Libri dalla categoria Angelologia
Scritti a Mano – Otto Storie di Capolavori Italiani da Boccaccio a Eco
Autore/i: Motolese Matteo
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, collana: Saggi
pp. 320, ill. a colori e in b/n f.t., Milano
La forza narrativa del Decameron di Boccaccio. La potenza visionaria dell’Orlando furioso di Ariosto. La disarmante bellezza delle Operette morali di Leopardi. Siamo abituati a pensare ai capolavori della letteratura come a qualcosa di immobile e perfetto. Ma c’è stato un momento in cui anche le grandi opere hanno avuto una forma incerta, fragile, provvisoria. Partendo da otto manoscritti d’autore, Matteo Motolese guida il lettore in un viaggio appassionante attraverso biblioteche e collezioni private nel cuore della creazione letteraria. Dal codice su cui Boccaccio, ormai anziano, copia per un’ultima volta le sue novelle al taccuino da tasca su cui Montale scrive con una semplice biro una delle poesie d’amore più belle del Novecento. Dalle pergamene bianchissime su cui Petrarca dà la forma finale al Canzoniere fino al quaderno di una papéterie parigina su cui Eco costruisce la trama del Nome della rosa. Storia dopo storia, questo libro ci accompagna attraverso le trasformazioni della nostra lingua e ci permette di osservare da vicino l’attimo in cui il gesto quotidiano e comune della scrittura dà vita a quella cosa eterna ma profondamente umana che chiamiamo letteratura.
Matteo Morolese, insegna Linguistica italiana all’Università La Sapienza di Roma. Dirige, insieme con Emilio Russo, il più importante censimento dei manoscritti autografi degli scrittori italiani.
Introduzione
- Per un mondo di sopravvissuti – Giovanni Boccaccio, Decameron
- Il nome di Laura – Francesco Petrarca, Canzoniere
- L’architettura segreta della lingua – Leon Battista Alberti, Grammatica
- L’ultima avventura di Orlando Ludovico Ariosto, Orlando furioso
- Il bianco e il nero – Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
- Venti magnifiche storie – Giacomo Leopardi, Operette morali
- La più diffusa delle nubi – Eugenio Montale, Satura
- L’apocalisse e la rosa – Umberto Eco, Il nome della rosa
Ringraziamenti
Note
Bibliografia
Indice dei nomi
Cézanne – «Potente e Solitario»
Titolo originale: Cézanne – «Puissant et Solitaire»
Autore/i: Hoog Michel
Editore: Electa / Gallimard
edizione italiana a cura di Martine Buysschaert, traduzione di Emma Da Fiesole.
pp. 184, numerose illustrazioni e fotografie b/n e colori, Trieste
Cézanne ha fatto della pittura l’unica preoccupazione della sua esistenza. La sua biografia scorre senza strappi, senza disavventure. Un uomo solitario, che vive a Parigi e soprattutto in Provenza. Un artista che persegue con tenacia un unico scopo: “realizzare le sue sensazioni”, obbedire alla logica dei colori, conquistare una nuova dimensione dello spazio, rappresentare ciò che di solito, di perenne si cela dietro le apparenze. Cézanne è il “potente e solitario” maestro dell’arte contemporanea. La sua opera ha imposto una nuova visione del mondo di cui si è nutrito tutto il XX secolo.
- I. – GLI ANNI DELLA FORMAZIONE
- II. – LA PARENTESI IMPRESSIONISTA
- III. – ALLA RICERCA DELLA NATURA
- IV. – LE ULTIME SFIDE
TESTIMONIANZE E DOCUMENTI
Il gioco delle confidenze
L’epistolario
L’amicizia con Zola
Il giudizio dei contemporanei
La forza del reale
“La verità in pittura”
Le mele di Cézanne
Morandi e Modigliani
La fortuna critica
L’eredità
APPARATI
Cronologia
Indice delle illustrazioni
Indice analitico
Bibliografia
Il Paradiso della Regina Sibilla
Autore/i: de La Sale Antoine
Editore: Tararà Edizioni
traduzione, commento e cura di Patrizia Romagnoli, prefazione di Eugenio Turri.
pp. IX-214, Verbania
Antoine de La Sale semina abilmente nel cuore della montagna dettagli propri alla tradizione del romanzo cavalleresco e attende che il lettore li integri nella sua mente in un disegno coerente e completo. Questi indizi tracciati sulla carta allo stesso titolo delle notazioni paesaggistiche e delle osservazioni naturalistiche hanno però una funzione diversa: tendere un filo sopra l’abisso dell’indicibile al fondo del quale il favoloso palazzo della regina attende e giace.
Il quindicesimo volume della collana «di monte in monte» è uno straordinario testo medievale dello scrittore e cavaliere provenzale Antoine de La Sale. Nella prima metà del 1400 egli attraversa l’Italia e narra del famoso regno sotterraneo della mitica regina Sibilla, il cui palazzo è nascosto nelle cavità dei Sibillini, un crinale di monti e vallate tra Umbria e Marche. Racconto e paesaggio, del resto, come sottolinea la curatrice Patrizia Romagnoli, si fanno eco e si intersecano indissolubilmente, ma la parola precede sempre il luogo e, in un certo qual modo, lo produce. Tutti i visitatori della Sibilla, di cui Antoine de La Sale ci tramanda le traversie, partirono nella speranza di incontrarla per averne sentito narrare. Poiché il suo paradiso, impossibile regione del piacere che non conosce fine, ancora prima di essere accolto tra i fianchi di un monte del mondo fisico, da sempre è appartenuto alle mappe di una geografia del desiderio riposta nel cuore degli uomini. Ecco perché, comodamente seduta nel fondo di una delle innumerevoli stanze del suo palazzo, la regina eternamente giovane e bella non si cura dei viandanti casuali, ma solo attende coloro che già la conoscono per sentito dire. Tuttavia, le profondità della terra essendo mute, per splendere altrove, i fasti del suo regno non possono far altro che affidarsi alle parole, figlie della superficie.
Il volume si presenta con testo a fronte e prefazione di Eugenio Turri il quale, da storico della geografia, spiega cosa vi sia sotto «queste interpretazioni e fantasie insieme pagane e cristiane» del manoscritto di La Sale. L’edizione è impreziosita da un inserto a colori che riproduce sedici splendide immagini del Paradis de la reine Sibylle (Musée de Condé de Chantilly, côte 653, 924).
Prefazione
- Le paradis de la reine Sibylle
- Il Paradiso della regina Sibilla
Note al testo
Commento
Note al commento
Bibliografia
Tavola delle illustrazioni
Viaggio nelle Energie del Femminile
Autore/i: Fusco Zuleika
Editore: Om Edizioni
seconda edizione.
pp. 176, ill. b/n, Quarto Inferiore
Viaggio nelle energie del Femminile è un libro scritto per le Donne che vogliono crescere e diventare consapevoli di se, del proprio ruolo e delle proprie potenzialità. È un libro dedicato agli Uomini che vogliono comprendere come dialogare soddisfacentemente con l’altra parte del proprio universo interiore e avere relazioni appaganti. L’Autrice traccia con accortezza e profondità le fasi di un vero g proprio percorso che il lettore può attuare autonomamente, perché ricco di spunti meditativi e operativi, e che si avvale di antichissimi strumenti sapienziali, tra i quali l’Enneagramma, per la prima volta connotato in chiave femminile.
