Libri dalla categoria Universo Femminile
Vestivamo da Superman
Titolo originale: The Life and Times of the Thunderbolt Kid
Autore/i: Bryson Bill
Editore: Ugo Guanda Editore
prima edizione, introduzione e ringraziamenti dell’autore, traduzione Stefano Bortolussi, collana: Biblioteca della Fenice.
pp. 318, nn. ill. in b/n f.t., Parma
…”Crescere era facile. Non richiedeva alcun pensiero o sforzo da parte mia. Sarebbe accaduto comunque… Eppure quello è stato di gran lunga il periodo più spaventoso, emozionante, interessante, istruttivo, sbalorditivo, libidinoso, entusiasta, problematico, spensierato, confuso, sereno e snervante della mia vita. E guarda caso, lo è stato anche per l’America.”…
Cosa significa crescere nell’America degli anni Cinquanta? Molte cose sorprendenti, se a raccontarle è Bill Bryson, il brillante autore di Breve storia di (quasi) tutto, che ha il dono di saper trasformare un’infanzia felicemente normale in un percorso di formazione irto di ostacoli tragici e spassosi, nello Iowa rurale che ancora non conosce le grandi catene di centri commerciali e che ancora conserva una sua intatta, serena individualità. Popolato di luoghi e figure indimenticabili, l’ambiente familiare della tranquilla Des Moines in cui è cresciuto l’autore, persa nelle grandi pianure del Midwest, non è solo il paradigma di un’America felice, innocente e poco consapevole. È l’osservatorio privilegiato per raccontare l’involontario umorismo di una nazione che la Seconda guerra mondiale ha lasciato più ricca e più energica, ma che vive nell’ossessione dei comunisti e della bomba H, e che sembra crogiolarsi nell’ingenua convinzione che il futuro a portata di mano sarà strabiliante e colorato come in uno dei film di fantascienza di cui il giovane Bryson è appassionato spettatore. McCarthy e i fumetti, le fiere di paese e Disneyland, i primi cibi precotti e le esplosioni nucleari appena fuori Las Vegas: un catalogo di eventi e ricordi che ricostruisce con un tocco di nostalgia la stagione in cui il mondo coltivava ancora dei sogni.
Bill Bryson è nato a Des Moines (Iowa), nel 1951. Dopo aver vissuto dal 1977 in Inghilterra, dove ha svolto attività giornalistica, è tornato negli Stati Uniti e ora risiede a Hanover (New Hampshire). Guanda ha pubblicato Una passeggiata nei boschi, In un paese bruciato dal sole, Una città o l’altra, Diario africano, Notizie da un’isoletta e Breve storia di (quasi) tutto.
Introduzione e ringraziamenti
- Città natia
- Benvenuti nel Mondo dei Ragazzi
- Nascita di un supereroe
- L’età dell’eccitazione
- La ricerca del piacere
- Sesso e altre distrazioni
- Boom!
- Giorni di scuola
- Uomo al lavoro
- Giù alla fattoria
- Cosa, io preoccupato?
- In giro
- Gli anni pubici
- Addio
Bibliografia
Illustrazioni
E=mc² – Biografia dell’Equazione che ha Cambiato il Mondo
Titolo originale: E=mc². A Biography of the World’s Most Famous Equation
Autore/i: Bodanis David
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
seconda edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Marco Gramegna.
pp. 298, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano
Da Einstein alla bomba atomica: la storia appassionante della formula che ha cambiato il ventesimo secolo.
Tutti conoscono o hanno sentito parlare dell’equazione E=mc², la formula della relatività. Ma quanti ne hanno veramente capito il significato e perché essa sia così importante? All’inizio, perfino Einstein non comprese appieno la portata della sua scoperta. «L’idea è divertente e allettante» scrisse a un amico «però non sono così sicuro che il Signore non ne stia ridendo e non mi abbia giocato uno scherzo.»
David Bodanis ha avuto l’idea originale di scrivere la «biografia» non tanto o non solo del suo geniale inventore, quanto dell’equazione stessa, ed è riuscito a illustrare una teoria apparentemente impenetrabile rendendola accessibile a tutti, al punto da far diventare questo libro un successo internazionale nel campo della divulgazione scientifica.
Partendo dai singoli elementi che compongono l’equazione, ha ricostruito la storia di ogni lettera e simbolo matematico attraverso le scoperte che hanno consentito a Einstein di elaborare il suo pensiero, dalla rivelazione di Ole Römer, secondo cui la velocità della luce poteva essere misurata, ai lavori pionieristici di Michael Faraday sull’energia. E in un racconto avvincente come un romanzo, ha ripercorso la vita di E=mc², dalla nascita alla maturità, spiegando come essa abbia segnato il ventesimo secolo: questa formula ha consentito a Ernest Rutherford di scoprire la struttura interna dell’atomo, a Enrico Fermi di condurre i suoi fondamentali studi sul nucleo e i neutroni e a Lise Meitner di capire come si poteva scindere un atomo.
Il risultato è un brillante affresco che ritrae protagonisti, ambienti, stati d’animo, luoghi e atmosfere degli anni in cui fu concepita l’equazione, ma anche un saggio rigoroso, al termine del quale capiremo finalmente perché è così importante per la scienza, per gli equilibri politici internazionali e perfino per la nostra vita quotidiana (dalla potenza un tempo inimmaginabile della bomba atomica al tubo a raggi catodici della televisione, alla datazione con il carbonio radioattivo dei reperti preistorici) aver compreso che l’energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato.
David Bodanis, laureato in matematica teorica all’università di Chicago, ha tenuto per molti anni un corso di Storia del pensiero all’università di Oxford. È autore di numerosi libri, tra cui The Secret Family (Simon & Schuster 1997) e La tua casa segreta (Mondadori 2001). Ha collaborato con la BBC e scrive per «The Times», «The Guardian», «New Scientist, «The Indipendent» e «The Washington Post».
La Magia delle Pietre Preziose
Autore/i: Cella Maria Grazia
Editore: Sonzogno
introduzione dell’autrice, fotografie di Luciano Guerini.
pp. 144, numerose illustrazioni a colori, Milano
Un manuale per sapere tutto sulle pietre preziose, per imparare a riconoscerle e ad apprezzarle e per scoprire, inoltre, le loro proprietà magiche e terapeutiche poco conosciute.
50 pratiche schede di pietre preziose, e sostanze preziose di origine organica, per conoscere: dove si trovano ∙ come si tagliano ∙ come si conservano ∙ gli esemplari più famosi ∙ le caratteristiche fisiche, chimiche, ottiche ∙ i trattamenti ∙ uso magico ∙ uso terapeutico ∙ curiosità ∙ leggende ∙ aneddoti ∙ gemme e Yoga ∙ gemme e Ayurveda ∙ gemme con fenomeni ottici particolari.
Maria Grazia Cella, giornalista, gemmologa diplomata all’IGI, Istituto Gemmologico Italiano, scrive articoli sull’argomento su diverse riviste e tiene corsi sulle gemme, anche abbinati alla meditazione e allo yoga.
