Libri dalla categoria Arte Culinaria
Le Repubbliche Marinare Amalfi, Pisa, Genova e Venezia
La Nascita, le Vittorie, le Lotte e il Tramonto delle Gloriose Città-Stato che dal Medioevo al XVIII Secolo Dominarono il Mediterraneo
Autore/i: Benvenuti Gino
Editore: Newton Compton Editori
prima edizione, introduzione dell’autore, collana: Quest’Italia Collana di Storia, Arte e Folclore n° 143, note nei risguardi: Lo schieramento delle flotte nemiche all’inizio della battaglia di Lepanto in una stampa dell’epoca.
pp. 322, nn. illustrazioni in b/n n.t., Roma
In questo volume rivive la memoria delle repubbliche marinare, le celebri città stato che con le loro gesta squartarono le tenebre dei cosiddetti “secoli bui”. Le loro imprese aprirono nuove vie ai traffici marittimi, le loro libere istituzioni precorsero i tempi, le correnti artistiche e giuridiche a cui diedero origine portarono civiltà ai popoli del continente europeo. Le quattro repubbliche vissero ricche e potenti per dieci secoli, dall’alto Medioevo all’epoca moderna: se infatti Amalfi, Pisa e Genova combatterono e sconfissero l’espansionismo islamico, Venezia, oltre ad impadronirsi delle terre dell’Adriatico e dell’Egeo, combatté con onore la battaglia per la “Libertà d’Italia”.
Gino Benvenuti, fin da giovane ha svolto un’intensa attività come storico e giornalista. È autore di una ventina di opere, tra cui numerose monografie sulle città marinare italiane, argomento per il quale è considerato il più autorevole studioso italiano.
Introduzione
- Amalfi e Venezia alla fine del primo millennio cristiano (830-1040)
- Genova e Pisa dal X al XII secolo (1000-1140)
- Pisa, i Normanni e il Ducato amalfitano (1005-1140)
- La Repubblica di San Marco, regina del Mediterraneo orientale (1070-1290)
- Apogeo di Genova e sconfitta pisana alla Meloria (1106-1248)
- Tre repubbliche per la supremazia marittima e continentale (1280-1350)
- Lotte veneziane per i “Domini di terraferma e d’oltremare” (1350-1400)
- Dalle Signorie in Pisa alla decadenza della Repubblica (1320-1406)
- Nei secoli XIV e XV tra le guerre per la libertà d’Italia (1356-1435)
- Espansione veneziana verso l’Est contro la minaccia ottomana (1470-1495)
- Genova in balia dei potentati italiani e stranieri (1447-1528)
- L’Europa contro Venezia (1494-1540)
- Guerre territoriali e conflitti religiosi per la Serenissima (1540-1610)
- Tra riforme istituzionali, congiure e aggressioni alla Repubblica genovese
- Un secolo di guerre e di decadenza veneziana (1620-1720)
- La serenissima verso il tramonto della grandezza e della potenza (1748-1798)
- Fine della libertà e dell’indipendenza di Genova (1745-1815)
Bibliografia essenziale
Indice dei nomi e dei luoghi
Un Amico e un Sacco a Pelo
Titolo originale: Die Reise nach Jaroslaw
Autore/i: Schneider Rolf
Editore: Editori Riuniti
prima edizione, commento di Mario Spinella, traduzione di Giuliana Boldrini.
pp. 236, Roma
Brigitte e Jan. Una ragazza e un giovane di due nazioni diverse. Un viaggio pieno di imprevisti nel cuore dell’Europa. Un’infinità di incontri con gente di ogni età e ambiente sociale. Una storia raccontata con un linguaggio pervaso d’umorismo e, soprattutto, aderente ai bisogni, alle fantasie, ai sentimenti di tanti adolescenti di oggi. Bizzarra, testarda, insofferente di ogni ipocrisia, Brigitte, per reazione a una difficile situazione familiare e scolastica, avverte ancor più struggente il ricordo dolce e consolante della nonna scomparsa, l’unica persona dalla quale si sia sentita compresa. Come chiamata da una voce interiore, decide improvvisamente di partire per Jaroslaw, il paese oltre la frontiera tra Germania e Polonia, nel quale sua nonna è nata. Si avventura così in un lungo viaggio che è soprattutto ricerca delle sue radici e speranza di trovare risposta agli smarrimenti, le insicurezze e i turbamenti della sua età. L’incontro col sensibile e condiscendente Jan, gli imprevisti del loro peregrinare, l’autenticità delle gioie, delle attese, delle scoperte vissute insieme, costituiscono una serie di esperienze che rendono Brigitte più consapevole di sé, preparandola ad affrontare la vita in modo più maturo. Storia di un viaggio, d’un idillio, di una iniziazione, Un amico e un sacco a pelo rivela un autore che sa parlare agli adolescenti nella maniera più persuasiva: quella di arricchire la loro esperienza divertendoli.
Rolf Schneider, nato il 17 aprile 1932 a Chemnitz (oggi Karl Marx-Stadt) ha studiato germanistica a Halle-Saale dal 1951 al 1955 ed è stato redattore del periodico Aufbau a Berlino.
Dal 1958 si è dedicato esclusivamente al suo lavoro di scrittore.
Nel 1962 riceve il premio Lessing per la narrativa.
Vive a Schöneiche presso Berlino (Repubblica Democratica Tedesca).
- L’autore
- Un amico e un sacco a pelo
- Una ragazza di Berlino Est, commento di Mario Spinella
L’Abbraccio che Contiene – La Tecnica per Eliminare Conflitti, Capricci e Gelosie
Titolo originale: Holding Time
Autore/i: Welch Martha G.
