Libri dalla categoria Metempsicosi
L’Orbita dei Pianeti non è Ellittica
Se il mondo fosse curvo sarebbe delimitato. Ma poichè curvo non è, le rette PARALLELE non s’incontrano mai!
Autore/i: Nanni Mario
Editore: Grafiche Morandi
prefazione dell’autore.
pp. 232, nn. ill. b/n, Fusignano (Ra)
L’autore dimostra analiticamente che l’orbita del pianeti non è ellittica.
Demolita così la prima legge di keplero, ne riempie il vuoto col Livello Dinamico Ottimale.
In tal modo l’autore corregge perfino Isaac Newton, il quale aveva ritenuto la realtà piuttosto semplicisticamente che alla caduta di pianeti e satelliti si opponesse la forza centrifuga, mentre sarebbero le radiazioni di energia solare con la loro massa le vere (durature) antagoniste della gravitazione.
Al di là delle galassie del nostro Universo intravediamo pozzi di fuga di galassie appartenenti ad altri universi. Esiste una pluralità di tali organismi pulsanti.
Il mondo non è «curvo». Il paradosso di Olbers si spiega con la degradazione della luce, la velocità della quale non sarebbe costante. L’autore propone alla Scienza di ricontrollare la velocità della luce, in base al variare della potenza della sorgente. I famosi 300.000 Km/sec. dell’astronomo Roemer rappresenterebbero solo in momento di passaggio da misura superiore a misura inferiore.
Le Relazioni Oggettuali nella Teoria Psicoanalitica
Titolo originale: Object Relations in Psychoanalytic Theory
Autore/i: Greenberg Jay R.; Mitchell Stephen A.
Editore: Società Editrice Il Mulino
edizione italiana a cura di Giuseppe Fara e Cristina Esposito, premessa degli autori, traduzione Carola Mattioli, collana: Strumenti – Psicologia.
pp. 432, Bologna
Due sono, tra gli altri, i meriti precipui di questo importante testo di Greenberg e Mitchell: da una parte, dare un panorama esauriente ed aggiornato su uno dei temi centrali della teoria e della clinica psicoanalitica – le relazioni oggettuali – , dall’altra saper organizzare attorno a questo tema un’esplorazione approfondita del pensiero dei massimi teorici della psicoanalisi, così da costituire un’indispensabile introduzione alla storia complessiva di questa disciplina. Se lo stato attuale della psicanalisi si presenta, infatti, come un ventaglio estremamente variegato di posizioni teoriche fra loro distanti e per taluni aspetti inconciliabili, è anche vero però che esso è attraversato, più in profondità, da taluni fili teorici che nascono da un confronto obbligato con il pensiero di Freud. Il concetto di relazioni oggettuali (che già nell’opera di Freud si prestava ad una duplice interpretazione) e la sua evoluzione, tra sostenitori di un modello pulsionale e quelli di un modello relazionale, sono il filo conduttore individuato dagli autori di questo volume come capace di dar conto dei frastagliati ma fecondi itinerari della riflessione psicoanalitica.
Parte prima: Origini
Relazioni oggettuali e modelli psicoanalitici
- Le relazioni oggettuali
- I modelli concettuali nella teoria psicoanalitica
Sigmund Freud: il modello strutturale delle pulsioni
- Il principio di costanza, la teoria dell’affetto e il modello della difesa
- Il modello del desiderio
- L’avvento del modello strutturale delle pulsioni
- La natura e la formazione dell’oggetto
- Le premesse fondamentali del modello strutturale delle pulsioni e la loro applicazione
Sigmund Freud: la strategia di accomodamento
- La natura della pulsione e il principio di costanza: prospettive che cambiano
- Il ruolo dell’angoscia e la successiva teoria degli effetti
- Storia dello sviluppo, il modello strutturale e la teoria delle relazioni oggettuali
Psicoanalisi interpersonale
- Harry Stack Sullivan
- Erich Fromm: psicoanalisi umanistica
- Sullivan e Fromm: un confronto
Parte seconda: Alternative
Melaine Klein
- Le fasi della teoria di M. Klein
- L’origine e la natura dell’oggetto
- Un’importante modificazione metapsicologica: la natura delle pulsioni
- Contributi e limiti del sistema della Klein
W.R.D. Fairbairn
- Teoria della motivazione
- Teoria dello sviluppo
- Strutturazione psichica
- Teoria della psicopatologia
- W.R.D. Fairbairn e M. Klein
- Fairbairn e Sullivan
- Limiti del sistema di fairbairn
- Il “Poi”: i modelli strutturali delle relazioni di Balint e Bowlby
D.W. Winnicot e Harry Guntrip
- D.W. Winnicot: l’emergere del sé
- Harry Guntrip: la regressione dell’io
- Il modello relazionale in prospettiva
Parte terza: Accomodamento
Heinz Hartmann
- Psicoanalisi: una psicologia generale
- La psicoanalisi ridefinita
- Motivazione e realtà
- Considerazioni economiche e strutturali
- Tra due modelli: un commento
Margaret Mahler
- Dall’autismo all’individuazione
- Mahler e Hartmann
- Simbiosi e pulsione: uno studio in accomodamento
- Mahler: una teorica di transizione
- Conclusione: un’ambiguità di fondo
Edith Jacobson e Otto Kernberg
- Il sé e il mondo oggettuale
- Dal narcisismo alla formazione dell’identità
- Affetti, piacere e leggi psicoeconomiche
- L’elusiva “tenza pulsione” degli psicologi dell’io
- Approcci alla tecnica psicoanalitica
- La Jacobson e i suoi seguaci
- Otto Kernberg
- Esperienza, relazioni e struttura psichica
- Il modello strutturale delle pulsioni in prospettiva
Parte quarta: Implicazioni
Strategia del modello misto
- Heinz Kohut
- I modelli misti di Joseph Sand
Diagnosi e tecnica: una divergenza più profonda
- Modelli e psicodiagnostica
- I modelli e la tecnica psicoanalitica
- I modelli: una divergenza più profonda
Riferimenti bibliografici
Pour la Suite du Monde – Récit
Autore/i: Perrault Pierre
Editore: Éditions de l’Hexagone
photographies de Michel Brault
pp. 304, photos, Montréal (Quebec)
Les habitants de l’île aux Coudres tendaient une pêche aux marsouins sur le fleuve Saint-Laurent, jusqu’en 1924. À l’instigation des cinéastes Pierre Perrault et Michel Brault, les gens de l’île ont «relevé la pêche», en 1962, pour en perpétuer la mémoire. Le projet était chimeriqué: filmer la réalité en personne. «Je leur offrais un thêatre parce qu’ils saivent mettre en scène la parole, dit aujourd’hui Pierre Perrault. Je proposais une action à leur discours, un exploit à leur chouennes, parolis, récits, balivernes, vantardises…». alors un peuple des rivages a mis au monde un fleuve.
