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Libri dalla categoria Astronomia

La Coppa d’Oro

La Coppa d’Oro

Insegnamenti dei maestri interpretati da A. Voldben

Autore/i: Voldben Amadeus

Editore: SAS Edizioni

pp. 212, Roma

In queste pagine sono raccolti insegnamenti provenienti da varie fonti, uniti da un filo unico: la realtà della Presenza Divina nell’uomo.
Questa certezza profonda è sufficiente a cambiare la propria vita, se vissuta con pratica coerenza. Intorno al motivo centrale, come note di una musica, si muovono altri motivi: sono preziose norme che entrano nell’anima con effetti benefici. Hanno giovato a chi li ha raccolti, aiuteranno chi è aperto a riceverli e a penetrarli. I Maestri da cui provengono sono luci altissime cui è affidata la guida degli uomini in questa epoca travagliata, le loro parole sono oro purissimo: sta a ciascuno, come nella fusione di prezioso metallo, farne il capolavoro della propria esistenza. La parola dei Maestri è come una Coppa d’oro che contiene tutti i tesori della Vita, Coppa splendente ricolma di Luce e di Energia per la guida dei discepoli. Bevi e dissetati nella purezza della Luce che ti farà vivere ora e sempre.

Talmùd Babilonese – Il Trattato delle Benedizioni

Talmùd Babilonese – Il Trattato delle Benedizioni

Berakhot

Autore/i: Autori vari

Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati

a cura di Sofia Cavalletti, premessa di Sofia Cavalletti e Piero Rossano, collana: Religioni e Miti Collezione di Testi e Studi n° 118.

pp. 484, Milano

…Per il giudaismo rabbinico, tutto nella Torah è parola di Dio e nulla di quanto serve ad approfondirne il significato è fatica eccessiva. Vita e sostanza della religione è perciò il Talmùd, nel quale confluiscono dottrina e morale, sentenze e letteratura sapienziale, leggi e tradizioni del popolo di Dio…

In copertina: Tessuto utilizzato per coprire il pane per la celebrazione dello Shabbat (Hallah), con i simboli delle dodici tribù d’Israele e alcuni versetti del Cantico dei Cantici.

Edizione su licenza della UTET del volume appartenente alla Collezione dei Classici delle Religioni, sezione II: La religione ebraica diretta da Piero Rossano.

La Bhagavad-gita – Ossia il Canto del Beato

La Bhagavad-gita – Ossia il Canto del Beato

Autore/i: Anonimo

Editore: G. Carabba Editore

traduzione e introduzione di A.M. Pizzagalli.

pp. 162, Lanciano (Ch)

La Bhagavad-gita è parte del grande poema epico Mahabharata.

Verso lo Splendore – Il Potere di Guarigione delle Lettere Ebraiche

Verso lo Splendore – Il Potere di Guarigione delle Lettere Ebraiche

Autore/i: Marie Elia

Editore: Centro di Benessere Psicofisico

prima edizione, introduzione dell’autrice, traduzione di Renata Germanet.

pp. 492, 23 tavv. a colori, nn. ill. b/n, Rivarolo Can.se (To)

Nell’Era dell’Acquario ci viene offerta la possibilità di far nascere l’Uomo Nuovo. In questo racconto iniziatico, le grandi Lettere dell’alfabeto ebraico prendono vita e, attraverso le ventidue tappe della storia del Viaggiatore, ci offrono un aiuto per accedere alla nostra regalità interiore. Non è più il tempo della fiducia cieca in un maestro o in una tradizione, bensì quello dell’onestà. Onestà verso se stessi, verso la Vita, e certamente verso gli altri. Una ricerca di verità che non accetterà più compromessi e manipolazioni, che ci permetterà di togliere pian piano ogni potere ai potenti condizionamenti che abbiamo ereditato. poi ognuno continua il suo percorso, là dove la Vita lo conduce. In appendice le tavole a colori delle lettere e le preghiere.

Marie Elia, profonda conoscitrice della Kabbalah, ha pubblicato la prima volta questo testo in Francia nel 1998, riscuotendo un grande successo di pubblico. Conduce diversi tipi di stage rivolti alla comprensione del cuore e non all’intelletto. Ogni stage è un’opportunità di fare un “lavoro di pulizia” dalle vecchie programmazioni psichiche ed entrare così nel cuore, per accedere alla Conoscenza suprema della nostra realtà ultima. Oltre a quello sulle Lettere ebraiche, sull’Albero delle Sephirot, su Come liberarsi dai sette grandi anatemi della Bibbia, guida anche un seminario intitolato Il Verbo e la Voce sulla sacralità della parola e sul suo potere creatore.

