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Libri dalla categoria Opus Dei

MostruosaMente – Dracula, Frankenstein e l’Enigma del Femminile: Immagini del Rimosso o Simboli di un Percorso della Coscienza?

MostruosaMente – Dracula, Frankenstein e l’Enigma del Femminile: Immagini del Rimosso o Simboli di un Percorso della Coscienza?

Autore/i: Verrua Gianfranco

Editore: Edizioni IDM – Istituto Delle Motivazioni

prima edizione, introduzione dell’autore.

pp. 166, Torino

Nel centenario (1897-1997) del Dracula di Bram Stoker, il Vampiro e la Creatura di Frankenstein, sempre presenti nella letteratura e nel cinema, così come nella nostra mente, si incontrano per darci il loro “ammonimento”, chiedendo di essere compresi e utilizzati. L’uomo racconta per capirsi. Tramite gli strumenti culturali della psicologia dinamica, il libro propone un incontro con i “mostri”: un invito a guardarli con occhi diversi e più attenti, rivolti alla nostra interiorità. Perché il mostruoso si trova in noi: è simbolo di rischio ma può anche aiutarci a vivere.

Gianfranco Verrua laurato in Sociologia ed ha al suo attivo ricerche sulla programmazione dei servizi psichiatrici (Modelli di malattia mentale, Le Monnier 1976; in collaborazione  con U. Corino e L. Tavolaccini). Ricordiamo anche Io Jane, tu Freud, Upsel 1994; I sogni son desideri, Upsel 1996; alcuni saggi tra cui Dall’alchimia al cinema, un percorso junghiano, in La fontana della giovinezza, Polistampa 1996.

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Introduzione

  • Paura e controllo
  • Che cos’è un mostro?
  • Chi sono, che fanno, cosa vogliono
  • Figli dell’inconscio
  • Dracula e Frankenstein, il Perturbante e il Doppio
  • Dal complesso autonomo all’ombra
  • Anima contro madre-morte
  • Il mostro come Madre Terribile
  • Tra inconscio collettivo e mondo magico
  • Interpretazione o comprensione?

Riferimenti bibliografici
Filmografia

The Secret – Il Segreto

The Secret – Il Segreto

Autore/i: Byrne Rhonda

Editore: Macro Edizioni

traduzione Silvia Nerini, revisione Melania Marcatelli.

pp. 201, Cesena

È stato tramandato attraverso i secoli, desiderato ardentemente, nascosto, rubato e comprato per somme ingenti di denaro. Questo antichissimo Segreto era noto ad alcuni dei più grandi personaggi della storia: Platone, Galileo, Beethoven, Edison, Carnegie, Einstein, e ad altri inventori, teologi, scienziati e filosofi. Ora il Segreto sta per essere rivelato al mondo.
Frammenti di un Grande Segreto sono stati trovati nel corso dei secoli nelle tradizioni orali, in letteratura, nelle religioni e nelle filosofie.
Per la prima volta tutti i tasselli del Segreto compaiono insieme in un’incredibile rivelazione che trasformerà la vita di tutti coloro che ne faranno l’esperienza.
In questo libro imparerete ad usare il Segreto in ogni ambito della vostra vita – denaro, salute, relazioni, felicità – e in ogni vostra interazione col mondo. Comincerete a capire il potere nascosto e ancora inutilizzato che si trova dentro di voi, e questa rivelazione potrà colmare di gioia ogni aspetto della vostra esistenza.
Il segreto contiene la saggezza dei maestri del mondo moderno, uomini e donne che l’hanno usato per procurarsi ricchezza, salute e felicità. Mettendo in pratica la conoscenza del Segreto portano alla luce storie ammirevoli che riguardano la sconfitta della malattia, l’acquisizione di ingenti ricchezze, il superamento di ostacoli e il conseguimento di obiettivi da molti ritenuti irraggiungibili.

Rhonda Byrne è produttrice televisiva e cinematografica. Il suo libro The Secret, dal quale è stato tratto l’omonimo film, è stato per più di duecento settimane in cima alla classifica del “New York Times” ed è stato indicato da “USA Today” come uno dei venti best seller degli ultimi quindici anni. A questo bestseller sono seguiti The Power e The Magic, anche questi inclusi nella classifica del “New York Times”. Nel 2016 è uscito Come «The secret» mi ha cambiato la vita. Storie vere di persone vere.

Psicologia del Successo

Psicologia del Successo

Autore/i: Atkinson William Walker

Editore: Napoleone Editore

prefazione dell’autore.

pp. 180, Roma

Psicologia: “scienza della mente”; Successo: “vantaggioso risultato di qualunque cosa intrapresa”. Come conseguirlo, quali e quante le qualità per arrivare a tale “risultato”; quali i metodi da seguire.
Ogni uomo ha in sé, più o meno latente, il desiderio di andare avanti, di arrivare, di superarsi e di superare i suoi simili.
Atkinson indica i sistemi per sviluppare i “modi di essere” per ottenere successo, e come fare per “assumere tali modi”.

