Libri dalla categoria Italia
Egoisti, Malvagi e Generosi – Storia Naturale dell’Altruismo
Autore/i: Coco Emanuele
Editore: Bruno Mondadori Editori
unica edizione, guida alla lettura dell’autore, collana: Sintesi, Prima di cominciare Jacques Roger (Pour une histoire des sciences à part entière, 1995).
pp. 260, Milano
“Le lacrime affogheranno il vento. Io non ho altro sprone, a stimolare i fianchi dei miei progetti, che l’ambizione”.
Il poeta W.H. Auden ha detto che eroi tragici di Shakespeare soffrono per “il morso cristiano dell’orgoglio: pur sapendo di non essere Dio, cercano di diventare Dio – una tentazione dalla quale nessuno di noi è immune”. Per loro i ministri d’assassinio sono pronti a svuotarli di ogni pietà e renderli sovrani di una natura ormai morta.
Ma c’è da chiedersi: tentando di equipararsi a Dio, questi eroi tragici raggirano veramente il corso naturale delle cose, o al contrario, sono sonnambuli che si muovono verso un’inesorabile richiamo a leggi biologiche da cui non possono sottrarsi? L’iter delle teorie evoluzionistiche attorno al paradosso dell’altruismo offre l’occasione per esaminare il rapporto tra le nostre pulsioni etiche e le regole che sembrano regolare la socialità in natura. Nel corso del Novecento, il biologo William Donald Hamilton ha riesaminato alcuni di questi temi reinterpretando il pensiero di Darwin. Questo libro racconta la sua storia, quella dei suoi colleghi e oppositori, le novità che giungono dalla genetica degli ultimi anni. Il tutto con un occhio attento ai documenti inediti e al teatro di Shakespeare: costante contrappunto di una vicenda non priva di colpi di scena.
Emanuele Coco, biologo e storico della scienza, si occupa di Storia dell’evoluzionismo e insegna presso le Università degli Studi di Catania e di Firenze. Collabora stabilmente con l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. La sua attività di studio predilige i rapporti tra scienza e società attraverso progetti che integrano ricerca e linguaggi narrativi. Tra le sue pubblicazioni Etologia (Giunti, Firenze 2007), Ospiti ingrati (Nottetempo, Roma 2007).
Guida alla lettura
Prima di cominciare
Macbeth, Hamilton e l’inizio dei tempi tristi della storia naturale
- Dal paradosso biologico dell’altruismo alle prime esperienze di William D. Hamilton
Un canovaccio prolifico
- Le lezioni inedite di Hamilton e la scena evoluzionistica agli inizi del Novecento
Forze perturbanti
- Genetica di popolazione e presupposti teorici del “gene per l’altruismo”
Altruisti in cerca di movente
- La nuova idea di fitness (e la definizione sbagliata di inclusive fitness)
Organismi coscienziosi, specie in corso di sopravvivenza
- Vero C. Wynne-Edwards e il modello sull’autocontrollo delle risorse: la risposta di John Maynard Smith
Shylock, legge e xenofobia
- La selezione di parentela: vantaggi ed errori epistemologici
L’inconsistente natura della matematica
- George Price, la sua equazione, la vita, il resto. Due inediti di William D. Hamilton
Il pasto dei pignoli
- Le inedite lezioni brasiliane e la controversia tra William D. Hamilton e Vero C. Wynne-Edwards
Declino, morte e rinascita della selezione di gruppo
- Multilevel selection: mezzo secolo di controversie
Otello: il penultimo giorno dei malvagi
- Chance evoluzionistiche della malvagità e il riscatto dei gelosi
Re Lear detronizzato: meglio una figlia ingrata o uno sconosciuto di cui fidarsi?
- Robert Trivers, il conflitto figli-genitori, l’altruismo reciproco, la teoria dei giochi
Sogno di una notte di mezza estate: gli inconsapevoli presagi di Lamarck
- Cultura, emozioni, discontinuità uomo-animale e considerazioni epistemologiche
Breve nota metodologica
Quadro sinottico delle lezioni inedite di Hamilton
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
Il Primo Anno di Vita – Studio Psicoanalitico sullo Sviluppo delle Relazioni Oggettuali
Titolo originale: The First Year of Life. A Psychoanalytic Study of Normal and Deviant Development of Object Relations.
Autore/i: Spitz René A.
Editore: Armando Armando Editore
premessa dell’autore, prefazione di Anna Freud, traduzione di C. Masina e V. Volterra Capogrossi.
pp. 400, 20 ill. b/n, Roma
[…] «Questa dettagliata descrizione del rapporto emozionale esistente tra le madri e i loro lattanti aspira a interessare un numero di lettori più vasto di quello a cui di solito sono rivolte le pubblicazioni di psicoanalisi. Il linguaggio dell’Autore è abbastanza semplice perché venga capito dalle madri e dalle altre persone che lavorano nel campo dell’assistenza all’infanzia…Le premesse e le conclusioni teoriche sono d’altronde così rigorosamente analitiche che non possono non attirare l’attenzione di tutti gli analisti che accolgono favorevolmente un approccio sperimentale a quella che è ancora l’età più oscura dell’individuo umano. Nel suo libro, Spitz tocca un certo numero di argomenti che sono controversi nell’odierna teoria psicoanalitica e non esita ad assumere una sua ben determinata posizione. […]»
René A. Spitz (Vienna, 29 gennaio 1887 – Denver, 11 settembre 1974), terminò i suoi studi universitari nel 1910 e nello stesso anno strinse il suo primo contatto con la psicoanalisi. Ha poi praticato e insegnato la psicoanalisi sia negli Stati Uniti che in Europa. Raggiunta una fama internazionale, ha condotto per molti anni delle ricerche analitiche sistematiche sullo sviluppo infantile. Professore all’Università Colorado Medical Center e membro onorario di moltissime società psicoanalitiche. A Ginevra ha attivamente partecipato al programma del Centre Romand de la Société Suisse de Psychanalyse. Ha anche diretto i seminari del gruppo psicoanalitico di Monaco. La sua produzione letteraria nel campo delle scienze psicologiche è frutto di un impegno costante e contiene testi fondamentali quali il presente, No and Yes (trad. it. Il no e il sì, in queste stesse edizioni), A Genetic Field Theory of Ego Development, ecc.
Prefazione
Premessa
PARTE PRIMA: DEFINIZIONI E METODOLOGIA
- Introduzione teorica
- Il metodo
PARTE SECONDA: LA COSTITUZIONE DELL’OGGETTO LIBIDICO
- Lo stadio senza oggetto
- La culla della percezione
- Il precursore dell’oggetto
- La plasticità della psiche
- Il ruolo della relazione madre-bambino nello sviluppo del neonato
- Lo stabilirsi dell’oggetto libidico
- Il ruolo e l’evoluzione delle pulsioni istintuali
- Lo sviluppo successivo allo stabilirsi del secondo organizzatore
- L’origine e gli inizi della comunicazione umana: il terzo organizzatore
PARTE TERZA: PATOLOGIA DELLE RELAZIONI OGGETTUALI
- Relazioni oggettuali devianti e disturbate
- Turbe psicotossiche
- Malattie da carenze emotive nel neonato
- Conseguenze della perdita dell’oggetto: considerazioni psicologiche
- Conclusione
APPENDICE: La scuola di psicologia genetica di Ginevra e la psicoanalisi: loro parallelismo e complementarità
Bibliografia
Indice analitico
Indice dei nomi
Isole Sonanti – Scenari Archetipici della Musica del Mediterraneo
Volume primo – Labirinto • Conchiglia • Trance
Autore/i: Salvatore Gianfranco
Editore: ISMEZ Editore – Cooperativa Editrice Il Ventaglio
prefazione di Paolo Santarcangeli, introduzione e nota dell’autore.
pp. XVIII-246, 34 figure in bianco e nero fuori testo, Roma
La musica è ingiustamente trascurata dalle ricerche sull’immaginario e sul simbolico, prevalentemente ancorate ad un orientamento figurativo e ad una lettura riduttivamente “letteraria” del mito. Si tratta di un evidente paradosso, giacché la musica è, tra le espressioni umane, la più vicina alla dimensione psichica delle emozioni, degli affetti, del sentimento religioso e delle tecniche estatiche. Momento indispensabile dei rituali, delle iniziazioni, della comunicazione con le energie trascendenti, l’espressione sonora non-verbale – che nella danza visualizza e spazializza i suoi correlati cinetico gestuali – vive di una sua profonda dimensione simbolica che non è stata ancora sufficientemente indagata.
