio

Autore/i: Heidegger Martin

Editore: La Nuova Italia

a cura di Nicola M. De Feo, prefazione dell’autore, titolo originale: Phänomenologie und Theologie, in copertina: disegno di Bill Greer, Herb Lubalin.

pp. XXV-60, Firenze

La concezione volgare del rapporto tra teologia e filosofia insiste per lo più sulle forme di contrasto tra fede e sapere, tra rivelazione e ragione. La filosofia, per essa, è l’interpretazione del mondo e della vita che prescinde dalla rivelazione e dalla fede; la teologia, al contrario, esprime una concezione del mondo e della vita conforme alla fede, nel nostro caso particolare, conforme alla fede cristiana; per cui, così intese, filosofia e teologia esprimono la tensione e la lotta tra due concezioni del mondo. Questo rapporto non viene risolto in base ad argomentazioni scientifiche, ma solo dalla forma, dalla dimensione e dalla forza di convinzione e di affermazione di una concezione del mondo.
Noi fin dal principio concepiamo in modo diverso il problema di questo rapporto, cioè come problema del rapporto tra due scienze. (Martin Heidegger)

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Analisi e critica dell’alienazione in Heidegger di Nicola M. De Feo

Prefazione

  • I. – Fenomenologia e teologia
  • II. – Alcune indicazioni su aspetti fondamentali del dibattito teologico su «Il problema di un pensiero e di un linguaggio non obiettivanti nella teologia attuale»

Aggiunta alle indicazioni

Indice dei nomi

La Signora della Pittura

La Signora della Pittura

Vita di Sofonisba Anguissola, gentildonna e artista nel Rinascimento

Autore/i: Pizzagalli Daniela

Editore: Rizzoli

prima edizione, in copertina: Sofonisba Anguissola, Autoritratto al cavalletto, collezione privata, già collezione A. Keir e collezione W. Stirling.

pp. 252, illustrazioni a colori e b/n fuori testo, Milano

Sofonisba Anguissola è una figura unica nella pur eccezionale stagione del Rinascimento italiano. Dotata di uno straordinario talento capace di intrigare perfino il sommo Michelangelo, non potè, a causa del rango patrizio, fare dell’arte una professione: è però la prima italiana ad aver conquistato una fama internazionale come pittrice.
Nata da una nobile famiglia di Cremona nel 1532, viene avviata dal padre, insieme a quattro sorelle, allo studio delle arti, e in particolare della pittura, raggiungendo rapidamente tali livelli di eccellenza che presto la sua fama valica i confini d’Italia e nel 1559 è inviata da Filippo II alla Corte di Spagna.
Lasciata la provincia, viene proiettata nel centro della macchina del potere che governava il mondo: dama di corte e insegnante di pittura della regina Isabella, Sofonisba partecipa alle emozioni della famiglia reale davanti ad avvenimenti come la tragedia di don Carlos e la vittoria di Lepanto, lasciando infine Madrid dopo la morte della sua protettrice, per affrontare altre avventurose tappe di una vita lunghissima e movimentata, scandita da due matrimoni (e un amore segreto) che la porteranno in giro per l’Italia, da Palermo a Genova, e viceversa.
Una donna ricca di profonde doti umane, che affrontò l’imprevisto di mete lontane e le conseguenze di scelte coraggiose: un’artista che nei ritratti raggiunse un’eccezionale capacità d’introspezione: una pittrice di anime, del cui genio i contemporanei ebbero precisa cognizione tanto che Van Dyck si recò a chiedere consigli a lei, ormai vegliarda.
Scarsi sono i documenti che la riguardano: la maggior parte delle sue opere è andata dispersa: di altre, non firmate, ancora si discute sull’attribuzione. Ma una valutazione rivolta a interpretare la sua personalità può restituire la vera dimensione di un personaggio che certo, per essere donna, soffrì della subalternità del suo ruolo, ma per la sua grandezza riuscì comunque a lasciare un segno indelebile nella storia della pittura.
Daniela Pizzagalli affronta per la prima volta la vita di un’artista, in cui sono le opere, più dei documenti, a fornire la chiave per avvicinare la personalità della protagonista e ricostruire la sua esistenza quotidiana: trasformando i dettagli dei quadri di Sofonisba in altrettanti spunti narrativi, l’autrice ricompone brillantemente lo scenario di un’epoca splendida e tormentata. Mantenendo il consueto rigore nell’uso delle fonti storiche e confermando le sue capacità di raccontare piacevolmente il passato, offre così un tributo importante all’inesausta voglia di vivere di una donna: una donna che ebbe il coraggio di liberarsi dei vincoli sociali per imporre al mondo le ragioni della propria arte.

