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La Storia Segreta della Guerra al Cancro

La Storia Segreta della Guerra al Cancro

Titolo originale: The Secret History of the War on Cancer

Autore/i: Davis Devra

Editore: Codice Edizioni

prima edizione, prefazione dell’autore, prefazione all’edizione italiana di Lucio Luzzatto (Direttore scientifico Istituto Toscano Tumori), traduzione di Fjodor Ardizzola, Ilaria Bondani, Elia Rigolio.

pp. 464, ill. in b/n n.t., Torino

…La lotta contro il cancro ha combattuto molte battaglie sbagliate, con le armi sbagliate e sotto i comandanti sbagliati…

Sono passati quasi quarant’anni da quando, nel 1971, Richard Nixon dichiarò ufficialmente “guerra al cancro”. Da allora sono stati fatti molti passi in avanti, e alcuni di notevole importanza, ma c’è una storia, nascosta nelle pieghe delle scoperte scientifiche, che nessuno ha mai raccontato; una trama segreta che oggi, grazie a questo libro coraggioso, vede finalmente la luce. Devra Davis non usa mezzi termini nel denunciare gli inganni delle lobby del tabacco e dell’industria chimica e farmaceutica, colpevoli di aver manipolato e influenzato la ricerca in nome del profitto a tutti i costi, deviando l’attenzione dalla prevenzione alla cura, impedendo così che venissero salvate centinaia di migliaia di vite. L’autrice ricompone un quadro di figure inquietanti, come quella di Robert Kehoe, agente della CIA che viaggiò tra le macerie della Germania nazista alla caccia dei rapporti medici in cui gli scienziati tedeschi, finanziati anche da aziende americane, avevano già stabilito il legame tra l’insorgenza dei tumori e fattori ambientali quali l’esposizione a sostanze tossiche nei luoghi di lavoro, oltre che al fumo di sigaretta. Documenti che ancora oggi non sono stati resi di pubblico dominio. Questo libro è la storia di una delle grandi croci del XX secolo, e dello scandalo che nasconde.

Devra Davis è direttrice del Centro di Oncologia Ambientale presso l’Università di Pittsburgh. Epidemiologa di fama mondiale, ha diretto l’ufficio di studi ambientali e tossicologici della National Academy of Science. Il suo libro precedente, Quando il fumo scorreva come l’acqua (Blu Edizioni, 2004) è stato finalista al National Book Award per la saggistica.

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Prefazione
Prefazione all’edizione italiana

  • La storia segreta
  • Esperimenti naturali e non
  • Un principio sufficientemente ampio
  • I collaboratori fantasma
  • La paura fa vendere
  • Come il cattivo diventa buono
  • Salviamo le sigarette!
  • La guerra buona
  • Il cancro fra i dottori
  • Decostruire le statistiche del cancro
  • Corsi e ricorsi
  • Presunto innocente
  • L’ultimo dono di una madre

Note
Bibliografia
Ringraziamenti
Indice analitico ragionato

Par Bonheur

Par Bonheur

Autore/i: Imbert Claude

Editore: Bernard Grasset

pp. 294, Paris

«D’avoir si longtemps trotté en rond sur l’actualité, le goüt viendrait à quiconque de quitter pour quelques heures le manège journaliste. Quand me prend cette envie, deux traverses, toujours les mêmes, s’ouvrent à l’escapade. L’une, montante, invite à rechercher, s’i1 s’en trouve, quelque belvédère sur une ou deux décennies pour y deviner, en contrebas, le paysage que l’Histoire, croit-on, peindra. L’autre pente, toute contraire, invite à s’enfoncer, par retraits intimes, vers soi. On se repose alors de quitter une pente pour l’autre. C’est ainsi que deux sortes de notes – d’en haut, des aperçus; des bas, des bavardages – jalonnent dans ce livre deux itinéraires de fantaisie.»

Claude Imbert est fondateur-directeur du Point et éditorialiste à Europe 1. son premier livre, Ce que je crois, à été publié en 1984.

Falerone

Falerone

Dall’antichità al medio evo… e gli scavi archeologici di falerio picenus

Autore/i: Bonvicini Pompilio

Editore: Andrea Livi Editore

nota e cura di Claudio Giovalè, prefazione dell’autore.

pp. 224, nn. tavv. e ill. b/n, Fermo

Fra i Comuni del Piceno in grado di vantare un libro organico di storia ben documentata mancava fino ad ora Falerone.
Con quest’Opera, commissionata all’Autore dalla Pro loco, la lacuna è stata colmata.
In genere le Associazioni Pro loco riescono ad editare solo pregevoli pubblicazioni dove quasi sempre prevale l’aspetto documentaristico. Quella che ho l’onore di presiedere, a soli tre anni dalla sua ricostituzione, ha fatto un’eccezione realizzando, grazie anche,al contributo della locale Amministrazione Comunale, un lavoro in grado di parlare con chiarezza, obiettività e rigore di metodo della Civiltà di Falerone, dando soddisfazione, nel contempo, alle legittime esigenze e curiosità culturali della cittadinanza.
Questo libro, per la ricchezza dei contenuti e per la sua chiarezza divulgativa, può essere fruito da ogni tipo di lettore: specialista e non. Rappresenta, tra l’altro, un quadro esaustivo di tutti i monumenti e delle tracce rimaste della scomparsa città romana di Falerio Picenus.
É corredato di notizie ricavate dai rilievi effettuati personalmente dall’Autore durante i suoi quasi quarant’anni di scavi e ricerche archeologiche praticate in tutto il Faleronese, di conoscenze desunte dalla consultazione di migliaia di documenti d’archivio.
Purtroppo, a causa della improvvisa scomparsa del Bonvicini, l’Opera, nella sua sezione storico-sistematica, si interruppe al Medio Evo. Ed è solo grazie al contributo speciale del giornalista Claudio Giovalè, collaboratore ed amico dell’Autore, se essa ha potuto assumere la veste definitiva. Un sentito ringraziamento a Lui e all’editore Andrea Livi che ne hanno reso comunque possibile la pubblicazione. (Sergio Lucarini – Presidente Pro loco di Falerone)

