Libri dalla categoria Solitudine
Veleni – Intrighi e Delitti nei Secoli
Autore/i: Mari Francesco; Bertol Elisabetta
Editore: Casa Editrice Le Lettere
presentazione di Maria Montagna, introduzione degli autori, in copertina: Il laboratorio di alchimia di Giovanni Stradano, Firenze, Palazzo Vecchio, Stanzino del Principe, collana: Saggi.
pp. 280, ill. in b/n, Firenze
…L’arsenico, principe dei veleni e veleno dei principi, si conquistò subito il primo posto: in primo luogo per il colore, che gli permetteva di essere confuso con sostanze alimentari le più svariate come sale, farina, zucchero, poi per il sapore, ovvero il non sapore, ed infine per la solubilità che gli consentiva di essere sciolto nei liquidi più diversi (latte, vino, tisane etc.) senza modificarne sensibilmente il gusto…
In questo volume gli autori, nel corso dei vari capitoli, hanno sviluppato casi storici, alcuni molto addietro nel tempo, altri più recenti, in cui il veleno ha giocato un ruolo determinante. L’interpretazione scientifica dei dati tossicologici, ove disponibili, dovuta alla specifica competenza degli autori, assieme all’approfondimento del contesto storico in cui i fatti si compivano, forniscono al lettore una chiave della probabile soluzione di eventi altrimenti poco spiegabili. Partendo dalla Roma repubblicana e imperiale, attraverso il Medioevo, fino all’era moderna e contemporanea, i “veleni nella storia” hanno offerto la materia narrativa dei casi trattati, alcuni dei quali con l’impronta di un vero “giallo”. L’improvvisa e sospetta morte di Arrigo VII a Buonconvento in un particolare momento storico, le morti, stranamente contemporanee, di Francesco I de’ Medici e di Bianca Cappello tanto vantaggiose per il cardinale Ferdinando, gli intrugli di arsenico, piombo e antimonio nei pentoloni di Giulia Tofana o le carabelle vendute da Giovanna Bonanno che eliminarono centinaia di coniugi scomodi, l’enigma dell’arsenico nei capelli di Napoleone, sono solo alcuni esempi dei casi sviluppati nel libro. Celebri processi di omicidio per avvelenamento nella Francia dell’Ottocento o nell’Italia contemporanea hanno dato poi lo spunto per rivisitare quei casi di veneficio che appassionarono e divisero il pubblico dell’epoca.
Francesco Mari e Elisabetta Bertol sono docenti di Tossicologia forense presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze. In qualità di periti o consulenti per la magistratura sono stati interpellati in numerosi e importanti casi. Fra i più recenti volumi pubblicati si ricordano in particolare: Gli stupefacenti – Effetti, abuso, traffico, CEDAM; Trattato di Tossicologia forense, CEDAM; Le piante magiche – Viaggio nel fantastico mondo delle droghe vegetali, Le Lettere (1996).
Presentazione
Introduzione
- L’arsenico: principe dei veleni, veleno dei principi
- La morte dell’imperatore Arrigo VII di Lussemburgo (1313)
- La morte contemporanea di Francesco I de’ Medici e della sua sposa Bianca Cappello (1587)
- L’acqua di Giulia Tofana (1640)
- La morte di Madame (1670)
- La marchesa di Brinvilliers e la poudre a succession (1676)
- La Chambre Ardente ovvero il processo dei veleni (1679)
- Giovanna Bonanno, la vecchia di l’acitu (1788)
- Napoleone: morte naturale o veneficio? (1821)
- L’affaire Lafarge (1840)
- Madame Eufemia Lacoste (1844)
- Héleène Jégado: ventisei avvelenamenti e otto tentativi (1851)
- Girolamo Lo Verso: un Borgia da strapazzo? (1945)
- Il processo Massai: la parola all’arsenico (1950)
- Il caso Nigrisoli (1964)
La Storia di Marina • Romanzo Verità su Marina Cvetaeva (1892-1941)
Titolo originale dell’opera: Le roman de Marina. Romanvrai. Marina Tsvétaeva 1892-1941
Autore/i: Desanti Dominique
Editore: U. Mursia Editore
unica edizione italiana, presentazione di Anna Ferrari, traduzione di Gioia Re, revisione, ricerca delle fonti per le poesie citate e loro traduzione a cura di Anna Ferrari, in copertina foto di Marina Cvetaeva.
pp. 392, Milano
Questa storia è la storia di un grande poeta e il dramma di una donna straordinaria: Marina Cvetaeva. Marina nasce a Mosca sul finire dell’Ottocento e, ancora adolescente, pubblica il primo libro di versi. La poesia sarà la grande passione della sua vita e l’amore sarà il motore della sua esistenza. Sposa giovanissima di Sergej Efron, a cui sarà legata per tutta la vita, vive altri amori importanti, amori poetici, appassionati e tormentati: per uomini come Volosin, Rodzevic, Pasternak e Rilke, ma anche per Sofija Parnok e Sofia Holliday. La Rivoluzione la trova sola, poverissima. Costretta all’esilio girerà per l’Europa, sempre più isolata e povera. Nel 1939, ritornata in Russia, rimane senza il marito, dissidente, e si uccide.
Dominique Desanti, giornalista e scrittrice, autrice di numerosi saggi storici (L’Internationale communiste, 1970; La femme au temps des années folles, 1984), di biografie (Flora Tristan, femme révoltée, 1972; Sonia Delaunay, magique magicienne, 1988) e di romanzi (Rue Campagne-Première, 1987; Les années-passion, 1992), nasce il 31 agosto 1914 a Mosca, muore l’8 aprile 2011 a Parigi.
Presentazione
- Un libro non si scrive, un libro si scrive da sé
- Infanzia
- Il mare, la madre, la morte
- Comparsa degli uomini
- L’eterno marito
- Ariadna
- 1914
- Un profumo di White rose e di tè
- La fine di Sofija
- Osip Mandel’štam
- Mosca rossa
- I comici
- Anche i bambini muoiono
- Berlino. Follia di libertà
- Prga. La passione
- Pericoli
- Quando si è il mio eletto
- Parigi senza illusioni
- Parigi. Londra. Parigi
- «Dialogo d’amore a tre» (la cantata a tre voci)
- La sorellina
- I passi composti
- Incontri
- Il non-incontro
- Sergej si allontana
- Naufragio
- La fine ddell’Occidente
- Ritorni
- Il passato non esiste
- «Nemici del popolo»
- «Non partire»
- Tartaria 1941
- Il 31 agosto
- La fine di Mur
- Ariadna, vita di una sopravvissuta
Appendici
- Gli anni e i giorni,Raccolta antologica
Bibliografia
I Guerrieri dello Spirito – Templari, Cavalieri Teutonici, Assassini, Samurai, Kamikaze
«Un guerriero dello spirito sa che la realtà è un’altra: combatte per svelarla, per smascherare le illusioni, caldeggiate che siano da gruppi politici o religiosi.»
