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Libri dalla categoria Artigianato

Terre Scomparse 1840 – 1970

Terre Scomparse 1840 – 1970

Titolo originale: Landene som Forsvant 1840 – 1970

Autore/i: Berge Bjorn

Editore: Ponte alle Grazie

prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione Alessandro Storti, collana: Saggi.

pp. 306, nn. ill. a colori n.t., Milano

…Vi invito a considerarlo come una raccolta di favole della buonanotte, volte a dare sostanza ai sogni e accompagnarvi oltre la soglia del sonno…

Un tempo erano nazioni fiorenti o poverissime, potenti o sottomesse: ora non compaiono più su nessuna carta geografica. Alcune figurano ancora in qualche libro di storia, mentre altre sono veramente scomparse. Come sono nate? Cosa è accaduto? Perché sono svanite? L’architetto e ricercatore norvegese Bjorn Berge ha raccolto informazioni su queste terre, ha recuperato le loro cartine e ne ha ricostruito le vicende politiche, i personaggi, i profumi, i colori. Per ognuno di questi cinquanta Stati l’autore propone suggestioni su musica, letteratura, ricette e film. Le descrizioni, basate su fonti storiche o testimonianze dirette, trasportano il lettore indietro nel tempo e gli forniscono una visione originale e accurata di queste nazioni entrate nella leggenda. Un libro di storia diverso da qualsiasi altro, che racconta il passato in modo inedito, restituendo un senso alle vicende di questi Stati e dando un significato nuovo all’idea di nazione.

Bjorn Berge, nato nel 1954, è architetto, ricercatore e scrittore. Ha pubblicato diversi articoli e saggi di architettura ed ecologia. È specializzato in materiali ecologici per l’abitare.

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Prefazione

1840-1860

  • Regno delle Due Sicilie: Stanchi aristocratici e povertà estrema
  • Heligoland: Da amato regno insulare a bersaglio di bombe
  • Nuovo Brunswick: Emigranti con la vista annebbiata
  • Corrientes: Francobolli di panetteria
  • Labuan: Paradiso equatoriale, sbronza colossale
  • Schleswig: Scandinavismo e musica di guerra
  • Indie Occidentali Danesi: Svendita di isole degli schiavi
  • Terra di Van Diemen: Colonia penale dai francobolli angosciosi
  • Elobey, Annobòn e Corsico: Antimperialismo e missionari tormentati
  • Isola di Vancouver: Templi di legno

1860-1890

  • Obock: Traffico d’armi con spezzatino di capra in brodo
  • Boyacà: Decadenti in guerra
  • Alwar: Principi folli e deliziosi dessert
  • Rumelia Orientale: Lo Stato costruito a tavolino
  • Stato libero dell’Orange: Inni religiosi e razzismo
  • Iquique: Guerra del salnitro e paesaggi polverosi
  • Bhopal: Principesse in burqua
  • Regno dei Sedang: Dagli Champs-Èlysées a Kon Tum
  • Perak: Il chiodo fisso dello stagno

1890-1915

  • Île Sainte-Marie: Panico civilizzato in utopia tropicale
  • Nandgaon: Pacifico fanatismo
  • Kiao-Ciao: Un imperatore lunatico in un gioco sporco
  • Terra del Fuoco: Il dittatore dell’oro
  • Mafeking: Un diversivo scout
  • Isole Caroline: Oloturie e soldi di pietra
  • Zona del canale di Panama: Una Siberia nei Caraibi

1915-1925

  • Hegiaz: Francobolli che sanno di fragola amara
  • Allenstein: Un’estate d’indipendenza
  • Capo Juby: Aeropostini nel deserto
  • Russia del Sud: Un cavaliere bianco perde il controllo
  • Batum: Sete di petrolio e mosconi
  • Danzica: Pan di Spagna con Hitler
  • Repubblica dell’Estremo Oriente: Taiga e utopie
  • Tripolitania: Gara aerea fascista nella culla dell’islamismoRy
  • Carelia Orientale: Nazionalismo romantico e pathos boschivo
  • Reggenza Italiana del Carnaro: Poesia del fascismo

1925-1945

  • Manciukuò: L’ombelico del male
  • Inini: Peccati mortali nell’impenetrabile foresta pluviale
  • Saseno: Paradiso d’infanzia nel luogo più noioso al mondo
  • Tannu Tuva: Nazione chiusa, eccentrici francobolli
  • Zona internazionale di Tangeri: Una Sodoma moderna
  • Hatay: Genocidio e brogli elettorali
  • Isole del Canale: Partigianeria filatelica
  • Isole Shetland Meridionali: Pinguini al rogo

1945-1975

  • Territorio libero di Trieste: Un crocevia della storia
  • Ryūkyū: Suicidio elevato a sistema
  • Kasai del Sud: Miseria di Baluba e nobiltà di minerali
  • Repubblica delle Molucche del Sud: Spezie e terrorismo
  • Biafra: Fame e guerra per procura
  • Yafa Superiore: Case di terra e francobolli sgargianti

Note
Bibliografia

Majakowskij – Futurismo, Formalismo e Strutturalismo

Majakowskij – Futurismo, Formalismo e Strutturalismo

Titolo originale: O Majakovskom

Autore/i: Šklovskij Viktor

Editore: Il Saggiatore

traduzione di M. Olsufieva, I Gabbiani 58, copertina di Anita Klinz.

pp. 240, Milano

Un affascinante profilo di Vladimir Majakovskij uomo e poeta, un’analisi strutturale che costituisce un modello di saggistica e di critica letteraria in cui confluiscono le più audaci esperienze dell’avanguardia europea. Scritto nel 1940, il Majakovskij di Viktor Šklovskij segna un punto di passaggio nello sviluppo e nella formazione di uno dei più interessanti letterati del nostro secolo, ed è, nello stesso tempo, un termine di confronto fra due prestigiosi scrittori che hanno profondamente caratterizzato la letteratura sovietica ed europea.

