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Il Segreto della Polvere di Proiezione­ – Prezioso Dono di Dio – Il Giardino delle Ricchezze

Il Segreto della Polvere di Proiezione­ – Prezioso Dono di Dio – Il Giardino delle Ricchezze

Opera Inedita

Autore/i: Flamel Nicolas; Aurach de Argentina Giorgio

Editore: Edizioni Mediterranee

a cura e con nota di Stefano Andreani, traduzione di Palmiero Perugini, foto di Alfio Di Bella.

pp. 104, 14 illustrazioni a colori, illustrazioni in bianco e nero, Roma

Nell’aprile 1864 il dottor Giacomo Melini trascrisse un manoscritto attribuito a Flamel e scritto, pare, nel 1382. Il manoscritto ha per titolo il Segreto della Polvere di Proiezione e il Melini, fondatore e presidente della Società-Filantropo-Magnetica di Firenze, termina il 23 di aprile del 1864 la traslazione grafica di tale manoscritto. Il Melini, conoscitore dell’alchimia, trascrive con pazienza monacale tutto il manoscritto e ne riproduce con evidente perizia la simbologia alchemica acquerellando con giusta e vera corrispondenza cromatica le figure che accompagnano il testo e che in questo volume vengono riprodotte. Il manoscritto atttribuito a Flamel, ha in ogni caso tutte le caratteristiche di un testo sapienziale. Dichiarare della sua autenticità è comunque compito arduo, poichè ogni testo alchemico, rappresentando per suoi versi la Philosophia Perennis, chiede il dolce tepore dell’anonimato. Sarebbe tuttavia ingiusto non riconoscere a questo dettato, che viene riprodotto grazie alla scoperta del manoscritto del Melini, una precisa aderenza alla più profonda cognizione alchemica. Si dirà anzi che la simbologia quivi espressa è di rara pregnanza e carica di “soluzioni informative”. La riproduzione degli acquerelli e quella del simbolismo alchemico-astrologico danno un particolare e raro valore al volume, che proprio per questo si è deciso di stampare in formato più grande del solito, quasi per dare evidenza e rilievo di totale scoperta ad un’opera che trasmette i segreti dell’operazione esoterica. Secondo quanto dice il Flamel presunto autore dell’opera, il libro fu da lui dedicato al nipote della moglie Perenelle in funzione testamentaria. Al testo di Flamel, sempre riprodotto nello stesso manoscritto del dottor Giacomo Melini, si unisce quello di Giorgio Aurach scritto nel 1475. Alchimista assai insolito e poco noto, che nel suo testo ricorda soprattutto l’elegante e significante mondo dei colori alchemici nella loro svariata, ma mai bizzarra o distratta intensità. Il testo di Aurach è a sua volta composto di due opere intitolate rispettivamente “Prezioso dono di Dio” e “Il giardino delle ricchezze” scritti di indubbio interesse, arricchiti da numerose illustrazioni a colori. Si tratta dunque nel complesso di due opere autentiche, di grande originalità e di notevole significato che la Biblioteca Ermetica è felice di offrire ai suoi lettori.

Nicolas Flamel (1330 –1418), scrivano e copista dell’Università di Parigi, fu un celebre alchimista francese del XV secolo. La sua vita non è un mito: la sua casa a Parigi, costruita nel 1407, è ancora in piedi e si trova al numero 51 di rue de Montmorency (III arrondissement di Parigi), dove ora c’è un ristorante. Le sue imprese, tuttavia, sono materia da leggenda. Si suppone che Flamel sia stato il più completo fra gli alchimisti europei. Le leggende narrano che riuscì a perseguire quelli che sono ritenuti gli obiettivi principali dell’alchimia: creò la pietra filosofale, in grado di trasformare il piombo in oro, e assieme a sua moglie Perenelle ottenne l’immortalità. Fin giovanissimo Flamel lavorò come scrivano giurista a Parigi, e avviò un fiorente commercio di libri e manoscritti, e si suppone che Flamel abbia ricevuto da un vecchio Rabbino di nome Nazard un libro misterioso, scritto da un antico personaggio noto come Abramo L’Ebreo. Il libro era pieno di parole cabalistiche in greco ed ebraico. Flamel dedicò la sua vita al tentativo di comprendere il testo di questi segreti perduti. Viaggiò per le università in Andalusia per consultare le massime autorità ebraiche e musulmane. A Santiago de Compostela incontrò un misterioso maestro ebreo convertito, Leon che gli insegnò l’arte di comprendere il suo manoscritto. Si crede che il 17 gennaio 1382 Flamel riuscì nella trasmutazione del Piombo in Argento e l’anno seguente riuscì a trasmutare il Piombo in Oro. Dopo il suo ritorno dalla Spagna, Flamel fu in grado di diventare ricco: la conoscenza che ricavò durante i suoi viaggi lo resero un maestro dell’arte alchemica. Flamel diventò un filantropo, donando ospedali e chiese grazie ai ricavi provenienti dal suo lavoro alchemico. Flamel fece sì che degli arcani simboli alchemici venissero scolpiti sulla sua lapide, attualmente conservata all’Hotel de Cluny di Parigi. La sua tomba è vuota; alcuni dicono che fu saccheggiata da persone in cerca dei suoi segreti alchemici. D’altra parte, se Flamel ha di fatto raggiunto il segreto dell’immortalità, la sua tomba vuota può avere altra spiegazione. Ci sono teorie sostenute da vari intellettuali che affermano che Flamel fosse in vita fino a qualche anno fa.

Pierre Drieu la Rochelle – Diario 1939-1945

Pierre Drieu la Rochelle – Diario 1939-1945

Titolo originale: Journal 1939-1945

Autore/i: La Rochelle Pierre Drieu

Editore: Società Editrice Il Mulino

introduzione di Julien Hervier, collana: Storia/Memoria.

pp. 506, Bologna

Pierre Drieu la Rochelle: nato da una famiglia normanna della piccola borghesia e di idee nazionaliste, residente nel XVII arrondissement di Parigi e straziata dai problemi coniugali ed economici, Drieu La Rochelle studia alla École Libre des Sciences Politiques (Libera scuola di scienze politiche). È bocciato all’esame finale e, sentendosi preclusa la carriera diplomatica che sognava di intraprendere, pensa per la prima volta al suicidio, tentazione costante durante la sua vita. Nel 1914 parte per il fronte; esce traumatizzato dalla esperienza della Prima guerra mondiale e ne trae ispirazione per scrivere la raccolta di novelle La comédie de Charleroi, che sarà pubblicata nel 1934.

Nel 1917 sposa Colette Jéramec, sorella di André Jéramec, suo migliore amico, dalla quale divorzia nel 1921. Sempre nel 1917 la Nouvelle Revue Française pubblica Interrogation, il suo primo libro. Vicino ai surrealisti ed ai comunisti negli anni 1920, si interessa anche all’Action Française, senza aderire a nessuno di questi movimenti, e stringe amicizia con Louis Aragon. Si fa conoscere, nel 1922, con un saggio, Mesure de la France, e pubblica diversi romanzi. In quel periodo conosce la scrittrice argentina Victoria Ocampo, alla quale resterà sempre legato. Nel saggio Genève ou Moscou, nel 1928, prende posizioni filoeuropeiste, che lo portano ad avvicinarsi successivamente ad alcuni ambienti padronali, in particolar modo all’organizzazione Redressement français, diretta da Mercier, e poi a certe correnti del Partito radicale, alla fine degli anni 1920 e all’inizio degli anni 1930.
Nelle settimane che seguono le manifestazioni antiparlamentari fasciste del 6 febbraio 1934, collabora alla rivista La Lutte des Jeunes e si dichiara fascista, scorgendovi una soluzione alle proprie contraddizioni e un rimedio a ciò che considera la decadenza materialista delle società moderne. In ottobre, pubblica il saggio Socialisme fasciste e si colloca nel solco del primo socialismo francese, quello di Saint-Simon, Proudhon e Charles Fourier. Questa scelta intellettuale lo conduce ad aderire nel 1936 al Partito Popolare Francese, fondato da Jacques Doriot, e a diventare, fino alla sua rottura con il PPF all’inizio del 1939, editorialista della pubblicazione del movimento L’Émancipation Nationale; diventa così uno dei più importanti interpreti, in ambito letterario, del cosiddetto “socialismo fascista”, citato soprattutto nel saggio Fascismo immenso e rosso di Giano Accame. Contemporaneamente redige il suo romanzo più noto, Gilles.
Durante la Francia di Vichy diventa direttore della Nouvelle Revue Française (NRF), dal 1940 al 1943 e si schiera a favore di una politica di collaborazione con la Germania, che egli spera si metta alla testa di una sorta di “Internazionale fascista”. A partire dal 1943, disilluso, rivolge il suo impegno allo studio delle religioni orientali. In seguito allo sbarco in Normandia e la liberazione di Parigi nel 1944, rifiuta di rifugiarsi a Sigmaringen ed è costretto a nascondersi. Sarà aiutato da alcuni amici, tra cui André Malraux e l’ex moglie Colette Jéramec, ricercato dai gollisti: dopo due tentativi falliti di suicidio nell’agosto 1944, si uccide il 15 marzo 1945 staccando il tubo del gas e ingerendo una dose letale di fenobarbital. Nel 2012 entra nella “Bibliothèque de la Pléiade”, una delle collane più prestigiose del mondo, con la raccolta di Récits, Romans et Nouvelles.
Ricordiamo in traduzione italiana: Fuoco fatuo (Sugarco, 1979), I cani di paglia (Guanda, 1982), Racconto segreto (SE, 1986), Diario di un uomo tradito (Sellerio, 1992).