Lo Scandalo della Croce – La Polemica Anticristiana nei Primi Secoli
Autore/i: Padovese Luigi
Editore: Edizioni Dehoniane Roma
prima edizione italiana, presentazione di Gilles Pelland S.J., introduzione dell’autore.
pp. 216, Roma
“Morte a questi atei”: con questo grido nel 167, a Smirne, Policarpo ed alcuni cristiani furono martirizzati.
La loro tragica fine, legata ad un modo nuovo di dire «Dio», fu il prezzo da pagare per aver messo a morte una immagine della divinità sulla quale poggiava il sistema religioso e socio-politico del mondo antico.
In effetti il Dio cristiano appariva «troppo poco» Dio: nato in un angolo remoto della terra, vissuto come un pover’uomo, morto come un delinquente, annunciato da pescatori, pubblicani, fabbricanti di tende, conosciuto da pochi, accettato da pochissimi e, – per giunta – da persone perlopiù insignificanti.
Non meraviglia che «i fratelli non cristiani» dei primi secoli abbiano accolto con perplessità, dubbi, ed accuse gli annunciatori di questa nuova fede che, per essere vera, si accompagna sempre allo «scandalo» ed alla «follia».
Richiamare le loro obiezioni contro la persona di Cristo e la paradossalità del suo messaggio può pertanto servire a rendere più «cristiana» la fede in Lui.
Il «perché non sono cristiano» espresso nelle testimonianze giudaiche e pagane raccolte dai Padri, può tramutarsi oggi in un interrogativo: “perché io sono cristiano?”.
Ancora i Padri, con le loro risposte a questo assillante quesito, aiutano nella ricerca o nell’affermazione della identità cristiana.
Luigi Padovese, OFMCap. Nato a Milano nel 1947, è professore di patristica e preside dell’Istituto francescano di Spiritualità al Pontificio Ateneo Antonianum, Roma.
Tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo: La cristologia di Aurelio Clemente Prudenzio (Analecta Gregoriana 1980); L’originalità cristiana – Il pensiero etico-sociale di alcuni vescovi norditaliani del IV secolo (ed. Laurentianum 1983); Sermoni di Massimo di Torino I/II (ed. Piemme 1985); I testimoni della speranza (ed. Piemme 1986); Turchia – I luoghi delle origini cristiane (ed. Piemme 1987).
Teologia di Cristo – Alfa-Omega del Mondo e dell’Uomo
Volume primo
Autore/i: Parente Pietro
Editore: Città Nuova Editrice
prefazione dell’autore.
pp. 644, Roma
Teologia di Cristo vuol essere una sintesi aggiornata ed esauriente non solo dell’itinerario teologico fin qui percorso dall’A., ma di tutti i trattati classici della teologia sistematica, ad uso principalmente dei laici e dei corsi dei seminari. L’opera, divisa in due tomi, offre infatti un’esposizione sintetica della teologia, in una fusione organica di tutta la materia trattata e degli argomenti, che si collegano vicendevolmente in modo omogeneo e unitario, in uno stile spigliato e vivace, agevolandone la comprensione e la lettura.
Il titolo dell’intero compendio rivela già di per sé il suo carattere cristocentrico, per cui la «cristologia» occupa un posto preminente rispetto ad ogni altro argomento. E ciò perché il teandrismo teologico è oggi più che mai necessario, in un’ora in cui l’inquieto uomo moderno, alla ricerca di un nuovo umanesimo, può trovare approdo e certezza e stimolo a nuove ricerche solo nel messaggio e nella persona di Cristo. Cristo è l’alfa e l’omega, il punto di confluenza di un passato e di irradiazione di un futuro che sfocia nell’eternità. Si spiega così la rielaborazione cristocentrica, fatta dall’A., di tutta la teologia.
L’opera presenta un carattere storico positivo con una profonda adesione alla Sacra Scrittura e alla dottrina patristica. La riflessione astratta è moderata, ma è riaffermata la validità sostanziale della teologia classica, specialmente tomista. L’A, tuttavia persegue un discorso teologico non certo esclusivista, ma tiene conto delle esigenze dell’antropologia moderna, della vasta e fiorente problematica teologica postconciliare, e si colloca sul sentiero d’un aggiornamento critico.
Pietro Parente, nato a Casalnuovo Monterotaro (Foggia) nel 1891, si è laureato in filosofia e teologia a Roma e in lettere e filosofia all’Università statale di Napoli. Ordinato sacerdote nel 1916 in Roma, vi rimase come rettore del Seminario arcivescovile fino al 1926, anno in cui fu richiamato alla cattedra di teologia dommatica all’Ateneo Lateranense; dal 1950 ha retto anche quella dell’Ateneo di Prop. Fide. Dal 1933 è socio e segretario della Pont. Accademia Romana di S. Tommaso. Consultore di varie Congregazioni Romane, nel 1955 fu elevato alla dignità episcopale. La sua attività principale si è svolta nel campo degli studi teologici, ed è ritenuto uno dei più insigni teologi italiani. L’opera teologica del Parente si può dividere in tre settori: monografie, conferenze e studi, e la Collectio Theologica Romana. L’opera più importante è quest’ultima: vol. I: Theologia Fundamentalis; vol. II: De Deo Uno et Trine; vol. III: De Verbo Incarnato; vol. IV: De Creatione; vol. V: Anthropologia Supernaturalis. Nel 1950 pubblico L’Io di Cristo, valido contributo al problema della psicologia di Cristo. Nel 1955 ha pubblicato i due volumi di Teologia viva; quindi la sintesi teologica Dio e l’uomo e l’opera Cristo vivente nel mondo. Ha cooperato con diversi articoli all’Enciclopedia Cattolica e il suo Dizionario di Teologia dommatica è stato tradotto in varie lingue. Da ricordare Il Simbolo della «Pro Civitate Christiana» di Assisi, che raccoglie le sue conferenze sul Credo, e Itinerario Teologico ieri e oggi, Firenze 1968.
- Introduzione alla teologia
- Dio uno e trino
- La creazione
- Il Verbo incarnato
- La dottrina della salvezza
- Mariologia
Cina – Popoli e Società in Cinque Millenni di Storia
Autore/i: Corradini Piero
Editore: Giunti
pp. 432, Firenze
Zhongguo: gli “stati centrali”. Così i cinesi chiamano il loro paese. Una parola che evoca una storia antichissima: quella di piramidali architetture della società e del potere, di culture in conflitto, di personaggi la cui identità ha assunto i contorni del mito, di un mosaico di popoli e di etnie, di traumatiche trasformazioni, della secolare continuità di strutture economiche e sociali, del dualismo tra yang e yin. Una vicenda collettiva che abbraccia cinque millenni di storia e che si è affermata come una realtà inoludibile del mondo contemporaneo.
L’Occidente si è sempre posto il dilemma: la Cina è vicina o lontana? Quando tutti si interrogano sul suo prossimo futuro, è essenziale capire da dove viene la Cina di oggi.
