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14 Straordinari Autori Raccontano le Cronache di Harris Burdick

14 Straordinari Autori Raccontano le Cronache di Harris Burdick

Titolo originale: The Chronicles of Harris Burdick

Autore/i: Autori vari

Editore: Editrice Il Castoro

a cura di Chris Van Allsburg, introduzione di Lemony Snicker, traduzione di Giuseppe Iacobacci.

pp. 234, nn. ill. in b/n, Milano

Un vero libro cult di Chris Van Allsburg, autore e illustratore vincitore di due Caldecott Medal, bestseller in America, acclamato dalla critica e dal pubblico.
La leggenda narra che le quattordici misteriose illustrazioni di questo libro siano state create da un certo Harris Burdick, scomparso prima di consegnare all’editore i racconti che le accompagnavano. Molti anni dopo, alcuni dei più grandi scrittori americani si sono lasciati conquistare dal fascino di quelle immagini. Stephen King, Lois Lowry, Kate DiCamillo, Cory Doctorow e altri grandi autori americani si sono cimentati nell’impresa, riprendendo in mano l’opera là dove Harris Burdick l’aveva interrotta e scrivendo questa straordinaria raccolta di storie. Inquietanti, magiche, enigmatiche, intriganti. Il risultato: quattordici racconti che non riuscirete più a dimenticare – introdotti dalla penna inconfondibile di Lemony Snicket.

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Introduzione

  • Il ragazzo meraviglia – Tabitha King
  • Sotto il tappeto –  John Sciezka
  • Una strana giornata di luglio – Sherman Alexie
  • Smarrito a Venezia – Gregory Maguire
  • Un altro luogo, un altro tempo – Cory Doctorow
  • Ospiti inattesi – Jules Feiffer
  • L’arpa – Linda Sue Park
  • La biblioteca del signor Linden – Walter Dean Myers
  • Le sette sedie – Lois Lowry
  • La camera al terzo piano – Kate Di Camillo
  • La giusta punizione – M.T. Anderson
  • Capitan Tory – Louis Sachar
  • Oscar e Alphonse (La congettura Farkas) – Chris Van Allsburg
  • La casa in Maple Street – Stephen King
  • Introduzione originale a The Mistery of Harris Burdick – Chris Van Allsburg

Gli autori

Lettere 1845-1886

Lettere 1845-1886

Autore/i: Dickinson Emily

Editore: Giulio Einaudi Editore

a cura di Barbara Lanati, Struzzi 264.

pp. XVIII-188, Torino

Una donna piccola, non bella, vestita di bianco: così appariva agli occhi dei pochi visitatori ammessi nella sua casa Emily Dickinson. Era nata nel 1830 ad Amherst, una cittadina della quieta e puritana provincia d’America dove morì nel 1886. Verso i trent’anni si ritira in casa e unico tramite tra lei e il mondo esterno rimangono le lettere. Agli amici scrive per ringraziare di un dono, per partecipare a una gioia o a un dolore, per raccontare i fatti della cittadina, il passaggio di un circo, il grande incendio. A Sue Gilbert, diventata poi sua cognata, sono riservate le riflessioni più intime, nella tranquilla certezza di una affinità intellettuale; a T.W. Higginston, giornalista dell’«Atlantic Monthly», si rivolge per avere consigli e pareri sulla sua poesia, perché «la Mente è così vicina a se stessa da non riuscire a vedere, con chiarezza – e io non ho nessuno a cui chiedere». Scrive su qualsiasi pezzo di carta le capiti in mano, sui retri delle buste, accompagnando le missive con poesie, ricette di cucina, fiori. Le sue lettere partecipano della natura della sua poesia, ne hanno la densità e la secchezza, così come la ricchezza espressiva.

Budda

Budda

La vita, gli insegnamenti e il retaggio spirituale dell’Illuminato

Autore/i: Oldenberg Hermann

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

introduzione dell’autore.

pp. 414, Milano

Tutti gli esseri viventi rinascono dopo la morte un numero indefinito di volte, sotto forme molto diverse, umane, animali e altre; la natura di queste esistenze, in particolare il loro carattere gradevole o penoso, è legato al valore morale degli atti compiuti nelle vite anteriori. Questi sono i due postulati su cui si fondò l’insegnamento di un asceta indiano di nome Siddharta Gautama, che predicò nel medio bacino del Gange nella seconda metà del V secolo a.C. e che fu chiamato dai suoi discepoli Budda, «Colui che si è risvegliato». Figura di modernissima sensibilità spirituale, maestro di una «francescana» partecipazione al dolore degli altri, ma anche predicatore del distacco dal mondo, Budda è ideale di perfezione interiore per gran parte dell’umanità e oggetto della devozione di milioni di uomini sparsi in ogni parte del mondo.
Questa magistrale biografia ci presenta, con chiarezza e immediatezza insuperate, la vita e la dottrina dell’Illuminato, tracciando inoltre un profilo della comunità di discepoli che ne ha ereditato il messaggio.

Hermann Oldenberg (Amburgo, 1854 – Gottinga, 1920), professore di sanscrito presso le università di Berlino, Kiel e Gottinga, fu uno dei massimi indologi del suo tempo. Tra le sue molte opere spiccano quelle dedicate al buddismo, alla religione vedica e gli studi sulle Upaniṣad.

Come Costruire la Propria Immagine – Come Conoscerla. Come Valorizzarla. Come Comunicarla.

Come Costruire la Propria Immagine – Come Conoscerla. Come Valorizzarla. Come Comunicarla.

Titolo originale: L’image de soi. Mode d’emploi

Autore/i: Pierson Marie-Louise

Editore: Franco Angeli Editore

ringraziamenti e introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Alberto Pozzi.

pp. 256, nn. figure b/n, Milano

Un’immagine vale più di mille parole. La prima impressione – positiva o negativa, favorevole o contraria – lascerà una traccia di noi in nostra assenza.
Aspetto, gesti, portamento, abiti, stile, maniere, accessori, acconciature, colori, trucco: ciò che una persona dice non si limita alle parole, né al modo in cui le pronuncia. Sappiamo controllare i fattori che firmano la nostra immagine o ne siamo vittime? Questo libro non è un gadget per acquisire il look del vincente. Invita, al contrario, a porre termine alla dittatura delle apparenze. Diventiamo finalmente artefici della nostra immagine! Impariamo a decodificare il linguaggio silenzioso dei fattori che segnano la nostra immagine. Diamo corpo alle nostre idee e impariamo a valorizzare il nostro capitale-immagine per metterlo al servizio dei nostri progetti personali e professionali.
Certo, una buona immagine non può sostituire da sola le altre nostre qualità, ma si sono verificati numerosi casi di Carriere stroncate, di risultati scadenti, di prestazioni non apprezzate, di discorsi non compresi, a causa dell’immagine.
Ricco di esempi e di illustrazioni, questo volume costituisce un autentico consulente d’immagine personale per gli uomini e le donne che lavorano. È anche uno strumento di riflessione e di lavoro per i professionisti dell’immagine, gli esperti della comunicazione, del marketing, della selezione del personale. Invita a guardare in modo nuovo alla nostra immagine e aiuta ad evitare tutte le insidie del contenuto e della forma della nostra comunicazione. Nella più totale autonomia e rispetto della personalità!

