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Libri dalla categoria Mosaico

Nursery Songs – Thirty Old-Time

Nursery Songs – Thirty Old-Time

Autore/i: Autori vari

Editore: The Metropolitan Museum of Art and Thames & Hudson

prefazione Bryan Holme, arranged by Joseph Moorat, pictured by Paul Woodroffe.

pp. 36, graziosamente illustrate a colori, New York

Si tratta di un libro splendidamente illustrato in copertina rigida pubblicato dal Metropolitan Museum of Art nel 1980. Ci sono 30 dei più famosi versi del vivaio dei vecchi tempi prodotti direttamente dall’edizione originale pubblicata nel 1912. Ogni pagina ha un’illustrazione a colori del brano sulla pagina. Illustrato da Paul Woodroffe. Il design della copertina anteriore e posteriore presenta personaggi di alcune delle canzoni su uno sfondo verdeggiante. Le copertine anteriori e posteriori interne sono verde lime con topi che giocano a Tug of War.

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Index (list of songs)

  • Dame get up
  • Old king cole
  • Girls and boys come out to play
  • The jolly tester
  • Oh, what have you got for dinner Mrs. Bond?
  • Hey diddle diddle
  • Jack and Jill
  • Humpty dumpty
  • Sing a song of sixpence
  • Here we go round the mulberry bush
  • The frog and the crow
  • Little bo-peep
  • Tom, Tom the piper’s son
  • Ding dong bell
  • Looby loo
  • The fairy ship
  • I had a little nut-tree
  • Over the hills and far away
  • Sweet lavander
  • The ploughboy
  • Poor Mary sits a-weeping
  • Good king Arthur
  • Three blind mice
  • A fox went out
  • What are little boys made of?
  • Yankee doodle
  • I saw three ships
  • Baa! baa! black sheep
  • The jolly miller
  • Hush-a-bye baby

Il Subimperialismo Brasiliano

Il Subimperialismo Brasiliano

Autore/i: Marini Ruy Mauro

Editore: Giulio Einaudi Editore

unica edizione, traduzione di Laura Gonsalez, Serie politica 39.

pp. 224, Torino

«I saggi che compongono questo libro sono approssimazioni progressive a un tema centrale: le nuove condizioni in cui si sviluppa la lotta di classe in Brasile dopo il golpe militare del 1964 e il modo in cui le forze rivoluzionarie operano in esse. Mi è parso utile esplicitare lo schema teorico che ha guidato la mia ricerca sul capitalismo dipendente brasiliano, e più in generale latinoamericano, in un’introduzione riguardante il supersfruttamento del lavoro e le sue implicazioni a livello della lotta di classe… Vorrei sottolineare che il subimperialismo non è un fenomeno specificamente brasiliano, né è un’anomalia nell’evoluzione del capitalismo dipendente. È vero che sono le condizioni specifiche dell’economia brasiliana a creare in Brasile il subimperialismo, ma è anche vero che esso è solo una particolare forma dell’economia industriale che si sviluppa nell’ambito del capitalismo dipendente. In Argentina, Messico, Cile, Perù, la dialettica dello sviluppo capitalistico dipendente non è sostanzialmente diversa da quella analizzata in queste pagine.»

Il Terzo Reich dei Sogni – La Maschera Onirica delle Violenze di Regime

Il Terzo Reich dei Sogni – La Maschera Onirica delle Violenze di Regime

Titolo originale: Das Dritte Reich des Traums

Autore/i: Beradt Charlotte

Editore: Giulio Einaudi Editore

unica edizione, prefazione di Reinhart Koselleck, con un saggio in postfazione di Bruno Bettelheim, traduzione di Ingrid Harbach.

pp. XXVII-164, Torino

«È un’esperienza traumatizzante, leggendo questa raccolta, constatare con quanta efficacia il Terzo Reich uccideva il sonno annientando la capacità di rinnovare le proprie energie emotive attraverso i sogni. Al di là del riposo fisico, il sonno è ristoratore perché in sogno possiamo sentire e fare cose che non oseremmo tentare nella realtà. La persona soggetta a un potere esterno troppo forte durante il giorno, può, in sogno, esercitare un potere analogo su altre persone e ristabilire un equilibrio emotivo, almeno nel suo immaginario. Ma molti sudditi del Terzo Reich non osavano tanto…» (Bruno Betteltheim)

Charlotte Beradt è cresciuta a Berlino. Ha lavorato in Germania come giornalista fino al 1933. È poi vissuta in Inghilterra e, dal 1940, a New York.

La Biondina in Gondoleta – Marina Querini Benzon, una Nobildonna a Venezia fra Settecento e Ottocento

La Biondina in Gondoleta – Marina Querini Benzon, una Nobildonna a Venezia fra Settecento e Ottocento

Autore/i: Rizzo Tiziano

Editore: Neri Pozza Editore

unica edizione.

pp. 226, Vicenza

La Biondina (quella in gondoleta) non è l’invenzione di un poeta. La celebre barcarola fu scritta per la contessa Marina Querini Benzon, bellissima donna dai costumi molto spregiudicati (fu sospettata di incesto; accusata lei, ricchissima di prostituzione…), vissuta dal 1757 al 1839.
La fortunata canzonetta (versi di Antonio Lamberti, uno dei massimi poeti dialettali italiani, musica di Simon Mayr, celebre allora quanto Cimarosa) compie duecento anni.
Essa mantiene viva la figura di quella donna straordinaria, del cui salotto (nel palazzo sul Canal Grande, tuttora esistente) un pò letterario e molto mondano scrissero Byron, Stendhal, Chateaubriand ecc., e dove passarono i personaggi dell’epoca: Canova, Foscolo, Da Ponte…
La spavalda e briosa nobildonna, simbolo della Venezia di fine Settecento in perpetuo carnevale (le bische, le parrucche, la moda, i teatri, le donne soprattutto, gli agenti segreti come G. Casanova…), è il fulcro di questo vivacissimo libro. E anche il pretesto per la rappresentazione di un periodo critico della storia (Illuminismo, Rivoluzione francese, Rivoluzione americana), e in particolare della storia veneta, con il dissolvimento della Serenissima, Napoleone e i suoi furti di opere d’arte, la dominazione austriaca.
Una ricostruzione molto precisa e informata, ricca di efficaci citazioni e di eleganti personaggi, ma assai brillante e di gradevole lettura.
Non è la «biografia» in senso stretto della Biondina, ma piuttosto un affresco, dominato dalle donne famose (la Teotochi Albrizzi col suo Ugo Foscolo, la Cecilia Zeno Tron cantata dal Monti, le dogaresse…) sullo sfondo di una Venezia sempre più imbellettata e frastornata sulla via del tramonto.
Nel racconto, che assume le spedite cadenze di un romanzo, si intercalano con naturalezza alcune bellissime, spiritose, musicali poesie del Lamberti.

