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I Templari

I Templari

Titolo originale: Les Templiers

Autore/i: Pernoud Régine

Editore: Effedieffe Edizioni

traduzione Ugo Cantoni, copertina e disegni di Pietro Compagni.

pp. 144, ill. a colori e in b/n, Milano

I templari è mirabile opera di sintesi su un tema storico, quello relativo all’ordine del Tempio, fra i più controversi, ma soprattutto, fonte comune delle fantasticherie non mai finite di ogni esoterismo, massonico e no. Di vita breve – fondato all’inizio del secolo XII, viene soppresso all’inizio del secolo XIV – , l’ordine monastico-militare del Tempio lega il suo nome a san Bernardo e alle crociate, e rivela una dimensione inconsueta della vita spirituale del laicato cattolico.

Régine Pernaud nasce in Francia nel 1909 e muore a Parigi nel 1998. Frequenta gli studi superiori ad Aix-en-Provence e a Parigi. Consegue il dottorato in lettere con una tesi sulla storia del porto di Marsiglia. Inizia la carriera al museo di Reims, poi è conservatore degli Archives Nationales, dove riorganizza il museo della storia di Francia, quindi dirige il Centre Jeanne d’Arc, a Orléans. Attenta conoscitrice del mondo medioevale, nel 1944 pubblica la prima opera, Lumiere du Moyen Âge (trad. it., Luce del Medioevo, Volpe, Roma, 1978). La sua cospicua produzione ulteriore si può considerare approfondimento di questo primo studio. Régine Pernoud è la specialista che, nell’ambito della comunità scientifica internazionale, ha saputo fornire alcuni fra i migliori strumenti per sfatare la leggenda-nera, ancora largamente diffusa, sull’ampio periodo di civiltà cristiano romano germanica noto con l’espressione spregiativa, d’origine proto-illuministica, Medioevo, il tempo cioè di una civiltà che ha avuto il suo apogeo nel secolo XIII, l’età delle Summe e delle cattedrali.

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  • Le origini del Tempio
  • Strutture e vita quotidiana
  • L’architettura dei templari
  • L’epopea del Tempio
  • Amministratori e banchieri
  • Arresto e processo dei templari
  • I templari di fronte ai posteri

Bibliografia sommaria

Morte di un Presidente • 20-25 novembre 1963

Morte di un Presidente • 20-25 novembre 1963

Titolo originale: The Death of a President

Autore/i: Manchester William

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di Laura Grimaldi e Vincenzo Mantovani, collana: Le Scie, la sopracoperta dell’edizione italiana è stata realizzata su un’idea di William Manchester.

pp. XIV-954, 8 cartine b/n, Milano

In una piacevole serata ottobrina del 1961, il presidente Kennedy e William Manchester trascorsero tre ore e mezzo nello studio ovale della Casa Bianca, discorrendo tra loro.
La compassata conversazione iniziale – Manchester stava allora scrivendo Portrait of a President – s’era però trasformata presto in dialogo vivace e consapevole. I due uomini avevano molte cose in comune: nativi entrambi del Massachusetts, erano vissuti per diversi anni nei medesimi luoghi. Durante la seconda guerra mondiale, Manchester era stato marine a Guadacanal, e solo uno stretto braccio di mare l’aveva separato dalla base cui era, contemporaneamente, assegnato Kennedy sull’isolotto di Tulagi. Quando avevano lasciato il Pacifico, la medesima decorazione militare era stata conferita a entrambi. Adesso, ambedue padri di famiglia, la figlia dell’uno coetanea della figlia dell’altro, conoscevano gli stessi paesi stranieri, partecipavano di un identico profondo interesse per la storia americana.
Poi, a oltre due anni di distanza da quella sera, la vedova del presidente ucciso si rese conto che proprio a lei stessa e a qualcun altro spettava l’obbligo di affidare alla responsabilità di uno scrittore ogni personale ricordo della tragedia: e così, d’accordo con il senatore Robert Kennedy, chiesero entrambi a Manchester di stendere la storia dell’assassinio e dei pochi giorni che l’avevano preceduto e seguito. Accogliendo l’invito del presidente della Commissione, Manchester ha potuto seguire come osservatore privilegiato l’inchiesta svolta dalla Commissione Warren. Non per questo, però, ha trascurato di rendere più probanti le proprie fonti d’informazione. A tal fine ha compiuto ricerche personali su documenti dell’Archivio Nazionale, lavorando per due anni di fila a un ritmo di dodici, quindici ore il giorno, svolgendo un’indagine storica notevolissima centrata sul Texas e allargata oltre i confini di quello stato, accumulando quarantacinque volumi e fascicoli contenenti trascrizioni di nastri, testi stenografici e documenti già agli atti, materiale che troverà in seguito collocazione definitiva presso la Kennedy Library. E finalmente, nel New England, Manchester ha completato un manoscritto di 350.000 parole, non tanto per offrire alla famiglia un’indagine circostanziata quanto per sistemare in un quadro unitario la tragedia sanguinosa di un uomo e di una nazione.

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Glossario
Prefazione
PROLOGO
LANCIERE

LIBRO PRIMO – CARBONELLA

  • I. – Bacchetta
  • II. – SS 100 X
  • III. – Mercato
  • IV. – Volontario
  • V. – Va, straniero

LIBRO SECONDO – CASTELLO

  • I. – Angelo
  • II. – Merletto
  • III. – Corona
  • IV. – Passione
  • V. – Luce

EPILOGO
LEGGENDA
Appendici
Cartine
Fonti
Indice analitico

Ricordi・Sogni・Riflessioni – Raccolti ed Editi da Aniela Jaffé

Ricordi・Sogni・Riflessioni – Raccolti ed Editi da Aniela Jaffé

Titolo originale: Erinnerungen, traume, Gedanken von C. G. Jung

Autore/i: Jung Carl Gustav

Editore: Rizzoli

edizione riveduta e accresciuta, introduzione di Aniela Jaffé, traduzione di Guido Russo, in copertina: Fotoritratto di Carl Gustav Jung. Progetto grafico di Aurelia Raffo.

