Libri dalla categoria Superconscio
La Madonna
Della Stessa Autrice di Gesù di Nazaret
Autore/i: Magli Ida
Editore: Rizzoli
prima edizione, premessa dell’autrice, in sovraccoperta: Gianfranco Penni, Gli apostoliriuniti intorno alla tomba della Vergine, part. della Pala di Monteluce, Roma Pinacoteca Vaticana.
pp. 202, ill. in b/n, Milano
Era una ragazza ebrea come tante altre, i genitori l’avevano promessa a un piccolo artigiano, viveva in una regione dove il potere di Roma si faceva sempre più opprimente. ma l’attendeva un destino sconvolgente: sarebbe diventata del Dio incarnato – Gesù detto il Cristo – e una delle figure centrali del cristianesimo – la Madonna. I Vangeli non ci dicono molto di lei: ne registrano poche parole, ne sottolineano – per chi le sa cogliere – gli eloquenti silenzi, uno solo, quello di Giovanni, la ritrae muta e impietrita ai piedi della croce. Eppure, partendo da questi scarni dati, nel corso dei secoli papi, teologi, mistici, poeti, artisti hanno più o meno consapevolmente trasformato questa persona nel simbolo di quello che è uno dei massimi desideri della cultura occidentale: una donna che sia vergine e madre, che sia figlia di suo figlio, che sia stata concepita senza la colpa del peccato e che non conosca la sessualità, che sia sposa ardentemente desiderata ma sempre intangibile – una donna, insomma, che alla fine diventa la più totale negazione dell’identità e della realtà femminile. Ida Magli affronta in questo libro, ricorrendo alla metodologia delle scienze umane, il personaggio storico, l’evoluzione e la trasformazione della Madonna, colmando lacune, aprendo prospettive diverse, proponendo nuove interpretazioni. Un libro denso, vissuto e sentito profondamente, dove ogni parola è frutto di ricerca e di meditazione, un libro che si propone di offrire a tutti – credenti e non credenti – una nuova immagine di una donna ebrea il cui nome era Maria di Nazaret.
Ida Magli tra le sue opere: La femmina dell’uomo (1980), Gesù di Nazareth (1982, 1986), S. Teresa di Lisieux (1984, 1995), Viaggio intorno all’uomo bianco (1986), La sessualità maschile (1988), Sulla dignità della donna (Guanda, 1993), La bandiera strappata (Guanda, 1994).
Premessa: La de-realtà della vita in Occidente
L’unico maschio è Dio
- La fondazione sessuale maschile
- Il matrimonio-sacrificio
- Il sacrificio delle vergini
- Ovvietà e rimozione dell’omosessualità
- L’avvento del bambino
Una donna ebrea
- La rottura dei legami di sangue
- Un ebreo non sposato
- I conflitti col figlio
- L’etnologo di casa sua
- Il quotidiano della donna ebrea
- La violenza dei riti
Maria di Nazaret secondo gli evangelisti
- Ossessionati dall’integrità fisica
- L’ombra potente di Dio
- Giuseppe uomo giusto
- Un figlio illegittimo
- Senza precursore
- Simbolismo e concretezza
La costruzione culturale della Madonna
- Il figlio garanzia di salvezza
- La chiusura fisica e morale delle donne
- Un corpo perfetto
La donna ideale e la Madonna
- Un veicolo santissimo
- Tanti nomi per un’ideale
- Rosa fresca aulentissima
- Bernardo e il furore amoroso
Gli eroi delle apparizioni
- Le apparizioni private
- La missione di Bernadette
- Vittime volontarie
- Una serie di eroi
- La concretezza del sacrificio simbolico
La Madonna e le sue immagini
- L’estetica della teologia
- Il prototipo della madre
- La comunicazione con l’al di là
- La tipologia simbolica della pittura
- Sintesi della morte
- Il tempo interrogativo della musica
Gli interrogativi di una conclusione
- La verità della perfetta invenzione
- La non scienza teologica
- La Bella e la Bestia
- La divinizzazione dell’uomo
Nota alle illustrazioni
Illustration Now!
96 illustrators from 13 countries
Autore/i: Wiedemann Julius
Editore: Taschen
edizione multilingue, in copertina: Front cover: Olaf Hajek, It’s in your face (Yves Saint Laurent), Maxim Fashion, 2004 – Back cover: Gina Triplett, Bun, 2004.
pp. 354, riccamente illustrato a colori, Koln
L’illustrazione oggi, grazie alla diversità dei mezzi di comunicazione disponibili, è divenuta d’importanza vitale. Riviste, giornali, pubblicità, siti web, album e copertine si avvalgono dell’illustrazione per rendere i propri messaggi più pregnanti e aumentare la propria capacità comunicativa. Un’illustrazione, sia che sia generata al computer o che sia un semplice schizzo a matita, parla il linguaggio universale delle idee. Questo libro raccoglie 96 fra i migliori illustratori del momento: ogni autore presentato è corredato da esempi della sua produzione e dai contatti per poterlo raggiungere.
Into by Steven Heller
Contents
- Alderete, Jorge
- Amano, Miki
- Angles, Jean-Marie
- Bagayan, Ana
- Banyai, Istvan
- Barthold, Christian
- Baseman, Gary
- Beck, Melinda
- Beetson, Sarah
- Bildbad
- Billout, Guy
- Bonnke, Jens
- Braun, Dieter
- Brooks, Jason
- Burns, Charles
- Caballero, Paula Sanz
- Campbell-Notman, Finn
- Chang, Daniel
- Chin, Marcos
- Clarke, Greg
- Coburn, Tavis
- Cohen, Fernanda
- Cronin, Brian
- Delicatessen
- Dell, Vanessa
- eBay
- Forever Young
- Frazier, Craig
- Garcia Huerta, Carmen
- Gefe, Andreas
- Gomes, Marcio
- Goss, Ben
- Haake, Martin
- Hajek, Olaf
- Hanuka, Asaf
- Hendrix, John
- Hewgill, Jody
- Holland, Brad
- Hungry Dog Studio
- Ilić, Mirko
- Isip, Jordin
- Jasinski, Aaron
- Kitaoka, Kumiko
- Knappe, Joachim
- Kugler, Olivier
- Kuhlenbeck, Thomas
- Kunz, Anita
- Legno, Simone
- Lillycat
- Lomax, Liz
- López, Brigitta Garcia
- Macé, Margot
- Mateo
- Matsuzawa, Satoshi
- McPherson, Tara
- Mendoza, Rafael
- Mitsumi, Mari
- Morgan, Patrick
- Morse, Joe
- Murphy ’Bee’, Belinda
- Nakagawa, Gaku
- Nakajima, Miya
- Nico
- Niemann, Christoph
- Nolte, Anja
- Oxman, Karen
- Page, Dan
- Péault, Frédéric
- Pins, Arthur de
- Piven, Hanoch
- Ponzi, Emiliano
- Rae, Shonagh
- Ramble, Calvin
- Red Nose Studio
- Rendón, Maria
- Rogers, Paul
- Sauterau, Béatrice
- Schiffer, Helen
- Shimizu, Yuko
- Skwak
- Smith, Laura
- Smith, Owen
- Sowa, Michael
- Supiot, François
- Székessy, Tanja
- Taniguchi, Tatsuya
- Tavish
- Taxali, Gary
- Thompson, Mike
- Toledo, Pedro
- Triplett, Gina
- Ulriksen, Mark
- Wiebe, Gordon
- Wu, Yishin
Credits
Thanks
Imprint
L’Essenza del Vedānta (Vedāntasāra)
Autore/i: Sadānanda
Editore: Edizioni Āśram Vidyā
introduzione dell’autore, traduzione dal sanscrito e commento a cura del Gruppo Kevala.
pp. 192, Roma
Sadānanda Yogīndra Sarasvatī (XV sec. d.C.), conosciuto semplicemente come Sadānanda, appartenne all’Ordine monastico śaṁkariano Sarasvatī di cui fecero parte anche alcuni eminenti Maestri del Vedānta Advaita come Madhu Sudana, Brahmānanda, Upaniṣadbrahmendra.
