Libri dalla categoria Medicina Alternativa
Più Forte dei No – Corso Intensivo di Fiducia in Sé Stessi
Cronaca Semiseria per Superare la Paura del Rifiuto e Diventare Invincibili
Autore/i: Jiang Jiang
Editore: Antonio Vallardi Editore
prima edizione, prologo dell’autore, traduzione Ornella Ciarcià, titolo originale: Rejecton Proof.
pp. 240, ill. in b/n, Milano
…La battaglia di Jia Jiang è la nostra battaglia. La paura di sentirci dire No si trova ai primi posti fra i timori più grandi, ancora prima di quelli della solitudine, del dolore e della malattia. Con questo libro impareremo che: la curiosità di chi ascolta gioca un ruolo a vantaggio di chi chiede – anche la richiesta più assurda può essere accolta, se posta nel modo giusto – è possibile trasformare un iniziale No in un Si…
ia Jiang nasce in Cina, ma da adolescente ottiene una borsa di studio per andare negli USA a inseguire il sogno della sua vita: diventare un imprenditore di successo. Quando però il suo primo progetto non trova finanziatori, precipita nell’insicurezza e non ha più il coraggio di prendere l’iniziativa. Jia Jiang capisce allora che l’ostacolo maggiore alla realizzazione del suo sogno non è il NO ricevuto, ma la paura del rifiuto e decide di imparare a gestirla. La paura di sentirci dire NO si trova infatti ai primi posti fra i timori più grandi, prima ancora di quelli della solitudine, del dolore e della malattia. Così dà il via a un esperimento di 100 giorni (100 Days of Rejection), in cui, come terapia per rendersi invulnerabile, si sottopone volutamente a un rifiuto al giorno. Con il cellulare si filma mentre rivolge a perfetti sconosciuti le più strane richieste: dal farsi prestare 100$ al chiedere di pilotare un aereo, dal tenere una lezione in università al poter giocare a palla nel giardino di una casa privata. Inaspettatamente, però, arrivano anche diversi SÌ e alcune lezioni utilissime.
JIA JIANG è nato a Pechino. All’età di 17 anni si trasferisce negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio: qui ottiene l’MBA, un dottorato in informatica e un posto di lavoro invidiabile. Nel 2014 crea un blog e diventa un fenomeno virale postando su YouTube una serie di video in cui testimonia con parole e immagini le sue esperienze volontarie di rifiuto (100 Days of Rejection).
L’Io e il Tu
Autore/i: Buber Martin
Editore: IRSeF – Istituto Ricerca Sessualità e Fecondità
unica edizione, fa parte di: «Problemi di sessualità e fecondità umana – rivista trimestrale di coniugalità, Istituto ricerca sessualità e fecondità, IRSeF , 3».
pp. 112, Pavia
L’lo e il Tu, pubblicato nel 1923, è l’opera più importante di Buber. In essa l’autore analizza il concetto di relazione attraverso le parole base Io – Tu differenti da Io – Esso. Mentre l’Io è in rapporto esclusivo con il Tu, l’Esso visto dall’Io è un oggetto, qualcosa di estraneo. La parola base della relazione Umana è la coppia Io – Tu. L’amore si trova solo tra un Io e un Tu vissuti come soggetti che si fanno a vicenda come in una piena reciprocità dialogica. L’incontro generato da questi dualismi porta Buber ad affrontare la relazione perfetta con Dio.
Martin Buber nacque l’8 febbraio 1 878 a Vienna da genitori polacchi. Trascorse l’adolescenza in Polonia ma compì i suoi studi a Vienna, Berlino, Lipsia e Zurigo; fu professore di religione ed etica ebraica a Francoforte. Nel 1939 lasciò la Germania per l’avvento del razzismo e si trasferì a Gerusalemme dove rimase fino alla sua morte, nel 1965.
Influenzato dall’esistenzialismo di Kierkegaard e dallo chassidismo, svolse un’attività tesa a favorire la rinascita culturale e filosofica dello sionismo collaborando alla stampa ebraica europea e palestinese. Il suo pensiero filosofico ebbe come oggetto il rapporto fra l’uomo e Dio.
Tra le sue opere principali si ricordano: L’Io e il Tu (1932); Gog e Magog. Una cronaca (1945); Il messaggio chassidico (1952); L’eclissi di Dio (1953).
Il Solista del Mitra
Sopravvissuto alla più grande caccia all’uomo dei nostri tempi, narra dal carcere le sue vicende
Autore/i: Lutring Luciano
Editore: Longanesi & C.
prima edizione, avvertenza dell’editore, prefazione dell’autore.
pp. 576, Milano
Nato a Trieste nel 1937, Luciano Lutring trascorse la sua fanciullezza in uno stabile di via Novara 151, alla periferia di Milano, dove la sua famiglia si era trasferita e dove il padre aveva aperto una latteria. Il suo esordio come bandito fu simile a quello di tanti altri: furti con scasso, furti d’auto, reati minori che lo condussero, nel 1959, in carcere. Nel frattempo aveva conosciuto a Rimini la ballerina di night club Elsa Candida Pasini, che aveva sposato per amore. Rilasciato di prigione, Lutring affronta la libertà provvisoria non con l’intento della redenzione, ma con la ferma decisione di fare il bandito sul serio. E lo fa. Nel 1964, Lutring, ormai capo di una banda, in dieci giorni raccoglie un bottino di sessanta milioni con una rapina a Bologna, un’altra a San Pietro in Vincoli, una terza a Rimini. In Francia lo chiamano «il capo della gang dell’Alfa Romeo» e i giornalisti lo definiscono l’inventore della « spaccata », dimenticando che il vero eroe di questa tecnica fu Dillinger. A Moulins è l’unico sopravvissuto della banda, dopo un conflitto a fuoco con la polizia, dove ferisce un agente che rimarrà paralizzato per tutta la vita. Lo chiamano «il solista del mitra» da quando sfuggì alla cattura, a Milano, abbandonando un mitra nascosto nella custodia di un violino. Ritorna in Francia: due rapine a gioiellerie di provincia, poi quattro colpi a Parigi. Ma ormai il cerchio si chiude. Il 2 settembre 1965, a Parigi, ferisce gravemente un brigadiere. Colpito alla schiena, riesce a disarmare un altro agente, a impadronirsi di una macchina c ad allontanarsi. Ma soltanto per poco. Viene, infatti, speronato da un carro attrezzi e sviene. Dopo essere rimasto varie settimane tra la vita e la morte all ospedale, passa alle prigioni dove, in attesa del processo, scrive questa sua autobiografia, lasciata intatta dall’editore perché anche il modo della stesura, oltreché la descrizione di ambienti e personaggi della malavita ancora inediti, ha il valore e il significato dell’originalità e della rivelazione.