Le Sette e lo Spirito del Capitalismo

Le Sette e lo Spirito del Capitalismo

Titolo originale: De Protestantischen Sekten und der Geist des Kapitalismus

Autore/i: Weber Max

Editore: Rizzoli

a cura di Roberto Guiducci, premessa e traduzione di Giovanna Kleissl, in copertina: Frans Hals, Reggenti dell’ospizio dei vecchi a Haarlem (part.), Haarlem , Frans Halsmuseum.

pp. 168, Milano

È noto a molti il saggio di Max Weber «L’etica protestante e lo spirito del capitalismo» dove Weber si era proposto di dimostrare che, a parità di condizioni economiche anche in altri paesi, solo con la riforma protestante e calvinistica in Europa si erano create le condizioni per lo sviluppo del capitalismo, da lui valutato come processo razionale.
Ma Weber aveva anche approfondito il problema da un altro lato: quello delle istituzioni, ed aveva trovato che un terzo elemento, oltre alle condizioni economiche ed ideologiche, era stato essenziale allo scatenarsi del capitalismo: il formarsi di «sette», attive e organizzate con regole che davano ad ogni membro un «credito» contemporaneamente «morale» e «commerciale».
Il saggio di Weber «Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo» è edito qui per la prima volta in Italia, e colma una grossa lacuna. Altri scritti sulle «sette» indù, indocinesi, giapponesi, ecc., sono sempre stati contenuti in volumi di Weber sulla «sociologia della religione», non consentendo, così, il confronto fondamentale con le «sette protestanti». Roberto Guiducci ha ripreso tutta questa materia riesaminando il problema delle origini del capitalismo sui due livelli ideologico-istituzionale e strutturale proposti da Weber, connettendoli con il terzo livello sottostrutturale o psicologico, studiato a parte da Norman Brown.
A questo punto Guiducci ha applicato il modello complessivo per una interpretazione moderna del fenomeno capitalistico, rivelandone le distorsioni irrazionali non solo ideologiche ed economiche, ma anche psicologiche, con questo cooperando a smitizzare la «razionalità» del processo, sostenuta dalle tesi di Weber. Ma Guiducci ha esaminato anche il meccanismo delle sette all’interno dei movimenti di sinistra; da quelli partitici a quelli contestativi ed extraparlamentari.
La presenza delle sette, delle scissioni, delle correnti, dei continui contrasti si rivela grave soprattutto in Italia, dove la laicizzazione crescente è accompagnata da fatti disgregativi che, invece, sono evitati dalle strutture di tipo chiesastico-centralistico.
Può esistere una cura ad una così pericolosa malattia?
Come aveva insegnato Marx, il primo punto è prenderne coscienza. Questo ripensamento di Weber può essere un primo atto in questa direzione ricostruttiva.

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LE SETTE CAPITALISTICHE IN MAX WEBER E LE SETTE POLITICHE MODERNE, di Roberto Guiducci

Max Weber: vita e opere
Bibliografia
Premessa del traduttore

LE SETTE E LO SPIRITO DEL CAPITALISMO

Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo

Le sette asiatiche

  • Premessa
  • Le sette indù
  • La persecuzione delle sette in Cina
  • Le sette in Giappone

Un popolo di paria: gli Ebrei

  • Premessa
  • Il patto con Dio: «Berith»
  • La profezia e l’etica ebraica

In Presenza di Schopenhauer

In Presenza di Schopenhauer

Autore/i: Houellebecq Michel

Editore: La nave di Teseo

prefazione e traduzione di Vincenzo Vega.

pp. 80, Milano

“Il coraggio più estremo consiste nel salire in cima a una torre per dichiarare alla folla riunita che due più due fa quattro”.

Dalla prefazione di Ayathe Novak-Lechevalier:

Non c’è dubbio che, lanciandosi nella stesura di questo testo significativamente intitolato.
In presenza di Schopenhauer, Michel Houcllebecg abbia voluto condividere con i propri lettori questo incontro per lui così decisivo. La forza della rivelazione suscitata in lui da quella lettura, infatti, è innegabilmente legata allo shock procurato dal riconoscere un alter ego con il quale si capisce subito che sta per instaurarsi un’intesa duratura. Schopenhauer l’esperto di sofferenza, il pessimista radicale, il solitario misantropo, si rivela una lettura “confortante” per Houellebecq – in due ci si sente meno soli. Tanto da indurci a chiedere: Houellebecq era schopenhaueriano prima di leggere Schopenhauer, o è stata questa lettura a renderlo quello che conosciamo? Era già, fondamentalmente, “non riconciliato” (con il mondo, con gli uomini, con la vita) o Schopenhauer ha seminato i germi del conflitto? Houellebecq amava i cani più del genere umano, o bisogna riconoscere, qui come altrove, l’influenza di Arthur?

Michel Houellebecq, scrittore, poeta e saggista francese, ha pubblicato i romanzi Le particelle elementari (1999), Estensione del dominio della lotta (2000), Piattaforma (2001), Lanzarote (2002), La possibilità di un’isola (2005), divenuto un film con la regia dell’autore nel 2008, La carta e il territorio (2010) con cui ha vinto il Premio Goncourt nello stesso anno, Sottomissione (2015); le raccolte poetiche Il senso della lotta (2000), Configurazione dell’ultima riva (2015), La vita rara. Tutte le poesie (2016); i saggi H. P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita (2001), La ricerca della felicita (2008), e il libro scritto con Bernard-Henri Levy, Nemici pubblici (2009).