Śaṁkarācārya fondò dieci Ordini monastici, che hanno resistito attraverso i secoli, per salvaguardare l’ideale della spiritualità dell’India, mantenere viva la continuità della Tradizione Advaita e promuovere, sulle basi dell’Advaita, l’armonia tra i diversi punti di vista onde evitare rivendicazioni esclusive della Verità. Questi Ordini, chiamati nel loro insieme Daśanāmin, sono: Āśramin, Giri, Araṇya, Bhāratī, Sarasvatī (questi cinque sono legati ai più importanti Maṭh fondati dallo stesso Śaṁkarācārya), Tīrtha, Purī, Vaṇa, Parvata, Sāgara.
Il Vedāntasāra o L’essenza del Vedānta, che viene presentato per la prima volta al lettore italiano, sintetizza in pochi sūtra la dottrina metafisica della Non-Dualità (Advaita) e può considerarsi, sia per la struttura sia per le citazioni contenute, un vero e proprio manuale, universalmente riconosciuto, di Filosofia Vedānta.
Il Vedānta è uno dei sei darśana (punti di vista) della filosofia indù. È conosciuto anche con il nome di Uttara-mīmāṁsā (Indagine successiva) in relazione alla Pūrva-mīmāṁsā (Indagine anteriore) la quale è detta anche Karma-mimarisa (Dottrina rituale). La prima, e soprattutto la corrente Advaita o Vedānta Non-duale, è nota come Jñāna-mīmāṁsā o “Indagine profonda sulla Conoscenza” che pone in rilievo l’aspetto metafisico di pura Conoscenza in rapporto a quello prettamente ritualistico dell’altra Mīmāṁsā (karma) e a quelli logico-speculativo, distintivo-analitico, dualistico-cosmologico e monistico-teosofico degli altri darśana (rispettivamente: Nyāya, Vaiśeṣika, Sāṁtkhya e Yoga).
Il Vedāntasāra può reputarsi derivato dal Brahmasūtrabhāṣya di cui sintetizza i punti e gli argomenti principali. In questo testo, che comprende 227 sūtra, emerge come Sadānanda avesse una profonda conoscenza delle opere dei suoi predecessori: Gauḍapāda, Śaṁkarācārya, Hastāmalaka, Sureśvara, Vidyāraṇya ma soprattutto avesse compreso lo spirito dell’Advaita.
Come tutti i trattati specifici (prakaraṇa), anche il Vedāntasāra si distingue per quattro precise caratteristiche: la prima consiste nell’enumerazione delle qualificazioni (adhikādra) richieste all’aspirante, la seconda concerne l’esposizione dell’argomento fondamentale (viṣaya) – cioè l’identità tra jīva e Brahman -, la terza verte sulla connessione (sambandha) che vige tra tale oggetto costituito dall’identità jīva-Brahman e la sua esposizione dottrinaria come relazione di identificazione del conoscente con il conosciuto (identità – coscienziale), mentre l’ultima consiste nell’esaltazione dell’aspetto pratico (prayojana) di detta esposizione ovvero della sua effettiva applicabilità (sādhanā) da un punto di vista realizzativo.
Ciò perché la conoscenza metafisica – e quindi la realizzazione corrispondente – deve essere acquisita come consapevolezza effettiva, e non già essere confusa con la semplice conoscenza teorica, di per sé sterile e priva di qualsiasi operatività. Questa conoscenza può inizialmente fungere da supporto all’intuizione ma in seguito dev’essere abbandonata a favore della conoscenza diretta poiché è solo in quanto coscienza-consapevolezza che la Conoscenza (jñāna) diventa realizzazione (siddhi) e liberazione (mokṣa).
Introduzione
- Qualificazioni del discepolo
- L’Istruttore
- La sovrapposizione
- Aspetti individuali e universali dell’ignoranza
- La natura di Turiya
- Il duplice potere dell’ignoranza
- La natura dei corpi sottili
- La natura dei corpi grossolani
- L’Unità dell’Essere nella manifestazione
- Esposizione delle false teorie sul Sé-atman
- La reale natura dell’atman
- La soluzione delle sovrapposizioni
- Tu sei Quello
- Io sono Brahman
- La sadhana realizzativa
- L’ottuplice disciplina
- Ostacoli al nirvikalpa samadhi
- Il Realizzato
Testo sanscrito
Iniziazione alla Filosofia di Platone
Autore/i: Raphael
Editore: Edizioni Āśram Vidyā
introduzione dell’autore.
pp. 180, Roma
«Ma quali sono per te i veri filosofi? chiese. Quelli, deci io, che amano contemplare la verità… coloro che riescono ad arrivare a ciò che sempre permane invariabilmente costante… Chi è capace di vedere l’Intero è filosofo, chi no, no».
Uno degli intenti di questo libro è la presentazione di Platone quale vivificatore della Tradizione misterica occidentale che parte da Orfeo, passa per Pitagora, Parmenide e arriva a Platone e sarà, poi, ripresa soprattutto da Plotino.
La Tradizione Orfica – seguendo la Dottrina unica universale – considera l’Anima-intelligibile racchiusa nel corpo-sensibile; compito dell’ente è sorgere da questa tomba e risvegliarsi al riconoscimento della propria immortalità: ciò che vi è di divino nell’uomo deve tornare al divino, in ciò consisteva la catarsi orfica.
Anche nella Filosofia di Platone è presente l’istanza per la trascendenza o l’ascesi (questo termine va inteso come innalzamento, rivolgimento) dettata da un preciso intento: portare l’uomo irrequieto dal sensibile fenomenico e conflittuale all’Intelligibile, vera patria dell’essere. A tal fine Platone non solo ha esteso e codificato i principi fondamentali dell’Insegnamento tradizionale misterico, dandogli una mirabile ed ineccepibile veste concettuale, ma ha proposto dei sentieri operativi che possono condurre alla realizzazione del Bene Supremo: quello della Conoscenza e dell’Amore. La Filosofia (= Amore della Conoscenza) platonica non è, dunque, un opinare soggettivo ma un conoscere perché si è visto; filosofo è «chi è capace di vedere l’Intero» e chi perviene alla contemplazione dell’Essere nel suo intero non può non trasformare il proprio modo di sentire, volere ed agire.
Di particolare interesse è il capitolo Platonismo e Vedanta in cui Raphael fa un parallelo tra la Filosofia di Platone e di Samkara, offrendo all’intuizione del lettore precisi punti di riferimento e di corrispondenza tra gli Insegnamenti di questi due Divini Maestri.
