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Libri dalla categoria Zoroastrismo

Origine e Messaggio del Nuovo Testamento

Origine e Messaggio del Nuovo Testamento

Autore/i: Zani Lorenzo

Editore: Il Segno dei Gabrielli Editore

premessa dell’autore, in copertina: Chiesa di S. Clemente (Roma) – Abside, Croce di Cristo affiancata dalla Vergine e da S. Giovanni.

pp. 120, loc. Negarine, San Pietro in Cariano (Verona)

Il libro segue l’articolazione del capitolo quinto della Costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II sulla divina Rivelazione «Dei Verbum», interamente dedicato al Nuovo Testamento.
Gli argomenti trattati seguono perciò questo ordine: anzitutto si spiega che cosa è il Nuovo Testamento, quale è il suo rapporto con l’Antico e come è avvenuto il riconoscimento pubblico e autorevole da parte della chiesa di questi ventisette libri, cioè il loro inserimento nel canone dei libri ispirati. In secondo luogo vengono considerati i quattro vangeli, dando particolare attenzione alla loro origine apostolica e alla loro storicità. Segue poi una introduzione al «corpus» paolino, formato da tredici lettere, e alla lettera agli Ebrei. L’ultimo capitolo presenta gli altri scritti del Nuovo Testamento, e precisamente le sette lettere cattoliche, gli Atti degli Apostoli e l’Apocalisse, e si conclude con una sintesi del messaggio del Nuovo Testamento.
L’opera è stata concepita anche come completamento delle altre due sul Nuovo Testamento, già pubblicate presso questa Editrice: Perchè credendo nel Figlio di Dio abbiate la vita (GV 20,31).
Introduzione ai Vangeli e Camminate secondo lo Spirito (Gal 5,16). Introduzione agli scritti apostolici.

Lorenzo Zani, sacerdote, noto biblista, è Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose di Trento.

Alchimia – I Testi della Tradizione Occidentale

Alchimia – I Testi della Tradizione Occidentale

Autore/i: Autori vari

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, a cura e con un saggio introduttivo di Michela Pereira, la sezione dedicata alla Tradizione arabo-islamica è stata curata da Pinella Travaglia, collana: I Meridiani – Classici dello Spirito.

pp. 1378, ill. a colori e in b/n f.t., Milano

È la prima antologia letteraria dedicata all’argomento: una vera e propria storia dell’alchimia condotta sui testi e fornita di tutti i supporti per rendere accessibile una materia tanto affascinante quanto complessa, circondata di molte leggende, ma poco nota nella sua vera sostanza di fenomeno culturale sotteso alla storia dell’Occidente. I testi – che vanno dalle prime testimonianze in ambito greco-romano e bizantino fino al Seicento – offrono la panoramica più ampia possibile dell’alchimia occidentale, considerata sotto il duplice aspetto della strumentazione pratica e della riflessione teorica. In genere, si sono privilegiati autori che presentino l’alchimia in stretta connessione con la scienza della natura, con la filosofia, con la cosmologia. Lo splendido inserto a colori riproduce immagini rare e di grande suggestione.

Il “paradiso” a cui il sapere alchemico dà accesso è la capacità di trasformare la realtà per portarla alla perfezione: perfezione che per la materia, e i metalli in particolare, si identifica con il processo di aurificazione, mentre per l’essere umano coincide con la perfetta salute e la longevità. L’antologia è suddivisa in tre grandi campiture cronologiche a loro volta strutturate in capitoli tematici; i testi, che vanno dalle prime testimonianze in ambito greco-romano e bizantino fino al Seicento, sono tutti introdotti da brevi presentazioni della curatrice dell’antologia, Michela Pereira, che insegna Storia della filosofia medievale all’Università di Siena. Il lettore è così guidato passo passo in un percorso che attraversa i secoli e le diverse culture. L’introduzione mette in luce come l’alchimia, correttamente intesa, sia – nella ricchezza dei suoi linguaggi e del suo simbolismo – la “madre” di molti discorsi filosofici, e si confronta con le diverse interpretazioni moderne (psicanalitica, antropologica ecc.). Il volume è corredato da articolati indici e da una tavola sinottica che connette lo sviluppo dell’arte/scienza alchemica con gli eventi culturali.

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Mater Alchimia – Trasformazione della materia e cura del mondo di Michela Pereira

Quadro storico
Gli autori
Nota all’edizione

Le fonti dell’alchimia occidentale

I. L’alchimia del mondo greco

  • Ricette, simboli, segreti
  • I fondatori fra mito e storia
  • Il primo alchimista
  • Alchimisti filosofi
  • L’arte sacra

II. La tradizione arabo-islamica

  • Alle origini dell’alchimia araba
  • Creazioni alchemiche
  • La via dell’elixir

III. Il passaggio all’Occidente

  • La sapienza di Ermete
  • La lingua dei simboli
  • Discussioni scientifiche
  • L’autorità dei filosofi

La fioritura dell’alchimia nel medioevo latino

I. Le dottrine alchemiche fra XIII e XIV secolo

  • I primi scritti latini d’alchimia
  • Dottrine attribuite ad Alberto Magno
  • La summa alchemica di “Geber latino”
  • Le innovazioni dei seguaci di Ruggero Bacone
  • Variazioni filosofiche e profetiche nel nome di Tommaso d’Aquino

II. La medicina alchemica

  • Elixir e acque alchemiche nei testi attribuiti a Raimondo Lullo
  • I segreti legati al nome di Arnaldo da Villanova
  • Giovanni da Rupescissa e l’invenzione della quinta essenza

III. Autori e ricerche

  • Un alchimista onesto
  • In cerca del farmaco alchemico
  • Le vie dell’alchimia

Continuità e mutamenti fra Rinascimento ed Età Moderna

I. La scienza occulta

  • Sviluppi rinascimentali
  • Motivi allegorici e religiosi nella poesia alchemica

II. L’innovazione paracelsiana

  • Paracelso e l’alchimia
  • Fra i seguaci di Paracelso
  • Le chiavi della sapienza segreta

III. La tradizione ermetica

  • Miti e storie
  • Dalla medicina unica al solvente universale
  • La razionalità dell’alchimia
  • La metamorfosi dei metalli
  • Nel cuore della tradizione
  • Alchimisti di biblioteca

