Libri dalla categoria Cristalloterapia
Storie Strane e Meravigliose
Titolo originale: Histoires Étranges et Merveilleuses
Autore/i: Al-QalyoûbÎ Ahmad
Editore: Edizioni del Brigantino
unica edizione, traduzione eseguita su quella dei manoscritti originali e introduzione di Rene R. Khawam.
pp. 288, Ravenna
Questa raccolta di novelle arabe – che risale all’inizio del XVII secolo – attinge esattamente alle stesse fonti delle Mille e una notte. Basta questo ad assicurare il lettore amante del meraviglioso che questo libro è fatto apposta per lui. Tanto più che i testi qui presentati portano la firma di un personaggio particolarmente originale. Curioso di tutto quanto esce dai sentieri battuti del reale (o preteso tale), l’autore ha voluto raccogliere in un unico volume tutti gli straordinari racconti che l’immaginazione araba produceva da secoli: racconti tramandati dapprima dalla tradizione orale, poi dispersi in manoscritti, oggi in larga parte perduti.
Ma oltre alle Mille notti medievali, qui ci si rifà ad origini assai più antiche: a tutta una letteratura che, da prima dell’era cristiana e fino al cuore del Medio Evo, avrebbe trovato la sua espressione migliore nella favola, nell’apologo, nella leggenda popolare. Pensiamo alle lezioni favolose del Pancatantra indiano, alle parabole di san Giovanni, ma anche alle antiche fiabe germaniche raccolte dai fratelli Grimm. In realtà, ci troviamo di fronte ad uno dei maggiori riaffioramenti di quella corrente immemoriale venuta dal più lontano Oriente, da cui la fantasia dei popoli ha, da sempre, tratto l’incanto che sappiamo: divertimento e insieme ammaestramento.
Beninteso, questo libro non ci trasporterà, col pretesto di inventariare stranezze e mirabilie, in quell’universo di angoscia che è per predilezione tipico del fantastico occidentale. Non è nel labirinto di mondi sotterranei che ci ritroveremo, ma nelle vie del Cairo o di Bagdad, brulicanti di vita, dove il prodigio è evento di ogni giorno. Per QalyoûbÎ, infatti, come per tutti i grandi prosatori arabi, il meraviglioso sta semplicemente nell’esistere sotto il sole, in un mondo in cui, se appena ci si abbandona alla corrente della vita, tutto può accadere.
Ahmad al-QalyoûbÎ è vissuto in Egitto nella prima metà del XVII secolo. Considerato al suo tempo un luminare della giurisprudenza, egli è soprattutto un eclettico geniale, che ci ha lasciato libri di filosofia, grammatica, geografia, medicina… e questa mirabile raccolta di novelle che René R. Khawan oggi presenta per la prima volta al pubblico.
Il Bambino Nascosto – Favole per Capire la Psicologia Nostra e dei Nostri Figli
Autore/i: Marcoli Alba
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
avvertenza dell’autrice.
pp. 320, Milano
Sono due i bambini nascosti protagonisti di queste pagine: quello che sta dietro ogni comportamento e sintomo infantile e quello che ognuno di noi adulti si porta dentro, proiettandolo spesso inconsapevolmente sui bimbi che ci camminano accanto nella vita. Il libro vuole aiutare a scoprire attraverso la rielaborazione fantastica di effettive storie infantili come ogni comportamento, dal punto di vista psicologico, si strutturi in maniera del tutto inconscia nel mondo interno fin dai primissimi anni della nostra esistenza. La fatica di crescere viene analizzata a partire da temi diversi (l’abbandono dell’infanzia, la nostalgia, la perdita, il tradimento, la paura), tutti ugualmente significativi del disagio infantile. Ed è così che la scoperta del mondo interno di un bambino attraverso la riappropriazione delle nostre stesse emozioni di una volta costituisce una valida chiave d’accesso al mondo dei ragazzi, per poterli capire e aiutare meglio.
Alba Marcoli, psicologa clinica di formazione analitica, dopo una trentennale attività nel campo dell’insegnamento e della psicoterapia, ha raccolto in questo volume parte del materiale di un’esperienza di formazione psicologica per genitori ed educatori condotta attraverso l’uso di favole costruite su reali casi clinici. Negli Oscar Mondadori ha pubblicato Il bambino arrabbiato (1996).
