Libri dalla categoria Medicina Organicista
L’Arte di Vincere – Antologia del Pensiero Strategico
Autore/i: Autori vari
Editore: Guida Editori
a cura di Alessandro Corneli, introduzione di Alessandro Corneli, in copertina: Paolo Uccello, Battaglia di San Romano (part.).
pp. 312, Napoli
Nelle pagine di questo libro, che raccoglie per la prima volta in un unico volume gli scritti dei maggiori strateghi d’ogni tempo, il lettore si imbatte nelle regole e nei princìpi dell’arte della guerra. Arte semplice e tutta d’esecuzione in cui, come ha scritto Napoleone nelle sue Massime, «non c’è nulla di vago; tutto è buon senso e niente è ideologia», l’arte della guerra va ben oltre l’ambito ristretto della sapienza militare. Filosofi, letterati, persino coloro che avversano la guerra, non per caso ne hanno avvertito il fascino. L’arte della guerra disegna, infatti, uno scenario della vita umana in cui domina e vige l’eccezione, tutto ciò che fuoriesce dalla regola astratta. Governare, razionalizzare quest’eccezione, essere capaci di riflessione anche là dove tutto è movimento, dislocazione, azione pura è il compito della strategia. Come ha scritto Henry Lloyd, «la guerra è azione, e un esercito è una macchina mobile destinata a eseguire ogni movimento». Dall’arte militare esposta nella Bibbia fino alla strategia dell’epoca nucleare, passando per il pensiero di autori come Sun Tzu, Shang Yang, Cesare, Onosandro, El Andalusy, Montecuccoli, Von Clausewitz, Jomini e altri grandi strateghi, questo libro illumina la fIlosofia del conflitto insita nella strategia. Una filosofia che non esita a ricorrere alla forza della parola (Spesso una sola parola ha distrutto un esercito, ha scritto El Andalusy) o alla grazia dell’istante (Il destino di una battaglia è il risultato di un istante, di una intuizione, recita una massima di Napoleone) per imporre le sue contrastate ragioni.
Introduzione di Alessandro Corneli
Oriente antico e moderno
- La Bibbia
- Sun Tzu
- Shang Yang
- Kautilya
- Musashi
- Mao Zedong
Il mondo classico
- Tucidide
- Senofonte
- Cesare
- Onosandro
- Giuseppe Flavio
- Vegezio
Bisanzio e Islam
- Maurizio
- Islam
- El Andalusy
Il mondo moderno fino alla Rivoluzione francese
- Machiavelli
- Guicciardini
- Montecuccoli
- Pietro il Grande
- Maurizio di Saxe
- Federico II
- Lloyd
- Suvarov
- De Guibert
La Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche
- Napoleone
- Wellington
- Davidov
- Foscolo
- Clausewitz
- Jomini
L’epoca clausewitziana
L’epoca nucleare
Nota bibliografica
La Grecia Antica – Archeologia di una Scoperta
Titolo originale: La Grèce antique archeologie d’une découverte
Autore/i: Etienne Roland; Etienne Françoise
Editore: Electa / Gallimard
edizione italiana a cura di Martine Buysschaert, traduzione di Carlo Montrésor.
pp. 200, numerose illustrazioni e fotografie b/n e colori, Trieste
I Bronzi di Riace, i frontoni del Partenone e di Egina, la Venere di Milo, la Nike di Samotracia… Portare la Grecia, e i suoi miti, in Occidente è stato il sogno di molte nazioni.
Quali sono le ragioni del fascino irresistibile dell’antica civiltà? Quali le cause del suo divenire modello universale? Quale sapiente intreccio tra scienza e prestigio politico spiega lo straordinario sviluppo dell’archeologia ellenica? La riscoperta della Grecia antica non racconta solo la storia di una disciplina, ma invita a un viaggio all’interno della nostra cultura.
- I. – E ROMA INVENTÒ LA GRECIA
- II. – L’ALBA DELL’ARCHEOLOGIA
- III. – LA FEBBRE DELL’ANTICO
- IV. – ALLA RICERCA DEL MITO
- V. – PREDATORI ECCELLENTI
- VI. – LA RIVOLTA DEI PALICARI
- VII. – LE GRANDI SCOPERTE
- VIII. – L’EPOCA DEGLI STUDI
TESTIMONIANZE E DOCUMENTI
Il valore dell’arte greca
Pochi originali per tanti collezionisti
Dalla barbarie alla cultura
Micene
La casa degli dèi
Lo spazio della rappresentazione
Delfi, ombelico del mondo
Olimpia
Nel cuore della Grecia
La tradizione vascolare
La conquista del volume
La Magna Grecia
Paestum
I misteri dei Bronzi di Riace
Bisogna scavare ancora!
APPARATI
Siti archeologici
Musei
Cronologia
Indice delle illustrazioni
Indice dei nomi
Bibliografia
Le Fabbriche dei Desideri – Commercio e Industria nella Società dei Consumi
Autore/i: Montaldo Ludovico
Editore: Franco Angeli Editore
unica edizione, introduzione dell’autore.
pp. 408, Milano
Montaldo, l’uomo che «rivoluziona il commercio in Europa», illustra per la prima volta in questo volume le nuove impostazioni che stanno modificando il volto della distribuzione, cambiando i criteri di conduzione delle industrie, trasformando il nostro modo di vivere.
Raramente un libro «tecnico», in cui ogni affermazione è avvalorata da dati e cifre, appassiona il lettore come questo di Montaldo. I temi che affronta sono di fondo.
Mentre nell’ultimo secolo abbiamo costruito macchine sempre più perfette per fabbricare un numero sempre maggiore di prodotti, siamo rimasti addormentati nel settore distributivo, oggi costretto ad un brusco risveglio. Il futuro dipende dalla nostra capacità di razionalizzare la rete distributiva, in modo da fare arrivare al consumatore i prodotti ad un costo che deve essere enormemente più basso di quello attuale.
Solo così potremo evitare scosse gravi al nostro sistema economico e passare a quella «civiltà dei consumi» che oramai bussa impellente alle porte.
Questo è solamente, però, un aspetto dei temi affrontati da Montaldo. Altri due, almeno, sono di eguale importanza. Il primo è l’evoluzione del consumatore, dei suoi gusti, delle sue abitudini: il sorgere delle città-galassie; la radicale trasformazione dei villaggi contadini; l’affrancamento dal bisogni primari, vecchio sogno vicino ad essere realizzato, e il sorgere di una nuova «fame» – la fame moderna -, un’esigenza altrettanto impellente di quella fisica di godere di un migliore livello di vita, di appagare mille desideri apparentemente non rispondenti a necessità reali. Il secondo è la trasformazione del commerciante: la morte del commerciante tradizionale, grossista e bottegaio; il sorgere della nuova figura del tecnico della distribuzione, un esperto che impiega elaboratori elettronici per formare e gestire un razionale assortimento dei prodotti, che utilizza nuove tecniche promozionali e di vendita, che studia il consumatore e Io motiva all’acquisto.
