Libri dalla categoria Teologo
“Lungo i Fiumi…” I Salmi
Traduzione poetica e commento
Autore/i: Turoldo David Maria; Ravasi Gianfranco
Editore: Edizioni San Paolo
seconda edizione, in copertina: Davide Miniatura , VIII secolo, dal Vespasian Psalter, Londra, British Library.
pp. 528, Cinisello Balsamo (Milano)
Questo Salterio è per tutti gli uomini che amano la poesia, e che riflettono sul mistero dell’esistere e del morire. Per questo motivo la versione, frutto della lunghissima compagnia del poeta David M. Turoldo con il libro dei Salmi, cerca di tendere la lingua italiana alla sua massima potenza espressiva per farle rendere lo splendore di una lingua così lontana com’è l’ebraico antico. Così, accanto al poeta, ha vegliato uno studioso della Bibbia, Gianfranco Ravasi, specialista proprio del Salterio. Oltre a sciogliere nel suo commento i segreti letterari e storici, e a tratteggiare il movimento poetico e spirituale di ogni salmo, Ravasi ha offerto al poeta tutta la tavolozza dei colori orientali nascosti in quelle parole antiche, tutte le costellazioni dei simboli, delle immagini, delle allusioni, perché nella penna del poeta rifiorissero in colori, simboli ed echi della lingua vicina all’uomo di oggi.
David Maria Turoldo (Coderno del Friuli, Udine, 1916 – Milano 1992) poeta e saggista italiano. Sacerdote, durante la guerra fu tra i fondatori de «L’Uomo», rivista clandestina antifascista; negli anni successivi collaborò con don Zeno Saltini alla costruzione della libera «Città di Nomadelfia» e con padre Camillo De Piaz fondò a Milano la «Corsia dei Servi». Negli ultimi trent’anni visse a Sotto il Monte (Bergamo) dove diresse il Centro studi ecumenici Giovanni XXIII. La sua opera, che testimonia un cristianesimo vissuto come ansia di comprensione dei problemi del mondo contemporaneo e come lotta contro il Nulla del male, comprende numerosi volumi di saggi (Non hanno più vino, 1957 e 1979; Tempo dello Spirito, 1966; Alla porta del bene e del male, 1978; Il diavolo sul pinnacolo, 1988), testi teatrali (La terra non sarà distrutta 1951), poesie (Io non ho mani, 1948; Se tu non riappari, 1963; Il sesto Angelo, 1976; Il grande male, 1987; O sensi miei. Poesie 1948-1988, 1990; Canti ultimi, 1991; Qohelet, 1992); traduzioni (I Salmi, 1973 e, con G. Ravasi, 1987; Chiesa che canta, 7 voll., 1981-82). Nei testi poetici, in cui T. ha dato le prove letterariamente più valide, una sensibilità e una pregnanza semantica tutte novecentesche si fondono con risonanze ed echi biblici.
Monsignor Gianfranco Ravasi, consacrato arcivescovo e creato cardinale da Papa Benedetto XVI, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Esperto biblista ed ebraista, è stato Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano e docente di esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. Per anni ha tenuto la rubrica Il Mattutino sul quotidiano «Avvenire», e collabora con vari giornali, tra cui «L’Osservatore Romano» e «Il Sole 24 Ore». Conduce inoltre la rubrica domenicale Le Frontiere dello Spirito su Canale 5. La sua vasta opera ammonta a più di centocinquanta volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici, teologici e letterari. Tra questi vanno ricordate le edizioni curate e commentate dei Salmi, del Libro di Giobbe, del Cantico dei Cantici e di Qohelet, editi da San Paolo. Ha diretto con P. Rossano e A. Girlanda il Nuovo dizionario di teologia biblica (1988, 2001), redigendo molte voci, e inoltre ha curato la revisione, le introduzioni e le note di varie edizioni della Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. Per Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, Antico Testamento (1993), Il racconto del cielo (1995), La buona novella (1996), Il Dio vicino (1997), Preghiere (2000), Breve storia dell’anima (2003), Ritorno alle virtù (2005), Breviario laico (2006), Le porte del peccato (2007), Le parole e i giorni (2008), 500 curiosità sulla fede (2009), Questioni di fede (2010), Le parole del mattino (2011), Guida ai naviganti (2012), L’incontro (2013), La Bibbia in un frammento (2013), Il cardinale e il filosofo (con Luc Perry, 2014), Le meraviglie dei Musei Vaticani (2014), Le pietre di inciampo del Vangelo. Le parole scandalose di Gesù (2015) e Breviario dei nostri giorni (2018).
Fotografia Totale – Come Quando Perché Fotografare
Titolo originale: Feiningers Kleine Fotolehre
Autore/i: Feininger Andreas
Editore: Antonio Vallardi Editore
prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dal tedesco di Baldo Peroni.
pp. 188, nn. tavole in bianco e nero f.t.
Questo nuovo libro di Feininger è dedicato alle persone intelligenti, creative, ambiziose, che non amano gli stereotipi fotografici e intendono sfruttare in pieno, enorme potenziale offerto dagli apparecchi automatici. È un libro «nuovo» per più di un aspetto: è il primo manuale fotografico basato su una visione totale dell’immagine, che viene vista come un «tutto figurativo» e non soltanto come la somma delle sue componenti. A differenza di molti altri libri tradizionali, parte dalla trattazione del soggetto, che diventa elemento decisivo per la riuscita di una «buona» fotografia, la ragione stessa per cui si effettua lo scatto. Adotta un metodo di insegnamento integrato: ogni fase (messa a fuoco, esposizione, composizione ecc.), anziché venire trattata schematicamente, avulsa dal contesto, viene discussa nel momento in cui si presenta durante il processo del fotografare.
Il «sapere» dell’aspirante fotografo si articola in successione logica: il come del divenire fotografico (la tecnica) è sempre discusso in relazione al perché (lo scopo e la natura dell’immagine) e al quando (il momento della scelta). Il lettore non è mai lasciato a se stesso, con la sensazione frustrante di aver acquisito un bagaglio di nozioni che non sa come applicare. Al contrario, ogni tessera del mosaico si inserisce al posto giusto nel momento giusto finché la realizzazione di «buone» fotografie diventa un fatto di routine.
Un libro-strenna di gradevolissima lettura, che persegue una «filosofia fotografica» senza mai essere astruso; un libro estroso, utilissimo, che comincia dove finiscono i comuni libri di fotografia.
Tra i più grandi fotografi viventi, Andreas Feininger, dopo essersi laureato in architettura e aver lavorato per un anno a fianco di Le Corbusier, si dedicò alla fotografia industriale e architettonica. Fotografo di «Life» dal 1943, è stato il pioniere della «picture story» americana. I suoi libri sull’arte e la tecnica della fotografia sono considerati dei «classici» da professionisti e dilettanti.
Di Feininger sono stati pubblicati nella collana «Le guide»:
La fotografia: principi di composizione; L’occhio del fotografo; Luce e illuminazione nella fotografia.
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
I – IL SOGGETTO: PERCHE FOTOGRAFARE
- Soggetti dinamici
- Soggetti statici
- Soggetti fotogenici e non fotogenici
- Qualità fotogeniche del soggetto: tecniche ed effetti
- Qualità non fotogeniche del soggetto: tecniche ed effetti
- Trucchi ed espedienti
- Soggetti «fotografici» e «letterari»
- Soggetti concreti e astratti
- Soggetti banali e stereotipi fotografici
- Soggetti infotografabili
- Conclusioni
II – IL SEGRETO DELLA BUONA FOTOGRAFIA
- Angolo di presa
- Lo sfondo
- Il primo piano
- La luce
- Il colore
- La direzione
- Il contrasto
- Le ombre
- Le forme della luce
- Conclusione
III – IL KNOW-HOW FOTOGRAFICO
- La pellicola
- L’esposizione
- L’obiettivo
- La presa
- E adesso?