Il Buddha Vivente il Cristo Vivente

Il Buddha Vivente il Cristo Vivente

Autore/i: Thich Nhat Hanh

Editore: Neri Pozza Editore

prefazione di Fratello David Steindl-Rast, introduzione di Elaine Page, traduzione di Francesco Brunelli.

pp. 176, Vicenza

Buddha e Cristo, le due figure cruciali nella storia dell’umanità, hanno lasciato un’eredità di insegnamenti e di pratica che ha formato la vita di milioni di persone nel corso di due millenni.
Se oggi si incontrassero, che cosa penserebbe l’uno delle opinioni spirituali e della pratica dell’altro?
Thich Nhat Hanh, molto noto anche al pubblico italiano, è monaco buddhista, maestro di meditazione, poeta e attivista per la pace.
Tutti quelli che l’hanno conosciuto sono rimasti colpiti dal senso di pace che sa diffondere e dalla semplicità del suo insegnamento: l’arte di vivere con consapevolezza nel momento presente, il solo in cui siamo davvero a contatto con la vita.
In questo libro suggerisce un dialogo tra le due più importanti tradizioni contemplative: in una prosa lucida e meditativa, esplora i concetti fondamentali di compassione e santità nei quali le due tradizioni si incontrano.
«Sull’altrare nel mio eremo dice ci sono le immagini del Buddha e di Gesù, e io mi rivolgo a entrambi come ai miei antenati spirituali».

Thich Nhat Hanh, nato in Vietnam nel 1926, è monaco zen da più di cinquant’anni. Durante la guerra ha rinunciato all’insegnamento monastico per aiutare attivamente il suo popolo, e da allora ha sempre affiancato alla pratica religiosa un impegno sociale e politico per la pace. E stato proposto nel 1967, da Martin Luther King, per il premio Nobel per la pace, ed è stato a capo della delegazione buddhista vietnamita durante i negoziati di Parigi che misero fine all’intervento americano in Vietnam. Attualmente vive in una piccola comunità, il Plum Village, nel sud-ovest della Francia, dove insegna, scrive, si occupa di giardinaggio e si adopera in favore dei profughi di tutto il mondo. Viaggia regolarmente in America e in Europa per insegnare e per guidare ritiri sull’arte di “vivere consapevolmente”, e spesso si è recato anche in Italia. Ha pubblicato moltissimi libri in inglese, francese e vietnamita, tra i quali sono già usciti in Italia: Essere pace, Il sole, il mio cuore, Il miracolo della presenza mentale, Trasformarsi e guarire, Vita di Siddhartha il Buddha. La pace è ogni passo, Toccare la pace, Respira! Sei vivo.

Il Mito di Atlantide

Il Mito di Atlantide

E i continenti scomparsi

Autore/i: Sprague de Camp Lyon

Editore: Fanucci Editore

introduzione di Roberto Fondi, premessa dell’autore, traduzione di R. Rambelli.

pp. 352, ill. b/n, Roma

L. Sprague de Camp, storico della scienza, linguista, esperto di civiltà passate, autore di romanzi storici e fantascientifici, esamina le origini reali e letterarie, occulte e mitiche dei «continenti perduti».
Le prove dell’esistenza e/o dell’inesistenza di Atlantide e Mu, Lemuria e Gondwana alla luce della geologia, l’antropologia, la paleontologia, sino alle più recenti scoperte e ipotesi.
Le teorie pseudo-scientifiche di Brasseur, Le Plongeon, Schliemann nipote, Donnelly, Spence, ecc.
Le rivelazioni «occulte» di Madame Blawatskv, del «colonnello» Churchward, dell’antroposofo Steiner.
Il Ghiaccio Cosmico di Hoerbiger e le catastrofi lunari di Velikovsky.
L’Atlantide nella narrativa ottocentesca, in quella fantastica degli inizi del secolo, nella fantascienza: da Rider Haggard a Benoit, da Conan Doyle a Howard.
La raccolta di tutti i testi classici connessi al mito di Atlantide: da Omero a Platone, da Erodoto ad Apollodoro, da Diodoro Siculo a Strabone, da Plinio a Pomponio Mela, da Plutarco a Pausania, da Tertulliano ad Ammiano Marcellino, da Proclo a Cosma.
Introduzione del professor Roberto Fondi, dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Pisa.

La Storia più Bella di Dio

La Storia più Bella di Dio

Chi è il Dio della Bibbia?

Autore/i: Bottéro Jean; Ouaknin Marc-Alain; Moingt Joseph

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prologo e intervista di Hélène Monsacré e Jean-Louis Schlegel, traduzione di Marianna Basile.