Editore: Red Edizioni
prima edizione, prefazione di Niko Tinbergen, traduzione di Viviana Chiarlo dall’originale americano.
pp. 272, nn. fotografie b/n, Como
La tecnica dell’holding consiste nell’abbracciare il piccolo, con tenerezza ma anche con fermezza, secondo tempi e modalità peculiari: a quattr’occhi, entro il limite preciso segnato dalle braccia, si crea un legame intimo attraverso il quale adulto e bambino scoprono se stessi e imparano ad amarsi per quello che sono. L’autrice descrive in questo libro il metodo da lei stessa concepito, applicato e riconosciuto in tutto il mondo come terapia per gravi disturbi psichici, l’autismo per esempio, nonché come sostegno al normale rapporto tra genitori e figli. Con la massima chiarezza e senza trascurare le situazioni famigliari più particolari (quando è presente un solo genitore o entrambi lavorano), spiega come chiunque, con bambini di ogni età, possa trarre vantaggio dall’holding, ottenendo come risultato l’immediata riduzione di capricci, rivalità, gelosie tra fratelli, accessi d’ira e così via. Il volume è introdotto da Niko Tinbergen, etologo, premio Nobel per la medicina, che da tempo sostiene con calore l’efficacia di questo metodo.
Martha G. Welch, psichiatra statunitense, da anni si occupa dell’infanzia e in particolare del problema dell’autismo. Nel 1977 ha fondato a Greenwich (Connecticut) il Mothering Center, dove Insegna ai genitori la tecnica dell’holding.
Incarichi Speciali – Le Memorie di una Spia del KGB
Titolo originale: Special Tasks
Autore/i: Sudoplatov Pavel; Sudoplatov Anatolij
Editore: Rizzoli
unica edizione, con Jerrold L. e Leona P. Schecter, prefazione di Robert Conquest, traduzione di Stefano Galli.
pp. 638, numerose tavole in bianco e nero fuori testo, Milano
«Il mio nome è Pavel Anatol’evič Sudoplatov, ma non mi aspetto che lo riconosciate, perché per cinquantotto anni esso è stato uno dei segreti più gelosamente custoditi dell’URSS…
La mia Amministrazione per gli Incarichi speciali ha compiuto azioni di sabotaggio, rapimenti e assassinii di personalità ostili all’Unione Sovietica al di fuori dei confini del paese… Sono stato responsabile dell’assassinio di Lev Trockij e, durante la seconda guerra mondiale, delle operazioni di guerriglia e disinformazione in Germania e nei territori dell’URSS occupati dai tedeschi… Ho anche diretto le attività di spionaggio miranti all’acquisizione dei segreti atomici in possesso di Stati Uniti e Gran Bretagna.
Ho organizzato la rete di agenti clandestini che hanno convinto Robert Oppenheimer, Enrico Fermi, Leo Szilard, Bruno Pontecorvo, Alan Nunn May, Klaus Fuchs e altri scienziati americani e britannici a condividere con noi i segreti atomici.» Così comincia quella che lo storico Robert Conquest ha definito «la più sensazionale, la più devastante, e per molti versi la più ricca di informazioni fra le autobiografie uscite dal milieu staliniano». Pavel Sudoplatov fu arrestato subito dopo la caduta di Berija nel 1953. Nonostante le torture e l’isolamento, rifiutò di «confessare» la sua presunta complicità col terrore staliniano. Fu liberato nel 1968, ma riabilitato solo ventiquattro anni dopo, grazie alla caduta del regime e alla battaglia legale ingaggiata dal figlio Anatolij. Ora, a ottantasei anni, Sudoplatov ha accettato di raccontare la sua carriera nei Servizi segreti sovietici, poi divenuti KGB: una carriera che permette di osservare per la prima volta dall’interno i meccanismi di una delle più formidabili macchine spionistiche mai costruite e le lotte di potere svoltesi dentro le mura del Cremlino. Attraversano queste pagine personaggi celebri come Berija e Stalin, e altri anonimi e oscuri ma non per questo meno importanti, come la «talpa» infiltrata presso gli Alti comandi tedeschi durante la seconda guerra mondiale; vengono rievocati episodi centrali nella storia del nostro secolo come la crisi di Berlino e la guerra di Corea, e ricostruiti con dettagli inediti alcuni dei più clamorosi scandali spionistici del dopoguerra.
Diario privato, documento storico, ritratto emblematico di homo sovieticus, Incarichi speciali è una lettura appassionante e un eccezionale strumento per capire una storia tanto vicina quanto oscura e ancora lacunosa.
“Un documento importante – e un libro che si legge con passione.” (The New York Times Book Review)
“La documentazione di Sudoplatov ha un vasto interesse informativo per la ricostruzione di eventi sino ad oggi ignorati.” (Time)
Anatolij Sudoplatov insegna Scienze sociali all’Università di Mosca.
Jerrold L. Schecter ha diretto a lungo l’ufficio di corrispondenza di «Time» a Mosca. Ha curato a suo tempo l’edizione delle Memorie di Krusciov. Con la moglie Leona ha firmato vari volumi sull’Unione Sovietica.
Robert Conquest, autore della prefazione, è ricercatore alla Hoover Institution presso la Stanford University.
Il Mosaico del Male – Jack lo Squartatore e Altre Tenebre
Autore/i: Caccioppoli Giorgio
Editore: Edizioni del Centro Studi Italiano di Parapsicologia
prefazione di Stefano Beverini.
pp. 120, Recco (GE)
Questo libro rappresenta un caso unico nella Letteratura Medianica contemporanea. Contiene infatti le testimonianze di dieci Defunti che, durante la propria esistenza terrena, hanno praticato la Magia Nera. Al loro ingresso nella Dimensione Spirituale tutti hanno dovuto scontare una Pena Divina per tale colpa.
Tra di essi compare anche il più famoso Serial Killer della Storia, Jack lo Squartatore, che ci rivela di essere stato un Adepto di Satana.
Il volume permette di compiere un itinerario di studio lungo l’inquietante Sentiero della Mano Sinistra e svela quali siano le strategie utilizzate dai Demoni per corrompere gli Esseri Umani.
Giorgio Caccioppoli è nato a Genova nel 1958. Laureato in Lettere, Insegnante, ha conseguito un Master Universitario di Secondo Livello in Criminologia. Studioso di Storia e di Esoterismo, si occupa di Parapsicologia, Spiritismo, Teosofia e Massoneria con un approccio di tipo storico-critico. Collabora, come convegnista e relatore, con vari gruppi di ricerca. Ha fondato il Cerchio Medianico Alef. In questa collana ha pubblicato Tra le Nebbie dell’Aldilà (2014).
