Libri dalla categoria Collezioni
Fondamenti di Medicina Ayurvedica – Diagnosi e Trattamenti
Titolo originale: Foundamentals of Ayurvedic Medicine
Autore/i: Vaidya Bhagwan Dash
Editore: Edizioni Mediterranee
edizione riveduta e ampliata, presentazione di Bruno Romano, prefazioni e introduzione dell’autore, traduzione di Bruno Romano.
pp. 312, Roma
…Dall’incapacità di lasciar perdere, dall’eccessivo zelo per il nuovo, e dal disdegno per il vecchio, dal mettere la conoscenza davanti alla saggezza, la scienza davanti all’arte, e l’abilità davanti al buon senso, dal trattare i pazienti come casi e dal rendere la cura più grave, della sua sopportazione, Buon dio, liberaci… (Sir Richard Hutchison – 1861-1960)
In diverse parti del mondo si sta prendendo in seria considerazione l’utilizzo dei sistemi tradizionali di medicina per la prevenzione e la cura della salute; si avverte così una crescente necessità di testi che enuncino i principi fondamentali alla base di tali sistemi. Nei libri già esistenti, però, i principi sono spesso mischiati alla filosofia, alla religione e ad altri aspetti: la preparazione, quindi, di un’opera sui principi fondamentali dell’Ayurveda in un linguaggio semplice, attraverso l’estrapolazione del materiale autentico da questi testi, è stata un’esigenza lungamente sentita. Il libro di Dash, basato principalmente sul Charaka samhita, soddisfa appieno tale necessità. Leggendolo è subito evidente che l’Ayurveda presenta caratteristiche uniche. Il suo obiettivo principale è l’ottenimento di uno stato di salute positivo e la prevenzione delle malattie. I rimedi e le terapie per la prevenzione e la cura delle patologie prescritti nei testi classici dell’Ayurveda non hanno però lo scopo di eliminare gli organismi che ne sono la causa ma di mantenere i tessuti del corpo sterili e non ricettivi a questi germi. Tutti i rimedi e le terapie, incluse le misure preventive prescritte dall’Ayurveda, infatti, hanno lo scopo di condizionare i tessuti e non di uccidere gli organismi invasori, contrariamente a come agiscono invece i farmaci della medicina occidentale. Dopo la lettura del libro di Dash, compresi e apprezzati scientificamente i principi fondamentali di quest’antica medicina, lo studioso interessato avrà le conoscenze sufficienti per approfondire e continuare lo studio di questo vastissimo argomento. L’autore, Vaidya Bhagwan Dash, è uno dei massimi studiosi di Medicina tradizionale dell’India e del Tibet che oggi ci siano al mondo.
Vaidya Bhagwan Dash, uno dei maggiori studiosi e dei più stimati medici ayurvedici in campo internazionale. Prima di scegliere l’Italia come sede per la diffusione dell’Ayurveda e per realizzare corsi di formazione per medici e paramedici, ha operato in molti paesi del mondo, sia come consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sia per motivi di studio e di ricerca. Consulente ayurvedico del Ministero della Sanità e del Benessere della Famiglia dell’India fino al 1982, ha dedicato tutta la vita alla ricerca e alla pratica della medicina indiana. Studioso di sanscrito, conduce da anni accurati studi sugli antichi testi ayurvedici andati perduti nel corso dei secoli, ma ancora rintracciabili attraverso fonti tibetane. La sua padronanza delle lingue tibetana, mongola, inglese, tedesca e francese gli ha consentito di far conoscere e apprezzare i suoi lavori in tutto il mondo. In Italia la sua attività è promossa dall’Istituto Italiano di Ayurveda, con sede a Firenze, ma operante anche a Roma e in diverse altre città.
Nel Fiore degli Anni
Autore/i: Agnon S.Y.
Editore: Adelphi Edizioni
Traduzione di Ariel Rathaus
pp. 110, Milano
Si tratta di un romanzo che fa riflettere sull’invecchiamento che per qualcuno non arriva, sul desiderio di una bambina di abbandonarsi al desiderio che regnava in casa nell’inverno in cui morì la madre e anche sulla sua necessità vitale di uscire da quel silenzio. Un romanzo che ci parla del lutto, mette in gioco l’archetipo della Grande Madre benevola e al tempo stesso matrigna, frugando nell’anima della figlia, Tizra, che nel fiore dei suoi anni mette in piedi la ribellione più tradizionale: un amore fin troppo proibito.
S.Y. Agnon, pseudonimo di Yosef Czaczkes (Buczacz, Galizia, 1888-Rechovot, Israele, 1970), è emigrato definitivamente in Palestina nel 1924, diventando la figura centrale delle rinate lettere ebraiche; nel 1966 ha ottenuto il Premio Nobel per la letteratura. Di lui Adelphi ha pubblicato Una storia comune (2002), La leggenda dello scriba e altri racconti (2009). Nel fiore degli anni è apparso per la prima volta nel 1922.
