Libri dalla categoria Meditazione
Autobiografia di un Genio – Lettere, Pensieri, Diari
…Il mio regno è nell’aria: i miei suoni turbinano sovente come il vento, e altrettanto spesso mi turbinano nell’anima…
Autore/i: Van Beethoven Ludwig
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
a cura di Michele Porzio, introduzione e nota del curatore, collana: Oscar Mondadori Piccola Biblioteca n° 114, in copertina: Ludwig van Beethoven in una incisione ottocentesca.
pp. 160, Milano
Sono pochi i compositori in grado di accendere l’immaginazione con la stessa rapidità e veemenza di Beethoven: forse neppure Mozart continua a suscitare una costanza di interesse e un’ampiezza di divulgazione paragonabili alla sua. Eppure, la fama universale non ci ha ancora offerto una conoscenza davvero completa degli aspetti più misteriosi e sublimi della sua figura e della sua musica. L’uomo Beethoven, troppo spesso tradito dal luogo comune del burbero misantropo, si rivela invece, in questa antologia dei suoi scritti, scelti e raccolti da Michele Porzio, un mistico capace di slanci lirici e devoti ma anche in grado di fronteggiare le situazioni più avverse e più varie dell’esistenza in un’alternanza prodiga di tenerezza, ira, amore, pungente ironia ed entusiasmo per la vita.
Michele Porzio, musicologo, curatore della presente raccolta di scritti di Beethoven, è studioso di estetica della musica del Novecento. Ha curato l’edizione aggiornata del *Dizionario dell’Opera Lirica* (Oscar Mondadori 1991) e la raccolta di conversazioni tra suo padre, Domenico Porzio, e Leonardo Sciascia dal titolo *Fuoco nell’Anima* (Mondadori 1992). È autore di una collana di studi sul Neoclassicismo nella musica e nella danza contemporanee e del volume *Metafisica del Silenzio – John Cage, l’Oriente e la Nuova Musica* (Ed. Auditorium 1996)
Messaggio per un’Aquila che si Crede Pollo
Titolo originale dell’opera: Awareness
Autore/i: De Mello Anthony
Editore: Edizioni Piemme
prefazione di J. Francis Stroud S.J., traduzione di Laura Cangemi, in copertina: Disegno di Giuseppe Ferrario.
pp. 208, Casale Monferrato (AL)
“Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia. L’uovo si schiuse e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile… Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante…”.
Ha dedicato tutta la sua vita ad aiutare gli uomini a realizzare le loro esperienze spirituali e ritrovare energia nel quotidiano, ottimismo per il futuro, coraggio nelle difficoltà dell’esistenza. Cresciuto a Bombay, respirò le tradizioni orientali indù e buddista, pur abbracciando la fede cristiana e facendosi gesuita.
I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, sono bestseller internazionali.
Storie di Pirati
Titolo originale: A General History of the Pyrates
Autore/i: Defoe Daniel
Editore: Editori Laterza
a cura di Mario Carpitella, prefazione dell’autore, illustrazioni a cura di Pier Giovanni Donini.
pp. XV-400, numerose illustrazioni in bianco e nero, Bari
Le avventure dei bucanieri inglesi che nel Settecento infestarono il Mar dei Caraibi, le coste orientali dell’Africa e l’Oceano Indiano sono entrate nel mite e nella leggenda.
Nei racconti di Daniel Defoe queste avventure prendono forme non meno appassionanti che nella realtà: vedi al vivo pirati e piratesse, arrembaggi e catture, duelli all’arma bianca e ammutinamenti, ricatti e tradimenti, nel “codice d’onore” di chi non temeva certo la morte, ma solo l’infamia del carcere o dell’impiccagione.
Terra Senza Tempo
L’era dei giganti – Incubi di pietra – I segreti delle piramidi – Il mistero di Atlantide – Le astronavi di Tiahuanaco – I miti delle terre perdute – Crociere impossibili
Autore/i: Kolosimo Peter
Editore: SugarCo Edizioni
pp. 320, Milano
A quanti anni risale la società di cui ci riconosciamo gli eredi? La cultura che definiamo umana da chi deriva, come e quando si è sviluppata? Rovesciate le prospettive della storia, Kolosimo procede, con sorprendente ricchezza d’informazione, a una ricognizione di tutti i dati in nostro possesso circa le società primitive, i viaggi transoceanici, le religioni solari e «spaziali», i dischi volanti; trovando continue conferme alla sua intuizione basilare: cioè che ci troviamo a un punto in cui i nostri antenati si sono già trovati, che gli inviati di altri pianeti sono già stati in missione presso di noi e che forse ci stanno ancora sorvegliando, che il XX secolo non ha ancora spiegato nulla del mondo in cui viviamo. «È un’opera spietata: una montagna fatta precipitare nello stagno tranquillo delle cognizioni già acquisite e che d’improvviso ci appaiono ipocritamente accomodanti» («La Nazione»).
