Libri dalla categoria Natura Umana
Storia della Pirateria
Titolo originale: Under the Black Flag
Autore/i: Cordingly David
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione Adria Tissoni, collana: Oscar Storia Mondadori n° 317.
pp. 318, ill. in b/n, Milano
…Gli uomini e le donne che vennero aggrediti dai pirati vissero un’esperienza terrificante e profondamente sconvolgente. Vi erano la violenza e il chiasso dell’assalto, quando la nave pirata sparava colpi d’avvertimento e si affiancava con le pesanti vele che, sbattendo, producevano un gran fragore…
Com’erano fatte le navi pirata? Cosa indossavano i bucanieri? È vero che infliggevano tremende torture ai nemici catturati? A queste e a tante altre domande risponde questo volume. Una storia della pirateria nella sua epoca d’oro, dal XIV al XVII secolo. Un libro ricco di aneddoti e atmosfera, corredato da numerose cartine, che racconta la vera storia di personaggi leggendari come Barbanera, Morgan o il capitano Kidd, ma anche di tanti uomini comuni; e che ci sorprende svelando l’esistenza di coraggiose donne pirata o descrivendo minuziosamente lo stile e le severissime regole della vita di questi fuorilegge. Un mondo misterioso e affascinante, circondato dal velo del mito e raramente conosciuto nella sua realtà storica, su cui fa ora definitivamente luce questa Storia della pirateria, tanto avvincente quanto storicamente rigorosa.
David Cordingly, Londra 1938. È uno dei maggiori esperti mondiali di storia della pirateria e autore di numerose pubblicazioni sull’argomento. La sua Storia della pirateria ha venduto decine di migliaia di copie in Italia. Per dodici anni è stato Direttore delle mostre del National Maritime Museum di Greenwich.
Prefazione
Introduzione
- Gambe di legno e pappagalli
- Saccheggiando i porti del tesoro
- Sir Henry Morgan
- Donne pirata e donne dei pirati
- Tempeste, naufragi e vita in mare
- All’assalto con il Jolly Roger
- Torture, violenze e abbandoni su isole deserte
- Isole e altri covi dei pirati
- Sloop, golette e film di pirati
- Capitan Kidd e il tesoro nascosto
- A caccia di pirati
- Processi, esecuzioni e incatenamenti
Postfazione: Il romanticismo della pirateria
Appendice I
Appendice II
Appendice III
Appendice IV
Note
Glossario dei termini nautici
Bibliografia
Indice analitico
Vita e Morte di Anna Mae Aquash
L’FBI contro l’American Indian Movement
Autore/i: Brand Johanna
Editore: Xenia Edizioni
traduzione e postfazione di Marco Massignan.
pp. 186, Milano
Un popolo che lotta per i propri diritti e uno stato che segretamente gli fa guerra. Il travaglio del popolo nativo americano emerge dalle tante storie umane di suoi leader. Nel febbraio del 1976 il corpo di una giovane donna viene ritrovato in un punto disabitato della riserva Pine Ridge, in Sud Dakota. L’autopsia ufficiale attribuisce la morte a congelamento. Entrambe le mani vengono tagliate e spedite a Washington per la rilevazione delle impronte digitali, mentre il corpo viene seppellito frettolosamente, senza i documenti legali. Quando l’FBI identifica il cadavere con Anna Mae Aquash, attivista dell’American Indian Movement, i suoi amici chiedono una seconda autopsia, in cui si scopre che la donna è stata uccisa da un proiettile sparatole alla nuca…
Dopo aver raccontato la vita di Anna Mae Aquash, dall’infanzia agli anni caldi della guerra segreta tra l’AIM e l’FBI, l’autrice del libro denuncia l’aperto disinteresse del governo e della polizia canadesi nel far luce sui vari responsabili di questa morte e come il loro comportamento sia stato dettato dal fatto che la vittima apparteneva ad una minoranza etnica.
Johanna Brand ha lavorato come reporter per testate canadesi come il Sarnia Observer e il Winnipeg Tribune. Per compiere la sua indagine su Anna Mae Aquash e ricostruirne il personaggio ha intervistato per un anno tutti coloro che la conoscevano.
«Su-Ast» Colui che Vede Oltre
Autore/i: Hilt
Editore: Edito in proprio
premessa dell’autore.
pp. 50, illustrazioni b/n, Firenze
Dalla premessa dell’autore:
«Hilt studia gli aspetti essoterici ed esoterici della tradizione, quella tradizione che i missionari cristiani definivano con il termine dispregiativo pagana (religione dei contadini). In Su-ast il lettore attento capirà di non avere a che fare con il solito nostalgico dei tempi passati, ma si troverà di fronte a delle verità nascoste, ottenebrate da quell’utilità e quella voglia di quantità che fa parte dell’uomo moderno, oramai atrofizzato in quello slancio verso il futuro che egli pagherà con l’ignoranza ed il nulla. I seguenti temi sono trattati in chiave particolare e come tali necessitano di una comprensione profonda ed una lettura attenta. Il tema ricorrente è quello dello “psicopompo” (colui che guida nel mondo dei morti) ed Odino qui fa la parte del protagonista principale. Attraverso i simboli rituali della magia (cavalli, spade…) arriviamo a percepire il senso di quelle pratiche che oggi sono giudicate obsolete e anticlericali.» (Hilt)
Salvo honoris morte
- Swastica
- Wuotan e il mistero della vita
- Draupnir
- La struttura dell’uomo
- Berserker e Ulfhedner
- Werewolf
Simbologia dei culti Precristiani
- Natalis Solis Invicti
- Il mito si spiega
- L’aquila reale e la fortezza inespugnabile
- La settimana pagana
- Valhalla
- Caos etnico
- Satanismo e Sincretismo
- Ridere di fronte alla morte
- L’arte del comando
- La Superstitio
- Sacrificio
Significati del mito nell’inconscio Ario
- Sleipnir
- Meine Ehere Heißt Treue
- La croce della vita e l’abbandono della vista
- Dei greci e dei nordici
- Bibliografia
La Vita di Castruccio Castracani
E altri scritti
Autore/i: Machiavelli Niccolò
Editore: Rizzoli
introduzione e cura di Giorgio Inglese, in copertina: Paolo Uccello, La battaglia di San Romano: Niccolò da Tolentino a capo dei fiorentini (part.), 1435 ca., Londra, National Gallery.
pp. 144, Milano
Nel 1520, dopo otto anni di forzata lontananza dalla politica attiva, Machiavelli ottiene finalmente dai Medici l’incarico di una missione semiufficiale a Lucca: incombenza modesta, se paragonata alle funzioni politiche e diplomatiche da lui assolte nell’ambito della repubblica del Soderini, e tuttavia affrontata con inalterato impegno pratico e speculativo.