Viktor Šklovskij (Pietroburgo 1893 – Mosca 1984) scrittore e critico sovietico. Fu uno dei più prestigiosi rappresentanti del formalismo, cui diede un contributo fondamentale con il saggio-manifesto L’arte come procedimento (1917) e con numerosi altri scritti teorici, tra cui quelli raccolti in Sulla teoria della prosa (1925) e Materiale e stile in «Guerra e pace» di L.N. Tolstoj (1928). A Šklovskij si deve la messa a punto di alcuni concetti basilari della teoria formalista, come quello della natura puramente convenzionale dell’opera d’arte in quanto somma di «artifici» (cioè delle tecniche deliberatamente usate dall’autore) e quello dello «straniamento» (il processo per cui l’immagine poetica «strania» l’usuale presentandolo in una nuova luce). Polemica e provocatoria figura di animatore letterario, Šklovskij svolse la sua ricerca in stretto contatto con l’avanguardia futurista e fu membro del gruppo dei fratelli di Serapione. In numerose opere in prosa, in cui il progetto narrativo, o saggistico, o memorialistico, è continuamente sopraffatto dalla tendenza alla digressione (sull’esempio dell’arte di L. Sterne) e alla frammentarietà (sull’esempio della scrittura di Rozanov), fornì brillanti verifiche delle sue intuizioni teoriche: Un viaggio sentimentale (1923), Zoo o lettere non d’amore (1923), La mossa del cavallo (1923), La terza fabbrica (1926). Con la fine del formalismo (causata dalla sua crisi interna oltre che dal massiccio attacco della critica marxista), la sua attività nel campo teorico si fece meno intensa: nel periodo staliniano lo scrittore si dedicò per lo più al cinema, scrivendo numerosi soggetti; nel 1940 pubblicò un libro di ricordi su Majakovskij. Sono da citare anche i saggi Sulla prosa d’arte (1959) e Lev Tolstoj (1963), che indicano uno sforzo di avvicinamento all’estetica del realismo socialista, l’autobiografico C’era una volta (1966), Sua maestà Ejzenštejn (1977), saggio-biografia sul grande regista sovietico, e L’energia dell’errore (1983), divagazioni su temi tolstoiani.

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Parte Prima

  • Introduzione
  • Il paesaggio
  • Mosca era rugginosa
  • Si riimparava a dipingere
  • Davíd Burljúk
  • Vicini di casa
  • Altri vicini di casa
  • Davíd Burljúk trova un poeta
  • Le donne
  • Già sui Brik, ancora sul circolo

Parte seconda

  • Pietroburgo
  • Della critica
  • Kul’bin. Il «Cane randagio». Le dispute
  • La guerra: il 1914 e il 1915
  • Dell’amore e dell’uomo
  • Febbraio. Anni 1917 e 1918

Parte terza

  • Blok
  • Continuo
  • L’opojaz
  • Il verso di Majakovskij

Parte quarta

  • Tra le nevi
  • Norderney
  • «Di questo»

Parte quinta

  • Il poeta viaggia
  • Il poeta parla con i posteri

Appendice

Menzogna Autoinganno Illusione

Menzogna Autoinganno Illusione

Titolo originale: Vital Lies, Simple Truths

Autore/i: Goleman Daniel

Editore: Rizzoli

terza edizione, ringraziamenti, prefazione, introduzione dell’autore, trduzione di Laura Sgorbati Buosi.

pp. III-334, nn. figure b/n, Milano

“Un’impresa ambiziosissima… un viaggio che ci porterà lontano… Daniel Goleman scrive in modo chiarissimo affascinandoci con il racconto delle sue esperienze e di casi straordinari tratti dalla realtà.” (The New York Times)

Menzogna, Autoinganno, Illusione è l’analisi acuta e approfondita di un aspetto della personalità umana che presenta ancora diversi lati oscuri e si manifesta nella tendenza a ingannare se stessi e gli altri sui problemi e sulle contrarietà della vita. Si tratta di territori sconosciuti della mente umana, vere e proprie “zone d’ombra” in cui l’individuo relega, dimenticandosene immediatamente, le sensazioni spiacevoli, i ricordi dolorosi e qualunque considerazione negativa che riguardi se stesso, coloro che ama e il mondo in generale.
La meta è un nuovo modo di vedere le cose e trasformare emozioni negative in sentimenti positivi. Comprendere noi stessi per comprendere gli altri.

Daniel Goleman ha studiato all’Amherst College e si è specializzato all’Università di Harvard. Scrive abitualmente sulle pagine scientifiche del «New York Times» e su «Psicology Today». Ha pubblicato presso Rizzoli i best seller scientifici Intelligenza emotiva (1996), La forza della meditazione (1997), Lavorare con intelligenza emotiva (1998), Lo spirito creativo (1999) e Essere leader (2002).

I Misteri del Tempo • L’Universo dopo Einstein

I Misteri del Tempo • L’Universo dopo Einstein

Titolo originale: About Time

Autore/i: Davies Paul

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione e prologo dell’’autore, traduzione di Elisabetta Del Castillo.

pp. 350, nn. figure b/n, Milano

Da sempre il problema del tempo, e in particolare la sua connessione con quello della creazione, è al centro della scienza, della cosmologia e della religione. Le implicazioni del concetto di tempo della teoria della relatività di Einstein indussero gli scienziati a scoprire che il tempo e «elastico» e può essere dilatato dalla velocità del moto e dalla gravitazione, che esso non «scorre» in maniera uniforme, come sembrerebbe dalla nostra esperienza quotidiana, e che quindi non ha alcun senso suddividerlo in passato, presente e futuro. Ma la scoperta più sensazionale, una delle più importanti nella storia del pensiero, fu che il tempo – e quindi tutta la realtà fisica – deve aver avuto una precisa origine nel passato, e dunque, se ha un inizio, può avere una fine. La teoria della relatività non ha comunque risolto l’«enigma del tempo», e l’approfondimento di questa dimensione dell’universo fisico è una priorità della ricerca scientifica Odierna. Dai buchi neri, dove il tempo «si ferma», al bizzarro mondo della fisica quantistica, dove «svanisce», Davies dimostra, in modo accessibile a tutti, come le attuali teorie diano risposte ancora insoddisfacenti a molte domande. Perché l’universo appare più «giovane» di alcuni oggetti che contiene? Come emerge il concetto di tempo dal caos senza tempo del Big Bang? Il passare del tempo e mera illusione? Può il tempo scorrere all’indietro? È possibile viaggiare nel tempo? Innumerevoli domande aperte sui misteri dell’ignoto, cui la scienza sta per rispondere con nuove straordinarie scoperte.