pp. 496, Milano

«I mirabili “Ricordi, sogni, riflessioni” sono uno scritto delizioso, avvincente e tutt’altro che marginale, Ricostruiscono… l’itinerario esistenziale e intellettuale di un uomo che ha dato alla sua opera il ritmo di uno sconvolgente viaggio nell’inconscio.»
(Luciana Sica, la Repubblica Mercurio)

Scritti direttamente da Jung (1875-1961) nelle parti più drammatiche, ricavati in parte da documenti rari e da conversazioni con Aniela Jaffè, che ne ha curato la stesura d’insieme, questi «Ricordi» ricostruiscono la formazione del grande psicologo in un’autobiografia che è, naturalmente, un’autoanalisi, e dunque un’autocritica. Jung ricerca se stesso nella propria infanzia; nelle impressionanti e decisive immagini dei sogni iniziali, nella rievocazione dei viaggi, dei primi interessi per il mondo dell’antropologia e, infine, nel grande «nodo» della sua vita, che rispecchia quasi simbolicamente una delle bipolarità della psiche e della cultura moderna: l’incontro e lo scontro con Freud. L’esigenza di postulare un inconscio collettivo oltre quello individuale, l’aprirsi all’orizzonte mistico e religioso sembrano scaturire dalla convinzione junghiana che Freud non spinge fino in fondo la propria analisi, bloccato com’è dalla «rimozione» di alcuni problemi fondamentali. Così, paradossalmente, Jung si presenta come l’analista di Freud, mentre a sua volta è tenuto a bada da un proprio dramma, che testimonia la tenace presenza di Freud nel suo pensiero.

Ichigo Ichie – Ogni Incontro è Irripetibile

Ichigo Ichie – Ogni Incontro è Irripetibile

Titolo originale: Owaranai Tabi

Autore/i: Oda Makoto

Editore: DeriveApprodi

prima edizione, traduzione dal giapponese di Manuela Suriano, collana: Narrativa.

pp. 368, Roma

«Una riflessione umana e politica sulle diversità culturali tra Oriente e Occidente»

Ichigo ichie è la storia di un grande amore tra un uomo giapponese e una donna americana che si svolge tra le due sponde dell’Oceano pacifico, a cavallo tra il Ventesimo e il Ventunesimo secolo.
Dai terribili bombardamenti di Osaka poche ore prima della resa giapponese nella Seconda guerra mondiale fino agli attentati dell’11 settembre 2001, passando attraverso la guerra in Vietnam e i movimenti per la pace, l’autore trasforma il proprio pensiero sulla guerra e sull’umanità in un romanzo dall’intreccio appassionante.
Una narrazione che si rivela una vera e propria riflessione politica sulle diversità culturali tra Oriente e Occidente; le esperienze dei sopravvissuti ai bombardamenti di Osaka negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale; l’assistenza offerta da molti giapponesi ai disertori americani fuggiti dalle basi militari per non andare a morire in Vietnam.
Ichigo ichie traduce l’espressione «ogni incontro è irripetibile», vero e proprio filo conduttore di questo romanzo i cui protagonisti si muovono lungo le frontiere delle rispettive culture alla ricerca di relazioni che sono la continua testimonianza di un ostinato impegno civile contro ogni tipo di guerra e di militarismo.

Makoto Oda (1932-2007) è stato uno dei più rilevanti narratori del secondo dopoguerra in Giappone. Attivista del movimento pacifista e militante dei diritti civili, la sua produzione letteraria testimonia del suo instancabile impegno politico. Ichigo ichie è il primo romanzo disponibile in lingua italiana.

Poteri Forti – La Morte di Calvi e lo Scandalo dell’Ambrosiano

Poteri Forti – La Morte di Calvi e lo Scandalo dell’Ambrosiano

La nuova ricostruzione delle trame della finanza italiana

Autore/i: Pinotti Ferruccio

Editore: Rizzoli

pp. 420, Milano

La politica dello struzzo, l’assurda negligenza, l’ostinata intransigenza di alcuni responsabili del Vaticano mi danno la certezza che Sua Santità sia poco e male informata di tutto quanto ha per lunghi anni caratterizzato il rapporto tra me, il mio gruppo e il Vaticano. (Roberto Calvi. Lettera a Giovanni Paolo II, 5 giugno 1982)

Una storia di più di vent’anni fa, sempre occultata, che ha lasciato dietro di sé una scia di sangue e posto drammatici interrogativi. Ma ora l’inchiesta è stata riaperta. Dopo il caso Parmalat e tanti altri disastri finanziari, si sta finalmente cercando di sfondare un muro invisibile di omertà e reticenza. Il banchiere Roberto Calvi è stato ucciso: perché? Opus Dei, Vaticano, P2, mafia, banchieri, sacerdoti, agenti segreti, avvocati, immobiliaristi, onorevoli e tanti soldi sporchi che hanno fatto il giro del mondo. Le tappe di una vicenda italiana ricostruita grazie a documenti inediti e nuove testimonianze. A cominciare dal figlio di Calvi, che qui per la prima volta racconta tutto.

Ferruccio Pinotti (Padova 1959) è giornalista a “L’Arena” di Verona. Ha lavorato a New York per la CNN e ha collaborato con il “Corriere della Sera”. “L’espresso”, “Il Sole 24 Ore” e l’”Inrernational Herald Tribune”. È autore di Opus Dei segreta (EUR 2006), Fratelli d’Ilalia (BUR 2007). Olocausto bianco (EUR 2008) e La società del sapere (Rizzoli 2008).

