Morte della Tragedia
Dall’antica Grecia alla modernità le metamorfosi del linguaggio e degli stili tragici nella storia della letteratura e nella coscienza dell’Occidente
Autore/i: Steiner George
Editore: Garzanti Editore
traduzione dall’inlgese di Giuliana Scudder.
pp. 328, Milano
Tutti gli uomini vivono vicende tragiche e cercano di rappresentarle alla propria coscienza. Eppure, la tragedia è un genere letterario che appartiene solo all’Occidente, da Eschilo a Shakespeare a Racine, perché si fonda sull’idea – che è solo greca, e dunque occidentale – del Fato. La modernità, tuttavia, sembra averne smarrito il senso: «la voce tragica tace o ci giunge indistinta».In questo fondamentale saggio, vera rassegna del linguaggio e degli stili tragici di tutta la storia letteraria, Steiner indaga le ragioni, linguistiche, culturali e antropologiche, di questo epocale smarrimento, che riguarda i territori della nostra coscienza prima ancora che quelli delle lettere.
George Steiner, saggista e scrittore francese. Steiner è figura di primo piano nella cultura internazionale.
Fellow del Churchill College a Cambridge, è stato docente in numerose università tra cui Princeton, Stanford, Chicago, Oxford e Ginevra.
Tra i suoi libri ricordiamo Tolstoj o Dostoevskij (1959), Morte della tragedia (1961), Dopo Babele (1975 e 1992), Antigoni (1984), Vere presenze (1986), il romanzo breve Il correttore (1992), Nessuna passione spenta (1996), l’autobiografia Errata (1997), Linguaggio e silenzio (nuova edizione 2001), Heidegger (2002), Grammatiche della creazione (2003), Una certa idea di Europa (2006), Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero (2007), I libri che non ho scritto (2008), Letture (2010), Nel castello di Barbablù (2011), La poesia del pensiero (2012) e I libri hanno bisogno di noi (2013). La lezione dei maestri ha vinto il Premio Mondello-Città di Palermo 2004.
Argomenti: Letteratura, Linguistica,