Il 9 settembre 1939, una settimana dopo l’inizio della guerra mondiale, Drieu comincia a tenere un diario; vi scriverà, pur con interruzioni, sino al 14 marzo 1945, poche ore prima del suicidio. Questo diario, che vede ora la luce dopo cinquant’anni, accompagna dunque per tutto il suo corso la grande crisi della guerra e ne reca testimonianza da una prospettiva cui siamo poco accostumati: la prospettiva dei vinti. Nelle sue pagine si compone la lenta cronaca di una fine, e sono scandite le tappe di una disfatta che è personale e collettiva. Furore e disincanto s’incontrano nell’oltranza negativa della riflessione di Drieu, che lega in un unico naufragio la propria carriera di “dandy” e di scrittore, la Francia della défaiete, quella di Vichy, la Germania nazista cui aveva fatto incarnare il proprio singolare “europeismo”: scicché in questo diario tragico e violento finisce per raffigurarsi la parabola di una generale crisi dell’Europa che oggi, a mezzo secolo di distanza, va acquistando una strana e inquietante attualità.

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Introduzione di Julien Hervier

  • 1939
  • 1940
  • 1941
  • 1942
  • 1943
  • 1944
  • 1945

Appendici

Note sulla situazione politica
Ultima lettera al fratello

Indice dei nomi

La Repubblica di Mussolini

La Repubblica di Mussolini

Autore/i: Bocca Giorgio

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

ristampa, Oscar storia 155, in copertina: volto di un legionario della Brigata Tagliamento – Foto Istituto Luce.

pp. IX-396, Milano

Violentemente attaccata, trascurata o addirittura dimenticata per molti anni dalla storiografia ufficiale italiana, la repubblica di Salò è stato a lungo uno degli episodi meno conosciuti della nostra storia recente. Ma cosa fu veramente questo effimero stato e cosa significò per gli italiani? Fu solo un paese satellite della Germania nazista, la base per un patetico e irrealizzabile tentativo di rivincita o l’ultima speranza di portare a compimento quelli che erano i progetti del primo fascismo? Per affrontare senza preclusioni e senza pregiudizi un’analisi della repubblica di Mussolini c’è voluto, nel 1977, il coraggio di uno scrittore attento e sensibile come Giorgio Bocca, un autore che come ex comandante partigiano poteva sicuramente considerarsi al di sopra di qualsiasi sospetto ideologico.
Bocca ha agito, in questo suo memorabile saggio, come storico e come giornalista, incontrando e intervistando centinaia di ex nemici, i “repubblichini”, politici, militari e intellettuali, nel tentativo di scoprire cosa spinse tanti italiani a confermare la loro adesione ad un regime visibilmente destinato alla sconfitta. Il risultato delle sue ricerche è stata la stesura di un’opera fondamentale che ancora oggi, a vent’anni dalla sua prima pubblicazione, è considerata senza uguali per attendibilità ed esaustività.

Giorgio Bocca è nato a Cuneo nel 1920. Ha preso parte alla Resistenza nelle formazioni di Giustizia e Libertà e, nell’immediato dopoguerra, ha iniziato la carriera di giornalista. Redattore alla «Gazzetta del popolo» e all’«Europeo», inviato del «Giorno», è stato uno dei fondatori della «Repubblica» (1975). Tra i suoi libri ricordiamo: Storia dell’Italia partigiana (Laterza, 1966; Mondadori 1995), Storia dell’Italia nella guerra fascista (Laterza 1969; Mondadori 1996), Palmiro Togliatti (Laterza 1973; Oscar Mondadori 1991), Storia popolare della Resistenza (Laterza 1978), ll terrorismo italiano (Rizzoli 1978), Noi terroristi (Garzanti 1985), L’Italia che cambia (Garzanti 1987), Gli italiani sono razzisti? (Garzanti 1988), La disunità d’Italia (Garzanti 1990), Il provinciale (Mondadori 1991), L’inferno (Mondadori 1992), Metropolis (Mondadori 1993), Il sottosopra (Mondadori 1994), Il filo nero (Mondadori 1995), Il viaggiatore spaesato (Mondadori 1996), Italiani strana gente (Mondadori 1997), Voglio scendere! (Mondadori 1998), Il secolo sbagliato (Mondadori 1999) e Pandemonio (Mondadori 2000).

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Prefazione

  • I – I fascisti senza Mussolini
  • II – Il ritorno di Mussolini
  • III – Un governo per la repubblica
  • IV – Il riarmo
  • V –  Il fascismo repubblicano
  • VI – La guerra civile
  • VII – Il piccolo Terrore
  • VIII  Il governo sul Garda
  • IX – La socializzazione
  • X –  Il partito dell’industria
  • XI – Persecutori e perseguitati
  • XII – Informazione e religione
  • XIII  Il sistema provvisorio
  • XIV – Le battaglie dell’estate
  • XV – L’ultimo esercito
  • XVI – L’autunno della repubblica
  • XVII – La ridotta in Valtellina
  • XVIII – Morte della repubblica
  • XIX – Conclusione

Note
Indice dei nomi

Umanesimo dell’Altro Uomo

Umanesimo dell’Altro Uomo

Titolo originale: Humanisme de l’autre homme

Autore/i: Levinas Emmanuel

Editore: Il Melangolo

introduzione e traduzione di Alberto Moscato.

pp. 160, Genova

L’umanesimo dell’altro Uomo, che è proposto in questo libro, non intende restaurare un nome forse prezioso, ma compromesso. Esso non consiste nel rinnovare il privilegio di un ente votato al “dominio”; neanche nel seguire la singolare peripezia di un’ipostasi, che non resta al suo posto ma corre ai confini del mondo, là dove l’essere di questo mondo si apre o declina.
Esso vuole indicare, nell’etica, un’ulteriore o un’estrema “possibilità dell’essenza” o forse dell’umano.
Esso orienta anche la pietas ermeneutica che porta a leggere dei messaggi nelle tracce dell’uomo – prima che un vento di qualche crudo inverno disperda i fogli lievi del fenomeno che noi siamo.

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INTRODUZIONE

  • PREFAZIONE
    (Inedito, 1972)
  • IL SIGNIFICATO E IL SENSO
    (Revue de Métaphysique et de Morale, 1964)
  • UMANESIMO E AN-ARCHIA
    (Revue Internationale de Philosophie, 1968)
  • SENZA IDENTITÀ
    (L’Ephémère, 1970)

NOTE

Cambiare Occhi Toccare il Cuore – Aforismi Terapeutici

Cambiare Occhi Toccare il Cuore – Aforismi Terapeutici

Autore/i: Nardone Giorgio

Editore: Ponte alle Grazie

pp. 160, Milano

L’aforisma può essere ritenuto una vera e propria tecnica strategica (…) Come nelle più raffinate forme di arti marziali, il maestro non utilizza tanti colpi, ma uno solo preciso che faccia leva su uno specifico punto di pressione il quale, una volta toccato in maniera adeguata, faccia crollare l’avversario. In altri termini, con il minimo risultato e, come ci suggerirebbe Guglielmo da Occam, «tutto ciò che può essere fatto con poco, invano viene fatto con molto».

A volte le parole paiono vuote, inutili, eccessive. Ma se sono poche ed efficaci, come nel caso dell’aforisma, possono diventare potenti e magiche.
Non a caso tutta la tradizione orientale e occidentale di saggezza ha utilizzato l’aforisma per esprimere se stessa, per diffondersi, per creare consenso, per educare. Anche i nostri tempi, straripanti di informazioni, hanno bisogno di questo sapere conciso, dalla forma essenziale, lapidaria. Giorgio Nardone, psicologo e terapeuta, ha studiato a lungo l’effetto magico che una massima breve e folgorante può avere all’interno del colloquio terapeutico: tra le argomentazioni logiche e la comunicazione non verbale, una sentenza ben calibrata può portare a un illuminazione improvvisa, una visione fino a quel momento nascosta agli occhi dell’interlocutore, proprio perché fa leva sia sull’intelligenza che sulle emozioni.
Così l’aforisma, dopo esser stato per molto tempo un accessorio da salotto, ritorna in sede terapeutica al suo antico rango, quello sapienziale, curativo, magico.

Giorgio Nardone, fondatore insieme a Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica, è direttore della Scuola di comunicazione e problem solving strategico, della Scuola di psicoterapia breve strategica di Arezzo e docente di tecnica di psicoterapia breve.
Autore di numerose opere tradotte in molte lingue, dirige per Ponte alle Grazie la collana dei Saggi di terapia breve. Tra i suoi libri: Cavalcare la propria tigre; L’arte del cambiamento; Paura, panico, fobie; Correggimi se sbaglio; Il dialogo strategico.

Giobbe sulla Via della Luce

Giobbe sulla Via della Luce

Titolo originale: Job sur le chemin de la lumière

Autore/i: de Souzenelle Annick

Editore: Servitium Editrice

introduzione dell’autore, traduzione a cura di Francesco Geremia.

pp. 168, Gorle (BG)

In ogni tempo ebrei e cristiani – o, nel secolo scorso, psicologi come Carl G. Jung – si sono interrogati sul libro di Giobbe: un’opera inquietante che affronta così direttamente l’assurdità del male da mettere in causa la sua origine, perfino il posto che occupa nel canone biblico. Annick de Souzenelle, con gli strumenti che ormai sono familiari ai lettori, legge sotto nuova luce la vicenda di Giobbe, facendone un autentico cammino iniziatico: l’autrice infatti vede ognuno dei mali che affliggono il malcapitato, ogni discorso consolatorio o moralizzatore dei suoi amici e della sua sua sposa, ognuna delle lamentazioni e delle rivolte di Giobbe come altrettante tappe verso la defintiva morte dell’ “uomo vecchio” in lui, che lo innalzano verso la Luce. Soltanto allora egli può affrontare i suoi “animali interiori” – anch’essi simbolici -, e infine i mostri Behemot e Liwyatan, il cui nucleo centrale reca il nome divino che ogni uomo porta in sé.