Peter Kolosimo, autore di Ombre sulle stelle, Odissea stellare, Non è terrestre, Il pianeta sconosciuto e altri famosi best-seller, tutti pubblicati dalla SugarCo Edizioni, vincitore del premio Bancarella, è uno degli scrittori più letti e amati. Le sue opere sono state pubblicate con grande successo praticamente in tutto il mondo.
Trattato di Psicologia dell’Infanzia • 3 – Infanzia Animale e Infanzia Umana (L’Impronta, il Gioco, l’Immaginario)
Titolo originale: Traité de psychologie de l’enfant – 3° vol., Enfance animale et enfance humaine (L’empreinte, le jeu, l’imaginaire)
Autore/i: Chateau Jean; Chauvin Rémy; Doron Roland
Editore: Armando Armando Editore
traduzione di A. Marhaba.
pp. 236, Roma
Sommario:
- L’infanzia animale, Rémy Chauvin
- Il gioco del bambino, Roland Doron
- L’immaginario nel bambino, Jean Chateau
Trattato di Psicologia dell’Infanzia • 2 – Lo Sviluppo Biologico
Titolo originale: Traité de psychologie de l’enfant – 2° vol., Developpement biologique
Autore/i: Arfouilloux Jean-Claude; Hiernaux Jean; Koupernik Cyrille; Tomkiewicz Stanislaw
Editore: Armando Armando Editore
a cura di H. Gratiot-Alphandéry, René Zazzo, traduzione e note a cura di L. Bartolomei.
pp. 320, 1 tavola in bianco e nero fuori testo, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma
Sommario:
- Crescita e maturazione fisiche postnatali, Jean Hiernaux
- Genetica ed embriologia, Stanislaw Tomkiewicz
- Neurobiologia e Neurologia dello sviluppo, Cyrille Koupernik e Arfouilloux Jean-Claude
La Luna e l’Arte della Ginnastica – Allenare Corpo e Mente in Armonia con le Fasi Lunari
Con il calendario lunare 2006-2011
Autore/i: Paungger Johanna; Poppe Thomas
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
traduzione di Giorgio Arduin, titolo originale: Die Mondgymnastik.
pp. 228, nn. illustrazioni in bianco e nero, Milano
Una vita piena di salute, benessere e armonia psicofisica: insomma, la vita che tutti sognamo.
Johanna Paungger e Thomas Poppe hanno trovato una strada che permette a ciascuno di noi di districarsi fra utopistici programmi di fitness, la pigrizia e la mancanza di tempo che ci affligge: la ginnastica secondo le fasi lunari. Questo libro si basa infatti sulla convinzione che l’allenamento fisico giova solo se praticato nel contesto giusto. Scegliendo con cura gli esercizi per sollecitare i diversi muscoli del nostro corpo in base alle fasi lunari, riusciremo a ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. È una ginnastica facilissima da imparare, richiede solo pochi minuti al giorno e mette in moto tutti i nostri muscoli. Il risultato? Riuscire finalmente a rilassarci, rafforzare il nostro sistema immunitario, controllare il nostro peso e migliorare la consapevolezza che abbiamo del nostro corpo.
Johanna Paungger e Thomas Poppe sono noti in tutta Europa per numerosi libri dedicati all’influsso della luna sulla natura e sull’’uomo, tra i quali ricordiamo: Servirsi della luna, Salute e benessere in armonia con le fasi della luna, Il dizionario della luna, L’agenda della luna, La luna e l’’arte della ginnastica. Tutti pubblicati in edizione TEA.
Empirismo Eretico
Autore/i: Pasolini Pier Paolo
Editore: Garzanti Editore
prefazione di Guido Fink.
pp. 302, Milano
In Empirismo eretico Pier Paolo Pasolini raccoglie nel 1972 i suoi interventi critici e polemici intorno a tre nuclei tematici fondamentali: la lingua, la letteratura e il cinema. Si tratta dunque dell’officina in cui Pasolini riflette sulla propria attività artistica e nel contempo affina i propri strumenti espressivi di poeta, di romanziere e di regista cinematografico.
Scritti tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio del decennio successivo, questi articoli e saggi sono il frutto dell’impegno estetico, sociale e politico – nel senso più alto e ampio del termine – di Pasolini, e mettono in luce il suo ruolo in un periodo ricco di novità, fermenti e contrasti. E, con le sue prese di posizione spesso provocatorie, Empirismo eretico (qui accompagnato da una prefazione di Guido Fink) diventa la testimonianza di una appassionata, generosa e impervia ricerca della verità.