pp. 162, Milano

Tremilatrecento anni fa, sulla penisola del Sinai il Dio unico si è rivelato a Mosè e, da quel momento, hanno cominciato a prendere forma le Scritture destinate a entrare nella Bibbia: due straordinari eventi che hanno segnato l’inizio della grande avventura monoteista ebraica e poi cristiana. Ma come poté scoccare la scintilla all’origine del fenomeno che ha improntato tutta la civiltà occidentale?
In queste pagine vengono interpellati tre autorevoli studiosi di diversa formazione – Jean Bottéro, esperto dell’antica Mesopotamia e del Vicino Oriente, Marc-Alain Ouaknin, rabbino e filosofo, e Joseph Moingt, teologo cattolico – sulle circostanze storiche e ambientali della nascita delle religioni bibliche, ma anche sulla lingua e Sulla cultura dei loro fondatori. Nelle loro risposte, vengono sollevati e affrontati numerosi interrogativi riguardanti l’originalità del Dio della Bibbia e importanti temi teologici: un Dio unico, ma perché unico, e in che senso? in che cosa si differenzia da altre divinità? qual è il vero significato dell’Alleanza, dei Dieci comandamenti, della Legge, degli scritti dei profeti?
come si è evoluta nel tempo l’interpretazione di questi concetti?
Nella seconda e nella terza parte del libro emerge il tema centrale del rapporto tra ebraismo e cristianesimo: è lecito parlare di Gesù «ebreo»? perché Cristo sentì l’esigenza di rompere con la sua tradizione e con il suo popolo? Negli ultimi due millenni, il credo tramandato nelle Scritture sembra essersi scisso in due religioni, che pur essendo accomunate dal doppio comandamento di amare Dio e di amare il prossimo, e dalla preoccupazione dell’etica e della giustizia, hanno due destini differenti, due linguaggi, due approcci alla rivelazione, due modi di leggere la Bibbia, due maniere di vedere la presenza divina in mezzo a nor Dialogo brillante che risponde in forma rigorosa ma chiara ai principali quesiti sulla genesi della Bibbia, sui tratti comuni e sulle differenze tra le due religioni «sorelle», La più bella storia di Dio è il più affascinante fra tutti i racconti sulle origini della nostra spiritualità e si rivela di grande interesse sia per i credenti che per i laici.

Jean Bottéro, studioso del Vicino Oriente, insegna assiriologia all’École pratique des hautes études di Parigi. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Naissance de Dieu (Gallimard, 1986) e Babylone et la Bible (Les Belles Lettres, 1994).

Marc-Alain Ouaknin, rabbino e filosofo, e professore associato all’università di Bar-Ilan. È autore di alcune opere sul pensiero ebraico, fra cui: Le Livre brùlé (Lieu commun, 1986), Lire aux éclats (Lieu commun, 1989), Bibliothérapie (Seuil, 1994) e Les Mystères de l’alphabet (Editions Assouline, 1997).

Joseph Moingt, gesuita, teologo cattolico, dirige la rivista «Recherches de science religieuse» ed è autore di numerosi testi di teologia fra cui L’Homme qui venait de Dieu (Editions du Cerf, 1993).

Pace nella Guerra

Pace nella Guerra

Autore/i: de Unamuno Miguel

Editore: Talete Edizioni

prefazione di Otello Lottini, traduzione, nota introduttiva e cura di Simone Trecca.

pp. 360, Roma

“Sempre tutto nuovo e tutto sempre vecchio nel perenne cambiamento, sull’eterna immutabilità delle cose!” (Miguel de Unamuno)

“L’autore penetra a fondo nell’interiorità dei personaggie scopre terre profonde, intessute di pene e didolori, intessute di pene e di
dolori, facendoci capire che la realtà è altro da ciò che
sembra. Perciò, mette a nudo i nervi occulti nel cuore
degli uomini, sforzandosi di coglierli e di indagarli, al
di sotto dell’eccitazione degli animi, causata dalla
guerra.” (Otello Lottini)

Miguel de Unamuno è stato un poeta, pensatore, scrittore, drammaturgo e politico spagnolo di origini basche. È stato anche uno dei maggiori rappresentanti del movimento letterario “Generazione del ’98” (insieme con Á. Gavinet e B. Pérez Galdós), espressione del modernismo letterario spagnolo. I temi affrontati nelle sue opere sono l’idea di ispanismo inteso come il senso del tragico nella vita, il bisogno di collocare la Spagna nell’Europa industrializzata, l’ansia di eternità e il rapporto fra Dio e l’uomo.
Nacque a Bilbao nel 1864 ma compì i suoi studi di lettere e filosofia a Madrid. Nel 1891 fu chiamato alla cattedra di lingua e letteratura greca dell’Università di Salamanca dove fu nominato rettore nel 1901. Nel 1914 fu destituito per la sua attività contro la monarchia. Dieci anni dopo fu confinato nelle Canarie, a Fuerteventura, a causa della sua opposizione alla dittatura di Primo de Rivera. Il suo esilio toccò molti intellettuali europei, tra cui Einstein, Rolland e Thomas Mann, che appaggiatrono una protesta in suo nome. Riuscì a fuggire e, prima dell’avvento della seconda repubblica, tornò in patria e riprese il suo incarico di rettore. Fu di nuovo destituito nei primi giorni della guerra civile, in seguito a dissensi con i militari nazionalisti e falangisti. Morì a Salamanca nel 1936.

Gesù il Figlio dell’Uomo

Gesù il Figlio dell’Uomo

Le sue parole e i suoi atti come narrati e ricordati da coloro che lo conobbero

Autore/i: Gibran Kahlil

Editore: Edizioni San Paolo

edizione bilingue italiano e inglese, traduzione e cura di Edoardo Scognamiglio.

pp. 416, 1 tavv. b/n f.t., Cinisello Balsamo (MI)

Con una nuova traduzione dal testo originale particolarmente attenta alla dimensione letteraria e poetica di Gibran e con un saggio sulla cristologia gibraniana, il libro ricostruisce la figura del Salvatore grazie alle testimonianze di personaggi dell’epoca, alcuni storici altri di pura immaginazione, alcuni chiaramente innestati nei racconti evangelici altri propensi a una libera affabulazione, alcuni sedotti dal suo messaggio altri decisamente ostili.