Tale lacuna è particolarmente grave nei confronti dell’immaginario musicale del Mediterraneo. Le più antiche popolazioni mediterranee hanno prodotto tradizioni che, pur millenarie, erano in parte già estinte agli inizi dell’era cristiana; della musica greca e latina, poi, ci restano solo una manciata di frammenti. Cosa e quanto di quelle tradizioni sia rimasto tra le pieghe della musica popolare, nessuno forse potrà mai stabilirlo: ma se ne può esplorare la dimensione simbolica, unica rimasta inestinta e sostanzialmente immutabile, sulla scia dei grandi archetipi dell’immaginario umano.
Frutto di un’estesa ricerca, promossa e realizzata dall’Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale del Mezzogiorno (ISMEZ), questo libro risale alle matrici archetipiche dell’esperienza musicale attraverso l’individuazione e l’analisi degli scenari mitico-rituali presenti nelle antiche culture mediterranee. Emerge un quadro funzionale in cui musica e danza si esprimono attraverso un linguaggio dinamico-cinetico che si rivela sul piano simbolico sostanzialmente isomorfo a quello delle espressioni narrative e figurative del pensiero mitico. In questo che è il primo volume di una serie destinata a continuare, diversi temi consonanti (quali il significato delle danze labirintiche, le figure vorticose della trance, la natura androgina e il potere di attrazione degli strumenti che esprimono il suono della Spirale Cosmica), vengono affrontati per la prima volta con un approccio interdisciplinare, individuando così un vasto campo di ricerca ed introducendo una disciplina nuova: l’archetipologia musicale.
Gianfranco Salvatore è nato a Caserta nel 1957. Vive e lavora a Roma. Come musicologo, in dodici anni di attività, ha collaborato ad alcune tra le maggiori riviste italiane ed europee, realizzato cicli di trasmissioni radiofoniche e televisive, partecipato come relatore a convegni in Italia e all’estero, ed è stato direttore artistico di numerose rassegne internazionali e curatore di progetti multimediali.
Ha già pubblicato in volume, con altri autori, Esotismo e crisi della civiltà (Tempi Moderni, Napoli, 1979) e Jazz e cultura mediterranea (Gangemi, Roma, 1985). Come produttore di progetti musicali ha realizzato – con musicisti italiani, americani ed africani – dischi, colonne sonore per il cinema musiche di scena per il teatro, sempre al confine tra memoria etnica ed espressioni contemporanee.
È inoltre autore di varie opere di drammaturgia sonora, fra musica e oralità mitica, commissionategli da Audiobox (RAI-RadioUno) e diffuse da alcune reti radiofoniche europee. Tra le opere più recenti, Gran Vocio (1987) è stata trasmessa in diretta Intercontinentale, in collegamento via satellite tra Stati Uniti, Portorico, Lapponia, Taiwan e la Stazione Antartica del Governo Americano.
Il Mondo di Escher
Titolo originale: The World of M. C. Escher
Autore/i: Autori vari
Editore: Garzanti Editore
a cura di J.L. Locher, traduzione dall’inglese di Marco Papi.
pp. 272, interamente e riccamente illustrato a colori e in bianco e nero, Milano
Escher ha saputo con geniale intuito rappresentare l’ambiguità del nostro tempo.
I suoi ingannevoli paesaggi, le sue prospettive invertite, le architetture da capogiro, i mosaici fantastici, le orrido-grottesche figure umane e animali, le costruzioni geometriche minuziosamente disegnate, incantano e sconcertano l’uomo moderno affascinato dal surreale e insieme ne soddisfano il bisogno di ordine e di equilibrio. Nei contrasti giorno-notte, cielo-acqua, pesci-uccelli delle incisioni più famose, l’ambiguità visiva diventa ambiguità di significato e il positivo e il negativo sono diabolicamente intercambiabili. Traspaiono dall’opera e dalle invenzioni di questo artista i suoi molteplici interessi e le variegate fonti di ispirazione, che vanno dalla psicologia alla matematica, dalla poesia alla fantascienza.
Le 300 illustrazioni del volume, che comprendono una sezione speciale a colori e numerosi studi e disegni preparatori, sono precedute da cinque saggi, fra cui uno dello stesso Escher e una biografia critica di J. L. Locher, direttore del dipartimento di arte moderna al Gemeentemuseum dell’Aia, che ha curato l’intera opera.
Poesia e Versi per Musica – L’Evoluzione dei Metri Italiani
Autore/i: Zuliani Luca
Editore: Società Editrice Il Mulino
pp. 288, Bologna
Il rapporto fra poesia e musica nella letteratura italiana è stato spesso trascurato. È vero che nella lirica italiana l’uso musicale delle poesie è piuttosto raro, ma l’indagine sulle ragioni musicali delle forme della tradizione letteraria “alta” porta a risultati inaspettati. A partire dal Medioevo per giungere ai giorni nostri, l’indagine di Zuliani esplora i condizionamenti imposti dalla musica nella produzione poetica italiana, esaminando anche le forme della musica leggera moderna. Per quanto riguarda le forme tradizionali, “petrarchesche”, viene studiato il progressivo dissolvimento di quanto esse avevano in comune con la musica: uno dei frequenti “divorzi fra musica e poesia” che si rinnovarono nella tradizione italiana. In questo ambito viene sviluppata anche una particolare tipologia dell’enjambement, e più in generale dei rapporti fra sintassi e metro.
Luca Zuliani ha insegnato nelle Università di Padova, Losanna e Udine. La sua edizione critica delle poesie di Giorgio Caproni (Mondadori, 1998) ha vinto il premio “Marino Moretti” per la filologia.
Ringraziamenti
Capitolo primo – UNA VISIONE D’INSIEME
- Le musiche per gli endecasillabi
- La scomparsa della competenza metrica
- Un nuovo tipo di melodie
- Il problema delle cadenze
- Due tendenze generali
- Altre conseguenze metriche
6.1. Le sdrucciole riaccentate
6.2. I dittonghi finali
6.3. I nessi vocalici finali
6.4. I monosillabi
6.5. Le parole straniere - La percezione dello stile
- Un confronto
- Una tipologia della situazione attuale
9.1. Soluzione tradizionalista
9.2. Soluzione «grave»
9.3. Soluzione canzonettistica moderna
9.4. Soluzione di compromesso
9.5. Soluzione «grave» moderna
9.6. Prime conclusioni - La musica e i metri medievali
- Periodo musicale e forma metrica
- Fra musica e testo
- Conseguenze sulla poesia non cantata
- I metri petrarcheschi dopo il Rinascimento
- Al di fuori dell’Italia
- La situazione italiana
Capitolo secondo – POESIA E MUSICA NEL MEDIOEVO
- L’opinione moderna
- Prime precisazioni
- Dante
- Antonio Da Tempo
- Poesia colta e testi per musica
- Boccaccio
- Ruoli separati
- Recitazione e canto
- I sonetti
- Petrarca
- Verso il Rinascimento
- «Leutum meum bonum»
- Il superamento della concezione medievale
Capitolo terzo – LA NASCITA DEI METRI CHIABRERIANI
- Le caratteristiche formali
- L’origine delle innovazioni
- Leonardo Giustinian
- Le ragioni di Chiabrera
- Esempi quattrocenteschi
- Il Trecento e la poesia latina
- I laudari a stampa
- Le cadenze finali
- Un testo esemplare
- L’evoluzione della ballata
- Una tradizione semi-colta
- Le ragioni musicali
- Il ritmo della musica
- Il passaggio dal ’400 al ’500
- Le fonti di Chiabrera
Capitolo quarto – L’EVOLUZIONE DEI METRI PETRARCHESCHI
- La schedatura
- L’archivio internet (A.I.)