Il Mistero della Massa Mancante nell’Universo
Titolo originale: Quintessence. The Mistery of Missing Mass in the Universe
Autore/i: Krauss Lawrence
Editore: Edizione Mondolibri
prefazioni dell’autore, traduzione di Libero Sosio.
pp. XXVI-502, illustrazioni in bianco e nero, Milano
“In principio erano le tenebre avvolte dalle tenebre” proclamava la sapienza dei Veda. “O siamo incapaci di vedere il 99% dell’Universo o abbiamo un’idea sbagliata sulla sua origine” ribatte oggi il grande fisico Stephen Hawking. I cultori della cosiddetta “materia oscura” optano per la prima alternativa, cercando di spiegare perché mai l’Universo abbia “un cuore così nero”. Lawrence Krauss, uno dei massimi esperti del problema e celebre divulgatore, invita il lettore ad andare alla ricerca della “massa mancante” che farebbe tornare i conti nella spiegazione della stabilità dei grandi ammassi di galassie e della sostanziale piattezza dell’Universo. Forse siamo alle soglie di una nuova rivoluzione copernicana: come l’astronomo polacco aveva rivelato che la nostra Terra non è che uno dei pianeti di un sole periferico nella Galassia, così la sostanza che ci è ancora nascosta potrebbe rivelare caratteristiche sorprendenti, completamente differenti da quelle della materia che “vediamo” con i nostri strumenti. Ancor più sconcertante è l’ipotesi di una sorta di “energia del vuoto”, la quale potrebbe esercitare una repulsione capace addirittura di superare l’attrazione gravitazionale. La potenza del “nulla” riemerge così nelle questioni di frontiera in cui si incontrano una sottile speculazione matematica e una straordinaria tecnologia osservativa.
I cultori della cosiddetta materia oscura cercano di spiegare perché mai l’Universo abbia “un cuore così nero”. Krauss, uno dei massimi esperti del problema e celebre divulgatore, invita il lettore ad andare alla ricerca di quella massa mancante che farebbe tornare i conti nella spiegazione della stabilità dei grandi ammassi di galassie e della sostanziale piattezza dell’Universo. Forse siamo alle soglie di una nuova rivoluzione copernicana, perché la sostanza che ci è ancora nascosta potrebbe rivelare caratteristiche sorprendenti, completamente differenti da quelle della materia che vediamo con i nostri strumenti. Ancor più sconvolgente è l’ipotesi di una sorta di energia del vuoto, la quale potrebbe esercitare una repulsione capace di superare l’attrazione gravitazionale.
Krauss racconta come l’odierna cosmologia si trovi alle soglie di una rivoluzione concettuale: quella “massa mancante” che spiegherebbe perché l’universo è sostanzialmente “piatto” potrebbe rivelare proprietà sorprendenti. Pare infatti che la materia e l’energia presenti nell’universo non esercitino quell’azione di freno sull’espansione che sarebbe stato lecito attendersi secondo la relatività generale di Einstein, ma anche secondo la teoria di Newton. Partendo da questa nuova prospettiva Krauss ci fornisce una guida aggiornata a uno dei misteri più profondi dell’universo.
Lawrence M. Krauss insegna fisica alla Case Western Reserve University (Cleveland, Ohio). Ricercatore di primo piano nell’ambito della “materia oscura” o “massa mancante”, è noto al largo pubblico come brillante ed elegante divulgatore. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Paura della fisica (1994) e Il mistero della massa mancante nell’Universo (2000).
La Rivoluzione a Piedi Scalzi – Rapporto al Club di Roma
Titolo originale: La révolution aux pieds nus. Rapport au Club de Rome
Autore/i: Schneider Bertrand
Editore: Sansoni Editore
introduzione dell’autore, traduzione italiana di Beatrice Mégevande.
pp. 278, Firenze
Secondo un vecchio racconto cinese insegnare a un uomo a pescare è meglio che regalargli un pesce. Toccati nella propria cattiva coscienza dalle immagini di carestia e di morte che compaiono sugli schermi televisivi o sulle pagine dei giornali, i paesi ricchi, nel migliore dei casi, regalano il pesce, inviando aiuti che scongiurino una immediata catastrofe nelle zone più povere del Sud del mondo. Main tanti paesi di quelli che Schneider chiama, per le loro diversità, i Terzi Mondi, stanno sorgendo comunità e gruppi contadini che si organizzano per riprendere in mano il proprio destino con l’aiuto, appunto, di quanti hanno deciso di insegnar loro a pescare.
Questo libro racconta di realtà difficili e dure, ma non clamorose; realta in cui, forse, possono esserci la spinta e l’esempio per un autentico cambiamento. L’autore, segretario generale del Club di Roma, lo ha scritto utilizzando i dati raccolti tra il settembre 1983 e il gennaio 1985 in diciannove paesi dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia. Vengono esposti i risultati di novantatrè realizzazioni cui hanno partecipato contadini e Organizzazioni non governative (O.N.G.) più o meno strutturate, laiche o confessionali, locali o del Nord, accomunate dal fatto di dare la priorità assoluta a singoli progetti concreti, di promuovere l’autosufficienza. I dati statistici e le analisi dell’autore si alternano alle voci dei protagonisti che raccontano con immediatezza ed efficacia le proprie esperienze, confrontano il prima e il dopo, espongono le loro speranze. Tra difficoltà e incertezze prende corpo qualcosa di molto semplice, di molto realistico e utopistico insieme: una pacifica rivoluzione a piedi scalzi.
Bertrand Schneider, nato nel 1929, studioso di relazioni Nord-Sud, è segretario generale del Club di Roma. Oltre che di questo La rivoluzione a piedi scalzi (già tradotto in inglese, spagnolo e tedesco), è autore di numerosi saggi dedicati ai problemi del Terzo Mondo. Attualmente sta lavorando, per l’UNESCO, a un libro sull’Africa L’Afrique a la recherche de son avenir.
Educazione per un Mondo Nuovo
Titolo originale: Education for a new world
Autore/i: Montessori Maria
Editore: Garzanti Editore
revisione, note e premessa a cura di Camillo Grazzini, introduzione dell’autrice, traduzione italiana di Maria Attardo Magrini.
pp. 152, Milano
Questo volumetto, che in lingua inglese vide primieramente la luce in India nel 1946, ripropone un’analisi scientifica della personalità del bambino.