Celibato e Magistero – Interventi dei Padri nel Concilio Vaticano II e nei Sinodi dei Vescovi del 1971 e 1990
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni San Paolo
pp. 277, Cinisello Balsamo (Milano)
«La vocazione a seguire più perfettamente il nostro Maestro e Redentore nella vita e nel ministero sacerdotale tocca anche molto da vicino quel nesso tra Ordine e celibato che, già da secoli compreso dalla Chiesa, è rimasto fino ai nostri tempi, e deve rimanere, un principio in vigore. Se infatti, in forza della sua vocazione, ogni sacerdote diventa partecipe di Cristo, lo diventa allora anche della verginità del medesimo Cristo, non meno che della sua obbedienza e povertà» (Em.mo Sig. Carlo Card. Wojtyla, Arcivescovo di Cracovia in Polonia, Sinodo dei Vescovi 1971).
I Bambini Senza Età o l’Iniziazione al Plusêtre
Titolo originale: Les enfants du Closlieu ou l’initiation au Plusêtre
Autore/i: Stern Arno
Editore: Luni Editrice
traduzione di Aldo Massimo Leonardo.
pp. 264, nn. figure b/n, Milano
Esiste un luogo, spesso neppure tanto lontano da noi come si possa immaginare, nel quale tutti, svincolati dai formalismi e da inutili quanto dannose forme di competitività, possono ritornare a essere bambini, riuscendo a risvegliare quella «memoria organica» che questa nostra società «dei civilizzati» ha opportunamente soppresso: questo luogo è il Closliex.
In questo libro Arno Stern ci parla del Closliex, il luogo dove «ci si rende liberi», il luogo del «rinchiudersi liberatorio», dove tutti i bambini, piccoli e grandi (per Stern, questi ultimi, sono gli «adulti»), riescono a far sbocciare l’Espressione. Difficilissimo è trovare parole equivalenti che possano spiegare cosa l’autore voglia dire parlando del Closlieu, della «memoria organica», del plusètre.
È proprio con questo libro, frutto compiuto di cinquant’anni di costante lavoro con i bambini di tutte le età e tutti i paesi, che Stern è riuscito a definire un linguaggio accessibile a tutti; lasciamo pertanto all’autore il compito di far luce su tale geniale creazione: «Aveva preso un pennello e l’aveva intinto nella sua vaschetta, all’estremità della tavolozza, con la delicatezza di uno strumentista sicuro dei propri mezzi. Perché quel colore? Lo sapeva? Una necessità irragionevole lo ha imposto alla sua mano. Non è stata una scelta, ma l’accettazione della sola possibilità del momento. Avvicinandosi al fogli, il suo gesto obbedisce a un richiamo lontano. Eccolo là, tracciare, lo sguardo su una sottile striscia di colore che si distende sulla carta, uno sguardo passivo che segue il propagarsi del tratto e non lo precede per dirigerlo. Da dove proviene quel richiamo?…»
La vita di Arno Stern è un susseguirsi di contatti e approfondimenti nel campo dell’espressione infantile, iniziati nel 1946 quando, quasi per caso, fece da «insegnante» a un gruppo di bambini orfani di guerra, Da questo primo incontro con i bambini nacque il desiderio di dedicare la vita alla ricerca dell’Espressione che rende liberi. Con l’apertura del suo primo atelier a Parigi, nel 1949, sboccia quel cammino verso la creazione del Closlieu e della «vera Espressione», che trovano in questo ultimo libro, I bambini senza età, la definitiva consacrazione nell’individuazione di un linguaggio comune, accessibile a tutti. Nel 1985 crea, a Parigi, l’Istituto di Ricerca in Semiologia dell’Espressione. Arno Stern fino a oggi ha pubblicato dieci opere.
Democrazia e Educazione
Titolo originale: Democracy and Education
Autore/i: Dewey John
Editore: La Nuova Italia
prefazione dell’autore, traduzione di Enzo Enriques Agnoletti e Paolo Paduano.
pp. 470, Firenze
Scritto nel 1915, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1949, l’anno stesso della morte di John Dewey, questo libro può essere considerato uno dei classici del pensiero educativo del suo autore e, più in generale, della riflessione pedagogica democratica non socialista e non marxista. Come scrive Dewey nella prefazione «è un tentativo di scoprire ed esporre le idee implicite in una società democratica e di applicare queste idee ai problemi dell’educazione». Ma gli argomenti trattati sono molteplici: da un discorso generale sull’educazione e sugli scopi dell’educazione si passa a trattare più concretamente anche del gioco e del lavoro, del modo di studiare la geografia e la storia, della scienza, dell’istruzione professionale. In molte pagine di questo libro sentiamo tutta la forza intellettuale del padre dell’«attivismo pedagogico», in molte lo scopriamo, pure, sorprendentemente attuale, utile per rileggere in compagnia di un «classico» i tanti e gravi problemi delle nostre strutture educative.
Opere di John Dewey pubblicate dalla Nuova Italia: L’arte come esperienza, Come pensiamo, Comunità e potere, L’educazione di oggi, Educazione e arte, Esperienza e educazione, Una fede comune, Le fonti di una scienza dell’educazione, Individualismo vecchio e nuovo, Intelligenza creativa, Liberalismo e azione sociale, Libertà e cultura, Il mio credo pedagogico, Natura e condotta dell’uomo. Introduzione alla psicologia sociale, La ricerca della certezza, La scuola e il fanciullo, Scuola e società, Teoria della valutazione. Dewey/Bentley: Conoscenza e transazione.