- Conclusioni
IV – IMPARIAMO A «VEDERE FOTOGRAFICAMENTE»
- Differenze nel modo di vedere tra l’occhio e la fotocamera
- Conclusioni
V – C’É SEMPRE UNA SCELTA
- Prove ed esperimenti: la chiave dell’efficienza tecnica
VI – VENTI ESERCITAZIONI
- Compito 1: messa a fuoco e profondità di campo
- Compito 2: a fuoco – sfuocato – «mosso»
- Compito 3: variazioni nell’esposizione
- Compito 4: esposizioni equivalenti. Come lavorare con la luce
- Compito 5: principi di illuminazione con una sola lampada
- Compito 6: principi di illuminazione con più lampade
- Compito 7: esperimenti con diversi tipi di illuminazione
- Compito 8: studiare gli effetti che il grado generale di chiaro o di scuro ha sull’atmosfera dell’immagine
- Compito 9: I simboli grafici della luce radiante
- Compito 10: controllare riflessi e luccichii
- Compito 11: controllare la gamma del contrasto
- Compito 12: come usare i filtri nella fotografia a colori
- Compito 13: come usare i filtri nella fotografia in bianco e nero
- Compito 14: distanza apparecchio/soggetto e suoi effetti sulla prospettiva e sulla scala
- Compito 15: obiettivi di diversa focale e loro effetti sulla prospettiva e la scala
- Compito 16: obiettivi di focale diversa usati con distanze diverse apparecchio/soggetto
- Compito 17: I quattro tipi di prospettiva
- Compito 18: le prospettive non rettilinee
- Compito 19: come risolvere il movimento in fotografia
- Compito 20: «tagliare» e comporre
- Conclusioni
VII – DAL PUNTO DI VISTA DELL’OSSERVATORE
- Scopo e significato
- Impatto emotivo
- Interesse grafico
- Una sintesi
- Conclusione
Guida Moderna per l’Apicultore
Titolo originale: The Complete Guide to Beekeeping
Autore/i: Morse Roger A.
Editore: Edagricole
presentazione, traduzione e cura di Gabriella Ciaffi Tadei.
pp. IX-164, numerose illustrazioni b/n, Bologna
Dalla presentazione di Gabriella Ciaffi Tadei:
«[…] L’Autore dell’opera, dopo la trattazione della parte generale con le informazioni dettagliate e specifiche in relazione agli ambienti su cui far sorgere un apiario, alle attrezzature occorrenti, al modo più economico per procurarsele, alla loro manutenzione per assicurarne la massima durata, passa a parlare con linguaggio semplice, chiaro e persuasivo del modo con cui iniziare l’attività di apicultore, dell’acquisto ed installazione delle api in casse e di tutte le operazioni che seguono.
Largo spazio è dedicato agli sciami e alla loro cattura, alle ispezioni agli alveari, alla alimentazione, ai favi, alle raccolte del miele, ai fogli cerei, alla smelatura, ecc.
Particolari capitoli trattano delle api regine e del commercio del miele, delle malattie che colpiscono le api e degli accorgimenti atti a prevenirle e curarle.
Una parte quanto mai interessante e suggestiva è dedicata agli studi condotti dal tedesco Prof. Karl von Frisch e suoi allievi sulle danze delle api per la ricerca del cibo.[…]»
Guarire con il Reiki – Un’Antica Pratica Terapeutica con l’Imposizione delle Mani
Titolo originale: Reiki-Heile dich Selbst
Autore/i: Müller Brigitte; Günther Hans Horst
Editore: Edizioni Mediterranee
premesse di Peter Heitkämper, introduzione degli autori, traduzione dal tedesco di Claudia Tarantino, fotografie di Nick Durrer, disegni a cura dell’atelier Duschl (Germania).
pp. 248, 80 fotografie b/n e nn. disegni b/n, Roma
Il Reiki è uno dei metodi più antichi di cura tramite l’imposizione delle mani, riscoperto in Giappone nel XIX secolo dal monaco cristiano Dr. Mikao Usui. Il termine Reiki deriva dal giapponese e significa «energia vitale».
Lo spazio che ci circonda, l’universo, è tutto pieno di un’infinita energia: è appunto tale energia originale, creativa, universale che mantiene tutto in vita. Nel Reiki questa energia terapeutica naturale fluisce in forma concentrata e potente dalle mani del guaritore Reiki e può essere trasmesse a se stessi e agli altri. In questo vero e proprio manuale viene prima brevemente descritta la storia del reiki, quindi viene illustrato il suo impiego pratico mediante l’uso della inesauribile energia cosmica, sulla base di numerose testimonianze dei partecipanti ai vari seminari tenuti dagli autori e dei praticanti stessi. il Reiki può essere usato, oltre che come tecnica terapeutica, anche e soprattutto come coadiuvante energetico nella vita di tutti i giorni.
Brigitte Müller è maestra di Reiki dal 1983 e terapeuta di medicina naturale.
Hans Horst Günther è maestro di Reiki dal 1985. Entrambi insegnano il sistema tradizionale Usui del Reiki in Germania e all’estero. Essi sono autorizzati a trasmettere questo metodo di cura nel seminario di primo e di secondo grado e a formare e iniziare i maestri di Reiki.
Vita dell’Arciprete Avvakum Scritta da lui Stesso
Titolo originale: Žitie protopopa Avvakuma im samim napisannoe
Autore/i: Avvakum Petrovič
Editore: Adelphi Edizioni
a cura e introduzione di Pia Pera, in copertina: «disegno autografo di Avvakum», dal Pustozërskij sbornik I.N. Zavoloko (1675), manoscritto conservato all’Istituto Puškin di Leningrado.
pp. 254, 1 tavola a colori f.t., Milano
Molti hanno detto che la grande letteratura russa comincia con questo libro, con la sua dolorosa asprezza, con la forza del nominare che Avvakum aveva e si trasmise poi, per vie misteriose, a scrittori così diversi come Puskin e Tolstoy. Avvakum visse nella tempesta religiosa del Seicento russo, che culminò nello scisma. La sua parte era quella del perdente, la parte dei raskolniky, i «Vecchi Credenti», contrari a ogni correzione dei testi sacri e a ogni grecizzazione nella liturgia e nella dottrina. Allora la Russia si spaccò in due, e quella spaccatura si prolungò per tutta la sua storia, sino alle dispute fra occidentalisti e populisti nell’Ottocento, fino a oggi.