Per quanto riguarda l’Autore possiamo dare alcune note che lasciamo alla riflessione di chi legge. Raphael, pervenuto ad una sintesi realizzativa dei vari rami tradizionali non ha fatto della metafisica orientale, in particolare quella dell’advaita Vedanta e dell’Asparsa-vada, la sua unica espressione ma, quale interprete fedele dell’Unica Tradizione universale si è espresso anche tramite l’insegnamento della Qabbalah e dell’Alchimia, facendo sempre rilevare come la nota fondamentale di ogni autentica Dottrina tradizionale sia quella di non costituire semplice erudizione ma esperienza di vita. Questa nota Egli l’ha ritrovata anche nella Filosofia platonica ed è per questo che propone, sottolineandolo anche nel titolo del libro, un accostamento ad essa non culturale ma iniziatico, in quanto «Platone ha svelato un Insegnamento misterico di ordine tradizionale che deve essere considerato sacro e coloro che cercano l’Iniziazione filosofica platonica con tale prospettiva vi si devono accostare». Noi riteniamo che lo stesso lettore attento e qualificato, dopo la meditazione di questo testo, potrà meglio comprendere l’indicazione data da Raphael; infatti Iniziazione alla Filosofia di Platone testimonia l’identità coscienziale conseguita da Raphael con l’Insegnamento platonico, perché solo chi è pervenuto al “cuore” di una Dottrina ne può esprimere l’essenza con
tanta Bellezza.
Introduzione
- La sfera dell’Essere o delle Idee
- L’Uno-Bene quale realtà metafisica
- Dualismo platonico?
- La dialettica come tecnica di risveglio
- L’Anima possiede già la Verità
- L’ascesi platonica
- La Conoscenza catartica
- L’ascensione dell’Eros filosofico
- Śaṁkara
- Platonismo e Vedānta
Il Pensiero Storico Classico – L’Età Romana Imperiale
Volume II – 2
Autore/i: Mazzarino Santo
Editore: Editori Laterza
pp. 516, Bari
«Nato dall’incontro tra la rivoluzione dell’età di Epimenide e dei tiranni e la cultura aristocratica, il pensiero storico greco ebbe da quest’ultima la sua propria forma; neanche la società ellenistico-romana riuscì ad abbandonarla in una maniera decisiva»: da qui prende avvio l’innovativa ricerca di Santo Mazzarino, fra i maggiori studiosi italiani del mondo antico.
Un classico che ha aperto nuove prospettive di lettura dei grandi storici dell’antichità.
Santo Mazzarino (1916-1987) è stato ordinario di Storia romana presso la facoltà di Lettere di Roma. Tra le sue opere: Stilicone (1942); Dalla monarchia allo Stato repubblicano (1945); Fra Oriente e Occidente (1947); Aspetti sociali del IV secolo (1951); La fine del mondo antico (1959); Antico, Tardo-antico ed era costantiniana (2 voll., 1974-1980).
L’età romana imperiale
- Da Sallustio a Tacito. Storiografia e arti figurative
- Gli «schiavi illustri» e le contraddizioni dell’età imperiale
- Dall’età dei Severi al basso impero
- Utopia e rivoluzione nella storiografia tardoromana
- Ethos e kratos nella storiografia d’età. imperiale: dalle Res gestae di Augusto a Tacito, Cassio Dione, «Corda»; ad Aurelio Vittore e alla Historia Augusta
- Livianismo classico e umanesimo cristiano; da Lucano a Grosio a Dante
- L’utopia antica, Moro e Machiavelli. Anno-numero e temporalità; dalle lamine di Pyrgoi al nostro «storicismo»
Epilogo
Note
- Capitolo settimo
- Epilogo L’intuizione del tempo nella storiografia classica. Cronologia
Appendici
- I. La critica protobizantina; e la storiografia secondo la Retorica aristotelica
- II. Il cosiddetto Anonymus post Dionem e gli escerti bizantini de sententiis
Indici
- Indice analitico dell’opera
- Autori moderni citati
Il Pensiero Storico Classico – Dagli Alexandrografi ai Cesariani
Volume II – 1
Autore/i: Mazzarino Santo
Editore: Editori Laterza
pp. 544, Bari
«Nato dall’incontro tra la rivoluzione dell’età di Epimenide e dei tiranni e la cultura aristocratica, il pensiero storico greco ebbe da quest’ultima la sua propria forma; neanche la società ellenistico-romana riuscì ad abbandonarla in una maniera decisiva»: da qui prende avvio l’innovativa ricerca di Santo Mazzarino, fra i maggiori studiosi italiani del mondo antico.
Un classico che ha aperto nuove prospettive di lettura dei grandi storici dell’antichità.
Santo Mazzarino (1916-1987) è stato ordinario di Storia romana presso la facoltà di Lettere di Roma. Tra le sue opere: Stilicone (1942); Dalla monarchia allo Stato repubblicano (1945); Fra Oriente e Occidente (1947); Aspetti sociali del IV secolo (1951); La fine del mondo antico (1959); Antico, Tardo-antico ed era costantiniana (2 voll., 1974-1980).
Dagli alexandrografi ai cesariani
- Alessandro e il pensiero storico
- «Diario» e hypomnémata: da Alessandro a Tolomeo VIII
- Utopia. e mito, società e pensiero storico
- Roma e la storiografia ellenistica
- Società. e pensiero storico nell’età. della pretesta
- Polibio, la. società di Roma e la. storiografia repubblicana
- Storiografia pragmatica e tragedia storica
- Tra Annibale e Cesare
- Cesare e il pensiero storico del suo tempo
- Il tema della terra Italia da Polibio a Dionisio e ai gromatici
- Origine e significato del pensiero storico ellenistico e romano; Yaoro, Indiani, mondo classico
- Il problema dell’imperialismo, dai Maurya a Mitridate: sguardo sintetico sulla storiografia ellenistico-romana
- Introduzione a Sallustio e a Tacito
- Introduzione all’età cristiana: da Sura, Varrone e Trogo a Chryseros e Teofilo. Una nuova intuizione del tempo?
Il Samurai • Romanzo
Titolo originale: The Samurai
Autore/i: Endo Shusaku
Editore: Luni Editrice
nota del traduttore inglese, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Anna Solinas.
pp. 336, Milano
Il samurai è un romanzo ambientato in Giappone all’inizio del XVII secolo. Nonostante la sua posizione geografica agli estremi confini dell’Oriente, nei primi anni del 1600 il Giappone rischiò di essere inghiottito dal vortice complesso e pericoloso della politica internazionale. Le nazioni europee – in primo luogo l’Inghilterra e l’Olanda, protestanti, e il Portogallo e la Spagna, cattoliche – si battevano per estendere la loro influenza in Asia, fondando colonie in ogni angolo del Sud-Est asiatico, costruendo navi per incrementare i commerci e scontrandosi nel mare dell’Asia. Questi conflitti non si limitavano a battaglie politiche commerciali, ma includevano anche le dispute religiose tra cattolici e protestanti.
Investito dall’uragano, il Giappone avvertì il bisogno di difendersi. Il sovrano giapponese Tokugawa Ieyasu cercò con ogni mezzo di proteggerlo dalle invasioni delle varie nazioni europee, e in particolare individuò, nell’opera dei missionari cattolici, una sorta di avanguardia dei conquistatori che sarebbero arrivati in seguito.
