UFO Dossier – Alla Scoperta delle Macchine Misteriose
Autore/i: Watts Alan
Editore: Casa Editrice Meb
prefazione di Giovanni Pelosini, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Giovanna Mannino.
pp. 280, numerose illustrazioni in bianco e nero, Padova
La storia dell’umanità, dai tempi delle iscrizioni murali nelle caverne fino al ventesimo secolo, ha sempre registrato l’apparizione di storie di aeronavi in visita sul pianeta Terra. Ma il ricercatore di UFO Alan Watts sostiene che sono stati i recenti progressi tecnologici a generare in noi un livello di interesse senza precedenti nei confronti di esseri provenienti da altre parti della galassia. Ne è conseguita l’ondata moderna di avvistamenti, insieme al notevole boom di studi sull’argomento e al cambiamento di attitudine nei confronti dei “dischi volanti”.
Questo libro non solo fornisce una panoramica dettagliata e scientifica degli UFO, ma promuove anche la convinzione dell’autore che gli UFO sono reali, misteriose macchine volanti. inoltre egli sostiene che ci sono prove schiaccianti dell’esistenza di queste aeronavi spaziali e dei loro abitanti che arrivano sul nostro pianeta.
Osservandolo attentamente dal punto di vista tecnologico, fisico e chimico, Watts esamina tutti li aspetti del Fenomeno UFO, dagli originali “dischi volanti” della fine degli anni quaranta fino ai più moderni avvistamenti. In molti casi cita esempi convincenti, frutto di esperienze personali. Le sue argomentazioni sono schiaccianti: gli UFO sono reali aeronavi spaziali aliene e sono in visita sul nostro pianeta!
“Siamo davvero soli nell’universo oppure la vita intelligente esiste anche al di fuori del nostro pianeta? Siamo comunque di fronte ad un grande mistero, in ogni caso; e questo libro, anche se sicuramente non pretende di svelarlo, ha il pregio di essere un serio contributo alla chiarezza”. (dalla prefazione di Giovanni Pelosini)
Alan Watts è scrittore eclettico e poliedrico: ha pubblicato in America una trentina di libri di successo. In questo libro, apparso negli Stati Uniti e in Gran Bretagna da pochi mesi, propone una summa delle sue esperienze esoteriche, di logica e di matematica, che lasceranno il lettore, anche il più diffidente, incuriosito, perplesso, disponibile al cambiamento di attitudine nei confronti dei “dischi volanti”.
Il Circo Elettrico delle Sirene
… Davvero i sogni durano solo una notte?… No amore mio, non è vero durano finchè ci crediamo …
Autore/i: Coco Emanuele
Editore: Codice Edizioni
prima edizione.
pp. 146, nn. ill. a colori e in b/n n.t., Torino
Un racconto d’amore? Un viaggio nel mito? Un’indagine tra i desideri reconditi del nostro Io? Il circo elettrico delle sirene è tutto questo insieme. Una storia ironica e commovente che ci svela segreti (un pò terribili, un pò divertenti) sulle signore del mare, e verità (un pò romantiche, un pò imbarazzanti) sui nostri bisogni più intimi. La storia è qui presentata in una veste grafica – filologica e circense – che si ispira ai tanti personaggi, oggetti e rimandi simbolici evocati nelle pagine: Ulisse, Orfeo, Elena, le miniature medievali, i bestiari d’amore, le scoperte dei naturalisti, gli inganni dei falsari, gli ostracismi religiosi, e i timori del corteggiatore al cospetto delle sue maldestre prestazioni pratiche con l’amor cortese. Un contrappunto tra passato e presente, tra sogno e realismo. Ma soprattutto, un libro in difesa delle donne, degli innamorati e di tutti coloro che sono in cerca della felicità, tra miraggi e avventure, nel tempestoso mare della vita.
Lo studio creativo accompagna il racconto romantico scritto dallo storico Emanuele Coco, “Il circo elettrico delle sirene”, con un disegno elegante e raffinato che mette in risalto il ritmo e la ricchezza del testo. Per legarsi all’immaginario fantastico di questo viaggio nei secoli guidato dalle sirene, ogni dettaglio è ispirato a volumi antichi e capolavori tipografici: dai testi classici ai primi libri d’artista, passando per le miniature medievali e i bestiari, di cui si riprendono simboli, glifi, grazie. Ma anche allineamenti, moduli e la disposizione in pagina, per una mappa di richiami e opposizioni formali con cui affascinare il lettore.
Il libro pubblicato da Codice Edizioni è un oggetto di valore, composto da carte e veline speciali (della cartiera Arjowiggins Creative Papers) selezionate per creare riflessi, iridescenze, giochi di colore. A partire dalla copertina, perlescente con trancia metallica, le diverse carte e gli stili grafici si alternano per dare suggestioni visive e tattili.
Fino all’impressione di essere di fronte a vere squame di sirene.
Rovinosi desideri
- Dal mondo classico alla cosmologia pitagorica: ovvero fanciulle, eroi e filosofi
La biblioteca delle sirene
- Dal simbolismo mistico alle trasposizioni visive: ovvero maghi, illuminati e misogini
L’esposizione del sogno
- Dai mostri immaginari alle meraviglie naturalizzate: ovvero timorosi, zoologi e falsari
Il contrario perturbante dell’innocenza
- Dal mito all’io: ovvero amorose, venerabili, magnifiche
Elenco delle citazioni
Note bibliografiche
Ringraziamenti
La Vita e l’Arte del Doganiere Rousseau
Autore/i: Callegari Piera
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
ricerca iconografica e didascalie a cura di P. Enniless, in copertina: Autoritratto-paesaggio 1889-90 Praga, Narodni Galerie.
pp. 162, 56 illustrazioni a colori, Milano
Rousseau il Doganiere: così è universalmente conosciuto. Ma sarebbe più esatto, e più consono al personaggio, designarlo «Henri Rousseau, impiegato del dazio presso la municipalità di Parigi».
Dunque esattore del dazio, gabelliere, e neppure molto zelante da quando, in età ormai matura, lo morse la tarantola dell’arte.
Privo della pur minima preparazione accademica, stroncato senza remissione dai critici e bonariamente messo alla berlina dai «colleghi», Rousseau per una vita intera ignorò le stroncature e non si accorse delle burle, convinto com’era, con assoluta naturalezza, modestia e caparbietà, di essere un «artista pittore». Se lo faceva stampare sui biglietti da visita, e fu proprio questa sua disarmante ingenuità a valere a lui per primo e al suo modo di dipingere l’appellativo di naïf, ingenuo. Un uomo vissuto in un sogno, un sogno trasferito in linee e colori veramente «di favola» su innumerevoli tele che solamente verso la sua morte incominciavano a essere capite da geni a loro volta incompresi, come Apollinaire, Soffici e qualcun altro.