Autore/i: Arena Leonardo Vittorio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione dell’autore, in sovraccoperta: Karl Friedrich Lessing, Il Ritorno del Crociato, Bonn, Rheinisches Landesmuseum.
pp. 272, tavole a colori e bianco e nero f.t., Milano
Oggi c’è un grande interesse per l’arte della guerra. Lo rivela il successo di opere come “L’arte della guerra” di Sun-tzu o “Hagakure” di Yamamoto Tsunetomo. Dietro ai manuali di strategia militare si scopre un’idea, una religione che nobilita la lotta. In Oriente come in Occidente le più diffuse dottrine religiose sembrano aver valorizzato in certe pagine della loro storia la forza e la violenza. Questo è vero per le genti del Libro: gli ebrei dell’Antico Testamento, i crociati e gli Ordini guerrieri cristiani, dai Templari agli Ospedalieri, sino ai Cavalieri Teutonici, la setta islamica degli Assassini. Ma anche per i culti dell’Asia: basterebbe pensare ai Thug, strangolatori devoti alla dea Kali, celebrati da una ’fiction’ che va da Emilio Salgari a Indiana Jones. E persino il buddhismo, religione pacifica per eccellenza, esibisce i monaci guerrieri giapponesi (’sohei’) o gli imbarazzanti trascorsi del clero tibetano. D’altra parte, le spade dei samurai sono al servizio di un sistema sociale fondato sui valori dello spirito. Difficile tracciare i confini tra laici e religiosi riguardo alla “guerra santa”: concetto che, purtroppo, torna di moda dopo l’11 settembre. L’Occidente sembrava averlo cancellato con l’Illuminismo, quando invece i kamikaze del Medio Oriente, emuli dei giapponesi, ripropongono un’interpretazione estremista del ’jihad’. Un filo sottile sembra unire, nel tormentato itinerario della Storia, i Templari ai terroristi. In questo libro Leonardo Vittorio Arena mescola la storia alla filosofia e alla narrazione, e analizza in profondità il fenomeno della lotta religiosa nella sua portata universale. Vi si scorge la risposta a domande sempre attuali: cosa vogliono, e perché lottano i guerrieri dello spirito? Che impugni una spada o un mitra, in nome di quale causa la loro mano sembra più salda? Come mai accolgono di buon grado la morte, e sono disposti a darsela? Esiste una guerra giusta? Immortali pedine nell’eterna lotta tra il bene e il male, i guerrieri dello spirito ci rammentano il nostro passato, dove i contorni dei due fronti tendono a confondersi. Si sospenda il giudizio sulla loro attività, ma non si può fare a meno di osservarne il conflitto interiore, l’ambivalenza e un senso di colpa appena soffocato che non distolse questi militi dalle loro gesta, destinate a mutare il corso dell’umanità.
Leonardo Vittorio Arena, uno dei massimi orientalisti italiani, insegna Filosofie dell’Estremo Oriente e Storia della filosofia contemporanea all’Università di Urbino. Si prefigge di effettuare una sintesi filosofico-spirituale tra Oriente e Occidente. Impartisce una tecnica di meditazione basata su spunti buddhisti e sufi. Collabora ai programmi di cultura spirituale della Radio Svizzera italiana. Per Mondadori ha pubblicato, tra l’altro: Il canto del derviscio (1993), Samurai (2002), Kamikaze (2003), Il libro della tranquillità (2004) e Shobogenzo (2005). Per altri editori: La filosofia cinese, Tecniche della meditazione taoista, Del nonsense e Il sogno della farfalla, nonché versioni dell’Arte della guerra di Sun-tzu, Il libro dei cinque anelli di Musashi e Hagakure.
La Psicologia della Gestalt
Titolo originale: Gestalt Psychology
Autore/i: Köhler Wolfgang
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
introduzione e traduzione di Giannantonio De Toni.
pp. 248, Milano
Quest’opera di W. Köhler rimane centrale di quel complesso movimento di pensiero (introdotto in Italia da C. Musatti) che, traendo origine dalle ricerche filosofico-scientifiche dei Romantici e di Goethe, trovò, tra il 1910 e il 1920, precise formulazioni sperimentali, per esempio nella fenomenologia, e che si chiamerà “gestaltismo”. Il problema iniziale è, com’è noto, quello del momento totalizzante, organico, nella percezione umana. La trattazione sistematica comporta una critica del meccanicismo e perfino del behaviorismo in psicologia, la confutazione del concetto di introspezione, e conduce a una teoria dinamica dell’organizzazione sensoriale, punto fermo della nostra cultura, ricco di implicazioni che interessano oltre che la psicologia scientifica e la filosofia, perfino la letteratura, la pittura, la grafica, per non dire della spontanea vita quotidiana.
La Congiura Contro Gesù – La Drammatica e Controversa Storia della Vita e della Morte di Gesù
Titolo originale: The Jesus Conspiracy
Autore/i: Thomas Gordon
Editore: Armenia Editore
traduzione di Claudia Rossi.
pp. 416, Milano
Non è soltanto un libro sulla vita o sulla morte di Gesù, ma un’indagine rigorosa su un periodo storico complesso e su vicende mai del tutto chiarite. Gordon Thomas, giornalista di larghe vedute, rilegge la vita di Gesù dopo un accurato lavoro di ricerca attingendo a varie fonti: non solo ai vangeli canonici, ma anche alle Scritture messe al bando dopo i concili di Nicea e di Calcedonia e a diverse opere della tradizione ebraica quali la Mishna e il Talmud. Pur collocandosi nell’alveo della tradizione, La congiura contro Gesù cerca di gettare nuova luce sulle vicende che precedettero e accompagnarono la crocifissione di Cristo. Attraverso un mix di storia moderna e antica, scoperte archeologiche e analisi puntuale dei documenti non canonici, quali i Vangeli apocrifi, le lettere di Pilato ed Erode, viene approfondito lo studio di tutta la vicenda da ogni possibile angolatura. Grazie alla descrizione inedita della mentalità e delle caratteristiche di personaggi come Ponzio Pilato ed Erode Antipa, oltre che del contesto storico – sociale nel quale si svolsero i fatti, Thomas permette al lettore di tornare indietro di duemila anni.