«Egli stesso voleva lo si chiamasse con quel nome: dell’uomo conosceva infatti la fame e la sete, e l’ansia affannosa con cui fruga in se stesso.
Il Figlio dell’Uomo era Cristo il Misericordioso, Colui che era solito trattenersi con ciascuno di noi. Era Gesù il Nazareno, che voleva condurre i Suoi fratelli, tutti i Suoi fratelli, verso l’ Unto, verso il Verbo che era in principio, con Dio».

Come pellegrino e forestiero in questo mondo, Kahlil Gibran, poeta dell’Assoluto, viandante alla ricerca del Mistero, scorge in Gesù, Figlio dell’Uomo, il senso ultimo e nuovo del nostro esistere, dell’intera umanità. In Gesù, il Galileo, si rivela pienamente il volto umano di Dio, il volto dell’Amore. I discepoli del Figlio di Dio, indipendentemente da ogni verità strettamente dogmatica, si riconoscono dalla gratuità del loro amore, dalla capacità di esistere per gli altri, di donare la vita, di morire per Amore. Gesù, volto bello del Padre, Bellezza di Dio, continua ad esercitare il suo fascino in ogni tempo.
Un’opera unica di grande intensità poetica.

I Misteriosi Triangoli della Morte – Dalle Bermude al Giappone

I Misteriosi Triangoli della Morte – Dalle Bermude al Giappone

Autore/i: Ribera Antonio

Editore: Giovanni De Vecchi Editore

unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Dario Piccotti.

pp. 272, nn. tavv. b/n f.t., Milano

Un aereo sparisce nel nulla, dopo aver lanciato un ultimo, inspiegabile messaggio: “Stiamo per scontrarci con una grande luce…” Questa è solo una delle misteriose sparizioni di aerei, di navi, di sommergibili, che di tanto in tanto, si verificano in dodici zone prevalentemente marine, tristemente note alcune, come il Triangolo delle Bermude, sconosciute ai più altre, come quella localizzata nel Mediterraneo. Semplici coincidenze? Fenomeni sconosciuti di geomagnetismo o centri di aberrazione magnetica? L’autore prospetta una nuova, sconcertante ipotesi: che si tratti di basi sottomarine per “Oggetti volanti non identificati“, di UFO.
Antonio Ribera è uno studioso di ufologia a livello internazionale; ogni suo intervento in questo campo si appoggia a una solida raccolta di testimonianze e di documenti, per cui se la ipotesi avanzata in questo libro può lasciare perplessi, alla fine di tante drammatiche testimonianze ogni lettore dovrà convenire che non si tratta di fantascienza, ma di una realtà che potrebbe essere assai più allucinante.

L’Avvocato – 1966-2002 dal Potere alla Crisi

L’Avvocato – 1966-2002 dal Potere alla Crisi

Autore/i: Turani Giuseppe

Editore: Sperling & Kupfer Editori

pp. 384, Milano

Offrire di Gianni Agnelli, in pochissime parole, un ritratto obiettivo e rispondente al vero è facile – si puó dire, semplicemente, che è uno degli uomini più famosi, imitati e ’chiacchierati’ in Italia e all’estero. Ma conoscerlo a fondo, scoprire il segreto di un sucesso che dura da mezzo secolo a dispetto delle correnti e delle mode e le ragioni dell’indiscusso ruolo di ’manager per eccellenza è decisamente più complesso. Bisogna, innanzitutto, ’leggere’, l’avventura umana e personale dell’Avvocato tra le righe degli ultimi quarant’anni di storia e, soprattutto, attraverso le vicende della Fiat, l’azienda che ha rappresentato il colosso industriale per antonomasia, il simbolo della ’civiltà dell’auto’ che ha decretato la fine dell’Italia contadina e ne ha sancito la consacrazione a paese industrializzato. Nel corso di tutti questi anni così tormentati e significativi, Gianni Agnelli ha consolidato la sua leadership nell’ambito della famiglia e il proprio mito di grande capitalista gestendo l’azienda nei momenti di massimo fulgore, nei difficili tempi dell’autunno caldo fino alla riorganizzazione dell’impresa e agli accordi con General Motors, che potrebbero portare alla cessione dell’intero settore auto. L’Avvocato continua a far parlare di sé, rimanendo più che mai l’emblema del Capitalismo moderno.