Pompilio Bonvicini nacque ad Ascoli Piceno nel 1911.
Trascorse l’infanzia e la giovinezza a Piane di Falerone. Nel 1941 si laureò presso l’Università di Urbino in Materie Letterarie che insegnò, fino all’età della pensione, in varie scuole medie di primo e secondo grado.
Fu Ispettore Onorario per la conservazione dei Monumenti e delle Opere di Antichità e d’Arte di Falerone, Pubblicista accreditato presso l’Accademia Nazionale dei Lincei.
Esercitò la sua sterminata erudizione nel campo dell’Archeologia, della Storia, della Linguistica, della Filologia, dell’Etnologia e del Folklore. Nel 1990 morì a Fermo in solitudine, come era sempre vissuto.

Cactus

Cactus

E altre succulente

Autore/i: Chapman Peter; Martin Margaret

Editore: Zanichelli Editore

introduzione degli autori, traduzione e adattamento di Gina Barnabè Bosisio, redazione di Umberto Tasca.

pp. 160, interamente illustrato a colori, Bologna

Una guida illustrata a più di 150 specie da coltivare in vaso o in giardino.
120 fotografie a colori per aiutare a comporre la propria tavolozza di fiori.

Dall’Altra Sponda

Dall’Altra Sponda

Autore/i: Herzen A.

Editore: Muggiani Tipografo-Editore

prima edizione, prefazione e cura di Bruno Maffi.

pp. 224, Milano

La libertà, non avrò pace finché tutto ciò che è religioso e politico non diventerò semplicemente umano.

Massaggio e Linea

Massaggio e Linea

Autore/i: Brunetti Marcello

Editore: Edizioni Mediterranee

presentazione di Lino Businco, prefazione dell’autore.

pp. 208, nn. foto e ill. b/n, Roma

Nell’odierna fase di rivalutazione delle terapie fisiche e naturali, il massaggio ha riconquistato molte posizioni perdute. Ma ancora molta strada c’è da fare perché esso abbia tra il pubblico la diffusione che merita. Il massaggio consta di manovre molto elementari: sfioramento, impastamento, frizione, martellamento, vibrazione, che attivando la circolazione locale, portano ai tessuti più ossigeno e più nutrimento, realizzandosi, nel contempo, un più ampio scarico dei veleni stagnanti nelle cellule. Affidato agli specialisti, esso rappresenta «un valido e sicuro strumento di salute, oltre che di estetica. È ben nota l’importanza del massaggio nei campi dell’estetica (per la bellezza e la salute del corpo); della medicina (quale mezzo terapeutico sussidiario nei riguardi di molte malattie); dello sport quale prezioso aiuto per migliorare le prestazioni atletiche). Questo libro di Marcello Brunetti porta un pregevole contributo alla diffusione della pratica terapeutica ed estetica del massaggio. Esso contiene un programma razionale, di agevole lettura anche per i profani, sulla teoria, sulla pratica e sulle applicazioni particolari, caso per caso, dei vari tipi di massaggio. Dopo una interessante rievocazione dei precedenti storici del massaggio, l’autore tratta in particolare le applicazioni nel campo dell’estetica, specialmente per il trattamento dell’obesità, della cellulite, della calvizie, delle rughe, ecc.
Una parte importante riguarda l’estetica e la legge e i problemi professionali dei praticanti di fronte alla giurisprudenza, alla medicina e alla scienza.
La parte più ampia dell’opera è dedicata naturalmente alla tecnica ed alla pratica, in particolare al massaggio estetico eseguito secondo il metodo ideato dallo stesso autore, frutto di anni di studio, di applicazioni e di esperienze.

Marcello Brunetti, massaggiatore per vocazione, ha iniziato la propria attività come massaggiatore sportivo, con i grandi del nostro ciclismo. Successivamente, dedicatosi esclusivamente al massaggio estetico, elabora, nella propria scuola di estetica, un suo personale metodo di massaggio, che gli ottiene riconoscimenti anche in campo medico e biologico, da parte di illustri medici e studiosi. Attualmente, si dedica soprattutto agli scopi di rendere autonoma e riconosciuta l’attività professionale, particolarmente in campo paramedico. Vi sono infatti prospettive di ampia e proficua collaborazione tra i praticanti di terapie manuali, massoterapia e chiropratica e la classe medica specialistica.
Marcello Brunetti è massaggiatore dal 1942 e estetista dal 1949. Dal 1952 è massaggiatore sportivo (F.M.S.I. – C.O.N.I.), e maestro di estetica dal 1953. Nel 1964, con licenza di Stato, diviene maestro di massaggio sportivo, e nel 1973 massofisioterapista. È titolare dal 1968 di una propria scuola di estetica autorizzata dal C.P.I.T. e attualmente patrocinata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio.
Fondatore e segretario nazionale dell’A.N.C.E. (Associazione Nazionale Culturale Estetisti), Brunetti è anche autore del progetto di legge A.N.C.E. per la regolamentazione delle attività estetiche, dell’aprile 1979.