Il Seme della Ribellione – Commenti ai Vangeli Apocrifi Secondo Tommaso
Volume Primo
Autore/i: Osho Rajneesh
Editore: Edizioni Re Nudo
traduzione di Swami Chidananda, Swami Prembodhi, titolo originale: The Mustard Seed.
pp. 144, Milano
Queste sono le parole di un Cristo sconosciuto. Nel 1974 Bhagwan Shree Rajneesh in una serie di discorsi tenuti nel suo Ashram di Poona in India ha preso spunto e commentato le parole di Gesù Cristo conosciute in occidente come «il vangelo secondo S. Tommaso», non riconosciuto dalla Chiesa Cattolica.
Questi discorsi danno alle enigmatiche parole del Vangelo una spiegazione attuale dei loro significati nascosti.
L’opera in tre volumi, verrà completata dalle edizioni Re Nudo entro l’81.
Bhagwan Shree Rajneesh è Lino straordinario Maestro spirituale. Non riferendosi ad alcuna tradizione religiosa colare, egli attinge ad ogni tradizione, riproponendo ciò che i grandi Maestri del passato hanno significato. Attraverso le sue parole, Bhagwan ridona al messaggio originario di Cristo, di Buddha, di Laotzu, non gli onori di un’appassionata devozione,
ma molto di più: la vita.
La Voce del Silenzio
E Altri Frammenti Scelti dal Lbro dei Precetti d’Oro
Autore/i: Blavatsky Helena Petrovna
Editore: PROMETEO – Società Anonima Cooperativa Editrice
unica edizione, dalla traduzione inglese annotata da Helena Petrovna Blavatsky, prefazione di Helena Petrovna Blavatsky.
pp. XV-86, Firenze
Sommario:
Prefazione
- La Voce del Silenzi
- I Due Sentieri
- Le Sette Porte
Cristoforo Colombo Marinaio
Autore/i: Charcot Jean-Baptiste
Editore: Giunti Martello
traduzione di Gino Doria.
pp. 240, nn. cartine b/n, Firenze
Medico, scienziato, esploratore, Jean-Baptiste Charcot ha scritto questa polemica biografia di Cristoforo Colombo molti anni fa, in difesa del navigatore italiano cui una concertata e furbesca campagna di stampa, sviluppatasi soprattutto attraverso la pubblicazione di alcuni libri, cercava di togliere il merito della scoperta dell’America. Concertata, perché ad un. primo «studio» critico aveva fatto seguito una quantità di pubblicazioni che ne riprendevano 9 ampliavano i temi, aggiungendo spesso errore ad errore; furbesca, perché non potendo negare il viaggio delle tre caravelle e il loro approdo nel nuovo mondo, ’ se ne attribuiva il merito ad uno dei subordinati dell’Ammiraglio.
La tesi, in due parole, era che Cristoforo Colombo fosse un marinaio incompetente, incapace di navigare e di guidare una spedizione di quell’importanza e che, in definitiva, avesse abilmente approfittato dell’abilità altrui. Charcot, marinaio egli stesso, egli stesso scopritore di terre (c’è perfino un’isola antartica che porta il suo nome!), si oppone a queste tesi, confutandole acutamente e raccogliendo, per la prima volta in modo sistematico e accessibile anche ai profani, le prove della competenza marinara di Cristoforo Colombo, diffondendosi sulle sue intuizioni (ad esempio sulla declinazione magnetica), confermate in seguito, anche a distanza di secoli, dal progresso delle scienze, ripristinando, insomma, una verità che solo un eccesso di sciovinismo aveva tentato di mettere in dubbio.
Per questo motivo, per la genialità dell’impostazione, per la priorità dei propositi, l’editore ha deciso di pubblicare questa biografia, che sfugge ai canoni consueti, come un «reprint» di eccezionale valore, senza tener conto degli studi successivi che hanno si portato nuovi lumi sull’argomento (e che sono accessibili in qualsiasi biblioteca), ma che da questo libro sono stati ispirati.
Non minore importanza ha, poi, la costruzione del libro dal punto di vista della storia, per cosi dire, minore. Nel descrivere i vari viaggi dell’Ammiraglio, Charcot trova motivo e ispirazione per parlare delle navi dell’epoca, della vita dei marinai, delle consuetudini, delle credenze religiose o superstiziose che condizionavano l’esistenza degli uomini di mare, “dando così un quadro non solo affascinante ma esauriente di un mondo scomparso con la fine della navigazione a vela.
Galileo Privato
Autore/i: Scandaletti Paolo
Editore: Camunia Editrice
pp. 278, Milano
Il «caso Galileo» (le scoperte del padre dell’astrofisica, il processo da lui subìto dall’Inquisizione, la messa all’Indice delle sue opere, la mancata rimozione a tutt’oggi della condanna della Chiesa cattolica) è qui riesaminato attraverso il filtro della vita privata del grande pisano.