Note
Bibliografia essenziale
Indici

Cinema Tedesco (1918-1933) – Dal « Gabinetto del Dottor Caligari » a Hitler

Cinema Tedesco (1918-1933) – Dal « Gabinetto del Dottor Caligari » a Hitler

Titolo dell’opera orginale: From Caligari to Hitler – a psychological history of the german film

Autore/i: Kracauer Siegfried

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

unica traduzione autorizzata dall’inglese di Giuliana Baracco e Carlo Doglio.

pp. 366, 64 tavole fotografiche b/n fuori testo, Milano

Uno dei “classici” della storiografia cinematografica, un fondamentale testo di riferimento per la conoscenza dell’evoluzione del cinema tedesco tra le due guerre, uno dei modelli più avanzati sul piano internazionale, in competizione (ma anche in una posizione di continuo interscambio) con quello hollywoodiano. Al contempo è un magistrale contributo teorico, la cui ricchezza metodologica non è stata ancora compiutamente colta e sviluppata. E un saggio di sociologia del cinema, impostato sulla stretta connessione tra film weimariano e situazione del ceto medio tedesco, che finirà col diventare determinante base sociale del regime hitleriano. Propone un’applicazione al cinema della teoria psicanalitica. Ma è anche una lettura del film in chiave fenomenologica, ispirata al pensiero di Simmel. Ed è un saggio di iconografia, ancorato ai più originali fondamenti del metodo di Panofsky.

Siegfried Kracauer(Francoforte 1889 – New York 1966) fu sociologo e scrittore tedesco. Esule negli Stati Uniti nel 1941, fu teorico del cinema (Cinema tedesco 1918-1933, From Caligari to Hitler, 1947) e autore di saggi, tra i quali spicca Gli impiegati (Die Angestellten, 1930). In Ginster (1928) e Georg (1934), sintesi di romanzo sociale e di romanzo di formazione, Kracauer immagina che il protagonista entri speranzosamente in un famoso giornale e, di conseguenza, nella società intellettuale della repubblica di Weimar, per poi scoprire la miseria spirituale che lo circonda. Tra i personaggi del libro è riconoscibile il filosofo T.W. Adorno, che fu amico di Kracauer.

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Prefazione
Introduzione

I. IL PERIODO ARCAICO

  • 1. – Pace e guerra
  • 2. – Presentimenti
  • 3. – Genesi dell’UFA

II. IL PERIDO POSTBELLICO

  • 4. – Lo choc della libertà
  • 5. – Caligari
  • 6. – Parata dei tiranni
  • 7. – Destino
  • 8. – Caos muto
  • 9. – Dilemma cruciale
  • 10. – Dalla ribellione alla resa

III. IL PERIODO STABILIZZATO

  • 11. – Decadenza
  • 12. – Terreno ghiacciato
  • 13. – La prostituta e l’adolescente
  • 14. – Il nuovo realismo
  • 15. – Montaggio
  • 16. – Breve risveglio

IV. IL PERIODO PREHITLERIANO

  • 17. – Canti e illusioni
  • 18. – L’assassino è tra noi
  • 19. – Timide eresie
  • 20. – Per un mondo migliore
  • 21. – Epica nazionale

Bibliografia

Quel che il Maestro non Disse

Quel che il Maestro non Disse

Autore/i: Yuan Mei

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

introduzione e cura di Edi Bozza.

pp. 144, Milano

Il libro è una raccolta di aneddoti, piccole storie, episodi curiosi di vita quotidiana, racconti di fantasmi e di spiriti e altro, pubblicata in Cina nel 1796 da Yuan Mei, uno dei più grandi uomini di lettere della sua epoca. Il “maestro” del titolo è Confucio (V secolo a.C.), il quale sosteneva non essere degno di un uomo saggio e virtuoso perdere tempo a discutere di cose del mondo ultraterreno, di creature come i fantasmi e di ciò che accade all’uomo dopo la morte fisica.
Questa scelta di circa 50 racconti rappresenta appunto “quel che il maestro non disse”.

«Non conosciamo abbastanza la vita e il mondo che ci circonda, come possiamo conoscere il mondo Che non vediamo?»

Yuan Mei (1716-1797), poeta, prosatore, filosofo, esteta, raffinato cultore di arte e di lettere, nacque nell’odierna provincia cinese di Zhejiang. Dopo essere stato magistrato di distretto nei pressi di Nanchino, intorno ai quarant’anni si ritirò a vita privata nella sua grande casa, dove accolse studiosi e letterati in cerca di quiete e dell’ambiente adatto a comporre poesie e prose. Sono suoi i Lavori dallo studio Cangshan e i Poemi di Suiyuan, opere con le quali tentò un profondo rinnovamento della cultura e della letteratura del suo tempo.

Gardens of Paradise: The History and Design of the Great Islamic Gardens

Gardens of Paradise: The History and Design of the Great Islamic Gardens

Autore/i: Brookes John

Editore: George Weidenfeld and Nicolson Ltd

pp. 240, rich illustrated in b/w, London

The garden is the image of Paradise in the Quran. John Brookes traces its physical origins to age-old methods of irrigation, and charts its spread with the spread of Islam in India, Persia, Turkey, Egypt, Sicily, North Africa and Muslim Spain.

Il Paese di Cuccagna

Il Paese di Cuccagna

E altri studi di Folklore

Autore/i: Cocchiara Giuseppe

Editore: Bollati Boringhieri Editore

presentazione di Leonardo Sciascia, premessa dell’autore.

pp. XII-272, Torino

Un filo segreto lega i motivi delle fiabe tramandate dal popolo, i miti delle antiche religioni, i riti dei popoli più lontani, tradizioni che si tramandano nelle letterature e nelle arti come nelle superstizioni e nei proverbi, nei rozzi versi delle ninnenanne. Giuseppe Cocchiara, l’autore della Storia del folklore in Europa, passa in rassegna in questo libro numerosi temi che si ripresentano negli accostamenti più suggestivi: le credenze che riguardano il concepimento dei figli e la nascita, quelle che riguardano l’acqua e le piante come simbolo di vita, quelle sul sacrifici umani per fondare le città, quelle sull’albero intorno al quale ballano le streghe (il famoso noce di Benevento), e quelle sul grande mito d’evasione e di rivincita dei poveri: il Paese di Cuccagna. La scienza si addentra in territori carichi di poesia: e su ognuno di questi temi il Cocchiara, comparando una inesauribile miniera di esempi tratti dai più vari campi ed esponendo le ipotesi dei folkloristi e degli etnologi sulla genesi dei vari motivi, è sempre attento a non soffocare la ragione più impalpabile e onnipresente della loro fortuna: la suggestione poetica.