La Venerabile Trama – La Vera Storia di Licio Gelli e della P2

La Venerabile Trama – La Vera Storia di Licio Gelli e della P2

Autore/i: Galli Giorgio

Editore: Lindau

introduzione dell’autore, collana: I Draghi.

pp. 160, Torino

«Ancora oggi Licio Gelli e la P2 fanno parte dell’immaginario italiano come un archetipo, ovvero la quintessenza, il nocciolo duro, il cuore nero di un potere che a contatto con la sua ombra è capace di tutto. Anche di spaventare ancora, anche di ritornare quando non esiste più.»
Come è possibile contraddire questa recente affermazione di Filippo Ceccarelli, se si pensa che alla P2 sono stati attribuiti tentativi di colpi di stato, attentati, stragi, forme innumerevoli di corruzione, a ogni livello e per qualunque fine, in pratica qualsiasi anomalia del sistema politico italiano (e persino un ruolo nel mistero di Rennes-le-Château e nelle vicende di un’altra società segreta, il Priorato di Sion)?
Ma possiamo davvero credere che il nostro paese sia stato per qualche decennio in balia di una ristretta élite (anche a voler prendere la Massoneria di Palazzo Giustiniani nel suo insieme) pronta a tutto e determinata ad assumere il potere a ogni costo?
Davvero è esistito uno Stato dentro lo Stato che, infischiandosene di partiti, governi, parlamenti e procedure democratiche, ha tramato, seminato bombe, ucciso o fatto uccidere?
È stato realmente operante un complotto pluto-(giudaico?)-massonico ai danni di tutti, e di qualcuno in particolare? E Licio Gelli è (stato) il Grande Vecchio, il burattinaio occulto e inesorabile di un inquietante teatrino dei Pupi?
Giorgio Galli, uno dei massimi politologi italiani, offre una risposta definitiva a queste domande, grazie all’analisi di una vastissima documentazione e mettendo sotto una luce del tutto inedita il ruolo avuto da Gelli e dalla sua Loggia in quella lunga serie di (quasi sempre) drammatiche vicende che hanno segnato la storia d’Italia dal dopoguerra a oggi.

Giorgio Galli, politologo e docente italiano, ha insegnato Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università degli Studi di Milano. È stato consulente della Commissione stragi negli anni 1994-95 e ha lavorato presso numerose testate come giornalista e saggista, presso «Panorama» e «Linus».
Tra le sue numerose opere ricordiamo: Il decennio Moro-Berlinguer. Una rilettura attuale (2006), Enrico Mattei: petrolio e complotto italiano (2005), Piombo rosso. La storia completa della lotta armata in Italia dal 1970 a oggi (2005), I partiti politici italiani (1943-2004).

Dante Alighieri Francescano

Dante Alighieri Francescano

Autore/i: Tardioli Franco

Editore: Editrice Nuovi Autori

presentazione di p. Antonio Lisandrini O.F.M., prefazione dell’autore.

pp. 192, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma

Ho letto questo libro con molto interesse e mi associo all’Autore in nome del comune desiderio di onorare con le opere il nostro grande Santo concittadino, e di suoi figli, religiosi e laici, che con il loro esempio vivificante hanno esaltato ed esaltano ovunque nel mondo i veri valori degli uomini.
Questo libro ci interessa perchè parla di Assisi e dell’Umbria. Ci ricorda come le ha viste il Divino Poeta, attraverso la sua formazione religiosa, essenzialmente francescana, ed i messaggi francescani che ha riposto nella sua Commedia. È un libro compiuto, ma che ha tante proposte di approfondimento.
Intendo fare mia la proposta dell’Autore di erigere in Assisi, in un luogo conveniente che sceglieremo, un monumento a Dante Alighieri, in atto di additare il suo “Oriente”. Deve trattarsi di un’opera di un grande scultore, che i competenti sapranno indicare. Essa deve sorgere come contributo spontaneo di tutti coloro che, dopo aver letto questo libro, intendano contribuire ad una spesa di non grande entità, ma assai ricca di significati per quanti hanno partecipato con universale devozione alla celebrazione dell’anno francescano appena concluso. (Gianfranco Costa, Sindaco di Assisi)

Il Pessottimista – Un Arabo d’Israele

Il Pessottimista – Un Arabo d’Israele

Il capolavoro della letteratura palestinese

Autore/i: Habibi Emil

Editore: Bompiani

intrpduzion e cura di Isabella Camera d’Afflitto, traduzione di Isabella Camera d’Afflitto e Lucy Ladikoff, titolo originale: al Waqā’i’ al-gharība fī ikhtifā’ Sa’id Abī al-Nahs al-Mutashā’il.

pp. 194, Milano

«Il palestinese Emil Habibi sa che l’umorismo è l’espressione gentile della disperazione. Egli va oltre e scrive sul suo popolo con le parole crudeli della Storia facendoci ridere e riflettere… Né del tutto ottimista, né del tutto pessimista, Emil Habibi è realista e commovente.» (Tahar Ben Jelloun)

«Il Pessottimista di Emil Habibi è uno dei più belli, dei più felici romanzi della letteratura araba: le avventure o disavventure di un Candide nella contemporanea, tragica storia della Palestina.» (Vincenzo Consolo)

Ambientato ad Haifa, il romanzo ci racconta le straordinarie avventure di Felice, un arabo nello Stato di Israele. Emil Habibi col suo stile sardonico, picaresco, brillante non risparmia nessuno: arabi, israeliani,progressisti, reazionari, falchi e colombe; facendo largo uso dell’allegoria e della parodia non perde il gusto di dire ciò che vuole: Habibi scrive il romanzo in risposta a quanti ignorano la storia dei palestinesi: conoscere le sue opere, e vedere la versione teatrale del romanzo Il pessottimista, tradotto in ebraico Ha’op-Simist, come ha scritto “The Jerusalem Post”, il 24 ottobre 1986, è un dovere civico, così come lo è stato andare a vedere film sulla Shoah sull’olocausto, “perché è ora che ogni cittadino di questo Stato sappia che cosa vuol dire essere arabo in mezzo a noi”. (Isabella Camera d’Afflitto)

Emil Habibi , nato ad Haifa nel 1922 e morto nel 1996, è uno dei più interessanti scrittori arabi contemporanei. Ha diviso la sua vita tra l’attività militante e la scrittura. Nel 1992 è stato insignito del Premio d’Israele per lo sviluppo delle arti e delle scienze. I suoi romanzi e racconti sono stati accolti con entusiasmo nel mondo arabo e in Occidente, e tradotti in ebraico, tedesco, francese e inglese. In Italia sono stati pubblicati La sestina dei sei giorni, Peccati dimenticati e il racconto La porta di Mandelbaum.

