Libri dalla categoria Feudalesimo
Il Discernimento Secondo Edith Stein
Che fare della propria vita?
Autore/i: Aucante Vincent
Editore: Edizioni San Paolo
traduzione dal francese di Lorenzo Bacchiarello.
pp. 112, Cinisello Balsamo (Milano)
Il problema della vocazione personale è, forse, dal punto di vista esistenziale, quello più impegnativo per ognuno di noi. Trovare una risposta all’interrogativo: «Che fare della propria vita?», è stata la grande preoccupazione di tutti i tempi e luoghi. Oggi, però, sembra più arduo che in passato trovare il senso della propria vita e darsi un orientamento sicuro e maturato nella riflessione.
Avviene infatti che l’etica sociale attualmente in auge voglia far credere che sia possibile, per un verso, fare molte scelte differenti in un breve lasso di tempo e, per l’altro, rimetterle di continuo in discussione, allo stesso modo con cui uno cambia i soprammobili di casa, fa zapping tra gli infiniti programmi televisivi o naviga a caso in internet.
Quest’opera vuole aiutarci a trovare – sulla scorta di Edith Stein – il cammino interiore verso l’autenticità, che si raggiunge solamente nel più profondo di noi stessi, nel “nucleo” della persona. L’incontro cuore a cuore con Dio svolge allora un ruolo capitale nel discernimento che permetterà di capire la vocazione cui siamo chiamati, non solamente da un punto di vista generale, ma anche in una maniera del tutto pragmatica, qui e ora. Infine, rispondere alla chiamata, scegliere liberamente la propria vocazione equivale anche ad accettare di spogliarsi dell’«uomo vecchio», lasciarsi trasformare da Dio, in una maniera che faccia, di tutto ciò, un programma di vita prima che un punto d’arrivo.
La Via dell’Eternità – Come Seppero Morire i ” Criminali di Guerra ” Giapponesi
Titolo originale giapponese: Heiwa no Hakken. Sugamo no sei to shi no Kiroku – Titolo dell’edizione francese: La Voie de l’Eternite. Comment Surent Mourir le “Criminels de Guerre” Japonais
Autore/i: Hanayama Shinshô
Editore: Circolo Gabriele D’Annunzio Editore
presentazione di Giovanni Artieri, secondo la traduzione francese e con 58 documenti fotografici commentati da Pierre Pascal.
pp. 456, nn. ill. a colori e in b/n, Grosseto
…Un esemplare di questo, libro preziosamente rilegato, sarà deposto dallo stesso Reverendo Shinshô Hanayama, nel tesoro del tempio di Kanazawa, accanto alla copia, rivestita di preziose sete, della traduzione francese de La Via dell’Eternità…
Questo libro, che non doveva vedere la luce in Francia e che tuttavia la vide dopo una attesa di un quarto di secolo, è chiamato, in Giappone, il Libro glorioso, perché racconta gli ultimi anni, mesi, giorni e ore di uomini che l’Occidente, tramontato nell’inguaribile odio, nomina “criminali di guerra”, ma che il Sol Levante, considerandoli infelici eroi della Patria, venera e commemora in nome della fedeltà e dell’onore. Il Libro glorioso fu elaborato, poco a poco, dal Reverendo Shinshô Hanayama, il quale all’età di cinquant’anni divenne per caso il cappellano della prigione di Sugamo, in Tokyo, enorme carcere dove si trovavano rinchiusi numerosi “criminali di guerra”: dal più umile fante ai più famosi generali, ministri, ambasciatori o pensatori, tutti colpevoli – secondo la legge del Far West – di essere stati cento volte vittoriosi e una volta vinti. Sacerdote buddhista e storico del Buddhismo antico il Reverendo Shinshô Hanayama scrisse come scrivono tutti i rappresentanti di tale o tal’altra religione, sicchè certi rimproveri, riguardanti il suo strenuo pietismo pacifista, apparirono come altrettanti fuochi fatui per coloro che sanno leggere e dunque scoprire la luce soffusa che sprizza pudicamente da ognuna di queste pagine. Difatti il Reverendo Shinshô Hanayama non ha mai mancato di raccontare con estrema semplicità quello che vide durante i tre anni vissuti fra le muraglie del carcere, in compagnia di prigionieri votati a morte scontata già, prima del giudizio. Ecco perché queste memorie, a volte quotidiane, sempre stenograficamente serene e ferventi – non di rado terribili – costituiscono un documento senza paragone, poiché contengono ed immortalano lo spirito, e più ancora le parole di uomini semplici o superiori, ma tutti uguali di fronte al patibolo…
Hanayama Shinshō (Kanazawa, 3 dicembre 1898 – 20 marzo 1995) è stato uno scrittore e religioso giapponese. Hanayama fu un profondo studioso, erudito e professore all’Università imperiale di Tokyo, che si interessò di svariati campi e discipline culturali, oltre a svolgere per tutta la vita il culto buddhista con il ruolo di sacerdote. Tra le sue occupazioni più conosciute vi fu quella che intraprese nell’immediato secondo dopoguerra a Sugamo, come religioso addetto al servizio presso le carceri giapponesi, dove erano rinchiusi alcuni reduci dalla guerra appena conclusasi, accusati di atrocità ed in procinto di essere giudicati dal tribunale militare internazionale.
Prefazione
Per un libro immortale
I. La via dell’eternità
- Proemio
- Preliminari
- Sbarre e cancelli di Sugamo
- La vita a Sugamo
- I due anni del processo di Tôkyô
- Ricordo di ventisette condannati a morte
- La conclusione del processo di Tôkyô
- I miei colloqui con i Sette
- 29 dicembre 1948: ore 0,01
- La scoperta della Pace
II. Più di venticinque anni dopo
- Preambolo
- L’associazione delle vedove
- L’inimitabile scelta di Yukio Mishima
Documenti commentati
La Rocca dell’Adelasia – Una Riserva Naturalistica nell’Alta Val Bormida
Autore/i: Autori vari
Editore: Electa Editrice
a cura di Guido Re, fotografie originali di Gian Paolo Cavallero, with english texts.
pp. 216, nn. ill. a colori, Milano
Emergenze geomorfologiche (Rocca dell’Adelasia, grotte e fenomeni carsici), ricchezza di acque e maestosi boschi di faggio, cui si affiancano a formazioni di tipo mediterraneo, praterie e radure, rappresentano le principali caratteristiche dell’unica Riserva ligure interamente di proprietà pubblica.