Tiziano Rizzo, veneto di terraferma per nascita (San Donà di Piave 1935), veneziano per elezione, privatamente poeta (Per modo di dire, ed. fuori comm. 1992) traduttore di Catullo (Paperbacks, 1977) è un esperto di cose veneziane. Oltre a numerosi articoli e saggi ha pubblicato: I ponti di Venezia, Newton Compton, Roma, 1983; Magia di Venezia (con G.C. Gasponi) Editoria Trento, 1985; Die Brücken von Venedig (con Hans Siwik) Ed. Braus, Heidelberg, 1989; Le fiabe veneziane di G. Nalin, ed. Filippi, Venezia, 1984; Elefanteide, poemetto di P. Buratti, ed. Filippi, Venezia, 1988.

Gli Occhi di Maria • Roma 1796: un’Impressionante Ondata di Prodigi nell’Italia Invasa da Napoleone

Gli Occhi di Maria • Roma 1796: un’Impressionante Ondata di Prodigi nell’Italia Invasa da Napoleone

Autore/i: Messori Vittorio; Cammilleri Rino

Editore: Rizzoli

prima edizione.

pp. 324, Milano

“Ci accingiamo a parlare di miracoli, e miracoli specialissimi e ripetuti con una frequente e durazione che non ha esempio… Dio sembra essersi compiaciuto di circondare questi prodigi di prove indiscutibili, proprorzionate all’incredulità del nostro infelice secolo.”
(Giovanni Marchetti, 1797)

“Mai, nella storia della Chiesa, era avvento qualcosa di simile.” Affermazione impegnativa – ma giustificata – degli storici che si occuparono degli eventi cui questo libro è dedicato. Mentre i feroci saccheggiatori del Bonaparte invadevano lo Stato Pontificio, a Roma, a partire dal 9 Luglio 1796, più di cento immagini (in gran parte mariane) si “animarono”. Muovevano, cioè gli occhi, mutavano colore, talvolta cambiavano espressione. Il fenomeno era iniziato poco prima ad Ancona ed aveva avuto per testimone Napoleone stesso, che ne fu scosso. Ma nella capitale si verificò un’autentica “esplosione” che durò mesi, sotto gli occhi dei duecentomila abitanti, anche non cattolici, senza una sola voce di dissenso. Le autorità religiose – pur desiderose di non irritare gli invasori – furono “costrette” ad aprire un rigoroso processo, dove sfilarono decine e decine di testimoni giurati, alcuni dei quali uomini di scienza. Alla fine, la sentenza non potè esitare: davvero Maria aveva voluto testimoniare così la sua protezione per la città minacciata. Nella liturgia fu inserita la “festa dei prodigi della Beata Vergine”. Se la ricorrenza è ancora celebrata, la storia, anche cattolica, sembra avere perso memoria di quei fatti sconvolgenti, sbrigati troppo spesso come psicosi collettiva.

Rino Cammilleri
ha ricostruito, con oggettività e serietà, la catena di eventi misteriosi e inauditi. Dopo il racconto, si è confrontato sulla loro veridicità e sul loro significato con Vittorio Messori, lo scrittore noto anche per le sue ricerche sui “carismi” mariani. Messori abbozza un tentativo di “teologia della storia”: una tale ondata di prodigi proprio mentre la Rivoluzione investiva il centro del cattolicesimo non sembra affatto casuale. Ma pare inscriversi in un enigmatico “piano” provvidenziale di cui qui – dati e nomi alla mano – si tenta di discernere le linee.

Cronache Celtiche – La Vera Storia del Sacro Graal

Cronache Celtiche – La Vera Storia del Sacro Graal

Titolo originale: The Celtic Chronicles. The True Story of the Holy Grail

Autore/i: Cotterell Maurice M.

Editore: Edizioni Corbaccio

traduzione dall’originale inglese di Cecilia Veronese.

pp. , numerose tavole a colori e in bianco e nero fuori testo, illustrazioni in bianco e nero, Milano

Dei Celti si sa ben poco. Da secoli gli studiosi, affascinati da incomprensibili incisioni, manufatti preziosi e libri sacri, cercano di comprendere le caratteristiche di uno dei popoli più enigmatici e misteriosi al mondo. Alcuni considerano le loro opere come «fatte dagli angeli». Altri sono convinti che richiedessero la conoscenza di tecnologie avanzatissime persine per noi.
Maurice Cotterell ha seguito le tracce dei Celti dalla loro comparsa nel deserto cinese del Taklamakan attraverso l’Europa fino all’Irlanda, ed è riuscito a svelarne il mistero.
I Celti, come i Maya, gli Egizi e i Cinesi avevano compreso la superscienza del Sole ed avevano criptato le loro conoscenze nei loro manufatti, in modo da assicurarne la riscoperta in una incarnazione futura, nel caso non fossero riusciti a raggiungere il sapere celeste.
I segreti del Tempio delle iscrizioni in Messico e la Porta del Sole a Tiahuanaco, aiutano l’autore a identificare il Sacro Graal, usato da Gesù e dagli Apostoli durante l’Ultima cena. Cotterell, così, scopre che il Graal irraggia luce e dimostra che le leggende arturiane avevano un fondo di verità e spiega ai lettori che i segreti del Graal riguardano il destino dell’umanità intera.

Guida alla Scelta e all’Acquisto di Gioielli e Pietre Preziose

Guida alla Scelta e all’Acquisto di Gioielli e Pietre Preziose

Titolo originale: Le guide pratique des bijoux et des pierres précieuses

Autore/i: Arax Jacques

Editore: Casa Editrice Meb

prefazione dell’autore, traduzione di Maria Teresa Todeschini.

pp. 200, nn. figure b/n e nn. tavole a colori f.t., Padova

Siete in grado di stimare un diamante secondo il criterio dei “AC”: colour (colore), carat (dimensione), clarity (purezza), cut (taglio)? Come si valuta un “bianco eccezionale”’, un “bianco extra”, un “bianco sfumato”?
Si può determinare la provenienza di un rubino, di uno smeraldo, di uno zaffiro, di una perla? Come distinguere falsi e imitazioni? Quali legami ci sono tra pietre preziose, segni astrologici, carattere, salute?
Discendente da una famiglia di gioiellieri e gioielliere egli stesso, Jaques Arax vi insegna a conoscere, ad amare, a conservare i gioielli. Vi introduce ad un’arte ancestrale, alle sue tradizioni e alle sue mode e divide con voi le sue passioni e le sue preferenze. Vi consente di penetrare quel mistero che la “casta” dei gioiellieri ha saputo gelosamente conservare attraverso i tempi e vi rivela anche qualche segreto – non è tutto oro quel che luccica! – utile ad evitare i classici errori dei turisti che acquistano ciò che i professionisti scartano. Ci racconta la leggenda di un metallo favoloso, l’oro, e traccia la storia dei grandi gioiellieri che hanno accompagnato con il loro lavoro fasti e capricci di re e regine, ma si rivolge soprattutto al curioso e all’amatore: dove e come acquistare o vendere un gioiello, come assicurarlo e conservarlo? Questa guida vi propone semplici consigli e qualche trucco indispensabile per evitare errori e delusioni.

