Libri dalla categoria Veggenza
Per Scientiarum Haustum et Seminarium Doctrinarum – Storia dello Studium di Napoli in Età Sveva
Autore/i: Delle Donne Fulvio
Editore: Mario Adda Editore
prefazione e introduzione dell’autore, collana: Quaderni del Centro di Studi Normanno-Svevi – Università degli studi di Bari “Aldo Moro” – collana diretta da Raffaele Licinio n° 3.
pp. 170, Bari
Fulvio Delle Donne è professore di Letteratura latina medievale e umanistica presso l’Università degli Studi della Basilicata, dove insegna anche Storia medievale.
Nella sua ampia produzione scientifica coniuga metodi e interessi storici con quelli filologico-letterari, coprendo un arco cronologico che va dal VI al XV secolo. Ha pubblicato più di venti volumi, tra edizioni critiche (ospitate presso numerose case editrici nazionali e internazionali) e studi monografici stampati da prestigiose case editrici; ha pubblicato, poi, in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo più di 150 saggi, divisi tra importanti volumi, prestigiosi repertori enciclopedici internazionali e riviste scientifiche internazionali.
Il titolo del volume riprende l’inizio della lettera con cui l’imperatore Federico II, il 5 giugno 1224, annunciava la fondazione dello Studium di Napoli: il primo organizzato per volontà di un rappresentante del potere laico pubblico, e quindi, di fatto, la più antica “università statale”. Formidabile “insegna di potere”, utile nel creare una studiata immagine di supremazia culturale, lo Studium fu inizialmente concepito da Federico II come un polo di studi soprattutto giuridici, che potesse competere con la supremazia della tradizione bolognese e che fosse adatto alla formazione del personale amministrativo dell’impero. Manfredi, poi, ne amplificò ulteriormente il ruolo, favorendo le indagini filosofiche e organizzando presso di esso un importantissimo centro di traduzioni dal greco e dall’arabo, che avrebbe consentito quella nuova circolazione delle opere di Aristotele destinata a rivoluzionare la storia del pensiero occidentale.
Il libro è composto da due sezioni. Nella prima si fa il punto sulla travagliata storia originaria dello Studium, fatta di successive riforme o rifondazioni e di momentanei spostamenti a Salerno; sui motivi per cui – in maniera assolutamente non scontata – fu scelta Napoli come sede della nuova istituzione; sulle garanzie e tutele che venivano riservate a insegnanti e studenti; sulle materie che vi erano insegnate. Nella seconda Studium nell’epoca di Federico II e dei suoi figli e successori Corrado IV e Manfredi.
Prefazione
Introduzione
- Fondazione e rifondazioni
- Napoli, Salerno e le scuole locali
- L’organizzazione dello Studium e il trattamento degli studenti
- I maestri e le materie insegnate
- Conclusione
Sezione documentaria
- Elenco dei manoscritti
- Elenco delle edizioni e dei regesti usati
- Criteri di edizione
Le letture del cosiddetto “epistolario di Pier della Vigna
I documenti del novembre 1239
Organizzazione dell’edizione - Edizione dei documenti
Indice dei manoscritti
Indice degli studiosi moderni
Indice dei nomi
Dieci minuti con Dio
Titolo originale dell’opera: L’Èvangile à la Télévision
Autore/i: Quoist Michel
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
prima edizione, traduzione di Giovanni Visentin.
pp. 160, Torino
Michel Quoist – autentica figura di apostolo del nostro tempo, sempre a contatto con migliaia di giovani e di adulti di tutti i ceti e di tutti i paesi – si propone di far conoscere Gesù Cristo ai suoi contemporanei e rivelare loro che, qualunque sia la loro vita e senza sottrarsi alle responsabilità terrene, essi possono incontrare il loro Dio e impegnarsi con Lui per costruire un mondo di giustizia e di pace.
Questo volume raccoglie una serie di meditazioni su alcuni brani assai noti del Vangelo – Gesù nel deserto; la Trasfigurazione; la Samaritana; il cieco nato; ecc. – in cui Quoist rivela ancora una volta le sue inimitabili qualità di scrittore, pieno di profonde intuizioni, ricco di immagini, scintillante nel linguaggio, sempre sorprendentemente aderente sia alla verità dei testi evangelici che commenta, sia ai problemi concreti dei suoi lettori.
Un volume che – oltre a costituire un modello di omelie domenicali brevi, sostanziose e calzanti per la guida dei predicatori e di chiunque abbia un impegno nel servizio della Parola di Dio – rappresenta uno strumento di riflessione spirituale per tutti i lettori desiderosi di un approfondimento facile e immediato della fede.
Michel Quoist è nato a Le Havre nel 1921. Dopo essere stato dirigente nella JOC (Jeunesse Ouvrière Chrétienne), entra in un seminario per le vocazioni adulte. Ordinato prete, continua gli studi e si laurea in Scienze Sociali, con una tesi sulle periferie industriali, pubblicata con il titolo L’uomo e la città. Da quel momento ha sempre continuato a scrivere.
Dopo quattro anni di vicariato in una grande parrocchia popolare di Le Havre, è incaricato come direttore spirituale di tutti i movimenti giovanili della sua diocesi e, contemporaneamente, è nominato segretario generale del Comitato Episcopale Francese per l’America Latina.
Nominato parroco successivamente di due importanti parrocchie di Le Havre, dal settembre 1976 – sollecitato dal suo vescovo – si dedica al Servizio delle Vocazioni sacerdotali e religiose di tutta la diocesi di Le Havre. Nei limiti delle sue possibilità, tenta comunque sempre di rispondere ai numerosi appelli per i ritiri spirituali dei sacerdoti, per conferenze e convegni, sia in Francia che all’estero. Ha pubblicato molti volumi di spiritualità, tra cui Riuscire e Appuntamento con Cristo tradotti in Italia dalla SEI.
Premessa
- Per che cosa vivete?
- Chi è Gesù Cristo, per voi?
- Natale, o: l’amore ha preso radici in terra
- Nessuno è profeta in patria
- Ascoltare il prossimo, ascoltare Dio
- Gesù nel deserto, o «l’altra efficacia»
- La trasfigurazione, o «l’altro volto»
- La samaritana, o «l’altra sete»
- Il cieco nato, «l’altro sguardo»
- Il seme caduto in terra, o «l’altra vita»
- Avete dato la vita ai vostri figli?
- La Chiesa cambia?
- Le porte della vita
- È pericoloso essere cristiani?
La Grande Immagine non ha Forma – Pittura e Filosofia tra Cina Antica ed Europa Contemporanea
Titolo originale: La grande image n’a pas de forme
Autore/i: Jullien François
Editore: Angelo Colla Editore
traduzione e cura di Marcello Ghilardi.
pp. 312, Vicenza
«Chi impara a dipingere il bambù ne prenderà uno stelo e, in una notte di luna, contemplerà l’ombra della pianta proiettata sul muro; allora apparirà la forma vera del bambù.» Guo Xi
«Mi hanno raccontato che i maestri cinesi dicevano ai loro allievi: “Quando disegnare un albero, abbiate la sensazione di salire assieme alui, cominciando dal basso”.» Matisse
«Il pittore fa completaente il vuoto nel propio intimo in modo che i vapori, le nubi e tutto il chiasso del mondo, insieme al soffio-energia che non smette mai di chiamare alla vita tra cielo e terra, si accostino unendosi e sotto il pennello scarutiscano forme straordinarie.» Li Rihua
Invece di considerare il mondo come un insieme più o meno integrato di oggetti, il pensiero cinese lo intende come emanazione di un soffio vitale, di un’energia (qi) che si dispiega in diversi gradi di condensazione in base ai quali è più o meno visibile: la roccia è qi concentrato, la nuvola è qi rarefatto, la dimensione dello spirito e il qi allo stato più sottile e puro. È questa la ragione per cui ha meno rilievo, per il pittore cinese, l’involucro esterno delle cose, la forma “attualizzata”, mentre il suo interesse si concentra piuttosto su ciò per cui vi e forma, cioè l’energia e la coerenza interne.