On a vu ce film extraordinaire, cette «épopée sans auteur», a bien écrit le critique Alain Pontaut. Voici maintenant le livre Pour la suite du monde, la parole devenue poétique de personnages plus grands que nature: Alexis, Grand Louis, Abel, Léopold, Marie et les autres. Leur présence inoibliable est ici mise en texte par Pierre Perrault, accompagnée d’une centaine de photos de Michel Brault.
«De ce long voyage dans le verbe obscur, je ramenais la conviction de la poésie. J’avais le sentiment d’entendre autant l’empremier des mémoires que l’actualité des navigations… J’avais envie d’agrandir mon fleuve», écrit Pierre Perrault.
Poète, cinéaste, dramaturge, essayiste et voyageur, Pierre Perrault est né à Montréal en 1927. Devenu avocat, il abandonne sa profession pour travailler à Radio-Canada où il se consacre à l’écriture radiophonique et télévisuelle. Il entreprend en 1962 une carrière de cinéaste qui le conduit à l’Office national du film du Canada où il est permanent depuis 1966. Parmi ses principaux titres, citons: Toutes isles, Chouennes, Gélivures, De la parole aux actes, Les règne du jour, Les voitures d’eau, La bête lumineuse et La grande allure.
- Préambule
- Début du film
- La levée des bouées
- L’encan des âmes et la terrible lune
- Sequence des trois pourparlers
- Premier pourparler
- Le pourparler de la carcasse
- Le pourparler du moulin qu’on scie
- Séquence de la porte des deux églises
- Séquence de l’assemblée des trente-trois parts, dont celle de la curiosité
- Séquence de la trace et des génies
- Séquence de la mi-carême
- Séquence des plantarts
- Séquence des rameaux qu’on fait bénir
- Suite de la séquence des plantarts
- Séquence des pisse-drette
- Séquence de l’instinct du marsouin
- Séquence de l’eau de Pâques et du mystère du bon Dieu
- Séquence du quart à la Sauvagesse
- Séquence de l’eau de Pâques et des traces qui se gardent
- Séquence du coq qui chausse à l’annee
- Séquence de Grand-Louis qui renchausse ses patates en compagnie de son cheval Carlot-Marabout
- Séquence de celui qui s’adonne à passer en passant
- Séquence de la forge et de l’homme dans la controverse
- Séquence de la bénédiction de la pêche
- Séquences des enfants dans les pissenlits
- Séquence du quart à la Sauvagesse
- Séquence des âmes du purgatoire dans les marguerites en fleurs
- Séquence de la capture du marsouin
- Séquence des patriarches qui félicitent le maître de pêche et les âmes du purgatoire
- Séquence de l’invitation au plus beau voyage
- Séquence de la queue du marsouin
- Séquence du plus beau voyage de ma vie
- Séquence de la lune claire et de l’Être suprême
- Postface: L’image du verbe
Il Mistero di Lenin
Per un’antropologia dell’homo bolscevicus
Autore/i: Bettiza Enzo
Editore: Rizzoli
note a cura di Dario Staffa.
pp. 448, Milano
“Via spegniamo le luci, la guardia e stanca.” Con queste parole il fuciliere di marina lettone Železnjakov sopprime la Costituente, ultima speranza di democrazia in Russia, “per la quale” disse Goŕkij “migliaia di intellettuali, lavoratori e contadini sono morti sul patibolo”. È il trionfo del bolscevismo: un trionfo, come sempre, preparato dalla cospirazione politica e conseguito con la violenza finale. È anche l’affermazione di un rivoluzionario di tipo nuovo: freddo, distaccato, pronto a contraddirsi per approfittare del successo, legato al partito e al capo con fiducia cieca e quasi mistica. Il bolscevismo si afferma come una nuova religione mondiale, dotato di un messaggio salvifico, di un apparato, di un rituale e, come un’antica religione, è oggi diretto da una casta burocratica impermeabile a ogni innovazione. È una gerontocrazia di autocrati, condannata dalla dottrina al dinamismo dell’espansione mondiale e, insieme, all’immobilità interna della grande Russia.
Enzo Bettiza si è posto davanti a questo mistero, scavando nel cuore della cultura russa, per capire come è nato, da quali antenati, questo rivoluzionario di tipo nuovo, come si è sviluppato attraverso la rivoluzione bolscevica, le grandi purghe staliniane, il XX congresso, fino all’attuale direzione brezneviana. Quali complici e quali compagni di viaggio gli hanno permesso un’affermazione su scala mondiale? Bettiza è arrivato così a mettere a nudo la personalità di Lenin, al di fuori di ogni schema della propaganda amica e nemica: una personalità che ha forgiato il partito bolscevico e Stalin a propria immagine e somiglianza, costruendo un vero e proprio sistema chiuso, capace di perpetuarsi al di là di ogni sommovimento storico, ma insieme dominato dagli sviluppi sotterranei della storia russa e dalle sue correnti culturali più segrete e violente.
Il mistero di Lenin e un saggio sconvolgente e insieme un libro di storia appassionante su un periodo cruciale del nostro passato e sulle paure del nostro presente: non è un nuovo libro sul leader della rivoluzione russa, è piuttosto il superamento delle consuete linee interpretative del fenomeno leninista e, insieme, lo scandaglio genetico di quella nuova specie umana, senza precedenti nella storia, che è l’homo bolscevicus.
Il libro di Bettiza, risultato di oltre tre anni di lavoro, e un contributo fra i più originali alla storia dell’Urss e alla comprensione delle contraddizioni che dilacerano l’homo bolscevicus e il sistema sovietico nel suo complesso.
Enzo Bettiza, scrittore e giornalista, è nato a Spalato nel 1927. Lunga carriera giornalistica, che lo ha visto, tra l’altro, corrispondente de La Stampa da Vienna e da Mosca e inviato speciale del Corriere della Sera nel decennio 1964-1974.