Nei due mesi del suo soggiorno lucchese, egli redige prima un Sommario della città di Lucca, penetrante analisi della costituzione di quella repubblica, poi una Vita di Castruccio Castracani, il capo del ghibellinismo toscano, signore della città dal 1316 al 1328. L’opera, in cui i dati storici si compongono sul modello delle grandi biografie del passato eroico (la Vita di Agatocle di Diodoro Siculo e la Ciropedia di Senofonte), delinea la figura di un rapporto fra Virtù e Fortuna che Machiavelli assume a fondamento interpretativo della dinamica storica. Nella parabola del condottiero, troncata dalla morte nel momento di più fulgida ascesa, l’incidenza negativa della Fortuna appare sottolineata con accenti di amara solidarietà che svelano la declinante fiducia dello scrittore nelle possibilità autonome dell’agire individuale. Agile nella narrazione, che ai grandi scenari guerreschi alterna la descrizione delle trame e degli inganni politici, la Vita va letta, più che come un’opera storica, come un racconto favoloso e romanzesco in cui si esprime l’inesausta nostalgia dello scrittore per il mondo della grandezza umana, contemplata alla luce di un’ormai disillusa saggezza.
Apocalissi : non Distruzioni ma Rivelazioni?
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Camaldoli
presentazione di Giancarla Codrignani, introduzione e cura di Giordano Remondi.
pp. 128, Camaldoli (AR)
“Da dove ci viene questa sete di giustizia?
Non dal mondo ingiusto. Quel seme è dunque anche mistero…, è non-possesso, presente non-preso, è conosciuto e sconosciuto, lo accogliamo e gli diamo corrispondenza intima affinché si riveli a noi.
L’Apocalisse è questo, già ora, e sarà questo.
Allora, più ancora che seme immesso, gettato in un mondo senza pace, la pace è il suo fondamento di senso: non uno stato originario da cui ilmondo sarebbe decaduto, ma il suo codice intimo, la sua promessa in via di travagliata rivelazione” (E. Peyretti, p. 60).
L’Uomo su Misura
Autore/i: Buzzati-Traverso Adriano
Editore: Editori Laterza
introduzione dell’autore.
pp. 312, Bari
Da anni ormai biochimica e genetica umana, genetica batterica e biologia molecolare, antropologia. psicologia, scienza della popolazione hanno quasi completato il disegno di una rivoluzionaria topografia del pianeta uomo: sono svelati i misteri del suo passato zoologico, ricostruite le microstrutture genetiche e le mutazioni ereditarie della specie, illuminata l’officina biologica delle sue più complesse funzioni intellettuali.
Spesso, tuttavia, queste scienze battono sentieri d’esplorazione assai lontani l’uno dall’altro, forniscono mappe volutamente parziali, nascondono i loro risultati più clamorosi sotto i crittogrammi dell’estrema specializzazione.
Scopo di questo volume di Adriano Buzzati-Traverso – che vi raccoglie il meglio dell’attività di divulgatore svolta in questi anni – è appunto quello di censire le ricerche d’avanguardia che si vanno compiendo nel laboratori di tutto il mondo, riesporne correttamente i risultati in un linguaggio praticabile anche per il non specialista, mostrare, infine, i territori comuni, le linee di convergenza.
I profili complementari che permettono di ricomporre una unitaria immagine dell’uomo. Cellule primigenie «fabbricate» in bottiglie che riproducono le condizioni dell’atmosfera del nostro pianeta cosi com’era 4.000.000.000 di anni fa; I segreti del DNA e del RNA. gli onnipotenti depositari del destino biologico delle specie: le vicende dei nostri antenati «sapienti» di 80.000 anni fa; fecondazione in vitro e predeterminazione del sesso e delle potenzialità intellettive, controllo dell’evoluzione, innesto di organi, ibernazione dei corpi sono tappe di un’affascinante scoperta del reale e rischiose anticipazioni del possibile.
Come già ai primi realizzatori della fissione nucleare, evocarne le forze, si pone la necessità di motivare razionalmente la natura. E anche qui – suggerisce Buzzati-Traverso – soccorre la scienza, che è capace non solo di metodi e di tecniche operative per la conoscenza, ma anche di modelli, di fini per una coscienza civile: dopo aver fornito i mezzi per costruire l’uomo su misura, la scienza può aiutare a realizzare un mondo a misura dell’uomo.
Adriano Buzzati-Traverso è nato a Milano il 6 aprile 1913.
Già prima di conseguire la laurea in scienze naturali ebbe chiara la funzione rivoluzionaria che la genetica andava assumendo per lo Sviluppo della ricerca biologica e dedicò a questa scienza recente tutta la sua attività di studioso.
Dopo aver compiuto ricerche nel campo delle mutazioni ereditarie e della evoluzione sperimentale in Italia e in Germania. diventò, nel 1948 professore di genetica all’università di Pavia.
Nel 1951-1952 fu Visiting Professor alla università di California, a Berkeley; vi ritornò dal ’53 al ’60 come professore di biologia nella sede di La Jolla.
Al suo ritorno in Italia, il CNEN gli affidò l’organizzazione delle attività di ricerca per le scienze biologiche. Nel 1962 ha fondato il Laboratorio di genetica e biofisica in Napoli, che attualmente dirige. Autore di numerose memorie scientifiche, di un volume sulle unità biologiche elementari. Buzzati-Traverso è noto anche per la sua intensa attività di divulgatore; collabora al «Giorno» al «Corriere della Sera», all’«Espresso», sul quale tiene una rubrica settimanale di informazione biologica; Attualmente dirige la rivista «Sapere ».
Membro di varie commissioni internazionali è stato fra i più attivi promotori della biologia molecolare in Europa; è dottore in medicina honoris causa dell’università di Lovanio.
Il Caso del Doppio Beatle
Il dossier completo sulla «morte» di Paul McCartney
Autore/i: Cartocci Glauco
Editore: Robin Edizioni
prefazione dell’autore.
pp. 324, nn. illustrazioni b/n, Roma
Nel 1969 esce Abbey Road dei Beatles.
