Libri dalla categoria Civiltà Iraniche
Destini della Femminilità
Titolo originale: Destins de la Féminilité
Autore/i: Cosnier Jacqueline
Editore: Borla
prima edizione, edizione italiana a cura e prefazione di Maria Luisa Algini, introduzione dell’autore, traduzione Caterina Spada, collana: «Le Derive: Da Freud a Freud» – Collana diretta da Carlo Traversa.
pp. 288, Roma
…Un libro, soprattutto, che mobilita una quantità di pensieri. Quando si parla di Maschile e Femminile, qualunque sia il significato che si dà ai termini e comunque li si veda – opposti, speculari, complementari, simmetrici e via dicendo – si ha l’impressione di essere in una strada senza uscita: ci si muove tra alternative che rimandano l’una all’altra, ma si resta sempre dentro la stessa logica. Chissà se il percorso freudiano può portare altrove…Questo libro per tante vie rimanda ad altro, evoca altro, fa pensare alle enormi possibilità di conoscenza che si aprono non appena ci si lascia portare fuori dalle rotte abituali… (dalla prefazione di Maria Luisa Algini)
Gli scritti sui rapporti di Freud con la femminilità sono numerosi. Jacqueline Cosnier situa la propria riflessione nel contesto dei rapporti tra clinica e teoria, studiando il destino delle rappresentazioni della femminilità e le sue trasformazioni nel corso del processo analitico: dapprima quello di Freud nella sua autoanalisi, proseguita fino alla morte, indissociabile dalla relazione con i suoi pazienti, poi quello della esperienza clinica quotidiana. Questo punto di vista lega il lavoro della femminilità in ogni individuo alla storia infantile, quella degli amori e degli odi, del piacere, della sofferenza, delle identificazioni, storia perduta e ricreata nell’analisi, per ridarle il suo senso di creatività psichica di fronte alla fatalità della ripetizione.
Jacqueline Cosnier, cofondatrice del gruppo lionese di psicoanalisi, è membro della Società Psicoanalitica di Parigi.
Misure del Classicismo Rinascimentale
Autore/i: Mazzacurati Giancarlo
Editore: Liguori Editore
pp. 316, Napoli
Sommario:
Capitolo I – Baldassar Castiglione e l’Apologìà del Presente
- 1) Idealismo ed esperienza nel Cortegiano
- 2) La funzione dell’uso nel Cortegiano
- 3) La teoria cortigiana come dottrina critica in B. Castiglione
- 4) I limiti dell’uso: «bon giudicio» e «giudicio naturale»
Capitolo II – Pietro Bembo e la Barriera degli Esemplari
- 1) Tradizione volgare e ideologia umanistica
- 2) Il conflitto tra «arte» e «natura»
- 3) Platonismo fiorentino e platonismo ciceroniano
- 4) L’eclissi di Dante nella critica bembesca
Capitolo III – La Mediazione Trissiniana
APPENDICE
- Nota introduttiva
- Vincenzo Borghini: «Per le regole della lingua toscana»
Indice dei nomi
Introduzione alla Cibernetica
Autore/i: de Luca A.; Ricciardi L. M.
Editore: Franco Angeli Editore
presentazione di E. R. Caianiello.
pp. 460, ill. b/n, Milano
Dalla premessa:
“Il titolo di questo libro lascerebbe pensare che le sue prime pagine contengano una definizione della Cibernetica: in realtà una tale definizione non sarà mai esplicitamente data, mentre si troveranno spesso paragrafi dedicati ad argomenti – quali la Teoria degli Insiemi o il Calcolo delle Probabilità – che sono certamente dominio di discipline classiche e ben conosciute. Il motivo di quest’ultima circostanza è da ascriversi al nostro desiderio di rendere questo libro intelligibile non soltanto a chi già possiede una certa conoscenza della materia, ma soprattutto a coloro che, o perché frequentano ambienti scientifici o perché compiono studi universitari, sentono spesso menzionare la parola Cibernetica, senza avere una chiara idea di che cosa sia in realtà questa nuova scienza. Costoro, in generale, non dispongono di nozioni sufficienti a consentire una proficua lettura di articoli specializzati, e molto spesso – pur non mancando di utilizzare frequentemente questo termine – ignorano che cosa debba intendersi per «probabilità», e ritengono che gli automi siano oggetti antropomorfi, semoventi, dotati di attività di pensiero, ben lungi da essi restando l’idea che questi siano dei modelli matematici di macchine a stati finiti (macchine sequenziali). Poiché proprio a costoro questo libro è in particolare destinato, ci è apparso molto ingenuo, e nient’affatto utile, tentare di enumerare sin dall’inizio – senza incontrare comprensione sufficiente da parte del Lettore – tutte le branche e gli interessi della Cibernetica con l’intento di darne una definizione. Abbiamo invece ritenuto molto più proficuo immettere subito il Lettore nel vivo degli argomenti, fornendolo, a mano a mano che se ne presenta la necessità, delle definizioni e dei concetti necessari a fargli bene intendere il significato delle pagine che scorre. È questo il motivo per cui si è preferito non far ricorso ad appendici in cui relegare gli argomenti di «non Cibernetica», anche se ciò potrebbe apparire dannoso ai fini della continuità tra alcuni capitoli.[…]”
Il Caso Sindone non è Chiuso
Autore/i: Barberis Bruno; Boccaletti Massimo
Editore: Edizioni San Paolo
pp. 288, ill. a colori, Cinisello Balsamo (Milano)
Cos’è la Sindone? Chi è l’uomo che ne fu avvolto?