La Conquista della Felicità

La Conquista della Felicità

Autonomia di giudizio, solidarietà e pari opportunità per tutti sono, per Russell, alcuni degli ingredienti fondamentali per una moderna ricetta di «felicità».

Autore/i: Russell Bertrand

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

prefazione dell’autore, traduzione di Giuliana Pozzo Galeazzi.

pp. 236, Milano

«Oso sperare che qualcuno, in mezzo alla moltitudine di uomini e di donne che soffrono di infelicità senza goderne, possa trovare qui diagnosticato il suo caso e, in pari tempo, qualche suggerimento sul metodo da seguire per guarirne. È nella convinzione che, mediante sforzi ben indirizzati, molti infelici possano liberarsi della loro infelicità e diventare felici, che ho scritto questo libro.»

L’Abbandono

L’Abbandono

Autore/i: Heidegger Martin

Editore: Il Melangolo

introduzione di Carlo Angelino, traduzione e note di Adriano Fabris.

pp. 90, Genova

«Siamo disposti o no ad ammetterlo, noi siamo piante che debbono crescere radicate nella terra, se vogliono fiorire nell’etere e dare i loro frutti». (Johann P. Hebel)

Lune di Giada

Lune di Giada

Poesie cinesi tradotte da Arturo Onofri

Autore/i: Paré Ambroise

Editore: Salerno Editrice

a cura di Carlo D’Alessio.

pp. 192, Roma

Terra di misteri e d’incanti favolosi, l’Estremo Oriente ha da sempre esercitato un fascino irresistibile sull’immaginario dell’Occidente. Ma è particolarmente nel secondo Ottocento che si assiste a una vera e propria esplosione d’interesse per la cultura cinese e la giapponese: l’arte, la lingua, la letteratura, la musica, la storia di questi popoli diventano oggetto di studi appassionati, mentre si moltiplicano le traduzioni e la moda delle “cineserie” invade il mercato.
In Italia, dopo i primi, isolati approcci di Carducci e D’Annunzio, fu la giovane generazione dei poeti primonovecenteschi a intuire la carica innovativa insita nell’essenziale poesia sino-giapponese. In questo contesto si colloca l’esperimento di traduzione di antiche poesie cinesi condotto da Arturo Onofri tra il 1914 e il 1916, affidato a un quaderno rimasto inedito fino alla presente pubblicazione. Vi sono raccolte 116 liriche, in gran parte dell’aurea epoca Tang (618-907 d.C.), che tuttavia Onofri non tradusse dall’originale, non possedendo specifiche competenze linguistiche, bensì da una versione francese. Con grande maestria e finezza stilistica, il poeta riesce a ricreare le magiche e assorte atmosfere di quel mondo lontano, percorso da una vena idilliaca e malinconica a un tempo. Cosi, la riflessione sul tempo che fugge inarrestabile s’intreccia all’invito a bere per dimenticare, a godere dell’attimo di fuggente felicità, sullo sfondo di delicati e sfumati paesaggi dipinti in punta di pennello.
Veri e propri poèmes en prose, queste poesie risultano testimonianza preziosa di una particolare temperie storico-culturale, nonché esperienza lirica di grande significato per Onofri, le cui Orchestrine (1917) – senz’altro uno dei risultati più importanti del frammentismo vociano – non poco debbono al laboratorio metrico e stilistico messo a punto in queste pagine.

Intervista con l’Arcangelo

Intervista con l’Arcangelo

Michele, la “Guida delle Guide” Risponde su l’Uomo, la Vita, il Mondo e Dio

Autore/i: Rigoni Mario

Editore: Edizioni Stazione Celeste

prima edizione, ingraziamenti e introduzione dell’autore, prologo di Michele, la guida delle guide, collana: Biblioteca Celeste n° 12, immagine di copertina di Marilena Censi.

pp. 252, Barzanò (LC)

…Immagina di poterti sedere di fronte a un Arcangelo. Pronto a scrivere sul tuo taccuino, con la penna in mano e la testa piena di quelle domande alle quali da sempre hai cercato di dare una risposta…Che farai? Cosa chiederai? Quante emozioni proverai? Quali segreti ti saranno svelati? E di quante false verità ti libererai? Ma soprattutto che persona sarai una volta terminata l’intervista?

Il giornalista Mario Rigoni pubblica una delle interviste più autentiche e provocatorie della sua carriera: un’intervista all’Arcangelo Michele, la “Guida delle Guide” che si è manifestata all’autore attraverso la voce di Esdra, una donna capace di canalizzare alti livelli vibrazionali di coscienza. Il libro è il prezioso frutto di 5 anni di collaborazione tra Mario ed Esdra che si è resa disponibile affinché l’Essere di Luce da lei canalizzato potesse rispondere a tutte quelle domande che frullavano nella testa di Mario. Tra centinaia l’autore ha selezionato le domande più significative dividendole per argomenti. Domande sulla vita e la morte, sulla scienza e le religioni, sulla Bibbia e Gesù, sulle questioni etiche e sociali, sulla sessualità e la famiglia e sui misteri irrisolti come gli UFO e i cerchi nel grano, e infine domande sui grandi cambiamenti epocali che in questi anni stanno investendo l’umanità. A tutte seguono autentiche e profonde risposte che, come un terremoto, creano squarci nelle menti strutturate e spalancano con forza le porte della coscienza dei lettori a nuovi modi di percepire la realtà e vivere la vita, incitandoli a divenire loro stessi i fautori del cambiamento. Tutta la nostra società, i nostri costumi, la nostra cultura, la nostra religione vengono attentamente esaminati e “svelati” fino ad arrivare alla loro essenza. Il superfluo non serve più. L’autore ci fornisce le giuste coordinate per questo viaggio dell’anima e con grande acume e sottigliezza modera i due piani di realtà trovando il giusto equilibrio. Perché, proprio come dice Michele: “Se non c’è equilibrio, nulla è armonico”.