L’Eminenza Grigia – Biografia di Padre Giuseppe, Segretario del Cardinale Richelieu

L’Eminenza Grigia – Biografia di Padre Giuseppe, Segretario del Cardinale Richelieu

Titolo originale: Grey Eminence. A Study in Religion and Politics

Autore/i: Huxley Aldous

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di Edoardo Bizzarri, collana: I Record n° 16.

pp. 440, Milano

L’eminenza grigia è la biografia di Padre Giuseppe da Parigi, al secolo François Leclerc du Tremblay, ministro degli esteri permanente e consigliere del Cardinale Richelieu. Nella Francia di Luigi XIII, immortalata da Alexandre Dumas nel romanzo I tre moschettieri, quella di Padre Giuseppe è la vicenda di un umile frate francescano che diventa uno degli uomini più potenti d’Europa.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Aldous Huxley si trova a Los Angeles, impegnato su di un doppio fronte: da un lato, lavora per la Metro-Goldwin-Mayer all’adattamento cinematografico di Orgoglio e pregiudizio della Austen, dall’altro è sprofondato in una ricerca sulla vita di François Leclerc du Tremblay, un aristocratico francese entrato nell’ordine dei Cappuccini con il nome di padre Giuseppe e divenuto celebre come ministro degli esteri e capo del servizio segreto sotto il governo di Richelieu nella Francia del Diciassettesimo secolo. Nel ’39 a Los Angeles è sbarcato anche il poeta Christopher Isherwood, che stringe con Huxley una solida amicizia, basata su di un comune interesse per lo studio filosofico dei Veda e per la pratica della meditazione. L’ulteriore tappa nella formazione intellettuale dell’autore si ha proprio con l’avvicinamento alla filosofia induista e buddista, e con l’esperienza diretta delle tecniche di meditazione. L’iniziale postura anti-dogmatica e critica permetterà ad Huxley di registrare più precocemente di altri intellettuali la crisi delle varie opzioni ideologiche offerte al momento del conflitto bellico alle società occidentali (nazionalismo, comunismo, democrazia liberale). Ed è proprio questa crisi a costituire lo sfondo di quella straordinaria biografia storica di padre Giuseppe che appare nel 1941 con il titolo Grey Eminence. A Study in Religion and Politics. L’eminenza grigia è un saggio in forma di biografia, nel quale la competenza dello storico è messa al servizio di una meditazione su di un grappolo di questioni variamente intrecciate tra di loro: la ragion di stato, la guerra, il rapporto tra misticismo e religione ortodossa, le illusioni del progresso. In uno stile sobrio, che non si compiace mai del materiale erudito che intesse con grande fermezza, Huxley si mostra capace di abbinare lo sguardo del moralista, che penetra e sfronda i fenomeni umani, con la precisione e il rigore dello scienziato, attento più al peso specifico del singolo fatto piuttosto che alla coerenza e alla beltà dell’edificio concettuale.

Guerres et Festins

Guerres et Festins

Paix, échanges et compétition dans les Highlands de Nouvelle-Guinée

Autore/i: Lemonnier Pierre

Editore: Editions de la Maison des Sciences de l’Homme

avant-propos par Maurice Godelier, couverture: Guerriers baruya.

pp. 192, Paris

Les Highlands de Nouvelle-Guinée constituent un véritable champ expérimental pour l’anthropologie politique en raison de l’éventail de situations qu’on y rencontre.
Dans plusieurs sociétés, les Big men sont des hommes qui brillent par leur habilité à rassembler des porcs et des richesses en vue de grands échanges cérémoniels entre clans ou tribus. Leur autorité est fondée sur des stratégies où se fait jour l’ébauche d’une exploitation du travail de leurs dépendants. A l’inverse, dans d’autres tribus de la grande île, l’égalité entre les hommes et l’exacte rèciprocité des échanges sont la règle.
Se fondant sur l’etnographie d’une trentaine de sociétés, Pierre Lemonnier développe ici un schéma théorique dans lequel les grands échanges économiques compétitifs sont considérés comme la version pacifique des échanges violents. A travers l’étude des processus de substitution et de compensation pour la vie humaine, il montre que les cérémonies de paix et les dons de porcs par lesquels on dédommage l’ennemi des pertes qu’il a subies sont à l’origine d’une série de transformations où les Big men trouvent logiquement leur place.

Insomnia

Insomnia

Ovvero il Dèmone dell’Amore – Ci sono dei limiti al dare? Si può sanguinare per sempre? Se Ami devi credere, e se credi, capisci e perdoni.

Autore/i: Miller Henry

Editore: Castelvecchi Editore

traduzione dall’inglese di Costanza Rodotà.

pp. 124, nn. ill. a colori e b/n, Roma

«Alle tre del mattino, quando sei innamorato senza speranza e sei troppo orgoglioso per telefonarle, in particolar modo quando sospetti che lei non sia a casa, ti può capitare di prendertela con te stesso e pungerti a morte, come lo scorpione. Oppure, di scriverle lettere che non imbucherai mai, oppure di camminare su e giù perla stanza, di bestemmiare e pregare, ubriacarti, oppure di fare finta che ti ucciderai». Un grande scrittore e una sua giovane e delicata musa, una passione febbrile e insonne come il titolo di questo racconto. La scoperta che, a settant’anni suonati, l‘amore per una ragazza può rapirti e farti suo come un dèmone sconosciuto, un’energia profonda che torna in libertà. E tutto di lei, dal linguaggio ai silenzi, dai gesti alle assenze, diventa improvvisamente meraviglioso e necessario. Insomnia è una lunga lettera tra passione e ragione, un ultimo atto di fiducia nel potere di salvazione dei sentimenti. Un capolavoro.