L’Autrice disegna con maestria il personaggio umano e il personaggio artistico, il primo non meno carico d’interesse del secondo. Le ottime riproduzioni commentano la sua narrazione con la magia dell’arte ingenua e inimitabile del «Doganiere».
Prefazione
- Alle radici della sua “naïveté”
- La pittura come favola
- In fuga dalla giungla
- La leggenda del Messico
- La magia dell’assurdo
Indice delle illustrazioni
Bibliografia
Antropologia della Musica
Titolo originale: The Anthropology of Music
Autore/i: Merriam Alan P.
Editore: Sellerio Editore
prefazione di Diego Carpitella, premessa dell’autore, in copertina: Arpista cieco, decorazione di una tomba della necropoli tebana, 1556-1314 a.C. circa.
pp. 344, Palermo
Una fusione di prospettive musicologiche e antropologiche nel libro pietra miliare nello studio dell’etnomusicologia.
«Una teoria e una metodologia dello studio della musica» definisce Alan Merriam questo studio – ormai un classico della etnomusicologia – che prende le mosse dai quesiti che sin dal suo nascere hanno agitato la disciplina. Vale a dire, se l’etnomusicologia sia lo studio di certe musiche particolari (le primitive, le esotiche, le non-europee) o sia invece un nuovo modo di affrontare lo studio della musica anche nelle sue forme più colte e a noi vicine; e se il metodo della etnomusicologia debba consistere nell’analisi delle strutture sonore dei prodotti musicali, o al contrario concentrarsi sui processi umani che danno alla musica significati culturali. Le soluzioni prospettate da Merriam convergono verso un’antropologia della musica, della quale, in questo libro, sono assestate metodologie e chiavi teoriche. «Laddove non esistono uomini che pensano, agiscono e creano, il suono musicale non può esistere; comprendiamo la musica molto meglio che non l’intera organizzazione della sua produzione. Questo libro si sforza quindi di colmare la lacuna che esiste nel campo dell’etnomusicologia; fornire un supporto teorico allo studio della musica in quanto comportamento umano; chiarire il tipo di processo che deriva da fattori antropologici e musicologici insieme, migliorare infine la nostra conoscenza di entrambe le discipline, sotto la comune prospettiva di studi comportamentali».
Alan P. Merriam (Missoula, Montana 1923 – Versavia, 1980) ha insegnato Antropologia alla Northwestern University, alla University of Wisconsin e alla Indiana University. Tra le sue opere: Ethnomusicology of the Flathead indians (1967). Ha scritto anche di musica etnica africana e di jazz.
Prefazione di Diego Carpitella
Antropologia della musica
Premessa
Parte prima. Etnomusicologia
- Capitolo primo – Lo studio dell’etnomusicologia
- Capitolo secondo – Per una teoria musicologica
- Capitolo terzo – Metodi e tecniche
Parte seconda. Concetti e comportamenti
- Capitolo quarto – Concetti
- Capitolo quinto – Sinestesia e modalità intersensoriali
- Capitolo sesto – Comportamento verbale e comportamento fisico
- Capitolo settimo – Comportamento sociale: il musicista
- Capitolo ottavo – L’apprendimento
- Capitolo nono – Il processo compositivo
Parte terza. Problemi e risultati
- Capitolo decimo – Lo studio del testo dei canti
- Capitolo undicesimo – Usi e funzioni
- Capitolo dodicesimo – La musica come comportamento simbolico
- Capitolo tredicesimo – L’estetica e le relazioni tra le arti
- Capitolo quattordicesimo – Musica e storia culturale
- Capitolo quindicesimo – Musica e dinamica culturale
Bibliografia
Vimalakirti Nirdesa Sutra
Titolo originale: The Vimalakirti Nirdesa Sutra
Autore/i: Anonimo
Editore: Ubaldini Editore
prefazione e cura di Charles Luk, traduzione di Patrizia Nicoli.
pp. 136, Roma
Questo sutra, uno dei più importanti testi dello Zen e del Buddhismo Mahayana, rivela l’importanza dell’impegno interiore alla vita spirituale. È particolarmente valido per gli studiosi occidentali in quanto i suoi insegnamenti sono essenzialmente dedicati a spiegare la pratica buddhista per i laici.
Il Vimalakirti Nirdesa Sutra è un discorso filosofico in forma di dialogo, scritto in India intorno al primo secolo d.C., in cui vengono presentati i principi fondamentali del Mahayana nell’ambito di una conversazione tra Vimalakirti e alcuni famosi personaggi buddhisti. Tradotto in cinese da Kumarajiva nel 401, questo sutra divenne enormemente popolare in tutto il mondo del Buddhismo e dello Zen, in quanto è stato da tutti riconosciuto come il testo che meglio spiega l’importanza della dedizione alla vita spirituale.
Tra le tante opere di Zen e Buddhismo Mahayana il cui studio è fondamentale per gli studiosi, le principali sono il Sutra del Diamante, il Sutra del Cuore, il Sutra del Loto, il Surangama Sutra e il Vimalakirti Nirdesa Sutra.
Di tutte le altre già esistevano traduzioni occidentali da diversi anni, ma questa, curata da Charles Luk, è la prima edizione del Vimalakirti Nirdesa Sutra in lingua europea. Questo testo, particolarmente valido per gli studiosi occidentali del Buddhismo in quanto espone la pratica così come la può seguire un laico, oltre a segnalarsi per la sua precisione e leggibilità, fornisce un utilissimo glossario di tutti i termini buddhisti usati in questo sutra.
Charles Luk, nato a Canton nel 1898, ha studiato il Buddhismo per tutta la sua vita. Vive oggi a Hong Kong e i suoi scritti appaiono in numerose riviste specializzate in tutto il mondo. La sua unica ambizione, come lui stesso dice, è “preservare quanti più testi buddhisti possibile affinché il Buddhismo possa sopravvivere per lo meno in Occidente se dovesse essere destinato, come sembra, a scomparire in Oriente”. Altri due libri di Charles Luk, I segreti della meditazione cinese e La trasmissione della mente fuori dell’insegnamento, sono già apparsi in questa stessa collana.