Marie-Louise Pierson, a vent’anni indossatrice da Chanel, nei dieci anni successivi compie una brillante carriera nel campo della moda. Laureatasi in psicologia in Francia e negli Stati Uniti, oggi è psicoanalista e consulente presso aziende a livello internazionale. Un curriculum originale, che da valore alla sua proposta di un metodo per riconciliare in ciascuno di noi «identità».

La Grande Opera di Sensei Ohsawa – Comprendere la Logica dell’Invisibile e Vedere il Mondo Attraverso gli «Occhiali Magici» di Yin e Yang

La Grande Opera di Sensei Ohsawa – Comprendere la Logica dell’Invisibile e Vedere il Mondo Attraverso gli «Occhiali Magici» di Yin e Yang

Titolo originale: Le principe de la paix éternelle – Une logique pour le XXI siècle

Autore/i: Mittler Jacques

Editore: insedicesimo – Delfino & Enrile Editori

1ª edizione, a cura di L. Chiesi, premessa dell’autore, premesse di L. Chiesi, F. Procopio, J. Mittler, traduzione di A. Uselli, B. Sangiovanni, C. Montoli, I. Biagini, M. Bussini, revisione di A. Cuoghi, C. Bolzon, F. Joele, G. Zanolli.

pp. 732, nn. illustrazioni b/n, 14 tavole a colori, Savona

«La vera libertà, la libertà infinita, non può essere data da altri, da qualche maestro, religioso o filosofo, società o governo. Dovete realizzarla da voi stessi, per conto vostro, da soli.» (G. Ohsawa)

Raccolta commentata di tutti i temi sviluppati da Georges Ohsawa (Yukikazu “Nyoiti” Sakurazawa) sul Principio Unico della dialettica d’Estremo Oriente e le sue principali applicazioni in ambito scientifico, medico, filosofico, alimentare, educativo e spirituale.

Nel lontano 1929, Yukikazu Sakurazawa (presidente della “Società dei medici tradizionali del Giappone”) arrivò a Parigi e presentò per la prima volta il “Principio Unico” della scienza e della filosofia d’Estremo Oriente. Da allora, con lo pseudonimo di Georges Ohsawa, si dedicò assiduamente al proposito di avvicinare le culture dell’Est e dell’Ovest, tessendo contatti con i più grandi filosofi, letterati, medici e scienziati occidentali. Conosciuto soprattutto come “padre” della macrobiotica (che sviluppò e diffuse nel mondo intero per oltre 50 anni), introdusse per primo l’agopuntura, il bonsai, l’haiku e l’ikebana e invitò i primi insegnanti di aikido, yoga e zen, spiegando in modo rigoroso – tramite conferenze e pubblicando oltre 20 libri – la filosofia millennaria da cui tali arti derivano. La sua personalità così forte, le migliaia di guarigioni straordinarie da lui ottenute e la profondità del suo pensiero lo hanno portato ad essere appellato “Sensei” da tutti coloro che lo incontrarono. La chiave del suo insegnamento è una logica universale dinamica, che supera la logica classica e che può essere applicata allo stesso modo sia al mondo fisico sia al mondo spirituale. In questa raccolta, unica nel suo genere e finalmente disponibile anche in lingua italiana, il lettore troverà tutti i principali temi sviluppati da Ohsawa alla luce di Yin e Yang (la malattia, la guarigione, la religione, la spiritualità, la fisica, la chimica, la biologia, le trasmutazioni, la medicina, l’alimentazione, lo sviluppo del giudizio, l’educazione e molti altri) classificati, commentati e spiegati tramite innumerevoli citazioni e riferimenti alle oltre 6000 pagine di testi originali consultati.

Jacques Mittler è nato a Parigi nel 1937. Autodidatta, ingegnere aeronautico, poi imprenditore indipendente, dal 1970 è stato uno dei pionieri dell’alimentazione biologica in Francia. Dopo un percorso scientifico, l’incontro con la spiritualità ha determinato un importante cambio di direzione. Abbandonate le attività professionali, consacra ora il suo tempo alla scrittura (è autore di numerose opere sulla macrobiotica e sulla metafisica) e all’organizzazione di seminari di riflessione, con lo scopo di stabilire un “ponte” tra la filosofia intuitiva della medicina estremo-orientale e il pensiero razionale scientifico occidentale.

Bisogni e Diritti del Fanciullo – Fuga dalla Prima Età

Bisogni e Diritti del Fanciullo – Fuga dalla Prima Età

Titolo originale: Escape from Childhood. The Needs and Rights of Children

Autore/i: Holt John

Editore: Armando Armando Editore

presentazione di Roberto Mazzetti, premessa dell’autore, traduzione di Trieste Valdi.

pp. 264, Roma

Sul piano ideologico, Holt appartiene alla schiera di quegli studiosi e osservatori della realtà attuale che, come G. Mendel, P. Goodman, I. Ilich, E. Reimer e altri, lottano con toni paradossali per un mondo migliore e più felice, libero da tutti gli ostacoli che impediscono all’uomo una maggiore pienezza di vita. È una corrente di pensiero e di azione definita da Erich Fromm come «radicalismo umanistico».
Nella prima parie del libro i capitoli sulla famiglia, sulla perduta autorità degli adulti, sull’«assistenza e su coloro che la fanno», sul bambini come oggetti d amore e come «creature leggiadre e vezzose» sono da considerare come una analisi psicologica libera da schemi.
Nella seconda parte, Holt spiega ampiamente il senso della sua iniziale proposta di estendere a tutti i bambini e ragazzi d’ogni età i diritti e le responsabilità che oggi appartengono ai soli adulti. Benché alcune delle sue proposte possano sembrare irrealizzabili (e Holt stesso ne è ben conscio), il suo pensiero si muove, oltre il paradosso, come provocazione altamente salutare.
Per concludere, un discorso volutamente tendenzioso nella linea di un permissivismo in crisi, ma discorso validissimo proprio ora per sollevare echi e risposte che consentano di approfondire le autocritiche degli anti autoritari senza limitazioni. La introduzione di Roberto Mazzetti e essenziale per collocare l’analisi di Holt nell’ambiente italiano, dove gli influssi del «permissivismo» americano, per talune forzature ideologiche tradotte in retorica educativa «d’avanguardia», hanno condizionato negativamente la nostra più recente ricerca pedagogica.

Joun Hott, è molto noto nei paesi di lingua inglese. la sua esperienza come insegnante nel Colorado, in California e del Massachusetts e avendo per alunni gli appartenenti a tutti gli ordini di scuola, dai bambini delle elementari ai laureati di Harvard, gli ha permesso di scrivere re come How Children Learn; The Underachieving School; What Do I Do Monday?; Freedom and Beyon.
Cfr. in queste edizioni, Ivan I. Illich, Rovesciare le istituzioni. Un «messaggio» o una «sfida», 1973, pagine 260; BE. Reimer, La scuola è morta. Alternative nell’educazione, 1974, pp. 216; G. Menpet, Infanzia nuova classe sociale. Sociopsicoanalisi dell’Autorità, 1974, pp. 264.

