Libri dalla categoria Cucina Macrobiotica
La Repubblica Romana ha i Giorni Contati
Autore/i: Pazzaglia Riccardo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, collana: Ingrandimenti, in sovraccoperta: la Chiesa di S. Pancrazio sul Gianicolo, presso la Porta omonima dopo la battaglia, 1849 dipinto dell’epoca. Museo del Risorgimento, Roma.
pp. 206, Milano
Con il Regno dei due cognati Riccardo Pazzaglia ha narrato il decennio francese, con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat provvisori re di Napoli per meriti di famiglia.
In Garibaldi ha dormito qui ha proseguito la storia del Regno delle Due Sicilie fino al 1860 e alla sua fine con la gloriosa difesa di Gaeta. Con La Repubblica Romana ha i giorni contati Riccardo Pazzaglia riprende il suo viaggio di inviato speciale nelle pagine della Storia. Questa volta attraverso le linee francesi per farci rivivere gli ultimi giorni della Repubblica Romana del 1849. Una ricostruzione attenta, attraverso lettere, articoli, proclami, libelli dell’una e dell’altra parte.
Tra le menzogne della storiografia risorgimentale – che ancora si leggono nei libri di scuola – e quella della rabbiosa reazione clericale, Pazzaglia ci aiuta a capire come si svolsero veramente i fatti, senza farsi mettere in soggezione dagli eroi futuri “inventati” dalla stampa democratica (lo dice Pisacane). Ma un’altra Repubblica Romana era stata proclamata dai giacobini nel 1798, questa volta sostenuta dalle baionette del Direttorio del generale Berthier. Ed ecco che l’autore interrompe la sua narrazione per riportarci a quegli anni: la morte del generale Duphot che dà il pretesto per l’arrivo di Berthier; il lungo viaggio di Pio VI esule, quasi deportato; i due tentativi dell’Armata borbonica di liberare Roma, prima e dopo la breve vita della consorella Repubblica Partenopea; e infine l’arrivo da Venezia del nuovo papa Pio VII che si riguadagna il soglio di Pietro riscattandolo a Parigi con l’incoronazione a imperatore di Napoleone.
Con puntigliosa precisione di storico, ma nel suo stile brillante di scrittore satirico, Riccardo Pazzaglia si muove nella Roma dell’Ottocento, facendoci incontrare i personaggi che oggi vediamo due piedistalli dei monumenti: Garibaldi con Anita che sta già male; Carlo Pisacane con la sua amante Enrichetta Di Lorenzo, la principessa di Belgioioso perduta dietro dietro Mazzini. E il giovane Manara, Enrico Dandolo con il fratello Emilio, il truce Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio, l’invincibile Giacomo Medici, lo sfortunato capitano Goffredo Mameli (uscendo da Roma, i suoi volontari passano sotto le finestre dell’ospedale in cui sta morendo e lo salutano cantando il suo inno). E prima di loro, negli ultimi anni del Settecento, una folla di preti spretati con le sciabole al fianco, che innalzano gli “alberi della Libertà”, gli “insorgenti” di Trastevere che sparano sugli occupanti, le feste nei teatri, i tesori depredati, le dame repubblicane che “volendo imitare la statua della Libertà, vanno in giro con certe maglie color carne che sembrano quasi nude”.
Un nuovo libro palpitante di vita, che chiude la “trilogia dell’Ottocento”. Da leggersi tutto in una notte.
Riccardo Pazzaglia è nato a Napoli. Giornalista e scrittore, ha condotto e diretto programmi radiofonici e televisivi. Regista e sceneggiatore di film, ha scritto anche commedie per il teatro. Collabora a quotidiani e riviste. Ha pubblicato fra l’altro: Il brodo primordiale, Rizzoli 1985; Partenopeo in esilio, Rizzoli 1985; La stagione dei bagni, Rizzoli 1987; Il regno dei due cognati, Mondadori 1993 e Garibaldi ha dormito qui, Mondadori 1995. Vive e lavora a Roma.
Da Mito al Materialismo
Autore/i: Mordini Attilio
Editore: Il Campo Editore
prefazione di Giovanni Cantoni.
pp. XI-200, Firenze
Prima di poter vedere questo volume distribuito nelle librerie, moriva, il 4 ottobre 1966, il suo Autore, Attilio Mordini, Terziario Francescano.
Nato a Firenze il 22 giugno 1923, educato dai Padri Scolopi e in seguito dai Salesiani, si arruolava volontario di guerra nell’ultimo conflitto, e al termine di esso riprendeva gli studi universitari interrotti per laurearsi poi a pieni voti con una tesi in letteratura tedesca sul gusto dei primitivi in Stefan George. Nello stesso periodo di tempo poté seguire i corsi della Pontificia Università Gregoriana.
Illustrando i risultati dei suoi studi, ha collaborato all’Ultima, la rivista fondata da Giovanni Papini, e a varie pubblicazioni di indirizzo cattolico come Carattere, L’Alfiere, il Ghibellino, Adveniat Regnum. Ha pure attivamente partecipato più volte ai convegni degli Scrittori Cattolici promossi da Ragguaglio.
È stato lettore di italiano all’Università di Kiel, e prima e dopo la sua permanenza in Germania ha pubblicato scritti su Kairos, rivista di teologia e scienza delle religioni edita dai Benedettini di Salisburgo, e su Antaios, di Basilea.
È autore della voce «Il lavoro in luce cristiana» della Moderna Enciclopedia del Cristianesimo, edita dalle Edizioni Paoline, e del volume Il Tempio del Cristianesimo (Torino 1963), nel quale ha analizzato, in una sintesi personalissima e nello stesso tempo universale, l’iter della civiltà cristiana dall’Incarnazione ad oggi. Per i suoi scritti ha meritato di essere definito, da un autorevole recensore spagnolo, «el florentino teocratico».
Oltre agli scritti editi restano, più numerosi e più importanti, gli inediti, che vedranno presto la luce. Con essi l’Autore ha lasciato la testimonianza preziosa di una vita pienamente coerente ai principi professati, arricchita da un lungo calvario di sofferenze e di dolori nobilmente accettati e trasfigurati.
La sua voce si leva fra le più consapevoli e le più significative di quella patristica che si va delineando in questi ultimi anni, e che si propone di affrontare coraggiosamente i problemi del nostro tempo nel solco vivo della tradizione cattolica.
Prefazione
IL MITO ANTICO E LA LETTERATURA MODERNA
- Cappuccetto rosso
- La bella addormentata nel bosco
- Puccettino
- Cenerentola
- Il gatto con gli stivali
- Il castello
- Il divano occidentale-orientale
- Così parlò Zaratrustra… la canzone a ballo
- Pinocchio
- Il vascello fantasma
- Il settimo sigillo
- La fontana della Vergine
- Per un’estetica della trascendenza
REDENZIONE E LINGUAGGIO
- Città mitica e città mistica
- Forma contenuto e materia
- Linguaggio e democrazia
- Simbolismo mitico e materialismo dialettico
- La sapienza di Sant’Antonino nelle sue opere minori
- Il mito antico e la buona novella
- Il linguaggio del simbolo
CULTURA E PSEUDO CULTURA
- Cultura e rito
- Cultura naturaliter christiana
- Degenerescenza moderna
- Te culture di Babilonia
- L’impegno cristiano nella cultura
- La falsa cultura dell’acquiescenza
- Cultura matris
Bibliografia
Esercizi – Poesie e Traduzioni
Autore/i: Bemporad Giovanna
Editore: Garzanti Editore
prima edizione.
pp. 184, Milano
C’è una piccola (ma non tanto esile) leggenda su Giovanna Bemporad, rinfrescata ultimamente dalle pagine del biografo di Pasolini, E. Siciliano. Ma sui crucci, le disperazioni e gli slanci di quest’adolescente in fuga ai suoi tempi, materialmente in lotta coi suoi fantasmi poetici, non sarà ora il caso di soffermarsi. Fu allora che nell’agitata vigilia e poi nel primo periodo del dopoguerra essa affrontò, per trascriverli, i grandi poeti dell’antichità classica e del Simbolismo europeo. Quell’epoca ci è stata restituita da decine di traduzioni d’un impeccabile dettato personale, assai vicine per intimo rigoglio stilistico, eppure lontane da quelle di L. Traverso, che fu il suo mallevadore, assieme a C. Izzo e a M. Praz.