La Riserva prende nome dall’omonima rocca così chiamata in onore della principessa Adelasia, figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia, che secondo la leggenda popolare durante la sua fuga in Liguria con l’amato Aleramo, lo scudiero e che ella aveva sposato contro il volere del padre, proprio in questi boschi trovò un sicuro rifugio prima di raggiungere la costa dove fondarono la città di Alaxia, l’odierna celebre Alassio.
Questi luoghi furono inoltre teatro della battaglia di Montenotte, combattuta nei giorni 11 e 12 aprile 1796 tra le truppe francesi e quelle piemontesi – austriache, uno dei momenti fondamentali della storia moderna perchè se Napoleone avesse perduto questa battaglia la storia del diciannovesimo secolo avrebbe avuto un corso profondamente diverso. Di quelle giornate rimangono ancora ben visibili tra i boschi le trincee della ridotta del Bric Tesoro, luoghi che mantengono intatto il loro fascino: si dice che ancora parlino a chi sappia ascoltare, raccontando a modo loro quello che accadde 200 anni fa.
Regole per la Guida dell’Intelligenza
Autore/i: Descartes René
Editore: Edizione Mondolibri
testo latino a fronte, versione francese in appendice, saggio introduttivo, traduzione, note e apparati di Lucia Urbani Ulivi.
pp. 432, Milano
Il giovane Cartesio che esce dal collegio di La Flèche Si è formato un’opinione negativa del modello culturale che vi ha ricevuto: le dispute si susseguono infinite senza speranza né di soluzione, né di accordo; la filosofia suscita interrogativi a cui è incapace di rispondere; le scienze sono lontane dai problemi pratici. Nel mare in tempesta della conoscenza l’unica oasi di certezza è costituita dalle discipline matematiche. In queste Cartesio scorge un modello che va isolato, raffinato e proposto come metodo da seguire in ogni campo del conoscere: questo è il programma che ispira le Regole per la guida dell’intelligenza. Questo testo cartesiano intende porre fine all’epoca della conoscenza incerta e oppressa da un inutile armamentario sillogistico e sostituirla con un’architettura del sapere chiara, Sicura, fondata su regole semplici e universali che garantiscano risultati certi. L’intelligenza umana dall’epoca cartesiana ad oggi si farà guidare dal progetto formulato nelle Regole per la guida dell’intelligenza. Il modello che esse esprimono risulterà vincente nelle scienze, che sono ancora oggi ispirate ad esso e che ad esso debbono i loro straordinari successi; si imporrà in filosofia come esigenza di chiarezza, certezza e fondazione sicura, aprendo l’era dei sistemi e del pensare rigoroso.
Questa edizione è curata da Lucia Urbani Ulivi, competente studiosa di filosofia moderna e contemporanea. Il ricco Saggio introduttivo costituisce un valido aiuto alla lettura del testo, ripercorrendo l’itinerario storico e filosofico di Cartesio. Le note al testo, le parole chiave e la bibliografia forniscono gli Strumenti per cogliere e approfondire le varie problematiche dello scritto cartesiano. Il testo latino a fronte è l’esatta riproduzione dell’edizione di riferimento curata da Charies Adam e Paul Tannery. In appendice la traduzione francese che i logici di Port-Royal fecero di una parte delle Regole completa il prezioso volume.
Cartèsio, nome latinizzato di René Descartes (La Haye 1596 Stoccolma 1650), filosofo e matematico francese.
Iniziatore del razionalismo moderno, fondò un metodo filosofico e scientifico sul modello di quello matematico, con lo stesso rigore formale. Pose come principio supremo del sapere il cogito ergo sum, cioè la certezza del proprio pensiero e della propria esistenza. In campo scientifico, oltre a essere il fondatore della geometria analitica, diede importanti contributi all’ottica. Tra le opere: Discorso sul metodo (1637); Meditationes de prima philosophia (’41); Principia philosophiae (’44); Le passioni dell’anima (’49).
Traci
Arte e cultura nelle terre di Bulgaria dalle origini alla tarda romanità – Venezia, Palazzo Ducale 13 maggio 1989 – 30 novembre 1989 Catalogo della Mostra
Autore/i: Autori vari
Editore: Art World Media
presentazione di Nereo Laroni.
pp. 352, riccamente e interamente illustrato a colori e b/n, Milano
Dalla presentazione di Nereo Laroni:
“Questa mostra sui Traci non è solo ricca di suggestioni e di fascino: l’oro, i grandi miti, il mistero e la prorompente carica evocativa di figure come Dioniso e Orfeo. Oltre a questo c’è il tentativo della riscoperta delle radici culturali dell’Europa attraverso lo studio di un’area geografica cruciale, dove le culture greca e romana poterono confrontarsi e congiungersi con quelle locali, di millenaria ancorché non letteraria tradizione.[…]”
Presentazione
G.Susini, I Traci a Venezia: per la conoscenza dei fondamenti dell’Europa;
R.Katintcharov, Le culture preistoriche nelle terre balcaniche;
G. Camporeale, Un confronto italico: a proposito del testo di R. Katintcharov;
A.Fol, “Il popolo più numeroso… dopo gli Indi”;
I.Marazov, Il sovrano e l’arte nella Tracia antica;
I.Venedikov, L’arte dei Traci nel primo millennio a.C.;
M.Cicikova, Le tombe monumentali tracie;
V.Velkov, Tracia e Mesia nel sistema dell’Impero Romano;
D.Giorgetti, Ratiaria: un emporio sul Danubio;
Cartografia storica
Catalogo
La Preistoria;
La Tracia nel primo millennio a.C.;
L’età Romana
I Viaggi di Colombo
La grande scoperta – 2 Volumi
Autore/i: Taviani Paolo Emilio
Editore: Istituto Geografico De Agostini
edizione riveduta, prefazioni dell’autore.
vol. 1 pp. 264, vol. 2 pp. 336, nn. ill. a colori, Novara
Paolo Emilio Taviani presenta in quest’opera, diretta continuazione e completamento della precedente, Cristoforo Colombo, la, genesi della grande scoperta, il “momento eroico” dell’epopea colombiana, ossia il periodo che va dalla partenza da Palos per lo storico Viaggio, il 3 agosto 1492, fino alla morte del grande navigatore, avvenuta il 20 maggio 1506.
