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Libri dalla categoria Fotografia

Perchè la Vita è Meravigliosa – Ragioni per Credere in Cristo Oggi

Perchè la Vita è Meravigliosa – Ragioni per Credere in Cristo Oggi

Autore/i: Martinetti Giovanni

Editore: Editrice Elle Di Ci

quinta edizione aggiornata, prefazione alla quinta edizione dell’autore.

pp. 352, nn. tavole b/n f.t., Torino

Il titolo di questo libro può sembrare frutto di un ottimismo ingenuo, improprio per un argomento così arduo e serio come la ricerca dei fondamenti della grande speranza della vita.
Esso vuole affermare che la vita umana, quando non è contaminata dall’egoismo e dalla cattiveria, può apparire e diventare bella e, soprattutto, che la vita, contaminata o no, è veramente meravigliosa, cioè altamente degna di essere vissuta, se la si vive per un grande scopo e con una fede.
Il libro cerca di esporre perché è possibile trovare una fede ragionevole e adulta, capace di alimentare la speranza che incoraggia ad agire.

L’Assicurazione Marittima a Venezia nel XV Secolo

L’Assicurazione Marittima a Venezia nel XV Secolo

Titolo originale Die Venezianische Seeversicherung im 15 Jahrhundert

Autore/i: Nehlsen-von Stryk Karin

Editore: Il Veltro Editrice

introduzione dell’autore, traduzione Carla Vinci-Orlando, in copertina: Galeone veneziano, Padova, Basilica di S. Antonio.

pp. 608, ill. in b/n, Roma

Il volume di Karin Nehlsen-von Stryk, docente al Max-Plank-Institut di Francoforte di “Storia del diritto europeo” e nell’Università di Munster, approfondisce lo studio delle fonti giurisprudenziali veneziane. Scopo del libro è la costruzione giuridica dell’assicurazione marittima a Venezia, collocata sullo sfondo di un’accurata comparazione con le ricerche storiche dell’istituto relative alla stessa epoca, in particolare a Genova. Ne emerge con grande vivezza un quadro estremamente chiaro della prassi assicurativa veneziana che testimonia come ad ogni bisogno di copertura corrispondesse una particolare formula. Il saggio approfondisce i caratteri dell’assicurazione di Venezia dal punto di vista storico-giuridico.

È stato soltanto nei primi decenni di questo secolo, in seguito alle ricerche di alcuni studiosi italiani, tra cui F. Melis, G.Stefani e L. Piattoli, ai quali si deve il rinvenimento di preziosi documenti dei secc. XIV e XV, che si è potuto constatare come Venezia fosse al primo posto tra i mercati italiani d’assicurazione marittima.
Scopo precipuo di questo libro è quello d’indagare sulle origini e sulla configurazione marittima nella Venezia del Quattrocento. La ricerca storico-istituzionale della Nehlsen, oltre a basarsi su autorevoli fonti e su una ricchissima bibliografia, si avvale della testimonianze dei voluminosi fondi delle polizze assicurative di Michele Foscari e di Alvise Baseggio, oggi custoditi nell’Archivio di Stato di Venezia, nonché dei numerosi processi (complessivamente 285) concernenti controversie in questa materia, dibattuti negli anni tra il 1427 e il 1482 davanti alla Curia di Petizion.
Da entrambi questi gruppi di fonti emerge con grande vivezza un quadro estremamente chiaro della prassi assicurativa veneziana. Mentre dall’analisi delle polizze si evince la molteplicità delle clausole – sia cautelari a favore del contraente sia di franchigia a favore dell’assicuratore – già elaborate con criteri che si possono ancora ritrovare nell’odierno diritto delle assicurazioni marittime, nonché la grande ricchezza di forme d’assicurazione (assicurazione sulla provvigione, sul guadagno, sul credito, e perfino quella tipicamente veneziana sul don, ossia sulla sovvenzione per i viaggi annuali di linea delle galere veneziane) che testimoniano come ad ogni bisogno di copertura corrispondesse una particolare formula, dall’esame del folto gruppo dei processi vengono in luce situazioni conflittuali di diritto assicurativo che appartenevano all’ambito della consuetudine commerciale non scritta. Se ne evidenzia anche l’importanza centrale della figura del mediatore e quella, altrettanto essenziale, dei notari giudiziari che assistevano i Giudici di Petizion nell’addivenire ad una soluzione che potesse soddisfare entrambe le parti. Se dunque dalla documentazione delle polizze si può ricavare un profilo dello sviluppo del contratto d’assicurazione, da quella dei processi, attraverso le allegazioni delle parti, si può desumere l’iter dell’elaborazione giuridica della stessa sentenza.

Karin Nehlsen-von Stryk è un avvocato tedesco e professore universitario emerito di storia giuridica tedesca all’Università di Friburgo, che ha presentato studi sulla storia del diritto commerciale e procedurale nel Medioevo e nei primi tempi moderni.
Dal 1983 al 1986 è stata direttrice del Centro studi tedesco a Venezia. Successivamente è diventata professore ordinario di storia giuridica e diritto civile tedesco presso l’Università di Colonia e dal 1996 a Friburgo in Brisgovia, dove ha lavorato anche come decano degli studi per la facoltà di giurisprudenza e direttore dell’Istituto di storia giuridica e diritto comparato storico, Nehlsen-von Stryk era anche membro del comitato consultivo scientifico del Max Planck Institute for European Legal History di Francoforte sul Meno. La ricerca di Nehlsen-von Stryk si concentra sulla legge medievale. Simile a quello dei loro insegnanti Sten Gagnér e Karl Kroeschell, l’approccio alla ricerca è orientato alla critica e alla storia.

Note di Catechismo per Ignoranti Colti

Note di Catechismo per Ignoranti Colti

Autore/i: Riches Pierre

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

terza edizione, introduzione di Giorgio Manganelli.

pp. 204, Milano

Si deve credere all’esistenza dell’inferno? E a quella del Limbo? Sapremmo spiegare in che modo crediamo che Cristo sia Figlio di Dio? Che cos’è la resurrezione della carne? La fede è sempre in contrasto con la ragione?
Sono pochissimi i cattolici che, seppure in età adulta, possono enunciare con sufficiente chiarezza i principi fondamentali della loro fede, o che sappiano dire come e perché il cattolicesimo sia diverso dal buddismo o dal maomettanesimo.
Ma un catechismo non è fatto soltanto per riconfermare i credenti nella loro fede, è anche un invito ai non-credenti perché conoscano meglio quello in cui dicono di non credere.
Note di catechismo di Pierre Riches è qualcosa di più e di meno di un catechismo: rinuncia all’estensione e all’impenetrabilità del trattato a senso unico, per scegliere invece l’agilità e la disponibilità di un discorso che intende essere immediato, fraterno, stimolo alla riflessione personale.
Nella loro semplicità e schiettezza queste «note», pur utilissime nel soddisfare legittime curiosità e nel mettere a fuoco alcuni punti della fede cattolica troppo spesso ignorati, aiutano il lettore a riscoprire proprio quelle ragioni che, come confessa l’autore, «mi hanno portato ad accettare il cattolicesimo come risposta alla domanda: la vita ha un senso?».