Ripartendo dai fatti biografici e storici anche minori, Paolo Scandaletti racconta la vita di Galileo Galilei (1564-1642) con trascinante precisione e grande apertura culturale. Ecco, dunque, venirci incontro lo scienziato geniale e innovatore, caposcuola dell’autonomia della ricerca, moderno lettore della Bibbia, vigoroso operatore culturale, scrittore chiarissimo e pensatore lucido che sfida l’aristotelismo ufficiale; ma ecco anche il pover’uomo dalla vita tormentata, pressato spesso da parenti e debitori, di carattere passionale e polemico, gaudente e beffardo, un uomo affascinante senza malizie machiavelliche e quindi destinato a scontrarsi con il potere ecclesiastico e laico.
Incorniciata dagli avvenimenti europei di un Seicento agitato da esploratori e conquistatori, inserita nel quadro delle vicende socioculturali di quattro grandi città italiane (Pisa, Padova, Roma, Firenze), animata da risse accademiche e contrasti familiari, la vicenda di Galileo incarna in modo esemplare, nella puntigliosa ricostruzione di Scandaletti, il conflitto tra conservazione e progresso; un conflitto vivo ancor oggi: il «caso Galileo», come denuncia Scandaletti, resta aperto.
Paolo Scandaletti, nato a Padova nel 1936, da molti anni vive a Roma dove dirige le Relazioni Pubbliche della Rai. E stato via via redattore in una casa editrice, cronista all’«Avvenire d’Italia», inviato speciale e poi editorialista politico e vicedirettore de «Il Gazzettino», per il quale ha realizzato inchieste in Italia e nel mondo. Ha insegnato storia e tecnica del quotidiano nella II Università di Roma.
Il suo primo volume è del 1972: Veneto Ottanta (Neri Pozza), con introduzione di Pasquale Saraceno. Ha poi scritto due libri sui partiti: Le tentazioni del compromesso (SEI 1976, Premio Selezione Estense) e La fine del compromesso (Marsilio 1979). Con Bogumil Lewandowsky e Blazey Kruszylowicz ha pubblicato Un papa dalla Polonia (Messaggero 1979). Il suo Antonio da Padova (Rusconi 1981, Premio Castiglioncello per la migliore biografia dell’anno) ha avuto tre edizioni in italiano ed è stato tradotto in tedesco e portoghese.
Il Sogno delle Tre Faraone
Silvio Ceccato da filosofo a tecnico della mente
Autore/i: Ceccato Silvio
Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri
introduzione, biografia, commenti e cura di Gianclaudio Lopez, prefazione di Pier Luigi Amietta.
pp. 240, ill. b/n, Viterbo
Filosofo, cibernetico, linguista? Chi è stato veramente Silvio Ceccato?
A cento anni dalla nascita, questo libro restituisce l’immagine dell’uomo e documenta l’attività di uno studioso che, nell’affrontare i massimi e i minimi problemi della mente umana, ha unito il senso dell’utopia a quello del dubbio e del limite, riuscendo spesso a comunicare le sue idee con la serietà del gioco e dell’umorismo.
Scrive Pier Luigi Amietta nella prefazione: “…È stato il solo, nel secolo ventesimo, ad assestare il colpo decisivo alle illusioni teoretico-conoscitive dei metafisici ufficiali e ufficiosi, pubblici e occulti che, ovviamente, non glielo hanno mai perdonato e, non sapendo come attaccarlo, lo hanno ripagato con la congiura del silenzio”.
Il Potere è in Te
Amore, gioia, serenità: scoprili dentro di te per vivere in perfetta armonia
Autore/i: Hay Louise L.
Editore: Armenia Editore
prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione di Adria Tissoni.
pp. 224, Milano
Dopo il successo di Puoi guarire la tua vita (Armenia, 1990) e Pensieri del cuore (Armenia, 1991), Louise L. Hay ha scritto ’Il potere è in te, giudicato da molti il suo libro migliore e continuazione ideale di Puoi guarire la tua vita. Ancora una volta l’immediatezza del linguaggio e la forza dei messaggi di Louise Hay non lasciano dubbi sulla sua capacità di stabilire un intenso dialogo con chiunque sia disposto ad ascoltare i suoi insegnamenti.
I lettori più fedeli dell’Autrice ben conoscono la sua straordinaria storia: malata di cancro riuscì a sconfiggere il male quando i medici le davano ormai pochi mesi di vita, rivoluzionando il proprio modo di vivere e combattendo quei sentimenti negativi che erano stati il seme della malattia.
Louise Hay continua oggi quell’operazione di perfezionamento della propria persona. Mantiene come principale obiettivo la sconfitta dei “terribili quattro”: eccessivo spirito critico, paura, senso di colpa, risentimento, cerca di sfogare l’ira in modo costruttivo, si ama incondizionatamente e insegna al prossimo a fare altrettanto.
In perfetta armonia con le ultime scoperte della psicologia, efficace nel vincere la depressione, grande male della nostra epoca, questo libro propone con stile garbato e brillante un’innovativa e più ampia visione dell’esistenza umana che permette a ciascun individuo di raggiungere lo stato di Saggezza Interiore e di tenere ben salde le redini del proprio destino.
Louise Hay, famosissima negli Stati Uniti grazie al successo dei suoi libri, si definisce “consulente metafisica”. Dedica la vita ad assistere il prossimo e aiuta chi si rivolge a lei a scoprire e a utilizzare le infinite possibilità della mente.