In questo libro, nel quale Frangois Jullien prosegue la riflessione sulla pittura avviata nel Ritratto impossibile, l’approccio estetico del mondo cinese è reso attraverso le citazioni dei pittori-letterati di epoca Tang (618-907) e Song (960-1279), del grande Shitao (1642-1707), e del Classico dei mutamenti; ma fitti sono anche i riferimenti all’arte europea, soprattutto rinascimentale (Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Giorgio Vasari) e contemporanea (Cèzanne, Braque, Picasso).
Mentre il pensiero occidentale ha “pensato” soprattutto il rapporto tra la parte e il tutto e ha ricercato armonia derivante dalle proporzioni geometriche, facendo della forma l’oggetto principe della propria indagine, l’assunto centrale dell’estetica cinese è quello di «abbandonare la forma» esteriore per «raggiungere la somiglianza» interiore. Poiché – come scrive Wang Bi (226-249) – ogni forma determina, delimita, separa, la «grande immagine» per essere veramente grande non deve né limitare né costringere, ma contenere e dispiegare tutte le possibilità. Ciò che si deve poter cogliere in un dipinto è dunque l’affioramento visibile di una totalità invisibile sulla base dell’armonia regolatrice degli opposti complementari: yin e yang, vuoto e pieno, alto e basso, bianco e nero. In esso ogni tratto deve essere in grado di esprimere un sistema dinamico e relazionale, una “processualità energetica” che fluisce attraverso la mano e il pennello del pittore. Anche nel più piccolo dipinto il pittore cinese non raffigura mai soltanto un angolo del mondo ma, attraverso l’allusività dei tratti che fungono da indizi, l’intero processo delle cose nel gioco infinito delle sue polarità. L’inesauribilità della pittura è espressa in modo particolare, nella Cina antica, dalle figurazioni di paesaggio. E a strutturare quest’ultimo sono soprattutto la montagna e l’acqua, la montagna anzi è il soggetto preterito dai pittori perché, prestandosi ad essere vista da ogni angolatura, costituisce una sorta di sineddoche per esprimere la continua variazione del mondo, Ma l’elemento fondamentale che testimonia della riuscita o meno della pittura di paesaggio non è la riproduzione “fotografica” della realtà osservata, né la perfezione stilistica in se stessa. La vera maestria consiste nell’esprimere e dispiegare il qi che anima dall’interno ogni fenomeno perché il dipinto non sia un mero prodotto mimetico ma un fenomeno di vita a pieno titolo compreso nel movimento del tao.
La tensione che anima l’arte non può che essere la stessa tensione che anima la vita. E per riuscire davvero nell’arte, per raggiungere quella maestria che consente di realizzare quell’unico tratto di pennello che racchiude in sé tutti gli altri, come dice Shitao, è necessario cogliere il segreto che anima la vita e rendere questa davvero degna: la perfezione estetica e quella etica si incontrano e si fondono. (dalla prefazione di Marcello Ghilardi)
Francois Jullien, filosofo e sinologo, è professore all’Università Paris 7, membro dell’Institut Universitaire de France, direttore dell’Institut de la pensée contemporaine di Parigi. È autore di molti libri, tradotti e pubblicati in una quindicina di paesi. Tra le edizioni recenti: Elogio dell’insapore, Milano 1999; Il tempo, Roma 2002; Il saggio e senza idee, Torino 2002; Il ritratto impossibile, Roma 2004; Strategie del senso in Cina e in Grecia, Roma 2004.
L’Ombra del Male – Il Negativo e la Ricerca di Senso nella Filosofia Europea e nel Pensiero Cinese
Titolo originale: L’ombre au tableau. Du mal ou du négatif
Autore/i: Jullien François
Editore: Angelo Colla Editore
nota del curatore, avvertenza e introduzione dell’autore, traduzione e cura di Marcello Ghilardi.
pp. 152, Costabissara (Vicenza)
«Coloro che pensano di dover togliere il peggiore dal mondo, eliminano insieme la stessa Provvidenza» (Plotino)
«Dio è giorno-notte, inverno-estate, guerra-pace, sazietà-fame»
(Eraclito)
«Una volta yin, una volta yang: questa è la via» (Yijing)
«Concordia e discordia: quanto distano l’una dall’altra? Bene e male: quanto distano l’uno dall’altro?» (Laozi)
Perché la morte, la sofferenza, la malattia, la guerra, l’ingiustizia?
Perché queste ombre nel grande affresco della vita? Si tratta di uno dei temi più antichi e universali del pensiero, che si è configurato nel problema dellagiustificazione del male. Ma come in un dipinto sono necessarie le ombre per far emergere i colori e poterli ammirare, cosi senza la sofferenza, la malattia, la guerra, la morte, non sapremmo cosa siano il bene, la salute, la pace, nemmeno la vita stessa. L’ombra che si oppone alla luce per renderla visibile assume, allora, il valore di negative che coopera all’economia del tutto e lo promuove. Questo libro di Jullien fa cozzare tra loro il male e il negativo: il primo, più indagato dal pensiero europeo e legato ai concetti di trascendenza e di un Dio creatore che premia e castiga; il secondo, tema centrale e proprio della tradizione cinese, legato al concetto di immanenza e di vita come processo di polarità. Jullien dimostra che è possibile rispondere alle domande dell’uomo sul senso del male, e sviluppare una morale di contenimento di esso, se l’umano si guarda e riflette in se stesso. Il male diventa intelligibile e contrastabile se lo consideriamo nella dimensione del negativo, recuperando anche aspetti della filosofia occidentale antica come quello che si è espresso nel pensiero dei distinti di Eraclito, secondo il quale «l’opposto coopera», o come la concezione del negativo di Hegel che, interiorizzandosi, diventa principio di movimento che costituisce il Sè.
François Jullien, filosofo e sinologo, è professore all’University Paris 7 – Denis Diderot, membro dell’Institut Universitaire de France, direttore dell’Institut de la Pensèe Contemporaine di Parigi. È autore di molti libri, tradotti e pubblicati in una quindicina di paesi, È molto noto anche in Italia, dove si stanno pubblicando le traduzioni di tutti i suoi lavori. Tra le edizioni più recenti: Elogio dell’insapore, Milano 1999; Il tempo, Roma 2002: Il saggio è senza idee, Torino 2002; Il nudo impossibile, Roma 2004; Strategie del senso in Cina e in Grecia, Roma 2004.