I Guerrieri delle Balene – La Battaglia per Salvare i più Grandi Mammiferi della Terra

I Guerrieri delle Balene – La Battaglia per Salvare i più Grandi Mammiferi della Terra

Titolo originale: The Whale Warriors

Autore/i: Heller Peter

Editore: Edizioni Corbaccio

traduzione di MAddalena Jahoda.

pp. 354, ill. in b/n f.t., Milano

Peter Heller racconta la sua avventura a bordo della Farley Mowat, salpata da Melbourne nell’ottobre 2005 con lo scopo di bloccare le baleniere giapponesi nei mari tempestosi al largo delle coste dell’Antartide. La Farley Mowat è la nave ammiraglia della flotta della Sea Shepherd Conservation Society ed è capitanata da Paul Watson ormai noto come “ecoterrorista” per i suoi metodi aggressivi. La Farley Mowat è completamente nera, batte la bandiera dei pirati, è dotata di un elicottero, di gommoni attrezzati per azioni di disturbo e di un gigantesco arpione chiamato “l’apriscatole”. Con burrasche forza otto, in mezzo a iceberg e insieme a un equipaggio composto da giocatori d’azzardo, attivisti ecologisti, ex militari, campioni di equitazione e studenti di tutte le nazionalità che hanno abbandonato la loro vita di prima per seguire il carismatico Paul Watson, Peter Heller descrive quattro mesi trascorsi a inseguire una nave dieci volte più grossa della Farley Mowat, ben sapendo che in quella remota area degli oceani si può contare solo sulle proprie forze.

… Paul Watson è l’anti-Achab, che caccia la nave che caccia le balene. Moby Dick, la balena bianca, rappresentava la natura che non poteva essere controllata o distrutta. Invece, la gigantesca, nera baleniera giapponese, la Nisshin Maru, è l’enorme mostro d’acciaio della civilizzazione, dell’industria, che travolge la natura e la distrugge. Ai tempi di Melville, la natura non poteva essere sconfitta. Ai giorni nostri, si. La nera Nisshin Maru annientata la vita selvatica ed è indomabile. Ma Watson decide comunque di inseguirla fino alla fine del mondo… (Peter Heller)

Peter Heller scrive per Outside e per il National Geographic Adventure. È nato e cresciuto a New York, ha seguito spedizioni in tutto il mondo, in Cina, nel Caucaso, in America Centrale e in Perù. Su incarico del National Geographic Adventure si è imbarcato sulla Farley Mowat, la nave della Sea Shepherd Conservation Society e per quattro mesi ha dato la caccia alle baleniere giapponesi in Antartide.

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  • Tempesta
  • Preludio
  • La Farley Mowat
  • Il buon comandante
  • Preparativi finali
  • Sale
  • Esercitazioni di salvataggio
  • Hobart
  • L’oceano Meridionale
  • Il fantasma
  • Ghiaccio
  • La balena parlò a Justin
  • L’ospite indesiderato
  • Forza 7
  • Forza 8
  • La legge del mare
  • Il volo
  • La definizione di pirata
  • Tra i pinguini
  • Un buon giorno per morire

Epilogo
Postfazione
Ringraziamenti
Indice dei nomi

Storia dei Templari in Otto Oggetti

Storia dei Templari in Otto Oggetti

… La campana, la chiave, il cucchiaio, la formula magica, il portale, il reliquiario, il sigillo, la tiara…

Autore/i: Cardini Franco; Cerrini Simonetta

Editore: Utet

prima edizione, premessa e introduzione degli autori.

pp. 370, ill. a colori e in b/n f.t., Milano

Gerusalemme, 1120: nel cielo chiaro del mattino, dove prima risuonava il canto del muezzin, ora vibrano i rintocchi bronzei della campana del Tempio di Salomone. In questo luogo mistico, crocevia dei fedeli di varie confessioni, hanno da poco preso dimora i chierici guardiani dei caravanserragli e delle vie di pellegrinaggio verso la Città Santa. Da questa nuova casa hanno tratto il nome: templari. Ma di quella campana che tenne a battesimo i milites Christi oggi non resta che una fotografia in bianco e nero, scovata tra le carte d’archivio ora al museo Rockefeller. Con questa campana comincia la Storia dei templari in otto oggetti di Franco Cardini e Simonetta Cerrini, entrambi convinti che la Storia non si trovi soltanto racchiusa nei libri, ma anche e forse soprattutto nei reperti che il tempo lascia dietro di sé. Così una chiave, un cucchiaio, un sigillo, una formula magica, un reliquiario, un portale si rivelano scrigni prosaici di verità liberate dalla polvere del passato, dalle incrostazioni delle leggende. Questi oggetti raccontano in modo nuovo e originale la vicenda dei templari, ripercorrendone gli snodi principali e le sottotrame più segrete: conosceremo la reliquia della Vera Croce rubata da un sacerdote che, pentito, decide di lasciarla in custodia ai templari di Brindisi prima di essere gettato tra le onde; seguiremo le rocambolesche peripezie di Ruggero di Flor, il templare che si fece corsaro, e assisteremo alla retata francese in cui furono catturati più di mille milites tra cui Jacques de Molay, ultimo gran maestro dell’ordine. Risolveremo l’enigma dell’architettura templare, scopriremo che cosa aprivano le chiavi del Tempio e che cosa significa l’immagine dei due cavalieri sul loro misterioso sigillo; vivremo la quotidianità dei riti del cibo e del vino, la fedeltà che legava ogni templare al suo cavallo. Infine, sulla scia delle fantomatiche logge massoniche e rosacrociane, evocheremo la resurrezione postuma del loro mito tra verità e mistero, complotti e chimere, tutto infuso idealmente nell’ultimo oggetto, una preziosa tiara neotemplare del XIX secolo. Con rigore storiografico e viva curiosità, Cardini e Cerrini guidano il lettore tra le teche illuminate di un museo ideale, mostrando ancora una volta come la Storia si nasconda nei dettagli, spesso superando di slancio la fantasia dei romanzi.