Il Vino del Furore

Il Vino del Furore

Autore/i: Irti Rosèlia

Editore: Sansoni Editore

in sovraccoperta: Hieronymus Bosch, Trittico delle tentazioni (part.). Lisbona, Museo Nazionale di Arte Antica.

pp. 288, Firenze

Il vino del furore è l’amara bevanda che, insieme con il latte materno, ha succhiato Elisabeth De Ranfaing, la giovane castellana di un feudo lungo la Mosella, nella Francia del Seicento.
Elisabeth è un’«indemoniata» e, in un’agghiacciante escalation di sintomi, tocca uno stato parossistico tale da coinvolgere medici, teologi ed esorcisti. La Chiesa giunge quasi a ritenerla santa, in una confusione drammatica tra bene e male, tra orrore ed estasi. Approfittando di questa confusione Elisabeth costruisce un impero gestendo un convento per ragazze traviate, che sfrutta e sottopone a tremende sevizie.
Intorno a questo nucleo principale si dipana una trama avvincente e inquietante, intessuta di tragedie individuali e di eventi che sfidano, malgrado tutto, la razionalità del lettore moderno.
Anche perché Elisabeth visse realmente e tutta la sua vicenda è documentata negli archivi della Biblioteca di Nancy.

Rosèlia Irti è già nota al pubblico della Sansoni per un vero e proprio best-seller, Come sopravvivere a scuola, che ha vinto il. Premio Latina per la manualistica del 1990, e per Come te la cavi con l’inglese? (1990).
Nel 1989 aveva pubblicato Pilla, un breve romanzo biografico su Paolina Leopardi (Essedue Edizioni, Verona) che preannunciava la vena narrativa espressa con più arduo impegno in Il vino del furore.

L’Omosessualità negli Animali

L’Omosessualità negli Animali

L’omosessualità come «strumento naturale» di difesa contro la sovrappopolazione

Autore/i: Celli Giorgio

Editore: Longanesi & C.

introduzione dell’autore.

pp. 176, 20 figure in bianco e nero, Milano

«Lasciate fare a Venere», scriveva Bergson, «e ci penserà poi Marte.» Se l’infanticidio è divenuto, nella coscienza occidentale, un crimine intollerabile; se la guerra, come scrive Bouthoul, è un infanticidio differito e coincide, divenuta guerra nucleare, con un evento escatologico, nella nuova situazione storica la morale tradizionale si rovescia, i valori invertono il loro segno, le valenze nere diventano bianche, e viceversa. «Crescete e moltiplicatevi» è un pessimo consiglio.
«Fate l’amore, non la guerra» è un programma valido solo a certe condizioni. Gli amori fecondi, infatti, non sostituiscono, ma generano la guerra. È venuto il momento di affrontare la verità: per sopravvivere è necessaria una nuova dimensione morale. Tutti sanno che la popolazione della terra è in costante ascesa. Oggi siamo tre miliardi e mezzo; saremo, di questo passo, sette miliardi nel duemila, e presto ci ridurremo a un uomo per ogni metro quadrato. In questa prospettiva terrificante, non generare diventa più «naturale : che generare. A tale proposito, tutti i rimedi finora ricercati e, in parte, attuati, che possono riassumersi con la frase «controllo delle nascite», o con le pratiche anticoncezionali, si sono dimostrati quasi inefficaci… D’altra parte, il controllo chimico delle nascite non solo si rappresenta sempre come la possibile alternativa riservata al futuro, ma ha determinato una constatazione ormai accettata, e cioè ogni ideologia che ci si opponga è una manifestazione implicita dell’impulso di morte, anzi, una tipica ideologia suicida. L’autore di questo libro, per dimostrare tale tesi, ricorre ai fatti noti ai biologi: le specie più stabili e più favorite sono quelle capaci di autoregolare la propria densità.
In questo contesto, l’omosessualità non può più essere considerata una pratica innaturale, e neppure condannata come tale. Rimane ancora da vedere se la nostra specie possiede, al pari di altri mammiferi, delle modalità interne di regolazione che, a determinati livelli, interferiscano attivamente, così da limitare l’incremento numerico.

Giorgio Celli ha seguito studi prevalentemente scientifici e attualmente si occupa di ricerche entomologiche presso un Istituto universitario. Scrittore, ha fatto parte del Gruppo ’63 e ha collaborato a numerose riviste italiane, quali, ad esempio, Il Verri, Quindici, Marcatré, Malebolge, di cui è stato uno dei fondatori, Tam-Tam. Ha pubblicato un romanzo: Il parafossile (Feltrinelli, 1967), un poema in prosa: Prolegomeni all’uccisione del Minotauro (Feltrinelli, 1972) e due volumetti di versi: Il pesce gotico (Geiger, 1968) e Morte di un biologo (Ed. del Centro Duchamp, 1970). Ha, inoltre, curato un volume delle opere di Darwin (Il meglio di Darwin in antropologia, Longanesi & C., 1971) e di Fabre (Ricordi di un entomologo, Einaudi, 1972).

Nell’Anno della Tigre – Storia di Adriana Faranda

Nell’Anno della Tigre – Storia di Adriana Faranda

Autore/i: Mazzocchi Silvana

Editore: Baldini & Castoldi

prefazione dell’autrice.