I quattro Viaggi transoceanici sono il tema centrale dell’opera, che è un racconto appassionante e minuzioso insieme delle scoperte di Colombo, dell’incontro fra l’Antico e il Nuovo Mondo.
L’opera si articola in due volumi, il primo concepito come narrazione Vivace, che molto concede alla componente epica, esaltante e tragica delle grandi scoperte, pur muovendosi sempre sul terreno di una rigorosa storicità; il secondo costituisce una parte integrativa essenziale ai fini della documentazione storica. Si compone infatti di schede autonome, ognuna delle quali sviluppa in termini analitici il tema svolto nel corrispondente capitolo del: primo volume.
Ma la novità e l’originalità di quest’opera (così come della precedente) consistono in una documentazione geografica inedita: per la prima volta uno studioso ha Visitato di persona (nel corso di oltre cinquant’anni) tutti i luoghi toccati da Colombo prima e durante i suoi Viaggi di scoperta. Questi preziosi sopralluoghi hanno consentito di risolvere molte questioni che erano rimaste aperte nella pur vastissima precedente storiografia. E hanno contribuito a conferire una veste di assoluto valore scientifico a quest’opera che, alla Vigilia delle imponenti manifestazioni per la celebrazione del cinquecentenario della scoperta dell’America, si pone come contributo fondamentale e decisivo agli studi colombiani.
Le suggestive e spesso rare illustrazioni che accompagnano il testo non solo aiutano il lettore ad avere una immediata conoscenza Visiva dei luoghi e degli avvenimenti descritti nel racconto, ma costituiscono a loro volta un corredo essenziale di grande valore scientifico.
Questa seconda edizione ripresenta l’opera, nella sua integralità, riveduta e aggiornata specialmente nell’apparato bibliografico.
Paolo Emilio Taviani è considerato, in Italia e all’estero, il massimo studioso vivente di questioni colombiane. Sono stati suoi maestri Paolo Revelli e Samuel Eliot Morison.
Nato a Genova nel 1912, ha conseguito tre lauree in giurisprudenza, scienze sociali (alla Normale di Pisa), lettere e un diploma di paleografia e diplomatica. Dieci lauree honoris causa in Argentina, Uruguay, Stati Uniti, Bulgaria, Venezuela, Ecuador e Perù. Per trentasette anni (dal 1945 al 1982) è” stato professore di storia economica nell’Università di Genova.
Dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 è stato uno dei capi della lotta di liberazione contro l’occupazione nazista nell’Italia settentrionale. Autore nel 1946 di alcuni articoli della Costituzione italiana, è stato prima consultore e poi deputato, capolista in Liguria, dal 1945 al 1976. Per ventidue anni al governo, ministro della Difesa, dell’Interno, delle Finanze e del Tesoro, del Mezzogiorno; dal 1976 è senatore della Repubblica, sempre capolista in Liguria, per sette anni presidente della Commissione Affari Esteri, oggi Vicepresidente del Senato.
E autore di numerosi libri di dottrine economiche e politiche. Su temi attinenti alle questioni colombiane ha scritto vari libri e molti saggi (il primo è del 1931) in Italia, Spagna, Portogallo, Argentina, Uruguay, Cile, Ecuador, Colombia, Venezuela, Stati Uniti, Brasile e Bahamas. ’ Nel 1974, per l’Istituto Geografico De Agostini, ha pubblicato un’opera in due volumi: Cristoforo Colombo, la genesi della grande scoperta, che ha riscosso un unanime consenso in Italia e all’estero, dove è stata tradotta in diversi Paesi. L’opera è stata aggiornata nel 1980 e ripresentata, nel 1988, nella sua integralità, riveduta e aggiornata nell’apparato bibliografico. Di essa Morison ha scritto: “E di gran lunga l’opera più bella e scientifica che io abbia letto sulla vita di Colombo prima ch’egli partisse dalla Spagna per il suo primo viaggio”. Nel 1984, con I viaggi di Colombo, la grande scoperta, Taviani completa la sua monumentale opera sulla vita, i viaggi e le scoperte del grande navigatore, apportando al patrimonio culturale del nostro Paese un contributo di eccezionale valore storico e scientifico.
Retour à Samarkande
L’ancienne astrologie des arabes – Les portes de l’étrange
Autore/i: Ambelain Robert
Editore: Éditions Robert Laffont
pp. 312, nn. ill. b/n, Paris
Cet ouvrage est l’aboutissement de soixante années d’astrologie quasi quotidienne qui ont conduit l’auteur à revenir a l’ancienne astrologie des maîtres arabes médiévaux et a exigé quatre ans de vérifications et de mise en forme occidentale de celle-ci.
ll s’agit d’une astrologie sidérale (et non tropique), n’utilisant que les sept planètes gouvernant les heures, les jours et les années de la vie humaine, les étoiles fixes, les comètes, les 52 stations du Soleil et les 28 de la Lune, le Calendrier thébaïque et ses 360 symboles quotidiens, les révolutions lunaires, solaires et saturniennes, les cycles de 17 ans, la domification domus aequalis de Ptolémée d’Alexandrie, le thème dodécagonal et prophétique, et des formules simples de calcul du milieu du Ciel et de l’ascendant, etc.