Daniela Pizzagalli è una delle più affermate autrici di biografie storiche. Presso Rizzoli ha pubblicato La dama con l’ermellino (1999, oggi disponibile nell’edizione tascabile BUR), La Signora di Milano (2000), La Signora del Rinascimento (2001) e La regina di Roma (2002).

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  • I. Cremona (1532-1559)
  • II. Milano (1559)
  • III. Madrid (1559-1573)
  • IV. Palermo (1573-1579)
  • V. Pisa (1579-1580)
  • VI. Genova (1580-1615)
  • VII. Palermo (1615-1625)

Bibliografia
Referenze fotografiche
Ringraziamenti

Le Relazioni Interpersonali

Le Relazioni Interpersonali

Titolo originale: Towards Understanding Relationships

Autore/i: Hinde Robert A.

Editore: Società Editrice Il Mulino

prima edizione, traduzione di Cristina Burani.

pp. 480, Bologna

Lo studio delle relazioni interpersonali, un tempo prerogativa esclusiva e affascinante di biografi e romanzieri, rientra oggi nei campo di indagine di discipline diverse, dalle scienze sociali a quelle mediche a quelle naturali. Ma se disponiamo ormai di diversi approcci teorici e metodologici al problema, manca tuttavia una prospettiva integrata fra le diverse conoscenze.
È il difficile compito nel quale si cimenta R. Hinde in questo volume attraverso un lavoro sistematico teso a dar ordine a un’immensa quantità di materiale sperimentale e osservativo.
È convinzione dell’autore che gli sforzi di sociologi, antropologi, psichiatri, psicologi, biologi sono destinati a fallire fino a quando essi continueranno a suddividere i fenomeni delle relazioni interpersonali in categorie che rientrino nel loro limitato ambito disciplinare: per usare una espressione dello psicologo sociale H. Tajfel, ognuno di questi scienziati ha a che fare, infatti, con un uomo che è contemporaneamente bio-psico-sociale.

Robert A. Hinde, etologo di fama internazionale, autore di importanti studi sul comportamento sociale delle scimmie, dirige il Centro di ricerca sul comportamento animale di Madingley (Cambridge) del Medical Research Council.
Tra le sue opere, sono già state pubblicate in edizione italiana: «Basi biologiche del comportamento sociale umano» (Zanichelli 1977) e «Il comportamento degli animali» (Edagricole 1980).

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PARTE PRIMA: PROLEGOMENI

I. – Ostacoli allo sviluppo di una scienza delle relazioni interpersonali
II. – Che cosa si intende per «relazione»?
III. – Natura e scopi della descrizione

PARTE SECONDA: CATEGORIE DI DIMENSIONI

IV. – Contenuto e varietà delle interazioni
V. – Le qualità delle interazioni
VI. – Frequenza relativa e modalità ricorrenti delle interazioni
VII. – Somiglianza e diversità: reciprocità e complementarità
VIII. – L’intimità
IX. – La percezione interpersonale
X. – L’impegno
XI. – La natura delle categorie descrittive

PARTE TERZA: LA DINAMICA DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI

XII. – Lo studio della dinamica delle relazioni interpersonali
XIII. – Le influenze sociali e le altre influenze esterne alla diade
XIV. – Dissonanza, equilibrio e problemi connessi
XV. – Paradigmi e processi di apprendimento
XVI. – Teorie dello scambio e dell’interdipendenza
XVII. – La classificazione delle ricompense
XVIII. – Conflitto e potere
XIX. – Chi determina che cosa nella relazione?
XX. – Feedback negativo e positivo

