Libri dalla categoria Chirurgia
Ognuno può Fare la Differenza – Consigli Pratici e Storie Esemplari per Difendere l’Ambiente
Titolo originale: One Makes the Difference
Autore/i: Butterfly Hill Julia
Editore: Edizioni Corbaccio
introduzione dell’autrice, traduzione dall’americano di Isabella Bolech.
pp. 216, Milano
Ognuno può fare qualcosa.
Contro l’inquinamento dell’aria e dell’acqua.
Contro una terra senza alberi.
Contro lo spreco delle risorse energetiche.
Contro un mondo spazzatura.
Questo libro insegna da dove cominciare.
Tutti sappiamo che cosa inquina l’ambiente e cosa no. Ma nessuno ci aveva mai detto in modo pratico e, soprattutto, realistico, come cambiare concretamente tutte quelle abitudini quotidiane che arrecano un così grande danno all’ambiente. Cinque sono le regole base per tutelare ogni forma di vita sul nostro pianeta: rispetto, riflessione, riduzione, riutilizzo, riciclo.
L’autrice ci conduce passo dopo passo attraverso la nostra giornata tipo e ci offre tutte le possibili soluzioni alternative a quei prodotti che inquinano irreparabilmente il pianeta, proponendoci inoltre storie esemplari di gente comune che ha voluto e potuto fare la differenza. Una lezione di vita estremamente attuale. Una risposta concreta ai problemi dell’ambiente.
Julia Butterfly Hill, americana (Mount Vernon, 1974), è un’ambientalista e scrittrice statunitense.
È rimasta per 738 giorni nella foresta di Headwaters, situata nella contea di Humboldt (California), dal dicembre del 1997 al dicembre del 1999, su di una sequoia a circa 55 metri di altezza per impedirne l’abbattimento da parte della Pacific Lumber Company.
Ha raccontato la sua permanenza sull’albero nel libro The legacy of Luna (Luna è il nome dato alla sequoia), tradotto in italiano con il titolo La ragazza sull’albero.
Dopo la sua coraggiosa avventura sulla sequoia «Luna», ha continuato a dedicarsi attivamente, e con grande passione, al suo programma di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti della difesa della natura. Ama scrivere poesie. Tuttora si occupa di diritti ambientali.
Relazione sullo Yucatán
Prima versione italiana del più antico reportage sulla civiltà Maya, scritto nel 1566
Autore/i: de Landa Diego
Editore: Edizioni Paoline
prima edizione, versione integrale, introduzione, traduzione e note di Giorgio Silvini, titolo originale: Relación de las cosas de Yucatán.
pp. 288, numerose illustrazioni b/n, Roma
Una considerevole parte dell’interesse con cui il pubblico dei lettori si è rivolto in questi ultimi anni a temi di carattere storico ed archeologico è stata dedicata alle antiche culture dell’America precolombiana e, tra esse, in particolare a quella dei Maya, che più delle altre è divenuta popolare per la raffinatezza dell’espressione artistica e la monumentalità dei resti architettonici.
Sono infatti comparse numerose opere italiane e straniere, che hanno fornito con maggiore o minore dovizia di particolari un quadro generale sulla vita, i costumi, le istituzioni civili, politiche e religiose nonché sulle conquiste tecniche e scientifiche di questo popolo che, a quanto risulta, avrebbe fatto la sua comparsa sulla scena della storia qualche secolo prima della nostra èra. In dette pubblicazioni, tuttavia, non sempre è stato posto nel giusto rilievo il fatto che, in pratica, per tutto quanto sappiamo sui Maya cosi com’erano prima dell’arrivo in America degli europei, possiamo esser grati unicamente ad un francescano spagnolo a nome Diego de Landa che, intorno al 1566 e probabilmente al solo scopo di fornire una sorta di guida ad uso dei confratelli destinati ad evangelizzare quelle popolazioni, raccolse in un’opera, di cui purtroppo è andato perduto il manoscritto originale, tutte le notizie che potè trovare su di esse e ciò sia basandosi sulla sua personale esperienza sia sul racconto delle antiche usanze resogli da un notabile indio divenuto suo amico.
Da ciò l’estrema importanza del suo lavoro che fu intitolato Relación de las cosas de Yucatán e che, dal momento che riporta notizie di prima mano e non certo riesumate in polverosi archivi, ha sempre rivestito e riveste tuttora non solo il rilievo di una testimonianza storica attendibile ed unica ma anche quello fondamentale di base per qualsiasi ipotesi di scavo o di studio avente per oggetto la cultura dei Maya. La presente edizione della Relación, la prima in lingua italiana, si propone pertanto di offrire, anche al lettore di casa nostra come è già avvenuto per il pubblico spagnolo, francese e inglese, un’opera particolarmente significativa e di interesse generale che al pregio della veridicità unisce anche quello della vivacità dell’esposizione che la rende accessibile ed apprezzabile da parte di chiunque.
Diego de Landa, nato nella Vecchia Castiglia nel 1524, rampollo di una famiglia aristocratica di assoluta “limpieza”, fu chiamato a far parte del piccolo gruppo di francescani che fondarono il primo monastero cristiano nella penisola dello Yucatàn e che affrontarono il non facile problema di iniziare l’evangelizzazione del popolo dei Maya, ossia di una stirpe che, come del resto le altre dell’America Centrale, aveva sempre dimostrato un attaccamento fortissimo alla sua tradizione religiosa.
Quivi diede innumerevoli prove di moderazione, di completa carità e di totale disinteresse, ma per potersi ergere efficacemente a difensore dei più elementari diritti umani degli indios dovette scontrarsi con la prepotenza di altri spagnoli, ossia di coloro che, avendo conquistato la regione con grave rischio personale, ne erano poi divenuti i padroni incontrastati.
Richiamato in Spagna a difendersi da un’accusa di abuso di autorità del tutto infondata, durante il suo soggiorno in patria scrisse la Relación de las cosas de Yucatán, in attesa di vedere trionfare il suo buon diritto; così infatti avvenne, sia pure in tempi piuttosto lunghi, e Diego de Landa potè non solo ottenere giustizia ma anche il doveroso riconoscimento dell’opera svolta, divenendo vescovo della regione che l’aveva visto operare seguendo l’esempio del santo di Assisi.