C’est là encore une astrologie qui, pour avoir les mêmes bases astronomiques et mathématiques que l’astrologie moderne, et selon les conSeils de Ptolémée, Vettius Valens, Mashalla, Nassir Eddyn, H.C. Agrippa et Morin de Villefranche, fait appel à l’inspiration et pas seulement à l’intuition, tant par son ésotérisme latent que par ses usages quasi rituels et sa spiritualité orientation de l’astrologue et du thème notamment. Issue, par Ptolémée, de l’Égypte hellénistlque héritière de l’Égypte ancienne, il se dégage de sa pratique une poésie qui, jointe à un subtil parfum d’un passé grandiose, plaira aux lecteurs épris des mystères du Ciel. L’ouvrage est complété d’une étonnante bibliographie qui réjouira les chercheurs.
Casi Esemplari
Autore/i: Needham Rodney
Editore: Edizioni Medusa
edizione italiana e introduzione a cura di Remo Guidieri, prefazione dell’autore, traduzione di Maria Elisabetta Craveri.
pp. 240, ill. b/n, Milano
Fino a che punto l’uomo è artefice dei propri pensieri? Si tratta di una vecchia domanda, alla quale non è ancora stata data una risposta definitiva. Casi esemplari affronta il problema con una serie di saggi che hanno come protagonisti individui straordinari, appartenuti alle epoche più disparate, dal VII secolo a. C.
sino ai giorni nostri. Rodney Needham, antropologo di fama mondiale, introduce il lettore alla presenza di un soldato mercenario, un capitano di marina, un impostore pentito, tre filosofi, uno storico delle civiltà e un antropologo. Questi personaggi, e le tematiche a loro connesse, esemplificano, sotto vari punti di vista, modelli di pensiero e di rappresentazione che l’antropologia identifica come caratteristici di tradizioni collettive. Needham, in un percorso «raro per ricchezza e per rigore», scrive Remo Guidieri nell’Introduzione, «specie in antropologia dove vige semmai, imbellettata dallo scetticismo, la miope e laboriosa opzione relativista», intende dimostrare che gli uomini di tutte le epoche sono naturalmente portati verso modi ben definiti di pensare e di strutturare le immagini; modalità comuni che non formano stereotipi della consapevolezza, ma costituiscono dei fattori primari nella rappresentazione, collettiva o individuale, dell’esperienza umana.
Rodney Needham è professore presso l’All Souls College di Oxford.
Tra le sue opere più recenti Circumstantial Deliveries e Against the Tranquillity of Axioms, entrambi editi da University of California Press, e Symbolic Classification, Primordial Chracters e Reconnaissances.
In traduzione italiana si segnala Credere: credenza, linguaggio, esperienza (Torino 1976).
Gli Ultimi Tre Minuti
Congetture sul destino dell’universo
Autore/i: Davies Paul
Editore: Sansoni Editore
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Aldo Serafini.
pp. 176, Firenze
Come avverrà la fine del mondo? L’universo sarà annientato da un’esplosione o si spegnerà a poco a poco? Passando in rassegna le più recenti ipotesi della scienza sulla sorte ultima dell’universo, Paul Davies, illustra gli aspetti fisici di uno dei concetti più suggestivi dell’immaginario dell’umanità: il Giorno del Giudizio, la Fine di Tutto. Dalla vita delle stelle a quella delle particelle, “Gli ultimi tre minuti” è un resoconto dei risultati raggiunti dalla fisica contemporanea e, insieme, un’analisi degli aspetti filosofici della questione. Come dice Davies “… possiamo tutt’al più sperare che i nostri discendenti arrivino a conoscere lo scopo dell’universo prima che scadano gli ultimi tre minuti”.
La Cina Contro il Mondo
Storia della Grande Muraglia dal 1000 a.C. al 2000 d.C.
Autore/i: Lovell Julia
Editore: Newton Compton Editori
introduzione dell’autrice, traduzione dall’inglese di Milvia Faccia.
pp. 336, nn. tavv. b/n f.t., Roma
La Cina contro il mondo è un libro pieno di sorprese. Chi crede, per esempio, che la Grande Muraglia sia visibile addirittura dalla Luna dovrà cambiare idea: come ha testimoniato anche Yang Liwei, il primo astronauta della storia cinese, guardando la Terra dalla Luna non si vede proprio un bel niente. Sulla Grande Muraglia, d’altra parte, le leggende si sprecano. Già il nome è di per sé fuorviante perché dà un’idea di unità geografica e temporale che invece non è mai esistita: le opere murarie che compongono la Grande Muraglia sono costruzioni edificate in tempi diversi da diverse dinastie di imperatori cinesi nel tentativo di opporsi alle pressioni dei “barbari” abitatori delle steppe (i Mongoli). Inoltre, anche se può sembrare paradossale, la Grande Muraglia come simbolo di orgoglio nazionale è un’idea occidentale, fatta propria dagli Storici e dai politici cinesi soltanto in tempi recenti. È stato soprattutto a partire dagli anni più difficili della rivoluzione condotta da Mao e nel corso degli anni ’90, dopo i sanguinosi fatti di piazza Tienanmen, che alcuni tratti della cultura cinese sono stati presentati come l’epicentro di un nuovo nazionalismo, in opposizione al dilagante stile di vita occidentale. Il senso del libro di Julia Lovell è proprio quello di riesaminare, attraverso la storia e le storie della Grande Muraglia, le relazioni tra la Cina e il resto del mondo, dal 1000 avanti Cristo fino ai giorni nostri, all’alba della fondazione di un nuovo, imponente, muro cinese: una “muraglia” informatica per tenere sotto controllo informazioni che, viaggiando con internet, non possono più essere bloccate con le tradizionali barriere doganali. Per costruire un muro, insomma, non sempre è necessario impilare dei mattoni.