Pierre Riches, ebreo nato ad Alessandria d’Egitto e battezzato a Milano all’età di ventitré anni, ha studiato filosofia a Cambridge e teologia a Roma. Ha insegnato negli USA, in Pakistan, in Uganda, in Giappone. Esperto del cardinale Tisserant al Concilio Vaticano II, è ora parroco nei pressi di una grande città italiana.

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Introduzione
Premessa

  • Parte prima – La domanda e le risposte
  • Parte seconda – La posizione cattolica
  • Parte terza – Il piano di Dio
  • Parte quarta – Postille
  • Parte quinta – Altre postille

Conclusione

La Geometria della Pasta – Forma Perfetta • Salsa Perfetta

La Geometria della Pasta – Forma Perfetta • Salsa Perfetta

Titolo originale: The Geometry of Pasta

Autore/i: Hildebrand Caz; Kenedy Jacob

Editore: Sperling & Kupfer Editori

prima edizione, introduzione degli autori, traduzione di Chiara Brovelli e Cristina Pradella, illustrazioni di Lisa Vandy.

pp. 288, illustrazioni in bianco e e nero, Milano

UN SEGRETO TUTTO ITALIANO
I formati di pasta, in Italia, sono oltre 300, ognuno con la sua storia, i suoi aneddoti da raccontare, un’affinità elettiva con altri alimenti. Ognuno si è evoluto insieme con i sapori degli ingredienti locali, creando perfette combinazioni tra una forma e la salsa che meglio vi si abbina che tramutano un piatto comune in un’esperienza sublime.

LA GEOMETRIA DELLA PASTA
affianca oltre 100 ricette tradizionali a splendidi disegni in bianco e nero: una formula perfetta per esaltare la scienza, la storia e la filosofia che sono alla base del simbolo culinario del Belpaese.

Straordinaria fusione di cucina e design, LA GEOMETRIA DELLA PASTA propone pagina dopo pagina i modi migliori per preparare e gustare il cibo più amato dagli italiani.

«Il libro di cucina più trendy e delizioso dell’anno.» (GQ)

«Ricette squisite, il trionfo della pasta.» (Jamie Oliver)

Caz Hildebrand, nota graphic designer vincitrice di numerosi premi, ha realizzato libri sul cibo di grande successo, tra cui le pubblicazioni della celebre food writer Nigella Lawson e dei cuochi Sam & Sam Clark, del ristorante Moro di Londra.

Jacob Kenedy, cuoco, è comproprietario di Bocca di Lupo a SOHO, di recente eletto da Time Out e Evening Standard «miglior ristorante londinese» e di cui hanno scritto:
«Cucina: 9; Servizio: 9; Menù: 10; Voto: 9,67. Che sia il punteggio più alto che abbia mai assegnato? Penso proprio di sì.» (Giles Coren, The Times)
«Jacob Kenedy è quasi un miracolo.» (Fay Maschler, Evening Standard)
«Bocca di Lupo è probabilmente il miglior ristorante italiano in Gran Bretagna.» (Terry Durack, Independent)

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INTRODUZIONE

  • INFORMAZIONI UTILI
  • LE BASI
  • LA PASTA DALLA A ALLA Z

RINGRAZIAMENTI
INDICE DELLE PREPARAZIONI
INDICE DELLE RICETTE

Storia del Mondo Antico

Storia del Mondo Antico

Titolo originale: A History of the Ancient World

Autore/i: Rostovtzeff Mihail Ivanovič

Editore: Sansoni Editore

prima edizione, introduzione di Arnaldo Momigliano, note e appendici a cura di M. S. Drower, G. Nenci, G. Tibiletti, traduzione di M. L. Paradisi, in copertina: particolare del mosaico nilotico del santuario della Fortuna Primigenia a Preneste.

pp. XLI-850, numerose tavole in bianco e nero, numerose cartine ripiegate in bianco e nero fuori testo, Firenze

A 47 anni nel 1918 Michele Rostovtzeff (1870-1952) lasciava la Russia. Anche se la Università di Oxford gli offriva tosto un rifugio provvisorio, i primi anni dell’esilio erano per lui, come per quasi tutti gli esuli, un periodo di incertezza, sofferenza, difficile riorientamento. A considerare definitivo il distacco dalla patria non poteva rassegnarsi che dopo anni (circa 1918-1922) di vane attività negli ambienti dei fuorusciti. Solo intorno al 1923 Rostovtzeff giunge a un nuovo equilibrio. Appunto nel 1923 egli presenta nel Musée Beige le linee maestre di quella che sarà la sua interpretazione della caduta dell’impero romano nella Storia Sociale ed Economico dell’Impero Romano del 1926. Siffatta interpretazione, secondo cui, come è noto, un esercito «rosso» di contadini distrusse la civiltà urbana dell’impero, era generalizzata sino al punto di rappresentare un interrogativo per ogni civiltà. Rostovtzeff si domandava se mai una civiltà avrebbe potuto resistere all’urto delle masse. Ma la domanda non sarebbe stata fatta se l’autore non avesse sentito una ammirazione illuministica, ingenua e calda, per la civiltà dell’impero romano – e implicitamente, dunque, per la civiltà borghese del sec. XX che le era considerata simile. Se la pagina finale della Storia Sociale era pessimistica, essa conchiudeva una descrizione dell’impero in cui per centinaia di pagine Rostovtzeff aveva insistito sulla varietà, ricchezza e attraenza della vita urbana nell’impero. Quali che fossero le ombre del futuro, una civiltà a cui valesse la pena di collaborare era esistita nell’Europa dei primi due secoli dell’impero; esisteva di nuovo, esisteva ancora e tanto più, nell’Europa occidentale e nell’America del ventesimo secolo…
Proprio mentre si conchiudeva il periodo di transizione tra l’Europa e l’America, negli anni di riassestamento dell’esule nel nuovo mondo, Rostovtzeff stendeva la Storia del Mondo Antico. La stendeva significativamente ancora in russo – l’ultima sua grossa opera nella lingua materna – e la pubblicava dapprima, nel 1924, a Berlino, dove aveva uno dei suoi centri l’emigrazione anti-bolscevica.
L’opera fu tradotta in inglese da J.D. Duff (Oxford, 1926-27, in due volumi), poi in bulgaro, tedesco e olandese: alla versione inglese deve la sua fortuna. In verità, se il testo era russo, esso rappresentava la materia di insegnamento di uno dei corsi nella Università di Wisconsin, e poi a Yale, e quindi era anche estrinsecamente legato alla nuova condizione di Rostovtzeff… E sorprendente quanto informativo, anche nel senso più banale della parola, rimanga il testo di Rostovtzeff. Lo notavo soprattutto rileggendo i capitoli dedicati a Roma arcaica che pure ora, nel mezzo dei nuovi scavi e della nuova controversia sulle origini di Roma, continuano a dire l’essenziale. A parte ogni altra considerazione, è stato Rostovtzeff a introdurre quel tipo di storia sociale ed economica largamente fondato su materiale archeologico che ancora oggi prevale.
(dall’Introduzione di A. Momigliano)

