Libri dalla categoria Antiche Civiltà
Quando i Soldi Finiscono – La Fine dell’Età dell’Abbondanza dell’Occidente
Titolo originale: When the Money Runs Out
Autore/i: King D. Stephen
Editore: Fazi Editore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Fabrizio Saulini, collana: Le Terre n° 229.
pp. 336, Roma
…King ha scritto in ambito finanziario il corrispettivo di un libro horror, persino più spaventoso, perché lui parla della realtà… (The Wall Street Journal)
«Sono nato nel 1963, e purtroppo ero un pò troppo giovane per vivere in prima persona l’epoca dei Beatles, di Jimi Hendrix e della Summer of Love, ma dal punto di vista economico non potevo venire al mondo in un momento migliore». Attacca così l’economista Stephen D. King, ma subito a fare da contrappunto all’idilliaca evocazione degli anni del boom è la desolante realtà di oggi. Questo saggio è infatti uno dei più lucidi ritratti dell’attuale crisi, tanto che, dalla sua uscita in lingua inglese, ha fatto rabbrividire i lettori di mezzo mondo: che succede quando i soldi finiscono? Certo, l’espressione, avverte King, non va presa alla lettera: di fatto i soldi non finiscono mai, la moneta si può sempre creare dal nulla e stampare a piacimento. Ma forse la società occidentale ha raggiunto un punto di non ritorno, una svolta epocale che segna la fine di quell’età dell’abbondanza che consideravamo ormai il nostro habitat naturale. Quello della crescita costante e inarrestabile è un mito a cui dobbiamo rinunciare? Per King lo dobbiamo quantomeno rivedere. Pensioni, sanità pubblica e reddito garantito sono promesse che possiamo mantenere? Sostenitori del rigore e delle politiche espansive si arrovellano con il rebus della crescita senza venirne a capo, i politici privilegiano il consenso elettorale al rispetto degli obblighi verso i creditori internazionali e le banche centrali diventano veri e propri organi politici, o, come li chiama l’autore, il potere dietro il trono. King presenta in termini accessibili anche al lettore meno esperto le teorie dei grandi dell’economia di un campo e dell’altro, come Smith, Hayek, Marx e Keynes, e nella sua narrazione abbondano gli esempi tratti dall’attualità economica, dall’Argentina al Giappone, dallo Zimbabwe all’Indonesia. La storia, ricorda l’economista britannico, insegna che i momenti di recessione e di sfiducia sono i più pericolosi, quelli in cui si riaffaccia l’incubo dell’estremismo politico. Per questo il saggio di King è un’esortazione a porre in fretta un argine al dilagare della situazione. L’autore invia al nostro continente un messaggio senza tanti giri di parole: «A meno di un accordo fiscale vincolante, l’Eurozona fallirà: è meglio dunque che i leader si sbrighino a dire come vogliono metterlo in piedi».
Stephen D. King è laureato in economia e in filosofia ad Oxford e lavora come responsabile globale della ricerca economica alla banca HSBC. Dal 2007 è membro del Consiglio Ombra della Banca Centrale Europa. Collabora stabilmente con The Independent e The Economist. Quando i soldi finiscono è il suo primo libro pubblicato in Italia.
La Città degli Unici – Individualismo, Nichilismo, Anomia
Autore/i: Ferri Enrico
Editore: G. Giappichelli Editore
unica edizione, prefazione di David Mc Lellan, collana: Multi versum.
pp. 466, Torino
Questo volume muove da due principali coordinate di riferimento: il pensiero di Max Stirner e l’individualismo filosofico. Stirner ha elaborato la più radicale teoria dell’individualismo moderno: con lui si sono confrontati pensatori come Marx, Engels, Schmitt, Evola e Jünger. È stato considerato uno dei «padri dell’anarchismo», un ispiratore di Nietzsche, un filosofo «alle origini dell’esistenzialismo», ma pure un «precursore di Hitler». Nell’attuale contesto appare opportuno avviare un’analisi attenta dei testi, con una riflessione che abbia come obiettivo principale di chiarire la dialettica tra autorità ed individualità.
Enrico Ferri è ricercatore confermato in Filosofia del diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università «Roma Tre». Tra i suoi lavori: L’antigiuridismo di Max Stirner (1992).
Prefazione
David Me Lellan
Introduzione
Parte Prima – STIRNERIANA: TESTI ED INTERPRETAZIONI
- Max Stirner e le «esistenze fallite» dei filosofi
- Ego, Joannes Casparus Schmidt
- «Una persona molto gentile». La biografia umana ed intellettuale di Max Stirner in una lettera di Edgar Bauer a Max Hildebrandt
- Stirner allievo di Hegel
- Max Stirner: «A proposito de La tromba del giudizio universale di B. Bauer»
- L’«errore» della logica di Hegel. L’autobiografia filosofica di Stirner in una lettera di Engels a Hildebrandt
- Engels a Max Hildebrandt a Berlino
- Stirner e le leggi della formazione umana
- Max Stirner: «Sulle leggi scolastiche»
- Max Stirner: «L’ingannevole principio della nostra educazione ovvero l’umanesimo e il realismo»
Parte Seconda – STORIOGRAFIA: L’«UNICO» NEL XIX E XX SECOLO
- Stirner, Nietzsche e il «pensiero anormale»: l’individualismo
- come nichilismo
- Stirner «contra» Marx: il ruolo de «L’unico» nella formazione del comuniSmo marxiano
- Max Stirner: «Der Ausgang der klassischen deutschen Philosophie»
- La relazione individuo-società in Stirner e nel pensiero anarchico
- 1. Le categorie fondamentali dell’anarchismo
- 2. Elementi per un’antropologia elementare dell’anarchismo
- 3. La questione dell’eguaglianza nell’anarchismo
- 4. Il ruolo della società nell’anarchismo
- 5. Anarchismo, nichilismo, storia, utopia
- 6. Individualismo stirneriano ed anarchismo
- «Der Kamarad» Max Stirner
- 1. Stirner e l’individuo assoluto di Julius Evola
- 2. Il compagno di cella di Cari Schmitt
- 3. Mussolini lettore di Stirner
- 4. L’anarca di Jünger
Individualismo, nichilismo, anomia
Indice dei nomi
Cure Naturali di Reumatismi e Artriti
Patologia, Prevenzione e Guarigione di: Algie, Artriti, Artrosi, Lombaggine, Osteo-Artrite, Osteoporosi, Poliartrite, Reumatismo Articolare Acuto, Sciatica, Tendinite, ecc.
Autore/i: Passebecq André
Editore: Musumeci Editore
unica edizione, presentazione dell’editore, premessa dell’autore.
pp. 164, nn. ill. b/n, Aosta
Le statistiche mediche attestano di una recrudescenza del reumatismo e delle artriti: quasi il dieci per cento della popolazione ne è affetta.