- L’uso dei dati raccolti
- Impostazioni preliminari
- Gli enjambements sintattici
- Altri tipi di confini sintattici
- Le particolarità della quartina
- Le quartine in Dante e Giacomo da Lentini
- L’analisi della schedatura
9.1. Gli enjambements nelle quartine- 9.1.1. L’enjambement «da mezzo a mezzo»
- 9.1.2. Enjambements non marcati
- 9.1.3. Altri tipi di enjambement in Petrarca
- 9.1.4. Gli enjambements basati sul sintagma
- 9.1.5. Enjambements aggettivo-sostantivo (e viceversa)
- 9.1.6. Riassunto e prime conclusioni: Petrarca
- 9.1.7. Francesco Landini
- 9.1.8. Giacomo da Lentini e Dante
- 9.1.9. Bembo rispetto a Petrarca
- 9.1.10. Bembo
- 9.1.11. Della Casa
- 9.1.12. Gli enjambements dell’ultimo Casa
9.2. Gli enjambements fra quartine e terzine
9.3. Le partizioni metriche in canzoni e ballate - Dopo Della Casa
- Conclusioni sulla schedatura
11.1. La punteggiatura antica e moderna
11.2. Una conseguenza del modello
11.3. Particolarità delle terzine
11.4. Casi marcati in Petrarca - Il passaggio dal Medioevo al Rinascimento
- Dalla poesia volgare alla poesia italiana
- La concezione rinascimentale
- Le teorie moderne
- Conclusioni sull’enjambement
Appendice – CRITERI DI SCHEDATURA
- Prospetto riassuntivo delle sigle e dei simboli
- Impostazioni generali
- Com’è definito il periodo
- Particolarità nella numerazione delle subordinate
- Particolarità nei confini fra proposizioni
- Subordinate implicite
- Vocativi ed esclamazioni
- Proposizioni e sintagmi comparativi
- Discorso diretto
- Proposizioni incidentali
- Relative restrittive
NOTA
Bibliografia
Indice dei nomi
Il Rapporto Imperfetto – Aspetti e Terapie delle Carenze Sessuali
Autore/i: Beretta Giovanni
Editore: Xenia Edizioni
introduzione dell’autore.
pp. 224, nn. figure b/n, Milano
Questo libro sui disturbi dell’eiaculazione e sulle conseguenti insoddisfazioni orgasmiche femminili è una guida per meglio capire i problemi sessuali dell’uomo d’oggi.
L’eiaculazione precoce e i disturbi dell’orgasmo sono le disfunzioni sessuali più diffuse e più frequenti nella pratica clinica di uno specialista, eppure è ancora difficile una loro serena e precisa valutazione.
Scrive Myron Brenton: “Al maschio contemporaneo è accollata «una responsabilità sessuale» ben più grande di quella dei suoi avi. Deve soddisfare se stesso e la compagna. Deve mostrarsi amante migliore, o per lo meno non peggiore, di altri uomini. Deve competere con la donna affrancata sessualmente, e questo non è impegno da poco”.
Il libro affronta tutte le situazioni difficili, all’interno della coppia, e soprattutto quelle dovute ad un cattivo controllo dell’eiaculazione, che portano tanto spesso ad incomprensione, ansie e conflitti.
Una corretta conoscenza di questi problemi può chiarire e sdrammatizzare la situazione.
Il libro è rivolto non solo a chi lamenta questi disturbi, ma anche e soprattutto a chi deve aiutare una coppia in crisi: medici, psicologi, assistenti sociali, ecc.
Temi antichi affrontati in modo nuovo, dove i diversi aspetti della sessualità del maschio e della donna, e quindi della coppia, sono visti nella loro vera complessità.
Tenendo ben presente l’esistenza di un mercato di pubblicazioni sul sesso prevalentemente infarcito di libri catalogabili in parte nella pura pornografia e in parte in un genere di editoria dedicata agli specialisti in materia, questa collana, con dei testi inappuntabili dal punto di vista scientifico e limpidissimi dal punto di vista espositivo, si propone per la grande fascia del pubblico che cerca una spiegazione seria ed esauriente per tutte quelle problematiche legate alle funzioni sessuali coperte ancora oggi da superati tabù o difficilmente spiegate con una terminologia comprensibile a tutti. Compilati da specialisti di vaglia, già impegnati in centri pubblici specifici, i libri di questa collana sono fatti per dare un’immagine veritiera e pulita della sessualità, per evidenziarne le disfunzioni più frequenti e sottolinearne l’eventuale terapia, nonché per affrontare le delicate tematiche sulla sterilità, sulla contraccezione, sull’omosessualità, sulla vita sessuale nella terza età è sull’igiene fisica e mentale in sessuologia.
Giovanni Beretta è medico specialista in Urologia e Patologia della Riproduzione Umana. È un noto sessuologo, responsabile, tra le altre cose, del Servizio di Andrologia dell’AIECS. Consulente di riviste e periodici di divulgazione scientifica (Salve, Vita e Salute, ecc.), ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere scientifico in campo sessuologico, andrologico e urologico su riviste internazionali e nazionali.
Introduzione
- Le prime esperienze sessuali
- Gli organi genitali maschili
- Andrologia
- Casi clinici in andrologia
- La “normale” risposta sessuale maschile
- L’orgasmo
- Disfunzioni sessuali del maschio
- L’eiaculazione precoce
- L’eiaculazione ritardata
- Eiaculazione retrograda
- Disturbi dell’eiaculazione e dell’erezione nelle gravi lesioni neurologiche (traumi nel midollo spinale)
- Disturbi dell’eiaculazione e malattie della prostata
- Altre malattie che disturbano la sessualità
Bibliografia
Indirizzi Utili
Glossario
Mani di Luce – Come Curarsi e Come Curare Tramite il Campo Energetico Umano
Titolo originale: Hands of Light
Autore/i: Brennan Barbara A.
Editore: Edizioni Corbaccio
quarta edizione, premessa di John Pierrakos, traduzione di Mary Archer, in copertina illustrazione di Gabriel Molano.
pp. 280, cinquantatre figure nel testo, diciannove tavole fuori testo, Milano
«Il mio intento è di incoraggiarvi a superare i normali limiti della vostra vita e a guardare a voi stessi in modo diverso.
Potete condurre la vostra esistenza sul filo del tempo, imparando a rinascere a nuova vita ogni minuto.
Questo libro vi stimola a far sì che la vostra esperienza di vita sia soltanto sfiorata dalla forma.»
Ogni cosa esiste in un oceano di energia. Noi siamo fatti di energia e l’energia appartiene a noi. E il rapporto fra il nostro campo energetico, o aura, e il nostro stato di salute è strettissimo. Questo libro si rivolge a coloro che cercano di comprendere se stessi, i propri meccanismi fisici ed emotivi senza mai separare la dimensione fisica da quella spirituale, e che desiderano impiegare la propria energia per guarire se stessi e gli altri.
Che cos’è l’energia? Da tempo la fisica moderna ha superato la distinzione fra materiale e immateriale: indagando sempre più a fondo nella materia, fino a raggiungere il livello subatomico della realtà, ha scoperto che tutto è fatto di energia. La materia, lo spirito, le emozioni non sono che gradi diversi di cristallizzazione dell’energia. Tutti i fenomeni, dunque, partecipano di un unico flusso energetico e ogni cosa è in costante trasformazione.
Con un’analisi sintetica e illuminante, l’autrice dimostra come la fisica moderna e la millenaria tradizione mistica, soprattutto orientale, si trovino a convergere. L’energia dei fisici d’oggi è il prana della tradizione indiana, il ch’i dell’antica Cina: è la forza vitale che crea e sostiene ogni forma di vita. All’intuizione dei mistici si affiancano, come conferma, le scoperte sperimentali della scienza. Ogni persona è dotata di energia e può impiegarla per guarire se stessa e gli altri, e per conservare la salute psicofisica. Questo libro porta alla sua naturale conclusione la scoperta dei fenomeni psicosomatici e offre un quadro completo del retroterra che dovrebbe appartenere a ogni pranoterapeuta.
Barbara Ann Brennan, terapeuta americana che da quindici anni «guarisce con l’energia», mette a disposizione del lettore la sua lunga e stupefacente esperienza professionale, spirituale e umana, nonché le tecniche da lei apprese e sviluppate. Guarire non è altro che ristabilire il proprio equilibrio energetico, la propria armonia con il cosmo. L’«atto terapeutico» essenziale lo compie il malato stesso, scegliendo la salute anziché la malattia, l’armonia anziché lo squilibrio, l’unione con l’universo anziché il doloroso isolamento, l’amore anziché la paura. La via è la conoscenza di sé e della propria potenza creativa. E il terapeuta, percorrendo egli stesso quella strada e sviluppando la propria sensibilità e capacità di percezione, aiuta il paziente a guarire se stesso. La malattia insorge quando entriamo in conflitto con noi stessi.