Nominato titolare della diocesi di Mérida nel 1572, egli riprese a dedicarsi al suo apostolato a favore degli indios prodigandosi con ogni mezzo finché la morte lo colse il 29 aprile 1579.
Giorgio Silvini, nato a Trieste nel 1937 e laureato presso la locale università in Scienze politiche, si dedica da oltre vent’anni a studi e ricerche storiche con particolare riferimento al periodo rinascimentale ed alle vicende della repubblica di Venezia.
Ha sinora pubblicato vari articoli e due saggi di considerevole mole intitolati rispettivamente La fine del dominio veneto nel Levante mediterraneo, uscito nel 1977, e Venezia e Portogallo sulla via delle spezie (1498-1517), di recentissima pubblicazione.
A Tavola con le Stelle – Libroroscopo-Menù
Realizzazione esclusiva Astra-Kraft
Autore/i: Autori vari
Editore: C.P.M. Editore
prefazione degli autori.
pp. 162, riccamente illustrato a colori, Trezzano S/N
Dalla prefazione:
«[…] “A tavola con le stelle” non è, naturalmente, un libro profetico, ma rientra in quell’astrologia del “quotidiano” ricca di suggerimenti per addolcire le giornate e volgere la fortuna a proprio favore.
L’astrologia entra in cucina, perchè l’appartenenza ai vari segni determina gusti diversi anche in campo gastronomico, diverse necessità e diversi modi di nutrirsi.
“A tavola con le stelle” racconta, prima di tutto, le caratteristiche di ogni segno zodiacale.
E per ogni segno suggerisce le ricette più adatte e golose, e il modo di presentarle.
È un prezioso manuale che considera le caratteristiche generali dell’ospite, creandogli un vero e proprio “menù su misura “.
Naturalmente, cuoco e astrologo si limitano a dare consigli, consentendo al lettore di spaziare tra le ricette dell’uno e dell’altro segno, curiosando e facendo confronti, assaggiando e scegliendo: insomma, provando una a una tutte le deliziose ricette di questa raccolta.
Per il nostro viaggio gastronomico tra le costellazioni basta portarsi un pizzico di curiosità, tanto amore per la buona tavola e tutta la propria fantasia: il resto è una sorpresa…»
Oi Paz – Romanzo
Titolo originale: The Sykaos Papers
Autore/i: Thompson Edward P.
Editore: Editori Riuniti
unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Paola Campioli, in copertina: P. Elson, C. Moore, Venus Plus X (particolare).
pp. X-510, Roma
Resoconto dei viaggi del poeta Oi Paz nel sistema di Strim della diciassettesima galassia; della sua missione sul pianeta Sykaos; della sua prima crudele prigionia; dei suoi viaggi sulla superficie del pianeta; degli usi e dei costumi della sua popolazione bestiale; della seconda prigionia; e del suo ritorno a Oitar. Al resoconto sono
allegati molti brani del diario tenuto dal poeta, documenti scritti in sykotico e altri materiali curiosi.
Selezionati e curati da Q Vice-Rettore del Collegio degli Adattatori. Trasmesso per curva temporale a E.P. Thompson.
Sta succedendo qualcosa, in questi anni. Forse, sta rinascendo un genere che credevamo estinto, il grande romanzo di idee, il luogo dove I arte si confronta con le domande teoriche e gli esiti delle grandi e contraddittorie formalizzazioni della conoscenza. Dove storia e scienza c filosofia e vita quotidiana (forse anche religione) linguaggio e senso tornano
a comunicare.
Succede con questo romanzo di Edward P. Thompson, crede della tradizione britannica clic va da Swift a Huxley e Orwell. Un libro che la critica inglese ha giudicato un classico. E che, certo, eccede di molto i limiti di un genere del resto a torto considerato umile come la science fiction. Intanto per la figura del suo autore, che non è un romanziere di professione ma uno dei maggiori storici europei e anche un protagonista vitalissimo della cultura politica del nostro tempo, dagli ormai lontani anni sessanta della fondazione della New Left agli anni ottanta della teoria dello sterminismo e dell’impegno pacifista. Ma poi, si potrebbe osservare, per una caratteristica iniziale che ha un evidente significato. La Science fiction si occupa in genere del futuro, mentre questo romanzo parla dei nostri anni, di domani o dopo, dell’anno prossimo o forse di questo. Il futuro, qui, viene dallo spazio. Arriva, da una galassia e da un pianeta lontano, un poeta esploratore, Oi Paz che è anche un buon selvaggio, quasi un Urone ipertecnologico. Appare un uomo come noi, tranne gli abiti bizzarri e un colorito scuro su lineamenti caucasici. Appena vede questo pianeta, impazzisce di entusiasmo. I colori, la varietà delle forme, la ricchezza della vita che rigoglia di infinite sfumature e immagini lo sconvolgono. Il pianeta da cui arriva (non a caso si chiama Oi-tar, inverso di ratio) è invece un mondo radicalmente razionalizzato, dove ingegneria biologica e tecnologia economizzata hanno sostituito l’immenso spreco della vita. Anche lui è un uomo razionalizzato e non conosce i nostri familiari appetiti del cibo e del sesso. L’incontro con la nostra razza e il lungo reciproco adattamento tra i rappresentanti dei due mondi dà luogo a momenti di deliziosa comicità e di straordinaria invenzione linguistica. Non a caso gli oitariani chiamano la Terra Sykaos (come dire, nella pronuncia inglese, caos psichico, o magari, psichiatrico). I terrestri appaiono a Oi Paz come l’opposto di ciò che ci si aspetterebbe dall’armonia e dalla dolcezza del pianeta in cui nascono, bestie avide e incolte dominate da bisogni incontrollati, prive di legge che non sia quella assurda del denaro. L’intelligenza artificiale di Oitar ha molta difficoltà a confrontarsi. Cosi, il romanzo è insieme una vicenda di iniziazione, un balletto umoristico di grande efficacia, una storia d’amore e d’erotismo. E, ancora, un grande dialogo sui temi che la scienza, la storia e la politica del nostro tempo ci suggeriscono: la potenza e il modello della ragione formalizzata e simulata nelle macchine, il confronto tra la potenza dell’uomo e la resistenza della natura. Racconto filosofico, dunque, ma racconto. Sarà difficile fermarsi troppo a riflettere: l’ansia di arrivare alla fine, anche solo di leggere la pagina successiva prenderà troppo il lettore per concedergli pause. Chiuso il libro, bisognerà tornarci, sostare, soffermarsi sulle sfumature e i dettagli dello stile e dei ragionamenti, convivere a lungo con quest’opera destinata a restare. Thompson, da buon pacifista, non parteggia per uno dei due mondi in cui il suo romanzo si divide e il nostro mondo si scinde, Sykaos e Oitar, la follia della vita verde e il grigio della ragione ritualizzata. Ci lascia una speranza, che la comunicazione continui.