Mario Rigoni, è un giornalista Rai in pensione nato nel 1935 a Trento, città in cui è tornato a vivere dopo aver girato per lavoro l’Italia e il mondo. Nella metà degli anni ottanta, grazie a un pranoterapeuta che lo guarisce da un suo malessere, che non era riuscito a risolvere con la medicina tradizionale, rompe il muro delle sue certezze intellettuali aprendosi a una nuova visione più spirituale e meno pragmatica della vita.

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.Ringraziamenti
Introduzione
Prologo

  • Michele e la schiera luminosa del bene
  • La gerarchia celeste e i livelli superiori di coscienza
  • Anima, karma e reincarnazione
  • Il passaggio dimensionale della morte
  • Dio/dea
  • L’amore
  • Gesù l’esseno
  • L’antico e il nuovo testamento
  • Riti, religione e religiosità
  • L’adorazione degli idoli
  • La sessualità, il matrimonio, la famiglia e i figli
  • Il disagio e la sofferenza umana
  • Il denaro
  • Problematiche sociali
  • Questioni etiche
  • Scienza e conoscenza
  • “Non è terrestre”: gli ufo, la vita su altri pianeti, i cerchi nel grano e la terra cava
  • Un mondo in crisi in piena trasformazione
  • Verso una nuova energia e una nuova terra
  • Dov’è la verità?

Epilogo
Bibliografia

Il Fantastico Mondo delle Creature dell’Acqua

Il Fantastico Mondo delle Creature dell’Acqua

Le Doti Magiche delle Creature Acquatiche, le Leggende e i Miti di cui Sono Protagoniste, le Tecniche per Evocarle

Autore/i: Conway D.J.

Editore: Armenia Editore

prima edizione, ringraziamenti dell’autore, traduzione Anna Carbone, illustrazioni originali di Luisa Hunt, collana: Mondi Fantastici, titolo originale: Magickal Mermaids and Water Creatures.

pp. 194, nn. ill. in b/n n.t., Milano

…Le creature dell’acqua, e le sirene in special modo, affascinano l’umanità ormai da millenni e sono note a tutte le civiltà che hanno conosciuto la navigazione marina o fluviale. Pochi sanno che innumerevoli magiche creature brulicano in ogni polla d’acqua, nelle scroscianti cascate dei monti come negli acquitrini fangosi, nei ruscelli impetuosi come nelle pozze delle oasi del deserto…

Le sirene sono le affascinanti protagoniste di leggendari racconti diffusi presso tutte le civiltà che hanno conosciuto la navigazione marina o fluviale. Pochi sanno che innumerevoli magiche creature brulicano in ogni polla d’acqua, nelle scroscianti cascate dei monti come negli acquitrini fangosi, nei ruscelli impetuosi come nelle pozze insane delle oasi del deserto. D.J. Conway conduce questi esseri favolosi, le cui dimensioni si riducono in proporzione all’ambiente in cui vivono, fuori dai polverosi libroni degli eruditi nella vita reale e spiega ai lettori: – le caratteristiche peculiari delle diverse creature dell’acqua, gli ambienti nei quali vivono e i magici e arcani poteri di cui sono dotate; – come entrare in contatto con tali esseri, grazie a efficaci rituali, per riceverne aiuto ed assistenza; – come evitare le creature malvagie e fuggire ai loro perniciosi attacchi. Ogni creatura acquatica, dotata ciascuna di speciali facoltà, può essere evocata nelle circostanze in cui il suo intervento può essere più prezioso e rappresentare, una volta stabilito un saldo legame mentale con questo mondo ignoto ai più, una guida costante e un insostituibile riferimento.

D.J. Conway da oltre quarant’anni si occupa di magia e riti pagani, argomenti ai quali ha dedicato alcune pubblicazioni.

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Ringraziamenti

Prima parte: Introduzione alle sirene e alle creature acquatiche

  • I poteri segreti delle sirene
  • Leggende sul popolo delle acque
  • Come trovare l’amicizia e l’aiuto del popolo delle acque
  • Sirene e altre creature magiche degli oceani

Seconda parte: Il popolo delle acque

  • Il popolo elementare delle acque
  • Il popolo delle acque dei fiumi
  • Il popolo delle acque dei torrenti e delle cascate
  • Il popolo delle acque dei deserti e delle regioni aride
  • Il popolo delle acque delle paludi
  • Le sirene di lago

Parte terza: Legami, Ammonimenti e poteri

  • Il legame fra draghi, fate e popolo delle acque
  • Pericolose creature delle acque
  • Il potere della terra nella magia dell’acqua

Parte quarta: Rituali per le sirene e il popolo delle acque

  • Meditazioni sulla magia dell’acqua
  • Incantesimi delle sirene e dell’acqua

Conclusione: una nota dell’autrice
Consigli di lettura
Qualche notizia sull’autrice

¡Que Viva Villa!

¡Que Viva Villa!

