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Metafisica delle Mestruazioni

Metafisica delle Mestruazioni

Autore/i: Carulli Antonio

Editore: Il Melangolo

pp. 104, Genova

Le mestruazioni rompono l’incanto, c’è poco da fare.
Non più che in un horror movie come Carrie. Lo sguardo di Satana di Brian De Palma poteva darsi un abbozzo di spiegazione della mestruazione, questo sangue rimosso dalla civiltà. Basta accennarvi perché cada un silenzio imbarazzato, un fastidio malcelato o l’invito maldestro e frettoloso a cambiare discorso. Che sia cosi, questo film ce lo conferma, sollevandoci da ogni dubbio, attribuendo il mestruo al diavolo più che a Dio. Epperò tutto ciò non è sufficiente: il film, pur con accenni all’altrove di questa storia, continua a muoversi nel perimetro per cui il mestruo è competenza del medico più che del filosofo. Questo libro aiuterà a riflettere sul fatto che tra le crura non vi sia solo l’universo nella sua indecenza primigenia, squadernato da Courbet, ma l’estinzione del mondo, il mistero della sua origine e della sua fine in uno. Il mestruo non ha con la morte un nesso meno stretto di quello che ha con la vita. Il Giorno del Giudizio Universale allora non necessiterà di schiere di angeli con la tromba, ma del climaterio che chiude le porte. Il giorno dell’Armaghedon sarà un giorno come tutti gli altri, come voleva Kafka, con le indisposte a fare la fila in bagno.

Antonio Carulli (Bari, 1983), filosofo e saggista. Per i tipi del melangolo ha pubblicato: De contempla (Dallo Schelling tardo), 2014; Oggettività dell’Impolitico. Riflessioni negative a partire da Walter Benjamin, 2013. Ha curato insieme ad altri il volume Caro misantropo (Napoli 2015), dedicato a Manlio Sgalambro.

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