Edward P. Thompson, nato nel 1924, ha pubblicato, tra l’altro, Rivoluzione industriale e classe operaia in Inghilterra (Il Saggiatore, 1969) e un’ampia biografia di William Morris: Romantic to Revolutionary (1955).
L’Erotismo – Vita o Morte?
Titolo originale: L’Érotisme
Autore/i: Dadoun Roger
Editore: Spirali Edizioni
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Luciana Brambilla.
pp. 192, Milano
Questo libro è il risultato di una ricerca sull’erotismo e sul suo carattere di contemporaneità. Roger Dadoun compie un’inchiesta sull’apparente scomparsa di Eros, che vale come finzione e puntello della ricerca. A questo proposito, dopo aver acquisito come prove fondanti i principi della psicanalisi, l’autore passa a interrogare il linguaggio, prendendo in esame le sue espressioni (l’arte) e le sue parole (la letteratura).
Dalle eleganti Veneri grecoromane agli attori hard del porno, Roger Dadoun rivela il paradosso di un erotismo universale che diventa singolare per ciascuno.
Il rapporto fra erotismo e pornografia è rappresentato da due personaggi in conflitto, Eros e Pornos. Eros sta dalla parte della luce, della creatività, Pornos occupa uno spazio più buio e tiene discorsi raso terra in cui rivendica una sessualità collegata agli organi e alle funzioni del corpo. Ma la contrapposizione è difficile da mantenere. Un filo che li lega suggerisce qualche amalgama fra i due personaggi, e a volte qualche confusione. Picasso proclama: “Arte e sesso sono la stessa cosa”; Duchamp crea insolite messe a nudo sotto il segno di Rrose Sélavy (Eros è la vita); Hieronymus Bosch esalta e tortura i corpi per comporre un’arte d’amare edenica. Ingres, Bonnard, Michelangelo e altri cantano una carne che Schiele scarnifica fino all’osso e che Klimt ricopre d’oro. Sade spinge Eros verso l’orrore; Fourier promette un “nuovo mondo amoroso” in cui “ciascuno ha ragione in amore”; il supermaschio di Jarry arde d’amore e Kubrick dice la sua ultima parola: fuck. Obiettivo dichiarato da Roger Dadoun: arrivare a “un’arte d’amare che è un’arte di vivere – un’arte di vivere che sia un’arte d’amare”.
Un Estratto del libro:
«EROS (avanzando verso il pubblico, con sicurezza e maestà, aureolato di luce) Io cresco, io mi estendo, io esplodo, io risplendo in tutta la creazione. Ai bordi estremi dell’universo, ove sconvolgenti spirali di energia generino mondi e galassie, io arrivo. E, glorioso, torno a battere e ribattere questo terroso pianeta con una possente mareggiata a cui niente resiste. Ma che dico, resistere? Chi oserebbe, chi potrebbe resistermi? Mi si indichi un posto che possa sottrarsi alla mia influenza. In ogni luogo, su ogni cosa, su ogni essere io pongo e impongo il mio artiglio di velluto: dal più elementare corpuscolo vibrante di un tenue clinamen che lo fa attaccare al suo simile e genera la materia, subito in tumulto colta da isteria browniana, dalle più profonde cellule di organismi avidi di ghermire, di espandersi, di moltiplicarsi all’infinito, fino agli oceani che si gonfiano e palpitano come seni immensi, fino alle foreste vello se che si scompigliano e ancheggiano e proliferano, fino alle catene montuose che si sollevano e drizzano rigide le loro imperiose erezioni, fino ai balletti di astri ritmati da quella musica delle sfere che si chiama – è tutto dire – attrazione universale…
PORNOS (ascolta le parole di Eros con 1’aria di uno che dice fra sé “puoi parlare finché vuoi, tanto non ti do retta”; cammina con prudenza, anche con diffidenza, quasi piegato, guardando da ogni lato, come se si aspettasse di essere aggredito – una minaccia che tenteranno di rendere esplicita i giochi contrastanti di ombre e di luci. Come in disparte, e prendendo il pubblico a complice e testimone) Ecco che riprende il suo ritornello e ci rifà il suo numero di attrazione e si abbandona alle sue solite gesticolazioni filosofico poetiche. Carismatico, dicono. Carisma madre, sì! Avete capito bene: chiama alla riscossa, come sempre, Lucrezio, Victor Hugo, Epicuro, Bataille, Reich e qualche altra sacra icona del patrimonio ovviamente universale.
(Voltandosi con fermezza verso Eros) Ascolta, amico, di colpo, in un colpo solo, tu ti arraffi tutto, arrivi dappertutto, con il tuo vorace artiglio di velluto. E a me, dimmi, che cosa rimane?(Mimando le parole) Ah, sì, stai per estrarre di nuovo dalla faretra la famosa aria della calunnia: io, Pornos, sono il lombrico che va strisciando e contorcendosi raso terra, sono il rettile che spinge la pura Eva a dare il vile morso alla mela; incapace del minimo slancio d’amore o del più piccolo volo, io sono il miserabile vagabondo che va rasente i muri, che si aggira fra le latrine, lo smutandato, lo sbracato, il nascosto, lo spiato, il brutto, il cattivo, il vile, il debole, il v… No, no, non dirò il vedovo, lo sconsolato, non m’inoltro nella poesia, io, eppure… Sentite, sì, sentite un po’ l’essere che sono io, qui: io non sono altro che sentine e sentori sconci […] porto il fardello del mio nome, trascino la mia graziosa grecità, io, il figlio naturale di mia madre porne, la prostituta.»
Scrittore, filosofo e psicanalista.
Roger Dadoun (1928-2022) È stato professore all’Università di Parigi VII-Jussieu. Ha compiuto studi di critica letteraria e cinematografica, di analisi antropologica e psicanalitica. Si è occupato di ricerche di psicanalisi politica.