Rinchiuso nei sotterranei di una gelida prigione, prima di morire Avvakum volle lasciare testimonianza della sua vita – o meglio di come Dio operò su di lui in certi punti della sua vita, e soprattutto nella lotta testarda contro coloro che «col fuoco, con il knut e col capestro vogliono affermare la fede». È una storia di incessanti violenze, dove i contrasti teologici si manifestano a pugni, a calci, a frustate, fra lingue strappate, sepolti vivi, roghi, saccheggi, persecuzioni, fughe nell’immensità asiatica. La vita di Avvakum è come un unico naufragio, dove a sprazzi intravediamo l’arciprete aggrappato a qualche relitto di chiatta: «Fiume renoso, ci si affonda dentro, zattere pesanti, sorveglianti spietati, nodosi i bastoni, secche le sferzate, tagliente il knut, torture crudeli, il fuoco e i tratti di corda». Vi è in lui una carica primordiale, che non si lascia esaurire. Tutto il suo fervore spirituale e intensamente fisico. Si azzuffa con i demoni come fossero come al diavolo lo guarda seduto sulla Stufa. Un giorno, sfinita sul ghiaccio, l’arcipretessa si rivolge a Avvakum: «”Quanto durerà questo tormento, arciprete?”. Rispondo: “Miarkovna, fino alla morte”, Al che lei “Va bene, Petrovič: tireremo ancora avanti”». Questo dialogo è sigillo della storia russa e del suo spirito. Dopo una vita di tumultuose peripezie, Avvakum finì sul rogo. Dice la leggenda che per sette volte lo zar e la zarina caddero malati, e intimoriti mandarono un messo per annullare la pena. Per chi apra oggi le pagine di questa Vita non vi è migliore accompagnamento delle parole di Andrej Sinjavskij: «Su Avvakum non si possono fare tanti discorsi: su di sé ha già detto tutto lui, si è ficcato come un orso nella sua tana e l’ha riempita tutta».
«Voi che leggete o ascoltate non disprezzate, per l’amore del Signore, il nostro volgare, perché io amo la mia lingua russa materna» scriveva Avvakum (1620-1682) verso la fine della sua vita. Ma la sua «pura e sapida lingua russa, quella propria di tutto il popolo prima di Pietro il Grande» (Pierre Pascal) fu conosciuta soltanto due secoli dopo la composizione della Vita, quando nel 1861 il testo venne pubblicato per la prima volta a stampo. Della Vita rimangono tre versioni. La presente traduzione è la prima che si basi sull’autografo della versione C, la più lunga, scoperto nel 1966.
La Vita Segreta del Gatto Ovvero la Tribù della Tigre
Titolo originale: The Tribe of Tiger
Autore/i: Marshall Thomas Elizabeth
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
introduzione dell’autrice, traduzione di Lidia Perria, illustrazioni di Jared T. Williams.
pp. 242, nn. illustrazioni b/n, Milano
«Dio ha creato i gatti perchè gli uomini potessero accarezzare la tigri» (Victor Hugo)
È ormai indubbio che Elizabeth Marshall Thomas (acclamata autrice della Vita segreta dei cani) possiede un istinto pressocchè infallibile per capire gli animali e il loro comportamento. Così, dopo quell’arguta e affettuosa indagine sui cani, la Thomas ha deciso di studiare i gatti, la famiglia dei felini in genere e la loro «cultura». E il risultato, ancora una volta strepitoso, è questo libro in cui si fondono alla perfezione straordinaria capacità di osservazione, limpido stile divulgativo e incondizionato amore per tutti i personaggi della «tribù della tigre».
«La vita segreta del gatto è uno studio approfondito ed esauriente sul mondo dei felini: ci commuove, ci diverte e ci insegna molte cose.» (Kircus Reviews)
Elizabeth Marshall Thomas, etologa autodidatta, è autrice di The Harmless People (una saggio sulla tribù africana dei !Kung), di La luna delle renne (un romanzo ambientato nel Paleolitico) e della Vita segreta dei cani (publicato in questa collana) che ha riscosso uno straordinario sccesso mondiale.
A proposito del titolo
Introduzione
Parte Prima
- L’animale
Parte Seconda
- Nel modo antico
Parte Terza
- Nuovi modi
Ringraziamenti
Bibliografia
Teatro Latino Americano – 10 Atti Unici di 8 Autori d’Avanguardia
Albert Adellach; Anton Arrufat; Enrique Buenaventura; Nicolas Dorr; Griselda Gambaro; Carlos Maggi; José Triana; Maruxa Vilalta
Autore/i: Autori vari
Editore: Istituto Italo-Latino Americano
prefazione di Carlo Bo, traduzione dallo spagnolo di Elena Clementelli, Attilio Dabini, Anna Scriboni.
pp. 292, Roma
Interrogato sulla situazione culturale e teatrale del Messico e, in generale, dell’America Latina, lo scrittore Carlos Fuentes ha messo subito il dito sulla piaga e ha risposto: «Il problema del teatro non solo in Messico ma dappertutto in America Latina è abbastanza semplice: infatti il problema è ora che da noi non c’è teatro, o quasi». Questa antologia rientra quindi nell’ambito molto ristretto del «quasi» o, per lo meno, intende provare che per quanto riguarda il capitolo degli atti unici qualcosa di vivo c’è, soprattutto che qualcosa di importante è nato e sta per svilupparsi nella vita del teatro latinoamericano.
Ma procediamo per ordine, un discorso su questo teatro non può essere separato dal resto del problema della cultura e della letteratura di quei paesi: il teatro non è che un capitolo di un libro che soltanto negli ultimi tempi ha trovato una sua esatta configurazione per i lettori europei. Possiamo dire con assoluta tranquillità che – fino alla seconda guerra – ogni riferimento alle culture dell’America Latina era puramente casuale e episodico. Non solo ma c’era la tendenza a considerare le rare testimonianze che ci arrivavano da quella America come altrettante prove e conferme del successo e delle scoperte delle letterature europee. In altre parole, c’era la tendenza a rinchiudere quelle manifestazioni in determinati luoghi fissi delle nostre fortune e, di conseguenza, a considerare quegli scrittori come dei ripetitori o – nel migliore dei casi – come degli intermediari.
Mitologie Economiche
Titolo originale: Nos mytologies économiques
Autore/i: Laurent Éloi
Editore: Neri Pozza Editore
prologo dell’autore, traduzione di Roberto Boi.
pp. 128, Vicenza
«Éloi Laurent ci regala un breve libro critico sul pensiero economico attuale, sottolineandone le contraddizioni e le false interpretazioni. Una riflessione tonificante e documentata che va contro l’attuale ortodossia economica». (Culture-Chronique)
«Oggi chi vuole apparire importante “fa l’economista”. In un miscuglio particolarmente tossico di ideologia e dilettantismo, un numero crescente di “commentatori” di minuscola competenza recita con tono professionale e spesso comminatorio un catechismo del quale, peraltro, capisce pressochè niente». (Éloi Laurent)
«L’economia è diventata la grammatica della politica. Col suo uso e le sue regole condiziona il linguaggio, la parola pubblica, il cui libero arbitrio si limita ormai alla scelta del vocabolario, della retorica e dell’intonazione».
Da questa oggettiva constatazione dello stato di cose presenti muove la riflessione contenuta in questo libro, che ha di mira un obiettivo determinato: mostrare come la grammatica economica non sia affatto una scienza o un’arte, ma piuttosto una mitologia, un credere comune in un insieme di rappresentazioni giudicate degne di fede.
Come ogni religione e culto della fatalità, l’analisi economica mette oggi infatti in scena un universo angoscioso, fatto di vincoli, di costrizioni, di rifiuti, di punizioni, di rinunce e di frustrazioni. Risponde «non si può» quando i cittadini dicono «noi vogliamo». Riduce i progetti, le ambizioni e i sogni a questioni falsamente importanti: «quanto costa?», «quanto rende?». Segna la fine delle alternative e avvelena, infine, lo spirito democratico, poiché chi ha poteri di governo si sente obbligato a invocare le mitologie economiche per rafforzare la propria autorità e credibilità.