Prefazione
- La Terra di Buddha
- Il metodo opportuno (upāya) d’insegnamento
- I discepoli
- I Bodhisattva
- Mañjuśrī visita Vimalakīrti
- La liberazione inconcepibile
- Come considerare gli esseri viventi
- Il sentiero del Buddha
- L’iniziazione al Dharma non-duale
- Il Buddha della Terra Profumata
- La condotta del Bodhisattva
- La visione del Buddha Akṣobhya
- L’offerta del Dharma
- L’ordine di diffondere questo sūtra
Glossario
Il Libro degli Incantesimi o l’Arte di Evocare gli Spiriti – 1616 • Manuale del Mago
Sortilegi, Esorcismi, Scongiuri, Invocazioni, Preghiere Meravigliose, Segreti Cabalistici, Talismani, Cerimonie di Alta Magia
Autore/i: Anonimo
Editore: Edizioni Rebis
unica edizione, copia numerata – nostro esemplare n. 274.
pp. 86, numerose illustrazioni b/n, Viareggio
Dal prologo:
« È perfettamente vano a colui che non ha grande lettura allorché adopera la presente operazione, poiché non sa quale è la penitenza e quanti giorni contiene; le leggi corrispondenti ed il rimanente necessario per la operazione che segue.
Il sommo fattore del tutto allorché formò l’uomo, lo fece superiore a tutte le cose create e comandò ad esse di ubbidirlo, ma questo non bastò, volle che gli angeli lo assistessero, come pure tutti i segni celesti. I profeti, gli Evangelisti, i Dottori della Chiesa che scrissero non fu sola opera d’intelletto umano, ma assistenza degli angeli.
Per farsi l’operazione di chiamare gli angeli in aiuto:
- Si deve avere perfetta fede negli angeli.
- L’uso dev’essere in bene.
- Non deve usarsi per la curiosità dei fatti altrui
- Se eviti di domandare cose lascive, che non si avrà mai risposta si perderà l’influenza
- L’invocazione può farsi da tutti.
Si avverte inoltre di non far domande di Gabale, perché diconsi angeli, che poiché anche i Demoni furono Angeli e di questi se ne trovano molti e chi le avesse avute deve prima abiurarle e non farne più uso, ma, anzi fa ferma promessa di non più servirsene, è da notarsi che sebbene porta però il nome di Michele, Daniele ecc. pure non sono più angeli di bene. Per evocare gli angeli è buono fare per sette giorni l’operazione seguente. […]»
La Catena degli Spiriti – L’Arte del Miracolo e la Teoria del Successo
Autore/i: Cobellis Tommaso
Editore: Editrice Atanòr
ristampa anastatica dell’edizione di Todi del 1926, prefazione di Luigi Scarpa De Masellis.
pp. XII-118, Roma
Dalla prefazione:
« Questa prefazione non ha nessuna pretesa di essere una revisione ad un ripensamento critico dell’opera di Tommaso Cobellis. Vuole essere invece un documento di fraternità intellettuale; il compiacimento di chi ha assistito, in intima confidente amicizia, quasi al travaglio, alla gestazione dell’opera nel cervello dell’autore e l’ha vista compiuta; un attestato di simpatia spirituale in conclusione.
Il libro non è quello che si potrebbe desumere dal titolo. Il titolo sta al libro non in un rapporto di comprensione, ma quasi direi di contatto o d’interferenza. Da esso si potrebbe desumere che il libro serva solo ad uno scopo pratico, voglia cioè dare un’indicazione di un metodo per conseguire ciò che costituisce Vassillo della nostra, tormentata generazione: il successo dell’esistenza. Ma il libro ha ben altro significato, se anche se ne possano trarre consigli per una pratica di vita, consigli che, del resto, si riducono ad uno solo: rafforzare il proprio potere spirituale, fare della propria volontà, per mezzo della concentrazione e della meditazione, un’arma di potenza e di dominio. Ma il libro, dicevo, ha un significato ben diverso e profondo: è una visione d’insieme dei fenomeni del mondo e dello spirito come espressioni di una sostanza spirituale universale. Esso tesaurizza, è vero, sapientemente assimilato, tutto il materiale di esperienze di pensiero moderno; ma ha una linea sua propria, una sagoma inconfondibile e direi quasi originale. Ad Arturo Schopenhauer possono, secondo il mio convincimento, ricondursi alcuni indirizzi che oggi hanno il predominio in filosofia, come l’antintellettualismo, il volontarismo, la prevalenza del sentimento, della volontà, dell’istinto sull’idea astratta e la ragione ragionante. La scienza, la trionfatrice di ieri, che sembrava averci dato il criterio della verità, sistemando definitivamente i fenomeni secondo leggi universali e necessarie, ha manifestato la sua impotenza quando le abbiamo chiesto la visione e la comprensione della vita. La scienza è il mondo della distinzione e della relazione; è il regno dell’astratto […]»
- Miracolo, Scienza ed errori
- La vita è miracolo
- Il cervello e le sue facoltà ignote
- L’allenamento del pensiero
- Le passioni individuali e collettive
- La plastica dello Spirito
- La catena degli Spiriti
- La grande efficacia della preghiera
- I tre stadi della Coscienza
- L’arte del Miracolo e il Successo
Come Lavora il Cervello – Introduzione alla Neuropsicologia
Titolo originale: The working Brain. An introduction to Neuropsychology
Autore/i: Luria Aleksandr R.
Editore: Società Editrice Il Mulino
edizione italiana a cura di Dario Salmaso e Carlo Umiltà, presentazione dell’autore, traduzione di Patrizia Biasiacchi.
pp. 436, nn. figure b/n, Bologna
Questo volume dello studioso sovietico A.R. Luria, uno dei fondatori dei massimi esponenti della neuropsicologia, offre una visione sistematica dell’organizzazione cerebrale e del rapporto tra tale organizzazione e i processi mentali, non solo quelli elementari, ma anche i più complessi, quali il linguaggio, la memoria, il pensiero. È quindi un testo introduttivo alla neuropsicologia e, contemporaneamente, una sintesi dei risultati ottenuti da Luria e dalla scuola sovietica in quarant’anni di attività di ricerca.
A.R. Luria, nato a Kazan nel 1902, cominciò a lavorare all’Istituto di psicologia di Mosca nel 1923 con Leont’ev e Vygotskij affrontando il problema di un’analisi scientifica e deterministica dell’attività mentale umana. Divise la sua attività scientifica tra la ricerca e la sperimentazione clinica e l’insegnamento. «Coeditor» di importanti riviste come «Neuropsychologia», «Cortex», «Brain and Language» ha al suo attivo una vasta produzione scientifica. È morto il 14 agosto 1977.