Zuleika Fusco è Counselor Relazionale, formatrice esperta in Comunicazione e risoluzione pacifica del conflitto, scrittrice. Cultrice di discipline olistiche ed esoteriche, conduce seminari volti all’integrazione d¢l potenziale umano e dirige la scuola Counseling e Media- Comunic-Azione. Ha fondato Avalon-Laboratorio per la consapevolezza e l’espansione del Sè, di cui coordina le attività e in cui insana e gestisce incontri.
Transe e Dissociazione
Autore/i: Lapassade Georges
Editore: Sensibili alle Foglie
introduzione dell’autore, traduzione a cura di Renato Curcio.
pp. 160, Roma
La dissociazione è un dispositivo umano psicologico comune ed universale che è stato scoperto nel secolo scorso a partire da varie esperienze: la pratica dell’ipnosi, la terapia dell’isteria, lo sdoppiamento della personalità.
Nel 1784, Puységur, con la tecnica mesmeriana d’induzione della transe, scopre la possibilità di produrre il sonnambulismo artificiale che, della dissociazione, è una forma elementare. Nel 1889, Pierre Janet elabora il suo concetto contribuendo in tal modo a fondare il paradigma della transe.
Nel nostro secolo esso ha vissuto un duplice destino.
Freud, dopo aver dato un contributo alla sua elaborazione, con un brusco viraggio lo ha abbandonato per dare corso all’elaborazione della psicanalisi e del suo paradigma. L’antropologia psicologica lo ha invece utilizzato per descrivere vari stati tra i quali la possessione ritualizzata, la medianità, lo sciamanismo.
Negli ultimi anni, segnatamente negli USA e nel nostro paese, la dissociazione conosce un grande ritorno soprattutto tra gli psicoterapeuti e in relazione agli studi sugli stati di coscienza e sulle personalità multiple.
Georges Lapassade, nella sua lucida esposizione del cammino che in Occidente prende avvio col modello storico-culturale della possessione demoniaca e dell’esorcismo, ci invita a riflettere sulla possibilità attuale di utilizzare questo concetto come risorsa analitica e gli stati di dissociazione volontaria come risorsa vitale.
Georges Lapassade professore di etnografia presso l’università di Parigi VII e Parigi Vlll, è autore di numerose opere sugli stati modificati di coscienza e la transe, campi nei quali è una riconosciuta autorità. Tra i suoi lavori più recenti: Stati Modificati e Transe, Sensibili alle Foglie Editore.
Introduzione
LO SDOPPIAMENTO SONNAMBULICO
I. – FRANZ ANTON MESMER
- IL MAGNETISMO ANIMALE E LA TRANSE CONVULSIVA
II. – A.M.J. CHASTENET DE PUYSÉGUR
- LA SCOPERTA DELLA DISSOCIAZIONE SONNAMBULICA
III. – SONNAMBULI MESMERIANI E SONNAMBULI PUYSÉGURIANI
IV. – ALEXANDRE BERTRAND
- L’ESTASI
V. – MAGNETISMO E ISTERIA PRIMA DI CHARCOT
IPNOSI, ISTERIA, DISAGGREGAZIONE
I. – JEAN MARIE CHARCOT
- ISTERIA, IPNOSI E POSSESSIONE
II. – HYPPOLITE BERNHEIM
- IPNOSI, SUGGESTIONE E PSICOTERAPIA MEDIANTE LA TRANSE
III. – PIERRE JANET
- L’AUTOMATISMO PSICOLOGICO E LA DISSOCIAZIONE
IL VIRAGGIO FREUDIANO
- I. – IL TRAUMA SESSUALE INFANTILE
- II. – DELL’INTERPRETAZIONE
- III. – DISSOCIAZIONE E RIMOZIONE
- IV. CONSEGUENZE DI QUANTO SIN QUI DETTO PER CIÒ CHE CONCERNE L’EREDITA DI MESMER
- V. – DAL BAQUET DI MESMER AL “BAQUET” DI FREUD?
LA DISSOCIAZIONE SCIAMANICA
- I. – LE TEORIE
- Œsterreich: lo sciamano non è un posseduto
- Ernesto De Martino: sciamanismo e sdoppiamento
- Mircea Eliade: lo sciamano, “tecnico dell’estasi”
- II. – ALCE NERO PARLA
- III. – SCIAMANISMO, PSICOLOGIA E PSICHIATRIA
DISSOCIAZIONE E POSSESSIONE
- I. TEORIE DELLA POSSESSIONE
- Theodor Œsterreich: i posseduti
- Erika Bourguignon e la possessione
- II. – IDENTIFICAZIONE DEGLI SPIRITI POSSESSORI E ISTITUZIONE DELLA POSSESSIONE
- L’identificazione degli spiriti Zulu presso i Tonga nel Mozambico
- La “nominazione del rab” presso i Wolof del Senegal
- L’identificazione dello zâr presso gli etiopi di Gondar
- III. – L’INIZIAZIONE E LA DISSOCIAZIONE MEDIANICA
- IV. – I TEATRI DELLA DISSOCIAZIONE
- Un teatro vero?
- L’isteria istituzionalizzata
- Da Mohammed-Malika a Laurent-Lola
INDICE DEGLI ARGOMENTI
Protocolli dei Savi di Sion
Autore/i: Nilus Sergey
Editore: Edizioni Clandestine
cura e introduzione di Domenico Dario Curtotti.
pp. 192, Marina di Massa
“Mi è stato dato, da un amico personale, ora defunto, un manoscritto il quale, con una precisione e chiarezza straordinaria, descrive i piano ¢ lo sviluppo di una sinistra congiura mondiale…“: così esordisce l’introduzione del fanatico ortodosso Sergey Nilus (1862-1929) al più celebre e discusse falso del XX secolo, i pretesti “protocolli” di una riunione cospirativa des “Savi di Sion” per dominare le nazioni attraverso “un’aristocrazia a base plutocratica” che consegnerebbe definitivamente il mondo nelle mani degli ebrei.
Opera degli ambienti antisemiti russi, pubblicata per la prima volta a Pietroburgo nel 1903 e già dimostrata un falso nel 1921 dal Times di Londra, che anche ne indicava esattamente le fonti letterarie, I Protocolli hanno nondimeno trovato innumerevoli sostenitori durante tutto il ’900, dai regimi totalitari europei fino al più recente antisemitismo islamico.
Che l’antisemitismo di ieri e di oggi si sia ostinato a propagandare con successo sempre rinnovato l’autenticità dei Protocolli è sicuramente l’ennesima, lampante prova della stupidità umana. Ma tolto l’antisemitismo, così radicato nell’ambiente storico in cui questo falso fu prodotto, siamo sicuri che gli insegnamenti dei Protocolli non ci rivelino delle verità profonde sulle ciniche trame di un secolo che è ancora più che mai il nostro?