Il Diario di Petr Ginz – Un Adolescente Ebreo da Praga ad Auschwitz

Il Diario di Petr Ginz – Un Adolescente Ebreo da Praga ad Auschwitz

Titolo originale: Deník Mého Bratra

Autore/i: Pressburger Chava

Editore: Edizioni Frassinelli

ringraziamenti dell’autrice, traduzione di Anna Maria Perissutti, disegni di Petr Ginz (donati da Ota Ginz, Haifa collezione dello Yad Vashem Art Museum, Gerusalemme).

pp. XIII-178, nn. fotografie e illustrazioni nel testo e f.t, Milano

«Ci hanno ingiustamente strappato dal terreno fertile del lavoro, della gioia e della cultura, di cui doveva essere nutrita la nostra giovinezza. Facendo ciò perseguono un unico obiettivo, distruggerci, non fisicamente ma psicologicamente e moralmente. Ci riusciranno? Mai! Privati delle fonti culturali ne creeremo di nuove. Separati dalle sorgenti della nostra felicità, ci creeremo una nuova vita che esulterà di gioia!»

Quanto tempo è passato da quando per l’ultima volta vidi il sole tramontare dietro Petrin. Praga baciata da uno sguardo pieno di lacrime, mentre si velava con l’ombra della sera… Praga, favola di pietra… Sono i versi struggenti e delicati di un ragazzo di appena quindici anni che poteva diventare un artista, anche se gli sarebbe bastato, più semplicemente, vivere. Trascorso un anno da quando compose la poesia, e due dal suo arrivo al ghetto di Terezin, il giovane Petr Ginz fu mandato a morire nelle camere a gas di Auschwitz. Questo libro, un documento inedito frutto di un recente ritrovamento, vuole essere un contributo affinché rimanga viva la tragedia di un popolo e soprattutto la testimonianza di un crimine tanto più efferato quanto accuratamente pianificato. Scritti fra il 1941 e il 1942, durante gli ultimi mesi trascorsi in famiglia, nella Praga occupata, i diari di Petr sono lo specchio dell’attuazione della «soluzione finale». Lentamente, senza scosse che avrebbero potuto creare reazioni indesiderate, ma anzi sollecitando in modo subdolo la loro collaborazione, gli ebrei furono progressivamente privati della libertà e dei diritti, isolati, spogliati dei beni, sfruttati, deportati e uccisi. Le iniziali dimostrazioni di solidarietà da parte dei cechi furono represse senza brutalità ma con estrema durezza. Nelle pagine, ricche di brevi e acute annotazioni sulla vita quotidiana, si intravede la consapevolezza della crescente ingiustizia ed emerge con stupore il confronto fra la propaganda nazista e una realtà sempre più preoccupante. Ma trapela anche la purezza d’animo a un ragazzo dalla mente vivace che nutre l’incrollabile fiducia che il momento brutto passerà e ci sarà un futuro in cui poter affermare – liberamente – se stesso. Curato dalla mano amorevole della sorella minore, che gli fu compagna nel ghetto, arricchito dai disegni e dalle composizioni dell’ultimo periodo, nonché da un inserto fotografico a colori, un volume di scioccante attualità.

Petr Ginz nacque nel 1928 a Praga da madre ceca e padre ebreo. Secondo le leggi di Norimberga, al compimento del quattordicesimo anno di età sarebbe passato sotto la giurisdizione tedesca. Quando accadde, fu deportato e non tornò mai più. Di lui ci restano disegni, linoleografie, riflessioni e articoli che attestano un maturo talento creativo.

Chava Pressburger, sorella di Petr, nata Eva Ginzová nel 1930, fu anch’essa deportata a Terezín. Attualmente vive in Israele. Pittrice affermata, ha dedicato gran parte della sua opera al tema dell’Olocausto.

Cristiani nella Società

Cristiani nella Società

Autore/i: Bianchi Enzo

Editore: Rizzoli

premessa dell’autore.

pp. 208, Milano

Enzo Bianchi nelle sue pagine sa intrecci vigore e nitore, citazione e int essenza ed esistenza. (Gianfranco Ravasi, Il Sole 24 Ore)

Chi è il cristiano? Come si declina la fede, e più generalmente la vita spirituale nel mondo di oggi? Se il compito perenne della Chiesa è quello di essere fedele eco della parola di Dio nella storia, per Enzo Bianchi i cristiani, come tutti gli uomini, sono chiamati ad accogliere la diversità, ad assumere la complessità che non è inferno, ma la sola salvezza che abbiamo è la nostra unica occasione di comunione”. Proprio nella comunione con gli altri uomini il cristiano vive il rischio della scelta come atto di libertà, cammino del senso, ricerca continua, rinnovata giorno per giorno in singoli gesti di responsabilità. È questa la buona novella, la sola risposta – perennemente sollecitata dal dubbio – che offre direzione, finalità e significato al vivere umano.

Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose, collabora con “La Stampa” e l'”Avvenire”. È autore di numerosi libri tradotti in molte lingue, fra cui ricordiamo: Adamo, dove sei? (1994), Da forestiero (1995), Altrimenti (1998), Nuove apocalissi (2003), Vivere la domenica (2005), La differenza cristiana (2006), Ero straniero e mi avete ospitato (2006). Per BUR ha pubblicato Lessico della vita interiore. Le parole della spiritualità (2004).