Sono state quelle vigilie accanite di poesia altrui a dare la spinta e impronta a Esercizi, oppure l’ardore derivato da un’esperienza umana assai bruciante a rifluire contemporaneamente nel territorio altrui e nel proprio? Chi può dirlo? Resta il fatto che, accennando per la Bemporad a un’estrema coincidenza di arte e vita, intesa quest’ultima come totale consunzione intellettuale, Pasolini nell’articolo che dedicò a Esercizi tenne a citare una frase di Cocteau non poco allusiva: «I gesti dell’equilibrista devono sembrare assurdi a coloro che non sanno che egli cammina sul vuoto e sulla morte.»
Due metafore della lirica della Bemporad: per quanto riguarda il «vuoto» era lo stesso Pasolini a notare che esso dovesse essere, in una tale esperienza poetica, «vuoto d’amore», e che occorreva quindi all’autrice riempirlo «di una sostanza del tutto equivalente all’amore»: la poesia, appunto, l’ansia di risillabare il mondo interiore con una sapienza antica.
Non ci è difficile riconoscere che, mentre ad alcuni poeti basta un solo modello di poesia, alla Bemporad sembra indispensabile tutta la poesia, l’intero suo corpo sensibile, altrimenti lei, così anticonformista rispetto alle mode correnti, non troverebbe come far vibrare la sua voce ad altezze inconsuete. E questa la prima immagine che si stacca dalla lirica di Esercizi e che ritroviamo, proprio al colmo della stagione ermetica, quasi dimentica di prenderne le distanze, impavida nel ricercare il cuore della nostra creazione poetica (Leopardi innanzitutto), ferma al crocicchio donde partono le grandi arterie del Simbolismo europeo. E pertanto la novità non starebbe, a nostro avviso, nell’estenuare questo ma nell’esaltarlo con una densità espressiva che trova nell’endecasillabo il suo vero punto di forza.
Giovanna Bemporad nata a Ferrara da madre veneta e da padre urbinate, Giovanna Bemporad esordì appena adolescente con una traduzione dell’Eneide in endecasillabi che la impose all’attenzione della critica.
In seguito, alternando alle versioni dei classici (l’Odissea di Omero) o dei moderni (l’Elegia di Marienbad di Goethe, gli Inni alla notte di Novalis, l’Elettra di Hofmannsthal ecc.) Il proprio lavoro creativo, ha raccolto in un volumetto, ormai introvabile, uscito a Venezia nel 1948, che si intitolava appunto Esercizi, un’ampia scelta di sue poesie e traduzioni (dagli antichissimi poemi indiani dei Veda, a Omero, a Saffo; dai grandi simbolisti francesi ai moderni lirici tedeschi: Hoelderlin, Rilke e George), a cui Pier Paolo Pasolini dedicò subito un saggio appassionato sottolineandone i pregi con lucido acume critico. Il tempo non ha intaccato la nitida bellezza delle poesie e il «dettato impeccabile» delle traduzioni contenute in quel volumetto che viene ora riproposto, ampiamente riveduto e con l’aggiunta di brani dell’Eneide e di molte poesie inedite, in questa edizione.
Il Soprannaturale
Autore/i: Autori vari
Editore: Casa Editrice Marietti
prima edizione, a cura di Antonio Piolanti.
pp. 764, numerose tavole monocrome fuori testo, Torino
L’uomo è l’eterno viandante: dall’Eden al Calvario, dalla terra al Cielo, egli sale verso l’eterno suo destino. Cadute e riprese, smarrimenti e ritorni non spezzano la linea ascendente segnata dalla mano di Dio.
Questo essenziale itinerario dell’uomo, uscito dalle mani del Creatore è quasi rinnovato attimo per attimo dai segreti influssi della Grazia, è delineato nel presente volume, redatto da Specialisti nei vari settori dalla scienza teologica.
Opera di vasta apertura sui problemi dell’anima, indispensabile per tutti coloro che coltivano i valori dello spirito: ministri della parola, direttori d’anime, docenti, educatori.
Il soprannaturale DI A. PIOLANTI
I. PRESUPPOSTI
- Elevazione primitiva al soprannaturale: giustizia originale di I. TUBALDO
- Il peccato originale di P. PARENTE
- La Redenzione di P. PARENTE
II. IL SOPRANNATURALE NELLA: PRESENTE ECONOMIA DI SALVEZZA
- Sorgenti della vita divina di E. MURA, R. SPIAZZI e M. SCHMAUS
- La realtà della vita divina di A. PIOLANTI
- Il fremito della vita divina di A. PIOLANTI
- L’espansione della vita divina verso i peccatori e gli infedeli di G. VASSALLI
- Il dinamismo della vita divina di L. MACALI e R. SPIAZZI
- La preghiera di L. GILLON
- L’esperienza della vita divina di E. BALDUCCI
- L’esperienza meravigliosa del divino di E. GARCIA
- Socialità della vita divina nella Comunione dei Santi di A. PIOLANTI
- La visione beatifica di A. PIOLANTI
III. DEVIAZIONI DOTTRINALI
- L’opposizione al soprannaturale di G. DE PLINVAL
- Il soprannaturale in Lutero, Zuinglio e Calvino, nell’Anglicanismo, nel Baianismo e nel Giansenisme di L. CRISTIANI
- Deviazioni segnalate dall’enciclica «Humani generis» di A. PEREGO
IV. RIPERCUSSIONI DEL SOPRANNATURALE
- Ripercussioni del soprannaturale nella vita religiosa dei popoli di L. VANNICELLI
- Ripercussioni del soprannaturale nella filosofia di G. CRISTALDI
- Il soprannaturale nelle professioni di P. PALAZZINI
- Il soprannaturale nella letteratura di B. MATTEUCCI
- Ripercussioni del soprannaturale nell’arte di E. AMADEI
- Conclusione di G. BOZZETTI
Type and Typography – The Designer’s Type Book
Complete alphabets of over 1100 fonts of type plus essential type information
Autore/i: Rosen Ben
Editore: Reinhold Publishing Corporation
preface and introduction by the author, foreword by Will Burtin.
pp. 406, New York
A practical workbook for the graphic designer, “Type and Typography” presents complete alphabets of the best type faces available in the United States today. Included are Aurora Condensed and Aurora Bold Condensed, Eurostile, Folio – with alternate characters – and showings of Standard, News Gothic, Univers and Venus series. The faces have been carefully selected from existing fonts here and abroad on the basis of design excellence, utility and general availability.