Se gli ebrei non esistessero, si sarebbe dovuto inventarli (V. Jankelevitch)
Prospettive Psicologiche sulla Persona
Titolo originale: Psychological Perspectives on the Person
Autore/i: Tallent Norman
Editore: Casa Editrice Astrolabio
prefazione dell’autore, traduzione di Anna Maria Micks.
pp. 284, Roma
Ecco un’introduzione realistica alle varie strade che prendiamo per comprendere noi stessi e gli altri. Il materiale è tratto da varie scuole di psicoanalisi, da scoperte di laboratorio ed esperienze di clima psicologico, ma è messo in risalto l’approccio umanistico e pragmatico. Si esaminano da differenti punti di vista i vari comportamenti della persona e le loro origini, e se ne indagano le esperienze interiori di motivazione e di emozione nonché le difese in relazione al modello totale del comportamento. I fattori biologici e culturali ricevono un particolare risalto, e viene definito quel che è comportamento normale e anormale, aggiungendo così un’ulteriore prospettiva al comportamento umano. Le discussioni sull’interpretazione psicologica e su ciò che costituisce un buon giudice delle persone illumina i processi psicologici che usiamo nel cercare di comprendere gli altri.
Norman Tallent (libero docente della Columbia University) è psicologo clinico presso il Veterans Administration Hospital di Northampton, nel Massachuttes. Fin dal 1948 ha avuto incarichi di insegnamento presso varie univerità, fra cui la Columbia University, lo Westfield State Hospital, e Primario di Psicologia clinica al Veterans Administration Hospital di Kecoughtan in Virginia. È autore di Clinical Psycological Consultation: A Rationale and Guide to Team Practice e di articoli pubblicati in periodici specializzati, quali Psychology, Canadian Psycologist, e Journal of Projective Techniques and Personality Assessment.
La collana dei “libri dell’introspezione” propone al lettore italiano una serie di opere scelte nel campo della più recente saggistica psicologica mondiale. Si tratta di opere che offrono una documentazione di prima mano su diverse correnti di pensiero psicologico, e particolarmente di quel nuovo orientamento che va sotto il nome di “movimento di terza forza”. Tale “movimento”, alimentato da talune delle più agili personalità della nuova psicologia, si occupa soprattutto degli aspetti creativi, promotivi, auto-attualizzanti propri della esperienza psichica individuale e collettiva. A tale movimento fanno capo nomi illustri appartenenti alle più varie correnti: freudiane, junghiane, adleriane, rankiane, rogersiane, ecc. Vi sono altresì rappresentati i fenomenologhi, gli psicologi esistenzialisti, i semanticisti e così via. Il “movimento di terza forza” prende la sua denominazione ed assume la sua ragion d’essere in quanto cerca di attuare una mediazione tra le dottrine behaviouristiche, da una lato, e quelle freudiane, dall’altro. Il panorama che ne risulta è estremamente vivo ed affascinante, poiché ci fornisce un’esperienza diretta di nuovi orizzonti e nuovi problemi, generalmente poco conosciuti, che stanno sorgendo e sviluppandosi nella psicologia, o, più in generale, nella vita culturale.
Tantra in Tibet – La Grande Esposizione del Mantra Segreto
Titolo originale: Tantra in Tibet – The Great Exposition of Secret Mantra
Autore/i: Tsong-ka-pa
Editore: Casa Editrice Astrolabio
prima edizione, nota del curatore Jeffrey Hopkins, introduzione di Sua Santità Tenzin Gyatso – quattordicesimo Dalai Lama, traduzione italiana condotta sulla traduzione inglese di Nazzareno Ilari, collana: Civiltà dell’Oriente.
pp. 208, Roma
Pubblicato sotto l’egida della Biblioteca delle Opere e degli Archivi Tibetani, con il patrocinio di Sua Santità il Dalai Lama quale tradizione orale rivelatrice.
Possa qualunque merito vi sia nel presentare questo libro sul tantra, riuscire benefico a tutti gli esseri senzienti nell’intero universo.
…In questo libro, uno dei classici del Buddhismo tibetano, il grande maestro e yogi del XIV secolo, Tsong-ka-pa, illustra i caratteri fondamentali di tutti i sistemi tantrici buddhisti, come pure la differenza tra sutra e tantra, le due suddivisioni della parola del Buddha…
Tantra in Tibet è apparso originariamente nella serie The Wisdom of Tibet, pubblicata sotto gli auspici del Dalai Lama e unica nel suo genere in quanto ogni volume è stato scelto specialmente da Sua Santità come testo che rivela la vera tradizione orale. I primi due volumi della serie (la cui traduzione italiana è già apparsa in questa stessa collana) sono stati Il Buddhismo del Tibet e la chiave per la Via di Mezzo e La Preziosa Ghirlanda e il Cantico delle quattro consapevolezze. Questo volume, terzo della serie, presenta un’autorevole traduzione della prima parte della Grande Esposizione del Mantra Segreto con un’ampia introduzione di Sua Santità il Dalai Lama sull’essenza del tantra. Il Tantra è un ramo del misticismo yogico che si occupa dei canali di energia (fisica, spirituale e sessuale) con la meta ultima della realizzazione della Buddhità. I lama del Tibet sono stati i principali custodi della conoscenza tantrica, gran parte della quale è stata tenuta segreta perché considerata pericolosa se dovesse capitare in mani sbagliate. A causa dell’alone di mistero che li circonda, della loro segretezza e complessità, sugli insegnamenti tantrici ci sono state lunghe disquisizioni, riguardo soprattutto al loro preciso significato, su quanto ci sia di simbolico nel loro linguaggio figurato e quanto debba essere preso alla lettera. La Grande Esposizione del Mantra Segreto è uno dei principali testi classici sul Tantra trasmessi da Tsong-ka-pa, il grande maestro e yogi del quattordicesimo secolo, fondatore dell’ordine Geluk-pa. È un trattato estremamente affascinante, e il limpido commento del Dalai Lama rende la pubblicazione di quest’opera molto attesa un evento di importanza straordinaria nel mondo buddhista.
I Cieli Dimenticati – La Vicenda di un Popolo Misterioso, il Destino della Civiltà Etrusca in un Appassionante Romanzo Fantastico
Romanzo
Autore/i: Cerrino Mariangela
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
collana: TEADUE n° 173 I Tascabili degli Editori associati – Biblioteca di Avventure Fantastiche, in copertina: antefissa con testa femminile (fine sec. VI a.C.)
pp. 392, ill. in b/n, Milano
I Rasna (questo il nome con cui gli Etruschi designavano se stessi) vivono da lunghi anni in pace e in abbondanza, fieri della protezione del Cielo e felici del tempo fecondo che è stato loro concesso. Ma qualcuno, tra i Rasma, sa che questo Tempo non potrà essere eterno. Catli, la sacerdotessa figlia di re, ha letto nel fuoco e nell’acqua il futuro del suo popolo, destinato a soccombere nello scontro con la gente barbara di Ruma, la futura Roma, di cui il mondo già si prepara ad accogliere le gesta. Ma non tutti i Rasna conoscono la profezia, pochi vogliono credere, nessuno è disposto a scomparire nell’abisso della storia senza combattere.
Mariangela Cerrino comincia a pubblicare giovanissima con una serie di romanzi incentrati sull’epopea americana e firmati con lo pseudonimo di May I. Cherry. Successivamente si è dedicata al genere fantastico e fantascientifico, collaborando anche a numerose riviste specializzate e vincendo il Premio Italia per la narrativa fantastica 1990 con L’ultima terra oscura e nel 1993 proprio con I cieli dimenticati.