Il Gallo di Ferro

Il Gallo di Ferro

In treno attraverso la Cina

Autore/i: Theroux Paul

Editore: Baldini&Castoldi

traduzione dall’inglese di Hilia Brinis.

pp. 576, Milano

Un antico proverbio cinese dice: “Possiamo sempre ingannare uno straniero”. Paul Theroux ha accettato la sfida e ha attraversato, in un anno, treno dopo treno, l’immenso pachiderma asiatico, accompagnato per quasi tutto il viaggio da un burocrate per nulla spiritoso. Theroux ha alloggiato in alberghi scadenti e mangiato cibi repellenti e ha visto cose terribili; e, paradosso finale, ha finito il suo viaggio in Tibet: un posto in cui tutti odiano la Cina e i cinesi. Nel corso del suo anno sui binari lo scrittore americano ha incontrato nuovi ricchi e vecchi poveri, ha dialogato con l’elegante e impossibile casta di eletti. Ha sperimentato il disagio estremo di una marcia senza ritmo, esposto ai capricci del tempo e alle inefficienze dell’uomo.

Paul Theroux (Medford, Massachusetts 1941) scrittore statunitense. Dopo gli studi viaggiò in Italia e in seguito in Africa. Qui prestò la sua opera all’interno del Corpo dei volontari della pace in una scuola del Malawi (da cui fu espulso per supposta “attività sovversiva”) e insegnò presso un’università ugandese. A Kampala conobbe V.S. Naipaul, la cui visione del mondo, che mescola pessimismo a comicità, esercitò una notevole influenza sul giovane Theroux. Dopo il romanzo d’esordio (Waldo, 1968), scrisse, tra le altre opere, Jungle Lovers (1971), rievocazione delle sue esperienze nel Malawi. In Gran Bretagna, dove risiedette stabilmente per diciassette anni, lavorò a opere molto apprezzate, tra le quali narrazioni di viaggio spesso incentrate su percorsi in treno (The Great Railway Bazaar: by Train through Asia, 1975) e il romanzo Mosquito Coast, da cui fu tratto nel 1986 l’omonimo e fortunato film diretto da Peter Weir e interpretato da Harrison Ford. Attualmente Theroux vive tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, e questa doppia esistenza è al centro del romanzo-confessione My Secret Life.

Il Volto Verde

Il Volto Verde

Autore/i: Meyrink Gustav

Editore: Adelphi Edizioni

traduzione di Paola Galimberti e Dora Sassi.

pp. 264, Milano

«I fatti della vita di Meyrink sono meno problematici della sua opera… Monaco, Praga e Amburgo si divisero gli anni della sua giovinezza. Sappiamo che fu impiegato di banca e che aborrì quel lavoro. Sappiamo anche che tentò due rivincite o due forme di evasione: lo studio confuso delle confuse “scienze occulte” e la composizione di scritti satirici». Con queste parole, nel 1938, Borges presentava impavidamente ai lettori argentini Meyrink, autore onirico per eccellenza, in cui si realizza il fatale incontro tra l’occulto e il feuilleton. Ed è nel Volto verde che Meyrink raggiunge il vertice della sua arte di «romanziere chimerico» e del suo stile «mirabilmente visivo» – e il vertice del suo istrionismo, se con questa parola si intende una strepitosa capacità di insufflare vita narrativa nelle più ardue immagini esoteriche: in questo caso la leggenda del volto verde, ossia del volto evanescente di colui che detiene «le chiavi dei segreti della magia» e, immortale, è rimasto sulla terra per radunare gli eletti.

Dio & Golem s.p.a.

Dio & Golem s.p.a.

Un commento su alcuni punti in cui la cibernetica tocca la religione

Autore/i: Wiener Norbert

Editore: Bollati Boringhieri Editore

prefazione dell’autore.

pp. 136, Torino

Questo libro suscitò in America, al suo apparire, un’impressione straordinaria e meritò il premio più ambito, il “National Book Award” dell’anno.
II Golem è l’uomo fatto d’argilla, secondo la leggenda, dal rabbino di Praga: è l”automaton”, l”homunculus”, l’”Adamo fallito”.
Come Wiener dice, la macchina è l’equivalente moderno del Golem del rabbino di Praga: lo studio del rapporto tra uomo e macchina è lo studio dell’uomo come creatore. Sotto la suggestiva veste cabalistica e la avvincente rete di leggende e di citazioni bibliche di cui Wiener ammanta le sue argomentazioni, il libro è un’esauriente analisi dei rapporti tra l’uomo e i suoi prodotti, della rapida evoluzione e della crescente complessità concettuale di essi, della loro “autonomia” dall’uomo, dei loro effetti sociali.

Le scienze della comunicazione e della regolazione, cioè la cibernetica, devono a Norbert Wiener alcuni dei più significativi successi. Nato nel Missouri nel 1894 da un valente linguista ebreo di origine russa, precocissimo negli studi (si laureò a diciannove anni), Wiener ha portato nel lavoro tecnico la sua complessa educazione filosofica e la varietà delle sue molteplici esperienze. Autore di studi matematici originali, collaboratore di alcuni dei maggiori fisici del nostro secolo (tra gli altri Eddington e Born), discepolo di Russell e di Santayana, giornalista e tecnico elettronico, docente in alcune delle maggiori università del mondo, Wiener è stato un esempio vivente della interdisciplinarità da lui propugnata e su cui la cibernetica si fonda.
A Wiener, morto nel 1964 durante uno dei suoi molti viaggi, dobbiamo, più che singole realizzazioni tecniche, un modo in parte nuovo di guardare l’uomo e il mondo.

