Libri dalla categoria Sport
Il Teatro in Italia – II. Cinquecento e Seicento
Autore/i: Falletti Cruciani Clelia
Editore: Edizioni Studium
presentazione dell’autrice.
pp. 416, Roma
Dalla drammaturgia alla magia è l’arco che il teatro compie e che è rispecchiato in questo libro, che spazia dal Cinquecento al Seicento.
Un percorso possibile per conoscere il teatro che si «inventa» nel Rinascimento italiano per irradiarsi poi in tutta Europa, va dall’invenzione e fissazione in canone della commedia al proliferare di commedie a metà secolo, al controverso emergere della Tragedia come genere e alle Cavallerie e Pastorali.
Conoscere il teatro del Seicento non è rintracciare quello che c’è di uguale al teatro precedente. Conoscere è nello stupore e nella differenza. L’aver unito in un solo volume i due secoli consente di vedere in atto la trasformazione che si compie, tra la fine del Cinquecento e la prima meta del Seicento, con l’emergere di due teatri e della loro drammaturgia: la drammaturgia musicale e la drammaturgia di quell’Accademia delle forme comiche che fu la Commedia dell’Arte.
Clelia Falletti è docente di Storia del teatro e dello spettacolo nell’Università di Roma «La Sapienza», drammaturga che collabora con il Teatro Potlach e studiosa che partecipa attivamente all’ISTA (International School of Theatre Anthropology) diretta da Eugenio Barba. Sul teatro del Novecento europeo ha scritto libri e saggi occupandosi di registi pedagoghi, dell’attore e dell’antropologia teatrale. Sul teatro del Quattrocento e del Cinquecento italiani ha scritto occupandosi di sacre rappresentazioni fiorentine, delle feste e della corte di Ferrara rinascimentale, e di drammaturgia (con l’edizione della commedia inedita di Andrea da Bergamo, Bulzoni 1980, e una monografia in due volumi sul Belo e le sue commedie, Forni 1979).
Il Libro della Trappa – Orientamenti Pratico-Dottrinali sulla Professione Monastica
Titolo originale: Hacia Cristo
Autore/i: Roberts Agustín
Editore: Editoriale Jaca Book
prima edizione italiana, traduzione di Ferruccio Mazzariol, in copertina: Giovanni Bellini Preghiera nell’orto (particolare).
pp. 232, Milano
Che cos’è la vita contemplativa? Qualcosa di cui si ha un senso innato, un dono elettivo, il risultato di una rara conformazione di carattere? Accostando questo particolare documento, questo manuale di introduzione alla vita monastica, utilizzato nella trappa, forse il lettore attento troverà che quelle domande abusate dimenticano che il silenzio e la contemplazione, come ogni dimensione della vita cristiana, s’imparano e maturano nel desiderio.
Sigle usate nel corso del testo
Nota di edizione
Prefazione
- Il significato della professione monastica
- La conversione di vita
- La castità consacrata
- La povertà
- L’obbedienza monastica
- La stabilità
- L’unità dei voti
- Metodi spirituali e vita benedettino-cistercense
Bibliografia
Re Sole e lo Scoiattolo
Nicolas Fouquet e la vendetta di Luigi XIV
Autore/i: Necci Alessandra
Editore: Marsilio Editori
prima edizione, collana: Gli Specchi.
pp. 448, Venezia
…Un libro incantato dalle cui pagine balzano fuori attori e spettatori, protagonisti e comprimari, uomini e donne provenienti da un periodo storico lontano e al contempo attualissimo…
Ambientato in un’epoca splendida e miserabile, narra di un uomo fuori dal comune, di una salita che sembrava inarrestabile, di un monarca senza pietà, di una Corte che è un perfetto vivaio dei peggiori sentimenti umani, di un crollo rapido e violento. Il protagonista si chiama Nicolas Fouquet, lo Scoiattolo, ed è Sovrintendente delle Finanze di Luigi XIV, il re Sole. L’epoca è il Seicento francese, “Le Grand Siécle”, e rappresenta uno spiraglio sulla modernità, sull’Europa in divenire, l’Europa che sarà. Il luogo attorno a cui ruota parte di questa vicenda è il castello di Vaux-le-Vicomte, la meravigliosa proprietà di Fouquet che susciterà le invidie del re. Temi salienti del dramma sono il potere e il denaro, l’ambizione e l’invidia, la dissimulazione e il tradimento, ma anche l’amore e la fedeltà, la lealtà e il senso dell’amicizia, il grande mecenatismo e l’amore per il bello. La Storia, certo, non è avara di episodi drammatici: alcuni sembrerebbero i classici casi in cui il meritato castigo si è abbattuto sul colpevole, altri sono meno facili da definire, anche a posteriori. Quali sono gli errori realmente commessi da Nicolas Fouquet? Quali invece quelli ingiustamente attribuitigli per chiuderlo in trappola? Dov’è il bene e dove il male? Dove la colpa, dove l’innocenza? Possono anche determinarsi circostanze dall’apparenza casuale che portano a conclusioni devastanti. Può succedere, ad esempio, che durante un temporale un fulmine colpisca un albero e prenda in pieno uno scoiattolo..
Alessandra Necci è nata a Roma si è occupata attivamente di politica, è stata consigliere per le Relazioni esterne del Presidente del Senato e lavora nelle istituzioni. Ha pubblicato con Gangemi Storia di Nausicaa e con Marsilio Il prigioniero degli Asburgo. Storia di Napoleone II re di Roma.
Wallenstein – La Tragedia di un Generale nella Guerra dei Trent’Anni
Il racconto della guerra dei trent’anni attraverso la straordinaria vita e la tragica fine di uno sei suoi protagonisti
Autore/i: Valzania Sergio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, premessa e prologo dell’autore, in copertina: Wallenstein, dipinto di anonimo del XVII secolo.
pp. 258, 1 cartina geografica b/n e nn. tavole a colori f.t., Milano
Nella prima metà del Seicento l’Europa fu dilaniata da una serie di guerre sanguinose che devastarono alcune delle sue regioni più fiorenti e coinvolsero tutte le grandi potenze del continente, in particolare, furono trent’anni di lotte feroci – con il loro seguito di carestie, epidemie, distruzioni e saccheggi – combattute con motivazioni sia politiche sia religiose, che videro scontrarsi eserciti impotenti e contrapporsi grandi personalità, come Gustavo Adolfo di Svezia e il cardinale Richelieu. Il conflitto, noto ai posteri come «guerra dei Trent’anni» ebbe termine solo con la pace di Vestfalia del 1648, che prese atto del nuovo assetto politico raggiunto nel continente.