Prefazione
Parte prima: Organizzazione funzionale e attività mentale
- Lesioni cerebrali locali e localizzazione funzionale
- Le tre principali unità funzionali
Parte seconda: Sistemi cerebrali localizzati e loro analisi funzionale
- Le regioni occipitali e l’organizzazione della percezione visiva
- Le regioni temporali e l’organizzazione della percezione uditiva
- Le regioni parietali e l’organizzazione delle sintesi simultanee
- Zone sensomotorie e premotorie e l’organizzazione del movimento
- I lobi frontali e la regolazione dell’attività mentale
Parte terza: Sintesi delle attività mentali e loro organizzazione cerebrale
- Percezione
- Movimento e azione
- Attenzione
- Memoria
- Linguaggio
- Pensiero
Parte quarta: Conclusioni
- Riferimenti bibliografici
- Indicazioni bibliografiche per ulteriori approfondimenti
La Tradizione Orale – Saggio di Metodologia Storica
Titolo originale: De la tradition orale. Essai de méthode historique
Autore/i: Vansina Jan
Editore: Officina Edizioni
edizione aggiornata con un nuovo saggio dell’autore, prefazioni dell’autore, introduzione di Alessandro Triulzi, traduzione di Elisabetta Simeoni.
pp. 332, Roma
Questo volume di Jan Vansina è il primo studio sistematico sulle tradizioni orali che si pubblica in Italia. Basato su sei anni di ricerche sul terreno in Africa, questo saggio si propone di rivalutare le tradizioni orali come fonte storica di fondamentale importanza per lo studio delle società prive di scrittura, o nelle quali scarso sviluppo ha – ancora oggi – la tradizione scritta. Il volume analizza i complessi meccanismi di trasmissione delle tradizioni orali, ne valuta le possibili distorsioni, la loro relazione con la struttura sociale e il mondo di valori dal quale esse nascono, e perviene alla formulazione di una tipologia articolata delle fonti orali che è rimasta sostanzialmente valida fino ad oggi.
L’autore si sofferma in particolare sui problemi metodologici, e dà largo spazio alle tecniche di raccolta delle tradizioni nonché alla loro analisi e interpretazione. Illustrato con dovizia di riferimenti e di esempi concreti, questo saggio offre un valido strumento di lavoro a quanti si interessano allo studio delle culture orali. È un’opera di grande utilità non solo per gli storici, ma anche per ogni ricercatore sul terreno sia esso etnologo o antropologo, o studioso delle tradizioni popolari.
Il volume è arricchito da un capitolo scritto appositamente per l’edizione italiana, in cui l’autore valuta e illustra i risultati più importanti delle ricerche sulle tradizioni orali compiute dal 1960 a oggi, ricerche alle quali questo libro ha costituito l’indispensabile premessa.
Jan Vansina, antropologo e storico belga, si è formato all’Università di Lovanio e ha compiuto ricerche sul terreno tra i Kuba del Kasal (Congo Kinshasa) negli anni 1953-56 e tra le popolazioni del Rwanda e del Burundi negli anni 1957-60. Da allora ha insegnato all’Università del Wisconsin e più recentemente in quella di Lovanio alternando l’insegnamento con prolungati soggiorni in Africa.
Egli è l’africanista che si è maggiormente distinto nel campo della metodologia della ricerca sulle tradizioni orali. È autore di numerose pubblicazioni sui Bushongo, sulla storia precoloniale dell’Africa centrale, e sulla metodologia e l’interpretazione delle fonti orali. Tra le sue opere più importanti: Kingdoms of the Savanna (1968) e The Tio Kingdoms of the middle Congo (1973). È stato inoltre uno dei curatori del volume The historian in tropical Africa (1964).
Vansina è attualmente Professor of African History nell’Università del Wisconsin, Madison, USA.
Gli Anni Santi Attraverso le Bolle
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Piemme
unica edizione, introduzione e cura di Rino Fisichella.
pp. 336, Casale Monferrato (AL)
Bolla d’indizione del primo anno giubilare, Antiquarum habet, datata 22 febbraio 1300 (Datum Rome apud S. Petrum, VIII Kal. Martii, anno sexto). Bonifacio VIII concede pienissima indulgenza e remissione dei peccati ai fedeli che, pentiti e confessati, visiteranno le basiliche di San Pietro e di San Paolo durante l’anno 1300 e in ogni centesimo anno futuro. (BAV, Arch. Capit. San Pietro, Caps. I, fasc. 1, n. 8.)
Le Bolle di indizione degli Anni Santi, dalla prima del 22 febbraio 1300, Antiquorum habet, con la quale Bonifacio VIII dava vita al primo Giubileo della storia della Chiesa, fino all’ultima, Incarnationis mysterium, del 29 novembre 1998, con cui Giovanni Paolo II ha indetto il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Una storia degli Anni Santi attraverso le sue fonti più autorevoli e ufficiali, le Bolle di indizione, presentate e commentate da mons. Rino Fisichella, vice-presidente della Commissione storico-teologica del Comitato per il Grande Giubileo dell’Anno 2000.
Testi importantissimi per ricostruire il contesto e le modalità di celebrazione dei diversi Giubilei, ma anche preziosa miniera di informazioni per comprendere che cosa sia realmente l’Anno Santo, i riti, i costumi, le consuetudini che ne caratterizzano lo svolgimento. Un libro per cogliere da vicino il profondo valore, storico e spirituale, del Giubileo dell’Anno 2000 con tutti i suoi segni.
Rino Fisichella, vescovo ausiliare di Roma, professore di Teologia Fondamentale presso l’Università Gregoriana, vice-presidente della Commissione storico-teologica del Comitato per il Grande Giubileo dell’Anno 2000, è oggi uno dei teologi più noti.
Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: La Rivelazione evento e credibilità (Bologna 1955), Dizionario di Teologia Fondamentale (Assisi 1990) e Storia della Teologia III (Roma 1996).
Presso le Edizioni Piemme ha pubblicato: Introduzione alla Teologia Fondamentale (1953), Commento al Catechismo della Chiesa Cattolica (1993), La Teologia Fondamentale (1997), Quando la fede pensa (1997) e il Commento all’ultima Enciclica di Giovanni Paolo II, Fides et ratio (1998).