Roger Dadoun è stato responsabile della produzione all’emittente televisiva France Culture.
Ha pubblicato:
Ruptures sur Henri Michaux (Payot, 1976), La folie politique (sous la direction de Dadoun) (Payot, 1977), Éros de Péguy: la guerre, l’ecriture, la durée (PUF, 1988), De la raison ironique (Des Femmes, 1988), Freud (Belfond, 1992), La violence: Essai sur l’«homo violens» (Hatier, 1995), La psychanalyse politique (PUF, 1995), Allah recherche l’autan perdu (Baleine, 1996), Cent fleurs pour Wilhelm Reich (Payot), Cinéma, psychanalyse et politique (Séguier), Duchamp, ce mécano qui met à nu (Hachette), Vieillir et jouir (Phébus, 1999), L’utopie et ses métamorphoses (Sens et Tonka, 2000).
In Italia sono state pubblicate varie opere, fra cui Cento fiori per Wilhelm Reich (Marsilio, 1978), Tempo, scrittura, storia e eros in Peguy (Milella, 1987)
Ha pubblicato con Spirali:
- Paolo Uccello, Valentin Tereshenko (2007)
- Cento fiori per Wilhelm Reich (2007)
- L’erotismo. Vita o morte? (2004)
- Marcel Duchamp, Enzo Nasso (2001)
- Sigmund Freud (1997)
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA – Dialogo di Eros e di Pornos alle prese con i nodi
INTRODUZIONE
PRIMA PARTE – Fondazioni
I. Corpo
II. Organi
III. Libido
IV. Desiderio
SECONDA PARTE – Espressioni
I. Tracce
- Da Malpunga a Gilgamesh
- Veneri preistoriche
- Smog erotico
II. Immagini
- Picasso, il grande pittore priapico
- Hieronymus Bosch, Il regno millenario
- Ingres nel suo Bagno turco
- Pierre Bonnard, bagno di colori
- Gustave Moreau, il capro lascivo montato dalla lussuria
- Gustav Klimt, ossa e ori
- Egon Schiele, la morte inscritta
- Hans Bellmer, Puppe contro Führer
- Marcel Duchamp, Rrose Sélavy
- Michelangelo, Giorgione, Tiziano, Poussin, Rembrandt, Boucher, Courbet, Balthus e altri
- Christo, 100.000 metri quadrati di tela
- Fotografia: il “nudo inconfessabile”
- Clérambault, erotica della seta e del drappeggio
- Grilletti fotografici
- Cinema X, “eccitattrici” e “hardattori”
- Cinema: flash erotici
- Blow up, Gli inseparabili, L’occhio che uccide: Eros strumentale
- Hiroshima mon amour, “Non hai visto niente…”
- Eyes wide shut, scopare!
III. Parole
- Labé e l’Aretino, Louÿs e Musset
- Sade, il supererotismo
- Fourier, il panerotismo
- Alfred Jarry, Il supermaschio
Diario Indiano
Titolo originale: Indian Journals
Autore/i: Ginsberg Allen
Editore: Arcana Editrice
seconda edizione, traduzione di Fernanda Pivano, disegni dell’autore.
pp. LVII-238, illustrazioni b/n, Milano
Quando, nel 1962-63, durante la sua permanenza in India, scrisse questo Diario, Ginsberg non pensava alla sua pubblicazione. Si tratta infatti di “appunti schizzi frammenti di sogno pensieri notturni fantasticherie pomeridiane istantanee Kodak ottiche e verbali: inni a Kali, frenesie politiche… stramberie… frammenti di conversazione… ” alla cui cura editoriale Ginsberg si dedicò solo anni dopo “come un solitario lavoro manuale dell’io”, aggiungendovi foto e disegni.
Libro fondamentale per capire l’evoluzione del poeta principe della beat generation, quello che in esso affascina il lettore non è solo la cronaca di un viaggio fra santoni e mendicanti, fumerie d’oppio e recinti crematori, poeti di strada e asceti solitari, ma soprattutto la descrizione dell’impatto di un io tormentato con una realtà diversa, dalla quale attendersi soluzioni esistenziali e attingere disperate speranze.
Allen Ginsberg classe 1926, americano e figlio di un insegnante e di una comunista di origine russa, amico di Jack Kerouac e William Burroughs, poeta, vive la grande stagione beat a New York e a San Francisco, dove entra in contatto col Buddismo, cui aderisce. Processato e poi assolto per il poema visionario Howl, nel 1961 pubblica Kaddish And Other Poems, volutamente scritto sotto l’effetto degli allucinogeni, Reality Sandwiches, Planet News, The Fall Of America, in chiave antimperialista. La sua poesia, in cui confluiscono impegno politico e meditazione spirituale, è fra le più significative della generazione che ebbe la sua massima espressione negli anni ’60 e 70, anche attraverso la musica.
Scoperte Archeologiche non Autorizzate – Oltre la Verità Ufficiale
Antologia delle Scoperte Sotto Censura, quando il Potere Nasconde il Sapere
Autore/i: Pizzuti Marco
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prima edizione, premessa dell’autore.
pp. 352, illustrazioni b/n, Vicenza
“Per capire realmente il presente è indispensabile conoscere il passato, oltre le verità politicamente corrette“. (Marco Pizzuti)
Un lato nascosto e affascinante della storia dell’uomo sta per tornare alla luce… Da circa un secolo, gli archeologi e gli storici accademici si ostinano a insabbiare e a screditare qualsiasi scoperta possa mettere in discussione la scuola di pensiero ortodossa. Le più recenti scoperte, tuttavia, stanno ribaltando per sempre la storia della nostra civiltà.
Si tratta di una rivoluzione silenziosa che, seppur ignorata da mass-media e istituzioni, ha già aperto le prime crepe nel muro di omertà che la circonda. La mole di prove raccolta in questo volume esplosivo costituisce una sorta di antologia del passato più oscuro e censurato della storia dell’uomo, una disamina accurata e documentata del materiale storico-archeologico più controverso e discusso di questi ultimi anni. Verità conosciute già da tempo immemorabile esclusivamente dalla stirpe che si è tramandata segretamente il sapere delle civiltà antidiluviane vengono finalmente svelate. Argomenti scottanti come le civiltà perdute, la misteriosa genesi del popolo ebraico, la comparsa del Cristo storico, la formazione del Nuovo Testamento, la sopravvivenza dell’ordine dei cavalieri templari e molto altro ancora trovano qui inquietanti risposte.