Sono queste le domande a cui il libro tenta di dare risposta. Da secoli la Sindone continua ad
esercitare su credenti e non, un notevole fascino.
Com’è possibile che il Telo continui a esercitare un richiamo così forte? Gli Autori indagano, senza preconcetti e faziosità, sul mistero della Sindone, un caso niente affatto chiuso con le risultanze del Carbonio 14, ma aperto, apertissimo e che rimarrà tale finché non si daranno risposte obiettive e condivise.
Il volume è arricchito da numerose fotografie, molte delle quali inedite e successive
all’intervento di restauro a cui è stata sottoposta nel 2002, che aiutano il lettore a una comprensione completa del testo.
Bruno Barberis, professore di meccanica razionale, fisica e analisi matematica presso l’Università di Torino, è il direttore del Centro Internazionale di Sindologia e uno dei massimi esperti mondiali della Sindone.
Massimo Boccaletti è un giornalista della Stampa, collaboratore di Jesus e del Messaggero di Padova.
Pechino e Mosca
Autore/i: Mehnert Klaus
Editore: Vallecchi Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Marta Bignami, Camilla Faralli, Maria Teresa Franci.
pp. 568, Firenze
Esce finalmente anche in Italia questo libro che ha registrato uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni, in Germania e nel mondo anglo-sassone.
L’importanza del tema è, come sappiamo, enorme; sia perché i due protagonisti rappresentano da soli un terzo dell’intero genere umano, sia perché l’evoluzione della situazione politica mondiale dipende in misura determinante dalle relazioni fra le due capitali del comunismo.
Esiste, in argomento, com’è ovvio, un’ampia pubblicistica; ma l’opera del Mehnert fa spicco prima di tutto per il suo carattere di indagine sistematica, che prende le mosse da lontano – storia, e non cronaca – donde la sua portata che va ben oltre i limiti inevitabili in una interpretazione contingente, per risalire alle origini della situazione in corso.
La ricostruzione delle vicende della Cina moderna, dal «contatto» con l’Occidente alla trasformazione comunista, costituisce una delle pagine più significative per la conoscenza di quel popolo.
Il libro si presenta quindi come un’opera scientifica ma scritta da un uomo che dispone di un’esperienza, diretta e non libresca, davvero eccezionale e che, nel suo paese, è popolarissimo come commentatore politico alla televisione. Non è, il Mehnert, uno storico accademico, anche se ha occupato diverse cattedre universitarie, ma dello storico possiede la preparazione, il distacco e la prospettiva. Pechino e Mosca è un libro fondamentale per tutti coloro che vogliono avere idee chiare su un problema dal quale dipende, in buona parte, il nostro destino di uomini viventi su questo pianeta diventato troppo piccolo.
Klaus Mehnert, nato a Mosca nel 1906, da padre tedesco morto in guerra nel 1917 sul fronte delle Fiandre. Studiò a Tübingen e a Berlino, nonché all’università di Berkeley, in California. Per un certo periodo lavorò in una miniera della Rühr come minatore. Si dedicò poi al giornalismo, viaggiando per il mondo, specialmente con lunghi soggiorni in Unione Sovietica, Estremo Oriente, Stati Uniti. È stato professore di storia moderna e di scienze politiche alle università di Honolulu e di Shanghai. Tra le sue molteplici esperienze, anche un periodo di internamento in Cina. Dal 1950 è commentatore alla radio della Germania occidentale; e dal 1963 svolge lo stesso servizio per la televisione. Dal 1961 insegna scienze politiche al Politecnico di Aquisgrana. È considerato uno dei massimi esperti sul mondo comunista e uno dei giornalisti più accreditati sul piano internazionale. Le sue opere principali sono: Asien, Moskau und wir, 1956; e Der Sowjetmensch, 1958; quest’ultimo libro, nonostante i chiari rilievi critici, venne tradotto in URSS e fatto circolare in pochi esemplari a scopo informativo per i sociologhi russi, che spesso vi fanno riferimento.
Il Cristo, il Contadino e il Bue
Via zen e via cristiana
Autore/i: Ballester Mariano
Editore: Edizioni Appunti di Viaggio
prefazione dell’autore.
pp. 168, nn. illustrazioni b/n, Roma
La ricerca della vera identità dell’essere umano è stata da sempre l’enigma più segreto e indecifrabile fra tutti i misteri. L’approccio filosofico, psicologico e perfino teologico a questo orizzonte, ci provoca una sorta di esasperazione, un senso di impotenza simile a quello sperimentato da Agostino d’Ippona quando, mentre tentava di penetrare concettualmente nei misteri di Dio, vide il leggendario bambino che tentava di racchiudere l’oceano in un piccolo secchio.