Lo Sviluppo dei Metodi di Ricerca Empirica in Sociologia
Titolo originale: The Origins of Scientific Sociology
Autore/i: Madge John
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione dell’edizione italiana di Alberto Izzo, introduzione dell’autore, traduzione di Alberto Evangelisti.
pp. XXVI-798, Bologna
Nato da un corso di metodologia della ricerca sociale, tenuto al Brooklyn College, negli Stati Uniti, nel 1960, questo volume costituisce la migliore ricostruzione storica dello sviluppo della ricerca empirica nel campo delle scienze sociali a tutt’oggi esistente. Analizzando dodici ricerche divenute ormai classiche, l’autore mette in evidenza il progresso e l’affinamento che si sono avuti sul piano del metodo e delle tecniche di ricerca, indicando, al tempo stesso, i contributi sostanziali dati da queste ricerche alla conoscenza delle strutture e delle dinamiche sociali. È così possibile vedere all’opera, impegnati in concreti problemi di ricerca empirica, tutta una serie di studiosi i cui nomi sono ormai largamente noti anche fra noi: da Durkheim a Znaniecki, da Park ai Lynd, da Mayo a Myrdal, da Whyte a Adorno, da Stouffer a Merton, da Kinsey a Bales, da Lewin a Festinger e Kelley. Un testo di informazione generale e di metodologia della ricerca al tempo stesso.
John Madge ha studiato al Trinity College di Cambridge e, dopo la laurea, ha a lungo lavorato nel campo della sociologia urbana, presso l’Università di Bristol prima, come consulente di organismi governativi poi, e infine come «Chief Consultant», al «Politicai and Economie Planning». Ha insegnato pianificazione nel Dipartimento di Architettura all’University College di Londra, ed è autore di un eccellente manuale di metodologia della ricerca, assai diffuso in Inghilterra e negli Stati Uniti: «The Tools of Social Science» (1953). Altre sue opere: «The Rehousing of Britain» (1945) e «Housing Estates in Bristol» (in collaborazione con R. Jevons, 1946).
Introduzione all’edizione italiana, di Alberto Izzo
Introduzione
- I. Suicidio e anomia
- II. Contadini e operai
- III. La scuola di Chicago attorno al 1930
- IV. La vita in una piccola città
- V. I pionieri della sociologia industriale
- VI. Lo studio delle subculture
- VII. Razza e colore
- VIII. “The American Soldier”
- IX. Libertà di linguaggio sul comportamento sessuale
- X. Personalità e fascismo
- XI. La dinamica dell’interazione
- XII. La dinamica di un gruppo in una nuova comunità
- XIII. Gli insegnamenti
Metodi della Ricerca Sociale
Titolo originale: Methods of Social Research
Autore/i: Bailey Kenneth D.
Editore: Società Editrice Il Mulino
introduzione all’edizione italiana e cura di Maurizio Rossi.
pp. 576, Bologna
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale, senza un archivio codificato di conoscenze in campo sociologico e statistico, necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti e, allo stesso tempo, scritta con stile chiaro e sintetico. Il volume di Bailey fornisce una risposta esauriente a quest’esigenza. L’impianto è quello del classico manuale: i primi capitoli hanno un taglio prettamente metodologico e definiscono le categorie fondamentali che il ricercatore deve utilizzare (concetto, variante, ipotesi, relazioni tra variabili, ecc.); la parte centrale del volume è invece dedicata all’inchiesta, che costituisce la tecnica di indagine cui l’autore attribuisce più spazio ed importanza. Nei capitoli conclusivi, infine, vengono analiticamente presi in esame gli altri metodi di rilevazione dei dati – in particolare il contributo dell’etnometodologia – e le principali tecniche di interpretazione. Questa nuova edizione italiana mantiene intatto l’impianto originario, offrendo un aggiornamento relativo alla codifica dei dati ed alle attuali tecniche di supporto, tipiche del computer, che consentono di conseguire significativi miglioramenti nell’organizzazione e verifica delle ipotesi di lavoro.
Kenneth D. Bailey insegna nel Dipartimento di Sociologia della University of California, a Los Angeles.
Introduzione all’edizione italiana, di Maurizio Rossi
Parte prima: I principi fondamentali della ricerca sociale
- I. Il processo di ricerca
- II. L’individuazione del problema di ricerca
- III. La costruzione delle spiegazioni sociologiche
- IV. La misurazione
Parte seconda: L’inchiesta e i suoi metodi di ricerca
- V. Il campionamento
- VI. La preparazione del questionario
- VII. I questionari postali
- VIII. Le interviste
Parte terza: I metodi di rilevazione dei dati non fondati sull’inchiesta
- IX. Gli esperimenti
- X. l’osservazione
- XI. L’etnometodologia
- XII. L’uso dei documenti
Parte quarta: La riduzione, l’analisi e l’interpretazione dei dati
- XIII. La codifica
- XIV. La tecnica delle scale
- XV. L’analisi, la presentazione e l’interpretazione dei dati
Appendice
Riferimenti bibliografici
Glossario
Perchè gli Uomini Vengono in Fretta e le Donne Fanno Sempre Finta
Titolo originale: Warum Männer so schnell kommen und Frauen nur so tun als ob
Autore/i: West Anne
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
traduzione di Eleonora Bidetti, introduzione dell’autrice.