PARTE QUARTA. ASPETTI EVOLUTIVI

XXI. – Aspetti evolutivi delle relazioni fra adulti
XXII. – Alcuni aspetti delle relazioni durante l’infanzia

PARTE QUINTA: CONCLUSIONI

XXIII. – Limiti del presente lavoro

Riferimenti bibliografici

La Logica di Hegel

La Logica di Hegel

Titolo originale: La science universelle ou La logique de Hegel

Autore/i: Fleischmann Eugene

Editore: Giulio Einaudi Editore

unica edizione, traduzione di Anna Solmi.

pp. XIV-352, Torino

L’attuale dibattito sui rapporti tra filosofia e scienze particolari, tra scienza della natura e scienze dello spirito, visto soprattutto in chiave metodologica, ripropone l’opportunità e l’interesse di un ripensamento di uno dei più grandi «sistemi» filosofici mai concepiti. Interesse che, in quest’ottica, si concentra soprattutto sulle strutture della conoscenza e sui rapporti tra il soggetto conoscente e il mondo.
Il tipo di approccio impiegato dallo studioso francese Eugene Fleischmann (che deve molto alle interpretazioni di Hyppolite, Wahl, Koyève e Weil, le quali però si imperniano principalmente, sull’opera più «aperta» di Hegel, la Fenomenelogia) è particolarmente stimolante perché diretto qui ad un’opera tradizionalmente giudicata «chiusa», quale è appunto la Logica.
Ne emerge una lettura estremamente attuale, chiara nella sua esposizione, senza eccessivi tecnicismi: un quadro concettuale che vuole superate l’immediatezza degli oggetti ma «li spieghi nello stesso tempo in cui spiega se stesso».
Non si tratta però di un discorso esclusivamente «all’interno»: Fleischmann propone due critiche di singolare importanza. Una, la minore, è la supremazia ineluttabile delle scienze umane su quelle fisiche e matematiche. La seconda è di portata veramente ampia: una discussione della dialettica hegeliana sia come metodo sia come procedimento applicabile al di là del dominio filosofico, e la sua interpretazione come visione del mondo che, nella riconosciuta divaricazione tra finito «storico» e perennità dello spirito, rifiuta di separare realtà e pensiero.

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La logica di Hegel

I. – I presupposti di una logica filosofica

  1. Certezza e verità
  2. Il processo concettuale
  3. Il soggetto e l’oggetto

II. – La grande triade

  1. L’essere
  2. L’essenza
  3. Il Concetto

III. – La determinazione indeterminata, o la qualità

  1. Il puro essere
  2. L’essere determinato
  3. L’individualità

IV. – La determinazione indifferente, o la quantità

  1. La grandezza
  2. La grandezza data o il quanto
  3. La relazione quantitativa

V. – Misura e misurazione

  1. La misura specifica
  2. La misura reale
  3. L’indifferenza assoluta

VI. – La fondazione dell’essere sulla sua spiegazione, o l’essenza

  1. La natura della riflessione
    • A) L’identità
    • B) La differenza
    • C) Il fondamento
      • a) Il fondamento assoluto
      • b) Il fondamento determinato
      • c) Il condizionamento
  2. L’esistenza
  3. La reificazione (das Ding)

VII. – Il dualismo e i suoi problemi

  1. Il mondo in quanto fenomeno
  2. La legge e i fenomeni
  3. Il rapporto di separazione
    • a) Insieme-parti
    • b) Forza-manifestazione
    • c) Interno-esterno

VIII. – L’immanenza e la sua esteriorizzazione

  1. L’assoluto
  2. Il problema modale
  3. Il processo immanente di creazione
    • a) Sostanza-accidente
    • b) Causa-effetto
    • c) L’interazione