Uno dei protagonisti del periodo fu il generale Albrecht von Wallenstein, complessa figura in bilico fra passato e futuro. Ambizioso, raffinato e solitario, razionale ma preda talvolta di collere parossistiche e convinto che negli astri fosse scritto il destino degli uomini – Keplero in persona gli fece l’oroscopo -, Wallenstein ebbe modo di dispiegare il suo genio di organizzatore in vari ambiti. Come signore del ducato di Friedland si dimostrò amministratore abile e illuminato oltre che innovatore brillante; come generale al servizio degli Asburgo mise in luce doti logistiche straordinarie, riuscendo ad arruolare, rifornire e guidare eserciti, eccezionali per l’epoca, composti da centinaia di migliaia di uomini. Tuttavia non amò mai il mestiere delle armi: «preferì sempre creare piuttosto che distruggere» e usò la guerra come mezzo di una promozione sociale che non avrebbe potuto ottenere altrimenti.
La portata dei suoi successi suscitò subito grandi invidie, mentre la sua pretesa di vedere riconosciuti e ricompensati i risultati conseguiti lo rese presto una figura ingombrante e malvista. Al culmine della sua parabola, Wallenstein si convinse di poter agire da arbitro della situazione in Europa e di poter imporre la pace alle proprie condizioni. Fu un’illusione che si rivelò fatale. Ferdinando II d’Asburgo decise di sbarazzarsi di lui in modo definitivo e ci riuscì con l’aiuto del «partito degli italiani», composto da quei generali a lui fedeli, come Ottavio Piccolomini e Mattia Gallasso, accorsi dall’Italia in Germania per combattere sotto la sua bandiera.
In Wallenstein Sergio Valzania cerca di cogliere la complessa personalità del generale asburgico, di svelare le ragioni del suo agire, collocandolo sullo sfondo di quella tragica guerra e di un secolo, il Seicento, pieno di luci e ombre, situato sul crinale fra due epoche, di cui risentì gli influssi contrastanti, e che costituisce uno dei momenti fondanti del mondo moderno.
Sergio Valzania (Firenze 1951), storico e saggista, dirige presso la facoltà di Lettere dell’università di Genova. Da Mondadori ha pubblicato Jutland (2004), Austerlitz (2005) e, con Franco Cardini, Le radici perdute dell’Europa (2006).
Premessa
Prologo. Autunno a Nordlingen
- La defenestrazione di Praga
- Gli strumenti della guerra
- Una guerra vinta che non vuol finire
- La fortuna di Wallenstein
- Principe dell’impero
- Generale dell’imperatore
- Il ponte di Dessau
- Mantova e Stralsunda, il culmine della marea
- Duca di Meclemburgo
- Troppe cose sono cambiate troppe volte
- Il messaggio delle stelle
- Il sacco di Magdeburgo
- Il disastro di Breitenfeld
- Al Vecchio Castello
- La sanguinosa giornata di Lutzen
- Un uomo in cerca di pace
- La risoluzione di Pilsen
- «E numero mortalium exturbare»
Epilogo
Cronologia
Nota bibliografica
Indice dei nomi
Alle Prese con il Sacro – La Religione nella Ricerca Scientifica Moderna
Autore/i: Skalicky Carlo
Editore: Herder – Università Lateranense
unica edizione, introduzione dell’autore, testo con approvazione ecclesistica.
pp. X-352, Roma
Dall’introduzione:
« Dichiarato più di un secolo fa l’oppio del popolo, il fatto religioso non cessa di essere l’oggetto preferito di studio delle varie scienze dell’uomo, e continua ad attirare le inquiete e curiose menti degli studiosi e ricercatori delle più svariate fedi e confessioni. Fino a non molto tempo addietro la religione sembrava essere oggetto di interesse e competenza quasi esclusiva della sola teologia. Ma pian piano il fatto religioso andava sottraendosi alla sua tutela, diventando il campo di lavoro della filologia, storia, etnologia, psicologia, sociologia, antropologia, insomma, delle scienze dell’uomo. È comprensibile che la teologia ha seguito questo processo non solo con apprensione ma anche con un certo risentimento; ciò spiega forse perché gli studi religionistici (ciò che i tedeschi chiamano religionswissenschaftliche Forschung) non siano stati da essa ancora adeguatamente assimilati. Le poche ma preziose eccezioni lasciano sperare che anche in questo punto qualcosa sta cambiando.
La presente opera è il risultato di quattro impegni diversi che ci si sono successivamente accumulati e, in un certo momento, incontrati e scontrati in un solo cervello, vale a dire: l’insegnamento della teologia fondamentale e il corso della teologia delle religioni alla Lateranense, le lezioni della storia delle religioni al Marianum, e il coordinamento della specializzazione «fatto religioso nella storia della salvezza» presso la facoltà teologica della Università Lateranense.