Di Pier Paolo Pasolini sono attualmente disponibili negli “Elefanti” le opere narrative: Ragazzi di vita, Una vita violenta, Ali dagli occhi azzurri, Teorema e Amado mio; I saggi Passione e ideologia, Empirismo Eretico, Scritti corsari e Descrizioni di descrizioni; l’intera opera poetica, raccolta nei quattro volumi di Bestemmia; l’autoantologia Poesie; l’antologia Canzoniere italiano: il Teatro e la versione italiana del Vantone di Plauto; tre volumi di sceneggiature cinematografiche che comprendono rispettivamente Il Vangelo secondo Matteo – Edipo re – Medea e Accattone – Mamma Roma – Ostia e la Trilogia della vita (Il Decameron – I racconti di Canterbury – Il Fiore delle Mille e una notte). La sua autoantologia Poesie è disponibile anche con il CD-rom interpretato da Sandro Lombardi.
Gunther d’Amalfi, Cavaliere Templare
Templari e cavalieri teutonici, saraceni, sufi, catari e costruttori di cattedrali nel primo grande romanzo contemporaneo sui misteri della cavalleria esoterica medievale
Autore/i: Cuomo Franco
Editore: Newton Compton Editori
pp. 240, Roma
Dalla Terrasanta una pattuglia di templari intraprende un viaggio destinato a concludersi nel cuore della Francia per adempiere una missione di cui gli stessi cavalieri non sanno assolutamente niente. Li guida Gunther s’Amalfi, gentiluomo contraddittorio e insolito come il suo nome, che mescola brume germaniche a tepori mediterranei.
Oltre che con i saraceni e con i pirati tunisini, i templari dovranno fare i conti con i disegni politici dell’imperatore Federico e con le trame del Papa, con l’orgoglio dei cavalieri teutonici e con la tragedia dei catari, ma anche con sconcertanti esperienze di vita. Il mistero del viaggio e del suo fine si dipana attraverso un succedersi di eventi che vanno dall’onorevole scontro armato in campo aperto al contrabbando di reliquie, dall’estasi dei grandi riti iniziatici al sabba stregonesco ed alle fatue perversioni delle Corti d’amore. È anche una corsa con il tempo, durante la quale le illusioni del Graal e del Santo Sepolcro andranno dissolvendosi tra spionaggio e congiure, eresie ed imprevedibili amori.
Al di là della storia e dell’avventura, il viaggio è la cronaca di una lenta disfatta spirituale, che anticipa e motiva l’inesplicabile rovina del più potente ordine cavalleresco della storia. Ed è anche un pretesto per mettere a fuoco usi e costumi dell’epoca, tecniche di guerra e di sopravvivenza, miti e «ideologia» della Crociata, insieme a fatti e misteri mai sufficientemente chiariti dalla Storia, come il simbolismo del Baphomet, i rapporti tra determinati circoli crociati e le sette esoteriche orientali, la civiltà perduta di Linguadoca e le ragioni che spinsero la cristianità allo sterminio del mite popolo albigese.
È un romanzo di ambiente medievale, scritto però in un linguaggio contemporaneo volto ad illustrare, con straordinaria efficacia narrativa un universo di visioni e di prodigi, di amori disperati e solitudini spaventose, nel quale le storie degli uomini s’intrecciano a quelle di frati che levitano, spiriti dei boschi e statue parlanti.
Franco Cuomo, giornalista e scrittore, è autore di testi teatrali di successo, per lo più ispirati a personaggi storici di particolare ambiguità, come Giacomo Casanova, Nerone, Giovanna D’Arco e Gilles de Rais. Si distingue nel panorama della drammaturgia contemporanea per il suo modo di proporre la storia come grande sogno barocco, come rilettura fantastica del reale. Tra i registi che hanno messo in scena le sue opere figurano Carmelo Bene, Maurizio Scaparro, Franco Enriquez, Aldo Trionfo.
Il suo ultimo testo, sulla vicenda di Beatrice Cenci, ha vinto il premio Fondi La Pastora, che va ad aggiungersi ad altri prestigiosi riconoscimenti, come i premi Riccione, Idi, Flaiano e Vallecorsi.
Nell’ambito della saggistica va ricordato il suo Elogio del Libertino, diventato un riferimento essenziale per chiunque voglia approfondire i meccanismi della seduzione. È tra gli autori compresi nelle antologie Racconti di tenebra e Racconti d’incubo (Newton Compton editori 1987 – 1988).
La Famiglia e l’Amore
Titolo originale: La famille et l’amour. Le démon de midi
Autore/i: Guitton Jean
Editore: Edizioni Paoline
seconda edizione, prefazione dell’autore, versione integrale dal francese di Maria Giovanna Muzi.
pp. 96, Cisinello Balsamo
Jean Guitton scrive sull’amore e la famiglia con signorilità e delicatezza, ben note a quanti leggono le sue opere, offrendo al lettore riflessioni inedite e folgoranti, così diverse dalle parole ormai logore di molta letteratura a riguardo. L’autore di questo libro sostiene che, nonostante tutto, l’amore umano non ha finito il suo corso e che il mondo di domani sarà favorevole alla sua estensione. Infatti sta avvenendo un cambiamento radicale: non è più l’amore ad essere concepito come una conseguenza, artificiale e accidentale, della sessualità, ma al contrario, è la sessualità che appare quale strumento favorevole per originare e mantenere l’amore, in una società formata da esseri sessualmente distinti. Per questa ragione, anche l’istituzione familiare va arricchendosi di un amore meglio inteso e vissuto nelle molteplici relazioni interpersonali che in essa si incrociano tra marito e moglie, genitori e figli, fratelli e sorelle, nonni e nipoti ed altri componenti della famiglia.