L’origine e lo sviluppo della civiltà umana non possono più essere considerati misteri completamente risolti. Le recenti scoperte scientifiche sulle catastrofi planetarie determinate da fenomeni ciclici come l’inversione dei poli magnetici o casuali impatti meteoritici impongono ormai una rilettura meno semplicistica della nostra storia…Un ciclone di letteratura scientifica indipendente sta letteralmente travolgendo tutti i precedenti dogmi accademici, per introdurre nella comunità scientifica novità (o meglio riscoperte) come il concetto di sviluppo ciclico del progresso umano. Con esso si vuole intendere l’arco dei millenni in cui le civiltà fioriscono e poi cessano di esistere a causa di cataclismi naturali. A conferma di questo nuovo orientamento emergente troviamo un lungo elenco di reperti archeologici e di conoscenze anacronistiche (cioè non compatibili con quella che si suppone essere stata la tecnologia del tempo), che costituiscono una vera e propria spina nel fianco per l’odierna teoria ortodossa maggioritaria.Gli unici a discuterne sono i ricercatori esclusi dal libro paga delle istituzioni, oltre ad alcuni insigni accademici fuori dal coro. Schierarsi a favore dell’archeologia ’eretica’, condannata dall’establishment ortodosso a non avere alcuna visibilità nei grandi canali di informazione, significa dover accettare un confronto ad armi impari contro pregiudizi, luoghi comuni e dogmi largamente condivisi. Ciononostante, Scoperte archeologiche non autorizzate intende fare luce su questioni storico-archeologiche realmente esplosive e controverse.
Marco Pizzuti laureato in legge, scrittore, conferenziere e ricercatore scientifico. Romano, ex ufficiale dell’esercito, dottore in Legge, scrittore, conferenziere e ricercatore scientifico. Ha lavorato presso le più prestigiose istituzioni dello Stato (Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Consiglio di Stato). È uno dei massimi esperti della controinformazione e ha contribuito alla realizzazione di documentari di produzione spagnola (Bitakora Film) e italo-argentina (Sydonia Production).
Nel campo della divulgazione scientifica collabora con il Museo dell’Energia e, durante il TED di Bologna del 2011, ha stabilito il nuovo record mondiale nella trasmissione di corrente elettrica senza fili direttamente in forma di corrente alternata (senza l’impiego del sistema Witricity), applicando esclusivamente la tecnologia Tesla di fine ’800.
Ha collaborato con il programma “Mistero” (poi “Mistero Adventure”) di Italia 1, dove ha mostrato alcuni degli esperimenti scientifici più controversi (reazioni nucleari a debole energia, effetto Biefeld-Brown, trasmissione di energia senza fili, ecc). Marzo Pizzuti ha scritto 14 saggi pubblicati in 19 Paesi.
Enigmi dal Cosmo
Galassie, nebulose, supernove. Vita e morte delle stelle. Spazio interstellare. Tempeste siderali. Quasars e buchi neri.
Autore/i: Croce Vincenzo
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione di G. de Turris e S. Fusco, premessa dell’autore.
pp. 272, numerose tavole a colori e b/n f.t., illustrazioni b/n, Roma
Nel presente volume l’autore offre ai lettori una ampia e varia panoramica di oggetti celesti di particolare attualità.
Nella prima parte dell’opera l’accento viene posto su alcuni aspetti di elevata drammaticità: mostruose onde esplosive irradiantisi da antichi centri di deflagrazione celeste si propagano negli spazi siderali foriere di distruzione.
Vi sono prove attendibili che anche il sistema solare e il nostro stesso pianeta siano stati investiti e desolati da ripetute «bufere» di questo tipo; ma esse possono dimostrarsi anche suscitatrici di nuove generazioni d’astri, stimolando sovente la condensazione di nuove stelle, come nel Trapezio di Orione, o di astri inquietanti e misteriosi come Età Carinae.
La seconda parte dell’opera è permeata appunto di questa sinfonia creatrice, dalla quale sono destinati ad emergere una galleria di «tipi» del più disparato interesse.
Fra di essi trova posto il nostro Sole; ma ci sono anche quelle gigantesche bolle sanguigne rappresentate dalle stelle rosse, e gli astri «scortecciati» del mantello superficiale d’idrogeno che irradiano direttamente dal proprio nucleo termico, e si circondano di un alone nebulare a modo della mirabile Nebulosa Anulare della Lira.
L’autore affronta quindi numerosi ed affascinanti argomenti, quali le stelle collassate, le nane-bianche, i residui di stelle esplose, astri supercompatti di materia neutronica rapidamente guizzanti; e via via una passerella di astri che si conclude con le meraviglie cosmiche più assurde ed enigmatiche: i buchi-neri.
Vincenzo Croce si è laureato in fisica all Università di Roma trattando in una tesi sperimentale delle correlazioni tra taluni aspetti dell’attività solare ed eventi di tipo geomagnetico. Si è quindi dedicato professionalmente alle discipline astronomiche, instaurando presso la Torre Solare dell’Osservatorio Astronomico di Roma un servizio giornaliero d’osservazione e di elaborazione dati per le macchie solari, e partecipando a spedizioni di rilevamento, convegni, équipes di ricerca La divulgazione dell’astronomia e una predilezione per la letteratura scientifica hanno, da sempre, costituito elementi di stimolo per l’autore, inducendolo ad una pluriennale collaborazione presso riviste, quotidiani e case editrici.