Julia Lovell è nata nel 1975 e insegna Storia e letteratura cinese all’Università di Cambridge. Ha vissuto a lungo in Cina e ha recentemente tradotto in inglese l’acclamato romanzo cinese A dictionary of Maqiao. Come giornalista collabora con «The Guardian», «The Times», «The Economist» e «The Times Literary Supplement».
Sulle Tracce delle Sette Meraviglie del Mondo
Alla ricerca degli antichi mondi perduti
Autore/i: Romer John; Romer Elizabeth
Editore: Newton Compton Editori
traduzione di Flaviana Sortino.
pp. 320, tavv. a colori f.t., ill. b/n, Roma
Le Sette Meraviglie del Mondo antico Simboleggiano tutto il mistero e la magnificenza dell’Occidente pre-cristiano. Dai primi scavi fino alle Spedizioni e alle scoperte archeologiche più recenti, questo volume ricostruisce l’appassionante percorso di ricerca dei favolosi monumenti, nonché le vicende relative alla loro costruzione e al loro tramonto. Per disegnare questo quadro straordinario, John ed Elizabeth Romer si avvalgono delle mappe del tempo, dei suggestivi resoconti di studiosi e viaggiatori e perfino delle testimonianze degli scrittori dell’antichità che attraversarono mari e fiumi per vedere con i loro occhi le Meraviglie. Grazie anche alle più attuali tecniche archeologiche e a un preziosissimo corredo fotografico, giungono così a illustrarci nel dettaglio un mondo perduto e la sua storia, la realizzazione degli spettacolari monumenti e la loro fine.
John ed Elizabeth Romer, inglesi, vivono in Italia dal 1972. Si occupano in particolare di conservazione archeologica, scrivendo libri e articoli su riviste Specializzate e realizzando film e documentari per la televisione. Insieme hanno già, pubblicato The Rape of Tutankhamun (1993).
Lettera alle Donne
Titolo originale: Paroles du Dalaĭ Lama aux Femmes
Autore/i: Dalai Lama; Barry Catherine
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione di Catherine Barry, traduzione Elisa Carandina.
pp. 268, Milano
Alle donne è affidato il messaggio di speranza per il nuovo millennio…Lasciamo che i valori femminili sboccino nella nostra società affinché cambino la mentalità delle persone. È indispensabile per costruire una pace duratura e per il futuro dell’umanità…
“La prossima sarà l’era della donna!” Con questa profezia il Dalai Lama allo stesso tempo rassicura e sollecita alla rinascita un universo femminile da tempo in crisi e disperso, alle prese con le troppe richieste e pressioni del quotidiano. L’eterna tensione tra figli e lavoro, le difficoltà della coppia, il tempo che manca: dov’è lo spazio per ascoltarsi, per realizzarsi, per ricercare il proprio equilibrio e la felicità? Sensibile alle inquietudini del mondo occidentale, il Dalai Lama offre parole di speranza: solo salvando se stesse le donne potranno salvare il mondo. La loro sensibilità le porta infatti a cercare l’armonia con il prossimo e a considerare la felicità degli altri come parte integrante della propria, una lezione di altruismo e apertura che si iscrive perfettamente nei valori millenari del buddismo. E questa sensibilità, coltivata e accresciuta, è l’unica e forse l’ultima speranza per costruire una società di pace e raggiungere l’autentica serenità. In questo libro è raccolto per la prima volta il messaggio del Dalai Lama alle donne. Attraverso discorsi e interviste in cui ha espresso la sua posizione sul ruolo femminile nelle sfide della contemporaneità, si affrontano grandi problemi morali come l’aborto, l’eutanasia, la famiglia, l’amore.
Il Dalai Lama è il leader politico e spirituale del popolo tibetano, nonché la massima autorità spirituale della scuola Gelug del Buddhismo Tibetano. Le parole Dalai e Lama vengono normalmente tradotte come Oceano di Saggezza. L’attuale Dalai Lama è Tenzin Gyatso, una voce tra le più ascoltate del pacifismo mondiale. Un personaggio affascinante, che ha saputo guadagnare rispetto e considerazione in tutto il mondo. Nato nel 1935 e residente in esilio in India dal 1959 in seguito all’occupazione cinese del Tibet (1949 – 1951), Tenzin Gyatso ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta contro la Cina. Negli ultimi anni sono stati moltissimi libri pubblicati dalla guida spirituale tibetana di cui molti sono stati tradotti in Italiano.
Catherine Barry è nata nel 1963 a Dublino, dove vive. Mai più sola è il suo romanzo d’esordio. È una giornalista televisiva ed esperta di buddismo francese. Ha condotto su France 2 la trasmissione Voix bouddhisthe.
Introduzione
Essere donna nel XXI secolo
- Parole del Dalai Lama
- Diki Tsering, madre del Dalai Lama, parla del figlio
La felicità non è nei soldi, ma nel nostro spirito!
- Parole del Dalai Lama
- Annie Lennox, ex-cantante del gruppo Eurithmics, parla del Dalai Lama
Dalla sessualità alla coppia passando per l’amore
- Parole del Dalai Lama
- Jestun Pema, sorella del Dalai Lama, parla del fratello
Essere madre
- Parole del Dalai Lama
- Il Dalai Lama parla di sua madre
La famiglia: quali valori trasmettere?
- Parole del Dalai Lama
- Séverine Ferrer parla del Dalai Lama
La donna è uguale all’uomo
- Parole del Dalai Lama
- Sua Santità quali sono le donne che ammira di più?