Analizzando e decostruendo tre discorsi oggi dominanti che si servono di miti economici per renderci miopi rispetto alle vere sfide del nostro tempo – il neoliberismo in fase terminale, la social-xenofobia emergente e l’euroscetticismo irriducibile – Éloi Laurent dimostra come l’economia sia una modernità superata che «pretende di essere una spinta permanente al cambiamento e alla riforma» e, invece, «racchiude gli individui e i gruppi nel mondo così come, screditando le dissidenze e soffocando i pensieri nuovi».
Éloi Laurent è un economista francese. Membro del OFCE, professore al Sciences Po di Parigi, alla Stanford University e a Harvard. In Italia sono stati tradotti i suoi La nuova ecologia politica. Economia e sviluppò umano (2009) scritto con Jean-Paul Fitoussi e L’economia della fiducia (2013).
Prologo
I. La mitologia neoliberista
- Un’economia di mercato dinamico poggia su una concorrenza libera e non falsata
- Bisogna produrre delle ricchezze prima di redistribuirle
- Lo Stato deve essere gestito come un nucleo familiare, lo Stato deve essere gestito come un’azienda
- I sistemi di protezione sociale sono finanziariamente insostenibili
- Le “riforme strutturali” che puntano ad aumentare la “competitività” sono la chiave della nostra prosperità
- Viviamo una rivoluzione tecnologica senza precedenti, alla quale bisogna adattare senza indugio il nostro modello sociale
- Non si possono cambiare le regole europee, bisogna adeguarsi a esse
II. La mitologia social-xenofoba
- I flussi migratori attuali sono incontrollabili e condurranno in breve tempo al “grande ricambio” della popolazione francese
- L’immigrazione rappresenta un costo economico insopportabile
- L’immigrazione genera un Carico sociale insostenibile
- Per ragioni culturali, è impossibile integrare socialmente gli immigrati
- L’Occidente sta sprofondando in un declino ineluttabile
- L’identità nazionale rischia di scomparire nella globalizzazione
- Si preferiscono i “migranti” ai poveri
- L’immigrazione alimenta l’insicurezza
III. La mitologia ecoscettica
- Le crisi ecologiche sono esagerate per fini ideologici
- I mercati e lo sviluppo sono le vere soluzioni all’emergenza ecologica
- Non si possono cambiare i comportamenti economici senza rinunciare al liberismo
- L’ecologia è nemica dell’innovazione e dell’impiego
- La transizione ecologica è un affare da ricchi, sinonimo d’ingiustizia sociale
- I paesi in via di sviluppo non vogliono saperne della transizione ecologica, il che rende i nostri sforzi inutili
- La gente pretende di voler cambiare i propri
- comportamenti, ma in realtà non è pronta a farlo
- L’ecologia è punitiva
- La transizione energetica è troppo costosa
- Dato che funzionano davvero solo su scala ridotta, le pratiche ecologiche resteranno marginali
Epilogo
La Realtà Inventata – Contributi al Costruttivismo
Titolo originale: Die Erfundene Wirklichkeit
Autore/i: Autori vari
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
cura, premessa e introduzione di Paul Watzlawick, introduzione al costruttivismo radicale di Ernst von Glasersfeld, edizione italiana a cura di Alfredo Ancora e Alessandro Fischetti, parte della traduzione dal francese a cura di Ute Lipka.
pp. 288, nn. figure b/n, Milano
In che modo conosciamo ciò che crediamo di conoscere? Siamo abituati a pensare che la realtà può essere “scoperta”. Al contrario, il costruttivismo sostiene che ciò che noi chiamiamo realtà è una interpretazione personale, un modo particolare di osservare e spiegare il mondo che viene costruito attraverso la comunicazione l’esperienza. La realtà non verrebbe quindi scoperta, ma “inventata”. In questo volume si discute dell’utilità della necessità di sostituire la tradizionale concezione della conoscenza e realtà nei termini della relazione di “adatto” nel nuovo senso delle scienze evolutive. L’adattamento, in questo senso, non è un effetto dell’azione dell’ambiente inteso come causa che determinerebbe le strutture biologiche; è invece una risposta attiva dell’organismo ai vincoli posti dall’ambiente inteso come causa che determinerebbe le strutture biologiche; è invece una risposta attiva dell’organismo ai vincoli posti dall’ambiente, è l’espressione della capacità di un’organismo di sopravvivere e di costruire una realtà stabile all’interno di questi vincoli. L’adattamento biologico e cognitivo non è quindi interpretato nel senso di una progressiva ottimizzazione della corrispondenza con l’ambiente nel senso cioè di una sempre più fine rappresentazione (interna) dell’ambiente (esterno), ma piuttosto nel senso del ritrovamento di vie agibili. Criterio di valutazione dell’adattamento biologico e cognitivo è il successo, inteso come sopravvivenza all’interno dei vincoli posti dall’esperienza. Squisitamente multidisciplinari, i testi qui raccolti offrono la chiave per comprendere quali problemi e quali teorizzazioni interne alle singole scienze giustificano questa presa di posizione e come ciò si traduca in un atteggiamento e in una prassi che fanno della tolleranza e dell’abbandono delle “verità assolute” la propria parola d’ordine.
Testi di: Rolf Breuer, Jo Elster, Heinz von Förster, Ernst von Glasersefeld, Rupert Ried, David L. Rosenhan, Gabriel Stolzenberg, Francisco J. Varela, Paul Watzlawick.
L’Antico Egitto – Archelogia di una Civiltà
Titolo originale: “A la recherche de l’Egypte oubliée”
Autore/i: Vercoutter Jean
Editore: Electa / Gallimard
edizione italiana a cura di Martine Buysschaert, traduzione di Micaela Zucconi.
pp. 192, numerose illustrazioni e fotografie b/n e colori, Trieste
Un mondo di pietre colossali: statue, templi e piramidi che affiorano dalle sabbie lungo il corso del Nilo. Un mondo di segni enigmatici, divenuti ragione di vita per generazioni di studiosi, ossessione di archeologi, avventurieri e viaggiatori. Dalle pietre che ne avevano custodito la memoria, risorge la straordinaria civiltà dei Faraoni.
I. – LA SCOMPARSA DELL’EGITTO DEI FARAONI
II. – GLI ANTICHI VIAGGIATORI
III. – CROCIATI, MONACI E CURIOSI SULLE RIVE DEL NILO
IV. – AVVENTURIERI E LADRONI
V. – IL TEMPO DEGLI STORICI
VI. – IL TEMPO DEGLI ARCHEOLOGI
VII. – L’EGITTO RITROVATO
TESTIMONIANZE E DOCUMENTI
- Il lungo viaggio degli obelischi fino a Roma
- La campagna d’Egitto
- La prima descrizione moderna dell’Egitto
- Lo stile “Retour d’Egypte”
- Il salvataggio di Abu Simbel
- La rinascita di File
- La nuova vita di Ramesse II
- Storie di saccheggi
- La moderna egittologia e gli archeologi italiani
- L’Egitto al museo di Torino
APPARATI
- Cronologia
- Le collezioni egizie in Italia
- Indice delle illustrazioni
- Indice analitico
- Bibliografia essenziale
Godimenti Artificiali – Droghe e Stupefacenti
Autore/i: Schweiben Otto
Editore: Edizioni Giuseppe Malipiero
pp. 128, Bologna
Sommario:
I. Come si diventa tossicomani
II. Che cos’è la droga?
III. La disintossicazione
IV. Quanti sono i tossicomani?
V. Le droghe naturali: l’oppio
- La storia dell’oppio
- Oppio legale e oppio clandestino
VI. La patria dell’oppio: il misterioso “stato Chan”
VII. L’oppio si fuma, si beve, si mangia
- I derivati dell’oppio
VIII. Che cos’è la morfina
- La morfina
- I danni della morfina
IX. Marihuana
- “Il vecchio della montagna” e gli assassini
- L’hascisc cresce ovunque
- Che cosa si prova? Che cosa si vede?