Il Codice della Vita – Genoma: la Storia e il Futuro di una Grande Scoperta
Titolo originale: Cracking the Genome
Autore/i: Davies Kevin
Editore: Edizione Mondolibri
ringraziamenti e introduzione dell’autore.
pp. VIII-388, Milano
Nella storia dell’umanità alcune scoperte hanno portato alla luce mondi sconosciuti e permesso alla scienza di compiere passi da gigante. È il caso della straordinaria vicenda narrata in queste pagine: la rivelazione della mappa genetica dell’uomo, che ha consentito di leggere nuovi capitoli del libro della vita e ha aperto alla ricerca scientifica strade imprevedibili. La corsa affascinante e controversa al «Graal» del nuovo millennio è iniziata nel 1953, quando James Watson e Francis Crick scoprirono la struttura a doppia elica del DNA. I due scienziati (premiati nel 1962 con il Nobel per la medicina) non riuscirono però a decifrare il messaggio presente nei due filamenti elicoidali: il codice era ancora tutto da svelare. Negli anni seguenti, gli studi di genetica fecero enormi progressi, finché, nel 1990, fu lanciato il Progetto Genoma Umano, allo scopo di leggere i tre miliardi di lettere presenti nel DNA. Alla guida di questa titanica impresa si avvicendarono diverse figure carismatiche, dallo stesso Watson a un brillante genetista, Francis Collins, a J. Craig Venter, veterano del Vietnam e ricercatore poco ortodosso, il quale ben presto abbandonò la direzione del progetto pubblico e si mise in proprio per non dover sottostare alla burocrazia statale. Venter fondò la Celera Genomics e, grazie a un supercomputer da ottanta milioni di dollari, la strada parve spianata. I laboratori affiliati al Progetto Genoma cercarono di tenere il passo, nell’intento di evitare quella che sembrava la minaccia più evidente: la richiesta di brevettare i geni avanzata a più riprese da Venter e da altre aziende private. Il resto ormai è leggenda. Ma cosa accadrà ora che si sono aperte nuove frontiere nell’ambito della ricerca? E la domanda che ciascuno di noi si pone. Prima di tutto la medicina non sarà più la stessa: nei prossimi anni non si cureranno più i sintomi delle malattie ma si individueranno i geni difettosi e si interverrà sostituendoli. In secondo luogo, la creazione «a tavolino» di un essere umano non sarà più un argomento da romanzo fantascientifico, ma si affaccerà alla realtà. Naturalmente queste ipotesi nascondono aspetti inquietanti. Chi, per esempio, potrà garantire che la medicina non si accanisca contro gli individui geneticamente predisposti alle malattie, favorendone la discriminazione? Questo libro è il resoconto avvincente della strada percorsa per decifrare il codice che nasconde le risposte sull’origine della vita, evoluzione e il futuro della scienza e dell’umanità.
Kevin Davies, ottenuto il dottorato in genetica alla University of London, ha proseguito gli studi al MIT e alla Harvard Medical School, prima di entrare a far parte della redazione di «Nature». È stato tra i fondatori di «Nature Genetics» ed è autore, con Michael White, di Breakthrough: The Race for the Breast Cancer Gene (1996). Al momento è direttore editoriale di Cell Press, Cambridge (Massachusetts).
Ufo – I Dossier Top Secret
Autore/i: Lissoni Alfredo
Editore: Anima Edizioni
prima edizione, introduzione dell’autore.
nn. 298, Peschiera Borromeo (MI)
A seguito di una massiccia ondata di avvistamenti UFO nei cieli del Messico, tra il 2004 ed il 2005, l’Aereonautica Messicana ha dovuto ammettere pubblicamente l’esistenza del fenomeno. Ma, contrariamente a quanto si può credere, le moderne visite aliene sul nostro pianeta sono assai più datate e documentate di quanto non si pensi, e le Chiese ed i governi dei Paesi tecnologici ne sono al corrente da molti anni, addirittura prima ancora della nascita ufficiale dell’ufologia, convenzionalmente indicata nel 1947. Il libro che avete tra le mani tratta proprio di questo, delle ricerche segrete condotte dalle aeronautiche europee tra il 1933 ed il 1946; del Gabinetto segreto commissionato, nel nostro Paese, nientemeno che da Mussolini, dopo che un disco volante era stato recuperato in Lombardia; degli esperimenti del Terzo Reich per contattare gli extraterrestri e per conquistare lo spazio, dopo avete ricostruito dei dischi volanti; della misteriosa ondata di “sigari volanti” che interessarono l’intero Nord Europa nel 1946. Di tutto questo, nei libri tradizionali di ufologia non troverete nulla. L’autore, difatti, già ex bibliotecario ed ex insegnante di religione, grazie ad un monumentale archivio raccolto in due decenni di ricerche, ha potuto mettere assieme i tasselli di una storia parallela sinora mai raccontata e che individua proprio negli anni Trenta il periodo fatidico in cui una delegazione extraterrestre prese segretamente contatto con l’umanità.
Alfredo Lissoni, classe 1966, è insegnante di religione, scrittore e giornalista, responsabile della sezione ufologica del Gzornak dei misteri, nonché articolista di UFO Notiziario e Archeomistert.
Si occupa da quasi vent’anni di ufologia, parapsicologia e cospirazionismo. Consulente esterno per trasmissioni RAI e Mediaset, autore della trasmissione sull’insolito Altri mondi, ha realizzato diverse opere multimediali, tra cui i CD-Rom Dossier UFO e Dossier Marte (Peruzzo). È, inoltre, autore dell’enciclopedia parapsicologica Misteri e verità ed ha gestito un videotel ufologico e decine di siti Internet a tema. È autore dei libri UFO segreti e misteri dei dischi volanti (Confronto); Dischi volanti ed altri UFO (De Vecchi); Altri UFO (Macro); Gli X-files del nazifascismo (Idea Libri); Il Governo Ombra (Segno); Nuovo Ordine Mondiale (Segno); UFO progetto Genest, UFO i dossier del Vaticano, Gli UFO e la CIA, Gk X-files italiani, UFO impatto cosmico (tutti con MIR); Psicospie ed Enigmi del Vaticano (Olimpia).