La medicina ufficiale ha dato e dà un enorme contributo all’umanità, ma ha bisogno di essere integrata da una visione che non separi. il fisico dallo spirituale e che riconosca al paziente la responsabilità della propria salute. E per raggiungere questo scopo, l’autrice propone un’inedita e aperta collaborazione fra medici e pranoterapeuti.
Mani di luce è un libro illuminante che spalanca una porta sulle infinite possibilità dell’uomo «intero», l’uomo in cui spirito e materia sono uniti e si potenziano a vicenda. E un messaggio di amore e di accettazione nei confronti di se stessi e dell’universo. Una dimostrazione estremamente convincente della compatibilità fra intelligenza e visione positiva dell’esistenza. Una prospettiva che concilia il mondo della scienza e quello dello spirito. Una guida preziosa e semplice alla guarigione e alla conservazione della salute.
Barbara Ann Brennan opera da molti anni come terapeuta, psicoterapeuta e scienziata. È stata ricercatrice scientifica per la NASA. presso il Goddard Space Flight Center, dopo aver conseguito la laurea in fisica atmosferica all’ Università del Wisconsin. Da più di vent’anni dedica il suo impegno e il suo interesse allo studio del campo energetico umano, collaborando a progetti di ricerca presso la Drexel University e l’Institute for the New Age. Ha collaborato con vari terapeuti americani e con guaritori appartenenti alle comunità indiane d’America. Ha fondato e dirige la Barbara Brennan School of Healing di East Hampton, New York, dove svolge un programma quinquennale di tirocinio in scienza terapeutica. Ha diretto seminari sul campo energetico umano e sui metodi diagnostici e terapeutici negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Oltre a Mani di luce è autrice di Luce emergente, pubblicato in Italia con molto successo da Longanesi.
Joseph A. Smith, cui si devono le illustrazioni di questo libro, ha collaborato con Time, Newsweek e Harper’s Bazar. Ha illustrato il libro di Erica Jong, Streghe. È pittore e scultore, e insegna arte al Pratt Institute di New York.
Vicini alla Creazione – Da Atlantide agli Esseri del Tuono
Il nostro seme viene dal Popolo delle Stelle e a lui sta per ricongiungersi
Autore/i: Braschi Enzo
Editore: Idea Libri
prima edizione.
pp. 304, nn. figure b/n e tavole a colori f.t., Rimini
Vicini alla Creazione è il quinto libro di Enzo Braschi dedicato alla cultura dei Nativi Americani.
L’autore affronta qui il tema della Creazione partendo antologicamente dagli Egizi, dai Sumeri, dalla Genesi biblica per approdare, quasi attraverso un percorso logico e obbligato, al mondo spirituale degli Indiani d’America e alla scoperta che il mito – la verità – è lo stesso in tutte le culture. Con una cosa, fondamentale, in più: la constatazione che l’adesione al messaggio divino – rappresentato dalla Creazione, dalla Natura, e per accezione più ampia dall’intero Universo – è tuttora da parte dell’Indiano Americano il fondamento sul quale egli costruisce da sempre il suo pensiero e, più concretamente, il suo modo di vivere. In tal senso l’indiano si presenta più vicino alla Creazione, quindi a Dio, rispetto all’uomo moderno – noi -, da troppo tempo invischiati nel processo tecnologico e materialista che pone l’oggetto al di sopra del Tutto.
Il lavoro dl Braschi sviluppa ogni aspetto del mondo dell’”altro”: Il Sotto inteso come immagine speculare del Sopra; il mondo animale, vegetale, minerale intesi come anelli della medesima catena di cui l’uomo altro non è che una delle innumerevoli parti; lo spirituale e il sacro avvertiti come presenze necessarie e immanenti all’ambiente che ci circonda.
La parte finale del libro, dopo la contrapposizione tra “noi” e “loro” affronta la profezia, i segni che i Nativi Americani ci indicano affinché si possa finalmente capire che il tempo di riallinearci al “piano” della Creazione è venuto e va seguito al più presto prima che la Creazione stessa ci estrometta definitivamente dal suo perfetto ordinamento.
Enzo Braschi è nato a Genova, dove si è laureato in Filosofia discutendo una tesi sulla spiritualità dei Nativi Americani delle Grandi Pianure.
Attore televisivo e cinematografico, a tale attività affianca quella di scrittore, alternando lavori comici a lavori impegnati. Nel 1996 ha preso parte alla sua prima Danza del Sole (la cerimonia più sacra del Nativi delle Grandi Pianure del Nord America) nella Riserva del lakota Minneconjou di Cheyenne River, S.Dakota, dove tornerà anche l’anno seguente. Nel ’98, ’99, e nell’estate di quest’anno partecipa alla sua terza, quarta e quinta Danza del Sole fra i lakota Sican S.Dakota. In seguito a una visione, dal capo Blackfoot Rufus Goodstriker ha ricevuto il suo nome Indiano: “Il Popolo del Grande Spirito“, “Sono tra noi“, “Il cerchio senza fine“, “Questa terra è la Madre di Tutti“.
Capitolo I
- Il Primo tempo
- I Testi del Palazzo
- Una nuova Creazione a Est
- I Dogon, custodi del nostro passato
- La scoperta della Creazione
Capitolo II
- Caino e Abele
- Così Caino uccise Abele
Capitolo III
- Aztlan, Atlan, Avalon… Atlantide
- Latine di Atlantide
- Mu, la “Patria a Occidente”
Capitolo IV
- Così sotto come sopra
- Inikagapi, Initipi, Inipi
Capitolo V
- Oyate Tokahe Wakan
- Mandala lakota
Capitolo VI
- Abbandonati da noi stessi
- Nobili Pionieri del Futuro
Capitolo VII
- Custodi della Terra
- Sacri Centri di Potere
Capitolo VIII
- Fratelli Animali
Capitolo IX
- Il Popolo delle Piante
- Il Canto delle Piante
Capitolo X
- Sognatori di Pietre
- Teschi di Cristallo
Capitolo XI
- Il Pianeta dei Bambini
- Conoscenza delle Stelle
- Quattro Mondi
- Teologia degli Esseri del Tuono
Capitolo XII
- I Guerrieri dell Arcobaleno
Il Libro Completo delle Streghe e dei Demoni
Witchcraft and Demonology
Autore/i: King Francis
Editore: Euroclub
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Michela Masci.
pp. 158, nn. illustrazioni b/n e a colori, Milano
“Sì, io credo nei dèmoni. Ma mi domando se essi siano esseri reali o più semplicemente la personificazione del buio e del male che, a livello inconscio, si annidano anche nel più santo di noi.” (Francis X. King)
Francis X. King gode di un’ottima reputazione internazionale quale autorità nel campo dell’occultismo, della medicina alternativa e della storia dei movimenti politici secondari.
Ha collaborato ampiamente ad opere di largo successo in Gran Bretagna, quali Man Myth and Magic, Encyclopedia of the Unexplainéd, e all’Encyclopedia of World Mythology. I suoi vari interessi si estendono inoltre anche alla storia della Compagnia delle Indie Orientali e allo sviluppo del golf nel XVIII secolo.
Tra i suoi libri di recente pubblicazione Tantra (Aquarium Press, 1986) e Rudolph Steiner and Holistic Medicine (Rider, 1986).
È attualmente in produzione una versione cinematografica del suo libro The Magical World of Aleister Crowley, ristampato più volte.
Introduzione alla Teoria della Lettura
Autore/i: Cornea Paul
Editore: Sansoni Editore
presentazione, nota e cura di Gheorghe Carageani, in copertina: Paul Klee, Già sommerso dal grigio della notte, Berna, Kunstmuseum.
pp. 280, Firenze
Esistono numerosi studi di teoria della letteratura. Alla domanda «Com’è fatta una poesia?» o «Com’è fatto un romanzo?» sappiamo oggi rispondere, anche perché la teoria della letteratura è una disciplina solo in parte nuova: in realtà si innesta nel filone di quella grande tradizione critica che va sotto il nome di retorica, stilistica o filologia. Ma, se ci badiamo, si tratta sempre del punto di vista della produzione: il modo di scrivere di un autore, gli ingredienti con i quali confeziona il testo, le innovazioni rispetto al passato… e così via.