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Premessa
Introduzione: La preghiera e la battaglia

  • La campana
  • La chiave
  • Il cucchiaio
  • La formula magica
  • Il portale
  • Il reliquiario
  • Il sigillo

Dopo la fine. Il templare che si fece corsaro

  • La tiara

Ringraziamenti
Abbreviazioni
Note
Appendice bibliografica

Maria de’ Medici – Un’Italiana alla Corte di Francia

Maria de’ Medici – Un’Italiana alla Corte di Francia

Titolo originale: Marie de Médicis – Les Désordres de la Passion

Autore/i: Castelot André

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di Laura Deleidi e Francesco Campana, in copertina: ritratto di Maria de’ Medici, Frans Pourbus il Giovane (1600 circa).

pp. 236, Milano

… Da Firenze a Parigi, gli intrighi, i veleni, i complotti, l’ambizione e l’orgoglio di una donna indomabile…

In un mondo popolato di donne vestite di broccato e con pettinature alte “all’italiana”, di scudi d’oro, oroscopi e presagi, matrimoni per procura e favorite invadenti, mentre i fulmini si abbattono sulle stanze da letto e i pugnali sono in agguato sotto i mantelli, una dama di corte dagli occhi foschi come carboni dell’inferno si impadronisce del cuore della regina e finisce bruciata sul rogo come una strega; un intrigante sale le più alte cariche dello Stato, viene ucciso sul ponte levatoio del Louvre e del suoi cadavere si impadronisce la folla inferocita che ne beve il sangue e ne mangia il cuore; una regina vedova rifiuta di cedere il potere al nuovo re, suo figlio, anzi scende in guerra contro di lui e dall’esilio continua a tramare… Non siamo in un romanzo, ma nella Francia di Enrico IV e Luigi XIII, tra la fine delle guerre di religione e gli albori del Grand Siècle, o piuttosto tra La regina Margot e I tre moschettieri A raccontare questa storia non è un romanziere alla Dumas ma un biografo altrettanto affascinato da un’epoca straordinaria, e capace di ricrearla sotto gli occhi del lettore grazie al racconto appassionante della vita dei maggiori protagonisti. E dopo aver narrato l’amore disperato della regina Margot, André Castelot rivolge la sua attenzione all’altra moglie di Enrico IV; Maria de’ Medici, la seconda fiorentina, dopo Caterina de’ Medici, a salire sul trono di Francia. Come per Caterina, anche per Maria una regina non è semplicemente la moglie o la madre di un re: una regina, quando il re viene assassinato (da Ravaillac, nel 1610) e il Delfino è ancora un bambino, governa, magari circondandosi di una corte di compatrioti (e da allora, nella lingua francese, la parola florentin evocherà per sempre le astuzie, gli intrighi e gli inganni della politica). E di questa donna bella, appassionata, vendicativa e indomabile, Castelot dipinge nel libro un ritratto che ha i colori accesi di un quadro di Rubens.

Andrè Castelot è autore di molti saggi e biografie sui grandi protagonisti della storia di Francia (il suo ultimo successo è stato La regina Margot). Per l’insieme della sua opera è stato insignito del Grand prix de l’Académie francaise.

Psicoterapia dei Deboli Mentali

Psicoterapia dei Deboli Mentali

Titolo originale: Psychothérapie des Débiles Mentaux

Autore/i: Fau R.; Le Men J.; Andrey D.; Dehaudt H.

Editore: Edizioni Paoline

collana universale di Psicologia e Padagogia diretta da Valentino Gambi e Licinio Galati.

pp. 340, Roma

Uno dei problemi più dolorosi del nostro tempo è la presenza, in famiglia o in comunità, dei deboli mentali. Non si tratta di anormali o subnormali, le cui turbe apparirebbero con evidenza, ma di semplici ritardi nello sviluppo, non sempre avvertiti. A questi piccoli infelici, più numerosi di quanto si possa supporre, viene spesso imputato a cattiva volontà ogni insuccesso, scolastico o professionale. Nei casi più benevoli, i genitori o gli educatori sospettano l’esistenza di un disturbo fisico, e si rivolgono al medico[…]. Ma spesso le migliori cure mediche non risolvono nulla. Talora si accusa la scuola, il sistema educativo. l’insegnante. E intanto i pazienti si aggravano; insorgono l’angoscia, l’inibizione. il disadattamento intellettuale, casi di criminalità giovanile, ecc. È possibile individuare e curare una deficienza tanto indefinibile eppure così diffusa e preoccupante? Il volume che ora presentiamo, frutto della collaborazione di quattro specialisti di fama internazionale, vuol essere appunto un contributo alla soluzione pratica, oltre che teorica, del difficile complesso di questioni legate alla debilità mentale di molti ragazzi.

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  • Cap. I – Il problema generale della debilità mentale
  • Cap. II – Natura e cause delle turbe di personalità dovute alla debilità mentale
  • Cap. III – L’insuccesso
  • Cap. IV – Debolezza e pericolo morale. Il debole delinquente
  • Cap. V – Gli imperativi della psicoterapia
  • Cap. VI – Attuazione della psicoterapia
  • Cap. VII – Conclusioni

Mio Padre e Maestro – Viaggio Spirituale

Mio Padre e Maestro – Viaggio Spirituale

Titolo originale: My Father, my Teacher – A Spiritual Journey

Autore/i: Niwano Nichiko

Editore: Città Nuova Editrice

presentazione dell’editore, traduzione dall’inglese di Andrea Marchesi.

pp. 136, Roma

Un giovane leader religioso esamina la sua complessa relazione col padre, fondatore della grande organizzazione buddhista giapponese denominata Rissho Kosei-kai e vincitore, nel 1979, del Premio Templeton per il Progresso della religione.
Si tratta di una accurata biografia di Nikkyo Niwano ad opera del figlio, che ne ripercorre con notevole delicatezza le tappe nella prospettiva del rapporto avuto con lui: quanto ha appreso dalla sua vita, dai suoi insegnamenti, al di la della fruizione di una presenza fisica paterna necessariamente carente proprio in rapporto agli impegni svolti. Attraverso un elemento fondamentale della cultura e della tradizione giapponese, quale è quello del dovere di venerazione dei figli nei confronti del padre, la Rissho Kosei-kai assume i suoi contorni agli occhi del lettore e raggiunge un pubblico più vasto che non sia quello degli aderenti all’associazione.