Jean Guitton, nato nell’Alvernia di Pascal (1901) è laureato in filosofia e lettere. Durante la seconda guerra mondiale fu per 4 anni prigioniero di Oflag IV D. Professore all’università di Montpellier, poi a quella di Dijon, nel 1955 diventa titolare della cattedra di storia e filosofia alla Sorbona. Accademico di Francia nel 1961, fin dal 1954 s’era visto decretare il «Gran Premio di Letteratura» dell’Académie Française. Jean Guitton – in cui Bergson ha riconosciuto il suo erede – ha una maniera fascinosa, tutta sua, di far filosofia che diventa in lui conversazione, confidenza.
Ha scritto numerose opere sui temi più veri (filosofia, saggi, racconti, romanzi, critica biblica, pittura ecc.). «Quand’era giovane volle come motto: Je choisis tout. Per questo oggi è uno dei nostri ultimi umanisti…» commenta Pierre de Boisdeffre in “Dizionario della letteratura mondiale del Novecento” (Edizioni Paoline, 1980).
Prefazione
I. EROS E AGAPE
- Sessualità umana
- Sessualità animale e sessualità umana
- Eros e agape
- Eros nell’agape
- La sessualità, fonte di energia spirituale
- Il piano di Dio sull’evoluzione
- Il buon uso della sessualità, via verso l’amore divino
- L’ascesi per raddrizzare l’eros invertito dal peccato originale
- Verginità e matrimonio
- La verginità
- Il matrimonio
- La vergine Maria
II. LE RELAZIONI FAMILIARI
- Gli scambi
- La relazione del figlio col padre
- Padre-figlio
- Padre-figlia
- La relazione del figlio con la madre
- Gli sposi dopo il bambino
- I fratelli e le sorelle
- Altre relazioni
- I raporti del padre e della madre con gli sposi e le spose dei loro figli
- Noni e nipoti
- La morte e le relazioni di assenza
- Osservazioni finali
III. L’ETÀ DI MEZZO
- L’età del busto
- L’età del dèmone
Bibliografia
Risposta a Giobbe
Titolo originale: Antwort auf Hiob
Autore/i: Jung Carl Gustav
Editore: Il Saggiatore
prefazione e note dell’autore, traduzione Alfredo Vig, collana: La Cultura – Biblioteca di Scienze dell’Uomo n° 20.
pp. 192, Milano
La Risposta a Giobbe, come tutte le opere più “costruite” di Jung, si presta a una lettura su molteplici versanti. Ma questa molteplicità non è un buon argomento per ribadire l’accusa di equivoca ambiguità, che gli avversari più semplicistici muovono contro di lui. Semmai, la Risposta di Giobbe è, tra l’altro, una sofferta, guaritrice ritrattazione di certi equivoci giudizi sfuggiti a Jung sulla satanica avventura nazista. Anche l’atroce storia di Giobbe nasce da una scommessa alla quale Yahwèh si lascia tentare da Satana, insinuatosi in lui come un pensiero di dubbio, che lo scatena a infierire contro uno dei più sinceri e tementi tra i suoi fedeli. (La scommessa col diavolo si ripeterà al principio del Faust di Goethe, una delle matrici del Doctor Faustus di Thomas Mann. Non è escluso che qualche lettore possa trovare, fra gli strati plurimi della Risposta a Giobbe un equivalente del Faustus, proiettato sulle grandi immagini della religione biblica e cristiana, nonché della simbologia mistica). Da creatore provetto, Jung isola la zona del proprio intervento, anestetizza tutte le diramazioni che potrebbero disturbare le credenze religiose, o le incredulità laiche di chi legge. E narra, con gli antefatti e le conseguenze, il romanzo cosmico, teologico, dell’evoluzione di Yahwèh, del Dio Padre, dal momento in cui Egli è costretto a constatare che la Sua onniscienza non sa o non cura di essere incosciente, amorale. È il cauto, il paziente Giobbe, dal suo letto di cenere e di dolore, a suscitare in Lui il senso di responsabilità, il movente dell’opera di Redenzione. Ma il mito di Dio riscattato dall’uomo non potrebbe, in questo libro del dottor Jung, contenere anche un’allegoria del lavoro psicoterapeutico? È un’ipotesi, forse convalidata dal continuo ricorrere, in questo racconto di un processo di individuazione, dei maggiori temi junghiani, tra cui principalmente quello della complementarità del principio maschile di perfezione (Dio) e di quello femminile di completezza (Sophia e poi Maria). In ogni caso, l’autore avrebbe potuto stavolta prendere come epigrafe il detto, da lui medesimo ricordato, della Epistola ai Corinzi (2, 10): lo spirito «investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio».
