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Oltre la Soglia – Una Vita nell’Opus Dei

Oltre la Soglia – Una Vita nell’Opus Dei

Titolo originale: «Tras el umbral. Una vida en el Opus Dei»

Autore/i: del Carmen Tapia María

Editore: Baldini&Castoldi

prologo, prefazione e introduzione dell’autrice, traduzione dallo spagnolo di Gianni Guadalupi, in copertina: illustrazione di Mark Ryden, particolare.

pp. 536, nn. illustrazioni b/n, Milano

«Sono entrata nell’Opus Dei piena di fede e di entusiasmo, e lì ho bruciato diciotto anni della mia vita. Abbiamo sentito ripetere molto spesso che l’Opus Dei è formato da Uomini e donne di ogni classe sociale, che “si santificano attraverso il lavoro quotidiano”. Ma Chi ci ha detto concretamente che cosa accade davvero nelle case femminili di questa associazione?»

Una massoneria bianca. Un’associazione dai fini non meglio precisati. Un covo di cospiratori. Dell’Opus Dei si è detto di tutto. Ma cosa succede in realtà dietro il portone ermeticamente chiuso della sede di Villa Sacchetti 36, a Roma? Maria del Carmen Tapia ha varcato quella soglia ed è rimasta dall’altra parte per diciotto anni. E quando ne è uscita ha deciso di sfidare le ritorsioni, le campagne di diffamazione, le minacce, per rivelare per la prima volta la verità.
L’Opus Dei non è infatti un’associazione per testimoniare il Vangelo nella vita di tutti i giorni, ma una congregazione in cui le persone, isolate dalla realtà esterna, vengono indottrinate, costrette a gravi sacrifici economici e trasformate in docili e fanatici burattini nelle mani dei superiori. Una congregazione in cui il culto del fondatore viene prima di qualunque altro dogma cattolico. E un universo dominato dal sospetto e dalla delazione, simile a un incubo kafkiano governato con i metodi delle polizie segrete. Dove si insegna a non pensare e a sacrificare i propri talenti migliori in nome dell’”unità” e del “buono spirito”. Quella di Maria del Carmen Tapia è una testimonianza scrupolosamente documentata, impressionante e coraggiosa. Eppure non vi ritroviamo quel rancore e quel manicheismo così tipico dello spirito dell’Opera. Quando ne uscì, un sacerdote chiese all’autrice perché, malgrado tutto, continuasse ad essere una buona cattolica. «Perché Dio non ha niente a che vedere con l’Opus Dei».

Maria del Carmen Tapia è nata a Cartagena, in Spagna, nel 1925. Nel 1960 ha ottenuto la nazionalità venezuelana, che conserva tuttora. È cresciuta e ha studiato a Madrid. Entrata nell’Opus Dei come associata numeraria nel 1948, ha vissuto nelle case dell’Opera in Spagna fino al 1952, quando è stata chiamata a Roma per lavorare a diretto contatto col fondatore. Nel 1953 viene nominata superiora dell’Assessorato centrale della sezione femminile.
Destinata nel 1956 in Venezuela come direttrice regionale della sezione femminile, vive a Caracas fino al 1965.
Dall’anno successivo non appartiene più all’Opus Dei. Oggi risiede negli Stati Uniti e lavora alla University of California, Santa Barbara.

Visualizza indice

Prologo – Epilogo a mo’ di prologo
Prefazione all’edizione italiana

  1. Introduzione
  2. Il mio incontro con l’Opus Dei
  3. Crisi vocazionale
  4. Come si giunge al fanatismo
  5. Viaggio a Roma
  6. Roma I: la gabbia d’oro
  7. Venezuela
  8. Roma II: ritorno all’ignoto
  9. Ritorno in Spagna
  10. Rappresaglie
  11. Ritratti
  12. I silenzi

Ringraziamenti
Bibliografia sull’Opus Dei
Bibliografia generale
Documenti
Illustrazioni

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