Piero Corradini, direttore degli Istituti di cultura italiana di Tokyo dal 1979 al 1981 e di Pechino dal 1988 al 1991, insegna Storia dell’Asia orientale all’Università di Roma “La Sapienza”.
È autore di numerose pubblicazioni sulla Cina, il Giappone e la Mongolia. Tra queste segnaliamo: La Cina (UTET, 1968), Introduzione alla storia del Giappone (Bulzoni, 1992), Confucius. La vita dell’uomo. Ricette di saggezza per la vita quotidiana (Feltrinelli, 1993). Per Giunti ha pubblicato La città proibita. Storia e collezioni (1992).
I. Il territorio e il popolo
II. Nomadi e sedentari
III. La Cina e la storia
IV. Preistoria e protostoria
V. L’età arcaica: gli Shang
VI. I Zhou occidentali
VII. I Zhou orientali
VIII. Il pensiero cinese alla viglia dell’unificazione
IX. Il pensiero confuciano
X. L’unificazione della Cina
XI. Gli Han anteriori
XII. L’usurpazione di Wang Mang
XIII. Gli Han posteriori
XIV. La divisione e le invasioni barbariche
XV. La riunificazione a opera dei Sui
XVI. Lo splendore e la grandezza dei Tang
XVII. Decadenza e fine del Tang
XVIII. Il song e la rinascenza della civiltà cinese
XIX. Le dinastie del nord e i Song meridionali
XX. La dominazione mongola: uno stato multinazionale
XXI. La restaurazione nazionale dei Ming
XXII. Chiusura e decadenza
XXIII. Il sorgere della potenza Mancese
XXIV. La conquista Mancese della Cina
XXV. Il secolo di Kangxi e di Quinlong
XXVI. Il mutamento sociale e culturale del secolo XIX
XXVII. La fine dell’Impero
XXVIII. La Cina repubblicana
XXIX. Il decennio di Nanchino e la guerra Cino-Giapponese
XXX. La guerra civile
XXXI. La repubblica popolare
XXXII. Dalla rivoluzione culturale ai fatti di Tian’Anmen
XXXIII. La Cina di oggi: stabilità e apertura
Tavole cartografiche e cronologia delle dinastie
Indice analitico
La Vera Storia dei Re Magi – Dall’Oriente alla Ricerca del Re Bambino
Chiamati dalla profezia di Balaam, tre sapienti persiani giunsero a Betlemme. La Saggezza di Zoroastro, i poteri segreti dei loro doni, la città del fuoco, il regno del prete Gianni e il misterioso libro della rivelazione
Autore/i: Centini Massimo
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, premessa dell’autore.
pp. 272, 8 tavole a colori fuori testo, illustrazioni in bianco e nero, Casale Monferrato (AL)
«Una stella li precedeva di notte, e illuminava il loro cammino raggiando non come luna, ma come sole.
Tutte le vie sconosciute, i corsi d’acqua, le paludi e le montagne, dinanzi a questi tre re, si trasformarono in vie pianeggianti.»
(Dall’Historia Trium Regum di Giovanni da Hildesheim)
«Ecco giungere dall’Oriente dei Magi» (Matteo 2, 1). L’unica fonte canonica che parla di loro è il Vangelo di Matteo, nel quale la parola usata è magoi, termine che richiama i protagonisti della tradizione astrologico-esoterica mediorientale dell’epoca. Ma perché queste poche parole di Vangelo hanno sempre suscitato così tanto interesse?
Il cristiano moderno conosce i Magi quasi solo dalla scenografia della Natività e del Presepe narrata nei Vangeli apocrifi, e da tutta la splendida arte che quelle descrizioni hanno ispirato nei secoli: gli abiti di seta e di tessuti preziosi, i copricapi orientali, il seguito di servi e cammelli.
Molti avventurieri del Medioevo partirono verso l’Oriente attratti dai tesori che si credeva i tre presunti re possedessero. Nonostante Matteo non lo avesse precisato, si riteneva che fossero tre, ma da molto tempo si parlava anche di un quarto mago, avvolto nel mistero, sulla cui identità abbondavano le ipotesi. Ancora oggi si favoleggia intorno ai luoghi di quella cerca: il Tempio del Fuoco, il Monte Vittoriale, inaccessibili caverne in cui sarebbero nascosti libri di alchimia provenienti dall’Egitto, o legati ai sacerdoti di Zarathustra… Questo libro ci guida in una lunga cavalcata sulle tracce dell’identità dei Magi, passando per i possedimenti della Regina di Saba e per il mitico regno del Prete Gianni, ultimo depositario dei segreti dei Magi, per giungere infine alla cattedrale di Colonia, dove ancora oggi, secondo la tradizione, sono conservate le loro spoglie mortali.
Un itinerario affascinante alla ricerca della soluzione di un mistero giunto da «Oriente» con Gasparre, Melchiorre e Baldassarre: forse dei re, sicuramente dei maghi, capaci di leggere nel moto delle stelle la via per giungere al Figlio di Dio, alla Nuova Conoscenza.
Massimo Centini, nato a Torino nel 1955, da anni si occupa di antropologia religiosa e di religiosità popolare. A questo riguardo vanta già numerose pubblicazioni tra le quali si segnalano Archeologia della risurrezione (1988), I Re Magi (1992) e negli Oscar Mondadori Il mito dell’uomo selvatico (1989). Presso Piemme ha pubblicato Ponzio Pilato. Storia e leggenda (1994), Il ritorno dell’Anticristo (1996).
Il Vangelo Segreto di Tommaso – Indagine sul Libro più Scandaloso del Cristianesimo delle Origini
Titolo originale: Beyond Belief – The Segret Gospel of Thomas
Autore/i: Pagels Elaine
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, traduzione di Carla Lazzari.
pp. 202, Milano
Il Vangelo di Tommaso, rinvenuto con altri manoscritti gnostici nel 1945 a Nag Hammadi, in Alto Egitto, ha un valore storico e teologico inestimabile perchè presenta straordinarie affinità con il coevo racconto di Giovanni, l’evangelista dal linguaggio più esoterico e profondo. Come mai, allora, il Vangelo di Giovanni fu incluso nel Nuovo Testamento, insieme a quelli di Matteo, Marco e Luca e alle lettere di Paolo, mentre i “detti segreti” di Tommaso furono condannati alla distruzione? Cosa spinse la Chiesa dei seguaci di Cristo, oggetto di feroci persecuzioni, ad approvare il Credo niceno e a stabilire che alcune testimonianze sulla vita e sull’insegnamento di Gesù erano “ortodosse” e altre “eretiche”? Elaine Pagels, una delle maggiori storiche della cristianità, istituisce un appassionato confronto storico e filologico fra il Vangelo di Tommaso (di cui fornisce una nuova traduzione) e quello di Giovanni, scorgendovi due diverse interpretazioni della presenza di Dio sulla terra. A differenza di Giovanni, infatti, Tommaso esorta non tanto a “credere in Gesù” quanto a “cercare di conoscere Dio”, utilizzando le capacità che ci ha donato nel crearci a sua immagine e somiglianza. Come è noto, a prevalere nella diatriba sulla natura di Cristo e sul significato della “buona novella”, che divampò verso la fine del primo secolo fra i vari gruppi cristiani, fu la concezione giovannea, forse più funzionale a quel processo di istituzionalizzazione del cristianesimo che avrebbe trasformato un insieme di comunità disperse in un’unica Chiesa. Eppure, la lettura dei testi “apocrifi”, così cronologicamente e semanticamente vicini alla predicazione di Gesù, continua a riservare sorprese, a suggerire “verità” alternative a quelle fornite dalla versione ufficiale, ad aprire a ciascuno nuovi percorsi di ricerca, sia essa di carattere religioso o solo ispirata da curiosità storica e scientifica. In questo libro ricco di spiritualità, e che porta i segni di una drammatica vicenda personale, la Pagels ci rivela la grande lezione di umanità e di antidogmatismo presente nell’insegnamento “negato” di Tommaso e ci propone una nuova chiave di lettura di pagine di storia cristiana rimaste troppo a lungo celate.
