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Libri dalla categoria Pensiero

Ebrei, Scambi e Conflitti tra XV e XX Secolo

Ebrei, Scambi e Conflitti tra XV e XX Secolo

Roma Moderna e Contemporanea – Rivista interdisciplinare di storia anno XIX, 2011 fasc. 1, gennaio-giugno

Autore/i: Autori vari

Editore: Università Roma Tre

introduzione di Marina Caffiero, direttore Carlo M. Travaglini, in copertina: Giuseppe Vasi, Piazza Giudia, in «Le magnificenze di Roma».

pp. 148, ill. in b/n, Roma

Sommario

Introduzione

  • ebrei in giudizio. Centro e periferia dello Stato pontificio nella documentazione processuale (sec. XV-XVI), A. EspositoM. Procaccia
  • Glauci coloris. Gli ebrei nell’iconografia sacra di età moderna, M. Moretti
  • Ebrei catecumeni alla Madonna ai Monti nel Settecento, D. Rocciolo
  • La struttura edilizia del “serraglio” degli ebrei romani (sec. XVI-XIX), P. Ferrara
  • Il gesuita di Mussolini. Pietro Tacchi Venturi e le leggi razziali del 1938, A. Visani
  • Un popolo imperiale. Documenti su antisemitismo e razzismo a Roma tra il 1938 ed il 1941, A. Osti Guerrazzi

Abstracts
Pubblicazioni ricevute
Riferimenti autori

Il Magico Potere della Vostra Mente

Il Magico Potere della Vostra Mente

Imparerete ad usare i meravigliosi poteri del vostro subconscio! Aggiungerete anni alla vostra vita! Rafforzerete la vostra personalità! Saprete come acquistare benessere e ricchezza! Imparerete a vivere i fenomeni di autosuggestione, ipnotismo, chiaroveggenza, telepatia! Saprete come procurarvi la felicità!

Autore/i: Germain Walter Montgomery

Editore: Edizioni Mediterranee

terza ristampa, traduzione di Marcello Mazzolani.

pp. XV-284, Roma

Se volete sentirvi meglio, vivere più a lungo, godere di una salute migliore, di ricchezza e felicità…
Se desiderate conseguire maggiori guadagni, tutto il denaro di cui potete aver bisogno…
Se volete aver successo negli affari o nella vita sociale…
IL MAGICO POTERE DELLA VOSTRA MENTE vi insegnerà come sviluppare e rafforzare i poteri del vostro cervello, come servirvene in modo costruttivo… e subito.
In maniera sorprendente, vi rivelerà semplici metodi per suscitare le forze che creano il successo… forze che sono state usate dai grandi rappresentanti del genere umano.
Vi indicherà come superare gli ostacoli e le difficoltà, impiegando le energie della vostra mente interiore…
Vi renderà capaci di raggiungere il successo qualunque attività intraprendiate.
Imparerete come dominare il vostro corpo e come accrescere di circa un terzo la rapidità del vostro pensiero.
Apprendere quali siano le facili chiavi che dischiudono le porte della felicità e di una vita più lunga e più attiva.

Dopo anni di ricerche e di studio, il Dr. Germain ha sviluppato queste facili tecniche per scoprire ed utilizzare i notevoli poteri che la natura ha concesso ad ogni essere umano.
In un linguaggio chiaro e ricco di fatti, egli rivela esattamente come lavori la vostra mente e come sia possibile portare ad un livello conscio tutta la saggezza del genere umano, celata, finora, nel vostro inconscio.
Questo č un fatto puramente e solidamente scientifico, dimostrato più volte in laboratorio come nella vita pratica. I fenomeni di autosuggestione, ipnotismo, telepatia, percezione extrasensoriale, chiaroveggenza, chiariudienza, sono tutti discussi e diretti ad aiutarvi a raggiungere gli obiettivi della vostra vita.
Ora IL MAGICO POTERE DELLA VOSTRA MENTE è a vostra disposizione per scoprire… i suoi segreti… per beneficiarne.
Voi vorrete certamente possedere, leggere e rileggere questo importantissimo libro.

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Gli effetti strabilianti che questo libro può avere sulla vostra vita

Come rinnovare la vostra vita

  • I – La forza magica della vostra mente
  • II – Come sviluppare la forza del cervello
  • III – Come usare il potere della suggestione
  • IV – Alla riscoperta del vostro supersenso
  • V – La vostra incredibile memoria e ciò che è capace di fare
  • VI – La vostra mente può controllare la materia
  • VII – Il piacere di vivere più a lungo
  • VIII – La forza della preghiera
  • IX – L’uso della fede per le vostre conquiste
  • X – Come sviluppare l’abitudine alla felicità
  • XI – Come si vincono le malattie
  • XII – Alla scoperta della nuova psicologia
  • XIII – Come usare le vostre forze nascoste
  • XIV – Come vivere ventiquattro ore al giorno
  • XV – Come rendere vitale la vostra vita
  • XVI – Ricominciamo da capo

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L’autore e il suo libro

L’Avventura di un Uomo Tranquillo

L’Avventura di un Uomo Tranquillo

Storia Vera di Piero Nava, Supetestimone di un Delitto di Mafia

Autore/i: Calderoni Pietro

Editore: Rizzoli

prima edizione, prefazione dell’autore.

pp. 234, Milano

«Una fuga durata tre anni, con la paura di essere raggiunto dalla vendetta della mafia. La vita Piero Nava non sarà mai più uguale a quella di ognuno di noi.»