La medicina ufficiale va alla ricerca del microbo o del virus a cui addossare la responsabilità, ricorre a farmaci e a interventi chirurgici sempre più aggressivi, ma – come succede anche in altri campi della salute – si dimostra incapace di stroncare la malattia, perché si ostina a non indagarne le cause profonde. La medicina naturale presenta una concezione alternativa di rara efficacia: grazie ad essa, numerose persone considerate incurabili hanno visto i loro disturbi attenuarsi e perfino scomparire.
Una formazione medica e naturopatica e un’esperienza di oltre trent’anni, compresa quella della propria guarigione, consentono all’autore di presentarci una sintesi di ampio respiro.
Le diverse forme artritiche e reumatiche si possono curare e, nella grande maggioranza dei casi, guarire con mezzi semplici, economici, e non pericolosi, alla sola condizione di modificare la propria igiene di vita.
Questa è una di quelle opere che annunciano una rivoluzione nella pratica medica, per il massimo beneficio dell’individuo, della collettività… e delle finanze pubbliche. A una Parte prima sui processi patologici delle affezioni reumatiche, segue, nella Parte seconda, la trattazione in dettaglio delle terapeutiche naturali; la Parte terza, infine, costituisce un indice terapeutico che studia minuziosamente le diverse malattie, con il corredo dei consigli pratici indispensabili per intervenire sulle loro cause e procedere verso la guarigione.
L’Odore dell’India
Autore/i: Pasolini Pier Paolo
Editore: Ugo Guanda Editore
con un’intervista di Enzo Paci ad Alberto Moravia, in copertina: Pier Paolo Pasolini (foto Giovanni Giovannetti – Grazia Neri).
pp. 128, Parma
Sono, questi, anni in cui sempre più spesso la letteratura sembra cercare nel viaggio una nuova fonte di suggestioni e di ricchezza. Tanto più utile può essere allora rileggere il libro»che Pier Paolo Pasolini scrisse nel 1961 dopo il suo primo viaggio attraverso la realtà caotica e affascinante del sub-continente indiano. Quel viaggio fu l’inizio di un lungo innamoramento e di un progetto di film sull’India che non vide mai la luce. Ma bastano questi appunti a dipingerei volti della bellezza da cui Pasolini fu colpito: i templi di Benares, le notti di Bombay, le rive del Gange, tutto l’incanto di una terra aliena e incomprensibile e, insieme, l’orrore dell’esistenza che vi si conduce: “la vita, in India, ha i caratteri dell’insopportabilità”. Neppure immerso in una realtà così distante Pasolini rinuncia a tessere l’ordito della ricerca a un tempo antropologica ed etica che i lettori degli Scritti corsari conoscono bene: tra mille incontri, casuali e procurati, il suo sguardo indaga i gesti e le movenze della minuscola borghesia indiana e le vane dispute degli intellettuali, “povere scolte perdute in quell’enorme Buchenwald che è l’India”. Ma anche questa volontà di interpretare e spiegare, così europea, deve cedere alla prepotenza fisica delle sensazioni che si accavallano: la vista del santone che rifiuta l’omaggio di un devoto, “muto, limitandosi a scuotere follemente un piede, quasi desse piccoli vorticosi calci isterici all’intero mondo”; il volto “sublime” di un giovane in preghiera; l’odore “di poveri cibi e di cadavere che, in India, è come un continuo soffio potente che dà una specie di febbre”.
Nell’intervista concessa a Renzo Paris in appendice al volume, Alberto Moravia, che insieme a Elsa Morante accompagnò l’autore nel suo itinerario, rievoca le circostanze di quel soggiorno e traccia un inedito profilo critico di Pasolini viaggiatore.
Di Pier Paolo Pasolini nel catalogo Guanda: Pasolini su Pasolini (a cura di Jon Halliday) e Un paese di temporali e di primule (a cura di Nico Naldini).
Astrologia Attiva
Come interagire con il proprio oroscopo per utilizzare i periodi positivi e neutralizzare quelli negativi. La chiave ideale per utilizzare concretamente l’astrologia e per migliorare la propria vita.
Autore/i: Discepolo Ciro
Editore: Edizioni Mediterranee
prefazione dell’autore.
pp. 144, 12 disegni b/n, Roma
In questo testo Ciro Discepolo, già autore di apprezzate opere di astrologia, spiega, praticamente, cosa intende per “compleanno mirato” e per “esorcizzazione dei simboli”, due tecniche da lui sperimentate e codificate per praticare l’Astrologia Attiva, cioè per utilizzare concretamente l’astrologia in difesa dell’uomo e per una migliore qualità della vita. Discepolo si candida a dare dei consigli sul campo: pratici, diretti, essenziali, scaturiti da un’esperienza di quasi trent’anni di studi e ricerche. Con un transito di Saturno in cattivo aspetto a Venere, per esempio, Discepolo spiegherà perché è bene tentare di praticare una “separazione temporizzata” con il proprio partner oppure perché, se Saturno ci passa in terza Casa, è bene rinunciare per un certo periodo alla propria auto. Aspetto per aspetto e Casa per Casa, vengono analizzati i transiti di Marte, di Saturno, di Urano, di Nettuno e di Plutone, per offrire dei consigli, tanto al fruitore poco esperto in astrologia che all’addetto ai lavori, degli esempi onde “esorcizzare” i suddetti passaggi planetari che vengono considerati, il più delle volte, disarmonici dalla Tradizione. Inoltre, Discepolo spiega abbastanza esaustivamente tutte le regole ed i “trucchi” per mirare bene una Rivoluzione solare, ovvero per scegliere il luogo adatto per trascorrere il proprio compleanno se si desidera potenziare i transiti favorevoli di un anno e depotenziare quelli negativi. La parte principale del libro spiega i modi per “esorcizzare” i singoli transiti planetari: in altri termini al lettore è suggerito cosa fare quando gli “passa sulla testa” Urano, Saturno, Nettuno… nelle varie Case e nei singoli aspetti. In quale modo parare le avversità, con quali tecniche scaricare i periodi negativi o ottimizzare quelli positivi. Vengono poi indicate delle regole importanti da tenere presenti quando si desidera “mirare” una Rivoluzione solare, ovvero quando si vuole cambiare il luogo di compleanno.
Ciro Discepolo, nato a Napoli nel 1948, lavora come giornalista presso Il Mattino. Ha lavorato per cinque anni presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si occupa di astrologia dal 1970. Ha pubblicato circa quaranta libri e ha fondato e dirige il periodico Ricerca ’90, dal 1990. Ha svolto ricerca statistica sin dai primi anni dei suoi interessi per l’astrologia. In questi ultimi anni ha ottenuto, insieme a Luigi Miele, dei risultati molto brillanti su ricerche riguardanti l’ereditarietà astrale, esaminando un campione di oltre 75.000 soggetti. È un appassionato di informatica. Astrologicamente si è formato alla scuola di André Barbault. Pratica l’Astrologia Attiva.