Un Contadino del Mondo
Titolo originale: Paysan du Monde
Autore/i: Bové José
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prima edizione, con la collaborazione di Gilles Luneau, prefazione di Gilles Luneau, traduzione Matteo Schianchi, collana: Serie Bianca – Feltrinelli.
pp. 228, Milano
… Un viaggio intorno al mondo, alla scoperta dei principali protagonisti della lotta contro la globalizzazione neoliberista, al fianco di un testimone d’eccellenza, José Bové, che ha pagato con il carcere l’azione diretta contro i simboli del nuovo ordine sociale…
Apparso come una meteora sulla scena della politica nell’agosto del 1999 quando si mise a capo di un’azione diretta finalizzata allo smontaggio di un McDonald’s a Millau (in Francia), Bové ha proseguito nella propria attività. Eccolo quindi protagonista in Palestina a Ramallah per cercare di rompere l’assedio fatto ad Arafat, ma anche a Porto Alegre nell’occupazione di terre incolte a fianco dei Sem Terra brasiliani. In Colombia, per cercare di capire le ragioni di una guerra civile in corso da oltre quarant’anni, e in India in una manifestazione contadina contro gli Ogm. José Bové è oggi in carcere in Francia. Questo libro è un viaggio intorno al mondo al fianco di uno dei protagonisti della lotta contro la globalizzazione neoliberista ed oltre ad offrire una panoramica internazionale dei più interessanti movimenti sociali, entra nell’interiorità di un personaggio-simbolo raccontando le sue esperienze e convinzioni, gli incontri e le letture.
José Bové è insieme un agricoltore francese nell’Aveyron e un personaggio mediatico internazionale: è divenuto infatti uno dei simboli della lotta contro la globalizzazione, a partire dal boicottaggio del McDonald’s di Millau, con il successivo arresto, la scarcerazione “a furor di popolo”, la contestazione dei vertici di Seattle, di Praga, di Genova, e i suoi viaggi di solidarietà in Chiapas e Palestina. È stato di nuovo arrestato nel giugno 2002. È membro della Confédération paysanne, il sindacato agricolo nato nel 1997.
Gilles Luneau è uno scrittore e giornalista free-lance. Collabora al Nouvel Observateur e a Le Monde diplomatique.
Prefazione
- Una strana tribù
- Nuova Caledonia
- Isole del Pacifico
- Torre sul mare
- Messico
- Stati Uniti
- Canada
- Cuba
- Colombia
- Brasile
- Uno sguardo sull’Africa
- India
- Palestina
- Francia ed Europa
- Governance mondiale e contropotere
Ringraziamenti
Personaggi Letterari a Tavola e in Cucina – Dal Giovane Werther a Sal Paradiso
Autore/i: Accorsi Maria Grazia
Editore: Sellerio Editore
introduzione dell’autore, collana: La Nuova Diagonale n° 59.
pp. 268, Palermo
I romantici non mangiano, i realisti lo fanno con misura e parsimonia, i veristi consumano cibo rustico e regionale, i decadenti mangiano poco e molto raffinato: un percorso culinario nella narrativa dell’Ottocento e Novecento.
Le tartine del giovane Werther di cui parla Flaubert, impreciso, nell’Educazione sentimentale; la farinata di Cime tempestose; i muffin della zia Chloe nella Capanna dello zio Tom; i pasticci di Capitan Fracassa; gli spiedi della cucina del castello di Fratta; Nietzsche, D’Annunzio e il bollito; il gorgonzola di Gadda; e altri gusti e idiosincrasie di scrittori, fino alle torte di mele che nutrivano da un oceano all’altro i vagabondi di Sulla strada. A differenza di quella d’oggi, che si sofferma volentieri a presentare i propri eroi nell’atto di prepararsi manicaretti, la letteratura del passato non s’è dedicata molto al cibo e per lo più distrattamente – osserva l’autrice di questo viaggio nelle cucine letterarie dei grandi narratori. Forse per questo la prospettiva, in questo libro, di guardare alla narrativa attraverso gli umori i sapori e gli odori dei pasti, sa offrire particolari rivelatori di intenzioni profonde, di ispirazioni nascoste e di gusti inaspettati, così come lo sguardo laterale o il dettaglio sfuggito dal controllo sanno svelare qualcosa di più dell’immagine diretta. E propone un insieme di spunti e contributi in direzione di una ricerca non ancora tentata: quella di collocare la presenza del cibo in un sistema critico consapevole. Non solo: «ogni scrittore ha il suo linguaggio privato, il suo cosiddetto idioletto, e quindi avrà anche la sua “idiocucina” e utilizzerà questo speciale tipo di descrizione nella stessa accezione personale con cui impiega tutti gli altri strumenti e stilemi». Per cui, non è raro trovare, tra gli autori, piatti e pietanze insoliti o lontani, modi eccentrici di prepararli, che si scoprono essere residui di esperienze biografiche, tracce di vissuti personali e collettivi. E di questi piatti ricostruire la ricetta soddisfa una curiosità culinaria, ma può diventare un modo per provare a percorrere sconosciuti tragitti microbiografici dei grandi autori.
Maria Grazia Accorsi, (Bologna, 1946) è stata Professore ordinario di Letteratura italiana. Ha insegnato Storia del melodramma, Letteratura teatrale italiana, Letteratura italiana contemporanea nelle Università di Bologna, della Calabria, di Modena e Reggio. Ha scritto sulla letteratura dialettale in Emilia Romagna dal Seicento al Novecento, sul melodramma dal Seicento al Novecento, sull’Arcadia, su Tasso, Marino, Metastasio, Goldoni, Pirandello. Fra i suoi libri di critica accademica: Aminta. Ritorno a Saturno, (Soveria Mannelli, Rubbettino, 1998); Pastori e teatro. Poesia e critica in Arcadia, (Mucchi, 1999, collana Il Vaglio); Amore e melodramma. Studi sui libretti per musica, ( Mucchi, 2001, collana Il Vaglio). Personaggi letterari a tavola e in cucina. Dal giovane Werther a Sal Paradiso (Sellerio, 2005).
Introduzione (…o forse Antipasto?)