Non si tratta mai del punto di vista del consumatore.
Il libro di Cornea affronta invece per la prima volta sistematicamente il problema del lettore. Un’opera letteraria non esisterebbe se non venisse letta, ma la lettura è frutto di un procedimento complesso e variabile nel tempo. Cornea ci invita subito a pensare a Omero.
Sono secoli che viene letto. Sempre nello stesso modo?
L’ipotesi di Cornea è che Omero – come, in generale, quelli che per esempio chiamiamo classici – sia la somma dei suoi lettori (classici = classificati).
Non bisogna confondere lo studio di Cornea con la sociologia della letteratura. Non si tratta di prendere in esame la fortuna di questo o quello scrittore. Si analizza piuttosto l’operazione tecnica della lettura. E proprio nella sua materialità: il libro, intanto, costituito di copertina, titolo, indice, prefazione, scansione in capitoli…
Cosa succede realmente quando qualcuno si avvicina a un libro?
Come e dove lo acquista, in base a quali pregiudizi (recensioni, fama dell’autore, prezzo, titolo…)? Non è vero che molto inverosimilmente si legge un libro senza saperne nulla di nulla?
E ciò che sappiamo prima di leggerlo come influenza il nostro approccio?
Cornea comincia di qui e prende poi in esame tutti i nostri comportamenti in quanto lettori. Comportamenti spesso inconsci di cui prendiamo finalmente atto.
Nato a Bucarest nel 1924, Paul Cornea ha cominciato la carriera didattica nel 1949 presso l’università della capitale romena.
Ha parallelamente ricoperto altre cariche: caporedattore di varie pubblicazioni, Direttore generale dei teatri, Direttore della cinematografia, viceministro della Pubblica istruzione. Attualmente è professore ordinario di Letteratura romena e preside della facoltà di Lettere dell’università di Bucarest. È autore di una decina di libri e di moltissimi saggi e articoli di storia letteraria, con prevalente taglio comparatista e sociologico.
Grand River – Un Viaggio
Autore/i: Wu Ming
Editore: Rizzoli
prima edizione, collana: 24/7 Stranger.
pp. 224, Milano
…In Canada c’è una statua di bronzo. La statua di Joseph Brant, grande capo indiano. Il bronzo viene dai cannoni che a Waterloo sconfissero l’Armée di Napoleone, grande capo francese…
In Italia c’è un collettivo di cinque scrittori con un nome cinese che ha scritto un romanzo sulla Rivoluzione americana. Nel romanzo c’è anche il capo indiano. Quello della statua.
Estate rancida, nel mezzo di un paese guasto. Mettersi in viaggio è il miglior cardiotonico. Mettersi in viaggio allontana la tristezza. Mettersi in viaggio evita il peggio per il rotto della cuffia. Ogni volta che lo afferra la voglia di sparare ai passanti dal balcone, Wu Ming decide: tempo di partire. Lo scrittore coglie al balzo una palla da lacrosse e si proietta in Canada. Québec, Ontario, British Columbia. L’America francese, anglosassone, indiana, l’America che non è Stati Uniti, patria di un multiculturalismo che brilla e scintilla ma mostra la corda. Un mese di visioni e pellegrinaggi, tra passato e futuro, vestiti pesanti di pioggia, piedi che affondano nella melma della Storia o battono le terre dure delle riserve, sulle tracce di Joseph Brant e sua sorella Molly. Una storia di tanti anni fa: Joseph e Molly, guide della nazione Mohawk, nemici della Rivoluzione americana, ancora odiati nel paese delle stelle-e-strisce, omaggiati ma avvolti di oblio nel paese della foglia d’acero. Da Montreal alla sonnacchiosa Québec, dall’arcipelago delle Mille Isole alla riserva delle Sei nazioni, da Brantford a Vancouver (dove tutto è di più) si allunga la via francigena di Wu Ming, tra inukshuk e chitarre elettriche, caffè lunghi e fucili ad avancarica, lacrime e risate, totem e tabù. Un libro per chi ha amato Manituana, e per chi non ne ha mai sentito parlare.
Wu Ming è una band di cinque narratori nata nel 2000. Già autori del romanzo Q con lo pseudonimo Luther Blisset (Einaudi, 1999), sono impegnati nell’attività di cantastorie con ogni mezzo necessario.
Incipit
Transatlantica: Da Bologna a Montreal, agosto-settembre 2007
- Un’estate italiana
- Partenza
- De Gaulle e Deleuze
- Trudeau
La montagna di Hochelaga: Montreal, 25-30 settembre 2007
- Visioni dall’alto
- Ex partita
- Nostalgia del futuro
- Il rumore del passato
- Square St.Louis
- Tanya Wong
- Ninnoli e insonnia
Dove il fiume si allarga: Québec, 1-4 ottobre 2007
- Interludio
- Tra le mura e il fiume
- La Chapelle du Musée
- Plaines D’Abraham
- Rue St.Jean Blues
Il giardino del Grande Spirito: Kingston e le Mille Isole, 4-7 2007
- Kingston
- Wolfe Island
- Molly Brant
Dove gli alberi crescono nell’acqua: Tra Toronto e Brantford, Ontario, 8-13 ottobre 2007
- Spadina Hotel
- CN Tower
- Greyhound
- Il testamento di Joseph Brant
- Mimi Leskien
- San Paolo dei Mohawk
- Wayne Hunter
- Il bronzo di Waterloo
- Sei nazioni
- Stop & go
Estremo Occidente: Vancouver, British Columbia, 14-18 ottobre 2007
- L’altra costa
- Diego e Giusy
- Totem
- Vancouver Island
- First Nations
Epilogo: Montreal, 20 ottobre 2007
35 Ally’s
Appendice: Due nascite e una morte
- La caduta di Donna del Cielo
- Deganawidah/La Grande Pace
- Warraghiyagey/The Funeral
- Dal livello 2 del sito manituana.com Sezione Officina
L’Arte di Annacarsi – Un Viaggio in Sicilia
Autore/i: Alajmo Roberto
Editore: Editori Laterza
prima edizione, cartina realizzata da Luca De Luise, in copertina: Fotografia di Mauro Bubbico scattata a Selinunte.
pp. X-278, 1 cartina della Sicilia in b/n, Bari
Annacare/annacarsi è in dialetto siciliano un verbo insidioso, difficilmente traducibile in italiano. Quel che più si avvicina è cullare/cullarsi, ma non è proprio la stessa cosa. L’arte di annacarsi prevede il muoversi il massimo per spostarsi il minimo. Una immagine che descrive bene lo spirito dell’isola e più ancora la disposizione d’animo dei siciliani tessuta di diffidenza. Ogni viaggio in Sicilia, anche quello intrapreso in questo libro, diventa una specie di danza immobile attorno alla geografia e alla filosofia, alla storia, al folklore e alla gastronomia, scoprendo che fra le diverse discipline esistono continui rimandi a una trama inestricabile. “Pur restando immobile, l’Isola si muove. Non è uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. È invece un teatro dove le cose succedono da un momento all’altro. È un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti”. Come l’Isola, Alajmo procede a zig-zag in un itinerario non lineare, senza vincoli di percorso né di tempo, da un capo all’altro, sulla base di pure suggestioni, guidato dalla bellezza, accompagnato da un lucido pessimismo. Come un atto d’amore che non si nasconde nessuna vergogna dell’oggetto amato: capita di innamorarsi di una canaglia. E anche se lo sai, che puoi farci?
Roberto Alajmo è nato a Palermo il 20 dicembre 1959. Ha pubblicato, fra l’altro: Un lenzuolo contro la mafia (Gelka, 1993; riedizione Navarra Editore, 2012), Repertorio dei pazzi della città di Palermo (Garzanti, 1994), Almanacco siciliano delle morti presunte (Edizioni della Battaglia, 1997, premio “Feudo di Maida”; riedizione il Palindromo, 2013), Le scarpe di Polifemo (Feltrinelli, 1998, premio “Arturo Loria”), Notizia del disastro (Garzanti, 2001, premio Internazionale Mondello), Cuore di madre (Mondadori 2003, premio Campiello, secondo classificato al premio Strega), È stato il figlio (Mondadori 2005, premi Super Vittorini e Super Comisso, finalista al premio Viareggio). Con Laterza nel 2005 ha pubblicato il saggio Palermo è una cipolla.