Henry Miller (1891-1980) ha vissuto dal 1930 al 1940 a Parigi.
Scrittore anticonformista e antiborghese, è autore di numerosi romanzi e saggi, tra cui: Tropico del Cancro (Feltrinelli, 1962), Tropico del Capricorno (Feltrinelli, 1962), Il sorriso ai piedi della scala (Feltrinelli, 1963), Dipingere è amare ancora (Feltrinelli, 1963), Primavera nera (Feltrinelli, 1968), Opus Pistorum (Feltrinelli, 1984) e Cara, cara Brenda. Lettere d’amore di Henry Miller a Brenda Venus (Feltrinelli, 1986).

Lo Spirito dello Haiku

Lo Spirito dello Haiku

Autore/i: Torahiko Terada

Editore: Lindau

prefazione, traduzione dal giapponese e cura di Marco Taddei.

pp. 64, Torino

Nel primo saggio che compone questo volume, Lo spirito dello haiku, Torahiko Terada esalta la qualità del componimento poetico breve, capace di evocare un mondo in poche righe. Quelli che agli occidentali possono apparire come semplici quadretti naturalistici sono in realtà il tentativo di tradurre in versi un’immagine, una sensazione fugace, risvegliando nella mente del lettore una serie infinita di associazioni. La rigorosa struttura formale non è percepita come un limite, ma come un dispositivo attraverso il quale affinare la capacità di percepire la natura e riflettere su sé stessi.

Ne I miei ricordi del professor Natsume Sōseki, Terada fa rivivere la figura del maestro, dagli anni di scuola fino alla sua morte. Sōseki non è soltanto il professore di inglese: è soprattutto la guida che lo accompagna nell’arte dello haiku e nella vita. È il confidente a cui chiedere consiglio nei momenti di sconforto e difficoltà, ma anche un intellettuale anticonformista, a tratti permaloso, capace di stimolare la curiosità e l’interesse degli allievi che lo circondano. Ne risulta un ritratto spontaneo e vivace, affettuoso e ironico insieme, di uno dei massimi scrittori giapponesi contemporanei.

Terada Torahiko (1878-1935) è stato un fisico rinomato. Professore all’Università Imperiale di Tokyo e ricercatore, sfiorò il Nobel nel 1915 per le sue scoperte sui raggi X. A seguito del disastroso terremoto del Kantō del 1923, fondò nel 1926 l’Istituto di ricerche sismologiche dell’Università di Tōkyō dove insegnò lui stesso. La sua fama è però legata anche alla produzione di saggi che spaziano dall’arte alla filosofia, dalle scienze al cinema. Determinante per la sua formazione intellettuale fu l’incontro con Natsume Sōseki, suo professore di lingua e letteratura inglese alle scuole superiori. Sōseki fu una figura di riferimento per il giovane Terada, che continuò a frequentare assiduamente il maestro anche dopo aver terminato gli studi. Fu Sōseki a guidare Terada nella composizione di haiku, passione che coltivò per tutta la sua vita, e fu Terada a ispirare alcune figure di scienziati stravaganti nei romanzi di Sōseki.

Ecologia al Gabinetto

Ecologia al Gabinetto

Come ridurre l’inquinamento degli scarichi sanitari con l’uso di tecnologie semplici e… sedersi sul water con la coscienza «pulita»

Autore/i: Barberi Marco

Editore: Macro Edizioni – Associazione AAM Terranuova

prefazione di Giovanni Damiani, redazione di Emilia COsta.

pp. 110, nn. ill. b/n, Preggio (PG) -Scarperia (FI)

Questo libro di Marco Barberi tratta apparentemente di servizi igienici, ma di fatto affronta questioni di respiro molto più ampio e che investono da una parte il nostro rapporto con l’acqua, e dall’altra con i rifiuti organici.
Un rapporto consumistico, dissipatorio e altamente energivoro, che non lascia tempo al singolo di soffermarsi sulle sue immediate responsabilità legate all’attuale stato di degrado ambientale e di dissesto fisico-molecolare delle acque. Nella descrizione accurata delle soluzioni adottate in varie parti del mondo nel compostaggio dei rifiuti metabolici, si possono annoverare soluzioni pragmatiche e utili in molteplici occasioni; tuttavia, il messaggio che traspare da queste pagine stimolanti, è la necessità di considerare globalmente il nostro atteggiamento rispetto allo smaltimento dei rifiuti organici mediante cacciata d’acqua: la politica della centralizzazione degli scarichi in mega-depuratori a forte assorbimento energetico si è infatti rivelata sostanzialmente fallimentare. Ecco allora che le soluzioni qui proposte assumono delle valenze ideali in una moltitudine di casi e di situazioni, dove la pubblica amministrazione non fornisce, o fornisce in maniera inidonea, interventi risolutivi.
I rifiuti organici sono una risorsa quando vengono compostati e la loro ricchezza viene ricondotta alla terra per chiudere un cerchio, e così è anche per l’acqua, il cui risparmio e rispetto nell’uso che ne facciamo ci lega indelebilmente al nostro possibile futuro.
Questo testo è il risultato di una collaborazione editoriale tra l’Associazione AAM Terra Nuova e la Cooperativa e centro di documentazione MACRO.
Il proposito è di divulgare fatti, esperienze e problematiche della cultura alternativa di oggi, e offrire indicazioni concrete per stili di vita protesi alla ricerca di un rapporto armonioso tra uomo e natura. Inoltre, il senso di queste coedizioni è dare un tangibile esempio delle potenzialità che vi sono, tra persone e organismi mossi da obiettivi comuni, di lavorare e costruire insieme un futuro senza ipoteche.