IX. – La struttura della soggettività

  1. La comprensione (il Concetto)
    • a) L’universale
    • b) Il particolare
    • c) Il singolare
  2. La divisione (il giudizio)
    • a) Il giudizio qualitativo
    • b) Il giudizio della riflessione
    • c) Il giudizio necessario
    • d) Il giudizio concettuale
  3. La riunificazione (il sillogismo)
    • a) Il sillogismo dell’immediatezza
    • b) Il sillogismo della riflessione
    • c) Il sillogismo necessario

X. – La struttura concettuale del mondo

  1. Il meccanicismo
  2. Il chimismo
  3. La finalità
    • a) Il fine soggettivo
    • b) Il mezzo
    • c) Il fine realizzato

XI. – Il senso realizzato o l’idea

  1. La vita
  2. La vita dello spirito
    • A) La teoria
      • a) L’analisi
      • b) La sintesi
    • B) La pratica
  3. La presenza della verità

XII. – La scienza e le scienze

  1. Il sapere
  2. Il metodo
  3. Il modello universale

Bibliografia
Glossario
Indice dei nomi

Democrazia Industriale

Democrazia Industriale

Antologia degli scritti

Autore/i: Webb Sidney; Webb Beatrice

Editore: Casa Editrice Ediesse

a cura di Giuseppe Berta, in copertina: manifesto commemorativo dello sciopero dei portuali di Londra del 1889.

pp. 304, Roma

Quando Beatrice e Sidney Webb, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, intrapresero le loro ricerche sull’unionismo operaio inglese, nessuno in Europa si era ancora accinto a studiare sistematicamente la struttura di rappresentanza, l’organizzazione interna e la politica negoziale del movimento sindacale. Scegliendo la storia e l’azione delle Trade Unions come campo di analisi di una nuova sociologia fortemente attenta alla rilevazione empirica, i Webb furono i primi a individuare nell’esperienza sindacale una delle manifestazioni cruciali dell’industrializzazione, al punto che la sua comprensione imponeva un ampliamento della teoria economica e della nozione stessa di democrazia. Nasceva cosi un concetto, quello di «democrazia industriale», destinato a un’ampia e duratura fortuna; concetto con il quale i Webb intendevano indicare la funzione fondamentale del sindacato: l’attività volta a dare legittimità e organizzazione agli interessi operai.
Questa antologia, che raccoglie alcuni tra i capitoli più importanti dei due grandi libri dei Webb sul tradeunionismo – la History of Trade Unionism (1894) e Industrial Democracy (1897) -, si propone di presentare il nucleo centrale della loro storia e della loro teoria dell’azione sindacale.

Giuseppe Berta (1952) insegna presso l’Istituto universitario di Bergamo e si occupa da anni di ricerche sulla storia dei sistemi di relazioni industriali. Tra le sue pubblicazioni: Marx, gli operai inglesi e i cartisti (Milano 1979); Le idee al potere (Milano 1980); Lavoro, solidarietà, conflitti (Roma 1983).

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Introduzione
I Webb e lo studio del tradeunionismo di Giuseppe Berta

La Partnership
L’analisi storica dell’unionismo
Un intermezzo: la Royal Commission on Labour
L’unionismo e la democrazia

Parte prima
Da «The History of Trade Unionism»

Il «nuovo spirito» e «il nuovo modello» (1843-1860)
Il vecchio e il nuovo unionismo (1875-1889)

Parte seconda
Da «Industrial Democracy»

Il metodo della contrattazione collettiva
Le caratteristiche economiche dell’unionismo
L’unionismo e la democrazia

Indice dei nomi

Gli Aspetti del Verbo Russo

Gli Aspetti del Verbo Russo

Autore/i: Vasilenko E.; Egorova A.; Lamm E.