La Vita Segreta delle Libellule – Ovvero delle Gemme Volanti, Dette anche Aghi del Diavolo o Magnifiche Assassine
Autore/i: Rostand Jean
Editore: Franco Muzzio Editore
prima edizione, presentazione di Mirella Delfini, al lettore di Giuseppe Colosi, introduzione dell’autore, traduzione di Giuseppe Colosi.
pp. 144, Padova
È vero quello che scrive Jean Rostand: gli amori delle libellule sono strani, i più strani nel mondo degli inestti, che pure è gonfio di stravaganze. E mi piace immaginare che sia stata proprio questa stranezza ad attirarlo, a farlo tuffare a fondo nella vita segreta delle “gemme volanti” (dette anche “aghi del diavolo” o “magnifiche assassine” per l’abilità nel volo e la voracità). Basta pensare agli studi sulle larve acquatiche e ai sadici esperimenti che faceva, restando poi a osservarle da vicino, come in una lunghissima apnea. Certo, alla fine sapeva quasi tutto.
Quasi. Perchè i misteri che avviluppano i comportamenti dei nostri piccoli compagni di pianeta sono ancora innumerevoli. Ed esiste perfino la possibilità che i loro cervellini – e perchè no? – i ganghi cerebroidi siano più coscienti di quanto un biologo di stretta osservanza sia disposto ad ammettere. Di fronte a questa eventualità Rostand si ritrae spaventato e si rifugia nelle soporifere certezze della sistematica e dei dati morfologici. E conta il numero dei battiti d’ala al minuto.
Il fatto è che Jean Rostand in realtà ha avuto due padri: uno di sangue, ossia Edmond, poeta e drammaturgo, autore del romantico, ironico Cyrano de Bergerac, e uno spirituale, Jean-Henry Fabre, l’entomologo più famoso del mondo, di cui tutti i naturalisti d’oggi sono un pò figli o nipoti.
(Mirella Delfini)
Jean Rostand (Parigi 30 ottobre 1894 – 3 settembre 1977). Scrittore e naturalista francese. Figlio del grande Edmond, crebbe nei Paesi Baschi dove si appassionò alla biologia attraverso gli scritti di J.H. Fabre. Scrittore brillante, iniziò a pubblicare libri di divulgazione; la sua produzione è vastissima e spazia dalla genetica alla storia naturale, dall storia della scienza all’analisi del pensiero scientifico, nè mancano opere dedicate ai legami tra biologia e società. Tra le sue numerossissime opere: L’avventura umana (1935), Pensieri di un biologo (1944), I miracoli della biologia (1960), L’uomo artificiale (1968), Piccola storia della biologia (1946), Lazzaro Spallanzani (1959).
I Ritmi della Vita – Gli Orologi Biologici che Controllano l’Esistenza di Ogni Essere Vivente
Titolo originale: Rhythms of Life
Autore/i: Foster Russell; Kreitzman Leon
Editore: Longanesi & C.
seconda edizione, prefazione di Lewis Wolpett, introduzione degli autori, traduzione di Isabella C. Blum.
pp. 368, nn. figure b/n, Milano
«Russell Foster e Leon Kreitzman, grandi esperti nel campo degli orologi biologici, danno un resoconto aggiornatissimo e di agevole lettura delle ricerche sui cicli temporali che influenzano la maggior prte degli organismi viventi, inclusi noi stessi».
(Times Literary Supplement)
Perché gli attacchi di cuore sono più frequenti nelle prime ore del mattino? Come fa un bisonte a sapere quando è il momento di spostarsi in altri territori o un salmone quando è tempo di deporre le uova? La risposta a queste domande è negli orologi biologici. La loro esistenza è nota da decenni, ma solo i progressi degli ultimi anni hanno permesso di individuare le complesse interazioni genetiche che letteralmente dettano i ritmi della vita di tutti gli organismi viventi, esseri umani compresi. Attraverso un’avventurosa esplorazione degli sterminati orizzonti della cronobiologia, Foster e Kreitzman introducono il lettore nei segreti di questa nuova disciplina che studia le fluttuazioni periodiche delle funzioni vitali e le loro varie applicazioni in campo medico, dai sintomi del jet-lag a condizioni patologiche gravi come la depressione e i disturbi del sonno.
Le funzioni vitali che variano in base ai ritmi del tempo – il giorno e la notte, la luce e il buio – sono numerosissime, e oggi una branca della biologia la studia in modo specifico: la criobiologia. Questo libro è una magnifica avventura negli sterminati orizzonti di tale disciplina, comprese le sue varie applicazioni in campo medico. Ci fa scoprire non solo le infinite attività – di ordine chimico, nervoso, fisiologico – di piante e animali legate ai cili del tempo, ma soprattutto la loro perfetta sincronia, propria di quella stupefacente armonia prestabilita che è la natura.
Russell Foster, un’autorità a livello mondiale sugli studi circadiani, è professore di neuroscienza molecolare presso la facoltà di Medicina dell’Imperial College di Londra. Fa parte di un gruppo di ricerca della NASA che studia le migliori condizioni di vita possibili nei futuri voli verso Marte.
Leon Kreitzman, scrittore e giornalista televisivo con studi di biochimica, è specializzato nell’indagine delle basi scientifiche dei ritmi biologici, con un’attenzione particolare per le loro implicazioni sociali.
Storia dell’Igienismo Naturale – Da Pitagora alle Scie Chimiche
Autore/i: Vaccaro Valdo
Editore: Anima Edizioni
prefazione di Camilla Ripani.
pp. 144, Novara
Questo libro parte dalla storia antica e fa un’efficace sintesi della scienza igienistica, tramite le posizioni che i suoi personaggi più rappresentativi hanno rspresso nel corso dei secoli e dei millenni.
Esiste non un divario ma un baratro culturale tra lee cultura preponderantee decisamente maggioritaria, dei medici e dei medicalizzati, e la cultura igienistico-naturale e salutistica, dei gruppi minoritari ed ardimentosi che si battono per un cambimento radicale della vita, del modo di pensare, e dei metodi di assistenza sanitaria.
Pitagora non ha regalato al mondo soltanto i suoi celebri teoremi, che valgono forse il 5% del suo intero insegnamento, ma è andato ben oltre, etiche e scientifiche, che hanno lasciato il segno, rivelandosi di assoluta attualità. L’uomo di oggi, ferito da insulti sempre più insopportabili nei suoi valori, nella salute, nello spirito, nel sesso, nell’amore per la natura e gli animali, e frastornato da pesti inventate, da avvelenamento crecsente di aria, acqua e terra, da terremoti sospetti e da scie chimiche tracciate sopra la sua testa, prova un inarrestabile richiamo verso i valori impersonati dal grande filosofo di Crotone.
Valdo Vacccaro, nato a Mattuglie (Fiume, ex-Italia), nel 1943, da padre friulano e madre italo-croata, vive nei pressi di Udine con la moglie hongkonghiana Kathleen e i suoi due ragazzi Francesco (21) e William (14). Laureatosi in economia nel 1972 all’Università di Trieste, si è dedicato per tre anni all’insegnamento e al giornalismo. Dopo una proficua militanza nella sheltoniana ANHS (American Natural Hygiene Society), si è laureato nel 2002 in filosofia e naturopatia. I suoi libri si stanno laboriosamente traducendo in cinese, in vista di un approccio verso Pechino e Shanghai. Fa parte attualmente della direzione tecnica dell’AVA (Associazione Vegetariana Animalista) di Roma, e della direzione tecnica dell’ABIN (Associazione Bergamasca Igiene Naturale) di Bergamo, per la quale elabora diversi lavori di argomento etico-salutistico. Ha già pubblicato Alimentazione Naturale, Anima Edizioni, 2009.