pp. 294, Milano
Come stanno le cose, è meglio dirlo subito: donne e uomini vanno a letto insieme con presupposti e aspettative completamente differenti. Gli uomini vogliono il sesso, le donne l’amore. Eppure pensano di poter battere all’unisono il ritmo della passione. Ma come è possibile capire l’altro? Da dove vengono le piccole differenze e le grandi conseguenze? Che cosa possono imparare gli uni dalle altre – e che cosa invece non impareranno mai? Anne West ha studiato i segreti delle fantasie e delle preferenze dei due sessi e, dal primo bacio all’ultima tentazione, svela tutto ciò che eccita uomini e donne. «Considerate questo libro come un interlocutore che vi può fornire un paio di dritte. Un compagno competente, non alcolizzato e (diversamente dai barman e dalle amiche offese a morte dagli uomini) senza alcun interesse a impressionarvi, manipolarvi, rendervi insicuri o a trattarvi con saccenteria – ma con il solo proposito di informarvi. Che cosa ne farete, una volta scoperto perché le donne fingono l’orgasmo e gli uomini guardano tutti i sederi che passano è, in linea di principio, affar vostro.»
Anne West è nata net 1971 in Germania. Dopo essere stata la redattrice più giovane della rivista Penthouse, l’«antropologa del sesso» si è messa in proprio per lavorare come giornalista free-lance per diversi editori tedeschi, tra i quali Axel Springer. Bauer e Burda. E autrice di numerosi libri sull’argomento. tutti di grande successo in Germania.
Sesso Estremo – Pratiche Senza Limiti nell’Epoca Cyber
Autore/i: Reverend Cooper William
Editore: Castelvecchi Editore
introduzione dell’autore.
pp. 168, illustrazioni b/n, Roma
Cosa si intende per estremo? Sono estremi tutti gli usi del corpo e della mente che consentono l’esperienza del limite, fisico e psichico, sulla soglia di stati di coscienza nuovi e diversi. Il sesso estremo è la sperimentazione di pratiche sessuali che nessuna ideologia dominante considera legittime o canoniche. Anche se alcune di queste pratiche esistono da tempo immemorabile, oggi è possibile viverle non come perversioni devianti, ma come ricerca di una dimensione più gioiosa e aperta del godimento e della consapevolezza di sé: esse esprimono infatti, in maniera diretta e sorprendente, la sensibilità di transizione e di ribellione della nostra epoca. L’autore di questo libro sostiene che è ormai ora che le comunità sessuali antagoniste portino la loro realtà alla luce del sole: il loro esempio offre infatti una possibilità di liberazione a una società ormai abbrutita dal consumo eccessivo di televisione e di pubblicità, e anestetizzata da modelli estetici e comportamentali precostituiti.
Reverend William Cooper (Birmingham 1957) proviene dall’ambiente punk e, con il suo vero nome anagrafico, è attivo come giornalista musicale e collaboratore di riviste e case editrici.
Ha studiato letteratura e antropologia culturale a Birmingham, e si è in seguito interessato di filosofie e religioni estremo-orientali. Vive tra Birmingham e Londra, dove è noto presso le comunità antagoniste con l’appellativo di «Reverend» per il suo indiscusso ruolo di “guida spirituale”.
Essere o Apparire
Per esistere oltre i ruoli, le maschere, le immagini e le definizioni. Una guida essenziale e definitiva che conduce in modo diretto e semplice nel cuore del problema più antico e più attuale.
Autore/i: Om Oskraham; Halladhah Hanahit
Editore: ADEA Edizioni
introduzione di V. M.
pp. 128, illustrazioni b/n, Cremona
Un’opera lucida, scorrevole, ironica, ricca di esempi, aneddoti e casi reali.
Un manuale per riconoscere e smascherare il grande avversario della nostra libertà di essere ed esprimerci: il “mondo dell’apparire”, con le sue leggi, i suoi modelli, i suoi sacerdoti e i suoi gendarmi.
Un’analisi delle maschere, delle finzioni e dei condizionamenti che portano a vivere una non-vita basata sulle convenzioni e sulle apparenze, causa e fondamento di ogni sofferenza e angoscia esistenziale.
«Ma esiste una via», indicano gli autori. «Esiste una via per uscire da questa prigione di frustrazioni, paure, obblighi e dipendenze». Questa via si chiama “essere” e la sua meta è la vita: una vita piena e libera, cioè una Vita Reale.
Om Oskraham e Halladhah Hanahit sono due pseudonimi con i quali gli Autori di questo volume firmano i loro libri; con questi stessi nomi organizzano seminari e conferenze, e propongono ogni loro produzione musicale, video e multimediale.