Con una esposizione piana, Maria Montessori tratta delle grandi capacita del bambino e delle sperimentate possibilità del suo sviluppo psichico e intellettuale, e della natura e dei periodi della «mente assorbente» la quale rende il bambino capace di autonoma costruzione. Vi si considerano anche i problemi dell’embrione spirituale (come c’è un embrione fisico) e i misteri del linguaggio, fino a delineare un attento ed affascinante profilo psicologico e di comportamento del bambino di tre anni; vi si ripropone e risolve anche il problema della disciplina. Infine, Maria Montessori ci presenta la maestra nuova che è insieme custode e protettrice dell’ambiente, Poi suscitatrice di interessi e attività, poi colei che penetra nel segreto dell’infanzia.
Questo libro, però (che è nato dalle conferenze di un corso), ha qualcosa di più e di diverso dai precedenti della dottoressa Montessori. Ci sono (si pensi al luogo ed alla data della prima pubblicazione) gli echi di una spiritualità più profonda ed acuta; c’è la tristissima esperienza (anche personale) di un mondo travolto dalla guerra; c’è, infine, il desiderio ansioso di collaborare alla ricostruzione di un mondo nuovo, di una pacifica e armonica comunità mondiale nella quale la guerra non abbia più posto, è ancora il bambino (il bambino montessorianamente normalizzato) che per l’umanità smarrita diviene speranza di salvezza e di aiuto, perché in lui si costruisce l’uomo nuovo e, con l’uomo, una società nuova.
Questo di Maria Montessori è dunque un ritorno autentico a quel Bambino divino che è segno di pace sulla Terra e dentro di noi.
(Camillo Grazzini)
Guarire con l’Antiginnastica
Titolo originale: Le corps a ses raisons
Autore/i: Bertherat Thérèse; Bernstein Carol
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione di Bertherat Thérèse, traduzione di Leonella Prato Caruso.
pp. 204, ill. b/n, Milano
Molti dei malanni muscolari e psicologici che ci affliggono – irrigidimenti, crampi, dolori, ma anche ansie, timori e insicurezze – derivano dal nostro modo di reagire, nel corso degli anni, alle pressioni esterne. Senza rendersene conto, ognuno di noi, fin dai primi mesi di vita, ha reagito a imposizioni familiari, sociali, morali. Confusi, ci siamo adattati nel limite del possibile a queste imposizioni: per conformarci, ci siamo in realtà deformati.
Al nostro vero corpo, armonioso, dinamico, gioioso per natura, si è sostituito un corpo estraneo che non riusciamo più ad accettare, che nel nostro intimo rifiutiamo.
Tuttavia, non tutto è perduto, e questo libro ci aiuta proprio a riscoprire il nostro corpo, la sua armonia e le sue potenzialità.
Prendendo spunto dalle esperienze personali e professionali maturate negli anni, l’autrice ci illustra nei dettagli il suo metodo: pochi e semplici esercizi, accessibili a tutti, per allentare le tensioni, eliminare gli squilibri e riappropriarsi finalmente di una vita da condurre in piena armonia con la propria individualità.
Prefazione – Una nuova visione del corpo
Dediche
Introduzione – Il tuo corpo, questa casa disabitata
- La casa nel vicolo
- La fortezza del corpo
- L’aula di musica
- La casa dei fantasmi
- Eliminare la pancia
- Fare del nuoto, perché la vita sedentaria è malsana
- Essere in forma per le vacanze
- Françoise Mézières: una rivoluzione
- La morfologia perfetta
- Il dolore occulto
- Fondamenti millenari
- Chiavi, serrature, porte blindate
- La casa accogliente
Post scriptum
Preliminari
Il Parco
Titolo originale: Der Stadtpark
Autore/i: Grab Hermann
Editore: Casa Editrice Marietti
unica edizione, introduzione, traduzione e note a cura di Renata Buzzo Màrgari, in copertina: Gino Severini, Primavera a Montmartre.
pp. XXXI-108, Casale Monferrato (AL)
In una sua famosa pagina Kafka racconta l’incontro, avvenuto in treno, con un viaggiatore che non riesce a capire, nonostante le sue spiegazioni, quale sia la sua nazionalità, se egli sia ceco, austro-tedesco o qualcosa d’altro ancora.
Kafka, ebreo praghese di lingua tedesca, è un modello esemplare di quella Mitteleuropa sovranazionale che appare sempre più uno specchio della nostra identità perduta, l’immagine della totalità che si è dissolta. In quell’ordinata e composita ecumene ci si era accorti, come scrive Musil, che l’edificio della civiltà era campato in aria e poggiato sul nulla. I poeti e gli scrittori del mondo danubiano hanno vissuto e rappresentato quell’eclissi dell’universale che ci coinvolge ancor oggi e che contrassegna il moderno. L’hanno rappresentata senza illusioni, ma anche senza arrendersi e conservando una tenace esigenza della totalità svanita e dell’irreperibile senso della vita.