I suoi libri sono tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, svedese e olandese.
Nel 2013 è stato nominato Direttore Artistico del Teatro Biondo – Stabile di Palermo.
Autore del “Repertorio dei pazzi della città di Palermo” e di un altro gran bel libro che è “Notizia del disastro”.
Premessa. Le mani avanti
- Marsala e Calatafini. Visto che da qualche parte bisogna cominciare
- Palermo. Teoria e tecnica dell’annacamento
- Ustica. L’isola che mette in scena la rappresentazione di se stessa
- Lampedusa. L’evoluzione non esclude che gli uomini possano comportarsi come certe razze animali, e segnatamente le testuggini
- Mazara del Vallo. In attesa del meglio, forse conviene accontentarsi del meno peggio
- Portopalo. La ubris non era un’invenzione dei tragici greci
- La Scala dei Turchi. Ogni popolo ha il suo scheletro nell’armadio
- San Vito Lo Capo. Il destino di trovarsi accanto al posto più bello del mondo
- Intermezzo. Vita sentimentale e vicissitudini postume di Federico II
- Favignana. Forse il cubismo esisteva già in natura
- Selinunte. Certi posti si capiscono meglio andando da un’altra parte
- Segesta. Il malinteso teatro, i teatri malintesi
- Agrigento. Elementi di pirandellismo applicati all’idraulica e alla meteorologia
- Sciacca. Ogni testa è tribunale
- Polizzi Generosa. Sfortuna è scoprire la propria felicità quando è troppo tardi
- Intermezzo. Don Chisciotte e gli altri. L’habitat ideale dei personaggi romanzeschi
- Pantelleria. L’invenzione dell’invenzione
- Gibellina. Le buone intenzioni quasi mai riescono a bastare
- Noto e Avola. Esistono città cicala e città formica, e di solito non vanno per niente d’accordo fra loro
- Siracusa. La variante siciliana della madre ebrea
- Scicli. La Madonna bellicosa e suo figlio che manco scherza
- Tindari. Del resto chi l’ha detto che una Madonna non possa esser suscettibile?
- Intermezzo. A una festa non bisogna chiedere troppa coerenza, né politica né religiosa
- Enna, Nicosia, Niscemi, Caltagirone, Palazzo Adriano. C’è sempre un cuore che batte al centro
- Castelbuono. Un’eccezione che conferma le peggiori regole
- Intermezzo. Il viaggio in Sicilia come genere artistico a sé stante
- Catania. A un certo punto qualcuno deve aver dato il segnale di immersione rapida
- Le Gole dell’Alcantara. Non è che bellezza e perversione siano incompatibili, anzi
- Le Eolie. Persino la bellezza più pacificata nasconde un’inquietudine latente
- Mozia. Bisogna sì volare alto, ma certe volte la bellezza si trova in un dettaglio
- Castel di Tusa. Antonio Presti, ovvero la strategia del dono
- Mineo. I sogni fatti in Sicilia non durano mai troppo
- Cefalù. L’osmosi della somiglianza prende il sopravvento
- Intermezzo. Breve storia del vino siciliano, dove si capisce che la fortuna conosce solo strade tortuose
- Taormina. Elogio delle strade traverse e del vivere nascostamente
- Trapani. I sensi sono cinque, ma certe popolazioni ne sviluppano alcuni meglio di altri
- Erice. Nella lotta dell’uomo contro l’omologazione il fronte passa dal sonno pomeridiano
- Modica. Il vantaggio di trovarsi lontano da ovunque
- Ragusa. Un’isola nell’isola nell’isola
- Messina. Prima o poi, in un modo o nell’altro, i viaggi trovano comunque una conclusione possibile
Il Tao per un Anno – 365 Meditazioni
Titolo originale: «365 TAO: Daily Meditations»
Autore/i: Deng Ming-Dao
Editore: Ugo Guanda Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Anna Rusconi.
pp. 392, Parma
Il taoismo è conosciuto soprattutto attraverso i testi classici della tradizione orientale. Il Tao per un anno, opera di uno studioso contemporaneo, nasce invece dalla necessità di applicare in maniera chiara e attuale questi principi alla nostra vita di tutti i giorni. Ogni pagina, una per ciascun giorno dell’anno, è dedicata ad un particolare concetto o argomento (il lavoro, l’indipendenza, la pazienza, la notte, la salute, il viaggio, la bellezza, il destino), presentato da brevi versi in forma di aforisma. Il conciso commento che segue è la riflessione secondo i dettami del Tao in grado di fornire al lettore occidentale risposte pratiche ai problemi che continuamente la vita d’oggi presenta.
Urban Voodoo – Introduzione alla Magia Afro-Caraibica
Titolo originale: Urban Voodoo. A Beginner’s Guide to Afro-Caribbean Magic
Autore/i: Black S. Jason; Hyatt Christopher S.
Editore: Castelvecchi Editore
unica edizione, prefazione degli autori, traduzione di Fabio Rossi.
pp. 192, illustrazioni in bianco e e nero, Roma
Il Voodoo è un sapere iniziatico tradizionale e una disciplina magica che ha radici antichissime: accostarsi a questa cultura richiede (oltre a molte cautele) una grande dose di umiltà. Questo libro colma una lacuna annosa nella letteratura sul Voodoo. Non si tratta infatti di un ulteriore studio storico o sociologico, ma di un resoconto personale, privo di pregiudizi, fatto da due autori che si sono avvicinati al culto dall’esterno. Include descrizioni dei fenomeni scatenati dalla pratica voodoo, tecniche di divinazione, formule magiche e un resoconto delle pratiche di iniziazione. Il terreno di indagine da cui parte questo libro è la metropoli: incontri, luoghi, atmosfere ci suggeriscono che oggi è possibile percorrere un cammino di iniziazione anche all’interno delle nostre case, nelle nostre vite, qui e ora. Gli autori sono disposti ad «assicurarvi per esperienza personale che quando qualcosa vi risponderà non potrete considerarlo solo il frutto di un’immaginazione creativa o l’esperienza di un archetipo. La magia funziona, e pervade tutto, nell’odierna era dell’informazione quanto nelle epoche passate. Magari anche meglio».
S. Jason Black, artista e scrittore, studia e pratica la magia e il Tantra. Ha lavorato come medium professionista e attualmente sta lavorando a molti progetti che riguardano i tarocchi e il Tantra. È il coautore di Pacts With the Devil. A Chronicle of Sex, Blasphemy & Liberation.
Christopher S. Hyatt è noto a livello internazionale per aver scritto moltissimi libri di esoterismo sessuale, di psicologia, di autotrasformazione e di magia occidentale. Tra questi: Undoing Yourself. With Energized Meditation & Other Devices, Secrets of Western Tantra. The Sexuality of the Middle Path, To Lie is Human. Not Getting Caught is Divine e Taboo. Sex, Religion & Magick.
Urban Voodoo.
Introduzione alla magia afro-caraibica
Prefazione. Lo scopo di questo libro
Introduzione. La guerra hoodoo di S. Jason Black
Iniziazione di S. Jason Black
Lo zombi bianco
Gli dèi sono arrabbiati, effendi
Dillo al mio cavallo. Tornatevene in Missouri
I morti al lavoro nei campi di Hollywood
Spiriti che trovano tesori nascosti
Voodoo in sala d’attesa di Christopher S. Hyatt
- L’intrusione del Voodoo. Un incubo da media borghesia
- Sesso o informazione
- Il megaplex. Desideri profondi e spazi ridotti
- Aleister Crowley e l’Oto
- È il Diavolo che mi ci ha costretto
- Possiamo uscirne prima di toccare il fondo?
Il Cristianesimo, il Voodoo e Dioniso di Christopher S. Hyatt
- La prima vendetta cristiana contro la vita
- La magia della fede
- Scoppiare di gioia
- Caso 1
- Caso 2
- Il religioso sperimentale
- Dioniso. Un ponte fra due mondi?