Nichiko Niwano, figlio maggiore di Nikkyo Niwano, è presidente del Seminario della Rissho Kosei-kai e presidente designato di tutta questa organizzazione, che conta oggi più di cinque milioni di membri sparsi in tutto il mondo.

Lettera ai Contadini sulla Povertà e la Pace

Lettera ai Contadini sulla Povertà e la Pace

Titolo originale: Lettre aux paysans sur la pauvreté e la paix

Autore/i: Giono Jean

Editore: Ponte alle Grazie

seconda edizione a cura di Maria Grazia Gini.

pp. 130, Milano

Quando parlate con un uomo socialmente tecnico, egli sogna solo tempi in cui le macchine faranno tutto il lavoro e l’uomo lavorerà soltanto qualche minuto al giorno per spingere pulsanti di macchinari o alzare e abbassare commutatori.
E cosa farà per il resto del tempo? Gli chiediamo noi. Ed egli ci risponde: si coltiverà; questo pover’uomo ha dimenticato, non sa, non può sapere, nella sua posizione antinaturale, che la vera cultura dell’uomo  è precisamente il suo lavoro, ma un lavoro che sia la sua vita, il che, evidentemente, non è il caso di alcun lavoro tecnico. Non si può sapere qual è il vero lavoro del contadino: se è arare, seminare, falciare, oppure se è nello stesso tempo mangiare e bere alimenti freschi, fare figli e respirare liberamente, poiché tutte queste cose sono intimamente unite, e quando egli fa una cosa completa l’altra. È tutto lavoro, e niente è lavoro nel senso sociale del termine. È la sua vita.

In questo vibrante e poetico scritto, troviamo nella sua forma più limpida e completa il pensiero morale che guida tutta l’opera di Jean Giono, l’autore de L’uomo che piantava gli alberi e L’ussaro sul tetto: la superiorità della natura sulla tecnologia, la salvezza dell’uomo attraverso un lavoro naturale, la celebrazione dell’individualismo spinto fino all’anarchia.
Scritto alla vigilia del secondo conflitto mondiale, questo accorato appello costituisce un tentativo disperato da parte di Giono di opporre le armi della semplicità, del buon senso e della poesia a un mondo che stava evidentemente prendendo la direzione opposta: quella del profitto e della guerra. L’appello, com’è ed era ovvio, non fu ascoltato. Rilette a più di mezzo secolo di distanza, le parole che Giono indirizza ai suoi “amici” fanno pensare a una grande occasione perduta, nell’ultimo momento in cui forse era ancora possibile non compiere la svolta che avrebbe cancellato per sempre il modo di vivere, la cultura e la saggezza dei contadini.
L’ultimo momento in cui i contadini sapevano ancora “far festa”, vivevano “alla misura dell’uomo”, conoscevano “l’abbondanza di una ricchezza commestibile destinata a soddisfare l’appetito di tutti i sensi” e “quella povertà che è la misura e la pace (…) quella povertà che è la ricchezza legittima e naturale: la gloria dell’uomo”.
Mai come oggi si è cominciato a riconsiderare quella svolta, e mai come oggi questo scritto di Giono si presenta attuale e urgente, se è vero che non è mai troppo tardi, e che nella mente e nelle mani dell’uomo non esiste solo il potere di distruggere, ma anche quello di crearsi la felicità.

Jean Giono è nato a Manosque, in Provenza, nel 1895, in una famiglia di origine italiana.
È vissuto quasi sempre nella sua terra d’origine, dove è morto nel 1970. Di Giono sono stati pubblicati in Italia Lussaro sul tetto, Una pazza felicità e Un re senza distrazioni da Guanda, e L’uomo che piantava gli alberi da Salani.

Leggende Medievali Abruzzesi

Leggende Medievali Abruzzesi

Autore/i: Pansa Giovanni

Editore: Adelmo Polla Editore

seconda edizione.

pp. 128, Roma

Le leggende, le superstizioni dovunque nate, comunque sorte, hanno contribuito, in degna misura, a mettere in luce quello che v’ha di inedito nella mente della gente d’Abruzzo, vera biblioteca ambulante in cui sono riposte da secoli e stratificate le memorie di tutti i tempi.
I racconti scannesi intorno alle gesta compiute dagli eroi e paladini del ciclo di Carlo Magno, le leggende di Ponzio Pilato, quella del drago di Atessa, Pietro Baialardo, la leggenda di Longino, ecc., tutte riunite in questo volume, rappresentano il connubio fra elemento epico, medioevale, e l’elemento mitologico e favoloso, gravido di fantasie; sono, insomma, eco di leggende antiche celebrate in quasi tutte le epopee nordiche.
Depositario del più ricco tesoro idiomatico e leggendario, l’Abruzzo conta nel suo repertorio una serie amplissima di racconti e leggende che risentono fortemente di reminiscenze mitiche e primitive.

Grotesque – Romanzo

Grotesque – Romanzo

Titolo originale: Gurotesuqu

Autore/i: Kirino Natsuo

Editore: Neri Pozza Editore

traduzione dal giapponese di Gianluca Coci, collana: Bloom.

pp. 928, Vicenza

Due prostitute di Tokyo, Yuriko e Kazue, sono state uccise in modo feroce, e la loro morte ha lasciato una serie di domande senza risposta, un mistero che va oltre la necessità di scoprire il loro assassino. Chi erano queste due giovani donne, quali eventi hanno condotto la loro vita verso un esito cosí tremendo, dove si annida l’enigma di una perdizione che nulla sembra poter arrestare…
La sorella maggiore di Yuriko racconta la loro storia tornando indietro nel tempo, quando le due ragazze uccise erano studentesse di una scuola prestigiosa dominata da una brutale gerarchia sociale. Una è figlia di madre giapponese e di padre svizzero, dotata di una bellezza quasi sovrannaturale che le rende tutto facile, l’altra deve invece lottare per ogni risultato, forte di una caparbia determinazione, mai del tutto consapevole della propria costante impopolarità. In quella scuola le tre ragazze crescono in un mondo rigidissimo ed esclusivo, che separa con crudeltà chi ha la fortuna di avere qualcosa, ricchezza, fascino o potere, da chi invece possiede solo una normalità inaccettabile.
Nel corso degli anni le esistenze di Yuriko e Kazue si scontrano con la realtà delle convenzioni sociali, ed entrambe scopriranno che per diventare davvero libere dovranno trasformarsi in donne «grottesche», mostri di perversione ed eccessi, di irriducibile quanto tragica volontà di indipendenza. Entrambe, per motivi diversi, sceglieranno di diventare prostitute e di vivere un’esistenza di vertiginosa intensità, fino a ricongiungersi in una morte drammatica e inaspettata.