Each face is shown in all characters, including capitals, lower case, figures, and basic punctuation marks. Styles considered to be basic family groups are shown in display sizes ranging from 72 to 18 or 16 point, and in text sizes ranging from 14 to 6 point. Each point size shown in the text faces is set both solid and leaded so that the reader may consider the style, weight and legibility of various amounts of leading.
Indispensable as a reference work, the book also contains valuable information such as identification by foundry and size, recognition traits, comparisons of cuts from different manufacturers, and material on photo-lettering and photo type-setting.
Of particular interest are “The Specialist Pages” by well-known practitioners in the graphic arts. The guest contributors are Lester Beall, Sol Cantor, Eli Cantor, van Chermayeff and Tom Geismar, Mortimer Leach, Herb Lubalin, Ed Rondthaler, Otto Storch, and Europeans Aldo Novarese and Herman Zapf.
The bulk of the type showings in this book have been set by The Composing Room with supplementary faces and text set by York Type. Many faces set to layout by foundries here and abroad are included in this collection.
Ben Rosen has long been aware of the need among graphic designers for a practical type book. For many years he has headed his own design firm, specializing in general publication design, corporate
graphic styling, and package design. Among his clients have been Philip Morris, Inc., International Business Machines Corporation, National Aniline, Tishman Realty, and The Memorial Sloan-Kettering Cancer Center.
Mr. Rosen has received numerous awards for his work from various organizations including the American Institute of Graphic Arts, the Art Directors Club, the Type Directors Club, the “Journal of Commercial Art,” and the Printing Industries of Metropolitan New York.
Before establishing his own firm, Mr. Rosen worked for such outstanding designers as Will Burtin, Henry Dreyfuss, and J. Gordon Carr. He studied at the Cranbrook Academy of Art, Bloomfield Hills, Michigan where he was awarded a scholarship; he also attended the Society of Arts and Crafts, Detroit, and Pratt Institute, New York City. From 1955 to 1957, Mr. Rosen established and taught a workshop course in Package Design at the School of Visual Arts, New York City.
L’Opera di Einstein
Autore/i: Autori vari
Editore: Gabriele Corbo Editore
prima edizione, introduzionedi U. Curi, saggi di F. Balibar, E. Bellone, B. Bertotti, R. Bodei, P. Budinich, F. Cramer, U. Curi, W. Kaempfer, H. D. Kittsteiner, J. M. Lévy-Leblond, G. V. Pallottino, D. W. Sciama, J. Stachel, D. Wandschneider. P. Zellini.
pp. 192, Ferrara
La teoria di Einstein non si distingue dalle teorie classiche perché ha introdotto l’idea di relatività, ma perché ha generalizzata, resa più complessa, inserita in dispositivi concettuali in grado di unificare campi prima separati, la teoria della relatività ha dato luogo, al di fuori della fisica, ad una lunga serie di fraintendimenti e di equivoche generalizzazioni.
Mentre la filosofia, la letteratura, l’opinione comune si sono assuefatte ad interpretazioni banali e fuorvianti della teoria della relatività, agli occhi del mondo Einstein è divenuto un mito. Con una bella immagine si è detto che per eccesso di splendore la luce abbagliante che scaturisce dalla sua opera ne ha impedito una completa conoscenza. Solo l’avvio concreto del progetto di pubblicazione integrale dello straordinario lascito di manoscritti consente oggi di riprendere sotto diverse e molteplici angolazioni una figura che si credeva perfettamente delineata. I saggi raccolti in questo volume mostrano, proprio a partire da Einstein e da una più approfondita conoscenza della sua opera, come il cammino della scienza abbia bisogno di progetti radicalmente innovativi, di una potente immaginazione che stravolga cid che è diventato ovvio. In ogni campo del sapere è viva l’esigenza di un pensiero Creativo, che offra nuovi strumenti intellettuali.
UMBERTO CURI – Introduzione
I. La relatività speciale
JOHN STACHEL
- «Quale canzone cantarono le sirene»
- Come scoprì Einstein la teoria speciale della relatività?
ENRICO BELLONE
- La relatività speciale e la seconda rivoluzione scientifica
FANCOISE BALIBAR
- Einstein 1905: Annus mirabilis
II. La relatività generale
BRUNO BERTOTTI
- La teoria della relatività generale a confronto con l’esperienza
DENNIS W. SCIAMA
- L’impatto di Einstein sulla cosmologia
GIOVANNI V. PALLOTTINO
- Aspetti interdisciplinari e ricadute tecnologiche della ricerca di onde gravitazionali
PAOLO BUDINICH
- Einstein e l’unificazione delle forze: storia di un fallimento
III. Fisica e filosofia
JEAN-MARC LEVY-LEBLOND
- L’albero che nasconde la foresta: a proposito del mito einsteiniano
REMO BODEI
- Tempi paralleli, tempi plurimi, tempi locali. Come muta l’immagine del tempo nella cultura filosofica di fine Ottocento
DIETER WANDSCHNEIDER
- Aspetti filosofici delle teorie della relatività speciale e della relatività generale di Einstein
WOLFGANG KAEMPFER
- La rifrazione prismatica
- La relatività delle prospettive nella letteratura di fine secolo
IV. Le scienze nell’epoca della relatività
PAOLO ZELLINI
- Pensiero e formule matematiche: storia di una crisi
FRIEDRICH CRAMER
- L’evoluzione divora i propri figli
- Sulla differenza tra le categorie newtoniane e gli esseri viventi
DENNIS W. SCIAMA
- Einstein e la termodinamica dei buchi neri
HEINZ D. KITTSTEINER
- Il concetto di relatività nella storiografia e nella filosofia della storia
L’Industria del Santino – Anno Santo ’75 Ovvero la Fede nel Profitto?
Autore/i: De Lutiis Giuseppe
Editore: Guaraldi Editore
presentazione di Nazareno Fabbretti, introduzione dell’autore.
pp. 216, Rimini
La dinamica del processo di industrializzazione ha intaccato a fondo le tradizioni religiose nei paesi a tecnologia avanzata e quindi anche nel nostro. Ma in Italia, paese di grosse contraddizioni, resistono ancora forme arcaiche cristianesimo pagano che la Chiesa, pur tentando prudentemente di escludere dalla propria immagine, utilizza dal punto di vista liturgico ed economico. È una forma di mistificazione ideologica e di commercializzazione del sacro che sollecita a modi di partecipazione confessionale sempre più passivi. Manovrando abilmente la molla del bisogno di protezione, sempre presente nelle classi povere e non politicizzate, questo cattolicesimo deteriore è riuscito a impiantare un sistema organico di richieste e concessioni che porta al totale controllo di un intero settore della popolazione. La grazia istituzionale si sviluppa così come virtù autonoma e condizione di salvezza in cambio dell’obbedienza e della sottomissione all’autorità. Il povero diventa abbondante e docile materia prima; il giro di affari si allarga e, all’insegna del pietismo e del paternalismo, si sviluppa una vera industria della carità. L’orfano, il negretto, il diseredato vengono recuperati come Specchietti per le allodole e buttati sulla piazza con la stessa indifferenza con cui in altri campi del mercato dei consumi vengono utilizzati il nudo, il sesso e la giovinezza. Partendo dall’analisi di quegli imponenti supermarket del Sacro che sono i Santuari per concludere col «santino postale», l’ultimo e più raffinato espediente per «Capitalizzare» la devozione popolare che si basa sul principio squisitamente manageriale proprio delle nuove che tecniche di «mailing», la ricerca di De Lutiis è ben lontana dal ricalcare le orme del fanatico e sterile anticlericalismo dei primi del secolo, inducendoci ad una continua, sollecitazione politica, prima ancora che morale, che svolge ognuno di noi, credente o meno. E non a caso questa indagine – si può ben dire «dissacrante» – si apre ricostruendo il primo e più autentico boom del dopoguerra italiano: quello dei miracoli, nel 1948, alla vigilia delle prime elezioni politiche, e di madonne che si misero a lacrimare e a viaggiare da un capo all’altro della penisola, spaventate evidentemente dalla prospettiva che dalla Resistenza potesse nascere una società diversa con meno pellegrini e più giustizia.