La Stregoneria in Europa (1450 – 1650)
Autore/i: Autori vari
Editore: Società Editrice Il Mulino
terza edizione, cura e introduzione di Marina Romanello, premessa di Raoul Manselli.
pp. 388, Bologna
La stregoneria – e il più generale ambito in cui essa si inserisce – comprende una gamma di fatti oggettivamente complessi e a volte difficilmente afferrabili, che gli equivoci introdotti da tutta una pubblicistica divulgativa hanno contribuito a confondere ulteriormente. L’accezione corrente del termine stregoneria sembra comprendere infatti un complesso di episodi quanto meno pittoreschi, oscillanti fra il folclore e la favola, una sorta di mondo fatto di curiosità esoteriche e di riti più o meno suggestivi. In realtà, un approccio storico a questo problema deve inserirsi in ampie, ma precise coordinate cronologiche e in tal modo appariranno chiare le reali dimensioni del fenomeno e la profonda influenza che esso esercitò nel momento in cui nacque e si diffuse. I brani scelti in questa antologia mirano a coprire l’arco di tempo – circa due secoli – che segna il periodo di maggiore diffusione del fenomeno in Europa, prendendo in esame, soprattutto, l’evoluzione dell’idea stessa che i contemporanei si facevano della stregoneria e tenendo presente quel tanto di vicende che oggi è ancora possibile documentare.
Introduzione, di Marina Romanello
Le premesse medioevali della caccia alle streghe, di Raoul Manselli
Parte prima: La realtà del fenomeno
Introduzione – Credenze magiche, eresia e Inquisizione, di Joseph Hansen
- «Il martello delle streghe», di Heinrich Institor e Jexob Sprenger
- Confutazione delle opinioni di Giovanni Wier e di Jean Bodin
- Un processo dell’Inquisizione a Modena
Parte seconda: Stregoneria e credenze religiose
Introduzione – Streghe, demoni e fertilità, di Arne Runeberg
- Caccia alle streghe in Europa nel ’500 e nel ’600, di Hugh R. Trevor-Roper
- L’opposizione ecclesiastica alla magia, di Keith Thomas
Parte terza: Stregoneria e società
Introduzione – Problemi sociali, conflitti individuali e stregoneria, di Keith Thomas
- Stregoneria in Inghilterra tra il ’500 e il ’600, di Alan Macfarlane
- La stregoneria a Ginevra (1537-1662), di E. William Monter
Parte quarta: Stregoneria e mondo culturale
Introduzione – Legge, medicina e accettazione della stregoneria, di E. William Monter
- Una nuova presa di coscienza sul problema della stregoneria, di Robert Mandrou
- Aspetti fisiologici e psicologici del «Malleus maleficarum», di Gregory Zilboorg
- Le streghe e il loro mondo, di Julio Caro Baroja
Fonti e riconoscimenti
Indicazioni bibliografiche per ulteriori approfondimenti
Un Angelo tra i Capelli – L’Incredibile Storia Vera di una Donna che sa Comunicare con le Creature Celesti
Titolo orinigale: Angels in My Hair
Autore/i: Byrne Lorna
Editore: Rizzoli
traduzione di Cristina Luisa Coronelli, collana: Best BUR.
pp. 324, Milano
…Quando era solo una bambina tutti pensavano che Lorna fosse un pò strana: viveva in un mondo tutto suo, era diversa. E Lorna lo era davvero, era diversa da chiunque altro, perchè riusciva a vedere gli angeli e a parlare con loro, oltre la superficie del mondo degli uomini…
Un corteggiatore affascinante ma di umili origini, che tuo padre adora e tua madre non vorrebbe assolutamente farti sposare. Un doloroso segreto famigliare. Un marito dal cuore grande ma dal fisico troppo debole. Quattro figli meravigliosi. Tanti problemi economici. La vita di Lorna Byrne assomiglia nel bene e nel male a tante altre. Ma c’è qualcosa di speciale, oltre a una profonda fede in Dio, che l’ha sorretta attraverso tutte le difficoltà, i lutti, la paura di non farcela: fin dalla più tenera età Lorna ha avuto il dono di vedere gli angeli e di poter parlare con loro. Una dote sublime e incoraggiante ma anche delicata e difficile da gestire, per una donna dall’animo pulito e luminoso come lei, tanto lontana dalla volontà di sfruttarla a suo vantaggio che per anni non ha osato nemmeno parlarne all’amatissimo compagno. Poi, incoraggiata proprio dai suoi straordinari amici, dopo la morte del marito e l’uscita di casa dei figli, Lorna ha accettato di aprire il suo cuore per raccontare con totale sincerità la sua esperienza in questo libro, struggente come un romanzo, dedicato a tutti coloro che conoscono la sofferenza e desiderano un conforto e una speranza. Lorna infatti ci mostra come siamo tutti accompagnati e sostenuti dalla vivida presenza degli angeli custodi, anche nel corso delle prove più dure che il destino ci impone. Ma soprattutto, ci insegna a considerare tali prove come tappe di un’evoluzione spirituale, in cui la sofferenza – qualunque ne sia l’origine – oltrepassa la durezza della situazione presente e viene sublimata dalla luce dello spirito. È nato così Un angelo tra i capelli che, grazie al passaparola dei lettori, ha immediatamente scalato le classifiche britanniche ed è attualmente in corso di pubblicazione in ventuno Paesi, dalla Polonia al Giappone, conquistandosi così in meno di un anno il titolo di libro sugli angeli più venduto e letto del mondo.
Lorna Byrne, nata e cresciuta nella campagna irlandese, vede gli angeli e comunica con loro da quando era bambina. I suoi libri Un angelo tra i capelli, Una scala per il cielo, La speranza degli angeli, L’amore viene dal cielo hanno venduto oltre un milione di copie.
Miyamoto Musashi • La Strategia del Samurai – Il Libro dei Cinque Anelli Riletto a Uso dei Manager
Titolo originale: Miyamoto Musashi’s The Book of Five Rings. A Modern-Day Interpretation of a Strategy Classic
Autore/i: Gough Leo
Editore: Etas Edizioni
prima edizione, traduzione dall’inglese di Roberto Merlini.
pp. XI-166, Milano
Solo in una grotta durante una notte buia del 1643, Miyamoto Musashi, un samurai giapponese anziano e malato, si mise a scrivere una sintesi di ciò che aveva appreso in una vita di intensi combattimenti.