Tra i fondatori de il Giornale nuovo, ne è attualmente condirettore. Dal 1976 al 1979 senatore del Partito liberale italiano. Successivamente eletto al Parlamento europeo di Strasburgo dove è primo vicepresidente del Gruppo liberale e democratico. Nella sua vasta produzione si distinguono, e si intrecciano, tre filoni: dello scrittore di robusto impianto saggistico (La Campagna elettorale e Il fantasma di Trieste), del grande giornalista che coglie e documenta i fenomeni non effimeri del mondo contemporaneo (L’altra Europa e La nuova cultura tedesca), dello studioso acuto e documentato del comunismo (Il comunismo europeo e il presente volume). All’interno l’elenco completo delle sue opere.
Nel Segno del Leone
Storia e spiegazione del lionismo italiano
Autore/i: Taranto Giuseppe
Editore: Nemi
prefazione di Osvaldo de Tullio.
pp. 200, Roma
Due parole sull’Autore:
Autore di questo libro e Giuseppe Taranto, nato a Verona nel 1928, avvocato «principe», come suo.
dirsi, pubblicista, conferenziere, studioso di problemi del diritto ecc. Ma non è quello che ora interessa ricordare, perché in questa sua «Storia del lionismo italiano» e sempre e solo «un lion» che parla.
E allora sorgono le domande «Che cosa è il lionismo?» «che vuol dire lion?». La risposta è nelle pagine di questo libro, per lo meno per le vicende italiane di un singolare e fortunato fenomeno associativo, assurto rapidamente a dimensioni mondiali e che tra tutti gli «ismi» ricerca e realizza più d’ogni altro (o «a differenza» di ogni altro) l’obiettività, l’amicizia, la solidarietà, la reciproca tolleranza e comprensione fra gli uomini e fra i popoli. Insomma, una ideologia come tante; ma forse migliore di tante.
Da questa ideologia Giuseppe Taranto, ancora giovanissimo, si è sentito attratto quando essa approdò in Italia, importatavi dagli Stati Uniti d’America e cominciò a diffondersi, organizzarsi, accamparsi nella Penisola come un esercito pacifista i cui battaglioni si chiamano «club».
«…lion nel 1960 (arruolato nel Roma Capitolium), presidente nel 69-70, ideatòre del centro studi nel 71-72, vice-governatore nel 72-73, governatore distrettuale nel 74-75…». Una carriera folgorante, sarebbe il commento d’obbligo se scrivessi una nota biografica su uno statista o un generale! Ma non è questo il caso. La caratteristica saliente di Giuseppe Taranto come «lion» è che al lionismo ci crede, vi si dedica con inesauribile passione, vi guarda come alla fiamma di un nuovo e moderno umanesimo, prodigan-dosi senza riserve per trasmettere ad altri la sua fede nella buona causa. La causa della «internazionale lionistica» alla quale sarei tentato di suggerire uno slogan di civiltà e di pace: «Galantuomini di tutto il mondo unitevi!». (L’Editore)
Prefazione di Osvaldo de Tullio
I – Nascita del lionismo
II – Gli inizi in Italia
III – Dal distretto unico al multi distretto
IV – Il lionismo dei distretti
V – Il «nuovo corso»
VI – La quarta età dellionismo italiano
VII – La stampa lionistica
VIII – La concezione ideologica del lionismo alla vigilia degli anni ottanta
Appendice
Indice dei nomi
Viaggi in Terrasanta
Autore/i: Frescobaldi Lionardo; Sigoli Simone
Editore: Le Monnier
premessa dell’editore, presentazione di Franco Cardini, prefazione e cura di Cesare Angelini.
pp. XIII-274, Firenze
«Questo prezioso e delizioso libretto ha una storia lunga e complessa, che varrebbe la pena di raccontare ben più in esteso di quanto non ci sia qui dato di fare. E diciamo pure che i coprotagonisti di questa storia sono parecchi: cinque o sei, forse qualcuno di più. Ma quelli veri sono tre: e c’è un buon mezzo millennio a separarli. Tanti, o forse qualcosa di più, gli anni tra un mercante e uomo politico fiorentino del Tre-Quattrocento, un suo più oscuro e modesto sodale e un sacerdote e studioso pavese dell’Otto-Novecento.
Un miracolo, un fiore nel deserto. Nel fatale 1944, l’anno che vide il «passaggio del fronte» da Firenze, l’Editore Le Monnier trovava il coraggio, l’ottimismo e la carta necessari a pubblicare per i tipi del tipografo Ariani di Via San Gallo 33 un nuovo volumetto della «Collezione in Ventiquattresimo» diretta da Pietro Pancrazi. L’accoglienza fu lusinghiera, il meglio di quanto in quei tempi si potesse. Al punto che l’Editore ne mise in circolazione anche qualche copia rilegata in sobria ma bella tela rossa con sovrimpressioni in oro: un lusso per quei travagliati tempi, un ghiotto bocconcino per bibliofili e collezionisti d’oggi.[…]»
Contro Severino
Incanto e incubo del credere
Autore/i: Salmann Elmar
Editore: Edizioni Piemme
prefazione dell’autore, con un contributo di Andrea Grillo.
pp. 334, Casale Monferrato (AL)
La figura e la vicenda di Emanuele Severino costituiscono per il pensiero cattolico una guerra dichiarata ormai molti anni fa, quando venne rimosso dall’insegnamento presso l’Università Cattolica. È una guerra che ancora continua, e che giunge infine a produrre il vero e proprio attacco frontale di Pensieri sul cristianesimo (Rizzoli, 1995).
Qui Severino mostra che il credere non è altro che un incubo, la fede nulla più che contraddizione, inganno, menzogna.
I più insigni pensatori cattolici hanno replicato al volume, ma si è trattato solo di articoli contro un libro, di colpi di carabina contro le bordate di un cannone. La prima vera sistematica, risposta del pensiero cattolico all’attacco corrosivo di Severino sono le pagine di questo libro, che riprende quel genere letterario del Contra o dell’Adversus che tanta parte ha giocato nella teologia cattolica. Attraverso un confronto con filosofi (Kant, Hegel, Kierkegaard, Nietzsche, Heidegger, Lévinas), teologi (Tommaso, Rahner, de Lubac, Barth, von Balthasar, Drewermann, ]ùngel), senza rinunciare alla grazia dei poeti (Caproni, Montale, Sbarbaro, Borges, Pessoa), si giunge a smascherare, dietro l’algida eleganza iper-razionalistica di Severino, la presenza di una struttura mitologica e fideistica. Il suo pensiero manca almeno di una cosa: non è capace di un sorriso. Non ha mai tempo per l’ironia.