Editore: Edizioni «Russkij jazyk»

prefazione degli autori, traduzione di Maria Di Salvo, illustrazioni di E. Gorochovskij.

pp. 232, numerose illustrazioni b/n, Mosca

Dalla prefazione degli autori:
“Gli stranieri che studiano il russo incontrano in genere difficoltà quando si trovano davanti al verbo. La cosa non stupisce, dato che il verbo russo, oltre alle categorie di tempo, modo, persona, proprie dei verbi di altre lingue, possiede anche una categoria come l’aspetto, che si manifesta nella contrapposizione del significato dei verbi di aspetto perfettivo e imperfettivo.
La presenza della categoria dell’aspetto rende la lingua russa ricca e flessibile, e consente di rendere nel parlare tutte le più sottili sfumature di significato dei verbi, senza bisogno di mezzi lessicali supplementari.
Il verbo russo non rivela immediatamente i propri «tesori», ma chi studi la lingua russa in modo attento e curioso compirà continue «scoperte», perché il verbo gli mostrerà aspetti sempre nuovi.
Gli autori hanno scritto questo libro per coloro che studiano il russo con finalità pratiche. Per questo l’uso degli aspetti del verbo vi è esaminato nei significati più netti e nelle situazioni più frequenti (la prima parte è destinata ai principianti, la seconda a chi continua lo studio della lingua russa).
Gli autori si augurano che il metodo di esposizione del materiale teorico e il sistema di esercizi proposti nel libro contribuiscano a raggiungere nel modo più efficace lo scopo pratico che si sono preposti e consentano agli studenti di russo di convincersi che il verbo russo non è così «misterioso» e «incomprensibile», coma appare a volte a prima vista.[…]”

Bambini Infiniti

Bambini Infiniti

Storie di campioni che hanno giocato con la vita

Autore/i: Audisio Emanuela

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, in copertina: Diego Armando Maradona con la maglia del Boca Juniors, 1980-81, in quarta di copertina: Emanuela Audisio con Roberto Baggio.

pp. 220, Milano

«Ho mangiato un gelato con Tyson, a casa sua a Las Vegas. I vicini si lamentavano delle tigri in giardino. A Buenos Aires ho visto Maradona giocare la sua ultima partita nello stadio del Boca, dire addio a 353 gol, solo 6 con il destro. Non so quali infiniti cercassero tutte queste persone. Non so nemmeno se Leopardi sia stato sincero. So che ogni volta allo stadio, prima che qualcuno si butti o scatti o entri in campo, proprio l’attimo prima che tutto cominci, è come se fosse la prima volta. Come se tutto dovesse ancora capitare. E fosse un purissimo gioco da bambini infiniti.»

Niente come lo sport rivela in un attimo a noi stessi e agli altri chi siamo. Emanuela Audisio, inviato speciale della “Repubblica”, segue da oltre vent’anni le imprese atletiche e la vita spesso sregolata dei grandi campioni. E dalla sua posizione di osservatrice privilegiata ne racconta il lato umano, le debolezze, i trionfi e le sconfitte, la popolarità e la vergogna. Mike Tyson, Nadia Comaneci, Mohammed Ali, Carlos Monzon, Tommie Smith, Ben Johnson, Greg Louganis: talenti eccezionali che hanno giocato con le proprie vite, che attraverso lo sport hanno tentato di condurre un’esistenza migliore, per uscire dalla fame, dalla miseria, dalla timidezza, da un disagio fisico, psicologico, sociale. Hanno cercato di guarire una ferita nelle proprie storie personali, di mettere a tacere un senso di inadeguatezza incolmabile. C’è chi ha saputo cavalcare il successo con leggerezza, c’è chi è naufragato sotto il suo peso. Emanuela Audisio ripercorre il processo a O.J. Simpson, ricorda il giorno in cui Bjorn Borg tenta di suicidarsi e l’ultima partita di Maradona, quando il numero dieci più famoso del mondo piangendo urla: “Io sono sporco, ma il calcio è pulito”. Ci racconta i funerali di Ayrton Senna, con una città, San Paolo, che in silenzio accompagna l’ultimo viaggio del più grande dei suoi figli; la vita di Magic Johnson dopo il contagio, primo sportivo famoso a risultare sieropositivo; il faccia a faccia con Roberto Baggio, che a Pasadena ha appena sbagliato il rigore; il suo incontro con Socrates, il calciatore brasiliano politicamente impegnato, lettore di Gramsci; e, ancora, il giorno del ritiro dai campi d’atletica di Carl Lewis, il figlio del vento, che ha spogliato lo sport da ogni traccia di sudore e bestialità e lo ha rivestito di eleganza e snobismo. Storie di divinità grandiose e infantili, di bambini infiniti, incapaci di vivere la vita di tutti. Di uomini e donne esaltati e allo stesso tempo rovinati da un talento straordinario.