- I piselli del giovane Werther
- Fate e folletti in cucina (Cime tempestose)
- Corn-cakes per un calvario (La capanna dello zio Tom)
- Cucine comparate 1 (Il capitan Fracassa)
- Cucine comparate 2 (Le confessioni di un italiano)
- Quattro cene per un’”” (L’educazione sentimentale)
- L’artista”Verde” e il determinismo psicoalimentare (Enrico il verde)
- Melagrane di “Fuoco”
- Il bollito del filosofo (D’Annunzio, Nietzsche)
- Rognoncino a colazione (Ulisse)
- Un pranzo con “boeuf en daube” pensando a una gita “Al faro”
- Chi va al mulino s’infarina (Il mulino del Po)
- Alterità del croconsuelo (La cognizione del dolore)
- Rose/viole peperoni e piselli (Per chi suona la campana)
- Carpe, carpioni, e, perché no, carpette (I Buddenbrook)
- Apple pie “On the road”
Notizia
Indice dei nomi, delle ricette e delle cose notevoli
Adolescenza Fin-de-Siècle
Titolo originale: The Fin-de-Siècle Culture of Adolescence
Autore/i: Neubauer John
Editore: Società Editrice Il Mulino
traduzione di Fulvia Galli della Loggia, collana: Le occasioni LXIII, in copertina: E.L. Kirchner, «Marcella».
pp. 304, 14 illustrazioni b/n, Bologna
Prodotto delle classi medie all’interno della società industriale di fine Ottocento, l’adolescenza è seguita in queste pagine attraverso la letteratura, le arti figurative, la psicologia e la psicoanalisi, da un lato, e le istituzioni sociali, i movimenti e le associazioni giovanili (Wandervogel, boy scout) create in quell’epoca ad uso degli adolescenti, dall’altro. Celebri adolescenti letterari – Dedalus di Joyce, Tonio Kröger di Mann, Törless di Musil – e il variegato mondo giovanile che nella narrativa viene messo in scena per strada, nelle bande, a scuola sono richiamati in una lettura originale e avvincente da Neubauer, che esamina inoltre l’adolescenza nelle rappresentazioni di artisti quali Munch, Kirchner, Kokoschka, Schiele, e si sofferma poi sul celebre caso freudiano di Dora. Sono infine affrontati i temi dell’identità sessuale nelle teorie psicologiche dell’adolescenza, e quello dell’adolescenza come problema sociale. Un grande affresco interdisciplinare dove storia delle idee, storia del costume, letteratura e arte contribuiscono a illuminare uno degli snodi cruciali del passaggio all’età contemporanea.
John Neubauer insegna Letteratura comparata all’Università di Amsterdam. Tra i suoi libri: «Symbolismus und symbolische Logik» (1978) e «The Emancipation of Music From Language» (1986).
Prefazione
Introduzione
- I. – Identità (metaforica)
- II. – L’altro
- III. – Gruppi
- IV. – Spazi per adolescenti
- V. – L’adolescenza nella letteratura
- VI. – La rappresentazione visiva dell’adolescenza
- VII. – L’adolescenza della psicoanalisi
- VIII. – Psicologia dell’età adolescenziale: 1890-1925
- IX. – L’adolescenza nella scuola, in chiesa e in tribunale
- X. – Organizzazioni e movimenti giovanili
- XI. – Adolescenza: la finzione della realtà
Indice dei nomi
Le Mille e Una Notte – 4 Volumi in Cofanetto
Prima Traduzione Italiana Integrale dall’Arabo Diretta da Francesco Gabrieli
Autore/i: Anonimo
Editore: Giulio Einaudi Editore
a cura di Antonio Cesaro, Costantino Pansera, Umberto Rizzitano, Virginia Vacca.
vol. 1 pp. XXXVI-734, vol. 2 pp. XI-762, vol. 3 pp. VIII-662, vol. 4 pp. VIII-790, numerose tavole a colori fuori testo, Torino
Dalla presentazione di Francesco Gabrieli:
[…] L’Italia non possedeva finora una versione diretta dall’arabo, ma solo ritraduzioni e raffazzonamenti per lo più anonimi dal francese di Galland (Venezia 1722, 1816-17, Milano 1839-43, ecc.), e poi da quello di Mardrus (Milano 1921). L’ultima iniziativa (Milano 1946) è ricorsa a una ritraduzione dalla versione russa Sulye-Kračkovskij. Il desiderio di dare anche al nostro paese una versione diretta e integrale dell’opera ha dovuto conciliare pratiche necessità editoriali con la difficoltà di trovare, in questi tempi eccezionali, una persona competente che si assumesse da sola il delicato e ponderoso incarico. Una soluzione è parsa la divisione del lavoro fra un piccolo gruppo di studiosi (Antonio Cesaro, Costantino Pansera, Umberto Rizzitano e Virginia Vacca), diretti e coordinati dal sottoscritto.
Ognuno dei quattro miei collaboratori assume naturalmente la responsabilità letteraria e scientifica della sua parte, ed io quella della generale revisione di insieme, estesasi spesso ai particolari, specie nella traduzione dei versi, che suscitano talvolta non facili problemi di testo e d’interpretazione. Il lettore giudicherà quanto sia riuscito il nostro sforzo, di uniformità e armonia anche stilistica tra le varie parti) e se anche su questa veste italiana dovuta alla collaborazione di vari ci sia riuscito dl stendere una patina unitaria, come quella di cui abbiam parlato nell’originale. La versione abbiamo voluta integrale, applicandole assai più modestamente ma speriamo fedelmente del Mardrus il principio del «mot a mot», per quanto lo consente il rispetto alla nostra lingua e il diritto di rendere lo spirito là dove il render la lettera riuscirebbe inintellegibile o esteticamente insopportabile. Così anche i passi scabrosi sono stati tutti affrontati e resi, come è ovvio, nel modo più semplice e tollerabile possibile, senza ritoccature né ricalcature di colore. Sappiamo di non aver potuto fare, in queste condizioni, opera di alte pretese letterarie, ma speriamo che il suo stesso tono medio corrisponda più genuinamente all’originale di quanto abbian potuto ottenere più ambiziosi tentativi. Le necessità del lavoro multiplo, e le disponibilità delle biblioteche orientalistiche romane, ci hanno impedito con rincrescimento di prendere a base della traduzione l’edizione principe di Bulàq del 1835. La versione è stata quindi condotta su una delle ristampe cairine (e precisamente su quella della Matbaa Sharafiyya, 1305-06 égira, 1888-89) della seconda edizione egiziana in quattro volumi assai più pratica e accessibile, del 1862. Nel lavoro di revisione è stata però tenuta sempre presente la seconda edizione dl Calcutta, indicata con la sigla Calc., ovunque sia stato necessario preferire le sue lezioni per lo stato guasto o insoddisfacente del testo egiziano. […] (Francesco Gabrieli)
Lux Cypher – Il Manoscritto della Luce
Autore/i: Tuis Riccardo Tristano
Editore: Vertigo Edizioni
prima edizione, nota dell’autore.
pp. 434, nn. ill. b/n, Roma
Scienziati come Newton, artisti come Mozart e uomini del Rinascimento come Leonardo celano il più grande segreto nelle loro opere…
Central Park, New York. Sotto l’obelisco egizio viene rinvenuto il cadavere di uno scienzaito gesuita. L’affascinante agente Kadmon, la specialista esoterica del riservato dipartimento sull’Occulto dell’Interpol si mette, assieme al suo collega Givaudan, sulle tracce dei misteriosi omicidi seriali dello zodiaco. Nelle sue rocambolesche ricerche l’agente Kadmon scoprirà che le dodici vittime erano gli scienziati che avevano sviluppato il misterioso cronovisore olografico. Qualcuno non vuole che le scoperte fatte fuoriescono dal dipartimento di Cronostoria comparata dei gesuiti, in modo da tenere segreti i retroscena della storia e i misteri del Manoscritto della luce.