Questo incontro e confronto di varie discipline, impostoci dalle necessità esteriori, ci ha fatto percepire meglio le diverse istanze e i vari metodi di approccio al fatto religioso e ci spingeva di penetrare sempre più a fondo in «esta selva selvaggia e aspra e forte». Inoltrandoci allora in questo immenso e quasi sconfinato campo delle scienze della religione, abbiamo potuto vedere, con stupore e meraviglia, come – per fare solo alcuni esempi – gli studi storico-religiosi di un Frazer e Robertson-Smith hanno influito sullo psichiatra Freud e sulle sue teorie intorno alla religione […]»
Vangelo di un Pagano – Eunapio, Vita di Porfirio
Lettera a Marcella contro Boeto, sull’Anima sul Conosci Te Stesso
Autore/i: Porfirio
Editore: Rusconi
prima edizione, cura di Angelo Raffaele Sodano, presentazione di Giovanni Reale, testo greco a fronte, opera curata dal Centro di Ricerche di Metafisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
pp. XIII-304, Milano
Fedele interprete e diffusore della filosofia di Plotino, Porfirio (233- 305 ca.) è conosciuto per aver organizzato e pubblicato tutti gli scritti del maestro dividendoli in sei gruppi di nove trattati, da qui il nome Enneadi. Come filosofo è stato sempre trascurato e solo negli ultimi decenni ne è stata rivalutata l’originalità e gli influssi sul pensiero cristiano e pagano dei primi secoli. Delle quattro opere qui presentate solo la Lettera a Marcella risulta conosciuta alla maggior parte dei lettori: essa rappresenta, infatti, il testamento spirituale del filosofo greco. Marcella fu la donna che Porfirio conobbe frequentando la scuola del maestro e che sposò già avanti negli anni vedova con cinque figli stringendo con lei una unione tutta spirituale. La tesi centrale di Angelo Raffaele Sodano è che sotto le vesti apparentemente innocue di un protrettico di filosofia morale – quale sembra essere la Lettera a Marcella – si nasconda una apologia dei principi teorici e pratici del mondo culturale greco. Lo scopo di Porfirio è di dimostrare che il Cristianesimo non innova nulla, anzi attinge dalla dignità, dall’austerità etica e dall’ascesi spirituale della cultura greca.
I nove frammenti del Contro Boeto, Sull’anima che raccolgono e criticano le varie posizioni dei filosofi sul difficile tema della natura e delle funzioni dell’anima, e i tre del Sul conosci te stesso, nei quali è contenuta una serie di interpretazioni dell’oracolo delfico in chiave metafisica ed etica, recano in maniera paradigmatica l’insuperabile dualismo greco di anima-corpo; l’uomo viene identificato in toto con la sua anima; il corpo non è altro che morte e principio di dissoluzione.
Chiude il volume la Vita di Porfirio di Eunapio, per la prima volta tradotta in italiano come la seconda e la terza delle opere precedenti: essa offre notizie utilissime e dirette sulla vita e opera del nostro filosofo.
In copertina: «Testa di Porfirio» in un disegno ottocentesco, collezione privata.
Presentazione di Giovanni Reale
Lettera a Marcella
- Introduzione
- Testo e Traduzione
- Note al Testo
Appendice I: Porfirio e il Consilium Principis del 302 – 303
Appendice II: Porfirio Lettera a Marcella e Paolo
Appendice III: Tavola Sinottica delle Sentenze porfiriane e delle corrispondenti raccolte gnomiche
Contro Boeto, Sull’anima (frammenti)
- Introduzione
- Testo e Traduzione
Sul conosci te stesso (frammenti)
- Introduzione
- Testo e Traduzione
Eunapio: Vita di Porfirio
- Introduzione
- Testo e Traduzione
- Note al Testo
- Bibliografia e abbreviazioni bibliografiche
- Indice dei passi degli autori antichi citati
- Indice dei nomi propri antichi
- Indice degli autori moderni
La Tradizione Massonica Scozzese in Italia – Storia del Supremo Consiglio e della Gran Loggia d’Italia degli A. L. A. M. Obbedienza di Piazza del Gesù dal 1805 ad Oggi
Autore/i: Pruneti Luigi
Editore: Edizioni EDIMAI
praefactio di Renzo Canova.
pp. 312, nn. fotografie e figure in b/n, Roma
Estratto dal CAPITOLO PRIMO – IL XIX SECOLO:
«Una data fondamentale per la storia della Massoneria italiana è il 1805, quando a Milano fu fondato il primo Supremo Consiglio d’Italia di cui fu Sovrano Gran Commendatore il Vicerè Eugenio Beauharnais (1781-1824), figlio di Giuseppina e del generale Alexandre Beauharnais. Siamo in un periodo storico durante il quale le sorti della Libera Moratoria si identificano in larga misura con quelle dell’Impero e nei documenti massonici dell’epoca Napoleone viene chiamato “Potentissimo Fratello e protettore dell’Ordine“. Sull’iniziazione dell’Imperatore si è a lungo discusso, ma sembra ormai scontata la sua appartenenza all’Ordine al pari di tutti i suoi congiunti a cominciare da Giuseppina, iniziata a Strasburgo, quando il suo primo marito si trovava di stanza in quella città.
La fondazione del Supremo Consiglio d’Italia si ebbe dunque in ambito napoleonico e fu dovuta ad un francese, vicino all’imperatore, il Conte Alessandro Augusto de Grasse-Tilly, che si adoperò per tutta la vita affinchè il Rito Scozzese Antico ed Accettato si diffondesse “nei due emisferi”.
De Grasse-Tilly, nato a Versailles nel 1765, aveva ereditato dal padre vasti possedimenti nelle Indie Occidentali francesi e a ventitré anni abbandonò la terra natia per prenderne possesso. Quando raggiunse il Nuovo Mondo era già stato iniziato dalla R:.L:. Madre scozzese “Contratto Sociale” e nelle Antille partecipò attivamente alla vita massonica; ma quando a San Domingo scoppiò la rivolta degli indigeni, fu costretto ad abbandonare le sue piantagioni e a rifugiarsi a Charleston nella Carolina del Sud. Fu accolto fraternamente dai Liberi Muratori americani e Giorgio Washington lo nominò ingegnere delle due Caroline e membro dell’Ordine di Cincinnato. Anche qui la sua attività l’atomistica fu intensissima e fu uno dei “Gentlemen of Charleston” che il 31 Maggio 1801 costituirono il primo Supremo Consiglio del Mondo, nominando John Mitchell Sovrano Gran Commendatore. […]»
Risse da Stadio nella Bisanzio di Giustiniano
Autore/i: Ginzberg Siegmund
Editore: Rizzoli
prima edizione.