Il Coraggio di Crescere – Gli Adolescenti e la Ricerca della Propria Identità

Il Coraggio di Crescere – Gli Adolescenti e la Ricerca della Propria Identità

Titolo originale: Le murmure des fantômes

Autore/i: Cyrulnik Boris

Editore: Edizioni Frassinelli

unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Eliane Nortey.

pp. 256, Milano

L’adolescenza come momento cruciale nel percorso di crescita dell’individuo. Su questo argomento s’incentra il nuovo libro di Boris Cyrulnik, proseguendo il discorso sulla resilienza, la capacità innata nell’uomo di superare i traumi. In questa fase estremamente delicata di definizione dell’identità adulta, e soprattutto di quella sessuale, il corpo subisce repentine trasformazioni, creando scompigli e incertezze, e il prorompere della sessualità induce un turbamento che culmina con la comparsa del primo amore. Il giovane si deve confrontare con una realtà percepita come ostile, contro cui adotta posizioni intransigenti. C’è chi rifiuta l’autorità di genitori e insegnanti; chi si getta anima e corpo in un credo religioso o politico; chi si rifugia nel mutismo e nell’isolamento; c’è chi, infine, crolla su tutti i fronti. Per reagire a questo ciclone esistenziale, diventa fondamentale per l’adolescente l’atteggiamento resiliente, quello che davanti alle difficoltà non se ne lascia sopraffare ma le affronta come uno stimolo utile alla propria crescita. Anche in questa fase di passaggio i tutori della resilienza sono importanti: innanzitutto i genitori, ma anche gli insegnanti e la società, in senso allargato. I giovani hanno bisogno di un modello con cui misurarsi per seguirlo o rifiutarlo; se ciò manca, si inventano spesso riti barbari e atti estremi come la droga, il sesso non protetto, le folli gare in auto e così via, che diventano per loro fonte di stimoli e di integrazione. Chiara e coinvolgente, un’analisi illuminante che aiuta a comprendere le straordinarie potenzialità insite in ogni soggetto.

«Come nei suoi due saggi precedenti, Cyrulnik sa trattare il tema con lucidità, perspicacia e con uno sguardo profondamente umano.» (Elle)

«Ha uno stile inconfondibile, uno sguardo obiettivo, sa condensare in una frase una pluralità di significati.» (L’Express)

«Presentando casi di vita vissuta e recenti ricerche in campo medico, Cyrulnik si esprime con calore e semplicità e con la convinzione di chi sa di cosa parla per averlo sperimentato sulla propria pelle.» (Le Canard enchâiné)

«L’autore espone la sua teoria con fermezza e grande partecipazione… un saggio generoso, che fa riflettere.» (Le Monde)

Boris Cyrulnik, di origini rumene, è figlio di deportati ad Auschwitz. Fuggì da un treno diretto al campo di concentramento di Drancy e fu raccolto da una donna ebrea.
Oggi, affermato etologo, psichiatra e psicoterapeuta, collabora con molte riviste francesi ed è autore di diversi saggi di argomento scientifico che hanno riscosso un enorme successo. Per Frassinelli ha già pubblicato Il dolore meraviglioso e I brutti anatroccoli.

L’Età Massonica

L’Età Massonica

Autore/i: Lusol

Editore: Mondadori

unica edizione.

pp. 228, Milano

Al Lettore:
«Chi sia l’autore di questo volume, lo apprendi, o lettore, dalla prefazione stessa apposta dal Lusol a questa sua opera.
Se tu la leggerai con un pò d’attenzione, ti renderai conto esatto del fatto che la tesi sostenuta dall’A., essere l’Età Contemporanea in fondo nient’altro che una vera Età Massonica, non può venir revocata in dubbio.
Questo libro ti dice – con una vastità di dottrina, di critica cosciente e serena, e una chiarezza e rapidità che raramente troverai altrove – che cosa è la Massoneria nel suo nascimento, nei suoi sviluppi e nella sua sostanza. Essa nasce in un’epoca non molto lontana da noi in Inghilterra, annunciando sublimi parole di fratellanza cristiana e universale, e accogliendo nel suo seno il fiore dell’intellettualità e del clero sopratutto anglo-sassone, ma, nonostante i nobilissimi disegni intenzionali, è già tarata segretamente dalla tendenza all’astrazione mistica matematica e astronomica, cioè razionalista, alla ribellione o quanto meno sopportazione nei riguardi delle religioni rivelate e del volgo che se ne ciba, alle conseguenti fumosità dell’orgoglio intellettualistico e scientista. Cammin facendo, questa tendenza deista e gnostica dà i suoi frutti.
Da un lato, l’incoercibile bisogno mistico spinge queste anime ferventi ma orgogliose a moltiplicare i riti e le cabale: dall’altro tutto si raggela sempre più nel satanismo, la ribellione a ogni specie di religione, il laicismo, e perciò le velleità di dominio terreno e politico, presto grandiosamente soddisfatte, la copertura rituale di desideri meno nobili e confessabili, la calcolatrice doppiezza: e tutto ciò si ammanta nella pratica del segreto e dell’enigma, segno indubbio del diabolico limite egoistico ed egocentrico in cui la setta si chiude, divenendo così la negazione più appariscente di ogni principio di amore e fraternità, le cui prime condizioni sono, com’è indiscutibile, la chiarezza comunicativa e la assoluta sincerità senza segreti e inganni. […]»

Storia del Giappone – Dalle Origini alla Restaurazione Meiji 1868

Storia del Giappone – Dalle Origini alla Restaurazione Meiji 1868

Autore/i: Romani Ulderico

Editore: EDT Edizioni

unica edizione, presentazione di Alessandra Ippoliti, introduzione dell’autore.

pp. 536, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma

«Presentiamo un’Opera pregevole sotto tutti gli aspetti, che viene a portare un contributo di prim’ordine alla conoscenza del Giappone, perchè l’autore, oltre all’esperienza acquistata in circa venti anni a contatto con questo popolo dell’Estremo Oriente, la conoscenza della sua lingua, del carattere, dell’ambiente geografico e culturale, non ha risparmiato fatica nell’indagine e nello studio delle fonti più genuine, sia antiche che recenti, giapponesi e straniere, visitando anche molti dei luoghi dove si svolsero gli avvenimenti principali della storia. […]»

Le Città Sepolte della Sardegna – Dalle Torri Nuragiche alle Colonie Puniche e ai Centri Romani Risorge una Civiltà Italiaca di Suggestione Millenaria