Ultimo Ciak a Berlino – Storia e Destino del Film che Doveva Magnificare la Vittoria Nazista
Titolo originale: Das Leben geht weiter. Der letzte Film des Dritten Reichs
Autore/i: Blumenberg Hans-Christoph
Editore: Editrice Il Castoro
prima edizione, prefazione dell’autore, traduzione Paola Sorge, collana: Gli Imprevisti.
pp. 192, ill. in b/n f.t., Milano
Berlino, 1944: a pochi chilometri dalla capitale si gira La vita continua, l’ultimo film prodotto dal Terzo Reich. È Joseph Goebbels in persona ad averne preteso la realizzazione, per la quale approva un investimento di alcuni milioni di marchi, un record per quell’epoca. Con le stesse tecniche del cinema hollywoodiano, molto amato dal Ministro della Propaganda nazista, si tratta di dar vita a un film che esalti, contemporaneamente alla guerra, le virtù del popolo tedesco e l’indiscutibile forza del regime. Sullo sfondo di una Berlino resa irriconoscibile dalle bombe alleate le riprese, fra innumerevoli difficoltà, durano un anno, coinvolgono i più celebri divi tedeschi del momento e migliaia di comparse sottratte al fronte. Il film, di cui si perde traccia e memoria nel dopoguerra, narra le vicende di un geniale ingegnere impegnato nella preparazione di un’arma segreta che consentirà di distruggere il nemico. Gli storici hanno fino a oggi considerato La vita continua poco più di una leggenda cinematografica, attribuendo così a Kolberg il ruolo di ultimo film del regime nazista. Merito di Blumenberg è aver ridato vita a un capitolo fondamentale del cinema tedesco, grazie alle testimonianze dei sopravvissuti, alle ricerche d’archivio e alla consultazione della parte ancora inedita dei Diari di Goebbels. Ma al contempo, la storia di La vita continua è un esemplare analisi della follia di un potente che, pur di non rassegnarsi alla sconfitta del nazismo, barattò la sua estrema passione per il cinema con una vittoria di cartapesta.
Hans-Christoph Blumenberg, regista e sceneggiatore, è nato nel 1947. Dal 1976 al 1983 è stato redattore e critico cinematografico del quotidiano Die Zeir.
Titoli di testa: Tracce disperse
- L’ultima arma segreta
- La più bella preoccupazione del ministro
- La casa di via Klopstock
- Ascesa di un elettricista
- L’uomo che non sapeva dire di no
- Il sistema delle spie
- Il vecchio combattente
- Parole poetiche
- La lotta dei commissari
- L’arte dell’illusione
- Appuntamenti nei paraggi
- Le ore della Star
- Tra burocrati
- Uno sguardo a Hollywood
- Strategie di propaganda
- Il primo ciak
- Com’è bella la notte
- Paura dello straniero
- Giochi di numeri
- Natale a Babelsberg
- Fine e contro fine
- Il senso della morte
- Fuga nella brughiera
- Lüneburg, l’epilogo
- Come continuò la vita
Titoli di coda: il film perduto
L’Enigma del Bafometto
Dopo lo Scontro con l’Opus Dei ne l’Ombra del Bafometto, Ora i Templari Sfidano la CIA
Autore/i: Borromeo Pietro
Editore: Fermento
prima edizione, le immagini dei segni zodiacali sono tratte da «La Massoneria» di Oswald Wirth per gentile concessione di Editrice Atanor- Roma, collana: Percorsi della Memoria n° 20.
pp. 322, ill. in b/n, Roma
L’Enigma del Bafometto è il seguito ideale de L’Ombra del Bafometto. Due brillanti scienziati compiono quella che sembra essere la scoperta del secolo. Intorno alla stessa ora di un venerdì di agosto perdono tragicamente la vita l’uno all’Argentario e l’altro a Port Grimaud in Costa Azzurra.
Le loro morti vengono archiviate come suicidi dai rispettivi magistrati competenti. Il frutto dei loro studi è contenuto in due CD protetti da un codice di autodistruzione. La scoperta ha la potenzialità di far deflagrare questo nostro mondo perennemente in un equilibrio precario, “frutto di mille compromessi faticosamente raggiunti – e ferocemente difesi – fra gli opposti interessi dei peggiori egoismi”. I Templari si confrontano con la CIA, la potente Central Intelligence Agency, che a tutti i costi vuole arrivare ad impossessarsi dei CD e decifrarli. Il perno su cui si gioca l’intera vicenda è l’enigma rappresentato dal Bafometto celato come chiave di volta o (come dice l’Autore) di svolta, per dipanare l’intricata matassa. Molti dei personaggi ci sono noti per averne seguito le avventure ne “L’Ombra del Bafometto” con le loro spiccate personalità. Altri se ne aggiungono a comporre il grande affresco vivente da cui il lettore non potrà più staccarsi, dalla prima all’ultima pagina, dall’Argentario a Langley in Virginia, da Roma a Parigi, dalla Giordania all’Arabia Saudita, da Guantanamo a Novosibirsk, in un incessante susseguirsi di colpi di scena e di riflessioni attente. Non manca infine il messaggio sapienziale per chi voglia coglierlo: che cos’è veramente il Bafometto? Uno strumento diabolico o un messaggero di illuminazione? I Templari lo tennero come simbolo irrinunciabile e per amore della sua sacralità subirono il martirio.
Il Futuro del Corpo – La più Completa Documentazione sullo Sviluppo del Potenziale Umano
Titolo originale: The Future of the Body
Autore/i: Murphy Michael
Editore: Gruppo Editoriale Futura
unica edizione, traduzione di Anna Maria Cerquetti.
pp. viii-678, Milano
Esistono capacità straordinarie latenti in tutti noi? I limiti della crescita umana sono già stabiliti? Esistono prove che tutta l’umanità ha capacità di autotrascendenza non ancora utilizzate? Esistono pratiche attraverso le quali le persone normali possono sviluppare queste capacità?
Michael Murphy ha studiato questi problemi per oltre trent’anni e in questo libro presenta le prove inconfutabili della capacità umana di sviluppare facoltà di percezione, cognizione, movimento e vitalità metanormali. Murphy inoltre suggerisce che è possibile individuare le attività specifiche che stimolano queste capacità e con esse costruire un programma coerente di pratica trasformativa. Tale pratica, sostiene l’autore, potrebbe costituire il prossimo passo fondamentale nell’avventura evolutiva del mondo.