E infine centinaia di esempi di pionieri che hanno contribuito a creare queste nuove impostazioni: Duttweiler, Carrefour, Truijllo e migliaia di dati riguardanti la Francia, la Germania, la Svezia, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Italia che non possono non fare riflettere anche il più scettico sulla necessità di prepararsi oggi a un futuro che è già tra di noi.
Un libro che si legge d’un fiato. E che, soprattutto, devono leggere: imprenditori, commercianti, economisti, politici, studiosi, persone sensibili ai problemi della società moderna.
L. Montaldo è considerato uno dei massimi esperti europei della distribuzione e del commercio moderni. Ha collaborato con le principali organizzazioni distributive francesi, belghe, italiane, svizzere e spagnole come dirigente ad alto livello e come consulente. Laureato in ingegneria, si occupa dal 1951 di problemi del self-service, della vendita visiva, della nuova psicologia dei consumi. Tiene corsi, seminari e conferenze nei diversi paesi europei, a cui hanno partecipato sino ad oggi oltre 30.000 dettaglianti.
Le Stelle Fisse
Le coordinate astrologiche e i significati precisi delle Stelle Fisse per meglio interpretare l’oroscopo
Autore/i: Acampora Enzo
Editore: Armenia Editore
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 240, Milano
Dalla premessa di Enzo Acampora:
Il formidabile risveglio d’interesse verso l’astrologia verificatosi negli ultimi anni in una vastissima fascia di pubblico ha contribuito a creare e stimolare, negli operatori professionisti del settore ma anche presso i numerosissimi studiosi e semplici appassionati, la necessità di reperire libri più specialistici che fossero in grado di illustrare e chiarire alcuni argomenti più specifici di quella enorme, affascinante ed antichissima dottrina che è l’astrologia. Fra tali argomenti che, tutti insieme, compongono il suggestivo mosaico dell’interpretazione astrologica e delle sue innumerevoli sfumature, alle stelle fisse spetta a buon diritto, come vedremo, un posto di primo piano perché esse sono uno dei fattori astrologici certamente tra i più antichi ed un argomento su cui è stato scritto moltissimo in ogni epoca, da Ipparco fino ai giorni nostri.
La maggior parte dei testi moderni di astrologia trattano quest’argomento solo di sfuggita oppure non lo trattano affatto, dato che esso si presta, proprio in virtù della sua stessa vastità, ad essere oggetto di una trattazione ampia e specifica, di carattere strettamente monografico.
Per tal motivo si è fatta avvertire sempre più, negli ultimi anni, l’esigenza di trovare un testo facile e sufficientemente completo sull’argomento, testo che al tempo stesso risolvesse l’annoso problema derivante ‘ dal poter reperire unicamente libri stranieri che fornissero precise indicazioni sulle stelle fisse e sulla loro interpretazione. Questo libro è stato pensato e realizzato nel tentativo di colmare questa lacuna dell’attuale letteratura astrologica. Ecco perché esso si presenta come un lavoro di raccolta e di organizzazione di dati provenienti da vari testi ed autori di epoche diverse. Ovviamente si è cercato di dare al copioso materiale disponibile un’impostazione organica e pratica tale da far risultare il libro maneggevole ed utile per lo studioso di astrologia ma anche per i semplici dilettanti e per coloro che siano ancora ai loro primi approcci con l’Arte di Urania.
Il tutto con la speranza che questo libro possa contribuire almeno in parte a far riscoprire, da chiunque s’interessi di astrologia, una chiave interpretativa ingiustamente trascurata da non pochi astrologi moderni e che invece si rivela incredibilmente utile, valida ed attuale quando si voglia giungere ad un più profondo ed accurato livello di lettura del tema di nascita. Cosa che dovrebbe essere inderogabile e onnipresente obiettivo di ogni studioso di astrologia.
Premessa
- Le stelle fisse in astronomia
- L’influenza delle costellazioni
- Le stelle fisse nell’astrologia genetliaca
- L’influenza delle stelle fisse, delle nebulose e degli ammassi stellari
- Le stelle fisse in astrologia mondiale
- Stelle fisse e costellazioni nella magia e nell’astrologia medievali
- Le stelle fisse nell’astrometereologia
Bibliografia
L’Individuo e la Sua Società – La Struttura della «Personalità di Base» nelle Società Primitive
Un incontro ormai classico tra psicoanalisi e antropologia culturale.
Autore/i: Kardiner Abram
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
terza edizione, con una prefazione e due rapporti etnologici di Ralph Linton, prefazione dell’autore, traduzione di Elena Spagnol Vaccari, titolo originale: The Individual and His Society. The Psychodynamics of Primitive.
pp. 456, Milano
Questo lavoro è il risultato della collaborazione di due discipline, la psicoanalisi e l’antropologia culturale. L’antropologia lavora su modelli generali di società e culture, e le sue unità di base sono pur sempre degli schemi sovrapersonali, schemi di rapporti sessuali e familiari, rituali, ecc. Dal canto suo la psicologia e particolarmente la psicoanalisi (l’autore si professa freudiano) ha come presupposto rigoroso di ogni spiegazione l’analisi esclusiva dell’individuo. E possibile trovare un punto di collegamento tra due discipline che sembrano ignorarsi?
La novità del tentativo di Abram Kardiner sta proprio nel fatto di avere individuato questo luogo di unificazione nel concetto di struttura della personalità di base. Fondandosi appunto sui risultati delle indagini analitiche su individui cresciuti nella nostra cultura e sugli elementi messi a disposizione dallo studio di altre culture, l’autore stabilisce una dialettica tra struttura della società di base e istituzioni sociali. La personalità di base può fungere da elemento mediatore tra l’analisi dell’individuo e quella della società, perché le istituzioni con cui un individuo è in contatto nel suo periodo formativo lo condizionano fino ad indurgli un certo tipo di personalità; e questo a sua volta, quand’è formato, determina le reazioni dell’individuo ad altre istituzioni con cui viene in contatto. Gli individui che costituiscono una società sono quindi plasmati all’inizio dalle istituzioni della cultura, ma a loro volta plasmano le istituzioni o ne creano di nuove.
Ma l’opera di Kardiner interessa da vicino anche tutti coloro che nella dialettica tra individuo e società, come pure in quella tra strutture permanenti e trasformazioni, cercano una spiegazione storica delle culture umane che non si riduca a una schematizzazione vuota e sovrapposta alla realtà dall’esterno.
Abram Kardiner è nato a New York City nel 1891. Ottiene il Bacheler of Arts degree dal City College di New York nel 1912, e si laurea in medicina nell’Università di Cornell nel 1917. Kardiner ha insegnato psichiatria all’Università di Cornell e a quella di Columbia, ed è stato professore di psichiatria clinica alla Columbia. Ha lavorato con Freud nel 1921-22, ha collaborato con Du Bois e Linton, e tenuto seminari di analisi di cultura alla Columbia dal 1930 al 1955. È l’autore di The individual and his society; Psychological frontiers of society (in collaborazione con altri); The mask of oppression, 1951 (in collaborazione con Lionel Oresey); Sex and morality, 1954; They studied man, 1961.