La Sapienza è “sapida”, salata. Il sale preserva dalla corruzione; sostiene la fatica; fa sciogliere la neve, l’acqua cristallizzata che non può più scorrere; allontana parassiti come le sanguisughe. Basta un pizzico di sale per “dare sapore” a grosse quantità d’acqua o di materia… E, quando viene a contatto con Pasqua, subito si discioglie e per così dire “scompare”, ma così tutta l’acqua è salata. Sale-Sapienza, dunque, come simbolo della “qualità”, di quel senso nascosto e indicibile che può apparire in molti modi, in luoghi e tempi infinitamente diversi, e che pure è sempre riconoscibile, permane inesauribile. La Sapienza si trova soprattutto nelle piccole cose, a differenza della conoscenza – che ama la grandezza, l’espansione -: si trova lontano dai rumori, si trova ovunque; ma non è un oggetto esterno, addizionabile, accumulabile. È sempre semplice, e la sua trasparenza dipende dalla trasparenza di chi la cerca. Se non la si trova, è perchè la si cerca non tanto nel luogo sbagliato, ma nel modo sbagliato.

Il Sale della Terra:
una collana di testi – saggi, diari, racconti, lettere, poesie – dell’oriente e dell’occidente, uniti da un “filo” nascosto, da un “sapore” sottile ma preciso, per tutti coloro che amano la Sapienza

«In essa c’e uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi…»

Annick de Souzenelle nata all’indomani della prima guerra mondiale, ha conosciuto un infanzia segnata dai finali sussulti di questo “terremoto”, La vita delle persone adulte che vede le sembra assurda; quella degli uomini chiusa nel ricordo delle ore gloriose delle trincee; quella delle donne confinate nei domestici rifugi. «Queste persone sono come foglie morte» scoprirà un giorno: «Bisogna che venga un forte vento perché abbiano l’illusione di vivere». Decide allora di “vivere davvero”: Si avvicina così al cristianesimo ortodosso d’occidente e impara l’ebraico. Aveva prima studiato matematica e scienze umane; diplomata infermiera, ha svolto la professione di anestesista, prima, e poi di psicoterapeuta. Ora dedica la sua “terza età” a insegnare ciò che lei va rielaborando: un’antropologia che rimetta l’uomo nella dinamica del suo compimento divino.

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Avvertenza
Introduzione

  • La terra di ’Uṣ
  • ’Iyoḇ
  • La spada di ’Iyoḇ
  • Yhwh – Satana: il loro incontro
  • I tre amici di Giobbe
  • Come il ragno…
  • Il Quarto amico, ’Eliù
  • L’Albero della conoscenza
  • Gli animali di Giobbe, le sue potenze avverse
  • Behemot e Liwyatan
  • Nascita e Nozze

40 Anni con i Bambini – Abitare i Luoghi dell’Infanzia e dell’Adolescenza

40 Anni con i Bambini – Abitare i Luoghi dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizioni Scientifiche Magi

a cura di Federico Bianchi di Castelbianco Magda Di Renzo, presentazione del’IdO (Istituto di Ortofonologia).

pp. 512, nn. illustrazioni b/n, Roma

Il presente volume racchiude una scelta di scritti che hanno accompagnato il lavoro clinico di 40 anni svolto presso I’Istituto di Ortofonologia a favore dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie.
Nato come centro che si occupava prevalentemente dei disturbi del linguaggio e della comunicazione, l’IdO, grazie all’impostazione psicopedagogica che lo ha sempre caratterizzato, ha gradualmente ampliato il suo campo d’azione fino ad occuparsi di tutti i disturbi della sfera affettiva riguardanti l’ambito dell’età evolutiva. In questi 40 anni l’équipe si è sempre più arricchita comprendendo, al suo interno, specialisti di vari settori che cooperano tutti alla presa in carico del bambino e dell’adolescente con l’obiettivo di programmare un intervento che non si ponga come risposta sintomatica, ma tenti di restituire alle famiglie un quadro rispettoso dell’individualità di ciascun membro della famiglia.
L’attenzione che abbiamo rivolto, attraverso meticolose ricerche, alle diverse patologie e ai disagi che accompagnano la crescita non hanno mai oscurato, nel nostro approccio, un’attenzione speciale all’individualità del bambino e dell’adolescente e mai un metodo ha preso il sopravvento su una metodologia di intervento rispettosa della complessità dello sviluppo.
La fedeltà ai luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza ha significato, per noi, essere sempre presenti, con lo stesso entusiasmo, alla tradizione psicodinamica che ha fondato il nostro approccio ma anche essere proiettati verso i cambiamenti di cui i giovani sono portatori. Non abbiamo modificato il nostro modo di ascoltare e leggere i problemi ma abbiamo imparato dai bambini e dai ragazzi i nuovi modi attraverso i quali si esprimono i disagi. Abbiamo imparato a usare i loro strumenti di comunicazione per poterli raggiungere là dove stanno inventando il loro futuro (come per esempio negli sportelli di ascolto on-line) ma continuiamo ad essere portatori degli stessi contenuti.
Perché una cultura dell’infanzia deve, a nostro avviso, contemplare una cultura dell’adulto per fare in modo che il passato e il futuro possano convergere in un presente significativo.

Federico Bianchi di Castelfranco, psicologo, psicoterapeuta dell’età evolutiva, direttore dell’IdO e responsabile de Servizio di diagnosi e valutazione. Promotore di numerose ricerche e iniziative per gli adolescenti, tra cui il portale e l’evento annuale «Diregiovani-Direfuturo. Festival delle Giovani Idee», direttore scientifico delle Edizioni Magi, è autore di numerosi volumi dedicati alle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza.

Magda Di Renzo, psicologa, analista junghiana, responsabile del Servizio di psicoterapia dell’età evolutiva dell’IdO, direttrice della Scuola di specializzazione in Psicoterapia dell’età evolutiva a indirizzo psicodinamico dell’IdO, ha promosso numerose ricerche nell’ambito delle patologie infantili e adolescenziali, tra cui il Progetto Tartaruga per l’autismo. Direttrice della collana «immagini dall’inconscio» delle Edizioni Magi, è autrice di molti volumi in cui affronta problematiche salienti del mondo infantile.

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Introduzione di Federico Bianchi di Castelbianco, Magda Di Renzo
Presentazione dell’IdO e sintesi delle attività

IL BAMBINO «SACRIFICATO» NELLE TEORIE DELL ADULTO
Federico Bianchi di Castelbianco, Magda Di Renzo

I «LUOGHI» DEL MONDO INFANTILE
Magda Di Renzo

IL PRIMO INCONTRO: DAL SINTOMO ALLA STORIA DEL BAMBINO
Gianna Palladino

LA PRESA IN CARICO DEL BAMBINO
Federico Bianchi di Castelbianco, Alessandro Crisi, Magda Di Renzo

IL COLLOQUIO DI RESTITUZIONE
Un «luogo» di confine tra la diagnosi e la terapia
Paola Vichi

UNA PROPOSTA OPERATIVA: L’APPROCCIO PSICOPEDAGOGICO
Magda Di Renzo

LA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO L’IMMAGINARIO IN TERAPIA LOGOPEDICA E PSICOMOTORIA
Magda Di Renzo

SORDITÀ
Alcune considerazioni
Magda Di Renzo, Federico Bianchi di Castelbianco

SISTEMI DI RAPPRESENTAZIONE E PROCESSO COGNITIVO
Magda Di Renzo

CONSEGUENZE DELLA PRIVAZIONE UDI IVA NEL PROCESSO EVOLUTIVO
Federico Bianchi di Castelbianco

LA SORDITA INFANTILE: ASPETTI EDUCATIVI
Federico Bianchi di Castelbianco, Magda Di Reno

L’ITER TERAPEUTICO NELLA SORDITÀ INFANTILE
Magda Di Renzo, Federico Bianchi di Castelbianco

UNA NUOVA DIMENSIONE PER IL BAMBINO SORDO
Magda Di Renzo

REGOLAZIONE TONICA E POTERE ATTENTIVO
Magda Di Renzo

IL RISCHIO PSICOPATOLOGICO NELLA SORDITÁ
Uno studio su 33 soggetti con sordità pre-verbale
F. Bianchi di Castelbianco, A. Crist, M. Palermo, G. Palladino, L. Sommaruga, F. Sgueglia della Marra, P. Vichi

ESPERIENZE DI «ASCOLTO»
Sentire e vivere il respiro, la voce, le parole nel mondo del far finta
Francesca Sgueglia della Marra

L’ASCOLTO UDITIVO E IL BAMBINO SORDO
Simona D’Errico

DISTURBI D’APPRENDIMENTO
Magda Di Renzo, Federico Bianchi di Castelbianco

FAVOLE SONORE TRIDIMENSIONALI PER LA DISLESSIA
Ascolto virtuale: nuovo strumento di intervento nei casi di disorganizzazione spaziale
Federico Bianchs di Castelbianco, Francesca Sgueglia della Marra, Hubert Westkemper, Marco D’Ottavio

IL DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO: UN APPROCCIO PSICOPEDAGOGICO
Mana Kaffaella Alberig

PROGETTO PSICOPEDAGOGICO
Roberta Valente

RITA E IL SUO «WONDSHINA»
Magda Di Renzo, Suzanne Santoro

DUE TESTE PER UN CORPO
Magda Di Renzo, Suzanne Santoro

L’ATELIER FONETICO
Mariangela Romanini

IL SENSO DELLA «TECNICA» IN UN APPROCCIO PSICODINAMICO
Magda Di Renzo, Eliana Tisci

VALIDITÀ E NEGATIVITÀ DELL’INTERVENTO LOGOPEDICO
Federico Bianchi di Castelbianco

RIFLESSIONI SUL LABORATORIO FONETICO PER BALBUZIENTI
Barbara Plescia

IL TEST DI WARTEGG NELL’ETÀ EVOLUTIVA
Un contributo psicodiagnostico allo studio clinico del balbuziente
Federico Bianchi di Castelbianco, Alessandro Crisi, Magda Di Renzo