I mistici sono sicuramente quelli che, tra gli uomini, rimangono maggiormente appagati nella ricerca del divino; eppure, ciò che manifestano sul segreto più grande dell’uomo, appare generalmente velato sotto un linguaggio simbolico. Sembra quasi obbligatorio usare quest’antico modo d’espressione quando si voglia rivelare a tutti qualcosa di insolito, che potrà, per altro,essere capito e svelato solo con l’aiuto di un libero approfondimento e della meditazione che ne consegue. Come è noto anche nel Vangelo l’uso della simbologia appare, più che giustificato, voluto: “Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta «Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo»” (Mt 13,34-35).
Lo zen si è sempre dimostrato estremamente attento a manifestare il non manifesto.
Giocando abilmente col paradosso e trasmettendo senza tradimenti la vera essenza dell’insegnamento tramite Koan e, nel nostro caso, i disegni quasi umoristici del contadino e il bue, lo zen e un dito che punta la luna e indica, con imperturbabile sicurezza, quel mistero che è a mille miliardi di leghe al di là del dito.
Padre Mariano Ballester, gesuita, nella sua lunga esperienza di guida di preghiera e di meditazione che dura ormai da almeno trenta anni, ha messo a punto un metodo di “meditazione silenziosa” che ha chiamato MPA, Meditazione Profonda e Autoconoscenza. Questo metodo si avvale largamente anche di esercizi basati sulla meditazione del respiro.
Una Certa Ambiguità
Romanzo matematico
Autore/i: Gaurav Suri; Hartosh Singh Bal
Editore: Ponte alle Grazie
nota degli autori, traduzione di Alessandro Peroni.
pp. 368, Milano
A diciotto anni Ravi Kapoor lascia l’India per l’Università di Stanford, con ben poche idee sul proprio futuro e un vivo ricordo di un’infanzia segnata dal profondo legame con il nonno, matematico di fama, capace di trasmettere al nipote il suo stesso entusiasmo per la materia. Iscrittosi a Economia con scarsa convinzione, e grazie a un incontro fortuito che si ritrova a frequentare un corso di Matematica incentrato sul concetto di «infinito».
Ed ecco rispuntare, in una citazione bibliografica in apparenza insignificante, il nome del nonno, che diversi decenni prima si è confrontato con gli stessi dilemmi filosofici e matematici, finendo addirittura in prigione con l’accusa di blasfemia. Scorrendo le trascrizioni dell’interrogatorio tra una lezione e l’altra, Ravi impara a conoscere una persona decisamente diversa dai suoi ricordi: in un dialogo serrato e leale con il giudice che lo interroga, da difensore appassionato della certezza matematica in faccia alla superstizione religiosa dell’America puritana e bigotta, il nonno cadrà in una profonda crisi intellettuale di fronte al venir meno della chiave di volta non solo del suo pensiero, ma più in generale della certezza umana: la geometria euclidea.
Ricco, appassionante e rigoroso, Una certa ambiguità è un romanzo matematico e di formazione, che racconta di un incontro decisivo con le proprie radici: ripercorrendo insieme al nonno vittorie e sconfitte del genio matematico, Ravi ne uscirà profondamente cambiato e pronto a rimettere in discussione tutte le scelte fondamentali della propria vita, per arrivare finalmente a ritrovarsi uomo.
Quattro Donne e un Re
Autore/i: Farina Moschini Laura
Editore: Giordano Editore
pp. 424, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Il comportamento amoroso, la società intellettuale, il mondo galante, guerresco e un po’ gongoresco dell’epoca di Luigi XIV rivivono in questo libro in un’angolazione squisitamente femminile. A guidare il lettore nell’intimità della Corte del Re Sole sono quattro donne: madame de La Fayette, Elisabetta Carlotta principessa palatina, madame de Sévigné, la baronessa d’Aulnoy. Come in un prisma rifrangente le loro biografie s’intersecano con quelle del re, dei suoi cortigiani, delle sue amanti. Qualche volta intervengono nel racconto gli amici e i confidenti delle quattro donne: si chiamano La Rochefoucauld, Saint-Simon, Bussy Rabutin. È un romanzo di costume e, insieme, una esemplare ricostruzione storica; ma i lettori e le lettrici vi scopriranno anche molto di più: un vero e proprio «codice» dell’intelligenza femminile nel Secolo d’oro.
Laura Farina Moschini, romana, ebbe giovanissima, fra il 1918 e il 1925 una rapida e brillante carriera teatrale, prima attrice giovane e presto prima attrice assoluta con Annibale Ninchi, Chiantoni, Tullio Carminati, Ruggero Ruggeri, Virgilio Talli. Lasciò poi il teatro dove le arrideva il migliore successo e si dedicò più compiutamente alla letteratura, al giornalismo, agli studi storici. Un suo libro di poesie, «Il Giardino delle colombe» (Giordano Editore, 1963) con prefazione di G. Titta Rosa, ha avuto molti consensi di critica. E morta il 27 luglio del 1963 lasciando numerosi manoscritti tra i quali un romanzo, «Stregoneria», e «Caterina vestita di verde», biografia giovanile di Caterina dei Medici.
Le Opere dell’Uomo – Dalle Piramidi allo Space Shuttle
Titolo originale: Works of Man
Autore/i: Clark Ronald W.