- Potere, frenesia e gioia
- L’atomizzazione della famiglia nucleare
Spiriti, teorie magiche e repressione psichica
Tecniche di divinazione
- I tarocchi
- Il pendolino
- L’obi
- Le caracoles (cauri)
- La possessione (stati di coscienza alterata)
- L’uso del pendolino
- La divinazione con l’obi
- Gli schemi dell’odu
- Le combinazioni degli omo odu
- La tavola di Ifa: le caracoles
- Come costruire l’oracolo
- I significati dell’odu
- Come usare l’oracolo
- Possessioni e stati di coscienza alterata
I Signori dei crocicchi
- Eshu Rei
- Pomba Gira
- Eshu Tranca Ruas
- Eshu Marabo
- Eshu da Capa Preta
Qualche altro membro della famiglia
- Gli Ibeyi, o Gemelli Sacri. Taebo e Kainde
- Chango
- Oshun
- Ogun
- Ochosi, il cacciatore
- Yemanja
Cocaina, zombi e calderoni di sangue. Il lato oscuro
Incantesimi
- L’incantesimo di attrazione
- Un altro incantesimo di attrazione
- Ancora un incantesimo di attrazione
- Un incantesimo di attrazione, passione o controllo
- Per provocare dissenso
- Per bloccare il cammino di qualcuno
- Per allontanare o distruggere un nemico
- Per la distruzione di un nemico
- Per provocare la partenza di un nemico
- Per denaro e prosperità
- Per la prosperità
- Per una purificazione
- Una purificazione leggera e un incantesimo di protezione
Iniziazione e auto-iniziazione
- Un metodo di auto-iniziazione
Ringraziamenti
La Via Verso la Perfezione – Storia degli Ordini Monastici nelle Principali Religioni
Autore/i: Romanò Cesare
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
unica edizione, introduzione dell’autore.
pp. 368, Milano
È difficile esprimere in poche parole il fascino che il silenzio del chiostro di un’abbazia medievale esercita sulla nostra sensibilità di europei. D’altro canto, il debito di riconoscenza, sia sul piano culturale sia su quello spirituale, che l’Occidente ha nei confronti degli istituti monastici e religiosi più in generale è davvero enorme. In questo volume vengono passati in rassegna, con rigore storico, tutti gli ordini cattolici e non cattolici, prendendo anche in considerazione esperienze legate alle religioni non cristiane. Il lettore potrà così farsi un’idea precisa del composito e variegato mondo monastico nei suoi aspetti storici e religiosi.
Cesare Romanò, giornalista professionista, si occupa da tempo di ricerche nell’ambito delle comunità religiose. Per gli Oscar ha già pubblicato Guida ai conventi in Italia.
I Volenterosi Carnefici di Hitler – I Tedeschi Comuni e l’Olocausto
Titolo originale: Hitlerʼs Willing Executioners
Autore/i: Goldhagen Daniel Jonah
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
premessa dell’autore, traduzione di Enrico Basaglia, revisione scientifica di Marcello Pezzetti.
pp. XV-620, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, Milano
I volonterosi carnefici di Hitler e uno dei casi più clamorosi nella storiografia degli ultimi decenni. Uscito negli Stati Uniti nel marzo 1996, questo libro di un giovane e sconosciuto professore di Harvard ha suscitato un intenso dibattito ed è entrato – fatto senza precedenti per un saggio di storia europea – nella classifica dei best seller americani. In Germania, dove è stato pubblicato nell’agosto seguente, ha determinato un vero choc nazionale paragonabile soltanto a quello provocato dallo sceneggiato televisivo Holocaust.
Ma perché si è attirato, allo stesso tempo, critiche feroci e consensi entusiastici? Perché Daniel J. Goldhagen, nel suo tentativo di rispondere a un interrogativo inquietante che eravamo abituati a considerare chiuso – come ha potuto il popolo tedesco, una delle grandi nazioni civili della civile Europa, compiere il più mostruoso genocidio mai avvenuto? -, pare ad alcuni riproporre la tesi della colpa collettiva. A suo avviso nessuna delle spiegazioni finora date – la follia criminale di Hitler, la segretezza in cui furono condotte le operazioni di sterminio, l’educazione alla disciplina che avrebbe spinto militari e burocrati a «eseguire gli ordini» – può essere giudicata soddisfacente. Egli esamina da vicino le figure degli «esecutori» e reinterpreta la società tedesca fra il 1933 e il ’45 e il suo radicato antisemitismo. Attingendo a materiale non ancora vagliato o trascurato da altri studiosi, nonché a testimonianze dirette degli esecutori, Goldhagen dimostra che, contrariamente a quanto spesso si pensa, i responsabili dell’Olocausto non furono solo 55 0 membri del Partito nazista, ma tedeschi comuni di ogni estrazione, uomini (e donne) che brutalizzarono e assassinarono gli ebrei per convinzione ideologica e per libera scelta, sovente con zelo e con gratuito sadismo. E che, per di più, si comportarono così, non perché costretti, né perché ridotti alla stregua di schiavi, né perché tremende pressioni sociali e psicologiche li inducessero a adeguare la loro condotta a quella dei compagni. Lo fecero perché l’antisemitismo germanico era talmente diffuso, maligno, nutrito nei secoli di miti razzisti e false teorie scientifiche da disumanizzare gli ebrei, da trasformarli nell’immaginario collettivo in una sorta di malattia, addirittura di forza demoniaca che si doveva eliminare a ogni costo dalla Germania.
Attraverso le parole degli stessi carnefici Goldhagen ci presenta un quadro sconvolgente e immediato: la loro organizzazione della vita quotidiana, il modo di torturare e uccidere e le reazioni alle scene di morte.
Vero e proprio atto di accusa, I volonterosi carnefici di Hitler è un’opera scientifica nel metodo e provocatoria nelle conclusioni, che d’ora in avanti si rivelerà fondamentale per comprendere il più profondo dramma dell’età moderna.
Daniel Jonah Goldhagen è professore di Government and Social Studies all’università di Harvard ed è membro del Minda de Gunzburg Center for European Studies. La sua tesi di dottorato, su cui si basa questo libro, ha ricevuto nel 1994 il prestigioso Gabriel A. Almond Award dell’American Political Science Association come miglior studio, nel campo della politica comparata.
In sovraccoperta: Manifestazione antisemita al Palazzo dello Sport di Berlino, 15 agosto 1935. Le due scritte dicono: «Gli ebrei sono la nostra disgrazia» e «Donne e ragazze, gli ebrei sono la vostra rovina». Foto Bildarchiv Preussischer Kulturbesitz, Berlino.
Il Popolo del Lago – L’Umanità e i Suoi Esordi
Titolo originale: People of the Lake
Autore/i: Leakey Richard E.; Lewinsohn Roger
Editore: Rusconi
prima edizione, ringraziamenti degli autori, prefazione di Roger Lewinsohn, traduzione dall’inglese di Mario Manzari.
pp. 320, Milano
Mentre i dinosauri scivolavano verso il loro declino monumentale, un piccolo animale dall’aspetto simile alla tupaia si fece strada fuori dal lussureggiante sottobosco delle foreste e prese la via degli alberi, finendo per diventare il primo dei primati. Durante i successivi trenta milioni di anni l’ordine dei primati proliferò, producendo decine e decine di piccoli animali notturni, arboricoli e insettivori. I millenni su millenni trascorsi a predare insetti sospesi in alto a rametti traditori li fornirono, grazie a una severa selezione naturale, di dita prensili terminanti con unghie, al posto di goffe zampe con artigli, e di occhi rivolti in avanti invece che di lato. Durante tutto questo periodo, nuove specie di primati si ingrandirono, una cosa che capita di frequente quando una famiglia si espande in un ambiente evolutivo favorevole. Molti di loro passarono a svolgere le loro attività dalla notte alla luce del giorno: divennero diurni invece che notturni. E a causa degli enormi vantaggi pratici della visione a colori invece che in bianco e nero, alcune delle proscimmie diurne svilupparono l’apparato neurale capace di apprezzare il mondo cromatico circostante. Cosicché, già a questo stadio della nostra storia, circa quaranta milioni di anni fa, funzioni così importanti per noi come esseri umani oggi – mani prensili, visione stereoscopica, e il dono di vedere a colori – erano già operanti. Il vero segreto dell’evoluzione dell’umanità è sempre stato di conservare delle funzioni semplici ed adattabili, non di specializzarsi in un vicolo cieco biologico.