La Grande Storia dei Papi – Santi, Peccatori, Vicari di Cristo
Titolo originale: Saints and Sinners
Autore/i: Duffy Eamon
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Simone Venturini, revisione scientifica di Claudia Galli.
pp. 516, numerose tavole in bianco e nero fuori testo, 1 cartina in bianco e nero, Milano
Da San Pietro a Giovanni Paolo II, la lunga e discussa storia del papato, la più antica delle istituzioni della storia occidentale, sopravvissuta in perfetta forma a tutti gli imperi e i regni che si sono susseguiti in 2000 anni di storia. Attraverso le vite dei 261 papi e dei 34 antipapi, i sinodi, i conclavi, il ruolo della curia romana, la diplomazia vaticana, le condanne e le scomuniche, la straordinaria promozione artistica e musicale, emerge l’importanza decisiva del papato nella storia politica e culturale dell’intero occidente, e dell’Italia in particolare. Un volume ricco di informazioni con una originale documentazione fotografica, salutato con raro entusiasmo dalla stampa anglosassone.
Eamon Duffy è professore di storia della Chiesa all’Università di Cambridge, oltre che membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Ha pubblicato decine di articoli e saggi su riviste specializzate e diversi volumi di taglio storico, teologico e biografico. In Gran Bretagna è noto anche per una serie di fortunati documentari radiofonici di divulgazione storica.
La Mia Storia
Le Confessioni del più Sorprendente Fenomeno Parapsicologico dei Nostri Tempi
Autore/i: Geller Uri
Editore: Euroclub
traduzione di Lydia Magliano, titolo originale: My Story.
pp. 256, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, Milano
Il nome di Uri Geller, un israeliano di trent’anni, è ormai familiare a milioni di persone che, in tutto il mondo, si interessano agli esperimenti extrasensoriali. Dei suoi straordinari poteri si stanno occupando dal 1973 parapsicologi, riviste scientifiche specializzate, corporazioni di maghi, fisici e matematici di fama internazionale.
Ma questa «immagine pubblica» rispecchia, ovviamente, solo un versante della sua personalità. L’altro, quello interiore, poteva conoscerlo solo Geller, ed è Geller, appunto, a rivelarcelo ora, in queste pagine semplici e insieme sconvolgenti.
In esse egli rievoca le tappe della sua vita, dai primi, stupefatti «incontri col mistero» degli anni dell’infanzia, al lento maturare in lui, durante l’adolescenza, della consapevolezza di essere stato prescelto da «forze superiori» come un tramite attraverso il quale esse potevano irrompere e manifestarsi nel mondo della normalità.
Un compito che egli infine accetta e porta avanti coraggiosamente esibendosi in conferenze dimostrative in America, in Europa, in Asia, nonostante le diffidenze, i contrasti, le accuse di truffa che gli piovono addosso da ogni parte. Finché, nell’autunno del 1973, nel corso di trasmissioni radio e televisive della BBC, migliaia di radio e telespettatori inglesi, non solo sentono e vedono Geller compiere cose incredibili (piegare oggetti di metallo, far funzionare orologi e apparecchi radio guasti da anni, con la sola forza di volontà), ma riescono, essi stessi, contemporaneamente, a ottenere gli stessi risultati con le posate e gli orologi di casa. Nei mesi seguenti, nel corso di programmi mandati in onda da altri studi radiofonici e televisivi europei, si ripeteranno gli stessi fenomeni.
Scossi dalla sensazionalità di questi ed altri risultati che coinvolgono gli stessi mass media, scienziati di chiara fama come H.E. Puthoff e Russell Targ dello Stanford Research Institute, e, dopo di loro, David Bohm e John Hasted del Birkbeck College, e J.G. Taylor dell’università di Londra chiedono e ottengono che Geller ripeta gli esperimenti nei loro laboratori, sotto il controllo di apparecchiature in grado di fornire ogni possibile garanzia scientifica sui risultati. Su di essi, qualche tempo dopo, Taylor e gli altri scienziati pubblicano memorie scientifiche nelle quali non solo escludono che Geller sia ricorso a trucchi di qualsiasi genere, ma affermano di trovarsi di fronte a fenomeni cui, per il momento, è impossibile dare una spiegazione scientifica. E concludono che se anche in futuro la loro natura continuerà a restare misteriosa, si dovranno ragionevolmente rimettere in discussione i fondamenti stessi della scienza moderna.
Il Magico Potere della Vostra Mente
Autore/i: Germain Walter Montgomery
Editore: Edizione Club del Libro
traduzione di M. Mazzolani.
pp. XV-288, Milano
Se volete sentirvi meglio, vivere più a lungo, godere di una salute migliore, di ricchezza e felicità…
Se desiderate conseguire maggiori guadagni, tutto il denaro di cui potete aver bisogno…
Se volete avere successo negli affari o nella vita sociale…
IL MAGICO POTERE DELLA VOSTRA MENTE vi insegnerà come sviluppare e rafforzare i poteri del vostro cervello, come servirvene in modo costruttivo… e subito.
In maniera sorprendente, vi rivelerà semplici metodi per suscitare le forze che creano il successo… forze che sono state usate dai più grandi rappresentanti del genere umano.
Vi indicherà come superare gli ostacoli e le difficoltà, impiegando le energie della vostra mente interiore… Vi renderà capaci di raggiungere il successo qualunque attività intraprendiate.
Imparerete come dominare il vostro corpo e come accrescere di circa un terzo la rapidità del vostro pensiero.
Apprenderete quali siano le facili chiavi che dischiudono le porte della felicità e di una vita più lunga e più attiva.
Dopo anni di ricerche e di studio, il Dr. Germain ha sviluppato queste facili tecniche per scoprire ed utilizzare i notevoli poteri che la natura ha concesso ad ogni essere umano. In un linguaggio chiaro e ricco di fatti, egli rivela esattamente come lavori la vostra mente e come sia possibile portare ad un livello conscio tutta la saggezza del genere umano, celata, finora, nel vostro inconscio.
Questo è un fatto puramente e solidamente scientifico, dimostrato più volte in laboratorio come nella vita pratica. I fenomeni di autosuggestione, ipnotismo, telepatia, percezione extrasensoriale, chiaroveggenza, chiariudienza, sono tutti discussi e diretti ad aiutarvi a raggiungere gli obiettivi della vostra vita.
Ora IL MAGICO POTERE DELLA VOSTRA MENTE è a vostra disposizione per scoprire… i suoi segreti… per beneficiarne. Voi vorrete certamente possedere, leggere e rileggere questo importantissimo libro.