Elaine Pagels, docente alla Princeton University e tra i massimi storici viventi del cristianesimo delle origini, è autrice di numerosi studi che le sono valsi prestigiosi riconoscimenti (tra cui il National Book Award e il National Book Critics Circle Award) e sono stati tradotti in molte lingue. Da Mondadori ha pubblicato: I Vangeli gnostici (1981), Adamo, Eva e il serpente (1990) e Satana e i suoi angeli (1996).
I. Dalla festa di agape al Credo niceno
II. Vangeli in conflitto: Giovanni e Tommaso
III. Parola di Dio o parola di uomo?
IV. La «norma di verità» e il trionfo di Giovanni
V. Costantino e la Chiesa cattolica
Il Vangelo di Tommaso
Note
Ringraziamenti
I Dettati dell’Angelo… Gocce d’Armonia
Autore/i: Anonimo
Editore: Edito in proprio
IV edizione.
pp. 494, 1 fotografia a colori, Roma
«Il libro che prendi in mano, caro lettore, contiene una raccolta di messaggi inviati da un angelo. È l’angelo custode di un ragazzo morto a 21 anni. La persona a cui sono diretti è sua madre. Questi messaggi comprendono un arco di tempo di circa 22 mesi con successione discontinua.
Talvolta la prima impressione ricevuta è di stranezza, di rifiuto e d’interrogativi: chi sono gli angeli? Come può un uomo comunicare con loro? Come sapere se è un angelo che parla o meno? Dove comincia e dove finisce la parapsicologia?[…]
Come operano gli angeli nello spirito umano? Questo è un punto su cui si è molto riflettuto nella teologia cattolica. L’angelo è spirito, opera nella materia con le forze che ha lo spirito sopra il cosmo. Sullo spirito opera in una maniera adatta al proprio essere spirituale. In quest’ordine di cose, gli angeli hanno un modo di agire specifico, per cui spiriti angelici di ordine superiore, influiscono su quelli di rango inferiore, illuminando le loro intelligenze. Gli angeli sono in una condizione differente nei riguardi dell’uomo, quando l’uomo non è uno spirito puro come loro, ma spirito e materia. Per questo motivo gli angeli hanno possibilità limitate per intervenire in aiuto dell’uomo. Possono servirlo nella sfera materiale mettendo al suo servizio le forze cosmiche di cui posseggono il dominio. Possono anche operare nel campo della conoscenza umana. E ciò può avvenire in due modi, o operando sui sensi esterni dai quali principia tutta la conoscenza umana, o dai sensi interiori per i quali passa il materiale ricevuto dai sensi esteriori. L’aiuto angelico esclude l’intervento sull’intelligenza in se stessa nel suo essere. Ciononostante c’è una certa forma di trasmissione del pensiero, come noi trasmettiamo il nostro per mezzo delle parole. È ciò che potremo chiamare il linguaggio angelico per gli uomini. Questa trasmissione del pensiero si ottiene in un modo del tutto normale sotto la forma di intuizioni, illuminazioni rapide la cui origine si disconosce, attribuendole distrattamente all’azione della propria mente.[…]»
La Cronaca degli Insetti Umani
Autore/i: Tezuka Osamu
Editore: Hikari/001 Editori
traduzione Francesco Nicodemo.
pp. 368, Torino
Il dio dei manga.
Talvolta mi sono chiesto se nelle quasi 170.000 tavole della sua produzione, il maestro Osamu Tezuka abbia mai realizzato qualcosa di mediocre, se non addirittura di brutto. Chissà, forse qualche lavoro iniziale, di quand’era ancora un giovane e inesperto mangaka, cose che non vedremo mai qui in Italia.
Un’altra cosa che mi capita ogni volta che leggo un’opera di Tezuka è quella di essere distratto nella lettura a causa delle mie continue esclamazioni mentali: “Sto leggendo un capolavoro!”, “Ma quant’era bravo?!?”, “Questa storia è stupenda, quanta maestria!” e banalità del genere, al punto che spesso mi tocca tornare indietro e rileggere qualche pagina.
Nulla però è riuscito a distrarmi durante la lettura de La cronaca degli insetti umani. Le considerazioni di cui sopra – libere di uscire una volta terminato il volume – sono state ricacciate nell’inconscio e date per assodate, tanto la storia mi ha coinvolto. Il volume è poderoso, persino un pò pesante e faticoso da tenere in mano, ciò nonostante non ho mai interrotto la lettura. Non avrei potuto.
La cronaca degli insetti umani è una storia adulta, profonda e complessa, non rassicurante, anzi spietata nella sua crudezza e nella quale non c’è granché spazio per “valori positivi” quali speranza e redenzione.
È una delle storie più ideologicamente pure che io abbia mai letto! Tezuka narra (e disegna) così come un chirurgo affronterebbe una difficile operazione il cui successo non dipende dalle proprie opinioni, ma dalla bravura a manipolare il materiale a disposizione in questo caso il materiale esce dalla mente creativa del maestro e si mescola in modo creativamente perfetto con una realtà fredda e dura, quella delle contraddizioni della società e della cultura giapponesi dei primi Anni 70. Da un lato quegli anni videro il Giappone protagonista di una fortissima ascesa tanto da giungere ai vertici della produzione mondiale, dall’altro la corruzione politica e numerosi scandali, insieme alle nuove, fortissime contestazioni e relativi scontri tra differenti visioni del mondo (conservatorismo / progressismo, tradizione / novità).