Dall’«industria» alla fede. Prefazione di Nazareno Fabbretti
Introduzione La fabbrica del pellegrino
- Il boom dei miracoli
- Lourdes ovvero il ciclo francese
- La via mariana al miracolismo
- L’autarchia nel Santuario
- Indulgenze. Quanto costa non ammazzare l’eretico
- Tre madonne meridionali
- La Madonna dell’Arco
- Siracusa
- Pompei
- San Gennaro e la concezione borbonica
- Padre Pio: dalle stigmate al miliardo
- Fratel Gino si fa le ossa
- La concorrenza dei privati
- Il demonio colpisce ancora
- Il santino bussa sempre due volte
- Reliquie. Le cinque mammelle di Sant’Agata
La Sapienza Monastica
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Camaldoli
pp. 160, 1 tavola in bianco e nero fuori testo, Camaldoli (Ar)
Il monachesimo non sembra appartenere alle cose essenziali, né a quelle che definiscono l’uomo, né a quelle che definiscono l’uomo religioso, né a quelle, finalmente, che definiscono l’uomo religioso cristiano. Eppure, la permanente presenza del monachesimo nella storia dell’umanità, delle religioni e del cristianesimo non ci permette di fare a meno di considerarlo.
Potremmo dire che la vita monastica è anzitutto una grazia. E lo è nella duplice accezione del termine: dono «gratuito» e «bello». Volendo, con un gioco di parole, si potrebbe definire la vita monastica come un «dono di bellezza» che Dio ha fatto alla terra.
Per vivere il dono nella Chiesa, il monachesimo continua ad attingere dai suoi Padri nella fede e nell’esperienza monastica. Da essi riceve energia nuova per i tempi nuovi. Pacomio, Cassiano, Benedetto, Bernardo, ai quali ci richiamiamo in questo Quaderno sono alcuni, e non certo i minori, dei nostri Padri antichi.
La grazia del monachesimo / Innocenzo Gargano
TEOLOGIA MONASTICA
- EMANUELE BARGELLINI, La Chiesa e la comunità monastica icona della Trinità
PROFILI SPIRITUALI
- VINCENZO BONATO, Contemplazione e carità in Cassiano
- MARIA IGNAZIA ANGELINI, La sapienza «dei principianti»
RICERCHE
- INNOCENZO GARGANO, La comunità «cenobitica». Dalla lettera XXII di Girolamo ad alcuni codici legislativi del «corpus pacomianum»
- BENEDETTO CALATI, L’esperienza di Dio in S. Bernardo
APPENDICE
- L. – A. LASSUS, Chi è S. Romualdo?
Schede librarie (a cura di Giordano Remondi)
Le Ferite dell’Anima – I Meandri della Vergogna
Autore/i: Cazzullo Carlo Lorenzo; Peccarisi Cesare
Editore: Edizioni Frassinelli
introduzione degli autori.
pp. XVI-224, Milano
«”Qual’è la cosa più umana? Risparmiare vergogna a qualcuno”, afferma Nietzsche ne La Gaia Scienza. Da qui le due facce della vergogna, verso di sé e verso il prossimo. Sentimento profondo e segnale d’allarme per l’io. Tra le sue qualità è insita una dinamica critica e ripartiva dei valori della personalità»
La vergogna è un fenomeno profondo che raccoglie stimoli del pensiero e dell’emozione. Come diceva Nietzsche “tutto ciò che è profondo ama la maschera”: così ci appare la vergogna, che nasce da un profondo senso di sé, il narcisismo, e lo difende con forza, anche se con imbarazzo. Può sorgere dall’invidia, dalla gelosia, dall’ostilità. Ma prima di manifestarsi è sempre una meditazione interiore. Ha facce strane, come quella dell’uomo che al cinema si nasconde dietro il bavero del cappotto per la vergogna di essere creduto omosessuale perché senza una ragazza; quella del politico lombardo, che sfiora il suicidio dovendo confessare alla moglie di avere avuto due gemelli da una relazione romana o quella dell’impiegato modello che si vergogna della sua paura per il mercurio dei termometri. Storie vere dal lettino del Padre della psichiatria italiana, filtrate attraverso la penna di un giornalista medico-scientifico che da oltre dieci anni parla alla gente dalle pagine del “Corriere”: la vergogna di mostrarsi in costume o quella di non saper sostenere una conversazione, di non riuscire a rispondere a un’interrogazione in classe o anche solo ordinare un caffè al bar. Vergogna per non aver fatto e di aver malfatto, la vergogna degli innocenti, degli impetuosi e degli impietosi, la vergogna nelle situazioni più varie della vita, dove pudore e insicurezza si mescolano a un eccessivo desiderio, sempre legato alla critica “interiore”. La vergogna vive in una costante bipolarità di pensiero e di emozione, una bipolarità emotiva e cognitiva che va sempre sfruttata per accelerare la propria crescita interiore e per superare i pregiudizi che ancora circondano le malattie, dall’influenza all’epilessia, dall’impotenza alla paranoia. L’”art de bien vivre”, dall’ascolto alla parola, dalla comunione alla relazione, in un linguaggio adatto sia agli psichiatri che all’uomo della strada, perché, come dice Nietzsche, “la vera libertà è liberarsi dalla vergogna”.
Carlo Lorenzo Cazzullo è il Presidente Onorario della Società Italiana di Psichiatria. Nato come medico al Besta di Milano nel ’40, di aver frequentato nel periodo postbellico l’Istituto Rockefeller e la Columbia University; ha diretto il Reparto di Psichiatria della Johns Hopkins University. Tornato nel ’60 in Italia a dirigere la prima Cattedra di Psichiatria dell’Università di Milano e il primo Istituto di Psichiatria dell’Ospedale Policlinico della stessa città, ha fondato due Centri per la Sclerosi multipla (Gallarate, 1963 e Milano, 1986). Nel ’76 nasce con lui la legge che riformò l’ordinamento universitario rendendo la psichiatria italiana autonoma e indipendente. È autore di oltre 700 lavori scientifici, una ventina di libri e un trattato di psichiatria di quasi 2000 pagine, testo di riferimento per tutti i medici italiani, dai quali Cazzullo è unanimemente considerato il Padre della psichiatria del nostro Paese.