La cultura danubiana, in questi anni, è stata ed è di gran moda in Italia. Come ogni moda, anche questa ha avuto i suoi meriti e le sue esagerazioni, ha contribuito a far conoscere grandi scrittori e ad appiattirli in generalizzazioni stereotipe. Come ogni moda, anche questa ha provocato quel fenomeno, altrettanto vistosamente pubblicitario, che è la reazione alla moda, l’affrettata e conformistica liquidazione. Al di là di ogni preconcetta infatuazione e di ogni preconcetta ripulsa, quella grande cultura ha ancora molte zone inesplorate e voci da scoprire, specialmente negli autori della periferia asburgica che, scrivendo nelle più varie lingue di quel mosaico, hanno vissuto quel mondo nelle forme più originali e diverse. Sono voci, maggiori o minori, che ci raccontano la nostra storia e che questa collana si propone di far conoscere, sperando che, per loro tramite, il lettore possa sentire, come il conte Morstin di Joseph Roth, più familiare la vastità del mondo lontano, e più nuova e misteriosa la vicinanza del mondo quotidiano in cui egli vive. (Claudio Magris)
Nato a Praga nel 1903 e morto negli Stati Uniti nel 1949, Hermann Grab è un poeta discreto e struggente che ha espresso nella sua opera, come scriveva Adorno, nel necrologio composto per l’amico appena scomparso, il conflitto del soggetto sensibile e delicato con la dura e compatta quotidianità borghese. L’atmosfera declinante e crepuscolare di Praga, dei suoi giardini che egli sa evocare con ferma e purissima poesia, è la cornice nella quale si svolge l’infanzia di Grab ed anche il tramonto della vecchia Europa, di cui Grab è insieme un figlio dolente e appassionato e un infallibile critico. La tenerezza di quell’infanzia, ambiguamente mescolata alla dolcezza di quel tramonto epocale, diviene nei racconti di Grab l’esempio più toccante della fragile e ipersensitiva soggettività tardo-borghese, di un’individualità che si sente minacciata dal sempre più anonimo divenire sociale e dal sempre più terribile corso della storia.
Vittima di quel crepuscolo, delle sue laceranti tensioni e della sua indicibile malinconia, Grab ne diviene anche la coscienza poetica e morale.
I “preziosi brividi” – che Klaus Mann celebrava nella sua prosa – sono il risultato di una memoria che, educata alla grande scuola di Proust, si immerge nel passato per ritrovare un tempo perduto, nel quale la palpitante cronaca dei sentimenti privati appare intessuta dei generali problemi dell’epoca, percorsa da quel dissidio che ha scardinato l’intera civiltà.
Ne Il Parco, il capolavoro di Grab, l’incantata e dolorosa infanzia praghese, piena di echi e di lontananze, di congedi e di nostalgia, è la metafora di un processo storico universale, di quel declino del soggetto individuale che affonda nell’ombra e nell’assenza, negandosi all’intollerabile disumanità del mondo con una sommessa e radicale coerenza che smaschera la generale impossibilità di vivere.
I Servi di Maria – Breve Storia dell’Ordine
Autore/i: Benassi Vincenzo; Dias Odir Jacques; Faustini Faustino Maria
Editore: Le Missioni dei Servi di Maria
introduzione degli autori.
pp. 264, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma
Dall’introduzione degli autori:
«È qui raccolta e presentata in volume la sintesi dell’intera storia dell’Ordine dei Servi di Maria apparsa in otto puntate sulla rivista Le Missioni dei Servi di Maria, dal settembre 1981 al dicembre 1982, con scadenza bimestrale.
Il favore incontrato dall’inserto della rivista missionaria ha suggerito di curare la presente edizione, che i lettori troveranno migliorata nella presentazione, ampliata in più parti, corredata di nuove illustrazioni, integrata, capitolo per capitolo, da una antologia di testi servitani del periodo trattato.
La sintesi è opera collettiva, anche se gli autori hanno lavorato con compiti distinti. Ovviamente la riduzione in volume di testi apparsi periodicamente su di una rivista, ha richiesto opportuni adeguamenti nella stessa distribuzione della materia all’interno dei singoli capitoli. Nel fare questo non sono state disattese le osservazioni cortesemente trasmesse da lettori, da membri dell’Istituto storico OSM, da amici.
Consapevoli dei limiti di qualsiasi periodizzazione, abbiamo rispettato la suddivisione iniziale, distribuendo la materia in otto capitoli, quanti sono i secoli ormai vissuti dall’Ordine dei Servi dl Maria, Alla indicazione generale (il ciascun secolo, seguono un sottotitolo didascalico e un breve sommano che consentono o facilitano una lettura continuativa del volume. La consultazione dell’opera, invece, è agevolata dall’indice del nomi di luogo e di persona al termine del libro. […]»
La Danza – Storia, Teoria, Estetica nel Novecento
Autore/i: Pontremoli Alessandro
Editore: Editori Laterza
seconda edizione, introduzione dell’autore.
pp. XXI-170, Roma
Nel corso del Novecento la danza è stata sottoposta ad attenta e minuziosa indagine e a un radicale ripensamento. Se si esamina il progredire nel corso del secolo delle idee sull’uomo e sulle sue possibilità di comunicazione e di espressione attraverso il movimento, emergono le caratteristiche e le peculiarità della danza come esperienza sociale e di partecipazione rituale collettiva, come evento artistico e realtà spettacolare. Il volume ripercorre la storia della danza moderna e contemporanea dal punto di vista sociale e fenomenologico, dai grandi precursori all’avanguardia degli ultimi anni, e ne mette in luce la dialettica costante e produttiva con le prassi teatrali, le tecniche e le pedagogie del movimento.
Alessandro Pontremoli, presidente dell’Associazione italiana per la ricerca sulla danza, insegna Storia della danza e del mimo all’Università degli Studi di Torino. È autore di numerosi saggi sulle forme e le estetiche coreiche, in particolare dei secoli dal XV al XVIII. Fra i suoi volumi: La danza a Venezia nel Rinascimento (con P. La Rocca, Vicenza 1993); Drammaturgia della danza. Percorsi coreografici del secondo Novecento (a cura di, Milano 1997); Ai confini della danza (a cura di, Milano 1999); Intermedio spettacolare e danza teatrale a Milano fra Cinque e Seicento (Milano 1999); Storia della danza dal Medioevo ai giorni nostri (Firenze 2002).