- Il fisico ne risente?
X. I masticatori di “Betel”
XI. La coca
- La coca nella magia nera e nella medicina
- Come prepararsi una buona presa di droga
- Come si presenta un masticatore di coca
XII. Il peyolt e i funghi allucinogeni
XIII. Gli etere-parties e l’abuso di barbiturici
- Etere
- barbiturici
XIV. La medicina di moda: i tranquillanti
XV. Le anfetamine: le droghe dello studente e dello sportivo
- Le anfetamine
- Le droghe artificiali
XVI. Le droghe casalinghe
- Tabacco
- Alcool
XVII. Le droghe artificiali: l’eroina
XVIII. La cocaina
XIX. Le straordinarie vie della droga
XX. Mezzi di trasporto e sistemi di vendita
Tesla – L’inventore dell’Era Elettrica
Titolo originale: Tesla. Inventor of the Electrical Age
Autore/i: Carlson W. Bernard
Editore: Editore Ulrico Hoepli
introduzione dell’autore, traduzione di Davide Calonico.
pp. XIII-466, nn. illustrazioni e fotografie b/n, Milano
Nikola Tesla ha dato un contributo decisivo alla rivoluzione elettrica che ha trasformato la vita quotidiana all’inizio del XX secolo.
Le sue invenzioni, i brevetti e le teorie sono alla base della moderna elettricità a corrente alternata e hanno promosso lo sviluppo di radio e televisione. Come il suo rivale Thomas Edison, Tesla fu uno dei primi scienziati-celebrità d America, che godeva della compagnia dell’alta società di New York e che incantava Mark Twain con le sue dimostrazioni elettriche. Astuto promotore di se stesso e dotato uomo di spettacolo, Tesla coltivò una pubblica immagine di genio eccentrico. Anche alla fine della sua vita, quando viveva in povertà, Tesla continuava ad attrarre giornalisti per la sua annuale intervista di compleanno, intrattenendoli con l’annuncio di una nuova invenzione, un’arma a raggio di particelle capace di abbattere un aereo nemico.
In questo straordinario libro, W. Bernard Carlson demistifica l’inventore leggendario, collocandolo nel contesto culturale e tecnologico del suo tempo e concentrandosi sulle sue invenzioni oltre che sulla costruzione e sull’alimentazione della sua fama. Basandosi su documenti originali dalla vita pubblica e privata di Tesla, Carlson mostra come fosse un inventore “idealista” che cercava la perfetta realizzazione sperimentale di una grande idea o principio e che vendeva abilmente le sue invenzioni al pubblico attraverso la creazione di miti e illusioni. Non ultimo, grande spazio è dato alle vere e proprie sfide con Ferraris sul motore elettrico in corrente alternata e con Marconi sulla trasmissione di segnali senza fili.
“Nikola Tesla, come uno dei suoi oscillatori, si muoveva tra stati diversi così rapidamente da confondere facilmente. Carlson cattura questa straordinaria, contraddittoria vita – inventore, visionario futurista, uomo di spettacolo e, talvolta, farneticante narcisista… Un libro che guida in questo turbine con empatia senza agiografia” (Peter Galison, Harvard University)
“Combinando ricerche d’archivio con gli ultimissimi studi sulla storia della tecnologia, Carlson ha scritto una biografia dotta, bilanciata, che Nikola Tesla finalmente meritava. Questo è lo studio definitivo della sua vita e del suo lavoro”. (David E. Nye, University of Southern Denmark)
La maggior parte delle biografie su Tesla mancano di un background tecnologico e sono poco critiche e adulatorie nel loro approccio. La prospettiva di Carlson come storico – e storico della scienza e tecnonologia – è indispensabile per capire il posto di Tesla nella società americana che stava rapidamente cambiando alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo.
(Bernard S. Finn, curatore emerito, Smithsonian Institution)
W. Bernard Carlson è professore di Storia della scienza alla School of Engineering and Applied Science e alla University of Virginia. Tra i suoi libri, Technology in World History, in 7 volumi (Oxford 2005) e Innovation as a Social Process: Elihu Thomson and the Rise of General Electric, 1870-1900 (Cambridge 1990).
- Cena da Delmonico’s. Un’infanzia ideale
- Sognando motori
- Facendo s’impara
- Il controllo sulla corrente alternata
- La vendita del motore
- Alla ricerca di un nuovo ideale
- Un vero mago
- Lo spettacolo si sposta in Europa
- La promozione della corrente alternata in America
- L’illuminazione senza fili e l’oscillatore
- Sforzi di promozione
- In cerca di alternative
- Onde stazionarie
- Wardenclyffe
- La torre oscura
- Un visionario alla fine
Epilogo
Note
Ringraziamenti
Indice analitico
Ape Regina – Allevamento e Spedizione di Api Regine Selezionate
Allevamento familiare – Allevamento industriale o per commercio
Autore/i: Malagola Gaetano
Editore: Editore Ulrico Hoepli
prefazione e introduzione dell’autore.
pp. XIII-106, 39 figure, Milano
«Tre elementi di successo in allevamento api-regine sono il calore, il nutrimento, la forte popolazione.
Per nutrire senza inconvenienti (rovesciamento del liquido e conseguente saccheggio, raffreddamento del nido, irritazione della famiglia d’api, ecc.) occorre livello delle arnie e nutritori adatti. Vi si aggiunge pure, per il successo, la sciamatura artificiale, per l’incremento dell’apiario, che si ottiene col rinnovamento delle regine, procurato dalla sciamatura.
Per ottenere in allevamento conservazione del calore interno, occorrono nei Paesi freddi, come l’Emilia, arnie adatte, cioè strette e alte, perché il freddo esterno non danneggi il caldo interno, tendente a salire, dal momento che la porticina rimane sempre aperta, più o meno, anche durante i ritorni di guasto di tempo, con abbassamento per es. di 15 gradi nel mese di Agosto.
Nel Sud si può adottare l’arnia Dadant-Blatt anche per l’allevamento, con meno gravi conseguenze.
Nella zona emiliano-romagnola sono avvenute vere e proprie stragi, dovute alle operaie, che, incapaci di mantenere il calore necessario per continuare l’allevamento, uccisero le future regine, in conseguenza di repentino cambio di temperatura.
Il compianto maestro Enrico Penna rilevava sovente che le sue arnie tipo Sartori (ridotte apribili dall’alto), strette, a tre piani, sempre anticipavano l’inizio della nuova campagna d’allevamento e salvavano le celle reali dai ritorni di climi pressoché invernali.[…]»
Origine e Vicende dell’Inquisizione in Sicilia
Autore/i: La Mantia Vito
Editore: Sellerio Editore
nota dell’editore, premessa, in copertina: «L’atto pubblico di fede solennemente celebrato nella città di Palermo» incisione di Francesco Cliché, 1724 Palermo.
pp. IX-334, Palermo
Questo volume riunisce due lavori di Vito La Mantia pubblicati a distanza di anni: il primo nel 1886, nella Rivista Storica Italiana (volume III, fascicolo III) stampata a Torino dai Fratelli Bocca; il secondo nel 1904, a Palermo ( Stabilimento Tipografico Giannitrapani). Poichè il secondo si può considerare un’appendice documentaria al primo, si è preferito ripubblicarli sotto il titolo che questo ebbe nella Rivista Storica: Origine e vicende dell’Inquisizione in Sicilia.