Cesare Peccarisi, un pò medico e un pò giornalista, ha iniziato a frequentare l’Istituto Besta di Milano nell’83 e nell’89 ha curato l’edizione italiana dei volumi sul sistema nervoso della collana Frank H. Netter, nota ai medici di tutto il mondo. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, è oggi responsabile dell’ufficio Stampa di varie società e associazioni mediche e di pazienti (SISC, SIP, ARINCEF, AIC), si occupa delle relazioni con i media di congressi nazionali e internazionali di neurologia e Psichiatria e ha curato l’edizione di decine di libri con nomi illustri della medicina, fra cui Umberto Veronesi, Renato Boeri, Marco Trabucchi e lo stesso Carlo Lorenzo Cazzullo. I suoi articoli divulgativi, diretti sia ai medici che al grande pubblico, sono ormai centinaia e dal ’90 è ospite assiduo dell’inserto di medicina e salute del Corriere della Sera.
Collodi e Pinocchio
Autore/i: Lorenzini Paolo
Editore: Casa Editrice A. Salani
seconda edizione.
pp. 126, Milano
Collodi e Pinocchio (prima ed. Salani, 1954) è un piccolo, divertente memoriale delle res gestae del «grande zio».
L’irriverenza – talvolta sorniona, talvolta decisamente beffarda – con cui Paolo delinea il personaggio del Collodi, le sue stramberie, i suoi piccoli vizi, la sua umanità chiusa e profonda, rappresenta un saggio inimitabile di quello spirito fiorentino che conobbe forse, in epoca postgranducale, il suo momento più brillante.
Paolo Lorenzini (Firenze, 1876-1958) è più conosciuto sotto lo pseudonimo di Collodi Nipote. Figlio di un fratello minore di Carlo, Ippolito («Cortona»,personaggio anch’egli estroso, commediografo e poeta popolare), ebbe vita tanto lunga quanto avventurosa. La sua fama di scrittore è legata a Sussi e Biribissi, celebre parodia del Viaggio al centro della Terra di Jules Verne. Ma anche la trilogia Le avventure di Chifellino, Il testamento di Berlingaccio e Chitarrino e Tirindello, nonché una serie di fortunate riprese di Pinocchio, costituiscono il frutto di una inesauribile vena fantastica.
- Io e Collodi
- L’uomo e il tipo
- Il giornalista
- Lo scrittore e Pinocchio
- Ritratti di Collodi e altro
Posidonio e i Celti
Il ruolo del grande filosofo stoico nella storia dell’etnografia antica
Autore/i: Ruggeri Miska
Editore: Firenze Atheneum
prefazione di Domenico Musti, collana: Tubinga Universale Atheneum a cura di Costanza Tonini.
pp. 168, Firenze
…Posidonio è l’ultimo grande scrittore greco, un uomo che ciascuno, una volta che gli si sia accostato, non può non onorare ed amare…(Karl Mullenhoff, Deutsche Altertumskunde)
Posidonio di Apamea, una grande e “misteriosa” figura di cui tutti, antichi e moderni, parlano, ma che pochi conoscono. Il “vero” Posidonio è sempre stato sfuggente, intrappolato e nascosto in pagine di altri, spesso anche cercato (e trovato!) dove non era.
Quest’opera ce lo restituisce in tutta la sua multiforme personalità, esaminandone la vita, gli scritti, la grande fortuna goduta nell’antichità, la filosofia, le conoscenze scientifiche, il lavoro di storico e geografo. In rilievo soprattutto le sue innovazioni in campo etnografico: Posidonio elimina con l’autopsia secolari pregiudizi, con un’accurata critica delle fonti errori e leggende, giunge a risultati ineguagliati e fa dell’incontro barbari – mondo greco-romano uno dei capisaldi della sua ricerca. I suoi “eroi” sono i Celti, coraggiosi, forti e sani, che nelle sue calde pagine, riportate in appendice per la prima volta in traduzione italiana, appaiono maestosi come non mai; l’esatto contrario dei popoli orientali, in decadenza tra lussuria, mollezza e superstizione.
Miska Ruggeri, giornalista, è nato a l’Aquila e si è laureato in Lettere Classiche all’Università La Sapienza di Roma.
Prefazione di Domenico Musti
Avvertenza
Introduzione
I. Posidonio: la vita, le opere la fortuna
- La vita
- Le opere
- La fortuna nell’antichità
- La filosofia e la scienza
- Posidonio storico
- Posidonio geografo
II. L’etnografia pre-posidoniana
- I primordi dell’indagine etnografica
- L’etnografia in prosa: Ecateo di Mileto
- L’etnografia del V e del IV secolo
- L’etnografia in età ellenistica
III. Posidonio etnografo
- Etnografia celtica
- Gli altri popoli dell’Ovest e del Nord
- I popoli dell’Est e del Sud
IV. L’etnografia post-posidoniana
Conclusioni
Appendice
I frammenti etnografici di Posidonio
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice degli interpreti
Leggere la Scrittura – Per Imparare ad Eseguire un’Analisi Grafologica Completa
Autore/i: Ambrosi Renzo
Editore: Garzanti Editore
pp. 230, Milano
«L’uomo scrivendo descrive se stesso.» Come ciascuno ha un passo, una voce, un modo di gestire unici e personalissimi, così ha una scrittura unica e personalissima, irripetibile. Uno dei mezzi, non magico né occulto, per conoscere se stessi e gli altri è la grafologia, una disciplina che richiede uno studio attento e un paziente esercizio di sensibilità per cogliere minime variazioni di scrittura e sfumature sottili che sfuggono al profano. Basandosi sul metodo ideato da padre Moretti, il fondatore della scuola italiana di grafologia, Renzo Ambrosi ci insegna a eseguire un’analisi grafologica completa. Ricco di esempi di grafie e di una serie di «tavole psicografiche», il manuale di Ambrosi contiene anche il «riepilogo grafologico secondo Moretti», utilissimo strumento di studio e di lavoro, un elenco delle «tendenze della personalità» e un aggiornata bibliografia.
Il Collasso dell’Universo – La Storia dei Buchi Neri
Titolo originale: The Collapsing Universe
Autore/i: Asimov Isaac
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
terza edizione, traduzione di Libero Sosio.
pp. 248, Milano
La conquista della Luna, l’esplorazione dei pianeti più vicini, ma soprattutto di Marte, ci hanno presentato, con la nitidezza di immagini fotografiche perfette, i particolari più minuti della superficie di corpi celesti per molti aspetti simili alla Terra, anche se per altri molto diversi. Ma il volo spaziale, l’esplorazione del nostro sistema planetario, questo antico sogno di poeti e di filosofi, oltre che di astronomi, è relegato oggi in una posizione quasi marginale nel quadro dell’astronomia. Nuovi affascinanti orizzonti si stanno aprendo a un settore più sofisticato, impegnato in uno sviluppo impetuoso: l’astrofisica. Di pari passo con lo sviluppo della fisica delle particelle elementari, questo settore sta gettando vigorosi colpi di sonda nel mistero dell’universo: un mistero che diventa sempre più imponente e inquietante man mano che vanno prendendo forma frammenti sempre più articolati della sua storia. Negli ultimi decenni l’astronomia ha mutato completamente volto; oggetti nuovi e misteriosi – pulsar, nebulose planetarie, giganti rosse, nane bianche, stelle di neutroni, galassie di Seyfert, buchi neri, quasar – si accalcano sulla scena di un universo violento e sconcertante, un universo in cui, sullo sfondo di una gigantesca esplosione primordiale che ha lacerato le strutture di un passato ignoto, le fragili certezze e i labili riferimenti del nostro mondo cedono di schianto all’azione di forze che obbediscono solo a una necessità incondizionata. Sottoposta alla pressione incontrastata dell’interazione gravitazionale, alla quale nessun’altra forza è in grado di opporre resistenza, l’architettura stessa dell’atomo si sgretola, e in un mondo ridotto ormai a materia degenerata tutto diventa possibile, le ipotesi più sorprendenti possono assumere l’aspetto della realtà.