Teoria e Pratica degli Scacchi
Titolo originale: Škola šachmatnoj igry
Autore/i: Koblentz Aleksandr Naftaljevič
Editore: U. Mursia Editore
settima edizione, presentazione e traduzione dal russo di Giorgio Porreca.
pp. VI-418, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano
L’elemento che dà fascino alla partita di scacchi è la simbiosi, che in essa si realizza, tra la teoria e la pratica, tra ciò che è educazione alle chiavi del gioco e alla conoscenza dei «fondamentali», e ciò che è libera fantasia e soggettiva interpretazione dei momenti della lotta. Questa simbiosi viene posta in evidenza dall’Autore mediante l’esposizione, felicemente dosata, di frammenti di partite ad alto livello, accompagnati da un discorso essenziale, capace di mettere a fuoco in modo nitido e conciso i momenti palpitanti della partita.
Koblentz, il Maestro della Scuola Media n. 22 di Riga, che scopri il genio scacchistico di Tal guidandolo sino alla conquista del titolo mondiale, ha composto un’opera di didattica scacchistica, considerata tra le migliori apparse negli ultimi decenni. A giusta ragione si è scritto che, se sull’opera di Romanovskij si è formata la generazione di Botvinnik e Smyslov, sull’opera di Koblentz si è formata la generazione di Tal e Spasskij. Questo libro, curato da Giorgio Porreca, che unisce ai suoi numerosi titoli scacchistici il merito di aver fatto conoscere agli italiani – in questa stessa collana – autori classici come Romanovskij e Grigorjev, arricchirà la biblioteca di quanti desiderano penetrare sempre più profondamente nei misteri dell’arte scacchistica e, decifrarne l’intima essenza.
Nozze col Diavolo
… Era lui il mio peccato radioso, il mio pericolo supremo, la mia morte …
Autore/i: Bellezza Dario
Editore: Marsilio Editori
prima edizione, collana: Romanzi e Racconti.
pp. 182, Venezia
È una storia costruita sul filo della memoria. I momenti della vita, in una scelta di marginalità, di un uomo di talento che vive con i suoi “centri”: la poesia e l’omosessualità. Il protagonista, poco più che ragazzo, è obbligato, per punizione dai genitori, a passare l’estate presso alcuni parenti in campagna. In quella atmosfera contadina si forma il legame col cuginetto Argento che resterà il suo grande amore. Poi un vortice di avvenimenti avventurosi: la fuga a Berlino, la contiguità con il mondo della droga e della prostituzione, il terrorismo, le feste e le miserie di Roma. La passione tra i due cugini cresce fino a diventare travolgente e culmina nell’inquietante scena finale del loro incontro davanti al cadavere della nonna. Il coraggio della riflessione e la forza mite e ostinata della rappresentazione regalano un grande spessore di metafora a la poesia, a l’omosessualità, a l’incessante ricerca di un fondamento ulteriore di verità.
Dario Bellezza (Roma, 5 settembre 1944 – Roma, 31 marzo 1996) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano. Bellezza fu scoperto e lanciato da Pier Paolo Pasolini, del quale per diversi anni curò la corrispondenza. La poesia di Bellezza si è spesso ispirata a temi autobiografici, fra i quali spicca l’amore omosessuale (vissuto con un sofferto atteggiamento maledettista, nella ricerca ossessiva di un “bellissimo assassino” fra drogati e prostituti). Per il suo grande amore la letteratura pubblicò Turbamento (1984), L’amore felice (1986) e Nozze col diavolo (1995).
Traité Complet de Chiromancie Déductive et Experimetale
Autore/i: Muchery Georges
Editore: Editions Du Chariot
pp. 288, Paris
Geroges Muchery (1892-1981) uomo di lettere, fu introdotto all’età di nove anni all’età di nove anni dal suo insegnante di matematica per presentarlo alle cosiddette scienze occulte. La sua storia è affascinante e fuori dal comune.
Da adolescente ha continuato la sua passione per l’astrologia, sempre guidato dal suo insegnante e anche praticato molti sport tra cui le immersioni e il pugilato.
All’inizio del 1918 il suo idrovolante precipitò in mare, gravemente ferito, il petto depresso fu smobilitato, la Marina fu finita per lui. Fu in quel periodo che pensò di usare le sue conoscenze in astrologia e chiromanzia, stabilendosi come chirurgo e giornalista.
Rabdomanzia e Radiomanzia
La bacchetta – Il pendolo – Ricerche del sottosuolo – Studi grafo e fotografici – Ricerche fisiologiche – Ricerche a distanza – ecc…
Autore/i: Castelli Donato
Editore: Editore Giulio Vannini
seconda edizione.
pp. 160-VII, tavole in bianco e nero fuori testo, illustrazioni in bianco e nero, Brescia
Sommario:
Per intenderci
- I – Un pò di storia dal 1500 ad oggi
- II – I miei primi esperimenti
- III – Radiazioni cerebrali
- IV – Radiazioni cosmiche
- V – L’uovo
- VI – Radiazioni sui vegetali
- VII – Radiazioni dei metalli
- VIII – Radiazioni Fisio-Patologiche
- IX – La bacchetta
- X – Il pendolo idroscopico
- XI – Le ricerche col pendolo
- XII – Il pendolo come indice livella profondità
- XIII – Le oscillazioni del pendolo sui grafici
- XIV – Il pendolo sulle fotografie, sulle persone e sulla grafia
- XV – Differenza del potere radiante fra i soggetti
- XVI – Di alcune oscillazioni sulle sostanze medicinali
- XVII – Le oscillazioni di un pendolo fissato ad un sostegno rigido
- XVIII – Trasmissione delle oscillazioni a distanza
- XIX – Esame del soggetto attraverso sostanze diverse
- XX – Un apparecchio senza nome
Lo Spiritismo o i Fenomeni Medianici
Studio Scientifico del del Prof. D. G. Antonelli
Autore/i: Antonelli D. G.