Le Città Sepolte della Sardegna – Dalle Torri Nuragiche alle Colonie Puniche e ai Centri Romani Risorge una Civiltà Italiaca di Suggestione Millenaria

“… le prime tracce umane per giungere al morire della città oppure al momento del trapasso all’alto medioevo …”

Autore/i: Finzi Claudio

Editore: Newton Compton Editori

prefazione e introduzione dell’autore.

pp. 400, nn. fotografie e illustrazioni b/n, Roma

La triplice vicenda della Sardegna antica, nuragica, punica, romana, è narrata in questo libro secondo l’inconsueto angolo visuale di una storia per centri abitati, di ognuno dei quali si studiano le prime tracce umane per giungere al morire della città oppure al momento del trapasso all’alto medioevo. Di ogni centro l’autore ha cercato le caratteristiche che lo rendono singolare e diverso da ogni altro, piuttosto che le mere connotazioni archeologiche, che rischiavano di esaurire l’argomento in un elenco di edifici e di reperti. Perché Cagliari fu necessariamente la capitale dell’isola? Perché Barumini nacque sulle colline della Marmilla? Ecco le domande che il libro cerca di rispondere. Una sorta di «questionario», dunque, tendente ad appurare le peculiari funzioni svolte da ogni città nel contesto geografico guida assiduamente il discorso, che così non risulta più frammentato, in una informe giustapposizione di città; esso giunge a una ricostruzione della vita isolana, scaturente dalla somma dialettica delle molteplici vite dei centri abitati, in un ulteriore rapporto col mare Mediterraneo e i paesi rivieraschi del bacino occidentale. Perché Sardegna ha sempre voluto dire, nell’antichità e oltre, il Mediterraneo; una storia delle città sarde che non tenesse conto del Mediterraneo sarebbe quanto mai monca. In tal modo la dialettica storico-geografica si amplia e la Sardegna emerge dall’incontro fra vita locale dei centri urbani e vita globale dei vasti spazi del mare Mediterraneo.

Claudio Finzi è professore di Storia delle dottrine politiche, materia nella quale ha pubblicato numerosi importanti saggi. Appassionato d’archeologia, a questa materia ha peraltro dedicato gran parte della sua attività di scrittore, collaborando a quotidiani e periodici, tenendo corsi di lezioni e cicli di conferenze , pubblicando libri, fra i quali, in queste edizioni, Alla scoperta delle antiche in Sardegna (insieme con Luciano Zeppegno) e Ai confini del mondo.

L’Altro Regno – Enciclopedia di Metapsichica, di Parapsicologia e di Spiritismo

L’Altro Regno – Enciclopedia di Metapsichica, di Parapsicologia e di Spiritismo

Autore/i: Dèttore Ugo

Editore: Bompiani

prefazione di Ugo Dèttore.

pp. 648, nn. tavole b/n f.t., Milano

Quest’enciclopedia è il più completo e particolareggiato panorama, ad alto livello divulgativo, dell’insieme degli studi sui fenomeni paranormali, sia nel campo, più rigorosamente scientifico, della parapsicologia e della metapsichica, sia in quello, più congetturale, speculativo e fideistico, dello spiritismo. L’autore considera i fatti e le loro interpretazioni con onesta obiettività e, senza prender partito per un qualsiasi orientamento, senza negare ciò che è evidente né sostenere quello che è ipotetico, li espone nella forma di un repertorio alfabetico.
Oggi l’interesse per il paranormale si è particolarmente riacceso anche in seguito a vicende contingenti, che hanno tuttavia il loro valore: un pubblico molto vasto cerca di avere notizie abbondanti e sicure sulla realtà e le modalità dei fenomeni, sui loro possibili significati, sulle varie teorie e ipotesi che cercano di dar loro una spiegazione. Appunto a questa richiesta vuol venire incontro il repertorio che presentiamo: in esso è stato fatto, per quanto è possibile, il punto sullo stato attuale delle indagini in ogni paese. Va comunque messo in rilievo che l’opera non è stata ideata e realizzata per sfruttare una congiuntura favorevole: l’autore vi ha atteso per vari anni seguendo suoi propri interessi e dedicandola non solo a un pubblico di normale cultura ma anche agli studiosi specializzati.
Sebbene strutturato in ordine alfabetico, questo libro si presta, oltre che a una rapida consultazione, anche a una lettura continuata, grazie allo sviluppo monografico dato ad alcune voci, e a un particolare indice in cui tutte le voci sono state riunite in gruppi di interesse e che permette al lettore di avere sott’occhio tutti gli argomenti a cui può rivolgersi la sua curiosità: la casistica, le varie teorie, le diverse fenomeniche, le biografie degli studiosi e dei medium ecc. L’iconografia, infine, è una delle più abbondanti che si possano trovare in opere divulgative e delle più efficaci per l’accurata scelta delle illustrazioni sempre esemplificative e significative.

Ugo Dèttore è nato a Bologna nel 1905 e ha insegnato storia e filosofia a Firenze. Ha pubblicato romanzi, opere storiche e divulgative, e da oltre trent’anni si occupa di metapsichica, collaborando anche alla nota rivista di metapsichica Luce e ombra. Questa enciclopedia è il frutto di lunghi anni di studi e di raccolta di materiale. In questo lavoro si è valso anche della consulenza del dottor Gastone De Boni, membro della Society for Psychical Research e della Parapsychological Association, presidente d’onore della Società Italiana di Parapsicologia, uno dei maggiori studiosi italiani di problemi metapsichici e autore fra l’altro di Metapsichica scienza dell’anima (1946) e L’uomo alla conquista dell’anima (1960-67).

Signora dell’Acqua – Splendori e Infamie della Repubblica di Venezia

Signora dell’Acqua – Splendori e Infamie della Repubblica di Venezia

Venezia è il solo posto al mondo dove i cavalli stanno in aria, i leoni hanno le ali e i piccioni vanno a piedi, in sovraccoperta: Leone di S. Marco, Porta della Carta, Venezia.