Piero Nava è il rappresentante di commercio che la mattina del 21 settembre 1990, mentre percorreva in macchina la superstrada Canicattì-Agrigento, ha visto un commando mafioso uccidere il giudice Rosario Livatino e, invece di abbassare gli occhi e tirare diritto, è andato dalla polizia a testimoniare. Non è stato un gesto inutile: grazie all’aiuto della sua memoria visiva gli assassini sono stati catturati e condannati. Ma è stato un gesto doloroso. Piero Nava non era né un idealista né un militante politico: era un tranquillo padre di famiglia, svolgeva un lavoro ricco di soddisfazioni. Questo libro racconta la storia di come la vita di un uomo possa essere sconvolta da un gesto che, con la sua eccezionalità, ha sorpreso tanto il potere criminale – sicuro di poter contare sulla consueta omertà – quanto lo Stato e i suol apparati. Perché quando Piero Nava ha parlato, in Italia non esisteva ancora un programma di protezione per i testimoni a rischio. Si è dovuto inventarne uno per lui, con inevitabili ritardi e approssimazioni, e affanno di dover sottrarre un uomo e la sua famiglia al pericolo della vendetta.

Piero Nava è stato costretto ad abbandonare la sua casa, i suoi amici, il suo lavoro, a cambiare nome e cognome, a trovarsi ogni pochi mesi un nuovo luogo «sicuro» dove vivere con la moglie e i due figli. Ha attraversato crisi personali e familiari facilmente immaginabili, conosciuto momenti di scoramento. Negli apparati dello Stato ha incontrato spesso amici valorosi e indimenticabili, ma a volte anche un’insensibilità e un’indifferenza colpevoli. La ricostruzione di Pietro Calderoni (basata su lunghe ore di interviste con Nava e gli altri protagonisti della vicenda) si legge come un romanzo appassionante, ma anche come lo spaccato di un pezzo d’Italia e di Stato con cui qualunque cittadino in qualsiasi momento potrebbe trovarsi a fare i conti. Valeva allora la pena di giocarsi una vita normale per un gesto di coraggio civile? Piero Nava, l’uomo tranquillo che ha vissuto con coraggio un’avventura terribile, non ha dubbi: «Andava fatto». Nonostante tutto.

Pietro Calderoni, giornalista, si è occupato per dieci anni di inchieste sulla criminalità organizzata per il settimanale «l’Espresso». Dal 1989 è inviato del settimanale «Epoca». Ha curato il libro Servizi segreti: tutte le deviazioni (1986) e ha scritto, insieme con Nando Dalla Chiesa, il libro-intervista Milano-Palermo: la Nuova Resistenza (1993). È autore, con Gaetano Savatteri, del volume Voci del verbo mafiare. Aforismi di Cosa Nostra (1993).

Negli Occhi dello Sciamano – Sul Sentiero Sacro degli Inca

Negli Occhi dello Sciamano – Sul Sentiero Sacro degli Inca

Titolo originale: Pachamama te Habla

Autore/i: Huarache Mamani Hernán

Editore: Edizioni Piemme

premessa e nota dell’autore, traduzione di Daniela Cohen.

pp. 334, ill. b/n, Casale Monferrato (AL)

«Chi ha perso la propria strada deve tornare indietro a cercarla, solo così la troverà».
È il messaggio di questo racconto autobiografico. L’autore diventato curandero ed erede delle antiche tradizioni sciamaniche della tradizione spirituale inca, guarito da una malattia giudicata inguaribile si è formato secondo i valori occidentali conseguendo ben due lauree all’Università di Arequipa.
Entra in contatto con una conoscenza che si credeva persa, di cui scopre le tracce attraverso il contatto personale con gli indiani e alcuni sogni rivelatori. Ma l’incontro determinante della sua vita è quello con un maestro spirituale andino, che vive in una grotta su una montagna, tra i ghiacci eterni. Avviene così la sua iniziazione che lo porta a diffondere il messaggio ricevuto: la necessità per l’uomo di stringere un nuovo patto con la “Pachamama”, la grande Madre Terra.
Quest’incontro gli permetterà di passare da una condizione di oscurità e di pericolo ad una piena di luce, che vedrà la nascita di una nuova umanità, il “popolo dell’Arcobaleno”.

Hernán Huarache Mamani è un indio nato a Chivay, un villaggio della Cordigliera delle Ande. È sacerdote e curandero, ultimo erede di un’antica generazione di curanderos andini.
Da anni lavora a un progetto di conservazione della cultura del suo paese.
Dal 1996, per ordine del suo maestro, vive parte dell’anno in Europa per diffondere e insegnare la sua esperienza spirituale.
Per Piemme, ha pubblicato anche La profezia della curandera.

Silenzi di Sabbia

Silenzi di Sabbia

La Signora dei Deserti ancora in viaggio: il cinese Taklimakan e l’australiano Simpson Desert concludono l’esplorazione dei maggiori deserti della Terra

Autore/i: Perrotti Carla

Editore: Edizioni Corbaccio

fotografie di Carla e Oscar Perritti.

pp. 216, nn. tavole a colori f.t., Milano

« Le mie esperienze sono legate da un unico filo conduttore: il bisogno di solitudine in grandi spazi aperti, la necessità di vivere a contatto stretto con la natura nelle sue forme più intense, in poche parole, il Deserto. Dedico i miei libri a tutti coloro che sono alla ricerca di se stessi. Ascoltatevi, date forma alle voci nascoste dentro di voi, provate nuove esperienze. Quando vi sentirete totalmente in pace con voi stessi e con quanto vi circonda, avrete trovato la strada giusta. » (Carla Perrotti)

«Dio ha creato le terre con i laghi e fiumi perché l’uomo possa viverci. E il deserto affinché possa ritrovare la sua anima», dicono i tuareg. Un viaggio nel deserto infatti è diverso da qualunque altro viaggio. È un’esperienza mistica. La pensa così anche Carla Perrotti: «Il deserto e un’entità “umana”, un amore» dice l’autrice che, dopo il Tenéré, il Kalahari e il Salar de Uyuni, con il Taklimakan e il Simpson Desert, è riuscita a realizzare il suo sogno e a compiere un’impresa mai riuscita ad altri: attraversare a piedi in solitaria i maggiori deserti.
In questo libro l’autrice ci racconta gli ultimi due. Il Taklimakan, chiuso fra le montagne hymalaiane, è il secondo deserto al mondo dopo il Sahara per superficie inabitabile: non a caso il suo nome vuol dire «deserto della morte irrevocabile». Il percorso della Perrotti si è snodato da sud a nord per 550 chilometri di cui 400 mai toccati da orma umana ed è durato ventiquattro giorni di solitudine assoluta. Nell’australiano Simpson Desert, invece, le cui dune rosse si estendono per 170.000 chilometri quadrati e dove la temperatura di giorno raggiunge 155 gradi e di notte scende a zero, ha percorso 430 chilometri in venti giorni «accompagnata» da dingo, falchi ed emu.
Come sempre Carla Perrotti sceglie di compiere le sue imprese in totale autosufficienza e senza accompagnamento. Non è mai il «record» ciò che più l’attrae e che la spinge a mettersi in viaggio, ma lo spirito d’avventura, la volontà di verificare il comportamento del corpo e della psiche umani in condizione limite, la capacità di stupirsi ancora e sempre per gli spettacoli più grandiosi della natura, e l’aspirazione alla solitudine come condizione essenziale per arrivare alla comprensione di sé.