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Andrea D’Anna, in sovraccoperta: foto di Stephen Johnson (Agenzia Franca Speranza Grafica di Renzo Giust).
pp. 432, Milano
«Il primo ingegnere fu l’uomo che guardò i due grandi massi in posizione verticale all’imbocco della sua caverna, pensò che avrebbero potuto sostenere il peso di un architrave orizzontale e mise in posizione una terza pietra che rese la struttura solida e sicura.»
Non è possibile stabilire con certezza quando l’uomo compì quel primo passo, ma da questa semplice osservazione nacque una scienza che consentì di passare, attraverso una serie interminabile di adattamenti e di sfruttamento delle leggi della natura, dalla costruzione dei giganteschi monumenti egizi e babilonesi alla conquista dello spazio.
In questo libro Ronald W. Clark percorre questo esaltante cammino soffermandosi sulle sue tappe più significative: l’invenzione di tecniche e di materiali utilizzati nell’architettura, l’avvento della macchina a vapore, la ferrovia, l’utilizzazione di metalli e di leghe nuove, le materie plastiche, la nascita dell’aviazione, le macchine pensanti, fino all’energia nucleare e ai voli spaziali.
Accanto ai nomi dei grandi geni che hanno strabiliato il mondo con le loro intuizioni e le loro conquiste, troviamo centinaia di personaggi che, a prezzo di duri sacrifici, di illimitata fiducia nelle possibilità umane, di disillusioni e di rinunce hanno saputo sviluppare un’enorme quantità di invenzioni, grandi e piccole, che hanno condotto ai traguardi che il mondo di oggi sta vivendo.
Ronald W. Clark è autore di numerose biografie, pubblicate in tutto il mondo: ricordiamo in particolare quelle dedicate a Einstein, Freud (edite da Rizzoli), Edison e Bertrand Russell. E inoltre autore di opere di argomento scientifico, tra cui The Birth of the Bomb e The Survival of Charles Darwin.
Alla Ricerca del Libro Perduto – La Storia Dimenticata del Trattato che Cambiò il Corso della Scienza
Titolo originale: The Book Nobody Read
Autore/i: Gingerich Owen
Editore: Rizzoli
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Daniele Didero, in copertina: illustrazione del XVIII secolo raffigurante il sistema solare tolemaico e copernicano.
pp. 416, ill. a colori e in b/n, Milano
…È un giallo letterario, un flashback sul Rinascimento, un’entusiasmante cavalcata attraverso le idee…(Dava Sobel, autrice di Longitudine)
Nella primavera del 1543, sul letto di morte, Niccolò Copernico ricevette le ultime pagine stampate del libro che coronava la sua carriera di astronomo: “De revolutionibus orbium coelestium”, ovvero “Le rivoluzioni delle sfere celesti”. È il libro che per la prima volta confuta le teorie di Tolomeo e i dogmi della Chiesa e propone il modello eliocentrico, secondo il quale è la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa. Ma quanti lessero e compresero davvero la portata di un libro infarcito di complesse dimostrazioni matematiche? Per rispondere a questa domanda, l’astrofisico Owen Gingerich ha scandagliato per trent’anni le biblioteche, i fondi, le librerie antiquarie di mezzo mondo – da Varsavia a Pechino, da Boston ad Edimburgo, da Mosca al Vaticano – a caccia delle copie superstiti del libro di Copernico, arrivando a recensirne più di seicento. Una ricerca che lo ha portato a rintracciare volumi appartenuti a santi, eretici, monarchi, banchieri, stelle del cinema, medici, musicisti o semplici bibliofili, ma soprattutto, a esaminare le copie appartenute a diversi astronomi e studiosi che le hanno diligentemente annotate, spesso anche ricopiando i commenti da un volume all’altro. Ha cioè scoperto un’intera rete di persone che hanno letto il libro e, attraverso le loro note, ci aiutano a comprendere il lungo e difficile processo storico di accettazione della cosmologia eliocentrica come descrizione reale del mondo fisico. Un avvincente racconto di uno dei periodi più interessanti della storia della scienza, ma anche un avvincente giallo letterario che conduce il lettore a esplorare gli affascinanti territori in cui l’amore per il libro antico diviene una passione divorante.
Owen Gingerich è professore di Astronomia e di Storia della Scienza all’Università di Harvard nonché astronomo emerito presso l’Osservatorio Astrofisico Smithsoniano. Le sue ricerche spaziano dal campo più propriamente scientifico, dove si è dedicato all’analisi degli spettri stellari e della composizione dell’atmosfera del Sole, a quello storico, dove si è particolarmente soffermato sulle figure di Nicola Copernico e di Giovanni Keplero. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo The Eye of the Heaven: Plotemy, Copernicus, Kepler e The Great Copernicus Chase and Other Adventures in Astronomical History.