Luci sull’Ignoto
Autore/i: Ford Arthur
Editore: Edizioni Mediterranee
traduzione di Marcello Mazzolani.
pp. 212, Roma
Arthur Ford è stato definito il più famoso medium d’America. Tuttavia, egli non è stato soltanto un medium, bensi anche un valente studioso di fenomenologia paranormale, nonché un pensatore d’avanguardia per ciò che concerne le materie psichiche. In questo libro egli espone le sue idee fondamentali, accompagnandole con la narrazione di casi notevoli e significativi.
Tracciata una breve storia dei fenomeni psichici, Ford ne esamina anche i rapporti con la scienza e con la religione, giungendo alla inevitabile conclusione che l’una e l’altra vanno finalmente «aggiornate e corrette».
L’autore è certo, inoltre, che i poteri psichici esistano, potenzialmente, in tutti gli esseri umani, e mostra la via da seguire a coloro che intendono sviluppare al massimo le proprie facoltà, basandosi sulla sua esperienza personale e sulla sua profonda conoscenza del mondo paranormale.
Vasta eco suscitò a suo tempo il fatto che Ford riuscisse (attraverso la sua «guida» Fletcher) a svelare il «codice Houdini», un sistema di comunicazione cifrata che il celebre Houdini e la moglie avevano stabilito in anticipo per poter comunicare tra loro dopo la morte di uno di essi senza lasciarsi ingannare da falsi medium o da entità mistificatrici. Ampia notorietà ebbe pure, in tempi recenti, una sua seduta medianica con il vescovo Pike, trasmessa dalle reti televisive americane.
In oltre quarant’anni di esperimenti, Arthur Ford ha accumulato una enorme quantità di comunicazioni dimostrate scientificamente esatte, e si è sottoposto di buon grado a numerosi esperimenti, da quelli di Oliver Lodge e Conan Doyle fino agli studi dei più moderni ricercatori, eseguiti con l’ausilio di apparecchiature elettroniche.
A conclusione della vita e dell’opera di Ford, emerge un modo di interpretare uomo e universo, sviluppatosi in lunghi anni di ricerca, tale da darci una visione nuova, pur se non definitiva, della realtà e dei fini della vita umana.
L’Occultismo dei Rosacroce
10 conferenze tenute a Budapest dal 3 al 12 giugno 1909
Autore/i: Steiner Rudolf
Editore: Editrice Antroposofica
traduzione di Iberto Bavastro.
pp. 120, Milano
Una visione generale dell’antroposofia, dei suoi temi, concetti e indicazioni. Lo studio dell’occultismo dei rosacroce permette di abbracciare con uno sguardo sintetico i temi che costituiscono l’ossatura della scienza dello spirito antroposofica:
- natura del minerale, del vegetale, dell’animale e dell’uomo;
- uomo fra morte e nuova nascita;
- mondo fisico, manifestazione di azioni e di esseri spirituali;
- stadi evolutivi della terra dall’epoca lemurica, atlantica e postatlantica;
- esperienza dell’uomo dopo la morte;
- karma, reincarnazione e iniziazione.
Prima conferenza Budapest, 3 giugno 1909
Scienza dello spirito e occultismo dei rosacroce
Seconda conferenza Budapest, 4 giugno 1909
Minerale, vegetale, animale
Terza conferenza Budapest, 5 giugno 1909
La natura dell’uomo
Quarta conferenza Budapest, 6 giugno 1909
L’uomo fra morte e nuova nascita
Quinta conferenza Budapest, 7 giugno 1909
Il mondo fisico, espressione di azioni e di esseri spirituali
Sesta conferenza Budapest, 8 giugno 1909
La struttura e le modificazioni del corpo fisico umano
Settima conferenza Budapest, 9 giugno 1909
Gli stadi evolutivi della terra fino all’epoca lemurica
Ottava conferenza Budapest, 10 giugno 1909
Epoca lemurica, atlantica, postatlantica
Nona conferenza Budapest, 11 giugno 1909
L’esperienza dell’uomo dopo la morte
Decima conferenza Budapest, 12 giugno 1909
Cenni su karma, reincarnazione e iniziazione
Note
Il Segno Vivente
Autore/i: Pagliaro Antonino
Editore: Nuova ERI – Edizioni Rai Radiotelevisione Italiana
pp. 248, Torino
Il segno è un guscio di suono che racchiude come in uno scrigno un sapere collettivo, astratto da innumerevoli esperienze e contesti; a esso, come a una forma di piena fiducia, ognuno si rifà per chiarire a sé, e comunicare agli altri l’attualità del vissuto, ogni moto della propria coscienza, sensazione, intuizione, pensiero.
Per questa disponibilità perenne, il segno ha una propria esistenza, è «vivente». Le parole attraversano lo spazio del conoscere lasciandovi la propria traccia come senso (“parole alate” ἒπεα πτερόεντα, secondo la formula omerica qui da noi riprodotta); ma il segno come forma sopravvive nella realtà che gli è propria pronto a riapparire sull’orizzonte della coscienza a ogni nuovo richiamo. (In esso si è stabilizzata, ai fini del comunicare, l’interazione, il che è quanto dire, la socialità di una comunità definita nel tempo e nello spazio).
I problemi della nascita del segno, non diversi da quelli del suo trasformarsi, quelli della sua arbitrarietà naturale e della sua necessità nel sistema come struttura funzionale, costituiscono oggi gli aspetti più vivi dell’indagine linguistica.
Non meno suggestivi sono quelli legati con lo sforzo di elevare il significato a concetto, o con l’assunzione della parola a un valore magico o mitico.
A tali problemi Antonino Pagliaro dà una risposta, con rapide illustrazioni ed esemplificazioni, le quali nel loro complesso, costituiscono le linee di una compiuta teoria del linguaggio.
L’attività di Antonino Pagliaro, professore di Glottologia nell’Università di Roma e accademico nazionale dei Lincei, si è rivolta particolarmente alla ricerca critica in vari domini: orientalistica, letterature classiche e neolatine oltre che a indagini teoriche sul linguaggio, e storiche sulle lingue arioeuropee. I suoi lavori critici (Saggi di critica semantica I-III. Poesia giullaresca e poesia popolare, Ulisse, Ricerche semantiche sulla Divina Commedia I-II) rispondono al criterio di dare una valutazione del documento letterario, interpretandolo nei suoi valori linguistici e strutturali (critica semantica).
Analogia dell’Essere
La metafisica di Suàrez tra onto-teologia medievale e filosofia moderna
Autore/i: Ippolito Benedetto
Editore: Franco Angeli Editore
prefazione di Marta Cristiani e Giacomo Marramao, introduzione dell’autore.
pp. 112, Milano
Il volume ripercorre le linee filosofiche dell’ontologia e della metafisica di Francisco Suàrez, sviluppandone a livello teoretico le idee fondamentali.