Titolo originale: El águila y la serpiente

Autore/i: Guzmán Martín Luis

Editore: Sellerio Editore

La memoria 53, in copertina: Venditrici di fiori di Diego Rivera (particolare), Città del Messico, collezione Liceo Alemán Valdés.

pp. 200, Palermo

Nel 1941, traducendo per la rivista cinematografica Bianco e nero uno dei capitoli di questo libro, Mario Praz scriveva: «Il Guzmán, nato nel Messico nel 1890, poco più che ventenne entrò nella carriera politica, si distinse come oratore in qualità di delegato della Convenzione Costituzionale Progressista, ebbe vari incarichi durante la rivoluzione di Carranza, dal quale venne fatto arrestare allorché si schierò per Villa; ministro della guerra sotto l’effimera presidenza di Eulalio Gutiérrez, alla caduta di costui (1915) riparò in Spagna; tornò nel Messico nel 1920, fondò il giornale El Mundo, prese parte al movimento in favore della presidenza di Adolfo Huerta e, fallito il movimento, si stabilì di nuovo in Spagna, dove si dedicò all’attività letteraria…». Del libro, dice che è ineguale: a capitoli che sono cronistoria degli avvenimenti si alternano capitoli densi e vibranti. «Fosse tutto nella chiave dei capitoli forti, sarebbe potuto riuscire un fosco capolavoro». È quello che abbiamo fatto: trascegliendo i capitoli forti, «ecco» un piccolo, fosco capolavoro.

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  • Primo incontro con Pancho Villa
  • Una notte a Culiacán
  • L’araña omicida
  • La fuga di Pancho Villa
  • La festa delle pallottole
  • Un ispettore di Polizia
  • Al Sesto Commissariato
  • La pistola di Pancho Villa
  • Un prestito forzoso
  • Il nodo della forca
  • L’arte della pistola
  • Pancho Villa in croce
  • Il sonno di compare Urbina
  • Un processo molto sommario
  • La morte di David Berlanga
  • Alla mercé di Pancho Villa

Note
Nota di Lucrezia Panunzio Cipriani

Mente Zen – Mente di Principiante

Mente Zen – Mente di Principiante

Conversazioni sulla meditazione e la pratica zen

Autore/i: Shunryu Suzuki Roshi

Editore: Ubaldini Editore

pp. 120, 1 tavv. b/n f.t., Roma

L’unica testimonianza scritta di un grande Roshi contemporaneo che con il calore della sua umanità, la sua semplicità e dolcezza, ha saputo comunicare all’occidente, in una lingua occidentale, l’intimo significato dello Zen.

Tratto dai discorsi che Suzuki Roshi teneva ai propri studenti zen, questo libro è l’unica testimonianza scritta di un grande uomo, il quale, con la sua dolcezza, la sua semplicità, la sua calda umanità, il suo umorismo, è riuscito a comunicare agli occidentali, in una lingua occidentale, l’intimo significato dello Zen, collocandosi così fra i protagonisti dell’incontro fra oriente religioso e occidente contemporaneo, insieme con Alan Watts, Krishnamurti, Chögyam Trungpa, ecc.
Ma l’aspetto più sorprendente di un uomo così straordinario era la sua “ordinarietà”, quella naturalezza semplice e spontanea che lo portava in mezzo agli uomini e gli faceva toccare direttamente il loro cuore, quella capacità di vivere le cose sempre con occhi nuovi, con rinnovata freschezza, che egli si è sforzato di comunicare in tutto il libro e che chiamava “mente di principiante”.
Senza mai ricorrere a complicati termini filosofici e riferimenti di ordine intellettuale, Suzuki Roshi aveva il dono di mostrare intimamente il modo in cui lo Zen sente e vive la realtà parlando delle semplici cose di tutti i giorni. E per questo che i suoi discorsi non possono definirsi in alcun modo, non sono né filosofia né poesia, poiché il “veicolo” attraverso cui Suzuki Roshi comunica con noi è qualcosa che non può scindersi in sentimento e pensiero, dato che li contiene entrambi. È un modo di essere, è – direbbe il maestro – Zen.

Shunryu Suzuki, appartenente alla linea Soto Zen, fu un diretto discendente spiritual-e del grande Dogen.
Quando già godeva in Giappone di una profonda reputazione quale maestro zen, nel 1958, all’età di cinquantatré anni, Suzuki Roshi giunse in America per quella che intendeva essere una breve visita. Fu però talmente impressionato dalla “mente di principiante” e dalla serietà incontrata fra gli americani interessati allo Zen che alla fine decise di rimanere in permanenza, stabilendosi a San Francisco.
Grazie all’afllusso dei tanti che volevano unirsi a lui nella sua pratica, si costituì il gruppo di meditazione chiamato Zen Center che sotto la sua guida si suddivise in sette centri, tra cui il Zen Mountain Center, il primo monastero ’di addestramento Zen fuori dell’Asia. Shunryu Suzuki fu indubbiamente uno dei più influenti maestri zen del suo tempo. Morì allo Zen Center nel dicembre 1971.
Le sue conversazioni furono registrate da Marian Derby, capo del gruppo zen Los Altos, che concepì il presente libro. Le trascrizioni sono state curate e organizzate da Trudy Dixon. L’introduzione è di Richard Baker, sacerdote di Soto Zen ed erede nel Dharma di Suzuki Rosbi, che attualmente ne prosegue l’opera in California.

