Mondo e Dizione – La Poesia in Gran Bretagna e Irlanda dal 1945 a Oggi
Autore/i: Ciompi Fausto
Editore: Edizioni ETS
prima edizione, collana: Percorsi Nuova Serie n° 18 – collana del Dipartimento di Anglistica dell’Università di Pisa.
pp. 592, ill. in b/n n.t., Pisa
La prima parte del volume ripercorre la storia della poesia britannica e irlandese dal 1945 ai nostri giorni. Si delineano i percorsi creativi dei poeti affermatisi fra le due guerre, come Dylan Thomas, Hugh MacDiarmid e David Jones, per giungere sino al vivace scenario contemporaneo, animato da presenze come Paul Muldoon, James Fenton, Carol Ann Duffy e Simon Armitage, oltre che da personalità più mature e spesso carismatiche come Tony Harrison, Douglas Dunn, Jeremy Prynne e Thomas Kinsella. Particolare attenzione è rivolta alle opere, lo stile e le idee dei maggiori poeti del dopoguerra: Philip Larkin, Ted Hughes, Sylvia Plath, Basil Bunting, Geoffrey Hill, Seamus Heaney, Derek Mahon…, la cui produzione è studiata in riferimento ai dibattiti letterari del momento e al susseguirsi di movimenti o tendenze: il Movement, il Group di Londra e quello di Belfast, l’Espressivismo, la poesia concreta, quella femminista e post-coloniale, il Postmoderno, i poeti marziani, la New e Next Generation…Nella seconda parte del libro, una serie di saggi monografici e di analisi ravvicinate sposta l’attenzione su singole opere o autori. Si interpretano testi che, come Briggflatts di Bunting, hanno segnato momenti decisivi nella letteratura anglofona del dopoguerra, o, comunque, opere maestre di poeti come Ted Hughes, Sylvia Plath e Louis MacNeice. Filo rosso dell’intero volume è l’assunto che la poesia presentifica metaforicamente il mondo in cui viviamo e con esso interagisce a livello conoscitivo, etico ed estetico, anche attraverso gli strumenti dello stile e della dizione.
In copertina e nei risvolti: una poesia concreta di Ian Hamilton Finlay tratta da SF, 1977. In questa sequenza la famigerata organizzazione nazista delle SS è equiparata alla Natura. Essa rappresenta cioè il polo della ferocia naturale in una scala di valori il cui estremo opposto, raffinato, è il Diciottesimo secolo. Tracciando il progresso (o la decadenza) dalla grafia civilizzata di quest’epoca – entro la quale le lettere F’s’ erano comunemente usate al posto di s’s’ – sino alla sua versione runica, ovvero alla tipica saetta tipica di uniformi e insegne delle SS.
Fausto Ciompi, ricercatore di Anglistica, insegna Letteratura Inglese Contemporanea presso l’Università di Pisa. Si è occupato di narrativa moderna, di letterature anglofone e post-coloniali, di poesia metafisica, romantica, vittoriana e contemporanea.
Argomenti: Libri vari,