Un Canto, Cento Canti – La Mia Storia nelle Prigioni Cinesi
Titolo originale: For a song and a hundred song
Autore/i: Liao Yiwu
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, prefazione di Herta Müller, introduzione dell’autore, traduzione di Massimo Parizzi.
pp. 404, Milano
La notte fra il 3 e il 4 giugno 1989 i carri armati entravano in piazza Tienanmen per porre fine a quella che il Partito comunista cinese aveva definito una «sommossa controrivoluzionaria». Migliaia di studenti, intellettuali, operai e semplici cittadini, che per settimane, con le loro manifestazioni pacifiche, avevano inneggiato alla libertà e alla democrazia galvanizzando il paese e tenendo il mondo intero con il fiato sospeso, venivano massacrati dalle truppe dell’Esercito popolare di liberazione. Sfioriva così, in un bagno di sangue, la «primavera di Pechino». In quelle stesse ore Liao Yiwu, giovane poeta «individualista e indifferente alla politica», sconvolto dalle notizie provenienti dalla capitale, componeva un breve poema intitolato Massacro. Non poteva certo immaginare che quei versi – il suo l’accuse contro un regime omicida – lo avrebbero precipitato per quattro anni nell’incubo delle carceri della Repubblica popolare cinese. Un canto, cento canti è il resoconto di quell’incubo, un viaggio nell’orrore di un sistema penitenziario disumano, scandito dalle tappe di una vera e propria discesa agli inferi. Dai riti di iniziazione agli abusi sessuali, dagli interrogatori estenuanti alle torture fisiche e psicologiche, Liao Yiwu descrive, con un linguaggio vorticoso, lirico e al tempo stesso concreto e sensoriale, un universo brutale fatto di corpi martoriati, di arbitrio e di violenza, di regole e punizioni inflitte al solo scopo di umiliare i detenuti. Un universo dove il tempo sembra essersi fermato e le ore interminabili si consumano in occupazioni inutili e assurde. Dove un evento inatteso e fugace come un tiepido raggio di sole primaverile, un temporale improvviso o le note struggenti di un flauto, può riaccendere la speranza o al contrario ucciderla per sempre. E dove, nonostante i piccoli gesti di solidarietà e gli istanti di vera gioia – una lettera da casa, una doccia calda, un libro da leggere nel silenzio della notte -, la perdita della dignità umana sembra essere l’unico modo per riuscire a sopravvivere. Riscritto più volte, sequestrato dalle autorità di polizia, uscito clandestinamente dal paese e pubblicato dapprima a Taiwan e poi in Germania – dove l’autore vive attualmente, dopo una rocambolesca fuga attraverso il Vietnam -, Un canto, cento canti non è solo una raggelante testimonianza proveniente dal sistema carcerario cinese. È prima di tutto l’occasione per guardare negli occhi la Cina di oggi, «un regime» come scrive Herta Müller nella Prefazione «che amministra le sue prigioni e i suoi campi di lavoro sul modello del Gulag, una reliquia maoista travestita da miracolo economico, dove a pagare è la gente, con la privazione dei diritti e la repressione».
Liao Yiwu, scrittore, poeta e musicista, è autore di The Corpse Walker e God Is Red. Critico del regime cinese, ha trascorso diversi anni in carcere e le sue opere sono state bandite dalla Cina. Un canto, cento canti ha vinto nel 2011 il prestigioso Geschwister-Scholl-Preis in Germania, paese in cui vive attualmente.
Odontoiatria Tossica Odontoiatria Vitale
Autore/i: Miclavez Antonio
Editore: Miclavez Editore
introduzione dell’autore.
pp. 412, numerose illustrazioni in bianco e nero, Tavagnacco (UD)
Manuale di elevato livello tecnico-pratico, veramente essenziale per odontoiatri e odontotecnici che vogliono conoscere o approfondire l’odontoiatria naturale, ma anche un interessante percorso guidato per il lettore comune alla scoperta delle meraviglie delle corrispondenze tra la salute della bocca, quella del corpo e, perché no, della psiche! Finalmente, in un linguaggio semplice e comprensibile, tutti gli aspetti tecnici e medici di odontoiatria, ortodonzia, gnatologia, intossicazioni focali ecc. e le inerenti problematiche di scottante attualità come, ad esempio, le otturazioni in amalgama e l’utilizzo del fluoro, con tanto di relative ricerche scientifiche aggiornate e soluzioni praticabili dalla medicina naturale.
Tutte le terapie di supporto che il dentista biologico utilizza nelle sue applicazioni mediche come la chinesiologia, la diagnostica elettronica, l’elettroagopuntura secondo Voli, la cromoterapia, l’osteopatia, la terapia cranio-sacrale e l’omotossicologia sono qui sviluppate alla luce delle più recenti scoperte e applicazioni naturali, contribuendo a definire completamente il mondo dell’odontoiatria olistica.
Con suggerimenti e consigli dei migliori nutrizionisti esistenti per un’alimentazione corretta, vero “primo scalino” della salute orale.
“Oggi noi medici cosiddetti alternativi viviamo nel terrore di applicare ciò che con fatica abbiamo studiato, ci comunichiamo i risultati ottenuti come facevano i carbonari e citiamo, facendo gli scongiuri, quel collega medico che ha avuto problemi con l’Ordine perché faceva terapie non classiche, ma considerate eretiche; siamo tornati al Medio Evo?
Mi sembra che al punto a cui è arrivata lo medicina, ci sia dovuto poter lavorare in pace, poter scegliere di non dare antibiotici, chemioterapici o peggio, e di poter invece prescrivere erbe, rimedi omeopatici, consigliare diete o medicine senza effetti collaterali e comunicare ai colleghi senza paura i nostri successi e insuccessi clinici, senza il terrore di dover comparire davanti ad una commissione che ne sa meno di noi.
Per far ciò dobbiamo essere uniti e coraggiosi.
Acciocché l’aquila si svegli accorgendosi di non essere più un pulcino. Questo libro è dedicato a voi, con amore”.
Antonio Miclavez, medico dentista, ha compiuto i propri studi di formazione a Vienna. Ricercatore autorevole e molto noto, è da anni impegnato nello studio, applicazione e diffusione dei protocolli e delle terapie legate al mondo dell’odontoiatria naturale che integra e potenzia sapientemente con l’utilizzo dei più efficaci metodi diagnostici e terapeutici alternativi.