IL TEST DI WARTEGG INTERPRETATO ALLA LUCE DELLA PSICOLOGIA ANALITICA DI C.G. JUNG
Alessandro Crisi

IL CONTRIBUTO DEI GENITORI NELLA TERAPIA DELLA BALBUZIE
Magda Di Renzo

TI PREGO FERMAMI!
Simona D’Errico

VORREI ESISTERE
Federica Milana

FARE O STARE. LA METAFORA DELLAZIONE E DELLA RELAZIONE
Bruno Tagliacozzi

I BAMBINI DI OGGI NELLA MENTE DEI GENITORI
Maria Cardone

IL COUNSELING DI GRUPPO
Luogo di incontro della genitorialità
Carlo Valitutti

IL BAMBINO TRA SEPARAZIONI POSSIBILI E IMPOSSIBILI
Magda Di Renzo

LA SPECIFICITÀ DELLA SUPERVISIONE NELL’ETÁ EVOLUTIVA
Riflessioni sull’etica dello psicoterapeuta
Magda Di Renzo

FORMAZIONE E FORMATORI
Bruno Tagliacozzi

IL BULLISMO TRA SENSO DI INADEGUATEZZA E ONNIPOTENZA
Magda Di Renzo

LO SPORTELLO PSICOPEDAGOGICO
L’esperienza dell’Istituto di Ortofonologia
Federico Bianchi di Castelbianco

LO «PSICOLOGO» E LO SPORTELLO D’ASCOLTO
Luciana Cerreti, Flavia Fervazzoli, Anna Memmoli, Barbara Zerella

L’EROS ADOLESCENTE
Affettività e sessualità in adolescenza
Federico Bianchi di Castelbianco, Magda Di Renzo, Flavia Ferrazoli, Laura Sartori

BAMBINI E GENITORI IN GRUPPI DMT
Immagini di un percorso terapeutico presso l’IdO
Anna Di Quirico

RIFLESSIONI SU UN GRUPPO DI PSICODRAMMA CON I BAMBINI
Karen Francesca Cicolini

ANSIA DA SEPARAZIONE E PSICOPATOLOGIA
Risultati di una ricerca
Magda Di Renzo, Federico Bianchi di Castelbianco, Fabrizio Plescia, Serena Polinari

IL PROGETTO TARTARUGA
Un approccio integrato all’autismo
Magda Di Renzo, Federico Bianchi di Castelbianco

IMMERSIONI
Simona D’Errico, Barbara Plescia

LA NUOTOTERAPIA
Presupposti teorici e risultati ottenuti con un gruppo di bambini autistici
Federica Bochicchio

ANIMAL ASSISTED THERAPY CON BAMBINI AUTISTICI
Primi risultati di uno studio-pilota
Federica Bochicchio, Alessandra Falasconi

UN’ESPERIENZA DI MUSICOTERAPIA
Iolanda Benedetti

UN APPROCCIO AL LINGUAGGIO DEL CORPO
Dal massaggio all’osteopatia
Magda Di Renzo, Alessandro Laurenti, Elisabetta Pietrunti

ADHD: ATTENZIONE DOTTORI HANNO DIAGNOSTICATO
Federico Bianchi di Castelbianco, Luca Poma

Locandine dei Convegni
Bibliografia
Note sugli autori

Lungo Viaggio al Centro del Cervello

Lungo Viaggio al Centro del Cervello

Autore/i: Balbi Renato; Balbi Rosellina

Editore: Editori Laterza

prefazione di Renato Balbi, prologo degli autori, postfazione di Rosellina Balbi.

pp. VIII-128, Bari

Come si spiegano le doppie personalità? Perché, se veniamo ipnotizzati, obbediamo passivamente all’ipnotizzatore? Perché, se facciamo parte di una folla, può accaderci di partecipare ad azioni che non ci somigliano? Perché facciamo certi sogni, o certi lapsus? Queste, e molte altre domande, trovano risposta alla luce di una teoria sul cervello, che non solo sconvolge gli schemi scientifici esistenti, ma apre nuove vie alla ricerca terapeutica.

Renato Balbi insegna Clinica neurologica alla Prima facoltà di Medicina dell’università di Napoli. È autore di numerosi lavori scientifici, tra i quali una monografia sull’epilessia. Ha pubblicato, presso le Edizioni Scientifiche Italiane, L’evoluzione stratificata (1965).

Rosellina Balbi è redattore-capo per i servizi culturali del quotidiano “la Repubblica”. È stata per dieci anni vice-direttore della rivista “Nord e Sud”. Ha collaborato in passato alla Stampa e al settimanale “Il Mondo”; ha diretto inoltre le pagine culturali del “Globo”. Nel 1980 ha vinto il Premio Calabria per il giornalismo culturale.

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Prefazione
Prologo

  • L’evoluzione e la legge di Haeckel
  • La vita sulla Terra nell’èra arcaica
  • La vita si allontana dall’acqua
  • Il nostro antenato si rifugia sugli alberi
  • L’intelligenza si sostituisce alla forza
  • Nasce il linguaggio
  • Primo «superstrato». Obiettivo: la sopravvivenza
  • Secondo «superstrato». Obiettivo: il piacere
  • Terzo «superstrato». Obiettivo: l’utile e il giusto
  • La consegna delle funzioni
  • Regressioni psichiche sperimentali: l’ipnosi
  • Regressioni psichiche Fisiologiche: sogni, automatismi, emozioni
  • Regressioni psichiche patologiche: stati crepuscolari, doppie personalità
  • I «persuasori» non sono poi tanto occulti
  • I neurolettici, gli animali e l’uomo
  • Dal disastro del talidomide al recupero delle funzioni perdute

Postfazione
Bibliografia

Ideali e Realtà dell’Islam

Ideali e Realtà dell’Islam

Titolo originale: Ideals and Realities of Islam

Autore/i: Nasr Seyyed Hossein

Editore: Rusconi

prima edizione, premessa dell’autore, traduzione dall’inglese di Donatella Venturi.

pp. 208, Milano

Con Ideali e realtà dell’Islam, Seyyed Hossein Nasr decifra il passato e il presente di questo composito mondo, scoprendo gli elementi universali della fede islamica, e nello stesso tempo rivelando le corrispondenze con le categorie filosofiche e religiose dell’occidente cristiano.
L’islamismo, la più giovane fra le grandi religioni monoteiste, viene delineato da Hossein Nasr quale forma definitiva assunta dalla rivelazione dell’Eterno all’umanità. Ideali e realtà dell’Islam si presenta quindi come la più limpida e irradiante opera sul significato storico, il rilievo morale e le finalità ultime della fede in Allah. Hossein Nasr intende inoltre sfatare alcuni falsi concetti, primo fra tutti quello secondo cui l’islamismo esige la fatalistica sottomissione a Dio. Secondo il Profeta Mohammad, invece, Dio chiede l’uomo la partecipazione attiva e la sua adesione totale, in vista del compimento dei doveri, pratici e spirituali, che avranno il loro culmine nel giudizio universale.

Seyyed Hossein Nasr, nato a Teheran nel 1933, ha studiato prima in Iran, quindi negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Nel 1964-1965 è stato il primo titolare della cattedra «Aga Khan» per gli studi islamici all’Università di Beirut, diventando poi rettore dell’Università di Tecnologia Aryamehr di Teheran. Ha pubblicato numerose opere sulla religione e la cultura islamiche, fra cui Il sufismo (Rusconi, 1989).

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I. Islam, ultima religione e religione primordiale. Caratteri universali e particolari

II. Il Corano, parola divina, fonte di sapienza e di azione

III. Il Profeta e la tradizione profetica. L’ultimo profeta e l’Uomo Universale

IV. La Shari’ah. Legge divina, norma sociale e umana

V. La Tarīqah. La via spirituale e le sue radici coraniche

VI. Sunnah e Shi’ah. Shi’ah imamita (duodecimana) e isma’elismo

Angeli – I Significati e le Iconografie nella Storia dell’Arte

Angeli – I Significati e le Iconografie nella Storia dell’Arte

Autore/i: Chelli Maurizio

Editore: Edup – Edizioni dell’Università Popolare

prima edizione, prefazione dell’autore, in copertina: particolare di «Madonna Sistina» Raffaello Sanzio, conservata a Dresda.

pp. 168, nn. illustrazioni a colori e b/n, Roma

L’angelo, creatura misteriosa e affascinante che trova un precedente iconografico nelle figure alate delle culture pagane, è tornato prepotentemente di moda, nella pittura, nella scultura, nella letteratura e perfino nelle canzoni.
Ma che cos’è un angelo? Qual’è il suo significato? Qual’è il suo sesso?
Perché ha le ali colorate? Perché a volte è senza ali? Perché viene rappresentato nell’atto di scacciare delle mosche o nell’atto di suonare strumenti musicali?
L’autore risponde a questi e ad altri quesiti analizzando gli scritti dei Padri della Chiesa, di autori cristiani, e le opere di artisti che lo hanno rappresentato nel corso dei secoli. Scopriremo così l’esistenza di diversi tipi di angelo, riassunti dalle gerarchie celesti: che esiste un arcangelo, Uriele, rinnegato dalla Chiesa perché aveva portato agli uomini la conoscenza della cabala e dell’alchimia, che gli artisti hanno rappresentato l’angelo con la barba, come essere androgino e perfino come essere femminile.

Maurizio Chelli, architetto, è autore di numerosi manuali introduttivi alla conoscenza delle opere d’arte e degli artisti.