Paul Davies (Londra 1946) insegna scienze fisiche all’Università di Adelaide (Australia). Le sue ricerche hanno spaziato in quasi tutti i campi della fisica e della cosmologia. Tra i suoi molti libri ricordiamo: Gli ultimi tre minuti (1995) e in edizione Oscar Mondadori: L’universo che fugge (1979, 1989), Dio e la nuova fisica (1984, 1994), Sull’orlo dell’infinito (1985, 1994), La mente di Dio (1993, 1996).

Cinque Upaniṣad • Īśa-Kaivalya-Sarvasāra Brahmabindu-Atharvaśira

Cinque Upaniṣad • Īśa-Kaivalya-Sarvasāra Brahmabindu-Atharvaśira

Autore/i: Raphael

Editore: Edizioni Āśram Vidyā

introduzione, traduzione e commento dell’autore.

pp. 136, fig. b/n, Roma

“L’avventura umana si dispiega lungo due strade: la prima si chiama avidyâ (ignoranza metafisica), è la via che porta al conflitto e alla sofferenza; la seconda si chiama vidyâ (Conoscenza-Gnosi), è la via che porta alla Beatitudine e alla Liberazione. Le Upaniṣad seguono questa seconda strada di Compiutezza. Le contraddizioni che ossessionano il mondo contemporaneo, come quelle che emergono dal profondo del nostro essere risolte con lo studio, l’assimilazione e l’identità con la conoscenza delle Uanishad o Vedânta.”

Le Upaniṣad sono parte integrante dei Veda, rappresentano un ramo della Tradizione Primordiale e costituiscono il Vedānta stesso nella sua essenza. L’espressione Veda-anta (fine dei Veda) va intesa nel doppio significato di «conclusione», essendo le Upaniṣad l’ultima parte dei testi vedici, e di «scopo» perché quanto vi è stato insegnato è lo scopo ultimo dell’intera Conoscenza tradizionale.
«Si può dire senza esagerazione alcuna – scrive T.M.P. Mahadevan – che le Upaniṣad costituiscono la fonte principale del pensiero e della cultura indiana. Esse infatti hanno ispirato non solamente i sistemi ortodossi della filosofia indiana, ma anche alcune delle cosiddette scuole eterodosse, come quelle del Buddhismo».
Il tema centrale delle Upaniṣad è la ricerca dell’Ultima Realtà, per cui rappresentano la Metafisica nella sua reale accezione. Questo tipo di ricerca non e fine a se stessa, infatti le Upaniṣad rappresentano modalità di contatto e strumenti di realizzazione ed indicano, a tale fine, una sequenza concisa, compiuta che poco o nulla concede alla mente analitica.
L’Īśa up. è una delle Upaniṣad maggiori più antiche, il suo linguaggio semplice e magistrale non ha mancato di suscitare commenti, esegesi e spunti dottrinari. Śaṁkara, il codificatore dell’Advaita Vedānta, vi ha trovato la formulazione concisa del suo insegnamento.
La Kaivalya up. insegna come per mezzo della discriminazione (viveka), del distacco (vairāgya) si consegue lo stato di “Isolamento” o “Astrazione” totale (kaivalya) dal mondo del divenire (saṁsāra).
La Sarvasāra up. rispecchia la tematica fondamentale delle Upaniṣad più antiche, vi sono trattate le più ardite domande filosofiche che mente umana possa formulare, essa viene spesso citata per la sua reputazione.
La Brahmabindu up. contiene un insegnamento prettamente metafisico e risolutivo che consente all’essere-jīva di riconoscere la sua più profonda e vera natura e di realizzare l’identità con l’Assoluto o Brahman nirguṇa.
L’Atharvasira up. di tendenza monista e quindi shivaita, contiene un dialogo in cui viene esposto un insegnamento che presenta delle sequenze ben precise di un “opus” realizzativo.
È da sottolineare che queste Cinque Upaniṣad (alcune tradotte in italiano per la prima volta dalle Edizioni Āśram Vidyā nel 1974) sono ampiamente commentate da Raphael e sotto questa prospettiva possiamo dire che sono uniche rispetto alle altre edizioni presenti in Italia. Ciò è degno di nota in quanto le Upaniṣad si esprimono in un linguaggio sintetico ed esoterico e se non si ha la chiave per una giusta interpretazione esse restano oscure e incomprensibili.
Raphael, sempre aderente al testo, ne delucida i vari punti inquadrandoli ed estendendoli nel contesto dell’insegnamento advaita (non-dualità), fornendo, così, la chiave per comprendere il loro linguaggio simbolico, figurato, analogico.

Lo Sviluppo è Libertà • Perchè non c’è Crescita Senza Democrazia

Lo Sviluppo è Libertà • Perchè non c’è Crescita Senza Democrazia

Titolo originale: Development as Freedim

Autore/i: Sen Amartya

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Gianna Rigamonti.

pp. 360, Milano

Lo sviluppo, sostiene Amartya Sen, premio Nobel 1998 per l’economia, dev’essere inteso come un processo di espansione delle libertà reali di cui godono gli esseri umani, nella sfera privata come in quella sociale e politica. Di conseguenza la sfida dello sviluppo consiste nell’eliminare i vari tipi di «illibertà», tra cui la fame e la miseria, la tirannia, l’intolleranza e la repressione, l’analfabetismo, la mancanza di assistenza sanitaria e di tutela ambientale, la libertà di espressione, che limitano o negano all’individuo, uomo o donna, l’opportunità e la capacita di agire secondo ragione e di costruire la vita che preferisce. Per provare la sua tesi, Sen non attinge solo alla filosofia politica, all’etica e alla scienza economica, ma delinea anche una ricca mappa di esempi tratti dalla storia o dall’attuale quadro geopolitico ed economico mondiale. Il risultato è un libro destinato a diventare un punto di riferimento costante nella storia del pensiero economico, che dimostra con analisi originali e rigorose come la libertà, con la democrazia, sia il fine primario e il mezzo principale sulla strada che porta allo sviluppo economico.

Amartya Sen (Santiniketan, Bengala, 1933) ha insegnato a Calcutta, Cambridge, Delhi, alla London School of Economics, a Oxford e Harvard. Premio Nobel per l’economia nel 1998, nello stesso anno è divenuto rettore del Trinity College a Cambridge. Tra le sue opere ricordiamo: Poverty and Famines (1981), Utilitarismo e oltre (con Bernard Williams, 1984), Scelta, benessere, equità (1986), Etica ed economia (1988), Risorse, valori e sviluppo (1992), Il tenore di vita (1993), La diseguaglianza (1994), La liberta individuale come impegno sociale (1998).