Il lavoro presenta il contributo di questo grande pensatore in relazione sia al mondo medievale, a cui appartiene la sua cultura, sia al mondo moderno, a cui implicitamente egli si rivolge. Benché, infatti, Suàrez sviluppi un pensiero filosofico così intrinsecamente legato alle dispute scolastiche, egli ha avuto anche la capacità storica di presentarne i contenuti in modo originale, parlando, in qualche modo, il linguaggio stesso della modernità.
L’autore ripercorre sia la genesi della metafisica suareziana, sia l’evoluzione che la sua linea ermeneutica ha compiuto nei secoli successivi, con un breve sguardo anche al dibattito analitico ed epistemologico contemporaneo. Al filosofo spagnolo è riconosciuto, in definitiva, un ruolo strategico per comprendere non soltanto l’attualità della filosofia medievale, ma anche il modo in cui, mediante essa, possono essere date delle risposte attuali e convincenti.
Suàrez, in questo contesto, appare come la figura di un grande “maestro”, un punto di riferimento divenuto classico nella storia della filosofia europea.
Benedetto Ippolito si è laureato in Filosofia sotto la guida di Adriano Bausola all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, discutendo una tesi sulla filosofia di Etienne Gilson. Sempre all’Università Cattolica di Milano, sotto la guida di Giovanni Reale, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Filosofia, studiando dell’influenza del pensiero di Aristotele nella filosofia latina medievale e moderna. Ha compiuto un periodo di studi all’estero, partecipando per due semestri ai seminari dell’Université de la Sorbonne di Paris IV. Attualmente, svolge attività di ricerca e docenza presso l’Università degli Studi Roma Tre, concentrando le ricerche principalmente sullo sviluppo storico, teoretico e politico della filosofia tardo medievale.
Prefazione di Marta Cristiani e Giacomo Marramao
Introduzione
La natura della filosofia prima
- L’oggetto della metafisica
- Il fine supremo della conoscenza
La scienza universale dell’ente
- Il concetto formale; Il concetto oggettivo
- Distinzione e convenienza trascendentale
- Il principio di non-contraddizione
Suàrez e Tommaso d’Aquino
- Ontologia e teologia a confronto
- La questione dei trascendentali
Suàrez e la modernità
- Il nuovo metodo filosofico di Cartesio
- Kant e la formalità del concetto
- La disputa logica sull’analiticità
Conclusione
Bibliografia
Indice dei nomi
Memorie d’Oltretomba – Brancati Sceglie e Traduce Chateaubriand
Titolo originale: Mémoires d’outre-tombe
Autore/i: Chateaubriand
Editore: Longanesi & C.
prima edizione, prefazione, note, riduzione e traduzione di Vitaliano Brancati, collana: I Marmi n° 79.
pp. 318, ill. in b/n, Milano
…tutti i miei giorni sono degli addii… si muore ad ogni momento per un tempo, una cosa, una persona che non si rivedrà più. La vita è una morte a ripetizione..
Nello spiegare come abbia attuato questa scelta e traduzione Brancati scrive: «I pezzi citati di solito nelle antologie sono quelli in cui la musica del periodo riproduce la malinconia di un bosco autunnale o del mare del Nord. Qui si sente chiaramente che lo scrittore accorda lo strumento con cui, poco dopo, Victor Hugo farà piangere e tremare l’Europa…La vita di Chateaubriand è senza dubbio straordinaria: castellano prima che scoppiasse la Rivoluzione, poi emigrato, combattente, povero, oscuro, famoso, ricco, ambasciatore, ministro degli Esteri, pari di Francia, potente, in disgrazia, di nuovo povero, giornalista, scrittore, poeta, cronista, oratore, si ha l’impressione ch’egli possa dire dei suoi contemporanei: Li ho visti tutti! Questo primo romantico francese, rinunciando alla pigrizia e alla vita sedentaria, cui gli dava diritto la propria malinconia, fece lunghi viaggi. Il suo occhio malinconico ferve di figure e di paesi come quello di un avventuriero. Non c’è uomo celebre del tempo della sua vita è lungo e comprende personaggi come Washington, Luigi XVI, Maria Antonietta, Marat, Mirabeau, Robespierre, Napoleone, Luigi XVIII, Canova, eccetera. Accanto alla gravità e profondità, talvolta di suono dubbio, egli ha lo spirito, l’acutezza, e accanto al genio, spesso atteggiato con troppa solennità, egli ha l’intelligenza lucidissima. Noi abbiamo preferito le sue qualità minori, dicendo di lui quello che talvolta si dice di un famoso oratore: *Ci piace di più quando conversa!” Il lettore ci sarà grato».
Il Saladino – Una Storia di Crociati e Saraceni
Autore/i: Cardini Franco
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 210, ill. in b/n, Casale Monferrato (AL)
…Sia gloria a Dio, che ha glorificato l’Islam con questa vittoria e ci ha restituito questa città dopo un secolo di perdizione! E salute a te, Saladino Yusuf figlio di Ayyub, che hai ridato a questa nazione la dignità perduta!…Un grande affresco in cui la figura del Saladino, pur senza essere sminuita, assume le caratteristiche di un pretesto per parlare dei nostri legami con l’Islam, più che due religioni con non pochi punti di contatto, due culture, non diametralmente opposte come si potrebbe pensare. L’epoca in questione poi vedeva addirittura un predominio intellettuale dei cosiddetti arabi, che già due secoli prima avevano avuto un medico, filosofo e matematico del calibro di Avicenna e che contemporaneo del Saladino e di Riccardo Cuor di Leone potevano presentare una stella di prima grandezza come il medico, filosofo e astronomo Averroè…
«Udite udite, gente, la storia dei buoni crociati e dei crudeli saraceni», gridavano un tempo i cantastorie. Questa è la storia del sultano curdo che strappò per sempre il Santo Sepolcro ai cavalieri cristiani, dell’avversario di Riccardo Cuor di Leone. È la storia di un eroe e della guerra che lo rese immortale, tanto che ancora oggi, nel mondo musulmano, la sua figura simboleggia il desiderio di rivalsa nei confronti dell’Occidente. È la storia di al-Malik an-Nasir Salah ad-Din Yusuf ibn Ayyub, che noi chiamiamo il Saladino. Franco Cardini ci trasporta in un esotico mondo antico fatto di giardini profumati, di fortezze inespugnabili, di guerrieri e dame carichi di armature e gioielli. Ma il quadro che emerge è ben diverso dal medioevo immaginario degli scrittori romantici dell’Ottocento: qui i crociati, più che eroi valorosi, sembrano perlopiù sfacciati briganti, mentre gli infedeli appaiono, in fondo, di gran lunga più civili dei cristiani. Con illuminata prospettiva, Cardini descrive la seconda metà del favoloso XII secolo, facendoci capire nel contempo quanto la vicenda del Saladino sia tuttora rilevante per il futuro tra Oriente ed Occidente.