Il Cavaliere della Rosa

Il Cavaliere della Rosa

Autore/i: von Hofmannsthal Hugo

Editore: Adelphi Edizioni

edizione con testo a fronte, a cura di Franco Serpa.

pp. 300, Milano

Nella vicenda mirabilmente complessa e armoniosa dei rapporti fra Hofmannsthal e Strauss il vertice della perfezione si tocca con Il cavaliere della rosa, opera dove il librettista e il compositore gareggiano strenuamente in felicità poetica. L’incantevole leggerezza della storia («Lei è Da Ponte e Scribe in una sola persona» scriveva Strauss, entusiasta, a Hofmannsthal) va insieme con quella molteplicità delle risonanze che è propria di tutta l’arte di Hofmannsthal. Non solo: si può dire che nel Cavaliere della rosa si cristallizzi l’immagine di una città ideale, quale Hofmannsthal elaborò sulla base di ciò che la sua Vienna era e soprattutto era stata. Ma tutto questo nel segno di un’arte dell’allusione impalpabile e affidandosi pienamente al dettaglio, senza alcuna sottolineatura esortativa. La trama può essere intesa (e da alcuni fu fraintesa) come quella di un’operetta. Eppure, fra l’ambigua seduzione del cavaliere della rosa e l’autunnale malinconia della Marescialla ciò che si dispiega è una geometria metafisica: «sono gruppi di fronte a gruppi, i congiunti sono separati, i separati congiunti. Tutti appartengono l’uno all’altro, e ciò che di loro è il meglio si trova tra l’uno e l’altro: ed è istantaneo ed eterno, e qui è il luogo della musica» (Hofmannsthal).

Museo Diego Rivera – Anahuacalli

Museo Diego Rivera – Anahuacalli

Autore/i: Autori vari

Editore: Miguel Galas

pp. 112, nn. ill. b/n e colori, México

Desde los años treinta, Diego Rivera y Frida Kahlo abrigaron la idea de heredar al pueblo de México dos museos. El primero, el Anahuacalli, resguarda las más de 50 mil piezas prehispánicas que el maestro coleccionó a lo largo de su vida.
El segundo -llamado La Casa Azul-, donde vivió Frida Kahlo, alberga obra y objetos de su universo. Sobre todo, conserva mucho del ambiente en el que ella vivió.
En 1955, Rivera formó un fideicomiso con el Banco de México para administrar y vigilar el cumplimiento de las disposiciones relativas a los dos museos.
A la muerte del artista, el Anahuacalli se encontraba en construcción. Su hija, Ruth Rivera, y el arquitecto Juan O’Gorman supervisaron la conclusión arquitectónica del museo y, gracias a la generosidad de Dolores Olmedo, éste se concluyó en 1963 y se inauguró en 1964.