Testa a Testa • Usa – Europa – Giappone • La Battaglia per la Supremazia Economica nel Mondo

Testa a Testa • Usa – Europa – Giappone • La Battaglia per la Supremazia Economica nel Mondo

Titolo originale: Head to Head

Autore/i: Thurow Lester C.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

seconda edizione, traduzione di Raffaella Merlini.

pp. 376, Milano

Il ventunesimo secolo avrà inizio, secondo Lester Thurow, con sette anni di anticipo, il 1° gennaio 1993. Quel giorno infatti l’Europa diventerà il più grande mercato unificato del mondo, sorpassando con i suoi 337 milioni di abitanti il pur enorme mercato degli Stati Uniti. Ormai dissolto il blocco dei Paesi comunisti, i concorrenti in gioco per la supremazia nel mondo resteranno dunque tre: gli USA, il Giappone, e l’Europa (che si identifica in particolare con la Germania).
Quali sono le regole che governeranno la competizione economica nei prossimi decenni? Con quali capacita e potenziali si presentano i concorrenti? Che atteggiamento assumeranno Europa e Giappone nei confronti della superpotenza tradizionale, gli USA?
Le risposte di Lester Thurow sono spesso sorprendenti. In questa incruenta lotta «testa a testa» per la supremazia economica nel mondo saranno necessari doti e talenti del tutto nuovi. Per esempio:
Concorrenza e cooperazione. Negli anni ’90 la capacità di collaborare attivamente col proprio diretto avversario sarà indispensabile per non essere cancellati totalmente dalla scena economica.
Risorse. Il tradizionale elenco delle risorse essenziali dovrà essere radicalmente ripensato entro il 2000.
Industrie chiave. Il mantenimento dell’attuale livello di vita nei Paesi Occidentali è legato a sette settori industriali, in cui è assolutamente vitale assicurarsi il vantaggio competitivo.
Istruzione. È l’arma più potente nello scontro che ci attende.
Per Lester Thurow la battaglia è in e imminente, e il probabile vinci l’Europa.

E Liberaci dal Male Oscuro

E Liberaci dal Male Oscuro

Che cos’è la depressione e come se ne esce

Autore/i: Cassano Giovanni B.; Zoli Serena

Editore: Longanesi & C.

nuova edizione aggiornata e ampliata • Serena Zoli a colloquio con Giovanni B. Cassano.

pp. 528, Milano

«In questi ultimi dieci anni molto si e fatto contro lo stigma, la disinformazione che per tanti significa ancora un’esistenza dominata da sentimenti di colpa e di sconfitta. E vero che la conoscenza di queste malattie e più diffusa, e più matura e la consapevolezza del diritto alla cura; ma molti e radicati pregiudizi sono ancora di ostacolo.
Ci auguriamo che questa seconda edizione del libro, richiamandosi con forza alle relazioni tra cervello-mente-comportamento e cultura-ambiente-stress, possa avere un ruolo significativo per chi in modi diversi è colpito da queste malattie.» (Giovanni B. Cassano)

Con le testimonianze di:

Indro Montanelli • Sandra Mondaini • Italo Alighiero Chiusano Luca Canali • Annamaria Gambineri • Oriella Dorella • Pietro Citati • Valeria Moriconi • Ottiero Ottieri • Leonardo Vergani • Geno Pampaloni • Antonella Camerana • Vincenzo Consolo • Rod Steiger • Claus d’Olanda • Omella Vanoni

Quando usci questo libro, nel 1993, «depressione» non era una malattia, psichiatra era «il dottore dei matti», quindi tabù, «disturbo mentale» una tara o un’offesa. Dieci anni dopo, il panorama è completamente mutato. Non solo la depressione è entrata nel sapere comune come una malattia, ma anche il disturbo bipolare, il disturbo di panico, la fobia sociale, la bulimia, l’anoressia, le ossessioni e compulsioni, l’alcolismo e altri disturbi, non ultime le allucinazioni uditive, le famose «Voci», o le «manie di persecuzione»: tutti problemi di cui questo libro per primo porto la piena identificazione e consapevolezza al largo pubblico e ai malati stessi. La sua uscita, in articoli sui giornali, in programmi televisivi e in conferenze, è stata più volte definita uno Spartiacque per la ricezione sociale dei disturbi mentali, quasi sempre negati o sottovalutati o confusi con debolezze di carattere di ordine morale. Il «male oscuro» del titolo, che rimandava al bel romanzo di Giuseppe Berto del 1964, è divenuto un termine familiare, fissandosi nel linguaggio comune quale ovvio sinonimo di depressione. Dieci anni dopo, questo volume, che ha continuato ininterrotta- mente a riscuotere il favore e la gratitudine del pubblico, doverosamente si ripresenta aggiornato con gli ultimi traguardi della ricerca riproponendosi come testo base contro i pregiudizi, la disinformazione e gli indebiti sensi di colpa o di vergogna dei malati. Oltre che aggiornato, il volume è stato ampliato per illustrare tre nuovi disturbi che in tempi recenti hanno assunto, nell’evidenza clinica, una fisionomia precisa: il disturbo da stress post-traumatico, l’ansia da separazione e il deficit d’attenzione con iperattività. Ampliamenti e revisioni sono stati inseriti nell’intenso dialogo tra i due autori: Serena Zoli, giornalista che ha sperimentato il nero tunnel della depressione e ne ha trovato la via d’uscita, e lo psichiatra Giovanni B. Cassano, uno dei maggiori esperti in materia. Distinguendo tra Cause vere e cause apparenti, si chiarisce come la depressione e le altre malattie mentali si sviluppino sotto l’effetto di fattori ereditari e ambientali e come possano essere curate con risultati fino a ieri impensabili. Si è scelto di lasciare immutate la seconda e terza parte del volume per il loro valore storico e in Omaggio a quanti, personaggi molto noti, accettarono di esporsi come primi testimoni per dire pubblicamente: «Anch’io ho sofferto di depressione, e curandomi ne sono uscito. Non c’è da vergognarsi. Non c’è da disperare».

Giovanni B. Cassano
è professore di Psichiatria all’Università di Pisa. Serena Zoli lavora come giornalista per il Corriere della Sera. Sul tema della depressione e di altri disturbi mentali ha scritto anche Vivere senza depressione (TEA) e Storie di ordinaria resurrezione (e non) (Rizzoli).