I Presocratici – Antologia di Testi
Autore/i: Autori vari
Editore: La Nuova Italia
scelta,introduzione, note, traduzione e cura di Antonio Capizzi.
pp. XXIV-104, Scandicci (Firenze)
Sommario:
Introduzione
- Il problema della nascita della filosofia
- La natura modello della legge
- La Ionia: Mileto come la terra, Efeso come il cielo
- Italia e Sicilia: modelli medici e linguistici
- Atene: nasce la filosofia
Nota bibliografica
I. – Talete
- Vita
- Dottrina
II – Anassimandro
- Vita e opere
- Dottrina
III – Anassimene
- Vita
- Dottrina
IV – Pitagorici
- Pitagora e il circolo di Crotone
- Tarda scuola
V – Senofane
- Vita e opere
- Dottrina
VI – Eraclito
- Vita e opere
- Dottrina
VII – Parmenide
- Vita e opere
- Dottrina
VIII – Zenone
- Vita e opere
- Dottrina
IX – Melisso
- Vita e opere
- Dottrina
X – Empedocle
- Vita e opere
- Dottrine biologiche e cosmologiche
- Dottrine religiose
XI – Anassagora
- Vita e opere
- Dottrina
XII – Leucippo
- Vita e opere
- Dottrina
XIII – Democrito
- Vita e opere
- Dottrina
Indice dei nomi
I Movimenti Politici del Giappone
Autore/i: Beonio-Brocchieri Paolo
Editore: Ubaldini Editore
unica edizione.
pp. 124, Roma
Da tempo oggetto dell’attenzione mondiale per le dimensioni eccezionali del suo miracolo economico, il Giappone è tra i non molti paesi dell’Asia e dell’Africa il cui sistema politico appare modellato sulle democrazie occidentali. Fondamento di questo sistema sono, come da noi, i partiti politici, che hanno anche nomi a noi familiari: liberal-democratico, socialista, comunista.
La storia dei partiti politici in Giappone compie ora un secolo. Dagli anni dell’era Meiji, nella quale il paese ha compiuto il suo rapido apprendistato di paese moderno, alla fase dell’autoritarismo e dell’imperialismo, alla rinascita dell’ultimo dopo-guerra, le fortune e le eclissi dei partiti hanno scandito la realtà politica interna del paese.
Questa vicenda, nella quale l’influsso euro-americano e la tradizione locale hanno dato luogo a una esperienza singolare, chiarisce un momento centrale nella realtà del Giappone odierno e nei problemi di acculturazione politica.
Che importanza e che ruolo hanno i partiti nella realtà del Giappone, ossia della mondo?
In quale misura il modello giapponese è applicabile ai paesi oggi in via sviluppo?
Come funzione un meccanismo di acculturazione politica, ossia l’inserimento di una istituzione tipicamente occidentale in una tradizione culturale diversa?
Questi sono gli interrogativi ai quali, direttinnente o indirettamente, la storia dei partiti politici in Giappone può fornire una risposta. Si tratta di una storia che, lungo un arco ormai secolare, scandisce con le sue fortune e le sue eclissi la cronaca politica del Giappone. Dall’inquieto e contraddittorio liberalesimo dell’era Meiji (fatto di samurai che leggevano Locke e Rousseau) alla organizzazione ferrea della Sôka Gakkai (esercito di lavoratori che invocano Nichiren), la vicenda dei partiti politici in Giappone può forse gettare una luce riflessa anche sulla realtà politica dei nostri paesi.
Paolo Beonio-Brocchieri si è laureato in Storia della Filosofia a Milano con Antonio Banfi e ha quindi studiato in Giappone con Nakamura Hajime e in America dove ha partecipato tra l’altro allo Harvard International Seminar organizzato da H.K. Kissinger.
Insegna all’Università di Venezia Lingua e letteratura giapponese e Storia delle Religioni dell’Oriente, colla-bora con l’Istituto di Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano per il settore asiatico ed è presidente del Centro studi economici italo-giapponese (CSEIGi) di Milano.
Si occupa in modo particolare della cultura giapponese e di quella asiatica nei suoi aspetti filosofici e storico-politici. È autore, tra l’altro, di Religiosità e ideologia alle origini del Giappone moderno (Milano, 1965); Storia dell’Asia Orientale (Novara, 1970); Storia delle Filosofie dell’Asia Orientale.
La Leggenda del Vecchio Marinaro
Autore/i: Coleridge Samuel Taylor
Editore: Longanesi & C.
prefazione e traduzione di Enrico Nencioni, illustrazioni di Gustave Doré.
pp. 44, 38 tavole e 4 disegni b/n f.t., Milano
Lo spettacoloso incontro tra il realismo visionario di Coleridge e il luminismo presimbolista di Doré, tra l’essenza misteriosa dell’immaginazione e l’unità creativa della vita. Su ogni cosa domina però il vivo sentimento del mare, ritratto dal poeta e dall’artista in tutta la sua magnificenza e in tutto il suo terrore. Una strenna dell’Ottocento per i lettori di oggi.
In copertina: incisione di Gustave Doré.
I Ragazzi che Amavano il Vento
Autore/i: Shelley Percy Bysshe; Keats John; Byron George Gordon
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
testo inglese a fronte, seconda edizione, cura e traduzione dall’inglese di Roberto Mussapi.
pp. 120, Milano
I più grandi poeti del secondo romanticismo inglese uniti da una caratteristica comune: l’amore per l’Italia. La dolce asprezza del paesaggio ligure, i delicati colori pisani, il fascino ineffabile di Venezia si rispecchiano liricamente nella luce, nell’acqua, nell’aria che percorrono e accomunano i versi di quest’antologia. Roberto Mussapi, riscrivendo il “romanzo italiano” di Shelley, Keats e Byron a introduzione del volume, parte alla ricerca di quel versante, disperato e arioso insieme, che resuscita e illumina il motivo della giovinezza: tre poeti, eterni “ragazzi” innamorati della vita, sono finalmente restituiti alla ingenuità della loro vicenda umana che, sotto il segno dell’avventura italiana, si condensa attraverso esperienze poetiche tutt’affatto diverse in una straordinaria lode alla leggerezza, al vento, al volo.
Parola di Gatto – Le Risposte dei Nostri Amici a Quattro Zampe
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul gatto (ma non avete mai pensato di chiedergli)
Autore/i: Solisti-Mattelon Kate
Editore: Edizioni Mediterranee
unica edizione, introduzione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Milvia Faccia, titolo originale: Conversations with Cat.
pp. 144, illustrazioni b/n, Roma
I gatti hanno vissuto a fianco degli esseri umani per migliaia di anni, partner finora silenziosi. In Conversazioni col gatto, Kate Solisti-Mattelon pone ai nostri amici felini alcune tra le domande più impegnative, catalogandone le risposte e offrendoci intuizioni sorprendenti sulla consapevolezza spirituale, fisica e mentale di questi animali ormai abituati a vivere vicino a noi.