Prefazione
- Un giorno in tribunale
- La caccia ha inizio
- Sulle orme di Copernico
- Il “pane quaresimale” e il mito degli epicicli
- Arricchito dalle note di una persona illustre
- Il momento della verità
- Il caso Wittich
- I libri più grossi durano di più
- Giochi proibiti
- Il centro dell’universo
- Il college invisibile
- Influssi planetari
- Signore sofisticate
- La cortina di ferro: prima e dopo
- Chiudendo il Census
- Epilogo
Appendice 1
Appendice 2
Note bibliografiche
Note
Indice analitico
Referenze fotografiche
Stavolta Sarò Femmina – Un Romanzo Multidimensionale
Autore/i: Garavaglia Susanna
Editore: Edizioni Stazione Celeste
prima edizione, collana: Biblioteca Celeste n° 3.
pp. 272, Barzanò (LC)
…Femmina, come mia madre. Femmina come la Terra e la Luna. Femmina come Dio. Femmina, capace di unire, accogliere, proteggere. Femmina perché il mondo vuole nuova energia. Per non morire, per rinascere ancora…
Ambientato nel 2007, tra Milano e Roma racconta l’attesa dell’arrivo sulla Terra di una novella Messia in “missione speciale” per aiutare l’Umanità ad affrontare questo periodo di grandi trasformazioni. La futura madre, una quarantenne che sta guarendo da attacchi di panico, scopre a Milano, per una “casuale” attenzione alle sincronicità, una Fabbrica di Pensieri e viene assunta ad impacchettare Pensieri Positivi da spedire alla gente. Spostandosi da una dimensione vibrazionale all’altra con una squadra pittoresca e anomala e vivendo rocambolesche avventure, scopre il segreto che si cela nella Fabbrica. Parallelamente si svolgono le vicende dell’anima nell’altra dimensione mentre si prepara a scendere sulla Terra. Poi l’Annunciazione e il dialogo tra madre e figlia nei nove mesi di gestazione, fino a quando… In una sorta di realismo magico, tra vicende di cronaca descritte e vissute come avventurosi miracoli, questo breve romanzo di trasformazione racconta in chiave narrativa le opportunità di questa Nuova Era a un punto di svolta: la possibilità di invertire la rotta, il corretto uso della parola e del pensiero per ascendere a vibrazioni superiori, la sincronicità e le coincidenze significative, l’accelerazione del Tempo, la velocità del cambiamento, i nuovi bambini. Una lettura per chi cerca, chi si fa domande, chi vuole rilassarsi e viaggiare con la fantasia, chi sa che nulla è veramente come sembra, chi crede che un libro possa aprire il cuore ad Abbondanza, Unità e Amore.
Susanna Garavaglia, naturopata, counselor, da sempre attenta ad una visione Olistica dell’uomo e della vita. Docente di Letteratura Italiana per più di vent’anni, nel 1999 lascia la scuola per dedicarsi alla ricerca evolutiva con maggiore autonomia e libertà. Autrice teatrale, si è prestata alla televisione per l’edizione 2001 di Angeli, trasmessa su Rete 4. Insieme a Dede Riva fonda nel 2005 la Libera Accademia Progetto e, nel 2007, da vita al Manifesto Progetto Creatività: via Femminile alla Trasformazione, firmato da esponenti della cultura mondiale, per creare una rete di collegamento tra uomini e donne, uniti dall’intento di diffondere la forza della Creatività, aspetto fondamentale dell’Energia Femminile. Ha pubblicato con Tecniche Nuove La Scrittura dell’Anima e Diario di Psicosomatica. Un suo profilo e una scelta antologica delle sue opere è pubblicata nel libro di Roberta Piliego, Protagonisti italiani della Nuova Era, Melchisedek Edizioni. Stavolta sarò Femmina è il suo primo romanzo.
Gli Dei Erano Astronauti – Il Cosmo Rivela il Mistero di Tutte le Religioni
Titolo originale: Die Götter waren Astronauten!
Autore/i: von Däniken Erich
Editore: Edizioni Piemme
introduzione dell’autore, traduzione di Fabrizia Fossati.
pp. 254, Casale Monferrato (AL)
Le storie, i miti, le leggende delle più antiche culture del mondo mostrano similitudini sconcertanti.
Il viaggio degli Argonauti e le guerre divine dei Sumeri, le saghe della tradizione indù e di quella buddista, i racconti dell’antico Egitto e del Perù preincaico, gli angeli che popolano le pagine della Bibbia e del Corano hanno per il padre dell’archeologia eretica un’identica radice: sono la memoria dei viaggiatori extraterrestri che hanno visitato la Terra in un passato più o meno remoto.
Non presenze metafisiche, ma figli di un’avanzata cultura, capaci di “miracoli tecnologici” che la nostra arretratezza non poteva tradurre se non facendo ricorso al prodigio.
Se le pagode nella giungla del Myanmar sono straordinariamente somiglianti a moderne astronavi e le tradizioni della civiltà indiana e dell’Antico Testamento narrano di epiche battaglie aeree e di piogge di fuoco, è perché l’interpretazione dei misteri e dei testi di millenarie culture e religioni permette di ipotizzare un’affascinante conclusione: il genere umano non è mai stato solo.
Erich von Däniken, Saggista, nato in Svizzera nel 1935, fin dai tempi della scuola sviluppò un forte interesse per gli antichi scritti di natura religiosa. Noto per i suoi saggi di archeologia misterica, è uno dei principali sostenitori della cosiddetta teoria degli antichi astronauti, fulcro del suo primo libro pubblicato nel 1968 con il titolo Chariots of the Gods (Gli extraterrestri torneranno, 1969). Un autentico bestseller prima in Germania e negli Stati Uniti, e poi in altri trentotto paesi. Un successo internazionale da cui sono stati tratti numerosi documentari e telefilm e a cui sono seguiti oltre trenta libri. Per Piemme l’autore ha pubblicato anche L’impronta di Zeus, Gli occhi della sfinge, Gli dei erano astronauti. Sposato, ha una figlia e due nipoti.