Noi viviamo solo una parte della vita che ci è stata data. La crescente conoscenza di culture non più esotiche, le nuove scoperte circa le nostre profondità subliminali e il nascente riconoscimento che ciascun gruppo sociale enfatizza solo alcuni attributi umani, mentre trascura o sopprime gli altri, hanno stimolato in tutto il mondo l’accettazione che tutti noi abbiamo grandi potenziali di crescita.
Forse nessuna cultura ha mai posseduto una conoscenza così pubblicamente disponibile come quella che noi oggi abbiamo per quanto riguarda le capacità trasformative della natura umana.
Sfortunatamente, tuttavia, le specializzazioni professionali e i divergenti sistemi filosofici, insieme con 1 esplosione informativa, rendono difficile raccogliere tale conoscenza in un’ottica unitaria.
Come i singoli pezzi di un grande puzzle, le scoperte sulle nostre possibilità di sviluppo sono sparse lungo tutto il panorama intellettuale, isolate una dall’altra in differenti campi di ricerca. In questo libro Michael Murphy mette insieme alcuni di questi pezzi per vedere quale immagine delle possibilità umane essi forniscono.
Su Il futuro del corpo è stato scritto:
“Il futuro del corpo è una fondamentale, monumentale e magnifica testimonianza della grandezza dell’umanità. Indica la strada verso un nuovo lessico dello spirito umano e verso una nuova immagine di chi siamo e di perché siamo qui. Da una parte, ci eleva al sopra delle nostre meschine e settarie convinzioni ereditarie e dall’altra ci fa superare ristretti confini delle ipotesi accademico scientifiche, e ci fornisce gli strumenti per superare i vincoli biologici della nostra anche troppo debole carne.” (Joseph C. Pearce autore de The Crack in th Cosmic Egg, Magical Child e Evolution’s End)
Michael Murphy è co-fondatore e presidente dell’Esalen Institute, California. Ha pubblicato romanzi come Golf in the Kingdom, Jacob Atabet e An End to an Ordinary History e saggi, come The Psychic Side of the Sports scritto insieme a Rhea White. Durante il suo trentennale impegno nel campo delle potenzialità umane, i risultati del suo lavoro sono stati pubblicati sul New Yorker e su numerosissime altre riviste di tutto il mondo. Nato a Salinas, California, ha frequentato
la Stanford University e ha vissuto per più di un anno nell’Ashram di Sri Aurobindo di Pondicherry, India. Nel 1980 ha dato vita al Programma di Scambio Sovietico-Americano presso l’Esalen Institute, il primo strumento diplomatico per le relazioni fra i cittadini delle due nazioni. La prima visita di Boris Yeltsin negli Stati Uniti, nel 1990, si è svolta su iniziativa dell’Esalen Institute.
Le Meraviglie della Natura – Introduzione all’Alchimia
Autore/i: Zolla Elémire
Editore: Marsilio Editori
a cura di Grazia Marchianò, prefazione dell’autore, nuova edizione con l’aggiunta di una parte su «Pensieri alchemici fra 1975 e 1990».
pp. 600, nn. illustrazioni b/n, Venezia
«Dicono che a Isfahan vi fossero vecchi quasi centenari dall’aspetto di cinquantenni, che traevano sapienti oli dai metalli e che scioglievano le gemme con l’aiuto del fuoco e dei decotti d’erbe del deserto…
Zolla esamina la natura e la qualità delle cose, indugia sulle proprietà dei numeri, dei colori e dei ritmi, scopre il linguaggio alchemico dei Vangeli: il suo discorso si rifa ai testi gnostici e complementari tra loro». (Franco Cardini)
Dalla sua prima uscita nel 1975 e a dodici anni dall’ultima ristampa nel 2005, rivede la luce il libro forse più amato dai lettori dell’opera zolliana, intatto nella freschezza che sgorga dall’immersione dell’autore nelle meraviglie del mondo della vita.
«Scienza tradizionale degli imponderabili» definì Elémire Zolla l’alchimia, esplorandola come un dizionario della qualità delle cose impressa nei poteri dei quattro elementi, nella simbologia dei numeri e negli archetipi riconosciuti nella loro natura primigenia di ritmi. Quando nella riedizione di Le meraviglie della natura (1991) Zolla aggiunse il capitolo Pensieri alchemici fra 1975 e 1990, la materia trattata s’incurvò come un arcobaleno a lambire le soglie del terzo millennio.
Negli esperimenti sulla fusione fredda di Fleischmann e Pons, che nei primi anni novanta del secolo scorso la comunità scientifica internazionale aveva accolto per lo più con dileggio e alterigia, Zolla scorgeva ‘stranezze’ caratteristiche di certi processi alchemici, ad esempio che la fusione avviene a volte sì a volte no e quasi sempre in primavera. Una ragione in più per tuffarsi nei segreti della natura con la disposizione a «guardarsi d’attorno con esultanza». Infatti solo «a questo patto – si legge nel primo capitolo – sollevando una gleba odorosa, spiccando un frutto, contemplando le iridescenze di gioielli o di cascate, lo splendore d’un incarnato umano o d’una liscia pelliccia o d’una sfolgorante colata di metalli, forse si saprà sentire la presenza animatrice che ha plasmato e va plasmando queste materie». All’introduzione del 2005 Grazia Marchianò premette una postilla che inquadra i temi al cuore di Le meraviglie della natura negli inquietanti scenari cognitivi di un futuro alle porte.