Emanuela Audisio è nata a Roma nel 1953 e ha vissuto per lungo tempo all’estero. È inviato speciale della «Repubblica». È stata la prima giornalista italiana a seguire con continuità i giochi olimpici, le Coppe del mondo di calcio, i mondiali di boxe, di atletica, di ciclismo, di basket.

Il Re degli Alberi

Il Re degli Alberi

Titolo originale: Shuwang

Autore/i: Acheng Zhong

Editore: Edizioni Theoria

terza edizione, a cura di Maria Rita Masci, nota all’edizione italiana dell’autore, in sovracoperta: Tronco caduto di Piero Gilardi (1985).

pp. 88, Roma

I giovani istruiti e la distruzione di un’immensa foresta nel cuore della Cina, un boscaiolo dalla forza prodigiosa, il fervore rivoluzionario di Li Li, le apparizioni del piccolo Sei artigli: la storia dello scontro tra il vecchio e il nuovo mondo, narrata con il distacco e l’umorismo pacato di un vecchio maestro del Tao. Un libro di culto per migliaia di giovani.

«Negli ultimi quarant’anni in Cina sono accadute cose che gli stessi cinesi considerano fantastiche. Per questo, quando il Partito chiede ai cosiddetti scrittori di perseverare nel “realismo socialista” – dato che secondo me la realtà del socialismo cinese è l’assurdo -, basterebbe descrivere realisticamente l’assurdo per ottenere la realtà». La «storia assurda» che Acheng racconta ne Il re degli alberi è ambientata nella Cina della Rivoluzione culturale: un gruppo di studenti viene inviato nelle campagne per farsi «educare» dai contadini poveri e, soprattutto, per realizzare il grande piano di disboscamento delle foreste, abbattendo gli alberi inutili e sostituendoli con quelli utili. Di fronte allo spettacolo del grandioso massacro che stanno per compiere, il giovane Li Li, l’impeccabile dottrinario con il Libretto rosso sempre in tasca, affermerà estasiato: «Grandioso. Trasformare la Cina. Grandioso». Ma la natura si mostra meno docile alle Nuove Parole d’Ordine e il suo incanto primigenio, la millenaria «saggezza» delle sue montagne, dei suoi alberi «inutili», degli animali incrineranno l’entusiasmo neofita di molti giovani, combattuti tra l’ansia di realizzare il nuovo mondo e la suggestione ai valori eterni, metastorici che emanano dalla grande foresta.
Per dare espressione e vita a questi valori Acheng sceglie – ed è una delle felicissime unghiate del suo sommesso umorismo – la figura di Lao Xiao, detto il Grumo, un boscaiolo dallo sguardo inebetito e dalla forza prodigiosa, inviso ai burocrati e costretto alla semplice mansione di giardiniere e cuoco: saranno i suoi silenzi, i suoi occhi, le sue mani di roccia a mostrate al protagonista i tesori che si apprestano a sterminare. La figura di questo eroe saggio e taciturno entra di diritto nell’epopea della Cina moderna, un’epopea laica e senza lacrime, narrata da Acheng con quella pacatezza straniata e appena velata di ironia che egli ha appreso dall’antica tradizione taoista.

Acheng è uno dei protagonisti della nuova letteratura cinese. Nato nel 1949, sei mesi prima che venisse fondata la Repubblica popolare cinese, è stato tra i promotori del «Muro della democrazia». Delle sue opere Theoria ha già pubblicato Il re degli scacchi (1990). Il re degli alberi è la seconda novella della «Trilogia dei re», il cui ultimo volume, Il re dei bambini è di prossima uscita in questa collana.