Gordon Thomas è uno dei maggiori giornalisti investigativi britannici, autore di più di quaranta tra saggi e romanzi.
Vite e Detti di Santi Musulmani
Autore/i: Autori vari
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
introduzione e cura di Virginia Vacca.
pp. 416, Milano
«Sappi, fratello, che chiunque legge questo libro con fede, è come se diventasse contemporaneo di tutti i santi che vi sono ricordati e li ascoltasse parlare.»
In copertina: Particolare di una pagina in caratteri cufici del cosiddetto «Corano della nutrice » (inizio sec. XI): «Ma anche dopo questo rimasero duri i vostri cuori, che sono come macigni e più duri ancora». (Corano, II, 74)
Lo Yoga in 12 Lezioni
Autore/i: Dunne Desmond
Editore: De Vecchi Editore
traduzione di Giuseppe Sardelli, copertina a cura di Domenico Chiaudrero.
pp. 340, nn. fotografie in bianco e nero, Milano
Dal testo:
« Da migliaia di anni lo Yoga è noto ai suoi seguaci come il Sentiero. È il Sentiero che apre nuovi orizzonti all’intelligenza e alle possibilità dell’uomo. Ad ogni angolo c’è qualcosa di nuovo, qualcosa di cui potete servirvi per il bene vostro e di quelli che fanno assegnamento su di voi. Se la vostra vita presente è monotona, esso vi porterà interessi nuovi, scopi più nobili. Se vi affligge un sentimento d’inferiorità, questo sarà sostituito dalla fiducia in voi stessi. Se la vostra salute è mediocre, lo Yogismo vi darà nuova energia e un corpo splendente di vitalità. Qualunque sia il vostro sesso o la vostra eta, vi metterà in grado di sviluppare le vostre capacita latenti, cosi che potrete occupate il vostro giusto posto nella vita, pienamente degni del rispetto e dell’affetto altrui.
Ma vi sarà dato di più, perché praticamente non ci sono limiti a quello che potete compiere, a mano a mano che imparate a camminare sul Sentiero della Vita. Ricordate che gli Yogi dell’Oriente hanno già dimostrato agli scienziati il loro assoluto dominio sulle forze fisiche. Hanno dimostrato la loro capacita di vincere i desideri fisici (vivendo, per esempio, senza cibo per lunghi periodi). Hanno dimostrato la loro capacita di fermare a volontà i battiti del cuore e il respiro, facendosi seppellire vivi. […]»
La Ragione delle Cose – Vivere con Filosofia
Titolo originale: The Reason of Things
Autore/i: Grayling A. C.
Editore: Longanesi & C.
introduzione dell’autore, traduzione di Isabella C. Blum.
pp. 256, Milano
«Socrate si divertiva a punzecchiare i suoi interlocutori dicendo che’ la sua unica conoscenza certa era di non sapere nulla.
È un’affermazione dietro la quale si nasconde un’intuizione di grande profondità, poiché l’unica cosa più pericolosa dell’autentica ignoranza e l’illusione della conoscenza.
Tale illusione è assai diffusa, e uno dei primi compiti della filosofia e porre sotto esame le nostre presunte conoscenze su noi stessi e sul mondo e, se sono false o confuse, smascherarle.»
Con il suo stile chiaro ed elegante Grayling si pone nella linea di saggisti che va da Montaigne a Emerson. (Sunday Telegraph)
In alcune pagine di questo suo libro, che segue le orme del fortunato Il significato delle cose, Grayling racconta della sua vocazione filosofica manifestatasi quando, verso i dodici anni, ebbe modo di leggere per la prima volta un dialogo di Platone, il Carmide. «Non c’era nulla di particolarmente precoce in questo», scrive, «perché tutti i bambini inizialmente sono filosofi, e non fanno che reiterare con le loro domande (perché? che cosa? quale?) la meraviglia che provano di fronte al mondo.» Il breve inserto autobiografico, quasi lasciato in margine per discrezione, ci consegna una verità bella e profonda. La filosofia, infatti, è innanzitutto un’attitudine naturale a una riflessione che trae stimolo dall’esperienza concreta, dalla lettura di un giornale, dalla visione di un film; e ciascuno di noi deve coltivarla, per far fronte alla complessità di un’epoca sottoposta a continui mutamenti tecnici e scientifici, sociali e culturali. Il lettore apprezzerà dunque la scioltezza con cui è invitato a confrontarsi su temi assai discussi come la giustizia, il voto, le moderne forme di schiavitù, la religione, la causa delle guerre, la pena capitale, l’eutanasia, il sesso, la donazione. Una scoperta, per chi si accosta solo ora alla lettura di Grayling; un appuntamento che si rinnova piacevolmente per chi già conosce la lucidità con cui l’autore scava nei fatti di ieri e di oggi, illuminandoli, denunciando il pregiudizio, indicando verità scomode, anche con piglio provocatorio. E sempre schierandosi a favore delle ragioni dell’uomo contro il dogma e le ideologie.
A.C. Grayling è docente di filosofia al Birbeck College della University of London. Autore di numerosi libri di filosofia e noto critico letterario, collabora regolarmente con il Guardian e con la rivista Prospect. Presso Longanesi ha pubblicato Il significato delle cose (2001).
L’Indagine Sperimentale in Psicologia
Titolo originale: The Nature of Psychological Inquiry
Autore/i: Hyman Ray
Editore: Aldo Martello Editore
introduzione all’edizione italiana di Marco Walter Battacchi, traduzione di Marco W. Battacchi.
pp. XL-142, Milano
Dall’Introduzione:
«Un libro sulla indagine sperimentale in psicologia era da lungo tempo atteso nella letteratura psicologica in lingua italiana.
Ed è una fortuna che il volume incluso in questa collana sia dovuto a Ray Hyman, uno psicologo che, durante la sua permanenza per un anno presso l’Istituto di Psicologia dell’Università di Bologna, abbiamo potuto apprezzare per la sua intelligenza, la sua preparazione, il suo anticonformismo e la sua modestia.