I Riti del Fuoco e dell’Acqua – Nel Folklore Religioso, nel Lavoro e nella Tradizione Orale

I Riti del Fuoco e dell’Acqua – Nel Folklore Religioso, nel Lavoro e nella Tradizione Orale

Atti del Convegno di Studi, Museo delle Tradizioni Popolari Canepina, 19-21 settembre 2003

Autore/i: Autori vari

Editore: Edup – Edizioni dell’Università Popolare

a cura di Assunta Achilli e Davide Bertolini, del Gruppo Interdisciplinare per lo studio della cultura tradizionale dell’Alto Lazio, premessa di Quirino Galli.

pp. 424, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma

Nel capire chi siamo occorre riflettere e soffermarsi sempre più su ciò che siamo stati ed una rivisitazione delle tradizioni popolari non può che arricchire la storia dei luoghi che abitiamo. Questo libro ce ne offre una concreta possibilità raccogliendo, tra Arno e Tevere, storie legate a due degli elementi primari nel rapporto che l’uomo ha con la natura: il fuoco e l’acqua. Il primo è un fattore di purificazione, di eliminazione del male, il secondo è un elemento di vita e di rinascita. La loro unione è anche rivelazione di forze e di principi che sono all’origine dell’esistenza storica dell’uomo, e quindi causa dell’emergere di un sistema di valori simbolici per la rappresentazione della realtà.

Assunta Achilli, psicologa, partecipa alle attività di ricerca e divulgazione del Gruppo lnterdisciplinare per lo studio della cultura tradizionale dell’Alto Lazio fin dalla sua costituzione. Per il Museo delle Tradizioni Popolari, oltre a occuparsi di allestimento, schedatura e didattica, ha pubblicato il volume La cucina.

Davide Bertolini, laureato in Conservazione dei Beni Culturali, partecipa a ricerca e progetti nell’ambito della Museologia e Museografia. Collabora alla gestione scientifica del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina; ha pubblicato, inoltre, il saggio Argentiera. Storia di una piccola borgata mineraria.

Islām Interiore – La Ricerca della Verità nella Religione Islamica

Islām Interiore – La Ricerca della Verità nella Religione Islamica

Autore/i: Pallavicini al-Wāhid ’Abd

Editore: Il Saggiatore

questa seconda edizione presenta una nuova struttura rispetto alla prima edizione e a quella francese, anche i capitoli che hanno mantenuto il titolo originario sono stati rivisti e corretti, introduzione dell’autore, collana: La Cultura n° 551.

pp. 224, Milano

La tesi alla base del libro è richiamare l’attenzione sull’unicità di Dio, seguendo i dettami della fede islamica. Se Dio, infatti, è unico e assoluto, è anche lo stesso per i credenti di tutte le religioni. L’autore, passando in rassegna i fondamenti dell’islamismo, sottolinea le analogie con il cristianesimo (religione dalla quale lui proviene) e, al tempo stesso, richiama l’attenzione sulle false interpretazioni della dottrina. Sono proprio queste a dar vita alle peggiori forme di fondamentalismo e a scatenare le guerre di religione. Islām interiore è anche la testimonianza di un ventennio di attività pubblica della comunità islamica in Italia e in Europa della quale Pallavicini è esponente di spicco, ed è anche una coraggiosa proposta di dialogo con le altre comunità.

’Abd al-Wāhid Pallavicini
, discendente di un’antica famiglia lombarda che vanta papi e cardinali, Pallavicini, laureato in medicina, si era convertito all’islam nel lontano 1951, mentre si spegneva al Cairo il metafisico francese René Guénon, al cui pensiero rimarrà costantemente legato. Negli anni Ottanta ha l’intuizione di fondare, in Italia e in Francia, una comunità di musulmani autoctoni, ricollegata al sufismo tradizionale. Al suo impegno, in particolare, si deve la nascita della COREIS – Comunità Religiosa Islamica Italiana, dell’Interreligious Studies Academy (Accademia ISA) e della moschea al-Wahid di Milano, sita in via Giuseppe Meda. Già nel 1998 presenta al parlamento italiano una prima bozza d’Intesa tra la comunità islamica e lo Stato; fra l’altro, viene scelto a rappresentare l’islam italiano nello storico incontro di Assisi del 27 ottobre 1986, voluto da Giovanni Paolo II.

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Incipit

Prefazione alla seconda edizione italiana di Ahmad’Abd al Waliyy Vincenzo (Co.Re.Is.)

Introduzione

Parte I: La Tradizione islamica tra Oriente e Occidente

  • Iniziazione all’Islâm
  • La gnosi islamica
  • Le confraternite islamiche
  • La realizzazione spirituale
  • La via ahmadiana

Parte II: René Guénon e l’Islâm

  • Incontro fra Genio e Santità
  • René Guénon musulmano: conversione o convergenza?
  • In memoriam René Guénon
  • Morte e Immortalità
  • Oriente e Occidente a cinquant’anni dalla morte di René Guénon

Parte III: Islâm e Cristianesimo

  • Voi siete un popolo di sacerdoti a Dio consacrati
  • L’apporto dell’Islâm all’Occidente
  • L’Identità del Dio Unico
  • Il dialogo impossibile
  • Verso la Terra Santa

Parte IV: Ortodossia ed eterodossie

  • Apostolato e apostasia
  • Elogio del Monoteismo
  • Il ritorno al Sacro
  • La Religione naturale
  • La Conoscenza di Dio, scopo della vita umana

Parte V: Exoterismo ed Esoterismo

  • Autorità Spirituale e Potere Temporale
  • Prospettive sull’Esoterismo
  • La Risposta della Sfinge
  • Tradizione Primordiale e Mistero cristico
  • Del Principio e della Fine

Appendice

  • Prefazione all’edizione francese di ’Abd al Haqq Ismail Guiderdoni, Institut des Hautes Etudes Islamiques
  • Prefazione alla prima edizione italiana di Ahmad ‘Abd al Quddûs Panetta, Centro Studi Metafisici “René Guénon”
  • Per un’intesa con lo Stato Italiano

Note

Le Terapie Combinate in Psichiatria

Le Terapie Combinate in Psichiatria

Metodologia della ricerca e pratica clinica dell’integrazione fra psicofarmaci e psicoterapia

Autore/i: Del Corno Franco; Lang Margherita; Taidelli Guido

Editore: Franco Angeli Editore

seconda edizione, prefazione di Dario de Martis.