Carla Monnosi Perrotti, nata a Milano nel 1947, sposata e con un figlio, per circa vent’anni ha organizzato con il marito, medico e operatore di ripresa, spedizioni a scopo esplorativo nei luoghi più diversi quali Amazzonia, Borneo, Papua Nuova Guinea, Etiopia. Sull’attraversamento del Tenèrè, del Salar de Uyuni e del Kalahari ha scritto il libro Deserti, edito da Corbaccio (7 edizioni). Inoltre ha curato testi e regia di una serie di documentari naturalistici per la televisione italiana.

La Vita Quotidiana della Mafia dal 1950 ai Nostri Giorni

La Vita Quotidiana della Mafia dal 1950 ai Nostri Giorni

Titolo originale: La vie quotidienne de la mafia de 1950 à nos jours

Autore/i: Calvi Fabrizio

Editore: Rizzoli

prefazione di Leonardo Sciascia, traduzione e note di Franca Caffa, in copertina: Luciano Liggio nel tribunale di Palermo nel gennaio 1983.

pp. 60-XVI-318, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano

Agli inizi degli anni Ottanta, la guerra di mafia raggiunge limiti mai-toccati prima: la disperazione penetra nel mondo degli «uomini d’onore» che per la prima volta rompono l’omertà. Ci sono i primi pentiti della mafia: il segreto dell’universo di Cosa Nostra è squarciato: si prepara il maxi-processo di Palermo. Redatta sulla base della documentazione raccolta in diversi ambiti di indagine, giudiziaria, parlamentare, giornalistica, e valendosi in particolar modo delle confessioni di Tommaso Buscetta, di Salvatore Contorno, di Vincenzo Sinagra, di Stefano Calzetta, questa cronaca di vicende mafiose mette a fuoco la struttura di Cosa Nostra, il suo organo di governo, la «Commissione», le «famiglie», i «capimandamento», i «capidecina», ne rivela la particolare subcultura espressa nella cerimonia di iniziazione, nei principi e nelle regole di comportamento, in un mondo criminale separato che privilegia il silenzio e comunica con un lessico proprio, con cenni di intesa, sguardi… Il racconto coglie gli uomini d’onore in azione in un arco di tempo di oltre trent’anni: la transizione degli anni Cinquanta, dalla mafia dei campi alla mafia urbana, la conversione al traffico degli stupefacenti, l’emergere della nuova mafia imprenditrice, gonfia di narco-dollari, i suoi sbocchi nell’edilizia, negli appalti, le sue alleanze e protezioni all’inferno delle forze politiche di governo, il suo costituirsi come una sorta di stato mafioso dentro lo Stato, con le sue connessioni in tre continenti, i suoi intrecci con l’eversione nera, Sindona, la P2. Battendosi, isolati, contro questa resistibile ascesa, sono caduti Boris Giuliano, Terranova, Chinnici, Dalla Chiesa, Pio La Torre e tanti altri, noti 0 anonimi.

Fabrizio Calvi è stato giornalista presso «Libération» dal 1976 al 1981, quindi è divenuto il responsabile delle inchieste e dei dossier al «Matin de Paris». Da molti anni segue le vicende che riguardano la mafia, ha studiato da vicino il succedersi degli avvenimenti e dei personaggi con frequenti viaggi a Palermo e in altre parti d’Italia. Nel 1982 ha pubblicato un’inchiesta sul terrorismo dal titolo «Camarade P. 38».

Lasciamoci Così… Appunti e Ricordi di un Avvocato Matrimonialista

Lasciamoci Così… Appunti e Ricordi di un Avvocato Matrimonialista

Autore/i: Rimini Cesare

Editore: Longanesi & C.

prefazione di Enzo Biagi.

pp. 176, Milano

«In queste pagine, c’è la radiografia, attraverso i fatti, delle nostre crisi e delle nostre illusioni. E Cesare Rimini le racconta non solo alla luce di straordinarie esperienze, ma – quello che più conta – con l’intelligenza del cuore.» (dalla prefazione di Enzo Biagi)

Quello di un matrimonialista è un punto di osservazione privilegiato: vede e sente, nel corso della propria lunga carriera, tante storie e da queste storie può tracciare un profilo del problema, Non è lui a sfasciare le famiglie: le sfasciano gli altri. A lui resta il compito di occuparsi dei frammenti e di cavarne delle conclusioni. Ma le storie rimangono. E, come non hanno mai annoiato il professionista, così oggi non annoiano il lettore. Che si trova dinanzi, grazie a questo libro, a un panorama di umane sciagure e disperazioni, a un campionario di ricerche di più o meno probabili felicità a spese di altre infelicità, a un caleidoscopio di casi e di soluzioni da cui sicuramente imparare qualcosa, giacché la rievocazione dei casi si accompagna alla lezione della dottrina. Il tutto narrato in tono lieve, in modo elegante, con venature ironiche, da professionista anche della scrittura.

Cesare Rimini, nato a Mantova nel 1932, avvocato a Milano, si è occupato fin dall’inizio della sua attività professionale di diritto di famiglia. Su questo argomento svolge un’intensa attività di pubblicista collaborando al Corriere della Sera e a importanti periodici. Ha curato rubriche radiofoniche e televisive per la RAI e ha pubblicato, in collaborazione con Mario Casella, Dica pure, avvocato (1988).