In questo libro, per confutarlo, non si rinuncia a far sorridere, all’ironia, al paradosso, quasi identificandosi con quel gesto popolare napoletano, con cui si racconta che il noto economista Piero Sraffa abbia convinto d’un tratto il “primo” Wittgenstein a trasformarsi nel Wittgenstein “secondo”. E un “secondo” Severino apparirebbe forse meno anti-teologico di quanto si possa immaginare: restando se stesso, ma solo prendendosi un po’ mene sul serio.
Le Passioni Dell’Anima
Autore/i: Cartesio Renato
Editore: Casa Editrice Rocco Carabba
introduzione e versione di Adolfo Zamboni.
pp. 178, Lanciano
Il trattato “Le passioni dell’anima” è l’ultima opera che sia stata pubblicata durante la vita di Cartesio (1596-1650); quando la stampa fu ultimata (1649), il Filosofo si trovava già in Svezia, e ricevette alcune copie del suo lavoro qualche tempo avanti la morte. Riproduzione anastatica.
L’Anima, l’Uomo e il Viaggio Senza Ritorno
Autore/i: Fiandri Giandomenico
Editore: Luigi Reverdito Editore
prefazione di Paola Giovetti, introduzione dell’autore.
pp. 176, Trento
La storia di un uomo che ha voluto affrontare il lungo e faticoso viaggio di ritrovare se stesso.
L’anima, disperata, va alla ricerca delle cose passate e perdute. I giochi della fanciullezza, i perché della giovinezza: cose, fatti, problemi che ognuno di noi ha passato, vissuto e sofferto. Dove, cosa è stato perso, allora? Incomincia il cammino… Attraverso una lunga analisi psichica l’anima racconta delle proprie angoscie e, nostalgicamente anche delle piccole gioie. Ma non è ancora soddisfatta. Da lontano vede il proprio corpo vagare barcollando qua e là.
Fatti del paranormale inducono, poi, alla riflessione. Subentra l’indagine psicologica dell’uomo Gianni. Suoni, canti, strane parole vengono registrate su nastro magnetico e poi selezionate. Una sempre più affannosa corsa e ricerca che egli affronta in prima persona, subendone tutte le difficoltà e le amarezze: le lunghe salite e le disarmanti discese.
Un viaggio dal quale non può più sottrarsi… Una strada senza ritorno.
Giandomenico Fiandri è nato ad Albinea (R.E.) nel 1944.
È perito industriale ed ha compiuto studi di biologia presso l’Università di Modena, città dove vive e svolge una sua attività commerciale.
Da dieci anni si interessa e si occupa di fenomeni paranormali e per otto si è sottoposto a terapia psicoanalitica di gruppo.
È stato membro fondatore e responsabile della ricerca psicofonica presso il Centro Ricerche sul Paranormale «J.B. Rhine di Modena».
Ha tenuto numerose trasmissioni sia radiofoniche che televisive per emittenti locali.
Ha partecipato a congressi, dibattiti, conferenze inerenti alla fenomenologia delle voci paranormali al registratore.
Una sua relazione circa «l’uso dell’equalizzatore in fase di ascolto» riguardo le voci al magnetofono, è stata pubblicata da Armenia nel volume: «Voci dall’invisibile».
La Santa Sindone
La storia dell’analisi della più straordinaria reliquia della Cristianità
Autore/i: Humber Thomas
Editore: U. Mursia Editore
introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Renato Prinzhofer.
pp. 184, 20 foto e 5 disegni a colori e b/n, Milano
Da quando, il 28 maggio 1898, la lastra sensibile del fotografo Pia rivelò sulla Sindone conservata a Torino l’immagine positiva (e non negativa) del corpo umano che la tradizione voleva fosse del Cristo morto, la discussione non è cessata. Sull’argomento sono stati scritti ponderosi volumi, studi scientifici, articoli dotti; teologi e scienziati si sono dati battaglia proclamandosi in favore o contro l’autenticità della reliquia. Si tratta veramente del «santo lenzuolo» in cui venne avvolto il corpo di Cristo prima della sua deposizione nel sepolcro e sul quale rimasero miracolosamente impresse le sue fattezze? O invece siamo difronte a un fenomeno naturale abilmente sfruttato fin dal Medioevo, o addirittura a una perfetta opera di mistificazione?
Il presente volume è un’esposizione lineare (ma minuziosamente documentata), in forma accessibile a un pubblico vasto, di tutto ciò che le varie ricerche da varie direzioni hanno ormai acquisito a riguardo della Sindone di Torino. In esso sono quindi riunite la storia della reliquia, la storia delle varie questioni circa la sua autenticità e quanto possono offrire in merito la medicina, la chimica, la biologia, l’esegesi ecc., fino alle acquisizioni più recenti. L’autore si proclama convinto dell’autenticità della Sindone, ma riesce a discuterne con serenità e obiettività.
In ogni caso, il testo fa rivivere in maniera straordinaria e quasi sconvolgente i memorabili giorni della Passione e morte di Cristo.
L’Uomo della Sindone è il Gesù dei Vangeli?
Autore/i: Judica-Cordiglia Giovanni
Editore: Edizioni Fondazione Pelizza
prefazione di A. Cazzaniga.
pp. 138, ill. b/n f. t., Roma
Questo lavoro di sintesi storico – scientifica sulla Sindone di Torino dovevo scriverlo a conclusione dei miei quarant’anni di ricerche spesi, con amore di studioso e di cristiano nel tentativo di svelare i segreti che nasconde fra le sue pieghe “l’ancor misterioso oggetto”, documento e documentario della Passione del Cristo.