Il Cranio di Ossidiana – Meditazione sulla Morte di Picasso e sulla Vita delle Forme
Titolo originale: La Tête d’Obsidienne
Autore/i: Malraux André
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, traduzione dal francese di Sandro d’Alessandro e Giovanni Mariotti.
pp. 192, 47 tavole b/n f.t., Milano
La posta evidente del gioco era stata vinta da tempo: Picasso era un grande pittore, e era ricco. Che cosa voleva dimostrare la frenetica attività dei suoi ultimi anni? Cosa poteva venire di nuovo da lui? La gloria è spesso una vasta forma di oblio. A Avignone la folla si accalcava nella sala del Palazzo dei Papi per vedere le ultime opere dell’artista. Esse sembravano nascere per i gesti di una mano sonnambula alla quale fosse concessa ormai ogni libertà. Trasformare tutto in oro: non era forse questa l’ultima stregoneria di Picasso? Nell’opinione di molti una forza manifestatasi tanti anni prima si andava, in quelle immagini, ripetendo e esaurendo. Era veramente così? Quando si placò per sempre – nella casa sopra Cannes Picasso aveva lavorato sino all’ultimo giorno – quell’energia lasciò alle sue spalle, nel silenzio dell’atelier, le tracce convulse dell’ultima eruzione: lava ancora calda che André Malraux contempla e tasta, ne Il cranio diossidiana, aggirandosi per le
stanze piene e vuote di Mougins, tra un caos di tele e di statue, in un pulviscolo di luce, pensieri, ricordi, sotto gli occhi tutelari di Jacqueline Picasso. Il cranio di ossidiana è una celebrazione dell’arte del secolo pronunziata davanti alle spoglie del più grande artista del secolo; una meditazione – su Picasso, sulla sua morte, sulla vita delle forme – nutrita di quel lirismo superbamente demagogico che molti detestano nell’ultimo Malraux (ma che, da Bossuet a Chateaubriand, costituisce una delle tradizioni capitali della letteratura francese). Il genere dell’orazione funebre, così ridotto nella pratica moderna, ritrova in queste pagine la sua intensità e la sua severità. Inoltre, la celebrazione mostra qui di saper assolvere ai compiti dell’analisi. Un Picasso nuovo ci viene incontro da queste pagine; le opere di cui più si parla, ne Il cranio di ossidiana, non sono le più divulgate; è il Picasso scultore, è il Picasso spasmodico delle ultime stagioni che Malraux splendidamente difende, illustra, giustifica; non l’artista di una gioventù blu e rosa, non l’annunciatore dell’ordine cubista, ma lo scatenato creatore di forme che, in un’opera colma di derisioni, seppe esprimere il sacro di un’epoca senza Sacro. Il museo dell’uomo contemporaneo – quello che Malraux chiama il museo immaginario – si è infinitamente dilatato dai tempi di Cézanne: esso include ormai non solo le arti dell’occidente, le arti orientali, quelle arcaiche, ma anche l’esplosivo, irriducibile pandemonio delle arti selvagge (Africa, Oceania…); più di ogni altro, Picasso ha, con la sua opera, mediato e giustificato per noi quegli stili, di paura ed esorcismo; commemorando lui, Malraux commemora l’occhio di un secolo e quel che l’occhio vide.
André Malraux, narratore e saggista francese, è nato a Parigi nel 1901. Scrittore fra i più «impegnati» di Francia, per lunghi anni comunista, ha sempre affrontato, personalmente e nei suoi romanzi, i grandi eventi del nostro secolo: la rivoluzione cinese, la guerra di Spagna, la resistenza al nazismo. Nel dopoguerra si legò idealmente a De Gaulle, del quale è stato a più riprese ministro.
Tra le sue opere ricordiamo: I conquistatori del 1928, La condizione umana del 1933, pubblicata in edizione economica da Garzanti, La speranza del 1937 e Antimemorie del 1966.
Il Signore Parla – Selezione dall’Opera «Il Grande Vangelo di Giovanni»
I grandi interrogativi dell’esistenza umana: dalla creazione al significato del dolore, dalla reincarnazione alla fine del mondo, nelle parole del signore così come detto al suo scrivano, Jacob Lorber
Autore/i: Lorber Jakob
Editore: Armenia Editore
a cura di Josef Mahlberg, introduzione e traduzione di Paola Giovetti, titolo originale: Der Herr spricht.
pp. 198, Milano
Più di cento anni fa, a un modesto maestro di musica, l’austriaco Jakob Lorber, vennero dettati dei messaggi da una voce misteriosa che già parlava dal cuore, tali messaggi rimasero segreti per molto tempo.
Le diecimila e più pagine che furono dettate a Jakob Lorber contengono rivelazioni stupefacenti alcune delle quali non avrebbero potuto essere comprese nel secolo scorso: dati scientifici che stanno oggi trovando conferma, profezie esattissime sul nostro destino di uomini moderni, assetati di ricchezza e potere, costretti ad affrontare drammatici problemi sociali ed economici quali disoccupazione e inflazione, e una situazione di degrado ambientale, annunciata come prodromo della fine dei tempi.