Fondando l’ISTITUTO PER L’EVOLUZIONE ARMONICA DELL’UOMO essi hanno inteso comunicare in modo pratico e diretto la loro Conoscenza sullo sviluppo di sé e sulla possibilità di liberarsi da tutti i condizionamenti che impediscono una vita libera, felice e intensa.
Nel corso di viaggi e innumerevoli contatti con organizzazioni e gruppi di ricerca, Om Oskraham e Halladhah Hanahit hanno potuto constatare quanto numerose siano le persone che desiderano emanciparsi dalla schiavitù di una vita vuota e priva di gioia.
Per questa ragione, propongono agli uomini e alle donne di questo secolo un Sistema potente ed efficace per realizzare la loro natura libera, depurata da quelle sovrastrutture che ne limitano aspirazioni e desideri, e resa capace di autodeterminarsi attraverso lo sviluppo del potere mentale direzionato all’azione.
Gli Autori credono fermamente nella possibilità di un profondo cambiamento verso la bellezza e la felicità, e mostrano di possedere la Conoscenza per guidare chiunque a tale realizzazione.
La loro visione è retta dall’ideale di una società migliore, che può essere concretizzata solo a partire dal singolo, attraverso il raggiungimento a livello individuale di uno stato appagante di forza vitale.
Il Piacere nel Medioevo
Titolo originale: Le Plaisir au Moyen Âge
Autore/i: Verdon Jean
Editore: Baldini&Castoldi
introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Annalisa Spetrino.
pp. 224, Milano
«Il grande fenomeno del Medioevo è l’onnipotenza della religione e la sua grande nobiltà sta nell’associare il peccato e la carne.»
Pochi periodi sono più lontani dal nostro modo di percepire la realtà di quello medievale; ed è proprio per questo motivo, forse, che affascina non soltanto gli studiosi e gli specialisti, ma in genere tutti coloro che sono attirati da mentalità e sensibilità diverse. Studiare i piaceri di un’epoca così conflittuale per il dominio della religione che opponeva una serie di interdetti alla realizzazione di qualsiasi desiderio effimero, significa cercare di capire un universo chiuso, la cui permeabilità tuttavia, attraverso documenti e reperti, da alcuni anni ha potuto aprirsi a nuove prospettive. Alle condizioni di vita e alla struttura rigida della società, il Medioevo sovrapponeva l’azione e il peso della Chiesa, onnipresente nel regolare le attività umane, nel subordinare al volre divino ogni moto dell’animo, ogni più laico appagamento.
Jean Verdon, con un brio e una leggerezza insoliti in un accademico, descrive i modi della sessualità, coniugale ed extraconiugale, di uomini non liberi, di solito in preda ai rimorsi o alla paura, ma anche capaci di affrontare o schivarne le conseguenze. Oltre a quelli sessuali, l’autore esamina altri tipi di piacere, come quello per il vino (nei monasteri due litri al giorno a persona!), per le feste, per le attività fisiche e ludiche in genere, per l’audizione di canzoni o di musica, per la contemplazione di opere d’arte o di spettacoli. Lo studio dello storico francese, senza la pretesa di esaurire un argomento assai vasto, riesca a dare una visione generale dei temi trattati, proposti sempre con documenti significativi ed esempi efficaci, ma in particolare ha il dono di raccontare un modo di vivere che ha per noi il fascino dell’incredibile e della diversità.
Jean Verdon, professore di Storia Medievale all’Università di Limoges, è autore di numerosi studi, incentrati soprattutto su aspetti e personaggi del periodo della sua specializzazione, tra cui La notte nel Medioevo e Il viaggio nel Medioevo di prossima pubblicazione presso la Baldini&Castoldi.
Introduzione
Prima parte. Fare l’amore
- 1. I preliminari
Gli amanti nella letteratura
Gli amanti della realtà
- 2. L’atto vero e proprio
Cosa sanno i medici?
Cosa dicono gli autori?
Cosa fanno gli amanti?
- 3. DevianzePosizioni
Coito interrotto. Amplesso riservato
Masturbazione
Omosessualità
Bestialità
Masochismo
Seconda parte. La Chiesa e il rifiuto del piacere
- 4. I chierici e la sessualità
I fondamenti
La condanna del piacere coniugale
Il piacere coniugale tollerato
- 5. Il disprezzo del mondo
Un poema suggestivo
Superiorità di una vita senza piacere
Le applicazioni
Terza parte. Piacere in tutti i sensi
- 6. La tavola
Mangiare e bere
Banchettare
- 7. Le distrazioni
Attività fisiche
Giochi al coperto
Le feste
- 8. Bellezza e cultura
I piaceri estetici - I piaceri dello spirito
Conclusione. Sublimazione del piacere
Bibliografia.