Ho cercato in queste pagine di soddisfare sia chi voglia avere una rapida visione del Sacro Lenzuolo e dei suoi problemi risolti od insoluti, come chi voglia averne una conoscenza un poco più approfondita. A questo proposito ritengo opportuno precisare che i rilievi ed i risultati di nuova o vecchia acquisizione non avrebbero significato se considerati in sè, e, quel che è più, non avrebbero servito alla conoscenza del misterioso oggetto se non avessi cercato, come ho fatto, di evidenziarli dando ad essi una giusta valutazione della loro importanza in reciproca funzione. Soltanto così il materiale di costruzione per un’opera, anche modesta, come la mia, può consentire di offrire una vista complessiva di tutto il grandioso edificio.
Ho aggiunto una bibliografia ridotta all’essenziale per non costellare di note le pagine e rendere la lettura frammentaria e fastidiosa. Se sarò riuscito a presentare a chi leggerà una visione d’insieme della Sacra Sindone, questo speculare “documento” della Passione del Cristo, e destare nello stesso tempo un poco di commozione, mi riterrò soddisfatto, perchè non avrò inutilmente speso i miei quarant’anni di studi e di ricerche.
Al lettore
Prefazione
PARTE I – La Sindone e la Storia
Capitolo I – La sepoltura di Gesù
1. Vangelo secondo Matteo – 2. Vangelo secondo Marco – 3. Vangelo secondo Luca – 4. Vangelo secondo Giovanni – 5. La sepoltura.
IN NOTA: A. Significato di “Sindone” – B. Il “Sudario” – C. Significato di Othonia – D. Le bende o fasce – E. Bende o Othonia – F. Il papiro di Ermopolis – G. Il verbo “deo” (legare) – H. Il Sepolcro – I. Gli aromi per la sepoltura – L Caratteristiche della tela – M. Dov’è custodita la sindone. N. La Sepoltura del Cristo fu provvisoria o definitiva?
Capitolo II – La Sacra Sindone e le sue Immagini
1. Il Sacro Lenzuolo di Torino – 2. Le macchie.
IN NOTA: A. Una singolare conferma archeologica del tessuto – B. Positivo e negativo fotografico della Sindone – C. Perchè tanto mistero e silenzio sulla Sindone?
Capitolo III – La Sacra Sindone in Oriente
SOMMARIO: 1. Tradizioni, leggende e fonti storiche – 2. La Sindone a Costantinopoli.
IN NOTA: A. La lettera di S.Braulione – B. L’’’Illatio’’ del Sabato di Pasqua della Liturgia Mozarabica – C. Il “Decalogo del Grande Palazzo” di Costantinopoli – D. Ai margini della petizione di Goffredo II a Clemente VII.
Capitolo IV – La Sacra Sindone in Occidente
1. Le prime tormentate vicende in Francia – 2. Da Chambery a Torino – 3. Le prime fotografie e lo sviluppo degli studi sulla Sindone.
IN NOTA: A. Il j’accuse del vescovo d’Arcy – B. Un verdetto ambiguo più che salomonico – C. Il prato del Signore – D. La Sindone a Parigi? – E. Storia di uno scrigno troppo pesante … – F. La S. Cappella di Chambery – G. La Sindone fu esposta a Pinerolo? – H. Interessante reportage di un giornalista del sec. XVI – I. L’atto di autentica dopo l’incendio – L. Le quattro guardie del Duca … – M. Un canonico mette in salvo il Palladio – N. Un Papa, un Imperatore, un Re, … – O. San Carlo pellegrino – P. Dubbi e timori di un Arcivescovo – Q. Prima immagine fotografica della Sindone – R. L’ultimo viaggio della Sindone – S. Tasso e la Sindone – T. Il cavalier Marino e la Sindone.
PARTE II – La Sindone e la Scienza
Capitolo I – La Sindone e la fotografia
1. Dalla prima fotografia alle riprese fotografiche di G.B. Judica-Cordiglia
IN NOTA: A. Una risposta bruciante ad un’obiezione assurda – B. Giustiniano Imperatore e la statura del Cristo
Capitolo II – L’uomo della Sindone
1. Indagine antropometrica sulle fotografie di enrie – 2. Le indagini eseguite sulle fotografie del 1969 – 3. I dati antropometrici dell’uomo della sindone.
IN NOTA: A. Nicola Mesarites e i sandali di Cristo – B . Una lettera di tre Patriarchi orientali – C. La statura del Cristo in S. giovanni in Laterano – D. La Tunica Christi – E. L’abbassamento della spalla destra – F. Il Cristo Sindonico uomo biopsichicamente perfetto? – G. L’uomo della Sindone era alto m. 1,62? – H. Una curiosità senza valore scientifico – I. Come nacque la leggenda del Cristo piccolo e deforme – L. La statura di Cristo base del sistema metrico occidentale – M. Zaccheo “Statura pusillus” – N. L’immagine di Cristo proveniente da Beirut.
Capitolo III – L’uomo della Sindone è il Gesù dei Vangeli?
1. Gesù nelle testimonianze degli Evangelisti – 2. Il Gesù Sindonico e le Sue lesioni – 3. Lesioni da traumi contusivi – 4. Lesioni da strumenti di punta e taglio – 6. Lesioni “intra vitam” e “post mortem”.
IN NOTA: A. Il colpo di bastone – B. Quanti furono i colpi di flagello e le lesioni? – C. L’itinerarium del pellegrino di Bordeaux e la colonna della flagellazione – D. La croce di Ercolano – E. Una curiosa coincidenza – F. Quale era il volto normale del Cristo? – G. Come veniva inflitta la flagellazione – H. Il “re” incoronato di spine – I. Come avveniva la crocifissione? – L. Gesù “cavalcava” il “Corno” o “Pegma”? – M. Una grande scoperta archeologica – N. L’emitorace colpito fu il destro o il sinistro? – O. Perchè “sangue ed acqua”? – P. Gesù morì a 35 anni? – Q. Gli acheropoietai.
Capitolo IV – La genesi delle Immagini
1. Impronte naturali o soprannaturali? – 2. La teoria del “processo vaporigrafico” – Critica del Dezani – 3. Il problema della genesi delle immagini e la chimica.
IN NOTA: A. Le faticose navigazioni nel mare delle ipotesi.
Capitolo V
I miei esperimenti sui cadaveri
1. Tentativo di riprodurre immagini analoghe a quelle sindoniche – 2. Nuove esperienze con indirizzo diverso – 3. Le cause della morte del Cristo.
IN NOTA: A. Le droghe usate per la sepoltura presso gli Ebrei.