Prefazione
- Il popolo del lago
- Un problema di sopravvivenza
- In principio
- Una nuova concezione delle origini dell’umanità
- La famiglia umana dissotterrata
- Lezioni ricavate da ossa e pietre
- Un antico modo di vita
- La prima società del benessere
- La natura dell’intelliggenza
- Le origini del linguaggio
- Il sesso e la necessità della liberazione della donna
- Una smentita all’ipotesi della caccia
Alla Ricerca della Pietra Filosofale – Storia e Segreti dell’Alchimia
Autore/i: Cortesi Paolo
Editore: Newton Compton Editori
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 288, nn. illustrazioni b/n, Roma
Come nasce l’alchimia? Che cos’é la pietra filosofale? E cosa sapevano i filosofi ermetici dell’elisir di lunga vita? Queste sono solo alcune delle domande all’origine di questo studio originale e molto ben documentato sulla storia antica e moderna dell’alchimia. Attraverso una attenta e fedele ricostruzione delle fonti, si delinea quindi un paesaggio misterioso e affascinante, popolato da eremiti, stregoni, monaci e scienziati.
Seguiamo così, con crescente partecipazione, le vicende di questi strani personaggi, infaticabili e dall’insaziabile curiosità, nel tentativo di comprendere come e perché gli alchimisti di tutti i tempi trascorressero i giorni e le notti in compagnia dei loro esperimenti, imperterriti, alla febbrile ricerca di segrete formule chimiche, della pietra filosofale e dell’immortalità.
Paolo Cortesi, bibliotecario si occupa da anni di filosofia e storia, con particolare attenzione ai loro aspetti meno esplorati. In quest’ottica ha elaborato diversi studi sulla filosofia ermetica rinascimentale e sulla storia delle fenomenologie culturali occidentali. Per la Newton & Compton ha pubblicato una edizione critica delle Profezie di Nostradamus, L’Alchimia, trattato medievale tradizionalmente attribuito a san Tommaso d’Aquino, e Alla scoperta del tesoro perduto degli Inca. Ha pubblicato diverse monografie e oltre un centinaio di articoli.
La Ricerca di Dio
Il Pellegrinaggio Personale di un Grande Storico ci Guida a Scoprire che cosa Significa Dio nella Nostra Vita e nella Società del Nostro Tempo
Autore/i: Johnson Paul
Editore: Neri Pozza Editore
traduzione di Cecilia Vaienti, titolo originale: The Quest for God. A Personal Pilgrimage.
pp. 264, Vicenza
Paul Johnson ha condotto questa ricerca sulla natura di Dio allo scopo di aiutare se stesso e altre persone a chiarire le proprie idee e convinzioni e per condividere con altri la forza e il conforto della sua fede cattolica.
Con grande profondità e onestà esplora le prove dell’esistenza di Dio, la natura e il genere di Dio, il problema del bene e del male, il rapporto tra bellezza, arte e Dio, le nostre responsabilità nei confronti degli animali e dell’ambiente, l’importanza dell’autorità religiosa, dei riti e della liturgia, le posizioni delle altre Chiese cristiane e delle fedi non cristiane, come è cambiato il modo di porsi dell’uomo nei confronti della morte, il giorno del Giudizio, l’esistenza dell’Inferno e l’utilità della preghiera.
Grazie ad una profonda conoscenza della storia, e della storia cristiana in particolare, che fa da sfondo alle riflessioni contenute in questo libro, La ricerca di Dio si pone alla nostra attenzione con tutta la forza, la lucidità e l’eloquenza che contraddistinguono la scrittura di Paul Johnson.
Paul Johnson è uno dei maggiori storici britannici. Tra le sue numerose opere di carattere storico ricordiamo A History of Christianity; The Offshore Islanders: A History of the English People; A History of the Jews (La Storia degli Ebrei, Longanesi) e The Birth of the Modern: World Society 1815-1930 (La nascita del moderno, Corbaccio). Il suo famoso libro Modern Times: A History of the World from the 1920s to the 1990s è stato tradotto in quindici lingue ed è divenuto un bestseller in tutto il mondo. Johnson scrive inoltre una rubrica settimanale sullo «Spectator» e i suoi articoli vengono frequentemente pubblicati sul «Daily Telegraph», sul «Daily Mail» e su altri quotidiani di vari paesi del mondo.
Nato nel Lancashire da una famiglia cattolica romana, Paul Johnson è cattolico praticante e ha assistito, in qualità di giornalista, a tutti conclavi papali tenutisi dall’inizio degli anni Cinquanta.
Fanshen – Un Villaggio Cinese nella Rivoluzione
Autore/i: Hinton William
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Emilio Sarzi Amadé.
pp. 624, 1 cartina b/n ripiegata, illustrazioni b/n, Torino
Un libro che si affianca ai più famosi reportages storici della nostra epoca, da «I dieci giorni che sconvolsero il mondo» di John Reed a «Stella rossa sulla Cina» di Edgar Snow.
William Hinton poté cominciare a scrivere Fanshen soltanto dieci anni dopo aver seguito giorno per giorno gli sviluppi della rivoluzione contadina nel villaggio di Lungo Arco. Egli vi partecipò nel 1948, per sei mesi, vivendo con i quadri che dirigevano la riforma agraria e i contadini che la vivevano e la creavano giorno dopo giorno. Tornò negli Stati Uniti nel 1953, per vedersi confiscare dalla dogana tutti gli appunti nei quali era raccolta la storia di Lungo Arco e del Fanshen, cioè del sommovimento totale, della rivoluzione. Gli occorsero anni di battaglie legali prima contro la dogana, poi contro il comitato senatoriale per la sicurezza interna, presieduto dal senatore Eastland, per tornare in possesso del materiale e cominciare a scrivere il suo libro.
Il lungo intervallo di tempo intercorso tra i fatti e la relazione scrupolosa di essi non ha tuttavia fatto invecchiare Fanshen, un libro che si iscrive tra i migliori esempi del migliore giornalismo americano, quello che ha prodotto libri che sono oggi dei classici: I dieci giorni che sconvolsero il mondo, di John Reed, Stella rosso sulla Cina di Edgar Snow, e pochi, pochissimi altri. Esso conserva una freschezza che pochi altri libri sulla Cina o sulle rivoluzioni contadine hanno, e che deriva non solo dall’onestà con la quale Hinton ha affrontato il problema generale della riforma agraria, ma piuttosto dalla umiltà con la quale, postosi totalmente al loro stesso livello, egli ha affrontato il problema di ogni singolo contadino, di ogni singolo quadro politico, e del loro ingresso, presi singolarmente e come massa, in un mondo del tutto nuovo.
Nella storia tumultuosa ed esaltante di Lungo Arco, Hinton ha colto ciò che era universalmente applicabile alla Cina e al suo futuro, ed alla esperienza di altri popoli, per i quali la terra costituisca ancor oggi la principale risorsa.
La freschezza dell’opera si spiega così con la grande attualità dell’esperienza che in essa viene narrata, cioè la partecipazione totale delle masse contadine al modellamento del loro futuro, alla attuazione delle scelte fondamentali della rivoluzione. Una esperienza che rimane valida attraverso tutti i più importanti episodi della storia recente della Cina, i successivi passaggi alla cooperazione nelle campagne, alla creazione delle Comuni, e al «grande balzo» del 1958. Movimenti, questi, di cui molti si affrettarono a proclamare il fallimento prendendo solo in conto cifre e dati a formulare i quali concorrevano molti fattori diversi ed estranei, ed ignorando invece altri dati meno palpabili e misurabili, ma a lunga scadenza ben più importanti: il senso di partecipazione e la mobilitazione individuali, la scoperta di poter fare qualcosa che mai era stato fatto prima e che si riteneva impossibile poter fare, fino alla rivoluzione culturale.
In questo senso Fansben costituisce una utile testimonianza, una utile materia di riflessione, anche là dove Hinton fotografa quelli che più tardi dovevano essere conosciuti come gli elementi fondamentali della «lotta tra le due vie» nel partito comunista cinese: in altre parole la lotta permanente tra la concezione del partito e della sua funzione, e della funzione delle masse, propria di Mao Tse-Tung, e quella di Liu Shao-chi, che in Fanshen viene spesso citato. (Emilio Sarzi Amadé)