Né Cristo né Marx
Dalla seconda rivoluzione americana alla seconda rivoluzione mondiale
Autore/i: Revel Jean-François
Editore: Rizzoli
con un intervento di Mary McCarthy e una replica dell’autore, traduzione di Lydia Magliano.
pp. 264, Milano
Se si farà, la nuova rivoluzione mondiale – la seconda, dopo quella francese – potrà avvenire soltanto negli Stati Uniti dove in pratica è già cominciata: questa è la tesi sconcertante, sostenuta da Jean-Francois Revel in Ne’ Cristo ne’ Marx, che fin dal suo apparire ha scatenato vivacissime reazioni in Francia e in America tanto da indurre una giornalista e scrittrice famosa come Mary McCarthy a scrivere, in brillante polemica con l’autore, un articolo pubblicato in appendice a questo volume insieme alla replica di Revel. America culla della rivoluzione: è una tesi sorprendente, perché gli Stati Uniti sono sempre stati considerati il paese conservatore per eccellenza. Oggi però, proprio come la Francia verso il 1780, essi si rivelano il paese più aperto alle spinte innovatrici, il serbatoio in cui ribollono tutti i conflitti e tutte le possibilità rivoluzionarie della nostra epoca.
L’America, sostiene Revel, sta creando un modello rivoluzionario per gli altri paesi, il primo che non sia l’imitazione di rivoluzioni precedenti: infatti i conflitti razziali, la contestazione, il ”dissent” globale sono nati ed esplosi in America, per poi diramarsi in molti altri paesi.
Tuttavia non sarà una rivoluzione di tipo marxista, poiché, secondo Revel, il concetto di lotta di classe del secolo scorso va rielaborato, né di tipo misticheggiante, a cui paiono ispirarsi certe reazioni come quella hippy, dato che l’anelito rivoluzionario nasce ora dalla scoperta delle capacità liberatrici dell’informazione, che, proprio negli Stati Uniti, ha raggiunto il massimo grado di diffusione e tale da condizionare lo sviluppo stesso della società.
Jean-François Revel è nato a Marsiglia nel 1924. Ha studiato a l’Ecole Normale Supérieure e si è laureato in filosofia. E stato professore in Messico (1950-52), a firenze (1953-57) e poi in Francia fino al 1962. Ha scritto varie opere tra cui A che servono i filosofi ?, La cabale des dévòts e il famosissimo Per un’altra Italia.
Ha diretto le pagine culturali de L’Observateur (1960-63) e dal 1966 cura le pagine letterarie de L’Express. È sposato e ha tre bambini.
Argomenti: Libri vari,