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  • Prefazione. Storia di una rivoluzione
  • Esci dall’infanzia, amico, svegliati!
  • Il mondo è la mia rappresentazione
  • Rivolgi uno sguardo attento alle cose
  • Così si oggettiva il voler vivere il teatro del mondo
  • La condotta di vita: ciò che siamo
  • La condotta di vita: ciò che abbiamo

Calendario

Calendario

Le feste, i miti, le leggende e i riti dell’anno

Autore/i: Cattabiani Alfredo

Editore: Rusconi

prefazione dell’autore.

pp. 416, Milano

Ogni calendario rispecchia la storia, le tradizioni, la religione di un popolo: sul filo dei giorni e dei mesi si snoda infatti una collana di miti e leggende, di riti e usanze che spesso sono frutti sincretistici di stratificazioni millenarie. Si pensi per esempio alla festa di San Giovanni con il suo corteo di balli, canti, pratiche magiche e purificatorie, o alla “follia doverosa” del carnevale o all’atmosfera euforica dei giorni del solstizio invernale, dal Natale all’Epifania. Persino i cibi riflettono usanze antichissime, dalle “ossa dei morti” del 2 novembre alle uova pasquali e al panettone natalizio.
Certo, oggi la festa non ha più l’intensità e la magia di un tempo, tende a stemperarsi in un vago comportamento festoso, a diventare l’occasione per vacanze o compere affannose. La differenza fra giorno feriale e giorno festivo sta sbiadendo in una visione del tempo lineare e strumentale; e forse stiamo vivendo una mutazione epocale come quella che segnò la storia europea nei secoli di trapasso fra paganesimo e cristianesimo. Ma per ora questo calendario fa ancora parte della nostra vita quotidiana; e nella provincia si sta assistendo a un fenomeno curioso, al recupero, forse un poco artificioso, di tradizioni e usanze secolari di cui pochi conoscono l’origine profonda e il simbolismo: nulla infatti vi è casuale anche se non ne Siamo più consapevoli perché per un malinteso senso di modernità si sono recisi i fili della memoria storica.
Alfredo Cattabiani, studioso di simbolismo e di tradizioni popolari, ha ripercorso il nostro calendario per ricostruire, con l’ausilio della storia delle religioni, dell’antropologia e della scienza simbolica, il Significato e la funzione delle sue feste religiose e laiche sullo sfondo del paesaggio “segreto” dell’anno che sì disegna nel susseguirsi circolare dei mesi e delle Stagioni. Ogni lettore può partecipare a questo viaggio munendosi di una modestissima mappa, il calendario, che originariamente era il libro dei crediti (kalendarium) dei banchieri e di coloro che prestavano denaro: così detto perché alle kalendae, ovvero al primo di ogni mese, si dovevano pagare gli interessi.
È un viaggio anche celeste perché alle radici del calendario vi è un’astrologica, ovvero lo studio delle stelle, e soprattutto del sole e della luna.
Molte feste cristiane sono collegate non casualmente ai solstizi e agli equinozi, come ad esempio il Natale e la Pasqua, la quale a sua volta è determinata anche dal moto circolare della luna.

Alfredo Cattabiani, nato a Torino nel 1937, vive a Roma. È stato direttore editoriale, dal 1962 al 1978, delle Edizioni dell’Albero, di Borla e della Rusconi Libri.
Ha tradotto opere di Simone Weil, Georges Bemanos, Pierre Drieu La Rochelle, Jules Barbey d’Aurevilly, e curato saggi di Joseph de Maistre e Antonio Rosmini. Ideatore e conduttore di vari programmi radiofonici, ha diretto come giornalista professionista le pagine culturali di un settimanale ed e collaboratore de “Il Tempo”.
Studioso di simbolismo, di storia delle religioni e di tradizioni popolari, ha pubblicato: Bestiario (Milano 1984); Erbario (Milano 1985); e con Marina Cepeda Fuentes Bestiario di Roma (Roma 1986).

Preghiera

Preghiera

Autore/i: Madre Teresa di Calcutta

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, presentazione dell’editore, traduzione di Paolo e Mirka Rubinski.

pp. 112, Milano

«Rifletti per un momento sulla presenza di Dio, adoralo… ringrazialo per questo amore… chiedi la luce per vedere te stesso come lui ti vede. Amen.»

In un mondo pieno di odio, violenza ed egoismo, figure come quella di Madre Teresa di calcutta costituiscono un fulgido esempio di fede e di speranza. Il suo sorriso, il suo caloreumano hanno ridato fiducia e ottimismo a milioni di persone oppresse dalla disperazione e dalla miseria. La forza di questa donna, la linfa vitale delle sue azioni si esprimono nelle sue preghiere, parole semplici, concrete, adatte per ogni uomo, per ogni vita vissuta. Un dono umile e prezioso, carico di straordinaria spiritualità, in grado di recare ogni giorno uno spiraglio di luce.

Madre Teresa di Calcutta è nata nel 1919 in Albania. Dall’età di 19 anni è missionaria in India, dove si è sempre dedicata alla cura dei poveri e degli oppressi e ha fondato l’ordinedelle Missionarie della Carità. Nel 1979 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace.

Il Viaggio di Hafez

Il Viaggio di Hafez

Racconto orientale

Autore/i: Potocki Jean

Editore: Argo

a cura di Gianni Schilirdi.

pp. 80, Lecce

Potocki fu, com’è noto, un infaticabile viaggiatore, ma questo racconto orientale non riferisce su uno dei tanti viaggi del nobile polacco; è semmai un percorso alla ricerca della saggezza e della verità, assecondando i tempi e i costumi di una carovana orientale. Accompagnando Hafez in questo perplesso ragionare, anche il lettore si convincerà della provvisorietà del suo sapere: quasi mai la realtà corrisponde alle sue apparenze.

“Saggio religioso, sono rimasto profondamente colpito dalla verità del vostro apologo; come il sapientissimo Abu Hanifah, mi sono occupato molto di studi astratti e oggi viaggio sia per distrarmi sia per aggiungere la conoscenza degli uomini alle conoscenze che ho attinto dai libri”. “Signore”, gli rispose Bektash, “voi vedrete dovunque più male che bene, ma non vedrete da nessuna parte il male che non sia mescolato a un pò di bene, e questo deve bastare al saggio per consolarlo della vita”.