L’Impero del Mitra – I Briganti Siciliani del Dopoguerra
Autore/i: Nicolosi Salvatore
Editore: Longanesi & C.
prefazione Roberto Gervaso.
pp. 232, Milano
Come capocronista del quotidiano La Sicilia, Salvatore Nicolosi è stato l’unico inviato fra il 1944 e il 1948 ad avvicinare personalmente quegli «artigiani del crimine», come li definisce nella prefazione Roberto Gervaso, che rappresentavano l’altra pagina del brigantaggio postbellico, in Sicilia, coevo di quello di Giuliano, ma profondamente diverso. Questa è dunque una storia originale di un capitolo che ancora mancava. I briganti descritti sono profondamente diversi l’uno dall’altro: c’è, ad esempio, il guerriero Rosario Avila, che dichiarò «lotta eterna ai carabinieri» e ne eliminò undici; ed ecco il forsennato Vincenzo Stimoli, che si recava a uccidere i propri nemici nel centro del paese come se andasse a una cerimonia; ecco anche il bellissimo e giovanissimo Alfio Pellegriti, trucidato a tradimento nel sonno; Antonino Molano, il contadino erotomane che sterminò una famiglia, fino ad Agatino Ciadamidaro, vecchio patriarca dalle mani pulite che uso il mitra solo contro se stesso.
I Preti e i Mafiosi – Storia dei Rapporti tra Mafie e Chiesa Cattolica
Autore/i: Sales Isaia
Editore: Baldini Castoldi Dalai Editore
introduzione dell’autore.
pp. 368, Milano
«La domanda che ci ossessiona è la seguente: le organizzazioni criminali di tipo mafioso avrebbero ricoprire un ruolo plurisecolare nella storia meridionale e dell’intera nazione se, oltre alla connivenza di settori dello Stato e di ;parte consistente delle classi dirigenti locali, non avessero beneficiato del silenzio, della indifferenza, della sottovalutazione e anche del sostegno dottrinale di una teologia che trasforma degli assassini in pecorelle smarrite da recuperare piuttosto che da emarginare dalla Chiesa e dalla società? La risposta è no.»
Sono duecento anni che esistono le mafie in Italia. Se non sono state ancora sconfitte vuol dire che i motivi del loro «successo» non sono stati completamente individuati. Il libro affronta il tema delle responsabilità della Chiesa cattolica e dei suoi esponenti nell’affermazione delle organizzazioni mafiose, esaminando l’apporto culturale che direttamente o indirettamente la dottrina della Chiesa ha fornito al loro apparato ideologico. Come spiegare il fatto che in quattro «cattolicissime» regioni meridionali si siano sviluppate alcune delle organizzazioni criminali più spietate e potenti al mondo? Come spiegare che la maggioranza degli affiliati a queste bande di assassini si dichiarino cattolici osservanti? Che rapporto c’è tra cultura mafiosa e cultura cattolica? E perché questo rapporto non è stato mai indagato in sede storica e, invece, è sempre smentito o sottovalutato? Fino a pochi anni fa la Chiesa ha taciuto sulle mafie, non le ha mai considerate nemici ideologici. Oggi il silenzio è stato in parte interrotto, ma moltissimi preti continuano a tacere o a essere indifferenti al tema.
Il libro parla di tutto questo, senza intenti scandalistici. La convinzione dell’autore è che senza il sostegno culturale della Chiesa le mafie non si sarebbero potute radicare così profondamente nel Sud del nostro Paese. Il successo di queste organizzazioni criminali rappresenta dunque un insuccesso della Chiesa cattolica ma, al tempo stesso, senza una Chiesa realmente e cristianamente anti-mafiosa la lotta per la sconfitta definitiva delle mafie sarà ancora lunga.
Isaia Sales è docente di Storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d’Italia presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. E stato deputato della Repubblica e sottosegretario all’Economia nel primo governo Prodi (1996-1998). È autore dei seguenti libri: La camorra, le camorre, con prefazione di C. Stajano (1988); Leghisti e Sudisti (1993); «Il caso Cirillo», in Cirillo, Ligato, Lima: tre storie di mafia e politica, a cura di N. Tranfaglia (1994); Il Sud al tempo dell euro, con prefazione di C.A. Ciampi (1998); Riformisti senz’anima (2003). Ha vinto il Premio Napoli nel 2007 con il saggio Le strade della violenza. Malviventi e bande di camorra a Kapok (2006). Ha curato la voce «camorra» per l’Enciclopedia Treccani.