Il tredicesimo membro del team di scienziati, padre Anton Lacroix, genio della fisica applicata, si ritroverà suomalgrado, ad essere il prescelto al sacrificio finale sotto il tredicesimo segno dello zodiaco: l’Ofiuco. Grazie all’agente speciale Eva Kadmon, il giovane scienziato scoprirà un antico e oscuro ordine fondatoa Roma e la sua nemesi inversa a Parigi in cui sono collusi alcuni tra i più importanti uomini della chiesa e dell’alta finanza che vogliono carpire i segreti della fratellanza e che sono i mandanti degli omicidi seriali dello zodiaco, gli stessi che vogliono la morte di padre Anton e della scomoda agente dell’Interpol. Grazie al cronovisore olografico, all’intuito e alle profonde conoscenze sull’occulto dell’agente Kadmon, i due recupereranno alcuni enigmi dell’ultimo alchimista e Gra maestro della Fratellanza della luce e attraverso di essi entreranno in possesso del misterioso Lux Cypher, scomparso da oltre tre secoli, scoprendo uno sconvolgente segreto dietro la pietra filosofale e l’elisir dell’immobilità correlato ad alcune pionieristiche e moderne ricerche scientifiche. Un romanzo avvincente in cui storia, scienza e mistero sono indissolubilmente intrecciati.
Riccardo Tristano Tuis, scrittore, compositore e ricercatore. Studioso di simbolismo e storia occulta. Creatore della Neurosonic Programming, una tecnologia sperimentale per la riprogrammazione neurale e il self improving. Ha pubblicato nel 2010, per la Nexus Edizioni, 432 hertz: La Rivoluzione Musicale. Lux Cypher – Il Manoscritto della luce (primo volume della trilogia Il Triplice segreto) è il suo primo Romanzo.
I Tarocchi di Proverbio – Tarocchi
78 Carte + libro, con Cofanetto in Legno e Juta
Autore/i: Proverbio Luciano
Editore: Selection Art
presentazione di Gabriele Mandel.
78 carte + libro pp. XVI-52, interamente illustrato a colori, Torino
Dalla presentazione di Gabriele Mandel:
[…] Tuttavia sono rari i giochi di Tarocchi nuovamente ideati da artisti contemporanei. Troppi problemi si impongono, troppe considerazioni, e un notevole sforzo anche commerciale che, se non incontra il favore entusiasta dei cultori, rischia di diventar fallimentare per chi l’affronta.
L’editoria industriale delle carte da gioco non è cosa da poco: nel 1963 le quattro officine specializzate della Francia hanno stampato 10.000.000 di mazzi. E un’altra considerazione si impone: creare una iconografia del tutto nuova comporta la conoscenza della storia, dei valori, e il gusto grafico, Illustrativo, e l’arte pittorica, in eguale equilibrio.
Per cui è facile capire, e per la storia delle vicende fortunose del gioco, e per i suoi valori esoterici, e per le passioni del suo Essere, come non Sila stato del tutto facile a Luciano Proverbio concepire come novità dell’oggi un Nuovo Tarocco da inserire compiutamente nella tradizione e nel diversivo ludico; come non sia stato facile programmarne la sequenza nel tempo, mantenendo costanti stile e ispirazione, poiché il mazzo di carte, non eseguibile d’un tratto, tuttavia deve possedere una omogeneità imprescindibile; come non sia stato facile dar corpo alla stampa della nuova serie di lame. E dobbiamo dire allora ch’egli, fra i pittori d’oggi, possiede più dell’ingegno pittorico, più dell’usuale ispirazione che lo conduce a visioni diaboliche e paradisiache, come disse Jorghe Louis Borges: possiede quel certo valore di sensitività per cui si pone tra i facitori di fatture e gli evocatori di immagini sabbatiche, e forte del suo essere nel mondo del mistero, da questi trae gli aiuti oltre che i segni, per donarci carte ed immagini in perfetta corrispondenza con il libero, inconscio e astrattamente disponibile Momento dell’Immaginifico. Ciò che è poi, sempre, il “momento” della nostra Anima. (Gabriele Mandel)
Il Genio e il Gentiluomo – Einstein e il Matematico Italianoche Salvò la Teoria della Relatività Generale
Autore/i: Toscano Fabio
Editore: Sironi Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, immagine di copertina «Voce nel Silenzio» Tobia Ravà 2003.
pp. 320, Milano
«Purtroppo non sembra essere rimasta alcuna documentazione fotografica dell’unico incontro tra Albert Einstein e Gregorio Ricci Curbastro: possiamo solo immaginarci la cordiale e appagante stretta dimano tra l’istrionico genio di Ulm e il taciturno gentiluomo di Lugo. Ciascuno dei due aveva un notevole debito di riconoscere nei confronti dell’altro: senza il calcolo di Ricci, quasi sicuramente – per non dire sicuramente – Einstein non sarebbe mai riuscito a sostanziare i suoi più felici pensieri scentifici. d’altra parte, con l’emergere della relatività generale, il fior fiore dei matematici e dei fisici teorici di mezzo mondo cominciò a studiare, utiizzare e approfondire quel calcolo così potente, così efficace, eppure per così tanto tempo rimasto nell’ombra.»
Al cuore della teoria della relatività generale einsteiniana, un gioiello tra i più scintillanti della scienza del XX secolo, risiede il lavoro di un matematico italiano: Gregorio Ricci Curbastro. Albert Einstein, dopo essere stato vittima di un vero e proprio “blocco dello scienziato”, trovò nel calcolo tensoriale di Ricci l’apparato algoritmico che gli consentì di trasformare un’intuizione sfuggente in una solida teoria fisica. Quella celeberrima teoria che rappresenta il condensato perfetto tra il genio fisico di Einstein e la potenza, la sintesi e l’eleganza della matematica creata da Ricci Curbastro.
Negli anni Venti il successo della relatività generale offrì un’occasione di rivincita al calcolo tensoriale – fino ad allora ritenuto tanto complicato da risultare perfino superfluo – e al suo creatore. Tuttavia, mentre il mondo trasformava Einstein in una sorta di divo, Ricci Curbastro perseverò nella riservatezza di tutta una vita, tenendosi lontano dalla ribalta.
Il genio e il gentiluomo racconta la nascita della relatività generale da un punto di vista inedito. Ripercorre le tappe salienti della vita dei due grandi scienziati – disegnandone caratteri e destini quasi opposti – fino al momento in cui, per così dire, le loro opere si fusero in un incontro che l’autore di questo libro ha la tentazione di definire «predestinato». Dosando con equilibrio argomentazioni scientifiche ed elementi storici, Fabio Toscano rende finalmente giustizia a Ricci Curbastro, troppo a lungo privato, al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori, della fama che gli spetta.
Un racconto narrato con il rigore e la raffinatezza di chi vi ha dedicato anni di ricerca appassionata.
Fabio Toscano, laureato in Fisica all’Università di Bologna, si è specializzato in Fondamenti e filosofia della fisica presso le università di Bologna e Urbino e in Comunicazione della scienza alla SISSA di Trieste. Ha svolto attività di ricerca in Fisica Teorica e in Storia e filosofia della fisica. Attualmente si occupa soprattutto di divulgazione della scienza collaborando con varie riviste di settore.