pp. 406, Milano
E se gli scoppi di tragedia e le commedie semiserie che ci offre la cronaca dei nostri giorni fossero solo un déja vu di eventi del nostro passato remoto? Siegmund Ginzberg, dopo anni passati a maneggiare le notizie del giorno nel suo mestiere di inviato, ha il sospetto che sia proprio così. In fondo il tifo sportivo mieteva vittime anche all’uscita dallo stadio di Bisanzio. La Russia soffriva sotto un autocrate ben prima (e ben peggio) che arrivasse Putin: si chiamava Ivan il Terribile e aveva anche lui un problema di immagine. E in tempi di politica-spettacolo e processi di dubbia giustizia, chi ci ricordano Nerone dalle velleità canore e Cicerone che fece assolvere il suo amico cavaliere accusato di corruzione? Scopriamo inoltre che Confucio fu il primo a inventare la “casta”; che anche il capitano Achab ha qualcosa da dire sulla crisi dei subprime; che la Bibbia può essere letta come un romanzo di amore e di eros, degno antesignano di “Sex and the City”. Gli strateghi e gli arraffoni, i sacri testi e gli spettacoli: tanto la politica quanto la cultura divorano, digeriscono e ripropongono continuamente se stesse, suggerisce Ginzberg, e la cosa divertente è scoprire come lo fanno. In questo libro ricostruisce un ipotetico “quotidiano” che spazia tra le epoche e i continenti raccogliendo, ordinatamente divise in sezioni (cronaca, politica, costume, economia), le sue divertite, ciniche, sorprendenti incursioni da inviato speciale nel passato. Dimostra così che il mondo non è né più folle, né più brutto di quello che è sempre stato: la vera e buona notizia è che sull’orlo del baratro ci siamo già da millenni, e non ci siamo ancora caduti.
Siegmund Ginzberg è nato a Istanbul nel 1948. La famiglia è giunta a Milano negli anni Cinquanta e i nonni furono sudditi dell’impero ottomano. Dopo gli studi in filosofia ha intrapreso l’attività giornalistica ed è stato una delle storiche firme dell’Unità, quotidiano per cui ha lavorato a lungo come inviato in Europa, Stati Uniti, Cina, India, Giappone, Corea del Nord e del Sud. Ha più volte girato il mondo portando con sé, nel corso degli innumerevoli traslochi, una biblioteca più adatta alla stanzialità che all’erranza. Insieme alla selezione di scritti Sfogliature (2006) e a un’introduzione a Il paradiso a colori. Il libro della Genesi, illustrato da Marc Chagall, ha pubblicato Risse da stadio nella Bisanzio di Giustiniano (2008), «una sorta di zibaldone dove un giornalista colto e spiritoso legge le notizie di ieri con gli strumenti di oggi, e quelle di oggi con il sapere di ieri» (Giuseppe Conte) e il romanzo familiare Spie e zie (2015). Nel 2019 ha scritto Sindrome 1933.
Istinto di Morte e Conoscenza
Autore/i: Fagioli Massimo
Editore: Nuove Edizioni Romane
premesse dell’autore.
pp. 258, Roma
Massimo Fagioli si è laureato all’Università di Roma in Medicina avendo intrapreso tali studi con lo scopo esplicito di interessarsi di malattie psichiche. Discussa la tesi di laurea in Psicologia, si è specializzato in Neuropsichiatria e ha fatto la prima esperienza manicomiale a Venezia venendo in contatto con malati di mente cronicizzati nelle loro sindromi. Avuto sentore che presso l’ospedale psichiatrico di Padova “si stava cercando di superare i canoni tradizionali del trattamento” psichiatrico, vi si fece assumere e partecipò, insieme ad altri giovani psichiatri, ad esperienze di psichiatria attiva organizzando gruppi di malati e vivendo il ruolo di psichiatra ospedaliero nell’ambito di continue riunioni con tutti i componenti della struttura ospedaliera, dal direttore, agli infermieri, ai malati. Volendo approfondire al massimo la sua osservazione dei malati si dedicò poi, in Svizzera, nella clinica di Binswanger a Kreuzlingen, ad una esperienza di comunità terapeutica convivendo notte e giorno con i malati senza altra mediazione.
Soltanto dopo una lunga analisi personale e circa dieci anni di esperienza di psicoanalisi individuale, propose nel 1971, agli ambienti psicoanalitici, il risultato delle sue esperienze e della sua formazione, con questo lavoro. Esso in un primo momento suscitò le più varie reazioni che ben presto si unificarono in una generale opposizione e ostilità, che tra varie vicende sfociò nel 1976 nella espulsione dalla Società Psicoanalitica Italiana.
Ora sono divenute chiare le ragioni di tanta ostilità. Il volume contiene le scoperte fondamentali sulla pazzia umana e con esse si costituisce come nascita della psicoanalisi che, con Freud, non era riuscita a nascere. Il volume, dopo gli anni di annullamento e negazione, rivela la sua importanza storica. Momento di rottura in una Scienza sempre ripetentesi perché sottoposta all’istinto di morte, avvia un discorso e una verità assolutamente nuova per l’uomo.
Un preciso, originale, coerente discorso teorico sull’istinto di morte e sull’Io umano originario, l’inconscio mare calmo, sottopone il discorso freudiano della immodificabilità della realtà umana ad una critica da cui non si risolleverà più. Un’abitudine di pensiero secolare solo riformulata da Freud, che paralizza l’uomo ben più radicalmente e totalmente di un’istituzione manicomiale, viene definitivamente superata. E può essere superata nel momento in cui l’inconscio mare calmo svela la bugia sempre ripetuta di una originaria fondamentale perversione umana o di un originario caos di pulsioni parziali.
È, nel complesso, il volume che ridando dignità all’acqua di Talete e alla separazione dal passato apre la possibilità di una conoscenza reale finora annullata. Scopre orizzonti sepolti alla terapia, alla scienza non scissa dall’uomo concreto e ad una società basata sul valore del rapporto interumano.