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Prefazione

  • Figure alate
  • Le fonti
  • Il significato dell’angelo
  • Gli angeli e i diversi temi iconografici
  • Gli angeli delle gerarchie celesti
  • Gli angeli del Vecchio e del Nuovo Testamento
  • Gli angeli dell’Apocalisse, del Giudizio, del Purgatorio e del Paradiso
  • Gli angeli come simboli
  • La natura e il sesso degli angeli
  • Gli angeli come spiegazione meccanica del miracolo
  • Angeli e santi
  • L’angelo e le figure alate nell’arte moderna

Glossario
Elenco delle immagini
Bibliografia

La Moneta – Da Dove Viene e Dove Va

La Moneta – Da Dove Viene e Dove Va

Titolo originale: «Money: Whence It Came, Where It Went»

Autore/i: Galbraith John Kenneth

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

in copertina: Hans Hesse, Operaio che conia un tallero (XVI sec.), Olio su legno (partic.).

pp. 382, Milano

La «moneta», cioè il denaro, concerne la vita dell’uomo nel suo essere e divenire attraverso i secoli, riguarda il sorgere di nuove istituzioni quali le banche, le società per azioni, i sindacati o la previdenza sociale, è alla base di fatti drammatici quali le guerre e le rivoluzioni.
Quest’opera tratta di una lunga storia, piena di sfaccettature, che dai re di Lidia – i primi, presumibilmente, a coniare le monete nell’ottavo secolo avanti Cristo – arriva sino ai giorni nostri, caratterizzati da problematiche sociali e da mercati instabili, in cui il dollaro primeggia con le sue ricorrenti crisi e impennate, creando inflazioni o stagnazioni. Forse nessuno meglio di John Galbraith, certamente il più famoso e discusso economista d’America, poteva dare alla «moneta» questo senso ampio e questa corposità storica e umana, non solo quindi metallica e fatta di semplice carta. Dalle sue tesi, dalla sua dissertazione, nasce un libro di estrema attualità e di valido aiuto per la comprensione dei problemi urgenti che travagliano il nostro incerto presente, legato com’è ai flussi e ai riflussi della «moneta» e dei suoi meccanismi.

John Kenneth Galbraith è nato nel 1908. Professore di economia a Harvard, uomo politico di parte democratica, ha avuto incarichi speciali di governo fin dai tempi di Roosevelt ed è stato ambasciatore degli U.S.A, in India. È autore di diverse opere, tra le quali: «La società opulenta» (1963), «La nuova stato industriale» (1968), «L’economia e la qualità della vita» (1971), «L’età dell’incertezza» (1977).

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Ringraziamenti

  • I. – La moneta
  • II. – Delle monete e del tesoro
  • III. – Le banche
  • IV. – La Banca
  • V. – Della carta
  • VI. – Uno strumento di rivoluzione
  • VII. – La guerra della moneta
  • VIII. – Il grande compromesso
  • IX. – Il prezzo
  • X. – L’impeccabile Sistema
  • XI. – La caduta
  • XII. – L’inflazione estrema
  • XIII. – Le autolesioni
  • XIV. – Quando la moneta sparì
  • XV. – La minaccia dell’impossibile
  • XVI. – L’avvento di J.M. Keynes
  • XVII. – La guerra e la lezione successiva
  • XVIII. – Gli anni buoni: la preparazione
  • XIX. – La nuova economia al suo apogeo
  • XX. – Dove è finita
  • XXI. – Conclusione

Indice analitico

Le Tracce del Futuro – Divinazione e Tempo

Le Tracce del Futuro – Divinazione e Tempo

Titolo originale: On Divination and Synchronicity

Autore/i: Von Franz Marie-Louise

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

prefazione di Emilio Servadio, traduzione di Augusto Sabbadini (Shantena), collana: TEADUE n° 466.

pp. 162, ill. in b/n, Milano

In questo libro, con indiscutibile e sapiente vivacità, M.L. von Franz prende di mira le abituali e scontate modalità del pensiero occidentale, la sua logica, la sua visione riduttivo-meccanicistica, e prospetta l’alternativa di una concezione “magica”, possibilistica, divinatoria e oracolare del Reale.
Tutto un orientamento del pensiero umano, che affonda le sue radici nell’antichità più remota, si fonda su tale opzione e da qui sono sorte innumerevoli tecniche volte a interrogare e a conoscere quello che si cela in quel regno, inspiegabile a livello razionale, che molti chiamano “fato” o “destino” e che M.L. von Franz, sulla scorta di Jung, chiama “inconscio”. In questo straordinario libro l’autrice ne individua le caratteristiche essenziali, descrivendo, sulla base di una vastissima documentazione storica, le varie modalità con cui l’inconscio stesso è stato o può essere avvicinato e “appreso”.

Marie-Louise von Frana, allieva e poi stretta collaboratrice di Jung, è un’autorità mondiale nel campo dell’interpretazione psicologica dei sogni, delle fiabe e dei miti. Tra le sue molte opere ricordiamo: Le fiabe interpretate, I miti di creazione, Psiche e materia, Sguardo dal sogno e, pubblicato in questa collana, Tipologia psicologica, Le fiabe del lieto fine e Il mondo dei sogni.

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Prefazione

  • Principio causale e sincronicità
  • Oracoli numerici e oracoli caotici
  • I numeri e l’inconscio
  • Oracoli e archetipi: il campo dell’inconscio collettivo
  • L’unus mundus e l’inconscio delle diverse realtà

Vedere Bene Senza Occhiali – Un Metodo di Rieducazione Visiva per la Completa Autocorrezione dei Difetti della Vista di Qualunque Origine e Natura, sia Psicologica che Fisiologica

Vedere Bene Senza Occhiali – Un Metodo di Rieducazione Visiva per la Completa Autocorrezione dei Difetti della Vista di Qualunque Origine e Natura, sia Psicologica che Fisiologica

Titolo originale: Seeing well again without your glasses

Autore/i: Markert Christopher

Editore: Red Edizioni

VIII edizione, traduzione di Giovanna Nobile.

pp. 152, nn. ill. b/n, Como

Sapevate che…

…la capacità di rilassarsi e di vivere con gioia aumenta con il migliorare della vista e che le tensioni fisiche e mentali agiscono negativamente sulle funzioni visive?

…il famoso scrittore Aldous Huxley visse quasi cieco per molti anni e recuperò la vista
proprio grazie ai metodi descritti in questo libro?

…occhiali e lenti a contatto non possono far bene agli occhi?

…gli occhi vedono meglio quando la mente è efficiente e il cervello funziona meglio quando gli occhi vedono bene?

…molte persone hanno migliorato la propria vista cambiando la dieta o le abitudini posturali o il modo di respirare?

…il corpo ha poteri di autoregolazionee autoguarigione, e gli occhi tendono a recuperare le funzioni normali se vengono create le giuste condizioni?

…il metodo descritto in questo libro ha aiutato centinaia di migliaia di persone a vedere e vivere bene.

C. Markert si occupa di prevenzione e di medicina naturale in una prospettiva “olistica”, cioè che tiene conto della personalità umana come di un tutto inscindibile in cui mente e corpo, disturbi organici e funzionali interagiscono tra di loro formando un’unità psicomotoria integrata.
Il suo interesse per il metodo di rieducazione visiva fondato dal dottor Bates si coniuga in questo libro con le più moderne acquisizioni (americane ed europee) nel campo della psicologia umanistica e della medicina per l’appunto detta “olistica”. Merito dell’autore è di svolgere una trattazione sostanzialmente assai complessa con una mano così lieve che il libro che ne risulta (certo accessibile e utilizzabile assolutamente da chiunque) potrà essere apprezzato anche da chi è assai esigente in questo campo e disposto a giudicare solo in base agli effettivi risultati concreti.

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Vedere bene significa star bene

  • Perché rassegnarsi?
  • Ma funziona davvero?
  • Controllate il vostro “Quoziente di Vista”
  • Le numerose cause di una vista imperfetta
  • Come funzionao i vostri occhi
  • Ciò che i vostri occhi possono rivelare
  • I disturbi della vista
  • Il metodo Bates aggiornato
  • Occhiali, lenti a contatto, occhiali da sole
  • Come la luce agisce sui vostri occhi
  • La vista dei bambini

Alcuni modi per migliorare la vista e garantire benessere

  • Esercizi di rilassamento per gli occhi (palming, sunning)
  • Per mantenere la mobilità oculare (shifting, flashing, blinking)
  • Per mantenere la flessibilità (swinging)
  • Visualizzazione (la tecnica del punto nero)
  • La “centralità visiva”
  • La respirazione
  • L’alimentazione
  • La circolazione sanguigna
  • Come migliorare il proprio aspetto
  • La vostra visione della vita

Un rimedio per ogni difetto visivo

  • Che cosa ci si può aspettare dal metodo Bates
  • Miopia
  • Ipermetropia e presbiopia
  • Astigmatismo
  • Strabismo
  • Cataratta
  • Glaucoma
  • Congiuntivite, cheratite, orzaioli

Sommario e tabelle dei progressi

Esercizi e test
Appendice: esercizi cinesi per la salute degli occhi

Appendice bibliografica e documentaria

Innocenza ed Esperienza – Un’Etica del Conflitto

Innocenza ed Esperienza – Un’Etica del Conflitto

Titolo originale: Innocence and Experience

Autore/i: Hampshire Stuart

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

unica edizione, introduzione e traduzione di Giovanni Giorgini.

pp. 184, Milano

Da sempre gli uomini hanno vissuto seguendo ideali di vita diversi.
Non c’è individuo o società moderna che possa evitare i conflitti che sorgono da interessi e doveri morali incompatibili; anzi, proprio da questo conflitto ineliminabile ha origine la morale. L’ideale di “pacificazione” morale è illusorio ed è errato credere che esista una giustizia morale valida per tutti, capace di porre fine allo scontro tra concezioni di vita differenti. Si può, invece, in base a una nozione procedurale di giustizia, come nelle aule di tribunale, giungere a una decisione solo dopo aver valutato le tesi a favore e contrarie. Il processo in sé costituisce la precondizione per l’esposizione e il rispetto delle diverse concezioni sostanziali del bene umano.

Sir Stuart Newton Hampshire (1914) ha insegnato filosofia a Oxford, Londra, Princeton, e attualmente è docente all’Università di Stanford. È uno dei più importanti filosofi analitici odierni.