Oltre che un grande divulgatore scientifico, con una passione particolare per l’astronomia, Asimov è anche, come è noto, uno fra i più apprezzati autori di fantascienza. Le sue qualità vengono in luce anche in questo libro, nella chiarezza dell’esposizione, nella semplicità dello stile, nell’articolazione del discorso generale. Con un’argomentazione che prende l’avvio dalle nozioni più elementari – le forze operanti nell’universo e la struttura dell’atomo -, Asimov conduce per mano il suo lettore fino alle ipotesi più nuove e sconvolgenti sulla realtà è il futuro dell’universo.
Isaac Asimov, nato in Russia nel 1912, si è laureato alla Columbia University in scienze, lettere e filosofia. È autore di più di 300 volumi, tra cui parecchie opere di divulgazione scientifica e romanzi di fantascienza. Dal 1949 svolge la sua attività presso la facoltà di medicina alla Boston University School of Medicine.
La Geologia della Luna – Le Prime Sensazionali Scoperte sulla Crosta del Nostro Satellite
Titolo originale: Geology on the Moon
Autore/i: Guest John Edward; Greeley R.
Editore: Newton Compton Editori
unica edizione, prefazione e introduzione degli autori, traduzione di Priscilla Cerroni.
pp. 256, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma
Grazie alle missioni spaziali, negli ultimi quindici anni è stata messa a disposizione degli studiosi di scienze lunari un’enorme quantità di dati, che ci ha consentito di conoscere più da vicino l’aspetto del nostro satellite e di comprendere meglio i processi che lo hanno modificato nel corso del tempo.
In questo volume R. Greeley e J.E. Guest hanno seguito la linea di indagine fotogeologica che, attraverso le numerose fotografie e l’interpretazione che ne viene data, permette al lettore di familiarizzarsi con i processi di impatto meteoritico e di vulcanismo, e con le configurazioni superficiali da essi determinate. Le ricerche sulla Luna non sono soltanto importanti in sé, ma hanno costituito un banco di prova per una serie di metodi di indagine, la cui verifica sperimentale si è avuta solo in seguito alle missioni lunari. Ed è appunto al problema della comprensione della Luna visto nella prospettiva più generale dello studio e della comprensione di tutti i pianeti terrestri che gli autori dedicano l’ultimo capitolo del libro. L’esplorazione e la conoscenza della geologia lunare costituiscono il primo passo verso una geologia dell’intero sistema solare.
J.E. Guest è professore all’University College di Londra, e, oltre a numerose ricerche di geologia terrestre e lunare, si è occupato della geologia di Mercurio e di Marte come membro del gruppo NASA per le missioni Mariner 10 e Viking Orbiter TV.
R. Greeley lavora all’Università di Santa Clara, in California e al centro di ricerche NASA Ames. Ha inoltre collaborato ai programmi NASA Apollo e a quelli planetari. È anch’egli membro del gruppo Viking Orbiter TV.
Prefazione
- Introduzione
- Approccio geologico alla Luna
- I bacini circolari
- I mari
- Meccanismo di craterizzazione da impatto
- I grandi crateri
- I piccoli crateri
- Erosione, regolite e metamorfismo da urto
- Gli altopiani
- Stratigrafia
- Struttura interna e geofisica
- Oltre la Luna
Conclusioni
Ulteriori letture
Riferimenti bibliografici
Ringraziamenti
Indice analitico
Medioevo Prossimo Venturo – La Degradazione dei Grandi Sistemi
Autore/i: Vacca Roberto
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
seconda edizione, introduzione dell’autore.
pp. 208, Milano
Nel 1965 negli Stati Uniti 30 milioni di persone rimasero improvvisamente senza energia elettrica per oltre 14 ore: nella sola città di New York ne restarono bloccate 600.000 nelle ferrovie metropolitane. Quattro anni dopo il black-out si è ripetuto, e poi ancora dopo altri due anni. Nel 1969, sempre a New York, per un aumento inopinato della domanda di servizio, una centrale telefonica automatica si blocca e per parecchi giorni consecutivi è virtualmente impossibile ottenere una linea libera sulla rete interessata. 1970: il sistema ferroviario Penn Central, che serve fra l’altro le città di New York e Philadelphia, per un cumulo di circostanze occasionali, subisce una tale degradazione del proprio livello di servizio che 117 treni, su un totale di 413, non partono affatto e 290, sulle 296 corse effettuate, registrano ritardi notevoli. Le comunicazioni su strada sono supercongestionate, i decolli e gli atterraggi agli aeroporti assorbono una quantità di tempo sempre più imprevedibile. Il «sistema» scricchiola: questi fenomeni non sono infatti sporadici e indipendenti gli uni dagli altri, ma rappresentano le prime avvisaglie della degradazione di quella tecnologia che sola, invece, potrebbe tenere in vita le altissime concentrazioni di popolazione nelle metropoli e nelle megalopoli. Ma i successi della scienza e della tecnologia non bastano a far funzionare i grandi sistemi, che proliferano in modo disordinato, mal progettati e non integrati fra loro, e che crescono ormai oltre ogni limite avviandosi a raggiungere condizioni di instabilità nelle quali saranno ingovernabili. Questo libro – scritto da uno specialista di ingegneria dei sistemi – analizza altri sintomi, ancora non palesi, della degradazione sistemistica, spiega come si è arrivati a questa situazione e descrive come, perché e quando le grandi città cominceranno a morire trascinando nel regresso i paesi oggi più avanzati. Un nuovo medioevo è alle porte – non voluto premeditatamente da nessuno, ma ineluttabilmente preparato dalla nostra incompetenza e incapacità di programmazione. L’aspetto più tragico di questa anticipazione apocalittica è che ci avviamo a morire non di guerra, non di rivoluzione – ma di disorganizzazione. Se è vero che nessun segno lascia sperare una inversione della tendenza, dobbiamo già progettare gruppi di sopravvivenza, nuove comunità monastiche che – attrezzate di idonei strumenti – sopravvivendo al cataclisma conservino le parti migliori della nostra cultura e preparino – forse tra un secolo – un nuovo rinascimento.
Roberto Vacca è nato a Roma nel 1927. Laureato in Ingegneria Elettrotecnica, ha progettato e costruito linee di trasmissione di energia elettrica ad alta tensione, automatismi, apparati meccanici e circuiti di calcolo elettronico. Dal 1962 dirige una società romana che costruisce sistemi di controllo elettronico.
Nel 1961 visiting Fellow delle università di Cambridge in Inghilterra e di Harvard in America, dal 1960 é libero docente in Automazione del Calcolo e fra il 1960 e il 1966 è stato incaricato del corso di Calcolatori Elettronici alla Facoltà di Ingegneria dell’università di Roma. Ha pubblicato un libro di testo sui calcolatori elettronici e numerosi articoli scientifici e tecnici, apparsi fra l’altro su «Automazione e Strumentazione», «La Ricerca Scientifica», «Atti dell’Accademia dei Lincei», «Traffic Quarterly», «Mathematics of Computation», e concernenti problemi di calcolo elettronico e di ingegneria sistemistica.