Un album come gli altri, un altro grande album dei Beatles. Apparentemente…
Già, apparentemente, perché sulla copertina c’è qualcosa che non convince del tutto gli appassionati. Una serie di indizi (descritti minuziosamente all’interno di questo volume) contribuisce a far nascere quella che è una delle più affascinanti e cupe leggende metropolitane della musica pop: la morte di Paul McCartney. E, come un fiume lasciato scorrere, da quel momento gli indizi si moltiplicano e le interpretazioni si complicano. Da Sergeant Pepper fino a Let it be, passando per le foto di cronaca e le notizie mondane, per la prima volta viene ricostruita minuziosamente la storia che nessun appassionato di musica dovrebbe ignorare, il caso che ha affascinato e spaventato: il caso del doppio Beatle.
Glauco Cartocci, nato a Roma nel l95l, architetto, ha realizzato copertine e illustrazioni di numerosi testi di fantascienza. Batterista e chitarrista per hobby, è da sempre appassionato di rock in generale e, ovviamente, dei Beatles in particolare. Pur avendo partecipato alla realizzazione dei libri fotografici di Giancarlo Gasponi Roma e Roma. Il fascino dell’arte e della storia, Il caso del doppio Beatle è il suo primo libro.
Il Letto è Una Rosa
…Il letto è una rosa, un fiume, il luogo degli amori, degli abbandoni, dove si parla e ci si lascia, si ama e si odia, si tradisce, si piange, si ride, si ricorda e si dimentica..
Autore/i: Vitti Monica
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, disegni originali dell’autrice, collana: I Libri di Paolo Caruso.
pp. 122, ill. in b/n, Milano
Cose di cui Monica parla: gli spaesamenti che fanno apparire strani e paurosi anche i luoghi familiari; gli incontri e le fantasmagorie che proliferano nella zona sfrangiata tra realtà e sogno; l’insorgere improvviso della fame o di altre forme di avidità; i momenti di sconforto e derelizione; la libertà; la solitudine.
Cose di cui Monica non parla: una rassicurante monotonia; le abitudini accettate; il grigiore, Il letto è una rosa è un libro surrealista e animista; come la luce ravviva i colori, la fantasia di Monica Vitti ravviva tutto quello su cui si posa: il dubbio può trasformarsi in un giovane amante bruno e magro, la sicurezza in un signore di mezz’età in bilico sul naso, o un montgomery rosso sfilacciarsi sino a diventare un vecchio spettatore stanco e ipercritico…”Siamo in fila, in aria, e passiamo in un raggio di luce come granelli di polvere”: chia ha scritto questa frase degna di un grande scrittore? Monica Vitti. La Vitti racconta di aver cercato le parole giuste affondando i denti nella polpa profumata delle mele annurche. Cosi fanno le vere scrittrici? Anche i pensieri di Monica danzano sulla pagina come il pulviscolo in un raggio di luce, salendo, scendendo, muovendosi in questa o in quella direzione, con piccoli vortici. (Giovanni Mariotti)
Monica Vitti è una delle più famose attrici del cinema italiano. La sua caratteristica voce roca e l’innata verve l’hanno accompagnata per quasi quarant’anni di carriera cinematografica, dalle sue interpretazioni drammatiche nella tetralogia dell’incomunicabilità di Michelangelo Antonioni (L’avventura, La notte, L’eclisse e Deserto rosso) che le diedero fama internazionale, a quelle in ruoli brillanti (da La ragazza con la pistola a Io so che tu sai che io so) che la fecero considerare l’unica “mattatrice” della commedia all’italiana, tenendo ottimamente testa ai colleghi Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.
- Smemorata
- Sogni
- Vorrei
- Segreto
- Spleen
- Ricordo e memoria
- Sensualità
- Mia madre
- Lo psicanalista
- Suicidio
- Montaggio
- Film in cantiere
- Capodanno con il morto
- Moviola
- Scappare dalla vita
- Mio padre
- Nanna
- Pazzia
- Il produttore
- Fame
- Culo
- Gisella
- Rompiballe
- La morte
- Vacillando
- Il telefono
- La mia vita
- L’attesa
- TV
- Delirio
- I maschi
- L’uomo sexy
- Coppie
- Estate, mare
- Specchio
- Parole
La Teoria Monetaria
Titolo originale: Monetary Theory
Autore/i: Autori vari
Editore: Franco Angeli Editore
introduzione e cura di R. W. Clower, unica traduzione italiana autorizzata di Carluccio Bianchi, Francesco Massavotti e Francesco Scacciati, collana di Economia.
pp. 320, Milano
Il settore dell’economia che si occupa della “moneta” e della “teoria monetaria”, nonostante la gran mole di scritti sull’argomento, appare concettualmente il meno fondato. La raccolta qui presentata ha lo scopo di offrire una panoramica, la più rappresentativa possibile, del pensiero tradizionale e moderno intorno al ruolo della moneta nell’attività economica. E quindi fornire, di volta in volta, la teorizzazione dei fenomeni economici così come si è sviluppata nel tempo e sotto la sollecitazione generale dei fenomeni economici stessi. Il risultato di questo tentativo appare più come un’escursione attraverso mari sconosciuti che un viaggio organizzato in paesi stranieri. Ma tale è la . Dall’altra parte, nessun serio studioso di economia, o un “curioso” osservatore interessato a capire i fenomeni economici, può ignorare le difficoltà incontrate nella formazione di una “teoria monetaria”. Il dibattito teorico che periodicamente si è sviluppato intorno ai temi di un’adeguata definizione del “bene moneta e dell’”economia monetaria”, ha prodotto più calore che luce; ed ogni volta, quando è sembrato di poter giungere a conclusioni in qualche modo definitive, si è finito col ritornare, nell’elaborazione successiva, allo stato di incertezza e imprecisione teorica precedente. I saggi raccolti in questo volume non vogliono assolutamente essere un qualche contributo a una “nuova” teoria economica monetaria, quanto piuttosto un tentativo di rendere esplicite le difficoltà relative alla formazione teorica dell’economia monetaria lungo le tappe principali di tale elaborazione. Il volume è diviso in cinque parti, che corrispondono alle tappe principali di questo processo: La moneta e il meccanismo di scambio; La dottrina tradizionale: La teoria quantitativa della moneta; La teoria contemporanea: L’analisi dell’equilibrio neo-walrasiano; Teoria monetaria e sistema economica keynesiano; Moneta e sviluppo economico.
Scritti di : G.C. Archibald – M.L. Burstein – R.W. Clower – M. Friedman – F.H. Habn – J.R. Hicks – W.S. Jevons – H.G. Johnson – J.M. Keynes – A. Leijonhufvud – R.G. Lipsey – A.L. Marty – A. Marshall – D. Patinkin – B.P. Pesek – A.C. Pigou – P.A. Samuelson – T.R. Saving – N.W. Senior – L.B. Yeager.