Franco Cardini insegna Storia medievale all’Università di Firenze e collabora con vari quotidiani e periodici. Da quasi trent’anni si occupa di storia delle crociate e di rapporti tra Islam e Cristianità. Tra i suoi saggi più noti: Il movimento crociato (Sansoni, 1972), Il Barbarossa (Mondadori, 1985), Quell’antica festa crudele (Mondadori, 1987), Il santo graal (Giunti, 1997), Templari e templarismo. Storia, mito, menzogne (Il Cerchio, 2011), Cassiodoro il Grande. Roma, i barbari e il monachesimo (Jaca Book, 2017).
Introduzione
- Al dolce tempo della primavera
- Due califfi e molti popoli
- L’avventura di Giuseppe, un giovane guerriero
- Nobili cavalieri, cani infedeli, o no?
- Brigante o martire?
- La mano della provvidenza
- La vittoria imperfetta del Saladino
- La terza crociata
- Un giallo in Terra Santa
- La storia finisce, la storia è infinita
Bibliografia
Nuova Apicoltura Pratica Mediterranea
Autore/i: Bailo Elio
Editore: Ottaviano Mistral
introduzione alla prima, seconda edizione e foto dell’autore, disegni di Marisa Ciminiello.
pp. 448, nn. illustrazioni a colori e b/n, Sommacampagna (VR)
La conduzione aziendale di un apiario, l’allevamento e la patologia delle api, la botanica connessa all’apicoltura, le leggi riguardanti l’apicoltura, i prodotti dell’alveare, l’allevamento delle regine, la raccolta di propoli e veleno… sono alcuni degli argomenti trattati in questo manuale pratico di grande successo, che costituisce un volume di consultazione e di riferimento per tutti gli apicoltori, anche professionali.
La Letteratura Spagnola
Dal Cid ai Re Cattolici
Autore/i: Varvaro Alberto; Samonà Carmelo
Editore: Sansoni Editore
pp. 320, Firenze
È questo un profilo della letteratura in lingua castigliana dalle origini alla vigilia dell’impero, inserita in un ambito più vasto di interessi storico-culturali europei. Gli autori cercano di illustrare nelle sue espressioni diverse, dall’epica al romanzo cavalleresco, dalla lirica mozarabica alla poesia dei canzonieri, non soltanto la storia di uno specifico letterario ma lo svolgimento di una cultura e di una mentalità che sempre più si caratterizzano come tipicamente «spagnole» in senso moderno, passando attraverso un patrimonio di modelli e di stili comuni a tutta l’area romanza.
Letteratura spagnola dal Cid ai Re Cattolici invece che «medievale»; ciò per indicare un arco storico insieme più delimitato e più esatto, che non si chiude con la scoperta dell’America o con gli ultimi anni del Quattrocento, ma abbraccia, alla fine, l’intero periodo dei Re Cattolici e della reggenza di Fernando: un’epoca unitaria, quest’ultima, ancora pervasa di modi e di convenzioni del Medioevo, eppure già aperta ai conflitti moderni e ricca di tentazioni innovatrici.
Alberto Varvaro, nato a Palermo nel 1934, è ordinario di filologia romanza nella Facoltà di Lettere di Napoli. Ha lavorato sull’intero arco della filologia neolatina con edizioni critiche (ad es. di Rigaut de Berbezieux e Juan de Mena) e studi letterari (ad es. sul Tristano di Béroul e sui fabliaux). È anche autore di un volume Storie, problemi e metodi della Linguistica romanza. Ha scritto articoli e saggi sul Cid, su Juan Manuel, sull’Areipreste de Hita, ecc.
Carmelo Samonà, nato a Palermo nel 1926, è ordinario di Letteratura spagnola nella Facoltà di Magistero di Roma. È autore di volumi sulla Celestina. sulla tradizione cortese nell’area iberica, sulla fortuna di Calderón in Italia. Muovendo da singoli aspetti del teatro barocco (Alarcón, Tirso, lo stesso Calderón) ha offerto negli ultimi anni interpretazioni d’assieme della «comedia» dell’età di Lope e un’analisi della Vida es sueño calderoniana.
La Letteratura Spagnola
Dal Settecento a oggi
Autore/i: Di Pinto Mario; Rossi Rosa
Editore: Sansoni Editore
pp. 528, Firenze
I quasi tre secoli di letteratura spagnola descritti in questo terzo volume corrispondono al periodo più tormentato e discusso di quella cultura. Per la prima volta, nel Settecento, la Spagna si affaccia all’Europa, analizzando con lucida consapevolezza i modi e le cause della propria crisi. Nel rispetto dei miti classici dell’illuminismo nasce il concetto dialettico delle «due Spagne» ripreso e sviluppato nell’Ottocento e nel Novecento, costituendo lo schema più convincente dell’ideario politico della «generazione del Novantotto». Le esperienze e i fermenti della rivoluzione del 1868 e della Repubblica del 1931, anche. se tutte puntualmente travolte dalla reazione «ominosa », indicano una disponibilità non passiva. La letteratura dei tre secoli riflette e promuove una crisi continua e laboriosa, inserendosi nel contesto della cultura europea ad altissimo livello: dalle prove della generazione illuministica e passando per certi punti liberali e populisti dell’avventura romantica, fino alla generazione del Ventisette e alle più recenti esperienze del «compromiso».
Mario Di Pinto, nato a Taranto nel 1925, è ordinario di letteratura spagnola nella Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli. I suoi interessi vanno dall’area romanza (studi su Innocenzo III e i contrasti Razón de amor e su Elena y Maria) alla lirica del Novecento (saggi sulla «generazione del ’27», Garcia Lorca, Salinas e varie traduzioni).
La sua specializzazione nella letteratura del ’700 spagnolo ha avuto inizio una decina d’anni fa (Cultura spagnola del Settecento, Napoli 1964).
Rosa Rossi, nata a Torino nel 1928, è incaricata di letteratura spagnola nella Facoltà di Magistero di Roma. È autrice di saggi sul ’500 e sul ’900 spagnolo.
La Letteratura Spagnola
Dei Secoli d’Oro
Autore/i: Samonà Carmelo; Mancini Guido; Guazzelli Francesco; Martinengo Alessandro
Editore: Sansoni Editore
pp. 576, Firenze
Questo secondo volume della letteratura spagnola abbraccia un arco di due secoli, il Cinque e il‘Seicento, cui si dà nel titolo, con qualche approssimazione, l’etichetta un po’ arcaica ma tutt’ora corrente di Secoli d’oro. È l’epoca delle rivelazioni e dei contrasti violenti: dalle inquietudini eterodosse all’ambiguo classicismo nel periodo di Carlo V, dalla riflessione ascetica e mistica all’utopia politico-religiosa nel regno di Filippo II, fino alla coscienza del decadimento e al desengaño nell’età del barocco e degli ultimi Asburgo, la cultura spagnola si dichiara, in questi anni, nelle sue componenti più tipiche e «nazionali», proprio mentre acquista rispetto al Medioevo una dimensione europea e tocca lo zenit della maturazione linguistica e letteraria.