Dal 1958 scrive racconti e saggi; nel.1963 ha pubblicato una raccolta di storie di fantascienza, Il Robot e il Minotauro, nel 1965 un volume di saggi e di racconti, Esempi di avvenire. Si interessa di teoria dei numeri, psicologia, filosofia e si occupa attivamente di agricoltura.
Introduzione
- I – Quando arriveremo al ginocchio
- II – Ragioni sbagliate di un improbabile arresto dell’espansione
- III – I grandi sistemi e la loro ingegneria
- IV – L’ingovernabilità dei grandi sistemi
- V – L’impotenza elettrica
- VI – Congestione urbana e paralisi dei trasporti
- VII – Il blocco delle comunicazioni (telefoniche, telegrafiche, postali)
- VIII – Speranze mal riposte e timori infondati dei calcolatori elettronici
- IX – Scarsezza d’acqua ed eccesso di immondizie
- X – La congiura dei sistemi urbani
- XI – Inutilità della guerra come mezzo di distruzione
- XII – Inutilità della contestazione
- XIII – Una causa remota della degradazione dei sistemi: la crisi del management
- XIV – Differenze nei tempi di inizio e nelle durate del prossimo medioevo in vari paesi
- XV – Benefici a breve termine e danni secondari a lungo termine delle situazioni involutive di tipo medioevale
- XVI – Evoluzione delle forme di vita associata prima del Knock-out e nel medioevo prossimo venturo
- XVII – Fondamenti di una nuova tradizione
- XVIII – Progetto di comunità monastiche atte a conservare cultura e favorire un nuovo rinascimento
Indice dei nomi
Biblioteca Medicea Laurenziana
Autore/i: Autori vari
Editore: Nardini Editore
premessa dell’editore.
pp. 316, interamente e riccamente illustrato a colori, Firenze
Dopo la pubblicazione del volume monografico sulla «Bibliotheca Apostolica Vaticana», la «Biblioteca Medicea Laurenziana» continua il dialogo con gli antichi e preziosi manoscritti attraverso la bellezza delle immagini e il rigore scientifico, ma al tempo stesso divulgativo, delle schede che le accompagnano.
Attraverso quest’opera il lettore potrà riscoprire tesori geograficamente e cronologicamente remoti, ammirare e studiare, in assoluta fedeltà cromatica, codici e miniature difficilmente accessibili al pubblico. Immenso e di straordinario interesse è il patrimonio custodito nella biblioteca fiorentina che conta più di tredicimila manoscritti, tremila incunaboli ed «editiones principes», duemila papiri greco-egiziani, e centomila volumi, opuscoli e riviste.
Difficile quindi, ma corretta, attenta e varia è stata la scelta degli oltre duecento manoscritti riportati: tra essi figurano il notissimo Eschilo laurenziano, le Pandette di Giustiniano, il più antico testo completo di Virgilio, autografi del Boccaccio e del Petrarca, la più antica raccolta di testi chirurgici greci, il famoso codice Squarcialupi, di eccezionale importanza per la musica profana italiana del Quattrocento, i più preziosi codici di testi classici, quelli tradotti dai grandi umanisti, carte nautiche e geografiche, oltre ai testi sacri e profani decorati dai più noti miniatori non solo fiorentini, ma anche bizantini, persiani, cinesi, inglesi, tedeschi, francesi, fiamminghi, armeni, etiopici.
Bibliotheca Apostolica Vaticana
Autore/i: Autori vari
Editore: Nardini Editore
prima edizione.
pp. 278, interamente e riccamente illustrato a colori, Firenze
Questo libro può essere giustamente considerato come la prima edizione, o la prima monografia ufficiale, della più famosa, e al tempo stesso la più riservata, biblioteca del mondo. Prima d’oggi, infatti, non era mai stata pubblicata una rassegna così vasta ed esauriente dei documenti e dei codici miniati della Biblioteca Apostolica Vaticana, ma erano apparsi soltanto i cataloghi delle mostre dedicate a temi specifici. Questo libro presenta, come in un immenso affresco e con assoluta fedeltà cromatica, testi e miniature di straordinario interesse storico ed artistico, dalla prima epistola di San Pietro a una «umilissima richiesta d’impiego» del Leopardi, dai codici religiosi dei primi secoli a quelli cavallereschi del Medioevo, dalle splendide decorazioni di Bisanzio a quelle dei Maya e degli Atzechi, dalle raffinate miniature del Quattrocento senese, urbinate e fiorentino alle rarissime mappe policrome della terra e del cielo prima e dopo la scoperta dell’America. A fronte di ogni illustrazione, una scheda storico-critica, frutto di accurate e aggiornate ricerche, fornisce le notizie essenziali consentendo, in tal modo, una immediata verifica del documento riprodotto.
Per gentile concessione e con l’autorita di Sua Eminenza il Card. Alfons M. Stickler Bibliotecario e Archivista di Santa Romana Chiesa, P. Leonard E. Boyle O. P. Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Mons. Paolo De Nicolò Segretario della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Critica della Società Repressiva
Autore/i: Marcuse Herbert
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
terza edizione, prefazione dell’autore, traduzione dall’originale inglese di Cristiano Camporesi.
pp. 156, Milano
Il nome di Herbert Marcuse compare con frequenza notevolissima nell’attuale dibattito filosofico, sociologico, politico italiano e europeo e la connessione fra le posizioni del pensatore tedesco-americano e l’attuale sviluppo del movimento studentesco del mondo occidentale contribuiscono a rendere ancora più discussa la sua persona. Mentre il mondo accademico è rimasto in buona parte estraneo ad uno studio critico sull’opera marcusiana (nessun saggio di Marcuse è stato pubblicato da una rivista filosofica italiana), di essa si sono impadroniti spesso quotidiani e settimanali della cosiddetta “stampa indipendente”, deformandola con una mistificazione tanto insistente quanto volgare. Al di fuori dunque della cultura istituzionalizzata e della disinformazione spicciola, si deve cercare di ricostituire un’immagine storicamente e teoricamente corretta di questo pensatore, sulla linea del resto già seguita da molti studiosi italiani.
A maggior ragione, considerando che nel nostro paese esiste una ragguardevole tradizione di marxismo e di socialismo, il confronto con i risultati raggiunti dal pensiero rivoluzionario di altre culture può essere utile e fecondo, fuori di ogni polemica politica immediata. Non si tratta quindi di contrapporre astrattamente le teorie di Marcuse allo “storicismo” gramsciano o all’interpretazione marxiana di Althusser, quanto di recepire le sue indicazioni come “ipotesi di lavoro” e di verificarle continuamente nella prassi. Perché è soltanto la prassi, come asserivano Feuerbach e Marx, a risolvere in definitiva i problemi veri o falsi della teoria.
Nel presente volume, il curatore ha riunito, d’accordo con l’autore, alcuni scritti di H. Marcuse dettati da occasioni diverse (databili fra il 1964 e il 1967), ma tutti centrati sulla critica della società attuale.
Il valore della raccolta sta nella ricchezza degli interessi toccati, nella vastità e al tempo stesso specificità della polemica affrontata dal filosofo tedesco-americano e nelle molte implicazioni presenti nei singoli testi. Sul fitto ordito culturale Marcuse ha lavorato la trama spessa, compatta del suo pensiero, sicchè l’antologia si caratterizza come un’opera omogenea e intimamente unitaria.