Introduzione
Parte prima: La moneta e il meccanismo di scambio
- Il baratto – W.S. Jevons
- La moneta uno schermo? – A.C. Pigou
- Il mezzo di scambio – M.L. Burstein
Parte seconda: La dottrina tradizionale: La teoria quantitativa della moneta
- Il valore della moneta – N.W. Senior
- La circolazione monetaria totale necessaria a un paese – A. Marshall
- La teoria quantitativa della moneta: una riesposizione – M. Friedman
- La teoria quantitativa della moneta: una critica – M.L. Burstein
Parte terza: Teoria contemporanea: analisi dell’equilibrio neo-walrassiano
- Moneta e prezzi – D. Patinkin
- Teoria del valore e teoria monetaria: equilibrio temporaneo ed equilibrio pieno – G.C. Archibald e R.G. Lipsey
- Il principio classico di invarianza – R.W. Clower e M.L. Burstein
- Teoria monetaria classica e neoclassica – P.A. Samuelson
- Di alcuni problemi relativi alla dimostrazione dell’esistenza di un equilibrio in un’economia monetaria – F.H. Hahn
- Fondamenti di teoria monetaria – R.W. Clower
Parte quarta: Teoria monetaria e sistema economico keynesiano
- La teoria generale: concetti e idee fondamentali – J.M. Keynes
- Teoria monetaria ed economia keynesiana – H.G. Johnson
- La domanda di moneta: alcune confusioni post-keynesiane – B.P. Pesek e T.R. Saving
- Teoria e storia monetaria: un tentativo di esaminare il problema da un punto di vista prospettico – J.R. Hicks
- La controrivoluzione keynesiana: un apprezzamento teorico – R.W. Clower
- Keynes e i keynesiani: un’interpretazione suggerita – A. Leijonhufvud
Parte quinta: Moneta e sviluppo economico
- La neutralità della moneta nella statica comparata e nello sviluppo – A.L. Marty
- La moneta in un modello di sviluppo neoclassico a un solo settore – H.G. Johnson
Letture consigliate
La Nascita dell’Intelligenza nel Fanciullo
Titolo originale: La Naissance de l’Intelligence chez l’Enfant
Autore/i: Piaget Jean
Editore: Giunti Barbèra
introduzione dell’autore, presentazione di Guido Petter, traduzione di Alessandra Mennillo, collana: Collezione Psicologica.
pp. 416, Firenze
Questo libro è dedicato all’analisi di come “nasce” l’intelligenza, del costruirsi, cioè, di quella prima e più semplice forma di comportamento intelligente che si suole indicare come “intelligenza percettivo-motoria” e che caratterizza il secondo anno di vita. In particolare Piaget ha studiato, in questa serie di ricerche, come si viene formando nel bambino la capacità di subordinare intenzionalmente certe azioni intermedie a certe azioni finali, di scoprire, cioè, dato un certo fine, i mezzi adatti per conseguirlo, in situazioni che sono in genere analoghe a quelle studiate da Köhler nelle ormai celebri ricerche sugli scimpanzé dell’isola di Tenerife. Le osservazioni qui descritte e i risultati che esse hanno posto in luce hanno non solo una importanza scientifica ma anche una grande importanza pratica, soprattutto sul piano pedagogico, in quanto dimostrano la necessità di assecondare intelligentemente il bambino nelle sue “esplorazioni” dell’ambiente circostante in questo stadio del suo sviluppo mentale.
Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) è stato uno psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero. È considerato il fondatore dell’epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo, e si dedicò molto anche alla psicologia dello sviluppo. Piaget dimostrò innanzitutto l’esistenza di una differenza qualitativa tra le modalità di pensiero del bambino e quelle dell’adulto e, successivamente, che il concetto di capacità cognitiva, e quindi di intelligenza, è strettamente legato alla capacità di adattamento all’ambiente sociale e fisico. Ciò che spinge la persona a formare strutture mentali sempre più complesse e organizzate lungo lo sviluppo cognitivo è il fattore d’equilibrio, «una proprietà intrinseca e costitutiva della vita organica e mentale». Lo sviluppo ha quindi un’origine individuale, e fattori esterni come l’ambiente e le interazioni sociali possono favorire o no lo sviluppo, ma non ne sono la causa.
Presentazione al lettore italiano
Prefazione alla seconda edizione
Introduzione – Il problema biologico dell’intelligenza
- Gli invarianti funzionali dell’intelligenza e l’organizzazione biologica
- Gli invarianti funzionali e le categorie della ragione
- Le strutture ereditarie e le teorie dell’adattamento
Parte prima – Gli adattamenti senso-motori elementari
I. Il primo stadio: l’esercizio dei riflessi
- I riflessi di suzione
- L’esercizio dei riflessi
- L’assimilazione, fatto primario della vita psichica
II. Il secondo stadio: i primi adattamenti acquisiti e la reazione circolare primaria
- Le abitudini acquisite relative alla suzione
- La visione
- la fonazione e l’audizione
- La prensione
- I primi adattamenti acquisiti. Conclusioni
Parte seconda – Gli adattamenti senso-motori intenzionali
III. Il terzo stadio: le “reazioni circolari secondarie” e i “procedimenti destinati a far durare gli spettacoli interessanti”
- Le reazioni circolari secondarie
- I fatti e l’assimilazione riproduttrice
- Le reazioni circolari secondarie
- L’accomodamento e l’organizzazione degli schemi
- L’assimilazione ricognitiva e il sistema delle significazioni
- L’assimilazione generalizzatrice e la costituzione dei procedimenti per far durare gli spettacoli interessanti
IV. Il quarto stadio: la coordinazione degli schemi secondari e la loro applicazione alle situazioni nuove
- L’applicazione degli schemi noti alle situazioni nuove
- I fatti
- L’applicazione degli schemi noti alle situazioni nuove
- Il commento
- L’assimilazione, l’accomodamento, e l’organizzazione propri degli schemi mobili
- Il riconoscimento degli indici e la loro utilizzazione nella previsione
- l’esplorazione degli oggetti e dei fenomeni nuovi e le reazioni secondarie “derivate”
V. Il quinto stadio: la reazione circolare terziaria e la scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- La reazione circolare terziaria
- La scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- I supporti, la cordicella e il bastone
- La scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- Altri esempi
- La scoperta dei mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva
- Conclusioni
VI. Il sesto stadio: l’invenzione dei mezzi nuovi mediante combinazione mentale
- I fatti
- Invenzione e rappresentazione
Conclusioni – L’intelligenza senso-motoria o pratica e le teorie dell’intelligenza
- L’empirismo associazionista
- L’intellettualismo vitalista
- L’apriorismo e la psicologia della forma
- La teoria del tentativo
- La teoria dell’assimilazione
Il Processo di Gilles De Rais
Titolo originale: Le procès de Gilles de Rais
Autore/i: Bataille Georges
Editore: Ugo Guanda Editore
prima edizione, traduzione Renzo Guidieri, collana: Biblioteca della Fenice n° 45.
