Ofelia
Un romanzo satanico che farà dimenticare «Rosemary’s Baby»
Autore/i: Stevenson Florence
Editore: Longanesi & C.
traduzione dall’originale inglese di Bruno Oddera.
pp. 288, Milano
Ofelia è il nome dell’eroina di questo romanzo eccezionalmente bizzarro dove viene rivelata la sua storia, come lei stessa, e soltanto lei, può raccontarla. E sin dal principio che cosa ci racconta? Ci racconta, inutile sottolineare la stranezza, come venne affogata da Daniel in un «pozzo dei desideri». E ripetiamo inutile sottolineare la stranezza, perché Ofelia è una gatta che ha imparato tutte le regole dell’etichetta, nonché la grammatica della lingua inglese, dalla sua padrona, una vecchia zitella. E quando la sua esistenza di gatta viene stroncata in modo drammatico, Ofelia ne acquista un’altra. Dal buio del pozzo emerge una bellissima ragazza dagli occhi verdi, con tutti gli istinti felini ancora intatti e in aggiunta quello molto umano per il possesso della casa lasciatale in eredità dalla sua padrona. Questo romanzo, che nelle prime pagine sembra rifarsi alle fiabe di Perrault, sfiorate qua e là da una gelida ventata di stregoneria, si rivela poi una deliziosa storia d’amore ambientata cent’anni fa in un cottage che guarda il mare nella Nuova Inghilterra.
Florence Stevenson è nata e educata a Los Angeles, ha vinto il primo premio dell’American National Theatre Association e il suo primo romanzo si chiama Aida. È, naturalmente, una grande amante di gatti di tutte le razze.
Argomenti: Letteratura, Romanzo,