Che cosa ha Veramente Detto Buddha

Che cosa ha Veramente Detto Buddha

Autore/i: Bussagli Mario

Editore: Ubaldini Editore

introduzione dell’autore.

pp. 152, Roma

Chi è il Buddha? Una personalità religiosa molto complessa, ma anche un rivoluzionario nei riguardi della società del suo tempo.
Che cosa ha detto? Ha posto le basi di una delle più grandi religioni Viventi che ha tutt’ora parte vivissima nell’evolversi del nostro mondo.
Antichissimo e pure di un’attualità sconcertante questo principe reale trasformatosi in monaco per amore della umanità, meritava che si seguisse, lungo nuovi filoni di ricerca, l’evolversi della sua dottrina con particolare interesse per i riflessi che essa, inaspettatamente, suscita nel mondo moderno. Il pensiero buddhista è praticamente un pensiero religioso ateo, ed è l’unico pensiero religioso che non si sia mai scontrato con i dati offerti dalla scienza moderna. Anzi non è neppure prevedibile che esso possa discordare clamorosamente dalle nostre conoscenze fisiche, astronomiche, biologiche. Invece si possono notare straordinarie corrispondenze fra le cosmogonie immaginate dagli esegeti buddhisti e alcune delle dottrine scientifiche sulla genesi e la vita dell’Universo presentate all’attenzione degli studiosi negli ultimi decenni. Proprio per questo, attraverso lo studio del pensiero buddhista, è forse possibile chiarificare alcuni valori della nostra civiltà e porre a fuoco particolari aspetti della crisi che la travaglia. Perché alcune teorie aberranti, note nel pensiero cristiano contemporaneo, non sono altro che trasposizione in chiave cristiana della predicazione del Buddha. La parola del Maestro dopo duemilacinquecento anni risuona dunque viva e vitale, non più circoscritta all’India, ma estesa alla totalità di un mondo ormai trasformato dalla tecnologia e dalla scienza in maniera addirittura inimmaginabile per il principe Siddhartha. Ciò che conferma la potenza di pensiero di colui che fu il Buddha, ma dimostra anche che l’umanità è ancora la stessa: fuori del tempo e dello spazio.

Mario Bussagli, ordinario di Storia dell’Arte dell’India e dell’Asia centrale nell’Università di Roma, è nato a Siena il 23-IX-1917. Dedicatosi da giovanissimo allo studio delle civiltà asiatiche si è specializzato in Storia dell’Arte acquistandosi una forma internazionale. Ma le sue ricerche sulle religioni dell’Asia e in particolare sul Buddhismo hanno proceduto di pari passo con quelle iconografiche ed estetiche.
In questo volume egli ha raccolto la parte più viva dei suoi studi e delle sue indagini, ormai quasi trentennali, esposte sia in opere scientifiche che in articoli divulgativi e particolarmente dirette allo studio dei valori simbolici e speculativi del Buddhismo stesso nelle regioni di interferenza indoiranica.

La Filosofia Buddista

La Filosofia Buddista

Principi fondamentali

Autore/i: Kirimura Yasuji

Editore: Esperia Edizioni

prefazione dell’autore.

pp. 164, Milano

Dalla prefazione:
“La filosofia buddista, principi fondamentali” e la traduzione italiana di “Fundamentals of Buddhism”, una raccolta di brevi articoli redatti da Yasuji Kirimura, responsabile del Dipartimento di studio della Soka Gakkai.
L’idea di scrivere un saggio sugli insegnamenti di Nichiren Daishonin sorse in seguito ai numerosi incontri che il signor Kirimura ebbe con i membri europei della Nichiren Shoshu a partire dal 1972. L’autore stesso, nella prefazione alla prima edizione, afferma: “Nel dialogare, mi accorsi che le domande generalmente riflettevano una visione parziale del Buddismo, mentre prima di ogni altra cosa è necessario cogliere l’essenza fondamentale di questo pensiero e solo successivamente analizzare le singole dottrine”.
Kirimura riesce a spiegare in modo semplice numerosi principi filosofici, che potrebbero risultare complessi ad un lettore inesperto.
Ogni volta che ciò è possibile, viene anche proposto un collegamento con il pensiero occidentale, fugando il luogo comune che interpreta il Buddismo come una filosofia adatta soltanto alla cultura orientale. Attraverso questo saggio, anche chi si avvicina per la prima volta al Buddismo può trovare un’utile fonte di informazione e forse uno stimolo per approfondire i temi che vengono trattati. Un libro di agile lettura, che può essere consultato anche in ricorrenti occasioni e offrire spunti sempre nuovi.
Lo stesso Kirimura dichiara di aver riscoperto, nel corso della stesura del libro, la reale grandezza del Buddismo; un sistema filosofico che è realmente in grado di rispondere alle molteplici domande che l’uomo moderno si pone nella costante ricerca di spiegazione dei misteri della vita.

Film 1964 – Film di Massa e Cinema d’Avanguardia

Film 1964 – Film di Massa e Cinema d’Avanguardia

Fellini – Rosi – Visconti – Dino Risi – Jacopetti – Mario Bava – Tarkovskij – Tinto Brass – Jonas Mekas

Autore/i: Autori vari

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

saggi raccolti a cura e presentazione di Vittorio Spinazzola.

pp. 240, 24 tavole b/n fuori testo, Milano

  • Vittorio Spinazzola: Cinema italiano 1963
  • Giovanni Cesareo: Le commedie del “boom”
  • M. Notarianni: Tinto Brass o della prudenza
  • Claudio Risé: I documentari “sexy”
  • Lorenza Mazzetti: Film dell’angoscia e film dell’aut-aut
  • Vittorio Strada: Il giovane cinema sovietico
  • Ettore Capriolo: Elizabeth Taylor
  • Tommaso Chiaretti: Le ragioni dell’avanguardia
  • Georges Sadoul: L’avvenire del cinema
  • Guido Bezzola: Appunto sugli operatori

Ventiquattro immagini di cineoperatori italiani.