Alimentazione Naturale – Manuale Pratico di Igienismo-Naturale. La Rivoluzione Vegetariana: Mangiare Bene per Vivere Meglio
Autore/i: Vaccaro Valdo
Editore: Anima Edizioni
prefazione dell’autore.
pp. 448, Milano
È un libro indispensabile per approfondire ed aggiornarsi sui problemi della nutrizione, della salute e dell’etica, osservati dall’angolo visuale della scienza naturale igienistica. Trattasi di un testo semplice e chiaro, eppure sorprendente e straordinario nei contenuti e nello stile, capace di influire e incidere, di far cambiare radicalmente il modo di pensare e lo stile di vita del lettore.
Alimentazione naturale, adattata e ritagliata come un vestito su misura al corpo vegeto-fruttariano-crudista di cui è dotato ogni essere umano, indipendentemente dall’eventuale poorzione di carne-pesce-cibo cotto che sta forse mangiando.
Nutrizione dunque che deve per forza puntare al veganismo, all’igienismo naturale e al crudismo, non per accontentare sparuti, romantici e utopistici gruppi di idealisti vegetariani, ma per rispettare in concreto e al meglio il proprio corpo e le stesse leggi della creazione.
Il vege-fruttarianismo e il crudismo sono pertanto la verità e la perfezione assoluta per l’essere umano, in quanto lo spingono ad alimentare la sua macchina umana col solo carburante possibile e privo di effetti devastanti, che è il carboidrato vivo e naturale confezionato dalla fotosintesi clorofilliana e dal sole, caratterizzato da presenza proteica ottimale, cioè minima ed assimilabile.
Valdo Vaccaro, nato a Mattuglie (Fiume), ex-Italia, nel 1943, da padre friulano e madre italocroata, vive nei pressi di Udine con la moglie hongkonghiana Kathleen e i suoi due ragazzi Francesco (19) e William (12). Laureatosi in economia nel 1972 all’Università di Trieste, si è dedicato per tre anni all’insegnamento e al giornalismo. Dopo una proficua militanza nella “sheltoniana” ANHS (American Natural Hygiene Society), si è laureato nel 2002 in filosofia e naturopatia. I suoi libri si stanno laboriosamente traducendo in cinese, in vista di un approccio verso Pekino e Shanghai. Fa parte attualmente della direzione tecnica dell’AVA (Associazione Vegetariana Animalista) di Roma, per la quale elabora diversi lavori di argomento etico-salutistico.
In Siberia
Titolo originale: In Siberia
Autore/i: Thubron Colin
Editore: Ponte alle Grazie
traduzione di Alessandro Peroni e Luisa Corbetta.
pp. 306, Milano
Il solo modo per riscoprire la magia del viaggio è smettere di fare i turisti-consumatori e tornare ad essere pellegrini. Colin Thubron è un maestro di questa via. Si avvicina alla Siberia in paunta di piedi, con religiosa curiosità e compassione. Il risultato è un rispettoso, commovente, eccezionle racconto sul cuore oscuro di una delle più grandi, più dimenticate fatte di terra e di umanità. (Tiziano Terzani)
Verso sera il vento cala, ed entriamo in un vuoto dorato. È questa la Siberia originaria, penso: la Siberia sfuggente, infinita, che perdurava come un incrocio geografico negli ochhi dei primi viaggiatori. Il suo vuoto apparente era una lavagna pulita su cui scrivere. Per secoli sollevò dicerie e leggende, evocò ideali, suscitò paure. Persino il suo nome – una fusione mistica tra il mongolo siber, “bello, puro” e il tartaro sibir “terra addormentata” – suggeriva l’immagine di un altrove vergine e in attesa. Hegel la collocò addirittura fuori dei confini della storia: troppo fredda e ostile per ospitare per ospitare una vita significativa.
È solo da pochi anni che per la prima volta i viaggiatori stranieri possono muoversi all’interno della Siberia senza troppi problemi.
Risalendo il grande flume Enisej fino all’Artico, attraverso le montagne che increspano la Mongolia, e poi a est verso il fiurme Amur, il Pacifico e il gulag abbandonato nella Kolyma, Colin Thubron ha viaggiato sulla Transiberiana, ha navigato i fiumi, ha preso autobus e camion di passaggio, muovendosi tra i popoli che più hanno risentito del collasso del comunismo e della frantumazione dell’Unione Sovietica.
Sul suo percorso ha incontrato buddisti e animisti, sette cristiane, comunisti reazionari e quello che rimane di un fumoso progetto di Stato ebraico in Asia; e stato nel luogo dove hanno assassinato l’ultimo zar, al villaggio di Rasputin, nelle tombe degli antichi sciti preservate dal ghiaccio e sulle rive del Bajkal, il lago più profondo e antico del mondo, percorrendo qualcosa come 24.000 chilometri attraverso la regione terrestre più selvaggia e più crudamente violentata dall’uomo. Vivido e appassionato, ma anche pervaso di una sottile vena di umorismo, il racconto del viaggio di Thubron è anche e soprattutto l’incontro con un popolo che, uscito a pezzi dalle rovine del comunismo, e entrato in una dimensione privata dalle forme più diverse, spesso incredibilmente strane.
Dopo i suoi primi libri sul Medio Oriente (Damasco, Libano e Cipro), Colin Thubron ha esplorato in macchina la Russia occidentale ancora ai tempi di Breznev, raccontandola in Viaggio tra i russi. Quindi si e spinto nelle regioni più remote della Cina, che ha descritto in Oltre la Muraglia (e per il quale ha ricevuto il Premio Hawthornden e il Thomas Cook Travel Book Award), e nell’Asia centrale, che ha raccontato o il cuore perduto dell’Asia.
Autore anche di numerosi romanzi pluripremiati, quando non e In viaggio Thubron vive a Londra.
Le Poetesse di Dio – L’Esperienza Mistica Femminile nel Medioevo
Titolo originale: Women Mystic in Medieval Europe
Autore/i: Epiney-Burgard Georgette; Zum Brunn Emilie
Editore: U. Mursia Editore
prima edizione, presentazione all’edizione italiana e introduzione di Emilie Zum Brunn, traduzione Donatella Brenner Buono, collana: Storia e Documenti n° 131.
pp. 202, ill. in b/n e 2 cartine, Milano
I brani che compongono quest’antologia sono tratti dalle opere di cinque grandi protagoniste della mistica medievale: Ildegarda di Bingen, Beatrice di Nazareth, Matilde di Magdeburgo, Hadewijch d’Anversa e Margherita Porete – monache le prime due, beghine le altre. Ma che cosa significava per una donna a quel tempo diventare monaca o beghina? In primo luogo emancipazione. Molte giovani dell’alta borghesia o della nobiltà, alle quali non era concesso mantenersi tramite il proprio lavoro e che erano destinate a stringere matrimoni spesso combinati per motivi economici o dinastici, preferivano alle anguste mura domestiche il convento o il beghinaggio, all’interno dei quali potevano accedere alla cultura e godere, a livello sia materiale sia spirituale, di un grado di indipendenza altrimenti impensabile. Il fenomeno assunse proporzioni tanto vaste da provocare violente reazioni da parte della Chiesa, che vedeva nel nuovo tipo di religiosità una minaccia pari a quella costituita dai movimenti ereticali che sorgevano un pò dovunque sul finire del Medioevo. Tese soprattutto a realizzare una perfetta unione con la divinità, queste religiose non esitavano a denunciare apertamente la corruzione del clero e qualsiasi forma di devozione meramente esteriore, mentre proclamavano il loro sconfinato amore per Dio con accenti appassionati, che talvolta possono apparire ad un lettore non iniziato blasfemi. Molte vennero perseguitate dall’Inquisizione, altre, fra le quali la stessa Margherita Porete, bruciate sul rogo come eretiche. Ma le loro opere, seppure all’indice, continuarono a circolare clandestinamente e ad alimentare la mistica di grandi maestri quali Eckhart e Ruusbroec.