In Industrializzazione e Capitalismo, in cui ricorrono in forme originali i temi di Economia e Società, si prende lo spunto da Max Weber per affrontare il problema delle infrastrutture tecnologiche e burocratiche e criticare un certo ottimismo weberiano circa l’imparzialità dello stato. Le Note su una nuova definizione della cultura mettono a fuoco la polemica contro la cultura di massa, la quale deve essere oggi condotta non con gli schemi aristocratici degli idealisti ottocenteschi, bensì da un’angolatura diversa e progressiva; quando il “messaggio” è reazionario e repressivo, bisogna decondizionare il fruitore e ricostruire un’integrità dialettica. Nel saggio successivo Marcuse si chiede se ha ancora senso parlare di Umanismo socialista, e interviene così in una polemica vivissima in questi anni, anche in Italia, specialmente fra gli storicisti e i seguaci delle tendenze strutturalisti che francesi. Pur non essendo d’accordo con le teorie di Althusser, Marcuse rifiuta al riguardo l’ottimismo di certo marxismo tradizionale. Sulla scienza e la fenomenologia, rifacendosi alle celebri pagine della Crist husserliana, critica le concezioni epistemologiche dei neopositivisti, che in realtà talora si prestano all’apologia del sussistente, cioè ad interpretazioni politiche conservatrici. Con L’individuo nella “grande società” l’autore sferra un vigoroso attacco all’attuale realtà americana e al travestimento mitologico che ne fanno le sfere dirigenti. Marcuse si pone poi, nella Prefazione politica a “Eros e Civiltà” in un atteggiamento critico di fronte a certi gruppi di giovani americani, i quali finiscono, tramite il consumo e la mercificazione, per essere integrati nella società che dicono di voler combattere. In realtà il momento dell’opposizione non sta in un generico ribellismo, ma in una precisa azione politica. L’amore mistificato prende le mosse da una polemica contro la posizione misticheggiante di Norman Brown, per aprirsi in una ferma difesa del metodo freudiano, cui si riconosce rigore scientifico e un profondo senso della realtà. Nell’Obsolescenza del marxismo si nega che il marxismo sia “superato”: ciò che è superato invece è una certa interpretazione dogmatica dei testi. Inoltre bisogna tener conto di alcune opere marxiane poco conosciute, come i Grundrisse, essenziali per il discorso sulla tecnologia che contengono. L’ultimo saggio della raccolta, L’arte nella società a una dimensione, tratta la mercificazione delle arti figurative e il tipo di opposizione che l’artista può rappresentare nella società industriale avanzata.
Prefazione di Herbert Marcuse: il filosofo “agonista” di Cristiano Camporesi
Premessa alla traduzione
- Industrializzazione e Capitalismo
- Note su una nuova definizione della Cultura
- Umanismo socialista?
- Sulla Scienza e la Fenomenologia
- L’individuo nella “grande società”
- Prefazione politica 1966 a “Eros e civiltà”
- L’amore mistificato. Critica di Norman O. Brown
- L’Obsolescenza del marxismo
- L’arte nella società a una dimensione
- Bibliografia delle opere di Herbert Marcuse
La Missione di Sigmund Freud – Analisi della Sua Personalità e della Sua Influenza
Titolo originale: Sigmund Freud’s Mission. An Analysis of his Personality and Inluence
Autore/i: Fromm Erich
Editore: Newton Compton Editori
quarta edizione, introduzione di Flavio Manieri, traduzione di Girolamo Mancuso.
pp. 142, Roma
Chi è Freud? Qual è stato il significato della sua presenza, dentro ed oltre il limite del suo ambiente culturale? Quali segni e quali impronte della sua personalità – tutta particolare – ha lasciato nel cuore stesso della propria creazione? Quali segreti condizionamenti, legati al mondo in cui egli la promosse e le fece fare i primi passi, ebbero la forza di costituire l’eredità latente del carattere autoritario e fanatico assunto dal movimento psicoanalitico nella sua potente e prestigiosa forma istituzionale? Si tratta di problemi che Fromm insegue nelle loro più lontane connessioni, estendendo alla stessa teoria ed al movimento psicoanalitico quell’analisi motivazionale profonda dalla quale, in pratica, esso si era ritenuto immune, o una volta per sempre immunizzato, nel suo lavoro di interpretazione della realtà sociale circostante.
Il più noto rappresentante della scuola freudiana si confronta con la figura del maestro, con il suo insegnamento, con gli esiti più significativi della sua eredità.
Introduzione di Flavio Manieri
LA MISSIONE DI SIGMUND FREUD
- La passione di Freud per la verità e il suo coraggio
- Il suo rapporto verso la madre; fiducia in se stesso e insicurezza
- Il rapporto di Freud verso le donne; l’amore
- La sua dipendenza dagli uomini
- Il rapporto verso il padre
- L’autoritarismo di Freud
- Freud, il riformatore del mondo
- Il carattere quasi-politico del movimento psicoanalitico
- Le convinzioni religiose e politiche di Freud
- Sommario e conclusione
Vincere l’Indecisione – I Semplici Segreti delle Scelte di Successo
Titolo originale dell’opera: OVERCOMING INDECISIVENESS
Autore/i: Rubin Theodore Isaac
Editore: Rizzoli
traduzione di Carla Cantini, in copertina: disegno di Aldo Di Gennaro.
pp. 240, Milano
Ogni giorno la vita – nel campo del lavoro, nell’ambito della famiglia, nei rapporti con gli altri – ci impone la necessità di compiere delle scelte. E ogni scelta è faticosa e dolorosa: se seguiamo una possibilità, dobbiamo abbandonarne un’altra. Normalmente scegliamo la soluzione peggiore: rimandiamo. Una vita serena non presuppone infatti la capacità di non sbagliare mai (a una scelta errata c’è sempre rimedio), ma quella di prendere una strada invece di un’altra. Theodore Isaac Rubin, sulla base della sua esperienza di psicoterapeuta, ci suggerisce in questo libro come aggirare o distruggere, con semplici esercizi che si possono compiere da soli, tutte quelle forme di blocchi psicologici – la paura di sbagliare, l’ansia, lo stress, la depressione… – che ci impediscono di agire con decisione, aiutandoci, nello stesso tempo, a capire che cosa vogliamo veramente, che cosa desideriamo davvero dalla vita. Se infatti avremo ben chiari quali sono i nostri obiettivi, riusciremo a prendere decisioni vincenti.
Theodore Isaac Rubin è psicoterapeuta e presidente dell’American Institute for Psychoanalysis. Ha scritto numerosi saggi, tra cui «Compassion and Self-Hate», e molti romanzi a sfondo sociale. È noto ai lettori italiani per il saggio «Riconciliarsi con se stessi» (Rizzoli 1982).
Prefazione
Ringraziamenti
- DECISIONI REALI
- BLOCCHI DECISIONALI
- PRIORITÀ: COME APPLICARE QUELLO CHE REALMENTE SIAMO ALLE DECISIONI CHE PRENDIAMO
- GLI OTTO STADI DEL PROCESSO DECISIONALE
- SUPERARE I PUNTI MORTI
- I VENTI SEGRETI DEL SUCCESSO DI UNA DECISIONE
- VINCERE L’INDECISIONE
Indice analitico