A un secolo dalla nascita di Louis Lumière, il cinema ha enormemente moltiplicato le sue risorse spettacolari. Ma l’insofferenza per le forme narrative tradizionali si fa sempre più acuta. Film 1964 esplora e chiarisce entrambi i termini della contraddittoria situazione in cui versa oggi l’arte del film, in Italia e nel mondo.

Il Normale Caos dell’Amore

Il Normale Caos dell’Amore

Titolo originale : Daz ganz normale Chaos der Liebe

Autore/i: Beck Ulrich; Beck-Gernsheim Elisabeth

Editore: Bollati Boringhieri Editore

introduzione degli autori, traduzione di Ada Cinato, Andrea Borsari e Francesca Frontini.

pp. 296, Torino

Il normale caos dell’amore e quello che nasce dalla contraddizione tra il peso Schiacciante che ha nelle nostre società il discorso sull’amore e la difficoltà da tutti constatata – normale, appunto – di amare. Tale difficoltà, secondo i Beck, è riconducibile in ultima analisi a quel processo d’«individualizzazione» che nella «società del rischio» ha posto gli individui al di fuori dei quadri sociali entro cui, ancora nella prima modernità, si configuravano le loro scelte di vita. Dissolte le strutture integrative della famiglia e della parentela, anche nel campo dei rapporti d’amore uomini e donne sono costretti a darsi individualmente le regole della loro vita, a farsi giudici dei propri fallimenti, a cancellare la colpa e sciogliere i nodi che legano al passato, ma anche a vendicare le ferite subite. Di fronte alla sopravvalutazione, alla onnipresenza dell’amore nel discorso pubblico, fatto in gran parte di pubblicità e di spettacolo, nella realtà della coppia e della famiglia ristretta esso diventa sempre più una forma vuota che sta agli amanti riempire di senso, magari ricalcando gli schemi più divulgati o ricorrendo alla psicoterapia. Naturalmente, la difficoltà di amare, descritta in un continuo e anche ironico confronto con la situazione quale era ancora cinquant’anni fa, è solo l’altro.
aspetto di una libertà alla quale nessuno, a cominciare dagli autori, intende rinunciare, anche se comporta una maggiore insicurezza.

Ulrich Beck è professore di Sociologia all’Università di Monaco; dirige la rivista «Soziale Welt».

Elisabeth Beck-Gernsheim, psicosociologa, insegna presso l’Università di Erlangen.

Amare Tradire

Amare Tradire

Quasi un’apologia del tradimento

Autore/i: Carotenuto Aldo

Editore: Bompiani

nota alla nuova edizione dell’autore.

pp. 248, Milano

Possiamo fare a meno di tradirci e di tradire? È questa la domanda cui l’opera tenta di dare una risposta. Il tradimento ripugna alla nostra coscienza di “puri”, ma, afferma l’autore, è un’esperienza ineluttabile. Dopo aver percorso i drammi della solitudine dell’amore in Eros e pathos, Aldo Carotenuto affronta il delicato tema del tradimento inteso come atto necessario perché la psiche, ancora chiusa in una verginità inconsapevole e irriflessiva, sia iniziata al mistero della vita e dell’amore. Tradire ed essere traditi significa infatti “essere consegnati” a un destino di ricerca costellato di cadute e di sconfitte, significa riconoscersi come quegli esseri separati che, per ricostituirsi come soggetti, devono affrancarsi da dettami e modelli collettivi, devono dunque “tradire”. Ogni individuo e consegnato all’imperativo, inscritto nella stessa dinamica evolutiva della psiche, di emanciparsi da tutto ciò che lo mantiene fedele a un’immagine di sé che non gli corrisponde, e che risponde, invece, alle richieste dell’ambiente sociale o al desiderio dei suoi interlocutori. E per questo motivo che il processo di individuazione comporta frequentemente situazioni di rottura, fratture inevitabili, destinate a segnare la nostra vicenda umana: dal tradimento perpetrato dal genitore sul figlio non ancora nato come già “immaginato”, a quello all’interno del rapporto di coppia, per passare in rassegna ancora altre sue forme, altri suoi volti meno consueti.
Il tradimento del corpo, della malattia, della morte, ossia l’esperienza del limite vissuta come scacco e come fallimento definitivo dell’esistenza. Senza tradimento non si dà possibilità di riscatto: a noi la scelta.

Aldo Carotenuto, psicoanalista, è nato a Napoli nel 1933. Docente di Psicologia della personalità all’Università di Roma, dirige il “Giornale storico di psicologia dinamica”.
Tra le sue opere di saggistica più recenti ricordiamo: Trattato di psicologia della personalità (1991), l sotterranei dell’anima (1995), Le lacrime del male (1996), La mia vita per l’inconscio (1996), Il fascino discreto dell’orrore (1997), L’eclissi dello sguardo (1997), Lettera aperta a un apprendista stregone (1998), Vivere la distanza (1998), La nostalgia della memoria (1999).