La cronaca degli insetti umani naturalmente non è un “documentario”, tutt’altro: è una straordinaria opera creativa e di fantasia, costruita con arte, meticolosamente, per colpire direttamente cuore e mente di chi leggerà. Si resterà colpiti per molte cose: l’originalità dell’intreccio, la bellezza dei disegni, la perfezione nella costruzione delle tavole che hanno come unico confine lo spazio fisico della carta, l’espressività dei disegni, la perfetta giustapposizione testo-disegno (l’arte che fa del fumetto quello che è e non altro), la cura dei dialoghi, l’intensità dei personaggi. È una lettura che lascia una forte inquietudine e un sottile senso di disgusto per l’ipocrisia di cui è permeata l’intera creazione, oltre a una percezione di sconfitta, sensazione che il nostro animo conosce senz’altro molto bene.
Il dio dei manga. Per quanto ancora possano essere poche le sue opere tradotte in italiano, sono sufficienti per capire che solo il dio dei manga poteva produrre delle opere così perfette pur se così incredibilmente diverse tra loro: da La Principessa Zaffiro ad Ayako, da Dororo alla Storia dei tre Adolf a Pinocchio… solo per fare degli esempi. D’altronde Tezuka non aveva un “genere” di manga: lui i “generi” li ha inventati.
Audace e scabroso, La cronaca degli insetti umani parla di Toshiko Tomura, una bellissima, giovane donna poco più che ventenne con una personalità inquietante che possiede notevolissime capacità mimetiche e la ferrea determinazione di avere nel mondo un ruolo di primo piano.
L’intera nazione la tiene sotto osservazione, estasiata dai suoi molteplici talenti: scrittrice, designer, attrice…
Chiunque incontri Toshiko Tomura non può che subire il suo fascino e quello dei suoi talenti, della sua bellezza e della sicurezza ostentata sprezzantemente. E farne le spese, spesso disperatamente.
Tutto ciò ha come origine un torbido segreto e come traguardo un destino oscuro. Niente e nessuno ostacolerà il percorso della donna che, alla pari dei suoi antagonisti uomini, userà il sesso, la violenza e l’inganno per raggiungere i suoi obiettivi.
La donna si muove entro territori violentissimi e pericolosi in cui l’inevitabile corruzione che ne deriva è sì principalmente spirituale, ma permea anche la vita politica, economica, sociale.
Le persone, come degli insetti, sono costrette a fare e a reiterare quel che fanno, prigioniere dei loro schemi mentali e delle condizioni sociali.
Le Piante Medicinali e l’Amore – Piante Medicinali, Giusta Alimentazione Metalli e Pietre Preziose quali «Rimedi d’Amore»
Titolo originale: Liefde, Kruiden en Voeding
Autore/i: Huibers Jaap
Editore: Hermes Edizioni
traduzione di Nadine Pennington de Jongh.
pp. 80, illustrazioni b/n, Torino
L’amore è l’espressione piú importante e significativa della vita umana. La stessa vita non è completa (o forse non è «vita») senza amore. Essendo questo un sentimento naturale, gli squilibri e le disarmonie che nascono nell’ambito della coppia possono e debbono essere risolti ricorrendo a metodi naturali.
Non saranno tanto, quindi, i preparati ormonici o vitaminici, né gli eccitanti a ristabilire l’equilibrio nella nostra vita affettiva. Al contrario, il primo rimedio è di tipo psichico.
L’amore è una presa di coscienza continua: non basta amarsi, ma occorre imparare ad amarsi, giorno per giorno.
Leggendo questo libro, si potrà ritrovare l’equilibrio tra la passione e la forza spirituale dell’amore, acquistando una coscienza piena di quella relazione che fa di due persone un nuovo, unico essere. Quindi, il ricorso alle piante, all’alimentazione più adatta ed alle pietre preziose può avere un influsso molto favorevole ed importante nella vita sessuale, affettiva e amorosa di ognuno.
Introduzione
Preambolo
- Amori X Y Z
- Marte, Venere e Nettuno – Sesso, relazione, spirito
- Uso delle piante medicinali
- Piante che influenzano la nostra vita affettiva
- L’amore passa per lo stomaco
- Metalli e pietre preziose possono avere un’influenza favorevole, ma anche molto sfavorevole sulla nostra vita amorosa
Le Sibille Attraverso la Storia, l’Arte e il Mito
Autore/i: De Luca Simona
Editore: Edizioni Accademia degli Incolti
introduzione di Rosalma Salina Borello, in copertina: Beato Angelico, Sibilla Eritrea, particolare del fregio della Crocifissione, Sala del Capitolo, Convento di San Marco, Firenze.
pp. 152, illustrazioni in bianco e nero, Roma
Cinque possenti Sibille campeggiano, alternandosi a sette Profeti biblici di dimensioni altrettanto titaniche, sulla volta della Cappella Sistina, affrescata da Michelangelo in Vaticano fra il 1508 e il 1512. Ma se i Profeti appartengono di diritto alla tradizione cristiana, lo stesso non può dirsi delle Sibille, la cui origine è indubbiamente pagana.
Com’è possibile che queste antiche profetesse siano giunte in uno dei luoghi più sacri alla cristianità? Il libro ricostruisce la vicenda delle Sibille, dalla nascita del mito nell’antichità, all’accoglimento nel mondo cristiano, fino alla loro comparsa nell’iconografia sacra, presentando le più suggestive rappresentazioni artistiche che precedono, a partite dal Medioevo, la celeberrima versione michelangiolesca.
L’Accademia degli Incolti, dal febbraio 1991, ha come suo Principe Alberto Gaffi che, assieme ad un gruppo di valenti studiosi, si occupa dell’edizione di saggi monografici e della ristampa anastatica di libri antichi, e di molte altre attività, fra le quali si annoverano la schedatura e il riordino dell’antica e ricca Biblioteca, i Concerti, le Mostre, i Convegni, la borsa di studio dedicata a Filippo Mazzei e per ultimo dal 1998 cura la stampa della rivista “Nuova Fase” diretta da Giovanni Galloni.
Simona De Luca, nata a Roma, si è laureata in Letterature Comparate alla Facoltà di Lettere dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Collabora all’attività didattica e scientifica di questa disciplina, occupandosi di problemi letterari e iconografici.
Il Nuovo Disordine Amoroso
Titolo originale: « Le nouveau désordre amoureux »
Autore/i: Bruckner Pascal; Finkielkraut Alain
Editore: Garzanti Editore
seconda edizione, traduzione dal francese di Clara Morena.
pp. 294, Milano
Contro i puritani ma soprattutto contro gli assertori di un moderno dogmatismo sessuale; per un nuovo-disordine-sregolato-anormale ma amoroso modo di vivere.
Sempre più numerosi ci giungono attraverso i mass media inviti e proposte di «esperti» per una vera liberazione sessuale. Numerosi e sempre più opprimenti. E non può che essere così sin che domina incontrastato il modello di una sessualità esclusivamente genitale e maschile. Abbattere gli steccati dei puritani e, insieme, le rigide costruzioni dei nuovi pedagoghi della libertà sessuale, lasciare irrompere la bellissima e furibonda varietà delle manie d’amore: questo lo scopo dei due giovani autori. Contro ogni normalità e ogni regola, Il nuovo disordine amoroso ripropone tutte le sessualità, comprese quelle più sentimentali (già Fourier, con audacia inarrivabile, aveva esaltato «la più irrisa delle perversioni: l’amore platonico»). Ribelliamoci – ma, per carità, con leggerezza – a ogni stereotipo, precetto e tabù. Coltiviamo l’invenzione, la fantasia.