Le Anime Forti

Le Anime Forti

Romanzo

Autore/i: Giono Jean

Editore: Neri Pozza Editore

traduzione di Riccardo Fedriga.

pp. 288, Vicenza

È la metà del Novecento, in un piccolo borgo della campagna francese: la servitù al castello di Percy trascorre la notte a vegliare il defunto padrone e, come puntualmente accade in quest’angolo sperduto della Francia, a banchettare e a sparlare liberamente. Tra sussurri e imprecazioni, allusioni e pettegolezzi, spicca la voce di Thérèse, ottantanove anni, un marito e tre figli ormai persi, tre nuore che detesta e dei nipoti che la lasciano indifferente. La sua vita è stata una lunga catena di eventi da raccontare e di personaggi da rievocare, perfetti per una fredda e lunga notte di veglia…
Tutto comincia nel lontano 1882 quando Thérèse fugge col maniscalco Firmin dal castello di Percy. Vi era arrivata ragazza, poiché la madre desiderava per lei un’educazione pari a quella di una zia che sapeva ricamare, stirare e rammendare la biancheria fine. E certamente sarebbe diventata come la zia dalle mani di fata se non si fosse invaghita di Firmin. Ai suoi occhi un bell’uomo, robusto e gentile come una ragazza, e a quelli della sua famiglia un povero orfano senza arte né parte e maniscalco per modo di dire, visto che si limitava a tenere ferme le zampe dei cavalli mentre il padrone li ferrava.
La fuga si risolve nel solo modo possibile alla fine del XIX secolo: un matrimonio celebrato in silenzio e l’approdo in un nuovo paese: Châtillon, dove Firmin trova lavoro presso il locale maniscalco e Thérèse in una grande locanda.
Là, la ragazza ventiduenne abituata a servire senza batter ciglio scopre qualcosa di inaspettato per lei: di essere, col suo colorito chiaro, i tratti riposati, la pelle ghiacciata ma piena di vita… un’anima forte, una persona per la quale una sola cosa conta: godere in piena libertà della supremazia nei confronti degli altri.
È con questa sensazione già fermamente penetrata nel suo corpo e nei suoi gesti, più che nella sua mente, che Thérèse si imbatte nei coniugi Numance. Lui, un bell’uomo, baffi importanti, sempre in redingote, i calzoni con la staffa e gli stivaletti che scricchiolano; lei, magrissima, alta, stretta in abiti lunghi con una fila di bottoni davanti, e uno sguardo quasi di scherno negli occhi o, meglio, di indifferenza per la sorte altrui. Uno sguardo che per Thérèse finisce con l’essere una sfida irresistibile. La ragazza si fa assumere come governante da Sylvie Numance e, in un breve lasso di tempo, stringe con lei una relazione struggente e ambigua che si trasforma via via in un crudele testa a testa, da cui soltanto una delle due donne uscirà spietata vincitrice.
Straordinario romanzo della piena maturità di Jean Giono, Le anime forti è la cronaca esemplare della vita di due grandi anime solitarie, troppo forti per andare davvero incontro a se stesse e alla vita.

«Le anime forti è uno dei grandi capolavori del romanzo moderno, un’opera che può avere antecedenti solo in Balzac, Dostoevskij e Faulkner: è ad un tempo torbida, contraddittoria e violentemente scolpita, incisa all’acquaforte». (Pierre Citron)

«I due romanzi più belli di Giono sono, a mio parere, Un Roi sans divertissement e Les âmes fortes (Le anime forti)». (Alexandre Astruc)

Jean Giono (1895-1970) trascorse tutta la sua vita a Monosque, in Provenza. Di famiglia umile e con difficoltà finanziarie, non completò mai gli studi e lavorò per molti anni come impiegato di banca, fino a quando il successo letterario gli permise di dedicarsi interamente alla scrittura. La sua vita fu fortemente segnata dall’esperienza della guerra, dove combatté all’età di vent’anni in diversi campi di battaglia tra cui Eparges e Verdun. Uomo di cultura immensa, fu un autodidatta con una curiosità universale. Nel 1954 entrò a far parte dell’Académie Goncourt e, nel 1963, del Consiglio Letterario di Monaco. La sua opera comprende una trentina di romanzi, saggi, dialoghi, poesie e commedie teatrali.

Fang-Pi-Shu – L’Arte Segreta Cinese dell’Amore

Fang-Pi-Shu – L’Arte Segreta Cinese dell’Amore

Autore/i: Anonimo

Editore: Edizioni Mediterranee

presentazione dell’editore, introduzione e cura di Robert Hans van Gulik.

pp. 120, ill. b/n, Roma

«Il continuo mescolarsi di Cielo e Terra dà ad ogni cosa la sua forma.
L’unione sessuale dell’uomo e della donna dà ad ogni cosa la vita».

«L’arte dell’alcova porta le emozioni umane all’apice e racchiude la Via Suprema. Perciò, i sacri re regalarono il piacere esteriore dell’uomo per frenare la sua passione interna e compilarono trattati sul modo di unirsi con la donna».

«Di tutte le cose create dal Cielo, l’uomo è la più preziosa.
Di tutte le cose che fanno la prosperità dell’uomo, nessuna può essere paragonata all’unione sessuale. Essa ha per modello il Cielo e partecipa della terra. Coloro che ne intendono il significato profondo possono nutrire la loro natura e prolungare la loro esistenza. Coloro ai quali tale significato sfugge, faranno male a se stessi e morranno anzitempo».

Robert Hans van Gulik (1910-1967), laureatosi brillantemente nel 1935 con una tesi sul culto del cavallo in India, in Tibet e in Estremo Oriente, diede un valido contributo agli studi sulla cultura sanscrita e dell’Estremo Oriente. Lavorò presso il Ministero degli Esteri olandese, ricoprendo uffici a Tokyo, Nanchino, Washington, Nuova Delhi, Beirut e Kuala Lampur. Il suo ultimo incarico fu di ambasciatore olandese in Giappone.