Jean Potocki (1761-1815) era un nobile polacco con la passione dell’erudizione e dei viaggi. Personaggio siingolare, dai vastissimi interessi, appassionato di politica come di etnologia, fu tra i creatori del racconto di viaggio in mongolfiera nel cielo di Varsavia e fu il primo a fondare nel suo paese una libera stamperia. La sua celebre melancholia lo poertò a un raccapricciante suicidio.

La Ricerca della Felicità

La Ricerca della Felicità

Titolo originale: The Penguin Krishnamurti Reader

Autore/i: Krishnamurti Jiddu

Editore: Fabbri Editori

traduzione di Vincenzo Vergiani.

pp. 300, Milano

Sommario:

Parte prima
I PROBLEMI DELL’ESISTENZA

  • I – Cosa cerchiamo?
  • II – L’individuo e la società
  • III – La conoscenza di sé
  • IV – Azione e idea
  • V – La credenza
  • VI – Lo sforzo
  • VII – La funzione della mente
  • VIII – Che cosa è il sé?
  • IX – La paura
  • X – La semplicità
  • XI – La consapevolezza
  • XII – Il desiderio
  • XIII – Rapporto e isolamento
  • XIV – Il soggetto pensante e l’oggetto pensato
  • XV – Può il pensiero risolvere i nostri problemi?
  • XVI – Tempo e mutamento

Parte seconda
AI GIOVANI

Parte terza
DOMANDE E RISPOSTE

Cristianesimo Contro Islam

Cristianesimo Contro Islam

Una storia di rapporti falliti

Autore/i: Hagemann Ludwig

Editore: Salerno Editrice

presentazione di Franco Cardini, traduzione di Maria Paola Scialdone.

pp. 192, Roma

Cristianesimo e Islam, ovvero, come recita il sottotitolo di questo importante saggio di Ludwig Hagemann, «una storia di rapporti falliti»: una storia millenaria – qui ripercorsa nelle sue varie stazioni – , fatta spesso di scambi culturali, ma più spesso di guerre, massacri, campagne militari, conquiste e riconquiste.
Entrambe le religioni – nonostante le affinità che le legano – hanno inteso confrontarsi con la “rivale” per imporre la propria supremazia in campo ideologico, militare, politico e culturale. L’intolleranza, specialmente in un tragico passato, ha regolato brutalmente i rapporti tra cristiani e musulmani, convinti assertori, entrambi, di una “verità” ritenuta unica e del tutto inconciliabile con altre posizioni. Da qui, e su ambedue i versanti, la proclamazione della “guerra santa” contro l’infedele, che – nella cultura occidentale – ha nutrito un filone letterario fiorentissimo quale quello delle chansons de geste. Oggi, la questione è ancora ben lontana dall’essere risolta: in un’epoca di rapide trasformazioni e di nuove migrazioni, in cui ci troviamo a fare i conti con una società sempre più multietnica, il problema dei rapporti tra cristianesimo e islamismo è quanto mai di scottante attualità e riguarda da vicino ognuno di noi.
Questo libro, invitando alla tolleranza, esorta ad avvicinare la realtà islamica senza pregiudizi, nella convinzione che una pacifica e fruttuosa convivenza possa passare solo attraverso la conoscenza reciproca: ovvero, come scrive Franco Cardini nella sua Presentazione, attraverso «la forte coscienza della propria irrinunziabile identità», indispensabile presupposto per il rispetto di quelle altrui.

Ludwig Hagemann insegna Teologia sistemica e Storia delle religioni dell’Università di Mannheim. Tra i suoi numerosi studi sull’argomento: Propheten. Zeugen des Glaubens. Koranische und biblische Deutungen (1993), Christentum und Islam zwischen Konfrontation und Begegnung (1994), Der Islam als Anfrage (1995), Robert Caspar WV. Promotor christlich-islamischer Ökumene (1998).

Fiabe di Luna – Simboli Lunari nella Favola, nel Mito, nella Scienza

Fiabe di Luna – Simboli Lunari nella Favola, nel Mito, nella Scienza

Autore/i: Sermonti Giuseppe

Editore: Rusconi

prima edizione, introduzione dell’autore, collana: Problemi Attuali.

pp. 228, ill. a colori e in b/n, Milano

Questo libro sostiene una tesi sorprendente e, pagina dopo pagina, la rende accettabile e infine inevitabile: le fiabe – in particolare quelle dei Grimm – sono ispirate al ciclo mensile della luna, ne narrano la vicenda, ne adottano il lessico. L’astro che illumina le notti, la luna crescente o calante, e soprattutto la luna cinerea dei noviluni, traspare attraverso i personaggi fiabeschi e dà senso alle loro curiose storie. Presenza costante nelle favole di tutti i popoli, la luna appare, sotto infiniti volti, nella mitologia greca; come annuncio di Resurrezione, porta la novella cristiana Ergo annuntiavit luna mysterium Christi, diceva sant’Ambrogio; e infine, le stesse fiabe scientifiche adottano il puntuale e circolare stile lunare. Sermonti rievoca storie della luna esquimesi, boscimani, ottentotte, russe e inglesi; analizza i miti lunari evocati nelle storie di Medea, Prometeo, Edipo, Romolo, Eva, Maria, i re Magi, tra le altre; svela i significati nascosti nelle «fiabe del novilunio», come Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Pelle d’Asino, Cenerentola, Hansel e Gretel. «La luna è una viva parte di noi – conclude Sermonti – situata nella lontananza. È una maniera del nostro pensiero, una forma della logica».