pp. 232, Milano

L’aria era immobile e calda, la cella ormai chiusa da tempo, lo e Nancy, ragazza che veniva dal Sud della Cina, avevamo giocato a scacchi, come tutte le sere. Come tutte le sere avevo perso, sconfitta dalla sua inestinguibile pazienza. Riposta la scacchiera, boccheggiando accanto alla finestra, il consueto angolo delle chiacchiere. L’infanzia, le abitudini delle nostre terre, le leggende. Com’era dove sei nata, quali gli odori, i venti, la latitudine e l’ora. Nell’anno della Tigre sì, tigre del metallo, tigre d’agosto, il profumo del gelsomino nei venti caldi di Sicilia, e per di più di notte.
All’improvviso Nancy si ritrasse, strabuzzo gli occhi, e si copri la bocca con la mano. Così, mi narro di una credenza popolare cinese, forte e radicata nelle campagne. Le femmine dell’anno della Tigre, nate nelle ore notturne della caccia, erano destinate a distruggere la casa paterna, mi disse.
I maschi no, soggiunse, loro sarebbero stati grandi condottieri. Ma le bambine avrebbero corso il rischio di sovvertire, con la loro aggressività e la loro energia, il ruolo che socialmente e culturalmente era stato loro assegnato. Erano considerate talmente pericolose, aggiunse infine, che sempre la leggenda raccontava che anticamente molte neonate erano state uccise subito dopo il parto, non appena verificato il loro sesso. Io risi, Naney mi lanciò un’occhiata. Sei fortunata, concluse, forse in mio paese ti mazza subito, appena nata. Meno male, risposi allora. Qui almeno ci uccidono solamente ogni giorno.
Silvana Mazzocchi, giornalista di «Repubblica», appartiene alla stessa generazione di Adriana Faranda, una delle protagoniste del sequestro di Aldo Moro e della cruenta stagione brigatista. Insieme a tanti altri coetanei ha condiviso l’ansia di cambiare il mondo. Successivamente, l’accendersi della violenza terroristica fa emergere la drammatica contrapposizione tra chi rifiuta senza incertezze la scelta del «Partito armato» e chi invece, come la Faranda, entra a farne parte.
La spinta a raccontare – non la storia giudiziaria – ma il percorso politico e personale di Adriana Faranda, sorge in Silvana Mazzocchi durante i processi per la strage di via Fani, che vedono l’ex militante dell’Autonomia, la dirigente della colonna romana delle Br, far fronte con sofferta fermezza alle proprie responsabilità.
La contraddizione tra le scelte che portano Adriana Faranda alla lotta armata e il carattere impetuoso di questa donna, la sua sensibilità verso i sentimenti più intimi e privati, sono all’origine di questo libro che nasce da decine di colloqui intercorsi tra l’autrice e la protagonista di una vicenda che scandisce quindici anni di storia italiana e che culmina nel sequestro Moro.
Non si tratta ancora di tracciare bilanci di quella stagione. Altri – e in altri momenti – li dovranno e li potranno fare. Quella che emerge e invece una ricostruzione rigorosa, spesso densa di particolari mai rivelati, di quello che accadde nella galassia terroristica prima e dopo quel 16 marzo 1978. Ma – soprattutto – vengono delineate passo dopo passo, dall’infanzia siciliana ai lunghi anni di carcere, dall’impegno nell’Autonomia alla vita quotidiana di «regolare» brigatista, le tappe intrecciate e contraddittorie che compongono l’esistenza di una donna ingoiata dal vortice della lotta armata.
Un percorso che sfocia, dalla teoria e pratica della violenza, nella dissociazione e infine nella condanna della lotta armata, e attraverso l’ammissione dei propri errori e responsabilità, nel dolore per il sangue e i lutti provocati. Un percorso che, alla fine, riesce a trovare la sua via di fuga. Insofferente verso ogni chiusura e gabbia ideologica, costi quel che costi, di ogni sfida – nei confronti della sua famiglia, degli uomini che ama, delle organizzazioni in cui milita, delle istituzioni che la fronteggiano – Adriana Faranda intravede, con stupefacente nitidezza, la meta alla quale approdare. Punto di un equilibrio tumultuoso dove la libertà dei sentimenti caparbiamente coltivati non rinuncia a fare i conti con l’irrimediabile diversità, incisa dentro di sé, che «attiene al tempo della lotta armata, della latitanza, del rapporto tragico che si è venuto tessendo con l’esistenza e con la morte».

Silvana Mazzocchi è nata e lavora a Roma. Nella seconda meta degli anni Settanta per il quotidiano «La Stampa» si è occupata di cronaca giudiziaria e ha raccontato i primi scandali tra affari e politica, i tragici eventi del terrorismo e i giorni del rapimento Moro. Dal 1980 è inviato speciale a «la Repubblica». Per il quotidiano romano ha seguito gli episodi più scottanti dei tanti misteri italiani e gli avvenimenti che hanno cambiato il costume del nostro Paese, con un occhio sempre attento ai diritti civili alla politica istituzionale. Ha collaborato con Sergio Zavoli a La notte della Repubblica, la grande inchiesta televisiva dedicata agli anni di piombo andata in onda sulla Rete due. Nel 1993 ha pubblicato, sempre con Baldini&Castoldi, Mostro da niente.

Donne e Potere

Donne e Potere

Autore/i: De Marchi Giovanni

Editore: IBN Editore

premessa dell’autore.

pp. 176, nn. illustrazioni b/n, Roma

Agrippina Minore, un’assassina che seppe morire
Anna Maria de’ Medici, donò a Firenze i tesori di famiglia
Caterina la Grande, creatrice della Russia moderna
Caterina Sforza, la tigre di Forlì
Ching Yih Saoa, la regina dei pirati del Mar della Cina
Cleopatra, l’ultimo dei grandi Faraoni
Cristina di Svezia, la regina che si fece attrice
Donna Olimpia, una gran bustarellara
Elena Cornaro, la prima laureata della storia
Eleonora d’Aarborea, la più grande sovrana italiana
Emma Lyon, una sadica sgualdrina alla Corte di Napoli
Erzébeth Báthory, Fracula al femminile
Giacinta Marescotti; una santa di ferro
Jeanne du Barry, l’ultima favorita
Joséphine Baker, patriota, madre, artista
Matilde di Canossa, la Gran Contessa
Rosselana, l’anima nera di Solimano il Magnifico
Tzu-hsi, l’affossatrice del Celeste Imapero
Zenobia, l’imperatrice siariana che fece tremare Roma

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        Bibliografia
Premessa

  • Agrippina Minore
  • Anna Maria de’ Medici
  • Caterina la Grande
  • Caterina Sforza
  • Ching Yih Saoa
  • Cleopatra
  • Cristina di Svezia
  • Donna Olimpia
  • Elena Cornaro
  • Eleonora d’Aarborea
  • Emma Lyon
  • Erzébeth Báthory
  • Giacinta Marescotti
  • Jeanne du Barry
  • Joséphine Baker
  • Matilde di Canossa
  • Tzu-hsi
  • Zenobia

I Casi Orientali di Sherlock Holmes

I Casi Orientali di Sherlock Holmes

Nove Avventure degli Anni Perduti

Autore/i: Riccardi Ted

Editore: Ponte alle Grazie

prefazione di John H. Watson.

pp. 384, Milano

…Quello del crimine non è un mondo razionale, e sarebbe disonesto lasciar credere al lettore che la soluzione di queste avventure sia stata semplice così come appare talvolta sulla carta… Holmes ha letto il manoscritto da cima a fondo. Come in passato, mi ha rimproverato la tendenza a dare un resoconto romanzesco degli eventi. Avrebbe preferito quello che lui chiama un approccio scientifico…

C’è un periodo oscuro nella vita di Sherlock Holmes: quello compreso fra la sua presunta morte alle cascate di Reichenbach, nel 1891, e la sua ricomparsa in occasione del caso Ronald Adair, tre anni dopo. Le nove avventure raccolte in questo libro colmano questa lacuna, ricostruendo l’accaduto. È il fido Watson a introdurre il racconto. Ormai Holmes è tornato a Londra e conduce un’esistenza apatica, ravvivata soltanto da malinconiche esecuzioni al violino. Per rincuorarlo e spingerlo a tornare in attività, Watson gli chiede delle sue vicissitudini in oriente, tra l’India del Nord, il Nepal e il Tibet. Un mondo surreale e sanguinario, popolato da espatriati europei decadenti e da sinistri personaggi d’altri tempi: spie zariste, mercanti d’arte e misteriosi capitani. Terre favolose che hanno messo a dura prova l’acume deduttivo di Holmes, spingendolo a domandarsi se dietro la razionalità non si celi spesso un aspetto magico… Ted Riccardi, grande esperto di cultura orientale, riesce perfettamente nell’intento di restituire il personaggio di Sherlock Holmes ai suoi casi appassionati, arricchendo lo stile di Doyle di un’atmosfera di grande fascino.