La sua politica, tuttavia, non si limitò alla pacificazione interna. Con l’intento di creare un Giappone capace di resistere alle invadenti potenze straniere, decise di entrare anche egli nel conflitto militare-commerciale che si abbatteva nelle acque dell’Oceano Pacifico, coinvolgendo in questo suo disegno quattro samurai di rango inferiore, vassalli del più potente daimyo delle province nordorientali, e un ambizioso sacerdote spagnolo, inviati in ambasceria presso il Papa di Roma.
Se questo è il contesto storico che fa da sfondo alla vicenda del romanzo, Endo – grande scrittore cattolico – però ci avverte, fin dalla Prefazione, che esso costituisce in verità lo spunto per esplorare il mondo misterioso in cui i disegni e le vicende umane si intrecciano e interagiscono con le vie e i disegni divini, che sempre interrogano in modo diretto gli abissi del cuore umano, mostrandogli – al di là della sconfitta e della perdita terrene – la redenzione che viene dalla Croce.
Così la storia di questo singolare gruppo di persone, tre samurai giapponesi risucchiati dalla vita di tutti giorni nel vortice della grande politica, e un frate francescano dal temperamento ardente, che oscilla tra fede in Cristo e volontà di potenza – si concluderà tragicamente con il martirio. Nella sconfitta, ciascuno troverà la risposta nel fondo del proprio cuore.
Shusaku Endo (1923-1996) è stato uno dei più affermati e letti scrittori giapponesi contemporanei, non solo in patria, ma anche in Occidente. Convertitosi da giovane al Cattolicesimo, ha sempre avuto, come leitmotive della sua narrativa, il difficile incontro tra Oriente e Occidente, e in particolare l’arduo interrogativo sull’impatto che il Cristo – l’uomo morente sulla croce, sul patibolo – ha sull’anima di un orientale – come Claudel, Mauriac, Greene o Bernanos – danno allo «scandalo» della Croce non sciolgono, per Endo, il nodo di quell’estraneità culturale che rende, per un giapponese, la Croce ancora più «scandalosa» e difficilmente comprensibile, e per questo egli fa della soluzione di questo problema un tema costante delle sue opere, tra cui ricordiamo, oltre ai capolavori Silenzio e Il samurai, i romanzi Vulcano, Il vecchio nemico, Scandalo, e il saggio Vita di Gesù.
Kokoro • Il Cuore della Vita Giapponese
Titolo originale: Kokoro: Hints and Echoes of Japanese Inner Life
Autore/i: Hearn Lafcadio
Editore: Luni Editrice
traduzione di Anna Pensante.
pp. 240, Milano
«Kokoro», in giapponese, può significare «mente», «spirito», «sentimento», «emozione», «pensiero», ma Lafcadio Hearn tradusse questa parola forse i uno dei modi migliori, come «il cuore delle cose». Pubblicata per la prima volta nel 1896, questa raccolta di quindici scritti tocca gli aspetti più profondi della vita giapponese, e contiene alcuni dei più bei racconti che Hearn potè ascoltare durante gli anni trascorsi in quel Paese, oltre ad alcune delle più commoventi vicende che gli capitarono. Visto con i suoi occhi, il Giappone è un luogo misterioso e romantico: uno sguardo che ha molto influenzato l’idea che l’Occidente, allora, andava formandosi di una cultura esotica e ancora, tutto sommato, insondabile.
In questo libro – affascinante proprio per la sua natura composita e per i salti di umore che lo caratterizzano – il Giappone di quei tempi, con la sua etica radicata e diffusa dalle classi più elevate fino a quelle più popolari, i suoi assiomatici doveri del rispetto e del sacrificio, della generosità fino al dono della propria stessa vita, con quella spiritualità profonda che è caratteristica di tutto l’Oriente, offre a Hearn lo spunto per una critica lucidissima e spietata – tanto moderna da essere profetica – dell’Occidente capitalistico, con le sue città disumane, mostruose, inquinate, dove alla pretesa della ricchezza e del predominio culturale sul mondo si contrappone la miseria e la degradazione dei bassifondi, dove l’amoralità della classi alte, che non hanno altro valore se non il denaro, sia compagna allo sfruttamento sfrenato dell’uomo e della natura e a una hybris che non conosce più limiti.
Kokoro è perciò davvero uno sguardo capace di cogliere fulmineamente il «cuore delle cose», ma non solo giapponesi. Piuttosto, capace di partire dall’umanità e dalla semplicità di un mondo e di una vita ancora tradizionali («con un cuore») per rivolgersi dolorosamente alle cose di casa nostra, all’Occidente padrone del mondo, che ha barattato il suo «cuore» con la volontà di potenza. In uno dei saggi più belli e più tristi («Nel crepuscolo degli dèi»), da un magazzino i cui un affarista cafone e brutale ha affastellato alla rinfusa opera d’arte buddhiste, induiste e shintoiste – che chiama «idoli» – senz’altra cognizione che quella del loro approssimativo valore venale come merci, Hearn riesce, commuovendoci, a far rivivere la potenza del divino che a queste stature desacralizzate competeva per principio, rimembrando passi delle Scritture: «Sfolgorante di luce uscì dal grembo, come il Sole che sorge a Oriente… E parlò con chiare parole, dicendo: “Questa nascita è la nascita di un Buddha. Non è per me la rinascita. Solo per quest’ultima volta sono nato, per la salvezza di tutti sulla terra e in cielo”».
Lafcadio Hearn (1850-1904) nacque nell’isola greca di Leucade (Lefkás, da cui il suo nome, «Lafcadio»). Nel 1890 si trasferì in Giappone, dove insegnò Lingua e letteratura inglese all’Università di Tokio. Del Giappone amava sinceramente la gente, l’arte, le storie popolari, il folklore, e si sforzò di comprendere quel Paese più di ogni altro Occidentale di quel periodo.
Storia delle Credenze e delle Idee Religiose – 3 Volumi
Volume I: Dall’età della pietra ai Misteri Eleusini – Volume II: Da Gautama Buddha al trionfo del cristianesimo – Volume III: Da Maometto all’età delle Riforme
Autore/i: Eliade Mircea
Editore: Rizzoli
premesse dell’autore, traduzione di Maria Anna Massimello e Giulio Schiavoni, BUR Saggi, titolo originale Histoire des croyances et dee idées réligieuses.
vol. 1 pp. 508, vol. 2 pp. 538, vol. 3 pp. 391, Milano
…Un cofanetto che raccoglie i tre volumi dell’opus magnum di Mircea Eliade, il fondatore di una disciplina come la storia scientifica delle religioni, che prima della sua intuizione non esisteva, miscela ogni tipo di prospettiva (antropologia, psicologia, etnologia, teoria del mito) per affrontare, in tre passi decisivi, l’intera vicenda religiosa umana: dall’età della pietra ai Misteri di Eleusi, da Buddha al trionfo del Cristianesimo, da Maometto all’età delle Riforme…
Volume I: «Dall’età della pietra ai Misteri Eleusini»
Grande studioso dell’esperienza del sacro nella storia dell’umanità, Eliade ripercorre in questo saggio le manifestazioni religiose delle tradizioni più antiche, esaminando le loro crisi e i momenti di creazione. Il suo è uno sguardo sulle origini del culto e del mito nella piena consapevolezza della loro lunga durata: la consapevolezza, per esempio, che il fascino dei misteri orfici più antichi ha segnato la storia delle idee influenzando attraverso i secoli l’ermetismo medievale, il rinascimento italiano, il romanticismo, la poesia europea moderna, da Rilke a Eliot. La ricerca di Eliade prende avvio dai primi comportamenti magici dell’uomo preistorico per giungere alla diffusione del culto di Dioniso, soffermandosi sulle religioni mesopotamiche ed egiziane, sui culti di Israele, l’India prima di Buddha, la religione greca e quella iranica, e rivelando l’unità di fondo del fenomeno religioso nell’inesauribile varietà delle sue espressioni.