Giuseppe Sermonti, genetista dal 1950 presso l’Istituto Superiore di Sanità in Roma, ha fondato la genetica dei microrganismi produttori di antibiotici e ha presieduto la International Commission for Genetics of Industrial Microorganisms. Nel 1964 vince una cattedra di Genetica e nel 1970-71 presiede l’Associazione Genetica Italiana. Nel 1980 è eletto alla vicepresidenza del XIV Congresso Internazionale di Genetica a Mosca. Lo stesso anno è chiamato alla direzione della Rivista di Biologia (fondata nel 1919). In quel periodo inizia la sua critica allo Scientismo e all’Evoluzionismo darwiniano, che lo isola dall’establishment accademico. Nel 1982 l’Accademia Pontificia lo invita a partecipare a un gruppo di lavoro sull’Evoluzione dei Primati. Nel 1986 è tra i fondatori, a Osaka, del gruppo degli Strutturalisti dinamici, di cui la Rivista di Biologia diviene l’organo. Alla ricerca dei significati non utilitaristi della scienza, indaga e scopre leggi naturali e tecniche chimiche nelle fiabe del focolare. Scrive e rappresenta drammi sui protagonisti della scienza. Nel 2004 riceve il Premio per la Cultura della Vicepresidenza del Consiglio, per le sue ricerche e critiche scientifiche.

Commedie e Drammi nel Matrimonio – Psicologia e Fumetti per Districarsi nella Giungla Coniugale

Commedie e Drammi nel Matrimonio – Psicologia e Fumetti per Districarsi nella Giungla Coniugale

Autore/i: Gulotta Guglielmo

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

seconda edizione, presentazione di Paul Watzlawick, illustrazioni di Alfredo Chiappori, Universale Economica Feltrinelli 728.

pp. 152, numerose illustrazioni b/n a fumetti, Milano

Un avvocato penalista, perito psicologo presso il Tribunale di Milano e quindi alle prese quotidianamente con i problemi non sempre ameni delle coppie che litigano; una matita celebre: dalla loro collaborazione è nato questo libro, che l’autore, il milanese Guglielmo Gulotta, dedica “a tutti coloro che non vanno d’accordo”.
Per non andare d’accordo i motivi sono infiniti, vasta e fitta è la foresta dell’incomprensione; meno infiniti e indefiniti, invece, i modi, e più semplice anche, a saperlo individuare e smontare, il meccanismo attraverso il quale l’ostilità reciproca dispone insidiosamente le sue trappole e le sue eplosioni.
Gulotta, mettendo a partito gli studi, che specie in America (per impulso soprattutto di Paul Watzlawick, Palo Alto, presentatore del libro) han preso a districare le giungle coniugali in termini di sistemi interagenti, e la sua esperienza professionale, cerca qui di mostrarcene i complicati dispositivi e le possibilità, anche, quando vi siano, di farli funzionare di nuovo qualora si siano guastati. E lo fa non componendo un saggio teorico e basta, ma in maniera brillante e scherzosa, visualizzando, forte delle lampanti vignette di Chiappori, i nodi e gli inciampi che la coppia matrimoniale e non – questo luogo pur sempre deputato alla realizzazione dei rapporti tra i sessi –  si trova ad affrontare.

Guglielmo Gulotta (1939) è avvocato penalista a Milano e professore ordinario di Psicologia giuridica all’Università di Torino. Si occupa di terapia familiare. Tra gli oltre duecento lavori scientifici che ha pubblicato in varie lingue ricordiamo: “Trattato della menzogna e dell’inganno” (in collaborazione con L. de Cataldo), “La scienza della vita quotidiana” e “Separazione, divorzio e affidamento dei figli” (con V. Cigoli e G. Santi), “Mente, società e diritto” (con A. Curci), “Sapersi esprimere. La competenza comunicativa” (con L. de Cataldo), tutti per l’editore Giuffrè. Feltrinelli ha pubblicato Commedie e drammi nel matrimonio, con illustrazioni di Alfredo Chiappori, nel 1976.

La Retorica Antica

La Retorica Antica

Autore/i: Barthes Roland

Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani

premessa dell’autore, traduzione dal francese di Paolo Fabbri.

pp. 118, Milano

È un fatto che, in questi ultimi decenni, i settori più avanzati della cultura guardano, con attenzione vivissima e nuova, alla retorica antica. Liberata dai sogni eruditi e storicisti, ripensata nella sua dimensione di sistema di norme e criteri destinati alla pratica della letteratura e dell’arte, avvicinata alla luce delle moderne teorie linguistiche e semiotiche, essa ripropone, oggi, temi e motivi fondamentali: i mezzi e i procedimenti della comunicazione, il rapporto con un pubblico e con una società… E, soprattutto, richiama al grande filone novecentesco dell’arte come costruzione, come poiesis, come tecnicaLa retorica antica costituisce, in questo quadro, un passaggio obbligato. Nato come trascrizione di un seminario tenutosi all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, lo studio di Barthes ha il movimento curioso e caldo, eccitato ed eccitante del “saggio”; “risultato di questa propedeutica personale” piuttosto che elaborazione di una dottrina conclusa, esso “apre” su una serie di questioni di prim’ordine. E mentre intende chiarire “in relazione alla brusca avanzata dello strutturalismo e della semiotica letteraria, che cosa poteva dirci, oggi, l’antica retorica”, si presenta altresì come “un panorama della retorica… contemporaneamente diacronico e sistematico”. Fino a istituire tutta una rete di connessioni e influenze tra “un sistema di risposte antiche” e una nuova, incalzante domanda: “che ne è, oggi, del nostro linguaggio letterario?”