Geogette Epiney-Burgard è specialista in Lingua e Letteratura medio-nederlandese. Ha compiuto importanti ricerche sulla mistica medievale nederlandese ed in particolare su Ruusbroec e Groote.
Emilie Zum Brunn è direttore al Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese e ha costituito all’École pratique des Hauts Etudes della Sorbona un gruppo di ricerca su Meister Eckhart, al quale ha dedicato diversi studi.
Presentazione all’edizione italiana
Abbreviazioni
Introduzione
- La badessa e le beghine
- Affinità e diversità
- Mistica dell’amore e mistica dell’essere
- Note
Ildegarda di Bingen (1098-1179)
- Vita e personalità
- Le opere di Ildegarda
- L’uomo e il mondo nell’opera di Dio
- L’uomo e la donna
- La responsabilità dell’uomo
- Note
Lettere e visioni di Ildegarda
- Lettera di Ildegarda a Bernardo di Chiaravalle
- Risposta di Bernardo a Ildegarda
- Ildegarda a Sigilberto di Gembloux
- Ildegarda ai prelati di Magonza
- Scivias, seconda visione del libro II
- L’uomo e la donna
- Il pianto degli elementi
- La restaurazione della creazione alla fine dei tempi
- La sinfonia
- La verdezza, forza creatrice di una grazia primaverile
- Note
Matilde di Magdeburgo (1207-1210 – 1282-1294)
- Vita
- L’opera e l’ispirazione
- Note
Brani tratti da La luce fluente della divinità
- Di questo libro e del suo autore
- Del viaggio dell’anima a corte, dove Dio si rivela
- L’amore di Dio in cinque punti
- Sette cose riguardanti il cammino dell’amore…
- Il deserto ha dodici cose
- Come la sposa, che è unita a Dio, rifiuti il conforto di tutte le creature, fuorché quello di Dio e come affondi nella sofferenza
- L’uomo buono deve avere tre figli per cui deve pregare
- Note
Beatrice di Nazareth (1200-1268)
- Vita
- La storia di un’anima
- Le visioni di Beatrice
- Le Sette maniere di amare
- Note
Brani dalla Vita di Beatrice e dalle Sette maniere di amare
- Visione trinitaria e visione del mondo
- Le sette maniere di amare santamente
- Note
Hadewijch d’Anversa (1240 ca.)
- Vita ed opera
- I Poemi
- Le Visioni
- Le Lettere e la dottrina spirituale di Hadewiijch
- “Essere Dio con Dio”
- Note
Brani dalle opere di Hadewijch I e di Hadewijch II
- Poema strofico
- VII Poema strofico
- Undicesima Visione
- Lettera XVII
- Lettera XVIII
- I Poemi nuovi
- XVII Poema
- XIX Poema
- XXVI Poema
- Note
Margherita Porete (†1310)
- Margherita e l’Inquisizione
- Lo Specchio delle Anime Semplici annientate
- Note
L’*Approbatio* e brani dallo Specchio
- L’Approbatio dei tre chierici
- Prologo
- L’anima nobile non vuol nulla
- Nove punti per i contemplativi
- L’Anima dice addio alle Virtù
- Riempir tutto di sé
- Note
Conclusione
Bibliografia
Indice dei nomi
I Cristiani e l’Impero Romano
Autore/i: Sordi Marta
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
collana: Oscar Storia n° 6, in copertina: Orante tra due pastori (part.), III secolo, Cimitero Maggiore Romano.
pp. 240, Milano
Un saggio aggiornatissimo sui primi tre secoli di vita cristiana, caratterizzato da una visione critica davvero originale. Il rapporto dei cristiani col potere politico fu portatore di ostilità, oppressione, martirio e vita clandestina, ma anche di incontri costruttivi e di possibilità di convivenza. La prospettiva di questa attenta storia del cristianesimo primitivo da un particolare rilievo alla sua capacità di vivere nel mondo, di confrontarsi con le altre religioni e culture dell’impero, di esprimersi sia nei periodi delle persecuzioni – che non avvennero per motivi religiosi, ma politici – che in quelli di pace.
Marta Sordi ha insegnato dal 1962 Storia greca e romana alle Università di Messina e bologna, e, dal 1970, alla Cattolica di Milano, dove ha curato le pubblicazioni dell’Istituto di Storia Antica, dedicate alla propaganda e ai rapporti tra religione e politica in età classica. È membro dell’Accademia di Scienze e Lettere dell’istituto Lombardo, e dell’Istituto di Studi Etruschi. È autrice di numerose opere, tra cui Il cristianesimo e Roma, Bologna, 1965, e Storia politica del mondo greco, Milano, 1982.
Parte prima: I Cristiani e il potere politico
Introduzione alla Parte prima
- Potere politico e predicazione cristiana in Palestina dal processo di Cristo al 62 d.C.
- Dalla tolleranza alla persecuzione aperta: Nerone
- I Flavi e il Cristianesimo
- Il rescritto di Traiano e la svolta degli Antonini
- La tolleranza di fatto dell’età severiana
- Filippo l’Arabo e Decio: il primo imperatore cristiano e la “restaurazione pagana”
- Valeriano e Gallieno: dalla persecuzione al riconoscimento della Chiesa
- La restaurazione arcaicizzante di Diocleziano e la grande persecuzione
- La svolta costantiniana
Parte seconda: I Cristiani e il mondo romano
Introduzione alla Seconda parte
- Cristianesimo e cultura nell’Impero romano
- I Cristiani di fronte alla “teologia politica” dell’Impero e al culto imperiale
- Aspetti del rapporto fra Chiesa e società
- Opinione pubblica e persecuzione nell’Impero romano
Bibliografia
Dall’Aquila Imperiale alla Bandiera Rossa
Romanzo ambientato nella Russia della rivoluzione d’ottobre.
Autore/i: Krassnoff P. N.
Editore: Casa Editrice A. Salani
pp. 674, illustrazione a colori al contro frontespizio, Milano
“Chi avesse avuto l’intenzione di riunire le persone più differenti fra loro per condizione sociale, per idee, per razza e perfino per il colore della pelle, non vi sarebbe potuto riuscire meglio di come vi riuscì il caso durante l’inverno del 1918, in una delle stazioni ferroviarie della Russia meridionale.
Era il momento in cui l’esercito russo, preso da un improvviso delirio, aveva abbandonato le sue posizioni e si era precipitato in massa nel paese, tornando ciascuno a casa sua, senza tener conto nè dello scaglionamento nè d’alcun itinerario. […]”
Pëtr Nikolaevič Krasnov (San Pietroburgo 1869 – Mosca 1947), traslitterato anche come Krassnoff, è stato un generale e scrittore russo, proveniente da un’antica famiglia cosacca del Don, di cui fu Ataman dal 16 maggio 1918 al febbraio 1919. Le sue opere: Dall’aquila imperiale alla bandiera rossa 1922, L’imperdonabile 1928, Amazzone del Deserto 1929, Napoleone e i cosacchi, Largo: un romanzo 1932, L’odio 1935.