Ted Riccardi ha insegnato dal 1968 al 1999 alla Columbia University di New York presso il Dipartimento di Lingue e culture mediorientali e asiatiche. I suoi interessi vertono in particolare sulle culture dell’India e del Nepal, paesi dove egli ha vissuto e viaggiato a lungo.

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Prefazione

  • L’assistente del viceré
  • Il caso del fantasma di Hodgson
  • Il caso dell’erudito francese
  • Un inviato a Lhasa
  • Il caso di Anton Furer
  • Il ratto gigante di Sumatra
  • Strana vicenda a Trincomalee
  • Assassinio nel Bazar
  • Il mistero di Jaisalmer

Un’ultima annotazione

Vaghe Stelle dell’Orsa…

Vaghe Stelle dell’Orsa…

Autore/i: Visconti Luchino

Editore: Cappelli Editore

a cura di Pietro Bianchi, in copertina: Claudia Cardinale.

pp. 206, Bologna

Il cammino sempre più sorprendente di Luchino Visconti, regista di film, questa volta ha cercato la sua tappa in un soggetto originale che trova le radici nella tragedia antica di Elettra, come una matrice culturale capace di suggerire situazioni archetipe, da verificare nel mondo moderno, quasi tentando una nuova sistemazione classica dei motivi romantici che hanno sempre mosso l’opera del nostro autore.
Romanticismo e classicismo, in tal modo, si misurano accanitamente in quella che lo stesso Visconti ha chiamato «la problematica del non essere».
Il volume, introdotto dallo scritto di Pietro Bianchi, ricostruisce il tormentato percorso del film, riportando per intero due sceneggiature, la prima e l’ultima, unitamente ai capitoli del regista, del produttore e dell’aiuto-regista, il cui «Giornale di bordo» fornisce appunti preziosi per conoscere il clima della lavorazione.
L’impresa, dunque, ha le sue carte. Essa si pone, ancora una volta, al centro del dibattito artistico contemporaneo.

Muoversi con l’Universo

Muoversi con l’Universo

Autore/i: Tecchio Marina

Editore: Edito in proprio

prefazione di Selvarajan Yesudian, introduzione dell’autrice, disegni di Antonio Perosa.

pp. 88, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano

Dalla prefazione di Selvarajan Yesudian:
«Si è scritto molto sullo Yoga. Il mondo, infatti, è pieno di libri che informano il pubblico su ciò che è lo Yoga.
Marina Tecchio è stata per parecchi anni allieva della mia scuola internazionale di Yoga, in Svizzera. Il suo genuino interesse l’ha portata a penetrare l’essenza dello Yoga e cioè l’autocontrollo e la conoscenza, sia fisica che mentale, di se stessi, che sono alla base di una vita felice. Marina Tecchio ha l’obiettivo di educare i giovani ad iniziare la vita su di una solida base di buona salute, armonia interiore e prontezza di spirito. Dopo parecchi anni di esperienza ha scritto un libro intitolato: Muoversi con l’Universo.
Questo libro non spiega i diversi sistemi Yoga, ma viene subito al punto, illustrando ciò che bisogna fare per star bene in salute ed essere forti nello spirito e nel corpo.
Nell’esercizio della respirazione Yoga, il sangue si carica di ossigeno. Noi laviamo il nostro corpo ogni giorno con l’acqua, ma cosa lo tiene pulito all’interno? È il sangue, saturo di ossigeno, che circolando dal midollo osseo alla periferia della pelle, pulisce a fondo il corpo, liberandolo da tutte le tossine, attraverso:

  • la respirazione
  • i pori della pelle
  • la sudorazione
  • l’urina
  • gli escrementi

Ecco come la natura elimina i veleni dall’organismo.
La maggior parte dell’aria che respiriamo è costituita da energia solare, chiamata Prana in India, che dà vita al corpo. […]»

Questa è la Verità

Questa è la Verità

Titolo originale: As it was

Autore/i: Lobsang Rampa T.

Editore: Casa Editrice Astrolabio

prefazione dell’autore, traduzione di Pietro Negri.

pp. 160, Roma

Un’altra tessera aggiunta al multicolore mosaico che forma l’eccezionale autobiografia di uno degli uomini più misteriosi e straordinari che siano mai esistiti.
Questo nuovo ed emozionante libro racconta nei dettagli episodi che gettano ulteriore luce sulla vita e le vicissitudini di T. Lobsang Rampa: la sua nascita in Tibet, la giovinezza, gli studi di medicina orientale e occidentale in Tibet e in Cina, i viaggi, le guerre, le peripezie, le sofferenze, la trasmigrazione in un nuovo corpo, la lotta contro le forze del male, la solitudine, le profezie sulla sua stessa vita e sul destino del mondo.

Libri di Lobsang Rampa pubblicati presso la Casa Editrice Astrolabio: I segreti dell’aura; La caverna degli antichi; Il medico venuto da Lhasa; La veste color zafferano; Storia della mia vita; L’eremita; Il saggio del Tibet.

“Ciao!” … e Poi? – La Psicologia del Destino Umano

“Ciao!” … e Poi? – La Psicologia del Destino Umano

Titolo originale: What do you say after you say hello?

Autore/i: Berne Eric

Editore: Bompiani

quarta edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Roberto Spinola e Laura Bruno, in copertina: «The Dinner Table» di George Segal.

pp. 288, illustrazioni b/n, Milano

“Ciao!” … e poi? Sembra indovinello, forse è un gioco, uno di quelli che Eric Berne ci ha proposto in A che gioco giochiamo (Bompiani, 1967), che ha ormai avuto numerose edizioni. Espressioni, spontanee dovute al caso o al buon umore, ma anche regole di comportamento che vanno rispettate: questi i “giochi” di Eric Berne, da “Difetto” ad “Alcolizzato”, a “Peliamo quel pollo” e altri ancora, che tutti conosciamo per averli giocati o per averli visti giocare.
Ogni gioco ha il suo meccanismo e ogni giocatore il suo ruolo; il tornaconto è spesso obbligato e allora il gioco non diverte più. Ma Eric Berne, nella parte del terapeuta, insegna a “liberarsi” da quei giochi che limitano la piena espressività e ci riesce grazie a una teoria della personalità che è anche un metodo terapeutico, l’analisi transazionale, da lui ideata ed elaborata sulla base di un sistema analitico molto semplice, la suddivisione dell’io nei tre stati di Genitore, Adulto, Bambino, e su un insieme di transazione esplicative dei rapporti tra due o più persone. In “Ciao!” … e poi? le regole dei giochi vengono riprese e inserite in un sistema più ampio, teso a ricoprire l’intero arco dell’esistenza dell’individuo: dal “gioco”, resoconto di un “motto di spirito”, al “copione”, modello del destino umano. Ereditato dai genitori nella prima infanzia sotto forma di ordini e insegnamenti che accompagneranno l’individuo per tutta la vita, il “copione” determina ogni scelta – dall’amore al lavoro, perfino al tipo di morte – e vincola ogni azione a “slogan” ricorrenti. In ultima analisi il “copione”, se negativo, impedisce di vivere, così come il “gioco”, se costrittivo, impedisce di giocare. Ma come per il “gioco”, anche dal “copione” è possibile “liberarsi”; grazie all’analisi transazionale il terapeuta permette a ogni individuo di opporre alla programmazione parentale un diverso piano di vita, di sciogliere quei nodi che limitano la sua autonomia e di vivere finalmente libero, padrone del proprio destino.