I Miti Greci
Titolo originale: Greek Myths
Autore/i: Graves Robert
Editore: Euroclub
presentazione di Umberto Albini, introduzione dell’autore, traduzione dall’originale inglese di Elisa Morpurgo,in copertina: Gustave Moreau, Diomede divorato dalle sue cavalle (1865) Rouen, Musée des Beaux Arts.
pp. 724, Milano
Prima della scienza, prima della religione, c’è il mito. Modo ingenuo – ci dicono -, modo fantasioso, spregiudicato e prescientifico, di spiegare l’origine delle cose e degli uomini, gli usi i costumi e le leggi.
Filologia, etnografia, antropologia hanno lacerato il velo del mito, evidenziandone le radici ideologiche, il retroterra di superstizione e di magia. Ma i miti, così dissezionati, ci vengono restituiti alla stregua di freddi reperti anatomici, buoni tuttalpiù per qualche museo. Robert Graves è riuscito a rianimare questa materia ormai inerte, restituendocela con tutto il suo splendore, il suo sense of wonder e (anche) il suo humour. I miti greci, pur senza dover invidiare nulla ad altre raccolte analoghe condotte sul filo della filologia e dell’erudizione, ha un pregio fondamentale: i centosettantuno capitoli che lo compongono si snodano con la sveltezza e col brio di un racconto ben scritto, di una rievocazione, partecipe e disincantata al tempo stesso, di un mondo incantato e incantevole.
Nessuna retorica, nessun manierismo: le gesta degli dèi e degli eroi, che di per sé tendono all’epico, sono costantemente ricondotte alla nostra misura umana, immerse come sono nella quotidianità (sia pure dell’antica Grecia). Così Zeus, Era, Afrodite, Eracle compiono non solo prodigi e grandi imprese, ma sono afflitti da acciacchi, perseguitati dalla sfortuna, schiattano di rabbia, si concedono scappatelle e hanno le paturnie. E tutto senza «smitizzare» i miti, ma – al contrario – con la preoccupazione di salvaguardarne, assieme alla sostanza, anche il sapore, con uno stile e un piglio che debbono più alla grande lezione del Ramo d’oro di Frazer che al forse necessario ma anche triste lavoro di scavo di un Freud, di uno Jung, di un Kerényi…
Robert Graves nacque a Londra nel 1895, figlio dello scrittore irlandese Alfred Perceval Graves e di madre tedesca. Dopo gli studi compiuti a Oxford, combatté in Francia durante la prima guerra mondiale; esperienza, questa, rievocata nelle prime raccolte di versi. Finita la guerra, insegnò letteratura inglese a Oxford e, per breve tempo, in Egitto. Nel 1927 si trasferì a Maiorca, dove, salvo una breve parentesi, rimase sino alla morte, avvenuta nel 1985. Scrittore molto prolifico, pubblicò una quindicina di raccolte poetiche, numerosi romanzi e una mole notevole di saggi. La sua fama è legata soprattutto a importanti studi sulla mitologia: La dea bianca (1947), I miti greci (1955) e, in collaborazione con Raphael Patai, I miti ebraici (1963); e a una serie di romanzi storici dedicati alla classicità: Io, Claudio (1934), Il divo Claudio (1934), Belisario (1938), Io, Gesù (1946) e La figlia di Omero (1955).
La Psicologia del Transfert – Commentata con l’Ausilio di 12 Illustrazioni Alchimistiche per Medici e Psicologi Pratici
Titolo originale: Die psychologie der ubertragung
Autore/i: Jung Carl Gustav
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione di Mariella Loriga Gambino, premessa dell’autore, traduzione di Silvano Daniele.
pp. 240, 12 illustrazioni in bianco e nero, Milano
Considerati per molto tempo letture per soli iniziati, i libri di C.G. Jung si vanno ormai diffondendo presso un pubblico sempre più vasto. Questo volume La psicologia del transfert, edito per la prima volta a Zurigo nel 1945, affascinerà il lettore per il modo singolare con cui il tema è affrontato. Nel suo scritto l’autore infatti mette in rilievo gli stretti rapporti che intercorrono tra fenomeni alchemici e fenomeni dell’inconscio, rapportando il concetto di transfert a quello alchemico di coniunctio. Secondo Jung, nel corso di un’analisi si stabilisce tra paziente e terapeuta un legame di particolare intensità, quasi un mixtum compositum tra la «sanità» mentale del terapeuta e l’equilibrio turbato del paziente. Il terapeuta insomma è un «guaritore ferito» che per guarire l’altro deve condividerne il male, accettare il contagio. Nella seconda parte del libro sono riportate le suggestive immagini del Rosarium Philosophorum, un testo alchemico che risale al 1550, con l’intento di mostrare, attraverso l’analogia tra rapporto alchemico e rapporto analitico, il complesso iter del processo di individuazione.