Vite Minime

Vite Minime

Gli eroi minimi di queste novelle raccontano la propria rudimentale, stralunata «resistenza» al gigantesco ingranaggio del Potere.

Autore/i: Acheng Zhong

Editore: Edizioni Theoria

prima edizione, introduzione, traduzione dal cinese e cura di Maria Rita Masci.

pp. 96, Roma

Una vena ilare e tragicomica attraversa le novelle che compongono il nuovo libro di Acheng: esse raccontano in modo rapido e incisivo le storie di piccole e umili esistenze marchiate dal sistema, dai tempi di Mao ai nostri giorni. Acheng fissa la sua lente su esseri semplici e qualunque, ne coglie i tic e le manie, fruga nella loro vita quotidiana, entra nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle sezioni di partito. In questa bizzarra microepopea non c’è spazio per le grandi sovversioni: gli eroi di Acheng, anime sperdute nel gigantesco ingranaggio del Potere, non si sognano di combattere a viso aperto il regime. Le loro trasgressioni, minime o grandiose che siano, assomigliano alle stramberie dei pazzi: spesso sono semplici «atti mancati», lapsus, sintomi, stranezze e fissazioni di poveri diavoli che esprimono così il malessere che li opprime. C’è il maniaco della pulizia perseguitato dalla «sporcizia» dei superiori; c’è il «responsabile delle sedie» in un ufficio tentacolare; c’è l’uomo che non fa che guardare, e guarda tutto, per incamerare immagini nel caso venisse di nuovo messo in carcere. Oppure c’è il candore e la coerenza di chi si rifiuta di venir riabilitato perché rivendica la liberty di essere un «comunista di destra», o di chi mantiene una moglie e una concubina, e viene ora additato come modello di «unità e stabilità».

Di Acheng, considerato il miglior scrittore dell’ultima generazione cinese, Theoria ha pubblicato Il re degli scacchi (1989; 1991), Il re degli alberi (1990; 1991), Il re dei bambini (1991).

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Introduzione di Maria Rita Masci

Vite minime

  • Riabilitazione
  • Vento forte
  • Mania della pulizia
  • Fumo
  • Opinione definitiva
  • Sedie
  • Coscienza
  • Incubi
  • Chiacchiere
  • Una moglie e una concubina
  • Ricordo
  • Il passero
  • Matrimonio
  • Odio
  • La tomba
  • Il vestito all’occidentale
  • La scommessa
  • L’apparenza esterna delle cose

Perchè Mozart?

Perchè Mozart?

Titolo originale: Pourquoi Mozart?

Autore/i: Tomatis Alfred

Editore: Ibis Edizioni

terza edizione, traduzione di Laura Merietti.

pp. 160, Como

Perchè la musica di Mozart è diversa da tutte le altre? Perchè Mozart fu un genio inequagliato?
Può sembrare strano che un otorinolaringoiatra cerchi di rispondere a domande del genere, ma Tomatis è un medico particolare: attraverso suo padre, cantante lirico, ha conosciuto l’opera di Mozart fin da bambino. Poi, costruita la sua teoria medico-scientifica della centralità dell’udito, ha fondato molti centri per la terapia dell’ascolto e ha trovato nella musica mozartiana gli stimoli terapeutici più adatti per la riabilitazione dell’udito.
Dunque: perchè Mozart? Perchè è un mago, un guaritore, l’unico musicista che tutti i popoli del mondo accolgono spontaneamente. Perchè Mozart ci tasporta in un mondo altro, in una dimensione musicale che ci pone in comunicazione con l’universo.