La vita, la morte: problemi etici di una donna d’oggi
- Parole del Dalai Lama
- Il Dalai Lama parla di madre Teresa
Seguire una via spirituale quando si è donna
- Parole del Dalai Lama
- Suor Emmanuelle parla del Dalai Lama
La condizione delle monache nel buddismo
- Parole del Dalai Lama
- Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, parla del Tibet
Per un’etica laica universale
- Parole del Dalai Lama
- Danielle Mitterand parla del Dalai Lama sul proprio blog il 27 marzo 2008
Un mondo più pacifico, un mondo più femminile
- Parole del Dalai Lama
- Poesia di Irène Frain per le Olimpiadi del 2008
Donne e dialogo interreligioso
- Parole del Dalai Lama
- Incontro del Dalai Lama con Ségolène Royal, il 16 agosto 2008, Nantes
Epilogo: Cinquanta anni d’esilio
- Parole del Dalai Lama
Appendici
Glossario
Cronologia del Tibet
25 novembre 2008: ultime notizie da Dharamsala
Alcuni libri che mi hanno accompagnato/piccola bibliografia di riferimento
Ringraziamenti
La Madre – Vita della Rivoluzionaria Pelagia Vlassova di Tver • (Dal Romanzo di Maksim Gor’kij)
Titolo originale: Die Mutter
Autore/i: Brecht Bertolt
Editore: Giulio Einaudi Editore
terza edizione, introduzione di Paolo Chiarini, traduzione di Emilio Castellani, in copertina il manifesto del Berliner Ensemble per Die Mutter.
pp. 140, Torino
Scritta fra il 1930 e il 1931, questa pièce fu rappresentata per la prima volta il 14 gennaio 1932 – anniversario dell’assassinio di Rosa Luxemburg – al berlinese «Theater am Schiffbauerdamm» ed è una rielaborazione dell’omonimo romanzo di Maksim Gor’kij, incentrato sulla rivoluzione russa del 1905. Pelagia Vlassova, la protagonista, da principio ostile alle idee rivoluzionarie del figlio, che considera pericolose e contrastanti con il suo sentimento religioso, gradualmente si convince che quella scelta politica è invece giusta, e dalla persuasione passa all’azione «trasformandosi in un’agitatrice stupenda – come ha notato Italo Alighiero Chiusano -, piena di umorismo e di risorse, che supera eroicamente ogni tragedia personale (il figlio Pavel finisce fucilato dal governo zarista) e collettiva (la fame, le persecuzioni, la guerra), contribuendo a quel trionfo dell’idea bolscevica cui farà in tempo ad assistere, portando la bandiera rossa nel quadro finale. (…) Nella sua limpida coerenza anche estetica, nella vitalità della protagonista, nel sereno distacco della rappresentazione, La Madre resta un’opera d’arte, anche se non delle precipue di Brecht».
Bertolt Brecht, 10 febbraio 1898, Augusta, Germania – 14 agosto 1956, Berlino Est. Scrittore e uomo di teatro tedesco, nato in un’agiata famiglia borghese, entra giovane in contatto con gli ambienti dell’avanguardia artistica di Monaco e Berlino. Contestualmente abbandona gli studi di medicina e si dedica a tempo pieno all’attività letteraria. È negli anni Venti che incontra e abbraccia la teoria marxista. L’esilio dalla Germania nazionalsocialista lo porta in Svizzera, Danimarca, Svezia, Finlandia e Stati Uniti.
Nel 1948 rientra in Europa, e si stabilisce a Berlino Est dove, assieme alla moglie Helene Weigel, fonda (1949) il Berliner Ensemble, cui dedicherà la gran parte del suo tempo negli ultimi anni di vita.
Formatosi nel clima dell’espressionismo e del dadaismo, Brecht si ritaglia comunque uno spazio poetico di grande originalità sin dai primi lavori; poesie e prose dalle quali emerge una visione del mondo disincantata e al tempo stesso partecipe, piena di umanissima pietas non disgiunta però da un’ironia corrosiva.
Questo lo porta a sviluppare una personale prospettiva sociologica, nella quale convergono la denuncia della massificazione alienante nella società moderna e la tesi della proprietà provata come furto, nella luce livida emanata dal processo capitalistico di feticizzazione del denaro.
Prende anche corpo, in questo periodo, l’approccio epico al teatro epico di Brecht. Parallelamente, i “drammi didattici” declinano in forma “divulgata” l’approfondita conoscenza della teoria marxista. Le vicende politiche europee dall’avvento del nazismo allo scoppio della guerra gli ispirano opere di appassionata denuncia.
Brecht matura insomma la peculiare sintesi fra ideologia e potenza d’espressione che diverrà il suo più autentico e inconfondibile marchio di fabbrica, permeando ogni ambito della sua tarda produzione.
La Rondine dell’Anima
Autore/i: Snunit Michal
Editore: Rizzoli
traduzione dall’ebraico di Elena Loewenthal e Sarah Kaminski.
pp. 50, illustrazioni a colori, Milano
Nel fondo del nostro essere abita la rondine dell’anima. La rondine apre e chiude i cassetti della nostra anima, dove si trovano i sentimenti: c’è un cassetto per la gelosia, uno per la felicità, uno per l’amore… Solo la rondine dell’anima ha le chiavi per accedervi. Solo lei li conosce. A volte vorrebbe parlarcene, ma non sempre ci trova disposti all’ascolto. Come possiamo imparare ad ascoltare il messaggio della rondine? Come possiamo scoprire la vera essenza del nostro essere? Scritto per i bambini, La rondine dell’anima è entrato ormai a far parte del gruppo di piccoli libri che, come Il piccolo principe, parlano la lingua dei bambini per parlare al cuore di tutti.
Michal Snunit, poetessa e giornalista, vive a Tel Aviv.