Il Papa Rosso

Il Papa Rosso

La gloria dell’ulivo – Trame e congiure che riconducono al governo occulto del pianeta

Autore/i: Benítez Juan José

Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro

traduzione di Itala Bellinato.

pp. 352, illustrazioni b/n, Vicenza

In questo appassionante racconto, ricco di colpi di scena, lo scenario si apre sulla morte di Giovanni Paolo II (incidente? Omicidio?). Una serrata, acuta indagine poliziesca ricostruisce i fatti e svela trame di enormi proporzioni, congiure a livello mondiale, interne ed esterne al Vaticano, che riconducono al governo occulto del pianeta. Ne emergono due figure molto potenti nello scacchiere politico internazionale: il Papa Rosso, ossia il Prefetto per la Congregazione della Fede, e il capo dei gesuiti, denominato Papa Nero.
Appassionante come un romanzo poliziesco, incalzante e fitto di misteri, forse profetico nell’attribuire a un complotto il crollo psicofisico del Papa, ne Il papa rosso Juan José Benítez descrive con arguzia e maestria il profondo malessere della comunità cristiana di fronte a un Vaticano sempre più in “odore” di corruzione.
L’attualità dell’argomento pone interrogativi inquietanti. E se fosse tutto vero? L’autore non lascia mai intravedere un suo accesso diretto a fonti riservate, né si vanta di essere un “ispirato”. Cionondimeno, riesce a coinvolgere ogni suo lettore nell’intrigante svolgimento dei fatti, in bilico tra realtà e ciò che a prima vista può sembrare mera fantasia. Grazie alla sua capacità di analisi, associata a uno stile che mantiene fino alla fine con il fiato sospeso, Juan José Benítez offre un’impressionante serie di riscontri caratterizzati da una dimensione segreta che ora non è più così occulta.

Juan José Benítez si è laureato in Scienze dell’informazione presso l’università di Pamplona. Giornalista, conferenziere, scrittore e instancabile investigatore, da oltre trent’anni compie viaggi in ogni luogo del pianeta, per indagare sui misteri della storia e sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Ha pubblicato trentasei libri e venduto quattro milioni e mezzo di copie. Il suo bestseller è Operazione cavallo di Troia, con oltre un milione di copie vendute.

Elogio e Difesa di Julius Evola

Elogio e Difesa di Julius Evola

Il barone e i terroristi

Autore/i: De Turris Gianfranco

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione di Giorgio Galli.

pp. 208, Roma

Il barone e i terroristi. Le prove documentate che Evola non è mai stato un “cattivo maestro”. Ci sono stati eventualmente “cattivi discepoli” ed esegeti in mala fede. Julius Evola (1898-1974) a oltre vent’anni dalla scomparsa continua ad essere ancora l’ultimo tabù della cultura italiana, che pure tanti “eretici” – letterari, morali, ideologici – ha generosamente accolto nel suo seno. Pittore, poeta, filosofo transidealista, metafisico della civiltà, esoterista, ermetista, orientalista, autore infine di opere di metapolitica, sessuologia e orientamenti esistenziali, apprezzato da noti specialisti italiani e stranieri, tradotti in una dozzina di lingue, per lui vale il detto “nemo propheta in patria”. In Italia, infatti; l’intellighenzia dominante è solita rammentarne solo certi aspetti che si ritengono negativi – ma che non valgono per altre personalità – al fine esclusivo di ignorarlo, squalificarlo e demonizzarlo. Ciò non impedisce affatto che la sua “visione del mondo” sia sempre più diffusa e nota. Una delle accuse più pesanti e più false è quella di essere stato il “cattivo maestro” di varie generazioni di giovani: all’inizio degli anni Cinquanta di coloro che poi vennero coinvolti nel cosiddetto “processo dei FAR”; quindi, post mortem, di coloro che alla fine degli anni Settanta si resero protagonisti del cosiddetto “terrorismo nero”. L’accusa, nata in ambienti intellettuali ben precisi, è stata poi ripresa e ampliata per un quindicennio da sociologi e politologi sia “di sinistra” come “di destra”, divenendo uno dei quei luoghi comuni che il giornalismo orecchiante riprende aprioristicamente. In questo libro – a metà strada fra il saggio storico e il pamphlet, la cronaca e l’indagine politica – Gianfranco de Turris ripercorre l’attività metapolitica di Julius Evola dal 1948 al 1974 spiegandone gli scopi e le modalità, i fini e le intenzioni, basandosi sui suoi scritti (libri, articoli, interviste) per lo più rari e dimenticati, oppure noti ma volutamente trascurati, e ricorrendo a molte testimonianze edite e inedite di chi visse in quei due periodi. In tal modo smonta pezzo per pezzo, citazione per citazione, l’inconsistente castello accusatorio messo su dal 1979 ad oggi, dimostrando che non è mai esistito un “cattivo maestro”, bensì, eventualmente, dei “cattivi discepoli” e per certo dei “cattivi esegeti”. Ne emerge il ritratto a tutto tondo di un pensatore che, in un “mondo di rovine”, aveva inteso; in buona fede, suscitare una “rivoluzione spirituale” facendo riferimento a quei valori perenni dai quali, al di là della contingenza storica, non si era mai allontanato. Da qui il titolo di questo libro: non solo difesa dalle false accuse, ma anche elogio di un pensatore anticonformista.

Gianfranco de Turris, giornalista e scrittore, ha lavorato nella redazione culturale del Giornale Radio della RAI. Ha pubblicato 15 libri, divisi fra la letteratura dell’Immaginario e la critica culturale e di costume. Ha curato l’edizione italiana di diverse centinaia di libri. Per le Edizioni Mediterranee dirige le collane “La Biblioteca dei Misteri” e “Opere di Julius Evola”.