Intelligenza Emotiva • Che Cos’è • Perchè può Renderci Felici

Intelligenza Emotiva • Che Cos’è • Perchè può Renderci Felici

Titolo originale: Emotional Intelligence

Autore/i: Goleman Daniel

Editore: Rizzoli

prefazione all’edizione italiana dell’autore, traduzioni (parti I-IV) di Isabella Blum, (parte V e appendici) di Brunello Lotti.

pp. 400, Milano

“Le emozioni hanno relazioni con l’apparato cognitivo perchè si lasciano modificare dalla persuasione”.
(Aristotele)

Perchè persone assunte sulla base di classici test d’intelligenza si possono rivelare inadatte al loro lavoro? Perchè un matrimonio può andare a rotoli anche se il quoziente intellettivo di entrambi i coniugi è altissimo?
La facoltà che governa settori così decisivi dell’esistenza non è l’intelligenza astratta del soliti test, ma una complessa miscela in cui hanno un ruolo predominante fattori come l’autocontrollo, la perseveranza, l’empatia e l’attenzione agli altri.
L’intelligenza emotiva consente di governare le emozioni e guidarle nelle direzioni più opportune; spinge alla ricerca di benefici duraturi piuttosto che al soddisfacimento degli appetiti più immediati; si può apprendere, perfezionare e insegnare ai bambini, rimuovendo alla radice le cause di molti e gravi squilibri caratteriali.
Un saggio appassionante che ci mostra le potenzialità enormi dell’intelligenza umana.

Daniel Goleman, psicologo statunitense, a lungo ha scritto sul “New York Times” di neurologia e scienze comportamentali, meritandosi il Premio Pulizer e un premio alla carriera dell’American Psychological Association. Per Rizzoli ha pubblicato i best seller La forza della meditazione (1997), Lavorare con intelligenza emotiva (1998), Menzogna, autoinganno, illusione (1998), Lo spirito creativo (2001), Essere leader (2002), Intelligenza sociale (2006) e Intelligenza ecologica (2009), tutti disponibili in BUR.

Lavoro Famiglia Psichiatria • Il Ruolo della Psichiatria nelle Istituzioni

Lavoro Famiglia Psichiatria • Il Ruolo della Psichiatria nelle Istituzioni

Titolo originale: Travail, Famille, psychiatrie ou Le role des “psy” dans les institutions d’etat

Autore/i: Boulanger Nicole; Chaix J. François

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, prefazione di Stefano Mistura.

pp. 200, Milano

È ipotesi di lavoro di questa collana che la medicina – come la scienza sia un modo del potere: che, anzi, nella conversione e gestione scientifica di dottrine e pratiche, contenuti e messaggi, enti e funzioni, ruoli e istituti, divenga propriamente potere, sostanza e forma del suo esercizio. Ma un’ipotesi già formulata ha bisogno di nuove verifiche, ulteriori ricerche, più ampie ricognizioni che attraversino tutte le mappe della cittadella sanitaria. Il potere che le appartiene, così come quello cui appartiene, può celarsi in ogni suo punto ma estinguersi in nessuno: cercarlo e scoprirlo è già sfidarlo.

In genere si ha la tendenza a pensare che psichiatria sia soprattutto un problema altrui. In realtà, il numero – centinaia, migliaia – di colore che hanno a che fare con psichiatri e psicologi va crescendo  di anno in anno. A questa situazione socialmente determinata la società provvede moltiplicando – o promettendo di moltiplicare: nelle scuole, nelle prigioni, nei luoghi di lavoro – le istituzioni e i servizi addetti alla cura della follia.
Ma si tratta diversamente di “curare” o non piuttosto di “reprimere” tutto ciò che rappresenta una deviazione dalla “norma” della società?
Intervistando proprio coloro che lavorano sul materiale mentale, Nicole Boulanger e Jean-Fraçois Chaix hanno voluto analizzare alla luce di una pratica quotidiana la parte che essi sono indotti a sostenere, spesso loro malgrado, nell’esercizio della loro funzione; vedere cioè come l’istituzione che li impiega faccia di tutto per togliere ogni efficacia positiva all’azione dei collaboratori del settore pubblico della salute mentale (psichiatri, infermieri, psicologia, educatori, assistenti sociali che siano) e cerchi di farseli complici contro i pazienti stessi.
Lavoro, famiglia, psichiatria non ha la pretesa di esaurire il problema, ma di puntare l’obiettivo su uno “scandalo” permanente, attraverso il quale si definiscono un certo numero di realtà.
“Non sappiamo che farcene di ospedali modello, di prigioni modello e di tutti i begli edifici che il Potere attuale ha fatto costruito o progetta di far costruire,” affermano gli autori riferendosi alla situazione francese, tanto analoga alla nostra, come rivela Stefano Mistura nella prefazione. “Non è un caso che l’istituzione psichiatrica sia “vissuta” dal grande pubblico come un’istituzione poliziesca. Fra la collettività e chi la “cura” si è creata una frattura così profonda come quella che esiste oggi fra questa stessa collettività, la sua polizia e il suo potere giudiziario”.

Nicole Boulanger, 33 anni, ha lavorato all’ufficio esteri delle Editions Gallimard. Dal 1966 è redattrice e collaboratrice delle pagine letterarie del settimanale “le Nouvel Observateur.”

Jean-François Chaix, 28 anni, commediografo, giornalista, collabora a “Politique Hebdo” e al “Nouvel Observateur.” Sono autori, in collaborazione, anche di trasmissioni radiofoniche.