Herbarium – Una Inedita Collezione di Piante del XVIII Secolo Conservata presso l’Orto Botanico dell’Università di Padova
Edizione per il 450˚ Anniversario dell’Orto Botanico Padova 1545 – 1995
Autore/i: Autori vari
Editore: Signum Editrice
a cura di Luigino Curti, presentazione di Lucio Susmel, testi di: Elsa M. Cappelletti, Luigino Curti, Giuliana Forneris, Patrizio Giulini, Guido Moggi, Antonio Todaro, fotografia di Francesco Danesin.
pp. 214, nn. illustrazioni e fotografie a colori, Padova
Dalla presentazione:
«La divulgazione a stampa della presente collezione d’erbario, storico cimelio custodito nell’Orto Botanico dell’Università di Padova, si deve alla cura di un’équipe di eminenti specialisti operosi in alcuni atenei italiani, sostenuta dal consenso che la loro iniziativa ha suscitato nelle più alte istituzioni accademiche della stessa Università patavina, dalle quali è venuta la piena adesione all’impegnativo cimento editoriale. Plausibili motivi hanno sollecitato i promotori di questa avvincente pubblicazione a trarre dal chiuso secolare degli archivi un documento dovizioso di implicazioni culturali per farlo conoscere, fuori della cerchia degli accademici e dei cultori, ad un pubblico ormai in larga misura sensibile alle suggestioni della natura, un pubblico che quindi non dovrebbe più essere refrattario alle vicende attraverso cui, dopo l’emancipazione dalla “materia medica” che lo aveva vassallo, lo studio delle piante si è conquistato la dignità di scienza autonoma, parallelamente ad altri classici domini del sapere quali la zoologia o la geologia. Come il lettore avrà modo di apprendere dai dotti commenti ad illustrazione dell’opera, la preziosità dell’”erbario farmaceutico” padovano non sta tanto nella raccolta in sé, del resto non spropositata, né inusitata, di piante identificate e nella descrizione delle loro proprietà curative. Sta bensì nella testimonianza che esso offre di un momento cruciale della palingenesi metodologica percorsa dallo studio dei vegetali “nell’intento – chiariscono gli autori – di documentare su basi scientifiche osservazioni e interessi personali”[…]»
Presentazione di L. Susmel
L’Erbario come documento scientifico (G. Forneris – G. Moggi)
Strutturazione dell’Erbario (G. Moggi – G. Forneris)
Analisi dei nomi delle piante e delle fonti bibliografiche (G. Forneris – G. Moggi)
Opere menzionate nell’Erbario (G. Moggi – G. Forneris)
Le “Virtù” (E. M. Cappelletti)
Fra Giorgio da Venezia (L. Curti – A. Todaro)
Guida alla lettura dell’Erbario (L. Curti – P. Giulini)
Herbarium
Indice alfabetico delle specie i cui campioni sono contenuti nell’Erbario
Il Diavolo
La sindrome demoniaca sovrasta l’umanità
Autore/i: Di Nola Alfonso M.
Editore: Scipioni Editori
nota introduttiva dell’autore.
pp. 176, ill. b/n, Tivoli (RM)
Con una citazione alla rovescia di quel che dice Ezechiele a proposito dello spirito dei morti, si potrebbe dire che il diavolo «ci sovrasta misterioso perché è già a conoscenza di tutto quello che noi cerchiamo giorno dopo giorno», in effetti il serpente biblico sovrasta l’albero paradisiaco della scienza del bene e del male, sempre pronto a stimolarci per dissacrare ogni tabù e mangiare frutti proibiti. La vera questione del diavolo non è né religiosa né fantastica ma esattamente «antropologica», in quanto esistono uomini dediti a pratiche demoniache sia nel contesto di sopravvissuti costumi arcaici tipici dell’ambiente rurale e sia nelle inquietanti suggestioni di aggregati metropolitani forse irretiti dalla paura.
Non a caso, ora che il mito della scienza positiva crolla di fronte alla sindrome «cinese» generata dal terrore della guerra nucleare, torna la sindrome «demoniaca» di una scienza esoterica in cui affiora la domanda radicale su ciò che è bene e su ciò che è male, su ciò che è vita e su ciò che è morte, Alfonso M. Di Nola, il maggiore studioso italiano di demonologia, professore di Storia delle religioni all’Istituto orientale di Napoli, ha sintetizzato in queste pagine il frutto di una vita di studi, ricavandone, un’opera rigorosamente scientifica ed insieme divulgativa e popolare.
I Miti Ebraici
Titolo originale: Hebrew Myths. The Books of Genesis
Autore/i: Graves Robert; Patai Raphael
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
traduzione di Maria Vasta Dazzi,
prefazione degli autori, collana: Religioni e Miti Collezione di testi e studi – nuova serie n° 1.
pp. 400, ill. in b/n n.t., Milano
Dopo Miti greci, Robert Graves decise di realizzare, avvalendosi della collaborazione di Raphael Patai, un’opera che esplorasse, con gli stessi intendimenti, il patrimonio mitologico che può essere rintracciato nel Libro della Genesi. Ne nacque un’opera rigorosa e ricca di riferimenti e rimandi, ma appassionata e dal vivace piglio narrativo, che illustra in maniera esauriente quel mito ebraico, patriarcale e monoteistico, che è alla base di gran parte dei principi etici del mondo occidentale. Poeta, saggista e narratore, quanti erano i cancelli del giardino dell’Eden? Come fu illuminata l’Arca? Perché Giacobbe fu chiamato Israele? I miti della Genesi raccolti e commentati da due grandi studiosi. Robert Graves nacque a Londra nel 1895. Nel 1927 si stabilì a Maiorca, dove morì nel 1985. Tra le sue molte opere si ricordano i saggi La Dea bianca e I miti greci e i romanzi storici lo, Claudio e II divo Claudio.