Mitrayogin’s 108 Maṇḍalas – An Image Database
Autore/i: Kimiaki Tanaka
Editore: Vajra Publications
pp. 136, riccamente illustrato a colori, Kathmandu (Nepal)
In the late twelfth century, when Indian Buddhism was on the brink of annihilation as a result of repeated Muslim invasions, Mitrayogin, an Indian Tantric adept who has taken refuge in the Kathmandu Valley in Nepal, received an invitation from the Tibetan translator Khro phu lo tsa ba (1173-1225) to visit Tibet, and in 1198-99 he resided in Khro phu monastery in gTang, Tibet, where he transmitted the entire repertoire of mandalas with which he was familiar. the 108 mandalas transmitted by Mitrayogin on this occasion are known in Tibet as “Mitra’s One Hundred” (Mitra brgya rtsa). Indian Buddhism disappeared soon after his visit to Tibet, and so these mandalas became a precious heritage which represents the final stage in the 700-year development of the mandala in India.
Il Concepimento Naturale – Una Guida per Futuri Genitori
Titolo originale: The Natural Way to Better Babies – Preconception Health Care for Prospective Parents
Autore/i: Naish Francesca; Roberts Janette
Editore: Editrice Pisani
introduzione degli autori, traduzione di Federica Frasca.
pp. 414, illustrazioni b/n, Isola dei Liri
Best-seller in America e Australia – dove è giunto ormai alla sua quinta edizione – finalmente tradotto in italiano, questo volume offre una prospettiva nuova a tutti coloro che desiderano concepire un figlio. In un momento in cui nel nostro paese il tema della sterilità, della fecondazione assistita e del concepimento è ampiamente dibattuto, l’opera di Naish e Roberts può essere fonte di informazioni preziose oltre che materia di riflessione.
Come riuscire a concepire un figlio? Perché a volte può essere così difficile? Quali sono le più comuni cause dell’infertilità? Come portare avanti la gravidanza nel migliore dei modi? Seguendo i consigli e le indicazioni delle due autrici si potrà affrontare con maggiore consapevolezza il delicato momento del concepimento e della gravidanza.
Una guida esauriente e affidabile per uno dei momenti più importanti della nostra vita!
Francesca Naish è naturopata ed erborista e ha già pubblicato numerosi volumi legati ai temi del concepimento e della fertilità.
Janette Roberts, farmacista e nutrizionista, è specializzata in problematiche relative al concepimento e alla maternità.
Nube di Passeri – Romanzo
Titolo originale: Cloud of Sparrows
Autore/i: Matsuoka Takashi
Editore: Sperling & Kupfer Editori
traduzione di Lidia Perria.
pp. IX-502, Milano
Dalla sua finestra nel palazzo della Gru Silenziosa, il nobile Genji osserva le navi da guerra occidentali nel porto di Edo, l’odierna Tokyo. Silenziosa, gli giunge alle spalle la dama che con lui divide il letto e il cuore, Armonia di Mezzanotte, la geisha più bella della città. Stanno aspettando alcuni missionari americani, ma soprattutto attendono l’avverarsi di una profezia. Nel Giappone feudale del 1861, il piccolo clan Okumichi viene infatti trattato con un rispetto particolare proprio perché in ogni generazione uno dei suoi membri ha il dono della preveggenza, un dono che a chi lo possiede sembra piuttosto una maledizione. Queste visioni, infatti, hanno già portato il nobile Shigeru a sterminare la famiglia e ora incombono sull’unico sopravvissuto al massacro, Genji, che ha appena ereditato il lontano castello Nube di Passeri. Il giovane si rivela un vero enigma per i suoi avversari: è lo sprovveduto sentimentale che sembra o la sua raffinata bellezza nasconde una mente affilata e letale? Se lo chiede anche Armonia di Mezzanotte, che ha troppe virtù guerriere per non essere una ninja, ha frequentazioni troppo sospette per non essere un agente segreto, un passato troppo misterioso per non essere… Sullo sfondo di un impero insanguinato dalle lotte fra i temibili eserciti di samurai e disorientato dall’incontro con l’Occidente, si snoda una storia di amore e morte struggente e sensuale. Un romanzo con un caleidoscopio di piani narrativi che trasportano il lettore avanti e indietro nello spazio e nel tempo, e con personaggi le cui azioni e reazioni costruiscono un intreccio avvincente come pochi, che mescola sapientemente l’azione di La tigre e il dragone con lo scavo psicologico di Ragione e sentimento.
Takashi Matsuoka è nato in America da genitori giapponesi, che lo hanno fatto appassionare alla storia e alla letteratura nipponiche. Attualmente vive alle Hawaii, dove lavora in un tempio buddista zen, e questo è il suo primo romanzo.