Musashi è uno degli eroi del Giappone, un “santo della spada” che personifica il guerriero vincente, colui che ha assunto la piena padronanza del proprio corpo, della propria mente e del proprio spirito. Il suo Libro dei cinque anelli è molto letto ancora oggi, specie dai manager di successo, sia in Oriente sia in Occidente.
Ma come possono le idee di un samurai medievale avere qualche attinenza con le sfide che dobbiamo affrontare nel mondo di oggi? Sorprendentemente, Musashi ha molto da insegnarci. Poiché era un maestro del combattimento, voleva tramandare l’essenza dell’arte di sconfiggere gli avversari, che – come sottolineava – è applicabile in tutti gli ambiti della vita umana.
Questo piccolo volume, attraverso un’agile rilettura al presente dei passi più importanti del libro, offre 52 semplici – ma potenti – idee per affrontare il “duello”, oggi come ieri, e per gestire l’inevitabile conflitto nel business, nella carriera e nella vita personale.
Una brillante interpretazione di uno dei più famosi libri di strategia mai scritti.
Leo Gough, consulente, è autore di diversi libri e newsletter di argomento finanziario. Dalla fine degli anni ’90, ha lavorato nella regione dell’Asia/Pacific.
Introduzione
- Andate nella capitale
- Siate sinceri con voi stessi
- Continuate a imparare
- Ampliate le vostre conoscenze
- Non sprecate il tempo
- Siate ben organizzati ma adattabili
- Quando cambiare tattica
- Scegliere la vostra posizione di combattimento
- Mettetevi nei panni del nemico
- Quando non riuscite a vedere la foresta perché guardate solo gli alberi
- La tempistica
- Influenzare l’umore
- Fissate l’agenda
- Usate lo sguardo
- Studiate la situazione del vostro avversario
- Siate calmi e vigili
- Non ignorate i dettagli
- Non usate sempre lo stesso metodo
- Il successo non è sempre meritato
- Usare l’intuito
- Agite al momento giusto
- Fate perdere |’equilibrio al vostro avversario
- La rapidità non è sempre una virtù
- Uscite immediatamente dalle situazioni di stallo
- Riconoscere i segni di cedimento
- Il momento del vuoto
- Non c’e nulla di nuovo sotto il sole
- Costringete l’avversario a venire allo scoperto
- Siamo pochi, ma buoni…
- Capite i tempi
- Perché siete in affari?
- Diventare un manager migliore
- Scegliere le persone giuste
- Scoprire l’inganno
- Scegliere il momento giusto per agire sul mercato
- Il problema dell’ottica a breve termine
- Notate i piccoli cambiamenti
- Attaccare con la sopraffazione
- Lasciatevi trasportare
- Fare mosse imprevedibili
- Possedere la strategia
- Ricordate i vostri fini e i vostri obiettivi
- Non sviluppate una visione a tunnel
- La ricchezza vince veramente su tutto?
- Gestire una situazione non ottimale
- Fare i finti tonti
- Sulla mancanza di un insegnante
- Quando confrontarsi
- Gestire le differenze
- Visualizzazione
- Davide e Golia
- Padroneggiate l’essenza
Indice analitico
Genio – La Vita e la Scienza di Richard Feynman
La biografia di un grandissimo scienziato, una illuminante analisi della creatività
Autore/i: Gleick James
Editore: Garzanti Editore
prologo dell’autore, traduzione di Sergio Minucci, titolo originale: Genius – The Life and Science of Richard Feynman
pp. 670, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, Milano
Richard Feynman (1918-1988) è stato certamente uno dei massimi scienziati del nostro secolo. La sua personalità complessa, imprevedibile, istrionica, è diventata leggendaria. Enfant terrible del programma atomico, architetto delle teorie quantistiche, inventore dei celebri diagrammi che portano il suo nome (e che gli valsero il Premio Nobel), vulcanico suonatore di bongo e fantastico narratore, infaticabile seduttore, in grado di spiegare la causa del disastro dello Shuttle con un bicchier d’acqua e un anello di gomma, Feynman aveva una personalità fuori da ogni regola. «È come se Groucho Marx si trovasse improvvisamente a vestirei panni del grande scienziato», come ha scritto C.P. Snow.
James Gleick esplora i sentieri dell’intelligenza, della personalità, ma anche delle emozioni e della creatività di Feynman. Partendo dalle sue ricerche e intuizioni Gleick racconta la vertiginosa evoluzione della fisica nel nostro secolo, spiegandola anche al profano. Soprattutto, la vita e la carriera di Feynman diventano l’occasione per capire che cosa è quella dote sfuggente e indefinibile che chiamiamo genialità.
James Gleick (New York 1954) si è laureato a Harvard e ha lavorato per un decennio al «New York Times». Il suo primo libro, Caos (1987, trad. it. 1989), è stato tradotto in diciotto lingue.
La Cultura Materiale e lo Spazio Costruito – Osservazioni e Verifiche
Autore/i: Bertoldini Marisa
Editore: Franco Angeli Editore
introduzione dell’autrice, collana diretta da Raffaella Crespi e Guido Nardi, coordinamento scientifico di Andrea Campioli e Anna Margiarotti.
pp. 208, nn. tavole in b/n, Milano
(Collana: Ricerche di Tecnologia dell’Architettura)
Nello spazio costruito si svolge gran parte delle nostre vite: le vicende personali, il lavoro, lo studio, la cura, il tempo libero. L’importanza della qualità delle sue prestazioni è a volte malintesa, ma può essere rafforzata con uno studio a largo raggio dei suoi radicamenti.
L’intento di questo testo è quello di approfondire le connessioni che vincolano le tecniche costruttive all’ambito culturale di cui sono espressione, mettendo in primo piano i legami dell’architettura con la cultura materiale, con l’antropologia, con la psicologia, con la storia, secondo un’ampia visione interdisciplinare. È quello di suggerire un percorso forse ancora incerto, ma sicuramente ricco di possibilità interpretative, che consenta di guardare la realtà dello spazio costruito con occhi nuovi, capaci di intravedere connessioni inattese, sfumate, veramente rappresentative della complessità del reale.
Le riflessioni qui presentate sono sostenute da esempi tratti dalla storia della nostra cultura: il Medioevo, l’architettura moresca, il Cinquecento francese, l’umanesimo veneziano, le radici dell’architettura moderna tra Vienna, Francoforte e Berlino.