Scacco Matto
Enigmi, fiabe e racconti
Autore/i: Gaarder Jostein
Editore: Longanesi & C.
prefazione dell’autore.
pp. 414, Milano
In “Scacco matto” sono presenti estratti da tutti i libri di Gaarder (esclusi quelli per bambini). La raccolta presenta il saggio introduttivo scritto dall’autore per la Grande Enciclopedia Norvegese, dal titolo “La coscienza è una coincidenza cosmica?”. In totale, il volume presenta 64 brani, come le case di una scacchiera: testi più lunghi sono intervallati da altri più brevi, a volte solo di poche righe, come degli aforismi a volte misteriosi. Alcuni racconti sono indipendenti e finiti in sé. Altre volte i brani fanno chiaramente parte di un contesto più ampio: i personaggi si rincorrono da un punto all’altro della raccolta (per esempio il Jolly del mazzo di carte che ha preso vita dalla fantasia di un naufrago e che, così come nel racconto corre avanti e indietro nel tempo, qui ugualmente “corre” avanti e indietro nel libro) e allo stesso modo, i motivi ricorrenti rimbalzano, indipendenti dal libro da cui sono stati tratti, creando un gioco di scatole cinesi dove i testi vanno, alla fine, a creare, un’immagine completa dell’”universo gaarderiano”.
Un brano:
“Dio, se esiste, non solo è un asso a lasciare tracce dietro di sé. E’anzitutto un maestro a nascondersi. E non è certo il mondo a parlare chiaro, no. Nello spazio si tengono ancora i segreti. Non è che si spettegoli un granché, tra le stelle. Ma nessuno si è ancora dimenticato del Big Bang. Da allora il silenzio ha regnato, incontrastato, e tutto ciò che esiste si sta allontanando. E ancora possibile imbattersi in una luna, o in una cometa. Però non aspettarti parole amiche. Nel cielo non si stampano biglietti da visita.”
Jostein Gaarder, nato a Oslo nel 1952, dopo aver studiato filosofia, teologia e letteratura ha insegnato filosofia per dieci anni. Ha esordito come scrittore nel 1986, e ben presto è diventato uno degli autori più noti del suo Paese. Con Il mondo di Sofia ha raggiunto il successo internazionale. Apparso in Norvegia nel 1991, il romanzo ha occupato per molto tempo i primi posti nelle classifiche dei bestseller in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e naturalmente in Italia, dove ha anche conquistato il Premio Bancarella 1995. In seguito Gaarder ha confermato di essere uno degli scrittori europei più amati con L’enigma del solitario, Il viaggio di Elisabet, Vita brevis, In uno specchio, in un enigma, Maya, Il venditore di storie, Scacco matto, il bestseller La ragazza delle arance, Il castello dei Pirenei e Il mondo di Anna, tutti pubblicati da Longanesi. Presso Salani sono apparsi C’è nessuno? , Cosa c’è dietro le stelle? , Lilli de Libris e La biblioteca magica, scritto con Klaus Hagerup, e Il castello delle rane.
Napoleone
Autore/i: Tulard Jean
Editore: Rusconi
traduzione dal francese di Natalia Soffiantini.
pp. 600, nn. tavv. a colori e b/n f.t., Milano
Bonaparte ha ucciso oppure ha salvato la Rivoluzione? Il Primo Impero fu un periodo di prosperità oppure di miseria per la Francia? Le guerre napoleoniche giovarono all’immagine della Francia nel mondo o le furono nocive? Portarono alla diffusione delle idee del 1789 o alla loro morte? Tutte queste domande, dopo un secolo e tre quarti, gli storici non hanno cessato di porsele, così come se le sono poste tutti coloro che sono rimasti affascinati o irritati dal personaggio dell’imperatore.
Stendhal diceva che bisognerebbe scrivere ogni anno una storia di Napoleone. Jean Tulard rischia di smentirlo perché, dopo questo Napoleone, è difficile che gli storici possano aggiungere del nuovo sull’imperatore. Nella giovane scuola storiografica francese, Jean Tulard è l’unico specialista dell’epopea napoleonica. Questa sua monografia è il frutto di quindici anni di studi di cui egli affida al pubblico, con grande verve, l’essenziale.
Perché un nuovo Napoleone? Jean Tulard osserva che si sono contati tanti Napoleone quanti sono i giorni che ci separano dalla morte dell’imperatore.
Ma questo nuovo libro è una summa scientifica, una biografia viva e completa. Tulard chiarisce, ad esempio, che Napoleone nel 1815 avrebbe potuto senza dubbio resistere all’Europa, se avesse voluto rappresentare la rivoluzione proletaria. Fu sconfitto, per aver scelto, invece, la fazione dei notabili: scelta inevitabile, perché Napoleone fu la perfetta incarnazione della classe media che lo generò.
Jean Tulard è nato a Parigi nel 1933.
Autorevole specialista del periodo della Rivoluzione Francese e del Primo Impero, ricopre importanti incarichi scientifici: dal 1965 è titolare della sezione Primo Impero alla Scuola pratica di studi superiori della Sorbona, presso la quale dal 1971 è incaricato del corso sullo stesso periodo e su quello della Rivoluzione; dal 1973 è presidente della Società di storia di Parigi e dell’Île-de-France e dal 1974 dell’Istituto Napoleone. Nel 1971 ha ricevuto il premio Gobert dell’Accademia Francese.
Fra le sue opere: L’Anti-Napoléon (1963); Première édition critique des oeuvres littéraires et écrits militaires de Napoléon (3 voll., 1968); Nouvelle histoire de Paris: le Consulat et l’Empire (1970; Bibliographie critique des mémoires sur le Consulat et l’Empire (1971); Le Mythe de Napoleon (1971); Atlas administratif de l’Empire français (1973); Lettres inédites de Cambacérès à Napoléon (edizione critica, 1973). Per il presente volume gli è stato assegnato il Grand Prix National d’Histoire.
Diari Romani
1852 – 1874
Autore/i: Gregorovius Ferdinand
Editore: Fratelli Melita Editori
introduzione e cura di Alberto Maria Arpino, ristampa identica alla edizione pubblicata dalla A.T.E. Avanzini Torraca.
pp. 652, nn. ill. b/n, La Spezia
Ferdinand Gregorovius, è considerato storico e letterato per la sua propensione alle descrizioni di carattere letterarie dei suoi viaggi più che al solo approfondimento storico. Durante il suo lungo viaggio in Italia che durò più di vent’anni, e alla sua lunga permanenza a Roma, Gregorovius descrive uno spaccato dell’Italia di quel tempo, con la precisione dello storico e la fantasia del letterato. In una delle case dove ha risieduto in Via Di Pietra, è ancora presente una targa in memoria.