Ci auguriamo che il libro venga letto dagli studenti seriamente interessati alla ricerca psicologica e che ora non trovano quasi nulla, a livello della riflessione critica sulla psicologia e le scienze umane in genere, che contrasti lo stucchevole e scontatissimo coro degli autoproclamantisi e improvvisati demistificatori delle ideologie. Non varrebbe certo la pena occuparsi di costoro se non ci si accorgesse che in siffatte letture molti studenti, anche intelligenti e appassionati, trovano una razionalizzazione al loro rifiuto di conoscere ad es. la psicoanalisi (in quanto scienza borghese) o il comportamentismo (in quanto tecnologia della manipolazione e ideologia capitalistica della società amministrata razionalmente).[…]»
La Traccia del Serpente
Titolo originale: Serpentine
Autore/i: Thompson Thomas
Editore: Rizzoli
prima edizione, nota dell’autore, prologo dell’autore, traduzione di Marco Amante.
pp. 480, Milano
“Questa è storia vera. Da Parigi a Bangkok, da Marsiglia a Katmandu un’odissea di seduzione e di morte.”
Nella Traccia del serpente, Thomas Thompson rivela una straordinaria capacità nel rappresentare vicende e personaggi, così “scabrosi e agghiaccianti”, eppure tratti dalla realtà.
La storia ha inizio con la conclusione del Processo svoltosi a Nuova Delhi a carico di Charles Sobhraj, accusato di numerosi omicidi avvenuti in India, Pakistan e Tailandia a danno di turisti europei e americani. La pena inflitta a Charles, grazie alle tante scappatoie della “morbida” giustizia indiana, è paradossalmente mite: sette anni di lavori forzati. Thomas Thompson ci presenta con piglio aggressivo e stringente le fasi giudiziarie e ci racconta con stile sciolto e ricco di suspense la vita di Charles Sobhraj. Lo stupefacente e quasi incredibile personaggio è nato da una bella e ambiziosa vietnamita di Saigon e da un intraprendente sarto di Bombay. L’adolescenza, priva di affetti e di identità, fa del ragazzo un uomo turbolento, profondamente insicuro, avido soprattutto di successo e di ricchezza: le sole ambizioni da lui ritenute meritevoli di essere perseguite. Per realizzarle si avvarrà della sua intelligenza e del suo fascino che lo porteranno a percorrere le strade di mezzo mondo senza preoccuparsi delle tracce di sangue, di orrore, di morte che lascia dietro di sé. La serie di delitti che gli viene attribuita è una delle più sconvolgenti della nostra epoca e ha tenute impegnate le polizie di una dozzina di paesi, dai boulevards di Parigi alle pendici dell’Everest, fino ai meandri di Bangkok e di Hong Kong.
Ma Thompson non ha scritto solo una storia avvincente dove si fondono la morte e una spietata caccia all’uomo: ha ripercorso la vita di un sadico e delle sue inconsapevoli vittime narrandoci in che modo il destino – burattinaio capriccioso o strumento della morte sempre in agguato – li abbia fatti incontrare. L’attenzione del lettore è catturata fin dalle prime pagine non solo per l’intrigo della vicenda ma principalmente per la sottile analisi delle motivazioni psicologiche del protagonista di questa storia vera, che l’abilita narrativa dello scrittore trasforma in un affascinante e indimenticabile romanzo.
Thomas Thompson è uno dei romanzieri più letti negli Stati Uniti e nel mondo. È stato per dodici anni redattore di Life e ha scritto cinque libri che sono diventati bestsellers, e con La traccia del serpente ha conosciuto un grande successo mondiale. Ha ricevuto il premio “Edgar Allan Poe”, riservato agli scrittori di letteratura di suspense.
Tempo di Festa, Tempo di Carestia – Storia del Clima dall’Anno Mille
Titolo originale: Histoire du Climat Depuis l’An Mil
Autore/i: Le Roy Ladurie Emmanuel
Editore: Giulio Einaudi Editore
introduzione e premessa dell’autore, traduzione di Laura Felici, condotta sull’edizione inglese, riveduta e accresciuta dall’autore, Time of Feast, Times of Famine: A History of Climate since the Year 1000, collana: Einaudi Paperbacks n° 138.
pp. 458, ill. in b/n, Torino
…Foreste, vendemmie e ghiacciai furono i punti di partenza della mia inchiesta, che però si estese, strada facendo, ben al di là di questi primi oggetti. Infatti, per una storiografia del clima bisognava tener conto dei lavori più disparati e più recenti dei vari specialisti: dai meteorologi di professione che trattano la climatologia dei secoli XIX e XX, fino ai pionieri delle ricerche sul polline, il cui apporto è insostituibile per chi voglia conoscere le variazioni climatiche dell’alto Medioevo… Così Emmanuel Le Roy Ladurie ci introduce a questo suo lavoro, diventando ben presto un modello storiografico e uno strumento innovatore, in cui egli, a differenza degli esperti in scienze naturali e in quanto storico, scava e indaga anche negli archivi. Ne risulta una storia nuova e suggestiva, che fa percorrere al lettore un lungo arco cronologico. Gli elementi per applicare un metodo quantitativo alla storia del clima sono infatti disponibili anche per periodi precedenti di molto lo svilupparsi della moderna meteorologia. Alberi antichissimi, per esempio, hanno affidato ai loro anelli di crescita annua una vera e propria cronaca pluviometrica; le date di inizio della vendemmia, spesso registrate per i secoli passati, hanno permesso di disegnare le curve delle temperature; queste – a loro volta – hanno trovato una conferma nello studio dell’avanzata e del ritirarsi dei ghiacciai alpini. Ma la forza del libro risiede anche nella critica ai dati considerati aprioristicamente climatici: Le Roy Ladurie si oppone all’antropocentrismo così come alla “ciclomania” di molti meteorologi e giunge in tal modo a gettare le basi di una storia ecologica, una storia del clima dalle implicazioni umane.
Emmanuel Le Roy Ladurie è stato direttore didattico dell’École pratique des hautes études di Parigi a partire dal 1965, poi professore di scienze sociali all’Università di Parigi (dal 1970) e, infine, professore di storia della civiltà moderna al Collège de France (dal 1973). È considerato uno dei più importanti storici francesi moderni.