Per la gioia di tutte le minoranze che fanno maggioranza, Bruckner e Finkielkraut affondano il pugnale nella traballante carcassa del potere maschile. Parlano dei piaceri del corpo; insieme offrono altri piaceri: quelli di una nuova, ridente, scatenata Ragione.
Personaggi e Scoperte della Fisica – Da Galileo ai Quark
Volume 1 – Da Galileo alla termodinamica ∙ Volume 2 – Da Rutherford ai quark ∙ 2 Volumi in cofanetto
Autore/i: Segrè Emilio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Simona Scotti Bellone con la collaborazione di Enrico Bellone.
vol. 1 pp. 374, vol. 2 pp. 302, Milano
Volume 1 Da Galileo alla termodinamica
In questo volume dedicato ai fondatori della fisica da Galileo a Newton, da Maxwell a Galvani e Volta, ad Ampère, a Faraday, a Helmholtz, a H. A. Lorentz, a Clausius e van der Waals Emilio Segré, premio Nobel per la fisica nel 1959 per la scoperta dell’antiprotone (1955, con O. Chamberlain), traccia i profili dei padri della fisica, con le strategie di ricerca che li hanno portati ad esplorare nuovi aspetti della struttura del mondo fisico e le conseguenze storiche, politico-sociali e culturali che sono derivate dalle loro scoperte. Dalla definizione galileiana della legge di gravita alla scoperta delle onde elettromagnetiche, il metodo sperimentale si rivela il punto di partenza della trasformazione tecnologica del mondo contemporaneo, che, nelle sue scoperte fisiche più attuali, verra esaminato in Personaggi e scoperte della fisica contemporanea.
Volume 2 Da Rutherford ai quark
Emilio Segrè è stato tra i protagonisti delle ricerche che portarono alla scoperta della scissione del nucleo, a quella dei primi elementi transuranici, alla creazione in laboratorio dell’antimateria, e ci racconta, in questo libro, il cammino percorso dalla fisica dalla scoperta dei raggi X ai quark. Il tutto con il metodo dello scienziato e la passione del narratore partecipe. Attento non solo alle idee, alle strategie di ricerca e ai fatti che hanno rivoluzionato la nostra concezione del mondo materiale, ma anche ai lati umani di queste rivoluzionarie scoperte e alla personalità dei ricercatori, nel susseguirsi, spesso drammatico, degli eventi, Segrè completa qui dai Curie a Rutherford, a Planck, a Einstein, a Bohr, a Fermi, a Ernest O. Lawrence il racconto della storia della fisica iniziato con Personaggi e scoperte della fisica classica.
Emilio Segrè (Tivoli, 1905 – La Fayette, California, 1989), laureato in fisica a Roma nel 1928, lavoro alI’Istituto di via Panisperna a Roma, e poi ad Amsterdam (con O. Stern) e ad Amburgo (con P. Zeeman) a ricerche di spettroscopia. Collabord con E. Fermi, E. Amaldi e F. Rasetti a ricerche sulla radioattività indotta dai neutroni lenti. Con ricerche sugli isotopi ottenuti con il ciclotrone a Berkeley scopri il primo elemento artificiale: il tecnezio (1937). Stabilitosi in USA a causa delle leggi razziali fasciste, studio e scopri nel 1940, con J.W. Kennedy, G.T. Seaborg e A.C. Wahl, il plutonio (elemento 94). A Los Alamos contribuì con le sue ricerche alla preparazione della bomba atomica. Dopo la guerra insegno a Berkeley, dove fece ricerche di fisica nucleare, e a Roma (dal 1974). Nel 1959 fu insignito del premio Nobel, con O. Chamberlain, per la scoperta dell’antiprotone (1955).
Il Mio Credo Pedagogico – Antologia di Scritti sull’Educazione
Autore/i: Dewey John
Editore: La Nuova Italia
scelta, introduzione e note a cura di Lamberto Borghi.
pp. 282, Scandicci (Firenze)
«Oggi come mai in passato si rivolge una sfida ai principi e alla prassi della democrazia. In alcune nazioni essi non sono solamente sfidati, ma sono distrutti spietatamente e sistematicamente. Dappertutto vi sono ondate di critica e di dubbio se la democrazia sia in grado di far fronte ai pressanti problemi dell’ordine e della sicurezza. Sono complesse le cause della distruzione della democrazia politica nei paesi nei quali essa era stata istituita nominalmente. Ma credo che di una cosa si possa essere sicuri. Dovunque è caduta, essa aveva un carattere troppo esclusivamente politico. Non era diventata ossa e sangue del popolo nella sua vita quotidiana. Le forme democratiche erano limitate al parlamento, alle elezioni e alle lotte fra i partiti. Credo che ciò che sta accadendo provi in modo conclusivo che la democrazia politica è malsicura se gli abiti democratici del pensiero e dell’agire non sono parte della fibra stessa di un popolo. La democrazia non può sussistere isolata. Essa deve essere rafforzata dalla presenza di metodi democratici in tutti i rapporti sociali. E i rapporti che esistono nelle istituzioni educative sono secondi di importanza sotto questo riguardo soltanto a quelli esistenti nell’industria e nel commercio, e forse neppure a questi» (John Dewey).
Altre opere di Dewey pubblicate da La Nuova Italia: Democrazia e educazione (1949); Scuola e società (1949); Esperienza e educazione (1950); L’educazione di oggi (1950); Le fonti di una scienza dell’educazione (1951); Intelligenza creativa (1957); Una fede comune (1959); Teoria della valutazione (1960); Come pensiamo (1961); La scuola e il fanciullo (1974); Educazione e arte (1977); La frontiera educativa (1981), in collaborazione con John L. Childs.
Polvere Vitale – L’Origine e l’Evoluzione della Vita sulla Terra, una Storia Lunga Quattro Miliardi di Anni
Titolo originale: Vital Dust
Autore/i: de Duve Christian
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
prefazione e introduzione dell’autore Christian de Duve Premio Nobel per la Medicina, traduzione di Libero Sosio, in copertina: Raffigurazione di una cellula.
pp. 608, Milano
Questo libro cerca di ricostruire i quattro miliardi di anni della storia della vita sulla Terra, dalle prime biomolecole alla mente umana e oltre. Esso guida il lettore in un lungo viaggio che passa per sette «epoche» successive, corrispondenti a sette livelli di complessità: l’epoca della chimica, l’epoca dell’informazione, l’epoca della protocellula, l’epoca degli organismi unicellulari, epoca della mente e l’epoca dell’ignoto. Quest’ultima, che rappresenta una sfida alla nostra intuizione, comprende il futuro e l’eternità. Un libro destinato a rimanere a lungo un’opera indispensabile per chiunque voglia farsi un’idea non superficiale sull’origine e l’evoluzione della vita, «l’avventura più straordinaria nell’universo noto».