Indice delle cartine
- Il mondo della Genesi
- Il mondo di Abramo
- La Palestina sotto i Giudici
Prefazione
- La creazione secondo la Genesi
- La creazione secondo altri testi biblici
- Cosmologia mitica
- Aspetti esteriori nella storia della creazione
- Creazioni primitive
- Descrizione di mostri primitivi
- Il Reem e lo Ziz
- La caduta di Lucifero
- La nascita di Adamo
- Compagne di Adamo
- Il Paradiso
- La caduta dell’uomo
- La ribellione di Samaele
- La nascita di Caino e Abele
- L’atto d’amore
- Il fratricidio
- La nascita di Seth
- I figli di Dio e le figlie dell’uomo
- La nascita di Noè
- Il diluvio
- L’ubriachezza di Noè
- La torre di Babele
- Genealogia di Abramo
- Nascita di Abramo
- Abramo e gli idoli
- Abramo in Egitto
- Abramo salva Lot
- Gli animali tagliati in due
- Ismaele
- Abramo e Gerar
- La nascita di Isacco
- Lot e Sodoma
- Lot a Zoar
- Il sacrificio di Isacco
- Abramo e Keturah
- Il matrimonio di Isacco
- Isacco a Gerar
- La nascita di Esaù e di Giacobbe
- La morte di Abramo
- Il baratto della primogenitura
- La benedizione carpita
- Matrimoni di Esaù
- Giacobbe e Bethel
- Matrimoni di Giacobbe
- La nascita dei dodici patriarchi
- Ritorno di Giacobbe a Canaan
- Giacobbe e Peniel
- Riconciliazione tra Esaù e Giacobbe
- Il ratto di Dinah
- Ruben e Bilhah
- Giuda e Tamar
- La morte di Isacco, di Lia e di Esaù
- Giuseppe nel pozzo
- Giuseppe a Zuleika
- Giuseppe in prigione
- Giuseppe diventa vicerè
- La carestia
- Il ritorno dei fratelli
- Giacobbe in Egitto
- La morte di Giacobbe
- La morte di Giuseppe
Abbreviazioni delle fonti e bibliografia annotata
Indice dei nomi
Psicologia dei Cosiddetti Fenomeni Occulti
Inconscio, occultismo e magia nel pensiero junghiano
Autore/i: Jung Carl Gustav
Editore: Newton Compton Editori
nuova edizione, traduzione di Celso Balducci, titolo originale: Zur Psychologie und Pathologie sogenannter okkulter Phänomene.
pp. 128, Roma
Il saggio col quale Jung presentava polemicamente per la prima volta al pubblico i numerosi legami tra i fenomeni occulti e alcuni aspetti della psicologia, tra le manifestazioni dell’inconscio individuale e altre manifestazioni psichiche collettive. È impossibile tentare una terapia della nevrosi con mezzi che facciano riferimento esclusivo all’individuo – sostiene Jung – perché l’uomo non può vivere isolato dal proprio contesto culturale. Ecco dunque la necessità di avvicinarsi alla mitologia, alla filosofia, alla religione. Tuttavia, Jung mantiene qui fermo il suo atteggiamento scientifico di fronte all’irrazionale e priva della tradizionale carica trascendente occultismo, magia e misticismo, mostrandone il più arcaico significato per la storia dei popoli.
Il contributo di Jung allo studio dei fenomeni paranormali e della loro relazione con l’inconscio collettivo.
Nota biobibliografica
PSICOLOGIA DEI COSIDDETTI FENOMENI OCCULTI (1902)
- Caso della signorina E…
- Un caso di sonnambulismo di una giovinetta
- Evoluzione delle personalità sonnambuliche
- Invenzioni fantastiche
- Scienza mistica
- Cessazione del processo patologico
- Stato di veglia
- Semisonnambulismo
- Automatismo
- Cambiamento del carattere
- Decorso della malattia
- Potenziamento del rendimento inconscio
Introduzione all’Interlinguistica
Autore/i: Wandruszka Mario; Paccagnella Ivano
Editore: Palumbo Editore
unica edizione, avvertenza di Ivano Paccagnella, premessa degli autori.
pp. 176, Palermo
Questo volume è l’adattamento all’italiano del saggio fondamentale di Wandruszka, Interlinguistica. Profilo di una nuova scienza linguistica. L’Interlinguistica, una formazione terminologica relativamente recente (risale più o meno agli anni Quaranta) è la linguistica del plurilinguismo, dell’ibridismo e delle lingue miste, della traduzione e del confronto di traduzioni, e ha per oggetto il plurilinguismo umano, «cioè tutto quello che si sviluppa entro i due poli dell’uniformità e dell’universalità, quanto abbatte e sopprime barriere e muraglie linguistiche fra gli uomini».
Il testo di Mario Wandruszka, un classico ormai della nuova disciplina, è stato, sotto la guida continua dell’Autore, non tanto tradotto quanto adattato all’italiano per i lettori italiani.
Mario Wandruszka, nato in Austria, ha studiato filologia romanza e germanica a Parigi, Aix-en-Provence, Perugia, Vienna. Libero docente, poi titolare di Filologia romanza, disciplina che ha insegnato a Heidelberg e a Tubinga, e che insegna ora a Salisburgo. È autore di numerosi volumi e saggi sia di Filologia romanza che di linguistica, fra i quali Sprachen vergleichbar und unvergleichlich (1936) e Interlinguistik (1971).
Ivano Paccagnella, formatosi a Padova, alla scuola di Gianfranco Folena, è lettore di italiano nell’Istituto di Filologia romanza di Salisburgo.
Avvertenza
Premessa
- Motivazione, convenzione, identificazione
- Analogie e anomalie
- Polimorfie e polisemie
- Ridondanze e deficienze
- Esplicazioni e implicazioni
- Costanti e varianti
- Interlinguistica
Testi citati e loro traduzioni
Organicità e Astrazione
Autore/i: Bianchi Bandinelli Ranuccio
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione, premessa dell’autore.
pp. 132, 30 illustrazioni in bianco e nero, 32 tavole in bianco e nero fuori testo, Milano
«Quel libello maledetto»: così lo definiva mentre scriveva questo volume lo stesso Ranuccio Bianchi Bandinelli. I rapporti tra la nostra cultura e l’arte della Grecia antica, non arte “idealistica” ma arte “della realtà”, e il problema della cosiddetta “decadenza della forma” nel trapasso tra l’antichità romana e il medioevo. Fino a penetrare nella discussione tra astrattismo e realismo nell’arte contemporanea scoprendo che nel giudizio restava valido il metro della storia dell’arte antica. Il volume è illustrato con le immagini scelte dallo stesso Bianchi Bandinelli.