La Rivoluzione e la Guerra di Spagna

La Rivoluzione e la Guerra di Spagna

Titolo originale: La révolution et la guerre d’Espagne

Autore/i: Broué Pierre; Témime Emile

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di Gina Franco Vené, in copertina: Manifesto della Rivoluzione di Spagna.

pp. 688, Milano

Gli avvenimenti spagnoli dell’ultima rivoluzione e dell’ultima lotta civile del periodo «tra le due guerre mondiali» vengono ricostruiti e analizzati in  questo volume in una duplice prospettiva storica: quella di una rivoluzione operaia e contadina tradita e soffocata e quella di una premessa fraintesa e dimenticata della seconda guerra mondiale. Tali avvenimenti vengono così demistificati e liberati dalla leggenda in cui sono stati precocemente avvolti.
La «grande paura» che il fascismo internazionale seppe diffondere in Europa e in America, l’ambiguo atteggiamento delle democrazie occidentali, il discutibile realismo politico dell’URSS hanno parimenti contribuito a snaturare il significato della lotta tra progresso e reazione combattuta in Spagna dal 1936 al 1939.I documenti di parte franchista e quelli di parte repubblicana, i quotidiani, le pubblicazioni dei partiti e dei sindacati, migliaia di testimonianze dirette, costituiscono l’enorme materiale sul quale hanno a lungo lavorato Broué e Temime. Il risultato delle ricerche e degli studi dei due storici francesi è raccolto in quest’opera fondamentale, che esamina gli aspetti generali e i problemi particolari del drammatico cammino spagnolo dalla democrazia alla dittatura.In copertina: Manifesto della Rivoluzione di Spagna.

Le Orecchie del Vaticano

Le Orecchie del Vaticano

Autore/i: Bartoloni Bruno

Editore: Mauro Pagliai Editore – Edizioni Polistampa

prima edizione, collana: Storie del Mondo n° 12, in copertina la “banda Pucci” intervista l’ex-rabbino-capo di Roma convertito Israel/Eugenio Zolli al portone di bronzo dopo l’udienza di Pio XII.

pp. 256, nn. ill. in b/n, Firenze

In una vicenda che copre l’arco di due secoli, una famiglia di ebrei tedeschi divisa tra la Germania e il Vaticano è minacciata dalla furia nazista. Negli anni bui del regime hitleriano si apre una finestra sulla vita quotidiana a Berlino e sulle disperate vicende di agiati borghesi, ebrei ma laici, travolti da eventi che mai avrebbero creduto possibile. Nelle loro case s’incontreranno Albert Einstein e gli inventori del film sonoro, spiati in segreto dai tedeschi. Le spie non mancano neppure in Vaticano, dove la Wehrmacht controlla il telefono di Pio XII. Sono gli anni della fame e dei soccorsi che arrivano a papa Pacelli, dai tessuti stipati nei Musei vaticani ai barili di baccalà nascosti sotto la cappella Sistina. Le bombe colpiscono anche il piccolo Stato, mentre gli ambasciatori giocano a golf sotto la cupola di San Pietro. I ricordi del primo “vaticanista” della storia della Santa Sede si congiungono con le cronache del figlio fino ai giorni di Benedetto XVI. Si scoprono molti “altarini”, ma si sfatano leggende che lasciano strascichi di dubbi: non è verosimile che Mussolini fece uccidere Pio XI, come affermava il cardinale Eugéne Tisserant. Non è un romanzo. Sono memorie.

Bruno Bartoloni, guardato con sospetto nel mondo curiale per il suo atteggiamento scanzonato, redattore vaticanista per 45 anni dell’Agenzia France Presse. Nato praticamente in Vaticano, suo padre è stato il pioniere dei vaticanisti fin dagli anni Venti, Bartoloni ha seguito come giornalista il regno di sei papi. Testimone diretto della corruzione che accompagnò la fine di Pio XII, ha attraversato Roma sul predellino dell’auto di Giovanni XXIII, ne ha raggiunto l’appartamento pochi minuti dopo la sua morte, è stato arrestato dai gendarmi all’ingresso del conclave, ha dato per primo l’annuncio del Concilio. Ha viaggiato da clandestino in un aereo con Paolo VI, ha intervistato al telefono Giovanni Paolo I appena eletto, ha rubato gli sci di Giovanni Paolo II (poi restituiti). Bruno Bartoloni è collaboratore del Corriere della Sera dal 1975 e scrive per moltissimi quotidiani italiani e stranieri.

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La Leggenda di Robin Hood

La Leggenda di Robin Hood

Sulle tracce dell’eroe fuorilegge e delle sue generose imprese – Inghilterra 1193: Riccardo Cuor di Leone conduce i crociati in Palestina. Robin Hood con Lady Marian e la banda della Foresta di Sherwood combatte contro lo Sceriffo di Nottingham. E la storia diventa leggenda…

Autore/i: Phillips Graham; Keatman Martin

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, traduzione dall’inglese a cura di Susanna Bini.

pp. 230, nn. ill. b/n, Casale Monferrato (AL)

Per molti secoli la leggenda di Robin Hood e della sua banda nascosta nella Foresta di Sherwood ha infiammato l’immaginazione popolare: ma chi fu veramente Robin Hood? Un abilissimo arciere, difensore dei poveri contro l’ingiustizia e la tirannide oppure un fuorilegge, un bandito a capo di una banda di briganti? Scavando negli archivi e tra gli antichi documenti della contea di Nottingham, Graham Phillips e Martin Keatman si sono messi sulle tracce del vero Robin Hood, per scoprire l’uomo dietro al mito. N ell’lnghilterra del 1193, mentre Riccardo Cuor di Leone conduce i crociati alla riconquista del Santo Sepolcro, il fratellastro del re usurpa il trono e confisca i beni del Conte di Huntington che si ritira nella Foresta di Sherwood e si mette a capo di un gruppo di valorosi compagni: Maid Marian, Little John, Frate Tuck e gli altri. Forse qui sta l’origine del mito di Robin Hood.
Ma secondo altri documenti, per la prima volta pubblicati in questo libro, Robin Hood fu un contadino rivoluzionario vissuto a York, nel Nord dell’Inghilterra, all’inizio del 1300. Mentre storia e leggenda si confondono nei secoli oscuri del Medioevo, una cosa sembra certa: i resti mortali del vero Robin Hood sarebbero sepolti vicino alla chiesa di Loxley, sotto una misteriosa pietra tombale…

Graham Phillips tiene corsi di storia all’Università di Cambridge e di Warwick e collabora a diverse riviste storiche occupandosi in particolare dell’antica storia inglese.
Per la BBC ha curato diversi programmi e documentari storici; è autore di numerose pubblicazioni, tra le quali una ricerca storica su Re Artù che ha avuto grande successo di critica e di pubblico.