Marisa Bertoldini collabora dal 1985 alla ricerca e alla didattica del Dipartimento di Disegno Industriale e di Tecnologia dell’Architettura della Facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Professore a contratto per l’anno accademico 1995-1996 presso questa stessa Facoltà e presso l’istituto Universitario di Architettura di Venezia. L’ambito entro il quale si muovono i suoi interessi è quello del rapporto tra cultura, in particolare l’antropologia e la storia, e tecnica, in particolare l’attività progettuale. Su questi temi ha curato seminari e pubblicato interventi in libri collettanei da lei curati, tra cui La casa tra tecniche e sogno (1988, 3ª ediz., 1993) in questa stessa collana, e L’atto progettuale. Struttura e percorsi (1991), Atti tecnici e cultura materiale (1992), Seminari di cultura tecnologica della progettazione (1993) per la casa editrice Città Studi, Milano.
Introduzione
- La cultura tecnologica come ambito tematico e come disciplina progettuale
- I riferimenti teorici
- L’apporto della storia
- L’apporto dell’antropologia
- L’apporto della cultura materiale
- L’apporto della psicologia
- Esempi:
(a). La cultura araba e l’architettura moresca
(b). Il Medioevo e l’architettura gotica
- Esempi. L’Umanesimo:
(c). Francia e
(d). Venezia
- Esempi. A cavallo del Novecento:
(e). Vienna
(f). Francoforte
(g). Berlino
- Percorso iconografico
Considerazioni conclusive
Riferimenti bibliografici
Fonti delle illustrazioni
Indice dei nomi
Indice dei luoghi
L’Acqua che Guarisce
Autore/i: Emoto Masaru; Fliege Jürgen
Editore: Edizioni Mediterranee
pp. 152, 185 foto a colori, Roma
Questo libro suggerisce una nuova comprensione dell’elemento originario acqua. Jürgen Fliege è in Germania un amato parroco televisivo e Masaru Emoto il famoso scienziato giapponese; un uomo della parola e un uomo dell’immagine – due culture che non potrebbero essere più differenti – e tuttavia, da strade diverse, sono giunti a identiche conclusioni. In questo libro si sono incontrati e raccontano delle loro personali esperienze con l’acqua, come essa ha configurato la loro vita e quello che ha insegnato loro. Che cosa sanno queste due persone dell’acqua e della sua forza terapeutica? Seguiteli nel loro viaggio di scoperta attraverso le nuove dimensioni di questo antichissimo elemento. Ammirate con stupore le immagini che parlano delle inattese e sorprendenti capacità dell’acqua. Imparate a mettere in pratica queste conoscenze, per il benessere vostro e della terra. Lasciatevi incantare e guarire.
“Vogliamo fornire anche a voi un nuovo accesso al meraviglioso elemento acqua, capace di produrre miracoli”: questo Jürgen Fliege, Masaru Emoto e gli altri autori augurano a tutti i lettori.
Masaru Emoto (1943-2014). Laureatosi all’Università di Yokohama, sua città natale, ha fondato l’IHM Co nel 1986 e ha conseguito il dottorato in medicina alternativa presso l’Open International University nel 1992. I suoi studi sui misteri dell’acqua sono iniziati dopo la scoperta negli Stati Uniti del MRA, l’analizzatore di risonanza magnetica dell’acqua a micro cluster, in seguito, si è dedicato alla ricerca sui differenti tipi d’acqua – come quelli d’uso quotidiano, quelli presenti sulla Terra o all’interno del corpo umano – da un punto di vista più personale che scientifico, convinto che i cristalli d’acqua ne riflettano l’essenza. Ha scritto numerosi libri su quest’originale argomento, tra cui La risposta dell’acqua, Il vero potere dell’acqua e L’insegnamento dell’acqua, pubblicati in Italia dalle Edizioni Mediterranee.
Premessa “Credere e sapere”
- Capitolo 1 – Acqua: il guaritore dentro di noi
- Capitolo 2 – L’acqua, la luna e le risonanti orbite dei pianeti
- Capitolo 3 – Curare con l’acqua: curare con l’informazione
- Capitolo 4 – Acqua: fonte di salute
- Capitolo 5 – Neve, che ha sei angoli
- Capitolo 6 – Eau(o)-dissea… Acqua misteriosa
- Capitolo 7 – Io sono una parte dell’acqua e l’acqua è una parte di me
- Capitolo 8 – Ricerca in Europa
Indirizzi di riferimento
La Mente Senza Catene – Scritti di un Maestro Zen a un Maestro di Spada
Autore/i: Takuan Sōhō
Editore: Edizioni Mediterranee
pp. 136, Roma
Questo libro raccoglie tre celebri scritti dell’abate Takuan Sōhō: due sono lettere – “La Testimonianza Segreta della Saggezza Immutabile” e “Annali della Spada Taia” – mentre il terzo, “Il Chiaro Suono dei Gioielli”, tratta della natura e dell’essere umano, del modo in cui un samurai, un daimyo – o chiunque altro – possa conoscere la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è mero egoismo, e possa comprendere la fondamentale questione di sapere quando e come morire. Nell’insieme, i tre testi si rivolgono alla classe dei samurai e mirano a unificare lo spirito dello Zen con lo spirito della spada. I consigli offerti fondono insieme gli aspetti pratici, tecnici e filosofici che presiedono qualsiasi incontro. Considerati individualmente e in senso ampio, si potrebbe dire che la prima lettera tratta non solo della tecnica, ma di come l’ego si collega al Sé nel corso dell’incontro e di come un individuo possa diventare un insieme unificato. La seconda lettera, invece, affronta più in particolare degli aspetti psicologici del rapporto tra il sé e l’altro. L’estrema sinteticità delle idee dell’autore ha fatto sì che questi scritti siano sopravvissuti alla dissoluzione della classe dei samurai fino ad arrivare fino ai nostri giorni ed essere letti, in cerca di orientamento e ispirazione, dai moderni manager, oltre che da quanti si dedicano alla pratica delle arti marziali nella loro forma attuale.
Takuan Sōhō (1573-1645). Abate della setta Rinzai dello Zen, noto per la forza di carattere e lo spirito caustico, fu anche giardiniere, poeta, maestro del tè, autore prolifico e figura centrale della pittura e della calligrafia Zen. Secondo la leggenda, fu anche amico e maestro dell’artista e guerriero Miyamoto Musashi. A seguito di una disputa sulle nomine ecclesiastiche con il secondo shogun Tokugawa, nel 1629 venne esiliato in una lontana provincia del nord del Paese. Alla morte dello shogun, grazie a un’amnistia generale, poté tornare tre anni dopo e divenne, tra l’altro, confidente del terzo shogun Tokugawa.