La Via della non-Conoscenza
Titolo originale:The Way of Unknowing
Autore/i: Main John
Editore: Edizioni Appunti di Viaggio
introduzione di Laurence Freeman, traduzione dall’inglese di Maria Luisa Tommasi Russo.
pp. 180, Roma
Questo nuovo libro di John Main, che riporta in sequenza particolarmente armonica i suoi insegnamenti, ha una duplice funzione: quella di sostenere e rendere più penetrante il percorso interiore di chi già compie un cammino di meditazione, e quella di avviare per la prima volta le persone su quel percorso che – come diceva il maestro – basta soltanto iniziare. Non vi è prova migliore del suo discernimento del fatto che i suoi insegnamenti servono tanto da incoraggiamento al meditante provetto quanto di stimolo al neofita. E la semplicità è confermata dall’unità che si viene a creare tra tutti coloro che intraprendono questo medesimo cammino di fede. Cammino che vede esaltati gli umili, mentre coloro che si ritengono bene avviati sono ricondotti al punto di partenza. L’esperienza del regno, che è il fine stesso della meditazione, è indipendente da una logica temporale: può affacciarsi in qualsiasi momento del cammino, a seconda dello stato di grazia e l’innocenza del meditante. Attraverso questi brevi capitoli, le parole di John Main preparano il lettore a cogliere la semplicità insita nello stato di pura preghiera. Una loro attenta lettura predisporrà alla meditazione, proprio come le conferenze da cui questi capitoli sono tratti preparavano i gruppi di meditazione al silenzio e alla quiete dei tempi “mantrici”. Si tratta, quindi, di un testo da leggere per accompagnare l’esperienza di preghiera. Non è un libro sulla meditazione, bensì per la meditazione. Ed è un libro da mettere da parte, dimenticando quanto vi è scritto, nel momento in cui ci dispone alla meditazione; per poi riprenderlo in mano a meditazione conclusa, per pervenire ad una più profonda comprensione del significato dell’esperienza di preghiera e per prepararsi al passo seguente, ovvero la successiva meditazione.
Dom John Main (1926-1982) è entrato a far parte dell’Ordine dei Benedettini dopo aver prestato la sua opera in Estremo Oriente con il British Colonial Service ed essere stato lettore di Diritto Internazionale presso il Trinity College di Dublino.
Ha fondato il Priorato Benedettino di Montreal ed ha dato vita ad una comunità spiritual diffusa in tutto il mondo legata dalla comune pratica quotidiana della meditazione silenziosa.
Il Sapere Senza Fondamenti – La Condotta Intellettuale come Strutturazione dell’Esperienza Comune
Autore/i: Gargani Aldo G.
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazione dell’autore.
pp. 122, Torino
Questo saggio è la proposta di un’interpretazione del sapere scientifico e filosofico non nei termini di una progressione lineare e cumulativa di conoscenze, né di un patrimonio di tecniche intellettuali certe e inesorabili, ma come una raccolta di strumenti concettuali e di moduli interpretativi revocabili aventi la loro matrice negli abiti di decisione e nei modi di operare propri delle forme di vita degli uomini. Attraverso la linea di una riflessione che passa attraverso l’opera di Galilei, Descartes, Newton, Leibniz, Kant, Marx, Frege, Hilbert, Russell, Wittgenstein, Carnap, così come anche attraverso i dibattiti sulla certezza in materia religiosa cui danno vita S. Castellione e i teologi latitudinari inglesi (Chillingworth, Tillotson), questo volume di Aldo Gargani propone un modo di guardare alla scienza e alle attività intellettuali, per cosi dire, «dal basso», riconducendo le strategie del sapere scientifico-filosofico alle matrici costruttive operanti nelle forme di vita umana, ritrovando la funzione che storicamente hanno esercitato sui modelli del sapere, per esempio, le presunzioni di probabilità alle quali si affidavano i mercanti nei secoli XVI e XVII nelle loro imprese commerciali esposte ai rischi degli Oceani, le procedure giudiziarie nei tribunali, l’organizzazione dei processi lavorativi, o, ancora, la funzione della scommessa sulla codificazione del principio logico del terzo escluso.
Da tale quadro interpretativo la condotta intellettuale umana emerge come una strutturazione metodica delle circostanze e delle casualità dell’esperienza comune.
Aldo Gargani, nato a Genova, è professore di storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università di Pisa. Si è occupato della filosofia del Seicento, delle correnti della filosofia analitica e dell’analisi del linguaggio, con particolare riferimento alle scuole di Cambridge e di Oxford. È autore di Linguaggio ed esperienza in Ludwig Wittgenstein (Le Monnier, 1966), Hobbes e la scienza (Einaudi, 1971), Introduzione a Wittgenstein (Laterza, 1973).
L’Oriente di Heidegger
Autore/i: Saviani Carlo
Editore: Il Melangolo
pp. 120, Genova
Questo libro è la storia di un confronto e di un dialogo fra i più suggestivi della filosofia del Novecento. Interlocutori privilegiati: da parte europea, Martin Heidegger, il critico più acuto della metafisica occidentale, ma anche il suo erede più penetrante e fecondo; da parte orientale, il Taoismo e il Buddhismo Zen. Un colloquio che ci conduce alle radici stesse della saggezza orientale, nella sua espressione più radicale, la pratica meditativa taoista del Vuoto. Un colloquio documentato da una teoria di testi in cui possiamo riascoltare la viva voce di Heidegger e dei suoi interlocutori.
Carlo Saviani vive e insegna a Capua. Suoi contributi sono apparsi su numerose riviste, tra cui “MicroMega”.
Heidegger. Il Nazismo, le Donne la Filosofia
Autore/i: Badiou Alain; Cassin Barbara
Editore: Il Melangolo
traduzione di Simone Regazzoni.
pp. 72, Genova
«Heidegger è certamente un grande filosofo che è stato anche, al contempo, un nazista tra i tanti. Questo è quanto. Che la filosofia si arrangi! Non se la caverà né con la negazione dei fatti, né con la scomunica. Siamo qui agli estremi dialettici, che si possono definire esistenziali, della grandezza del pensiero e della piccolezza della convinzione, della capacità creatrice a dimensione universale e della particolarità ottusa di un professore di provincia».
Alain Badiou è uno dei massimi filosofi viventi. Tra le sue opere ricordiamo: L’essere e l’evento (il melangolo, 2005); Deleuze. Il clamore dell’essere (Einaudi, 2004); Il Secolo (Feltrinelli, 2006); Beckett. L’inestinguibile desiderio (il melangolo, 2008); Piccolo pantheon portatile (il melangolo, 2010).
Barbara Cassin, filologa e filosofa francese, è direttrice di ricerca al CNRS. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: L’effetto sofistico. Per un’altra storia della filosofia, Jaca Book, 2002.
La Letteratura per l’Infanzia
Autore/i: Boero Pino; De Luca Carmine
Editore: Editori Laterza
terza edizione, prefazione degli autori.
pp. XI-420, Bari
Una storia organica e completa della letteratura infantile a partire dagli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia sino alle pubblicazioni più recenti, con particolare attenzione per gli autori, i libri, i periodici, e per il ruolo della scuola di base. Come scrivono gli autori nella Prefazione, in Italia «lo sviluppo della letteratura per ragazzi sarà talmente consistente e eserciterà tanto fascino da sedurre e coinvolgere non soltanto gli scrittori specialisti, ma quasi tutti i narratori e i poeti di letteratura “alta”, a partire da Capuana, Gozzano, Pascoli, Moretti, e fino a Calvino, Moravia, Malerba, Morante, Tamaro».