Dal Sovraessenziale all’Essenza
Confutazioni – Discussioni – Scritti Confessionali – Documenti dalla Prigionia fra i Turchi
Autore/i: Palamas Gregorio
Editore: Bompiani
testo greco a fronte, introduzione, traduzione, note, apparati e cura di Ettore Perrella, con la collaborazione di Melis Meletiadis, (Confutazioni di Acindino 2-3, 6-7, Confutazioni di Grigoras), collana: Il Pensiero Occidentale, direttore Giovanni Reale.
pp. 1594, Milano
…Ma l’unione di Dio con coloro che ne sono degni eccede ogni modalità d’unione, perchè è totale e superiore a chi la riceve, poiché lo Spirito santo raggiunge (attraverso l’anima) l’essenza stessa, cosicché, con la sua meditazione, rende spirituale anche il corpo ch’è unito ad essa, sollevandolo dalle preoccupazioni e dalle passioni carnali: l’unione di Dio con i degni è quindi tale da eccedere anche l’amore di lui verso di essi e fa vedere che soltanto questa unione è veramente amore… (Confutazione d’Acindino, 7,IX,29)
Questo volume contiene le due opere scritte da Palamas secondo lo stesso metodo seguito in Atto e Luce Divina; sono le Confutazioni di Acindino e Niceforo Grigoras, rispettivamente un monaco e un filosofo che polemizzavano con Palamas su questioni teologiche relative alla frattura tra la Chiesa d’Oriente e la Chiesa d’Occidente. Palamas risponde ai suoi nuovi oppositori con questi due scritti di vasto respiro. Le sue opere possono essere lette oggi anche come una critica serrata e puntuale dei principi seguiti da molti pensatori e linguisti del XX secolo che, dal positivismo logico alla semiotica, hanno insistito più sull’autonomia del linguaggio che sulla realtà che esso esprime, mentre Palamas sottolinea continuamente il primato delle cose sulle parole che le designano perché solo dalle prime, e non dalle seconde, dipende la verità delle nostre affermazioni. In questo volume sono raccolti anche tutti gli scritti di Palamas relativi alla Chiesa ortodossa, sia quelli sulla preghiera, come il Tomo agioritico, sia quelli in cui egli si contrappone al Patriarca di Costantinopoli Kalekas. Concludono l’opera gli scritti e le testimonianze della permanenza di Palamas in Turchia, dove fu tenuto prigioniero per un anno in attesa d’un riscatto: testi oltre modo attuali, nei quali si vede come egli riesca a confrontarsi con l’Islam, pur senza arretrare d’un passo rispetto ai dogmi fondamentali del cristianesimo.
Ettore Perrella ha pubblicato numerosi volumi concernenti i fondamentali epistemologici e clinici della psicanalisi. La traduzione delle opere di Gregorio Palamas rientra nel campo d’interesse dell’autore, che non riguarda solo la psicanalisi, ma più in generale il problema dei fondamenti etici della scienza.
Il Sintomo e la Malattia
Una riflessione sull’ambiente di Bin Laden e su quello di Bush
Autore/i: Bontempelli Massimo; Fiorillo Carmine
Editore: Editrice C. R. T.
in appendice: Jean Baudrillard «L’economia politica e la morte» – Günter Anders «Il male».
pp. 128, Pistoia
Quando rovinò la torre di Siloe/Di cosa dobbiamo considerarci colpevoli?/L’Occidente vuole salvarsi senza sentirsi colpevole, ma è colpevole di indifferenza, di disinteresse, di sclerosi spirituale, di torpore/Le interessate argomentazioni del potere imperiale/Si poteva non ricorrere alla guerra? /I bacini di alimentazione delle reti terroristiche/L’irresistibile ascesa di Bin Laden/ Vuole davvero il potere imperiale prosciugare il bacino finanziario che alimenta il terrorismo?/Il bacino antropologico delle masse islamiche e le mafie economico-religiose/Perché la guerra americana non è una risposta?/La scelta della causa terroristica suicidaria/Come si esprimerebbe l’inconscio del terrorista se potesse comprendere i propri sentimenti di umiliazione e parlarne? /Il terrorismo antiamericano è un prodotto dello stesso modo di funzionare del capitalismo globalizzato/L’allevatore capitalistico di ragni e il ragno velenoso mutante/Lo spettacolo dell’onnipotenza americana e le masse musulmane/Davvero saranno colpiti i colpevoli degli atti terroristici? /L’incredulità di molti per le motivazioni addotte per un attacco equiparabile soltanto allo sbarco in Normandia/Il sonno della ragione del laicismo e l’autodissoluzione della cultura laica/La logica del «se non è rosso, allora è necessariamente bianco»/Il pregiudizio e il fideismo impediscono la concreta soluzione dei problemi/La guerra americana è una risposta funzionale alle esigenze del potere imperiale/Il miserevole servilismo della classe “politica” italiana/L’accettazione acritica della guerra. Le ragioni profonde di questa accettazione nell’individuo/La passività delle masse e la rappresentazione decontestualizzata degli eventi/Il lato assurdo del nostro sistema economico/Il disinteresse per l’universalità umana/Ritorna la questione: di cosa siamo noi colpevoli? /La pietas per l’uomo o è universale o non è/Sfogliando il rapporto annuale di Amnesty International/I regimi liberticidi e gli interessi del potere imperiale/ Gli Stati Uniti mandanti e complici di molteplici atti terroristici/Il trattamento differenziato dei terrorismi: terroristi sono sempre e soltanto gli “altri”/Una questione cruciale/ Le posizioni puramente pacifiste sono concettualmente deboli/Nessuna legittimazione alla reazione bellica americana/Un potere che sostiene Sharon e che rispetta Kissinger e Pinochet non merita alcun rispetto/La razionalità logica è oggi generalmente disertata a causa dell’accettazione dogmatica del sistema economico vigente/La differenza tra la guerra contro il nazismo e quella contro AL QAEDA/Dove è cresciuto il potere economico di Bin Laden?/Tutto è avvenuto all’interno del medesimo sistema del capitalismo globalizzato/La nostra colpa collettiva/L’oscuro alter ego del presidente americano. Bin Laden, ovvero il gemello selvaggio/Le figure proiettive del “crociato cristiano” e del “terrorista islamico”/Il male e il bene: dinamiche espressive della malvagità/Bush e Bin Laden: “gemelli nel terrore”/Il nuovo scenario storico: guerra senza limiti di mezzi, di tempo, di spazio/Bin Laden non è la malattia, è il sintomo/La dialettica di innocenza e colpevolezza riguarda tutti noi/Di cosa è colpevole l’individuo del nostro paese?
Il Significato del Significato – Studio dell’Influsso del Linguaggio sul Pensiero e della Scienza del Simbolismo
Titolo originale: The Meaning of Meaning. A Study of the Influence of Language upon Thought and of the Science of Symbolism
Autore/i: Ogden Charles Kay; Richards Ivor Armstrong
Editore: Garzanti Editore
prefazioni degli autori, con saggi in appendice di B. Malinowski e F. G. Crookshank, traduzione dall’inglese di Luca Pavolini.
pp. 416, Milano
Quale influsso ha il linguaggio sul pensiero, e come lo esprime, e lo sviluppa, e lo maschera, e gli trasmette pregiudizi, e lo infesta di fantasmi, e gli appresta trappole? Son domande a cui cercano di rispondere Ogden e Richards in questa loro trattazione, da mezzo secolo classica nel mondo anglosassone.
