Nel Cerchio della Prigione
Autore/i: Braghetti Laura; Mambro Francesca
Editore: Sperling & Kupfer Editori
prima edizione, prefazione di Clara Sereni, nota delle autrici.
pp. XX-290, Milano
«Spesso mi interrogo sul rimProvo rimorso? No, più semplicemente provo solo dolore. Sono qui che vivo e altri, molti altri sono morti, sia coloro che andavano sotto la voce ’amici’ sia coloro che inserivo sotto quella ’nemici’ E l’essere viva a volte mi sembra un vantaggio fuori misura che ad altri non ho consentito. Il vero esercizio di memoria è quello di ricordarmi del Caino che è in me. Ho questo vantaggio su molte altre persone: conosco il carnefice che ha mosso le mie idee e armato la mia mano e lo tengo sotto controllo.» (Laura Braghetti)
«[…] Per alcune persone la vita non può essere altro che un giro della prigione. Non necessariamente un penitenziario di stato, anzi, probabilmente una prigione molto grande, elegante, pulita… sferica come il mondo intero o infinita come Vuniverso. Una prigione di cui fare il giro piccolo da dentro o il giro grande da fuori, è indifferente. Sono i nostri occhi i veri rieri: abbiamo visto. La sofferenza, il dolore, l’ingiustizia nostra e degli altri, e dovunque andremo, se ci andremo, non riusciremo a sentirci libere.» (Francesca Mambro)
Laura Braghetti, ex brigatista, arrestata nel maggio del 1980, ha una condanna all’ergastolo per aver partecipato al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro e all’attentato a Vittorio Bachelet. Francesca Mambro, ex terrorista dei Nar, arrestata nel marzo del 1982 dopo essere stata ferita gravemente durante una rapina, ha da scontare diverse condanne all’ergastolo, l’ultima delle quali per la strage alla stazione di Bologna, delitto di cui si è sempre protestata innocente. Nel 1988 si incontrano nei momenti di vita comune concessi in carcere: la ginnastica, l’ora d’aria. Sono due nemiche, che hanno combattuto, e si sono combattute, su fronti opposti. I primi contatti sono segnati dalla diffidenza, soprattutto da parte di Laura, che ancora pensa all’altra come
alla «fascista». Ma presto inizia un confronto che si rivela importante per entrambe. Le resistenze, le difese reciproche, le differenze del carattere e delle scelte politiche sono grossi ostacoli. Però c’è un bagaglio identico di dolore per i danni commessi – irreparabili -, lo stesso rifiuto del pentitismo, il medesimo bisogno di capire e accettare il lato oscuro di sé, quello che ha avuto la meglio nel prendere la strada della distruzione e della violenza: una realtà che esse non possono semplicemente dimenticare o disconoscere, se vogliono tentare di ricostituirsi un’identità senza i puntelli dell’ideologia. Gradualmente, Laura e Francesca riescono a darsi, come scrive Clara Sereni nella prefazione, «il coraggio necessario per abbandonare il lido sicuro delle loro appartenenze contrapposte per affidarsi al mare aperto dello scambio». Questo scambio si approfondisce, diventa vita comune, nella cella che hanno condiviso per cinque anni, e poi legame intenso di amicizia e affetto. Insieme affrontano un percorso faticoso – ricostruito in questo libro — attraverso i momenti critici e gli eventi più dolorosi della loro esistenza, ma trovano anche la possibilità di dissotterrare i ricordi infantili, i sogni, le speranze e di dare espressione alla sofferenza. E così quella prigione, luogo di segregazione ed estraniazione, diventa palestra di vita e di conoscenza. Oggi ci sono una nuova Laura e una nuova Francesca, che dipendono per tanti aspetti Luna dall’altra, anche se la contiguità fisica non è più possibile. Francesca infatti è ancora in cella, mentre l’amica lavora in una struttura di volontariato e torna in carcere solo per dormire, nella sezione semilibere. Il libro è stato per qualche tempo un modo per mantenere stretto il loro rapporto, e anche lo strumento per stabilire un contatto con il mondo esterno e chiedere di cercare la verità sulla strage bolognese. Il lettore vi troverà una ricerca appassionata e intransigente delle ragioni e dei motivi che hanno condotto una generazione di giovani alla lotta armata, durante gli anni di piombo, e una testimonianza, impressionante per la carica emotiva e la lucidità, dello scavo interiore che ha permesso alle due donne di recuperare dentro di sé e nel loro straordinario rapporto lo spazio, gli affetti e le esperienze che non potevano ottenere dalla vita.
Argomenti: Donna, Femminilità, Psicologia Femminile, Storia di Donne, Universo Femminile,