Poeti come Garcilaso e Góngora, narratori come l’anonimo del Lazarillo, Cervantes o Quevedo, drammaturghi come Lope e Calderón, sono i portatori di un messaggio di straordinaria intensità e ricchezza per l’Europa, e però, insieme, i testimoni di un drammatico conflitto di mentalità e di linguaggi, come quello che sorge dai contatti con una cultura occidentale che sta assumendo rapidamente, fuori di Spagna, una fisionomia borghese e una decisa apertura alla «nuova scienza».
Carmelo Samonà, nato a Palermo nel 1926, è ordinario di Letteratura spagnola nella Facoltà di Magistero di Roma. È autore di volumi sulla Celestina. sulla tradizione cortese nell’area iberica, sulla fortuna di Calderón in Italia. Muovendo da singoli aspetti del teatro barocco (Alarcón, Tirso, lo stesso Calderón) ha offerto negli ultimi anni interpretazioni d’assieme della «comedia» dell’età di Lope e un’analisi della Vida es sueño calderoniana.
Guido Mancini è nato a Campobasso nel 1917. È ordinario di Letteratura spagnola nella Facoltà di Lingue dell’Università di Pisa e membro corrispondente della Real Academia Espariola. Pur abbracciando un arco di interessi assai ampio, ha rivolto la sua attenzione soprattutto ai Secoli d’oro, dalla prosa ascetica-mistica alla narrativa cavalleresca, alla picaresca e al teatro barocco, con monografie, edizioni, analisi di aspetti particolari. È autore, fra l’altro, di una Storia della Letteratura spagnola (Milano 1961).
Francesco Guazzelli è nato a Roma nel 1942. Incaricato di Storia della cultura spagnola nella Facoltà di Lingue dell’Università di Pisa, è autore di studi sulla Celestina e sulla cultura del Settecento, e lavora attualmente alle strutture narrative del Quijote.
Alessandro Martinengo è nato a Savona nel 1930. È ordinario di Letteratura spagnola nella Facoltà di Lettere dell’Universita di Pisa. La sua produzione si caratterizza per un duplice interesse, verso la letteratura romantica e verso il barocco e le sue poetiche, nonché per l’attenzione rivolta alla più recente critica e metodologia letteraria.
Assidue, infine, le escursioni del Martinengo nel campo della letteratura ispanoamericana.
L’Ente Intermedio
Percepire e giudicare la singola cosa
Autore/i: Traversa Guido
Editore: Leandro Ugo Japadre Editore
introduzione dell’autore.
pp. 144, L’Aquila
L’autore mostra la centralità che il problema della comprensione della singola cosa ha nella storia della metafisica. Ripercorrendo le posizioni di Platone, Aristotele, San Tommaso e Kant, si scopre non solo la forza antidogmatica che il problema ha avuto, ma anche la sua capacità di contrastare speculativamente le odierne posizioni relativistiche. Il lavoro della conoscenza, pur condizionato da un contesto linguistico e culturale, ha costantemente di fronte a sé singole cose che sono percepite e giudicate in base ai legami che hanno con la totalità dell’esperienza.
Il filosofo è il classificatore speculativo della esperienza naturale e storica, in quanto sa individuare l’interazione tra i due elementi-limite di ogni ricerca: l’individuo completamente determinato e la totalità dell’esperienza; Percepire e giudicare la singola cosa Vuol dire cogliere ciò che a questa manca e che indica l’ente come ente intermedio tra due enti dati.
Guido Traversa (1956) è dottore di ricerca in filosofia alla Terza Università di Roma. È redattore de «Il cannocchiale», rivista di studi filosofici. Ha pubblicato, tra l’altro, L’unità che lega l’uno ai molti. La Darstellung in Kant, Japadre 1991. È docente di storia della filosofia moderna e contemporanea presso l‘Ateneo Regina Apostolorum di Roma.
La Caverna
«Strana immagine è la tua – disse – e strani sono quei prigionieri». – «Somigliano a noi – risposi». (Platone, Repubblica, Libro VII)
Autore/i: Saramago José
Editore: Giulio Einaudi Editore
traduzione di Rita Desti.
pp. 338, Torino
Il mito platonico della caverna, rivisitato da Saramago e portato ai giorni nostri: la storia di un vasaio cui viene rifiutata la solita fornitura di stoviglie da parte del Centro – costruzione quasi infinita e maligna, come la Biblioteca di Borges, come il manicomio-lager di Cecità, come l’Archivio del Signor José in Tutti i nomi -, simbolo del potere nell’età della globalizzazione. L’artigiano si troverà cosí costretto a inventarsi un altro prodotto e, soprattutto, a confrontarsi con il Centro stesso, a cercare di scoprirne il terribile, spaventoso segreto racchiuso nelle sue profonde viscere.
José Saramago (1922-2010), narratore, poeta e drammaturgo portoghese, ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1998.
«L’uomo piú saggio che io abbia conosciuto non sapeva né leggere né scrivere. Alle quattro di mattina, quando la promessa di un nuovo giorno stava ancora in terra di Francia, si alzava dal pagliericcio e usciva nei campi, portando al pascolo la mezza dozzina di scrofe della cui fertilità si nutrivano lui e sua moglie, i miei nonni materni. […] Talvolta, nelle calde notti d’estate, dopo cena, mio nonno mi diceva: “José, stanotte dormiamo tutti e due sotto il fico” […]. In piena pace notturna, tra gli alti rami dell’albero, mi appariva una stella, e poi, lentamente, si nascondeva dietro una foglia, e, guardando da un’altra parte, come un fiume che scorre in silenzio nel cielo concavo, sorgeva il chiarore opalescente della Via Lattea. E mentre il sonno tardava ad arrivare, la notte si popolava delle storie e dei casi che mio nonno raccontava: leggende, apparizioni, spaventi, episodi singolari, morti antiche, zuffe di bastoni e pietre, parole di antenati, un instancabile brusio di memorie che mi teneva sveglio e al contempo mi cullava. Non ho mai potuto sapere se lui taceva quando si accorgeva che mi ero addormentato, o se continuava a parlare per non lasciare a metà la risposta alla domanda che gli facevo nelle pause piú lunghe che lui volontariamente metteva nel racconto: “E poi ?”