pp. 312, Milano
La figura di Gilles de Rais ha senza dubbio lasciato un solco profondo nella storia e nella leggenda di Francia: maresciallo e signore di Rais, da compagno d’armi di Giovanna d’Arco passò rapidamente a quello status di sodomita e massacratore di bambini che gli avrebbe garantito una fama ininterrotta nel corso dei secoli. Più della vita pubblica, sono infatti i suoi abominevoli vizi privati a riempire le pagine di questo libro, gli omicidi e le torture perpetrate ai danni di circa duecento giovani mendicanti e bambini del contado, entrati ignari nelle stanze più recondite dei suoi castelli normanni per non uscirne mai più vivi. Un’epopea sanguinaria che affonda le radici nel passato del giovane Gilles, affascinato dal potere delle armi e addestrato alla cavalleresca scuola della rapina e dello stupro dal nonno materno. L’inchiesta di Georges Bataille, coadiuvata dal traduttore delle minute latine Pierre Klossowski, parte proprio dalla famiglia, per poi passare all’analisi del patrimonio, della carriera militare e dell’educazione del “mostro”, fino ad approdare all’ultimo atto: il processo e la condanna a morte sul rogo nel 1440, a trentasei anni. Accompagnato al patibolo da due ali di folla incredibilmente compassionevole, in virtù soprattutto delle lacrime versate durante la confessione di colpevolezza, ottenne dai giudici che il suo corpo, prelevato dalle fiamme prima che ne venisse divorato del tutto, fosse seppellito nella chiesa del convento dei Carmelitani di Nantes.
«…Gilles de Rais, accusato, di sua spontanea volontà e pubblicamente dinanzi a tutti confessò che, per causa della sua bramosia e per suo piacere sensuale, rapì e fece rapire tanti bambini da non saperne precisare il numero; i quali bambini egli uccise e fece uccidere e con essi commise il vizio e il peccato di sodomia; e disse e confessò che spandeva il suo seme nel modo più peccaminoso sul ventre di detti bambini, sia prima che dopo la loro morte, e anche mentre morivano; ai quali bambini qualche volta egli stesso, e a volte altri suoi complici (…) infliggevano diverse specie di torture: talvolta separavano la testa dal corpo a mezzo di spade, pugnali e coltelli, talaltra li percuotevano violentemente sulla testa con un bastone, o con altri oggetti contundenti, o ancora li attaccavano alla sua stanza con una pertica o a un gancio con delle corde e li strangolavano; e quando agonizzavano, egli commetteva con loro il vizio sodomitico nel modo suddetto». Era sabato 22 ottobre 1440 quando, di fronte al vescovo di Nantes, al vicario dell’inquisitore e ai giudici del tribunale, il maresciallo di Francia e cavaliere Gilles de Rais crollò definitivamente fra le lacrime. Undici anni prima, appena venticinquenne, a fianco di Giovanna d’Arco fu il più valoroso dei comandanti delle truppe, nella battaglia di Patay contro gli Inglesi, una delle più difficili di tutta la Guerra dei Cent’anni. Un eroe. Ricchissimo. Famosissimo e onorato dalla Francia intera. Eppure così orribilmente fragile, violento, crudele. Oggi si direbbe una personalità disturbata. Di sicuro, una delle figure più morbosamente affascinanti della storia.
Nell’analisi degli atti del processo (giunti a noi praticamente integrali) Bataille annoda i fili invisibili di una vita meravigliosa e spaventosa insieme e i fili di una società, quella feudale, in cui la morte era perfettamente inserita nella trama quotidiana, in cui religiosità e violenza camminavano fianco a fianco. Gilles de Rais era un mostro. Il fascino che un simile criminale può aver esercitato sul nietszcheano Bataille, al punto da dedicargli un saggio così articolato, è evidente: la storia di Gilles de Rais è quella di un mondo nobiliare in cui tutto è concesso, senza ragione, ma per puro diritto sugli umili. E quindi la sua tragedia rappresenta «l’impotenza della ragione», la sua sconfitta. È l’impossibile che si fa storia, a partire dalla forza malvagia del dispendio di vite umane e di ricchezze. La caduta nel vortice vizioso di erotismo perverso, religione tradizionale e satanismo ingenuo; la magnificenza e l’abisso (altro tema tipico di Bataille), la potenza dell’uomo in armi e la sua fragilità mentale, quasi infantile, la sociologia del mondo feudale che faceva della guerra un gioco e della vita altrui un passatempo, l’ossessione del prestigio pubblico, il pentimento pubblico e la conquista del cuore della folla; la teatralità allucinata dei gesti, anche nella morte; l’eccesso. Secondo l’atipico scrittore e filosofo francese, Gilles de Rais potrebbe quindi essere il prototipo, spinto alle estreme conseguenze, dell’uomo stesso.
Introduzione
- I. La tragedia di Gilles de Rais
- II. Analisi dei dati storici
I documenti del processo di Gilles de Rais
Parte prima: Giudizio della corte ecclesiastica
- I. Atti preliminari
- II. Verbali delle udienze
- III. Deposizioni dei testimoni
Parte seconda: Giudizio della corte secolare
- I. Relazione ufficiosa dell’attività della corte
- II. Inchiesta dei commissari del Duca di Bretagna
- III. Verbali delle ultime giornate
Bibliografia
Della Magia
Autore/i: Apuleio di Madaura
Editore: Zanichelli Editore
testo latino a fronte, introduzione e cura di Concetto Marchesi.
pp. XXX-232, Bologna
«Nel 158 d.C., nella città di Sabrata, vicino all’attuale Tripoli, Apuleio – filosofo e scrittore rinomato, l’autore delle Metamorfosi o L’asino d’oro – fu condotto dinnanzi al giudice per rispondere dell’accusa di magia. Il processo era stato intentato dai figliastri di una ricca vedova che Apuleio aveva sposato, a dir degli attori circuendola con veneficio. E l’accusato si difende con efficacia, in questa orazione sulla Magia – considerata sin dall’Umanesimo modello nel suo genere, e in cui Apuleio versa tutta l’inventiva, la grazia e la forza dello scrittore di romanzi – chiarendo fatti e ritorcendo circostanze; ma non ne contesta la sostanza, il suo esser mago. Del resto siamo in un’epoca in cui, lottando i vecchi dei col nuovo Dio, nell’impero di Roma si contrappongono esoterismi e misteri, miracoli e antimiracoli, a disputarsi il campo: e l’orazione sulla Magia è lo specchio terso di questa società che inizia a disprezzare la terra.»