Di quell’Amor… La Vita e le Opere di Giuseppe Verdi dal 1813 al 1858

Di quell’Amor… La Vita e le Opere di Giuseppe Verdi dal 1813 al 1858

Autore/i: Tarozzi Giuseppe

Editore: SugarCo Edizioni

prefazione di Renato Castellani.

pp. II-222, nn. tavole in b/n f.t., Milano

La prima parte della vita di Giuseppe Verdi: dagli inizi umili e poveri, alla bocciatura al Conservatorio di Milano, al suo esordio alla Scala con Oberto conte di San Bonifacio, Cinquantanove anni di vita del più grande musicista italiano, raccontati in modo avvincente e serrato. Gli «anni di galera», la ossessionante fuga dalla miseria, il carattere duro e scontroso di Verdi, il suo trionfo definitivo con i grandi capolavori: Rigoletto, Trovatore, Traviata, Un ballo in maschera. E, sullo sfondo, l’Italia di quel tempo: i moti carbonari e le Cinque giornate di Milano, D’Azeglio e Guerrazzi, Cavour e Garibaldi e Carlo Cattaneo. Ricostruita attraverso un’attenta lettura di tutte le biografie verdiane, la consultazione di lettere, alcune delle quali inedite, la testimonianza diretta di d’orchestra (Abbado, Chailly) e di musicologi, grafia ci offre un ritratto oleografico, del grande operista italiano.
Essa completa l’opera precedente dello stesso autore Il Gran Vecchio che nella ricostruzione degli ultimi anni della vita e delle opere di Giuseppe Verdi riveste un «interesse che va oltre il caso Verdi e che investe tutta un’epoca della nostra storia musicale e sociale», come scrive Enrico Fubini («Tuttolibri»).

Giuseppe Tarozzi, 49 anni, giornalista, è al suo ottavo libro. Ha collaborato con le più importanti testate italiane e ha tenuto la critica musicale su «L’Osservatore politico e letterario», «La Fiera letteraria», «Lo Speciale my Critica Sociale». Ha pubblicato, fra l’altro, Puccini, la fine del bel canto e, presso SugarCo Edizioni, Non muore la musica, una biografia di Arturo Toscanini e il Gran Vecchio, La vita di Verdi dal 1860 al 1901.

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Prefazione

Capitolo I
Il figlio dell’oste

Capitolo II
Seicento lire l’anno

Capitolo III
Alla conquista di Milano

Capitolo IV
Il primo trionfo

Capitolo V
Un uomo nuovo

Capitolo VI
Tre anni e addio

Capitolo VII
Shakespeare e Giuseppina

Capitolo VIII
Da Parigi a Busseto

Capitolo IX
Un gobbo, una zingara e una mondana

Capitolo X
Un ballo per gli sposi

Bibliografia
Indice dei nomi e delle opere

Le Confraternite Italiane del Cinquecento – Filantropia, Carità, Volontariato nell’Età della Riforma e Controriforma

Le Confraternite Italiane del Cinquecento – Filantropia, Carità, Volontariato nell’Età della Riforma e Controriforma

Titolo originale: Italian Confraternities in the Sìxteenth Century

Autore/i: Black F. Christopher

Editore: Rizzoli

unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione Anna Farè.

pp. 506, ill. in b/n, Milano

Sorte alla fine del Quattrocento, le confraternite erano associazioni spontanee di persone per lo più laiche che si univano, sotto la guida di regole precise, per condurre in comune la loro vita religiosa. Sebbene create per preparare all’esistenza ultraterrena, furono ampiamente coinvolte nelle attività sociali, politiche e culturali della comunità svolgendo un ruolo d’estrema importanza, spesso sottovalutato dagli storici: organizzavano scuole domenicali e funerali, gestivano ospedali e orfanotrofi, patrocinavano le arti e la musica, davano asilo e perseguitavano gli eretici, fornivano doti e accompagnavano al patibolo i condannati alternando la cura materiale dei corpi all’interesse, certamente preminente, per le anime: se il patibolo era l’ultimo possibile pentimento per il condannato, così una dote poteva, con il vincolo del matrimonio, distogliere una “povera vergognosa” dalle tentazioni. Inoltre la carità gratificava l’anima di chi la prestava in misura maggiore di chi la riceveva. L’ampio e documentato saggio di Christopher Black è il primo a esplorare in modo approfondito il fenomeno delle confraternite, osservandolo secondo diverse angolazioni e prospettive e inquadrandolo nello scenario ricco di tensioni dell’Italia del Cinquecento. La vastità del quadro e la ricchezza delle fonti consultate non pregiudicano tuttavia l’attenzione e il gusto dell’autore per il particolare, l’interesse per le vicende dei singoli, siano questi i volti anonimi e incappucciati dei membri delle confraternite della Vita e della Morte che si disputano la precedenza in un funerale, oppure personaggi noti come Virginia Maria de Leyva, la monaca di Monza di Alessandro Manzoni. In un’analisi accurata di carte private, archivi, testimonianze d’arte sacra e fonti storiografiche, Christopher Black mette in luce trasformazioni e cambiamenti avvenuti in queste associazioni sulla scia dei grandi movimenti religiosi e sociali del XVI secolo, rilevando come le confraternite ne accogliessero le profonde istanze di rinnovamento e moralizzazione. Frutto di una sintesi organica e coerente, l’opera contribuisce ad animare l’attuale dibattito su Riforma cattolica e Controriforma, su povertà, filantropia e controllo sociale.

Christopher F. Black è professore incaricato del Dipartimento di Storia moderna della Glasgow University.

