Oriente e Occidente
Autore/i: Guénon René
Editore: Luni Editrice
premessa dell’autore, traduzione e cura di Pietro Nutrizio.
pp. 208, Milano
Questo libro, con il quale si inaugura la collana Grandi Pensatori d’Oriente e d’Occidente, è probabilmente, per certuni, la più enigmatica delle opere di René Guénon. I suggerimenti in esso contenuti non hanno potuto essere seguiti, o meglio, gli Occidentali non hanno voluto o non sono stati in grado di seguirli, soprattutto quelli che rappresentavano ciò che ancora rimane di spirito tradizionale in Occidente. Perciò le parti di esso che possono sembrare «superate» altro non sono, invece, che i documenti di una «storia non avvenuta», ovvero la testimonianza di possibilità che non si sono realizzate; non per questo il valore profondo e l’interesse dell’opera risultano diminuiti nel tempo.
Se da una parte si tratta dunque, per l’Occidente in generale, di opportunità non colte per un ritorno alla normalità intellettuale, e se è quindi, ora, inutile al loro proposito rammaricarsi sterilmente, dall’altra restano, immutabili nella loro immensità e «positività», gli obiettivi che tali «falsi scopi» sottintendevano, soprattutto per qualche individualità. Del resto, concludendo uno degli ultimi capitoli di Oriente e Occidente, René Guénon affermava, forse parlando principalmente a se stesso: «La restaurazione di una civiltà normale in Occidente può essere null’altro che una contingenza; ma, lo ripetiamo, è questa una ragione per disinteressarsene completamente, anche quando si è prima di tutto dei metafisici? E d’altronde, oltre all’importanza che presentano cose del genere nel loro ordine relativo, esse possono essere il mezzo di realizzazioni che non appartengono più alla sfera delle contingenze, e che, per tutti coloro che vi parteciperanno direttamente o anche indirettamente, avranno conseguenze di fronte alle quali ogni cosa transitoria è cancellata e sparisce».
La prima di queste proposizioni sembra forse, in quest’ultimo scorcio di secolo, aver perduto l’immediata forza propulsiva che possedeva certamente nel 1924, quando il libro fu scritto, ma non è così della seconda, la cui «attualità» permarrà inalterata fino alla «fine dei tempi».
In questo libro René Guénon accenna anche, indirettamente, a quella misteriosa realtà a cui ha dedicato un succinto lavoro, dal quale più di un Occidentale è stato in passato sconcertato e che ancora oggi fa parlare di sé, a proposito e a sproposito: il centro del mondo e il Re del mondo. Ciò che ne dice qui brevemente è forse tale da gettare su questo tema una luce supplementare, e contribuisce certamente a dare, agli Occidentali disposti ad ascoltarlo, un’ulteriore idea della limitatezza delle loro «scienze» materiali che, se hanno aiutato potentemente a portare il mondo moderno alla sua attuale situazione di impasse, ora si dimostrano assolutamente impotenti a risolverne la «crisi», sempre più profonda.