Fra i grandi temi esistenziali trattati in quest’opera dal profeta sono Dio e il Suo Regno, la creazione, il perché della vita dell’uomo sulla terra, il significato del dolore, gli angeli e Satana, l’immortalità dell’anima, l’aldilà, la reincarnazione
L’esattezza della parola profetica che intesse Il Signore parla conferisce valore e autenticità al profondo messaggio spirituale che percorre la grande opera di Jakob Lorber,
Martin Luther King : Martire o Traditore?
Autore/i: Ferrari Mario
Editore: Edizioni Lara
pp. 192, Roma
Documenti: un nome corrente e ricordabile per una collana veramente aperta e senza preclusioni, in cui sono pubblicati testi fondamentali del pensiero, opere che costituiscono i cardini, i riflessi, la cronaca, le verifiche o più semplicemente le interpretazioni dello sviluppo della società umana e delle sue componenti storiche, filosofiche, letterarie, politiche: molto o poco conosciute, ovvie o eccezionali, ma tutte – o quasi – al di la dell’opinabile, da scoprire o da ritrovare come indispensabili strumenti di consultazione e di studio.
Un Sorriso nell’Occhio della Mente
Titolo originale: A Smile in the Mind’s Eye
Autore/i: Durrell Lawrence
Editore: Fazi Editore
traduzione dall’inglese di Maurizio Bartocci, in copertina: Paul Ranson, Paesaggio nabi, 1890, Losanna.
pp. 108, Roma
«Non c’è un tratto particolare che distingua i veri taoisti se non un certo sguardo negli occhi: uno sguardo nell’occhio della mente, per così dire».
Un week-end in Provenza in compagnia di Jolan Chang, gerontologo cinese e seguace del Tao, è l’occasione per un viaggio straordinario, ricco di implicazioni: viaggio nella mente, nella contemplazione della dottrina taoista; viaggio nella memoria, alla riscoperta di paesaggi, sapori, volti femminili che riaffiorano con la grazia struggente della nostalgia; viaggio nella realtà, verso il monastero Kagu Ling, fondato dai monaci tibetani nel castello francese di Plaige. I giorni trascorsi con Chang aprono il confronto tra la cultura orientale e quella occidentale: la parsimonia contro lo spreco, l’integrità fisica contro la decadenza, la sessualità consapevole contro l’orgasmo sterile e incontrollato. Il tutto condito da un tripudio di gustosi manicaretti ispirati alla gastronomia cinese. Dopo la partenza di Chang, le suggestioni di quei discorsi aprono la strada, nella memoria del protagonista, al ricordo di Vega, occhi color zaffiro, compagna di viaggi curiosa come lui di Nietzsche e della sua musa Lou Andreas Salomé. Ma la ricerca non si esaurisce, continua verso la meta finale: l’ingresso nel flusso incessante del tempo.
Lawrence Durrell, poeta e romanziere, è nato in India nel 1912 e ha vissuto in Egitto, in Inghilterra, in Grecia e in Argentina. Figura difficile da classificare, estraneo ai gruppi letterari del suo tempo, Durrell reagì con i suoi romanzi più importanti – la tetralogia Alexandria Quartet (Justine, Balthazar, Mountolive, Clea) – contro tutto ciò che era avanguardia o sperimentazione.
Tra le sue opere, ricordiamo Antrobus Complete e The Dark Labyrinth, entrambi di prossima pubblicazione presso Fazi Editore. Durrell è morto a Londra nel 1990.
La Tragedia del Vivere Umano – La Sfinge Senza Edipo
Autore/i: de Unamuno Miguel
Editore: dall’Oglio Editore
quinta edizione, prefazione di Adriano Tilgher, nota e traduzione dallo spagnolo di Piero Pillepich.
pp. 176, Milano
Nota del traduttore:
«Non esiste – nota bibliografica necessaria, anche per scrupolo professionale, data la mia qualità di bibliotecario… – un’opera di Unamano che porti il titolo qui in testa al volume.
Si tratta di operette, filosofiche la più parte, tra le più vivaci o battagliere, o che mi sono parse tali, inedite finora nella traduzione italiana, e tratte dalle opere del pensatore basco.
Quel titolo è stato posto da me avendo presente nel pensiero ciò che informa di sé ogni attività del Maestro per me prediletto: l’irrevocabile tragedia del vivere amano.
Pur nella loro varietà e anzi nel contrasto della loro varietà esse si ricollegano tutte a quella visione del mondo già espressa da Unamuno in quell’opera profonda che è il «Sentimento tragico della vita».
Spero così di essere stato fedele al pensiero del Maestro anche nel titolo…»
(Fiume, 23 novembre 1924. Piero Pillepich)
Divertimenti Fisici – La Storia di un Mago nel XVIII Secolo
Autore/i: Pinetti Joseph
Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri
traduzione e prefazione a cura di Laura Forti.
pp. 208, nn. illustrazioni b/n, Viterbo
Prestigiatore, ciarlatano, negromante, emulo di Cagliostro, inventore: Joseph Pinetti viaggia dalla Toscana fino a Parigi, la Capitale dei Lumi. In cerca di fama e successo.