Breve Storia di Michele Savonarola Seguita da un Compendio del suo «Libretto de Tutte le Cosse che se Manzano»・2 Volumi in Cofanetto
Volume 1: Testo Originale – Volume 2: Testo Tradotto
Autore/i: Alberini Massimo
Editore: Editoriale Programma
ristampa anastatica del «Libreto de tutte le cosse che se Manzano» edizione realizzata dalla grafica e stampa per conto dell’Editoriale Programma di Padova, presentazione di Antonio Frigo, con una nota di Nemo Cuoghi, note biografiche dell’autore.
pp. VIII-132, nn. tavole e fotografie a colori, Padova
Dalla presentazione di Antonio Frigo:
« Lo studio condotto, con rigore di analisi e «amor di contrada», da Massimo Alberini per una registrazione della valenza gastronomica del «Libreto» di Michele Savonarola e per una datazione più corretta delle prime espressioni padovane della pubblicistica cucinaria, rappresenta l’aspetto culturale più significativo di quella complessa operazione di richiamo di memoria storica, di promozione delle produzioni agroalimentari e di rilancio del tipico ricettario padovano che, sotto la denominazione di «Padova Cucina», ha impegnato in questi ultimi anni la Camera di Commercio di Padova in una serie di iniziative e di interventi a carattere locale, regionale, nazionale e internazionale.
Concludere la fase 1991 della vasta operazione promozionale con la pubblicazione dell’interessante saggio del padovano Alberini sul «Libreto» del padovano Savonarola acquista un significato che va al di là della stessa iniziativa, investendo campi che sono propri della storia, della scienza, della cultura tout court e gratifica l’impegno dell’Ente camerale e della Banca Popolare Veneta, sensibile pure ai fatti culturali, attribuendogli una caratura anche letteraria, che si traduce in alti stimoli per ulteriori ricerche, per altri approfondimenti, per un valido ricupero di identità produttive e gastronomiche.
In tal senso il progetto dell’Editoriale Programma dell’abbinamento dello studio di Massimo Alberini all’anastatica del «Libreto» di Michele Savonarola deve essere considerato come un grande contributo alla conoscenza delle cose di casa nostra, delle nostre tipiche tradizioni, delle nostre peculiari produzioni, dei nostri sani «mangiari». Ne scaturisce anche l’immagine più autentica di un territorio e di una gente che hanno dato e continuano a dare una marcata impronta alla civiltà rurale, intesa soprattutto come modo di essere e di operare. »
Presentazione di Antonio Frigo
Illustrazioni
Massimo Alberini Breve storia di Michele Savonarola, medico padovano
- Una statua in Prato della Valle
- La famiglia Savonarola
- Vita di Michele a Padova
Massimo Alberini Compendio del “Libreto de tutte le cosse che se manzano”
- Il “Libreto de tutte le cosse che se manzano”
- Indice dei cibi
- Note bibliografiche essenziali
Nemo Cuoghi Tradizione e attualità del Libreto
- Note biografiche
Il Sistema della Reincarnazione del Dalai Lama
Titolo originale: The Reincarnation System of the Dalai Lama
Autore/i: Chen Qingying
Editore: Anteo Edizioni
traduzione dall’inglese di Filippo Bovo.
pp. 200, numerose illustrazioni a colori e in bianco e nero, Cavriago (Re)
È abbastanza comune, quando ci si avvicina alla storia del Tibet e dei suoi Dalai Lama, chiedersi anche quali siano le origini e le varie traversie del sistema religioso del buddismo lamaista che ha caratterizzato per secoli questa regione. Il libro di Chen Qingying può, a tal proposito, offrire delle risposte puntuali e dettagliate a questi interrogativi, facendo luce ad esempio sulla nascita della setta Gelug e dei primi due Dalai Lama, all’epoca non ancora consapevoli di esser tali e soprattutto dell’importante ruolo storico che stavano rivestendo. L’autore si focalizza inoltre su un aspetto centrale, benché sconosciuto al pubblico: la faticosa ricerca di un meccanismo per la selezione dei reincarnati dei Dalai Lama attraverso l’introduzione del sorteggio dall’Urna Dorata. Dalle lunghe vicissitudini della Cina imperiale alla scelta del XIV Dalai Lama, questo libro permette al lettore di conoscere a fondo la storia tibetana con un’esposizione dei fatti non soltanto assai ricca e documentata, ma anche con una narrazione e uno stile estremamente semplici e lineari, accessibili a tutti.
Il Farsi e il Disfarsi del Linguaggio – Linguaggio Infantile e Afasia
Titolo originale: Kindersprache und Aphasie
Autore/i: Jakobson Roman
Editore: Giulio Einaudi Editore
tradizione di Lidia Lonzi.
pp. 200, nn. fig. b/n, Milano
«L’unica occasione di osservare il linguaggio umano, nascendo ce la offre il bambino», osserva in apertura di questo libro Roman Jakobson, citando Karl Bühler. E continua: «l’unica occasione di osservare il linguaggio umano in dissoluzione ce la offrono i disturbi patologici del linguaggio, di natura centrale». Non soltanto dunque la struttura del linguaggio pienamente dispiegata deve interessare il linguista, ma anche la sua nascita e la sua estinzione, il suo farsi e disfarsi proprio sul piano fisiologico. Linguista di eccezionale versatilità, filologo e critico di rara sottigliezza interpretativa, Jakobson apre qui un dialogo molto fertile di risultati con i patologi: offre tra l’altro un esempio assai stimolante di come l’interdisciplinarità applicata dal vivo possa mutare radicalmente l’impostazione e le prospettive critiche di un problema dato.
Di Roman Jakobson l’editore Einaudi pubblicherà un’ampia silloge di interpretazioni linguistico-critiche, Grammatica della poetica e poetica della grammatica (nella collana Paperbacks) e gli Studi su Majakovskij (nella Ricerca critica).
1. Linguaggio infantile, afasia e leggi foniche generali
- Lo sviluppo fonologico del linguaggio infantile e dell’afasia come problema linguistico
- Stratificazione del sistema fonologico
- Fondazione delle leggi strutturali
- Osservazioni conclusive
2. L’afasia come problema linguistico
3. Glosse linguistiche al Wortbegriff di Goldstein
4. Perché «mamma» e «papà»?
5. Verso una tipologia linguistica delle menomazioni afasiche
6. Tipi linguistici di afasia