pp. 192, Milano

L’integrazione fra psicoterapia e somministrazione di psicofarmaci nella cura delle diverse affezioni psicopatologiche è una pratica ancora diffusa in misura ridotta o attuata in modo impreciso e casuale in ambito sia ospedaliero che ambulatoriale, rispetto alle effettive indicazioni per questo specifico trattamento.
Gli psichiatri ad orientamento biologico continuano a guardare con sospetto alle metodiche psicoterapeutiche mentre, per parte loro, gli psicoterapeuti delle più differenti scuole sono spesso arroccati in una posizione di pregiudizio antifarmacologico. I primi restringono così il campo degli interventi possibili sui disturbi dei loro pazienti alla prescrizione di farmaci ed i secondi interpretano soltanto come una sconfitta delle loro capacità terapeutiche il fatto che un loro paziente assuma anche farmaci durante il trattamento.
Una diagnostica attenta e precisa del paziente psichiatrico, compiuta senza le distorsioni indotte da una scelta di campo pregiudiziale, evidenzia invece come il numero dei pazienti per i quali esiste una indicazione elettiva per una combinazione tra psico e farmacoterapia sia in continuo aumento. L’uso integrato di questi strumenti solleva ovviamente numerosi problemi, che riguardano la collaborazione fra chi somministra i farmaci e chi conduce la psicoterapia, le influenze reciproche fra i due strumenti terapeutici impiegati, le differenti risposte dei pazienti, ecc.
Su questi temi gli autori forniscono il contributo della propria esperienza di trattamenti integrati ed una riflessione sugli interrogativi che questa metodica terapeutica pone. Poiché quest’ultima, soprattutto nei paesi di lingua inglese, è stata oggetto di numerose ricerche sperimentali, il volume offre anche una rassegna ragionata di pressoché tutti i lavori più significativi sull’argomento, fino ai più recenti, corredata da un’ampia revisione critica della metodologia da essi adottata.

Franco Del Corno, laureato in filosofia e in psicologia, dirige il Servizio di psicologia della Casa di cura Ville Turro di Milano. Ha pubblicato numerosi articoli e libri; tra gli ultimi: “Metodologia dei test psicologici” (Milano, 1984), curato con Eugenia Pelanda.

Margherita Lang, specialista in psicologia, è ricercatore presso l’Istituto di psicologia della Facoltà di medicina dell’Università di Milano. Svolge attività come psicologa clinica. Ha pubblicato numerosi articoli ed alcuni libri. Tra gli ultimi: “Le strutture intermedie in psichiatria” (Milano, 1983) e, insieme a Katherine Schweizer, “Psicoanalisi e socioanalisi” (Napoli, 1984).

Guido Taidelli, psichiatra, dirige un reparto per pazienti psicotici presso la Casa di cura Ville Turro. Ha pubblicato lavori sul trattamento integrato delle situazioni di crisi e sui fattori non farmacologici della farmacoterapia.

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Prefazione, di Dario De Martis
introduzione
1. La funzione della diagnosi in psichiatria, di Margherita Lang
1. Premessa
2. Diagnosi descrittiva
2.1. Verso i Diagnostic Criteria
2.2. Il Gruppo di St. Louis
2.3. Il Research Diagnostic Criteria
2.4. Il DSM III
2.4.1. Sistema multiassiale
2.4.2. Criteri diagnostici
2.4.3. Valutazioni critiche sul DSM III
3. Diagnosi dinamica, evolutiva e strutturale
3.1. K. Menninger
3.2. G. e R. Blanck
3.3. 0. Kernberg
4. Osservazioni conclusive sui due modelli diagnostici
Bibliografia
2. Le terapie combinate. Revisione della letteratura, di Guido Taidelli
1. Definizione di terapie combinate in psichiatria
2. La contrapposizione tra farmacoterapia e psicoterapia
3. Le terapie combinate
3.1. Alcuni criteri generali
3.2. Revisione della letteratura
3.2.1. I precursori
3.2.2. Le ricerche « controllate »
3.2.3. Le ricerche « controllate » sulla schizofrenia
3.2.4. Le ricerche « controllate » sulla depressione
3.2.5. Psicoanalisi e psicofarmaci
3.2.6. Farmaci e trattamento familiare multiplo della schizofrenia
3.2.7. Farmaci e terapie cognitive
3.2.8. Farmaci e terapie comportamentali
Bibliografia
3. Problemi metodologici relativi alle ricerche sulle terapie combinate, di Franco Del Corno
1. Premessa
2. Primo livello
2.1. La numerosità campionaria
2.2. La qualità dei campioni
3. Secondo livello
3.1. Le condizioni dell’intersoggettività
3.2. Qualche esempio e un primo bilancio
4. Terzo livello
4.1. Un modello sperimentale paradigmatico
4.2. Alcuni problemi relativi all’impiego dei modelli sperimentali
5. Conclusioni
Bibliografia
4. Le terapie combinate nella pratica clinica: contesto e aspetti generali, di Franco Del Corno, Margherita Lang e Guido Taidelli
1. La consultazione e la relazione medico-paziente
2. Associazione e combinazione
2.1. Le terapie combinate in psichiatria. Definizione
3. Le terapie combinate
3.1. I vissuti del paziente nei confronti dell’invio ad un altro curante
3.2. I vissuti del paziente nei confronti dell’invio allo psicoterapeuta
3.3. I vissuti del paziente nei confronti dell’invio allo psichiatra
3.4. Lo sviluppo della relazione del paziente con i terapeuti
4. Alcuni problemi nella collaborazione tra psichiatra e psicoterapeuta
4.1. La prescrizione e l’identità dello psichiatra
4.2. Lo psicoterapeuta e i farmaci prescritti dallo psichiatra
4.3. La famiglia del paziente tra psicoterapeuta e psichiatra
5. L’integrazione emotiva tra psicoterapeuta e psichiatra
5.1. Difese dall’integrazione
5.2. L’integrazione
5.3. Casi clinici
Bibliografia
5. Le terapie combinate in psichiatria: questioni teoriche,  di Franco Del Corno e Guido Taidelli
1. Il problema di una teoria delle terapie combinate
2. Elementi per una teoria delle terapie combinate
2.1. Indicazioni al trattamento psicofarmacologico in corso di psicoterapia
2.2. Problemi di training e di ricerca
Bibliografia
Appendice – I cosiddetti strumenti «oggettivi», di Margherita Lang
1. Rating scales
2. Self-reporting inventories
3. I cosiddetti strumenti «oggettivi»
3.1. Rating scales
3.2. Self-reporting inventories
Bibliografia

Fūzoku – Viaggio nell’Industria Giapponese del Sesso

Fūzoku – Viaggio nell’Industria Giapponese del Sesso

Autore/i: Torre Luca

Editore: Nicolodi Editore

unica edizione, premessa dell’autore.

pp. 264, Rovereto (TN)

Fūzoku è il termine giapponese con cui si finisce l’industria del divertimento erotico, in particolare l’intrattenimento sessuale a pagamento. Non è soltanto una vetrina di costumi e gusti legati a uno sfrenato consumo di sesso, ma uno degli angoli prospettici privilegiati per comprendere alcuni tratti fondamentali del Giappone contemporaneo e di una società in perenne e spesso frastornante mutamento. Questo è un viaggio nel Giappone nascosto, un’incursione furtiva nei quartieri a luci rosse e nei luoghi di commercio carnale: insegne sfavillanti, club eleganti, atmosfere conturbanti, ma anche squallidi bordelli e personaggi torbidi. Ma è anche un’esplorazione nel sottobosco della prostituzione minorile, nell’immenso mercato della pornografia e della fumettistica erotica, nelle nuove identità sessuali, nel bizzarro incontro tra sottoculture pop e tradizioni millenarie. Una pittoresca e drammatica rappresentazione di una solitudine collettiva in cui vengono a fondersi ritualità e follia. Un viaggio condotto con la disincantata ironia e l’ingenuo stupore del principiante. Un diario illuminante e sorprendente dal Sol levante.