Non Faccio Niente Senza Gioia – Leonardo Sciascia e la Cultura Francese
Scritti di: Gesualdo Bufalino, Massimo Colesanti, Mario Fusco, Gian Franco Grechi, Ricciarda Ricorda, Francesca Bernardini Napoletano, Riccardo D’Anna, Giovanni Saverio Santangelo
Autore/i: Autori vari
Editore: La Vita Felice
prima edizione, a cura e con un’introduzione di Marcello Simonetta, collana: Quaderni Leonardo Sciascia n° 1, in copertina: Fabrizio Clerici, Ritratto di Leonardo Sciascia, 1994 (matita su carta, Collezione Giancarlo Renzetti – Roma).
pp. 128, Milano
Il primo Quaderno dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia è dedicato al rapporto sempre fecondo dello scrittore siciliano con la cultura francese. Sospesa tra il sogno della Francia, il paese della memoria ipertrofica, dove la letteratura conserva sempre il suo valore di testimonianza civile, e la realtà dell’Italia, il paese dell’oblio generale, dove, secondo un personaggio del Candido di Voltaire, «non si scrive che quello che non si pensa», l’opera di Sciascia continua ad incantare i lettori nel segno di quella felice intelligenza, di quella gaia sapienza che per lui era l’unica vera “patria”.
Il Quaderno contiene saggi di Gesualdo Bufalino, Massimo Colesanti, Mario Fusco, Gian Franco Grechi, Ricciarda Ricorda, Francesca Bernardini Napoletano, Riccardo D’Anna, Giovanni Saverio Santangelo.
Marcello Simonetta, laureato in filosofia presso l’Università La Sapienza di Roma, è dottorando in letteratura italiana alla Yale University. Ha pubblicato svariati saggi ed ha tradotto l’opuscolo inedito di Stendhal Dei pericoli della lingua italiana (Milano, 1995).
I Quaderni Leonardo Sciascia sono una pubblicazione annuale curata dagli Amici di Leonardo Sciascia. Ciascun volume è monografico oppure di rassegna degli studi, ricerche, riflessioni, recensioni sulle opere e la figura di Leonardo Sciascia.
Introduzione
- Il mio amour-passion per la letteratura francese – di Gesualdo Bufalino
- Testimonianze su Sciascia e Stendhal – di Massimo Colesanti
- Per una storia della presenza di Sciascia in Francia – di Mario Fusco
- Sciascia e la cultura francese: tappa a Milano – di Gian Franco Grechi
- Sciascia e la forma diaristica, tra modelli francesi e italiani – di Ricciarda Ricorda
- Leonardo Sciascia, dalla parte di Voltaire – di Francesca Bernardini Napoletano
- Due note in margine a Candido in Sicilia – di Riccardo D’Anna
- Leonardo e la statua. Note di lettura su Sciascia e l’illuminismo – di Giovanni Saverio Santangelo
Idealismo e Positivismo
Autore/i: Preti Giulio
Editore: Bompiani
pp. 264, Milano
Un’analisi profonda, spregiudicata, arguta, storicamente esperta, scientificamente precisa, del pensiero contemporaneo nelle sue opposte polarità; un rilievo evidente e vivace dei comuni essenziali motivi teoretici, per il rinnovamento critico del pensiero filosofico e il risveglio di un’aperta libera coscienza umana.
Nacque a Pavia nel 1911. Compiuti i primi studi all’Istituto Magistrale “Adelaide “Cairoli”, si iscrisse all’Università di Pavia, dove fu allievo di Adolfo Levi, Guido Villa e dell’indianista Luigi Suali; dopo essersi interessato di discipline orientalistiche, indirizzò i suoi studi alla filosofia e si laureò nel 1933, discutendo una tesi sul pensiero di Edmund Husserl. Grazie all’amicizia con Enzo Paci, nata nelle aule dell’ateneo di Pavia, Giulio Preti entrò a far parte del novero di intellettuali e studiosi che, riuniti intorno alla figura di Antonio Banfi, avrebbero poi dato vita al movimento di rinnovamento della filosofia italiana che si andava delineando nell’ambiente milanese di quegli anni.
Segnalatosi ben presto come acuto critico dell’orientamento idealistico predominante nella cultura italiana della prima metà del ’900, rivolse i propri interessi, oltre che alla fenomenologia husserliana, alle più innovative correnti europee di filosofia della scienza e del linguaggio, concentrandosi particolarmente sugli sviluppi della logica matematica e sul positivismo logico.
Nel 1937 sposa Daria Menicanti dando vita a un matrimonio che terminerà nel 1954, anche se il rapporto tra i due durerà tutta la vita.
Nel corso della Seconda guerra mondiale partecipò alla Resistenza, fiancheggiando formazioni comuniste, ma nel 1946 decise di non ritirare la tessera del PCI.
Attivo promotore di ideali democratici, partecipò, nel secondo dopoguerra, al dibattito culturale italiano contribuendo a riviste e quotidiani, soprattutto di area comunista, (Il Politecnico, Paese sera) e segnalandosi per la polemica, che lo accompagnò lungo tutta la sua attività, contro l’impostazione umanistico-retorica dei principali indirizzi (cattolico-spiritualista, idealistico crociano e post-attualistico) della cultura italiana. Aderì alla dottrina marxistica ufficiosa del PCI (non rifiutò il diamat sovietico e la larga parte del pensiero gramsciano), e condusse autonomi studi sul giovane Marx nell’ottica di una originale filosofia della prassi.
Incaricato di Filosofia morale presso l’Università di Pavia nel 1950, passò nel 1954 alla Facoltà di Magistero dell’Università di Firenze, dove rimase come professore di Storia della Filosofia e di Filosofia fino alla morte (1972).
Prefazione
- Idealismo e positivismo
- Scienza e metafisica
- Natura e spirito
- I valori spirituali del positivismo
Come Essere Creativi – Manuale di Creatività ad Uso Personale e Aziendale
Autore/i: Amadori Alessandro; Piepoli Nicola
Editore: Sperling & Kupfer Editori
premessa degli autori.
pp. VIII-208, nn. figure b/n, Milano
Contrariamente a quello che si pensa di solito, la creatività può essere insegnata e imparata. Questo manuale ci svela il metodo mirato a un suo concreto utilizzo in termini di vita personale, professionale e aziendale. Eseguendo gli esercizi e le tecniche descritte, semplici e divertenti, il lettore potrà imparare a sviluppare, con maggiore rapidità ed efficacia, «risposte creative» alle sfide del mondo esterno. Il volume, corredato da glossario e indice analitico, è rivolto innanzi tutto, ma non solo, a coloro che in azienda sono impegnati nella creazione e nel lancio di nuovi prodotti e servizi.