Medico otorinolaringolatra francese specializzato nel trattamento del disturbi dell’udito e del linguaggio, Alfred Tomatis (1920-2001) ha sviluppato una concezione globale e articolata dell’uomo, suscitando l’attenzione di studiosi e lettori.
L’aspetto essenziale del pensiero di Tomatis è quello di collegare, con rigore e semplicità, la medicina alla filosofia, alla psicologia, alla linguistica, e qui anche alla musica.
Il suo metodo viene utilizzato in centinaia di centri di ricerca e di cura presenti in tutto il mondo. Tra i suoi pazienti: Maria Callas, Romy Schneider, il pittore Hartung, Gèrard Depardieu.

Di Tomatis, Ibis ha già pubblicato: Dalla comunicazione intrauterina al linguaggio umano, che affronta il tema della formazione del linguaggio a partire dal periodo prenatale; L’orecchio e il linguaggio, che inquadra i temi generali della concezione di Tomatis; Siamo tutti nati poliglotti, che approfondisce il tema dell’apprendimento delle lingue straniere a partire da una migliore capacità di ascolto. Nove mesi in paradiso, che analizza il rapporto madre-figlio durante la gestazione, con particolare riguardo al tema dell’ascolto della voce materna; Vertigini, che affronta il tema della perdita d’equilibrio in una prospettiva completamente nuova e Le difficoltà scolastiche, che spiega come gli insuccessi scolastici siano spesso dipendenti dal mancato riconoscimento di una carenza uditiva.

Dalla Comunicazione Intrauterina al Linguaggio Umano – La Liberazione di Edipo

Dalla Comunicazione Intrauterina al Linguaggio Umano – La Liberazione di Edipo

Titolo originale: De la Communication intra-utérine au Langage humain. La Libération d’Œdipe

Autore/i: Tomatis Alfred

Editore: Ibis Edizioni

nota dell’autore, in copertina: Leonardo da Vinci, Feti umani in atteggiamento intrauterino, Quaderno di anatomia, vol. III, fol. 7 recto.

pp. 192, Como

La questione del linguaggio, della sua origine e del suo ruolo nell’evoluzione umana, è l’argomento attorno a cui ruota il saggio di Alfred Tomatis.
Facendo riferimento alle sue teorie sulla centralità dell’ascolto, Tomatis propone una nuova interpretazione dell’origine del linguaggio e approfondisce il rapporto madre-figlio prima e dopo la nascita. Grazie alla capacità di ascolto, già nella vita intrauterina il bambino costruisce la propria identità. Alla luce di queste analisi, diventa allora possibile sviluppare una diversa lettura delle relazioni umane e della stessa evoluzione dell’uomo. L’aspetto essenziale del pensiero di Tomatis è quello di collegare, con rigore e semplicità, la medicina alla filosofia, alla psicologia, alla linguistica, ponendo al centro del suo saggio una nuova e affascinante interpretazione della tragedia di Edipo.

Alfred Tomatis (1920-2001), è stato medico otorinolaringoiatra molto conosciuto in Francia, dove ha pubblicato diverse monografie scientifiche e vari volumi centrati sulla sua teoria della comunicazione e dell’ascolto che ha suscitato l’interesse di medici, psicologi, insegnanti, filosofi e anche teologi e manager. Società di consulenza e formazione nel campo dello sviluppo delle risorse umane in aziende e organizzazioni e studi professionali specializzati in campo pedagogico e terapeutico operano in Italia e in tutto i mondo applicando i risultati della sua ricerca.

Di Tomatis, Ibis ha già pubblicato: L’orecchio e il linguaggio, che inquadra i temi generali della concezione di Tomatis; Perché Mozart?, che illustra il valore terapeutico della musica mozartiana; Siamo tutti nati poliglotti, che approfondisce il tema dell’apprendimento delle lingue straniere a partire da una migliore capacità di ascolto; Nove mesi in paradiso, che analizza il rapporto madre-figlio durante la gestazione, con particolare riguardo al tema dell’ascolto della voce materna; Vertigini, che affronta il tema della perdita d’equilibrio in una prospettiva completamente nuova e Le difficoltà scolastiche, che spiega come gli insuccessi scolastici siano spesso dipendenti dal mancato riconoscimento di una carenza uditiva.