Pino Boero insegna Letteratura per l’infanzia all’Università di Genova. Tra le sue pubblicazioni, Una storia, tante storie. Guida all’opera di Gianni Rodari (Torino 1992) e Letteratura per l’infanzia in 100 film (con D. Boero, Recco 2008). Ha, inoltre, curato I cinque libri di Gianni Rodari (Torino 1993).
Carmine De Luca (1943-1997) è stato insegnante di Lettere nelle scuole medie superiori. Ha diretto il periodico di letteratura per l’infanzia “C’era due volte…” e ha collaborato con riviste e giornali. Tra le sue pubblicazioni, Gianni Rodari. La gaia scienza della fantasia (Catanzaro 1991); Versi in classe (Roma 1994); Antologia di racconti dell’800 e del 900 (Milano 1995).
Prefazione
1. La generazione del Risorgimento
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. Il «Giannetto» di Parravicini: «romanzo» di un’ascesa sociale – 3.2. Altri autori
2. Dopo l’Unità (1870-1878)
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. Carlo Collodi. Prima di «Pinocchio» – 3.2. Ida Baccini e le «Memorie di un pulcino» – 3.3. Michele Lessona: l’ottimismo dei proverbi – 3.4. La fiaba. A raccogliere parole – 3.5. Altri autori, altre opere
3. L’Italia umbertina (1878-1900)
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. Carlo Collodi e «Le avventure di un burattino» – 3.1.1. Il contesto: il «Giornale per i Bambini» – 3.1.2. «Pinocchio» – 3.2. Edmondo De Amicis: storia di un cuore – 3.2.1. Storia di De Amicis – 3.2.2. «Cuore» – 3.2.3. «L’idioma gentile» – 3.3. Emilio Salgari – 3.4. Altri autori, altre opere – 3.4.1. Figlie d’un ideale matrimonio fra De Amicis e Louisa Alcott – 3.4.2. Stranieri in Italia. 4. Giornali per l’infanzia: 4.1. «Cordelia» – 4.2. «Novellino»
4. Gli esordi del Novecento (1901-1914)
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. L’avventura missionaria di Ugo Mioni – 3.2. Luigi Motta: sui sentieri di altre avventure – 3.3. Giuseppe Ernesto Nuccio: i conti con la realtà – 3.4. Enrico Novelli (Yambo): la coazione al racconto – 3.5. I volteggi di Antonio Rubino – 3.6. I crepuscolari dell’infanzia – 3.7. Guido Gozzano: l’aulico e il prosaico – 3.8. Giulio Gianelli: l’attrazione per l’infanzia – 3.9. Marino Moretti o dell’ambivalenza – 3.10. Giovanni Pascoli e la lingua del «Fanciullino» – 3.11. Luigi Bertelli (Vamba) e il «Gian Burrasca» – 3.11.1. Storia di Vamba – 3.11.2. «Il giornalino di Gian Burrasca» – 3.11.3. La lingua di Gian Burrasca – 3.12. Ermenegildo Pistelli: nei panni di Omero Redi – 3.13. Collodi Nipote e «Sussi e Biribissi» – 3.14. Altri autori. 4. Giornali per l’infanzia: 4.1. Il «Corriere dei Piccoli» – 4.2. «La Domenica dei Fanciulli» – 4.3. «Il Giornalino della Domenica»
5. Guerra e dopoguerra (1915-1922)
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. Laura Orvieto e «Beppe racconta la guerra» – 3.2. Salvator Gotta e «Il piccolo alpino» – 3.3. Sergio Tofano e «Il romanzo delle mie delusioni» – 3.4. Altri autori. 4. Giornali per l’infanzia: 4.1. «Lo Scolaro» – 4.2. «Cuore», giornalino dei fanciulli del popolo
6. Il ventennio fascista (1922-1943)
1. Introduzione: 1.1. Incidere sugli italiani – 1.2. Un Convegno bolognese: il bambino «naturalmente» fascista – 1.3. «Una embrionale coscienza di razza» – 1.4. Censura – 1.4.1. Sessanta milioni di fumetti censurati – 1.4.2. Topolino censurato – 1.4.3. Il «caso» Descalzo: «illustri e cretini censori». 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. Giuseppe Fanciulli: una vocazione nazionalista – 3.2. Antonio Gramsci: la fiaba dal carcere – 3.3. Zona franca – 3.4. Gli autori del consenso. 4. Collane: 4.1. La «Biblioteca dei miei ragazzi» – 4.2. «La Scala d’oro». 5. Giornali per l’infanzia: 5.1. Il fumetto, «scuola di fabulazione» – 5.2. «Il Balilla»: un giornalino per i «fiori della nostra razza»
7. L’età della ricostruzione (1944-1950)
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. Cesare Zavattini: parabole surreali – 3.2. Alfonso Gatto: «non date retta al re» – 3.3. Altri autori – 3.4. Il mito della Resistenza
8. Gli anni Cinquanta e Sessanta
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. I percorsi dell’editoria – 3.2. Italo Calvino.Un lungo viaggio attraverso la fiaba – 3.3. Gianni Rodari: esercizi di Fantastica – 3.3.1. Storia di Gianni – 3.3.2. La lingua di Rodari – 3.4. Altri autori. 4. Giornali per l’infanzia: 4.1. «Il Vittorioso»: tra avventure e umorismo – 4.2. «Il Pioniere»: l’antifascismo di Cipollino e Chiodino
9. Un quarto di secolo (1970-1995)
1. Introduzione – 2. La lettura a scuola: 2.1. Lingua e dialetti – 2.2. I libri scolastici. 3. Gli autori e le opere: 3.1. I percorsi dell’editoria – 3.2. I percorsi degli autori – 3.2.1. A giocare con la rima – 3.2.2. Maestri scrittori – 3.2.3. Illustratori-scrittori – 3.2.4. Le strade dei narratori – 3.3. Fantasia popolare, fantasia colta – 3.3.1. Realizzazioni editoriali – 3.3.2. Silvio D’Arzo: metafore di formazione – 3.3.3. Luigi Malerba: «una bomba di fantasia» – 3.3.4. Susanna Tamaro: il candore della violenza – 3.4. Autori stranieri
Note
Indice dei nomi
Sono Stato Fortunato – Autobiografia
Autore/i: De Crescenzo Luciano
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, premessa dell’autore, collana: Vivavoce.
pp. 302, nn. ill. a colori e in b/n f.t., Milano
Ogni vita è caratterizzata da avvenimenti e incontri che la rendono interessante, ma se la vita è quella di un uomo che ha avuto la fortuna di nascere due volte, la prima come ingegnere e la seconda come scrittore, le storie da raccontare si moltiplicano. Alla soglia dei novant’anni l’ingegnere-filosofo più amato d’Italia torna in libreria con una nuova autobiografia, ampliata dai ricordi, dagli aneddoti e dalle riflessioni che hanno colorato la sua seconda vita, quella che inizia con la pubblicazione di Così parlò Bellavista. Il primo libro diventa dunque lo spartiacque di una storia che spazia dai primi amori ai recenti successi, raccontata attraverso le persone e le esperienze che l’hanno resa straordinaria. E ciò che all’apparenza può sembrare irreale altro non è che un’esistenza felice, trascorsa relativamente bene, dice lui, perché grazie a Dio qualche contrarietà l’ha avuta. Con la stessa coinvolgente grazia con cui ha raccontato i compagni di scuola, i primi amori, il lavoro di informatico, ma soprattutto la sua Napoli, Luciano De Crescenzo fruga nei cassetti della memoria per offrire ai lettori la narrazione inedita di una vita che lo ha reso tifoso, umorista, filosofo, atleta, ottimista, buono, fortunato, ingegnere, presepista, pressappochista, dubbioso, felice, ma soprattutto scrittore.