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Prefazione
Tavole delle abbreviazioni

  • Per inquadrare la scena
  • Le confraternite: che cos’erano, dove erano situate e a chi si rivolgevano
  • Le confraternite: chi le controllava e chi le sosteneva
  • L’organizzazione interna e la vita religiosa
  • Le devozioni religiose esterne
  • Le confraternite: l’aspetto finanziario
  • La povertà
  • La povertà: esigenze e risposte
  • L’umanitarismo delle confraternite: gli affamati, gli assetati, i forestieri, gli ignudi e gli ammalati
  • L’umanitarismo delle confraternite: i carcerati, gli ignoranti e i morti
  • Gli edifici delle confraternite e le loro decorazioni
  • Conclusioni

Appendice I: popolazione
Appendice II: cambi
Note
Bibliografia
Indice analitico

L’Œuvre Gravé de Bruno Caruso

L’Œuvre Gravé de Bruno Caruso

Autore/i: Autori vari

Editore: Maison de l’Unesco

écrits de Lucio M. Attinelli – Leonardo Sciascia – Lorenzo Monteleone

pp. 116, illustrazioni a colori, Paris

L’exposition des œuvres si vivantes de Bruno Caruso n’est pas seulement un tribut au talent d’un artiste italien et à l’œuvre de toute une vie d’un des plus prolifiques graveurs de notre temps, mais également une ode à sa région natale, la Sicile elle-même, à ses personnages hauts en couleurs, au rythme de son histoire et de ses saisons. D’une main sûre et d’un trait fidèle, Caruso nous conte un pays qu’il aime profondément et auquel il ne prête vie que pour mieux le partager. Histoire, traditions et mythologie classique s’entremêlent dans une redéfinition constante d’une identité culturelle siciliene et une retranscription d’un patrimoine unique. À travers ces témoignages du temps passé et présent, Caruso couche sur papier un hommage vibrant à la terre de son enfance.

Dans son cycle de travail et à travers les sujets et motifs qu’il traite artistiquement, il devient ainsi témoin de la diversité de son environnement et de sa terre. En capturant des images très précises des animaux et des fleurs dans une infinie richesse de détails – quelques unes de ces espèces étant maintenant probablement éteintes -, Caruso propose une contribution, sinon un cri du cœur, à notre compréhension commune de la nature et des ses rythmes de vie. Cette action est d’autant plus touchante qu’elle est personnelle et d’actialité, visa  à faire partager un des aspects essentiels d’un développement durable dans le but ultime d’agir au profit de la préservation d’une telle richesse naturelle. Ainsi, ces illustrations quasi-documentaires sont transformées  en création artistique – visant un objectif ultérieur, non explicitement articulé.

Dans ses œuvres, pourtant, se croisent aussi les maux d’une époque contemporaine tourmentée, empreinte de souffrance et de conflits. Ce sont contre ces maux, les injustices et la violence que Caruso s’est élevé durant tout sa vie, aussi bien dans ses œuvres gravées que dans ses écrits et à travers ses convictions personnelles. Cette exposition dans la Maison de l’UNESCO, dont le mandat est de promouvoir et bâtir une culture de paix dans le monde à travers différentes actions dans le domaines majeurs de l’éducation, les sciences, la culture et la communication et l’information, représente un hommage non seulement au talent de ce maître graveur, mais aussi à la vie et à l’engagement personnel d’un homme hors du commun.
(Hans d’Orville – Sous-Directeur général pour la planification stratégique de l’UNESCO)

La Logica della Folla – Il Caso dei Rapimenti di Bambini nella Parigi del 1750

La Logica della Folla – Il Caso dei Rapimenti di Bambini nella Parigi del 1750

Titolo originale: Logiques de la Foule. L’Affaires des Enlèvements d’enfants

Autore/i: Farge Arlette; Revel Jacques

Editore: Editori Laterza

unica edizione, premessa degli autori, traduzione di Claudio Milanesi.

pp. 140, Bari

Nel maggio del 1750, Parigi è scossa per settimane da una rivolta popolare. Si è sparsa la voce che la polizia rapisce ragazzi per le strade e li fa sparire.
C’è chi dice che li spedisce nelle Americhe oppure che li svuota del loro sangue che serve a Palazzo reale per guarire un principe malato.
Gli avvenimenti si susseguono con una logica apparentemente inspiegabile: scoppi improvvisi di violenza, gesti isolati che sembrano però avere una regia occulta. Intanto la folla discute dell’ordine e del disordine, mentre finisce per correre di bocca in bocca un segreto ben più pesante: «il popolo non ama più i suoi re che aveva tanto amati».

Arlette Farge è ricercatrice presso il C.N.R.S. È autrice di «Vivre dans la rue à Paris au XVIIIᵉ siècle», 1979; «Le Désordre des familles», 1982 (con Michel Foucault); «Le Miroir des Femmes», 1982; «La Vie fragile, violence, pouvoirs et solidarités à Paris au XVIIIᵉ siècle », 1986.

Jacques Revel, «directeur d’études» all’Ecole des hautes études en Sciences sociales (Histoire sociale des modèles culturels), è anche uno dei direttori delle «Annales». È coautore di «Politique de la langue. La Révolution française et le patois», 1975; «Université et société à l’époque moderne», I, 1986, II, 1988.

Uno Studio sul Bene

Uno Studio sul Bene

Titolo originale: Zen no kenkyū

Autore/i: Kitarō Nishida

Editore: Bollati Boringhieri Editore

prima edizione, traduzione e cura di Enrico Fongaro, introduzione di Giangiorgio Pasqualotto, prefazioni dell’autore, in copertina: Tsuba con cimieri (XVIII secolo).

pp. LXVI-238, Torino

Un sorprendente e attualissimo libro di filosofia, scritto da un giapponese che dialoga col pensiero occidentale e lo arricchisce con la saggezza profonda della pratica dello Zen.
Uno studio sul bene (Zen no kenkyū, 1911) si propone, come il filosofo scrive nell’introduzione, di “spiegare tutto considerando come unica realtà l’esperienza pura”: l’esperienza immediata del reale come si realizza nell’agire quotidiano corporeo, concreto, concentrato qui e ora e anteriore alla distinzione riflessiva di soggetto e oggetto, spirito e materia, interno ed esterno.
Respingendo l’idea di un Dio trascendente e avvicinandosi piuttosto a Spinoza, Nishida prende in considerazione l’esperienza religiosa nei termini di un’esperienza immediata del Nulla, in quanto origine, forza unificatrice dell’universo, rileggendo in chiave unitaria la mistica cristiana e la tematica buddhista del Nulla assoluto.