Luca Torre, dirigente aziendale e giornalista per caso, vive in Giappone da oltre quindici anni.
È il fondatore e l’attuale coordinatore della rivista on-line “Stati Regressivi”, nonché corrispondente dal Giappone per Radio Deejay.

Il Guardiano della Soglia – Come si Diventa Mago Operante

Il Guardiano della Soglia – Come si Diventa Mago Operante

3ᵃ Edizione aggiuntovi un commento su Bulwer e i Rosa Croce col Discorso Iniziatico per un’Ammissione Martinista tenuto per il 3° Grado da Stanislao De Guaita

Autore/i: Bornia Pietro

Editore: Società Editrice Partenopea

prefazione di Giuliano Kremmerz.

pp. 110, illustrazioni in bianco e nero, Napoli

Dalla prefazione di Giuliano Kremmerz:
«Con questo volumetto che riproduce un at­traente studio di P. Bornia sul Zanoni del Bulwer, tanto letto e tanto poco compreso, iniziamo una col­lezione di attraenti pubblicazioni in cui si alternano scritti spiritualisti di ogni fede. Mentre il secolo XIX si spegne, dai ruderi del materialismo arido risorge la mistica Psiche, e, dal fanciullo al sacer­dote, dal medico al matematico, dalla credente alla donna peccatrice, la certezza di un’ora migliore dell’umanità diventa universale. Chi sei tu che leggi? un curioso che sogni vagamente di sentire la tua anima nel tuo pensiero? oppure un predestinato all’iniziazione ed ai secreti della natura animistica? o una creatura satolla di mondanità che cerchi per istinto la tua patria ideale? – Chiunque tu sii, leggi attentamente gli scritti che si pubblicheranno in questa biblioteca esoterica, vi troverai in ogni libro, certamente, una riga che si astrae dalla sudiceria della materia e in quel sogno di un minuto, forse di un palpito, sentirai o intuirai una parola o un saluto di Elia, quell’Elia, spirito di Luce, che i Rosa­croce salutavano come nunzio della Intelligenza di Dio.
Ricordati però che quelli che tu non intendi, non deriderai: i classici, cioè quelli che sono scritti in linguaggio chiuso ai grammatici volgari, hanno bisogno di essere meditati nel silenzio; affinché, come si legge nei salmi, sulla tua pietra la verga di Mosé batta e l’acqua zampilli!
Queste pubblicazioni, conchiudendo, sono una opera buona che librai coraggiosi danno in pasto all’attività degli intelligenti – ed io le raccomando a tutti gli spiritualisti italiani, la unione dei quali in una sola Luce ideale io aspiro di raccogliere come in una famiglia sola, pel bene della società abrutita dall’egoismo selvaggio della materia.»

Donne Manifeste – L’Udi Attraverso i Suoi Manifesti 1944・2004

Donne Manifeste – L’Udi Attraverso i Suoi Manifesti 1944・2004

Autore/i: Autori vari

Editore: Il Saggiatore

unica edizione, introduzione a cura di Vincenzo Vita e Gianna Borgna, cura e prefazione di Marisa Ombra, fotografie a cura dello Studio Saini.

pp. 176, nn. illustrazioni a colori e b/n, Milano

“Fra il grido, il silenzio e la paura scegliamo la parola” è scritto su uno degli oltre milletrecento manifesti realizzati dall’Unione donne italiane nei Sessant’anni della sua storia.
Insieme al loro contrappunto di immagini, quelle parole hanno dato espressione ad alcune tra le esperienze più alte – avanzate dell’Italia repubblicana, nelle quali l’associazione ha svolto un ruolo di primo piano. La formazione di una cultura nazionale antifascista e il ripudio della guerra, l’impegno nella ricostruzione; le lotte per la parità nel lavoro, la rivendicazione di servizi sociali all’altezza di un paese moderno, le grandi battaglie legate al divorzio e all’aborto, la festa dell’8 marzo – nata con l’Udi e diventata patrimonio di tutte: sono i momenti più importanti nell’attività dell’associazione, quelli in cui si forma la coscienza civile delle donne italiane.
Li illuminano 148 manifesti che testimoniano tutta la ricchezza delle iniziative politiche dell’Udi e i saggi di undici tra studiose e dirigenti che, attraverso la storia dell’associazione, raccontano come un paese a lungo oppresso da mentalità e istituzioni arcaiche sia diventato l’Italia del tempo presente.

Scritti di: Patrizia Gabrielli, Rosanna Galli, Annamaria Guadagni, Lidia Menapace, Rosangela Pesenti, Isabella Pezzini, Margherita Repetto, Marisa Rodano, Ilaria Tani, Giglia Tedesco, Luciana Viviani.

Patrizia Gabrielli è professore associato di Storia Contemporanea e di storia delle relazioni di genere presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Siena (Sede di Arezzo).

Rosanna Galli
è membro dell’Unione donne in Italia di Modena.
Annamaria Guadagni, giornalista e scrittrice, ha diretto Noi donne dal 1981 al 1984.

Lidia Menapace
è portavoce della Convenzione permanente di donne contro la guerra.
Rosangela Pesenti, laureata in filosofia, counsellor professionista CTA, nell’Udi dal 1978, ha ricoperto ruoli dirigenti negli organismi nazionali.

Isabella Pezzini
è professore associato di semiotica presso la facoltà di scienze della comunicazione dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Margherita Repetto
, Associate Institute of European Studies, University of British Columbia, Vancouver.
Marisa Rodano, del Comitato d’iniziativa dell’Udi, è stata presidente dell’Udi nazionale dal 1956 al 1959.

Ilaria Tani
è ricercatrice in filosofia e teoria dei linguaggi presso il Dipartimento di sociologia e comunicazione dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Giglia Tedesco
, nella presidenza nazionale dell’Udi dal 1959 al 1975, senatrice dal 1968 al 1994, è stata vicepresidente del Senato dal 1983 al 1987.