La Caverna degli Antichi

La Caverna degli Antichi

Titolo originale: The Cave of the ancients

Autore/i: Lobsang Rampa T.

Editore: Casa Editrice Astrolabio

prefazione dell’autore, traduzione Tecla Franco.

pp. 180, Roma

T. Lobsang Rampa non ha bisogno di presentazione per il lettore occidentale: dopo la pubblicazione de Il terzo occhio, il suo nome è ormai famigliare a chiunque si interessi all’oriente ed è inscindibile in particolare per tutti dal mondo segreto e misterioso del Tibet.
Questo nuovo libro di Rampa, in cui sono descritte le esperienze straordinarie e quotidiane di un giovane monaco in un monastero tibetano, offre al lettore un quadro della vita sugli altipiani del Tibet come è vista attraverso gli occhi di un giovane, ingenuo e spontaneo come tutti i giovani, ma dotato di qualità eccezionali.
Da questa storia avventurosa è appassionante, ambientata in un mondo segreto e irraggiungibile, il lettore apprenderà quanto la saggezza degli Antichi può insegnarci su questioni come il significato della vita, il timore della morte, il rapporto tra mente e cervello, l’ipnosi, la telepatia, la chiaroveggenza e la reincarnazione.
Gli insegnamenti di questo libro nascono dalla saggezza degli Antichi, ed è la saggezza che si trova scritta sulle piramidi egiziane, nei templi delle Ande e nel massimo deposito di saggezza occulta del mondo, gli altipiani del Tibet.

Libri di T. Lobsang Rampa pubblicati presso la Casa Editrice Astrolabio: I segreti dell’aura; Il medico venuto da Lhasa; La veste color zafferano; Storia della mia vita; L’eremita; Il saggio del Tibet; Questa e la verità.

Infanzia Nuova Classe Sociale – Sociopsicoanalisi dell’Autorità

Infanzia Nuova Classe Sociale – Sociopsicoanalisi dell’Autorità

Titolo originale: Pour Décoloniser l’Enfant. Sociopsychanalyse se l’Autorité.

Autore/i: Mendel Gérard

Editore: Armando Armando Editore

presentazione dell’edizione italiana e introduzione dell’autore, traduzione di Velia Ottavi Armando.

pp. 264, Roma

È difficile, scrive Suzanne Mollo in una attenta presentazione critica di quest’opera, render conto delle molte dimensioni del libro di Gérard Mendel. Il tema centrale del libro è il disgregarsi del fenomeno Autorità e il formarsi al suo posto di un nuovo valore: il Conflitto. A questo tema se ne aggiungono e se ne collegano pero molti altri, in particolare certe interpretazioni del marxismo, una lunga analisi storica del fenomeno Autorità, delle interessanti considerazioni sulla nozione di Valore, e cid può bastare a far comprendere quanto debbano sentirsi coinvolti nel discorso di Mendel l’educatore, il sociologo, lo psicoanalista, il filosofo.
Il bambino e poi l’adolescente restano gli oggetti centrali di questo libro, ma l’attenzione dell’Autore è volta soprattutto ad approfondire i concetti di Autorità e di Conflitto. Nel corso della storia, scrive Mendel, si è prodotto un decondizionamento dell’individuo rispetto all’Autorità ogni volta che venivano modificate le forze produttive. Questa scomparsa dell’Autorità sperimentata e imposta da una tradizione che di volta in volta si rivela superata, determina due tipi di conseguenze: in genere in simili momenti critici trionfano puri rapporti di forze all’interno dei quali l’individuo viene annullato; e allora che nasce e trionfa lo Stato poliziesco. Ma il presente, sostiene Mendel nel corso di tutta la sua opera, offre un’alternativa a tale conseguenza. Il presente offre la possibilità, e rivela la necessita, di una Rivoluzione pedagogica capace di creare un individuo nuovo e basata su una nuova concezione del Conflitto.
Se infatti si considera il Conflitto come uno stato naturale dell’uomo che si libera lentamente dalla dipendenza biologica, fantasmatica e psico-affettiva della prima infanzia, se si smette di utilizzare a vantaggio della società dominatrice la dipendenza strutturale di quella vera e propria classe sociale nuova che è formata dai bambini e dagli adolescenti massicciamente raggruppati nelle istituzioni scolastiche, se infine si considera come valore nuovo la ribellione giovanile nei confronti dell’Autorità, allora i rapporti gerarchici tra bambino e adulto si trasformano, nasce una nuova eguaglianza e l’individuo impara sui banchi di scuola a rifiutare la passività e la perniciosa obbedienza che fino a ieri gli venivano imposte coltivando il suo senso di colpa o sfruttandolo economicamente.
È questa l’Utopia realistica di Gèrard e Mendel, convinto che, dietro la facciata della politica attuale, si stia svolgendo una gara di velocità tra le innovazioni possibili da lui indicate e un ritorno in forza delle dittature.
Ed è soprattutto alla presa di coscienza di questa realtà incombente che l’Autore invita i lettori, consapevole di provocarli con proposte a volte paradossali, ma forte della sua vastissima preparazione storico-sociologica e psicoanalitica, nonché sempre attento a dimostrare come i conflitti umani possano oggi più che mai trasformarsi in catastrofe o esitare in un gioco senza fine di antagonismi evolutivi.