Segno, significante, significato: in molti testi recenti, e non solo teorici, accade di cogliere il brusio di tali parole, quasi che la lingua amasse nominare se stessa e mostrare allo scoperto il proprio lavorio. Non è un mistero che la linguistica e la semiologia più divulgate sono oggidì di matrice saussuriana. A Saussure, questo “filologo dotato di un rispetto eccessivo per le convenzioni linguistiche”, Ogden e Richards rimproverano di aver trascurato “interamente le cose per cui i segni esistono” e, dunque, di essersi inibito “ogni contatto con i metodi scientifici di verifica”. Sull’accusa prenda partito il lettore.
Quest’opera, dal titolo lievemente insistente ma dal testo persino affabile, sembra in ogni uso costituire, con la spola continua che instaura tra processi mentali, simboli, termini simboleggiati, e con i molti traffici interdisciplinari (psicologia, etnologia ecc.), una lettura ancora ricca, nutriente, piena di cose, infine una vivace alternativa a approcci, metodi, dogmi correnti.
Origini e Storia Primitiva di Roma
I primordi di Roma in una prospettiva unitaria, eminentemente storica, che delinea cronologicamente, sul filo di uno stimolante taglio narrativo, il sorgere e l’affermarsi delle prime strutture sociali, politiche, religiose, dalle quali verrà emergendo la realtà storica di Roma
Autore/i: Pallottino Massimo
Editore: Rusconi
in sovraccoperta: Testa femminile di terracotta dipinta di stile ionico, parte di una antefissa appartenente alla decorazione di un edificio arcaico dell’Arce capitolina (Arch. Fotogr. Musei Capitolini, Roma).
pp. 424, XXXII tavole in bianco e nero fuori testo, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano
La nascita di Roma è stata in ogni tempo, a cominciare dalla stessa antichità, un tema affascinante e ricco di problemi. Ma è nel corso degli ultimi decenni che è divenuta oggetto di ricerche soprattutto alimentate dal moltiplicarsi delle scoperte archeologiche. Sembra dunque opportuno offrire oggi un quadro per quanto possibile organico e aggiornato delle attuali conoscenze su questa particolare vicenda del nostro passato.
Libero da tesi precostituite, attente ad ogni sia pur minimo indizio che la letteratura antica, i dati di scavo, gli studi linguistici offrono ai tentativi di indagine ricostruttiva, Massimo Pallottino affronta l’argomento dei primordi di Roma in una prospettiva unitaria, eminentemente storica, delineando cronologicamente, sul filo di uno stimolante taglio narrativo, il sorgere e l’affermarsi delle prime strutture sociali, politiche, religiose, dalle quali verrà emergendo la realtà storica della civitas.
È ben noto che la storiografia moderna considera ormai da tempo pura leggenda i racconti della tradizione classica relativi alla fondazione della città da parte di Romolo, come atto deliberato e istantaneo, propendendo piuttosto per l’idea di un processo formativo dell’organismo urbano, graduale e di lunga durata. Ma nell’opera che qui si presenta è tentata un’analisi sistematica della natura di questo processo. Se ne riconosce l’inizio con l’apparire, già nell’età del bronzo, di villaggi disseminati sulle alture che saranno i «colli fatali» di Roma; si segue la progressiva fusione di questi abitati primitivi in una struttura unitaria con un centro tradizionalmente identificato nel Palatino; si individua la funzione primaria del Tevere e dello scalo tiberino per il progresso economico, sociale, culturale della città nascente.
Soprattutto si ravvisano, attraverso i rinvenimenti archeologici, i diversi aspetti della cultura materiale, cioè della produzione, nel succedersi dei periodi dalla metà circa del II millennio a.C. sino ai tempi della piena maturazione urbana nel momento della fioritura della civiltà arcaica sotto i re etruschi.
Per tutto questo periodo, che sostanzialmente coincide con quell’età che chiamiamo protostoria, il divenire di Roma s’inquadra nell’orizzonte culturale dei territori circostanti, cioè in particolare il Lazio e l’Etruria, ma anche in generale la penisola italiana, e più oltre l’Oriente mediterraneo.
E qui, a questo mondo remoto, alle sue diverse e successive fasi di sviluppo, che si riportano la trattazione e la discussione, viste così nell’autenticità storica dei tempi ai quali appartengono gli avvenimenti, e non attraverso l’immagine tradizionalmente rievocativa e celebrativa degli storici e dei poeti dell’età di Cesare e di Augusto.
Si aggiunga una piena adesione ai valori della tradizione per quel che concerne la sostanza dei racconti storici, nel solco delle tendenze critiche attuali, ma con tutto il rispetto dovuto alle esigenze del metodo e con molta attenzione per le analogie: in ogni caso con il rifiuto delle semplificazioni e delle astrazioni, cioè degli schemi.
Il quadro dei primordi di Roma che così risulta delineato ha tutte le probabilità di non allontanarsi di molto dalla realtà storica, almeno nelle sue grandi linee.
Gli interessi di Massimo Pallottino, pur spaziando in tutto il campo dell’archeologia classica con qualche risvolto anche nelle antichità orientali, si sono concentrati fin dall’inizio sullo studio del mondo degli Etruschi e più generalmente dell’Italia prima della romanizzazione. All’etruscologia egli ha dato il carattere di una disciplina unitaria e moderna, affrontandone le diverse prospettive: archeologica, artistica, storica, linguistica (Etruscologia, in una lunga serie di edizioni e di traduzioni dal 1942 al 1988). Ha diretto numerosi scavi, in particolare a Veio e nel santuario etrusco di Pyrgi (Santa Severa), dove ha scoperto le famose lamine d’oro con iscrizione bilingue etrusca e fenicia. Ha dedicato una parte notevole della sua attività alla promozione e alla organizzazione degli studi, alla cooperazione scientifica internazionale e alla tutela del patrimonio archeologico italiano ed europeo. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, membro dell’Istituto di Francia, è stato chiamato a far parte di molte altre istituzioni scientifiche italiane e straniere. È Presidente facente funzione della Società Nazionale Dante Alighieri. Dottore honoris causa delle Università di Montpellier, Lovanio e Strasburgo, ha ricevuto il Premio Balzan 1982 e il Premio Erasmiano 1984.
Paolo di Tarso – L’Apostolo delle Genti
Titolo originale: Saint Paul
Autore/i: Baslez Marie-Françoise
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
unica edizione, premessa dell’autrice, traduzione italiana di Lorenzo Baccariello, in copertina: Conversione di san Paolo, «Commune Sanctorum», 1300.
pp. VII-310, cartine in bianco e nero, Torino
Paolo di Tarso è noto soprattutto come il campione della conversione dei pagani. In realtà, l’uomo d’azione dovette misurarsi duramente coi poteri pubblici, e a volte fu contestato dai suoi pari. Conobbe dei fallimenti, a testimonianza dell’individualismo delle prime comunità cristiane. Cercare Paolo attraverso i ritratti stereotipati che ce ne danno le fonti è dunque scoprire la differenza tra un uomo dotato di facoltà soprannaturali, come lo videro i Greci, e un carismatico che attribuisce ogni suo potere a Dio.