Editore: Federico Pustet
seconda edizione riveduta e ampliata, introduzione dell’autore.
pp. X-218, illustrazioni in bianco e nero, Roma
Sommario
Parte prima – I Fatti
- I – Un po’ di storia
- II – I mediums e i modi di comunicazione con gli spiriti
- III – Fenomeni spiritici generali più importanti
- IV – Le esperienze di William Crookes
- V – Esperienze del prof. C. Lombroso e di altri dotti
- VI – Saggio di dialoghi spiritici e delle dottrine degli spiriti
- VII – I fakiri
Parte seconda – Le Spiegazioni
- I – Esame di alcune spiegazioni
- II – La spiegazione materialistica del Lombroso e la forza psichica del Crookes
- III – Dottrina degli spiritisti intorno alla natura dello spiritismo
- IV – Preliminari per la ricerca della vera causa dei fatti spiritici
- V – La causa vera dei fenomeni spiritici
- VI – Conseguenze funeste delle pratiche spiritiche
- VII – Pene divine ed ecclesiastiche contro lo spiritismo e gli spiritisti
- VIII – Conclusione
Roma Barocca – 2 Volumi
Volume 1: Nascita di un Nuovo Linguaggio – Volume 2: Consumo di un Linguaggio
Autore/i: Portoghesi Paolo
Editore: Editori Laterza
vol. 1 pp. 442, vol. 2 pp. 443-986, riccamente illustrato in bianco e nero, Bari
Una storia filologicamente ineccepibile eppure scritta con una angolazione problematica che apre un dibattito e impegna alla ricerca di una prospettiva contemporanea.
Come strumento di comunicazione Portoghesi usa non solo il testo, ma anche le immagini fotografiche, che propongono un percorso originale ed una lettura non conformistica.
Paolo Portoghesi (Roma 1931) ha insegnato storia della critica a Roma dal 1962 al 1966; ora è ordinario di storia dell’architettura a Milano. Le sue opere architettoniche, tra cui il progetto di Dicaia, città del futuro. sono state esposte in una mostra itinerante in Germania e in Austria, e poi a Kassel, Osaka, Copenhagen, Helsinki. Autore di opere su Guarino Guarini, Borromini, Michelangelo, è direttore della rivista «Controspazio».
L’Analisi del Racconto
Titolo originale: L’Analyse Structurale du Récit
Autore/i: Autori vari
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
seconda edizione, traduzione dal francese di Luigi Del Grosso Destreri e Paolo Fabbri, il saggio di Christian Metz è tradotto da Adriano Aprà, copertina di Bruno Munari.
pp. 296, Milano
Testi di: R. Barthes, C. Bremond, U. Eco, G. Genette, A.J. Greimas, J. Gritti, CH. Metz, V. Morin, T. Todorov.
Dal poema epico al mito religioso, dalla barzelletta confidenziale al fatto di cronaca sulle pagine dei giornali, dal romanzo epistolare settecentesco e dal grande affresco narrativo ottocentesco sino al cinema, l’uomo racconta, Alcune decine di anni fa Wladimir Ja. Propp, analizzando un corpus di fiabe russe, individuava delle strutture narrative costanti che si ripetevano in ogni storia e alla fine.della sua ricerca avanzava l’idea che forse non solo le fiabe che egli aveva studiato, ma tutti i racconti che l’uomo ha raccontato dall’inizio dei tempi sino a oggi, riposino su alcune strutture narrative universali.
Una simile eredità di ricerca doveva trovare un ambiente favorevole nell’ambito della problematica semiologica nutrita di metodologia strutturalista. E chi persegue con maggior energia questo filone è l’équipe francese che fa capo alla rivista «Communications». Questo libro traduce il numero 8 di tale rivista, ormai diventato una rarità bibliografica, e dedicato alla «analisi strutturale del racconto». I vari autori vanno da una teoria generale della narratività (Barthes, Bremond) alla rilettura di miti indiani (Greimas); dalla narrativa popolare (Eco, Violette Morin. Gritti) al cinema (Metz) e alla narrativa di alto livello artistico (Todorov, Genette).
Arcobaleni – Romanzo
Titolo originale: Niji ikutabi
Autore/i: Kawabata Yasunari
Editore: Ugo Guanda Editore
traduzione di Lydia Origlia.
pp. 192, Parma
In un incastro di ricordi, ritorni, immagini, si svolge la vicenda di Momoko, inquieta adolescente dalla vita sentimentale intensa e disordinata. Qual è l’origine di tanta inquietudine? Una latente omosessualità, oppure la desolante sensazione di una condizione femminile votata al martirio?
La figura di Momoko, a tratti dura, rigida, ma sempre vera, si lega in un armonico contrasto con gli altri personaggi del romanzo: il padre, troppo inquieto egli stesso per dare sicurezza, troppo lontano per insegnare ad amare, e il giovanissimo amante, la cui devozione commuove la ragazza, accrescendone le ansie e i contrasti interiori.
In una narrazione ora rarefatta, ora densissima lo stile di Yasunari Kawabata si offre in questo romanzo al culmine della sua maturità.
Yasunari Kawabata nacque a Osaka nel 1899 e mori a Tokyo nel 1972. Nel 1968 fu insignito del premio Nobel. Fra i suoi romanzi ricordiamo Il paese delle nevi (1937), Mille gru (1951), Il suono della montagna (1954) e La casa delle belle addormentate (1961). Guanda ha pubblicato Il lago.