Maestri del Pensiero – La Cultura Filosofica Italiana nella Seconda Metà del XX Secolo

Maestri del Pensiero – La Cultura Filosofica Italiana nella Seconda Metà del XX Secolo

Autore/i: Granese Alberto

Editore: Edizioni Mores

ringraziamenti, premessa, introduzione e note dell’autore.

pp. 536, Roma

Questo saggio trae la sua ragion d’essere dal proposito a associare a un bilancio critico delle filosofie italiane della seconda meta del XX secolo l’approfondimento di alcuni dei temi più frequentati in quegli anni dai filosofi italiani e non solo da questi. In primo luogo quello della ragione è della razionalità, al quale altri se ne connettono di non minor rilevanza (scienza, logica, epistemologia, metafisica, ermeneutica-interpretazione, linguaggio, semiologia-semiotica, strutturalismo, storia-storicismo, nichilismo, retorica, valori, norme, diritti, estetica ecc.) di cui è possibile una trattazione sincronica, ma che esigono anche di essere considerati in una prospettiva (e/o retrospettiva ) storico-diacronica. Ci si prefigge in primo luogo ( ma non esclusivamente ) di documentare che il carattere “peninsulare”, periferico, eclettico e sincretico, della filosofia italiana, quello su cui i filosofi nostrani si pronunciano talvolta con toni di disincantato pessimismo, è una medaglia che ha il suo rovescio.
L’esuberanza multiforme e multivariabile del pensiero filosofico italiano del XX secolo offre l’opportunità, più di quanto non possa dirsi per altre filosofie “nazionali” da cui quella italiana si è resa non di rado dipendente o tributaria, di un confronto fra linee di pensiero ciascuna dominante in una particolare stagione e in un particolare contesto, ma non fatta oggetto, in quei contesti, delle valutazioni comparative che il “melting pot” o – se si preferisce – il laboratorio, il crogiolo, il “cantiere aperto” della filosofia italiana, rende invece possibili.

Alberto Granese
, professore emerito, ha insegnato Pedagogia generale all’università di Cagliari dal 1975, Filosofia dell’educazione all’università di Bologna (1981-84), Pedagogia generale di nuovo a Cagliari (dal 1984). È stato docente inoltre presso la Frei Unversität di Bolzano, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Cagliari e coordinatore scientifico dal 1980 al 1996 del Gruppo Interuniversitario di Ricerca sui problemi dell’epistemologia pedagogica. Fra le opere: Il giovane Dewey (1966); Filosofia analitica e problemi educativi (1968); G. E. Moore è la filosofia analitica inglese (1970); Introduzione a Bertrand Russell (1971); Introduzione a Dewey (1973); La ricerca teorica in pedagogia (1975); Dialettica dell’educazione (1976); Destinazione pedagogica (1981); Ermeneutica e filosofia pratica (1989); La condizione teorica (1990); Il labirinto è la porta stretta (1993); Scuola, formazione e ricapitalizzazione pedagogica (2000); Istituzioni di pedagogia (2001); Etica della formazione e dello sviluppo, nuova economia, società globale (2003); La conversazione educativa: eclisse o rinnovamento della ragione pedagogica? (2008); L’albero della conoscenza e l’albero della vita. Saggio sulla disseminazione filosofica (2010); Interpretazioni bibliche e filosofia morale (2011). Lavora attualmente a un saggio dal titolo: Le ragioni della ragione. Forme e figure e della razionalità dai tragici greci ai giorni nostri.

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Ringraziamenti
Premessa e Introduzione
Note

I. Figure storico-tematiche della cultura filosofica della seconda metà del XX secolo

  • La razionalità
  • L’ideologia
  • La questione degli intellettuali
  • Note

II. Modelli di pensiero filosofico

  • L’esistenzialismo
  • Il pragmatismo
  • La “filosofia della scienza”
  • Il marxismo
  • La dottrina cristiano-cattolica (Neotomismo, Neoscolastica e teologia)
  • La fenomenologia
  • L’ermeneutica e la nuova retorica
  • Lo strutturalismo (antropologia e linguistica)
  • Lo storicismo
  • Note

III. Temi e problematiche “collaterali”. Etica, Diritto, Estetica

  • Etica
  • Problemi di filosofia del diritto
  • L’estetica (linguistica, semiologia, semiotica)
  • Note

IV. Articolazioni e “unicità” di una filosofia “peninsulare”

  • Note

V. Excursus autobiografico (contributo alla critica di me stesso, “si minima licet”)

  • Note

VI. Sillabo filosofico

  • Note

VII. “Grandezza” o “miseria” della filosofia?

  • Note

VIII. Postilla conclusiva “non scientifica” (Kierkegaard)

  • Note

XIX. Ultime puntualizzazioni… In limine (“apologia” difensiva, excusatio non petita)

  • Note

APPENDICE

1. Due filosofi ingiustamente trascurati: Andrea Vasa e Aldo Capitini

  • Andrea Vasa
  • Aldo Capitini

2. Filosofia e pedagogia nella seconda meta del XX secolo

  • Note

RECENSIONI

  • Note

LETTERA A UN GIOVANE ASPIRANTE FILOSOFO RIFERIMENTI, FATTI STORICI E DI CRONACA, PUBBLICAZIONI

  • Date dei fatti storici e di cronaca
  • Eventi
  • Date delle pubblicazioni
  • Concetti Salienti
  • Indice dei Nomi

Medicina Aeronautica

Medicina Aeronautica

Autore/i: Rotondo Gaetano

Editore: I.B.N. – Istituto Bibliografico Napoleone

prefazione dell’autore.

pp. 544, nn. figure b/n, Roma

Il presente Trattato di “Medicina Aeronautica” è il frutto dell’esperienza non solo teorica ma anche pratica acquisita dall’Autore durante la sua ultratrentacinquennale carriera professionale medico-aeronautica espletata a tutti i livelli, compresi quelli di vertice, nel Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare italiana ed in campo internazionale; e costituisce nel contempo il compendio dottrinario di una intensa attività didattica svolta per oltre venti anni in ambiente militare è presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Aeronautica e Spaziale dell’Università degli studi “La Sapienza” di Roma.
In tale contesto e con tali fondamenti l’opera del Gen. Prof. Rotondo, di prevalente impostazione pluri-monogratica, svolge un’ampia disamina e messa a punta aggiornata dei più importanti aspetti fisiopatologici, clinico-diagnostici e terapeutico-preventivi della moderna medicina aeronautica, senza trascurare peraltro di delineare – nell’ambito della specifica tematica trattata – gli elementi fondamentali dell’infortunistica aviatoria e dei relativi aspetti medico-legali, dell’igiene pubblica dei trasporti aerei, della medicina occupazionale e patologia professionale aeronautica del trasporto sanitario di infermi ed infortunati gravi per via aerea.
Anche alcuni altri temi, collateralmente o marginalmente correlati alle problematiche aeromediche – quali la bioclimatologia, l’inquinamento atmosferico ed il rischio di contaminazione ambientale radioattiva per incidenti spaziali nucleari, le moderne tecnologie spaziali di rilevamento meteorologico, la telemedicina – vengono trattati in modo adeguato e documentato.
L’opera è poi completata e conclusa con rapidi cenni riguardanti la diretta filiazione della medicina aeronautica, cioè la medicina spaziale, nei suoi aspetti e sguardi attuali e futuri concernenti le possibilità di vita e di ambientamento dell’uomo terrestre nel quarto ambiente dall’uomo stesso conquistato nel XX secolo: lo Spazio.
La pubblicazione di questo Volume, edito esattamente dopo 30 anni dalla stampa del Trattato di “Medicina Aeronautica ed elementi di Medicina Spaziale” di T. Lomonaco, A. Scano e G. Lalli, il cui II Volume vide la luce esattamente nel 1959, vuole costituire il segno tangibile e vitale di una ideale continuità di espressione ed aggiornamento dottrinario della cultura medico-acronautica italiana e delle sue gloriose tradizioni.
Per tali motivi questa ulteriore fatica editoriale del Prof. G. Rotondo viene messa a disposizione quale comune patrimonio culturale ed umano di tutti coloro che, medici e non medici, a qualsiasi titolo – scientifico, pratico, operativo, istruzionale, industriale, pubblicistico, turistico, ecc. – si interessano di problemi medici connessi con l’attività aviatoria o ad essa comunque correlati: attività che, per la sempre maggiore diffusione del traffico aereo in tutto il mondo e per le conquiste via via più spinte della scienza ¢ tecnologia aerospaziale, continua ad interessare ed appassionare un numero sempre crescente di cultori della materia, di operatori aeronautici e di utenti del trasporto aereo.