Volume II: «Da Gautama Buddha al trionfo del cristianesimo»
Il mondo pagano, popolato di dei e avvolto di misteri si ritira progressivamente nell’ombra per lasciare la scena all’inesorabile avanzata delle grandi religioni monoteistiche. A Oriente, le tappe di questa svolta sono prima il confucianesimo nella Cina neolitica e poi la prima predicazione del Buddha nelle terre indiane, che culminarono nella progressiva e quasi totale affermazione del buddhismo. Ma è a Occidente che lo sguardo di Mircea Eliade coglie con maggiore limpidezza gli ultimi bagliori del politeismo: sono quei sussulti che accompagnano la fioritura degli ultimi Misteri – orfici, egizi, mitriani – nei quali si esprime a pieno la complessità religiosa di un’epoca avviata al tramonto, e che trova il suo compimento nei cupi miti germanici del ragnarök della fine. Parallelamente, il monoteismo – già affermatosi nell’ambito della cultura e della società ebraica, e poi vivificato dalla predicazione del Cristo – si estende a tutto l’Occidente incontrando la crudele e spietata, ma sempre più debole, opposizione dell’Impero romano.
Volume III: «Da Maometto all’età delle Riforme»
Ultima parte della grande opera in tre volumi che corona l’attività di studioso di Eliade. Con il tramonto del paganesimo e il lento inarrestabile affermarsi del monoteismo cristiano l’Occidente si avvia a vivere una nuova lunga stagione della storia dello spirito. Mircea Eliade osserva i cambiamenti e le evoluzioni delle varie chiese cristiane, gli scismi e le eresie che le percorrono da sant’Agostino all’Illuminismo e in parallelo l’irrompere dell’Islam prima, della Riforma dopo, sulla scena religiosa e politica dell’Occidente. Oltre che alle grandi chiese mondiali giusto risalto viene dato da una parte all’opera di rinnovamento delle strutture religiose svolta attraverso i secoli dai mistici ebrei, cristiani e musulmani, dall’altra al permanere diffuso di pratiche e culti popolari e al diffondersi di un esoterismo più o meno magico nella civiltà occidentale.
Cortigiana Veneziana – Veronica Franco e i Suoi Poeti 1546-1591
Autore/i: Zorzi Alvise
Editore: Camunia Editrice
prima edizione, collana: Storia & Storie.
pp. 172, Milano
Alvise Zorzi, rigoroso storico e acuto narratore di costume, ci propone un delizioso mosaico della vita e della personalità di una dama galante del Cinquecento che fu anche un’incantevole scrittrice: Cortigiana Veneziana racconta i successi nei certami letterari e nelle arti d’amore di Veronica Franco (1546-1591), elegante autrice di una corporosa raccolta di Lettere Familiari, poetessa il cui talento è documentato dalle Terze Rime e una di quelle venditrici d’amore che furono a Venezia espressione di civiltà raffinata, gaudente e apertissima. Amante di una notte di Enrico di Valois re di Francia e Polonia, amica di ecclesiastici e letterati, di magistrati e politici, la Franco (donna conversevole, arguta, spontanea e colta) visse poi un romanzo d’amore, di odio e di competitività letteraria con i poeti di Ca’Venier (Domenico, Maffio, Marco). Le cortigiane, oltre a perfezionarsi nell’erotismo, imparavano il latino, studiavano metrica, suonavano il liuto e la spinetta, si esibivano nel canto e nel ballo, frequentavano studi di pittori, dialogavano con ambasciatori e dogi: perciò la storia di Veronica Franco, storia di un’educazione alle buone maniere e di una vivace avventura sociale (Veronica nel 1580 subì anche un processo davanti al Sant’Uffizio dell’Inqusizione), nell’accurata e intelligente ricostruzione di Zorzi si trasforma in un resoconto sulla vita dell’aristocrazia e della borghesia veneziana del XVI secolo.
Alvise Zorzi, nato a Venezia da antica famiglia, Alvise Zorzi ha trovato, per così dire, in casa la passione per gli studi veneziani e ha frequen’ tato a Padova i corsi di Roberto Cessi, Aldo Ferrabino, Ezio Franceschini, Giuseppe Fiocco e di altri maestri di fama. Il suo lavoro di responsabile dei programmi culturali della Televisione italiana dal 1953 al 1961, poi di coordinatore dei rapporti internazionali nel campo della Radio e della Televisione, non gli ha impedito di svolgere un’attività pubblicistica, nonché una serie di ricerche sistematiche su alcuni aspetti della storia e della civiltà veneziane. Oltre ad altri lavori, ha pubblicato nel 1972 l’opera in due volumi Venezia scomparsa, che è tuttora l’unico studio sistematico e documentato sulle vicende del patrimonio storico-artistico veneziano dalla caduta della Repubblica veneta ai nostri giorni. Alvise Zorzi fa parte, con Bruno Visentini, Carlos Chagas, René Huyghe, Sir John Pope-Hennessy ed altre personalità della cultura, del Comitato Internazionale per Venezia dell’Unesco.
- Veronica e i critici
- Veronica e l’Inquisizione
- Veronica e gli amici
- I poeti di Ca’Venier
- Veronica e Domenico Venier
- Veronica e Maffio Venier
- Veronica e Marco Venier
Epilogo
Documenti
Il processo inquisitoriale di Veronica Franco
Il processo inquisitoriale di Domenico Venier
Fonti e bibliografia
La Luce delle Cose – Immagini e Parole nella Notte
Autore/i: Anedda Antonella
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione, collana: Campi del sapere, in copertina: miniatura, particolare, dal Commentario dell’Apocalisse del Beato di Liébana (XI secolo).
pp. 184, Milano
Una donna racconta, in una notte insonne, di libri e quadri legati alla luce. Alla sua memoria affiorano molti nomi che si intrecciano a riflessioni e ricordi e ai gesti quotidiani di una madre verso una figlia. Le immagini dilatano il tempo e lo spazio, l’insonnia amplifica la notte, la luce del mattino unisce la Corsica alla Venezia di Bellini, alla Provenza di Cézanne fino alla Polonia dei bisonti e di Auschwitz e alla Russia di Puskin, in un viaggio interiore che si conclude con una nuova notte.
Antonella Anedda (Anedda-Angioy) è nata nel 1958 a Roma. Vive tra Roma e la Sardegna. Ha collaborato con riviste e giornali quali Il Manifesto, Linea d’ombra, Nuovi Argomenti. Ha pubblicato libri di versi: Residenze invernali (Crocetti, 1992, premio Sinisgalli); Notti di pace occidentale (Donzelli, 1999); Il catalogo della gioia (Donzelli, 2003), Tre stazioni (LietoColle, 2005); Dal balcone del corpo (Mondadori, 2007, Premio Napoli); Salva con nome (Mondadori, 2012, Premio Viareggio). In prosa: Cosa sono gli anni (Fazi, 1997); il libro di traduzioni e poesie Nomi distanti (Empiria, 1998, con una nota di Franco Loi); La luce delle cose (Feltrinelli, 2000); La vita dei dettagli (Donzelli, 2009). È presente in antologie italiane e straniere.