Manuale per l’Analisi del Sogno – Contiene le Analisi di Oltre 600 Sogni
Titolo originale: The Handbook of Dream Analysis
Autore/i: Gutheil A. Emil
Editore: Casa Editrice Astrolabio
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione Renato Pedio, collana: Psiche e Coscienza – Collana di testi e documenti per lo studio della psicologia del profondo.
pp. 548, nn. ill. in b/n n.t., Roma
… Questo libro, che per il professionista è uno strumento indispensabile, tornerà utile anche a tutti coloro che si interessano alla psicologia del profondo, per fare esperienza del tema maggiore della psicoanalisi: l’interpretazione del sogno…
Il Manuale per l’analisi del sogno fu considerato quando apparve un lavoro definitivo e il più vasto mai comparso sull’interpretazione dei sogni. Gutheil ha voluto proporre al pubblico un lavoro su questo argomento che risultasse al tempo stesso sistematico e teorico ma basato interamente su dati clinici riportati con dovizia. Nel volume vengono citati e analizzati circa seicento sogni e fantasie, tratti dall’esperienza personale dell’autore e dalla letteratura sull’argomento; così la trattazione dei meccanismi onirici, dei simboli, del significato clinico dei sogni, del loro ruolo nella cura, ecc., è basata passo per passo sull’analisi di tale materiale. Il solido e sempre vigile senso critico dell’autore gli consente di avventurarsi proficuamente in un uso eclettico dei contributi delle varie scuole analitiche per l’interpretazione del sogno. Questa sorvegliata apertura a suggestioni provenienti da ogni corrente contribuisce a determinare l’interesse e la ricchezza del libro, che non mancherà di interessare chiunque voglia addentrarsi nello studio del sogno e in generale della psiche umana. La bibliografia è estesissima.
Emil A. Gutheil, ha studiato a Vienna sotto la guida di Wilhelm Stekel. Trasferitosi negli Stati Uniti, è stato direttore dell’Istruzione al Centro Universitario di Psicoterapia di New York fino al 1959, anno della sua morte.
Le Api di Vetro
Titolo originale: Gläserne Bienen
Autore/i: Jünger Ernst
Editore: Ugo Guanda Editore
con uno scritto di Giorgio Cusatelli, traduzione Henry Furst, collana: Prosa Contemporanea.
pp. 248, Parma
… Un uomo, residuo di un’epoca ormai sorpassata, si presenta da un suo vecchio commilitone per cercare lavoro. Gliene viene proposto uno, alle dipendenze dell’enigmatico Zapparoni.
Uomo di grande ingegno dalle origini italiane, Zapparoni ha costruito un impero della tecnica e dell’immaginazione e vive in un vecchio convento riadattato, in una tenuta del tutto autosufficiente, la quale è collegata alle sue industrie attraverso un treno sotterraneo…
Il protagonista del romanzo, un ex ufficiale, è cresciuto prima delle grandi guerre mondiali in un ambiente dominato dall’ordine e dal diritto, educato in una rigida scuola militare, finché tra guerre e rivoluzioni assiste al crollo del suo mondo e alla nascita di un nuovo ordine con nuovi potenti. Tra questi Zapparoni, imprenditore geniale e spietato, fabbricante di sofisticati robot, che comanda indifferentemente su una materia meccanizzata e sugli uomini, anch’essi perfettamente integrati in un meccanismo rigido e inflessibile. Introdotto in questo mondo (di cui le api di vetro, automi efficientissimi, sono il simbolo), l’io narrante intraprenderà un viaggio il cui apice è proprio l’incontro con Zapparoni. È in questo senso che le api di vetro citate nel titolo diventano emblema e simbolo del romanzo, nonché di questa frattura incolmabile tra natura e progresso: a differenza degli insetti naturali, le creature robotiche progettate e prodotte da Zapparoni non sono che delle macchine predatrici. Simili a vampiri, succhiano il nettare senza apportare alcun beneficio al ciclo naturale; incapaci di impollinare i fiori, permettendo un ricambio della vegetazione, le api di vetro sono destinate a distruggere la ragione stessa della loro esistenza. La loro presenza, nel giardino protetto dell’inventore, affama le vere api e impoverisce il giardino stesso, condannandolo a un futuro di desolazione e aridità. Un futuro che, in proporzione, è lo stesso al quale sembrano destinati gli uomini nel momento in cui la robotica prenderà il sopravvento.
Carthago Delenda Est – Ascesa e Caduta di un’Antica Civiltà
Titolo originale: Carthage Must Be Destroyed
Autore/i: Miles Richard
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prologo e introduzione dell’autore, traduzione Aldo Piccato, collana: Oscar Storia Mondadori n° 220, in copertina: Giambattista Tiepolo, La presa di Cartagine (part.), New York, Metropolitan Museum of Art.
pp. 488, ill. a colori e in b/n f.t., Milano
Fondata, secondo la tradizione, nell’814 a.C. sulle coste dell’odierna Tunisia dagli abitanti fenici di Tiro, Cartagine era la capitale di un impero con numerose e ricche colonie in tutto il Mediterraneo occidentale. Quando Roma estese la propria egemonia sull’Italia meridionale, il confronto fra le due potenze degenerò in un interminabile e sanguinoso conflitto che si concluse nel 146 a.C. quando, al termine della terza guerra punica, le truppe romane rasero al suolo Cartagine, quasi per cancellarne anche la memoria. Per tracciare la prima storia completa delle vicende politiche e militari, delle istituzioni e dello scenario culturale e religioso di una delle più grandi civiltà del mondo antico, Richard Miles interroga criticamente le fonti e combina sapientemente testimonianze archeologiche e letterarie. Il ritratto che ne emerge è quello di una città caratterizzata da una straordinaria vitalità economica, da una vocazione all’eclettismo e da una spiccata apertura verso altre culture che incrina profondamente la schematica visione di un mondo greco-romano come unico faro di civiltà in un contesto di barbarie e segnala la necessità di una riflessione autocritica sulle radici dell’Occidente.
Richard Miles, storico e archeologo, direttore del dipartimento di studi classici al Trinity Hall dell’Università di Cambridge e di importanti scavi archeologici a Roma e a Cartagine, insegna storia antica all’Università di Sydney.