PARTE III – La Chiesa e la Sindone
Capitolo I – Le altre sindoni
1. Un breve elenco delle altre sindoni – 2. La Sindone e i Papi
IN NOTA: A. Il volto della Veronica – B. La iconografia
Conclusione
Sintesi bibliografica
Il Libro delle Parole Altrimenti Smarrite
Autore/i: D’Alessandro Sabrina
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione di Stefano Bartezzaghi, le tavole che illustrano il libro sono state realizzate da Sabrina d’Alessandro con il contributo di immagini tratte da volumi antichi altrimenti smarriti.
pp. 418, ill. in b/n n.t., Milano
…Ammiro molto Sabrina D’Alessandro per aver avuto la capacità di costruire con questo libro una macchina che rimette in vigore parole meravigliose, che ci paiono risuonare di una musica che non abbiamo mai sentito, splendere di colori che non abbiamo mai visto. Le parole smarrite, le loro sillabe enigmatiche hanno da dire qualcosa che non si perde mai e ci riguarda da vicino…(Stefano Bartezzaghi)
C’è un modo straordinariamente rotondo per definire un uomo di bassa statura e alta considerazione di sé: «salapùzio». Una parola poco, pochissimo usata, ma colorita e sonora; quattro semplici sillabe capaci di contenere la complessità di un tipo umano, di raccontarla in modo sincero e immediato, trasformando una realtà sgradevole in allegra catarsi canzonatoria. Aspre o scioglievoli, enigmatiche o lampanti, le parole hanno la capacità di dare voce a cose che altrimenti non vedremmo, creando un’idea dove prima non c’era, e ci consentono di far risuonare la realtà in modo nuovo, diverso. Le parole non solo sono interessanti, ma soprattutto sono piene di bellezza. Dimenticarle, sostituirle, semplificarle è un po’ come appiattire la nostra stessa percezione della realtà, rinunciando a sfumature e colori che raccontano e trasformano l’identità delle relazioni umane. Ogni tanto fa bene concedersi un momento di “risquitto”, così come variare con una “rùzzola” o un “raperónzolo” i soliti turpiloqui può giovare al fegato e portare la bile a essere meno commossa. Queste parole esistono anche per aiutarci a vedere e a vivere meglio; tornare a usarle, tornare ad apprezzarle e ad amarle non significa solo salvaguardare un patrimonio linguistico, ma alimentare la ricchezza, e l’allegria, del nostro immaginario profondo.
Sabrina D’Alessandro, artista e studiosa del linguaggio. Nel 2009 fonda l’URPS, Ufficio Resurrezione Parole Smarrite. Il suo lavoro spazia dalle arti visive alla scrittura, dal video alla performance, in una ricerca unica e inesauribile che parte dall’archeologia della parola per arrivare a un modo nuovo di leggere la realtà e di reinventarla.
Prefazione: Di alcune premesse e metodi di consultazione
- Coppie di riboboli
- Elencazione di ticchi e di orrori
- Dell’amore e di altri esizi
- Esempio di ingiurie in una redamazione rimpedulata
- Catalogo di capizucca coticoni
- Inventario degli oggetti rinvenuti nella pancia di un tiburone
- Elencazione delle attività di uno scopamestieri
- Del risquitto e di altre amenità
Ringraziamenti
Bibliografia
Trésors d’Art Chinois Récentes Découvertes Archéologique de la République Populaire di Chine
Catalogue d’une exhibition Petit Palais, Mai-Septembre 1973
Autore/i: Autori vari
Editore: Les Presses Artistiques
rédigé par M. Vadime Elisseeff avec la collaboration del Mlle M.T. Bobot
pp. 138, nombreuses photos en couleurs et noir et blanc dans et hors texte – 374 objets décrits, Paris
La Chine a une longue histoire. Grâce à leur labeur, nos ancêtres des diverses ethnies ont créé une brillante civilisation, nous léguant d’abondants et précieux vestiges du passé. C’est à la lumière du principe énoncé par le president Mao: «Que l’ancien serve l’actuel» que les travaux archéologiques ont progressè depuis l’avenèment de la République populaire de Chine; les explorations et fouilles menées en d’importants sites et sur l’emplacement des sépultures anciennes ont permis la mise au jour de nombreuses antiquités.
A l’EXposition des découvertes archéologiques de la République populaire de Chine sont présentés une partie des objets exhumés depuis 1949, et notamment pendant la Grande Révolution culturelle prolétarienne. Ces témoins historiques – du crâne fossilisé de l’Homme de Lan-t’ien qui vivait il y a 600.000 ans aux reliques de la dynastie Yuan datant du XIV° siècle – constituent une rétrospective sommaire de la culture de la Chine ancienne. Par cette exposition, nous souhaitons
pouvoir contribuer utilement à promouvoir la compréhension et l’amitié entre le peuple chinois et les peuples du monde.
(Le Comité chinois d’organisation pour les Expositions des objets d’art provenant des fouilles)
Le Curiosità del Lazio
Attraverso storie, leggende, aneddoti e segreti di paesi e di città emerge un patrimonio di tradizioni gelosamente custodito e l’immagine d’una regione, in cui la «cultura popolare» conserva le ricche eredità delle grandi civiltà che l’hanno attraversata
Autore/i: Pocino Willy
Editore: Newton Compton Editori
premessa dell’autore.
pp. 384, nn. ill. b/n, Roma
Questo volume racconta fatti, personaggi, avvenimenti, curiosità d’una regione straordinariamente affascinante e incredibilmente sconosciuta, che ha il «torto» di esistere «attorno» a Roma, grande polo di attrazione che tutti chiama e tutti incanta con la potenza della sua storia, della sua arte, dei suoi monumenti.
Eppure il Lazio è ricco di suggestioni artistiche, storiche e culturali che non finiscono mai di stupire non solo il turista, ma anche il ricercatore e l’appassionato studioso, più o meno abituato a scoperte «sorprendenti».
Il paesaggio naturale, caratterizzato dalla presenza di boschi, valli, monti, fiumi e laghetti che si rivelano quasi all’improvviso, le chiese diroccate, gli splendidi santuari, le città. cosiddette «morte», riescono a suscitare emozioni dettate da un fascino tutto particolare, di cui hanno fornito testimonianza letteraria grandi viaggiatori e scrittori italiani e stranieri.