Elémire Zolla (1926-2002), grande intellettuale tra i più controversi e meno compresi del secondo Novecento, fondatore della rivista erudita «Conoscenza religiosa» (1969-1983), accademico e autore di fama internazionale, ha scandagliato i modelli mentali vincenti e perdenti che hanno improntato le visioni del mondo in Occidente, Oriente e nei mondi indigeni. La raccolta completa delle opere zolliane analizzate da Grazia Marchianò, autrice della biografia intellettuale dello scrittore, Il conoscitore di segreti (2012), tratteggia un vasto affresco della condizione umana scrutata egualmente nel limite e nell’illimitato. Con Marsilio ha pubblicato Aure (1995), L’amante invisibile (1988), I letterati e lo sciamano (1989), Verità segrete esposte in evidenza (1990 e in ed. tascabile 1996) vincitore del Premio Pisa e del Premio Città di Montesilvano, Archetipi (1990 e in ed. tascabile 1996$ e con D. Fasoli Un destino itinerante. Conversazioni tra Occidente e Oriente (1995).
Le meraviglie della natura. Introduzione all’alchimia ha vinto il Premio Pisa nel 1991.
Introduzione di Grazia Marchianò
Prefazione
Parte prima
La natura e le qualità, ovvero specialità
- Le meraviglie della natura
- La qualità delle cose
Il quattro e l’imponderabile
- La ruota dei quattro elementi
- I ritmi dell’aria
- La conoscenza dell’aria e il Petrarca
- Gli elementi, i colori e i sapori
- Le quintessenze nel Lullo e nel Rupescissa
- Il repertorio delle composizioni elementari
- Cucina, farmacopea e alchimia verde
- L’alchimia come scienza tradizionale degli imponderabili
La triade e uno
- Le trasposizioni dei termini
- Dal quattro al tre
- Il repertorio triadico
- I tre e l’Uno. La pietra
- La pietra filosofale in Dante e in Petrarca
- La pietra potabile e mangiabile
- Il tre e l’Uno. I Magi e I’Infante. Il Graal
Il settenario
- Il settenario e il suo repertorio
- Il settenario e la spirale
- La spirale metallica di cielo in terra: i principi dell’alchimia
- Lo zolfo: luce e motore del caduceo
- La spirale e la pietra filosofale
- La tradizione metallurgica e la pietra
- Le tecniche segrete
- Pietra filosofale e Satanismo
Dal sette al dodici
- La dodecade
- Lo zodiaco
Il nove
- Il passaggio al nove
- Il nove, i mestieri, i cori cosmici e Dante
Gli archetipi come colori e come ritmi
- L’alchimia e la pittura
- Gli archetipi come ritmi in Cina e in Occidente
Parte seconda
I vangeli e l’alchimia
- La moneta
- Alchimia e pesca
- Messianismo e alchimia
- Alchimia ed escatologia
- Il calore innato
- Il testimone segreto
- Il corpo di gloria
- L’anima del mondo
- L’aldilà
- Il grano solitario
- Il seme e la matrice
- Il Pater noster e il settenario alchemico
- Il sale
- Il sale scipito
- La luce
- L’occhio
- L’occhio semplice
- La lampada
- La fiammella
- La saliva
- Il fermento
- La gemma
- La sapienza
Note
Parte terza. Pensieri alchemici fra 1975 e 1990
- L’alchimia emerge imperfettibile
- Le alchimie orientali
- L’alchimia dall’Egitto antico al Medioevo
- Goethe, Hawthorne, Strindberg
- Hawthorne teme l’alchimia
- Follia e alchimia in Strindberg
- Incontri con amici dell’alchimia
- Albert Riedel
- Giuseppe Sermonti
Indice analitico
Linee Magiche
Autore/i: Pennick Nigel
Editore: Fabbri Editori
traduzione dall’inglese di Mary Gislon.
pp. 40, interamente e riccamente illustrato a colori e b/n, Milano
Molte civiltà hanno lasciato nel paesaggio dei segni misteriosi, linee rette il cui significato rimane tuttora un mistero. Sono i resti di antiche strade sacre, i tracciati segnati dagli agrimensori nel passato, oppure si tratta di canali delle misteriose energie della Terra e luoghi di forze occulte?
Antichi imperi sono sorti e crollati, nuovi mondi sono stati conquistati e perduti. Chi furono questi popoli? Quali i segreti della loro civiltà?
Con questa nuova collana il lettore potrà viaggiare nel passato alla scoperta delle affascinanti civiltà perdute e svelare gli enigmi che le antiche culture ci hanno lasciato.
Le ricerche più recenti di archeologi, geologi e astronomi, coadiuvati da nuovi, sofisticati strumenti di indagine, lo guideranno in questa appassionante esplorazione.
Teilhard de Chardin
Una mistica della traversata
Autore/i: de La Héronnière Edith
Editore: L’Ippocampo
traduzione dal francese di Orietta Mori.
pp. 320, Genova
«Sondiamo tutte le mura.
Avviamoci su tutti i sentieri.
Scrutiamo tutti gli abissi.
Nihil intentatum…»
Pioniere del pensiero cristiano postmoderno, Teilhard de Chardin consacrò la sua vita a definire il posto dell’uomo nell’universo. Cinquant’anni sono trascorsi da quando scrisse la sua teoria sull’evoluzione dell’umanità, un’umanità che vedeva in cammino verso Cristo, l’Omega planetario. Spirito e Materia venerati in una sintesi cosmica il cui fulcro è la realizzazione della Persona.
Edith de la Héronnière ci introduce a questa mistica della traversata che Teilhard sperimentò per primo da avventuriero dello spirito.
Scrittrice e filosofa (allieva di Jankélévitch), nata a Parigi ma di origine normanna, Edith de la Héronnière ha esordito in Italia con La Ballata dei pellegrini (relazione di un pellegrinaggio a piedi a Compostella, Sellerio, 2004), e Dal vulcano al caos (evocazione del suo rapporto doloroso e appassionato con la Sicilia, L’ippocampo, 2004).