Luciana Viviani
, parlamentare per quattro legislature, è nel gruppo dirigente dell’Udi dalla fondazione.

Marisa Ombra è membro dell’Udi dal 1944. Dal 1970 è stata presidente della Cooperative libera stampa, editrice del periodico Noi donne. Attualmente è presidente dell’Associazione nazionale archivi Udi.

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Saggi

  • Tra pragmatismo e progettualità – Patrizia Gabrielli
  • Oltre il grido e il silenzio. La parola nei manifesti dell’Udi – Ilaria Tani
  • Donne allo specchio. Immagini del cambiamento – Isabella Pezzini

Temi

  • Campagne tematiche – Marisa Rodano
  • L’impegno per la pace – Lidia Menapace
  • Donne e lavoro – Margherita Repetto
  • I diritti civili – Giglia Tedesco
  • Nelle maglie del welfare – Luciana Viviani
  • I congressi – Rosangela Pesenti
  • Il manifesto dell’8 marzo. Da Roma a Modena andata e ritorno – Rosanna Galli
  • Noi donne – Annamaria Guadagni

Appendici

  • Schede dei manifesti
  • Gli archivi dell’Udi

Agitare Prima dell’Uso – L’Avventurosa Storia dei Medicamenti

Agitare Prima dell’Uso – L’Avventurosa Storia dei Medicamenti

Autore/i: Soldi Alberto

Editore: Ferro Edizioni

prefazione di Domenico Porzio, introduzione dell’autore.

pp. 180, illustrazioni b/n, Milano

Dalla prefazione:
« Il mestiere del medico è il più disperato di quanti ne annoveri la storia dell’umanità. A parte le gratificazioni mondane e materiali che pure ha raccolto lungo i secoli, il rosario di sprezzanti diffidenze che da sempre ne accompagnano i servigi supera la più fluviale delle immaginazioni. Giustificate ma anche gratuite, le crudeli, ironiche sentenze che crocifiggono questa professione riempiono antologie che per l’alta qualità delle firme resistono alla confutazione del tempo. Già nel Vangelo di Luca risuona da un gong millenario: “Medice, cura te ipsum”. Petronio affida al “Satyricon” una comprensiva ma riduttiva definizione: “Il medico non è null’altro che una consolazione dell’anima”, massima che lo scrittore Guido Ceronetti, nella sua acre e affascinante raccolta di meditazioni “Il silenzio del corpo”, giudica meravigliosa perché se “riduce la pratica medica all’essenziale, alla psicologia, allarga la medicina al paesaggio, alla poesia, ai profumi. Meno indulgente è il malizioso La Bruyère: “Finché gli uomini dovranno morire e ameranno vivere, il medico sarà oggetto di ironia e pagato profumatamente”. Moltère lo diamo per risaputo: ci inonderebbe di citazioni. Leibniz si abbandonò ad un luogo comune: “Un grande dottore uccide più gente di un grande generale”. Tolstoi fu perentorio: “Ognuno, se sapesse quel che i medici fanno, cederebbe loro la metà dei propri beni, a patto che non si accostino troppo”. […]»

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Prefazione
Introduzione

  • Medicine inventate
  • Medicine trovate
  • Medicine studiate
  • Vita con le medicine
  • Le molecole
  • Mutuanti, Malati e Medicine

Vita nella Terra di Latte e Miele – Israele: Storia di Donna Qualunque in Tempi Difficili

Vita nella Terra di Latte e Miele – Israele: Storia di Donna Qualunque in Tempi Difficili

Autore/i: Dviri Manuela

Editore: Ponte alle Grazie

il testo teatrale citato in queste pagine è “Terra di latte e miele” di Manuela Dviri, da un’idea e in collaborazione con Silvano Piccardi.

pp. 168, Milano

Cosa succede nel cuore e nella mente di una donna che vive a Tel Aviv, a Gerusalemme, a Betlemme o a Gaza? Con la sincerità e l’immediatezza che i lettori dei suoi reportage ben conoscono, Manuela Dviri ci racconta la sua storia: la scelta di lasciare l’Italia e trasferirsi in Israele e, scelta forse ancora più coraggiosa, di rimanervi; il dolore per la perdita di un figlio giovanissimo, soldato nell’esercito israeliano, perdita inutile, che non trova alcuna giustificazione politica o militare; la battaglia pacifista e le conseguenti accuse di tradimento e di opportunismo.
Una testimonianza forte, toccante, che racconta uno dei più tragici conflitti del nostro tempo passando attraverso le ragioni del cuore che sembrano alla fine essere le sole ad indicarci la strada giusta, quella che porta lontano dalle guerre, dall’iniquità, dal dolore.

Manuela Dviri Vitali Norsa è nata a Padova nel 1949 da famiglia ebraica e sionista. Dopo il matrimonio con un ebreo ortodosso si è trasferita in Israele dove si batte per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Ha vinto numerosi premi per la sua attività di giornalista e per il suo impegno umanitario. Collabora con il Corriere della Sera.
Terra di latte e miele è anche una pièce teatrale, interpretata da Ottavia Piccolo e diretta da Silvano Piccardi.

L’Ombra del Mondo – La Vita Quotidiana di un Reporter di Guerra

L’Ombra del Mondo – La Vita Quotidiana di un Reporter di Guerra

Autore/i: Affaitati Antonio

Editore: Ponte alle Grazie

introduzione dell’autore.

pp. 160, Milano

Come ci si allena per trenta chilometri in un’area assediata che da un capo all’altro ne misura al massimo sette, e dove le piste di atletica sono solo un ricordo?
Islam correva rasentando i muri, laddove le macerie delle case e i crateri delle esplosioni glielo consentivano. A Sarajevo, è tragicamente noto, i cecchini tiravano sulle donne, i vecchi, i bambini. Quando attraversava uno spazio aperto, il maratoneta cambiava andatura: sarebbe stato troppo comodo centrare quella macchiolina rossa se si fosse mossa a passo lento e costante.
Perciò agli incroci e nelle piazze Islam si lanciava in scatti a zig zag. Un giorno aveva attraversato l’intera Sarajevo sotto un pesante bombardamento d’artiglieria: erano tutti nei rifugi, ma lui aveva voluto rischiare. “Per farla franca” diceva, “la cosa più importante è l’istinto”.