Prologo: Gli ultimi giorni di Cartagine
Introduzione: La Riscoperta di Cartagine
- Lo scudo di Annibale
- La lunga ombra di Roma
- Scrivere una storia di Cartagine
- Localizzazione della città
Sfamare la belva: i fenici e la scoperta dell’Occidente
- La terra della porpora
- L’ascesa della città di Melqart
- Sfamare la belva assira
- La scoperta dell’Occidente
- I fenici e la ripresa della Grecia
- La montagna d’argento della Spagna
- Una dura lezione sulla domanda e sull’offerta
Città nuova: l’ascesa di Cartagine
- Il rifugio di Elissa
- La città più antica
- Sacrifici di bambini e tophet
- L’ascesa di una superpotenza mercantile
- L’espansione in Africa
- Avventure atlantiche
- La nascita di un Mediterraneo punico
- Nuovi amici e vecchi nemici
Il regno di Eracle-Melqart: greci e cartaginesi nel Mediterraneo centrale
- Eroici viaggiatori: l’eredità di Eracle
- Melqart ed Eracle in Sicilia
- Eracle e la Roma più antica
L’economia di guerra: Cartagine e Siracusa
- La potenza coloniale di Cartagine
- Imera e la creazione della minaccia cartaginese
- La rivincita dei Magonidi
- Dionisio di Siracusa e la fine dell’autocrazia familiare a Cartagine
- La Sicilia cartaginese
- La minaccia corinzia
- L’economia delle guerre siciliane
All’ombra di Alessandro Magno: Cartagine e Agatocle
- Alessandro, Timeo e Cartagine
- Cartagine: melting pot del Mediterraneo centrale
- Agatocle: l’Alessandro di Sicilia
- L’invasione dell’Africa
- Una dubbia vittoria finale
Cartagine e Roma
- L’inarrestabile ascesa di Roma
- Cartagine e Roma
- Pirro
- Una guerra inevitabile
- L’ascesa di Ercole, l’invincibile
- Conto alla rovescia per il conflitto
La prima guerra punica
- Cartagine regina dei mari
- La guerra in Sicilia
- Roma si costruisce una flotta
- La guerriglia cartaginese in Sicilia
- Attilio Regolo e l’assalto all’Africa
- Déjà-vu di uno stallo
- Amilcare Barca e la fine della Sicilia cartaginese
- Plus ça change, plus c’est la même chose
Lo scontro si sposta a Cartagine: la rivolta dei mercenari
- Il pesante prezzo della pace
- La rivolta
- Una guerra spietata
- La resa dei conti
- Il prezzo sempre più inaccettabile della pace
- L’ascesa di Amilcare Barca
La Spagna barcide
- Gloria in Spagna meridionale
- Un nuovo regno di Eracle-Melqart
- La creazione del protettorato barcide
- Annibale
- Sagunto
- La strada per la guerra
Non voltarti a guardare indietro
- L’esercito cartaginese sotto Annibale
- La macchina della propaganda
- Un nuovo eracle per un vecchio mondo
Sulle orme di Eracle
- Una fatica di Eracle
- Il dado è tratto
- Gli dèi romani in ritirata?
- La battaglia di Canne
Una strada senza uscita
- I cartaginesi impegnati su tre fronti
- Alle porte di Roma
- Un nuovo Scipione in Spagna
- L’Italia e la battaglia per gli dèi
Il crepuscolo degli eroi
- Il ribaltamento delle sorti
- Le conseguenze della guerra
- Gli ultimi giorni degli eroi
La desolazione di Cartagine
- La rivincita degli sconfitti
- La questione cartaginese
- La desolazione di Cartagine
- Il potere sul passato
Punica fides
- Il fantasma di Cartagine
- Virtù romana, slealtà punica
- Un nuovo Eracle per una nuova Cartagine
- Didone ed Enea
- Il trionfo del Nordafrica
Cronologia
Note
Bibliografia
Ringraziamenti
Referenze iconografiche
Indice dei nomi
Il Giuoco del Maligno – Il Racconto Fantastico nella Letteratura Italiana tra Otto e Novecento
Autore/i: Farnetti Monica
Editore: Vallecchi Editore
prima edizione, premessa dell’autore, collana: Saggi di Cultura Moderna – Collana diretta da Giorgio Luti.
pp. 188, Firenze
Era tempo che il luogo comune della “dignità rinnegata” della letteratura fantastica venisse posto in discussione e magari contraddetto, perfezionando anzitutto le categorie interpretative ad esso pertinenti. Ed era quantomai opportuno che si ricominciasse ad ascoltare singolarmente i repertori del Fantastico, distinti per letterature e stagioni, alla luce di nuove ipotesi di lettura, rendendo più accessibile quell’unico macro-repertorio corrispondente al filone narrativo non-realistico antico e moderno, generalizzato ormai sotto la voce Romance. Questo saggio si propone di alimentare la riaccesa discussione sul Fantastico arrecandovi il proprio contributo in termini di proposta definitoria e tipologica (suggerendo quattro variati modelli di racconto fantastico, validi nell’ambito della letteratura italiana del secondo Ottocento), contemporaneamente soccorrendo un momento letterario – quello appunto del Fantastico italiano ottocentesco – per la cui acquisizione non si disponeva finora di alcuna adeguata strumentazione teorica. In ciò dunque l’attualità del volume, e la sua novità pur nell’ambito dei rifiorenti studi sul Fantastico: strumento di indagine e proposta di classificazione di materiali tradizionalmente negletti e mal compresi, che trovano qui una persuasiva e organica sistemazione, acconsentendo a una propria vivace lettura. (Posto, naturalmente, che a fatica ultimata tutto ciò non svanisca, rivelandosi anche questo libro giuoco del maligno).
Monica Farnetti, ferrarese, ha compiuto i suoi studi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, dove attualmente lavora sotto la guida di Giorgio Luti.
Sul Fantastico, si parva licet
- Approccio alla letteratura fantastica: problemi di definizione, storicizzazione, metodo
- Letteratura fantastica italiana tra Otto e Novecento
- Primo e secondo modello di racconto. Presenza di un evento straordinario nell’intreccio
- Terzo e quarto modello di racconto. Assenza dell’evento straordinario
- Dalla tradizione ottocentesca e quella novecentesca
Il racconto fantastico come inquietante occasione cognitiva
- Luigi Capuana: luoghi comuni e neologismi di un linguaggio narrativo
- Remio Zena: rigore dottrinale e felicità narrativa. L’inviata e l’eredità di Swedenborg nella concezione dello spirito
- Luigi Capuana: Il sogno di un musicista e la dimensione onirica come occasione poietica; Un caso di sonnanbulismo e le risorse fantastiche della dimensione temporale
- Remio Zena: La confessione postuma e la spazialità del racconto fantastico
Il Fantastico come gratificante opportunità di narrare
- L’ingegno fantastico occasionale di Antonio Fogazzaro, Luigi Gualdo, Giovanni Faldella: il topos del fantasma e la tematica amorosa
- Iginio Ugo Tarchetti: una lunga dedizione al Fantastico. Le leggende del castello nero e il consapevole impiego di motivi-clou
- Uno spirito in un lampone: il tema del doppio tra cronocità e angoscia
- Postumi della tradizione ottocentesca
Il Fantastico come esperienza desueta nell’universo individuale delle percezioni
- Racconti di amore e morte: moderna affabulazione di un mito antico
- Luigi Capuana, L’inesplicabile: esasperazione della dimensione soggettiva dell’avvenimento e del racconto
- Racconti contemplanti forme di ossessione visiva
Sognatori di candela
- Ada Negri: modulazioni
- Roberto Sacchetti, Da uno spiraglio
- Salvatore Di Giacomo, La fine di Barth e Garofani rossi
- Il nuovo secolo
Simulazioni
Giovanni Verga, Le storie del castello di Trezza; un germe di inquietudine
- Giovanni Faldella, Una serenata ai morti: una lezione di stile
- Salvatore Di Giacomo, Brutus e L’Odochantura melanura: due casi di ibridismo compositivo
- Edoardo Calandra, Le masse cristiane: una storia “vera”
- Due casi imbarazzanti: Arrigo Boito, Il pugno chiuso, e Adolfo Albertazzi, Il diavolo nell’ampolla
Bibliografia
Indice dei nomi