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Prefazione

– Capitolo I: Cenni storici sulla Medicina Aerospaziale Italiana
– Capitolo II: Fisica dell’atmosfera, e leggi sui gas
– Capitolo III: Fisiopatologia d’alta quota:

  • Effetti dell’alta quota sull’organismo umano

1. Effetti della diminuzione della pressione parziale di
2. Effetti della diminuzione della pressione barometrica “in toto”
3. Aeroembolismo o “malattia da decompressione sub-atmosferica”
4. Cabine pressurizzate
5. Equipaggiamenti per alta quota

  • Fattori che influenzano la resistenza alla quota

– Capitolo IV: Edema polmonare da alta quota
– Capitolo V: Effetti delle accelerazioni

  • Variazioni di velocità: accelerazioni
  • Variazioni di direzione: accelerazioni Centrifughe
  • Fattori che condizionano gli effetti delle accelerazioni sull’organismo
  • Fattori che influenzano la resistenza alle accelerazioni

– Capitolo VI: Problemi medici e biologici connessi con il volo supersonico
– Capitolo VII: Volo supersonico su Tornado
– Capitolo VIII: Addestramento aerofisiologico del personale aeronavigante
– Capitolo IX: Educazione fisica del personale aeronavigante
– Capitolo X: Alimentazione dcl personale
– Capitolo XI: Idoneità psicofisiologica del personale aeronavigante:
a. Personale aeronavigante
b. Personale aeronavigante

– Capitolo XII: Metodiche diagnostiche particolari in medicina aeronautica:

  • Metodiche e tecniche per la valutazione fisiologica funzionale del personale aeronavigante e degli sportivi dell’Aeronautica Militare italiana
  • Esplorazione della funzione cardiocircolatoria durante esposizione ad accelerazioni + Gz mediante nuove tecniche incruente
  • Metodiche di esami per la prevenzione delle osteoartropatie legate
  • all’attività di volo Telemedicina

– Capitolo XIII: Fattori umani, prevenzione degli incidenti aerei e sicurezza del volo
– Capitolo XIV: Disorientamento in volo, possibile causa di incidenti aerei
– Capitolo XV: Mal d’aria
– Capitolo XVI: Deleitalizzazione degli incidenti di volo
– Capitolo XVII: Problemi medico-legali relativi alle indagini per incidenti di volo
– Capitolo XVIII: Problematiche risarcitive in ambito infortunistico aeronautico
– Capitolo XIX: Patologia professionale del personale aeronavigante:

  • Cause cliniche di inabilita temporanea e permanente al servizio aeronavigante degli equipaggi di volo
  • Malattie cardiovascolari come causa di inabilita al volo nel personale aeronavigante
  • Pneumotorace spontaneo da decompressione rapida
  • Patologia delle pareti addominali negli aviatori
  • Fatica del pilotaggio
  • Lesioni vertebrali da elezione con seggiolino catapultabile. Meccanismo, diagnosi, esiti, e mezzi di prevenzione
  • Lesioni da pressione aerodinamica del vento nelle elezione con seggiolino catapultabile
  • Inquinamento acustico per rumore da traffico aereo, e possibilità di trauma sonoro nel personale aeronautico di basi aeree

– Capitolo XX: Inquinamento atmosferico. Aspetti biologici e ruolo dei fattori meteorologici nella distribuzione del rischio respiratorio da ambiente, e relativi mezzi predittivi e preventivi

– Capitolo XXI: Importanza dei rilievi climatologici e delle moderne tecnologie
aerospaziali di rilevamento meteorologico in bioclimatologia

– Capitolo XXII: Rischio da inquinamento ambientale radioattivo per esplosioni ed incidenti spaziali nucleari

– Capitolo XXIII: Il trasporto degli ammalati ed infortunati gravi con l’aviazione sanitaria ed il soccorso aereo in Italia

– Capitolo XXIV: Igiene pubblica dei trasporti aerei: il controllo sanitario delle frontiere
– Capitolo XXV: Cenni di medicina spaziale. L’uomo cosmico del futuro

I Diavoli – La Finanza Raccontata dalla Sua Scatola Nera

I Diavoli – La Finanza Raccontata dalla Sua Scatola Nera

Romanzo

Autore/i: Brera Guido Maria

Editore: Rizzoli

introduzione dell’autore, premessa di Giacomo Campora.

pp. 414, Milano

Sotto la cupola di vetro della Royal Albert Hall, nel cuore pulsante di Londra, due uomini giocano a tennis nel silenzio di una sala da cinquemila persone, vuota. Derek Morgan, trader di una grande banca americana, può avere per sé qualsiasi posto. È uno che può tutto. All’italiano che saltella dall’altra parte della rete, Massimo De Ruggero, sta per annunciare che tornerà alla casa madre di New York e che ha scelto lui come successore: significa cinquanta milioni di dollari all’anno e un potere enorme, superiore a quello di qualunque politico. Quando è partito da Roma, Massimo voleva salire in alto, fino alla cima della piramide, e vedere il futuro prima degli altri. Adesso ce l’ha fatta, la City è ai suoi piedi. È arrivato il momento do volare, ma la caduta è iniziata da tempo, e lui lo sa bene. Ha capito che la finanza non è soltanto un vertiginoso gioco di prestigioso, il livello dello scontro si è alzato oltre i limiti, e quello per cui si lotta non è più un profitto con molti zeri. È la sopravvivenza dell’Occidente così come lo conosciamo.
Si dice sempre che i tessitori del nostro destino non hanno volto, che il loro trucco più diabolico è farci credere che non esistono. Guido Maria Brera ce li mostra per la prima volta da vicino, portandoci esattamente al centro della zona grigia dove nascono la decisioni, dove si esercita l’unico vero potere del nostro tempo. Questo è il romanzo che vi fa vedere dall’interno il ciclone che sta arrivando e dal quale nessuno potrà ripararsi.

Guido Maria Brera è chief investment officer di una importante società di gestione patrimoniale, di cui nel 1999 è stato tra i soci fondatori. Vive tra Milano, Londra e un maso in Val Pusteria.