Madame du Deffand e il Suo Mondo
Autore/i: Craveri Benedetta
Editore: Adelphi Edizioni
in copertina: Barthélemy Ollivier, Il tè all’inglese nel salone dei quattro specchi al Temple (1766), Museo del Louvre.
pp. 684, numerose tavole b/n f.t., Milano
Madame du Deffand visse da libertina gli anni mirabilmente sventati della Reggenza; animò le feste perenni del «regno di Sceaux», dedito alla tirannia dello svago; esercitò la potenza di grande salonnière nella Parigi intorno alla metà del Settecento; sostenne in modo decisivo d’Alembert, fu amica di Voltaire, ma guardò con insofferenza agli illuministi come «partito»; si abbandonò, cieca e settantenne, alla più intensa passione della sua vita, quella per Horace Walpole, di molto più giovane di lei; rimase fino all’ultimo lo spirito lucidissimo che scriveva a Voltaire: «Non c’è parte che si possa recitare nel teatro del mondo a cui non preferirei il nulla». Se vogliamo respirare l’essenza più pura del Settecento non abbiamo che da aprire una delle sue lettere, le uniche paragonabili a quelle di Madame de Sévigné. Vi troviamo le peculiarità eminenti del secolo: il culto dell’intelligenza, la sovranità del gusto, il senso della naturalezza. Ma in Madame du Deffand esse sono spinte a un estremo doloroso, labili e scintillanti figure che spiccano su un fondo desertico. Perché ogni forma, per quanto perfetta, appare qui corrosa da un tarlo: il «flagello della lucidità» (Cioran), il riconoscimento del carattere torturante della coscienza, accompagnato dall’ossessione della «noia», che qui evoca la percezione acuta, cronica del nulla delle cose.
Questo libro di Benedetta Craveri è la prima biografia di Madame du Deffand adeguata al suo oggetto: tentativo innanzitutto di far parlare i ricchissimi testi, osservando, ascoltando dall’interno questo essere aspro e conquistante, avvicinandosi al suo gioco segreto, quello di una «natura passionale che rinnega continuamente se stessa»; e insieme ricostruzione sottilmente calibrata del «mondo» di Madame du Deffand, una scena su cui sfilano e parlano d’Alembert e Voltaire, Julie de Lespinasse e Madame de Staal Delaunay, Montesquieu e Horace Walpole, e tante dame, tanti mondani, che magari ci hanno lasciato soltanto una frase memorabile. Una scena dove giungono gli echi delle mode, delle guerre, delle dispute, delle feste di una civiltà che vive in modo temerario il proprio compimento. Senza ricorrere ad alcuna delle categorie psicologiche fiorite in anni in cui «gli sciocchi sono banali e freddi», e non più «stravaganti e assurdi come una volta», la Craveri è riuscita a restituire il loro peso specifico, dato dalle circostanze e dalle tensioni del momento, alle parole di Madame du Deffand, rendendo nitidissima ai nostri occhi una figura che ha sempre sconcertato per i suoi scarti bruschi fra un doloroso distacco dal mondo, un’impietosa maestria mondana e una rovente intensità di sentimenti. Costruita come un continuo controcanto ai testi, questa biografia sembra felicemente contagiata dal tono della conversazione nel salon della protagonista. Scuola impeccabile per un biografo, se è vero – come scrisse Sainte-Beuve – che «Madame du Deffand ha in generale un merito: quello di essere vera».
Benedetta Craveri è nata a Roma nel 1942; ha curato per Einaudi l’edizione delle Poesie di André Chénier (Torino 1976).
Orientamenti MTC – Anno 2 • Numero 2 • aprile-giugno 1985
Rivista di Ricerche e Sistematizzazioni in Medicina Tradizionale Cinese
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 69-140, Roma
Sommario:
Sistematizzazioni Cliniche
Sulla differenziazione nel complesso di sintomi delle affezioni del Fegato zang
Ricerche in Agopuntura
La ricerca scientifica in analgesia con agopuntura
Igiene
Le sfere rotolanti
Qigong Sistematizzazioni
Introduzione al Qigong
Documentazione SAAA 1984
Breve introduzione alla storia dell’agopuntura e della moxibustione cinese
Notiziario Cinese
Simposio internazionale di ortopedia a Tianjin
Dizionario
Le espressioni usuali in MTC
Orientamenti MTC – Anno 2 • Numero 1 • gennaio-marzo 1985
Rivista di Ricerche e Sistematizzazioni in Medicina Tradizionale Cinese
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 68, illustrazioni b/n, Roma
Sommario:
Editoriale
Il secondo simposio di Agopuntura in Cina
Sistematizzazioni Cliniche
Sulla differenziazione nel complesso di sintomi delle affezioni della Milza zang
Studi Clinici
Studio clinico e di laboratorio a proposito dello xu di Milza
Dietologia
Iperlipidemia: ricerca preliminare su una dieta compensativa a base di proteine vegetali
Aggiornamenti Terapeutici