Introduzione
- Della Magia
Note
Primavera Silenziosa
Nelle campagne e nelle case è in atto un folle avvelenamento collettivo – Questo libro è un grido d’allarme e un drammatico ammonimento
Autore/i: Carson Rachel
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
premessa e nota dell’autrice, traduzione dall’inglese di Carlo Alberto Gastecchi
pp. 320, Milano
“L’uomo ha perduto la capacità di prevedere e di prevenire. Egli finirà per distruggere la terra ” (A. Schweitzer).
“Sono pessimista sul genere umano perché esso è troppo ingegnoso per poter essere felice. Il nostro rapporto con la natura consiste nel cercare di sottometterla. Noi avremmo migliori probabilità di sopravvivere se ci adattassimo al nostro pianeta e lo valutassimo in modo più positivo, invece di considerarlo in modo cosi scettico e dittatoriale” (E. B. White). Queste citazioni, poste dalla Carson come epigrafe al suo libro, possono sembrare pessimistiche, ma la gravità dei problemi affrontati le giustifica ampiamente.
Questo libro esamina un particolare aspetto dei rapporti tra l’uomo e la natura. L’evoluzione delle strutture economiche nel mondo moderno e l’uso di tecniche sempre più progredite ha portato l’agricoltura a livelli mai prima raggiunti. L’alimentazione dell’uomo moderno è legata a colture su vastissima scala. Ma nelle vastissime estensioni a monocultura, gli insetti nocivi hanno trovato la base nutritiva per un accrescimento in massa, e l’uomo è stato costretto a correre ai ripari. Senonché, invece di valersi di mezzi biologici di lotta – ad esempio favorendo lo sviluppo degli animali tradizionalmente nemici degli insetti nocivi -, è parso più facile e più rapidamente risolutivo ricorrere ai veleni, ai cosiddetti “insetticidi chimici.” Il libro della Carson, che è stato a lungo al primo posto nella lista dei best-sellers negli Stati Uniti e che ha avuto un’accoglienza straordinaria anche in Italia (e recentemente è stato al centro di una trasmissione televisiva), esamina le nefaste conseguenze che l’uso indiscriminato degli insetticidi ha avuto sull’equilibrio della natura e sta avendo anche nella nostra vita di ogni giorno. È un grido d’allarme e un appello agli uomini a non distruggere il loro pianeta.
Rachel Carson (1907-1964), biologa marina, ha pubblicato una serie di libri sulle sue osservazioni e ricerche, tra cui Al vento del mare (Casini, 1955) e Il mare intorno a noi (Einaudi, 1973), prima di Primavera silenziosa (1962), pietra miliare dell’ambientalismo, un classico che conserva tutta la sua attualità. Tradotto nel 1963, uscito in Universale Economica nel 1966, è stato poi riproposto con una nuova Introduzione di Al Gore nel 1999.
Dove il Vento Suona – Viaggio nelle Eolie
Autore/i: Dumas Alexandre
Editore: Pungitopo Editrice
seconda edizione, edizione curata da Lucio Falcone, prefazione di Bruno Carbone, traduzione a cura del Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani.
pp. 76, nn. illustrazioni b/n, Palermo
Sommario:
Prefazione
Ai confini del mondo: ALICUDI
La montagna di piuma: LIPARI
Una puntata all’inferno: VULCANO
Nel paradiso della pancia: PANAREA
Una corsa sulla brace: STROMBOLI
Il Nostro Essere – Ebrei e Cristiani – sulla Terra di Tutti
«Cercate lo shalom del paese» (Ger. 29,7) – Un colloquio ebraico-cristiano
Autore/i: Autori vari
Editore: Edizioni Camaldoli
pp. 112, Camaldoli (Arezzo)
I non-ebrei devono redimere gli ebrei e gli ebrei devono redimere i non-ebrei. Questo processo redentore incomincia quando vediamo nell’altro colui che egli veramente è negli occhi di Dio.
Finora ebrei e non-ebrei si sono serviti dei propri desideri e delle proprie paure. Ora si tratta di imparare a diventare lo specchio l’uno dell’altro.
Il tema del X Colloquio ebraico-cristiano di Camaldoli è ispirato dal versetto del profeta Geremia (29,7) di cui ogni contributo del presente Quaderno di Vita Monastica nasce come polivalente interpretazione. E una scelta che non nasconde la segreta speranza che da un Colloquio ebraico-cristiano emerga una specie di proposta archetipa di ogni altro rapporto dell’uomo con la terra.
Presupposto vitale di tale speranza è la rilettura di ciò che Geremia profeta proponeva agli esiliati quando, guardando gli orizzonti futuri della storia con gli occhi della fede, chiedeva di cercare con sincerità generosa e gratuita il bene del paese in cui erano stati disseminati non senza un piano preciso di Adonai.
Fin dagli anni conciliari la Comunità monastica camaldolese ha coltivato la ricerca teologico-spirituale nell’intento di rispondere alle esigenze di rinnovamento della tradizione ecclesiale – e monastica in particolare – e cosi contribuire a promuovere il dialogo col mondo voluto dal Vaticano II.
Camaldoli intende sottolineare ancora quei valori fondamentali che, sorretti dalla Lectio biblica, animano la vita monastica: la celebrazione dell’Ufficio divino, l’ospitalità e la profezia di fronte alle sfide della storia.
Garibaldi Vivo
Antologia critica degli scritti con documenti inediti
Autore/i: Mola Aldo A.
Editore: Gabriele Mazzotta Editore
prefazione di Lelio Lagorio.
pp. 316, nn. tavv. a colori e b/n, Milano
Cospiratore, «corsaro», guerrigliero, ammiraglio, generale, Garibaldi passò la vita in armi, senza essere militarista. Convinto che «il miglior generale è quello che vince», si batté per la libertà dei popoli oppressi: dall’America meridionale alla Francia invasa dai prussiani. Benché siano state le sue imprese militari a «fare l’Italia», egli respinse il nazionalismo e si dichiarò cosmopolita.
Mentre altri si divoravano in fazioni, Garibaldi ebbe la superiore intelligenza politica – rara in Italia – di puntare alle riforme evitando però le provocazioni reazionarie di chi voleva la guerra civile per stroncare il rinnovamento della società. Perciò fu alla testa del «movimento dal basso» (società operaie, leghe artigiane, circoli culturali ecc.) senza rinunziare a portare in Parlamento (che lo vide otto volte deputato) «questione meridionale», riforma fiscale e democratizzazione della burocrazia e dell’esercito, identificato con la «nazione armata».