Autore/i: Salvalaggio Nantas

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione.

pp. 368, Casale Monferrato (AL)

Dopo essersi applicato alla “fiction” per quarant’anni (romanzi e novelle, in varie lingue) Nantas Salvalaggio scopre che non esiste una trama più romanzesca della storia di Venezia, la città dove è nato. Così decide di raccontarla.
Pur rimanendo scrupolosamente fedele ai documenti storici, la prosa sapida di Salvalaggio trasforma l’epopea veneziana in un palpitante “giallo” a puntate. Ogni puntata è fatta di cose, di eventi, di personaggi talmente densi e vibranti da far correre lungo le pagine il filo elettrico della “suspense”.
Basti pensare a un elemento essenziale: il “set”, il paesaggio che fa da sfondo a questa storia plurisecolare è la stessa Venezia. Come dire, una città unica per bellezza e originalità, il solo posto al mondo «dove i cavalli stanno in aria, i leoni hanno le ali e i piccioni vanno a piedi». L’altro elemento accattivante della storia sono i Veneziani “double-face” della Repubblica, che fanno ad un tempo i guerrieri e i mercanti. Un mese trafficano, e il mese dopo duellano sulla tolda delle loro famose galee. Da notare: non superano mai le duecentomila unità, e tuttavia si trovano a sfidare i grandi imperi del loro tempo. Combattono gli infedeli, e vincono; si scontrano con gli eserciti cristiani, e se la cavano brillantemente. I marinai e i capitani della Repubblica sono inoltre convinti che il loro amatissimo santo, l’evangelista san Marco, sia potente come e più di Giove.
Al suo confronto, san Gennaro è un Venerabile di serie B. Motivo per cui la flotta veneziana riuscirà a conquistare l’egemonia del Mediterraneo; e l’impero della Repubblica si estenderà dall’alto Adriatico alle coste del Mar Nero. Venezia fu la sola città-stato che per oltre un millennio non conobbe l’onta dell’occupazione nemica. Poi verrà il “barbaro” Napoleone, con i cannoni puntati su San Marco; e sarà la resa, la fine di un miracolo. È il 12 maggio 1797.

Nantas Salvalaggio
è nato a Venezia. Approdato giovanissimo nella Roma caotica e vitale del dopoguerra, fu scoperto da un grande giornalista, Indro Montanelli, e incoraggiato dal peggiore nemico di costui, Curzio Malaparte. Sono i casi della vita. Della vita nell’Italia dei Guelfi e dei Ghibellini.
È stato corrispondente di giornali a New York, Londra e Parigi. Un suo romanzo, Malpaga, ha vinto il Premio Viareggio-Presidente. Il Campiello sommerso è stato un best-seller internazionale, soltanto in Russia ha venduto quattro milioni di copie. Nantas Salvalaggio ha moglie, tre figli, tre cani e un enorme gatto nigeriano (ma forse è un leone).

Un Metodo Molto Pericoloso

Un Metodo Molto Pericoloso

Il libro che ha ispirato a «Dangerous Method», l’ultimo capolavoro di David Cronenberg.

Autore/i: Kerr John

Editore: Edizioni Frassinelli

introduzione dell’autore, prefazione di Aldo Carotenuto, traduzione di Tiziana Vistarini, collana: Saggistica, titolo originale: A Most Dangerous Method.

pp. 680, Milano

«La storia che segue non è una storia d’amore. E non si tratta neppure di una di quelle storie edificanti sul modo in cui alcuni uomini e donne intrepidi realizzarono un progresso scientifico. Il fantasma che divora tutti i protagonisti non è una creatura ma una teoria – e un modo di ascoltare.» È quanto avverte nell’Introduzione lo studioso americano John Kerr, autore di questo brillante saggio – accolto in America con estremo interesse – che ha il pregio di ricostruire, con rigore e precisione, gli albori della psicanalisi e il suo fortunato sviluppo. A legittimare tale rilettura del rapporto Jung-Freud e del loro reciproco contributo alla scienza del secolo è stato il ritrovamento fortuito di un carteggio che ha rimesso in discussione valori e interpretazioni ormai consolidati presso l’intera comunità psicanalitica. Nel 1977 affiorano da uno scantinato ginevrino diari, lettere, abbozzi di scritti inediti dei due grandi e di una donna, Sabina Spielrein. L’impatto e l’importanza dei testi sono quelli di una rivoluzione copernicana, intuita negli anni Ottanta dallo psicanalista Aldo Carotenuto che per primo li ha resi oggetto di studio. A Kerr va il merito di averli organizzati sistematicamente, sviluppando la conoscenza del lato «debole» – solo perché oscuro fino a ieri nel triangolo Jung-Freud-Spielrein. Iniziale «caso clinico», curato da Jung con il nuovo metodo di Freud, Sabina si carica oggi di un valore ermeneutico per gli studiosi, a causa dei molteplici ruoli da lei assunti: paziente, amante e (involontaria?) traditrice di Jung prima, quindi amica, confidente e infine collega di Freud, è diventata testimone consapevole dello scisma che ha contrapposto la scuola di Zurigo e quella di Vienna, i valori cristiani e quelli ebraici. L’autore si spinge anche oltre, ipotizzando nell’opera della Spielrein – se il velo dell’oblio non l’avesse avvolta – il ponte «mancato», il superamento della contrapposizione tra la scuola junghiana e la freudiana, e consentendoci di comprendere, nelle sue reali dimensioni, la frattura insanabile tra Jung e Freud. Questo volume, lungi dal mortificare la riflessione sulla psicanalisi privilegiando le esplosive vicende personali dei suoi protagonisti, offre un’ulteriore chiave di lettura storica di un «metodo» che ha segnato profondamente il nostro tempo. Ciò che ciascuno dei due fondatori scoprì nella vita privata dell’altro e il potere che entrambi cercarono di esercitare avvalendosi di tale conoscenza sono stati finalmente riportati alla luce nella loro complessità stimolando un onesto riesame, per troppo tempo differito, della psicanalisi intesa come scienza e come prassi clinica.

«Questo libro è un importante contributo alla comprensione storica della psicanalisi.» (Frank Sulloway, Freud, biologo della psiche)

«Uno studioso americano svela: fu una giovane ebrea russa la causa della rottura tra i due grandi della psicanalisi. A Sabina Spielrein toccò una parte cruciale nella storia dei rapporti tra Jung e Freud, delle loro teorie e di ciò che infine li portò alla rottura. Una parte che riguarda la storia della costruzione di un impero in cui entrano diffidenze razziali, complicazioni erotiche e vendette. E da cui discendono alcuni dei principali caratteri della psicanalisi.» (Livia Manera, «La Stampa»)

«Un’opera, dunque, che fa luce sulle vicissitudini private dei protagonisti della storia del movimento psicoanalitico. Un intervento accurato, una ricostruzione storica fedele e dettagliata che consente al lettore di scandagliare il complesso mondo di associazioni sommerse, di patti infranti, di regole segrete, di scissioni e di ripensamenti che, lungi dal rappresentare l’Ombra del movimento psicoanalitico, sono quell’incandescente materia psichica dalla cui elaborazione nacquero tutte le fondamentali acquisizioni della nuova dottrina.» (Aldo Carotenuto)

John Kerr si è formato come psicologo clinico presso la New York University. Collabora con The Analitic Press, una casa editrice specializzata in opere sulla psicanalisi, ed è stato co-curatore di Freud and the History of Psychoanalysis, a cui ha anche contribuito con un saggio. Attualmente vive tra Boston e New York.