Premessa all’edizione italiana
Ringraziamenti
Fonti manoscritte
Abbreviazioni
Tempo di festa, tempo di carestia
Introduzione
Lo studio del clima
Foreste e vendemmie
Un modello: il miglioramento recente
- Dati generali sul riscaldamento nel secolo XX
- Una monografia: il modello di von Rudloff
- Il ritiro recente dei ghiacciai
- Storia e preistoria comparate: la fase climatica ipotermica
I problemi della piccola età glaciale
Ipotesi di lavoro
Dati storici sul clima medievale
- L’offensiva medievale dei ghiacciai alpini (1215-1350 circa)
- Il periodo precedente all’offensiva glaciale del secolo XIII: incertezza del clima alla fine del Medioevo
- Il clima del secolo XVI
- Fonti e metodi
- Elementi di interpretazione
Conseguenze umane e cause climatologiche delle fluttuazioni nel clima
Appendici
- Il ritiro recente dei ghiacciai alpini
- Il carattere trascurabile e temporaneo delle piccole avanzate dei ghiacciai degli ultimi anni (dal 1950 o 1960)
- Su certi aspetti intercontinentali dell’optimum climatico
- Il ghiacciaio di Rodano nel 1546
- L’arcidiacono Combet a Chamonix (1580)
- La Froidierè di Chaux-Les.Passavent (Giura)
- Gli abitati distrutti dalle avanzate dei ghiacciai verso il 1600
- Gli avvenimenti di Chamonix verso il 1628-30
- I dati comparati sulla popolazione e l’economia di Chamonix
- I dati complementari sulla fronte della Mer de Glace (1764-84)
- Gli inverni nel secolo XVI
- Serie fenologiche: date delle vendemmie francesi e vari altri dati relativi alla viticoltura
- Alcuni testi medievali sui ghiacciai
- Scarto termico medio ad Annecy (1773-1842/1843-1913)
- Diagrammi di Aspen
- Dendrocronologia
- Indizi recenti sul clima del secolo XIII
- Una caverna nell’Ardèche
- Radiocarbonio e fluttuazione climatica: il lavoro di Hans E. Suess
- Contesto climatico delle grandi carestie del secolo XVII, secondo il lavoro di F. Lebrun
Bibliografia
I Cosacchi e Altri Racconti
Autore/i: Tolstoj Lev Nikolaevič
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
edizione fuori commercio, a cura di Agostino Villa, illustrazioni di Pierre Estoppey e Paul Scharff.
pp. 275, nn. illustrazioni a colori, Milano
Pubblicato nel 1863 – nei nove anni di iato che vanno dai Racconti di Sebastopoli alla prima parte di Guerra e pace – I Cosacchi è opera in parte autobiografica. Il racconto si ispira infatti a un episodio vissuto dallo stesso Tolstoj durante la permanenza come allievo ufficiale lungo la linea difensiva russa nel Caucaso ed è segnato dalla nostalgia per la vita a contatto con la natura, lontano dalla civiltà ipocrita e corruttrice – di lì a poco verrà la decisione di fare ritorno a Jasnaja Poljana. Le abili e affascinanti campiture dei paesaggi, il vigore esemplare che contrassegna le figure dei cosacchi e la loro epica semplicità di vita, trasformano questo piccolo libro, ancorché creazione giovanile, in un vero capolavoro.
Lev Tolstòj (Jasnaja Poljana 1828 – Astapovo, Rjazan 1910) è considerato, insieme con Fëdor M. Dostoevskij, il più grande scrittore dell’era moderna. La sua opera è una delle espressioni più alte del realismo ottocentesco. È Autore, tra l’altro, di Guerra e pace, Anna Karenina, Resurrezione, La morte di Ivan Il’ic, La sonata a Kreutzer, I racconti di Sebastopoli, gli autobiografici Infanzia, Adolescenza e Giovinezza.
- I cosacchi
- Prigioniero nel Caucaso
- Di che vivono gli uomini
- Il figlioccio (Traduzione di Vittoria De Gavardo)
De Revolutionibus Orbium Caelestium – La Costituzione Generale dell’Universo
Autore/i: Copernico Niccolò
Editore: Giulio Einaudi Editore
testo originale a fronte, introduzione e cura di Alexandre Koyre, traduzione di Corrado Vivanti.
pp. XXX-122, Torino
L’anno 1453, in cui apparve il «De revolutionibus orbium caelestium» e in cui il suo geniale autore morì, segna la fine di un periodo che abbraccia insieme il Medioevo e l’Antichità: dopo Copernico l’uomo non è più al centro del mondo.
Questo testo, che sconvolse profondamente il panorama scientifico, filosofico e teologico del tempo, viene qui offerto nella sua redazione originale con traduzione a fronte, e presentato da uno dei più insigni specialisti di studi copernicani, Alexandre Koyré. Nella sua introduzione Koyré ricostruisce la genesi dell’opera nel contesto culturale dell’epoca, e ne considera l’incidenza sul pensiero contemporaneo e le caratteristiche: «Copernico applica all’universo un punto di vista estetico, elabora una fisica geometrica, o più esattamente una fisica della geometria ottica, e trasforma la nozione di forma… È un ordine splendido, una geometria luminosa, che sostituisce l’astro-biologia degli antichi».
La Politica e i Maghi – Da Richelieu a Clinton
a Richelieu a Reagan da Hobbes a Hitler da Dracula a Gorbaciov: quando la magia influenza la politica
Autore/i: Galli Giorgio
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 324, Milano
Sin dalla notte dei tempi, l’uomo ha potuto assistere a un fenomeno inquietante che di volta in volta ha cercato di rimuovere, negare, nascondere o, al contrario, ostentare con ogni mezzo: il rapporto (spesso ambiguo) che intercorre tra potere e magia. Nell’antichità, infatti, chi deteneva il potere era un uomo dotato di facoltà straordinarie o che si appoggiava a un altro (il mago) che le avesse e le usasse al suo servizio; gli storici greci e romani raccontano, poi, come condottieri famosi prima della battaglia si affidassero alla «scienza» della divinazione o, quanto meno, ne cercassero un conforto. L’affermarsi del cristianesimo sembrò successivamente sconfiggere e cancellare i maghi che, non a caso, venivano definiti «stregoni» e accusati di commercio con il demonio, mentre l’Età dei Lumi liquidava come pure e semplici superstizioni di primitivi tali pratiche. Ma secoli di logica (o cosiddetta tale) non sono riusciti in moltissimi casi a infrangere il rapporto tra politica e magia, in quanto chi detiene il potere può essere tentato – per mantenerlo, per aumentarlo, per battere i suoi nemici o per illudersi semplicemente di farlo – di ricorrere, magari con fastidio o imbarazzo, a quella scienza antichissima che sembra permettere anche di prevedere il futuro. Ed ecco così, solo per fare un esempio, Adolf Hitler, negli ultimi tragici giorni del bunker, ossessionato non solo dai carri sovietici, ma anche da un’antica e oscura leggenda, quella del «mandorlo fiorito», che per il 1945 annunciava la morte del «leone uncinato». In questo libro l’autore ripercorre questa storia sconosciuta e affascinante da Richelieu ai giorni nostri, una vicenda sorprendente in cui incontriamo, tra gli altri, personaggi come Hobbes, Antonin Artaud, Stalin, Ronald Reagan, Nicolae Ceausescu, Dante, Benito Mussolini, Michail Gorbaciov, il Conte Dracula… Un’avventura tra paranormale, scienze occulte, storia; un testo dove si spazia dall’alchimia alla perestrojka, dall’astrologia alla politica.