Se il Tuo Partner è Ormai un Estraneo – Come Vincere la Solitudine del Vivere Insieme
Titolo originale: Living Together, Feeling Alone
Autore/i: Kiley Dan
Editore: FrancoAngeli
unica edizione, nota e prefazione dell’autore,traduzione di Chiara Vatteroni.
pp. 208, Milano
Sposata, con figli. Magari un lavoro gratificante che ti occupa tutta la giornata. Eppure, c’è qualcosa che non va. All’inizio è una sensazione soffusa, un disagio appena abbozzato. Poi, l’illuminazione: lui è diventato un estraneo, non lo capisci, non ti capisce. E, per la prima volta, ti sussurri: mi sento sola.
Dan Kiley, psicologo di fama internazionale, ha incontrato e studiato centinaia di casi simili. Erano soprattutto donne che, pur se sposate, o conviventi, soffrivano profondamente per una “strana” malattia: la solitudine del vivere insieme.
Se siete insoddisfatte del vostro matrimonio o della vostra relazione, se vi capita spesso di sentire l’assenza del partner, questo libro vi propone un metodo per:
- riconoscere ed accettare di essere soli;
- vincere la depressione e la sensazione d’impotenza;
- superare l’ansia e la paura dell’abbandono;
- aumentare l’autostima e la capacità di dialogo
Sono sempre più numerosi i casi di “solitudine in coppia” che si rivolgono all’esperto: Resa, Ripiegamento, Rivalutazione, Riaffioramento e Scoperta sono le 5 fasi di recupero di sé che l’Autore propone come vero e proprio programma di cura per trovare “la chiave che apre il cancello della solitudine”.
Dan Kiley, psicologo ed autore di successo, ha pubblicato numerosi volumi, tra cui Gli uomini che hanno paura di crescere (Rizzoli, 1985) e Quando lei smette di fare da madre a lui (Rizzoli, 1986).
Le Comete è la collana di taglio facile e divulgativo per aiutare ciascuno di noi a comprendere (e forse risolvere!) i piccoli o grandi problemi della vita d’ogni giorno.
LO SCENARIO
La Solitudine del Vivere Insieme
- Al di là della “solitarietà”
- Un errore di diagnosi
- Avere un “legame ma sentirsi sole”
- Perché la Svi oggi ?
- Perder contatto con il proprio centro di energia
- La componente spirituale dell’esistenza si affievolisce
Siete sole? Gli stadi della Svi
- Per misurare la vostra solitudine
- Un’analisi dei sentimenti
- Le fasi della Svi
- Confusione – Isolamento – Inquietudine – Depressione – Stanchezza
- Una visione d’insieme delle varie fasi
- Il profilo della vostra solitudine
Cause esterne della Svi
- Cultura e società
- I comportamenti del partner che vi isolano
- Vi sentite escluse anche da altre persone care
Cause interne della Svi
- Insufficienza della personalità
Lezioni per una scarsa auto-stima
- Paura della propria rabbia
Lezioni per la paura della rabbia
- Narcisismo
Una lezione per il narcisismo femminile
- Impotenza
Lezioni per l’impotenza
I sintomi della Svi
- Amarezza e recriminazione
Lezioni per l’amarezza e le recriminazioni
- Problemi di peso
Lezioni per i problemi di peso
- Abuso di sostanze tossiche
Lezione per l’abuso di sostanze tossiche
- Depressione
Lezioni per azioni conciliatrici e la depressione
- Ansia
Lezioni per l’ansia
- Monofobia
Lezioni per la monofobia
- Rapporti sessuali sconsiderati
Una lezione per i rapporti sessuali sconsiderati
- Disturbi fisici
Una lezione per i disturbi fisici
- Superattivismo/lavoromania
Una lezione per il superattivismo
- Comportamenti coatti
Una lezione per la coazione
LA CURA
Fase 1. Resa
- Resa dignitosa
- Arrendersi ai comportamenti che isolano
- Arrendersi ai sintomi
- Effetti collaterali (Panico – Paura – Abuso – Depressione)
Fase 2. Ripiegamento
- Solitudine, non tregua
- La connessione mente/anima
- Guida alla meditazione
- Successi spirituali
- Il vostro babau personale
- Effetti collaterali (Paura specifica, Senso di inutilità)
Fase 3. Rivalutazione
- Il conflitto di ruolo
- Superare le insufficienze della personalità
- Effetti collaterali (Disorientamento – Rabbia – Ricordi dolorosi)
Fase 4. Riaffioramento
- Revisione dei ruoli
- Sette nuove regole
- Effetti collaterali (Preoccupazione di un possibile fallimento – Fine di una relazione – Le reazioni degli amici)
Fase 5. Scoperta
- Non sempre l’anima è sicura
- Il sostegno della famiglia
- Andare agli estremi opposti
- Acconsentire a dissentire
- Il futuro è incerto
- Siate pronte a tutto
- Un ultimo mantra
Psicanalisi e Religione
Titolo originale: Psychoanalysis and Religion
Autore/i: Fromm Erich
Editore: Edizioni di Comunità
terza edizione, traduzione di Ugo Varnai.
pp. 104, Milano
«Non è vero che se non si accettano i dogmi religiosi si deve rinunciare a occuparsi dell’anima. Dal punto di vista della psicanalisi non interessa sapere se l’uomo torna alla religione e crede in Dio, ma se vive con amore e pensa secondo verità. Se la risposta è si, i sistemi che adopera hanno poca importanza. Se è no, non ne hanno alcuna».