Christian de Due, citologo e biochimico belga, nato nel 1917, fondatore ed ex presidente dell’International Institute of Cellular and Molecular Pathology, e premio Nobel per la Medicina nel 1974, è professore emerito all’Università di Lovanio e «Andrew W. Mellon Professor Emeritus» alla Rockefeller University di New York. È autore di A Guided Tour of the Living Cell e di Blueprint for a Cell: the Nature and Origin of Lite.
Sviluppate il Vostro Magnetismo Personale
Autore/i: Gangi Giuseppe
Editore: Giovanni De Vecchi Editore
introduzione dell’autore.
pp. 168, Milano
Dall’introduzione dell’autore:
«Sotto il titolo, peraltro ambizioso, di “Sviluppate il vostro magnetismo personale” intendiamo svolgere uno studio su un aspetto molto importante della scienza del magnetismo, aspetto vasto e complesso su cui non saremo certamente noi a dire l’ultima parola.
Il lavoro presenterà quattro parti che, lungi dall’essere staccate l’una dall’altra, si integreranno e si completeranno a vicenda costituendo un tutt’uno inscindibile, valido e comprensibile solo in una visione d’insieme.
Nella prima parte, il nostro sforzo sarà teso a dimostrare l’esistenza del fluido vitale, “il grande agente universale” che circola nell’etere e compenetra di sé i mondi e gli elementi, le cellule, gli atomi di questi mondi. Dopo aver cercato di spiegare l’azione del fluido nei regni vegetale e minerale, affronteremo il problema della sua funzione nell’animale e quindi nell’uomo.
La certezza sull’esistenza del fluido universale costituirà, per così dire, il filo conduttore dell’opera, nella quale potenza magnetica sarà sempre sinonimo di potenza fluidica.
I metodi indù concernenti la respirazione, la concentrazione, la meditazione, liberati dal velo mistico da cui ancora sono coperti in certe regioni dell’Oriente asiatico, verranno proposti quali strumenti atti ad accrescere la propria capacita fluidica.[…]»
Introduzione
Parte prima – Il grande agente universale
- Il fluido vitale
- La potenza magnetica
- Metodi indù
- Meditazione-respirazione-concentrazione
- Ricapitolazione e consigli pratici
- Terapia fisica della timidezza
- Conclusione
Parte seconda – La proiezione fluidica
- Volontà e pensiero
- L’aura
- I plessi
- La polarità
- Terapia mentale della timidezza
- Conclusione
Parte terza – Esercizi preparatori
- Lo sguardo magnetico
- La telepatia
- Il sonno ipnotico
- La suggestione allo stato di veglia
- Consigli pratici
- Gli esercizi preparatori nella cura della timidezza
- Conclusione
Parte quarta – La trascendenza magnetica
- L’ambiente magnetico
- I sogni
- Invocazioni e talismani
- Le influenze planetarie
- Il timido e le forze dell’astrale
- Conclusione
Volti e Contatti Umani
Autore/i: Ermiane Roger; Baudet Pierre; Gregori Christian
Editore: Casa Editrice Astrolabio
traduzione di Liana C. Ferri, illustrazioni di Christian Gregori.
pp. 184, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma
Ogni giorno ci troviamo vicini dei volti e al primo sguardo li giudichiamo simpatici o antipatici, stupidi o intelligenti, ostili o cordiali. Se i grafologi vedono nella scrittura, e con ragione, un riflesso della personalità, il volto, ancor più del linguaggio, ci mette in spontaneo contatto con la gente, permette a noi di conoscere coloro che ci circondano e aiuta gli altri a conoscerci. È vero però che non tutti hanno una naturale disposizione ad osservare le espressioni dei volti. Alcuni vedono sul volto soltanto quelle modifiche che più colpiscono, come il riso o il pianto, e sono più sensibili al senso delle parole o all’intonazione della voce; altri si fanno una sorta di immagine stereotipata delle persone che frequentano, una immagine fissata una volta per tutte, ma assai schematica che è spesso piuttosto il frutto della loro immaginazione che non la rappresentazione della realtà.
Viceversa, altri sanno “giudicare le persone dalla loro espressione” e sicuramente non si sbagliano. Sono istintivamente abituati, nel corso della foro vita, e a volte sin dalla più tenera infanzia, a osservare le persone e a esaminare attentamente i foro lineamenti, si foggiano così una specie di grammatica delle espressioni del volto che hanno saputo controllare e raffrontare con i comportamenti traendone una conoscenza, spesso piuttosto inconscia, che però favorisce i loro rapporti con gli altri. Ma questa conoscenza intuitiva può, a volte, trarre in errore, perchè manca di precisione e non tiene sufficiente conto dell’insieme delle modifiche rilevate sul volto e del loro significato reciproco. È quindi necessario che l’esame del volto venga fatto in maniera sistematica, dopo aver acquisito una buona conoscenza delle sue espressioni e del loro significato psicologico, è indispensabile darci la pena di osservare accuratamente un volto, analizzando le modifiche che subiscono i lineamenti, per dedurre da ciascuna modifica, il tipo di carattere che esteriorizzano in maniera precisa. Nel nostro libro di Prosopologia, abbiamo indicato come condurre questa osservazione per poter arrivare a fare la sintesi di un carattere, limitandoci esclusivamente allo studio dei muscoli del volto e degli sguardi, senza tener corto delle strutture ossee che hanno una funzione fisiologica piuttosto che espressiva e che vengono studiate dalla morfopsicologia.
Un Sacerdote Incontra Sai Baba
Autore/i: Don Mazzoleni Mario
Editore: Armenia Editore
terza edizione, prologo dell’autore.
pp. 256, Milano
Sul sentiero della ricerca spirituale, un sacerdote cattolico incontra una figura illuminante e decisiva: Sai Baba, il maestro indiano di Puttaparti. Come Gesù, Sai Baba compie miracoli, materializza oggetti, guarisce gli infermi, conosce passato presente e futuro di ogni cosa; ma soprattutto, sembra fluire da lui un’armonia che non è di questa terra.
Chi è Sai Baba? Un santo, un mago, un demonio, Dio in persona? La sua dottrina è in armonia col Cristianesimo?
Attraverso la cronaca di questo incontro e la descrizione della vita nell’ashram con Sai Baba, l’Autore racconta l’iter della sua ricerca spirituale, dall’esigenza di staccarsi dal dogma e dal pregiudizio fino alla scoperta della fondamentale unita di ogni credo religioso, al di la delle diverse culture che lo esprimono.
Don Mario Mazzoleni, 46 anni, è specializzato in Teologia Morale presso l’Istituto Superiore di Scienze Teologiche dell’Accademia Alfonsiana di Roma. Negli anni ’70 ha collaborato con Radio Vaticana e col quotidiano L’Avvenire, dedicandosi in modo particolare al problema dei mass media. Segue il «caso» Sai Baba da dieci anni, nel corso dei quali ha compiuto sei viaggi nella comunità dell’ashram di Satya Sai Baba.
