Morfologia della Fiaba
Con un intervento di Claude Lévi-Strauss e una replica dell’autore
Autore/i: Propp Vladimir Jakovlevič
Editore: Giulio Einaudi Editore
a cura di Gian Luigi Bravo, nota dell’editore, prefazione dell’autore.
pp. X-238, 1 tavola in bianco e nero ripiegata, Torino
La Morfologia della fiaba di Vladimir Ja. Propp ha avuto una sorte curiosa. Pubblicata nel 1928, a Leningrado, solo in questi ultimi anni ha riscosso una risonanza mondiale, anzi è diventata un classico delle scienze umane, un’opera che non solo ha precorso genialmente le moderne ricerche strutturaliste, ma che apre ancor oggi prospettive nuove e feconde di ricerca in una sfera che supera certamente quella del folclore, cui il libro di Propp si dedica. La scoperta di Propp ha la semplicità rigorosa e originale d’ogni rilevante scoperta: per portare ordine nella congerie del materiale favolistico bisogna individuare l’unità fondamentale non nel personaggio, ma nella «funzione» che esso assume nella fiaba. Indagando con profondità ed esattezza di metodo la ricorrenza sistematica di queste funzioni, Propp arriva alla tesi dell’omogeneità strutturale di tutte le fiabe. La presente edizione della Morfologia della fiaba è arricchita da un importante saggio che Claude Lévi-Strauss ha dedicato a questo fondamentale libro di Propp e di uno studio inedito che lo stesso Propp ha scritto appositamente per i lettori italiani, e che svolge un’interessante, attuale polemica, col grande etnologo francese.
Vladimir Jakovlevic Propp ( Pietroburgo 1895 – Leningrado 1970) compi gli studi di filologia slava nell’università della sua città in cui, a partire dal 1932, insegnò prima lingua tedesca, e folclore poi. È autore di Le radici storiche dei racconti di fate (Einaudi, 1949), Russkij geroičeskij epos (L’epos eroico russo, 1958), I canti popolari russi (Einaudi, 1966), Edipo alla luce del folclore (Einaudi, 1975).
Argomenti: Fiabe, Morfologia, Studio Pratica e Ricerca,