Roland Barthes, nato nel 1915, vive e lavora a Parigi, dove muore nel marzo 1980 in seguito a un incidente automobilistico. Dal 1977 ha la cattedra in Sémiologie Litteraire al Collège de France. Ha collaborato alle riviste “Exprit”, “Critique”, “Lettres nouvelles”, “Arguments”; negli ultimi anni scrive soprattutto sulla rivista “Tel quel”. Tra le sue opere: Le degré zero de l’écriture (1953), Michelet par lui-même (195 4), Mythologies (1957), Sur Racine (1963), Essais critiques (1964), Éléments de sémiologie (1965), Critique et Vérité (1966), Système de la mode (1967), S/Z (1970), L’empire des signes (1970), Sade, Fourier, Loyola (1971), Le plaisir du texte (1973), Fragments d’un discours amoureux (1977), Leçon (1978), La chambre claire (1980).

Cervello Umano e Religione

Cervello Umano e Religione

Le neuroscienze di fronte a Dio e alla teologia

Autore/i: Gallinaro Roberto

Editore: Edizioni Cantagalli

prefazione di Pasquale Giustiniani.

pp. 192, Siena

«Nella storia della scienza, della filosofia e della teologia ci sono come dei motivi ricorrenti che, in diversi contesti socio-culturali, tornano confrontandosi, a volte scontrandosi, comunque intersecandosi. Uno di questi riguarda il nodo delle connessioni tra empirico e trascendente, o tra materiale e spirituale, oppure tra metodo scientifico applicato alle discipline del campo fenomenico e applicabilità di esso a discipline della sfera religiosa, valoriale e simbolica» (dalla Prefazione di Pasquale Giustiniani)

Esiste una compatibilità tra la scienza che studia il cervello umano (la neuroscienza) e la sfera spirituale dell’uomo? La neuroteologia, di cui il presente studio vuole essere una prima esplorazione critica, è uno dei più recenti ambiti di ricerca scientifica, in cui non solo si tenta di coniugare universi noetici contrari – ma non contraddittori -, bensì, sin dal neologismo, s’invocano collaborazioni con competenti di scienze e sapienze tanto diverse fra loro. Quest’incrocio di vissuti scientifici, filosofici, teologici e religiosi, suppone che studiosi di un campo debbano acquisire linguaggio e nozioni, almeno quelle basilari, degli altri ambiti di ricerca ed esperienza, al fine di poter contribuire al dialogo interepistemologico.

La Teoria della Psicanalisi

La Teoria della Psicanalisi

La prima formulazione teorica in chiave junghiana dei fondamenti tecnici e pratici della psicoanalisi

Autore/i: Jung Carl Gustav

Editore: Newton Compton Editori

introduzione di Flavio Manieri, traduzione di Celso Balducci.

pp. 224, Roma

La Teoria della Psicoanalisi comprende le ormai famose conferenze tenute da Jung alla Fordham University di New York nel settembre 1912.
Sono i primi passi della rottura da Freud, una rottura che di fatto cerca già una Sistemazione teorica, anche se l’autore ci tiene a presentarla come una «critica modesta e temperata», fondata non sulla saccenza ma su di una pluriennale esperienza pratica.
Lungi dal dover essere considerata come «scismatica» – in assenza d’argomenti di fede – e di fronte alle antiche ipotesi teoriche, che puntellano le vie complesse della verifica analitica una «valutazione dall’interno».
secondo il pensiero junghiano di quegli anni, non avrebbe potuto che «contribuire al continuo fiorire e fruttificare del movimento psicoanalitico, aprendo la via ai tesori della conoscenza psicoanalitica per coloro che, privi di esperienza pratica ed ostacolati da taluni ,preconcetti teorici, non sono finora riusciti ad impadronirsi del metodo».

La Passeggiata

La Passeggiata

Ritualità e divagazioni

Autore/i: Montandon Alain

Editore: Salerno Editrice

in copertina «La promenade 1970» di P.A. Renoir, Los Angeles – J. Paul Getty Museum.

pp. 240, Roma

La passeggiata, come percorso rituale fine a se stesso, ha ispirato riflessioni di poeti e filosofi di tutti i tempi, caratterizzandosi differentemente a seconda delle epoche, delle società e dei luoghi in cui si svolgeva: una pratica mondana, costruita su rapporti sociali effimeri nel rispetto di regole ben precise, ma anche un momento solitario di allontanamento dalla società caotica per un ritorno a se stessi, una catrtica fuga verso la natura.
L’Autore riproduce nel presente lavoro la percezione che di questa consuetudine si ebbe nel passato: dalla calca rumorosa e sgargiante delle Tuileries, tipica del XVII sec., strabiliante parata di atteggiamenti stereotipati, chiacchere e nuvole di polvere; agli itinerari bucolici di matrice classica, che fanno emergere il “buon selvaggio” riusseauiano insito nell’animo umano; fino alle passeggiate dei turisti sognatori del XIX sec. tra le curiosità e i misteri di una nuova realtà da scoprire. Per concludere, con V. Woolf, che «riavvicinandoci al nostro portone, ci conforta sentire che i familiari possessi e pregiudizi ci riavvolgono e proteggono», senza sottovaluatare quindi il necessario calore del ritorno che segue al piacere dell’evasione.
Per comprendere la storia, l’evoluzione e le costanti di questo rituale ozioso, Montandon percorre gli scritti di penne autorevoli, da Rousseau a Walser, da Petrarca a Stendhal, da Crébillon a Goethe, e rivela come da sempre la passeggiata sia stata fonte di ispirazione poetica, trovando nella scrittura di tutti i tempi una perfetta rappresentazione dei rapporti tra l’uomo e la società.