Riteniamo superfluo avvertire il lettore delle ragioni di questa ristampa: stanno, oltre che nella introvabilità dei due lavori nelle edizioni originali ( Fratelli Bocca fecero anche, del primo, un «estratto»), nel fatto che tranne Carlo Alberto Garufi, tra il 1914 e il 1921, in una serie di scritti disorganicamente apparsa, nessun altro storico si è dedicato a studiare la lunga e dolorosa storia dell’Inquisizione spagnola in Sicilia. E si può dire che i lavori del La Mantia e del Garufi siano complementari: essendosi il primo servito delle non molte carte che si trovavano, e dovrebbero trovarsi ancora, nella Biblioteca Comunale di Palermo; e il secondo, ovviamente trascurando quel che già si conosceva dai libri del La Mantia, di quelle in cui si imbatteva – mentre faceva ricerche sul regno di Vittorio Amedeo – nell’archivio di Simancas (erano allora a Simancas le carte dell’Inquisizione di Sicilia che si trovano ora nell’Archivo Histortico Nacional di Madrid). Carte che ancora attendono un vaglio metodico e accurato e, ci auguriamo, appassionato quanto quello del La Mantia.
Nota dell’editore
Origine e vicende dell’Inquisizione in Sicilia
Premessa
Parte prima
- Capitolo primo. Antica Inquisizione (1231-1479)
- Capitolo secondo. Tribunale permanente d’Inquisizione
- Capitolo terzo. Inquisizione Generale di Vienna
- Capitolo quarto. Inquisizione Generale di Sicilia
Parte seconda
- Capitolo primo. Lavori storici moderni su l’Inquisizione
- Capitolo secondo. Auto-da-fé in Sicilia nei secoli XV-XVIII
- Capitolo terzo. Abolizione del Tribunale del S. Officio (1782)
Capitolo quarto. Il Tribunale del S. Officio
- Appendice. Suor Amata di Gesù inquisita innocente (1699-1703)
Parte terza
- Capitolo primo. I Rilasciati al braccio secolare dal 1487 al 1732
- Capitolo secondo. Inquisitori in Sicilia
Parte quarta
- Documenti su l’abolizione dell’Inquisizione in Sicilia
Ricordi su la Rivoluzione Siciliana degli Anni 1848 – 1849
Autore/i: Fardella Vincenzo di Torrearsa
Editore: Sellerio Editore
introduzione di Francesco Renda.
pp. XXIII-364, Palermo
«I Ricordi del Fardella – scrive Francesco Renda a introduzione del volume -, apparsi ultimi in ordine di tempo nel filone della letteratura memorialistica seguita alla sconfitta della grande rivoluzione, si distinguono dal resto, non solo perché in un certo senso concludono quel ciclo, ma anche perché sono l’unica opera di netta e inequivocabile ispirazione liberal-moderata. «Il ruolo del Torrearsa nel processo di unificazione nazionale che portò la Sicilia dalla rivendicazione della indipendenza nel 1812, 1820 e 1848 all’accettazione (sia pure a malincuore) del puro e semplice status di provincia italiana nel 1860 fu di rilievo tale da potere essere assunto come a modello della parte avuta da quella sezione dell’aristocrazia siciliana che, dal tempo di Caracciolo e di Caramanico sul finire del secolo XVIII e più ancora durante e dopo la costituzione del 1812, abbracciò la causa del liberalismo moderato. La sua, come la partecipazione degli altri aristocratici liberal-moderati ai processi rivoluzionari ottocenteschi, muove infatti dalla determinata consapevolezza che non è possibile starsene a guardare con le mani in mano agli straordinari mutamenti che via via si vanno determinando su scala locale e mondiale nella società contemporanea. Se la frazione più avveduta e intelligente della vecchia classe dominante, dunque l’aristocrazia più qualificata e rappresentativa in prima persona, non si affretta ad abbandonare la indiscriminata difesa del privilegio e del passato, e ad assumere come programma proprio il sostegno ragionato di un equilibrato sviluppo innovatore della realtà isola, saranno il popolo e la borghesia ad avere il sopravvento, e ad imporre la repubblica e quindi la democrazia. Per impedire che ciò avvenga, occorre che le rivoluzioni, ormai da considerare inevitabili, invece che dalla sola borghesia e dal solo popolo, siano fatte proprie e dirette anche dalla aristocrazia.
«Quel programma liberal-moderato, e il disegno strategico che complessivamente lo sottende sono il filo conduttore dei Ricordi su la Rivoluzione Siciliana degli anni 1848 e 1849, scritti dal Torrearsa negli ultimi anni della sua vecchiaia e da lui stesso dati alle stampe nel 1887».
Nato nel 1808 a Trapani, Vincenzo Fardella marchese di Torrearsa fu, insieme a Ruggero Settimo e Mariano Stabile, alla testa dei governi succedutisi durante la rivoluzione siciliana del gennaio 1848 – aprile 1849. In esilio visse a Genova, negli stati sardi, fino all’impresa dei Mille, operando nel partito cavourriano. Fece parte del primo governo dittatoriale di Garibaldi in Sicilia, ma si oppose al programma garibaldino e ruppe subito col dittatore. A unificazione avvenuta ricoprì le cariche di vicepresidente della Camera, del Senato e di presidente del Senato. Personalità di spicco della Destra storica, dopo la cosiddetta «rivoluzione parlamentare» e l’avvento della Sinistra, nel 1876, si ritirò a Palermo presidente della Società siciliana di storia patria, fino alla morte nel 1809.
Introduzione di Francesco Renda
Ricordi su la Rivoluzione siciliana degli anni 1848 e 1849
Capitolo primo
Dal 1815 al 1847
Capitolo secondo
Dal 1821 al 1847
Capitolo terzo
Dal 1848 al 1849
Capitolo quarto
L’anno 1849
Indice dei nomi
Le Crociate Viste dagli Arabi
Titolo originale: Les croisades vues par les Arabes
Autore/i: Maalouf Amin
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
prologo dell’autore, traduzione italiana di Ziba Moshiri Coppo.
pp. 304, 1 cartina b/n, Torino
Nell’intento di dare delle Crociate un’immagine nuova e “diversa”, Amin Maalouf ha fatto ricorso agli scritti degli storici arabi, molti dei quali sconosciuti in Europa, gettando “al di là della barricata” uno sguardo che ci riserva non poche sorprese: un affresco a colori violenti, ma anche un monito inquietante per i nostri tempi, di fronte alle prospettive di un futuro gravido di incognite.
Nato in Libano nel 1949, Amin Maalouf vive in Francia dal 1976. Ha pubblicato saggi e romanzi, tra i quali il famoso “Leone l’Africano”. Ha vinto il Prix Goncourt 1993, il Premio Nonino e il Premio Elio Vittorini 1996. È membro dell’Académie Universelle des Cultures.