Nel suo repertorio i balsami miracolosi delle piazze romane e le inquietanti macchine semoventi; e un manuale di Divertimenti fisici per consacrarsi letterato e professeur de mathematiques.
Ma un costruttore di (falsi) automi può ancora essere accusato di stregoneria e finire i suoi giorni in prigione…
L’esistenza tormentata di un avventuroso autodidatta che conquistò la Francia con i suoi esperimenti in bilico tra magia e scienza, tra antiche leggende del passato e nuove scoperte tecnologiche.
Preti Senza Battesimo?
Una provocazione, non un giudizio
Autore/i: Semeraro MichaelDavide
Editore: Edizioni San Paolo
prefazione di Luigi Bettazzi.
pp. 160, Cinisello Balsamo (MI)
«Ben venga che siano finalmente smascherate le ipocrisie ecclesiastiche, purché ci si possa realmente assumere la responsabilità di un cammino di conversione scelta e non subita.»
Il battesimo è la fonte del ministero presbiterale: dall’essere battezzati si origina, dunque, il “servizio” alla comunità, non il “potere” su di essa. Questo l’assunto che fa da trama al libro di fratel MichaelDavide: «… il sacerdote non è il capo a cui i battezzati si sentono subordinati, ma deve sentirsi destinato dal sacramento dell’Ordine a servire i battezzati, poiché è anche e fondamentalmente un battezzato».
Il sacramento dell’ordine è oggi più che mai nell’occhio del ciclone, a causa di vari e ripetuti scandali, di accuse in cui abuso di potere e sconfinamento negli abusi sessuali hanno minato profondamente la fiducia del “popolo dei credenti” e, ancor più “del popolo dei lontani”. È più che mai necessario passare dall’indignazione alla conversione, innanzitutto mettendo in discussione radicalmente le ragioni degli scandali e degli abusi. Ogni ambito della vita della Chiesa, e in particolare quello dei ministri ordinati, è chiamato a confrontarsi in modo radicale con la propria fragilità. Occorre smettere di immaginare, in modo molto ingenuo e irrealistico, che il prete non abbia una vita emotiva e sessuale come tutti gli altri. Al contrario, deve affrontare questa sua dimensione non solo lungo la propria vita (come accade a chiunque), ma dentro la propria avventura pastorale, con il soccorso di una guida spirituale e in uno scambio fraterno e amichevole. Fuori da una sacralità presunta e non più sostenibile, è a questo scopo che l’autore di questo libro affronta i temi dell’omosessualità, della devianza sessuale, del celibato di “facciata”: non per giudicare, ma per alimentare una discussione senza timore o imbarazzo. In gioco c’è il significato stesso dell’essere cristiani.
Fratel MichaelDavide Semeraro è monaco benedettino dal 1983. Dopo i primi anni di formazione monastica ha conseguito il Dottorato in Teologia Spirituale presso l’Università Gregoriana di Roma. Nel suo servizio di intelligenza della fede e di accoglienza della vita, cerca di coniugare la sua esperienza monastica con l’ascolto delle tematiche che turbano e appassionano il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo. Collabora ad alcune riviste e, compatibilmente con le esigenze della vita monastica, tiene conferenze e accompagna ritiri.
Là Fuori su un Ramo
Titolo originale: Out on a Limb
Autore/i: MacLaine Shirley
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prima edizione, traduzione Gabriella Ernesti, collana: Narra n° 51.
pp. 388, Milano
…L’intimo cammino di una persona determinata a conoscere se stessa, un cammino aspro, a volte ingrato, al termine del quale emerge un essere umano trasformato…
L’affascinante attrice racconta un’esperienza straordinaria della sua vita: un lungo viaggio nel regno dello spirito e della mente. Al culmine della sua carriera, Shirley sente l’esigenza di penetrare in profondità la propria spiritualità, di raggiungere le radici dell’esistenza. Intraprende studi di cultura spirituale, dagli scritti dei mistici cristiani a quelli dei maestri indiani, e a poco a poco raggiunge una sempre maggiore consapevolezza che la spinge a cercare nuove dimensioni dell’esistenza. In un lungo viaggio nelle Ande peruviane, tra le solitarie cime innevate, prova un’esperienza extracorporea che le svela le immense potenzialità dello spirito umano, l’immortalità ed eternità dell’anima. Là fuori su un ramo è molto più dell’autobiografia di una donna celebre, è l’intimo cammino di una persona determinata a conoscere se stessa, un cammino aspro, a volte ingrato, al termine del quale emerge un essere umano trasformato, consapevole del fatto che per cogliere un frutto maturo bisogna raggiungere il ramo dell’albero e sporgersi in fuori, nel vuoto, anche a costo di cadere.
Shirley MacLaine è nata e cresciuta in Virginia. Ha esordito come ballerina e cantante a Broadway e ha raggiunto la fama con il film Il gioco del pigiama. Da allora ha sempre interpretato ruoli di primo piano e ha condotto numerosi special televisivi per i quali ha meritato cinque Emmy Award. Si è attivamente occupata di politica, come delegata per la California alle Convention democratiche del 1968 e del 1972, e ha partecipato alla campagna per la presidenza di George McGovern, battendosi per i diritti della donna. Nel 1973 è stata invitata dalla Repubblica Popolare Cinese a guidare la prima delegazione di donne americane in Cina.