Note sulla Sintesi della Forma
Titolo originale: Notes on the Synthesis of Form
Autore/i: Alexander Christopher
Editore: Il Saggiatore
introduzione dell’autore, traduzione di Sergio Los.
pp. 256, nn. illustrazioni b/n, Milano
L’urbanistica c’è sempre stata, ma solo dopo la rivoluzione industriale lo sviluppo tecnologico e l’espansione della partecipazione democratica, è diventata quello che è oggi: studio e intervento su tutto l’ambiente fisico.
Non si occupa più solo del decoro delle città o del funzionamento dei loro servizi tecnici oppure dei loro monumenti; si occupa di analizzare e comprendere i rapporti che intercorrono nel territorio urbanizzato tra i sistemi organizzativi e le forme, e di intervenire nel gioco complesso di questi rapporti per indirizzare sistemi organizzativi e forme verso obiettivi prestabiliti.
In questo senso l’urbanistica oggi comprende l’architettura – come suo caso particolare, più contingente nello spazio e nel tempo – e si affianca ad alcune scienze umane – la sociologia, l’economia, la geografia, l’antropologia – tendendo a diventare scienza umana essa stessa. Le contraddizioni tra quello che era in passato e quello che è portata ad essere oggi, tra la sua connaturazione espressiva e la sua aspirazione scientifica, tra l’attacco degli innovatori e la reazione dei regressori, rendono indecifrabile dall’esterno il dibattito che si è svolto nell’ultimo mezzo secolo e le direzioni verso cui esso punta attualmente per il futuro. Ma selezionando con paziente critica è possibile ricostruire la linea coerente e continua di una fertile ricerca, concatenata, anche alla lunga e anche in modo indiretto, ma orientata verso un unico scopo di rinnovamento teorico e operativo.
La collana «Struttura e forma urbana» si propone di mettere in luce questa linea ricuperandola in quanto è stato prodotto da alcuni protagonisti principali nel recente passato e in quanto viene prodotto oggi da studiosi che individualmente o in gruppo portano avanti la ricerca verso i più interessanti sviluppi. Lo scopo principale della collana, nei confronti della cultura urbanistica italiana, è di contribuire alla chiarificazione del problema mettendo in circolo una serie di precise informazioni che possano colmare almeno in parte il vuoto in cui attualmente sgusciano le diversioni della vecchia e della nuova accademia.
Ma la collana si propone di offrire informazioni, anche al di fuori del suo campo di specializzazione, a chiunque capiti di trovarsi di fronte all’urbanistica: ai politici e agli amministratori pubblici perché assumano consapevolezza delle conseguenze che possono avere le loro scelte sulla struttura e sulla configurazione dello spazio fisico; agli specialisti delle diverse scienze umane e delle discipline tecniche perché sappiano che cosa si può chiedere all’urbanistica e quali risposte essa può dare; ai lettori non specializzati perché possano individuare le ragioni della congestione funzionale, dell’inefficienza organizzativa, dello squallore di forme dell’ambiente in cui vivono e perché sappiano in nome di quali alternative ben concrete sia possibile rifiutarlo e chiederne uno migliore.
Christopher Alexander è nato in Austria ed ha studiato prima in Inghilterra a Cambridge dove si è diplomato in architettura e matematica, poi negli Stati Uniti a Harvard dove si è laureato architetto. A Harvard ha frequentato i corsi di Serge Chermaiefl e qualche tempo dopo ha scritto con lui Community and Privacy: Towards a New Architecture of Humanism, un libro che apparirà in questa collana. Si tratta di una acuta analisi degli squilibri dell’ambiente fisico contemporaneo e di una critica circostanziata alle insufficienze dell’architettura e dell’urbanistica, ancora incapaci di comprendere e affrontare i problemi del mondo moderno in termini scientifici e quindi non più (non ancora) umanistiche. Il lavoro successivo di Alexander parte da questo spunto e lo sviluppa in una serrata sequenza di ricerche condotte a Harvard, in India, in altre Università degli Stati Uniti ed ora a Berkeley presso la California University. Le Note sulla sintesi della forma costituiscono il compendio delle prime conclusioni teoriche derivate da quelle ricerche e possono essere considerate il tentativo più serio di questi ultimi anni – dopo il razionalismo tedesco – di liberare architettura urbanistica e design dall’antica rete di miti e di interessi castali aculturali accademici che avvolge il processo della creazione formale. Le due appendici sul villaggio indiano e sulla trattazione matematica espongono con estrema chiarezza un metodo che parte dalla ricostruzione del retroscena formativo di una configurazione urbana e arriva alla definizione di una strategia di intervento progettistico, calcolata scientificamente, facendo uso degli strumenti metodologici e operativi più avanzati. Il breve saggio «Una città non è un albero», pubblicato qualche tempo dopo il libro, è stato incluso in questa edizione italiana per dare idea della più recente evoluzione dell’autore verso settori di ricerca sempre più articolati e complessi.
Introduzione
L’esigenza di razionalità
PARTE PRIMA
Corretta rispondenza
La base della corretta rispondenza
Il processo non-autocosciente
Il processo autocosciente
PARTE SECONDA
Il programma
L’attuazione del programma
Le definizioni
La soluzione
Epilogo
APPENDICI
Appendice 1
Un esempio sviluppato
Appendice 2
Trattazione matematica della scomposizione
Appendice 3
Una città non è un albero
Note
Argomenti: Antropologia, Architettura, Geografia, Scienze Umane, Sociologia, Urbanistica,