Gen di Hiroshima
Primo Volume di 3
Autore/i: Nakazawa Keiji
Editore: Hikari/001 Editori
pp. 1106, Torino
Che Hadashi no Gen (はだしのゲン) sia uno dei testi più importanti della produzione fumettistica nipponica è cosa (abbastanza) nota. Un’opera monumentale, dolorosa e necessaria. Un’epopea di duemila pagine che racconta con sguardo attento e partecipe gli orrori della bomba atomica sganciata in Giappone sul finire della Seconda guerra mondiale, il 6 agosto 1945, a Hiroshima. Oggi, in occasione dell’anniversario del mai dimenticato e tragico fatto storico, ritorniamo a scrivere del manga di Nakazawa, tornato disponibile in italiano da qualche mese grazie a 001 Edizioni (con l’etichetta Hikari), che ha finalmente prodotto un’edizione critica e integrale dell’opera.
Originariamente serializzata su Shonen Jump – poi rimbalzata su diverse altre riviste minori come Shimin, Bunka Hyōron e Kyōiku Hyōron – a partire dal 1973, Gen di Hiroshima (la traduzione letterale del titolo giapponese è “Gen a piedi scalzi”, ed infatti Barefoot Gen è il titolo assegnatogli dai traduttori anglofoni) rappresenta un’importanze testimonianza semi-autobiografica sotto forma di lungo romanzo a fumetti. Nakazawa, che sopravvisse al flash alla tenera età di 6 anni, aveva già raccontato l’esperienza di sopravvissuto nel breve manga Ore wa Mita (おれは見た, lett. Io l’ho visto), pubblicato nel 1972. Gen di Hiroshima prende forma quindi come espansione romanzata dell’esperienza originale, mantenendo però intatte alcune fondamentali note biografiche, come la sopravvivenza della madre e l’indole antimilitarista e antirazzista del padre di Keiji/Gen. Tutta la prima parte del manga si concentra, in realtà, sulla difficile situazione affrontata dalla famiglia del protagonista negli ultimi, devastanti anni dello sforzo bellico giapponese. Famiglia che in parte metaforizza l’esperienza di una nazione, annientata da fame e miseria, ma che d’altra parte si distingue rifiutando l’insensato nazionalismo belligerante che sembrava aver narcotizzato un paese intero.
Lo stile di narrazione è semplice, adatto a un pubblico giovane e giovanissimo. Altrettanto semplice è tratto impiegato dall’autore, fortemente debitore dell’esperienza artistica di Osamu Tekuza e in generale degli stilemi dominanti nel fumetto giapponese dei primi anni ’70. Eppure, tale impronta caricaturale – a tratti persino sgraziata – diventa strumento adatto a rappresentare l’irrappresentabile, e cioè l’unico modo per mostrare con fedeltà lo spettacolo cruento generato in primis dalla fame e dalle privazioni, e in seguito dallo scoppio dell’atomica. Pur mantenendo un approccio storico e didattico, Nakazawa rifugge ogni sorta di pudore. E nelle sue pagine vediamo corpi straziati, mutilazioni, mutazioni: un intero teatro degli orrori che si articolano nella doppia dimensione, pubblica e privata, in cui prendono vita le vicende.
Cadenzato dal motivo grafico del sole splendente, Gen di Hiroshima rispetta anche i canoni del fumetto per ragazzi, mettendo in scena anche il contrasto tra giovanile innocenza (o, meglio, ingenuità) e corruzione morale del mondo adulto. Quest’ultima è incarnata dallo sciovinismo militarista degli ultimi anni di guerra, che in seguito allo scoppio della bomba si tramuta in una pressoché totale mancanza di solidarietà. Calcando la mano su una fisiognomica fin troppo marcata (i cattivi poveri sono brutti e scimmieschi, i cattivi ricchi hanno occhiaie e baffi), Nakazawa esplora le nefandezze umane mostrando senza retorica o pietismi la dimensione anti-catartica della tragedia. E la leggera teatralità caricaturale di cui è intriso Gen diventa sempre più condizione necessaria per esplorare, con occhio quasi documentaristico, una nazione in ginocchio.
Spesso, proprio in questa direzione, la focalizzazione passa dal giovane protagonista ad altri personaggi minori, che appaiono in scena anche solo per poche pagine. In questo modo l’esperienza dolorosa viene condivisa, e diverse micro-narrazioni fanno da contrappunto alla retorica e al cinismo della grande storia. L’estrema prolissità del testo diventa così in se e per se elemento significante, e la vicenda si configura gradualmente come straziante accumulazione di atti narrativi ed estetici, che vanno a comporre un quadro in cui il lettore si sente spesso smarrito. Leggere Gen di Hiroshima oggi, dopo la successiva tragedia nucleare di Fukushima, è un’esperienza forse ancora più difficile e, al contempo, sempre più necessaria.
Per quanto riguarda l’edizione pubblicata da Hikari/001 Edizioni, i punti di forza sono almeno tre.
• Innanzitutto il rispetto filologico. Alla prima traduzione italiana, pubblicata tra il 1999 e il 2001 (Planet Manga / Panini Comics), mancava infatti circa un terzo dell’opera, trattandosi dell’adattamento di una versione ridotta americana. Per la prima volta, quindi, Gen di Hiroshima arriva in Italia nella sua versione completa, in tre volumi (di cui al momento sono usciti i primi due), che corrispondono ai ben dieci tankobon dell’edizione integrale. L’imponente lavoro di traduzione è stato peraltro co-finanziato da Japan Foundation, che ha sostenuto il progetto di diffusione dell’opera in prossimità del 70° anniversario dal bombardamento.
• Il secondo aspetto è che i volumi sono arricchiti da una nutrita serie di commenti e note critiche. Da un lato sono presenti diversi apparati redazionali – tra cui un testo di Nakazawa stesso – che introducono la vicenda e ne esplorano le componenti tematiche, evidenziando la rilevanza contemporanea dell’opera.
• Dall’altro, l’opera di traduzione e adattamento, alla quale ha collaborato un team di 23 laureandi e laureati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, coordinati dalla professoressa Marcella Mariotti, ha sviluppato un notevole contributo alla compiuta comprensione di questo capolavoro del manga. Nello specifico, un ragguardevole e minuzioso lavoro di ricerca è stato svolto intorno alle numerosi canzoni d’epoca giapponesi, citate a più riprese all’interno del manga, e riportate in glossa con apprezzabile precisione.
In definitiva, la nuova edizione di Gen di Hiroshima permette di godere del lavoro di Keiji Nakazawa sotto la luce che merita. Un’opera seminale, importante per il fumetto giapponese ma anche per quello occidentale, e che ha direttamente o indirettamente influenzato una generazione di narratori a cavallo tra Storia e autobiografia, fra i quali gli stessi Art Spiegelman di Maus o Marjane Satrapi di Persepolis. Una riprova del fatto che le grandi testimonianze generano grandi frutti.