Garibaldi puntò alla «riforma civile»: tolleranza laica al posto del dogmatismo clericale, scienza invece di superstizione, lavoro anziché l’accoppiata carità-parassitismo. Massone dal 1844 e primo libero muratore d’Italia dal 1861 alla morte, contrappose |a fratellanza universale umanitaria all’internazionalismo anarchico o classista, facendo della massoneria il cardine del «fascio della democrazia» e delle sue proposte di unità europea e di pace mondiale, garantite da un tribunale internazionale.
Per diffondere le sue idee Garibaldi si fece scrittore: non da premi letterari ma per le plebi semianalfabete che l’avevano salutato liberatore.
Questo è il Garibaldi vivo presentato nell’antologia anche attraverso documenti inediti 0 qui prodotti per la prima volta nel testo originario: per qualcuno sarà anche un Garibaldi scomodo: proprio perché occorre ancora molto cammino per fare dell’Italia una vera democrazia, fondata sul garibaldino «governo degli onesti», impegnato a «guarire la gran piaga della miseria» e a conciliare progresso scientifico e libertà. (A.A.M.)
Aldo Alessandro Mola (Cuneo, 1943), tra altre opere di storia politica ed economica, ha pubblicato: Pensiero ed azione di Dante Livio Bianco, con prefazione di Ferruccio Parri, Milano, 1967; Stampa e vita pubblica di provincia nell’età giolittiana, Milano, Mursia, 1971; Storia dell’amministrazione provinciale di Cuneo dall’Unità al fascismo, 1859-1925, Torino, Aeda, 1971.
Autore di numerosi saggi su Giolitti e il giolittismo (tra i quali Giovanni Giolitti: grandezza e decadenza dello Stato liberale, Cuneo, L’Arciere, 1978), ha curato la pubblicazione degli atti del convegno Istituzioni e metodi politici dell’età giolittiana, Torino, Centro studi“ piemontesi, 1979.
Con la Storia della massoneria italiana dall’Unità alla Repubblica (prefazione di Paolo Alatri), Milano, Bompiani, 1976, e Michele Coppino: scritti e discorsi, Alba, Famija Albeisa, 1978, ha recato un importante contributo alla storiografia sulla democrazia italiana. Coordinatore della mostra La massoneria nella storia d’Italia (Torino, 1980; Roma, 1981), dirige la collana «Storia della massoneria: studi e testi» del Centro di documentazione massonica di Torino. Collabora a quotidiani e al Terzo programma RAI.
I Fantasmi delle Biblioteche
Titolo originale: Des bibliothèques pleines de fantômes
Autore/i: Bonnet Jacques
Editore: Sellerio Editore
traduzione di Roberta Ferrara.
pp. 156, Palermo
Jacques Bonnet, scrittore ed editore, rievoca la genesi lontana di questa variazione sul tema dell’incantesimo dei libri su certi individui. Fu un incontro con Giuseppe Pontiggia. Entrambi condividevano «la stessa felicità e maledizione che ci era toccata in sorte»: un’enorme biblioteca con molte migliaia di volumi, non da bibliofili o da collezionisti, ma una normale biblioteca generalista, in cui ammucchiare libri letti o da leggere o solo da annusare. Conversando tra loro, era venuta l’idea di fondare un’associazione per i proprietari di biblioteche oltre le ventimila opere, una specie di mutuo soccorso e consiglio. Naturalmente non se ne era fatto niente. Ma col tempo l’esame divertito dei problemi, di chi di non può fare a meno di comprare ogni libro che contiene anche una sola promessa, è germinato nei capitoli di questo che si presenta come un trattatello sull’arte di convivere con troppe librerie (ma mai sopra la spalliera del letto: per non imitare la fine leggendaria di un grande compositore parigino). Che è ben di più che un trattatello su un piccolo tema curioso. È una piacevolissima danza tra gli scaffali di una sterminata libreria a parlare di tutti i rebus di spazio (come quel personaggio che, non avendo più stanze per contenere i libri, li usò per costruire la casa che poi distrusse per ritrovare un singolo volume) o di tempo (le più diverse e capricciose catalogazioni: come quella di Warburg così precisa di affinità tra i testi che se ne perse il senso, morto l’autore), discutendo le più fantasiose e bizzarre soluzioni, i ricordi, gli aneddoti, gli incidenti e gli enigmi: rievocando le vie della passione per la lettura di quei tanti personaggi memorabili (di uno Sciascia, per esempio, che nel suo appartamento siciliano conservava il Journal dei Goncourt ignorato dall’autore stesso) convinti, o illusi, che un lettore intelligente trova almeno una cosa degna in ogni libro. Una danza con i fantasmi delle biblioteche, cioè con quelle strane presenze (primi i sostituiti, detti «fantasmi» appunto, inseriti negli spazi di un libro prestato, e perduto) che occupano la mente dei proprietari e a volte fanno sembrare, all’imperfetta memoria, una grande biblioteca dotarsi con il tempo di vita propria.
Jacques Bonnet, editore, traduttore e scrittore, ha pubblicato tra l’altro una monografia su Lorenzo Lotto (1996) e il romanzo La questione del metodo (2003).
Musiche Mistiche dell’Islam – La Danza Cosmica dei Sufi
CD Audio
Autore/i: Güvenç Oruç
Editore: Red Edizioni
CD Audio + libretto pp. 16, Milano
Sette secoli fa il sommo poeta islamico Rumi, folle di Dio e mistico profeta del sufismo, fondò in Turchia la confraternita dei dervisci danzanti che, tuttora attiva, si distingue per un particolare esercizio spirituale: una danza rituale finalizzata al contatto col divino. Al suono di note avvolgenti e affascinanti, i dervisci ruotano vorticosamente su se stessi, una mano rivolta al cielo e una alla terra. Fino alla trance, all’abbandono totale, all’annullamento estatico di sé e al ricongiungimento a Dio. La musica dei dervisci è un’onda sonora dolce e armoniosa, che non eccita e non deprime, e che riconduce al centro di noi stessi e nel cuore dell’universo incoraggiando alla contemplazione, alla meditazione, a nuove percezioni sensoriali.