- Bonifacio, notte
- Insonnia
- L’opera del buio
- Libri da capezzale
- Regine della notte
- La notte si appressa come un monte di pietre
- Deserti
- La notte chiara, la solitudine sonora
- Tenebre
- Conoscenza della notte. Boschi di notte
- Castelli
- La salvezza della luce, la pena della luce
- Icone
- Rotte notturene
- Enigmi
- Via dalla notte. Verso ciò che si guarda
- Alberi
- Dall’arca
- Immagini. L’eterna paura che batte sulla terra
- Suoni della notte
- Fughe di pietra
- Nudità
- Luce dei sordi
- Dettagli. Il regno delle luci
- Mattine del mondo
- Respiri
- Brina, formiche. bambini
- Voci mute
- Crepuscoli. Attese
- Lanterne nella luce
- Forme del vento
- Notte, diversa notte
Nota bibliografica
La Verginità in Grecia
Titolo originale: Le corps virginal. La virginité fèminine en Grèce ancienne
Autore/i: Sissa Giulia
Editore: Editori Laterza
prima edizione, prefazione di Nicole Loraux, traduzione di Giorgia Viano Marogna, collana: Storia e Società, in copertina: «Il bacio»: kylix attica a figure rosse, fine del VI sec. a. C., da Corinto (Staatliche Museum, Preussicher Kulturbesitz, Berlino).
pp. XVI-250, Bari
«Soffia il vento del Nord, la cui forza scatenata passa attraverso ogni essere vivente: ma non raggiungerà la giovinetta dalle tenere carni, che la cavità di una dimora ben chiusa protegge, […] così appare la giovinetta in uno dei testi fondatori della tradizione greca. Vergine e interamente assorbita dal proprio corpo. Un corpo fragilissimo […] ma un corpo intatto».
Con queste suggestive parole Nicole Loraux introduce alla ricerca estremamente originale e avvincente di Giulia Sissa, che illustra con grande efficacia la costellazione di valori e simboli legati nel mondo greco alla integrità fisica del corpo femminile. Oltre che all’incrocio di analisi illuminanti di miti e rituali, la questione della verginità viene situata all’interno delle conoscenze anatomiche del tempo e delle convinzioni popolari del mondo greco.
Giulia Sissa, ricercatrice del CNRS, fa parte del laboratorio di Antropologia sociale del Collège de France: specialista di temi quali la rappresentazione del corpo, la sessualità e la parentela nell’antica Grecia, è coautrice di Madre Materia. Socioligia e biologia della vita quotidiana degli dei greci (con M. Detienne, 1989).
Prefazione. Un segreto ben custodito di Nicole Loraux
Introduzione
- I. – La vergine degli enigmi
- II. – Il corpo virginale
- III. – Né vergini né madri
Note
Bibliografia
Il Vecchio Maestro Zen • Idee per un Risveglio Consapevole
Titolo originale: The Old Zen Master
Autore/i: Leggett Trevor
Editore: Luni Editrice
prefazione dell’autore, traduzione di Anna Benucci Serva.
pp. 152, nn. ill. b/n, Milano
Questa antologia postuma di scritti di Trevor Leggett racchiude narrazioni e spunti – raccolti nel corso di decenni da diverse fonti scritte e orali, sia della tradizione sia della contemporaneità -, che offrono al lettore occidentale prospettive inattese e interpretazioni inedite di situazioni quotidiane, vicine al vissuto di ogni persona. Tali punti di vista nascono dallo studio profondo e dalla dedizione alle discipline e alla cultura orientali dell’autore, che ne ha fatto parte sostanziale della propria vita. A ciò si aggiunga l’estrema misura, innata in questo gentiluomo inglese, che induce la forma agile, vivace e talvolta folgorante dei racconti, tanto più incisivi quanto più la trama di eventi spiritualmente complessi viene stemperata in i giare breve e conciso.
La sorpresa narrativa sta tutta in piccoli dettagli: la pazienza necessaria quando si affronta un torneo di scacchi, la serenità d’animo che richiede la raccolta delle foglie che cadono su un manto perfetto di muschio, lo spirito di umanità nel donare anche una sola ciotola di latte quando la carestia colpisce il villaggio, l’armonia nella disposizione dei cuscini in una sala di meditazione. Eppure tanta semplicità, sotto il colore della vivezza e dell’interesse etnografici, sottende valori religiosi, quanto etici: è il bene e la correttezza di ciascuno che fanno di una vera comunità.
Leagett scrive quasi a ruota libera, come dice lui stesso nella pagina di prefazione, affidandosi agli insegnamenti dei maestri e alla memoria personale, con una vivacità di intelletto e di spirito che affascina e che, allo stesso tempo, invita con tutta la naturalezza dell’umiltà alla riflessione e al ripensamento. Non mancherà certo a ciascuno l’occasione, nella vita di ogni giorno, di potersi trovare a dire: «Anche Leggett racconta che…».
Trevor Leggett (1914-2000), inglese, traduttore, interprete e autore di una trentina di testi sull’Oriente e le dottrine orientali, per lungo tempo fu allievo del filosofo e maestro di yoga Hari Prasad Shastri, al quale ha dedicato le sue opere di argomento spirituale e religioso.
Uomo dai mille interessi e molteplici passioni – non ultima la musica classica -, nel 1938 si trasferisce in Giappone, dove perfeziona la pratica del judo, che aveva iniziato in patria sotto la guida del maestro Yukio Tani. Judoka di riconosciuta fama – è stato il primo straniero a ottenere il 6˚ Dan dal Kodokan di Tokyo -, dopo essere tornato a Londra, finita la guerra, comincia l’insegnamento di questa disciplina presso il Budokwai.
Nel 1984 fu insignito di un’altissima onorificenza dall’Imperatore del Giappone, che gli riconobbe il merito di un incessante e proficuo impegno nella diffusione della cultura nipponica in Occidente.
Teologia della Storia
Titolo originale: Théologie de l’histoire
Autore/i: Thils Gustave
Editore: Edizioni Paoline
seconda edizione interamente rifusa dall’autore, versione italiana del dott. don Giovanni Roatta, prefazione dell’autore.
pp. 156, Alba
… La Chiesa sulla terra è “militante”; il messaggio dell’Apostolo è chiaro; i fatti lo mostrano. Il processo antitetico della teologia neo-testamentaria contribuisce, col suo stesso carattere dualistico , a mantenere questo senso di dramma permanente. Ma è tutto? La rivelazione ci descrive veramente un “match nullo”, che si risolve all’ultimo minuto con un “affondamento totale della squadra avversaria?” La rivelazione contiene questa impressione di manicheismo perfetto? San Paolo e San Giovanni ci descrivono una lotta a parità di forze? Gli Apostoli ci annunciano forse una incertezza fino alla morte? Il Maligno talora vince sulla grazia: ma il complesso della sua azione si presenta come di forza equivalente a quella del Signore? Sembra che a tutte queste questioni si possa rispondere negativamente. Pare che la rivelazione ci insegni che un’”ottimismo profondo, benchè tragico” può animarci quaggiù per la nostra vita e quindi per tutte le azioni che, uscendo da noi, si traducono in valori di civiltà e di cultura. Ottimismo giustificato dalla natura di Dio, dalla virtù dei cristiani, dall’intercessione dei Santi, dal vigore della Chiesa Madre, ecc. Ecce vobiscum sum omnibus diebus, usque ad consummationem saeculi.