Trattamenti ausiliari di agopuntura nell’invecchiamento precoce
Documentazione SAAA 1984
Progressi dell’agopuntura clinica negli ultimi 5 anni
Notiziario Cinese
La Cina fonda una Federazione mondiale di agopuntura
Dizionario
Le espressioni usuali in MTC
Orientamenti MTC – Anno 1 • Numero 3 • ottobre-dicembre 1984
Rivista di Ricerche e Sistematizzazioni in Medicina Tradizionale Cinese
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 142-214, Roma
Sommario:
Sistematizzazioni Cliniche
Sulla differenziazione nel complesso di sintomi delle affezioni del Cuore zang
Studi Clinici
Studio preliminare sul trattamento dell’invecchiamento
Tuina – Manipolazioni e Massaggi
Il massaggio nell’insonnia, nella sindrome di Menière, nell’ipertensione
Ortopedia Tradizionale
Trazione gravitazionale come revisione dei metodi di trazione
Ricerche
Le teorie mediche cronobiologiche della MTC
Sistematizzazioni
Nomenclatura dei Punti di agopuntura
Orientamenti MTC – Anno 1 • Numero 2 • luglio-settembre 1984
Rivista di Ricerche e Sistematizzazioni in Medicina Tradizionale Cinese
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Paracelso
pp. 72-140, Roma
Sommario:
Sistematizzazioni Cliniche
Sulla differenziazione nel complesso di sintomi delle affezioni del Rene zang
Ricerche Cliniche in Agopuntura
Il trattamento dell’infarto acuto del miocardio e delle cardiopatie coronariche con Agopuntura
Aggiornamenti Terapeutici
La Radix Puerariae nell’emicrania
Appendice
Un semplice trattamento di Agopuntura per l’emicrania
Tecniche Terapeutiche
Applicazioni della magnetoterapia in Agopuntura
Wushu
Che cos’è il wushu
Notiziario Cinese
Il Secondo Simposio Nazionale di Agopuntura
Dizionario
Le espressioni usuali in MTC
Che cos’è l’Arte
Autore/i: Tolstoj Lev Nikolaevič
Editore: Claudio Gallone Editore
a cura di Tito Perlini, collana: L’uomo e la ragione, edizione di 800 esemplari numerati.
pp. LI-180, Milano
L’architettura, la scultura, la pittura, la musica, la poesia sono forme di quella che comunemente chiamiamo arte. Se prendiamo, ad esempio, l’architettura, vediamo che ci sono edifici modesti che non sono opere d’arte e persino edifici malriusciti con ingiustificate pretese artistiche; come si fa allora a distinguere l’arte da ciò che è semplicemente utile e dai presunti gesti artistici fini a se stessi? In cosa consiste il tratto distintivo di un’opera d’arte? L’arte è quell’attività che produce il bello, non si esita a rispondere, ma cosa s’intende per bello? Di domanda in domanda, Tolstoj passa in rassegna l’evoluzione di concetti di base quali il bello, l’utile, il gusto, la verità, il giusto, attraverso la filosofia, l’estetica, la critica d’arte, la letteratura; senza lesinare esempi concreti, giudizi perentori e stroncature sull’opera di tanti talenti consacrati. L’arte vera, sostiene Tolstoj, è quella che contagia, che è capace di suscitare nell’uomo quel sentimento di gioia nella comunione spirituale con l’artista e con gli altri che contemplano la stessa opera d’arte. In questo modo l’arte può stimolare la convivenza pacifica tra gli uomini mediante la loro libera e gioiosa attività e può dunque contribuire a sopprimere la violenza, facendo in modo che i sentimenti di fratellanza e amore per il prossimo, oggi accessibili solo ai migliori, diventino sentimenti abituali, istintivi in tutti. L’arte autentica, per Tolstoj, è dunque arte «popolare»: «non una collezione di opere – commenta Montani nella sua Introduzione – o un insieme di forme canonizzate, quanto il necessario risvolto sentimentale di ogni autentica sapienza di vita».
Ragione e Fede
Autore/i: Martinetti Piero
Editore: Claudio Gallone Editore
a cura di Italo Sciuto, collana: L’uomo e la ragione, edizione di 500 esemplari numerati.
pp. XLI-224, illustrato, Milano
«Vi sarà sempre nell’umanità, accanto al piccolo numero di spiriti che vivono secondo la ragione, una moltitudine bisognosa di fede, la quale contesterà sempre alla ragione anche il diritto di vivere. Ma in questo stesso insanabile dissidio è contenuta anche la giustificazione dei sempre rinnovati tentativi di difendere, in nome di coloro che seguono la ragione, il diritto alla religione» (dalla Prefazione dell’autore)
Piero Martinetti (Pont Canavese, 21 agosto 1872 – Cuorgnè, 23 marzo 1943) è stato un filosofo italiano. Fu uno dei pochi docenti universitari che rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo. Tra i suoi numerosi scritti ricordiamo: Pietà verso gli animali (1920), Breviario spirituale (1923), La libertà (1928); Gesù Cristo e il cristianesimo (1934); Il Vangelo (1936); L’amore (1938); Ragione e fede (1942).