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Prefazione
Ringraziamenti
Introduzione

Un caso di isteria

  • La mano di suo padre
  • Un monastero psichiatrico
  • Il caso “da manuale” di Jung
  • La falsità organica della donna

La nuova dottrina della Malattia Nervosa

  • L’ascesa della Scuola di Zurigo
  • Jubg e Freud
  • La scienza delle favole
  • Ricerche sessuali e psicologiche

Il movimento

  • L’America e il complesso nucleare
  • La casa con due teschi
  • L’Associazione psicoanalitica internazionale
  • L’orientamento spirituale della psicoanalisi
  • Il dio che muore e risorge

Questioni intime

  • Sulla trasformazione
  • La morte di un’amicizia
  • Il resto è silenzio

Le conseguenze

  • La storia del movimento psicoanalitico
  • Alla ricerca di un grande destino

Conclusione
Abbreviazioni
Note
Saggio bibliografico

Il Sesso Selvaggio – I Rapporti Sessuali Oggi

Il Sesso Selvaggio – I Rapporti Sessuali Oggi

Titolo originale: The Sexual Wilderness. The Contemporary Upheaval in Male-Female Relationships

Autore/i: Packard Vance

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Vittorio Di Giuro e Maria Vittoria Malvano, Saggi 459.

pp. XVI-462, Torino

«Riferisco qui sui risultati di un’indagine interessante ma veramente ardua, che mi ha portato via un tempo molto più lungo del previsto: mentre io ero alle prese con l’argomento di questo libro, mia figlia, che frequentava la seconda liceo, è arrivata alla fine del secondo anno di università.
Mi sono trovato a dover capire una situazione in cui buona parte delle antiche certezze andavano crollando e in cui esisteva uno stuolo di dati e opinioni contrastanti. Intanto, in una società che va turbinosamente trasformandosi, si sono manifestati interessantissimi sviluppi nelle relazioni tra i sessi, sviluppi che non sono mai stati esplorati prima, o quasi.
Lungo tutta la mia indagine condotta durante gli ultimi dodici anni ho cercato di vedere quali effetti avessero avuto le trasformazioni sociali sull’individuo: e gli effetti che ebbero sui rapporti tra i sessi nell’ultimo quarto di secolo mi sono apparsi argomento di indagine particolarmente seducente e di interesse attuale.
In primo luogo era evidente che i fattori demografici stavano per creare un numero esplosivo di giovani coppie e di giovani agli esordi della carriera tanto negli Stati Uniti quanto in altre società occidentali. I bambini del dopoguerra stavano diventando grandi: per la fine degli anni sessanta si prevedeva che negli Stati Uniti i giovani tra i diciotto e i ventidue anni sarebbero stati oltre venti milioni. Nella stragrande maggioranza essi si preparavano a prendere determinate decisioni riguardanti i loro rapporti fisici, il fidanzamento, il matrimonio. L’analisi delle forze che avrebbero influito sulle loro decisioni poteva presentare un certo pubblico interesse.[…] Nel corso di tutta questa indagine mi sono sforzato di concentrare l’analisi su quattro punti che mi sembravano fondamentali:

  1. Quali fatti nuovi, se ce ne sono, delle relazioni tra i sessi meritano un’indagine pubblica?
  2.  Quali sono le cause di questi fatti nuovi?
  3.  Dove ci stanno portando i fatti stessi?
  4.  Che tipo di relazioni maschio-femmina dovremmo incoraggiare in futuro per favorire sia il realizzarsi delle aspirazioni individuali sia l’avverarsi di una società forte?

Sono uscito da questa indagine con diverse convinzioni abbastanza salde, ma l’esperienza è stata sufficientemente equilibratrice per indurmi a vagliare le testimonianze raccolte con animo più curioso che polemico. […]» (dall’introduzione dell’autore)

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Introduzione: A proposito di questa indagine

IL SESSO SELVAGGIO

Cambiamenti e problemi nuovi

  • I. La babele sessuale e le sei forze continentali che vi contribuiscono
  • I.    Il nuovo ambiente del risveglio e della maturazione sessuale
  • II.   La trasformazione del mondo dei sessi
  • III.  Tendenze nei rapporti prematrimoniali. Qualche testimonianza sui cambiamenti nel pensiero e nell’azione
  • IV.   Nuovi tipi di comportamento nella ricerca del compagno
  • V.    Problemi del matrimonio: come affrontare certe situazioni nuove

Valutazioni ed eventuali indirizzi

  • I.    Quale potrebbe essere il futuro
  • II.   Possibili orientamenti in vista di una coesistenza pacifica
  • III.  Proposta di norme per affrontare senza preoccupazioni i problemi sessuali
  • IV.   Sul migliorare le prospettive di matrimoni saldi

Radici del Rinascimento

Radici del Rinascimento

Titolo originale: Medieval Foundations of Renaissance Humanism

Autore/i: Ullmann Walter

Editore: Editori Laterza

unica edizione, traduzione di Michele Sampaolo, Biblioteca di Cultura Moderna.

pp. 290, Bari

Un grande esperto di storia medievale sintetizza in questo volume le sue tesi sul Rinascimento.
Le radici del nuovo corso storico affondano nel Medioevo e specificamente nel conflitto tra impero e papato, come mostra chiaramente la lotta per le investiture.
Soltanto attraverso il ritorno agli antichi, e più precisamente al diritto romano, la cultura laica riuscì a far prevalere la sovranità dello Stato territoriale sul potere ecclesiastico.
Cambiavano così radicalmente i caratteri della società civile, ma anche le forme della vita morale e religiosa.

Walter Ullmann insegna a Cambridge Storia della Chiesa medievale.
Autore di numerose opere di storia del Medioevo, ha curato la sezione medievale della «Storia del pensiero politico» della Pelican Books. Dello stesso autore, e in questa stessa collana: «Individuo e società nel Medioevo» (1974) e «Il papato nel Medioevo» (1975).

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Prefazione
Abbreviazioni
Introduzione

  • I. Lo sfondo: la rinascenza della società medievale
  • II. La secolarizzazione del governo
  • III. Secolarismo nella società
  • IV. Il cittadino perno del Rinascimento
  • V. Umanesimo politico
  • VI. Progressi e prospettive dell’umanesimo

Conclusione
Indice dei nomi

La Macchina del Mito tra Film e Fumetti

La Macchina del Mito tra Film e Fumetti

Autore/i: Frezza Gino

Editore: La Nuova Italia

unica edizione, introduzione dell’autore.

pp. 258, nn. illustrazioni b/n, Firenze

Nel corso del Novecento il mito si ripresenta e si configura con spessore nuovo nel cinema e nel fumetto.
Il libro segue il destino di eroi e supereroi “classici” si passa alle paure e alle angosce che, a partire dagli anni Ottanta, hanno colpito i personaggi del fumetto e li hanno posti di fronte alla necessità di vivere e accettare l’esperienza della morte: dalla scomparsa traumatica di Robin, alla morte dell’ultimo Superman, a un fumetto come Dylan Dog.
Si analizza poi la centralità dell’immaginario fumettistico per le sperimentazioni della computer grafica nei film horror e di fantascienza. La forte vocazione mitologica del cinema e del fumetto si conferma non solo nei temi e nelle figure simboliche ricorrenti, ma anche nei meccanismi interni della comunicazione audiovisiva.
L’autore sottolinea il potenziale conoscitivo del mito e la sua capacità di rappresentare le trasformazioni della civiltà contemporanea. Dall’industria culturale “classica” alle frontiere di una avanzata multimedialità, cinema e fumetto affermano la propria originalità nel rigenerare il senso e il mito.