Le graziose cittadine e i piccoli comuni carichi di storia millenaria conservano patrimoni artistici d’inestimabile valore, ed è ancora ricchissima l’eredità di usi e consuetudini che testimoniano di un’epoca tramontata e documentano la storia secolare di questa regione. In tale contesto fioriscono gli aneddoti, le leggende, le mille curiosità connesse a fatti, episodi, personaggi, singolarità del paesaggio naturale.
Questo libro è frutto di appassionate ricerche che durano da più di trent’anni e che hanno permesso all’autore di osservare quanto c’è ancora da ammirare, da scoprire, da valorizzare in questa splendida e poco conosciuta regione.
Willy Pocino, ciociaro romanizzato, fondatore e direttore della rivista mensile Lazio ieri e oggi, è iscritto all’Albo dei Giornalisti di Roma e al Sindacato Libero Scrittori Italiani. E socio onorario dell’associazione culturale «Alma Roma», socio del «Gruppo dei Romanisti», Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E autore di numerose pubblicazioni su Roma e sul Lazio. Per la Newton Compton ha già pubblicato Le curiosità di Roma.
Dante e la Gnosi
Esoterismo del “Convivio”
Autore/i: Lanza Adriano
Editore: Edizioni Mediterranee
introduzione di Gianfranco de Turris, premessa dell’autore.
pp. 232, Roma
L’autore propone un’interpretazione del “Convivio” che scopre in Dante il fautore di una religione universale di tipo gnostico.
L’avere relegato l’opera complessiva di Dante nelle storie della letteratura non rende giustizia al “sommo poeta”, del quale a ragione è stato detto che è “il padre della lingua italiana”. Vi sono, infatti, nella sua opera straordinaria, aspetti ancora inesplorati, che riguardano il suo contenuto di dottrina. Per certi versi, nonostante l’innumerevole quantità di libri che gli sono stati dedicati, l’autore ancora oggi può essere definito: Dante, questo sconosciuto. La maggior parte della critica, per ragioni diverse, si è dimostrata riluttante a prendere in considerazione, in maniera sistematica, la possibilità che nell’opera di Dante sia presente, anche se dissimulata, una dottrina filosofico-religiosa eterodossa. Gli scritti di coloro che hanno sostenuto questa possibilità non hanno meritato neanche una vera e propria confutazione, ma semplicemente uno sdegnato rigetto.
Adriano Lanza si inscrive decisamente tra coloro che sostengono la tesi della eterodossia religiosa di Dante. Con questo suo saggio sul Convivio vuol gettare uno scandaglio in questa direzione, proponendo dell’opera di Dante una lettura nuova, impregiudicata, che fornisca inedite aperture di senso. In particolare, egli ritiene che la più ampia e approfondita conoscenza di quella che è stata chiamata la Gnosi eterna (H. Cornèlis-A. Léonard), che ci vengono fornendo gli studiosi della materia, possa schiudere, con nuovi strumenti, l’acesso al contenuto esoterico dell’opera dantesca, dalla Vita Nuova al Convivio alla Commedia.
A suo giudizio, il più profondo significato dell’opera di Dante può essere colto quando essa sia letta come la trascrizione di una esperienza personale, attraverso la quale, in virtù di una illuminazione rigeneratrice, al di là di ogni struttura istituzionale, dalla alienazione nel mondo l’anima è restituita alla sua condizione originaria, alla salvezza. In ciò sta l’attualità perenne di Dante.
Castellio Contro Calvino
Una coscienza contro la forza
Autore/i: Zweig Stefan
Editore: Castelvecchi Editore
prefazione dell’autore, traduzione dal tedesco di Franca Parini.
pp. 192, Roma
«Uccidere un uomo non significa difendere una dottrina: significa solo uccidere un uomo».
Storia di uno scontro mortale dove la posta in gioco è la libertà di pensiero, questo libro non è soltanto un vivido affresco della Ginevra calvinista del Sedicesimo secolo. Nella visione di Zweig – che scrive nel 1936, in pieno consolidamento del regime nazista –, il teologo Sebastian Castellio e il riformatore Giovanni Calvino rappresentano due modi opposti di vivere la fede e gli ideali: da una parte la difesa della tolleranza e della dignità umana, dall’altra il fanatismo che incarna un potere dispotico. Cominciata sull’interpretazione delle Scritture, la sfida esplode con la condanna al rogo per eresia del medico e umanista Michele Serveto, quando Castellio prende apertamente posizione contro le persecuzioni religiose. Ha inizio così una battaglia condotta con le parole e a rischio della vita, attraverso la quale Castellio supera i confini della sua epoca per diventare un eroe, necessario e attuale, del pensiero aperto, dialogico e non violento.
Stefan Zweig (Vienna, 1881 – Petrópolis, 1942).
È stato uno degli scrittori più popolari del primo Novecento e un maestro del genere biografico. Nel 1933 le sue opere furono bruciate nei roghi nazisti, così nel 1934 lasciò l’Austria per Londra, New York e infine Petrópolis, dove si suicidò il 22 febbraio 1942. Per Castelvecchi, che sta curando la riedizione di tutte le biografie di Zweig, sono già usciti Balzac, Maria Antonietta, Fouché, Marceline Desbordes-Valmore, Dostoevskij, Amerigo, Montaigne, Romain Rolland, Castellio contro Calvino, Maria Stuarda, Franz Anton Mesmer, Erasmo, Casanova e Freud.
Ho Sete di Dio
Autore/i: Silvano del Monte Athos
Editore: Piero Gribaudi Editori
unica edizione, premessa dell’editore, presentazione di Enzo Bianchi, traduzione e cura della Comunità di Bose.
pp. 148, Torino
Sono qui raccolti i testi più luminosi di Silvano del Monte Athos (1866-1938), “un santo senza frontiere, un mistico della chiesa universale ed eterna, un uomo diventato, da peccatore qual era, pura preghiera, audace intercessione per tutti gli uomini e tutte le creature, un monaco testimone dell’Amore assoluto di Dio…la cui gigantesca statura spirituale non cessa di crescere e di essere esplorata dai cristiani di ogni confessione che trovano in lui un contemporaneo, un uomo tanto consonante e così prossimo nell’instancabile ricerca di Dio, nell’affascinante avventura della fede. Siamo convinti che agli uomini, piombati oggi in una notte che non è la ‘notte’ di Giovanni della Croce, sia necessario ridire e narrare il messaggio dell’unione con Dio, dell’ineffabile attrazione di Cristo, dell’esperienza dello Spirito santo. Proprio di questo messaggio Silvano – in grande semplicità e trasparenza – si è fatto ministro… annotando giorno dopo giorno, con estrema facilità e cuore da fanciullo, ciò che la sua anima arrivava a conoscere del Signore attraverso lo Spirito santo” (Enzo Bianchi).