Le Spie del Papa – Dal Cinquecento a Oggi, Venti Vite di Assassini e Sicofanti al Servizio di Dio

Le Spie del Papa – Dal Cinquecento a Oggi, Venti Vite di Assassini e Sicofanti al Servizio di Dio

Titolo originale: Los espias del Papa

Autore/i: Frattini Eric

Editore: Ponte alle Grazie

nota dell’autore, traduzione di Simone Noce.

pp. 252, Milano

Ha scavato in archivi e biblioteche sparsi per il mondo, ha scovato studiosi e profondi conoscitori delle vicende vaticane, raccogliendo le tracce lasciate in ogni angolo del pianeta da venti uomini, venti paladini: della Chiesa cattolica, venti spie dei papi. Eric Frattini, con il rigore documentario che lo contraddistingue e la sua consueta passione, ci restituisce in queste pagine i nomi e i cognomi, i volti, le personalità, le imprese dei protagonisti dello spionaggio pontificio, che hanno reso possibile l’esistenza stessa dell’Entità, il servizio segreto vaticano definito da Simon Wiesenthal «l’organizzazione meglio informata e più potente del mondo».
Uomini senza paura, pronti a tutto, anche a morire, soldati nell’ombra agli ordini del papa: da Davide Rizzio, nella Scozia di Maria Stuarda, a Luigi Poggi, nell’Europa dell’Est «infestata» dal comunismo, per ben cinque secoli questa «avanguardia della fede» ha ubbidito ciecamente all’autorità del pontefici, diffamando, cospirando, vendicando, avvelenando, ammazzando, in nome di Dio.
In cinquecento vorticosi anni, le differenze fra queste venti grandi star ci raccontano l’evoluzione dell’intelligence dell’Entità. Come e in che cosa è cambiata? Come e in che cosa è rimasta fedele a se stessa? E a che cosa è ancora disposta, oggi, per raggiungere i suoi scopi?

Una Lunga Scala Fino al Cielo – Le Sconvolgenti Rivelazioni di una Medium Famosa in Tutto il Mondo

Una Lunga Scala Fino al Cielo – Le Sconvolgenti Rivelazioni di una Medium Famosa in Tutto il Mondo

Titolo originale: The Eagle and the Rose

Autore/i: Altea Rosemary

Editore: Sperling & Kupfer Editori

ringraziamenti, traduzione di Elena Malossini Fumero.

pp. XI-260, Milano

«Un’affascinante avventura spirituale. Il viaggio di Rosemary Altea alla scoperta di se stessa ci rammenta che la nostra esistenza è assai più ricca di misteri di guanto Si possa credere.»
(James Redfield, autore de La profezia di Celestino)

«Vi siete mai interrogati sulla natura della vita dopo la morte, avete mai avvertito fisicamente una “presenza” o avuto la sensazione che vi fosse, accanto a voi, uno spirito protettivo? Il racconto di Rosemary Altea dei suoi transfert nell’aldilà è una rivelazione che invita ciascuno di noi a rammentare che apparteniamo a un universo che va oltre la dimensione sensibile. Questo libro parla con eloquenza dell’amore e della saggezza che costituiscono lo scopo della vita umana, e della persistente connessione che abbiamo con tutto ciò che trascende il tempo e lo spazio.» (Joan Borysenko, autrice de Il fuoco nell’anima)

«Raccomando questo libro… È impossibile negare la verità e l’importanza del suo messaggio.» (Bernie S. Siegel, autore di Amore, medicina e miracoli)

La storia vera e affascinante di una donna che non solo ha scoperto in sé straordinarie doti medianiche, ma ha anche saputo edu- care la sua squisita sensibilità a sfruttare questi poteri trasformandoli in beneficio e insegnamento per tutti. Da un’infanzia priva di gioia e tenerezza, dominata dal bisogno di tenere celati i propri talenti ai famigliari che la credevano preda di morbose fantasie, a un matrimonio infelice culminato con una grave malattia e l’abbandono da parte del marito, fino al memorabile incontro con chi ha riconosciuto le sue capacità aiutandola a indirizzarle e svilupparle, Rosemary Altea ci appare come la messaggera di quella ricerca spirituale cui molti anelano e si dedicano. Le numerose case histories in cui si articola buona parte del libro illustrano – dissipando anche ogni possibile residuo della tradizione di riti Oscuri e misteriosi – come l’autrice, con l’ausilio del suo spirito guida, entri in contatto con l’aldilà e i defunti, descritti con semplicità e realismo quali entità individualmente riconoscibili, rassicuranti, felici e amorose; ed eserciti altresì le sue non meno importanti facoltà di chiaroveggente è guaritrice. Il risultato non è solo la consolazione e la pacificazione di quanti, traumatizzati dalla scomparsa di una persona cara, richiedono il suo aiuto di medium, ma anche l’esplorazione di un universo allargato in cui la dimensione terrena è soltanto uno dei livelli di realtà. Un’opera che apre ai lettori una porta su cid che esiste oltre il mondo visibile, esortando alla ricerca della verità e alla pratica dell’amore e della bontà, rifondando su nuove, più solide basi l’affermazione che noi non siamo esseri umani che hanno un’esperienza spirituale, ma spiriti calati, transitoriamente,
entro la condizione umana.

Rosemary Altea
, sensitiva e guaritrice di fama internazionale, è altresì scrittrice e conferenziera. Ha fondato un’organizzazione di guaritori con sede in Inghilterra e pazienti in tutto il mondo, e dispensa gratuitamente la propria opera. Vive nel nord dell’Inghilterra e negli Stati Uniti.