Dietro il profilo di un santo appare allora una personalità complessa: un uomo in possesso di un forte e moderno senso della comunicazione, che acquista una formidabile padronanza dello spazio politico romano.
Un uomo amato e inviso, una delle personalità più forti della storia.
Marie-Françoise Baslez è docente di storia antica all’École normale supérieure, e specialista di storia delle religioni orientali del mondo greco-romano.
Teorie dell’Intelligenza – Una Teoria Tripolare dell’Intelligenza Umana
Titolo originale: Beyond I.Q. A triarchic theory of human intelligence
Autore/i: Sternberg Robert J.
Editore: Bompiani
unica edizione, presentazione di Eliano Pessa, premessa e introduzione dell’autore, traduzione di Mauro Mancini.
pp. X-526, illustrazioni in bianco e nero, Milano
Non occorre spendere molte parole per far capire la grande rilevanza, sia teorica che pratica, degli studi sull’intelligenza umana; va sottolineato, soprattutto, che si tratta di un campo di ricerca a carattere essenzialmente interdisciplinare, dove confluiscono teorie psicologiche come quelle dei cognitivisti e dei gestaltisti, raffinate tecniche di analisi statistica dei dati come l’analisi fattoriale, speculazioni sul rapporto uomo-computer come quelle di Turing e di Wiener, riflessioni sul binomio matematica-creatività come quelle di Polya e di Hadamard.
La traduzione di un libro come quello recente di Sternberg fornisce, dunque, per il lettore italiano, un contributo di grande portata culturale, non limitato solo allo psicologo specializzato in questi argomenti; questo volume, proprio per la sua mole, costituisce un’occasione per riflessioni critiche su molti problemi fondamentali, che vanno dalla definizione stessa del concetto di “intelligenza” al ruolo dei metodi statistici nella costruzione delle teorie, dall’individuazione delle componenti del funzionamento della “mente” all’importanza dei test attitudinali nelle prove di selezione.
Indubbiamente la facilità con la quale Sternberg cita, nel libro, esperimenti e teorie e discute di tecniche, come l’analisi componenziale, può, a prima vista, creare un senso di confusione e indurre a credere che la “magia” dei procedimenti statistici riesca sempre a estrarre dai dati sperimentali le informazioni sufficienti a convalidare o a respingere asserzioni teoriche di tipo generale espresse verbalmente in termini piuttosto vaghi. In realtà, egli dà implicitamente per scontata una cornice concettuale, solo entro la quale ha senso il discorso da lui condotto; ed è a questa cornice che è dedicato quanto resta del nostro discorso.
Robert J. Sternberg è professore di psicologia alla Yale University.
Il Libro delle Meraviglie
Per ragazzi e ragazze
Autore/i: Hawthorne Nathaniel
Editore: Donzelli Editore
edizione italiana integrale a cura di Sara Antonelli e Igina Tattoni, disegni di Walter Crane.
pp. XXXIII-294, con disegni a colori e in b/n nel testo, rilegato, Roma
Con Il libro delle meraviglie e i Racconti della Casa del bosco, Nathaniel Hawthorne reinventa le storie più note del mito e della tradizione classica per proporle a un pubblico di giovani lettori americani. Le due raccolte, pubblicate tra il 1852 e il 1853, che qui vengono tradotte per la prima volta in forma integrale, nonché corredate dalle splendide illustrazioni che Walter Crane realizzò per l’edizione del 1892. Sullo sfondo del maestoso panorama del Massachusetts, tra gli scherzi e la giocosità di bambini ingordi di favole sempre nuove, e l’irriverente creatività di Eustace Bright, uno studente universitario piuttosto svogliato ma disposto a inventarle, Perseo ed Ercole, Mida, Pandora e tutti gli dei e gli eroi dell’antichità rivivono in una forma che intenzionalmente lascia da parte situazioni e stilemi della tradizione erudita. Nascono così «eccellenti letture per ragazzi», perché, spiega Hawthorne nella Prefazione, «su queste favole non c’è epoca che possa vantare diritti di possesso». Noncurante di fonti e commentari, Eustace – che pare talvolta un autoritratto dello stesso Hawthorne – libera la sua fantasia sfrenata e inesauribile per intrattenere i piccoli Anice Stellato, Primula, Pervinca – «nomi adatti più a delle fate che a dei bambini reali», scrive l’autore – nei pigri giorni di vacanza di un anno intero. Eustace riadatta, corrompe, inventa, impreziosisce i miti di una veste «gotica» o «romantica», per rendere le sue storie avvincenti e cariche di suspence.
Così, per mano di Eustace-Hawthorne, Mercurio dai calzari alati diventa l’onnipresente Argentovivo, che interviene di volta in volta a sciogliere situazioni intricate; le tre Graie si presentano come le Tre signore grigie, che sembrano tanto vecchie zitelle bisbetiche del New England, e nello stesso modo tutti i personaggi del mito vengono umanizzati e ringiovaniti, vengono fatti uscire dal chiuso delle biblioteche e dalla ristretta cerchia di studiosi pedanti che se ne occupano, per renderli adatti ai gusti, alla sensibilità, alla morale del Nuovo mondo.
Nathaniel Hawthorne (1804-1864) è considerato, insieme a Washington Irving, Herman Melville e Ralph Waldo Emerson, il padre fondatore della letteratura americana. Autore di una sconfinata produzione narrativa, è universalmente noto per il romanzo La lettera scarlatta. Nel 2006 Donzelli ha pubblicato la prima edizione integrale dei suoi racconti curata da Sara Antonelli e Igina Tattoni col titolo Tutti i racconti.
Gli Ultimi Re di Thule – Vita Quotidiana degli Esquimesi
Titolo originale: Les derniers rois de Thulé. Avec les esquimaux polaires, face à leur destin
Autore/i: Malaurie Jean
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Giorgio Salzano, in copertina: Nanuk l’esquimese, 1921, foto di Robert Joseph Flaerthy, USA.
pp. 504, numerose tavole in bianco e nero fuori testo, cartine in bianco e nero, Milano
Jean Malaurie ha vissuto per lunghi periodi e più volte a contatto con gli Esquimesi di Thule; giorno dopo giorno ha osservato le loro abitudini di vita quotidiana, ne ha condiviso le condizioni materiali, la lingua e si è guadagnato da vivere.
Gli ultimi re di Thule racconta la sua avventura attraverso i ricordi e le sensazioni provate, riflette sulla situazione di questo popolo esemplare analizzando alcuni avvenimenti che potrebbero risultare decisivi per il futuro degli Esquimesi polari.