Con le testimonianze di: Piero Angela, Giorgio Benvenuto, Silvio Bertoldi, Osvaldo Bevilacqua, Myriam De Cesco, Pablo Echaurren, Dario Fo, Giorgio Forattini, Silvana Giacobini, Giovanni Goria, Paolo Liguori, Dacia Maraini, Gualtiero Marchesi, Emanuele Pirella, Carlo Ramous, Renata Rossi, Elio Sparano, Marcello Staglieno, Armando Testa, Roberto Vacca.
Alessandro Amadori sta conseguendo il dottorato di ricerca in psicologia all’Università di Padova; collabora a diverse riviste sia scientifiche sia divulgative e ha al suo attivo un fortunato volume pubblicato nel 1989, Come conquistare un posto di lavoro,
Nicola Piepoli, studioso di creatività e organizzazione aziendale, è direttore generale del CIRM, specializzata ricerche di mercato.
Le Feste di Maria – Lectio Divina
Autore/i: Masini Mario
Editore: Edizioni Paoline
presentazione dell’autore.
pp. 280, Milano
In questo volume viene proposta una lectio divino per sei feste dedicate a Maria: Immacolata Concezione (8 dicembre), Natività della beata Vergine Maria (8 settembre), Annunciazione del Signore a Maria (25 marzo), Visitazione della beata Vergine Maria (31 maggio), Maria santissima Madre di Dio (1° gennaio), Assunzione della beata Vergine Maria (15 agosto),
Ogni lectio è preceduta da una breve introduzione che compendia la storia liturgica della festa e ne sintetizza il significato: queste feste infatti coprono l’intero arco della vita di Maria – dall’Immacolata Concezione all’Assunzione – e scandiscono i momenti centrali della sua fede in rapporto con il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe e della fede di ogni cristiano.
La Principessa Bianca
Autore/i: Rilke Rainer Maria
Editore: Luigi Reverdito Editore
a cura di Elisabetta Potthoff, nota editoriale.
pp. 136, 1 fotografia b/n, Trento
Nel corso del suo viaggio italiano (1898) e della sua esperienza nel capoluogo toscano, descritta nel Diario fiorentino, Rilke elabora l’idea compositiva della Principessa bianca, un testo scritto appositamente per Eleonora Duse, che tuttavia il poeta austriaco incontrerà a Venezia soltanto nel 1912.
Questo volume oltre alle due versioni della Principessa bianca (1898 e 1904) e a tutte le pagine rilkiane in cui si dice o si fa cenno a questo testo (dal Rodin al Malte, all’epistolario), collaziona poi le testimonianze di Maria von Thurn und Taxis e di Rudolf Kassner che ci narrano dell’incontro fra Rilke e la Duse e tre saggi di Hugo von Hofmannsthal sull’impatto della tournée viennese della grande attrice italiana.
Rainer Maria Rilke (Praga 1875 – Montreaux 1926). Con lui la poesia ha toccato uno dei massimi vertici nel nostro secolo: le dimensioni nuove della forma e del linguaggio esplorati esercitarono un influsso determinante sulla poesia, non soltanto tedesca, della prima metà del Novecento. In prosa, i quaderni di Malte Laurids Brigge, sorta di documentazione artistica, per molti versi rivoluzionaria, di una tormentosa condizione esistenziale, costituiscono un piccolo capolavoro.
In lingua italiana sono disponibili molte sue opere. Oltre alla consistente collazione di Liriche e prose (Sansoni), vanno segnalati: Il diario fiorentino (Rizzoli), Due racconti praghesi (E/O e Studio Tesi), Elegie duinesi (Einaudi), Ewald Tragy (Adelphi), Lettere a un giovane poeta (Adelphi), I quaderni di Malte Laurids Brigge (Garzanti), Sonetti ad Orfeo (Marcos y Marcos), Storte del buon Dio (Rizzoli), Il testamento (Guanda).
Donne di Piacere – Miseria Sessuale e Prostituzione nel XIX Secolo
Titolo originale: Les filles de noce
Autore/i: Corbin Alain
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, premessa dell’autore, traduzione di Riccardo Mainardi.
pp. 438, nn. tavole e tabelle b/n, Milano
Vi sono aspetti e fenomeni della vita su cui la storia sembra non far presa, presenze inalterate e costanti nel fluire del cambiamento. Le attribuiamo alla natura umana, individuale o sociale, e così facendo ne esaltiamo l’immobilità, ne cancelliamo la varietà di sfumature, le diversità di funzioni. Così è per la prostituzione, condannata a esibire per sempre il volto statico del «mestiere più antico del mondo», maschera che una storiografia minore si incaricherà poi di insaporire con il suo repertorio di curiosità. Con la fortunata Storia sociale degli odori Alain Corbin ci ha dato un saggio straordinario di come un fatto all’apparenza naturale possa rivelarsi un precipitato di eventi e torsioni storiche. Con Donne di piacere vuole incrinare la falsa immobilità della prostituzione disegnando il momento di trapasso decisivo in cui nasce l’amore venale moderno, nella Francia della terza repubblica, tra l’età vittoriana e la prima guerra mondiale. Decade infatti, in quegli anni, il bordello tradizionale, carico di orpelli e di miserie, dove è esplicito il rapporto tra compratore e comprata; e col diffondersi di un nuovo bisogno di seduzione, di una cultura dell’erotismo raffinato, si impongono la casa d’appuntamenti elegante e salottiera, la maison de dèbauche con le sue perversioni; si moltiplicano le prestazioni inclassificabili che offrono, con l’attrazione dell’adulterio venale, una garanzia di intimità ricalcata sul modello coniugale: quelle delle signore curiose di nuove esperienze, delle commesse arrampicatrici, delle sarte e modiste «di facciata». La prostituzione non è più, insomma, soltanto la «fogna seminale» necessaria a sfogare gli istinti, una dimensione brutale e segreta, da tenere segregata perché non pregiudichi la purezza delle famiglie. Si insinua, anzi, in tutte le fasce sociali, dal proletariato ai ceti più elevati, si fa esplicita e paradossalmente offre un’esperienza più raffinata, più fantasiosa e liberatoria di quelle che riserva il focolare domestico. Tanto più angosciata è perciò la reazione dei moralisti e più violento io scontro che si scatena in quegli anni, con toni da crociata, tra chi vorrebbe conservare l’istituzione, sottoponendola però a precisi regolamenti che le impediscano di inquinare la buona società, e chi la vorrebbe abolire, in nome dei più diversi e inconciliabili principi – anarchici, religiosi, legalisti, femministi. Nel dibattito si gettano anche letteratura e teatro che amplificano fascini e orrori del proibito e si alleano, caricandola di risonanze emotive, alla campagna medico-giuridica contro la tratta delle bianche e le malattie veneree.