La Voce, la Musica, il Demonio

La Voce, la Musica, il Demonio

Con un Saggio sull’Interpretazione Musicale

Autore/i: Mathieu Vittorio

Editore: Spirali Edizioni

prima edizione italiana.

pp. 184, Milano

La musica non presuppone nulla: significa solo se stessa. Può insinuare, così, in noi la tentazione luciferina di essere i padroni della natura, di poter costruire una natura a nostro arbitrio. L’autore segue attraverso la storia le principali tappe in cui il demoniaco si manifesta nella musica, come tentazione intellettuale più che come sensualità, fino al romanticismo in cui la musica, dissolta la realtà, finisce con il dissolvere se stessa.
Il saggio finale si domanda perché l’interpretazione musicale sia necessaria. L’interprete riporta nel tempo l’unità sovratemporale della musica, muovendo dal suo senso senza significato: capisce e fa capire la musica non quando concatena un suono con l’altro ma quando fa uscire l’insieme dei suoni dal senso unitario della composizione.

Estratto del libro:
II. Il brivido del nulla
«Che il vero problema del demoniaco nella musica fosse di natura ultima intellettuale non era, tuttavia, sfuggito ai greci: era emerso nel momento stesso in cui si scopriva la razionalità delle leggi della musica, ad opera dei pitagorici. Razionalità significava, per loro, razionalità delle leggi della natura: il suono, infatti, per i pitagorici è l’immediata controparte sensibile di una realtà matematica. L’orecchio coglie in forma di suoni i rapporti, cioè i numeri, che costituiscono la realtà naturale; nel piccolo come nel grande. Anche i rapporti tra i cerchi del cosmo sono numeri, e risuonano continuamente: e darebbero luogo alla percezione di un suono, ovvero a quella che sarà chiamata l’”armonia delle sfere”, se a essa non ci fossimo, ormai, assuefatti.
[…]
Questa realtà, nella sua forma sensibile, è suono. Ne viene che la musica si apre a una doppia e ambigua possibilità: essa può allontanare la visione dell’insidenza del nulla o, al contrario, rivelarla. E la musica fa sempre in qualche modo entrambe le cose a un tempo, pur potendo tendere più verso l’una o più verso l’altra. E il “tendere verso l’altra” è, precisamente, ciò che produce nella musica quel brivido che, in una visione ormai ellenistico-moderna, sarà considerato come demoniaco. Demoniaca non è l’irrazionalità pura – che non esiste – demoniaca è una razionalità che fa emergere in sé l’irrazionale, e quindi il nulla, perché il nulla appare insito nel reale e lo minaccia dal suo interno.»

Accademico dei Lincei, filosofo teoretico, membro del comitato premi della Fondazione internazionale Balzan.
Vittorio Mathieu è nato a Varazze (Savona), il 12 dicembre 1923. Laureato in Filosofia teoretica a Torino nel 1946 e libero docente nella stessa materia nel 1956, dal 1958 è stato incaricato e dal 1961 ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Trieste. Primo vincitore del concorso di Storia della filosofia del 1960, dal 1967 è stato ordinario di Filosofia, poi di Filosofia morale, nella Università di Torino. Comandato al Centro interdisciplinare dell’Accademia dei Lincei, di cui è Socio nazionale dal 1990. Dal 1972 al 1980, è stato membro del Comitato 08 del CNR. Dal 1976 al 1980 è stato membro e poi vicepresidente del Consiglio esecutivo dell’UNESCO (Parigi). Attualmente è membro del comitato premi della Fondazione internazionale Balzan.
Molte le sue pubblicazioni, tra cui: Bergson (1954); La filosofia trascendentale e l’Opus postumum di Kant (1958); Leibniz e Des Bosses (1960); L’oggettività nella scienza e nella filosofia contemporanea (1960); Il problema dell’esperienza (1963); Dio nel “Libro d’ore” di R.M. Rilke (1968); Dialettica della libertà (1970); La speranza nella rivoluzione (1972); Perché punire (1980); Cancro in Occidente (1983); Filosofia del denaro (1985).
Mathieu è inoltre autore di una Storia della filosofia (1965).
Gli interessi attuali di Mathieu vertono sul rapporto tra scienza e filosofia, entrambe indispensabili per intendere la realtà da punti di vista complementari. La scienza elabora concetti operativi, e perciò oggettivi, che però non esauriscono la realtà in tutti i suoi aspetti. La filosofia interpreta la realtà, anche in quegli aspetti che non si lasciano oggettivare operativamente, ma non sono per questo meno reali e dotati di valore. L’attività “ermeneutica” – ossia interpretativa del reale – si esplica in campo estetico, etico, storico, oltre che di filosofia generale, alla quale Mathieu cerca di contribuire con una metafisica della “differenza ontologica” tra i diversi livelli dell’essere.

Ha pubblicato con Spirali:

  • La voce, la musica, il demoniaco (2005)
  • Le radici classiche dell’Europa (2002)
  • Il nulla, la musica, la luce (1996)
  • Gioco e lavoro (1989)
  • Elzeviri swiftiani (1986)
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IL DEMONIACO NELLA MUSICA

  • I. La favola di Orfeo
  • II. Il brivido del Nulla
  • III. Il tradimento dell’Uno
  • IV. Da Orfeo a Don Giovanni
  • V. Il moto perpetuo
  • VI. La matrice della natura
  • VII. La tentazione demiurgica
  • VIII. La tentazione dell’autosufficienza
  • IX. Demoniaco sensuale e meccanismo
  • X. Le colonne d’Ercole dell’inorganico
  • XI. Dalla parola alla musica
  • XII. Pianificazione intellettuale
  • XIII. Il ritorno del demiurgo
  • XIV. La fine del demoniaco nella fine della musica
  • XV. In cerca di salvezza

LA DISSOLUZIONE DELLA REALTÀ NEL ROMANTICISMO

SAGGIO SULL’INTERPRETAZIONE MUSICALE
I. Perché un’interpretazione?

  • – Esecuzione e interpretazione
  • – Il comporre
  • – Il “senso” non è composto
  • – La persona, veicolo della sensibilità
  • – L’unità della musica è fuori del tempo
  • – L’interprete riporta la musica nel tempo

II. La dimensione dell’interpretazione

  • – Dal senso ai segni, non viceversa
  • – Né emozioni antecedenti, né purismo
  • – Il “logos” della musica
  • – Ogni musica dà a sé la propria “ragione”

III. L’unità dell’interpretazione

  • – Che cosa identifica un’opera d’arte?
  • – L’identità è sempre dinamica
  • – La “personalità” dell’opera
  • – L’incarnazione e la grazia

IV. Interpreti buoni e cattivi

  • – L’interprete “parla”
  • – Che cosa significa “capire”
  • – La fede, atteggiamento di fondo
  • – Unità del vivente
  • – La glossolalia
  • – Il paradosso di Diderot

V. Caratteri della buona interpretazione

  • – La sensibilità antecedente
  • – Lo slancio
  • – Il rilievo
  • – La “parusia”

Le Radici Classiche dell’Europa

Le Radici Classiche dell’Europa

Autore/i: Mathieu Vittorio

Editore: Spirali Edizioni

in copertina: Valentin Tereshenko, Inverno a Maslovska, olio su tela, 1999.

pp. 226, Milano

«Cominciai con l’accorgermi, più di vent’anni fa, che il simbolo sotto cui va letta l’intera storia dell’Europa è l’avventura: nel bene e nel male. Il termine “avventura” (e “romanzo d’avventure”) nasce tardi, dall’incontro fra l’eterno Viandante germanico e la stabilità ideale del Senato di Roma; ma forme e contenuti vengono dalla civiltà ellenistica, ereditata da Roma in politica non meno che nelle arti.
Poi, per una felice occasione, mi accorsi che il primo autentico romanzo d’avventure era stata l’Odissea. Nel frattempo mi era accaduto di ritornare su un pensatore oscuro e, al tempo stesso, chiarissimo, posteriore a Omero ma anteriore alla classicità per eccellenza del V secolo ateniese: Eraclito […], divenuto importante dopo che la scienza ha preso nella nostra vita il posto che ha adesso.
La cosa più tipicamente avventurosa è la scienza: essa ci fa venire incontro continuamente cose nuove, ma queste cose nuove non esisterebbero neppure, se lo scienziato non si muovesse. Egli, senza sapere ancora che cosa siano, cerca e, mentre si muove, le cose gli vengono incontro. Tutte queste cose nascono e vengono verso di noi, sono ad ventura, nella misura in cui noi andiamo verso l’ignoto e cerchiamo di renderlo noto. L’avventura della scienza, dal punto di vista cronologico, è, forse, l’ultima avventura. Incomincia già prima, ma è quella che rimane più a lungo e che permane tuttora. In qualche modo, è quella che si è davvero estesa a tutto il mondo. Infatti, non esiste altra scienza oltre la scienza europea. È sempre la scienza europea che va all’avventura.» (Vittorio Mathieu)

Estratto del libro:
«Il greco oggi è letto da pochi specialisti, come cinquant’anni fa il sanscrito. Eppure il nostro modo di pensare si è formato nella Grecia antica, e non solo perché (poniamo) in medicina corrono parole come “eziologia”, “flogosi” o “farmaco”. Se ignoriamo l’Ellade non ci capiamo più, per una ragione profonda: mentalmente siamo nati lì. E già una volta nella storia, quando ci si accorse che si rischiava di morire culturalmente perché non si sapeva più leggere il materiale della tradizione classica (grece, non legitur), si sentì il bisogno di rinascere tornando a farlo. Il primo Rinascimento (che voleva significare: rinascita dell’uomo, non semplicemente delle “umane lettere”) si ebbe quando i dotti bizantini reimportarono in Europa il greco, convenendo al concilio di Ferrara. Oggi, non a caso Spirali parla di un “secondo rinascimento”. Pensa che ce ne sia di nuovo l’urgenza. E io penso che appunto i giovani, per rinascere, debbano ancora una volta tuffarsi lì, dove si trovano le nostre radici.» (dalla Prefazione)