Questo libro non vuole essere solo una testimonianza ma intende richiamare l’attenzione su quello che potrà essere l’avvenire degli Esquimesi di Thule.
I Diari di Goebbels 1939-41
Titolo originale: The Goebbels diaries 1939-1941
Autore/i: Goebbels Joseph
Editore: Sperling & Kupfer Editori
unica edizione, a cura di Fred Taylor, prefazione di John Keegan, traduzione di Rosanna Pelà.
pp. 600, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, 1 cartina in bianco e nero, Milano
L’ambigua e sinistra figura del dottor Paul Josef Goebbels, ministro della Propaganda e dell’Informazione durante il nazismo, continua a esercitare un fascino inquietante. I Diari di Goebbels 1939-41, dichiarati autentici dalla Biblioteca di Vienna, gettano nuova luce sulla figura sia pubblica sia privata di questo personaggio poiché, diversamente da quelli degli anni successivi, si presentano come note quotidiane personali che Goebbels non intendeva pubblicare. I diari coprono la maggior parte del periodo che va dal 1939, anno di inizio della guerra e delle conquiste germaniche, al luglio 1941, poche settimane dopo l’invasione della Russia, il passo fatale che preannuncia il declino della potenza tedesca. Goebbels è un diarista instancabile, annota con estrema minuzia anche i più piccoli avvenimenti, descrive con occhio vivido e attento eventi e personaggi del periodo della maggior affermazione del nazismo e propone una visione inedita del Terzo Reich di Hitler, dei suoi leader, dei suoi meccanismi di potere, del suo atteggiamento nei confronti dei nemici e soprattutto del ruolo dello stesso Goebbels nel manovrare l’opinione pubblica. Emerge da queste pagine una personalità dal carattere profondamente contraddittorio: un predicatore di odio che era anche un padre di famiglia sentimentale, uno spietato « cane da guardia » della cultura con sensibilità e intelligenza sufficienti per apprezzare i capolavori artistici che lui stesso proibiva di esporre al pubblico; un cinico manipolatore delle opinioni delle masse e un dichiarato avversatore del genere umano capace tuttavia di una totale dedizione al suo Führer. Pochi documenti storici illustrano così efficacemente e con tale immediatezza la violenza del regime nazista. Fred Taylor, il curatore dell’opera, si è laureato in Storia Moderna a Oxford e all’università del Sussex, specializzandosi nella storia politica della Germania del ventesimo secolo. Attualmente lavora nel mondo editoriale londinese.
Tra Sdegno e Passione – Il Documento della Tormentata Vita Intellettuale e Politica di Orwell
Titolo originale: The Collected essays, journalism and letters of George Orwell.
Autore/i: Orwell George
Editore: Rizzoli
unica edizione, una scelta di saggi, articoli, lettere con prefazione e cura di Enzo Giacchino.
pp. 448, Milano
Questa «autobiografia», desunta da saggi, articoli e lettere di George Orwell, è il libro più vario e affascinante che egli abbia scritto, perché, pur nella sua saltuaria composizione, ha saputo integrare la rievocazione di una esistenza difficile con l’esame dei tempi in cui visse.
Fin dai primi capitoli più strettamente autobiografici («Giorni felici», «Rimorsi birmani»), lo scrittore esamina i ricordi da un’angolazione speciale, che mette in risalto lo stretto rapporto intercorrente tra difficoltà personali e mali sodali: lo snobismo classista che innesta la scuola corrompe tutta l’Inghilterra, le malefatte di un imperialismo senile e controproducente si riverberano sulla vita dei funzionari. Più decisamente impegnate le «Avventure tra i poveri», anche se appaiono troppo assillate da quel misterioso senso di colpa, che fu il suo perenne tormento.
La guerra civile spagnola interessa da vicino Orwell, che vi partecipa quel che basta per scoprire quanto sia giustificata la sua istintiva avversione per i pansy left, gli intellettuali vigliacchi e truffaldini, pronti ad ogni compromesso per salvare la pelle e, magari, far carriera.
Ormai tocca all’Inghilterra trovarsi in prima fila e affrontare la massiccia offensiva della barbarie nazista. Per non disperare, Orwell propone in «Il Leone e l’Unicorno» (non si sa con quanta fiducia) rimedi che potrebbero attenuare le più flagranti ingiustizie sociali e rendere meglio compatta l’Inghilterra, ma non si stupisce quando vede la vittoria militare risolversi in una pace fallimentare. Anzi condivide anche lui la diffusa opinione che la vecchia Europa borghese e nazionalista sta approssimandosi alla fine: non rimpiange l’Europa che scompare, paventa quella che pare stia per nascere.
Fin verso la fine della guerra i suoi libri non sono mai stati molto letti.
I pansy left erano riusciti a soffocare il suo capolavoro, lo splendido Omaggio alla Catalogna, e addirittura a precludergli per qualche tempo la collaborazione a giornali e riviste. Il clamoroso successo mondiale di La fattoria degli Animali e di 1984 lo rinfranca e gli permette finalmente di uscire dalle ristrettezze finanziarie. Ma la lunga miseria, un male che lo insidiava dall’infanzia, la vita vissuta senza risparmio esigono lo scotto. «Ultimi fogli» raccolgono alcuni documenti sulla lotta estrema contro la morte. Mentre inutilmente combatte e si ostina a sperare, tralascia di occuparsi di politica militante e preferisce indagare le origini della sua impersonale infelicità, scrivendo «Giorni felici», «Come muoiono i poveri», che sono fra i saggi più belli di questo volume.
Polemista violento, talvolta ingiusto o, almeno, troppo impulsivo, pronto ad avventarsi contro tutte le stoltezze, i compromessi, le viltà, Orwell s’impone per l’onestà dell’uomo, per questo stile brusco, disadorno, corsivo, che va diritto allo scopo, sa dire ciò che vuole e farsi capire da tutti. È uno stile moderno, autenticamente democratico, adatto al pamphlet politico, e ancor meglio alla narrazione impegnata. Quando, con il passare del tempo, certe polemiche avranno perso parte del loro interesse, le pagine autobiografiche non si lasceranno dimenticare e accosteranno il nome di George Orwell a quello di un suo grande maestro e predecessore, Samuel Butler.
Eric Arthur Blair (il futuro George Orwell) nasce nel 1903. Inizia nel 1927 pubblicando alcuni romanzi che non hanno molto successo; si fa conoscere con saggi, inchieste sociali. Ed è un’inchiesta sui minatori, occupati e disoccupati (La strada verso il molo di Wigan), pagatagli in anticipo, che gli permette di sposarsi. Solo lo strepitoso successo della Fattoria degli Animali (1945) e quello di 1984 (1949) gli daranno fama e agiatezza. Ormai troppo malato, ma sempre indomito, continua a lottare e a scrivere sino a quando non soccombe al male, spegnendosi, a 46 anni, nel gennaio 1950.