[…] Molti anni piú tardi, scrivendo per la prima volta di mio nonno Jeronimo e di mia nonna Josefa, mi accorsi che stavo trasformando le persone comuni che erano state in personaggi letterari, e che questo era probabilmente il modo per non dimenticarli, disegnando e ridisegnando i loro volti con un lapis cangiante di ricordi […]. Nel dipingere i miei genitori e i miei nonni con i colori della letteratura, trasformandoli da semplici persone in carne e ossa in personaggi di nuovo e in modi diversi costruttori della mia vita, senza accorgermene stavo tracciando il percorso attraverso il quale i personaggi che avrei inventato, gli altri, quelli veramente letterari, avrebbero fabbricato e mi avrebbero portato i materiali e gli arnesi che, finalmente, nel buono e nel meno buono, nel sufficiente e nell’insufficiente, nel guadagnato e nel perduto, in quello che è difetto, ma anche in quello che è eccesso, avrebbero finito per fare di me la persona in cui oggi ancora mi riconosco: creatore di quei personaggi, ma al tempo stesso loro creatura».
José Saramago. Dalla lettura per il Premio Nobel, 7 dicembre 1998
Pro e Contro Dio – Tre Millenni di Ragione e di Fede
Autore/i: Torno Armando
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
pp. 270, Milano
Questo libro ha per argomento un’unica domanda – «Esiste Dio?» – che ad alcuni sembrerà inattuale, ad altri forse al di sopra (o al di fuori) delle possibilità della nostra mente: una domanda, del resto, alla quale l’autore non ha da offrire una risposta e, tanto meno, una sua risposta. Pro e contro Dio non è un trattato di teologia, piuttosto il resoconto del viaggio di un uomo comune lungo tre millenni di pensiero: dai greci antichi fino a noi, gli uomini non hanno mai cessato di porsi questo interrogativo: «Esiste Dio?». E, anche se il mondo contemporaneo crede di potere fare a meno di Dio, nessuno di noi dovrebbe ignorare gli sforzi compiuti dai maggiori ingegni dell’umanità – da Parmenide ed Eraclito a Kant, attraverso Platone, Aristotele, Tommaso d’Aquino, Pascal, Spinoza, Newton, Marx, Kierkegaard, Dostoevskij, Voltaire – per trovare la risposta e fondare così su qualche cosa di più dell’uomo l’esistenza dell’uomo.Attorno a Dio, non importa se prò o contro, si sono decise le sorti della scienza, della morale, della politica, della libertà e della giustizia. Per questo, qualunque sia la nostra risposta spontanea alla domanda «Esiste Dio?», solo confrontandola con quelle di coloro che ci hanno preceduti è possibile darle veramente un senso e dare un senso anche a quello che facciamo e siamo.
Il Falsario
La lotta quotidiana contro satana
Autore/i: Fanzaga Livio
Editore: SugarCo Edizioni
presentazione dell’autore.
pp. 200, Milano
Chi è Satana? Una figura appartenente ad un mondo culturale ormai tramontato o un essere reale, misterioso, ma ben presente nella vita degli uomini? Il libro risponde a questa domanda, che oggi in molti – anche cristiani – suscita o un sorriso di distaccata superiorità o, al massimo, qualche brivido di superstizioso timore. Sulla scorta della Bibbia e del magistero della Chiesa, l’Autore illustra la dottrina cristiana sul demonio, richiamando con vigore alla necessità della vigilanza e del combattimento. Satana, l’avversario di Dio e il nemico dell’uomo, è tanto più pericoloso quanto più nascostamente svolge la sua opera, insinuandosi nelle pieghe della vita quotidiana per spingerci al peccato, ridurci in schiavitù e consegnarci alla perdizione eterna. La sua incessante seduzione, presentando il male sotto forma di bene e approfittando della nostra fragilità, costituisce un pericolo gravissimo che occorre smascherare e vincere con una lotta dura e perseverante. L’amore misericordioso di Cristo, che ha trionfato sul demonio, è nello stesso tempo il sostegno e il premio di questa fatica.
Padre Livio Fanzaga nasce a Dalmine (Bergamo) nel 1940. Entra nell’ordine religioso dei Padri Scolopi conseguendo il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (1966) e in Filosofia presso l’Università Cattolica (1969). Svolge il ministero sacerdotale nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio di Milano, impegnandosi soprattutto nella pastorale giovanile. Nel 1987 assume la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Attualmente è direttore della medesima, ormai divenuta l’emittente cattolica più ascoltata del mondo.
Di padre Livio abbiamo pubblicato:
- Il senso della vita (1995)
- Come sei bella Maria (1996)
- Il cammino di conversione (1996)
- Il senso del dolore (1996)
- Magnificat. Il poema di Maria (1996)
- Dies irae. I giorni dell’Anticristo (1997)
- Sguardo sull’eternità . Morte, giudizio, inferno, paradiso (1998)
- Perchè credo a Medjugorje (1998)
- Vangelo vivo (Ciclo B). Avvento e tempo di Natale (1995)
- Vangelo vivo (Ciclo B). Quaresima e tempo di Pasqua (1996)
- Vangelo vivo (Ciclo B). Dal Corpus Domini all’Assunta (1997)
- Vangelo vivo (Ciclo B). Dall’Assunta a Cristo Re (1997)
Presentazione
Capitolo 1 – La vita è una lotta
- Il Regno dei cieli si conquista combattendo
- La posta in palio
- I nemici
- L’esito finale
Capitolo 2 – Il principe delle tenebre
- Satana si nasconde
- Satana sfugge alla conoscenza umana
- La rivelazione divina mette a nudo il maligno
- Se dimori nella luce scopri satana e le sue insidie
Capitolo 3 – L’origine del male
- Tutta la creazione è buona
- La caduta degli angeli
- Il carattere irrevocabile della scelta
- Il grande drago…precipitato sulla terra
Capitolo 4 – L’avversario di Dio
- L’odio contro Dio
- La sete di adorazione
- L’oppositore dei piani di Dio
- Il regno alternativo
Capitolo 5 – Il nemico dell’uomo
- Il falso benefattore
- l’invidia omicida
- L’arte del distruggere
- Ad immagine di satana
Capitolo 6 – Il principe di questo mondo
- Il diritto di conquista
- Il mondo sotto il potere del maligno
- satana è soggetto a Dio
- L’uomo rimane libero
Capitolo 7 – La vittoria di Cristo
- La profezia dell’Eden
- Cristo, il nuovo Adamo
- il grande duello
- Tuo è il Regno, tua è la potenza
Capitolo 8 – La Vergine potente contro il male
- “Io porrò inimicizia tra te e la donna”
- “Fin dal primo istante”
- “Beata colei che ha creduto”
- “Figlio, ecco tua madre”
Capitolo 9 – Il tentatore
- Satana tenta l’uomo al male
- La tentazione è universale
- La tentazione dura l’intera vita
- Dio non tenta al male
Capitolo 10 – La tentazione dell’Eden
- Il serpente nel paradiso terrestre
- “Il serpente era la più astuta tra le bestie”
- Satana si rivolge ad Eva
- La prima menzogna
- Eva non doveva rispondere
- La seconda menzogna
- La terza menzogna
- La seduzione
- La decisione
- La corruzione
- Dall’illusione alla delusione
- Le foglie di fico
- Il rimorso della coscienza
- La morte per soffocamento
- La chiamata alla conversione
- Il terrore del peccatore impenitente
- Il giudizio e il castigo
Capitolo 11 – Le tentazioni di Gesù nel deserto
- Dall’Eden al deserto
- Non basta un uomo per vincere satana
- Satana lancia la sfida
- Il Figlio di Dio si prepara alla prova
- Satana studia la preda
- satana approfitta di ogni circostanza
- Satana si presenta come un consigliere
- “Se sei Figlio di Dio…”
- “…Di che questi sassi diventino pane”
- “Sta scritto”
- “Non di solo pane”
- “Ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”
- “Il diavolo lo condusse con sà© nella città santa”
- “Se sei Figlio di Dio, gettati giù”
- Satana cita la Bibbia
- Non usare Dio per i tuoi scopi
- “Gli mostrò tutti i regni del mondo”
- “Tutte queste cose io ti darò…”
- “…se, prostrandoti, mi adorerai”
- Vattene, satana!