Trascendenza o incarnazione? A questo interrogativo, che costituisce il titolo di un suo opuscolo (vers. it. presso l’Editrice Ares, Roma, 1957), Gustave Thils così risponde: «L’una e l’altra: non l’una o l’altra. Il vero cristianesimo esige entrambi i movimenti, entrambi i comportamenti, entrambi gli ideali». Tutta la «storia della salvezza», e pertanto tutta la storia umana in cui si opera la salvezza, e segnata dalle due componenti. Nell’organismo ecclesiale, nel fluire dei tempi e secondo le necessita, ora si accentua la prima – fino al limite della «nada» come si esprimeva san Giovanni della Croce, o anche fino al senso peggiorativo, oggi corrente, dell’espressione liturgica «terrena despicere» -; ora si accentua la seconda, giungendo talora a conclusioni estravaganti ed errate sul principio «omne ens est bonum» che san Tommaso ha esposto in un modo tanto equilibrato. La Teologia della storia del Thils – apparsa in prima edizione circa un ventennio fa ed ora interamente rielaborata (1967), per la sola edizione italiana, alla luce dei documenti conciliari – ci offre appunto un eloquente saggio di ricerca armonica in questa duplice manifestazione dell’azione cristiana nella storia umana, anche se con un leggero spostamento verso la seconda componente, cioè: una concezione cristiana della storia umana piena « di un ottimismo profondo, benché tragico». «L’insieme della storia del mondo – dichiara il Thils – e dominato, dal punto di vista della Rivelazione, dall’influenza dello Spirito – che vuole tutto “spiritualizzare” – e da quella della Carne (nel senso paolino del termine) che vi si oppone. Ora, chi dice Spirito dice: unita organica, universalismo, santità, pace, equità, benevolenza. Questi beni che abbiamo numerati sono beni “trascendenti”, certo, poiché sono partecipazione alla vita stessa di Dio, ma postulano necessariamente una “trasposizione terrestre”, che porta lo stesso nome e rende così il mondo non soprannaturale, bensì cristiano». C’é dunque un disegno di Dio nella storia, retto e guidato dai magnalia Dei dell’opera salvifica, ma che si attua nel complesso dell’attività umana libera, con tutte le realizzazioni e gli scacchi che essa comporta. Alla fine, però, quando la storia sarà consumata, Cristo ricapitolerà tutto. È quanto riscopre ed avvalora solennemente lo stesso Concilio Vaticano II nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes, al n. 45: «Nello Spirito (del Signore) vivificati e coadunati, noi andiamo pellegrini incontro alla finale perfezione della storia umana, che corrisponde in pieno col disegno del suo amore: “Ricapitolare tutte le cose in Cristo, quelle del cielo e quelle della terra” (Ef 1, 10)».
Scienza e Filosofia della Scienza
Note introduttive alla storia e alla teoria critica del conoscere scientifico
Autore/i: De Michelis Enrico
Editore: G. B. Paravia & C.
unica edizione, avvertenza dell’autore.
pp. 156, Torino
Sommario:
Avvertenza
- I. – La storia delle scienze in generale e il suo oggetto
- II. – Le fonti e le vie del progresso scientifico
- III. – Il processo di distinzione delle scienze e i loro reciproci rapporti d’interdipendenza
- IV. – Il problema del metodo
- V. – La questione dei limiti e del valore della scienza
Indice dei nomi citati
Un Piccolo Angolo d’Inferno
Titolo originale: Vtoraja Čečenskaja
Autore/i: Politkovskaja Anna
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione di Georgi M. Derluguian, prologo dell’autrice, traduzione dall’inglese di Isabella Aguilar.
pp. 280, Milano
“Voglio che conosciate la verità. Poi, se vorrete potrete sempre optare per il cinismo e per il razzismo in cui si sta impaludando la nostra società.”
Ci sono bambini che passano i loro vuoti pomeriggi a raccontarsi, seduti all’ombra delle macerie, storie di uomini misteriosamente scomparsi. Madri che in affannose corse contro il tempo bussano alle porte dei villaggi in cerca di denaro per riscattare i figli, o quel che ne resta, dalle mani di un esercito di aguzzini. Un popolo intero umiliato da anni di privazioni, violenze e indifferenza. Questa è la Cecenia di Anna Politkovskaja, un Paese tenuto accuratamente lontano dai riflettori dove “la tortura è la norma, le esecuzioni senza processo sono routine e le razzie e i saccheggi un luogo comune”. Una terra battuta dalla guerra, minacciata dal fuoco delle sanguinarie milizie indipendentiste e messa ancor più in pericolo da un esercito corrotto, complice e profittatore di uno spietato disegno politico. È la vittima di tanta cruda insensatezza non è un’astratta entità statale ma una popolazione inerme, costantemente sotto minaccia, privata del diritto e della dignità.
Inviata sul campo dal settimanale di ispirazione liberale “Novaja Gazeta”, Anna Politkovskaja ha avuto il coraggio di rompere il silenzio svelando al mondo gli orrori della Cecenia, senza censure né remore nell’accusare Putin e nel parlare di genocidio. Per anni la sua voce è stata l’unico filo di collegamento tra quelle terre dimenticate e il resto del mondo: Anna ha camminato sotto le bombe insieme ai profughi, ha condiviso i piccoli riti quotidiani, ha provato sulla propria pelle gli orrori dell’arresto, le violenze, la paura. Un piccolo angolo d’inferno è il libro che ripercorre questa storia, fatta di esperienza personale e indagine rigorosa, raccogliendo gli scomodi reportage che hanno smascherato i crimini della Russia e che le sono costati la vita.
“Anna Politkovskaja era una giornalista speciale, direi meravigliosa. Una che non conosceva le mezze misure, che denunciava gli orrori di cui era testimone. E non si fermava di fronte a niente”. (Mikhail Gorbaciov)
Anna Politkovskaja (1958-2006) giornalista russa, inviata del settimanale indipendente “Novaja Gazeta”, dal 1999 corrispondente dal fronte di guerra del Caucaso, è divenuta celebre in Russia e all’estero per i reportage dalla Cecenia, per le testimonianze di prima linea del sequestro al teatro Dubrovka di Mosca e della strage di bambini di Belsan, per la sua opposizione a Putin. Il 7 ottobre 2006 è stato assassinato in circostanze non ancora chiarite.