Giorgio Galli, laureato in giurisprudenza, è docente di storia delle dottrine politiche presso l’Università degli studi di Milano. Tra le sue opere edite presso Rizzoli ricordiamo: Storia del partito armato (1986), Storia dei partiti politici europei (1990), I partiti politici italiani (1991), Mezzo secolo di Dc (1993), Hitler e il nazismo magico (1989 e Bur 1993), Hitler e il nazismo – album del Terzo Reich (1994). Presso altro editore ha pubblicato: Diario politico 1994 (Kaos 1995) e Cromwell e Afrodite (Kaos 1995).
Introduzione
- CAPITOLO PRIMO – Richelieu contro streghe e Rosacroce Note
- CAPITOLO SECONDO – Hobbes e i corpi invisibili Note
- CAPITOLO TERZO – Francia, esoterismo e rivoluzione: Artaud e Blanqui Note
- CAPITOLO QUARTO – Weber e i profeti carismatici Note
- CAPITOLO QUINTO – Il regno dei quanti e i maghi atomici Note
- CAPITOLO SESTO – Pessoa: occultismo etnolusitano Note
- CAPITOLO SETTIMO – Bolscevismo magico? Note
- CAPITOLO OTTAVO – Dante e l’esoterismo fascista Note
- CAPITOLO NONO – Dacia e Dracula tra Codreanu e Ceausescu Note
- CAPITOLO DECIMO – Esoterismo imperiale: Churchill e Mackenzie King Note
- CAPITOLO UNDECISIMO – Occultismo transoceanieo: Perón e Lopez Rega Note
- CAPITOLO DODICESIMO – Esoterismo transoceanico: Pound, Lovecraft, Reagan Note
Indice dei nomi
Episteme e Rivelazione
Autore/i: Baccari Luciano
Editore: Borla
prefazione dell’autore.
pp. 208, Roma
La competizione di supremazia tra ragione e fede, che conosce una lunga storia filosofica, trova indirettamente, nella vicenda del positivismo logico del secolo appena concluso, un esito largamente favorevole alla ripresa del discorso religioso.
I neopositivisti, forti di un criterio assoluto di discriminazione di senso, quale credevano che fosse il principio di verificazione, importato supinamente dalle scienze della natura, avevano rigettato come insensato il discorso metafisico e quello religioso. Ma gli epistemologi, nell’intento di accertarsi dello statuto logico delle scienze, concludono in realtà in modo del tutto pragmatico la loro ricerca e ciò solo grazie al fatto che rinvengono nelle stesse scienze della natura un imprescindibile fondo metafisico.
L’esito semantico della loro ricerca epistemica, che si ferma al senso pragmatico, non può di conseguenza figurare completo; filosoficamente sembra essere una conclusione più disperata che sensata. La logica di quella ricerca, che spinge per la sua sussistenza al senso semantico, esige in realtà un senso semantico pieno, che non può essere garantito da una qualità metafisica del discorso, ma da un discorso di per se semantico, quale e il discorso religioso o di rivelazione.
Il senso e semantico, perché e dato, ed ogni logica può muoversi solo alla sua ombra. La competizione di supremazia tra ragione e fede trova nella supremazia semantica del linguaggio una risposta, che la ragione esperta non può disconoscere.
Ciò è quanto si intende mostrare nel presente saggio, ripercorrendo l’itinerario ideale della crisi scientista e proponendone gli esiti più coerenti.
Luciano Baccari, nato a Maenza (Latina) il 16/10/42, e docente di Rivelazione nelle religioni e di Filosofia analitica e problema teologico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha conseguito i gradi accademici di fisica e filosofia presso l’Università ”La Sapienza” di Roma e di teologia presso la suddetta Università Pontificia. Tra i suoi lavori di ricerca si segnalano R. G. Swinburne e la ”cognitività” nella filosofia della religione, e nei tipi di Borla, Rivelazione nelle religioni (1996).
Uguale ma Diverso
Il mito dell’equivalenza nella traduzione
Autore/i: Ervas Francesca
Editore: Quodlibet
introduzione dell’autrice.
pp. 208, Macerata
Che cos’è una traduzione? Che relazione intrattiene con ciò che chiamiamo “originale”? Per rispondere a queste domande occorre in primo luogo cercare di comprendere che tipo di relazione è la traduzione, per dare un nome ad un rapporto con “l’originale” che non può essere né di assoluta uguaglianza né di assoluta diversità. La lunga storia della traduzione ci dice che a questa relazione sono stati dati diversi nomi: da quello di “fedeltà” e di “libertà” delle prime riflessioni sul problema, fino al più specifico modo di intenderlo, nelle teorie contemporanee, come “relazione di equivalenza”. Quest’ultimo tentativo è al centro della ricerca presentata in questo libro, che lo sottopone a una serrata analisi critica per evidenziarne tutte le debolezze. Dall’altro lato, il lavoro cerca di far emergere un percorso alternativo che proponga un nuovo modo di intendere il concetto di equivalenza, basato su uno “sfondo comune”, una base condivisa capace di render conto della traduzione nella differenza.
Il volume ha ricevuto la Menzione speciale del Premio di filosofia “Viaggio a Siracura” 2009. Volume vincitore del premio “Antonella Musu” 2010 per un’opera di un giovane autore italiano contemporaneo; nell’ambito del “XIV Premio Filosofico Castiglioncello”.
Francesca Ervas è dottore di ricerca in Filosofia presso l’Università Roma Tre. Attualmente svolge attività didattica presso l’Università Roma Tre ed è professore a contratto presso l’Università di Cagliari. I suoi interessi si collocano nell’area della filosofia del linguaggio e riguardano, in particolare, la teoria della traduzione e i rapporti tra semantica e pragmatica. Ha pubblicato per Edizioni Sapere il volume Dare un nome nuovo alle cose. Il principio di traducibilità (2008) e numerosi saggi critici. È in corso di pubblicazione un quaderno monografico, Traduzione, terra di nessuno, per la rivista «Paradigmi» (2009).