Martin Keatman è giornalista e scrittore.

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Capitolo Primo. La leggenda di Robin Hood

  • Inghilterra 1193
  • Il presente
  • A Geste of Robyn Hode
  • A Littell Geste of Robyn Hode
  • A Mery Geste of Robyn Hoode
  • A Mery Geste of Robin Hood

Capitolo Secondo. Metamorfosi
Capitolo Terzo. Robin dello Yorkshire
Capitolo Quarto. La rivolta di Lancaster
Capitolo Quinto. L’ambientazione storica
Capitolo Sesto. Il Robin Hood storico
Capitolo Settimo. Lo Sceriffo di Nottingham
Capitolo Ottavo. Maid Marian e la priora di Kirklees
Capitolo Nono. I fuorilegge
Capitolo Decimo. Fulk Fitz Warine
Capitolo Undicesimo. La Terra Bianca
Capitolo Dodicesimo. Il terzo uomo

Appendici
I. Robin Hood ricreato
II. Nottinghamshire – I luoghi di Robin Hood
III. Il Robin Hood Visitor Centre di Nottingham. The tales of Robin Hood
IV. Cronologia
Indice dei nomi

Vendetta

Vendetta

La storia vera di una missione dell’antiterrorismo israeliano

Autore/i: Jonas George

Editore: Rizzoli

prima edizione, nota introduttiva dell’autore, traduzione di Adriana Dell’Orto.

pp. 416, nn. tavv. b/n, Milano

La vera storia della caccia ai terroristi delle Olimpiadi di Monaco 1972.

Questo libro ha ispirato il nuovo film di Steven Spielberg MUNICH

“L’operazione che dovrete eseguire è la più pulita che ci sia: una sola persona, un solo criminale omicida, e nessun altro. Non m’importa se sono mesi che lo pedinate, e oggi è la prima occasione che vi si presenta. Lo beccherete domani. Se non lo beccate, pazienza. Beccherete il successivo.”

Olimpiadi di Monaco, 5 settembre 1972. alle 4,25 del mattino un commando palestinese di Settembre Nero irrompe nel villaggio olimpico e sequestra alcuni atleti della nazionale israeliana. La vicenda, che tiene il mondo con il fiato sospeso per un giorno intero, si conclude con un bagno di sangue e la morte di unici atleti, di sette componenti del commando e di un poliziotto tedesco.
In Israele, sull’onda dell’emozione, il primo ministro e alcuni alti funzionari decidono una missione senza precedenti: una vendetta “biblica” sugli inafferrabili mandanti della strage, una condanna a morte per i capi del terrorismo palestinese, che deve essere eseguita, usando le loro stesse modalità e tecniche, da agenti che hanno troncato ogni rapporto con Israele. Ad Avner, ventiduenne figlio di un agente segreto del Mossad, e agli altri quattro uomini che compongono la sua squadra viene consegnata una lista di undici capi del terrorismo palestinese, undici uomini da eliminare. Una quantità inesauribile di denaro è l’unico aiuto che verrà dato loro per portare a termine una missione che dovranno svolgere da soli.
Vendetta è la storia di questa missione, una storia vera, un’incredibile testimonianza che proprio Avner ha accettato di raccontare allo scrittore George Jonas a condizione che la sua identità non fosse mai rivelata. Un libro più emozionante di un romanzo, un tema che a distanza di anni ancora stupisce e fa riflettere e che ha ispirato un grande regista come Steven Spielberg per il suo nuovo film.

“Questo libro è come un dipinto di Brueghel: pieno di spunti affascinanti.” (Ken Follet)

Daughters of the Earth

Daughters of the Earth

The Lives and Legends of American Indian Women

Autore/i: Niethammer Carolyn

Editore: Touchstone

pp. 284, nn. ill. b/n, New York (NY)

She was both guardian of the hearth and, on occasion, ruler and warrior, leading men into battle, managing the affairs of her people, sporting war paint as well as necklaces and earrings.
She built houses and ground corn, wove blankets and painted pottery, played field hockey and rode racehorses.
Frequently she enjoyed an open and joyous sexuality before marriage; if her marriage didn’t work out she could divorce her husband by the mere act of returning to her parents. She mourned her dead by tearing her clothes and covering herself with ashes, and when she herself died was often shrouded in her wedding dress.
She was our native sister, the American Indian woman, and it is of her life and lore that Carolyn Niethammer writes in this rich tapestry of America’s past and present.
Here, as it unfolded, is the chronology of the native American woman’s life. Here are the birth rites of Caddo women from the Mississippi-Arkansas border, who bore their children alone by the banks of rivers and then immersed themselves and their babies in river water; here are Apache puberty ceremonies that are still carried on today, when the cost for the celebrations can run anywhere from one to six thousand dollars. Here are songs from the Night Dances of the Sioux, where girls clustered on one side of the lodge and boys congregated on the other; here is the Shawnee legend of the Corn Person and of Our Grandmother, the two female deities who ruled the earth. Far from the submissive, downtrodden “squaw” of popular myth, the native American woman emerges as a proud, sometimes stoic, always human individual from whom those who came after can learn much.
At a time when many contemporary American women are seeking alternatives to a life-style and role they have outgrown, Daughters of the Earth offers us an absorbing-and illuminating-legacy of dignity and purpose.

Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing

Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing

Come Scivolare Attraverso la Realtà

Autore/i: Zeland Vadim

Editore: Macro Edizioni

premessa dell’autore, traduzione di Vera Bani.

pp. 246, nn. ill., Cesena (FC)

Lo Spazio delle Varianti è il volume che apre la trilogia del Transurfing, nuova e straordinaria tecnica di interpretazione della realtà che rappresenta una delle più innovative modalità di esercitare le proprie capacità e la propria intelligenza. Nell’arco del 2010 saranno pubblicati, sempre da Macro Edizioni, i successivi due volumi: Il fruscio delle stelle del mattino e Avanti nel passato.
Chi pratica il Transurfing scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza.
Attento a non disperdere la propria energia lottando inutilmente contro i pendoli – strutture mentali vincolanti che si rafforzano quanto più le persone danno loro risonanza – il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore, assumendo in questo modo una prospettiva più distante, rilassata e obiettiva.
Metafora perfetta del Transurfing è il principio alla base dell’aikido. In quest’antica disciplina chi viene preso di mira non si oppone all’attacco, ma accompagna l’avversario nei suoi movimenti, sfruttandone la forza a proprio vantaggio. Nel Transurfing non c’è posto per l’opposizione diretta alla realtà, ma solo per un sapiente utilizzo dell’energia nella direzione a noi più favorevole.
Transurfing ha già conquistato decine di milioni di persone, che si sono appassionati e hanno apprezzato gli stimolanti e innovativi contenuti proposti da Vadim Zeland nelle sue opere.

Vivete in balia delle circostanze.
La vita intorno a voi “accade”.
E così sarà sempre fino a che non saprete come sì può gestire la realtà.

Questo libro tratta di cose strane e inusuali, che sconvolgono al punto tale che crederci è difficile. Dopo che lo avremo letto, la nostra abituale visione del mondo crollerà.
Il Transurfing è una tecnica nuova ed estremamente potente che permette di creare cose impossibili dal punto di vista comune e più precisamente di gestire il proprio destino a proprio piacimento.
Nessun miracolo però.
Vi aspetta qualcosa di ben altra entità. Vi convincerete che la realtà ignota è molto più stupefacente di qualsivoglia magia…
La tecnica del Transurfing si è diffusa in Russia nel 2003, prima via Internet, dove ha suscitato un’animata discussione e un vivo dialogo tra i lettori, e poi grazie ai libri che, uscendo progressivamente nell’arco dei successivi due anni, hanno letteralmente invaso gli scaffali delle librerie diventando autentici bestseller.
L’autore di questi volumi, nell’unica intervista rilasciata alla stampa, sottolinea di non esserne “l’autore vero e proprio”. Egli infatti non si considera né un creatore né tantomeno un maestro spirituale, un’idea assolutamente contraria al Transurfing, che disdegna scuole o movimenti di pensiero. Di Vadim Zeland sappiamo solamente che è russo ed è un esperto di fisica quantistica, divenuto “trasmettitore” di questa incredibile tecnica.
Nei suoi libri, Zeland propone ai lettori un viaggio fantastico nella realtà, dove la destinazione non è un punto d’arrivo ma un processo, il vivere quotidiano in un’atmosfera di festa ininterrotta. Poiché, per colui che impara a gestire e scegliere il proprio destino e a ottenere ciò che desidera, la festa è ogni giorno, nel qui e nell’ora.
Nella valigia del Transurfer, pochissime cose: la consapevolezza, la libertà da ogni dipendenza, la riduzione dell’importanza di sé e del mondo, un pensiero improntato al positivo comunque sia.
Affrontando il viaggio con questo bagaglio essenziale, alleggerito da tutti i falsi stereotipi imposti dalla visione comune del mondo, l’uomo può solo scivolare di linea della vita in linea della vita verso la sua linea più favorevole, la sua onda della fortuna. Transurfing è proprio questo: scivolare per le linee della vita nello spazio delle varianti.

Le Mie Tesi

Le Mie Tesi

20 tesi sull’essere cristiani, 16 tesi sulla donna nella Chiesa, 24 tesi sul problema di Dio

Autore/i: Küng Hans

Editore: Edizione Club del Libro

prefazione dell’autore, traduzione di Marco Beck e Giovanni Moretto.

pp. 290, Milano

In una pagina autobiografica di questo volume Hans Küng riafferma la propria ortodossia cattolica: è una testimonianza che alla luce della clamorosa sconfessione vaticana si accende di nuovi, drammatici riflessi. Il teologo più letto e discusso degli Anni ’70, lo studioso impegnato a verificare criticamente i contenuti della fede, in uno sfondo di adeguamento dei dogmi (o della loro presentazione) alla cultura e al linguaggio contemporanei, è ora egli stesso protagonista di un interrogativo non meno inquietante di quelli formulati nei suoi libri. Ci si chiede: Küng è un eretico? Credenti e non credenti, tradizionalisti e progressisti, lettori partecipi e distaccati troveranno in queste 36 tesi un agile strumento per formarsi, al di là di pregiudizi e luoghi comuni, una loro precisa opinione.
Le 20 tesi sull’essere cristiani riassumono, con lucida concisione e inedite sfaccettature, i temi centrali dell’opera più organica di Küng. Tutti i cardini della teologia Künghiana appaiono sintetizzati in un «manifesto»: dalla cristologia all’ecclesiologia, dall’ecumenismo al dialogo con il mondo laico.
Le 16 tesi sulla donna nella Chiesa affrontano, per la prima volta in forma diretta e con inesorabile radicalità, la questione femminile.
Enunciazioni attualissime e forse profetiche, rivendicano alla donna un ruolo più attivo e la piena parità di diritti anche nella comunità ecclesiale, prospettando il’suo accesso al sacerdozio come una necessaria innovazione.

Hans Küng è nato nel 1928 in Svizzera, dal ’48 al ’55 studiò alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ordinato sacerdote nel ’54, si addottorò in teologia nel ’57‘ dopo studi alla Sorbona e all’Institut Chatolique di Parigi. Nel ’62 fu nominato da Giovanni XXIII consulente teologico del Concilio. Dal ’63 al ’79 è stato professore di teologia dogmatica ed ecumenica all’Università di Tubinga (Germania). Nel dicembre del 1979 una «dichiarazione» della Congregazione per la dottrina della fede, approvata da Giovanni Paolo II, lo ha sospeso dall’insegnamento privandolo della qualifica di teologo cattolico. Numerosi i suoi libri già tradotti in Italia, tra cui “Infallibile?”, “Essere cristiani”, “Dio esiste?”.