Alain Montandon insegna Letterature comparate presso l’Università Blaise Pascal di Clermont-Ferrand. Autore di numerosi studi e direttore di varie opere collettive, si ricordano tra i suoi titoli più recenti: Paris au bal (Paris 2000); Du récit au merveilleux ou l’ailleurs de l’enfance (ivi 2001), nonchè, in traduzione presso la Salerno Editrice, Elogio dell’ospitalità (Roma 2004; ed. or. Paris 2002).

Pace e Guerra

Pace e Guerra

Autore/i: Erasmo da Rotterdam

Editore: Salerno Editrice

a cura di Italo Francesco Baldo.

pp. 228, Roma

Il titolo scelto per questa raccolta di scritti di Erasmo (1466-1536) echeggia volutamente, a specchio, quello del capolavoro di L. Tolstoj: a sottolineare l’interesse sommo che il grande umanista olandese riservò sempre al tema della pace e al tema della pace e al suo tragico contraltare. Di straordinaria attualità, gli scritti qui riuniti – tutti tradotti e commentati – sono il Lamento per la pace, l’Oratio de pace et discordia contra factiosos, la Ultilissima consultato de pace et discordia contra factiosos, la Ultimissima consultato de bello Turcis inferendo e la Precatio pro pace Ecclesiae, gli ultimi tre poco noti al pubblico italiano. Ne emerge una riflessione sulla pace matura e consapevole, che non si abbandona utopie o illusioni, ma guarda dritto al cuore dell’uomo.

Il dibattito attuale sul problema della pace può trovare elementi di profonda riflessione in un pensatore di statura europea come Erasmo da Rotterdam, quando il grande umanista scrive sulla guerra. In modo costante Erasmo, fin dalla giovinezza, ha riflettuto sulla pace, dalla prima opera scritta all’età di vent’anni fino all’ultima. La necessità della concordia e dell’armonia tra le nazioni, tra le parti di uno Stato e soprattutto nei cuori stessi degli uomini è la base della pace, come annotavano già i classici greci e latini. Da pensatore consapevole e attento, non gli sfugge la riflessione sulla necessità della guerra, unicamente di difesa, che va praticata soltanto dopo aver esperito tutte le possibilità di ottenere con ogni mezzo la pace. In questa pubblicazione sono presentate, accanto al noto Lamento per la pace, altre tre opere di Erasmo, quasi sconosciute al pubblico italiano, due dedicate alla pace – Oratio de pace et discordia contra factiosos e Precatio pro pace Ecclesiae – e una, la Utilissima consultatio de bello Turcis inferendo, dedicata alla guerra, con un interessante Erasmo intento ad ammonire chi si appresta alla guerra di difesa alla riflessione sulle responsabilità e gli errori che hanno generato la discordia. I testi sono tutti in italiano, con ampio commento in nota.

Italo Francesco Baldo si interessa della filosofia kantiana e della storiografia del Settecento. Tra le sue pubblicazioni: Kant e la ricerca antropologica, in AA.VV., Il problema dell’antropologia, Padova 1980; Ed  era un uomo (F. Nitzsche), Abano Terme 1987.

Il Filosofo e lo Jihadista

Il Filosofo e lo Jihadista

Un attentato alla Cappella Sistina

Autore/i: Leloup Jean-Yves

Editore: Edizioni Lemma Press

introduzione e traduzione di Nicola Baudo, in copertina «Un dannato» Michelangelo Buonarroti 1541 (dettaglio del Giudizio Universale, cappella Sistina, Roma).

pp. 112, Bergamo

Non c’era ancora sangue sulla piazza San Pietro, solo i primi bagliori del sole nascente.

È una storia vera. Nel 2004 fu sventato un attacco suicida alla cappella Sistina. Questo libro riporta il dialogo fra i due protagonisti alla vigilia dell’evento.
Accade tutto in poche ore. Mohammed è lo jihadista che si reca in Italia per «colpire lo spirito stesso dell’Occidente»; Jean- Yves è il filosofo, accorso a Roma per dissuaderlo. L’uno è armato di esplosivi, il secondo di ragione. Le Forze dell’ordine sono pronte all’intervento.
I due s’incontrano. Jean-Yves è sequestrato da Mohammed. Dialogano. L’ostaggio conosce il Corano e tiene testa al rapitore: che significa jihad? Violenza contro l’ingiustizia? C’è un altro approccio, un jihad superiore? Dalla comprensione di questa parola dipende la vita dei due interlocutori. E dei visitatori inermi che l’indomani, senza sapere perché, tornarono vivi dal Giudizio Universale.

«Mio fratello è impazzito, è appena partito per Roma, mi ha detto che finalmente è giunta l’ora, che stava per diventare un martire. Allah gli ha chiesto di far esplodere la cappella Sistina a mezzogiorno di domani o dopodomani, nell’ora di massima affluenza, quando i visitatori saranno pigiati l’uno contro l’altro per ammirare il Giudizio Universale…»

Jean-Yves Leloup, nato in Francia nel 1950, filosofo, teologo e psicologo. È studioso delle origini del cristianesimo, e nei suoi scritti tratta di dialogo fra le religioni. Ha tradotto dai testi originali il Vangelo, l’Apocalisse e le Lettere di Giovanni, i vangeli apocrifi di Tommaso, di Filippo e di Maria di Magdala, la teologia mistica di Dionigi l’Areopagita.