Introduzione
I. Di equivalenza si può parlare in molti modi
II. L’unità di traduzione
III. Avere lo stesso significato
IV. L’invarianza del valore – Bibliografia
Indice dei nomi
Illusioni d’Amore
Le motivazioni inconsce nella scelta del partner
Autore/i: Baldaro Verde Jole; Pallanca Gian Franco
Editore: Raffaello Cortina Editore
prefazione di Willy Pasini.
pp. VII-216, Milano
La scelta del partner viene effettuata sotto la spinta dell’amore o è soltanto una “illusione d’amore”?
Quali sono i motivi che ci spingono a scegliere una persona tra tante e qual è il posto che occupa la sessualità all’interno di una relazione?
Gli autori, servendosi di chiavi interpretative diverse, nell’ambito delle più note teorie psicologiche, affrontano questi argomenti, su cui vi sono “molte cose strane da spiegare”, offrendo un quadro teorico che colloca, sulla linea freudiana di sviluppo psicosessuale, dei “punti critici” in cui bisogni fondamentali emergono e devono essere soddisfatti della relazione genitore-figlio. In questi punti, veri e propri nodi nel percorso che permette di giungere a una sessualità adulta o genitale, possono essere provocate deviazioni o fermate che porteranno a scegliere un partner nel tentativo di una “restaurazione narcisistica”. In questo quadro la sessualità viene definita come “comunicazione analogica” che qualifica o nega una relazione e assume quindi l’importanza di un segnale privilegiato che permette di capire se il rapporto comprende un progetto di vita o deve essere considerato un meccanismo di difesa.
Jole Baldaro Verde, laureato in medicina e chirurgia, specializzata in pediatria e psicologia dell’età evolutiva, è docente in psicologia presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Genova.
Gian Franco Pallanca, laureato in giurisprudenza, specializzato in criminologia minorile e psicologica, è psicologo presso la VII U.S.L. ligure.
Entrambi fanno parte della Società Italiana di Sessuologia Clinica.
Il Ceramista – Metodi Pratici
Argille e impasti – Preparazione delle crete – Arnesi e attrezzature – La modellazione – Forme in gesso – Il colore naturale e l’ingobbio – Essiccamento, cottura, patina – Le vernici – I colori – Maniere di esprimersi – Soggetti animati – Soggetti vari – Il tornio – La ceramica per i bambini
Autore/i: Martinotti Emilio
Editore: Editore Ulrico Hoepli
terza edizione, prefazione e introduzione generale dell’autore.
pp. XIII-302, 97 figure b/n e 4 tavole a colori, Milano
Dalla prefazione:
«Lanciato attraverso il gelido spazio dell’universo, i globo liquido e incandescente, roteante velocemente su se stesso, andò raffreddandosi sulla sua parte esterna, costituita dai materiali più leggeri, ricoprendosi in tal modo di una sottile crosta di scorie rocciose solidificatesi; tra queste, per la gran parte; erano i graniti ed i gneiss (oggi essi ricoprono i tre quarti della superficie terrestre). Tali rocce, composte di quarzo-feldspato-mica, galleggiavano su di un denso substrato basaltico in fusione, mantenuto presumibilmente in un apparente stato solido dalla formidabile pressione di 1-5 tonnellate per centimetro quadrato. Il raffreddamento della crosta portò a una contrazione di questa e quindi alla sua molteplice frattura.
Il vapore acqueo sprigionatosi in dense nubi dalla massa in fusione, raffreddandosi anch’esso, si trasmuto l’acqua che ricadde sulla crosta rocciosa, riempiendone tutte le cavità e gli avvallamenti e dando origine ai mari. Con il successivo assestamento del globo, ricercante sempre più (come avviene ancor oggi) un equilibrio in se stesso, la crosta si sollevò in alcune zone e si abbassò in altre, sì che i mari cambiarono di posizione e le rocce frenarono crollando a strati nelle acque.
Frantumato dapprima dall’azione erosiva dei venti e dell’acqua, poi immerso nel fondo dei mari, e quindi corroso dall’azione chimica dei diversi elementi, il feldspato si decompose dando origine all’argilla. Ulteriori assestamenti tellurici fecero riemergere qua e 14 le rocce feldspatiche sommerse e di conseguenza i giacimenti di argille, costituiti pertanto da materiali di sedimento.
Ma non tutte le argille provengono dalla sosta più o meno prolungata dei decomposti feldspati negli abissi marini. Altri giacimenti – piuttosto rari – sono costituiti da argille formatesi nel luogo dove si trovano tuttora; si tratta delle argille cosiddette residue, altrimenti chiamate caolini. Una recente teoria attribuisce la formazione dei caolini alla fuoruscita, attraverso fratture terrestri, di soluzioni liquide provenienti dall’interno del globo, le quali poi si sarebbero solidificate. La teoria trova appoggio nell’esistenza ormai nota di acque plutoniche, oltre quelle atmosferiche.[…]»
Una nostra precedente pubblicazione – “L’arte della ceramica”, edizione Hoepli, Milano – fu destinata ai ceramisti dilettanti per fornire loro gli elementi strettamente indispensabili della tecnica ceramistica, tenuta presente l’impossibilità, per costoro, di disporre di attrezzature costose e ingombranti, di locali appositi, di tempo sufficiente. La presente pubblicazione si rivolge invece a chi – intenzionato non soltanto a percorrere la strada del dilettantismo – abbia la volontà, la possibilità, il tempo necessario per dedicarsi con molto maggior serietà d’intenti a questa nobile e antica arte. Si rivolge ovviamente anche agli artisti che ormai vivono della e per la ceramica, i quali potranno attingere da queste pagine.
Bambini del Futuro – Sulla Prevenzione delle Patologie Sessuali
Titolo originale: Children of the Future. On the Prevention of Sexual Pathology
Autore/i: Reich Wilhelm
Editore: SugarCo Edizioni
prefazione di William Steig, traduzione di Annalise Wolf e Sibilla Belfiore.
pp. 208, Milano
Che cosa non va, che cosa non funzione nel nostro modo di allevare i bambini? Reich si è sempre posto questa domanda. Egli era uno di quegli uomini straordinari capaci di mettersi al di fuori della cultura e di esaminarla con occhi innocenti.