Il Dito e la Luna – Racconti Zen, Haiku, Koan
L’ordine perfetto esiste solo accanto al disordine. L’ordine totale in un giardino uccide il giardino.
Autore/i: Jodorowsky Alejandro
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prologo dell’autore, traduzione di Claudia Marseguerra.
pp. 180, Milano
Un antico proverbio orientale dice che quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito. Ma luna e dito appartengono a due dimensioni diverse, a due mondi differenti: è questo il cuore dell’insegnamento del buddhismo zen del maestro Ejo Takata che nei tardi anni Cinquanta ha fondato in Messico una scuola frequentata, tra gli altri, dal grande psicoanalista Erich Fromm. Nel 1961 anche Alejandro Jodorowsky ha seguito le lezioni di Takata e ha pazientemente annotato nei suoi taccuini gli aneddoti e le storielle che il maestro raccontava. In queste pagine ]odorowsky raccoglie sessanta di quei racconti, li commenta e svela il significato nascosto in ciascuno di essi, apparentemente insensati e così lontani dalla nostra tradizione filosofica basata sulla logica e il ragionamento. Si tratta di haiku e koan della più classica tradizione zen che sorprendono e provocano il lettore. E, soprattutto, quando si riesce a coglierne lo spirito più profondo, rendono il discepolo capace di guardare oltre il dito per ammirare direttamente la bellezza della luna.
Alejandro Jodorowsky (Iquique, Cile, 1929) è un artista poliedrico: marionettista, attore, mimo, sceneggiatore di fumetti, regista teatrale e cinematografico, poeta, romanziere, studioso di psicoanalisi e dei Tarocchi. Approdato a Parigi nei primi anni Cinquanta, ha fondato il movimento artistico Panico, di ascendenza surrealista. Negli anni Settanta ha girato due film cult: La Montagna sacra e El Topo. Negli Oscar ha pubblicato I Vangeli per guarire.
Nessuno è Perfetto
Autore/i: Ototake Hirotada
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
prologo dell’autore, traduzione di Nicoletta Russo Del Santo.
pp. 252, fotografie b/n f.t., Milano
Alcune persone, che pure sono nate «normali», trascorrono la loro vita nella più buia disperazione; altre, anche senza braccia né gambe, vivono senza una preoccupazione al mondo. L’essere disabili non ha nulla a che vedere con tutto ciò.
«Oto» è venuto al mondo senza braccia nè gambe, ma non si è mai sentito disabile. Grazie alla sua eccezionale determinazione, a un carattere straordinariamente positivo e con l’aiuto dei genitori, degli insegnanti e di tanti amici, è cresciuto conducendo una vita normale e attiva. Ha frequentato scuole regolari, dove è riuscito a farsi accettare dai suoi compagni e a superare lo scetticismo dei professori. Si è poi iscritto all’università per studiare scienze politiche e infine si è impegnato nella battaglia per i diritti dei disabili in una società, quella giapponese, che per tradizione ha sempre cercato di nasconderli. Nascondere Oto? Sarebbe come cercare di bloccare una forza della natura, come provare a nascondere il sole! Nessuno è perfetto è l’incredibile testimonianza di come sia riuscito a vincere una sfida dopo l’altra. Il suo messaggio ci colpisce dritto al cuore.
La Nudità nella Leggenda e nella Poesia
Titolo originale: Die Nacktheit in Sage und Dichtung
Autore/i: Rank Otto
Editore: SugarCo Edizioni
prefazione, traduzione e cura di Francesco Marchioro.
pp. 128, Milano
I sogni di nudità riconducono alla prima infanzia, a quel periodo in cui si dispiegò esaltante il piacere divenire spogliati e l’essere nudi non produceva vergogna. Solo il bambino “possiede, per un tempo breve, uno sguardo dischiuso, un sorriso senza calcolo, un volto senza maschera. Poi, all’agitarsi di vergogna e angoscia, il primitivo mondo incantato si tinge di rossore e di tremore.
La nudità, il desiderio di essere spogliati, di essere visti nudi, e il fantasma colpevole che accompagnerà l’adulto per tutta la vita trasformato in esibizionismo e in voyeurismo. Ciò che all’inizio era un semplice e puro desiderio sessuale è divenuto un sintomo di nevrosi e di angoscia che può fissarsi persino a livello psicosomatico.
«I poeti e i filosofi hanno scoperto l’inconscio prima di me: quello che io ho scoperto è il metodo scientifico che consente di studiare l’inconscio» (Sigmund Freud).
Otto Rank, 1884-1939, nacque a Vienna ed entrò a far parte giovanissimo degli intimi di Freud.
Segretario, fin dall’inizio, della società psicoanalitica viennese, fu redattore, insieme ad Hanns Sachs, della rivista «Imago» e direttore dell’«Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse».
In questa collana sono già apparsi: Il doppio, L’artista, Il mito della nascita dell’eroe, La figura del Don Giovanni, Il tema dell’incesto, Il trauma della nascita e, in collaborazione con Hanns Sachs, Psicanalisi e sue applicazioni.
Una Chiamata Personale
E altri racconti
Autore/i: Dale Celia
Editore: La Tartaruga Edizioni
traduzione di Katia Bagnoli, collana: La Tartaruga Nera, titolo originale: A Personal call.
pp. 144, Milano
Cosa succede quando uno sguardo obliquo ma infallibile fa emergere il macabro e l’orrore racchiusi dentro le pareti domestiche più rassicuranti o nelle vite tranquille della gente comune? Mariti fin troppo premurosi, casalinghe impeccabili, collezionisti di cimeli del crimine, viaggiatrici mondane, gentiluomini tutti d’un pezzo disconfermano a un tratto il loro ruolo, mostrando il lato d’ombra in cui si annidano i cattivi sentimenti. Quelli che sempre un’apparenza rispettabile nasconde e di frequente un delitto rivela.