Diego María de la Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodríguez, mejor conocido como Diego Rivera, nació el 8 de diciembre de 1886 en Guanajuato, Guanajuato. José Carlos María, su hermano gemelo, murió al año y medio. Sus padres fueron don Diego Rivera, maestro rural y editor de un periódico de tendencia liberal, y doña Pilar Barrientos, dedicada al cuidado de su hogar. En 1892 la familia se trasladó a la Ciudad de México, donde viviría de forma permanente.
Considerado uno de los grandes artistas en el ámbito mundial, Rivera ingresó en la Academia de San Carlos a los diez años de edad. De inmediato, sus dotes artísticas asombraron a sus maestros. En 1907, a raíz de su primera exposición individual, el gobierno de Veracruz le otorgó una beca de estudios con la que viajó a España. En 1908 Rivera se instaló en París. Al año siguiente conoció a la pintora rusa Angelina Beloff, quien se convirtió en su primera esposa.
En 1910 Diego volvió a México, donde pasó una temporada e inauguró una muestra individual. Luego regresó a París. Entre 1913 y 1917 Rivera creó un importante número de obras cubistas. También explora otros estilos pictóricos. En 1915 nació su hijo Diego, quien sobrevive pocos meses; tiempo después Angelina y Rivera se divorciaron. En 1921 hizo un decisivo viaje a Italia, donde absorbió las enseñanzas de los maestros antiguos, de cuya obra realizó estudios que lo llevaron a idear su propio estilo.
A mediados de ese año, Rivera volvió a México y se integró al programa cultural del gobierno encabezado por el ministro de Educación, José Vasconcelos. El programa buscaba impulsar las riquezas culturales de México. En 1922 Rivera se casó con Lupe Marín, con quien procreó dos hijas. Se divorciaron en 1928.
Con el tema La creación, en 1922, Rivera ejecutó en la Escuela Nacional Preparatoria (Anfiteatro Bolívar) su primer mural. Le seguirán 15 más, realizados en México y Estados Unidos, como el polémico El hombre en la encrucijada (1933), realizado para el Rockefeller Center de Nueva York y destruido en breve por figurar en él un retrato de Lenin. Sin embargo, el Anahuacalli alberga los bocetos originales.
Junto con su célebre compañera Frida Kahlo, con quien se casó en 1929, Rivera lleva una intensa vida político-cultural. En 1944 pintó su afamado cuadro Desnudo con alcatraces. Con una magna exposición en el Palacio de Bellas Artes, en 1949 fue homenajeado por sus 50 años de labor artística.
En julio de 1954 falleció Frida. Con el deseo de mantener viva su memoria, Rivera decidió crear el Museo Frida Kahlo. En 1955 le diagnosticaron cáncer al muralista. Pese a su enfermedad, él trabaja con vigor. Según su propio diseño, y apoyado por el arquitecto Juan O’Gorman, se concentra en la construcción del Anahuacalli.
En 1956 Diego Rivera cumplió 70 años, por lo que se le rindió un gran homenaje nacional e internacional. De su obra destacan su magna producción mural, sus más de tres mil cuadros, los centenares de dibujos, obras gráficas e ilustraciones, así como su rico legado de escritos. El 24 de noviembre de 1957 falleció en su casa de San Ángel Inn (Museo Casa Estudio Diego Rivera). Está sepultado en la Rotonda de las Personas Ilustres, Panteón Civil de Dolores, Ciudad de México. (Texto: Ingrid Suckaer.)

Abbé Pierre

Abbé Pierre

I poveri sono speranza

Autore/i: Coutaz Lucie

Editore: E.M.I.

traduzione di Gianni Gualanduzzi.

pp. 160, nn. foto b/n f.t., Bologna

«Se Dio esiste è quello che tu fai», gli disse un giorno un miscredente che cominciava a «vedere».
I cenciaioli-costruttori, i poveri che ritrovano dignità e coraggio nell’amore per gli altri, i ricchi provocati nel loro egoismo, i cristiani impegnati a rendere credibile il loro Dio in un mondo di sofferenza, i giovani chiamati a farsi carico dell’ingiustizia in ogni parte della terra: questo vuol dire Abbé Pierre.
E tutto è cominciato quando il prete-deputato chiese ad un ex-forzato. fallito suicida, di «aiutarlo ad aiutare».

Lucie Coutaz che fu vicina all’Abbé Pierre fin dai giorni della Resistenza francese rende con efficacia la figura di uno degli uomini più significativi del nostro tempo.

L’Uomo di Pechino

L’Uomo di Pechino

Un “giallo vero” antropologico: la storia della scoperta e della scomparsa di reperti fossili di inestimabile valore scientifico

Autore/i: Shapiro Harry L.

Editore: SugarCo Edizioni

prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Maria Gallone.

pp. 208, nn. tavv. b/n f.t., Milano

In questo libro – ad un tempo racconto poliziesco-antropologico ed esposizione illuminante dell’evoluzione umana e della graduale ricostruzione della storia dell’uomo – il dottor Harry L. Shapiro narra della straordinaria scoperta dei resti fossili dell’Uomo di Pechino, della loro successiva scomparsa e del mistero che attualmente avvolge la loro sorte. Scoperti in una cava abbandonata nei pressi di Pechino e identificati nel 1926, rivoluzionarono la teoria dell’evoluzione dell’uomo, provocando sensazione e controversie a non finire negli ambienti scientifici. Benché fossero custoditi gelosamente, sparirono alcuni anni più tardi, quando furono spediti negli Stati Uniti con i bagagli di un gruppo di marines in partenza dalla Cina dopo l’occupazione giapponese.
La loro ricerca ha coinvolto i governi degli USA, della Repubblica popolare cinese, della Cina nazionalista e del Giappone. Furono mobilitati l’FBI, il Dipartimento di Stato americano, dozzine di istituti culturali e centinaia di persone tra studiosi e avventurieri. Investigatori professionisti e dilettanti hanno seguito le tracce dei resti del sinantropo nei luoghi più incredibili, da un capo all’altro del mondo, fin sulla sommità dell’Empire State Building a New York.
A tutt’oggi, i fossili sono accanitamente cercati dagli scienziati di tutto il mondo e «fanno notizia» ogni qual volta ne vengono segnalate le tracce in un punto o nell’altro del globo.

Harry L. Shapiro è nato e cresciuto a Boston. Ha studiato ad Harvard e a Yale. Nel 1923 ha ottenuto una borsa di studio per compiere ricerche genetiche sui discendenti degli ammutinati della nave inglese «Bounty». Ha raccolto il risultato dei suoi studi nel volume The Pitcairn islanders. Ha insegnato alla Columbia University. Attualmente si occupa di antropologia presso il Museo di Storia naturale a New York.