Accademico dei Lincei, filosofo teoretico, membro del comitato premi della Fondazione internazionale Balzan.
Vittorio Mathieu è nato a Varazze (Savona), il 12 dicembre 1923. Laureato in Filosofia teoretica a Torino nel 1946 e libero docente nella stessa materia nel 1956, dal 1958 è stato incaricato e dal 1961 ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Trieste. Primo vincitore del concorso di Storia della filosofia del 1960, dal 1967 è stato ordinario di Filosofia, poi di Filosofia morale, nella Università di Torino. Comandato al Centro interdisciplinare dell’Accademia dei Lincei, di cui è Socio nazionale dal 1990. Dal 1972 al 1980, è stato membro del Comitato 08 del CNR. Dal 1976 al 1980 è stato membro e poi vicepresidente del Consiglio esecutivo dell’UNESCO (Parigi). Attualmente è membro del comitato premi della Fondazione internazionale Balzan.
Molte le sue pubblicazioni, tra cui: Bergson (1954); La filosofia trascendentale e l’Opus postumum di Kant (1958); Leibniz e Des Bosses (1960); L’oggettività nella scienza e nella filosofia contemporanea (1960); Il problema dell’esperienza (1963); Dio nel “Libro d’ore” di R.M. Rilke (1968); Dialettica della libertà (1970); La speranza nella rivoluzione (1972); Perché punire (1980); Cancro in Occidente (1983); Filosofia del denaro (1985).
Mathieu è inoltre autore di una Storia della filosofia (1965).
Gli interessi attuali di Mathieu vertono sul rapporto tra scienza e filosofia, entrambe indispensabili per intendere la realtà da punti di vista complementari. La scienza elabora concetti operativi, e perciò oggettivi, che però non esauriscono la realtà in tutti i suoi aspetti. La filosofia interpreta la realtà, anche in quegli aspetti che non si lasciano oggettivare operativamente, ma non sono per questo meno reali e dotati di valore. L’attività “ermeneutica” – ossia interpretativa del reale – si esplica in campo estetico, etico, storico, oltre che di filosofia generale, alla quale Mathieu cerca di contribuire con una metafisica della “differenza ontologica” tra i diversi livelli dell’essere.

Ha pubblicato con Spirali:

  • La voce, la musica, il demoniaco (2005)
  • Le radici classiche dell’Europa (2002)
  • Il nulla, la musica, la luce (1996)
  • Gioco e lavoro (1989)
  • Elzeviri swiftiani (1986)
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LA NAVIGAZIONE

L’AVVENTURA, SPIRITO DELL’EUROPA

L’ODISSEA, ALLEGORIA DELL’EUROPA
I. Dall’epos all’avventura

  • – L’Odissea e l’Europa
  • – L’avventura genera il proprio spazio
  • – Il riferirsi dell’avventura a un centro

II. Elena e Penelope

  • – Dalla guerra fra nazioni alla guerra domestica
  • – Da Itaca a Roma
  • – Il pericolo del naufragio

III. La mediazione ellenistica

  • – Dagli alessandrini ai romantici
  • – Il “moderno” conseguenza del “classico”
  • – Romanticismo ante litteram
  • – L’educazione sentimentale non è per Ulisse
  • – Autoironia e parabola
  • – Il romanzo dopo l’Odissea

IV. La nave e il cavallo

  • – La tentazione della nave
  • – I due vettori dell’avventura europea
  • – Il concavo e il convesso

V. Le avventure di Ulisse

  • – Solitudine
  • – La socievole insocievolezza del mare
  • – Circe
  • – La Nékyia

VI. Conclusione
Note ad alcuni libri dell’Odissea

  • – Libro I, La telemachia
  • – Libro IV, La ricca Sparta
  • – Libro VI, I Feaci e Nausicaa
  • – Libro VIII, Il racconto di Ulisse
  • – Libro X, Circe o la discesa agli Inferi
  • – Libro XI La secolarizzazione
  • – Libro XIII L’ira di Ulisse
  • – Libro XVIII, “San giunto con odio”
  • – Libro XXI La gara con l’arco

ERACLITO
I. Il personaggio e l’ambiente

  • – I “frammenti”
  • – Efeso
  • – La legge del cosmo e della città

II. Il linguaggio

  • – La Sibilla
  • – “La natura ama nascondersi”
  • – Contro il “nozionismo”
  • – Poeti e prosa tori associati
  • – Filosofia e ricerca
  • – Un frammento controcorrente
  • – Le “connessioni”

III. Tutto scorre

  • – L’equivoco scettico
  • – Il fiume e il mare
  • – Il respiro cosmico

IV. Il circolo degli elementi

  • – Il “piccolo circolo” intracosmico
  • – Dall’uno tutte le cose
  • – Non “panteismo”
  • – L’ordine della natura

V. Il tempo e la morte

  • – Alternanza e tensione
  • – L’evo che “gioca”
  • – Contrasto, in attesa della morte
  • – L’armonia invisibile
  • – Contesa, non violenza
  • – Giudizio finale?

VI. Il risveglio dei dormienti

  • – Il discorso che “è sempre”
  • – Il chiasmo
  • – Il logos
  • – Il problema etico
  • – Il problema ontologico “Indagai me stesso”
  • – Tra il fiume e il fuoco
  • – La luce nella notte
  • – I misteri

VII. Eraclito e noi

  • – Mancanza di una “scuola”
  • – Eraclito e Hegel
  • – Eraclito e Goethe
  • – Eraclito e il “postmoderno”
  • – Oggi e domani

La Crisi della Razionalità nel Capitalismo Maturo

La Crisi della Razionalità nel Capitalismo Maturo

Titolo originale: «Legitimationsprobleme im Spätkapitalismus»

Autore/i: Habermas Jürgen

Editore: Editori Laterza

prima edizione, premessa dell’autore.

pp. 176, Bari

È possibile applicare al «capitalismo maturo» la teoria marxiana della crisi? Nel rispondere a questo interrogativo, Habermas riformula vecchi teoremi e ne elabora di nuovi: crisi di razionalità, crisi di legittimazione, crisi di motivazione.
L’incapacità dello Stato a gestire i problemi dell’economia, la tendenza ormai di massa a non riconoscere legittimità alle istituzioni, il disintegrarsi del sistema culturale, l’eclissarsi dei valori, e gli altri fenomeni tipici dell’età del capitalismo maturo trovano in questo libro una stimolante e autorevole interpretazione sociologica.

Jürgen Habermas è nato nel 1929 a Francoforte, dove si è laureato, ha collaborato all’Institut für Sozialforschung, e ora insegna filosofia e sociologia. Dal 1971 dirige il Max-Planck-Institut. Per i nostri tipi sono già comparsi «Teoria e prassi nella società tecnologica» (1974), «Conoscenza e interesse» (1973), «Storia e critica dell’opinione pubblica» (1974).

Il Nuovo Essere

Il Nuovo Essere

Titolo originale: The New Being

Autore/i: Tillich Paul

Editore: Ubaldini Editore

unica edizione, traduzione di Giuseppe Sardelli.

pp. 152, Roma

Nei tre libri che appaiono ora in traduzione italiana, Si scuotono le fondamenta, Il Nuovo Essere, Eterno presente, sono raccolti i sermoni pronunciati da Tillich, al culmine della sua carriera negli anni della piena maturità di pensiero.
È difficile riassumere o comunque spiegare con altre parole il contenuto di questi saggi, che si sviluppano partendo da una citazione del Vecchio o del Nuovo Testamento con implicazioni concettuali, sentimentali e sociali di larga ampiezza e persuasività. In lui c’è il timbro del classico: cioè la facoltà di portare alla luce in limpida forma un “seme” di pensiero prima racchiuso in un involucro di commenti immodesti e più atti a confondere che a chiarire. Ma ciò che ci sorprende di più e ci avvince è la novità di alcune sue interpretazioni del Vangelo; basti leggere in questo libro i più bei sermoni che mai orecchio umano – e intelletto – abbiano udito: «A chi molto è rimesso», «Che cos’è la verità?», «Con quale autorità?», «Il nostro interesse supremo».

Paul Tillich è nato in Prussia nel 1886. Insegnò filosofia e teologia nelle università di Marburgo, Dresda, Lipsia e Francoforte. Venuto in aperto conflitto col Nazismo – era a capo del Movimento Socialista Religioso – fu costretto nel 1933 a emigrare negli Stati Uniti. Dal 1933 al 1955 insegnò nell’Union Theological Seminary di New York, quindi nell’università di Chicago. È morto il 22 ottobre 1965. La sua opera maggiore è il Trattato di Teologia Sistematica, in più volumi.

Ipotesi su Gesù

Ipotesi su Gesù

Autore/i: Messori Vittorio

Editore: SEI – Società Editrice Internazionale

edizione rivista e ampliata con in appendice un testo di commento.

pp. XIII-274, Torino

“O Dio esiste o Dio non esiste. Per quale di queste due ipotesi volete scommettere? Per nessuna delle due. La risposta giusta è non scommettere affatto. Vi sbagliate. Puntare è necessario, non è affatto facoltativo. Anche voi siete incastrato.”
(Blaise Pascal)

Dal 1976 sino ad oggi, questo libro e stato continuamente ristampato e tradotto. Tanto da essere uno dei saggi più diffusi non solo in Italia (dove circola in oltre un milione di copie) ma nel mondo intero. Ormai un classico, ma non di quelli da omaggiare e da lasciare poi sugli scaffali. Bensì, pagine ancora e sempre lette con passione, per approvare come per polemizzare.
Venticinque anni dopo, l’autore ha finalmente riletto questo suo lavoro d’esordio. Sinora infatti, ristampe e traduzioni si erano succedute senza cambiamenti rispetto alla prima edizione. Dopo la rilettura, Vittorio Messori ha deciso di procedere solo a un modesto lavoro di editing. Ha invece aggiunto, in appendice, un testo di commento: pagine sincere, magari severe, senza alcun compiacimento. Anzi, con qualche domanda che lo scrittore, allora giovane cronista, sottopone oggi a se stesso.
Ai lettori, comunque, vagliare se siano ancora convincenti le risposte proposte qui sul più decisivo enigma della storia: le origini del cristianesimo. Quanto a Messori (come ha cercato di mostrare nei 13 libri che hanno fatto seguito a questo suo primo) è più che mai convinto della tesi centrale di Ipotesi su Gesù. La ragione stessa, cioè, se impiegata sino al limite delle sue possibilità, può portare a “scommettere” sul Mistero della verità del vangelo. L’ipotesi della fede resta, oggi più che mai, un rifugio dell’intelletto che rifletta sino in fondo sul “caso Cristo”.