Il panorama fornito da Corbin è dunque ricchissimo e l’immagine del periodo è incisa in ogni particolare. Si alleano, a ricostruirla, gli strumenti della sociologia e della storia della cultura, le atmosfere della letteratura e della pittura del tempo (Maupassant, Zola, Proust, Degas, Toulouse-Lautrec), il ritratto di una Francia proletaria e borghese che affronta i travagli dell’iniziazione all’età contemporanea.
Alain Corbin è docente di storia all’Università di Tours. In edizione Mondadori e stata pubblicata la sua Storia sociale degli odori – XVIII e XIX secolo, 1983 (Le miasme et la jonquille – L’odorat et l’imaginaire social, Paris 1982).
Victoria Regina – La Sovrana che ha Dato il Nome a un’Epoca
Ritratto della regina come fanciulla malinconica sposa felice, regnante gloriosa, madre castratrice vedova maniaca matriarca misantropa nonna d’Europa.
Autore/i: Muhlstein Anka
Editore: Bompiani
traduzione dal francese di Riccardo Mainardi, titolo originale: Victoria.
pp. 208, nn. tavole b/n, Milano
Vittoria è il primo monarca d’Europa a buttarsi alle spalle Pancien règime. Prima di lei, il Settecento con i suoi principi fatui e libertini; dopo di lei, re borghesi di tranquille virtù e dal potere invisibile. Il suo regno, il più lungo della storia d’Inghilterra (1837-1901), è quello che vede trionfare l’ideologia liberal-borghese in concomitanza con il dispiegarsi della rivoluzione industriale. Ultima figura “luminosa” di sovrano europeo, quando muore tre sue nipoti, belle quanto infauste, siedono o si accingono a sedere su altrettanti troni scricchiolanti.
Anka Muhlstein (che ne La Femme Soleil aveva messo in luce il ruolo politico e sociale delle donne alla corte di Luigi XIV) si è basata sul diario e l’epistolario della regina (inediti in Italia) per rivelare un personaggio inatteso: una Vittoria franca e vigorosa, ragionevole e insieme ostinata, mai retrograda, mai “prude”, mai ipocrita, mai vittoriana. Piuttosto, una donna che ha nutrito in sé impulsi diversi e contraddittori, tali da rivelare una qualità intellettuale più sottile di quella abitualmente riconosciutale. In contrasto con l’immagine pubblica di regina solenne e distaccata davanti ai sudditi, Vittoria è un essere umanamente fragile, come attesta in particolare il suo rapporto coniugale col cugino Alberto di Coburgo-Gotha (caso raro di matrimonio d’amore tra regnanti) e poi la sua straziante sofferenza di vedova. In questo saggio biografico una donna cerca di comprendere una delle donne più celebri della storia, di restituirne l’immagine veritiera, liberandola dalla crosta zuccherina dell’aneddotica agiografica cosi come dai luoghi comuni denigratori. Un libro agile ed elegante, rigorosamente documentato, di gradevolissima lettura.
Anka Muhlstein è nata nel 1935 a Parigi. Completati gli studi universitari alla Sorbona, ha lavorato in editoria. Sposatasi nel 1974 con un americano, si è trasferita a New York, dove attualmente vive e lavora. Ha pubblicato nel 1971 Par les jeux de Marcel Proust e nel 1976 La Femme Soleil. Les femmes et le pouvoir: une relecture de Saint-Simon.
Il Nuovo Catechismo Olandese – Annuncio della Fede agli Uomini di Oggi
Titolo originale: De nieuwe katechismus – Geloofsverkondiging voor volwassenen
Autore/i: Autori vari
Editore: Editrice Elle Di Ci
edizione integrale, introduzione dei Vescovi d’Olanda, traduzione di A. Manzino, L. Van Wassenaer-Crociani, A. Pronzato, con la collaborazione e consulenza di C. Kruse, P. Bakker, U. Gianetto, traduzione del supplemento di U. Gianetto.
pp. XVI-624-94, Torino
« “Edizione italiana autorizzata a cura del Centro Catechistico Salesiano di Torino-Leumann, con la “Dichiarazione della Commissione Cardinalizia” del 15 ottobre 1968 e il “Supplemento al Nuovo Catechismo”; “in appendice: Supplemento al Nuovo Catechismo”».
« IL NUOVO CATECHISMO OLANDESE »
Pubblicato per la prima volta nell’ottobre 1966, e stato conosciuto finora in Italia più per le frettolose e spesso inesatte informazioni della stampa relative al dibattito polemico che si è acceso intorno ai punti discussi, che per Il riconosciuto valore catechistico e pastorale dell’opera, che può essere apprezzato solo mediante la lettura e lo studio diretto. Il libro infatti era difficilmente accessibile alla maggior parte del nostro pubblico, nonostante le traduzioni in francese, inglese e tedesca.
Ora esso è a disposizione di tutti, tradotto in italiano, in edizione integrale, corredata del «Supplemento» al Catechismo stesso, redatto secondo le indicazioni della Commissione cardinalizia incaricata dell’esame dell’opera.