«Grotesque è più di un romanzo poliziesco, è uno studio brillante e sovversivo della personalità umana. […]
Nella sua audacia e originalità questo romanzo estende la nostra conoscenza della narrativa contemporanea giapponese».
(The Telegraph)

«Un’accusa rabbiosa verso l’intera società […], un’impressionante descrizione dell’alienazione femminile e della tensione autodistruttiva del Giappone contemporaneo».
(Time Out)

«Siate pronti a un libro completamente diverso dai consueti thriller, questa è un’opera che ricorda i grandi romanzi russi.
Le sorelle Hirata sono delle cugine non troppo lontane dei fratelli Karamazov».
(The Independent)

Natsuo Kirino è nata nel 1951 a Kanazawa, un’antica città del Giappone centrale. Autrice di Le quattro casalinghe di Tokyo (Neri Pozza, 2003; BEAT, 2016), Morbide guance (Neri Pozza, 2004; BEAT 2017), Grotesque (Neri Pozza, 2008; BEAT, 2012), Real World (Neri Pozza, 2009), Pioggia sul viso (Neri Pozza, 2015), La notte dimenticata dagli angeli (Neri Pozza, 2016), In (Neri Pozza, 2018). È considerata tra le più importanti scrittrici giapponesi.

Guarire la Psoriasi – Un Metodo Naturale

Guarire la Psoriasi – Un Metodo Naturale

Titolo originale: Healing Psoriasis. The Natural Alternative

Autore/i: Pagano John O. A.

Editore: Macro Edizioni

prefazione di Harry K. Panjwani, aggiornamento di Zoltan P. Rona, introduzione dell’autore, traduzione di Tiziana Castelluccio.

pp. 496, numerose illustrazioni a colori e in bianco e nero, Diegaro di Cesena (FC)

Guarire la psoriasi. Un metodo naturale, è un invito a percorrere la via per “curare se stessi”. Il testo, risultato di anni di esperienza e di studi su questa malattia incredibilmente frequente, riporta osservazioni, consigli, intuizioni che incoraggiano coloro che soffrono di psoriasi e le loro famiglie a sperimentare e utilizzare un programma che potrà garantire un impegnativo ma efficace processo di guarigione. Ciascun capitolo offre al lettore le informazioni necessarie ad approfondire la conoscenza di questa malattia spesso debilitante, e gli strumenti per controllarla e liberarsene.
L’autore analizza le ragioni per cui la psoriasi si manifesta, consiglia la dieta per una migliore qualità della vita, quella più adatta a facilitare terapie equilibrate.
Imparare e comprendere tutti i benefici curativi della tecnica di Pagano per guarire se stessi, con l’opportuno appoggio di un esperto nel campo della medicina naturale, aiuterà il malato a ritrovare l’armonia anche con l’ambiente circostante, per poter condurre una vita completa ed attiva, proprio come tutti gli altri.

Qualsiasi sia la vostra età, qualsiasi sia la fase della vostra malattia, questa guida pratica vi aiuterà a intraprendere e a seguire il percorso per la vostra guarigione e, nello stesso tempo, a superare la fastidiosa sensazione di essere “diversi” concedendovi finalmente di vivere più rilassati e soddisfatti.

Con Guarire la Psoriasi

  • conoscerete il vostro “nemico”
  • potrete controllarlo e vincerlo
  • affronterete con serenità la vostra vita e la vostra condizione

Il dott. John Pagano è un medico chiropratico con più di 40 anni di esperienza nell’affrontare i problemi debilitanti della psoriasi. Il suo metodo, se seguito con determinazione, conduce le persone afflitte dalla malattia verso una vita più felice e serena.

Paolo Borsellino – Una Vita Contro la Mafia

Paolo Borsellino – Una Vita Contro la Mafia

Autore/i: Zingales Leone

Editore: Limina Edizioni

premessa dell’autore, con foto dall’album di famiglia, in copertina: Paolo Borsellino.

pp. 132, numerose fotografie a colori, Arezzo

Leone Zingales, cronista palermitano che da oltre vent’anni si occupa di inchieste sulla criminalità organizzata, rivisita, attraverso percorsi diversi, la vicenda umana e professionale del Procuratore Aggiunto di Palermo, Paolo Borsellino, fino alla vigilia di quel tragico epilogo del 19 luglio 1992. Attraverso la testimonianza dei due magistrati che ne hanno condiviso, in due fasi diverse del suo lavoro di magistrato, l’impegno quotidiano: Giuseppe Di Lello, già componente del «pool antimafia» guidato negli anni Ottanta da Antonino Caponnetto; e Antonio Ingroia, al suo fianco alla Procura di Marsala prima e a quella di Palermo poi, e ritenuto l’«allievo» per eccellenza di Borsellino. Attraverso i passaggi e i risvolti della polemica nata dall’articolo di Leonardo Sciascia sui Professionisti dell’antimafia («Corriere della Sera», gennaio 1987) e alcuni degli innumerevoli interventi del giudice Borsellino nelle audizioni al Csm, oltre che nei dibattiti e negli incontri con le scuole. E ancora il carteggio inedito con Antonia Setti Carraro (mamma di Emmanuela, giovane moglie del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, uccisa il 3 settembre 1982 a Palermo). Infine, il Borsellino più privato, raccontato da immagini tratte dall’album di famiglia, ma soprattutto dal figlio Manfredi, oggi funzionario di Polizia, non senza la fatica che certo pudore comporta.