I libri di Vittorio Messori (Sassuolo, 1941) sono tradotti, con singolare successo, in tutto il mondo.
Autore, tra l’altro, della prima intervista a un Prefetto dell’ex Sant’Uffizio (Rapporto sulla fede), è stato protagonista di un’altra primizia storica pubblicando, in 53 lingue, il suo colloquio con Giovanni Paolo II (Varcare la soglia della Speranza).
Educato tra anticlericalismo e agnosticismo, laureato a Torino in Scienze Politiche, a lungo giornalista de “La Stampa”, è divenuto il più noto e seguito tra gli scrittori cattolici.

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Andò così

I. E se fosse vero?

II. Un Dio nascosto e scomodo

  • La scienza non basta
  • Le “prove” filosofiche di Dio
  • Solo per ebrei e cristiani Dio è nascosto
  • Una discrezione che ha le sue ragioni
  • Il Dio di Abramo e di Gesù un incontro da realizzare
  • «Se conosceste me, conoscereste anche il Padre»
  • Il tentativo di decifrare le orme di un uomo
  • Scoperte tardive
  • La rinuncia al Gesù storico: una tentazione reazionaria

III. Da sempre è annunciato o adorato

  • “Profezie” messianiche: i dati del problema
  • Un’arma a doppio taglio
  • Un punto nella storia
  • Gli ebrei hanno creduto
  • Un libro al di sopra di ogni sospetto
  • Dall’inizio della storia, Gesù è annunciato o adorato
  • Sono miliardi i “figli di Abramo”
  • La certezza incrollabile in un compito eterno e mondiale
  • Jahvè, un Dio che la scienza non ha spiegato
  • Una fede laica in un mondo di magia
  • La storia come progresso
  • Questo Dio non cambia
  • Una sopravvivenza che adempie la promessa ma sfida la storia
  • Gesù come cifrario dei credenti
  • «I pastori cambieranno, il gregge sarà ingrandito»
  • Ci sarà un nuovo patto
  • Il libro diverrà «sigillato»
  • Re glorioso e uomo di dolori
  • Un Messia che sconvolge le attese
  • Un re per la ragione e per il cuore
  • Le sue parole non sono passate

IV. La pienezza del tempo

  • Una rischiosa caccia al tesoro
  • Flavio Giuseppe e la sua «ambigua profezia»
  • «Tutti i tempi sono ormai scaduti»
  • «Non abbiamo altro re che Cesare»
  • Il libro di Daniele
  • Un piccolo sasso diventa un gran monte
  • Il figlio dell’uomo
  • Settanta settimane
  • Luce da Qumran degli esseni
  • L’attesa dei popoli
  • L’enigma di una stella su Betlemme
  • «L’ora è giunta»
  • Il prima e il dopo d’Israele
  • I nuovi profeti ebrei

V. Tre ipotesi

  • Sono tre le soluzioni possibili
  • L’ipotesi critica: da un uomo a un dio
  • L’ipotesi mitica: da un dio a un uomo
  • Un esempio: la moltiplicazione di pani e di pesci
  • In lite tra loro ma concordi contro i “creduli-credenti”
  • Un Cristo in maschera
  • Storico o no: ma in base a che?
  • “Miracoli” e clericali di ogni specie
  • L’ipotesi di fede: la storia a tappe
  • Un debito di gratitudine

VI. Le croci di una critica

  • Come mai, tra tanti aspiranti Messia, solo lui fa carriera?
  • Un ebreo divinizzato da ebrei: l’ipotesi più assurda
  • Bisognerebbe dimenticare che…
  • Chi è «di sano intelletto»?
  • Un ponte tra Gesù il Cristo
  • Alla ricerca di puntelli
  • Il fiammifero e l’atomica
  • Fu innalzato subito all’altezza di Jahvè
  • Le sorprese del kèrygma: tutta la fede c’era sin dall’inizio
  • Il brano kerigmatico della Prima ai Corinti
  • Alcune altre conferme
  • Gli studi sovietici su un cammino inverso: dal mito alla critica
  • La “ragione” borghese e le discordanze trai vangeli
  • Le scandalose antenate del Messia
  • Un Cristo di famiglia decaduta
  • Un suggeritore maldestro per una strana recita
  • Nel copione mancano le battute che risolvano i guai della Chiesa
  • Silenzi inspiegabili
  • Un blocco compatto di ricordi difeso da un gruppo gerarchico
  • Il tono di impassibili cronisti

VII. Il mito e la storia

  • Una cornice autentica per un quadro falso?
  • La moglie del procuratore di Giudea
  • La sfida di sfacciati rimandi alla cronaca
  • Gli inattesi finali delle sagre del mito
  • Altri infortuni: Nazareth e Pilato
  • Quando il critico fa il mitologo
  • Fede e archeologia
  • Per diciotto secoli nessuno dubitò della sua esistenza
  • La croce: un’invenzione inspiegabile

VIII. Da dove vieni?

  • «Un mistero che illumina»
  • La continuità nel tempo
  • La continuità nello spazio
  • Una truffa sublime?
  • Un manuale per l’uso dell’uomo
  • Un’etica secolare
  • Un messaggio di amore radicale
  • Credenti all’inferno
  • Obbligati a una scomoda dottrina
  • Un Cristo “deviante”
  • Un Messia che mangia e beve
  • «Quando digiuni, profumati i capelli»
  • La morte e la famiglia
  • Le donne
  • I bambini
  • Un “essenismo che ha avuto successo”?
  • Un “marziano”?
  • A difesa dell’uomo
  • Quando si schiaccia «l’infamia dell’oscurantismo biblico»

IX. Se è un equivoco

  • “Se Renan ha ragione, Dio non esiste”
  • Un equivoco volgare?
  • Gesù, una chance per Dio
  • Lo scandalo del male
  • Lo scontro con l’oggi
  • Crediamo tutti in Dio. Ma in quale?
  • Quando verrà il giorno della prova
  • A confronto con Maometto
  • Il Corano e Lutero
  • Allah, l’inaccessibile
  • «Non c’è alcun altro Nome dato agli uomini»
  • Un Dio che si aliena
  • «Prese forma di servo»

Molto tempo dopo…

L’Uomo Nero – Piccolo Catalogo delle Paure Infantili

L’Uomo Nero – Piccolo Catalogo delle Paure Infantili

Il lupo, l’orco e l’uomo nero: da una scrittrice e una psicoanalista una guida ragionata al labirinto delle paure infantili

Autore/i: Argentieri Simona, Carrano Patrizia

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione delle autrici.

pp. 246, Milano

Chi di noi, negli anni dell’infanzia, non si è svegliato tremante a causa di un incubo? Chi da piccolo non ha avuto paura di entrare in una stanza buia, o di essere portato via dall’uomo nero? Chi non ha irrazionalmente temuto un cane, un ragno, un cavallo? Tutti i bambini, anche i più sereni e maturi, si trovano prima o poi a dover fronteggiare la paura.
Partendo dai racconti di dieci bambini, la psicoanalista freudiana Simona Argentieri e la scrittrice Patrizia Carrano si sono proposte di penetrare nel mondo oscuro delle paure infantili, per comprenderne le motivazioni più inconsce e aiutare genitori ed educatori a interpretarne i significati.
Perché Daniele è perseguitato dall’incubo del fuoco? Perché Ernesto teme di essere avvelenato? Come mai Laura è terrorizzata dalla bambola che le è stata regalata e che pure ha tanto desiderato? Cosa si nasconde dietro queste paure che assalgono i piccoli protagonisti dei casi qui considerati, lasciandoli storditi e sconvolti?
L’uomo nero non vuole e non può fornire la soluzione alle paure di ogni bambino, perché la storia di uno non è la storia di tutti, e perché la psicoanalisi scoraggia ogni frettolosa deduzione, ogni «corto circuito» tra azione e pensiero. Suggerisce, piuttosto, tracce di indagine per interpretare le tante e diverse ombre che hanno turbato la serenità della nostra infanzia e turbano, oggi, quella dei nostri figli. E aiuta a comprendere come la paura sia un inevitabile – e quasi sempre utile – momento del processo di crescita.

Simona Argentieri, fiorentina, medico, psicoanalista Full Member della International Psychoanalytical Association e didatta dell’Associazione italiana di psicoanalisi, vive e lavora a Roma. Ha pubblicato con A. Sapori Freud a Hollywood (1988); con J. Amati e J. Canestri La Babele dell’inconscio. Lingua madre e lingue straniere nella dimensione psicoanalitica (1990). Ha, inoltre, curato l’edizione italiana di Freud e l’arte (1990).

Patrizia Carrano è nata a Venezia ma vive e lavora a Roma. Giornalista, critico cinematografico, ha scritto per il teatro, la radio e la televisione. È autrice di Malafemmina. La donna nel cinema italiano (1977), Le signore grandifirme (1978), La Magnani (1982), Stupro (1983), Baciami stupido (1984), Una furtiva lacrima (1986), Erna Rossofuoco (1989), Cattivi compleanni (1991), L’ostacolo dei sogni (1992), tradotti in quattro lingue.

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Introduzione

  1. Elogio della paura
  2. Moltre paure e molti perchè
  3. La paura senza nome
  4. La paura del fuoco
  5. La paura dei luoghi chiusi
  6. La paura dei giocattoli
  7. La paura dei cani
  8. La paura dei vampiri
  9. La paura del veleno
  10. La fobia della scuola
  11. La paura dell’uomo nero
  12. Giovannin senza paura

Conclusioni