Il Gioco – Ruolo e Sviluppo del Comportamento Ludico negli Animali e nell’Uomo
IV. Il Gioco in un Mondo di Simboli
Autore/i: Autori vari
Editore: Armando Armando Editore
selezione, introduzione, note e cura di Jerome S. Bruner, A. Jolly, K. Sylva, titolo originale: Play – Its Role in Development and Evolution, traduzione di G. Buffa, M. T. Cianchi, E. Picchi Piazza, A. Camerini, M. Marrazzi.
pp. 642-872, Roma
Interventi di:
Il gioco simulato
- L’immaginario giocattolo a traino di C. Hayes
- Il ruolo del gioco nello sviluppo mentale del bambino di L. S. Vygotsky
- Il gioco simbolico di J. Piaget
- Alcune caratteristiche del gioco sociale di C. Garvey
- Libertà e necessità nella poesia: la mia miniera di piombo di W. H. Auden
- Giochi di carattere di S. de Beauvoir
- Aspettando i gatti di D. Thomas
- L’idea di battaglia nell’arte infantile di S. G. Feinburg
Gioco e linguaggio
- Il senso dei versi senza senso di K. Chukovsky
- Gioco, linguaggio e consapevolezza meta-linguistica di C. B. Cazden
- Giocare col linguaggio di R. Weir
- Gli scimpanzé, ahimè, non balbettano di C. Hayes
- Gioco, linguaggio ed evoluzione dell’uomo di P. C. Reynolds
Gioco e creatività
- Quadrati e rettangoli di W. H. Auden
- Sorpresa, arte e creatività di J. S. Bruner
- Associazione e «biassociazione» di A. Koestler
- Effetti del gioco sulla fluidità associativa di bambini in età prescolare di J. L. Dansky–I. W. Silverman
Gioco e civiltà
- Gioco «profondo»: una descrizione del combattimento fra galli a Bali di C. Geertz
- Gioco e gara come funzioni di civilizzazione di J. Huizinga
- Gioco e realtà di E. H. Erikson
Logica e Società – Pensare dopo Marx
Autore/i: Cerroni Umberto
Editore: Bompiani
unica edizione.
pp. 164, Milano
La crisi della filosofia speculativa si è ormai saldata con la crisi della sociologia, che intendeva sostituirla, e del marxismo tradizionale, che intendeva combatterla? L’interrogativo, attorno a cui ruota questo libro di Umberto Cerroni, pare legittimato da gravi indizi.
Non soltanto si manifestano nella sociologia difficoltà di sistemazione teorica che, quanto meno, la rimandano alla filosofia tradizionale, ma la sociologia stessa pronuncia ormai da tempo, con le sue evidenti scelte empiriche, una autentica rinuncia all’originaria ambizione di fornire spiegazioni causali e teorie di lungo raggio.
Quanto al marxismo tradizionale, esso sconta una enfasi indebita della politica con una grave povertà assiologica e torna anch’esso alla filosofia tradizionale impigliandosi nelle antinomie speculative e rinunciando al primato della spiegazione scientifica. Riemerge dunque con urgenza la necessità di un rigoroso controllo dell’organo stesso della conoscenza moderna al fine di ribadire in termini propri l’antica distinzione fra doksa e episteme. Occorre riesaminare la possibilità di fondare una scienza della società che dia conto dei valori e riesca a mediare i propri livelli naturalistici senza cedere ai dialettismi filosofici o ai riduzionismi funzionalistici. Solo così sembra possibile recuperare una piena fiducia nella scienza e scansare le tentazioni ricorrenti del relativismo, del negativismo epistemologico e dello stesso fisicalismo che nega lo specifico della conoscenza umana pretendendo di modellarla sul metodo della fisica.
Questo libro di Cerroni ripropone così la “questione dei fondamenti” nella conoscenza sociale nell’intento di dotarla di una rigorosa logica della scoperta, respingendo sia l’illusione del primato filosofico sia l’abbaglio dello scientismo. Affronta perciò l’intero itinerario logico del nesso individuo-specie-genere cercando di coniugarlo con il nesso storico natura-società-cultura in un continuum esplicativo.
Parimenti critico della tradizione speculativa, dell’empirismo sociologico e del marxismo hegelianizzante, il libro di Cerroni pone come tema centrale della scienza sociale il problema delle istituzioni come cerniere storiche fra il continente degli oggetti e della forza e il continente dei soggetti e del pensiero.
Umberto Cerroni (Lodi, 1926) è professore di Scienza della politica all’Università di Roma. Studioso di filosofia giuridica e politica, ha pubblicato diverse opere sulle strutture istituzionali dello Stato moderno, sulla storia del pensiero liberale e socialista nonché sugli ordinamenti socialisti. Di esse ricordiamo: Marx e il diritto moderno (Roma 1962), Kant e la fondazione della categoria politica (Milano 1962), La libertà dei moderni (Bari 1968), Introduzione alla scienza sociale (Roma 1974).
Appartamenti per Signore Sole – Romanzo
Titolo originale: Oi Naru Genei
Autore/i: Togawa Masako
Editore: Edizioni Corbaccio
traduzione dall’inglese di Lidia Zazo Conetti, in copertina: Felice Beato “Dormienti”, 1863-1873.
pp.160, Milano
Anche loro sono state giovani, belle, esuberanti: ma il tempo è crudele, e con la gioventù ha cancellato la bellezza e gli entusiasmi.
E qualcuna, con gli anni, è diventata malvagia…
La pelle ingrigita, i capelli diradati, l’occhio spento, le signore che a Tokyo abitano gli Appartamenti K, complesso di monolocali per donne sole, vivono ore sempre uguali, senza turbamenti.
Ma a qualcuna le ore portano le ombre di un passato angoscioso…
Un giorno, arriva l’annuncio che l’edificio deve far posto a una strada, ed è come se la totale immobilità di tanti anni, all’improvviso violata, generasse vecchi fantasmi: il cadavere di un bambino, una persona travolta mentre attraversava la strada, il furto di un prezioso violino. E a un tratto le buone signore svelano un volto diverso… trucchi meschini, piccole cattiverie, odi prima repressi e poi svelati. Il passato riemerge e fa paura, e spinge le inquiline degli Appartamenti K ad azioni finora impensabili.
Qualcuna, addirittura, ad atti irreparabili. Questa qualcuna ha molta, molta paura. E la paura, se prolungata, è impossibile da tollerare…
Un thriller giapponese straordinariamente pieno di atmosfera… La Togawa descrive con equilibrio, sottigliezza e un incredibile senso del ritmo, il carattere e le stranezze della solitudine. Un gioiello del mistero. (The Times)
Masako Togawa, nata a Tokyo nel 1933, ha esordito come cantante in un night-club a ventitré anni e come scrittrice, con Appartamenti per signore sole, a ventiquattro. È una delle autrici più famose del Giappone.
L’Amicizia Secondo i Santi e i Mistici
Autore/i: Baldini Massimo
Editore: Editrice Queriniana
introduzione dell’autore, in copertina: L’abbraccio, particolari della Natività mistica di Botticelli, National Gallery, Londra.
pp. 136, Brescia
In quest’opera sono raccolte le riflessioni più importanti che sull’amicizia santi e mistici cristiani hanno, nel corso dei secoli, affidato ai loro scritti. Il mondo cristiano ha riflettuto a lungo su questo sentimento finendo col coglierne i motivi di integrazione e di conciliazione con la carità.
Per sant’Ambrogio l’amicizia si fonda sul terreno dell’amore di Dio («Non può essere amico dell’uomo – egli scrive – colui che sia sleale con Dio»), per sant’Agostino la vera amicizia è solo quella che Dio annoda tra le persone a lui «strette con il vincolo di carità»; per Aelredo di Rievaulx «nell’amicizia vigoreggia l’eternità, risplende la verità e si gusta la dolcezza della carità».
Massimo Baldini è ordinario di Storia della filosofia presso l’Università di Perugia e docente di Semiotica alla LUISS di Roma. È autore di numerose opere tra cui ricordiamo: Il linguaggio dei mistici (Queriniana, 1987); Le parole del silenzio (1994); Contro il filosofese (1991); Educare all’ascolto (1992); La storia delle utopie (1995); Giuliotti: cristiano controcorrente (1996).