Non è Successo Niente
Autore/i: Sclavi Tiziano
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, collana: Letteratura Contemporanea.
pp. 422, Milano
Beffardo e strambo fin dal titolo, il nuovo romanzo di Tiziano Sclavi è stracolmo di spunti, di idee, di situazioni narrative; è una safarà, che in dialetto pavese significa appunto una gran quantità di roba, alla rinfusa. Cianfrusaglie tra cui forse qualcosa di buono c’è, c’è ancora. E safarà è uno dei tanti tentativi di Cohan, ex scrittore di grande successo popolare, di riprendere a scrivere: un miscuglione di battute, aforismi, inizi di romanzi, titoli, pezzi di diario, aneddoti, anche solo parole isolate, evocatrici o insensate.
Ma safarà non è l’unico “libro nel libro” di questo romanzo; ritorna, per esempio, Francesco Dellamorte, il personaggio letterario più famoso di Sclavi, in un ipotetico seguito splatter-grottesco a Dellamorte Dellamore: Dellamorte-Dellavita.
In fondo, l’intero romanzo è fatto di tanti romanzi, di tante storie intrecciate dove magari sembra che non succeda niente e invece sta succedendo di tutto. La storia di Cohan, appunto, e della donna con cui vive, Luci, entrambi candidati al Nobel per la nevrosi. E poi quella di Tom, sceneggiatore di fumetti horror, anche lui in crisi creativa e sprofondato negli abissi dell’alcolismo. E quella di Mauro e Vita, lui redattore della casa editrice che pubblica gli albi di Tom, lei impiegata di banca, lui “crapone” e introverso, ma anche battutista implacabile, lei incasinata da ben tre “fidanzati”, più un cane e una gattina di nome Ugo…
Senza contare la folla dei personaggi più o meno “minori”, dalla signora Addolorata che dice cose tipo “pappamondo” e “partoriva così in fretta che non faceva in tempo ad arrivare la lavatrice”, alla Lilli per la quale tutto è “issimissimo”, a Renato che sparge il terrore con i suoi interminabili discorsi (“Spegnete Renato!”).
Storie di tutti i giorni, normali. O almeno, normali nel mondo folle di artisti e “creativi” in genere, nel “dietro le quinte” di chi è famoso per ciò che scrive, ma sconosciuto per ciò che è, per la sua vita difficile come quella di tutti.
Non è successo niente è una commedia esilarante, con dialoghi straordinariamente veri, e proprio per questo surreali, battute a raffica, ironia a tonnellate, ma anche momenti di dramma e commozione, per quanto, come dice Cohan, “le cose tragiche le accenno soltanto, non è il caso di farne delle tragedie”. E c’è spazio anche per un giallo, i cui indizi sono nascosti e camuffati un pò dovunque, fino al colpo di scena finale, o meglio, a uno dei colpi di scena finali.
Anarchico e imprevedibile, Non è successo niente alterna comicità irresistibile e invettive violente, amarezza e tenerezza, amore e nonamore, in un grande, balordo affresco del caos in cui viviamo, dove: “se alcuni di noi sembrano meno poveri cristi di altri non vuol dire che non siano, non siamo, tutti riflessi di un’umanità dolente. Eppure, nonostante, a volte ridente. Forse ogni tanto, magari mai, un sorriso sempre”.
Tiziano Sclavi è nato a Broni (Pavia) nel 1953. Vive e lavora a Milano. È il creatore di Dylan Dog. Tra i suoi romanzi, oltre a Dellamorte Dellamore e Nero (dai quali sono stati tratti i film omonimi), Tre, Mostri, La circolazione del sangue e Le etichette delle camicie.
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Argomenti: Letteratura, Romanzo,