Corsari nel Mediterraneo – Cristiani e Musulmani fra Guerra, Schiavitù e Commercio
Autore/i: Bono Salvatore
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione dell’autore, collana: Oscar Storia Mondadori n° 119, in copertina: Empoli, Presa di quattro navi turche (part.). Pisa, S. Stefano dei Cavalieri.
pp. 246, ill. in b/n, Milano
La guerra corsara nel Mediterraneo è senza dubbio uno dei capitoli meno conosciuti della storia moderna. Le torri di avvistamento, sparse lungo le coste, dall’Italia alla Spagna, testimoniano ancora oggi l’estensione di questo eterogeneo fenomeno che, dal Cinquecento all’Ottocento, incise fortemente sulla vita delle popolazioni mediterranee. I corsari svolgevano un’attività legale, regolata e controllata, perlopiù alle dirette dipendenze di sovrani e di governi. Salvatore Bono ci illustra l’organizzazione della “corsa”, la composizione delle ciurme e la vita a bordo, le tattiche degli assalti, le norme di spartizione delle prede, l’impiego degli schiavi, le pratiche per il riscatto e le altre vie per la liberazione. Nel racconto di quattro secoli di episodi avventurosi, ora drammatici ora quasi farseschi, vediamo cristiani contro musulmani ma anche europei contro europei, calabresi che diventano ammiragli ottomani e figli di sultani che si fanno pii domenicani: un’universo chiuso di conflitti e scambi, attraverso i quali si trasmette, al di là delle fedi diverse, una cultura comune.
Salvatore Bono (Tripoli 1932), insegna Storia e istituzioni dei paese afroasiatici alla facoltà di Scienze politiche di Perugia. È specialista di storia del Mediterraneo nell’età moderna e contemporanea, e in particolare dei rapporti fra Europa e mondo arabo e ottomano. Il suo campo di ricerca si estende anche all’Africa, specialmente al Maghreb, dal XVI secolo all’indipendenza. Fra le sue opere ricordiamo: Le frontiere in Africa 1884-1971 (Giuffrè Editore 1972), Storiografia e fonti occidentali sulla Libia 1510-1911 (L’Erma di Bretschneider 1982), Siciliani nel Maghreb (Liceo Ginnasio Gian Giacomo Adria 1989), Morire per questi deserti. Lettere di soldati italiani dal fronte libico 1911-1912 (Editore Abramo,1992).
Prefazione
Città corsare musulmane
- Pirati e corsari nella storia del Mediterraneo
- I corsari barbareschi nel Mediterraneo del Cinquecento
- Corsa e corsari fra pascià, dey e bey
- Gli stati barbareschi e l’Europa
- La fine dei barbareschi
Cavalieri e artigiani della corsa cristiana
- I cavalieri di Malta e i cavalieri di Santo Stefano nelle guerre mediterranee
- Corsari privati
- Guerra corsara fra europei
Uomini e navi per la corsa
- Navi e flotte
- Equipaggi e ciurme
- Vita infernale a bordo
Scontri sul mare e incursioni a terra
- Incontri e scontri sul mare
- Minacce e incursioni sulle coste cristiane
- Cavalieri e corsari contro terre d’Islàm
Spartizione delle prede, schiavitù e commercio
- Spartizione del bottino e profitti della corsa
- Corsa e commercio
- Guerra corsara e schiavitù
- Riscatto e altre vie per la libertà
Bibliografia e fonti
Indice dei nomi
I Piccoli Malati del Gianicolo – Storia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Tutte le immagini provengono dall’Archivio Storico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Autore/i: Autori vari
Editore: Editori Laterza
a cura di Vittorio A. Sironi e Carlo Napoli, presentazione di Adriano Bompiani, in copertina: L’accesso all’Ospedale dal Chiostro di S. Onofrio agli inizi del Novecento, collana: Storia della Medicina e della Sanità.
pp. 334, ill. a colori e in b/n, Bari
Segnali rassicuranti sui modi e mezzi per combattere le malattie, segnali inquietanti sui rischi – individuali e collettivi – per la salute, giungono dalla società in cui viviamo. Il controllo della patologia e l’uso razionale dei farmaci, le condizioni socioambientali patogene e il protrarsi dei tempi di vita assistita per la popolazione anziana, il governo politico della salute e l’organizzazione sanitaria, l’assistenza negli ospedali e a domicilio, la medicina di base e la medicina di vertice, la formazione del medico di oggi e di domani, la bioetica delle nascite e delle morti, la socializzazione della medicina e la medicalizzazione della società, sono temi e problemi che esigono una riflessione critica, la quale non può non passare anche attraverso la storia. La “grande storia” può essere arricchita non poco dalla “piccola storia” di idee ed eventi relativi al nostro benessere. Dare voce a una umanità – fatta di pazienti e di curanti, di infermieri e di medici, di religiosi e di laici, di ricercatori e di politici, di imprenditori e di operai – che ha scritto, essa per prima, la “storia della medicina e della sanità”, è lo scopo di questa collana, che viene a situarsi in un contesto poco e non adeguatamente esplorato…(Giorgio Cosmacini – Vittorio A. Sironi)
Nato nel 1869 grazie all’impegno caritatevole della duchessa Arabella Salviati e alla generosità della nobiltà locale, il Bambino Gesù di Roma è il primo vero ospedale pediatrico fondato in Italia. Iniziata sulle rive del Tevere, la sua pionieristica attività medica e chirurgica a favore dei bambini malati cresce dopo il trasferimento sul colle del Gianicolo e trova nuovo impulso dopo il passaggio alla Santa Sede nel 1924. Nel dopoguerra i risultati raggiunti accrescono il suo prestigio scientifico e la risonanza mondiale delle visite papali (storica quella di Papa Giovanni XXIII nel Natale 1958) ne aumentano la notorietà. Agli inizi del nuovo millennio l’Ospedale Bambino Gesù, con la sua assistenza e la sua ricerca, con le sue strutture e i suoi medici, conferma l’eccellente fama nazionale e internazionale di cui gode in ambito pediatrico.
Vittorio A. Sironi, medico e storico, è autore di numerosi saggi di storia della medicina e della farmacologia. Per i nostri tipi ha pubblicato Le officine della salute. Storia del farmaco e della sua industria in Italia (1992), Da speziali a imprenditori. Storia dei Recordati (1996) e, in collaborazione con F. Taccone, I bambini e la cura. Storia dell’Ospedale dei bambini di Milano (1998).
Carlo Napoli è responsabile per la Stampa e le Relazioni esterne dell’Ospedale Bambino Gesù. È stato giornalista Rai, corrispondente dall’Europa dell’Est e ha collaborato a numerosi quotidiani e settimanali. È autore di La poesia del Belli, Così nacque l’Italia, Un papa per 33 giorni. Insegna giornalismo all’Università della S. Croce.