Bosnia, Ruanda, Pakistan, Afghanistan, Cecenia, Kuwait, Kosovo: di Antonio Affaitati si può veramente dire che “le ha viste tutte”. Reporter di guerra per la radio e la televisione, dove c’è un conflitto lo mandano.
O, per meglio dire, dove c’è un conflitto che fa audience, e finché fa audience. Ma dopo vent’anni di carriera, dopo aver assistito a morti e tragedie, dopo esser stato gravemente ferito da una bomba in Kuwait, Affaitati non ha ancora smesso di interessarsi alla sofferenza della gente e di ascoltarne le storie, anche se nei reportage non c’è mai tempo per raccontarle.
In questo libro faremo così la conoscenza di Islam, il maratoneta bosniaco che ha continuato ad allenarsi sotto il fuoco dei cecchini durante l’assedio di Sarajevo; di Ibrahim, il bambino ceceno che ci insegna a sabotare i carri armati sovietici; della sfortunata Thaina, l’infermiera palestinese nel Kuwait invaso.
Affaitati ci racconta di persone “qualsiasi”, di quegli esseri umani che più di tutti vivono la guerra sulla propria pelle e che, quando sulle zone “calde” si spengono i riflettori della stampa internazionale, tornano tragicamente nell’ombra.
I personaggi di queste storie sono le vittime di guerre senza vincitori, accomunati da ciò che rende simile ogni guerra: la paura, una cosa che anche Affaitati, ancora oggi, non riesce a smettere di provare.

Antonio Affaitati, inviato speciale della Rai dal 1976, ha seguito negli ultimi due decenni i principali avvenimenti di politica internazionale. Dalla guerra in Libano alla rivoluzione iraniana, dai mutamenti politici dell’Europa dell’Est a quelli asiatici, dall’India al Pakistan, la guerra in Afghanistan e il dramma del popolo curdo, la tragedia somala e quella della ex Jugoslavia. Ha realizzato reportage e documentari dall’Africa, dalla Cecenia, dal Ruanda e dal Sud America. Nel 1996 ha vinto il premio Lamberti Sorrentino come corrispondente di guerra.

Eurafrika – Zukunftsfragen, Bd. 3 • Eurafrica – I Quesiti del Futuro, vol. 3

Eurafrika – Zukunftsfragen, Bd. 3 • Eurafrica – I Quesiti del Futuro, vol. 3

Atti del Congresso tenuto a Roma nel 2009

Autore/i: Krienke Markus; Staudacher Wilhelm

Editore: Konrad Adenauer Stiftung Edizioni

introduzione di Markus Krienke, edizione bilingue tedesco italiano.

pp. VIII-366, Roma

Dall’introduzione:
« Con il volume Eurafrica si conclude la trilogia, pubblicata dal la Fondazione Konrad Adenauer, sui quesiti del futuro. La pubblicazione presenta i risultati del convegno che porta il medesimo titolo che si è tenuto il 19 novembre 2009 Presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, organizzato dalla Konrad-Adenauer-Stiftung, insieme al Centre for European Studies. Il primo volume degli atti tratta della dinamica specifica che segna l’identità europea al suo interno: non è un’identità monolitica o addirittura chiusa o definibile una volta per tutte. Anzi, ciò che emerge è una dinamica specifica che si sviluppa tra Est e Ovest: si tratta di modi differenti di concepire il rapporto fra “religione e cultura politica” all’interno della cultura cristiana, determinati principalmente dalle diverse confessioni. Qui il cristianesimo è l’elemento che al suo interno si dimostra dinamico e amico della molteplicità. Ovviamente, questa dinamica si è realizzata appieno soltanto dopo il 1989, quando l’Europa ha riacquistato la sua unità. Da ciò si è potuto evincere che soltanto un’Europa dimezzata (non solo politicamente ma soprattutto culturalmente) può cadere nell’illusione di possedere un concetto di identità univoco, definibile, statico. È la realtà completa di questa Europa che esprime, nella dinamica interiore, la vera ricchezza dell’identità europea. Allo stesso tempo, in questa dinamica è stata ravvisata la ragione intrinseca per cui l’Europa da sempre induce a guardare al di là dei suoi confini. L’identità europea si Costituisce»[…]

Con la partecipazione di: Robert Dussey, Tumenta F. Kennedy, Uschi Eid, Janvier Marie Gustave Yaméogo, Angelina Phiri, Stefan von Kempis, Sabrina Brancato, Marie-José Hoyet, Peter Molt, Filomeno Lopes, Gudrun Sailer, John Egbulefu.

Arduino e il Regno Italico

Arduino e il Regno Italico

Autore/i: Milani Mino

Editore: DeAgostini Editore

introduzione dell’autore.

pp. 192, Milano

Per ben due volte, nell’arco di due anni, Arduino d’Ivrea cinse solennemente la corona d’Italia, re di un regno travagliato e insicuro, che però la storiografia, specialmente quella di ispirazione risorgimentale, ha tramandato come segno dell’esistenza di una coscienza nazionale fin dal lontano Medioevo. Documenti scarsi e leggende appassionate hanno quindi contribuito a creare questa figura avventurosa, sullo sfondo di secoli bui.
Cruento e irruente come un capitano di ventura, interprete forse della piccola nobiltà campagnola e cittadina (i cosiddetti secondi militi), in contrasto violento con i vecchi signori, Arduino trascorse gran parte della sua vita con le armi in pugno. Il biografo deve perciò collegare l’ombra malata e pentita che finisce i suoi giorni in un monastero con il guerriero che irrompe nel 997 a impadronirsi di Vercelli e non si ferma nemmeno di fronte al vescovo Pietro, che viene ucciso nel tumulto. L’episodio di sangue attira la scomunica su Arduino, ma nulla sembra poter fermare il condottiero nel suo disegno di un regno unificato e autonomo.
Così, per primo, Arduino si acquista quel titolo di re d’Italia che anche nel suo stesso Piemonte sarebbe ritornato ad aver senso soltanto dopo molti secoli. I suoi erano i tempi favolosi e favoleggiati intorno all’anno Mille, i secoli di un’Italia che, all’inizio del secondo millennio, si apprestava alla rinascita umanistica e al fiorire delle autonomie comunali, cioè a preparare l’eta moderna.
Il libro ricostruisce questa tumultuosa Italia medievale sia nel suo profilo alto – le corone, i feudi, la chiesa – sia in quello basso della gente, degli usi, del livello di vita: compito arduo per l’Autore, ma assolto con l’abilità, ben nota in Milani, di far ’vivere’ la storia sulla pagina scritta.

Mino Milani è autore di numerosi libri di storia, tra cui La crociera del ’Maddaloni’: vita e morte di Nino Bixio (1977), Garibaldi (1982), La storia di Pavia (1935). I suoi romanzi più noti sono: Fantasma d’amore, Selina e Romanzo militare.