Perché i gatti fanno le fusa? Riescono a vedere gli spiriti? Perché fuggono di casa? Perché sono abitudinari? Sono più intelligenti dei cani? Perché si siedono su quello che leggiamo? Cosa ne pensano dei farmaci e delle vaccinazioni?
Queste sono solo alcune delle moltissime domande che tutti vorremmo fare al nostro gatto. Coloro che amano i gatti non si sorprenderanno scoprendo che, attraverso il collegamento con essi e un atteggiamento rispettoso che ci consenta di comprendere come ci percepiscono, potremo davvero conoscere noi stessi, i nostri rapporti e il nostro posto nell’universo, più di quanto abbiamo sempre immaginato.
Kate Solisti-Mattelon insegna e tiene conferenze a livello internazionale. Esperta di comunicazione telepatica con gli animali fin dal 1992, per tutto questo periodo ha lavorato insieme a privati e veterinari olistici, prestando la sua opera per risolvere i problemi comportamentali e di salute degli animali, curarne i traumi passati e facilitare la comprensione tra esseri umani e non umani. Kate ha operato con animali selvatici, apprendendo da essi i reciproci rapporti e il ruolo che svolgono nel riequilibrare la Terra. Ha fornito il suo sostegno e la sua consulenza al Fossil Rim Wildlife Center in Texas. Come ospite, ha tenuto conferenze presso l’Associazione inglese dei medici chirurghi veterinari omeopatici e l’Associazione dei veterinari olistici delle Montagne Rocciose. Kate è stata una presentatrice nelle esposizioni Whole Life negli Stati Uniti occidentali e ha tenuto un seminario presso l’Associazione internazionale per lo studio delle energie sottili e nell’ambito di un convegno per la medicina energetica a Boulder, in Colorado.Ha insegnato in seminari sulla comunicazione interspecie nel Nuovo Messico, in Colorado, a Washington, a New York, nel New Jersey, in Francia, in Inghilterra e in Belgio.
Lo Judo – Un Nuovo Metodo per Imparare le Tecniche di uno Sport Affascinante
Titolo originale: Judo in Evolutie
Autore/i: Geesink Anton
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione del Dott. S. Kuyper, traduzione di Nadine Pennington de Jongh, foto di Pierre Zenden e Jan Schipper.
pp. 224, riccamente illustrato in b/n, Milano
Sommario:
Introduzione
Scoperte sensazionali
Alla ricerca di nuove vie
Lo schema didattico
Svolgimento dello schema didattico
- Fase iniziale della tecnica a terra ne-waza
- Gruppo kesa-gatame
- Gruppo ne-waza con braccio di gioco
- Gruppo hishigi
- Gruppo garami
- Gruppo jime-waza
- Fase iniziale della tecnica in piedi tachi-waza
- Gruppo tachi-waza con braccio di gioco
- Gruppo tachi-waza con gamba di gioco
- Gruppo barai
- Gruppo gari
- ruppo renraku-waza
- Gruppo gonosen
- Kata
Alcune postille marginali
Parole conclusive
Anton Geesink è nato a Utrecht nel 1934. Per 23 volte campione europeo di judo e per tre volte campione mondiale di tutte le categorie, nel 1964 vinse l’Olimpiade di Tokyo. Attualmente è insegnante di judo all’Accademia sportiva di Amsterdam.
Padre Pio – Un Contadino Cerca Dio
Autore/i: Pandiscia Antonio
Editore: Edizioni San Paolo
prefazione di Alberto Bevilacqua.
pp. 224, numerose tavole a colori e b/n f.t., Cinisello Balsamo
Padre Pio da Pietrelcina divenne novizio cappuccino nel 1903, all’età di 15 anni. Ordinato sacerdote nel 1910, poco dopo ricevette il dono delle stimmate. Ai dolori fisici e ai tormenti spirituali si alternarono i conforti di Gesù: dapprima solo voci, poi vere e proprie apparizioni. Presto la notizia si diffuse e il convento di San Giovanni Rotondo divenne meta costante di pellegrinaggio da parte dei fedeli, che gli attribuirono grazie, conversioni e guarigioni inattese. Nel 1956 diede vita alla Casa Sollievo della Sofferenza, importante struttura sanitaria di elevata specializzazione. Autore di un cospicuo epistolario, Padre Pio si spense il 23 settembre 1968 all’età di 81 anni. Giovanni Paolo II lo proclamò beato il 2 maggio 1999 e santo il 16 giugno 2002. La biografia di Antonio Pandiscia, considerato “il” biografo di Padre Pio.
Antonio Pandiscia (1937 – 2011), giornalista e avvocato, originario di Lacedonia (Avellino), è noto per essere stato il primo biografo di Padre Pio. Per Rai 2 ha condotto la rubrica legale “L’ago della bilancia” nella trasmissione “I fatti vostri”.
Storia Criminale del Cristianesimo – Tomo IV – L’Alto Medioevo
Da re Clodoveo I (circa 500) fino alla morte di Carlo “Magno” (814)
Autore/i: Deschner Karlheinz
Editore: Edizioni Ariele
prefazione e cura di Carlo Pauer Modesti, traduzione dal tedesco di Costante Mulas.
pp. xxiv-412, Milano
Mentre la Chiesa Cattolica celebra l’ingresso nel suo terzo millennio, una voce fuori dal coro ne ripercorre minuziosamente la storia, finalmente anche per il pubblico italiano, partendo da un punto di vista inedito e provocatorio.
L’opera di Deschner, del quale questo è il quarto di dieci volumi, offre al lettore, credente e non credente, gli elementi per una conoscenza, lontano dall’agiografia più o meno esplicita e dal timor reverentialis che troppo spesso traspare in molti autori dell’evento culturale che maggiormente ha caratterizzato la storia dell’Occidente e poi del mondo: il Cristianesimo.
Comprenderlo profondamente per allontanarsene definitivamente o viverlo con una fede rinnovata?
L’Autore Karlheinz Deschner (Bamberga, 23 maggio 1924) è uno storico e scrittore tedesco. Si è distinto principalmente per le sue opere storiografiche di natura critica nei confronti della chiesa cattolica e del cristianesimo, in particolare la sua Storia criminale del cristianesimo, prevista in 10 tomi.