La Scoperta del Mondo
Autore/i: Wood H. J.
Editore: Sansoni Editore
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di R. degli Uberti.
pp. 284, esemplare con tracce d’umidità e fioritura della carta, nn. tavv. b/n f.t., Firenze
Questo libro è un’interessante visione d’insieme delle avventurose esplorazioni dell’uomo, alla scoperta dell’ambiente in cui vive, dai tempi più antichi fino al XX secolo. Vi sono efficacemente descritti i principali episodi che si sono verificati in tutte le parti del mondo; la narrazione, estremamente avvincente, è corredata da citazioni scelte fra gli scritti degli stessi esploratori.
I vari motivi che spronarono gli uomini a nuovi viaggi ed esplorazioni, nonché il progresso delle idee e delle tecniche che li Spinsero al successo finale, mantengono sempre vivo l’interesse del lettore.
Descritto il concetto del mondo di Strabone e Tolomeo al principio dell’era cristiana, l’Autore ci trasporta al XIV secolo, quando Ibn Battuta esplorò parte dell’Africa del nord e Marco Polo raggiunse la Cina. Nel XV secolo il ritmo dell’esplorazione si accelerò: Vasco de Gama raggiunse l’India doppiando il Capo, mentre Colombo, Vespucci e i Caboto raggiunsero il continente americano.
La storia continua con i viaggi di Dampier e di Cook all’Australia e alle isole del Pacifico meridionale. In Africa seguiamo i viaggi di Mungo Park e Livingstone raggiungendo finalmente i nostri tempi con la conquista dei Poli. Nel suo insieme il libro costituisce una appassionante testimonianza del cammino umano verso il progresso.
Annibale
Autore/i: Granzotto Gianni
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prologo dell’autore.
pp. 324, cartine b/n, Milano
Inseguendo il sogno di capovolgere la fortuna di Roma e impadronirsi del Mediterraneo. Annibale (247-183 a.C.) trascina Cartagine in una gigantesca impresa militare, la seconda guerra punica. L’esito fu tragico e portò la sua patria alla distruzione, ma Annibale resta una delle figure più significative della storia. Nel libro, Gianni Granzotto, sulla scorta di Polibio e di Livio, esamina gli eventi di cui il grande generale fu protagonista e si interroga sulle motivazioni profonde dei suoi atti e sulle ragioni del suo fallimento.
Gianni Granzotto (1914-1985) è stato inviato speciale di grandi giornali, corrispondente da Parigi e New York e commentatore di politica alla televisione. Autore di fortunati saggi di argomento storico dei quali ricordiamo La battaglia di Lepanto, Carlo Magno e Cristoforo Colombo, tutti editi da Mondadori.
Alla Ricerca dell’Uomo della Sindone
Le prove inquietanti che la fede non chiede
Autore/i: Baima Bollone Pier Luigi; Benedetto Pier Paolo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
avvertenza degli autori.
pp. 216, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
La Sindone, il lenzuolo che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo il supplizio sulla croce, ha posto per secoli a tutti gli uomini – credenti e non credenti domande cui era difficile dare una risposta. :B realmente il lenzuolo donato da Giuseppe d’Arimatea per la sepoltura del Maestro crocifisso? Si tratta di un «falso» eseguito da un ignoto pittore del 1500? Per quali cause si formarono sulla Sindone le impronte dell’uomo crocifisso? Quale fu, la sua storia? Quali le vicissitudini che la portarono da Gerusalemme a Torino?
Se la Sindone è autentica, costituisce la più straordinaria reliquia del cristianesimo. La fede non ha certamente bisogno di prove, ma la certezza che queste possono offrire, gli interrogativi che pongono al laico, la storia e la ricostruzione puntuale di tutto quanto attiene alla Sindone fanno di questo libro un documento inquietante.
Il mistero dell’uomo della Sindone è stato oggi risolto? Ogni giorno, grazie ai sempre più grandi progressi della scienza, aumentano le evidenze a favore della sua autenticità, mentre perdono di rilievo le ipotesi contrarie. I risultati di approfondite e rigorose indagini scientifiche ci permettono di affermare che nulla di ciò che c’è nei Vangeli manca nella Sindone e che nulla di ciò che è presente sulla Sindone è estraneo alla narrazione evangelica. Questo libro, scritto con viva partecipazione ma sempre attenendosi ai dati accertati dalla scienza, fa il punto sulla storia, sulle ricerche e sull’interpretazione medico-legale delle impronte presenti sulla Sindone, riassumendo con estrema chiarezza le conoscenze che ne provano l’autenticità e ne tracciano l’incredibile cammino attraverso i secoli fino ai nostri giorni, in cui continua a porci l’affascinante interrogativo: l’uomo della Sindone era realmente Gesù di Nazareth?
Pierluigi Baima Bollone è nato a Torino nel 1937, dove ha sempre vissuto. Medico chirurgo, nel 1965 divenne assistente di Medicina Legale e delle Assicurazioni all’Università di Torino. Conseguita la libera docenza nella materia nel 1970, dall’anno successivo è professore incaricato di Medicina Legale e delle Assicurazioni nella facoltà di Giurisprudenza all’Università di Torino. :B autore di numerosi lavori sperimentali e di relazioni a congressi nazionali e stranieri.
Pier Paolo Benedetto, giornalista professionista, è nato a Biella (Vercelli) nel 1937. Dopo un tirocinio nei periodici di provincia, è passato a Torino prima alla’« Gazzetta del Popolo:t quindi a «La Stampa», dove attualmente lavora come cronista. :B autore di numerosi saggi tra i quali Pagine di Pietro Paolo Trompeo (1965), Vallestrona, 2 novembre (1969), Omaggio a G. Alberti (1970), La fabbrica del cancro (1976).