Pulcinella – Il Mito e la Storia

Pulcinella – Il Mito e la Storia

Autore/i: Lombardi Satriani Luigi M.; Scafoglio Domenico

Editore: Leonardo Editore

prima edizione, in copertina: Pulcinella fa il gioco dei confetti sec. XVIII G. Grevembroch.

pp. 1026, ill. a colori e in b/n, Milano

…Io, Don Polecenella Cetrulo, nato a la Cerra ntra li ciuccie, e cresciuto e pasciuto e Nnapoli ntra li sartmbanche, sempe malato de mente, e sempre sano de cuorpo…

Diavolo e gallinaccio, maschera al tempo stesso dello sciocco buffone e del furbo per fame, emblema dell’irriverenza verso ogni istituzione, candidamente osceno e ambiguamente ermafrodito, Pulcinella attraversa quattro secoli del teatro e della tradizione artistica non soltanto italiani, producendo uno smisurato corpus di rappresentazioni. Comparso nel Seicento sulle scene della Commedia dell’Arte, trasformato nel Settecento in protagonista di opere buffe e spesso comprimario e contraltare del grande seduttore Don Giovanni, da Goethe in poi il nasuto e sboccato personaggio dal bianco camicione fu eletto, nel bene e nel male, a specchio tipico del carattere di Napoli e dei napoletani. Questo equivoco fra la realtà di un popolo e le possibili proiezioni dei suoi desideri si accompagnava alla contraddittoria tesi di un Pulcinella erede direttissimo delle antiche figure della farsa latina e preromana. Unendo una visione antropologica all’occhio esperto dello specialista di storia del teatro e delle tradizioni popolari, Domenico Scafoglio e Luigi M. Lombardi Satriani smontano in tutte le sue componenti la figura del Cetrulo di Acerra, ne individuano la nascita, analizzano i tratti del suo costume e i segni della sua presenza scenica, seguono passo passo la sua evoluzione attraverso gli autori delle pulcinellate e gli interpreti che dettero corpo e vita al personaggio, dal comico dell’Arte Silvio Fiorillo alle pulcinellate ridicolose dei letterati romani del primo Seicento, dalla dinastia dei Cammarano a quella dei Petito, dalla riforma del barone Zezza a quella di Pasquale Altavilla, fino alla novecentesca resurrezione e morte di Pulcinella con Raffaele Viviani e poi con Eduardo De Filippo. È una lettura nuova della storia e dei significati di una maschera dotata di una vertiginosa arte della parola che, con l’uso del nonsenso, del discorso alla rovescia e del funambolismo verbale, ribalta tutti i codici della norma linguistica e conferisce al servo un ruolo da indiscusso padrone della lingua.

DOMENICO SCAFOGLIO è professore ordinario di Antropologia culturale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno. Precedentemente ha insegnato e tenuto lezioni in varie università in Italia e in Francia. È autore di 34 volumi e una novantina di saggi brevi pubblicati su riviste italiane e straniere. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo:  L’altalena (1994), Il gioco del lotto a Napoli (1995) e Lazzari e giacobini (1999). Ha fondato e dirige ll Laboratorio Antropologico per la Comunicazione Interculturale e Il Turismo del Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Salerno. Ha inoltre ideato e diretto corsi di perfezionamento post-lauream. Dirige la collana Il Minotauro della casa editrice Avagliano ed è presidente della associazione La Rete. Per Ilisso si è occupato della prefazione del volume Persone di Calabria (2006).

Luigi M. Lombardi Satriani, nato nel 1936 a San Costantino di Briatico (Vibo Valentia), Luigi Maria Lombardi Satriani è stato professore ordinario di discipline antropologiche all’Università La Sapienza di Roma e attualmente è Ordinario nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha insegnato presso gli atenei di Messina, di Napoli, della Calabria, di Austin (Texas), di San Paolo (Brasile) e ha tenuto seminari e cicli di conferenze in diverse università italiane e straniere. È stato Senatore della Repubblica nella XIII Legislatura (dal 1996 al 2001) e ha preso parte alla Commissione Cultura Senato e alla Commissione Bicamerale contro l’organizzazione mafiosa e altre realtà criminali. È Presidente onorario dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-antropologiche (Aisea). Tra le opere principali, molte della quali tradotte in altri paesi, ricordiamo: Folklore e profitto (Guaraldi, 1973); Antropologia culturale e analisi della cultura subalterna (Rizzoli, 1974), Il silenzio, la memoria e lo sguardo (Sellerio, 1979); Il ponte di San Giacomo (Sellerio, 1989) e Un villaggio nella memoria (Gangemi, 1987) entrambi in collaborazione con Mariano Meligrana. Collabora a diverse riviste scientifiche e a quotidiani di diffusione nazionale. Numerosi studiosi, titolari di Cattedre di discipline etnoantropologiche in diverse Università italiane, condividono la prospettiva scientifica di Lombardi Satriani, che perciò viene considerato anche a livello internazionale uno dei più illustri esponenti dell’antropologia italiana.

Lettere alla Fidanzata Cella 92 (1943-1945)

Lettere alla Fidanzata Cella 92 (1943-1945)

Titolo originale: Brautbriefe Zelle 92 Dietrich Bonhoeffer Maria Von Wedemeyer

Autore/i: Bonhoeffer Dietrich; Von Wedemeyer Maria

Editore: Editrice Queriniana

a cura di Ruth-Alice von Bismarck e Ulrich Kabitz con una postfazione di Eberhard Bethge, traduzione dal tedesco di M. Claudia Murara.

pp. 296, Brescia

L’intenso epistolario di Bonhoeffer dalla cella 92 del carcere militare di Berlino-Tegel alla fidanzata diciannovenne Maria.
«Fortunatamente tu non scrivi libri, ma fai, sai, riempi con la vita reale ciò di cui io ho solo sognato… questo è ciò di cui ho bisogno, ciò che ho trovato in te, ciò che amo: l’intero, l’indiviso». Così scriveva il trentottenne Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) nel 1944 dalla Cella 92 del carcere militare di Berlino-Tegel alla fidanzata diciannovenne Maria von Wedemeyer (1924-1977). Bonhoeffer doveva vedere Maria per l’ultima volta nel settembre dello stesso anno. Su ordine di Hitler in persona fu giustiziato il 9 aprile 1945 nel campo di concentramento di Flossenburg. L’evoluzione di Dietrich Bonhoeffer da figlio di un professore dell’alta borghesia a stimato teologo e infine a cristiano radicale che scopre e vive la dimensione politica della sua fede culmina negli ultimi due anni della sua vita, che egli trascorse in carcere. Le sue lettere del tempo della prigionia al suo interlocutore teologico e amico intimo Eberhard Bethge dopo la loro pubblicazione nel 1951 (tradotte in 13 lingue) hanno commosso e influenzato il pensiero e le azioni di persone di ogni parte del mondo. La corrispondenza di Bonhoeffer con Maria, invece, il ruolo dell’amore per questa giovane donna nel suo sviluppo, è rimasto fino ad oggi sconosciuta. Le lettere vengono qui pubblicate per la prima volta. Esse presentano una inusuale storia d’amore. Le lettere sono tanto commoventi non da ultimo perché il lettore sa fin dal primo momento che ogni speranza è vana.