Nella Terra degli Dei – 1000 Chilometri a Piedi in Nepal
Autore/i: Ammann Olga; Barletta Giulia
Editore: dall’Oglio Editore
preface by Jean Servier, introduzione delle autrici, in copertina: uno stupa. Questo tipico tempio nepalese simboleggia nella sua forma architettonica il corpo di Budda seduto in meditazione.
pp. 356, numerose tavole a colori e b/n f.t., Milano
Come scrivono le autrici nella loro introduzione, il Nepal non è fatto solo di scenari incantati, di montagne immense, di sconfinati silenzi, di aria cristallina: chi si reca in Nepal percepisce immediatamente la sua magia, il suo senso del sacro e si accorge che la vita, gli alberi, le pietre, i cieli assumono un significato nuovo, globale. Lo stesso saluto dei Nepalesi, namastè, non significa soltanto «buongiorno» o «buonasera» ma, più esattamente, «mi inchino di fronte al divino che è in te», perché ogni individuo per i Nepalesi è una scintilla divina, un’espressione della sacralità che pervade il cosmo e come tale va perciò trattato: non per quello che ha, ma per quello che è. Secondo la felice definizione del professor Jean Servier questo è dunque un libro d’iniziazione nel significato più ampio che gli etnologi danno al termine: un cammino, che le autrici hanno compiuto non solo metaforicamente percorrendo a piedi circa mille chilometri, sulla via della conoscenza storica, filosofica, artistica e sociale del Nepal. In questo cammino il lettore è agevolato dalle splendide illustrazioni a colori, dai prospetti di sintesi e, infine, dagli itinerari dei vari trekking con relativa descrizione.
Tutti Sono Corrotti – Salmi 11-14
La Tradizione Ebraica e Cristiana Commenta i Salmi
Autore/i: Autori vari
Editore: Editrice Elle Di Ci
unica edizione, a cura di Daniel Lifschitz, prefazione di Giuseppe Dossetti.
pp. XXXII-272, VIII tavole a colori, Leumann (Torino)
Dalla Prefazione di Giuseppe Dossetti:
«Ognuno di questi quattro Salmi viene riletto e ampiamente illustra- to nella concreta vicenda di Israele prima, poi di Cristo, e infine della Chiesa: come l’hanno percepita e interpretata i Rabbi della tradizione ebraica, gli scrittori del Nuovo Testamento, e i Padri della Chiesa.
Ne risulta, anche in questa nuova fatica di Lifschitz, la continuità non solo del racconto e dell’insegnamento biblico, ma anche delle tre relative ermeneutiche: dai Targumim agli scritti intertestamentari, agli autori degli Evangeli e degli altri scritti canonici, ai Padri della Chiesa, questa continuità ermeneutica, anche se non esclude possibili varianti, e anzi a un certo punto una divaricazione, fa emergere di fatto una conordia discors, capace di dare un potente rilievo scultoreo allo stesso testo, e di farne apprezzare le insondabili ricchezze e di concorrere così mirabilmente all’edificazione della fede e della speranza dei lettori.
Ne viene così ad ognuno che legge un invito a lasciarsi prendere da un’interpretazione veramente infinita e che può generare di secolo in secolo uno stimolo inesauribile di preghiera…
Il lettore di questo libro potrà constatare anche per sé di essere immesso in questo flusso vitale infinito. Verificherà come questi quattro brevi componimenti salmici (tutti insieme non assommano a 30 versetti), messo questi piccoli quadretti, incorniciati che Lifschitz ha raccolto intorno ad florilegio biblico e patristico anno avuto nei millenni una vitalità costante ed omogenea e anche oggi continuano a vivere e a crescere.
Crescono verso che cosa? Crescono e si protendono: come certe figure dei quadri di Lifschitz, figure spesso di Rabbi intenti allo studio della Thorà, che dall’ombra si muovono verso la luce, ma una luce tutta speciale, una luce che sempre o quasi sempre non è intessuta di materia, ma leggera, trasparente e soffusa, quasi memoria originale della luce primordiale e taborica.»
Krishnamurti Prima
Autore/i: Autori vari
Editore: Blu International Studio Editore
a cura di Roberto Romiti, prefazione dell’editore, il dipinto: “La giovinezza di Krishnamurti” riprodotto in copertina è opera del pittore Pietro Gallina.
pp. 192, illustrazioni b/n, Torino
Se avete i “fili” questo libro vi elettrizzerà! Se pensate di non averli, scoprirete che tutti li hanno. Anche voi!
Tutto quello che avreste voluto sapere da uno degli uomini che ha cambiato e cambierà il Cuore e la Mente dell’Umanità. “Prima”… erano gli anni in cui Krishanmurti diceva: “Dall’antichità dei tempi, il mio scopo incosciente, e ora cosciente, è stato quello di raggiungere la Liberazione. Io sono l’Istruttore del Mondo!”
«Pietro Gallina è nato nel 1937 a Torino. Dagli anni ’60 ad oggi opera attivamente nel vasto settore dell’espressione artistica, ricercandone all’interno diversi linguaggi comunicazionali. Pittore, ma anche scenografo e costumista, musicista, ma anche scrittore di testi teatrali, illustratore di libri.
Insegnante di grafica, tiene corsi particolari da lui ideati.
Ne è un esempio “Kaptah – Prima Iniziazione Artistica Universale.
Corso per la comprensione vitale delle espressioni creative visive e sonore”, che l’artista ha realizzato in collaborazione con la Biblioteca Civica e l’Assessorato alla Cultura della città di Santena.
Intensa è la sua attività espositiva: realizza mostre personali, partecipa a collettive e rassegne in Italia e all’estero, consegue numerosi premi e riconoscimenti.» (Paolo Levi)
19 Fogli del Diario del ’71 e del ’72 di Eugenio Montale
Autore/i: Zazzaretta Giacomo
Editore: Cegna Editore
pp. 150, illustrazione b/n, Maestà di Urbisaglia (Macerata)
Sommario:
- A Leone Traverso
- L’arte povera
- Trascolorando
- Il Re pescatore
- Il poeta – Tra chiaro e oscuro
- La forma del mondo
- La lingua di Dio
- A questo punto
- Senza sorpresa
- Lettera a Malvolio
- Per una nona strofa
- Quel che più conta
- Sulla spiaggia
- Il principe della Festa
- Annetta
- Diamantina
- Sorapis, 40 anni fa
- L’élan vital
- La danzatrice stanca
Appendice
- Appunti sul lessico e suoi motti di spirito del Diario