Questo libro comprende una parte dell’immenso lavoro sulle patologie umane svolto da Reich. Raccoglie tutti gli studi da lui compiuti sui danni che infliggono ai nostri figli ostacolando i loro impulsi naturali… Questi studi sono di estremo interesse. In un mondo in cui le nazioni si stanno preparando ad annullarsi l’un l’altra, per affermare enfaticamente i loro vari punti di vista ideologici, è doveroso da parte nostra prendere in considerazione qualunque cosa ci aiuti a comprendere com’è stato possibile arrivare alla situazione terrificante in cui siamo venuti a trovarci.
(dalla prefazione di W. Steig)
«Non abbiamo il diritto di dire ai nostri figli come costruire il nostro presente. Ciò che possiamo fare, tuttavia, è dire ai nostri figli esattamente dove e come abbiamo sbagliato. E possiamo fare tutto il possibile per rimuovere gli ostracoli sul loro cammino perchè essi possano costruire in mondo nuovo e migliore» (Wilelm Reich)
Wilelm Reich (1897-1957) nacque in Austria. Studiò medicina a Vienna dove, in seguito, diresse il Seminario di terapia analitica. Con l’avvento del nazismo fu costretto a fuggire dal proprio paese e, dopo un breve soggiorno in Norvegia, si trasferì negli Stati Uniti, fondando, a New York, l’Orgon Institute. Denunciato per i suoi esperimenti , venne rinchiuso nel penitenziario di Lewisburg dove morì di infarto il 3 novembre 1957.
Opere principali, tutte pubblicate dalla SugarCo Edizioni: La funzione dell’orgasmo, Reich parla di Freud, Psicologia di massa del fascismo, L’assassinio di Cristo. L’irruzione della morale sessuale coercitiva, Analisi del carattere, Ascolta, piccolo uomo, Etere, Dio e Diavolo, Superimposizione cosmica, La biopatia del cancro, Voll. I e II, Genitalità, Esperimenti bionici sull’origine della vita, Sessualità e angoscia e, nella collana Tasco: Conflitti libidici e fantasie deliranti, Il coito e i sessi, Il tic come equivalente della masturbazione, Il carattere pulsionale.
Prefazione di William Steig
1. La fonte del «no» umano
2. Bambini del futuro
- L’Istituto di ricerca orgonomica sull’infanzia
3. Problemi di bambini sani durante la prima pubertà
- (Dai tre ai sei anni di vita)
- Difficolta nello sviluppo genitale
4. «Pronto soccorso» orgonomico per bambini
5. A proposito della peste psichica
- L’assassinio della vita
- Il primo incontro con l’odio strutturale
6. Armatura in un neonato
- Inizio della corazzatura all’eta di cinque settimane
7. Paura di cadere in un lattante di tre settimane
8. Il maltrattamento dei neonati
9. Sulla masturbazione durante l’infanzia
10. Conversazione con una madre ragionevole
11. Sui diritti sessuali dei giovani
- Premessa
Tensione e gratificazione sessuali
A. Maturazione sessuale
B. La masturbazione dei giovani
C. L’atto sessuale
D. I disturbi durante l’atto sessuale
E. Malattie veneree e loro prevenzione
F. Autoregolazione della vita sessuale attraverso la gratificazione
G. Astinenza e produttività lavorativa
- Sulla questione dell’omosessualità
- Il problema dell’amicizia fra i giovani
- Che cosa significa la repressione della vita sessuale dei giovani
Canto della gioventù
Frank Capra non era un Mafioso – Una Storia sul Cinema, Cosa Nostra e l’Invenzione dell’American Dream
Titolo originale: O Sangue da Honra
Autore/i: Moita Flores Francisco
Editore: Cavallo di Ferro
prima edizione, romanzo di Francisco Moita Flores, indagine di António de Sousa Duarte, traduzione di Daniela Di Pasquale.
pp. 192, Roma
Un libro sulla prima emigrazione italiana verso l’America e su quattro personaggi storici molto diversi tra loro che in quella terra, nel XX secolo, incrociarono le loro vite.
Frank Capra, il regista cinematografico; don Vito Cascio Ferro, che portò Cosa Nostra negli Stati Uniti; Enrico Caruso, che in America raggiunse la fame; e Joe Petrosino, l’incorruttibile della polizia di New York. Un romanzo ispirato alla vera vita di quattro uomini che si conobbero e parteciparono, nel bene e nel male, all’Americana Dream.
A Bisacquino, un luogo sperduto nelle montagne siciliane, sono nati due uomini che, ognuno a suo modo, hanno segnato la storia del Novecento: Frank «Francesco» Capra e don Vito Cascio Ferro. Il primo ha inventato il cinema che ha fatto sognare e commuovere intere generazioni, «un’ispirazione per chi crede nel Sogno americano» disse di lui John Ford; il secondo é il fondatore di Cosa Nostra, colui che invento il sistema delle estorsioni (u’ pizzu) e che collego la Mano nera americana alla Mafia siciliana. I loro destini si incrociarono casualmente quando a Frank Capra, giovane immigrato squattrinato, la Mafia propose una vantaggiosa collaborazione. Negli stessi anni, a New York, ci fu un altro grande italiano minacciato dalla criminalità italoamericana: Enrico Caruso, il più grande tenore di tutti i tempi, l’uomo che dalla Mafia venne protetto e salvato dall’italiano più coraggioso e incorruttibile dell’epoca: il poliziotto Joe Petrosino, che contro il crimine organizzato si batterà senza paura fino alla morte.
Le vite di questi quattro italiani, personaggi famosi della Storia, si intersecano sullo sfondo della società americana di quegli anni, dove sogno e orrore si scontrarono a tal punto da ispirare valanghe di letteratura di grande cinema.
Francisco Moita Flores (1953) è uno scrittore di successo e una delle personalità televisive più famose del Portogallo. Per dodici anni è stato agente della polizia giudiziaria e si è occupato di rapine a mano armata e omicidi; la sua grande esperienza sul campo gli ha fornito numerosi spunti di ispirazione per la sua attività letteraria. Ha partecipato a programmi televisivi come Casi di Polizia, Marginalita e Squadra di Polizia e ha ottenuto un enorme successo di pubblico con romanzi basati su investigazioni poliziesche e casi veri, come Ballet rose e Polizie senza storia. Frank Tay era un mafioso è il suo ultimo romanzo.
Antonio de Sousa Duarte (1964) è sempre legato alla comunicazione sociale e alle relazioni pubbliche, aree in cui esercita la sua attività professionale. In campo letterario è autore di biografie molto note su diverse personalità della storia contemporanea portoghese. È stato a partire dal suo lavoro di investigazione su Frank Capra che è nato questo libro.