Gino Frezza ha pubblicato, oltre a numerosi saggi dedicati al cinema e al fumetto, i volumi L’immagine innocente. Cinema e fumetto americani delle origini (Roma 1978) e La scrittura malinconica. Sceneggiatura e serenità nel fumetto italiano (Firenze 1987)

Intorno a Poussin・Dipinti Romani a Confronto

Intorno a Poussin・Dipinti Romani a Confronto

Catalogo della mostra. Roma 1995, 18 novembre 1994 – 29 gennaio 1995. Galleria Nazionale d’Arte antica, Palazzo Barberini, Salone Pietro da Cortona.

Autore/i: Autori vari

Editore: «L’Erma» di Bretschneider

curatori: Sivigliano Alloisi, Rosanna Barbiellini Amidei, Roberto Cannatà, Bruno Contardi, Livia Carloni, Sergio Guarino, Anna Lo Bianco, Lorenza Mochi Onori, Paola Santa Maria, Almamaria Mignosi, Rossella Vodret.

pp. 128, 42 illustrazioni a colori e 36 illustrazioni in bianco e nero, Roma

Dal testo:

“Camillo Massimi si era recato a trovare Poussin e i due uomini avevano conversato fino a notte alta, quando l’anziano Maestro, accortosi dell’ora tarda, pensò di accompagnare lui stesso il prelato alla carrozza, tenendogli il lume. Narra il Bellori che Camillo Massimi gli dicesse: «lo vi compatisco che non abbiate un servitore» e Poussin, di rimando: «Ed io compatisco più V. S. Illustriss che ne ha molti». Molti anni prima, Poussin, da giovane, aveva avuto modo di imparare quanto c’è di essenziale su un argomento così delicato, avvicinando a Parigi il poeta italiano Giambattista Marino, autore, in quella città, de La Galeria, una specie di resoconto poetico di pittura, stampata a Venezia nel 1519 e, subito dopo, in una nuova edizione più corretta, nel 1620. Accolto assai bene da Luigi XIII e da lui stipendiato, Marino scriveva in Italia a un amico: «Io servo non ha dubbio, ma non mi posso vergognare della mia servitù, perché servo a uno dei primi re del mondo, e soggiungo che molti principi vi sono che si recherebbero a gloria servire nella medesima maniera».
Giunto al termine della grande storia dell’Umanesimo letterario, ormai destituito di significato nell’ardua ricerca di una committenza, Marino si pone, quindi, il problema della servitù. Il poeta è libero se serve e, servendo, puoi vivere negli agi, ecco ciò che viene sostenendo in quegli anni. La tranquillità economica consente di creare nelle migliori condizioni di spirito. Alla fine la condizione servile può essere utile alla produzione letteraria.
In questa ottica va letta la celeberrima sentenza del Marino per cui «è del poeta il fin la meraviglia». Quando, nel verso seguente Marino spiega: «parlo dell’eccellente e non del goffo», ha detto tutto. La poesia, insomma, serve se tratta il livello sublime. È coerente con i suoi presupposti, e poi il verso ancora successivo che la dice lunga sulla condizione servile dell’intellettuale: «chi non sa far stupir vada alla striglia», cioè vada a fare il servitore sul serio e quello davvero più infimo, lo stalliere.
Il poeta può e deve essere un servo perché, servendo i potenti, serve ai potenti. Si è detto e ripetuto mille volte che Marino, con il suo concettismo esasperato, è il padre del Barocco ridondante, inutile e magniloquente, pur restando di suo uno scrittore insigne e, per molti aspetti, originale.
Ma con le date non ci siamo. La verità è che Marino è proprio il padre di quello che sarà il concetto poussiniano del classicismo, sorto dal criterio alquanto opinabile della condizione servile dell’intellettuale e dell’artista, un criterio che Poussin impiego tutta la vita, ne! concreto della sua opera, a confutare, e, in tal senso, l’episodio narrato dal Bellori, inerente a una fase tarda della vita del Maestro, è fondamentale. Poussin, libertario e padrone del suo destino, non ha e non vuole servitori. La sua pittura ha raggiunto una meta che Marino non avrebbe potuto approvare né conoscere: l’arte quale professione che libera se stessi e libera gli altri, in senso sociale e intellettuale.
Poussin, così, sarà noto soprattutto per il suo modo di lavorare che ha sempre lasciato titubanti molti dei suoi esegeti, incapaci a comprendere o tesi a minimizzare le conseguenze. E si intende lavorare, nel significato testuale del termine. Appena potrà Poussin, infatti, lavorerà con l’applicazione del professionista che sa cosa deve fare e cosa l’ambiente colto vuole da lui.[…]”

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Documenti
Bibliografia

  • Claudio Strinati, Introduzione: Il mestiere del pittore
  • Pierre Rosenberg, Una esportazione fraudolenta nel XVIII secolo

Catalogo

Schede di:

  • Sivigliano Alloisi
  • Rosanna Barbiellini Amidei
  • Roberto Cannatà
  • Bruno Contardi
  • Livia Carloni
  • Sergio Guarino
  • Anna Lo Bianco
  • Lorenza Mochi Onori
  • Paola Santa Maria
  • Almamaria Mignosi
  • Rossella Vodret

Il Respiro delle Donne

Il Respiro delle Donne

Titolo originale: Le souffle des femmes

Autore/i: Irigaray Luce

Editore: Il Saggiatore

introduzione dell’autrice, traduzione di Pinuccia Calizzano.

pp. 184, nn. fotografie b/n, Milano

Mediatrici tra la terra e il cielo da tempo immemorabile, le donne hanno sempre avuto un rapporto privilegiato con il divino. Ma nei secoli il patriarcato le ha spesso sottratte al loro «soffio», alla loro «anima», imponendo una religione più rituale, più speculativa, per molti versi non congeniale alla naturale disposizione femminile verso una religiosità mistica e incarnata.
Teologhe di diverse confessioni, filosofe, pedagogiste, terapeute muovono alla ricerca della propria identità divina. Reinterpretano i testi e gli avvenimenti del passato, rivelano le chiavi di una fede e di una spiritualità al femminile, insegnano quella parte di verità necessaria alla pace e all’alleanza tra donne e uomini.

Luce Irigaray ha una formazione che spazia dalla filosofia, alla linguistica, alla psicologia, alla psicoanalisi. Sul piano teorico e su quello politico, lavora per l’avvento di una cultura a due soggetti, l’uno maschile e l’altro femminile, rispettosi delle differenze reciproche, capaci insieme di generare un mondo più giusto e più felice. Tra le sue opere apparse in italiano si ricordano Speculum, Etica della differenza sessuale, Essere due, La democrazia comincia a due, Io amo a te.