Guida all’Alimentazione I – La Nutrizione

Guida all’Alimentazione I – La Nutrizione

Fame e sete – Chimica e bisogni dell’organismo umano – Di quali sostanze viviamo

Autore/i: Vitali Emanuele Djalma

Editore: Editori Riuniti

pp. 144, nn. illustrazioni b/n, Roma

Dall’introduzione:
« Nella borsa della spesa c’è posto anche per la cultura e la consapevolezza politica.
Un atto consueto, anzi quotidiano, l’acquisto di generi alimentari per la propria famiglia, viene eseguito con molta, forse troppa disinvoltura da milioni di donne e di uomini. Non si considera, invece, che si tratta di un’operazione cosi complessa da richiedere non solamente buon senso ma anche un certo livello di cultura alimentare. Questa affermazione può apparire esagerata; la troveranno certo fastidiosa coloro che erano o sono abituati a gestire il potere, disinteressandosi sia delle possibilità di acquisto, sia della salute delle masse. Secondo costoro, non occorre che il pubblico si sforzi di sapere, capire e ragionare: è meglio che i cittadini continuino a comportarsi, come finora hanno fatto, come animali da circo, come consumatori ammaestrati dalla pubblicità (e quindi dall’industria alimentare che, nel nostro paese, è in buona parte controllata dalle multinazionali).
Finchè la maggior parte della gente resterà confinata nell’ignoranza alimentare sarà facile orientare i suoi acquisti verso scelte volute dall’industria (o, più genericamente, dal potere economico e da quello politico). Ebbene, le scelte industriali sono guidate da interessi economici privati e non già dalla preoccupazione di difendere la salute di tutti. […]»

Visualizza indice

I. Educazione alimentare e potere
Poche e confuse le leggi italiane
Salute pubblica e interessi privati
La malnutrizione
I paesi sottosviluppati e in via di sviluppo

II. La macchina vivente
L’energia vitale
Quali combustibili
Ciclo continuo
Dal cibo all’essere

III. Chimica per tutti
Gli elementi
Atomo e molecola
L’immagine di una molecola
Chimica organica e inorganica

IV. La composizione chimica del corpo umano
Di che cosa è fatto il nostro corpo
La chimica degli alimenti

V. Alimentazione e alimenti
Assicurare le funzioni dell’organismo
Alimenti e cibi
Le calorie
Quanta energia ci forniscono gli alimenti

VI. I fattori alimentari: l’acqua
Senza acqua non c’è vita
Quanta ce ne serve
Sete ed eccessivo consumo di acqua
Le acque da tavola

VII. I carboidrati

La schiavitù verde
Amidi, zuccheri e cellulosa
Digestione, assorbimento e utilizzazione
Quante calorie sviluppano?

VII. I grassi
Struttura chimica
I grassi del sangue
Gli acidi “essenziali”
Quali dosi?
Grassi alimentari e calorie
Il colesterolo

IX. Le proteine
Ciclo dell’azoto
Strutture delle proteine
Gli aminoacidi
Valore nutritivo
Proteine animali e vegetali
Quante ne servono e quali
Troppe sono inutili o dannose

X. Le vitamine

Storia di una vitamina
Quali dosi?
A: la vitamina degli occhi
Il gruppo B
La vitamina PP
La “quarta grande”
La vitamina della fertilità
Facilitare la coagulazione del sangue

XI. I minerali
Il primo anello della vita
Il calcio e gli “scambi” delle cellule
Non è vero che il fosforo fa bene al cervello
Perchè ci serve molto potassio
Proteggere i globuli rossi
La respirazione delle cellule
Contro la malattia del gozzo
Prevenire la carie
Altri minerali contenuti nel nostro organismo

Indice dei termini definiti
Altre letture

Fare Libri • Almanacco Guanda – Come Cambia il Mestiere dell’Editore

Fare Libri • Almanacco Guanda – Come Cambia il Mestiere dell’Editore

Autore/i: Autori vari

Editore: Ugo Guanda Editore

a cura di Ranieri Polese, introduzione di Luigi Brioschi, collana: Almanacco Guanda, disegno e grafica di copertina di Guido Scarabottolo.

pp. 252, ill. in b/n n.t., Parma

Il mondo dell’editoria vive un momento di grandi trasformazioni. L’e-book, che in America sta ritagliandosi crescenti fette di mercato, è certamente la prima grande rivoluzione tecnologica dai tempi dell’invenzione della stampa. Naturale quindi che gli editori si interroghino sul loro mestiere e sul loro ruolo nella produzione di quegli oggetti culturali che si chiamano libri. Certo, l’editoria digitale non è la sola trasformazione avvenuta di recente. C’è stata la nascita del mercato on line, ci sono i mutati assetti delle case editrici con l’affermarsi delle grandi concentrazioni, anche le librerie sono cambiate con il predominio delle grandi catene. E, infine, è mutato il lavoro all’interno delle case editrici. Nell’ottantesimo anniversario della Guanda, l’Almanacco Guanda del 2012 – che si apre con un’introduzione di Luigi Brioschi, presidente della casa editrice – si propone di offrire un ampio contributo di testi e riflessioni che ha per oggetto proprio il lavoro dell’editore e il mondo dell’editoria.

Con i contributi di Marco Belpoliti, Gianni Biondillo, Maurizio Bono, Jamie Byng, Renata Colorni, Teresa Cremisi, Robert Darnton, James Daunt, Beatriz De Moura, Paolo Di Stefano, Carlo Feltrinelli, Gian Arturo Ferrari, Ernesto Ferrero, Sandro Ferri, Luisa Finocchi, Ernesto Franco, Dan Franklin, Giulio Giorello, Jorge Herralde, Helena Janeczek, Michael Krüger, Alessandro e Giuseppe Laterza, Federica Manzon, Stefano Mauri, Romano Montroni, Olivier Nora, Giovanni Peresson, Bruno Racine, Guido Scarabottolo, André Schiffrin, Marco Vichi.