Carl Gustav Jung, nato nel 1875 nel Cantone di Turgovia, iniziò nel 1900 il suo lavoro di psichiatra presso la Clinica «del Burghòlzli, a Zurigo, sotto la guida di Eugen Bleuler.
interessato alle teorie psicanalitiche, fu per alcuni anni in stretto contatto con Sigmund Freud, e con lui fondò nel 1910 la Società psicanalitica internazionale, di cui fu il primo presidente. Profondi dissidi ideologici, iniziati dopo la pubblicazione da parte di Jung di Trasformazioni e simboli della libido (1911), posero fine alla collaborazione tra i due geniali studiosi.
Autore di numerose opere (si calcola che i suoi libri siano oltre duecento), Jung scrisse ancora quasi fino alla sua morte, avvenuta a Küsnacht nel 1961.
Metodo Storia Strutture
Autore/i: Curi Fausto
Editore: G. B. Paravia & C.
prima edizione.
pp. 232, Torino
Fausto Curi è nato a Nogara (VErona) nel 1930. Si è laureato in Lettere all’Università di Bologna. Ha partecipato alle esperienze del «Gruppo ’63» e di «Quindici». Ha pubblicato: Corrado Govoni, Milano, Mursia, 1964; Ordine e disordine, Milano, Feltrinelli, 1965. Collabora a «Il Verri» e a «Lingua e stile». Dal 1967 è libero docente di letteratura italiana moderna e contemporanea. Attualmente è professore incaricato di lingua e letteratura italiana e di letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Bologna.
Fate
Titolo originale: Faeries
Autore/i: Froud Brian; Lee Alan
Editore: Rizzoli
a cura di David Larkin, traduzione di Gaspare Bona, testo e illustrazioni di Brian Froud e Alan Lee.
senza numeri di pagina, completamente illustrato in bianco e nero e a colori, Milano
Dal testo:
«Le Fate rappresentano il potere, i potere magico, incomprensibile agli uomini e quindi nemico. Bisogna sempre tenere presente che, anche se il mondo delle Fate è condizionato dall’uomo, esse sono creature estranee, con valori morali ben lontani da quelli del genere umano. Non pensano e, cosa ancora più importante, non sentono, come gli umani. È proprio questa la causa dell’invidia per i mortali, e la fonte di buona parte dei guai che provocano. Infatti, anche le Fate sono creature di rozza sostanza vitale, attratte incessantemente da ogni forma di creatività e soprattutto dagli istanti di grande commozione, al quali cercano di partecipare. Gli amanti, i poeti, gli artisti, gli scrittori, gli scultori, i tessitori, i musicisti, tutte le arti invero riconoscono un debito nei confronti di una forza non identificabile, invisibile, capricciosa, sensibile, delicata, inafferrabile e potente, chiamata «ispirazione» o «Musa», che, è presente, è in genere irresistibile. Non è una coincidenza che queste siano anche le principali caratteristiche delle Fate. Bisognerebbe dunque tenerle in altissimo conto. Quello delle Fate è un mondo d’incanti i bellezza affascinante, d’incredibile a bruttezza incallita, di superficialità incallita, di spirito, malizia, gioia e ispirazione, di terrore, riso, amore e tragedia. È molto più ricco di quanto le favole in genere lascino credere.[…]»
I Segreti del Latino – Per Ritrovare Quello che Abbiamo Dimenticato
Autore/i: Mandruzzato Enzo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 292, Milano
Un vocabolario da leggere. E magari qua e là, dove sorprende di più, da sottolineare. O da guardare, come bacheche d’un museo e anche, per l’attualità della merce – la nostra lingua quotidiana – come vetrine di negozi. L’occhio può cadere, poniamo, su spiritus, e si scopre che era fiato o soffio, prima di tutto, e che il suo aggettivo spiritualis s’adattava solo a uno strumento a fiato (la stessa vicenda ha avuto la la greca pneumatikós, una delle più spirituali della storia…).
Ma c’è il soffio di Dio e c’è il soffio dell’aria compressa.
Si mettono a posto le cose. Perché tradizione non è l’astratto di tradire? Eppure – lo dice il essi il Lessico – sono la stessa parola tràdere, consegnare.
Si finisce per rispettare parole ormai caricaturali, come «flebile», che è flebilis, cioè lacrimoso (flere è pingere) o «discrepanza», «cospetto», eccetera, eccetera.
A volte capitano incertezze non confessate. Per esempio quando si dice «collisione» e quando «conclusione»? Ma il dizionario italiano continuerà a dare voci isolate e perciò poco mnemoniche. È meglio conoscere collisio e collusi, cioè leader, colpire e eludere, giocare… A conti fatti, il vero vocabolario dell’italiano è quello latino.
Questo libro è il completamento naturale de Il piacere del latino, uscito due anni fa e così bene accolto che si dovettero fare tre edizioni in pochi mesi, e una nuova ora, parallela al Lessico.