Fotografie in copertina: Maria Von Wedemeyer nella casa natale a Pätzig – Dietrich Bonhoeffer nel cortile del carcere di Tegel nel 1944 – La cella di Bonhoeffer a Tegel.

Personaggi e Paradossi della Matematica

Personaggi e Paradossi della Matematica

Titolo originale: The Penguin Book of Curious and Interesting Mathematics

Autore/i: Wells David

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Massimiliano Buvoli.

pp. 284, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano

Fatti curiosi, ingegnosi rompicapo, aneddoti divertenti, paradossi.
Ma anche scherzi, sonetti, scimmie dattilografe, fiumi da misurare… fino alla prova definitiva che 1 + 1 fa 2! Tutto questo, e molto altro ancora, è racchiuso in un libro sorprendente che porta il lettore, con leggerezza e rigore, alla scoperta del magico mondo dei numeri. David Wells, uno dei più grandi divulgatori di matematica, ha raccolto una silloge di storielle e curiosità di ogni tipo, attraversando secoli e continenti. Personaggi e paradossi della matematica ci racconta così chi sono i matematici, uomini e donne di ogni età, di ogni cultura, di ogni estrazione sociale uniti dalla medesima passione; ci spiega come, dalla Bibbia a Newton, da Pitagora alla Costituzione americana, la matematica sia sempre stata una parte fondamentale della nostra vita; e soprattutto ci svela come essa possa essere un’arte, una scienza, un gioco, un passatempo, un’ossessione. Ma soprattutto un’inesauribile fonte di divertimento.

David Wells (1940), dopo gli studi di matematica a Cambridge, ha insegnato matematica e scienze nelle scuole. E stato campione nazionale britannico under 21 di scacchi, inventore di giochi rompicapo, editore di riviste. Ha pubblicato molti libri di divulgazione matematica, tutti grandi bestseller, e tuttora si occupa di istruzione attraverso la sua attività di ricerca e divulgazione.

Il Castello dei Destini Incrociati

Il Castello dei Destini Incrociati

Seguito da La Taverna dei Destini Incrociati

Autore/i: Calvino Italo

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione, nota dell’autore.

pp. 132, numerose illustrazioni in bianco e nero, Torino

Dalla nota dell’autore:
«Dei due testi che compongono questo volume, il primo, Il castello dei destini incrociati, è stato pubblicato per la prima volta nel volume Tarocchi, Il mazzo visconteo di Bergamo e New York, Franco Maria Ricci editore, Parma 1969.
Le figurine che accompagnano il testo nella presente edizione vogliono servire da richiamo mnemonico delle miniature riprodotte nei colori e nelle dimensioni originali dall’edizione Ricci. Si tratta del mazzo di tarocchi miniati da Bonifacio Bembo per i duchi di Milano verso la metà del secolo XV, che ora si trovano parte all’Accademia Carrara di Bergamo, parte alla Morgan Library di New York. Alcune carte del mazzo Bembo sono andate perdute, tra cui due molto importanti per le mie narrazioni: Il Diavolo e La Torre. Dove queste carte vengono nominate nel mio testo, non ho dunque potuto mettere in margine la figurina corrispondente.
Il secondo testo, La taverna dei destini incrociati, è costruito con lo stesso metodo mediante il mazzo di tarocchi oggi internazionalmente più diffuso (e che ha avuto, soprattutto dal surrealismo in poi, una vasta fortuna letteraria): L’Ancien Tarot de Marseille della casa B.-P. Grimaud, che riproduce (in un’«edizione critica» stabilita da Paul Marteau) un mazzo stampato nel 1761 da Nicolas Conver, maȋtre cartier a Marsiglia. A differenza dei tarocchi miniati, questi si prestano a una riproduzione grafica anche rimpicciolita senza perdere troppo della loro suggestione, tranne che per i colori. Il mazzo «marsigliese» non è molto diverso dai tarocchi ancora in uso in gran parte d’Italia come carte da gioco; ma mentre in ogni carta dei mazzi italiani la figura è tagliata per metà e si ripete capovolta, qui ogni figura conserva la sua compiutezza di quadretto insieme rozzo e misterioso, che la rende particolarmente adatta alla mia operazione di raccontare attraverso figure variamente. […]»

Le Città Invisibili

Le Città Invisibili

Autore/i: Calvino Italo

Editore: Giulio Einaudi Editore

prima edizione.

pp. 176, Torino

«A un imperatore melanconico, un viaggiatore visionario racconta di città impossibili. Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, ragioni che possono valere al di là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.» (Italo Calvino)

Italo Calvino, Cuba 1923 – Siena 1985. Esordì con Il sentiero dei nidi di ragno (1947), romanzo seguito da grandi successi internazionali di narrativa e di saggistica, tra i quali Il visconte dimezzato (1952), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante (1957), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo (1963), Le Cosmicomiche (1965), Le città invisibili (1972), Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979), Palomar (1983) e le postume Lezioni americane.

Irregolari e Isolati del Secondo Ottocento – La Normalità Alternativa di Zena, Rovani, Nieri, Oriani e Imbriani

Irregolari e Isolati del Secondo Ottocento – La Normalità Alternativa di Zena, Rovani, Nieri, Oriani e Imbriani

Autore/i: Tordi Rosita

Editore: Edizioni Calderini

unica edizione, premessa dell’autrice.

pp. V-98, Bologna

Sommario:

Premessa

  • Dinamica di razionalismo e irrazionalismo nella. narrativa di Remigio Zena
  • Giuseppe Rovani tra avanguardia e tradizione
  • Ideologia e linguaggio nei racconti di Ildefonso Nieri
  • Alfredo Oriani tra naturalismo e antinaturalismo
  • Il linguaggio dell’Irregolare nella narrativa di Vittorio Imbriani

Indice dei nomi

La Scapigliatura – Un’Avanguardia Artistica nella Società Preindustriale

La Scapigliatura – Un’Avanguardia Artistica nella Società Preindustriale

Autore/i: Autori vari

Editore: G. B. Paravia & C.

introduzione e cura di Roberto Tessari.

pp. 204, Torino

L’opera avanza un’inedita Interpretazione della Scapigliatura, ricollegandola sia alla sua autentica matrice storico-sociale sia alla più viva problematica artistica contemporanea: Ne deriva l’immagine di un’avanguardia letteraria che, nell’Italia preindustriale del 1860-90.
affronta problemi e sperimenta soluzioni non troppo dissimili da quelli di tutte le avanguardie novecentesche. Questa analisi è strettamente collegata a un’antologia che per la prima volta riunisce insieme pagine significative della prosa e della poesia scapigliata, nonchè i documenti teorici del movimento e testimonianze delle polemiche giornalistiche cui diede vita.