In questo suo libro sui rapporti fra religione e psicanalisi, l’autore si propone di mostrare che è errato sia concepirle come due discipline inconciliabilmente opposte, sia pretendere di identificarle del tutto. Entrambi questi punti di vista sono semplici e comodi: mentre un esame approfondito e imparziale rivela che i rapporti tra la religione e la psicanalisi sono molto più complessi. Spero tra l’altro – egli scrive – di poter mostrare che non è vero che se non si accettano i dogmi religiosi si deve rinunciare a occuparsi dell’anima. Lo psicanalista è in grado di studiare sia la realtà umana che è presente nella religione, sia quella che è presente nei sistemi simbolici non religiosi. Dal suo punto di vista non interessa sapere se l’uomo torna alla religione e crede in Dio, ma se vive con amore e pensa secondo verità. Se la risposta è sì, i sistemi che adopera hanno poca importanza. Se la risposta è no, non ne hanno alcuna. Se non è dato all’uomo di affermare con certezza qual è la natura di Dio, gli è pur dato di descrivere la natura degli idoli; se il positivo è ineffabile, del negativo si può certo parlare. Non sarebbe ora di smettere di disputare sull’esistenza di Dio, e di unirci invece per smascherare le varie forme di idolatria contemporanea? Non sono Baal e Astarte che minacciano oggi la più preziosa eredità spirituale dell’uomo, ma nei paesi autoritari la deificazione dello Stato e del potere, e nella nostra cultura la deificazione della macchina e del successo. Non importa che si appartenga a una delle vecchie religioni, o che si creda alla necessità di una nuova; importa che si badi alla sostanza e non all’involucro, all’esperienza e non alle parole, all’uomo e non alle chiese. Questo dovrebbe bastare a unirci in una recisa negazione dell’idolatria: in essa potremo forse trovare una fede comune, e certamente un po’ più di umiltà e d’amor fraterno.
- Il problema
- Freud e Jung
- Tipi di esperienze religiose
- Il psicanalista come medico dell’anima
- La religione e il «pericolo» della psicanalisi
La Traversata dell’Himalaya • Per la Prima Volta 5000 Chilometri a Piedi dal Sikkim al Pakistan Attraverso il “Tetto del Mondo”
Titolo originale: First across the roof of the world
Autore/i: Dingle Graeme; Hillary Peter
Editore: Istituto Geografico De Agostini
pp. 232, nn. fotografie a colori, Novara
Questa è la storia di un viaggio incredibile, di un’impresa epica ai limiti delle possibilità umane: 5000 chilometri a piedi, con lo zaino in spalla, dal Sikkim fino a Concordia, ai piedi del K2, attraverso l’Himalaya, la più elevata catena montuosa del mondo. Un viaggio affascinante, pericoloso, spesso drammatico, che per dieci mesi ha portato i tre protagonisti, due alpinisti neozelandesi e la loro guida tibetana, indietro nel tempo, in luoghi quasi inaccessibili dove la vita è rimasta immutata nei secoli. È la prima volta nella storia che l’Himalaya viene attraversato a piedi e questo è l’avvincente racconto di una grande avventura del ventesimo secolo.
«Ingenuamente avevo pensato che la traversata non sarebbe stata che una magni: fica successione di trekking ad alta quota riuniti in uno solo, Un mucchio disordinato di avventure alpinistiche, Non ne avevo colto la complessità, né avevo approfondito la grande prova che mi attendeva, né tanto meno valutato la sua ampiezza e gli sforzi richiesti. Così Peter Hillary, degno figlio dell’alpinista più famoso del mondo, registra il suo stato d’animo qual era alla vigilia di un’impresa (la traversata di tutto l’Himalaya, 5000 chilometri a piedi ad alta quota) di cui certamente non rivendica la priorità dell’idea, ma può vantare d’esser per primo passato dalle parole ai fatti insieme a Graeme Dingle, alpinista con alle spalle una grande esperienza di scalate e traversate di primaria importanza. Un’avventura straordinaria, dal Kanchenjunga al K2, in una maestosa regione del mondo che é punto d’incontro di culture diverse, luogo di nascita di religioni, patria di genti, miti e animali leggendari; buddismo, induismo, sherpa, tamang, gurkha, balti, leopardi delle nevi, panda rossi e yeti sono di casa qui tra le montagne più alte, le gole più profonde, l’ambiente più spettacolare.
Nello scenario più affascinante si è compiuta questa vicenda di uomini tenaci, coraggiosi, abili, che ora compone il racconto del volume, scritto con grande vigore narrativo e con il ritmo del reportage, appassionante per la poesia degli eventi e delle osservazioni. Chiunque ami l’avventura e la montagna trova sicuramente, per un’esperienza eccezionale, un libro egualmente eccezionale, vivo ed emozionante, tale da stimolare l’emulazione, anche per l’attraente efficacia delle bellissime fotografie a colori, Nella pur vasta letteratura alpinistica questo volume Costituisce, senza tema di smentite, un unicum, per la qualità dell’impresa è il modo in cui viene narrata e illustrata.
Graeme Dingle è un alpinista di fama internazionale: da oltre vent’anni il suo nome è infatti legato a imprese alpinistiche di grande risonanza e a straordinarie avventure nei luoghi più selvaggi e inesplorati del nostro pianeta. Ha scritto numerosi libri sulle sue imprese alpinistiche, i più conosciuti dei quali sono Two Against the Alps e The Seven Year Adventure.
Peter Hillary, figlio del più famoso alpinista del mondo, ha scalato montagne in Nuova Zelanda, Nordamerica e Himalaya. In particolare, in Nuova Zelanda hascalata il Monte Cook e il Monte Tasman ed è sceso per primo in sci dal Monte Aspiring. Ha scrito un libro, A. Sunny Day in the Himalayas, in cui racconta le sue numerose scalate himalayane.