Restano però due opere indipendenti. I segreti del latino potrà essere utilissimo a chiunque, con qualunque strumento, sia giunto a una conoscenza sufficiente della grammatica e della sintassi.
O anche solo se avrà curiosità per i segreti dell’italiano.
Enzo Mandruzzato è autore, oltre alla monografia Foscolo (premio Verrina-Lorenzon 1978, Rizzoli 1991, Fayard, Parigi 1991), delle ricche introduzioni alle sue versioni di Hèlderlin (Le liriche, Adelphi 1989), di Pindaro (L’opera superstite, SE 1989), di Fedro (Favole, Rizzoli 1989), di Orazio (Le lettere, Rizzoli 1983). Recentemente ha pubblicato Il messaggio seguendo Matteo (Biblioteca dell’immagine 1989) e Il piacere del latino (Mondadori 1989). Oltre alle versioni poetiche di Catullo e di Orazio lirico e a quelle prima indicate, ha pubblicato anche due libri di poesia. Infine, pochi mesi or sono, il romanzo Quinto non ammazzare (Marsilio 1990).
La Vita Oltre la Vita
Esiste una vita dopo la morte. Lo dichiarano in questo libro più di cento persone, tornate a vivere dopo essere state diagnosticate «clinicamente morte». Nel loro racconto, l’esperienza dell’aldilà.
Autore/i: Moody Raymond A. Jr.
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
presentazione di Elisabeth Kubler-Ross, introduzione dell’autore, traduzione di Anna Luisa Zazo.
pp. 168, Milano
Pubblicato nel dicembre del ’75 da un’oscura casa editrice della Georgia (la Mockinbird Press) e nonostante un apparato distributivo limitatissimo, La vita oltre la vita in poche settimane è stato ristampato per ben otto volte, raggiungendo la tiratura straordinaria delle 174.000 copie. Meno di un anno dopo, ripreso nella collana economica di uno dei maggiori editori americani, il libro di Moody è subito balzato in testa alla classifica dei bestseller suscitando una eco senza precedenti su tutta la stampa degli Stati Uniti e attirando l’attenzione del vasto pubblico. E oggi adottato come libro di testo in oltre 40 corsi universitari, mentre già escono le prime traduzioni in diverse lingue.
Quali i motivi di un successo cosi sorprendente? Può solo stupirsene chi non sa che questo libro infligge un duro colpo al più antico tabù che abbia gravato sull’umanità, il tabù della morte.
Moody infatti ha qui raccolta le testimonianze di persone «clinicamente morte» che, sottoposte a pratiche di rianimazione, sono tornate a vivere. Che cosa hanno provato mentre erano «morte»? Quali esperienze ci attendono nell’«aldilà»? A questi e ad altri fondamentali interrogativi il lettore troverà risposta in queste pagine: una risposta rassicurante, che strappa alla morte la sua maschera angosciosa, e ce la presenta come dispensatrice di «intensi sentimenti di gioia, amore e pace».
Raymond Moody Jr. è nato a Macon (Georgia) nel 1944. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University. Successivamente si è specializzato in medicina al Medical College della Georgia. Dopo La vita oltre la vita ha scritto due volumi: Nuove ipotesi su «La vita oltre la vita» (1978) e Il riso fa buon sangue (1979).
Si Può Vivere Così? Uno Strano Approccio all’Esistenza Cristiana
Autore/i: Giussani Luigi
Editore: Rizzoli
nota introduttiva dell’autore.
pp. 468, Milano
“Chi mi segue avrà la vita eterna e il centuplo quaggiù.” Il centuplo è la riuscita vera, che inizia già in questo mondo, e si compie nell’eterno.
Ci si trova davanti aut genere di libro particolare, una specie di «romanzo», come spontaneamente dissero i primi cui le bozze furono date da leggere. In esso la scoperta della vita come «vocazione» non avviene per deduzione, ma per il mostrarsi di una esperienza vissuta secondo ragione dentro l’afflato del Mistero.
Si tratta del percorso di un anno che don Luigi Giussani ha realizzato in dialogo con un centinaio di giovani decisi a impegnare la propria vita con Cristo in una forma di dedizione totale al Mistero e al suo destino nella storia: la Chiesa la chiama «verginità». Settimana per settimana i principali contenuti della fede cristiana e le loro ragioni umane sono stati svolti attraverso, prima una proposta che scaturiva dall’esperienza dell’Autore, e poi dall’appassionante gioco di domande e risposte che la proposta suscitava nei giovani, resi consapevoli e determinati nella loro esperienza di uomini.
Lo stile dei settimanali convegni è stato tutto quanto trattenuto nella forma del libro, a testimonianza di una modalità di approccio al problema come grosso problema umano e della maturità di convinzione e di affezione che questo può produrre.
Il libro può essere concepito come un racconto esemplare in cui la spontaneità, la lealtà e la serietà nella considerazione della propria esistenza rendono fin suggestivo quello che la mentalità.