- “Gli angeli…lo scrivano”
Capitolo 12 – L’inizio della tentazione
- Satana prepara il terreno
- Satana tende la trappola
- Il sibilo del serpente
Capitolo 13 – La dinamica della tentazione
- La tentazione non è superiore alle nostre forze
- La tentazione ha un tempo determinato
- Il cuore della battaglia è la libera volontà
- Sei vincitore se dici: “Rinuncio!”
Capitolo 14 – L’esito della tentazione
- La tentazione è un’arma a doppio taglio
- Ogni vittoria rende più forti
- Ogni sconfitta rende più deboli
- La trappola dello scoraggiamento
Capitolo 15 – Tentazione e vizi capitali
- Gli alleati di satana
- Satana agisce sulle nostre tendenze peccaminose
- Satana ci incatena con i sette vizi capitali
- L’esorcismo della mortificazione
Capitolo 16 – Le tentazioni nella vita quotidiana
- L’oblio di dio e della preghiera
- L’attaccamento alle cose materiali
- I pensieri, le preoccupazioni e le ansietà della vita
- Sfiducia, mormorazione, bestemmia
- Nervosismi, incomprensioni e mancanze di accettazione reciproca
- Infedeltà , impudicizia, lussuria
- Curiosità , maldicenze, bugie, turpiloquio
- Inganni, ingiustizie, disonestà
- La fiera delle vanità
- Gelosie, invidie, mancanze di perdono
- Il tempo libero
Capitolo 17 – La tentazione sul cammino di conversione
- Satana teme il pentimento
- Impedisce la confessione
- Insinua dubbi sul perdono
- Resistenza e perseveranza
Capitolo 18 – La ferocia del drago
- Satana seduce per distruggere
- Semina zizzania
- Istiga alla violenza
- Provoca le guerre
- Perseguita la Chiesa
Capitolo 19 – Il falso angelo di luce
- Vero e falso soprannaturale
- I falsi profeti
- I falsi fenomeni soprannaturali
- Divinazione e magia
Capitolo 20 – Liberaci dal male
- Vide una grande folla e sentì compassione per loro
- La preghiera di liberazione
- l’esorcismo
- La preghiera di guarigione
Capitolo 21 – L’ultima battaglia
- L’ora della morte
- La morte del giusto e la morte dell’empio
- L’ultima tentazione
- “Prega per noi peccatori”
Capitolo 22 – I tempi della fine
- “Siate pronti”
- Lo scatenamento finale delle forze del male
- La sconfitta definitiva di satana
- L’eternità dell’inferno
Conclusione
Le Religioni della Preistoria
Titolo originale: Les religions de la préhistoire (Paléolithique)
Autore/i: Leroi-Gourhan André
Editore: Rizzoli
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Francesco Saba Sardi, le illustrazioni della presente opera sono state eseguite da R. Humbert sulla base dei documenti fornitigli dall’autore, collana: Saggi Rizzoli.
pp. 192, ill. in b/n, Milano
Parlare di religioni della preistoria significa necessariamente affrontare il grande problema delle nostre origini o per lo meno quello del sorgere della coscienza. Ora, ci sono due modi diversi di cercare di sciogliere questo, che è il modo tradizionale, basato in larga misura su mere supposizioni e che è dato erigendo, da un secolo e mezzo a questa parte, l’edificio canonico della preistoriologia; e un modo nuovo, inaugurato da Leroi-Gourhan , che consiste nel chiedersi innanzitutto se i metodi di indagine fin qui seguiti fossero validi, se tenessero conto dei soli fatti o non anche di comodi pregiudizi; se, insomma, la preistoriologia abbia meritato finora il nome di scienza. E Leroi-Gourhan dimostra che molti presunti reperti sono frutto di indagini solo apparentemente coscienziose, del desiderio di scoprire a ogni costo le prove delle proprie convinzioni aprioristiche. Un esame spassionato distrugge gran parte delle leggende tradizionali, dal culto delle ossa a quello dell’orso e delle mandibole. Ma, una volta sgombrato il campo dagli idola precedenti, ecco la spiritualità dell’uomo paleolitico dispiegarsi in tutta la sua multipolarità enigmatica: una visita ai santuari preistorici col Baedeker fornitoci da Leroi-Gourhan (e per la prima volta il lettore troverà qui i risultati, anche cartografici, di una rilevazione sistematica), ci rivela infatti che ci muoviamo in un labirinto le cui proporzioni solo ora cominciano a svelarsi. Sulle pareti delle mille grotte del Paleolitico di ogni parte del mondo, da Lascaux agli Urali, all’Africa, all’Australia, si svolge una teoria di figure e segni che, Leroi-Gourhan dimostra, rispondono a precisi canoni iconografici: straordinaria assemblea, che comprova come l’uomo del Paleolitico avesse un mondo interiore non meno ricco e non meno misterioso dell’odierno homo sapiens. Questo dunque non è solo un libro di scienza: è anche un itinerario alle soglie del mistero, nella vaga penombra in cui sono contenute le risposte ai nostri più assillanti interrogativi. Le figurazioni religiose del Paleolitico ci obbligano ad ammettere che, oggi come trentamila anni fa, l’uomo può comprendere e assimilare solo attraverso i simboli della creazione.
André Leroi-Gourhan: etnologo, archeologo e antropologo francese, è stato uno dei più grandi specialisti mondiali di preistoria. Professore al Collège de France, ha insegnato etnologia e preistoria in varie università.
Introduzione
- Il culto delle ossa
- Pratiche mortuarie
- Oggetti e riti
- L’arte religiosa
- La religione durante il Paleolitico
Bibliografia