Biker Bible – La Bibbia del Motociclista

Biker Bible – La Bibbia del Motociclista

Autore/i: Autori vari

Editore: Bible for the Nations e.V. Reken

introduzione e cura di Hans-Peter Gehrig e Roul Åkesson.

pp. 128, ill. a colori, Germania

L’idea della Bibbia del motociclista è nata da Bible for the Nations e.V. ed è stata realizzata in collaborazione con associazioni motociclistiche cristiane. Le 80 pagine a colori sono state raggruppate da Bible for the Nations e.V.

Senza carburante anche la motocicletta più costosa è senza potenza! Tutto ciò che deve funzionare e andare avanti ha bisogno di carburante, così come la nostra vita. In questo libro puoi leggere di motociclisti e motocicliste che hanno sperimentato che dio è tanto reale quanto le motociclette e il loro carburante, sono persone che attingono la loro forza vitale dalla Bibbia. La Bibbia del motociclista contiene tutto il Nuovo Testamento e propone inoltre, storie di vita di motociclisti e motocicliste. Con questo libro puoi trovare il tuo personale distributore di benzina presso il quale ricevere carburante sufficiente per il tuo cammino di vita. Guida con prudenza, la vita è preziosa!

Visualizza indice

Introduzione: L’importante è che arriviamo a casa

  • Ero sempre insoddisfatto – Mattyo
  • Preghiera: Liberami dalla dipendenza della droga
  • Se Dio esisteva, doveva mostrarsi – Ulf
  • L’amico più forte – Piotr
  • Un nuovo padre – Monique
  • Preghiera: Tormentato da pensieri di suicidio
  • Tutto doveva finire – Mazze
  • Mimmo il pazzo
  • Mi sbagliavo – Mimmo California Caracciolo
  • Ricominciare da capo – Paolillo
  • Preghiera: Liberami dalla dipendenza delle perversioni sessuali
  • Non volevo vivere – Hans-Peter
  • Preghiera: Terribili stati di paura
  • Sono sempre scappato via – Mike
  • Salvato al cancello nel regno dei morti – Juha
  • Il mio primo amore, le moto – Matti
  • Preghiera: Odio
  • Ricercato dalla polizia – Svein Cooks
  • Il normale, non è normale – Roberto
  • Dio ti ama
  • Perdonato – Carlos
  • Ex hooligan, punk, skinhead e neonazista – Olli
  • Da presidente dei rockettari a cinque volte mamma – Helma
  • Preghiera: Liberami dal potere dell’alcool
  • Biker Church Europe
  • Christian Motorcyclists Association Italy
  • Biker Clubs Europe
  • Bible for the Nations

Kurosawa, Bergman e gli Altri… – Parte Seconda 1976-2000

Kurosawa, Bergman e gli Altri… – Parte Seconda 1976-2000

Autore/i: Rondi Gian Luigi

Editore: Le Monnier

prima edizione, presentazione dell’autore, collana: Quaderni di Storia Fondati da Giovanni spadolini, in copertina: Una scena tratta dal film Sinfonia d’Autunno di Ingmar Bergman inserita in una foto di Mario De Renzis.

pp. 570, Firenze

…Novanta registi e più di 200 film. Per ricordare e non dimenticare. Venticinque anni di cinema straniero in Italia…

In questo secondo volume ho tenuto, inoltre, a dar rilievo a quelle cinematografie che hanno cominciato a imporsi da noi soprattutto nell’ultimo decennio del Novecento, come, ad esempio, la cinese, l’iraniana ed alcune africane, destinate, in futuro, ad avere spazi sempre più rilevanti. Senza dimenticare le voci nuove di quel cinema russo che, succedendo al sovietico, ha cominciato da qualche tempo a proporsi con autori di particolari qualità, meritevoli di molta attenzione… Nei testi ho lasciato spesso le indicazioni dei festival dove avevo visto la prima volta questo o quel film: per situare i tempi e le occasioni di certi miei giudizi… È certo, però, che le pagine che seguono (e quelle che le hanno precedute nell’altro volume) sono comunque il mio personale museo. Dedicato al cinema che ho amato e che amo. (dall’introduzione di Gian Luigi Rondi)

Gian Luigi Rondi, lombardo-piemontese, nato nel 1921, laureato in giurisprudenza, critico cinematografico di un grande quotidiano da oltre trent’anni, è autore di numerose pubblicazioni sul cinema neo-realista, il cinema italiano fra il ’45 e il ’65, il cinema francese (Renoir, Carnè, Becker), la storia della regia, la tecnica del film. Autore di cortometraggi e di documentari sull’arte (uno, su Van Gogh, premiato a una Mostra di Venezia), ha insegnato cinema all’Università Cattolica di Milano, all’Università per Stranieri di Perugia, all’Università Internazionale di Studi Sociali di Roma. Dirige dal ’66 gli Incontri Internazionali del Cinema a Sorrento e a Napoli; ha ideato nel ’69 il Festival delle Nazioni di Taormina che ha diretto fino al ’70; nel ’71 e nel ’72 ha diretto la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; dal ’79 è vicepresidente e direttore artistico dell’Ente Premi David di Donatello dove presiede anche la giuria permanente del «Premio Luchino Visconti». Medaglia d’Oro dei Benemeriti della Cultura, collaboratore per il cinema di periodici italiani e stranieri, dell’Enciclopedia Italiana e dell’Enciclopedia dello Spettacolo, cura da anni per la RAI-TV trasmissioni e cicli dedicati agli autori e ai momenti più significativi del cinema contemporaneo. Rappresenta da dodici anni l’Italia nella Commissione consultiva del Festival del Film di Cannes ed è stato più volte membro di giuria ai vari festival internazionali del cinema. I testi che qui raccoglie son stati pubblicati su «Il Tempo» di Roma, nell’ambito di una rubrica, «Sette domande a…», che gli ha ottenuto nel ’75 il Premio Saint-Vincent per il Giornalismo.

Comitato scientifico: Franco Della Peruta, Luigi Lotti, Francesco Margiotta Broglio, Giuseppe talamo e Cosimo ceccuti.