Comune totalmente oblitera e anche disistima, se non per qualche astratta paura.
Luigi Giussani (Desio 1922 – Milano 2005) compie i suoi studi presso la Facoltà teologica di Venegono, nella quale insegnerà per alcuni anni, specializzandosi sulla teologia protestante americana e la motivazione razionale dell’adesione alla fede e alla Chiesa. Negli anni Cinquanta lascia l’insegnamento in seminario per quello nelle scuole superiori. Dal 1964 al 1990 insegna Introduzione alla Teologia all’università Cattolica di Milano. È autore di numerosi saggi; tra i più recenti: Alla ricerca del volto umano (1995), Il tempo e il tempio (1995), Il senso religioso (1997), L’uomo e il suo destino (1999), Lio, il potere, le opere (2000), Affezione e dimora (2001), Dal temperamento un metodo (2002), Perché la Chiesa (2003), Una presenza che cambia (2004), All’origine della pretesa cristiana (2004), Un caffè in compagnia (2004), Il rischio educativo (2005), Dall’utopia alla presenza (1975-1978) (2006), Il cammino al vero è un’esperienza (2006), Certi di alcune grandi cose (1979-1981) (2007). Dalla meta degli anni Cinquanta da vita al movimento di Comunione e Liberazione, oggi presente in quasi ottanta Paesi in tutto il mondo.
Inconscio, Occultismo e Magia
Autore/i: Jung Carl Gustav
Editore: Newton Compton Editori
introduzione di Aldo Carotenuto, traduzione di Celso Balducci.
pp. 256, figure b/n, Roma
Una collana di volumi che con prezzo economico, ma in una veste puntigliosamente curata nel testo e nel corredo documentario, propone autori classici e moderni, quali recuperi focali della varia radice motivazionale delle nostre scelte in quanto uomini di oggi, vale a dire uomini-problema.
Materiale vivente dalle scienze pure ed applicate, testi chiave dalla Psicologia alla Politica, per una migliore registrazione intenzionale degli strumenti più acuti del conoscere che nell’uomo, come uomo, si confondono già con l’azione, si identificano con la responsabilità dell’azione.
Nei saggi contenuti in questo volume viene, appunto, intenzionalmente sottolineata da Jung la continua ricerca d’un qualche parallelo tra le manifestazioni dell’inconscio individuale ed altre manifestazioni psichiche – collettive – che ne ricordino certi temi di fondo: cosi che se l’inconscio di un individuo si evidenzia con una determinata modalità, ebbene, in qualche parte del mondo deve per Jung esistere, nelle espressioni dell’inconscio collettivo (religione, fiabe, miti, alchimia, ecc.) qualcosa che richiami ed echeggi la manifestazione individuale.
«Certo – scrive Jung – una psicologia della coscienza può appagarsi del materiale tratto dalla vita personale, ma non appena desideriamo spiegarci una nevrosi abbiamo bisogno di un’anamnesi che si spinga più a fondo di quanto faccia la coscienza».
Ecco dunque la necessità di avvicinarsi alla mitologia, al misticismo, all’occultismo, alla magia, alla filosofia, alla religione. Ma tutto ciò non deve trarre in inganno. Jung non ha mai sposato le tesi della magia e del misticismo. Al contrario, ha privato della tradizionale carica trascendente i suoi oggetti di studio, mostrandone proprio la validità storica.
Le Piante Medicinali
Autore/i: Mearelli Fausto
Editore: Edizioni Planta Medica
seconda edizione, prefazione dell’autore.
pp. 112, nn. illustrazione a colori, Città di Castello (PG)
Dalla prefazione:
« L’uomo è ricorso nel tempo all’aiuto delle piante non solo per nutrirsi, e così soddisfare le immediate necessita vitali, ma anche per curarsi o far fronte a molti dei suoi malanni. Oggi tre quarti della nostra alimentazione sono di origine vegetale, e, questa parte di mondo, svolge ancora net nostri confronti un ruolo indispensabile. Le piante, durante l’evoluzione, hanno sviluppato numerose sostanze per fronteggiare gli attacchi di Virus, batteri, funghi ed adattarsi a situazioni di stress ambientale e climatico. La maggior parte di queste sostanze, oggi denominate “metaboliti secondari”, vengono utilizzate dall’uomo come principi attivi a scopo curativo. La loro quantità varia però nella stessa pianta. non solo da una stagione all’altra, ma da un giorno all’altro e perfino di ora in ora. Da qui l’importanza che i prodotti a base di piante medicinali siano sempre verificati scientificamente sia quanto riguarda la loro efficacia che per la costanza della loro qualità. La qualità più importante di un preparato erboristico è la “misura” dichiarata della quantità dei principi attivi che contiene, che devono essere presenti nello stesso modo in tutti i lotti del prodotto confezionati. È consigliabile quindi utilizzare sempre prodotti “titolati” e standardizzati, per essere sicuri di consumare ogni volta un prodotto di qualità costante. »