Scritti con grande perizia letteraria, orecchio acuto per i dialoghi, tagliente umorismo e capacità di sorprendere il lettore con l’imprevista soluzione finale, gli undici racconti di Una chiamata personale fanno conoscere per la prima volta al pubblico italiano una scrittrice inglese davvero originale, che sa colpire al cuore con penna acuminata e far esplodere i luoghi classici del buon senso comune. Ma non fa mai mancare alle sue vittime, indagate con occhio da entomologo, simpatia e viva partecipazione.
Cecilia Dale, nota autrice inglese, da anni delizia un pubblico esperto in storie di suspense, che l’ha seguita con entusiasmo immutato durante la sua lunga carriera. Ha scritto una decina di romanzi e molti racconti, pubblicati in giornali e antologie.
Una chiamata personale è la prima raccolta in volume.
Della stessa collana “La Tartaruga Nera”:
- Fiorella Cagnoni: Questione di tempo
- Martina Vergani: In fondo al lago
- Amanda Cross: Un delitto per James Joyce
- Colette: Hotel Bella-Vista
- Patricia Highsmith: Suspense. Pensare e scrivere un giallo
- Agata Christie: Parker Pyne indaga
- Silvana La Spina: Morte a Palermo
- Amanda Cross: In ultima analisi
- Josephine Bell: Una gomma a terra
- Dorothy Sayers: Lord Peter e il cadavere
- Il grande libro dei fantasmi
- Amanda Cross: A proposito di Max
- Ursula Curtiss: La tigre per la coda
- Daphne Du Maurier: Monte Verità
- Dorothy Sayers: Veleno mortale
- Il secondo grande libro dei fantasmi
- Una chiamata personale
- Nel deserto
- Museo nero
- Un giorno come un altro
- Il lato buffo
- Il vecchio Tom
- Madame Mantide
- Un uomo coraggioso
- I cigni di Giunone
- Gli inquilini
- Tornando a casa
Nuove Storie dalla Corte di Mio Padre
Titolo originale: More Stories from My Father’s Court
Autore/i: Singer Isaac Bashevis
Editore: Longanesi & C.
prima edizione, traduzione di Mario Biondi, collana: La Gaja Scienza n° 628, in copertina e in quarta di copertina: Seder di Pesach di Emanuele Luzzati (1988. part.), Bologna, Museo Ebraico.
pp. 240, Milano
…Dopo Ombre sull’Hudson, un altro grande inedito… «Di quando in quando veniva da mio padre un certo rabbino. Non assomigliava affatto al papà: alto, grosso e corpulento, con una barba nero pece e ardenti occhi neri, era anche meglio vestito. D’inverno portava un cappotto di pelliccia con le code, e d’estate un ampio soprabito di seta. Aveva sempre un cappello nuovo e non era mai senza ombrello. Portava nella nostra casa di prestigio di un rabbino di successo, al quale tutto andava bene. Invece le cose non andavano bene come sembrava»…
Il protagonista dei ventisette racconti di questo volume – pubblicato negli Stati Uniti nel 2000 e ideale continuazione, fin dal titolo, di quelli riuniti in Alla corte di mio padre, apparso in questa collana nel 1970 – è, ancora una volta, il Beth Din, il tribunale rabbinico, presieduto dal padre dello scrittore nei primi anni del Novecento a Varsavia, in quella via Krochmalna che, Singer ha eletto a teatro di tante sue storie. Istituzione antichissima, unica al mondo e ormai pressocché scomparsa – un misto di abitazione, sede di cerimonie e studio psicoanalitico -, il Beth Din pronuncia le proprie sentenze cercando di conciliare le severe prescrizioni della Legge ebraica e i problemi, non di rado assai singolari, persino grotteschi e surreali, che nascono ogni giorno all’interno di una comunità i cui fedeli, ricchi o poverissimi, sono sempre e comunque figli del Dio di Israele. Una cambiale falsificata; un matrimonio insolito; una coppia che divorzia dopo quarant’anni, pur amandosi ancora (perché il marito ha deciso di partire per la Terra Santa); un uomo con due spose; un altro che chiede il perdono della ex fidanzata per averla abbandonata dodici anni prima (e il nuovo incontro riaccende il loro amore “come un fuoco dell’inferno”): davanti al tribunale sfilano le controversie, le passioni e i dolori di un’umanità in conflitto permanente con se stessa, che si placa nella verità inoppugnabile della sentenza. Singer la scruta e la racconta con gli occhi di quand’era bambino, con una vivezza che ha pochi confronti nella letteratura dell’ultimo secolo, riportando alla vita un mondo di ieri scosso alle fondamenta dalla prima guerra mondiale e poi travolto dalla seconda. Non gli interessa, in definitiva, scegliere tra il vecchio e il nuovo; e anche quando, sul solco della memoria, le sue simpatie sembrano andare al primo, il suo sguardo si spinge oltre le piccole vicende private che riflettono le contumelie e gli affanni di un microcosmo in perenne divenire, e guarda al Beth Din come a un infinitesimo esempio del giudizio di Dio, che gli ebrei considerano quale assoluta misericordia.
Isaac Bashevis Singer nasce nel 1904 in un paese polacco che la guerra ha cancellato. Figlio di un rabbino, comincia a scrivere a sedici anni in yiddish, un misto di antico ebraico e di lingue europee, e sempre in yiddish scrive i suoi romanzi, che un gruppo di fedeli collaboratori ha poi tradotto in inglese. Per sfuggire alle persecuzioni contro gli Ebrei, nel 1940 si è trasferito negli Stati Uniti dove muore nel 1991. Ha scritto una quantità di libri per i quali ha ricevuto il premio Nobel, e ha raccontato ai bambini di tutto il mondo le semplici, poetiche e umoristiche storie dei vecchi ghetti, conducendoli in un universo di favolosa saggezza.