Nishida Kitarō (1870-1945) è il maggiore filosofo giapponese contemporaneo. Fondatore della famosa Scuola di Kyoto, la più importante espressione della cultura giapponese del Novecento, Nishida si caratterizza per la capacità di dominare sia la grande tradizione del pensiero buddhista, sia i momenti più significativi del pensiero occidentale (Platone, Plotino, Meister Eckart, Fichte, Kant, Hegel, James, Bergson, Husserl) che ha letto nelle loro lingue originali e di cui ha meditato le proposte e le problematiche filosofiche. Nishida esprime il massimo della sua originalità sia ripensando in modo autonomo alcuni temi cruciali della filosofia (tempo, spazio, coscienza, storia, identità, differenza), sia rivitalizzando questi temi all’interno di una prospettiva interculturale e interreligiosa.
Tra i suoi scritti tradotti in italiano: L’io e il tu (Unipress, Padova 1996); Il corpo e la conoscenza (Cafoscarina, Venezia 2001); La logica del luogo e la visione religiosa del mondo (L’Epos, Palermo 2005).
Per un’introduzione generale alla filosofia giapponese: Giuseppe Jisō Forzani, I fiori del vuoto, Bollati Boringhieri, Torino 2006.

Il Dharma dell’Induismo – Una Spiritualità che Parla al Cuore dell’Occidente

Il Dharma dell’Induismo – Una Spiritualità che Parla al Cuore dell’Occidente

Autore/i: Panikkar Raimon

Editore: Rizzoli

prologo dell’autore, traduzione dallo spagnolo di Milena Carrara.

pp. 420, Milano

«Ogni persona ha fede. Ogni persona è consapevole di non sapere tutto, sa che davanti a sé c’è l’ignoto. Non capisce il mistero ma ne è profondamente consapevole. E questa consapevolezza è la descrizione fenomenologica della fede.» (Raimon Panikkar)

Da lungo tempo gli occidentali sono stati affascinati dalla spiritualità dell’India. Questo libro presenta nella loro essenzialità l’immensa ricchezza delle diverse ramificazioni religiose raggruppate sotto il nome generico di induismo. Raimon Panikkar offre una conoscenza seria, e non specialistica, di questa religiosità caleidoscopica e profondamente vitale, capace di rivoluzionare la nostra ordinaria esperienza del mondo e arricchire la nostra esistenza, senza dogmatismi.
Dopo una prima parte descrittiva, con uno schema di quella che è stata la storia dell’induismo, segue una seconda parte nella quale sono esaminate le intuizioni fondamentali del dharma hindū: le tre vie che conducono alla realizzazione (azione, conoscenza e amore) e le quattro dimensioni della realtà. Il libro si chiude con un’ultima sezione in cui sono presentati i capisaldi di questa tradizione, rappresentati da viṣṇuismo, śivaismo e śaktismo.

Raimon Panikkar, nato a Barcellona da padre indiano e madre spagnola, sacerdote, dottore in filosofia, scienza e teologia, ha insegnato nelle principali università del mondo.
Tra le sue opere pubblicate in Italia, Pace e disarmo culturale (Rizzoli 2003), L’esperienza della vita. La mistica (Jaca Book 2005) e La porta stretta della conoscenza (Rizzoli 2005).

Una Volta Ero un Soldato – Dall’Orrore del Vietnam all’Incontro con il Buddhismo

Una Volta Ero un Soldato – Dall’Orrore del Vietnam all’Incontro con il Buddhismo

Titolo originale: At Hell’s Gate

Autore/i: Thomas Claude Anshin

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di Diana Petech.

pp. 176, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, Milano

Partito diciassettenne come volontario per la guerra del Vietnam, Claude Anshin Thomas tornò da quell’inferno come un eroe pluridecorato. Ma nel suo intimo era un uomo distrutto, segnato dai sensi di colpa per le centinaia di morti che aveva causato e dagli incubi in cui riviveva l’orrore che aveva passato. Come tanti altri reduci sembrava destinato a un futuro da emarginato, alcolista e senzatetto. Fino al giorno in cui, oltre vent’anni dopo, le parole del maestro vietnamita Thich Nhat Hanh hanno fatto breccia nel suo cuore. Ha iniziato così a studiare la filosofia zen e a praticare la meditazione, tanto da essere poi ordinato a sua volta monaco e insegnante. In questo libro Claude Anshin Thomas racconta, con linguaggio semplice e toccante, la sua tragica esperienza; regala gli ’appunti di viaggio’ del suo straordinario percorso interiore attraverso il significato della sofferenza; divide con i lettori la profonda lezione che ha imparato nei monasteri, ma anche e soprattutto tra le trincee e per le strade. Una potente testimonianza contro la violenza, anche quella insita inconsapevolmente in molti dei nostri comportamenti quotidiani.

Claude Anshin Thomas (Northwestern, Pennsylvania, 1947), partecipò giovanissimo alla guerra del Vietnam, durante la quale ha conquistato numerose decorazioni e onoreficenze militari. Dimessosi dalle forze armate statunitensi nel 1968, si distinse al termine del conflitto per il suo impegno a favore dei diritti del Vietnam. Nel 1991 l’incontro, determinante nella sua formazione, con il maestro zen Thich Nhat Hanh. Attualmente è monaco Soto Zen e svolge un’intensa attività di conferenziere negli Stati Uniti e in Europa. Ha fondato la Zaltho Foundation, un’organizzazione no profit che promuove la pace e la non violenza. Questo è il suo primo libro.

Il Kung-fu di Bruce Lee – Il JKD Olistico e l’Autodifesa

Il Kung-fu di Bruce Lee – Il JKD Olistico e l’Autodifesa

Autore/i: Brescia Teodoro

Editore: Elika Editrice

premessa, introduzione e disegni dell’autore.

pp. 176, numerose illustrazioni in bianco e nero, Pievesestina di Cesena (FC)

“Scoperto un millenario sapere perduto: il vero antico Taoismo cinese.
Il kung fu, madre di tutte le arti marziali, faceva parte di quella misteriosa cultura. Nel presente volume, il kung fu viene rielaborato alla luce dei principi olistici ritrovati. Dopo una rivisitazione della storia delle arti marziali, dalle più-remote origini sino ai nostri giorni, si prosegue con un’analisi della teoria dell’allenamento, della tecnica, della psicologia marziale e dello sviluppo del qi (l’energia vitale su cui si basa la stessa agopuntura). A tal proposito, l’autore ci mostra anche l’esecuzione di alcuni particolari esercizi ideati ed eseguiti da Bruce Lee all’epoca delle sue performance. Evidenziando quanto l’arte marziale creata da Lee (il JKD), chiaramente di stampo taoista, sia in linea con quell’antico olismo e molto efficace, si passa all’illustrazione delle tecniche”.