Teoria e Applicazioni della Psicoanalisi

Teoria e Applicazioni della Psicoanalisi

Raccolta di scritti a cura di Johannes Cremerius

Autore/i: Abraham Karl

Editore: Bollati Boringhieri Editore

introduzione del curatore J.C., traduzione di Ada Cinato e Tonia Cancrini.

pp. 240, Torino

Considerato con Ferenczi il più importante e originale allievo di Freud, Abraham deve la sua fama più che a teorizzazioni generali all’approfondimento ostinato di alcuni temi di ricerca. Johannes Cremerius, che ha curato il volume, ha seguito nella sua scelta il criterio della pertinenza a questi ambiti fondamentali, di cui si può così cogliere tutto lo spessore.
Nasce di qui la divisione del volume in tre parti: “Psicoanalisi clinica” (distinta in “Nevrosi di traslazione” e “Nevrosi narcisistiche”), “Sessualità infantile e teoria della libido”, “Psicoanalisi ed etnologia”.
Lungo queste linee si susseguono, nello stile conciso e privo di ambiguità che caratterizza Abraham, le osservazioni e le esperienze dirette, l’analisi dei “casi” e i tentativi di sistemazione teorica, a testimoniare la continuità e la coerenza della sua vita di studioso. Molte affermazioni (ad esempio a proposito delle nevrosi narcisistiche) sono decisamente precorritrici e serviranno ad altri per proseguire e approfondire la ricerca; altre (specie sulla sessualità infantile) confermano e ampliano aspetti già considerati, in particolare da Freud. Nel campo dell’etnopsicoanalisi, soprattutto, Abraham appare un precursore e dimostra di sapere felicemente abbinare alle competenze psicoanalitiche quelle filologiche.
In tutti i campi comunque, si tratti di teorie sessuali infantili o del trattamento della follia maniaco-depressiva, di autoerotismo o di analisi dei miti o d’altro ancora, “il suo sguardo – come afferma Cremerius – coglie rapidamente l’essenziale, il suo linguaggio lo rende visibile agli altri”.

1877 Nasce a Brema Karl Abraham.
1901 Dopo gli studi ginnasiali a Brema e quelli universitari a Würzburg, Berlino e Friburgo, in quest’ultima università si laurea in medicina. Si era occupato anche, con molto interesse e ottimi risultati, di altre materie, di linguistica in particolare.
1906 Matrimonio in gennaio e nascita della figlia Hilda a fine anno 1907 Dopo aver lavorato in ospedale psichiatrico a Berlino, ottiene un posto al Burghölzli di Zurigo, dove a contatto con Bleuler e Jung conosce i lavori di Freud e comincia a interessarsi di psicoanalisi e a tenere anche conferenze su argomenti psicoanalitici. Freud lo ammette alla Società del mercoledì e ha inizio tra i due un fitto scambio di idee e di esperienze e l’interessantissimo carteggio.
1908 Differenze psicosessuali tra isteria e dementia praecox segna una svolta nella comprensione di questa malattia.
1909 Sogno e mito apre la via, seguita poi da Rank, Reik e altri, dell’applicazione della psicoanalisi alla mitologia.
1910 A Berlino, dove si era trasferito e aveva aperto uno studio privato di neurologo, fonda la prima Società psicoanalitica locale affiliata all’Associazione psicoanalitica internazionale: ne sarà presidente fino alla morte. Tra gli allievi più illustri che con lui si sottopongono ad analisi didattica: Helene Deutsch, Melanie Klein, Reik, Rado, Karen Horney, Boehm, Müller-Braunschweig. Fino al 1920 si occupa intensamente della follia maniaco-depressiva e pubblica vari studi in proposito.
1911 Pubblica la sua prima biografia psicoanalitica: Giovanni Segantini, seguita l’anno successivo da Amenofi IV.
1912 Nasce il secondo figlio, un maschio.
1914 Con Hitschmann assume la direzione dello “Jahrbuch der Psychoanalyse” dopo le dimissioni di Jung.
1915-18 Durante la guerra e primario di un reparto psichiatrico militare, studia le nevrosi di guerra e si specializza in perizie psichiatriche su soldati incriminati presso il tribunale militare.
1917 Pubblica Sulla eȷaculatio praecox.
1919 Da quest’anno inizia la collaborazione a “Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse” e “Zentralblatt für Psychoanalyse” 1924 Viene eletto all’unanimità presidente dell’Associazione psicoanalitica internazionale.
1925 Una banale disgrazia gli causa una polmonite settica e poi un ascesso polmonare, di cui muore dopo sette mesi d’incredibile resistenza, nella notte di Natale.

L’Uomo Egiziano

L’Uomo Egiziano

Autore/i: Autori vari

Editore: Edizione CDE

introduzione e cura di Sergio Donadoni, traduzioni di Maria Sole Croce, Fabio Molin, Gabriella Scandone Matthiae.

pp. XI-348, Milano

Il contadino, l’artigiano, lo scriba, il funzionario, il sacerdote, Io schiavo, lo straniero, i morti, il soldato, il faraone: le figure più significative dell’Antico Egitto sono delineate dai più prestigiosi studiosi a livello mondiale, coordinati da Sergio Donadoni.
L’opera presenta i ritratti dei principali personaggi in cui si articola la società egiziana, mettendo cosi a disposizione del lettore le tessere di un mosaico che fornisce la rappresentazione globale dell’uomo egiziano nelle sue molteplici sfaccettature.
Al di là degli imponenti resti materiali con cui è stata identificata da sempre la civiltà dell’Antico Egitto, in questo libro finalmente si vedono gli uomini, nella loro vita quotidiana: fatti e atteggiamenti, strutture mentali, aspirazioni e sofferenze.

Sergio Donadoni Decano dell’Egittologia italiana internazionale, Sergio Donadoni ha dedicato la sua esistenza allo studio dell’antico Egitto. il suo dichiarato proposito è sempre stato quello di uscire dai limiti dell’archeologia per dare un quadro della cultura artistica, letteraria e materiale dell’antica valle del Nilo. Nel corso della sua lunga carriera, Donadoni ha partecipato a molti scavi in Egitto e in Nubia, lavorando per dieci anni ai rilevamenti archeologici di Assuan e Abu Simbel. E stato titolare della prima cattedra italiana di Egittologia e ha svolto opera di insegnamento universitario per oltre quarant’anni.