Il Futuro è Già Determinato?
Autore/i: Prigogine Ilya
Editore: Di Renzo Editore
introduzione di Eliano Pessa, traduzione di Maria Pia Felici.
pp. 96, illustrazioni in bianco e nero, Roma
Dopo aver discusso i problemi fondamentali della scienza del nostro tempo e di alcuni concetti filosofici, a partire dalla controversia tra Eraclito e Parmenide, Ilya Prigogine lancia un messaggio di grande speranza: il futuro non è determinato. Contrariamente a quanto lascia supporre la globalizzazione e l’apparente massificazione della società attuale, il comportamento individuale si avvia a diventare sempre più il fattore chiave che regola l’evoluzione del mondo e della società. Un messaggio, questo, che va direttamente contro quelli più diffusi, implicitamente o esplicitamente, dai mezzi di comunicazione di massa: l’importanza delle azioni individuali, infatti, implica la riflessione di ognuno sulle responsabilità che ci si assume quando si agisce o si prende una decisione. E questa responsabilità è associata ad una autonomia di pensiero e ad una analisi critica di mode, costumi, idee preconcette, ideologie, imposti dall’esterno: esattamente il contrario di quello che desiderano coloro che vorrebbero renderci “perfetti consumatori” in un mondo dominato solo dal denaro. Contrastare questa spinta verso la cancellazione della libertà di pensare con la propria testa è ormai un imperativo se si vuole salvare la società umana e il nostro pianeta da catastrofi che ormai appaiono sempre più vicine e (purtroppo quelle sì) irreversibili. Questo libro fornisce un piccolo, discutibile, ma prezioso contributo in tale direzione.
Ilya Prigogine (1917-2003) ha diretto gli Istituti Solvay di Fisica e Chimica di Bruxelles. Inoltre, è stato direttore del Centro di meccanica statistica dell’Università del Texas ad Austin. Nel 1977 ha ricevuto il Premio Nobel per la Chimica, grazie alla teoria termodinamica applicata ai sistemi complessi.
Mario e il Mago – Le Teste Scambiate
Una Tragica Esperienza di Maggio (1929) – Leggenda Indiana (1940)
Autore/i: Mann Thomas
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
edizione integrale, romanzi brevi di Thomas Mann (Premio Nobel 1929), titoli originali: Mario und der Zauberer – Die Vertauschten Köpfe, traduzioni di Giorgio Zampa e Ervino Pocar.
pp. 272, Milano
Il demonico, la morte, il mito vengono mediati da Thomas Mann con l’ironia e la poesia. È cosi che nel racconto di “Mario e il mago” una platea di persone di varia età e collocazione sociale viene rappresentata in balia delle provocatorie esibizioni dell’illusionista Cipolla, un gobbo malefico, che si inebria della propria bravura e, gradino dopo gradino, giunge a mettere alla berlina tutti i sentimenti, osando illudere e deludere un giovinettoinfelice e innamorato che, liberatosi della suggestione, si vendicherà uccidendolo. Il gusto della cesellatura e, in questo caso, dell’immersione in una psicologia profondamente diversa da quella europea, appare poi nella meravigliosa favola de “Le teste scambiate”: storia di un’amicizia tra due giovani indiani che, con l’alleanza della morte, riusciranno a spuntarla sulle tentazioni dell’amore per un’unica donna. Si tratta di due racconti fantastici, e tuttavia coerenti con il grande affresco delle crisi della nostra epoca composto dal grande scrittore tedesco.
Thomas Mann nacque a Lubecca nel 1875. Di famiglia agiata assistette alla decadenza dell’azienda paterna sotto i colpi della spietata concorrenza dei primi monopoli tedeschi. Il destino di Mann, come anticipato da questa prima esperienza, sarà di vivere e rappresentare nella propria opera il processo di involuzione della civiltà borghese dal principio del secolo fino alle crisi che ancora travagliano il mondo. Dapprima impiegato presso un’agenzia di assicurazioni, Mann divenne poi redattore di un giornale satirico di Monaco e, dopo il successo dei “Buddenbrook”, “libero scrittore”. Nel 1929 gli fu assegnato il premio Nobel. All’avvento del nazismo emigrò prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti di cui divenne cittadino insegnando all’università di Princeton. Quando anche in America l’involuzione maccartista urtò la sua sensibilità democratica, Mann ritornò in Europa e si stabilì in Svizzera. Morì il 12 agosto 1955 al Kantonsspital di Zurigo.
I Segreti del Linguaggio del Corpo
Scopri con uno sguardo cosa provano gli altri, cosa pensano di te, chi sta mentendo
Autore/i: Pacori Marco
Editore: Sperling & Kupfer Editori
introduzione dell’autore.
pp. XI-276, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano
Viso e corpo hanno un linguaggio tutto loro che rivela pensieri e parole a nostra insaputa. È un modo di comunicare non controllabile ma con precise tecniche di interpretazione che Marco Pacori tra i massimi esperti italiani svela con l’aiuto di foto, esempi e casi reali. Imparare a leggere negli altri ciò che pensano osservando i loro gesti, la postura, i piccoli tic è un’attività affascinante e «redditizia» da tutti i punti di vista.
Non solo perché consente di avere più elementi per valutare la persona che abbiamo di fronte, ma anche perché ci dà la preziosa capacità di modulare il nostro comportamento in base a ciò che «leggiamo» nell’interlocutore. Questo libro è uno strumento potente e sicuro per capire gli altri nelle relazioni affettive o professionali e ottenere sempre ciò che desideriamo.
Marco Pacori, psicologo e ipnoterapeuta, si occupa da oltre vent’anni di comunicazione non verbale e ipnosi. Ha fondato il Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione Non Verbale (CSR-CNV) e tiene corsi per privati e aziende sul linguaggio del corpo. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato anche Il linguaggio del corpo in amore.