Premessa
Prologo
PARTE PRIMA – L’invasione (1096-1100)
1. L’arrivo dei Franchi
2. Un maledetto fabbricante di corazze
3. I cannibali di Ma’arra
PARTE SECONDA – L’occupazione (1100-1128)
4. I duemila giorni di Tripoli
5. Un ribelle col turbante
PARTE TERZA – La risposta (1128-1146)
6. I complotti di: Damasco
7. Un emiro presso i barbari
PARTE QUARTA – La vittoria (1146-1187)
8. Il re santo Nur ad-Din
9. La corsa verso il Nilo
10. Le lacrime di Saladino
PARTE QUINTA – La tregua (1187-1244)
11. L’incontro impossibile
12. Il giusto e il perfetto
PARTE SESTA – L’espulsione (1244-1291)
13. La sferzata mongola
14. Voglia Iddio che non vi mettano più piede
Epilogo
APPENDICE
Annotazioni e fonti
Cronologia
Nel Segno della Madre – Di Donna in Donna: Tredici Figlie Famose Raccontano
Autore/i: Mori Anna Maria
Editore: Edizioni Frassinelli
Postfazione di Simona Argentieri, introduzione dell’autrice.
pp. 174, Milano
Lo scopo di questo volume, scrive l’autrice nel denso saggio introduttivo, è verificare la possibilità di un’utopia: si può essere madri di una figlia femmina e non essere distruttive nei suoi confronti? Minerva è e deve restare solo figlia del padre, nata, come vuole il mito, dal cervello di Giove? E se invece nascesse anche dal cervello e dal cuore di una madre, per l’occasione Giunone? Domande che si ripropongono continuamente all’interno di un rapporto sempre intenso ma spesso conflittuale. Donne che vedono tutte le loro risorse reclamate, pretese dai figli e sentono questo sacrificio come rinuncia di sè; figlie che troppo tardi comprendono il significato delle cure quotidiane ricevute per tanto tempo. Madri gelose della propria immagine riflessa in una persona molto più giovane e con la quale si identificano; figlie timorose di affermare la propria indipendenza per non uccidere simbolicamente chi le ha generate. Anna Maria Mori ha intervistato tredici protagoniste della vita culturale e politica italiana – da Piera degli Esposti a Rossana Rossanda, da Elvira Sellerio a Tina Anselmi, per citarne alcune – chiedendo loro di ricordare e di interrogarsi sulle loro madri. Dai colloqui sono scaturiti altrettanti racconti ricchi di intelligenza, di emozione, di sentimenti, che confermano quanto profondamente si sia segnati dalla figura materna, soprattutto di fronte a generazioni di padri impegnati fuori casa, distratti, se non addirittura psicologicamente latitanti. Le intervistate senza dubbio appaiono soprattutto figlie delle rispettive madri, esempi di casalinghe, artiste, impiegate che non hanno vissuto la maternità solo come dedizione e sacrificio e hanno insegnato, insieme al valore degli affetti, il diritto alla Pienezza dell’esistenza. Con acutezza e sensibilità l’autrice è riuscita a mostrare le molte facce dell’amore filiale, a cogliere, in ciascuna testimonianza, da una parte i momenti critici che tutte le figlie devono fronteggiare per affermarsi come donne e, dall’altra, l’esperienza di ognuna delle protagoniste. Il risultato del suo lavoro è un libro vivo, «intimo ma mai indiscreto», come osserva Simona Argentieri, che conclude quest’opera con una preziosa riflessione sul modo in cui la psicoanalisi ha interpretato, in diversi periodi, il primo, fondamentale, legame.
Anna Maria Mori ha al suo attivo una lunga carriera giornalistica. Inviato speciale di La Repubblica, è stata in precedenza responsabile della redazione romana del settimanale femminile Annabella. Nel 1978 ha pubblicato il silenzio delle donne e il caso Moro. Per tre anni ha condotto Lo spettacolo in confidenza su Rai Tre.
Simona Argentieri è membro della Società psicoanalitica italiana e dell’International Psycho Analytical Association. Si interessa in particolare dello sviluppo psicosessuale e dell’identità femminile. Ha scritto Freud a Hollywood con Alvise Sapori e La Babele dell’inconscio con Jacqueline Amati Mehler e Jorge Canestri.
Introduzione
- Margherita Hack
- Raffaella Curiel
- Tina Anselmi
- Rossana Rossanda
- Piera Degli Esposti
- Joyce Lussu
- Giovanna Buzzi
- Elvira Sellerio
- Margarethe von Trotta
- Silvia d’Amico
- Dacia Maraini
- Miriam Mafai
- Francesca Archibugi
Postfazione di Simona Argentieri
Il Metodo Montessori in Casa
Una Madre Dedica ogni Cura e Tutta se Stessa ai Bambini. Ma Troppe Volte questo Prezioso, Insustituibile Patrimonio di Affetto, Mal Diretto, va in Parte Sprecato, perchè la Madre, Preoccupata…
Autore/i: Hainstock Elisabeth G.
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, traduzione dall’inglese di Maria Attardo Magrini, titolo originale: Teaching Montessori in the Home.
pp. 144, nn. fotografie e ill. b/n, Milano
… soprattutto della salute, della pulizia, del nutrimento, non ritiene importante, per il momento la formazione dell’intelligenza, e dell’intelligenza e della personalità e rinvia questo delicatissimo compito ai futuri anni scolastici. Invece il bambino dai due ai cinque anni possiede capacità e possibilità insospettate: con una guida intelligente proprio in questi anni può imparare a muoversi con sicurezza nel suo mondo, a orientarsi nella sottile rete di rapporti fisici e spirituali in cui vive; e in seguito a contare, a scrivere, a leggere, ad acquisire equilibrio, sicurezza, senso pratico. Spesso una madre, nel tempo che passa col figlio, non sa come rivolgersi a lui. Quali sono le parole, i gesti, le attività comuni, le proposte più adatte a stimolarne l’interesse, a formarlo? In questo libro, dopo una breve introduzione sui principi del metodo montessoriano, é chiaramente esposta una serie di esercizi pratici con numerose, piacevoli illustrazioni, per sviluppare l’intelligenza e la personalità. Con una modesta attrezzatura, che si può preparare con poca spesa in casa – tavolino, cubi, contenitori, palline, carta – una madre sensibile creerà l’«ambiente appropriato». Queste ore di preziosa intimità, di gioco e lavoro insieme, ricche di soddisfazioni per la madre, contribuiranno enormemente allo sviluppo affettivo del bambino. Gli esercizi proposti sono destinati all’eta prescolare. Nella prima parte (dai due ai tre anni) si tratta di semplici operazioni da svolgere nell’ambito della stanza o della casa per sviluppare le capacità sensoriali, l’equilibrio, il coordinamento muscolare: danno al bambino, insieme alla capacità di muoversi con disinvoltura nel suo ambiente, un senso di sicurezza e di fiducia. Anche gli esercizi successivi, che guidano fino alla numerazione e alla scrittura, mirano non a imporre nozioni, ma a sviluppare capacita, insieme sensoriali e intellettive, per una formazione di base che servirà in seguito ad affrontare il vero e proprio insegnamento scolastico. Poi cominciano gli esercizi di scrittura e lettura poiché, secondo la dottoressa Montessori, verso i tre, quattro anni il bambino attraversa il «periodo sensitivo» più adatto a tale apprendimento. Ogni madre può così condurre il figlio, fiducioso ed equilibrato, fino alle soglie della scuola.