Teodoro Brescia (Brindisi 1973), laureato in Filosofia con tesi sperimentale: Alla ricerca dell’antico sapere Taoista. Esperto di Olismo, paramedico in Massofisioterapia e Medicina Cinese, ha fondato Il Progetto “La Scienza Olistica” ricevendo nel 2001 un Premio della Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. È cultore di JKD, istruttore II dan di karate e collegato al JF-JKD Italy Branch diretto da Ted Wong (allievo ed amico di Bruce Lee). Ha già pubblicato sull’olismo vari articoli e volumi.

Il Metodo della Globalità dei Linguaggi • Educazione Motoria al Suono e all’Immagine

Il Metodo della Globalità dei Linguaggi • Educazione Motoria al Suono e all’Immagine

Autore/i: Guerra Lisi Stefania

Editore: Borla

prefazione di C. Brutti e R. Parlani.

pp. 176, nn. tavole a colori e b/n f.t., Roma

«Questo libro di Stefania Guerra Lisi contiene una sfida. Proponendoci un coraggioso messaggio pedagogico-didattico concernente l’integrazione, si contrappone, infatti, all’orientamento specialistico e scisso della cultura dominante e delle prassi educative e rieducative che da essa scaturiscono.
Tale integrazione, per Stefania Guerra Lisi, non può che fondarsi sulla globalità dei linguaggi – che è pure una globalità dei saperi – in virtù dei quali favorire la maturazione armonica del bambino, sia esso portatore di handicap o che si appresti, da sano, ad affrontare l’avventura della crescita… Stefania Guerra Lisi torna a parlarci con convinzione delle straordinarie potenzialità espressive del corpo che sono da intendere dunque come linguaggio.
Ma dove c’è linguaggio non ci sono solo segni ma anche simboli.
E questo che ci fa affermare che “il mio corpo è il mio simbolo” e ci fa riconoscere che “se non sono altro dal mio corpo, non sono però soltanto il mio corpo”.
In virtù di tale continuo trascendimento, cui sopra si alludeva, si realizza quella pienezza di vita che è integrazione non per giustapposizione meccanica di parti ma per scambio vitale tra esse.
Queste è il traguardo a cui il libro intende condurci.
Per tale ragione non possiamo rivolgerci al testo come a un formulario o a una guida da consultare al bisogno.
Esso va studiato, assimilato e quindi dimenticato. Solo se, dopo averlo attraversato, saremo in grado di attingere alla globalità dei linguaggi aprendoci all’inesauribile ricchezza del simbolico in un recupero di creatività personale, la fatica di Stefania Guerra Lisi non sarà stata vana». (Carlo Brutti – Rita Parlani).

Yu Gui Hong – Romanzo Erotico di Epoca Ming

Yu Gui Hong – Romanzo Erotico di Epoca Ming

Titolo originale: Yu Gui Hong

Autore/i: Anonimo

Editore: Editrice Pisani

prefazione e traduzione dal cinese di Flavio Aulino.

pp. 176, Isola del Liri (Fr)

Un’opera unica ed eccezionale A nella storia della letteratura cinese, una rappresentazione della vita nei bassifondi di Pechino nel XVII secolo, una descrizione senza censure delle esistenze che uomini e donne conducevano nei bordelli sorti ai margini della città.

Questo romanzo è stato scritto con molta probabilità verso la fine della dinastia Ming (1630 ca.). Ebbe quasi sicuramente, già all’epoca, una diffusione molto limitata; ancora oggi sono in pochi a conoscerlo e solo nella sua versione censurata.
Quest’opera rappresenta un caso unico ed eccezionale nella storia della letteratura cinese, non solo per i luoghi sordidi e le scabrose avventure narrate, ma anche in quanto testimonianza di uno spaccato di vita che caratterizzò il declino della dinastia Ming.
Un documento unico sulla Cina del XVII secolo.

Nulla Succede per Caso – Le Coincidenze che Cambiano la Nostra Vita

Nulla Succede per Caso – Le Coincidenze che Cambiano la Nostra Vita

Titolo originale: There Are no accidents

Autore/i: Hopcke Robert H.

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione dell’autore, traduzione di Roberto Cagliero.

pp. 282, Milano

A tutti prima o poi capita di vivere una coincidenza incredibile capace di modificare almeno in parte il corso dell’esistenza: sono quelli che Jung definiva “eventi sincronistici”, fenomeni in grado di cambiare l’immagine che abbiamo di noi stessi, il nostro modo di vedere il mondo, di aprirci nuove prospettive. In questo libro Robert H. Hopcke esplora l’universo di cid che erroneamente consideriamo “puro caso”, e ne individua il ruolo in campo affettivo e professionale, nella realtà e nel mondo dei sogni, negli aspetti quotidiani e in quelli spirituali dell’esistenza. Attraverso i racconti di esperienze realmente accadute, l’autore dimostra come un evento sincronistico, riflettendo uno stato d’animo interiore, spesso riesca a indicarci la direzione per noi più giusta. Imparando a considerare la nostra vita un racconto dotato di coerenza interna, dove niente succede senza ragione, potremo imparare a sfruttare le coincidenze per comprendere meglio noi stessi e per dare alla nostra esistenza maggiore pienezza.

Robert H. Hopcke e psicoterapeuta e direttore del Center for Symbolic Studies, una scuola di formazione per psicoanalisti e psicoterapeuti di area junghiana. Ha tenuto numerosi seminari in varie città degli Stati Uniti. Vive e lavora a Berkeley, in California.