L’Orecchio e la Vita – Tutto Quello che Dovreste Sapere sull’Udito per Sopravvivere

L’Orecchio e la Vita – Tutto Quello che Dovreste Sapere sull’Udito per Sopravvivere

Titolo originale: L’oreille et la vie

Autore/i: Tomatis Alfred

Editore: Baldini & Castoldi

traduzione dal francese di Claudio Mussolini.

pp. 368, nn. figure b/n, Milano

“Inutile occuparsene, tanto è morto.”
«Queste furono le prime parole che le mie orecchie udirono, anche se non le compresero, quando mi separai dal ventre di mia madre. Ero un prematuro di sei mesi e mezzo, dall’aspetto pietoso che pesava meno di 1300 grammi. Tanto pietoso che la levatrice mi tirò su per l’orecchio destro (ne porto ancora il segno!) e mi depositò in una cesta. Secondo lei non c’era davvero più niente da fare per me. E io sarei in effetti sicuramente morto per mancanza di cure se la nonna paterna non si fosse trovata anche lei nei dintorni, per assistere al parto.»

Alfred Tomatis è nato a Nizza nel 1920. Otorinolaringoiatra, ha consacrato la sua attività allo studio della voce e dell’emissione vocale, inventando apparecchi per il trattamento dei disturbi del linguaggio, dell’ascolto e del comportamento. Ha aperto in Francia, e in molti paesi tra cui l’Italia, numerosi centri dove le sue teorie vengono applicate con grande successo.
Di Alfred Tomatis Baldini & Castoldi ha già pubblicato L’orecchio e la voce e Ascoltare l’universo.

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L’orecchio e la vita

  • Cap. I – Un paio di scarpe gialle
  • Cap. II – Solo a Neully
  • Cap. III – La felice sordità di Enrico Caruso
  • Cap. IV – Una geografia acustica
  • Cap. V – Ho detto straaaaaano
  • Cap. VI – Il parto sonoro
  • Cap. VII – Destro fino alla sinistra
  • Cap. VIII – Pesi e misure
  • Cap. IX – La morte non esiste

Nuove esperienze (1976-1989)

  • Cap. I – L’epopea canadese
  • Cap. II – Il ritorno all’ovile
  • Cap. III – Saint-Yves
  • Cap. IV – La fortuna di invecchiare

Il Sesso Dopo i 40 Anni

Il Sesso Dopo i 40 Anni

Autore/i: Yrol Frank

Editore: De Vecchi Editore

introduzione dell’autore.

pp. 176, Milano

Dall’introduzione:

«Questo libro è dedicato a coloro che, avendo raggiunto la mezza età e quindi una piena maturità fisiologica, non sono riusciti però a trovare ancora un autentico equilibrio psichico, quello cioè derivante dai rapporti con una compagna (o un compagno) con cui dividere le quotidiane gioie e sofferenze della vita in una intesa che dovrebbe essere perfetta, in piena comunione spirituale e materiale.
Vivere in due (o anche da soli) non è certo facile; anzi spesso diventa difficile in quanto si da più importanza alla vita esteriore, alle apparenze e alle convenienze sociali senza avere il coraggio di affrontare i più delicati e intimi problemi che ci riguardano profondamente sia sul piano psicologico sia per quanto concerne, in particolare, la vita sessuale. A causa appunto della scarsa importanza con la quale vengono considerati tali problemi, molte unioni si sgretolano, mentre invece potrebbero essere salvate (anche in extremis) con la reciproca comprensione abbattendo le barriere dell’orgoglio, della suscettibilità e dei falsi pregiudizi. Basta talvolta un gesto affettuoso, una parola pronunciata al momento giusto, una particolare sfumatura, insomma una mano tesa con gentilezza, per evitare una rottura definitiva.
Nelle varie stagioni della vita, l’amore – motore del mondo – è sempre in primo piano; ma soprattutto esso assume una importanza addirittura basilare nel periodo dell’incertezza […]»

Saggezza di Tutti i Tempi・Psicologia del Successo e della Felicità・Guida della Vita

Saggezza di Tutti i Tempi・Psicologia del Successo e della Felicità・Guida della Vita

Autore/i: Passi Mario

Editore: Edizioni Macchia

prefazione e introduzione dell’autore.

pp. 388, Roma

Dalla prefazione:
«Quasi tutti gli uomini si lamentano di essere infelici; eppure, essi non hanno forse dedicato nemmeno un’ora allo studio dei mezzi per diminuire la loro infelicità – osservò Paolo Mantegazza.
I tre quarti delle persone si occupano delle cose necessarie solo quando ne sentono la mancanza – disse Napoleone – ma, proprio allora, non sono più in tempo.
Certo, ideale è di non aver bisogno di nessuna arte, ma l’uomo avrà sempre da imparare, specialmente riguardo all’arte della felicità.
G. V. Goethe: – Dimmi ciò che leggi e ti dirò chi sei.
Si dice che è difficile godere una vita felice, ma anche il lettore più scettico deve riconoscere che e possibile diventare, se non altro, meno infelici; chi ha perduto la pace dello spirito, non ha più nulla da perdere.
Il vero successo nella vita e la felicità, che è raggiunta soltanto da una minoranza privilegiata, poiché la caccia al denaro e agli onori, da parte della massa, è generalmente incompatibile col godimento della serenità interiore.
Nessuna scuola, nessuna società di assicurazione può offrirci una polizza contro l’infelicità; possono assicurarci contro i rischi delle cose e del corpo umano, ma non contro i mali dell’anima, i quali sono vinti da un solo bene: la saggezza. Con essa, possiamo realizzare la più alta meta, il più grosso guadagno: la tranquillità spirituale.
Ho cercato, molte volte, un’opera paragonabile ad una specie di Bibbia del successo e della felicita; non avendola mai trovata, ho ceduto alla tentazione di scriverla io: chi non rivela il suo sapere, per piccolo che sia, danneggia gli altri, privandoli del suo pensiero e delle sue opinioni.
L. Pasteur: – Non basta amare la verità, bisogna anche diffonderla.
«Un argomento sul quale nessuno scrive è sempre un tentatore» – Lin Yutang, rimasto deluso nella sua speranza di trovare una vera opera sulla felicita.
Sebbene non sia facile evitare l’uso di un tono cattedratico e dottorale in un libro contenente non tanto delle discussioni teoriche, quanto dei precetti di applicazione quotidiana, tuttavia non intendo certamente parlare dal pulpito, bensì dai banchi degli ascoltatori, dov’è possibile conversare fra buoni amici. Il privilegio di salire alla cattedra, appartiene a molti spetta a tutti i sapienti, eredi dei grandi maestri della saggezza millenaria.[…]»