Filosofia della Mente
Titolo originale: Philosophy of Mind. An Overviewfor Cognitive Science
Autore/i: Bechtel William
Editore: Società Editrice Il Mulino
presentazione e prefazione dell’autore, traduzione di Marco Salucci.
pp. 292, Bologna
In questo volume William Bechtel presenta un panorama chiaro ed esauriente della filosofia della mente, un ambito di indagine che, pur poco affermato in Italia, ha una lunga tradizione e sta sollecitando oggi discussioni scientifiche fra le più vivaci. L’autore ripercorre l’evoluzione storica e concettuale di questo filone di ricerca che, già presente in Platone e Aristotele, ha ricevuto impulso da parte di Descartes, Hume e Kant e si è ulteriormente definito grazie, tra gli altri, ai contributi di Wittgenstein, Bennett, Davidson e Putnam. In modo particolare, sono evidenziate tematiche centrali quali l’analisi filosofica del linguaggio, l’intenzionalità dei fenomeni mentali, il dualismo mente-corpo, il comportamentismo e il funzionalismo. La filosofia della mente si trova così al centro di un dibattito filosofico al quale contribuiscono anche la linguistica, la psicologia e le scienze cognitive. Grazie alla comparazione critica delle più recenti teorie e dei differenti approcci metodologici, il volume rappresenta uno stimolante percorso introduttivo alla letteratura specializzata.
William Bechtel insegna Filosofia alla Georgia State University. È autore di «Philosophy of Science. An Overview for Cognitive Science» (1988).
Prefazione
I. – Prospettive sulla filosofia della mente
- Introduzione: che cos’è la filosofia della mente?
- Principali aspetti delle dottrine filosofiche storicamente più rilevanti per la filosofia della mente
- Conclusione: pronti al confronto con i problemi
II. – Le analisi filosofiche del linguaggio
- Introduzione
- L’analisi referenziale del significato: Meinong, Frege. Russell e il primo Wittgenstein
- La critica dell’ultimo Wittgenstein alla teoria referenziale
- La teoria degli atti linguistici: Austin, Searle e Grice
- Le analisi olistiche del significato: Quine e Davidson
- Il discorso modale, la semantica dei mondi possibili e le teorie causali del riferimento: Kripke e Putnam
- Sommario
III. – Il problema dell’intenzionalità
- Introduzione
- Il resoconto di Brentano dell’inesistenza intenzionale
- Il criterio linguistico di Chisholm per l’intenzionalità
- Gli atteggiamenti proposizionali come rappresentazioni di stati intenzionali
- Il tentativo di negare la realtà dell’intenzionalità
- Conclusioni preliminari sull’intenzionalità
IV. – Le strategie filosofiche per spiegare l’intenzionalità
- Introduzione
- La teoria computazionale della mente
- Rappresentazioni senza computazioni
- L’approccio dell’informatica teorica
- L’approccio del riduzionismo biologico
- L’approccio dell’atteggiamento intenzionale
- Sommario
V. – Il problema mente-corpo: il dualismo e il comportamentismo filosofico
- Introduzione
- Il dualismo
- Il comportamentismo filosofico
- Sommario intermedio
VI. – Il problema mente-corpo: le versioni del materialismo
- Introduzione
- La teoria dell’identità dei tipi mente-cervello
- Il materialismo eliminazionista
- Le teorie dell’identità delle occorrenze
- Sommario
VII. – Il funzionalismo
- Introduzione
- Le varietà del funzionalismo filosofico
- Le obiezioni al funzionalismo
- Una versione teleologica del funzionalismo
- Sommario
Conclusione
Bibliografia
Postfazione, di Antonio Santucci
Indice analitico
Indice dei nomi
Come Arrivare al Successo
Autore/i: Gelli Licio
Editore: A.P.S. Divisione Editoriale
prefazione dell’autore.
pp. 224, Modena
Licio Gelli. Uomo potente, amico di capi di Stato, finanzieri, banchieri, uomini politici ed artisti di tutto il mondo, mette a disposizione la propria esperienza, indicando, in un vero e proprio manuale, i modi, i sistemi, le doti per arrivare al successo nella carriera, ma anche nella vita.
Licio Gelli indica al lettore quali sono le strade del successo, come ci si prepara per arrivarci, come comportarsi in tutte le occasioni, le cose da evitare, quelle da fare, esponendo le regole d’oro, racchiuse nella riscoperta dei veri valori, dei rapporti con gli altri, dei segreti che bisogna conoscere, dell’uso della volontà e dell’impegno.
Uomo potente, amico di capi di Stato, finanzieri, banchieri, uomini politici ed artisti di tutto il mondo, mette a disposizione la propria esperienza, indicando, in un vero e proprio manuale, i modi, i sistemi, le doti per arrivare al successo nella carriera, ma anche nella vita.
Dalle basi fondamentali fino alla conoscenza del linguaggio dei gesti, dal linguaggio non verbale al modo di affrontare e risolvere i problemi, da come guadagnarsi stima e considerazione a come salire i gradini della carriera senza rinunciare ai valori della vita privata.
Licio Gelli originario di Pistoia, giovanissimo si arruolò come volontario nella guerra di Spagna.
Nel dopoguerra si mise in luce nel mondo del lavoro dove arrivò a un altissimo prestigio, con riconoscimenti sia in Italia sia in molti Paesi esteri.
Amico di capi di Stato di mezzo mondo, profondo conoscitore del mondo industriale e finanziario, divenne maestro venerabile della Loggia P.2.
Ha scritto i libri “Fuoco”, “La Verità”, e le “Poesie del Silenzio”.