Elizabeth G. Hainstock cominciò a interessarsi del metodo Montessori durante il recente rifiorire di studi montessoriani negli Stati Uniti. Conseguì il diploma di insegnante montessoriana presso il Centro Addestramento St. Nicholas a Londra, e cominciò ad applicarlo in casa sua, lavorando con le sue tre figliolette in età prescolastica. Collaborò col Collegio Notre Dame di Belmont, California, portando il montessorismo nelle case e tenendo conferenze per genitori e maestri in cui espose le sue personali ricerche e i risultati ottenuti. Elizabeth Hainstock continua a tenere conferenze e corsi per genitori e maestri. Vive a Palo Alto, California, col marito e le tre figlie.
PARTE PRIMA – IL METODO MONTESSORI IN CASA
- Introduzione all’insegnamento Montessori in famiglia, la sua vita e il suo metodo Maria Montessori: la vita e l’importanza dei primi anni di vita
- Preparazione della scuola a casa propria
- «Ambiente appropriato» in casa propria
PARTE SECONDA – ESERCIZI RELATIVI AI LAVORI DOMESTICI LAVORI DI VITA PRATICA
- La situazione pratica
- Aprire e chiudere cassetti
- Quadro delle allacciature o singoli telai
- Versare il riso
- Spolverare
- Trasportare una sedia
- Piegare un tovagliolo
- Apparecchiare la tavola
- Lavare i piatti
- Lavarsi le mani
- Lavare un tavolo
- Spazzare il pavimento
- Lucidare l’argenteria
- Lucidare le scarpe
- Allacciarsi una scarpa
- Fare il nodo
- Esercizi atti a sviluppare la destrezza delle dita
- Infilare le perline
- Bottiglie e tappi
- Uso del contagocce
- Esercizi di ritaglio
- Dipingere e colorare
- Giochi di pazienza
- Il cucito
- Lo studio della natura
- Geografia
PARTE TERZA – PRIMI ESERCIZI SENSORIALI
- La situazione sensoriale
- La lezione in tre tempi
- La torre rosa
- Incastri solidi
- Scatola delle stoffe
- Bottigliette termiche
- Giochi di bottoni (parte I)
- Giochi di bottoni (parte II)
- Tavolette ruvide e lisce
- Gioco del silenzio
- Esercizio sul filo
- Tavolette bariche
- Il sacchetto degli oggetti
- Bottiglie dei rumori + Scatola delle tavolette colorate
- Bottiglie aromatiche
- Incastri geometrici (parte I)
- Incastri geometrici (parte II)
- Figure
- geometriche + Il gioco dei colori
PARTE QUARTA – ESERCIZI DI SCRITTURA E LETTURA
- Sviluppo del linguaggio bashes
- Lettere di carta smerigliata
- Cartellini di comando. Figure e suoni
- L’alfabetario mobile
PARTE QUINTA – ESERCIZI ARITMETICI
- Sviluppo aritmetico
- Aste di lunghezza e numeri corrispondenti
- Casellario dei fuselli
- Numeri di carta smerigliata
- Scrivere i numeri
- La progressione dei numeri
- Esercizi di misurazione
PARTE SESTA – IL MATERIALE DIDATTICO MONTESSORIANO PER IL INSEGNAMENTO DOMESTICO
- Come preparare il materiale didattico necessario
- Colori e impasti
- Quadro delle allacciature
- Singoli telai
- Tavolette bariche
- Cartellini di comando
- Tavolette ruvide e lisce
- Bottiglie aromatiche
- Bottiglie dei rumori Bottigliette termiche
- Scatola delle tavolette colorate
- Dischi colorati
- Casellario dei fuselli
- Figure e suoni
- Alfabetario mobile
- Numeri e lettere di carta smerigliata
- Incastri geometrici
- Aste di lunghezza e numeri corrispondenti
APPENDICE
- Termini montessoriani
- Giochi educativi
- Bibliografia essenziale delle opere di Maria Montessori
Il Tao delle Relazioni tra Uomo e Donna
Titolo originale: The Tao of Relationships
Autore/i: Grigg Ray
Editore: Edizioni Corbaccio
introduzione dell’autore, traduzione dall’originale inglese di Eva Kampmann, in copertina: «Signore che prendono il tè» Zhou Fang, Nelson Gallery of Art, Kansas City.
pp. 256, nn. illustrazioni b/n, Milano
«Questo libro parla dell’amore ma l’amore non è mai menzionato né definito. Perché? Perché le parole non sono che metafore: l’esperienza che creano è indiretta. Le parole ostacolano la comprensione dandoci l’illusione di capire: confinano e limitano inducendoci a credere di aver espugnato il mistero.
«I saggi lo hanno sempre saputo. Sanno comprendere i nomi. E gli amanti sono saggi. Gli amanti vivono l’amore. Ne fanno parte come la pioggia fa parte del piovere e i sorrisi del sorridere. Ma non possono spiegare che cos’è perché sono amore. Il Tao, al pari dell’amore, non si lascia spiegare perché il Tao siamo noi.»
«Le grandi cose si realizzano a poco a poco. Anche se l’equilibrio tra uomo e donna potrebbe racchiudere implicazioni più vaste, il modesto compito di questo libro è approfondire e armonizzare l’energia maschile e femminile. Come lo yin e lo yang nel taoismo, femminile e maschile sono due appigli della nostra realtà umana. Come uomo o donna dobbiamo venire a patti con noi stessi e con il nostro complemento sessuale, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello filosofico ed estetico.
«Il processo di equilibrio taoistico tra uomo e donna consiste nello spostarsi sempre più in profondità nella relazione finché non accade qualcosa di profondamente importante.»
Ray Grigg ha insegnato per vent’anni storia della letteratura inglese, belle arti, storia della cultura e storia delle religioni in Columbia Britannica e ha viaggiato in tutto il mondo. È discepolo del taoismo e vive con la moglie sull’isola di Quadra, in Canada. Corbaccio ha pubblicato il suo precedente libro, Il Tao della barca, con grande successo.
Il Linguaggio dei Segni – La Scrittura e il Suo Doppio
Titolo originale: Langage de signes l’écriture et son double
Autore/i: Jean Georges
Editore: Electa / Gallimard
edizione italiana a cura di Martine Buysschaert, traduzione di Carlo Montrésor.
pp. 200, numerose illustrazioni e fotografie b/n e colori, Trieste
Da sempre, per comunicare, gli uomini si sono scambiati dei segni. L’impossibilità di trasmettere l’esperienza della realtà li ha spinti a rappresentarla, inventando sostituti via via più complessi. Nel corso del tempo quei segni si sono moltiplicati, all’infinito: dalle più elementari espressioni del corpo ai segnali a distanza, dai segni grafici all’intricato universo dei simboli. L’uomo ha costruito il suo mondo disegnando, oltre la scrittura e la parola, un universo di relazioni, divenuto il fondamento stesso della comunicazione e della vita.
I. – VERSO LA SCRITTURA
II. – IL CORPO, IL SILENZIO E LA NOTTE
III. – I SEGNI OLTRE LO SPAZIO
IV. – I SEGNI DELLE MAPPE
V. – I SEGNI DELLE PISTE
VI. – DAL SEGNO AL SIMBOLO
TESTIMONIANZE E DOCUMENTI
- Tutta la cultura è segno
- Dal segno alla semiotica
- Racconti di segni
- Comunicare con il suono
- Giochi gestuali
- Il mondo dei simboli
- Marchi, logotipi e pittogrammi
- Il “cinèma” di Pasolini
APPARATI
- Glossario
- Indice delle illustrazioni
- Indice analitico
- Bibliografia