Luciano De Crescenzo, ingegnere, sceneggiatore, attore e regista, ha esordito come scrittore nel 1977 con Così parlò Bellavista. Da allora ha pubblicato 44 libri, tradotti in 21 lingue. Tra le sue opere, tutte pubblicate da Mondadori, ricordiamo: Raffaele, La Napoli di Bellavista, Zio Cardellino, Storia della filosofia greca, Oi dialogoi, Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo, Elena, Elena amore mio, Il dubbio, Croce e delizia, Panta rei, Ordine e disordine, Nessuno, Sembra ieri, Il tempo e la felicità, Le donne sono diverse, La distrazione, Tale e quale, Storia della filosofia medioevale, Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei, Storia della filosofia moderna. Da Cartesio a Kant, I pensieri di Bellavista, Il pressappoco, Il caffè sospeso, Socrate e compagnia bella, Ulisse era un fico, Tutti santi me compreso, Fosse ’a Madonna!, Garibaldi era comunista, Gesù è nato a Napoli, Ti porterà fortuna, Stammi felice, Ti voglio bene assai, Non parlare, baciami, Napoli mia e Sono stato fortunato.
Premessa
- La famiglia
- Il sesso
- Il primo amore
- Santa Lucia
- Il compagno di scuola
- Il vicino di casa
- Il ventre della vacca
- La fame
- Roma città aperta
- I quattrocento metri
- La goliardia napoletana
- La IBM
- Le vacanze
- Sono stato fortunato
- Il cinema
- Il Dubbio positivo
- 32 dicembre
- Tre su quattro
Myron
Titolo originale: Myron
Autore/i: Vidal Gore
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
prima edizione, traduzione di Marisa Caramella.
pp. 232, Milano
Myra Breckinridge, la transessuale che aveva sconvolto Hollywood per gli stupri per mezzo di dildo e il suo lesbismo, è tornata ad assumere la sua precedente identità maschile, l’evirato (in senso letterale e figurato) Myron. Una sera, mentre guarda in televisione il film La sirena di Babilonia, viene risucchiato dalla televisione e trasportato sul set del film nel 1948. Per Myra si avvera un sogno, per Myron un incubo. Mentre Myron cerca di adattarsi alla vita in un film di serie B che si ripete all’infinito, Myra lentamente riemerge nella personalità di Myron, creando un rapporto con un membro gay della comunità allo scopo di ottenere vestiti da donna e parrucche. Il suo manifestarsi entro Myron è fortemente incoraggiato da un personaggio basato sottilmente su Norman Mailer (che tuttavia, ad un certo punto, colpisce Myra ubriaco), mentre la maggioranza delle altre persone sul set sembrano preferire Myra a Myron. Tenta di evirare una comparsa, poi tenta di castrare se stessa e di procurarsi delle protesi al silicone. Mentre Myron cerca disperatamente un via di fuga dal set (imbattendosi lungo la strada in Richard Nixon, che vorrebbe stabilirsi nella Sirena di Babilonia per sfuggire allo scandalo Watergate), Myra vorrebbe rimanerci per sempre.
Ad un certo punto, Myra/Myron scambia il suo corpo con quello di Maria Montez, la stella del film. Myra va in estasi e Myron scompare completamente dalla narrazione per un certo tempo. Ma quando la Montez, posseduta da Myra, incontra per una coincidenza il Myron del 1948 (che in questo momento è un bambino, posseduto dallo spirito di una confusa Maria Montez) le loro rispettive personalità sono ripristinate nei loro corpi originali, facendo tornare definitivamente Myron nel salotto di casa sua nella California degli anni Settanta. Ad ogni modo, i cambiamenti provocati dallo scompiglio portato da Myra sul set della Sirena di Babilonia continuano ad influenzare il presente, e il romanzo termina con un ex attore del film, ora un transessuale, che viene eletto governatore dell’Arizona per il Partito Repubblicano, mentre il senatore Kennedy del Massachusetts intende correre alle successive elezioni presidenziali contro Nixon.
Gore Gore Vidal, pseudonimo di Eugene Luther Gore Vidal (3 ottobre 1925 – 31 luglio 2012), è stato uno scrittore, saggista, sceneggiatore, attore e drammaturgo statunitense. Ha scritto il suo primo romanzo a diciannove anni, mentre era in Europa durante la seconda guerra mondiale, Williwaw (1946) è ancora considerato uno dei migliori romanzi di guerra ma egli negli anni quaranta Vidal era noto soprattutto per The City and the Pillar, il primo romanzo americano che parlasse esplicitamente dell’omosessualità (tradotto in italiano nel ’73 col titolo Jim).
Esoterismo e Fascismo – Storia, Interpretazioni, Documenti
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione e cura di Gianfranco de Turris.
pp. 416, ill. in b/n, Roma
… C’è un volto arcano del potere sul quale è impressa la contiguità del Politico con la sacralità e la religione. Nel caso di un potere carismatico o totalitario, il cono d’ ombra è ancora più intrigante. Demoniaco. Per esempio: che il nazionalsocialismo si alimentasse di teorie e pratiche esoteriche è più che un’ ipotesi da quando Louis Pauwels e Jacques Bergier lo rivelarono nel Mattino dei maghi (1960), la celebre “introduzione al realismo fantastico” portata in Italia da Sergio Solmi. Inevitabile chiedersi: qualcosa di analogo accadde anche nel fascismo? L’ampia documentazione, in parte inedita, raccolta da Gianfranco de Turris in Esoterismo e fascismo fa luce su questo capitolo poco indagato della storia dell’ideologia fascista…
Il libro esamina i rapporti fra esoterismo e fascismo attraverso 35 saggi di 25 autori diversi e con il supporto di immagini e documenti rari e inediti, al di là di ogni sensazionalismo e fantasticheria ma in base a ricerche d’archivio secondo un metodo storico-scientifico e di analisi deduttiva. Non è esistito un esoterismo fascista né un fascismo esoterico, cioé una componente del fascismo che si basasse su conoscenze di questo tipo come avvenne invece per il nazismo, ma vi fu sicuramente un complesso rapporto fra alcuni ambienti e singole personalità che avevano interessi spiritualisti, occulti, esoterici, magici e il regime fascista, che operarono accanto a esso o anche al suo interno. Di questa poco indagata situazione si occupa il volume curato da Gianfranco de Turris che esce dopo un lavoro di oltre tre anni: per la prima volta un gruppo di specialisti esamina complessivamente i collegamenti tra massoneria, teosofia, antroposofia, neopaganesimo, tradizione italica e fascismo, tracciando anche i ritratti di personalità importanti e a torto considerate minori come Arturo Reghini, Julius Evola, Aniceto Del Massa, Massimo Scaligero, Guido De Giorgio, Roberto Assagioli, il duca Colonna di Cesarò.
Gianfranco de Turris, giornalista e scrittore, ha lavorato nella redazione culturale del Giornale Radio della RAI. Ha pubblicato 15 libri, divisi fra la letteratura dell’Immaginario e la critica culturale e di costume. Ha curato l’edizione italiana di diverse centinaia di libri. Per le Edizioni Mediterranee dirige le collane La Biblioteca dei Misteri e Opere di Julius Evola.