Prefazione
- L’importanza dell’aspetto
- La puntualità
- Amicizie e rapporti sociali
- Scelte e decisioni importanti
- Pianificazione del lavoro
- La gestione del tempo
- La decadenza dei valori
- L’intelligenza
- Rapporti umani e sociali
- I rapporti con i mass-media
- Aggiornamenti culturali e lettura
- Gerarchia e meritocrazia
- La riservatezza
- Il ruolo della donna e della famiglia
- Il pensiero negativo
- La costanza e l’anima del successo
- Comportamenti reali e di immagine
- Il controllo della propria crescita
- La capacità di ascoltare
- Comportamento in famiglia
- La discrezione su quanto si possiede
- Schema per l’utilizzo del tempo in una giornata lavorativa
- Come viaggiare
- Come dormire
- La fede
- L’umiltà
- L’arroganza
- La calunnia
- La tolleranza
- Titoli di benemerenza e di onorificenza
- L’invadenza
- Date e scadenze
- Scrivere a macchina
- Il dirigente
- Test per conoscere se stessi
- Qual’è il vostro grado di sicurezza personale?
- Come comportarsi al telefono
- Il linguaggio dei gesti
- La comunicazione non verbale
- La memoria
- Quiz per mantenere viva la memoria
- La stretta di mano
- Scrittura a mano
- Prudenza nel parlare
- Partecipazione ai concorsi
- Tecniche per leggere
- Consigli per migliorare la sicurezza
- Conclusioni
Tutta la Vita è Risolvere Problemi – Scritti sulla Conoscenza, la Storia, la Politica
Titolo originale: Alles Leben ist Problemlösen. Über Erkenntnis, Geschichte und Politik
Autore/i: Popper Karl R.
Editore: Rusconi
prima edizione italiana, premessa all’edizione italiana e traduzione dal tedesco di Dario Antiseri, introduzione dell’autore.
pp. 304, Milano
«Il futuro è decisamente aperto. Esso dipende da noi; da tutti noi. Dipende da quello che noi e molte altre persone facciamo e faremo: oggi, domani e dopodomani. E quello che facciamo e faremo dipende a sua volta dai nostri pensieri; e dai nostri desideri, dalle nostre speranze, dalle nostre paure! Dipende da come vediamo il mondo; e da come valutiamo le possibilità largamente disponibili del futuro… Invece di posare a profeti, dobbiamo diventare i creatori del nostro destino. E imparare a far le cose nel miglior modo che ci è possibile e ad andare alla ricerca dei nostri errori. Ma questo significa che dobbiamo cambiare noi stessi».
Il libro raccoglie le più recenti idee epistemologiche, storico-politiche ed esistenziali di Karl Raimund Popper.
È un testo chiaro e affascinante in cui Popper intesse congetture e confutazioni con significativi ricordi di incontri ed esperienze personali, con il richiamo a fatti e a concetti di estremo rilievo quali, per esempio, razionalità, darwinismo, democrazia, riduzionismo, atteggiamento critico, metafisica, verità, autocoscienza. L’ultima opera di Popper, ma anche un messaggio di portata universale e di grande attualità.
Karl R. Popper «è stato uno degli intellettuali maggiormente creativi di questo secolo» (J.C. Eccles) e «il più grande filosofo della scienza mai esistito» (P.B. Medawar).
Nato a Vienna il 28 luglio del 1902 e morto a Kenley, Surrey (Inghilterra), il 17 settembre del 1994, è stato professore emerito della London School of Economics and Political Science, membro della Royal Society, dell’Institut de France e dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
Le sue opere sono tradotte in più di venti lingue. Rusconi ha pubblicato: K.R. Popper – K. Lorenz, Il futuro è aperto, Milano 1989, giunto alla terza edizione; e Popper in Cina, a cura di W.H. Newton-Smith e Jiang Tianji, Milano 1994.
La Cucina degli Etruschi
Autore/i: Righi Parenti Giovanni
Editore: Sugar Editore
introduzione dell’autore.
pp. 400, Milano
Lo stufato alla Campaldino, il misto di Nettuno, le arselle alla maremmana, i topini in umido, i beriquocoli, il pane co’ Santi, per non parlare del classico panforte e dei ricciarelli, sono solo alcune delle ricette che l’autore, il senese Giovanni Righi Parenti, apprezzato gastronomo e discendente di esperti culinari, ci ammanisce con estrema ghiottoneria in questo suo libro.
Divise secondo le province dell’antica Etruria (Arezzo, Grosseto, Siena) e raccolte con estrema cura, costituiscono una cavalcata del peccato di gola dal tempo degli originari abitatori della remota Tuscia ai giorni nostri.
Caprioli, cinghiali, fagiani, lepri, oche selvatiche, chiocciole e rane oltre ai diversi tipi di carni e pesci preparati nelle maniere più succulente, completano finalmente gli accenni alla cucina toscana che, un pò ingiustamente, l’Artusi aveva costretto in uno spazio troppo breve.
Ricco di riferimenti storici, preciso e minuzioso nella descrizione delle varie ricette e delle loro origini, il volume oltre ad una appendice dei vini, prodotti nella terra degli Etruschi, contiene anche le «ricette da credenza», quei liquori, cioè, che come la madeleine proustiana sapranno ravvivare, in noi, sapori purtroppo ormai dimenticati.
Le Origini del Fascismo nel Grossetano
(1919-1922)
Autore/i: Corsi Hubert
Editore: Edizioni Cinque Lune
pp. 204, Roma
Sommario:
- I – Cenni sulla situazione economico-sociale e la lotta politica nei primi anni del secolo
- II – Le polemiche sull’intervento ed il periodo bellico
- III – Il dopoguerra economico-sociale
- IV – I partiti e le elezioni politiche del novembre 1919
- V – Cenni sul movimento cattolico e l’azione politica del Partito popolare
- VI – Le agitazioni minerarie, agrarie e l’occupazione delle fabbriche
- VII – Le elezioni amministrative dell ’ottobre – novembre 1920
- VIII – I socialisti e il vento della reazione
- IX – La violenta estate del ’21
- X – L’equivoco fascista
- XI – I conflitti del 1922 e l’occupazione fascista dei municipi
Indice dei nomi