Roberto Tessari e nato nel 1943.
Già Maitre de conférences per la Letteratura italiana all’Università di Saint-Etienne, attualmente collabora all’attività dell’Istituto di Storia e Critica del Cinema e dello Spettacolo presso la Facoltà di Magistero di Torino. Si occupa soprattutto di storia del teatro e dei rapporti tra letteratura e società industriale.
Ha pubblicato: La Commedia dell’Arte nel Seicento. ’Industria’ e ’arte giocosa’ della civiltà barocca, Firenze, Olschki. 1969; Il mito della macchina. Letteratura e industria nel primo Novecento italiano, Milano, Mursia, 1973; (in collaborazione con altri) Cultura. lavoro intellettuale e lotta di classe, Napoli, Guida, 1973; Alberto Moravia, Firenze, Le Monnier. 1975; Pascoli, D’Annunzio, Fogazzaro e il Decadentismo italiano, Torino, Paravia. 1976. Altri suoi scritti sono comparsi su “Cinema nuovo”, “Lettere italiane”, “Revue des Etudes ltaliennes”, “Europe”, eccetera.

La Donna che Morì dal Ridere – E Altre Storie Incredibili sui Misteri della Mente Umana

La Donna che Morì dal Ridere – E Altre Storie Incredibili sui Misteri della Mente Umana

Autore/i: Ramachandran V. S.; Blakeslee Sandra

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione di Oliver Sacks, introduzione dell’autore, traduzione di Laura Serra.

pp. 366, Milano

Un’infermiera che vede sulle sue ginocchia i personaggi dei cartoni animati, una bibliotecaria letteralmente morta di risate, un giovane convinto che i suoi genitori siano stati sostituiti da replicanti… Per V.S. Ramachandran, uno dei maggiori esperti mondiali nel campo degli studi neurologici, ciascuno di questi disturbi patologici è il punto di partenza per indagini su quella macchina straordinaria che è la mente umana, con l’intento di esplorarne i meandri più reconditi e spiegarne il misterioso funzionamento. Attraverso il racconto di alcuni sorprendenti casi clinici V.S. Ramachandran e Sandra Blakeslee ci spiegano la natura dei sogni, del riso, della memoria, della depressione, del linguaggio e di tanti altri aspetti complessi ed elusivi della natura umana. Il grande neurologo percorre così strade finora inesplorate, fino a chiedersi se e come sia possibile svelare i segreti della coscienza umana.

V.S. Ramachandran è professore di neuroscienza e psicologia all’Università della California di San Diego, direttore del Qenter for Brain and Cognition ed è professore aggiunto di biologia al Salk Institute. E inoltre autore di oltre centoventi pubblicazioni scientifiche. Nella collezione Oscar ha pubblicato Cosa sappiamo della mente.

Sandra Blakeslee, giornalista scientifica di «The New York Times», è specializzata in campo neurologico.

La Mente di Dio • Il Senso della Nostra Vita nell’Universo

La Mente di Dio • Il Senso della Nostra Vita nell’Universo

Titolo originale: The Mind of God

Autore/i: Davies Paul

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prefazione dell’autore, traduzione di Marcello D’Agostino e Alessandra Gulotta.

pp. 318, nn. figure b/n, Milano

Uno scienziato che non professa alcuna religione tradizionale, come Paul Davies, è convinto che l’universo fisico, costruito con un ingegnosità sorprendente, non sia affatto accidentale e senza uno scopo. La “mente”, cioè la nostra coscienza consapevole del mondo, è un aspetto fondamentale della realtà. C’è un livello più profondo di comprensione e spiegazione – che si può chiamare “Dio” – per cui, anche se non si può dire che not siamo il fine dell’esistenza dell’universo, gli esseri) umani sono certamente una parte essenziale dell’organizzazione del mondo. Con la semplicità del grande divulgatore, Davies espone le ragioni delle sue convinzioni, confrontandole con le teorie di altri scienziati e teologi, e rivede le origini dell’universo, il tempo, il senso della vita umana sulla Terra alla luce di questa nuova teoria generale della “mente di Dio”.

Paul Davies, fisico di fama mondiale, è noto per le sue ricerche nel campo dei buchi neri, della cosmologia e della teoria quantistica. Ha insegnato nelle Università di Londra, Cambridge, Newcastle e Adelaide. È autore di una ventina di libri, tra i quali Gli ultimi tre minuti (1995) e, in edizione Mondadori, L’universo che fugge (1979), Dio e la nuova fisica (1984), Sull’orlo dell’infinito (1985), La mente di Dio (1993), I misteri del tempo (1996, premio Rhène-Poulenc) e Da dove viene la vita (2000).

Il Cattolicesimo dal XVI al XVIII Secolo

Il Cattolicesimo dal XVI al XVIII Secolo

Titolo originale: Le Catholicisme entre Luther et Voltaire

Autore/i: Delumeau Jean

Editore: U. Mursia Editore

edizione italiana a cura di Mario Bendiscioli, traduzione e aggiornamento bibliografico di Xenio Toscani.

pp. 308, Milano

Gli Studi in occasione del centenario del Concilio tridentino, la sistematica esplorazione di archivi ecclesiastici e civili, la valorizzazione di nuovi strumenti suggeriti dalla sociologia religiosa, hanno permesso una revisione in un certo senso radicale della storiografia del cattolicesimo tra XVI e XVIII secolo.
In quest’opera – che segue quella fondamentale sulla Riforma“ pure apparsa in questa collana – Jean Delumeau indaga le nuove prospettive del cattolicesimo nell’età moderna, nei suoi fermenti innovatori e nelle sue remore, con ricchezza di riferimenti «documentari e bibliografici e di valutazioni critiche, con efficaci scorci retrospettivi e prospettivi, nonché con suggestivi accostamenti nello spazio e nel tempo di persone, comportamenti, istituzioni e destini.