Il «Supplemento» appare per la prima volta, contemporaneamente alla edizione olandese, decisa dall’Episcopato dei Paesi Bassi in accordo con la S. Sede. L’intento è di chiarire, completare, integrare i punti discussi segnalati nella «Dichiarazione della Commissione Cardinalizia» perché l’opera «rifletta la dottrina della Chiesa senza oscuramento di alcuna ombra».
Il pubblico italiano è quindi in grado di gustare personalmente un libro di tanta risonanza, scritto con l’intento di «proporre l’eterno Vangelo di Cristo in forma aderente al modo di pensare degli uomini del nostro tempo» e che offre una sintesi della fede cattolica all’uomo moderno, con sensibilità e il linguaggio d’oggi, e con aderenza ai problemi contemporanei.
Auguriamo al lettore quello spirito di comprensione a cui fanno appello gli Autori, perché le singole asserzioni contenute nel libro siano «intese nello spirito di tutta la Buona Novella». Si tratta infatti di un documento religioso di tale validità potenziale, da richiedere che venga compiuto ogni sforzo per vederlo nella sua luce migliore.
IL NUOVO CATECHISMO OLANDESE AL PREMIO LETTERARIO «ISOLA D’ELBA – 1969»
La Giuria, presieduta da Rodolfo Doni e composta da Gaspare Barbiellini Amidei, Carlo Bo, Raffaele Crovi, Mario Gozzini, Carlo Laurenzi, Giampaolo Meucci, Gino Pompilio, Angelo Romano, Giorgio Varanini, Valerio Volpini, ha preso in esame 80 opere soffermandosi su 10, tra cui il Nuovo Catechismo Olandese.
La Giuria pur ritenendo che l’opera «esorbitasse dai limiti di una competizione letteraria avvertiva tuttavia il dovere di indicarla al pubblico con particolarissima menzione» riconoscendo «unanime che la novità del metodo, la forza liberatrice da inveterati schemi mentali, la costruzione di un’autentica spiritualità e conferiscono a quest’opera un valore quale raramente è dato trovare nella storia secolare della riflessione religiosa». Quanto all’importanza culturale la Giuria segnalava «il deciso superamento delle categorie e del linguaggio scolastico nella presentazione del cristianesimo, e l’acquisizione di un linguaggio’ aperto, problematico, laico, contemporaneo, e anche letterariamente originalissimo: tale da provocare la partecipazione piena e immediata del lettore d’oggi. Ne deriva un vero e proprio rovesciamento nell’impostazione tradizionale del discorso, che partiva da Dio per arrivare all’uomo; in quest’opera si parte, invece, dall’esperienza concreta dell’uomo, per stimolare a una riflessione attiva su di essa e a un confronto costante col messaggio evangelico, restituendo a Dio tutto il suo significato finale di mistero di amore».
La Giuria sottolineava inoltre che Il Nuovo Catechismo Olandese «presenta altresì un mirabile equilibrio fra tradizione e rinnovamento: recuperando un senso di giovanile freschezza nella esperienza di una fede saldamente ancorata ai suoi valori permanenti. Nella accelerazione vertiginosa assunta ai nostri giorni dal movimento delle idee e dei fatti – un’accelerazione che rischia di consumare e travolgere troppo rapidamente autori ed opere – il Nuovo Catechismo Olandese appare come un punto fermo prezioso al quale riferirsi perché in Italia anche nell’ambito della cultura si possa finalmente abbattere lo storico steccato fra credenti e non credenti».
Le Crociate Viste dagli Arabi
Titolo originale: Les croisades vues par les Arabes
Autore/i: Maalouf Amin
Editore: Società Editrice Internazionale
premessa e prologo dell’autore, traduzione italiana di Ziba Moshiri Coppo.
pp. 304, carte geografiche b/n, Torino
Nell’intento di dare delle Crociate un’immagine nuova e «diversa», Amin Maalouf ha fatto ricorso agli scritti degli storici arabi, molti dei quali sconosciuti in Europa, gettando «al di là della barricata» uno sguardo che ci riserva non poche sorprese: un affresco a colori violenti, ma anche un monito inquietante per i nostri tempi, di fronte alle prospettive di un futuro gravido di incognite.
Nato nel 1940 nel Libano, Amin Maalouf esercita in Francia la professione di giornalista, dedicandosi soprattutto ai problemi mediorientali. È autore di un romanzo di successo, Leone l’Africano, di saggi storici e di trasmissioni televisive.
L’Immaginario Cavalleresco nel Rinascimento Ferrarese
Autore/i: Alhaique Pettinelli Rosanna
Editore: Bonacci Editore
unica edizione, presentazione di Gennaro Savarese, introduzione dell’autrice.
pp. 308, Roma
Dalla presentazione di Gennaro Savarese:
“I saggi che qui si presentano sono dotati della ragione unitaria che, tra tutte quelle possibili, è forse la più valida: una lunga e appassionata fedeltà alla materia studiata, che fa sì che studi composti anche a distanza di anni si leghino in un contesto organico non occasionale né arbitrario. Da questo loro carattere deriva una più incisiva forza di persuasione all’asse portante lungo il quale essi si dispongono, che è quello indicato dal titolo del volume, ma non il solo. Perché se una legge diacronica li governa, essa non è soltanto un’idea cronologico-territoriale di un genere letterario, ma anche, e forse più, una vivace volontà di progresso nella sperimentazione metodologica: è, in altri termini, una diacronia di metodi non meno che di soggetti e di autori messi a fuoco di volta in volta.
Iniziati sotto il segno di un pur alto interesse storico-critico per quella che una volta si chiamava la «materia di Francia» o «di Bretagna», con la mira alla determinazione di zone di poetica non ancora adeguatamente esplorate, gli interessi della Alhaique Pettinelli per la poesia cavalleresca sono stati successivamente influenzati dall’incontro con altre zone culturali e con nuovi metodi di accesso ai fatti letterari. Mi riferisco in particolare al suo incontro, già documentato in fruttuosi risultati, con la cultura romana tra Quattro e Cinquecento, ed al rapporto tra iconologia e letteratura (o all’interesse, in generale, per il simbolico) che hanno caratterizzato più di recente la personalità della studiosa, lasciando traccia anche in qualcuno dei saggi qui raccolti. […]”